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Dissertations / Theses on the topic 'Tespi'

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1

Panontin, Francesca <1986&gt. "Antichi testi trevigiani." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/10351.

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Abstract:
Il lavoro intende dare descrizione del trevigiano antico, una delle varietà meno note del Veneto medievale, attraverso lo studio di testi pratici compilati a Treviso nella prima metà del secolo XIV. Il corpus è bipartito: da una parte si dà edizione di un registro contabile relativo all'attività di un pellicciaio (del testo, ben caratterizzato, si propone un puntuale commento linguistico); dall'altra si raccolgono dei documenti volgari d'ambiente notarile che evidenziano invece la penetrazione di una scripta sovramunicipale, fortemente influenzata dal veneziano.
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Halvarsson, Simon. "Kroppslig förståelse av tempi." Thesis, Kungl. Musikhögskolan, Institutionen för klassisk musik, 2018. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:kmh:diva-2658.

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Abstract:
För att förmå komplex rytmik som parallella tempi, tillgodose eventuellt perfektionistiska ideal samt utveckla den tekniskt sämre sidan av mig har jag i denna uppsats undersökt imaginära visuella figurer som avbildar kontinuerliga rörelsemönster vid marimbaspel.  I utforskande av min repertoar har jag hittat sektioner jag velat utveckla tekniskt eller där jag önskat få en ökad förståelse av tempi eller groove. En del av detta material har jag renodlat till övningar och har även skrivit ett stycke baserat på dessa företeelser.

Utbildningsprogrammet är masterprogrammet (vid klassiska institutionen) och ämnet är självständigt arbete 

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BLASI, RUGGERO. "Testi non lineari e lettura ipertestuale : progettazione di artefatti comunicativi sinsemici per testi in ambiente digitale." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/11578/278681.

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Gelosa, Maria Chiara <1989&gt. "I Tempi dello Sprar. Studio sui tempi dei percorsi di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10240.

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Abstract:
Il tema trattato nel mio lavoro finale riguarda l’analisi dei tempi dell’accoglienza di persone richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale accolte presso lo Sprar di Milano. Esso trae origine da una mia esperienza di stage presso tale servizio, grazie alla quale ho in seguito deciso di approfondire l’effettiva durata degli iter burocratici che gli ospiti devono affrontare presso la questura di Milano, la Commissione Territoriale e i Tribunali. In questo lavoro si intende analizzare anche l'incidenza di questi "tempi" sull'effettivo esercizio di determinati diritti da parte dei beneficiari, nonché sul percorso complessivo di accoglienza. In collaborazione con gli enti gestori dello Sprar di Milano ho svolto una ricerca su un campione delle persone accolte nelle varie strutture: ho ricavato una serie di variabili indicative dei diversi passaggi che hanno dovuto affrontare e ne ho derivato degli indicatori utili per capire alcuni aspetti del loro percorso di accoglienza. Sono oggetto d’analisi sia la durata complessiva degli iter con la questura e la Commissione territoriale sia l’eventuale verificarsi di violazioni dei diritti degli ospiti, legato proprio alla lunghezza di certi passaggi (tale lavoro ha carattere descrittivo). Oltre ad analizzare dati raccolti dalle cartelle sociali e anagrafiche degli ospiti, integrati parzialmente da informazioni dirette da parte degli operatori, si vuole approfondire tramite interviste con beneficiari e operatori come questi vedano e vivano tali aspetti.
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Bulgarelli, Katia. "Riflessioni sulla traduzione dei testi teatrali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La traduzione per il palcoscenico risulta particolarmente ardua rispetto a quella letteraria. Dalla quantità di elementi coinvolti alla questione del mantenimento della performabilità, quella teatrale è una traduzione difficoltosa, che richiede al traduttore particolari conoscenze e abilità. In questa tesi si discutono le problematiche legate alla traduzione in ambito teatrale e si propongono soluzioni a tali problematiche, e strategie che il traduttore può adottare per affrontarle. Si discute, inoltre, come una traduzione in questo campo non sia eseguita solamente dal singolo traduttore, ma sia il risultato di una stretta e continua collaborazione tra quest'ultimo e membri del gruppo teatrale che porterà in scena lo spettacolo tradotto. In tutto ciò risulta fondamentale il ruolo del pubblico d'arrivo, che è determinante nelle scelte di traduzione e che non va confuso con il lettore, che agisce in modo completamente diverso rispetto allo spettatore. La traduzione per il palcoscenico è peculiare e richiede particolare attenzione a svariati dettagli che vengono discussi in maniera esplicativa in questa tesi.
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Bevilacqua, Francesco. "Elaborazione condivisa di testi con Android." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1188/.

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7

Cozzuol, Letizia <1988&gt. "L'Aldilà Celeste dai Testi delle Piramidi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2759.

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8

Cadetto, Benedetta <1987&gt. "L'UFFICIO CHE CENSURA I TESTI SCOLASTICI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2795.

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Abstract:
Il Giappone, come la Germania, ha dovuto fare i conti con il suo passato bellico e la responsabilità di riconoscere le lesioni umanitarie apportate agli altri paesi asiatici prima e durante il secondo conflitto mondiale. Tuttavia, il Ministero dell'Educazione opera una revisione dei contenuti dei manuali di storia al fine di trasmettere una versione più "comoda" del passato, tramite un apposito comitato di censura dei testi scolastici.
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CHIESA, ISABELLA. "CALLIMACO E L'EGITTO. TESTI E INTERPRETAZIONI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/203240.

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Abstract:
My Ph.D. dissertation, entitled Callimachus and Egypt. Texts and interpretations, combines philology and history of classical scholarship. In the second half of the XIX century, the relationship between Callimachus and Egypt was investigated by a critical current, the so called current of the “Egyptianizers”, whose contributions the dissertation considers in details. R. Merkelbach, L. Koenen, P. Bing and W.H. Mineur tried to prove that the Ptolemaic king intended to explain to his Greek subjects his role of Pharaoh, urging Callimachus to translate some aspects of pharaonic kingship in his works. A second “generation” of “Egyptianizers”, represented by D. Selden and above all by S. Stephens, expanded the scope of similar affirmations. They saw in the members of the Ptolemaic courts and in Callimachus a clear interest, not only for pharaonic kingship, but also for Egyptian realia. Therefore they maintained that some Callimachean works should be read taking into account two points of view, Greek and Egyptian (“seeing double”). The opponents of this critical current (G. Zanker, G. Weber, M. Asper and R. Hunter) objected that, under Ptolemy II and Ptolemy III, the Greeks created a sort of “apartheid” towards the Egyptians. By examinig Callimachean works, they reduced the importance of explicit mentions of aegyptiaca, which, in any case, are very few. Then, my dissertation deals with three still open issues: the look of the city of Alexandria in the third century, the worship of the Ptolemaic king, the sibling wedding between Ptolemy II and Arsinoe II. I analyse the presence of pharaonic kingship in Hymn to Delos, the work more frequently read under an “Egyptianizing” perspective. I devote a chapter to the potential Callimachean sources concerning Egypt, namely Hecataeus of Abdera and Manetho. Hecataeus of Abdera, author of Aigyptiaka, also wrote a work About the Hyperboreans, which Callimachus used for his Hymn to Delos and, maybe, for fr. inc. lib. Aet. 186 Pf. (=fr. 97 Massimilla), for which I suggest an emendation at line 2. In the second part of the dissertation, I offer text and commentary of Callimachean passages in which aegyptiaca are mentioned: four epigrams (epp. XXXVII Pf.=17 G.-P., XLIX Pf.=27 G.P., LV Pf.=16 G.P., LVII Pf.=18 G.-P.) in which we find references to Isis and Serapis, whose cult is object of a closer examination. Then, I analyse some frr. incertae sedis, which are especially interesting because very little studied until now. In particular, I suggest a collocation or I discuss the attribution to Callimachus: fr. 655 concerning the Persea tree, fr. 715 concerning Anubi’s dromos in Heliopolis, the Ious afixis quoted by Suida, fr. 811 inc. auct. concerning an alleged De Iside et Osiride, some mirabilia referable to Egypt. In conclusion, I remark that Egyptianizers‘ assumptions, though fascinating and stimulating, nonetheless have weak basis: Egypt appears in Callimachus in an erratic way and always subjected to an interpretatio Graeca, although the poet spended almost his entire life in Alexandria. Nonetheless in his court poems Callimachus probably made allusions to pharaonic kingship, acknowledging impulses that came to him from the Ptolemaic court. In appendix, because of its only partial connection to Egypt, I analyse the aition Busiris-Phalaris (frr. 44-47 Pf.+SH. 252=frr. 51-54 Massimilla), of which I offer text and commentary, with considerations about the figure of Busiris in Callimachus.
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Mattedi, Stefano. "INSERIMENTO PROVA TESI DI DOTTORRATO." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2006. http://hdl.handle.net/11572/310005.

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CONSALVI, ANDREA. "ATTRIBUZIONE DI TESTI LETTERARI: UNA PROPOSTA METODOLOGICA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/122312.

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Abstract:
La tesi presenta gli aspetti teorici e pratici per operare in modo scientifico nel campo degli studi di attribuzione di opere letterarie. Il primo capitolo offre un glossario nel quale viene indicata la corretta terminologia da impiegare in casi di intertestualità più o meno dichiarata ed elaborata. Il secondo, per mezzo di un excursus dall’età ellenistica fino ai giorni nostri, ha l’obiettivo di ripercorrere le tappe principali della storia degli studi di attribuzione per acquisire maggiore consapevolezza su come il campo sia cambiato, specialmente in termini di discipline coinvolte e possibilità di analisi. Il terzo offre una proposta metodologica con relativi strumenti informatici per condurre studi di questa natura, dalla lettura del testo fino all’interpretazione dei dati e alle conclusioni. Tale ricerca ha consentito di tracciare e meglio definire il campo degli studi di attribuzione, sia da un punto di vista storico sia pratico-metodologico. Inoltre, si è dimostrato fondamentale l’apporto dell’informatica umanistica e di conseguenza delle sue interazioni con le altre discipline.
The dissertation provides some theoretical and practical resources for scientific investigations into the field of authorship attribution studies of literary works. The first chapter provides a glossary of the correct terminology to be used when addressing various degrees of declared and elaborated intertextuality. Chapter Two follows with an excursus from the Hellenistic age to the present day aimed at retracing the main stages of the history of authorship attribution studies to gain greater awareness of how the field has changed, especially in terms of the disciplines involved and potential analyses. The third chapter offers a methodological proposal, with related IT tools, on how to conduct a study of this nature, from the initial reading to the interpretation of data and the conclusions. The present research has made it possible to trace and better define the field of authorship attribution studies, both from a historical and a practical-methodological perspective. Additionally, the contribution of digital humanities, and consequently of its interactions with other disciplines, have proved to be fundamental.
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Ujcich, Veronica. "Testualità e temporalità negli elaborati scolastici al termine della scuola primaria." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426574.

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Abstract:
This analysis is focused on written texts written by pupils in the last year of primary school. An experimental method was implements and data elicited to reduce the variables liable to lead to language differences in texts. The research involved 10 groups of pupils attending primary schools in the Municipality of Trieste. Almost 200 texts were collected, entitled “Describe the Best Day Ever Spent with Your Classmates”, along with data describing informants and their school environment. From the methodological viewpoint, the study combines the qualitative approach (which remains the core of the survey) and quantitative approach, which allowed to support the analysis with objective data and challenge preconceived opinions. The analysis was conducted according to a descriptive methodology aimed at investigating text structures and language use without resorting to the traditional comparison and contrast with the established grammar norms of Italian. The first part of the thesis illustrates the interrelation of the Italian language, school and modern society and discusses the methodology implemented in collecting data, the characteristics of informants and the context of the survey. Data are reported on the languages spoken by the pupils, their cultural consumption, their parents’ jobs. As regards the school environment, data are provided about teachers and the didactic tools used. The second part of the thesis deals with the analysis of the text corpus. At first, it focuses on contents and the presence of a range of functions within texts (mainly the narrative and descriptive functions); then it moves on to text structures by analysing and classifying opening and closing strategies, the sequence of information blocks (if any), the use of punctuation and cohesive resources (in particular, the use of linking words). In addition, the texts were considered as narrative tests, in which the placement in time of narrated events plays a major role. The available literature on tenses in narrative texts (both written and oral texts produced by adults and children in pre-school age) allowed developing a specific method to analyse the tenses of the indicative mood in the text corpus. Consequently, texts were classified according to the presence or absence of: changes in the main narrative tense, other tenses in opening and closing passages, references to backward and forward shifts as compared to the main narrative tense. This method led to a thorough analysis of the usage of the main tenses of the indicative mood in the texts included in the corpus: passato prossimo, passato remoto, presente, imperfetto and trapassato prossimo. This research produced methodological, theoretical and didactic results. From the methodological viewpoint, an analysis based on texts rather than conducted on texts proves effective, since it leads to a better understanding of how texts function; in addition, it shows that certain features that are traditionally considered mere mistakes actually are the result of the pupils’ intuition. From the theoretical viewpoint, a language register is analysed that may be termed “learners’ Italian” and differs from both “Italian taught at school” and “interlanguage”. From the didactic viewpoint, the need emerges for teachers to take into account the fragmented and unidirectional planning and revision of texts by pupils; those factors explain variants that would otherwise remain unclear and are liable to produce more effective corrections and didactic approaches.
Obiettivo del presente lavoro è l'analisi di testi scritti a scuola da alunni dell'ultimo anno della scuola primaria. È stato usato il metodo sperimentale con dati elicitati per restringere le variabili che avrebbero potuto causare differenze linguistiche nei testi. La ricerca ha riguardato 10 classi di scuole primarie del Comune di Trieste. Sono stati quindi raccolti quasi 200 testi rispondenti al titolo “Racconta il giorno più bello che hai passato con la tua classe” e una serie di dati per la descrizione dei soggetti del campione e del contesto scolastico. Da un punto di vista metodologico il lavoro intreccia la prospettiva qualitativa (sempre al centro dell'indagine) con quella quantitativa, che ha consentito di supportare con dati oggettivi le considerazioni proposte e di mettere in discussione alcuni preconcetti. L'analisi è impostata secondo una prospettiva descrittiva, volta a indagare il funzionamento dei testi in modo autonomo rispetto al consueto confronto con la lingua standard. Nella prima parte del lavoro di tesi si evidenzia il rapporto tra lingua italiana, scuola e società contemporanea e si rende conto della metodologia della raccolta dei dati, delle caratteristiche dei soggetti che li hanno prodotti e del contesto. Sono quindi riportati dati sulle lingue conosciute dagli alunni, sui loro consumi culturali, sulle professioni delle famiglie. Riguardo al contesto scolastico viene reso conto dei dati sulle insegnanti e sugli strumenti didattici utilizzati. Nella seconda parte della tesi viene condotta l'analisi del corpus testuale. Il primo approccio riguarda i contenuti e la presenza di determinate funzioni all'interno dei testi (narrativa e descrittiva); segue quindi all'analisi della strutturazione dei testi attraverso l'osservazione e la classificazione delle strategie di apertura e chiusura, dell'eventuale suddivisione in blocchi informativi, degli usi interpuntivi e dei meccanismi di coesione (in particolare l'uso dei connettivi). In un secondo momento i testi sono considerati come testi narrativi, per i quali è fondamentale il parametro della scansione temporale degli eventi narrati. A partire da alcuni studi sul tempo del verbo in testi narrativi (sia scritti che orali, sia di adulti che di bambini in età pre-scolare) è stato possibile costruire una metodologia specifica per l'analisi dei tempi dell'indicativo nei testi del corpus. La metodologia ha portato a una classificazione a seconda del tempo narrativo principale presente in ciascun testo. Ulteriori piani di classificazione sono legati alla presenza o meno di: modificazioni del tempo narrativo principale, altri tempi agli estremi dei testi, riferimenti a rapporti di anteriorità o posteriorità rispetto al tempo narrativo principale. Il metodo adottato ha permesso di analizzare nel dettaglio gli usi dei principali tempi dell'indicativo nei testi del corpus: passato prossimo, passato remoto, presente, imperfetto e trapassato prossimo. I risultati che emergono dalla ricerca sono di tipo metodologico, teorico e didattico. Dal punto di vista metodologico è possibile vedere la produttività di un'analisi che, partendo dai testi anziché svolgersi sui testi, permette non solo di comprendere meglio il loro funzionamento, ma anche di riconoscere come intuizioni degli apprendenti usi che spesso vengono classificati esclusivamente come errori. Dal punto di vista teorico viene proposta all'analisi una varietà linguistica chiamata “italiano dell'apprendimento”, che si differenzia sia dall'“italiano scolastico” che dall'“interlingua”. Dal punto di vista didattico, infine, viene sottolineata la necessità da parte degli insegnanti di tenere conto della pianificazione e revisione unidirezionali e frammentate presenti nei testi degli studenti, fattori che spiegano alcune variazioni altrimenti incomprensibili e che, se considerati, permettono di proporre correzioni e interventi didattici più efficaci.
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Zanotti, Thomas. "Modello di rilevazione dei tempi per il monitoraggio dei processi produttivi: il caso Colorificio Sammarinese S.p.A." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La tesi magistrale, intitolata Modello di rilevazione dei tempi per il monitoraggio dei processi produttivi: il caso Colorificio Sammarinese S.p.A., intende mostrare il lavoro svolto durante il periodo di tirocinio, volto a definire uno strumento in grado di raccogliere i tempi di processamento dei prodotti. Le finalità del modello riguardano principalmente due obiettivi: la definizione della struttura dei costi e la definizione dei tempi standard di produzione. L’Azienda ha identificato nello studio del lavoro lo strumento adatto per comprendere le dinamiche e rilevare i tempi della produzione. Diverse sono le teorie e le modalità utilizzate per realizzare lo studio dei metodi e dei tempi, ma ognuna di queste ha il suo campo di applicazione. In un’azienda come il Colorificio Sammarinese, basata essenzialmente sulla manodopera, il metodo scelto è stato quello del rilievo diretto del lavoro: mediante l’utilizzo di un cronometro e di opportune schede di rilevazione è stato possibile identificare una stima dei tempi e delle modalità di realizzazione dei prodotti rappresentativi. Dopo un primo periodo, dedicato alla raccolta dati e allo studio dei metodi, il lavoro si è evoluto nella definizione del modello di rilevazione vero e proprio, che porta alla realizzazione di un sistema basato sulla dichiarazione delle fasi di produzione da parte degli operatori. Grazie all'implementazione software e alla definizione della parte hardware del modello, sarà possibile monitorare le diverse lavorazioni, così da identificare le criticità che generano scostamenti di tempo e allungamenti dei lead time di processamento del prodotto. Mediante la dichiarazione di opportune causali di scostamento verranno identificati i problemi più frequenti e saranno eseguiti interventi mirati per risolverli. Il fine ultimo è quello di avviare un virtuoso processo di miglioramento continuo, che porti al perfezionamento dei tempi e dei metodi di lavoro.
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Toschev, Jöran. "Entwurf und Implementierung einer neuen Architektur für TESSI." Master's thesis, Universitätsbibliothek Chemnitz, 2003. http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:swb:ch1-200301179.

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Abstract:
Das Projekt TESSI beschäftigt sich mit der Entwicklung eines Verfahrens und eines CASE-Werkzeugs zur Analyse von Anforderungstexten und dem parallelen Entwurf eines objektorientierten Modells. Veränderte Anforderungen und geplante Erweiterungen machten eine Überarbeitung der Version 1.1 des Programms TESSI notwendig. Diese Diplomarbeit beschreibt das Reengineering der Altsoftware und den Entwurf sowie die Implementierung der neuen Version 2.0 von TESSI.
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Toschev, Jöran. "Entwurf und Implementierung einer neuen Architektur für TESSI." [S.l. : s.n.], 2003. http://www.bsz-bw.de/cgi-bin/xvms.cgi?SWB10720570.

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Cera, Rachele <1990&gt. "Novità epigrafiche dalla Sicilia: contatti tra testi 'rituali'." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7715.

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Abstract:
L’intento di questo lavoro di tesi è quello di svolgere un’indagine su alcuni testi ‘rituali’ provenienti dalla Sicilia, cronologicamente collocabili tra V-IV a.C. Le due ‘nuove’ iscrizioni protagoniste dello studio sono la laminetta orfica di Entella e gli Esametri Getty, probabilmente provenienti dal territorio selinuntino. Questi due documenti non restano però isolati all’interno della produzione epigrafica sacrale del mondo greco e magno-greco, bensì possono essere associati e posti a confronto con un cospicuo numero di testi redatti in lingua greca e dislocati in territori fra loro lontani. Questo tipo di analisi genera di conseguenza un florido ed interessante confronto fra i documenti, il quale si muove su livelli disparati: storico, linguistico, sociale, cultuale, dottrinale e soteriologico. Il prodotto ottenuto da questa costellazione di rinvenimenti testimonierà l’attività peculiare e dinamica del territorio siciliano nell’ambito della produzione e partecipazione cultuale, merito sia delle compresenze etniche autoctone siciliane, sia degli influssi esterni ricevuti tramite i vivaci scambi con il mondo greco.
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Granzotto, Camilla <1988&gt. "Testi chioggiotti del Trecento. Edizione e commento linguistico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9451.

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Abstract:
Si tratta dell'edizione e del commento linguistico (fonetica, morfologia, glossario) di un corpus di una trentina di documenti trecenteschi riferibili all'area di Chioggia, oggi conservati tutti all'Archivio di Stato di Venezia.
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Bergo, Francesco <1995&gt. "Natale Schiavoni (1776-1858): vita, opere, tempi riscoperti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19442.

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Abstract:
Aggiornamento storico-critico della vita e dell'opera del pittore chioggiotto Natale Schiavoni (1776-1858). La trattazione si snoda seguendo lo stesso impianto della precedente biografia dedicata a Natale Schiavoni e suo figlio Felice, di Luigi Sernagiotto (1881): la medesima viene riveduta ed ampliata alla luce di tutti gli studi condotti dalla fine dell'Ottocento ad oggi. L'ampio apparato iconografico di corredo fungerà inoltre da primissimo catalogo unitario per l'opera di Schiavoni quale incisore, miniatore e pittore. Quello che ci si prefigge con questa trattazione è un recupero del Natale Schiavoni quale artista a tutto tondo, sia come incisore e miniatore prima ancora che pittore ad olio, lontano dall’ingombrante ombra di celebrità causata dalle sue "Grazie", per le quali soltanto è al momento noto. La sua riscoperta permetterebbe una più chiara e capillare comprensione dei fenomeni estetici del secolo XIX, soprattutto nell’area austriaca e del Lombardo-Veneto. Idealmente vogliamo continuare la lodevole e puntigliosa opera del Sernagiotto, rileggendone la suddivisione in capitoli basata sugli spostamenti dell’artista.
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Pizzol, Elisa <1997&gt. "L'IMPAIRMENT TEST DELL’AVVIAMENTO AI TEMPI DEL COVID-19." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19910.

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Abstract:
Nel presente elaborato si propone di analizzare la disciplina dell’impairment test in ambito internazionale (IAS 36), con focus sull’avviamento, e i riflessi che la recente incertezza economica causata dal Covid-19 ha avuto nel modello dell'impairment. Nel primo capitolo si affrontano gli aspetti chiave dello IAS 36, volto a verificare la presenza di una perdita di valore delle attività immobilizzate, evidenziando le principali criticità del modello alla luce delle recenti direttive in ambito economico causa Covid-19. Il secondo capitolo è incentrato sull’avviamento, che da sempre ha attirato l’attenzione degli studiosi occupati a individuare una definizione chiara e coerente, sull’impairment test e sul Discussion Paper “Goodwill and Impairment” dello IASB. Attraverso il progetto vedremo come le principali problematiche del test, quali eccessivo ottimismo e shielding, hanno contribuito ad accrescere le discussioni sulla validità della procedura portando gli intervistati ad esprimere il loro punto di vista in risposta alle decisioni preliminari del Board. Infine, nel terzo capitolo si propone un’analisi empirica su un campione d’imprese che redigono il bilancio IAS/IFRS e mira a rilevare il modo in cui l’impairment test è stato applicato, le perdite individuate, l’incidenza dell’avviamento e l’impatto del Covid-19. Attraverso l’analisi delle diverse ipotesi e del confronto dei principali indicatori, l’analisi sviluppata si pone l’obiettivo d’indagare l’aderenza alla disciplina in termini di Disclosure nelle note di bilancio.
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Xhafaj, Lorena <1992&gt. "Gli appalti pubblici ai tempi del Covid - 19." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20723.

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Abstract:
L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19, rilevato per la prima volta in Cina alla fine del 2019, e le misure di contrasto adottate in Italia hanno avuto un impatto fortissimo sulla vita sociale e sulle attività produttive, industriali e commerciali. Importanti conseguenze ne sono derivate anche per il settore degli appalti pubblici, considerato il volano dell’economia. Gli stati di emergenza rappresentano delle sfide significative alla salvaguardia dei diritti fondamentali e delle libertà civili. Pertanto, la ricerca, partendo dalla definizione del concetto di emergenza contenuto nel nostro ordinamento giuridico analizza gli strumenti giuridici in risposta alla crisi pandemica e le criticità dell’utilizzo della decretazione del Presidente del Consiglio (DPCM). Successivamente, lo sguardo si sposta al contenuto dei decreti legge emanati durante l’emergenza pandemica con riferimento alle disposizioni che hanno riguardato gli appalti pubblici con l’obiettivo di analizzare più in dettaglio l’impatto di tale crisi sul mondo degli appalti. Nella seconda parte della tesi il focus si sposta sulle azioni intraprese dall’ Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) atte a sostenere, facilitare e indirizzare le Stazioni Appaltanti e gli operatori economici, in questo particolare momento storico verso la corretta interpretazione e applicazione delle norme emanate dal Governo e quelle contenute nel Codice dei Contratti pubblici allo scopo di scongiurare un blocco delle procedure d’appalto senza travisare la trasparenza e la legalità. Particolare attenzione è posta ai DPCM di marzo e aprile 2020 che hanno disposto la chiusura delle attività economiche e produttive e alle criticità sorte a causa dell’utilizzo di Codici Ateco come criterio di classificazione tra attività economiche consentite e non consentite. Oggetto di studio nell’ultima parte dell’elaborato sono le ripercussioni che l’emergenza ha avuto sulla fase di esecuzione dei contratti, le tutele dell’appaltatore in caso di sopravvenienze e gli strumenti rimediali contenute nel Codice dei Contratti pubblici.
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Verzelli, Pietro. "L'importanza dei tempi di osservazione nella formulazione dell'ipotesi ergodica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9578/.

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Abstract:
Questo elaborato tratta dell'ipotesi ergodica, problema centrale nell'ambito della giustificazione dei risultati della meccanica statistica, e dell'importanza che svolge in essa il tempo di osservazione. Dopo aver presentato varie formulazioni del problema ergodico, si esamina la questione dei tempi di ritorno e si mostra come il teorema di ricorrenza di Poincaré non sia in contraddizione con la possibilità del raggiungimento dell'equilibrio. Infine, l'analisi dell'apparente paradosso di Fermi-Pasta-Ulam e la discussione di alcune proposte di soluzione mostrano un'applicazione della trattazione astratta condotta precedentemente.
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Moro, Lidia. "Introduzione al calcolo letterale nei testi di scuola secondaria." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1590/.

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Buffoni, Sol Carolina <1983&gt. "Vino e Paesaggio. La Valsana ai tempi della Glera." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2680.

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Abstract:
Il Paesaggio della Valsana descritto attraverso la sua storia, i diversi biotopi che lo compongono e recenti ricerche in ambito geografico che analizzano le percezioni sociali. Le trasformazioni economiche che hanno cambiato gli assetti territoriali, dalla piantata policolturale alla specializzazione monocolturale passando attraverso l'industria, un caso nel Veneto agropolitano. La storia locale della vite e il distretto del prosecco doc e docg. Il paesaggio del vino: la candidatura Unesco e le politiche locali di tutela paesistica. Associazioni ambientaliste e comitati cittadini costituiti contro l'uso dei pesticidi, percezione del rischio e del paesaggio, azioni. Non solo vino, pratiche altre legate al territorio, la valorizzazione della rete dei sentieri da parte degli escursionisti, piccole produzioni locali e le malghe. Paesaggio dell'abbandono o Terzo Paesaggio? Il destino del bosco.
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Achille, Stefania <1993&gt. "Il Trattato sulla Musica di Xunzi e testi coevi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14833.

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Abstract:
Annoverata tra le sei arti fondamentali per la corretta educazione dell’individuo, la musica ha sempre ricoperto un ruolo molto importante per i pensatori appartenenti alla corrente ru o confuciana. La tesi di laurea cerca di spiegare il pensiero sulla musica formulato dal filosofo ru di epoca Stati Combattenti Xunzi nel capitolo Yuelun “Trattato sulla musica”, il testo più antico sull’argomento a noi pervenuto. Nel secondo capitolo si confronterà questo testo con altri due coevi.
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Bandini, E. "LO SPAZIO LEGGIBILE NELLA SCUOLA SECONDARIA: NORMATIVA, TESTI, PRATICHE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/368080.

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Abstract:
This research starts from a widen meaning of «readable space» (De Certeau) and aims to describe the real conditions affecting reading activity in secondary school. The first chapter examines the secondary school programmes (I and II grade) from "Rifoma Gentile" (1923) to the latest Indicazioni Nazionali and Linee-Guida (2011-2012). This study aims to describe the role and importance of reading in Italian teaching, also in relation to literary and linguistic education. The notion of «interpretative community» (from Stanley Fish and Romano Luperini) and its suitability to describe the activity of a school class during common reading are discussed in the second chapter. This notion is then integrated with the one of «community of practice» (Etienne Wenger). The «circle of reading» (Aidan Chambers) is individuated as an useful and effective method to transform the classroom into a real «community of interpretative practice». Third chapter tries first to define what a schoolbook is. Then, it analyzes two types of schoolbooks used for reading activities, «libri di narrativa» and literary anthologies, aiming to describe what kind of readable space is offered by their paratextual apparatus. The possibilities given by new technologies (ebook) are also examinated. Fourth chapter suggest a widen approach to reading skills and reading literacy. Work ends with a possible list of reading skills and good reading practices.
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LA, MARTINA ANDREA. "LE COLLABORAZIONI ORGANIZZATE DAL COMMITTENTE AI TEMPI DELLEPIATTAFORMI DIGITALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/73541.

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Abstract:
La presente ricerca intende affrontare due questioni tra loro interconnesse. La prima potrebbe definirsi, ormai, un esercizio ineludibile per tutti coloro che intendono confrontarsi con le categorie fondamentali del diritto del lavoro: alludiamo, quindi, alla nota questione della collocazione sistematica e, prima ancora, del modo d’essere delle collaborazioni organizzate dal committente. Si tratta, infatti, di un tema che ha visto cimentarsi l’intera “accademia” del diritto del lavoro e, tuttavia, sembra adesso possibile svolgere una sintesi ragionata sulle opinioni presentate dalla dottrina, grazie alla visuale privilegiata di chi si approccia a tale esercizio “a valle” dell’intervento di interpretazione “autentica” dell’art. 15 del d.lgs. 81 del 2017 nonché dei primi pronunciamenti giurisprudenziali. Il secondo quesito che si intende affrontare è ben espresso dall’ultimo spunto ricostruttivo offerto in merito alla vicenda delle collaborazioni etero organizzate, e cioè se la nuova disciplina offra «maggiore tutele alle nuove fattispecie di lavoro che, a seguito della evoluzione e della relativa introduzione sempre più accelerata delle recenti tecnologie, si stanno sviluppando». L’art. 2 del d.lgs. 81/2015, disponendo che “si applica” la disciplina del rapporto di lavoro subordinato “anche” ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali e continuative, a condizione che le modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche in relazione ai tempi ed al luogo di lavoro, è destinato ad operare nell’area assai controversa del lavoro personale continuativo prestato nell’altrui interesse. E ciò, allo scopo di mettere ordine al noto problema delle prestazioni di lavoro sulla frontiera tra subordinazione e autonomia, al quale il lavoro a progetto non aveva saputo dare una risposta adeguata. Nel presente elaborato, si procederà, anzitutto, alla ricostruzione dello summa divisio che caratterizza la nostra materia e con la quale devono, sempre, confrontarsi tutte le “nozioni” che intercettano e descrivono un modo d’essere di una prestazione di lavoro. 4 In secondo luogo, ripercorreremo, sinteticamente, le vicende del lavoro coordinato che hanno preceduto l’introduzione della figura delle collaborazioni organizzate dal committente e ciò, per un duplice ordine di considerazioni: da un lato, è la formulazione della norma dell’art. 2 del d.lgs. 81 del 2015 a richiamare elementi di fattispecie delle collaborazioni “autonome” ex art. 409 c.p.c., per cui è ineludibile riferirsi al modello genetico per chiarire il significato e le divergenze della nuova disciplina; dall’altro, da un punto di vista certamente “cronologico” e, come si vedrà, anche “logico”, la disciplina delle collaborazioni organizzate dal committente eredita l’ingrata funzione anti elusiva del lavoro a progetto. Allo scopo di comprendere il terreno elettivo delle collaborazioni etero organizzate, e quindi la “zona grigia”, sarà opportuno spiegare, brevemente, i mutamenti avvenuti nei paradigmi economico – produttivi che hanno contribuito allo scollamento del modo di prestare lavoro rispetto al binomio oppositivo accolto nel nostro codice civile. Allo stesso tempo, si dovrà dare conto delle diverse “stagioni della giurisprudenza” nazionale sulla subordinazione perché, in un sistema a «categorie mutualmente esclusive e complessivamente esaustive», le flessioni di un polo comportano ripercussioni complementari all’altro capo. A questo punto, si affronterà in dettaglio la prima questione del presente elaborato. Si tenterà di delineare i tratti fisionomici delle collaborazioni organizzate dal committente e, conseguentemente, si analizzeranno partitamente i requisiti costitutivi della fattispecie fotografata dal primo comma dell’art. 2 del d.lgs. 81 del 2015: esclusiva personalità della prestazione; continuità ed etero-organizzazione “anche” dei tempi e del luogo della prestazione. Dopo aver qualificato il modo d’essere collaboratori etero organizzati, si potrà affrontare con maggiore consapevolezza la questione dell’inquadramento teorico, non prima però di aver svolto qualche considerazione sulla tecnica legislativa impiegata dal Legislatore. La questione dell’inquadramento teorico delle collaborazioni organizzate dal committente è stata ed è tuttora al centro del dibattito segnalato in apertura, anche a seguito della prima applicazione giurisprudenziale della disposizione. 5 Conseguentemente, non si potrà fare a meno di fornire e incasellare le principali letture proposte dagli operatori del diritto, osservando come le stesse si risolvono, in ultima analisi, nella riconduzione delle collaborazioni ex art. 2 del d.lgs. 81 del 2015 ora all’area del lavoro subordinato ora a quella del lavoro autonomo. A prima vista, siffatta diatriba potrebbe sembrare prima di risvolti pratici posto che, a prescindere da qualsivoglia ricostruzione dogmatica si scelga, alle collaborazioni organizzate dal committente si applicherà, comunque, la disciplina del rapporto di lavoro subordinato come stabilito espressamente dall’art. 2, d.lgs. 81/2015. E, tuttavia, è bene sin d’ora ricordare che secondo alcuni orientamenti, di cui si darà conto, la scelta esegetica inciderebbe in ordine alla selezione delle norme dello statuto del lavoro subordinato concretamente estendibili alle collaborazioni organizzate dal committente. Una volta fornita l’interpretazione “autentica” delle collaborazioni etero organizzate e chiarito il quantum di disciplina della subordinazione che si applica a mente dell’art. 2, si potrà procedere all’indagine sulla seconda questione oggetto del presente elaborato: si metterà l’interpretazione raggiunta alla prova del mondo del lavoro digitale. Specificatamente, si analizzerà il modello operativo ed organizzativo del lavoro prestato nelle piattaforme digitali, identificandone elementi comuni e tratti differenziali sia rispetto al tradizionale lavoro “sconnesso” e sia tra le differenti ed eterogenee realtà che lo “rappresentano”. Si procederà, quindi, a verificare se le tradizionali categorie dell’autonomia e della subordinazione siano in grado di “intercettare” tale fenomeno lavorativo e di produrre un sistema di tutela soddisfacente, sperimentando altresì la nuova disposizione delle collaborazioni organizzate dal committente. Da ultimo, anticipando gli esiti deludenti della verifica sopra tratteggiata, si prenderà posizione sulle tecniche di regolazione del lavoro digitale e sulle modalità di imputazione delle tutele al prestatore di lavoro nella piattaforma.
This thesis aims to address two interrelated research questions. The first one has now become an inescapable intellectual exercise for anybody dealing with the fundamental categories of labor law. Specifically, we allude to the well-known topic of the systematic effects and, before that, of the way of being of the collaborations hetero-organized by the client introduced by art. 2, Legislative Decree n. 81/2015. Indeed, the entire "academy of labor law” has been offering multiple interpretations since the introduction of this legal category without coming to an agreed solution. However, it is now possible to carry out a final synthesis of the doctrine thanks to the privileged view of whom investigates this research question after the "authentic" interpretation provided by art. 15 of Legislative Decree 81 of 2017 and the first rulings. The second research question that we will address concerns the analysis of the provisions governing the hetero-organized work and, specifically, if this new category offers a better (or, at least, sufficient) protection on the new digital work scenarios in comparison with the traditional rights of subordinate work. Article. 2 of Legislative Decree 81/2015, by establishing that "subordinate work protective statute" also "applies" to collaborative work performed continuously and exclusively by an individual worker, providing that the methods of execution are hetero-organized by the client “also in relation to time and place of work”, will intercept the activities falling in the very controversial area of continuous personal work in the interest of a second party. By doing this, this new legal category should address the “ancestral” question of the qualification of the workers performing on the frontier between subordination and autonomy, to which the so called “project work” category had proven not to be able to give an adequate solution. Consequently, we will proceed first to a brief historical analysis of the traditional labor law categories of subordinate work and autonomy against which any new legal category has to be compared. Secondly, we will review the main stages and regulations of the work carried out under a coordinate way with the client that precede the legal category of the collaborations hetero-organized by the client for the following purposes: on the one hand, the legal words used by the art. 2 of Legislative Decree 81 of 2015 inevitably recall requirements of the “old” category of the autonomous collaborations pursuant to art. 409 c.p.c. Therefore, it is mandatory to investigate the “genetic model” to clarify the meaning of the new discipline. On the other hand, both from a "chronological" and "logical" point of view, the provisions for the collaborations hetero-organized by the client “inherit” the anti-elusive spirit and goal of the “project work”. In order to understand the targeted work performances of the hetero-organized collaborations, it will be useful to explain the changes that have taken place in the economic-productive paradigms that have contributed to the detachment of the way of working with respect to the binary system model between subordinate work and autonomy accepted in our civil code. At the same time, we will analyze and categorize the main historical stages of the Italian Jurisprudence on qualification of works since in a system of "mutually exclusive and overall exhaustive categories", the decline of a legal category generates a complementary effect on the other. At this point, the first research question will be discussed in details. We will attempt to outline the key “features” of the collaborations hetero-organized by the client and, consequently, we will analyze the requirements of the work scenario “portrayed” by the first paragraph of art. 2 of Legislative Decree 81 of 2015: an exclusively personal work; continuity and hetero-organization "also" of the time and place of the collaboration. Once identified the key features of the new category, it will be possible to challenge the research question concerning the theoretical framework where the collaborations hetero-organized by the client should fall. To address this question, we will first provide the principal interpretations proposed by the legal practitioners which, eventually, link the new category of the collaborations pursuant to art. 2 of Legislative Decree 81 of 2015 to one of the traditional binary categories of subordinate work or self-employment. At first glance, such radical opposition does not seem to yield any practical implications given that, the collaborations hetero-organized by the client will be ruled according to the provisions set for subordinate work as established expressly by the art. 2, Legislative Decree 81/2015. Nevertheless, it has to be acknowledged that according to some doctrines the theoretical framework choice affects the provisions that can be concretely extended to the collaborations hetero-organized by the client. Once provided the "authentic" interpretation of the new legal category and clarified the “quantum” of discipline of the subordination work that applies to hetero-organized works as per art. 2, it will be possible to proceed with the second research question: we will test the new category against the digital work scenario. Specifically, we will analyze the operational and organizational model of the work performed within a “digital work platform”, identifying common elements and differential traits with respect to both traditional "offline-work” and all the multiple forms in which the digital works take place. We will therefore proceed to verify if the traditional binary categories of autonomy and subordination are able to "intercept" and “qualify” this recent work phenomenon and contribute to a fair protection of digital workers. Finally, anticipating the disappointing outcomes of the above mentioned investigation, we will take a position on digital job regulation techniques thus suggesting a possible way to protect the employee in the working platforms.
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LA, MARTINA ANDREA. "LE COLLABORAZIONI ORGANIZZATE DAL COMMITTENTE AI TEMPI DELLEPIATTAFORMI DIGITALI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/73541.

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Abstract:
La presente ricerca intende affrontare due questioni tra loro interconnesse. La prima potrebbe definirsi, ormai, un esercizio ineludibile per tutti coloro che intendono confrontarsi con le categorie fondamentali del diritto del lavoro: alludiamo, quindi, alla nota questione della collocazione sistematica e, prima ancora, del modo d’essere delle collaborazioni organizzate dal committente. Si tratta, infatti, di un tema che ha visto cimentarsi l’intera “accademia” del diritto del lavoro e, tuttavia, sembra adesso possibile svolgere una sintesi ragionata sulle opinioni presentate dalla dottrina, grazie alla visuale privilegiata di chi si approccia a tale esercizio “a valle” dell’intervento di interpretazione “autentica” dell’art. 15 del d.lgs. 81 del 2017 nonché dei primi pronunciamenti giurisprudenziali. Il secondo quesito che si intende affrontare è ben espresso dall’ultimo spunto ricostruttivo offerto in merito alla vicenda delle collaborazioni etero organizzate, e cioè se la nuova disciplina offra «maggiore tutele alle nuove fattispecie di lavoro che, a seguito della evoluzione e della relativa introduzione sempre più accelerata delle recenti tecnologie, si stanno sviluppando». L’art. 2 del d.lgs. 81/2015, disponendo che “si applica” la disciplina del rapporto di lavoro subordinato “anche” ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali e continuative, a condizione che le modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche in relazione ai tempi ed al luogo di lavoro, è destinato ad operare nell’area assai controversa del lavoro personale continuativo prestato nell’altrui interesse. E ciò, allo scopo di mettere ordine al noto problema delle prestazioni di lavoro sulla frontiera tra subordinazione e autonomia, al quale il lavoro a progetto non aveva saputo dare una risposta adeguata. Nel presente elaborato, si procederà, anzitutto, alla ricostruzione dello summa divisio che caratterizza la nostra materia e con la quale devono, sempre, confrontarsi tutte le “nozioni” che intercettano e descrivono un modo d’essere di una prestazione di lavoro. 4 In secondo luogo, ripercorreremo, sinteticamente, le vicende del lavoro coordinato che hanno preceduto l’introduzione della figura delle collaborazioni organizzate dal committente e ciò, per un duplice ordine di considerazioni: da un lato, è la formulazione della norma dell’art. 2 del d.lgs. 81 del 2015 a richiamare elementi di fattispecie delle collaborazioni “autonome” ex art. 409 c.p.c., per cui è ineludibile riferirsi al modello genetico per chiarire il significato e le divergenze della nuova disciplina; dall’altro, da un punto di vista certamente “cronologico” e, come si vedrà, anche “logico”, la disciplina delle collaborazioni organizzate dal committente eredita l’ingrata funzione anti elusiva del lavoro a progetto. Allo scopo di comprendere il terreno elettivo delle collaborazioni etero organizzate, e quindi la “zona grigia”, sarà opportuno spiegare, brevemente, i mutamenti avvenuti nei paradigmi economico – produttivi che hanno contribuito allo scollamento del modo di prestare lavoro rispetto al binomio oppositivo accolto nel nostro codice civile. Allo stesso tempo, si dovrà dare conto delle diverse “stagioni della giurisprudenza” nazionale sulla subordinazione perché, in un sistema a «categorie mutualmente esclusive e complessivamente esaustive», le flessioni di un polo comportano ripercussioni complementari all’altro capo. A questo punto, si affronterà in dettaglio la prima questione del presente elaborato. Si tenterà di delineare i tratti fisionomici delle collaborazioni organizzate dal committente e, conseguentemente, si analizzeranno partitamente i requisiti costitutivi della fattispecie fotografata dal primo comma dell’art. 2 del d.lgs. 81 del 2015: esclusiva personalità della prestazione; continuità ed etero-organizzazione “anche” dei tempi e del luogo della prestazione. Dopo aver qualificato il modo d’essere collaboratori etero organizzati, si potrà affrontare con maggiore consapevolezza la questione dell’inquadramento teorico, non prima però di aver svolto qualche considerazione sulla tecnica legislativa impiegata dal Legislatore. La questione dell’inquadramento teorico delle collaborazioni organizzate dal committente è stata ed è tuttora al centro del dibattito segnalato in apertura, anche a seguito della prima applicazione giurisprudenziale della disposizione. 5 Conseguentemente, non si potrà fare a meno di fornire e incasellare le principali letture proposte dagli operatori del diritto, osservando come le stesse si risolvono, in ultima analisi, nella riconduzione delle collaborazioni ex art. 2 del d.lgs. 81 del 2015 ora all’area del lavoro subordinato ora a quella del lavoro autonomo. A prima vista, siffatta diatriba potrebbe sembrare prima di risvolti pratici posto che, a prescindere da qualsivoglia ricostruzione dogmatica si scelga, alle collaborazioni organizzate dal committente si applicherà, comunque, la disciplina del rapporto di lavoro subordinato come stabilito espressamente dall’art. 2, d.lgs. 81/2015. E, tuttavia, è bene sin d’ora ricordare che secondo alcuni orientamenti, di cui si darà conto, la scelta esegetica inciderebbe in ordine alla selezione delle norme dello statuto del lavoro subordinato concretamente estendibili alle collaborazioni organizzate dal committente. Una volta fornita l’interpretazione “autentica” delle collaborazioni etero organizzate e chiarito il quantum di disciplina della subordinazione che si applica a mente dell’art. 2, si potrà procedere all’indagine sulla seconda questione oggetto del presente elaborato: si metterà l’interpretazione raggiunta alla prova del mondo del lavoro digitale. Specificatamente, si analizzerà il modello operativo ed organizzativo del lavoro prestato nelle piattaforme digitali, identificandone elementi comuni e tratti differenziali sia rispetto al tradizionale lavoro “sconnesso” e sia tra le differenti ed eterogenee realtà che lo “rappresentano”. Si procederà, quindi, a verificare se le tradizionali categorie dell’autonomia e della subordinazione siano in grado di “intercettare” tale fenomeno lavorativo e di produrre un sistema di tutela soddisfacente, sperimentando altresì la nuova disposizione delle collaborazioni organizzate dal committente. Da ultimo, anticipando gli esiti deludenti della verifica sopra tratteggiata, si prenderà posizione sulle tecniche di regolazione del lavoro digitale e sulle modalità di imputazione delle tutele al prestatore di lavoro nella piattaforma.
This thesis aims to address two interrelated research questions. The first one has now become an inescapable intellectual exercise for anybody dealing with the fundamental categories of labor law. Specifically, we allude to the well-known topic of the systematic effects and, before that, of the way of being of the collaborations hetero-organized by the client introduced by art. 2, Legislative Decree n. 81/2015. Indeed, the entire "academy of labor law” has been offering multiple interpretations since the introduction of this legal category without coming to an agreed solution. However, it is now possible to carry out a final synthesis of the doctrine thanks to the privileged view of whom investigates this research question after the "authentic" interpretation provided by art. 15 of Legislative Decree 81 of 2017 and the first rulings. The second research question that we will address concerns the analysis of the provisions governing the hetero-organized work and, specifically, if this new category offers a better (or, at least, sufficient) protection on the new digital work scenarios in comparison with the traditional rights of subordinate work. Article. 2 of Legislative Decree 81/2015, by establishing that "subordinate work protective statute" also "applies" to collaborative work performed continuously and exclusively by an individual worker, providing that the methods of execution are hetero-organized by the client “also in relation to time and place of work”, will intercept the activities falling in the very controversial area of continuous personal work in the interest of a second party. By doing this, this new legal category should address the “ancestral” question of the qualification of the workers performing on the frontier between subordination and autonomy, to which the so called “project work” category had proven not to be able to give an adequate solution. Consequently, we will proceed first to a brief historical analysis of the traditional labor law categories of subordinate work and autonomy against which any new legal category has to be compared. Secondly, we will review the main stages and regulations of the work carried out under a coordinate way with the client that precede the legal category of the collaborations hetero-organized by the client for the following purposes: on the one hand, the legal words used by the art. 2 of Legislative Decree 81 of 2015 inevitably recall requirements of the “old” category of the autonomous collaborations pursuant to art. 409 c.p.c. Therefore, it is mandatory to investigate the “genetic model” to clarify the meaning of the new discipline. On the other hand, both from a "chronological" and "logical" point of view, the provisions for the collaborations hetero-organized by the client “inherit” the anti-elusive spirit and goal of the “project work”. In order to understand the targeted work performances of the hetero-organized collaborations, it will be useful to explain the changes that have taken place in the economic-productive paradigms that have contributed to the detachment of the way of working with respect to the binary system model between subordinate work and autonomy accepted in our civil code. At the same time, we will analyze and categorize the main historical stages of the Italian Jurisprudence on qualification of works since in a system of "mutually exclusive and overall exhaustive categories", the decline of a legal category generates a complementary effect on the other. At this point, the first research question will be discussed in details. We will attempt to outline the key “features” of the collaborations hetero-organized by the client and, consequently, we will analyze the requirements of the work scenario “portrayed” by the first paragraph of art. 2 of Legislative Decree 81 of 2015: an exclusively personal work; continuity and hetero-organization "also" of the time and place of the collaboration. Once identified the key features of the new category, it will be possible to challenge the research question concerning the theoretical framework where the collaborations hetero-organized by the client should fall. To address this question, we will first provide the principal interpretations proposed by the legal practitioners which, eventually, link the new category of the collaborations pursuant to art. 2 of Legislative Decree 81 of 2015 to one of the traditional binary categories of subordinate work or self-employment. At first glance, such radical opposition does not seem to yield any practical implications given that, the collaborations hetero-organized by the client will be ruled according to the provisions set for subordinate work as established expressly by the art. 2, Legislative Decree 81/2015. Nevertheless, it has to be acknowledged that according to some doctrines the theoretical framework choice affects the provisions that can be concretely extended to the collaborations hetero-organized by the client. Once provided the "authentic" interpretation of the new legal category and clarified the “quantum” of discipline of the subordination work that applies to hetero-organized works as per art. 2, it will be possible to proceed with the second research question: we will test the new category against the digital work scenario. Specifically, we will analyze the operational and organizational model of the work performed within a “digital work platform”, identifying common elements and differential traits with respect to both traditional "offline-work” and all the multiple forms in which the digital works take place. We will therefore proceed to verify if the traditional binary categories of autonomy and subordination are able to "intercept" and “qualify” this recent work phenomenon and contribute to a fair protection of digital workers. Finally, anticipating the disappointing outcomes of the above mentioned investigation, we will take a position on digital job regulation techniques thus suggesting a possible way to protect the employee in the working platforms.
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Reali, Luca. "Motori a combustione interna con numero di fasi non convenzionale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22132/.

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Abstract:
La tematica delle emissioni, sempre più attuale nei dibattiti dei giorni nostri, ha portato la necessità di svolgere ricerca al fine di trovare soluzioni in grado di risolvere il problema. Il settore automotive ha visto l’implementazione di sostanziali innovazioni sui motori che equipaggiano le vetture commerciali, capaci di rispettare le nuove normative. Se il progresso tecnologico ha sempre utilizzato come base per lo sviluppo il motore quattro tempi, in questo testo vengono mostrate tecnologie sperimentali che introducono un concetto completamente nuovo di macchina motrice; grazie alla consultazione di articoli scientifici, è stato approfondito il tema dei motori a combustione interna con numero di fasi non convenzionale, ovvero diverso da due e da quattro. L’elaborato consiste in quattro capitoli dedicati allo studio e all’analisi del motore cinque tempi e in un capitolo conclusivo nel quale si esplora il concetto “sei tempi”. Ogni tema approfondito permette di comprendere in quale ambito queste tecnologie potranno essere efficacemente impiegate in futuro.
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Bondi, Andrea. "Sistemi di Rilevamento Tempi in Ambito Motoristico Sportivo e Ludico." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10654/.

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Abstract:
Oggigiorno qualsiasi persona, in possesso di un dispositivo mobile, utilizza applicazioni che spesso hanno bisogno di interagire con l’ambiente circostante utilizzandolo per svariate funzioni. L’obiettivo di questa tesi `è quello di fornire le informazioni di base che permettano di impostare un lavoro a sviluppo di rilevamento tempi in ambito motoristico indirizzato al settore ludico. La tesi si apre citando qualche aneddoto storico sulla nascita e introducendo l’ambiente attuale e parte della storia sull’evoluzione del rilevamento tempi. Saranno analizzate le componenti fondamentali dei sistemi attuali e verrà introdotta e approfondita la possibilità dello sviluppo di tecnologie per avere sistemi con costi contenuti agevolando il settore ludico. L’utilizzo di Tecnologie diverse e l’evoluzione tecnologica dei sistemi ci permettono, utilizzando schemi logici analizzati su sistemi già sviluppati, di riorganizzare e dare soluzioni per alcuni ambiti indirizzati in ambienti diversi.
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Toffali, Linda. "Il giornalismo ai tempi dei narcos, raccontato da J.V. Cardenas." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16035/.

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Abstract:
Questo elaborato si propone di analizzare la vita e l’attività dei giornalisti messicani al giorno d’oggi. In Messico, le libertà di stampa e di manifestazione del pensiero vengono costantemente violate da parte della Politica, del Governo, della Polizia e soprattutto, delle organizzazioni criminali che trafficano droga. I trafficanti di droga, chiamati Narcos, si riuniscono in gruppi criminali, i cosiddetti Cartelli della droga, e seminano il terrore in ogni città. Verrà analizzata la situazione di giornalisti e reporter, in particolare attraverso le parole di Javier Valdez Cárdenas, un giornalista messicano assassinato nel 2017, che raccontava la verità sul giornalismo in Messico e denunciava le costanti minacce, intimidazioni e omicidi ad opera dei narcos. La parte finale della tesi è dedicata alla traduzione di uno dei suoi articoli di denuncia, nel quale viene raccontata la terribile realtà che accomuna molti giornalisti e che spesso si conclude con la loro uccisione. Proprio per scampare ad una morte certa, molti di loro chiedono l’esilio in un altro stato o il trasferimento in un'altra città, ma soprattutto chiedono allo Stato, molto spesso assente, di essere protetti.
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Bandini, Virginia. "Analisi dell'interazione visuoacustica nel dominio dei tempi mediante modello neurocomputazionale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il seguente studio si basa sullo sviluppo di un modello neurocomputazionale, fondato su ipotesi biologicamente plausibili, in grado di simulare le regioni cerebrali coinvolte nell’elaborazione sensoriale. Poiché una tra le più interessanti e studiate forme di integrazione è quella tra informazioni derivanti dal sistema visivo e dal sistema acustico, ci concentreremo in modo particolare su tali interazioni. Nella sezione dei metodi viene analizzata la rete neurale, valutandone la struttura. Il modello consiste di 5 vettori di N neuroni ed è costituita da 3 differenti strati. I diversi strati simulano rispettivamente i neuroni acustici e visivi delle aree unisensoriali, gli interneuroni acustici e visivi e i neuroni dell’area multisensoriale. Nella sezione dei risultati viene analizzato il modello matematico, andando in primis a svolgere un’analisi di sensitività, nella quale vengono modificati selettivamente i vari parametri che descrivono le strutture del modello, in modo tale da poter identificare a quali di questi la rete risulta essere più sensibile. Successivamente viene svolto un confronto volto a valutare quanto il modello neurocomputazionale sia in grado di riprodurre le risposte fisiologiche dei pazienti (dati ottenuti dall’esperimento condotto da Crosse e colleghi). Per rendere paragonabili i tempi di reazione, nel modello si è scelto di introdurre un ritardo temporale puro che descriva la latenza con cui l’area motoria genera la risposta comportamentale richiesta da questo tipo di task. Si può notare come, con tale ritardo, i tempi prodotti dal modello nella sua configurazione standard, e i tempi ottenuti da Crosse e colleghi (Crosse et al., 2019), risultino essere confrontabili. Di conseguenza il modello matematico è in grado di riprodurre appropriatamente il tempo di reazione fisiologico, in quanto la velocità della risposta motoria nel modello risulta essere fortemente sovrapponibile a quella ottenuta sperimentalmente.
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Giusti, Giulia. "Similarità tra stringhe, applicazione dell'algoritmo TLSH a testi di ingegneria." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19129/.

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Abstract:
La similarity search, ricerca di oggetti simili, è una tecnica fondamentale per l'ottenimento di considerazioni importanti sull'enorme quantità di dati che vengono prodotti ogni giorno. Il progetto riguarda lo sviluppo di un software di ricerca, raggruppamento e classificazione di somiglianza, basato sulla funzione TLSH, di documenti aziendali. A tal proposito, è stata eseguita una ricerca di similarità articolata su tre livelli: sezione, paragrafo e frase. La funzione TLSH utilizza le migliori tecnologie in termini di efficienza e applicabilità al problema dei Nearest Neighbors: Locality Sensitive Hashing (LSH), Context Triggered Piecewise Hashing (CTPH) e Features Extraction. Queste ultime verificano la proprietà di creazione di digest simili per oggetti simili, fondamentale nella similarity search. Il sistema del progetto di tesi è composto da due parti distinte: l'ambiente di test della funzione TLSH e il servizio relativo all'API per il confronto tra funzioni LSH. La valutazione dell'ambiente è stata eseguita attraverso due differenti analisi: quantitativa e qualitativa. La prima con lo scopo di esaminare l'efficienza dell'ambiente in relazione al tempo di esecuzione e alla precisione dei risultati ottenuti. Mentre la valutazione qualitativa riguarda la soddisfazione da parte dell'utente in termini di usabilità del sistema attraverso la somministrazione del questionario SUS (System Usability Scale). Dall'indagine dei test quantitativi si sono potuti osservare risultati soddisfacenti in efficienza e precisione. Inoltre, i risultati qualitativi si sono rivelati eccellenti con un punteggio SUS molto più elevato del valore medio ottenuto sperimentalmente. Sviluppi futuri del sistema TLSH potrebbero concernere l'ideazione di un metodo di inserimento dei digest all'interno di una tabella hash, sfruttando al meglio le proprietà di LSH, e l'eliminazione del limite minimo di caratteri richiesti per la creazione di digest.
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Molinarolo, Giulia <1989&gt. "Scritture dai margini. Testi migranti e mercato culturale in Italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9439/1/Molinarolo_Giulia_Tesi.pdf.

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Abstract:
Nei quasi tre decenni dalla nascita della cosiddetta “letteratura della migrazione” gli studi critici sulle scritture in lingua italiana ad opera di autori stranieri si sono consolidati – osservando da vicino le innovazioni stilistiche o le contaminazioni lessicali e semantiche – e ampliati – adottando metodi e teorie filosofiche, etiche e politiche derivanti dagli studi postcoloniali. Nonostante ciò ben poca attenzione è stata dedicata al posto che i testi occupano nella società e nel mercato italiani. Un’analisi complessa delle scritture migranti italiane non può tuttavia prescindere dalla considerazione del testo come oggetto culturale, indagato cioè in quanto creazione individuale e collettiva, prodotto del mercato letterario e del sistema culturale italiano, bene di consumo ad uso di uno specifico pubblico e rappresentazione intesa come produzione di un significato. Sullo sfondo degli studi critici attuali e attraverso lo studio di specifiche opere – si prenderanno in considerazione soprattutto le opere di maggior successo degli ultimi trent’anni – e con l’aiuto di un esame particolareggiato degli elementi paratestuali, si intende dunque interrogare i testi sulle scelte narrative, le influenze socio-culturali e la dimensione valoriale in cui si collocano nella contemporaneità. Accanto alle forme di resistenza e decostruzione si colloca infatti la strumentalizzazione della condizione di marginalità, ottenuta mediante il reimpiego strategico di elementi stereotipati ed esotici come la drammatizzazione della differenza etnica e sessuale: un processo che è bene studiare a fondo, respingendo facili considerazioni di auto-subordinazione, ma misurandone le potenzialità sovversive nei confronti delle strutture di potere dominanti, e intendendolo come forma di agency contemporanea. In breve, l’oggetto – o meglio il soggetto – di questo studio sarà il ruolo assunto dalla produzione letteraria migrante e postcoloniale nel mercato editoriale italiano, al fine di esplorarne le modalità ed evidenziarne il grado di adesione ai paradigmi neocoloniali o le potenzialità di resistenza.
In almost three decades since the birth “Italian Migration Literature”, critical studies on Italian writings by foreign authors consolidated – closely observing stylistic innovations or lexical and semantic contamination – and expanded – by adopting philosophical, ethical and political methods and theories deriving from postcolonial studies. Despite this, little attention has been paid to the place that texts occupy in Italian society and market. However, an exhaustive analysis of migrant writings cannot ignore the consideration of the text as a cultural object, examined as both individual and collective creation, product of the literary marketplace and of the Italian cultural system, consumer good for a specific audience and representation as a production of meaning. Against the background of recent critical studies and through the study of specific works - the most successful works of the last thirty years will be taken into consideration - and with the help of a detailed examination of the paratextual elements, we therefore intend to interrogate the texts on narrative choices, socio-cultural influences and the value dimension in which they are placed today. Alongside the forms of resistance and deconstruction there is in fact the exploitation of the condition of marginality, obtained through the strategic reuse of stereotyped and exotic elements such as the dramatization of ethnic and sexual difference: a process that requires a thorough investigation, rejecting easy considerations of subordination, but by measuring its subversive potentialities against the dominant power structures, and understanding it as a form of contemporary agency. In short, the object - or rather the subject - of this study will be the role assumed by migrant and postcolonial literary production in Italian publishing market, in order to explore its methods and highlight their degree of adhesion to the neo-colonial paradigms or their potential of resistance.
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Calello, Lucia Maria Rosa Delia, Gaetano Roberto De, and Marilena Parlati. "Diaspora, violenze e globalizzazione nei testi di V. S. Naipaul." Thesis, Università della Calabria, 2016. http://hdl.handle.net/10955/1336.

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Soldaini, Astrid <1988&gt. "Le patologie dentarie delle mummie egizie e i testi medici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4395.

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Abstract:
In questo elaborato vengono trattate, nella prima parte, le patologie dentarie riscontrate nelle mummie egizie, le cause e le caratteristiche. Nella seconda parte si analizzano, comprensivi di traslitterazione e traduzione, i testi medici egizi che trattano queste malattie.
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Zuin, Francesco <1991&gt. "Il ruolo della previdenza complementare ai tempi della crisi finanziaria." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8090.

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Abstract:
il presente lavoro di tesi si baserà sulla previdenza complementare, in particolar modo mi occuperò soprattutto dei profili giuridici della previdenza complementare. Per fare ciò ho analizzato il d.lgs. 252/05 sotto diversi aspetti; inoltre mi sono soffermato sugli investimenti dei fondi pensione, i quali in questi anni di crisi si sono rivelati un'ulteriore fonte di finanziamento per le imprese
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Giancane, Francesco. "Testi lirico-monostrofici di tradizione orale cantata dalla «Raccolta Barbi»." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2015. http://hdl.handle.net/11384/86102.

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GILARDONI, GUIA. "Luoghi, spazi, tempi dell'integrazione. Le nuove generazioni nella società multietnica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/293.

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Abstract:
L'approfondimento teorico ed empirico del concetto di integrazione è stato condotto con particolare attenzione alle nuove generazioni. La declinazione teorica del concetto (cap. 1) è stata realizzata attraverso un esame delle prospettive epistemologiche che ne stanno alla base (universalismo, differenzialismo e interculturalismo) e le prospettive del capitale sociale (cap. 2) e della distanza sociale (cap. 3). Della letteratura nazionale e internazionale della letteratura (cap. 4) che riguarda il processo di integrazione delle seconde generazioni, in particolare la teoria dell'assimilazione segmentata di Portes e i molti contributi che vi si riferiscono, emerge che i percorsi di integrazione possono essere molto diversificati, dipendendo sia da fattori individuali e, soprattutto, da fattori di contesto. Il questionario impiegato per l'indagine empirica (seconda parte), svolta nell'a.s. 2005/06 su un campione di 17.225 preadolescenti (11-14 anni) che frequentano le scuole lombarde secondarie di primo grado con il più alto numero di alunni con cittadinanza non italiana, è stato preso e riadattato da quello di impiegato da Portes nella prima indagine CILS. La lettura dei dati, volta a un confronto costante tra italiani, stranieri e figli di coppia mista, è stata condotta attraverso l'analisi delle distribuzioni di frequenza e la costruzione di alcuni indici, tra cui un indice di propensione all'integrazione e di capitale sociale. Dai risultati emerge un forte divario nella riuscita scolastica tra italiani e stranieri e i figli di coppia mista i quali si avvicinano maggiormente agli stranieri in Italia da più tempo. Le differenze di genere esercitano un peso a volte superiore di quello delle differenze di appartenenza. La variabile tempo esercita un'influenza non lineare rispetto a molte dimensioni. I latinoamericani sono il gruppo che presenta le maggiori difficoltà linguistiche e scolastiche, gli asiatici sono i più isolati dal punto di vista sociale. La scuola si conferma come luogo di produzione di capitale sociale e l'integrazione avviene ma in maniera frammentata.
Integration has been studied in theory and empirically paying attention to new generations. It has been first interpreted through epistemological perspectives of universalism, differentialism and interculturalism and through social capital and social distance. From international literature on second generation, in particular from Portes segmented assimilation theory and the many contributions that refer to it, it's clear that integration paths are widely differentiated. This differentiation is due to individual and, most of all, to context factors. The questionnaire used in the empiric research made in 2005/06 on a sample of 17.225 preadolescent (11-14 years old) attending first grade of secondary school in Lombardy with the most high percentage of non-Italian students, it has been adopted and readapted by Portes's first CILS survey. Data interpretation it has been led on a constant confrontation between Italian, non-Italian and mixed couples sons and daughters trough frequencies distributions and indexes. Results show a big device between Italian and non-Italian school performances. Mixed couples sons and daughters are more similar to non-Italian long resident than Italian to which they formally belong. In some cases, gender affects results more significantly than national partnership. Time plays an important role but with a non linear influence on school and linguistic performances. South Americans group is the one with the most high difficulties on Italian language and at school. Asiatic group is the most isolated from peers. School is confirmed as a social capital producing agency and integration is positively related to socioeconomic high levels and it appears discontinue.
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GILARDONI, GUIA. "Luoghi, spazi, tempi dell'integrazione. Le nuove generazioni nella società multietnica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/293.

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Abstract:
L'approfondimento teorico ed empirico del concetto di integrazione è stato condotto con particolare attenzione alle nuove generazioni. La declinazione teorica del concetto (cap. 1) è stata realizzata attraverso un esame delle prospettive epistemologiche che ne stanno alla base (universalismo, differenzialismo e interculturalismo) e le prospettive del capitale sociale (cap. 2) e della distanza sociale (cap. 3). Della letteratura nazionale e internazionale della letteratura (cap. 4) che riguarda il processo di integrazione delle seconde generazioni, in particolare la teoria dell'assimilazione segmentata di Portes e i molti contributi che vi si riferiscono, emerge che i percorsi di integrazione possono essere molto diversificati, dipendendo sia da fattori individuali e, soprattutto, da fattori di contesto. Il questionario impiegato per l'indagine empirica (seconda parte), svolta nell'a.s. 2005/06 su un campione di 17.225 preadolescenti (11-14 anni) che frequentano le scuole lombarde secondarie di primo grado con il più alto numero di alunni con cittadinanza non italiana, è stato preso e riadattato da quello di impiegato da Portes nella prima indagine CILS. La lettura dei dati, volta a un confronto costante tra italiani, stranieri e figli di coppia mista, è stata condotta attraverso l'analisi delle distribuzioni di frequenza e la costruzione di alcuni indici, tra cui un indice di propensione all'integrazione e di capitale sociale. Dai risultati emerge un forte divario nella riuscita scolastica tra italiani e stranieri e i figli di coppia mista i quali si avvicinano maggiormente agli stranieri in Italia da più tempo. Le differenze di genere esercitano un peso a volte superiore di quello delle differenze di appartenenza. La variabile tempo esercita un'influenza non lineare rispetto a molte dimensioni. I latinoamericani sono il gruppo che presenta le maggiori difficoltà linguistiche e scolastiche, gli asiatici sono i più isolati dal punto di vista sociale. La scuola si conferma come luogo di produzione di capitale sociale e l'integrazione avviene ma in maniera frammentata.
Integration has been studied in theory and empirically paying attention to new generations. It has been first interpreted through epistemological perspectives of universalism, differentialism and interculturalism and through social capital and social distance. From international literature on second generation, in particular from Portes segmented assimilation theory and the many contributions that refer to it, it's clear that integration paths are widely differentiated. This differentiation is due to individual and, most of all, to context factors. The questionnaire used in the empiric research made in 2005/06 on a sample of 17.225 preadolescent (11-14 years old) attending first grade of secondary school in Lombardy with the most high percentage of non-Italian students, it has been adopted and readapted by Portes's first CILS survey. Data interpretation it has been led on a constant confrontation between Italian, non-Italian and mixed couples sons and daughters trough frequencies distributions and indexes. Results show a big device between Italian and non-Italian school performances. Mixed couples sons and daughters are more similar to non-Italian long resident than Italian to which they formally belong. In some cases, gender affects results more significantly than national partnership. Time plays an important role but with a non linear influence on school and linguistic performances. South Americans group is the one with the most high difficulties on Italian language and at school. Asiatic group is the most isolated from peers. School is confirmed as a social capital producing agency and integration is positively related to socioeconomic high levels and it appears discontinue.
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Finotto, Sara <1992&gt. "La disciplina dell'usura bancaria: tesi a confronto sull'usura sopravvenuta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9146.

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Abstract:
La trattazione si propone di approfondire il reato di usura, il quale costituisce ancora oggi oggetto di dibattiti.La prima parte tratta l'aspetto storico del fenomeno, poi si fa riferimento alle normative passate e vigenti che regolano il reato di usura, successivamente si introduce il concetto di usura sopravvenuta riportando le teorie a riguardo e infine si presentano gli strumenti e le misure poste a tutela della persona vittima del reato di usura.
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Lucamante, Elisa <1993&gt. "Tesi di ricerca sul fenomeno della Fashion Sharing Economy." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14768.

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Lamperini, Valentina. "La Russia di ieri e oggi nei testi della cantante Monetočka." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Il presente elaborato ha lo scopo di analizzare i testi di due canzoni della cantautrice russa Monetočka, dapprima traducendoli in italiano ed in seguito commentando ed approfondendo il loro significato, con gli opportuni riferimenti alla storia e alla cultura della Russia. Il primo capitolo consiste nella presentazione della cantante, del suo stile e della sua produzione musicale, con una panoramica sulla musica russa moderna ed i suoi protagonisti, dai quali lei stessa ha tratto ispirazione. Nel secondo capitolo introdurrò genericamente le caratteristiche della traduzione di testi in musica e le difficoltà che essa presenta. Poi, nel terzo capitolo, presenterò una proposta di traduzione delle due canzoni, alla quale seguirà il commento. Piuttosto che sulla traduzione della canzone d’autore ai fini artistici e creativi, come l'arrangiamento di testi tradotti da altre lingue, mi concentrerò sulla spiegazione ed il commento dei significati non letterali e dei riferimenti a cui l’artista allude.
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Bartolini, Michelacurina. "Tempi e' lochi di pudere : a liturgia e' u cantu tradiziunale." Corte, 2003. http://www.theses.fr/2003CORT0026.

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Abstract:
Etudier les comportements insulaires face à la liturgie romaine, à travers le chant sacré, c'est ce que nous propose ce travail. Entre respect et transformation, et parfois même perversion, c'est à l'usage que les Corses se construisent un monde religieux qui met en scène les rituels chantés selon des temps et des espaces spécifiques. Le corpus met à jour la préoccupation constante de la hiérarchie cléricale face aux risques de ce traitement populaire du répertoire sacré, l'histoire musicale en Europe étant celles des rapports, quasi belliqueux, du moins étranges, entre l'Eglise et ses paroisses. L'étude suivante essaye de mesurer le poids de ce phénomène dans la société corse traditionnelle, utilisant les directions de mutations les plus importantes et l'adaptation populaire tout au long des temps forts de son histoire, observant la manière d'organiser son " espace sonore " à travers la maîtrise de son répertoire profane et sacré. Les temps chronologiques se superposent parfois dans un même espace sonore, et la référence au pouvoir, au maître du temps, éclaire le comportement traditionnel à l'aide du corpus étudié. Trois grandes périodes s'imposent : l'Antiquité avec le planus-cantus qui vient se confronter à la paghjella, une forme musicale spécifique en usage dans le rituel religieux insulaire, la fin du Moyen-âge qui diffuse le répertoire des confréries, et le XVIIIème siècle qui va contribuer à la subversion du rituel sonore. Ainsi l'étude de l'évolution des lieux, des rites et de la liturgie qui permettent aux chants traditionnels d'exister et de se transmettre de manière autonome, sera privilégiée, mettant en évidence les changements portés sur le rituel de la Semaine Sainte, sur l'Office des morts, sur la Messe et leurs conséquences sur cette transmission populaire (traitement altéré de la durée des rituels, formes des processions, des vêpres, de la granitula).
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Nicolini, Francesco <1978&gt. "Testualità, retorica, brevità. Per una lettura di testi di Giorgio Caproni." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3928/1/nicolini_francesco_tesi.pdf.pdf.

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Nicolini, Francesco <1978&gt. "Testualità, retorica, brevità. Per una lettura di testi di Giorgio Caproni." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3928/.

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46

Denti, Chiara <1984&gt. "La traduzione alla prova dell'eterolinguismo: il caso dei testi postcoloniali francofoni." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8259/1/Tesi-dottorato-C.Denti.pdf.

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Abstract:
Scritti agli incroci tra le lingue, i testi postcoloniali sono caratterizzati da quel fenomeno che Rainier Grutman ha chiamato eterolinguismo. Concentrandosi su un corpus di romanzi francofoni postcoloniali pubblicati dagli anni 2000 in poi, questa tesi si propone dapprima di analizzare l'eterolinguismo nei testi di partenza per poi analizzare le traduzioni italiane, inglesi e spagnole.
Written at the intersection of languages, postcolonial texts show evidence of the phenomenon that Rainer Grutman has called “heterolingualism”, that is to say the coexistence of different languages in a literary text. Focusing on a corpus of ten postcolonial novels written in French, published in France from the year 2000 onwards, this thesis, on the one hand, deals with the inclusion of heterolingualism in source texts – its forms and the way it works – and on the other hand, analyses how it is translated in the Italian as well as the English and Spanish versions. The problem of rendering linguistic heterogeneity is the core of this research. Our analysis will allow us to demonstrate how translation can take up the challenge of heterolingualism. Far from being an insoluble problem, linguistic heterogeneity can be rendered as long as the translation overrides the principles of transparency and readability on which it is usually based.
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Ianuale, Raffaella <1967&gt. "Sulla tradizione dei testi di Serafino Aquilano: con edizione dei Sonetti." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2002. http://hdl.handle.net/10579/466.

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Abstract:
Lo scopo di questo lavoro è riuscire a far chiarezza nella complicata tradizione delle rime di Serafino Ciminelli dall'Aquila, detto l'Aquilano. Le sue poesie ebbero, nella prima metà del XVI secolo, una sorprendente fortuna. Attualmente sono cinquantatré le cinquecentine note pubblicate tra il 1502, anno della princeps, e il 1568.I maggiori centri di diffusione furono Roma, Venezia, Bologna, Milano e Firenze. Molte sono anche le poesie dell'Aquilano contenute in miscellanee manoscritte della fine del XV e degli inizi del XVI secolo. Egli appare il capofila della letteratura cortigiana, riconosciuto a pieno titolo maestro di questo filone di poesia che tanto successo ebbe nella seconda metà del Quattrocento. La fama di Serafino Aquilano era tale che a lui venivano attribuiti molti componimenti non suoi. L'esuberanza attributiva è quindi il maggior ostacolo da affrontare avvicinandosi alla tradizione delle opere del poeta. Nella tesi di dottorato è stata svolta una recensio completa di stampe e manoscritti contenenti sonetti e strambotti. Sono stati individuati sessanta manoscritti che tramandano sue liriche e cinquantatré cinquecentine. Per ogni testimone è stata fornita una descrizione e gli incipit delle rime (con rispettivo riferimento delle carte o pagine che le tramandano) dell'Aquilano. I manoscritti più significativi sono conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana di Città del Vaticano, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nella Biblioteca Riccardiana di Firenze, nella Bibliotèque Nationale di Parigi, nella Biblioteca Estense di Modena, ma anche nella Biblioteca Palatina di Parma, nella Comunale di Mantova e nella Oliveriana di Pesaro. Tutti i codici sono stati visti direttamente nelle biblioteche e solo in rari casi si è ricorsi al supporto di riproduzioni su microfilm. Il capitolo centrale della tesi di dottorato è dedicato agli studi della tradizione. Le ricerche finora svolte consentono di affermare che nessun testimone autografo, oppure riconducibile ad un autografo delle rime di Serafino Aquilano è giunto fino a noi e così pure nessuna raccolta manoscritta che si riveli compilata per le cure o almeno sotto la diretta sorveglianza dell'autore. Le rime ci sono giunte per la maggior parte in miscellanee degli ultimi anni del XV secolo e della prima metà del XVI secolo e nessuna di queste sillogi comprende l'intera serie di componimenti del Ciminelli, cioè nessuna raccolta accoglie tutti i componimenti attestati dagli altri testimoni. I testi di Serafino si trovano quindi mescolati a quelli di altri autori, raramente essi sono accompagnati da un'attribuzione e anche quando questa esiste non sempre è affidabile. Una posizione di primo piano, nella tradizione delle rime di Serafino, spetta alle cinquecentine pubblicate nella prima metà del XVI secolo. Affidabile sul versante attributivo appare la princeps pubblicata a Roma nel 1502, non si può dire lo stesso delle stampe successive che incrementano il corpus certo della princeps con componimenti erroneamente attribuiti all'Aquilano. Concluso lo studio di manoscritti e stampe si è riusciti ad individuare 112 sonetti certi del Ciminelli e 250 strambotti. L'ultima sezione della tesi contiene l'edizione critica dei 112 sonetti. Ogni componimento è accompagnato da un apparato critico di tipo negativo che registra tutte le lezioni adiafore, le lectiones singulares e le varianti fono-morfologiche dei manoscritti e delle stampe dei secoli XV e XVI. The purpose of this work is to clarify the complicated tradition of the poetical work of Serafino Ciminelli of L'Aquila, known as Serafino Aquilano. In the first half of the 16th century his verse was surprisingly successful. At present we have fifty-three known 16th century volumes published between 1502, the year of the first edition, and 1568. The main cities where his verse was widely read were Rome, Venice, Bologna, Milan and Florence. There are also many poems by Serafino Aquilano in miscellaneous manuscripts from the end of the 15th and early 16th centuries. He is the leader of the court poetry school, rightly acknowledged as a master of this genre, so much appreciated in the second half of the 15th century. His fame was such that he was credited with the authorship of many works which were not in fact his: this exaggeration in attributing poems to Serafino Aquilano is therefore the greatest obstacle to overcome when one wishes to approach the tradition of the works of this poet. Work on this thesis involved a full recensio of the printed volumes and manuscripts containing his sonnets and octaves. Sixty manuscripts and fifty-three 16th century books were found containing his works. A description and the incipit of each poem (with reference to the sheets or pages on which they appear) have been provided. The most important manuscripts are kept in the Vatican Apostolic Library, the Florence National Central Library, the Florence Riccardiana Library, the Paris National Library and the Modena Estense Library, but also in the Parma Palatine Library, the Mantua City Library and the Pesaro Oliveriana Library. All the documents were seen directly in the libraries concerned, and consultation of microfilms was resorted to only in very few cases. The main chapter of the thesis deals with study of tradition. The research which has been carried out up to now allows it to be stated that no autograph evidence, nor any evidence indicating the existence of autograph versions of Serafino Aquilano's verse, has come down to our own time, nor is there any manuscript collection which appears to have been compiled either by the author or even under his direct supervision. The works are mostly contained in miscellanies from the end of the 15th and the first half of the 16th centuries, and none of these anthologies includes all his poems: in other words, there is no collection which gathers together all the poems attributed to Serafino Aquilano by all sources. His texts, therefore, are mingled with works by other writers, are rarely accompanied by an attribution, and even when there is one it is not always reliable. The 16th century volumes published in the first half of the century play a primary role in the tradition of Serafino Aquilano's verse. The first edition which came out in Rome in 1502 appears to be reliably attributed to him, but the same cannot be said of the subsequent reprints, which add to the corpus of the first edition but include works wrongly ascribed to Serafino Aquilano. After concluding the study of the manuscripts and printed volumes, 112 sonnets and 250 octaves were attributed with certainty to the poet. The last part of the thesis contains a critical appreciation of the 112 sonnets. Each work is accompanied by a negative type criticism which records all the adiaphorous lessons, the lectiones singolares and the phono-morphological variations in the 15th and 16th century manuscripts and printed volumes.
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Frasson, Alberto <1988&gt. "L'EVOLUZIONE DEI TEMPI COMPOSTI RUSSI E SLOVENI IN PROSPETTIVA STORICO-COMPARATIVA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9138.

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Abstract:
Il sistema verbale slavo ha subito molteplici cambiamenti nel corso della sua evoluzione. Le lingue slave contemporanee possiedono sistemi verbali differenti, ma tutti riconducibili al protoslavo, la protolingua comune a tutte le lingue slave. E’ possibile anche riscontrare ancora oggi una serie di caratteristiche risalenti all’indoeuropeo comune, la protolingua di tutte le lingue indoeuropee contemporanee. Questo studio ha l’obiettivo di presentare due diversi tipi di evoluzione del verbo slavo: il russo e lo sloveno. In particolare, ci si sofferma sull’evoluzione dei tempi composti formati con il participio in –l, che, a partire dallo slavo ecclesiastico antico, ha dato risultati estremamente diversi, e in alcuni casi addirittura opposti, in russo e in sloveno. Nel primo capitolo viene presentato brevemente il metodo storico-comparativo e il suo impiego negli studi europeistici e slavistici; viene inoltre fornita una veloce panoramica del sistema verbale indoeuropeo, delle sue categorie e degli influssi che il verbo indoeuropeo comune ha avuto sullo sviluppo del verbo slavo. Nel secondo capitolo si analizzano le prime fasi di sviluppo autonomo del verbo slavo: il protoslavo e lo slavo ecclesiastico antico. Viene prestata particolare attenzione alle innovazioni e alle tendenze riscontrate nello sviluppo dei tempi perifrastici, del participio risultativo e dell’ausiliare. Nel terzo capitolo viene trattata l’evoluzione del perfetto e del piuccheperfetto slavo, con particolare riferimento al russo e allo sloveno, dalle loro fasi più antiche allo stato attuale. Nel quarto capitolo si parla dell’evoluzione del futuro anteriore slavo. Vengono osservate le principali tendenze di sviluppo del futuro perifrastico in sloveno e in russo. L'appendice finale consiste in una riflessione sulle nuove possibilità di espressione del significato risultativo, facendo riferimento in particolare al perfetto possessivo. La tesi che viene sostenuta in questo studio è quella dell’esistenza di due diversi sviluppi del participio –l slavo, dove lo sloveno lo utilizza oggi con significato generale di non-presente, mentre il russo lo utilizza più specificamente come tempo passato.
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Augugliaro, Linda <1997&gt. "La modifica del rischio di revisione ai tempi del Covid-19." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19729.

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Abstract:
L’obiettivo della seguente trattazione è quello di analizzare il cambiamento del profilo di rischio dell’impresa in conseguenza della pandemia globale da Covid-19 e i successivi impatti sul rischio di revisione. L’elaborato è suddiviso in due parti: la prima descrive il concetto di rischio di revisione necessario per comprendere la sua modifica ai tempi del fenomeno pandemico e approfondisce l’effetto del Coronavirus sulle responsabilità del revisore rispetto al sistema di controllo interno dell’impresa. La trattazione dimostra infatti la necessità di diversificare l’approccio di revisione, in quanto la trasmissione del virus e le misure restrittive disposte dal Governo durante l’emergenza sanitaria hanno richiesto una veloce capacità di adattamento in capo al revisore. Inoltre, si analizzano alcune delle deroghe legislative e misure di sostegno economico disposte a favore delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie durante il periodo pandemico. Attraverso l’esame del D.L. 18/2020 “Cura Italia”, del D.L. 23/2020 “Decreto Liquidità” e del D.L. 34/2020 (c.d. “Decreto Rilancio”), si introducono misure a sostegno del lavoro, della liquidità e di predisposizione della continuità aziendale per le imprese colpite dal Coronavirus, al fine di affrontare la crisi sanitaria, sociale ed economica. La trattazione descrive nello specifico la deroga sulla continuità aziendale, in quanto ritenuto un tema di rilevante impatto per le considerazioni elaborate dal revisore sulla capacità dell’impresa di continuare ad operare come un complesso economico funzionante, così come il differimento dell’entrata in vigore del Codice della Crisi e dell’Insolvenza. Inoltre, tra le disposizioni a sostegno del lavoro, l’elaborato descrive la diffusione del lavoro agile e del divieto di licenziamento e la concessione di finanziamenti garantiti dallo Stato (Fondo di Garanzia per le PMI) per supportare la liquidità delle imprese durante la pandemia. A seguito delle novità legislative introdotte, il documento delinea i rischi emersi durante il Covid-19, che hanno influenzato le performance dell’impresa in maniera significativa e che hanno contribuito alla modifica del rischio di revisione per il soggetto responsabile dell’incarico. In particolare, vengono approfonditi i rischi connessi a condotte fraudolente attuabili da parte degli amministratori per alterare o modificare l’andamento della propria dimensione economico-finanziaria, non solo per dimostrare una situazione rosea fittizia, ma anche con lo scopo di ottenere i finanziamenti garantiti dallo Stato. Si descrive inoltre il rischio di liquidità, caratterizzato dall’incapacità dell’impresa di adempiere nel breve termine alle obbligazioni assunte, dall’impatto del Covid-19 sulla recuperabilità dei crediti scaduti e, soprattutto, dalla possibilità che la società possa violare le clausole contenute nei contratti di finanziamento, stipulate con gli intermediari finanziari e ritenute come condizioni necessarie per vedersi garantita la concessione del credito. Allo stesso tempo, l’elaborato mette in luce il fenomeno degli attacchi informatici come conseguenza dovuta alla diffusione del lavoro agile (smart working), focalizzandosi su una maggior tutela della cyber security e della privacy. Una volta definite le deroghe legislative e i conseguenti rischi derivanti dalle stesse, la trattazione valuta i loro effetti sull’attività di revisione contabile attraverso lo studio di documenti predisposti dagli organismi nazionali ed internazionali e l’analisi dei principi di revisione. Infine, nella seconda parte vengono definiti dei casi pratici: mediante l’analisi di un campione di relazioni di revisione relative al 2020, l’obiettivo è mettere in luce i riflessi della pandemia sui paragrafi della relazione e sui contenuti degli stessi.
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Eco, Conti Sara. "I tempi nel sistema verbale greco antico e il caso dell'imperativo." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2010. http://hdl.handle.net/11384/86012.

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Abstract:
Premessa: Il sistema verbale greco, che è stato fin dall’antichità oggetto di studio, presenta tuttora questioni controverse, sulle quali non esiste un’interpretazione unanime. La definizione del valore dei Tempi del verbo, alla luce delle teorie linguistiche contemporanee, costituisce ancora un fecondo campo di indagine. Il Modo Imperativo, sulla cui analisi si concentra la presente ricerca, rappresenta un esempio interessante di tale problematica, a causa della sua particolare natura semantica, che rende ardua l’assegnazione di un esatto valore ai suoi Tempi verbali. Con questo lavoro si intende dare un contributo alla comprensione dei Tempi dell’Imperativo e della posizione di questo Modo all’interno del sistema verbale greco. Allo scopo di chiarire i punti spinosi della questione, si è ritenuto necessario intraprendere un esame sistematico, i cui risultati, per le implicazioni di carattere generale, possono rivelarsi utili al chiarimento della questione dei Tempi nel sistema verbale greco considerato nel suo complesso, e alla verifica dell’ipotesi aspettuale. Il presente studio è diviso in due parti: da un lato vengono prese in considerazione le riflessioni teoriche sul verbo svolte dagli stessi antichi greci – nell’ambito degli studi filosofici e grammaticali, dall’età alessandrina fino a quella bizantina –; dall’altro viene esaminato l’uso dei Tempi dell’Imperativo in un serie di testi letterari di autori di età classica. La prima parte è dedicata ad un’analisi approfondita di tutte le fonti grammaticali antiche riguardanti la definizione del verbo e la descrizione dei Tempi verbali, dei loro valori e del loro uso nei vari Modi. Si è inteso presentare una rassegna il più possibile completa dei testi grammaticali a noi pervenuti, e mostrare così l’effettiva estensione del materiale su cui ci si può basare per la ricostruzione delle teorie antiche. L’approfondito esame e il confronto tra le varie fonti hanno permesso di valutare attentamente i risultati raggiunti dai grammatici greci. Le loro articolate riflessioni si sono rivelate un valido strumento per l’interpretazione dei Tempi verbali in generale e per la successiva indagine dell’Imperativo. La seconda parte ha come suo principale scopo quello di chiarire i valori dei Tempi dell’Imperativo, sia alla luce delle riflessioni degli antichi che, soprattutto, dell’ampio dibattito teorico contemporaneo intorno ai problemi tempo-aspettuali. Si è ritenuto necessario svolgere un’indagine sistematica su un corpus molto vasto e definito cronologicamente di forme imperative, data la mancanza di studi incentrati sulla verifica di tali ipotesi teoriche in campioni ampi e omogenei di dati. Sono state esaminate in modo esaustivo tutte le forme imperative presenti in cinque testi di quattro autori: il primo libro delle Storie di Erodoto, le Rane e le Tesmoforiazuse di Aristofane, il Simposio di Platone, l’orazione Sulla corona di Demostene. Queste opere sono state scelte secondo i seguenti criteri: per la loro appartenenza a diversi generi, per la presenza di ampie porzioni di dialogo, e perché si inseriscono in una fase cronologica delimitata, che va dal V al IV secolo. Sulle forme imperative, inserite e catalogate in un’apposita banca-dati, sono state svolte analisi di diverso tipo, mediante l’applicazione di numerosi parametri morfologici, sintattici e semantici, che hanno permesso di individuare alcune particolari caratteristiche nel funzionamento del Modo Imperativo e di far luce su aspetti meno chiari nell’uso dei Tempi. I risultati ottenuti sono ampiamente illustrati, al termine di questo lavoro, con la discussione dei casi e il commento di un ricco apparato di esempi.
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