Academic literature on the topic 'Tesi di laurea in storia moderna'

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Journal articles on the topic "Tesi di laurea in storia moderna"

1

Serini, Irene. "Dal Big Bang a Mario Mieli." Balthazar, no. 4 (September 13, 2022): 88–96. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18488.

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Abstract:
Che cosa hanno in comune Mario Mieli e Stephen Hawking? Una tesi di laurea in filosofia morale dal titolo Elementi di critica omosessuale e un best seller che ha reso popolare la moderna teoria cosmologica sull’origine dell’universo e sulla sua evoluzione? La capacità di espandere i confini e di aprire la strada a possibilità inaspettate.
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Cubeddu, Raimondo. "LEONI AND HAYEK ON NOMOS AND PHYSIS." Il Politico 252, no. 2 (January 15, 2021): 58–95. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.509.

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Abstract:
Nel 1949, mettendo a disposizione degli studenti pavesi di Giurisprudenza delle Dispense dal titolo Il pensieroantico, Bruno Leoni non immaginava che stava contribuendo a porre le basi per una riformulazionedi quella che nello stesso anno Friedrich A. von Hayek aveva chiamato la tradizione del “true individualism” tracciando così una nuova storia delle origini e dello sviluppo della tradizione liberale. infatti, dopoaver descritto l’origine dei concetti di nomos e di physis nella filosofia greca, in quelle DispenseLeoni intende la soluzione epicurea e la sua dottrina del contratto come un qualcosa di “eccezionale importanza per lo sviluppo della speculazione intorno al diritto ed allo Stato nell’età moderna”. Accennato all’importanza che negli stessi anni Ludwig von Mises e Leo Strauss attribuiranno all’epicureismo nella nascita della ‘modernità, il saggio analizza la tesi leoniana sul rapporto tra nomos e physis e, illustratane l’affinità con la tesi di Carl Menger sulla nascita “irriflessa” delle principali istituzioni sociali e del diritto, mostra il modo in cui tale rapporto ha influenzato Hayek e come si rifletta nella di lui (e di Michael Oakeshott) dicotomia tra i modelli istituzionali ‘nomocratici’ e quelli ‘teleocratici’. Un breve cenno, nel finale, al modo in cui tracce della dottrina epicurea del contratto possono essere ravvisate nella teoria dello “scambio di pretese” che Leoni pone all’origine del diritto.
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De Caprio, Lorenzo, and Annalisa Di Palma. "La medicina e la morte." Medicina e Morale 46, no. 6 (December 31, 1997): 1139–54. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.862.

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Abstract:
La morte ha occupato in ogni epoca una posizione centrale nella medicina, e la sua stessa storia dimostra come l’impegno del medico a difendere ad oltranza la vita sia una peculiarità della moderna medicina scientifica. D’altra parte, nel passaggio da una società retta da valori tradizionali a quella moderna, gli storici registrano profondi mutamenti nel rapporto tra l’uomo e la morte. Mentre la cultura dominata dalla tradizione religiosa, pur difendendo la vita, accettava la morte come limite dell’uomo e parte integrante della condizione umana; la cultura della Modernità, nella sua ansia di dominare il mondo, ha rimosso e combattuto la morte. Quindi, solo interventi tesi ad introdurre valori umani e morali nella formazione del medico potrebbero riportare “senso” in una pratica medica che rispecchia fedelmente l’ideologia ed i valori di una società dominata dalla ragione tecnico-scientifica. I1 progresso tecnologico ha messo a disposizione dei medici mezzi capaci di salvare vite umane, ma, per l’oblio di misure umane e morali, con gli stessi mezzi, i medici si accaniscono prolungando inutilmente l’agonia del morente. I1 progresso tecnologico sembra così ritorcersi contro l’uomo. I1 dibattito bioetico aspira a ridare dignità al morente, ma s’è arrestato sul lacerante problema dell’eutanasia. Gli autori giudicano grave e pericolosa questa situazione di stallo; infatti, in un’epoca di limiti nelle risorse, la decisione sulla vita e sulla morte s’avvia ad essere condizionata unicamente da valutazioni d’ordine economico.
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Jorio, Paolo. "Il filo di lana: San Gennaro nel mondo." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (April 30, 2018): 229–56. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757200.

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Abstract:
Tra il 1860 e il 1960 si è consumato il più grande esodo che la storia moderna conosca con circa trenta milioni di italiani che hanno lasciato la nostra penisola. Le privazioni, la fame erano tante e tali da far prendere la triste decisione di partire e cercare di sostenere da lontano la propria famiglia. Straziante il distacco: intere famiglie si stavano per lasciare per sempre e certamente non si sarebbero mai più visti. Al porto di Napoli, ci si affacciava dalla nave per vedere ancora una volta, forse l’ultima, i volti amati. C’era chi urlava il nome di chi lasciava, chi prendeva in braccio i bambini e li mostrava, chi aveva portato con sé un gomitolo di lana e lo svolgeva tenendone un capo e lanciando l’altro capo giù sul molo al proprio caro in modo da rimanere in contatto sino a quando la nave non avrebbe salpato. L’urlo della sirena scatenava un mare di fazzoletti bianchi e i fili di lana rimanevano tesi nelle mani di ciascuno sino a quando il piroscafo non si allontanava dalla banchina. E poi il distacco: sono partiti tutti pe’ terre assaje luntane, ma quel filo di lana, lasciato penzoloni alla partenza, non si è però spezzato perchè molti di loro si sono sentiti poi più italiana di quelli rimasti in patria.
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5

Pacciolla, Aureliano. "EMPATHY IN TODAYS CLINICAL PSYCHOLOGY AND IN EDITH STEIN." Studia Philosophica et Theologica 18, no. 2 (December 7, 2019): 138–60. http://dx.doi.org/10.35312/spet.v18i2.29.

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Abstract:
By Stein Edith: Zum problem der Einfühlung, Niemeyer, Halle 1917, Reprint der OriginalausgabeKaffke, München 1980, trad. it. Il problema dell’empatia, trad. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Studium, Roma 1985. Beiträge zur philosophischen Begründ der Psychologie und Geisteswissen schaften: a) Psychische Kausalität; b)Individuum und Gemeinschaft, «Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung», vol. 5, Halle 1922, pp. 1-283, riedito da Max Niemeyer, Tübingen 1970, trad. it. Psicologia e scienze dello spirito. Contributi per una fondazione filosofica, trad. di A. M. Pezzella, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1996. Was ist Phänomenologie?, in Wissenschaft/Volksbildung, supplemento scientifico al «Neuen Pfälzischen Landes Zeitung», n. 5, 15 maggio 1924; è stato pubblicato nella rivista «Teologie und Philosophie», 66 (1991), pp. 570-573; trad. it. Che cosa è la fenomenologia? in La ricerca della verità – dalla fenomenologia alla filosofia cristiana, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1993, pp. 55-60. Endliches und ewiges Sein. VersucheinesAufstiegszum Sinn des Sein (ESW II), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Nauwelaerts-Herder, Louvain-Freiburg 1950, trad. it. Essere finito e essere eterno. Per una elevazione al senso dell’essere, trad. it. di L. Vigone, rev. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1988. Welt und Person. BeträgezumchristlichenWahrheitstreben (ESW VI), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Newelaerts – Herder, Louvain – Freiburg 1962, trad. it. Natura, persona, mistica. Per una ricerca cristiana della verità, trad. it. di T. Franzoni, M. D’Ambra e A. M. Pezzella, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1999. AusdemLebeneinerjüdischenFamilie (ESW VII), Herder, Freiburg i. Br. 1987, trad. it. Storia di una famiglia ebrea. Lineamenti autobiografici: l’infanzia e gli anni giovanili, Città Nuova, Roma 1992. Einführung in die Philosophie (ESW XIII), hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Introduzione alla filosofia di A. M. Pezzela, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1998. Briefean Roman Ingarden 1917-1938 (ESW XIV), Einleitung von H. B. Gerl-Falkovitz, Anmerkungen von M. A. Neyer, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Lettere a Roman Ingarden, trad. it. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2001. Potenz und Akt. StudienzueinerPhilosophie des Seins (ESW XVIII), bearbeitet und miteinerEinfürungversehen von H. R. Sepp, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1998, trad. it. Potenza e atto. Studi per una filosofia dell’essere, trad. di A. Caputo, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 2003. By others on Edith Stein and Empathy: Albiero, Paolo and Matricardi Giada, Che cos’è l’empatia, Carocci, Roma, 2006. Ales Bello, Angela, Empathy, a return to reason, in The self and the other. The irreducibile element in a man. Part I, ed. by A. T. Tymieniecka, Dordrecht-Boston, Reidel Publishing Company, in «Analecta Husserliana», 6 (1977), pp. 143-149. – Edith Stein: da Edmund Husserl a Tommaso D’Aquino. In Memorie Domenicane, n. 7, n.s., 1976. – Edmund Husserl e Edith Stein. La questione del metodo fenomenologico, in «Acta Philosophica», 1 (1992), pp. 167-175. – Fenomenologia dell’essere umano – Lineamenti di una filosofia al femminile, Città Nuova, Roma 1992. – Analisi fenomenologica della volontà. Edmund Husserl ed Edith Stein, in «Per la filosofia», 1994, n. 31, pp. 24-29. – Lo studio dell’anima fra psicologia e fenomenologia in Edith Stein, in Sogno e mondo, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1995, pp. 7-25. – Edith Stein. Invito alla lettura, Edizioni San Paolo, Milano 1999. – Edith Stein, Piemme, Casale Monferrato 2000. – Empatia e dialogo: un’analisi fenomenologica, in A. DENTONE (a cura di), Dialogo, silenzio, empatia, Bastoni Editrice Italiana, Foggia 2000, pp. 65-85. – L’universo nella coscienza. Introduzione alla fenomenologia di Edmund Husserl, Edith Stein, Hedwig Conrad-Martius, Edizioni ETS, Pisa 2003. – Persona e Stato in Edith Stein in D’Ambra, Michele(a cura di), Edith Stein. Una vita per la verità, «Quaderni dell’AIES», n. 1, Edizioni OCD, Roma 2005. – Edith Stein: lo spirito umano in cammino verso la santità in D’Ambra, Michele(a cura di), Edith Stein.Lo Spirito e la santità, «Quaderni dell’AIES», n. 2, Edizioni OCD, Roma 2007. Alfossi, Maura. et al., Guarire o curare? Comunicazione ed empatia in medicina, La Meridiana, Molfetta (BA), 2008. Balzer, Carmen, The Empathy Problem in Edith Stein, in Huusserlian Phenomenology in a New Key. Intersubjectivity, Ethos, the Social Sphere, Human Encouter, Pathos, ed. by A. T. Tymieniecka, Kluwe Academic Publisher, Dordrecht-Boston-London, in «AnalectaHusserliana», 35 (1991), pp. 271-278. 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Dissertations / Theses on the topic "Tesi di laurea in storia moderna"

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De, Facchinetti Valeria. "La Deputazione di Borsa e gli spazi economici della Trieste di fine Settecento." Bachelor's thesis, Università degli studi di Trieste, 2005. http://hdl.handle.net/10077/23218.

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Buccomino, Daniela <1987&gt. ""Di Scienza ornati e di virtù famosi". I laureati dell'Università di Pavia (1525-1796)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9864/1/tesi%20dottorato%20Daniela%20Buccomino.pdf.

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Abstract:
La dissertazione dottorale contiene il regesto dei diplomi di laurea concessi dall’Università di Pavia fra il 1525 e il 1796. Il lavoro, che si inserisce nel florido filone sullo studio dei gradi dottorali pavesi avviato venticinque anni fa dal Centro per la Storia dell’Università di Pavia (CeSUP), completa la serie dei graduati per un arco di tempo di circa tre secoli. Abbandonando la trascrizione integrale dei diplomi, adottata dai precedenti studiosi, viene qui proposto un criterio nuovo di catalogazione che raccoglie, per ciascuno dei 12.826 laureati, ogni informazione desumibile dalla documentazione archivistica disponibile. Immenso deposito di informazioni sull’identità di scholares e di neo dottori, la documentazione qui presentata costituisce dunque anche un prezioso punto di osservazione sul tono della vita di un’Università esposta alla dominazione straniera. Il saggio introduttivo, infatti, fornisce un quadro dettagliato sui flussi delle lauree, i luoghi di provenienza e l’origine dei laureati e le professioni svolte in seguito. Questi aspetti sono qui esaminati in termini comparativi con analoghe informazioni riferite ad altre università della penisola, consentendo di collocare il dato pavese in un quadro più ampio.
The doctoral dissertation contains a record of the degrees granted by the University of Pavia between 1525 and 1796. The work, which is part of the flourishing study of Pavia's doctoral degrees launched twenty-five years ago by the Centre for the History of the University of Pavia (CeSUP), completes the series of graduates over a period of about three centuries. Abandoning the full transcription of the diplomas, adopted by previous scholars, a new cataloguing criterion is proposed here that gathers, for each of the 12,826 graduates, all the information that can be deduced from the available archival documentation. An immense repository of information on the identity of scholars and new doctors, the documentation presented here is therefore also a valuable point of observation on the tone of life in a university exposed to foreign domination. The introductory essay, in fact, provides a detailed picture of the flow of degrees, the places of origin of graduates, and the professions they subsequently held. These aspects are examined here in comparative terms with similar information on other universities in the peninsula, allowing the Pavia data to be placed in a broader context.
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3

Curci, Arianna. "Un esempio di edilizia tardomedievale sul Carso triestino: l'enigmatico edificio di S. Croce." Bachelor's thesis, Università degli Studi di Trieste, 2001. http://hdl.handle.net/10077/21891.

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4

Crisma, Emanuele. "Storia del trasporto pubblico urbano a Trieste (1921-1954): uomini, strumenti e tecnologie." Bachelor's thesis, Università degli Studi di Trieste, 2004. http://hdl.handle.net/10077/21668.

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5

Bubula, Laura. "La sala della città di Trieste alla Biennale di Venezia del 1910." Bachelor's thesis, Università degli Studi di Trieste, 2004. http://hdl.handle.net/10077/21679.

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6

Della, Giustina Caterina. "Lussino tra storia e memorie. Dal fascismo alle guerre jugoslave." Bachelor's thesis, Università degli studi di Trieste, 2017. http://hdl.handle.net/10077/22185.

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7

Giachin, Nensi. "Il dramma italiano di Fiume." Bachelor's thesis, Università degli Studi di Trieste, 2002. http://hdl.handle.net/10077/21676.

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8

Romanzin, Ilaria. "Gli incunaboli miniati nella Biblioteca Civica di Trieste." Bachelor's thesis, Università degli Studi di Trieste, 1997. http://hdl.handle.net/10077/21884.

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9

De, Incontrera Carlo. "Biblioteca del Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste : il Fondo antico." Bachelor's thesis, Università degli Studi di Trieste, 2001. http://hdl.handle.net/10077/21886.

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10

Bardelotto, Jannifer. "L'ordinamento criminale negli statuti di Trieste del 1550." Bachelor's thesis, Università degli Studi di Trieste, 2000. http://hdl.handle.net/10077/21660.

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Books on the topic "Tesi di laurea in storia moderna"

1

Reberschak, Maurizio. La scoperta del cinema: Francesco Pasinetti e la prima tesi di laurea sulla storia del cinema. Roma: Istituto Luce, 2002.

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2

Ruffini, Mario, ed. Laura. La dodecafonia di Luigi Dallapiccola dietro le quinte. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-719-1.

Full text
Abstract:
Scoprire Laura Coen Luzzatto significa arrivare al nucleo della storia musicale del Novecento italiano, il backstage della complessa traversata dodecafonica compiuta da Luigi Dallapiccola, accendere un faro sulla luce che ha illuminato il percorso del compositore tra i drammi del secolo breve. Laura incontra Luigi nel 1931 a Firenze, e da allora si consacra a lui e alla sua arte: nel 1938 lo sposa e diventa Laura Dallapiccola. Triestina ebrea e atea lei, istriano cattolico e dubbioso lui, entrambi arrivati in città grazie al mito di Dante, e da subito entrati in sintonia anche grazie alla tesi di laurea di Laura – qui meritoriamente riportata alla luce dall’Università dove la discusse nel 1932 – per quello spirito di rivendicazione dell’italianità delle loro comuni terre di confine. Da quel momento la storia del compositore si apre grazie a lei alla cultura europea, a Joyce, Proust, Mann e, ancora grazie a lei, la dodecafonia dallapiccoliana è anche radicata nella vocalità della cultura italiana, differenziandosi da quella viennese. Laura, dunque, per scoprire meglio Luigi Dallapiccola e per guardare con occhi nuovi il Novecento.
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3

Rossi, Maddalena, and Claudio Saragosa, eds. I territori della contemporaneità. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-805-1.

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Abstract:
Il testo raccoglie la rielaborazione di alcune delle tesi di laurea più significative prodotte, dal 2011 al 2015, nei corsi di laurea triennale in Pianificazione della città, del territorio e del paesaggio e di laurea magistrale in Pianificazione e progettazione della città e del territorio dell’Università di Firenze, con sede a Empoli. Le tesi trattano un panorama attuale e variegato di problematiche interne alla disciplina urbanistica, utilizzando metodologie, chiavi di lettura e prospettive di analisi assai diverse. Il territorio che emerge come protagonista delle narrazioni dei giovani autori è un oggetto complesso e pluristratificato, fatto di cose e relazioni, adagiato sui tempi lunghi della storia, teso sul presente e proiettato nel futuro, che continua a sollecitare loro domande, dubbi, curiosità e anche alcune fruttuose risposte. In sintesi, più che campi di discussione di un sapere acquisito e valido una volta per tutte, i lavori qui presentati rappresentano campi di riflessione e di sperimentazione, occasioni di costruzione incrementale di soluzioni creative da parte degli autori.
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Dolfi, Anna, ed. Biblioteche reali, biblioteche immaginarie. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-865-1.

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Abstract:
In uno degli scritti teorici di Calvino troviamo la suggestiva e borgesiana proposta della biblioteca non solo come raccolta di opere, ma come sistema incrociato di combinazioni. La stessa letteratura altro non sarebbe che una biblioteca continuamente soggetta a mutamenti tesi a scalzare gli autori canonici per fare emergere gli apocrifi . Giacché, se la letteratura nasce e si nutre di desiderio, non può accontentarsi del dato, ma proiettarsi nel luogo di quello che non c’è, o che, se anche c’è, è nascosto, ancora invisibile e lontano. Le biblioteche allora non solo sono infinite, ma cambiano il senso di un libro a seconda della sezione in cui lo dispongono, della collocazione, delle modalità di consultazione e utilizzo, del modo di giocare gli spazi, di aprire/chiudere alla luce, all’ombra (in grattacieli, in sotterranei), facendo della biblioteca un luogo dove libri e lettori interagiscono in spazi talvolta mitici. Raccolta come sono, le biblioteche, per interposto racconto, non solo dei libri sopravvissuti alle catastrofi della storia, ma di quelli bruciati, perduti, inventati, che, per il solo fatto di essere stati almeno una volta scritti o pensati, hanno lasciato traccia. In questo libro, di grande ricchezza e suggestione, ideato e curato da Anna Dolfi , si riflette, con esemplificazioni dalla grande letteratura moderna, sul rapporto tra ombre di carta e di celluloide, tra inconturnables e marginalia, alla ricerca dei libri dentro le biblioteche e delle biblioteche dentro i libri. Sullo sfondo la musica, la geniale recitazione di Carmelo Bene, le strisce dei graphic, i progetti architettonici, gli schermi dei computer, e le pagine di un romanzo incompiuto di Giuseppe Dessí che parla di una biblioteca murata e di una cascata di libri all’origine di un immaginario romanzesco.
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