Academic literature on the topic 'Tesi di laurea in letteratura italiana'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Tesi di laurea in letteratura italiana.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Tesi di laurea in letteratura italiana"

1

Nosi, Costanza, and Carlo Alberto Pratesi. "La domanda di auto elettriche tra entusiasmi tecnologici e resistenze psicologiche: una ipotesi di segmentazione." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (September 2012): 31–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-002005.

Full text
Abstract:
Gli Autori propongono una segmentazione della domanda italiana di auto elettriche basata sull'attrattivitÀ che alcune caratteristiche specifiche del prodotto esercitano sugli individui. Con la cluster analysis sono stati classificati 8.423 intervistati in quattro segmenti di mercato. I risultati dello studio offrono informazioni utili sia per gli operatori del settore, per il miglioramento delle loro strategie di marketing, sia per i policy maker per l'elaborazione di programmi tesi a favorire comportamenti collettivi piů responsabili. Forniscono altresě un contributo alla scarsa letteratura manageriale sul mercato dei veicoli elettrici puri e alla limitata conoscenza degli atteggiamenti degli italiani circa i prodotti ecologici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Catalfamo, Antonio. "La tesi di laurea di Cesare Pavese su Walt Whitman e i suoi studi successivi sulla letteratura americana." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 47, no. 1 (April 30, 2013): 80–95. http://dx.doi.org/10.1177/0014585813479535.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Pozzuoli, Cesare. "La didattica della letteratura inglese nell’università italiana ai tempi della pandemia. Uno studio di caso in una classe del corso di laurea di base in “Lingue” dell’Università “Federico II”." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 239–53. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17892.

Full text
Abstract:
L’articolo propone una riflessione sul profondo processo di mutazione avvenuto nella didattica universitaria della letteratura negli ultimi anni, interessata da un ricorso massiccio alla didattica digitale e da remoto (Giusti 2019). Si è osservato in particolare un’accelerazione marcata di tale processo di mutazione dovuta al diffondersi della pandemia da Covid-19. L’analisi, divisa in due sezioni, servendosi di una prospettiva sia psico-pedagogica, sia di uno sguardo didattico, vedrà nella prima parte una riflessione sulle nuove forme di insegnamento letterario universitario, con particolare riferimento al rapporto tra il mutato status culturale della letteratura, didattica da remoto e nativi digitali (Bertoni 2018); tenendo conto del contesto di una società post-moderna (Marone e Striano 2012). Nella seconda parte si analizzerà il case study di un corso universitario di letteratura inglese svolto attraverso lo strumento del questionario validato. L’efficacia della didattica da remoto verrà testata sulle risposte di un campione rappresentativo di studenti in età compresa tra i 20 e i 23 anni frequentanti il secondo anno di un corso di laurea di base in lingue. Sulla base dei dati raccolti si vaglieranno delle ipotesi di sviluppo per nuove prospettive epistemiche per la didattica delle discipline letterarie, con particolare riferimento alle letterature straniere e anglofone.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Ardizzone, Francesca. "Misurare lo stress psico-fisico del caregiver di pazienti cronici: risultati di uno studio." Dissertation Nursing 1, no. 1 (July 29, 2022): 49–63. http://dx.doi.org/10.54103/dn/17647.

Full text
Abstract:
INTRODUZIONE: Il carico dei caregiver è associato a un peggioramento della loro qualità di vita: aumentato rischio d'insorgenza di malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, depressione e disturbi d'ansia vengono riportati in letteratura. Ad un aumento del carico assistenziale del caregiver è associata anche una precoce istituzionalizzazione del familiare. OBIETTIVI: Misurare i livelli di burden in un campione dei caregiver informali di pazienti cronici attraverso la creazione e validazione di una versione italiana modificata del Caregiver Strain Index. METODI: Lo studio ha previsto la traduzione e modifica del Caregiver Strain Index, in seguito somministrato ad un campione di convenienza di caregivers informali di pazienti cronici arruolato nei poliambulatori di un singolo centro ospedaliero. RISULTATI La scala ha un’ottima validità di contenuto (CVI-S=0.95) e di facciata e una buona consistenza interna (α di Cronbach=0.78). Il 75% del campione presenta una situazione di burden eccessivo (Me =8, IQR = [7; 9] cutoff 8). Valori più alti sono riportati nelle donne, nei soggetti con licenza media-inferiore e laurea, nei caregiver conviventi, in quelli che assistono più persone e in quelli i cui assistiti sono affetti da Parkinson (p<0.05 per tutte le variabili). Conclusioni: La versione italiana modificata del Caregiver Strain Index è uno strumento valido, affidabile, veloce e di semplice utilizzo capace di valutare i livelli di burden nei caregivers che assistono i pazienti cronici. Gli alti livelli di burden riferiti rivelano la necessità della figura dell’infermiere case manager per la continuità assistenziale al domicilio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Cignetti, Luca, Silvia Demartini, and Daniele Puccinelli. "Il progetto Scrivere Come Risorsa Professionale nella Svizzera Italiana: aspetti linguistici quantitativi e qualitativi delle tesi di laurea nella Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana." Italica Wratislaviensia 9, no. 1 (June 20, 2018): 35–50. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2018.09.02.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Stanič, Daša. "Analisi degli errori nella produzione scritta degli studenti di italiano come ls a livello universitario." Journal for Foreign Languages 9, no. 1 (December 28, 2017): 255–85. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.9.255-285.

Full text
Abstract:
All’inizio del contributo vengono esposte le premesse teoriche: la storia della concezione dell’errore nei diversi metodi dell’insegnamento della lingua straniera, i tipi di errori, i criteri i base ai quali è possibile identificare un errore e le cause degli errori. Di seguito sono presentati il corpus dei compiti scritti degli studenti e l’analisi degli errori più tipici e frequenti degli studenti slovenofoni con esempi. L’autrice è del parere che per raggiungere alti livelli di competenza in una lingua straniera sono indispensabili la consapevolezza dei propri errori e la riflessione linguistica su di essi da parte dell’apprendente, guidata da un insegnante che conosca gli errori tipici dei propri studenti (nel nostro caso si tratta di studenti slovenofoni del corso di Laurea Triennale in Lingua e letteratura italiana della Facoltà di lettere e Filosofia di Lubiana). Proprio per questa ragione il contributo si propone di descrivere gli errori più frequenti e di stabilire e descrivere le loro cause. Benché non sia stato possibile risalire a tutte le cause degli errori, l’analisi individua e conferma le tre principali fonti degli errori: la L1, altre lingue straniere che gli studenti studiano o conoscono e la lingua da apprendere. Nonostante il corpus fosse composto da un numero relativamente alto di compiti scritti, si è dimostrato troppo limitato per l’analisi di alcuni errori, specialmente per l’analisi degli errori nell’uso delle forme verbali.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Premrl, Mirjam. "Commento delle scelte delle forme verbali nei cloze degli studenti di Italianistica e di Traduzione: (identificazione dei punti critici e confronto tra i gruppi)." Linguistica 49, no. 1 (December 29, 2009): 161–203. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.49.1.161-203.

Full text
Abstract:
Nel presente contributo l'autrice si concentra sull'osservazione e sul commento delle scelte delle forme verbali nei cloze degli studenti del 2., del 3. e del 4. anno del corso di laurea in Lingua e letteratura italiana, del 2. e del 3. anno del corso di Laurea in Mediazione interlinguistica e del 4. anno del corso di laurea in Traduzione. Il punto in comune di tutti e tre i corsi è l'insegnamento esplicito delle caratteristiche e del funzionamento del sistema verbale italiano, anche se nell'ambito di Italianistica la quantità di ore dedicate a questo tipo di insegnamento è superiore rispetto a quella prevista nell'ambito di Traduzione, mentre nell'ambito di Traduzione una quantità maggiore di lezioni concerne esercitazioni di traduzione e composizione di testi. Per gli scopi della ricerca è stato elaborato un test composto da cinque testi autentici brevi ma completi e da un brano tratto dal romanzo Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani, trasformati in seguito nei cloze. Ma visto che la scelta della forma verbale nei cloze dipende non soltanto dalla conoscenza degli usi, bensì anche dall'interpretazione felice del mondo testuale, i cloze sono stati completati da attività quali sottolineare espressioni sconosciute, tradurre il testo in sloveno, completare i cloze preceduti dalla versione slovena del testo. Dai risultati traspare che gli studenti non hanno problemi particolari nella comprensione del mondo testuale, mentre incontrano difficoltà nell'interpretazione attiva delle sue caratteristiche e nell'applicazione degli usi alla realtà extralinguistica. Per la quantità di usi inappropriati si rivelano come i più critici fenomeni quali l'anteriorità nell'ambito delle frasi indipendenti e relative, l'espressione della temporalità relativa nell'ambito dei costrutti sintattici complessi e nel discorso indiretto libero, il preludio, la scelta tra il perfetto e l'imperfetto e l'espressione di notizie riferite su azioni passate con il condizionale composto. Si è scoperto, però, che la criticità di uno stesso fenomeno varia in dipendenza dalla sua riconoscibilità nel co- e contesto. I risultati hanno inoltre confermato - eccetto che per un gruppo - il miglioramento della prestazione con il progredire degli studi. Al tempo stesso si è potuta notare l'importanza dell'insegnamento esplicito e dell'osservazione attiva degli usi delle forme verbali, dato che né le preconoscenze, acquisite spesso in modo informale e utili soprattutto nella ricostruzione del mondo testuale, né l'esperienza relativa alla composizione di testi possono eliminare l'influsso dell'interferenza. Data la presenza implicita della madrelingua nella produzione linguistica del discente in un'altra lingua straniera, l'autrice propone delle attività in classe che prendano come spunto i testi in madrelingua. Per superare le difficoltà di applicazione delle nozioni teoriche ai casi pratici gli studenti dovrebbero essere esposti ancora di più alla lettura e all'analisi dei vari tipi testo in lingua straniera. Gli studenti dovrebbero essere inoltre incitati a un processo consapevole di ricostruzione del mondo testuale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Bunn, Daniela, and Mariele Lúcia Tortelli. "A participação da língua italiana no Projeto Multidisciplinar PIBID/UFSC Línguas Estrangeiras/Adicionais: interação, cooperação e formação docente." Revista Italiano UERJ 13, no. 1 (October 17, 2022): 18. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70752.

Full text
Abstract:
RESUMO: Políticas públicas de formação de professores e incentivo à docência como o Programa Institucional de Bolsas de Iniciação à Docência (PIBID/MEC), que tem como objetivo antecipar o vínculo entre os futuros professores e a sala de aula, fazendo uma articulação entre a educação superior e as escolas estaduais e municipais, não contemplam línguas adicionais como o italiano, o francês e o alemão. Tendo em vista essa lacuna, num esforço de resistência e união, professores do Departamento de Metodologia do Ensino e do Departamento de Língua e Literatura Estrangeira, da Universidade Federal de Santa Catarina, refletiram sobre a possibilidade de um subprojeto multidisciplinar que apoiasse essas línguas não contempladas no programa. O objetivo principal deste relato é expor como a experiência da interação entre professores universitários dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês; professores de espanhol e inglês da rede pública de educação de Santa Catarina e graduandos dos cursos de italiano, espanhol, inglês e francês têm criado um espaço de res(ex)istência nas discussões sobre o fazer docente e o ensino de língua-cultura na escola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Como essa equipe e essa experiência multidisciplinar podem contribuir no processo de formação de professores em contexto remoto de ensino e como podemos fomentar o diálogo entre as línguas estrangeiras em nossas universidades são algumas questões norteadoras. É objetivo ainda apresentar o desenvolvimento do projeto durante a pandemia e sua contribuição para a formação dos alunos do curso de licenciatura, especialmente do curso de Italiano. Pela análise de material empírico e teórico estudado ao longo do projeto, procurou-se levantar algumas perspectivas tendo em vista que, de pequenas iniciativas como essas, como a proposta multidisciplinar, o empenho coletivo de professores de LE, a procura por uma bolsa alternativa à da Capes e o interesse e empenho da aluna bolsista, a área do italiano pôde acessar espaços mais democráticos dentro da Universidade e da escola.Palavras-chave: Ensino. Aprendizagem. Língua. Italiano. Pibid Multidisciplinar. ABSTRACT: Politiche pubbliche per la formazione degli insegnanti e incentivi come il Programma Istituzionale per le Borse di Iniziazione all'Insegnamento (PIBID/MEC), che mirano ad anticipare il legame tra i futuri insegnanti e l'aula, creare un collegamento tra l'istruzione superiore e le scuole statali e comunali, non include lingue aggiuntive come l'italiano, il francese e il tedesco. In considerazione di questa lacuna, in uno sforzo di resistenza e di unione, professori del Dipartimento di Metodologia Didattica e il Dipartimento di Lingua Straniera e Letteratura dell'Università Federal de Santa Catarina hanno riflettuto sulla possibilità di un sottoprogetto multidisciplinare che supportasse queste lingue non incluse nel Programma. L'obiettivo principale di questa presentazione è quello di esporre come l'esperienza dell'interazione tra docenti universitari di corsi di italiano, spagnolo, inglese e francese; insegnanti di spagnolo e inglese della rete di istruzione pubblica e laureandi di corsi di italiano, spagnolo e inglese hanno creato uno spazio di resistenza nelle discussioni sulla didattica e l'insegnamento della lingua-cultura a scuola (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). Come questo team e questa esperienza multidisciplinare possono contribuire al processo di formazione degli insegnanti in un contesto di insegnamento remoto e come possiamo promuovere il dialogo tra le lingue straniere nelle nostre università sono alcune questioni guida. Si propone anche di presentare lo sviluppo del progetto durante la pandemia e il suo contributo alla formazione degli studenti del corso di laurea, in particolare il corso di italiano. L'analisi del materiale empirico e teorico ci ha aitutato ad elevare alcune prospettive in vista di piccole iniziative come la proposta multidisciplinare, l'impegno collettivo degli insegnanti di LE, la ricerca di una borsa di studio alternativa e l'impegno della studente, così l'italiano ha potuto accedere a spazi più democratici all'interno dell'Università e della scuola.Parole chiave: Insegnamento. Apprendimento. Lingua. Italiano. Pibid Multidisciplinare. ABSTRACT: Public policies for teacher training and incentive to teaching such as the Institutional Program for Teaching Initiation Scholarships (PIBID/MEC), which aims to anticipate the link between future teachers and the classroom, making a link between higher education and state and municipal schools, does not include additional languages such as Italian, French and German. In view of this gap, in an effort of resistance and union, professors from the Department of Teaching Methodology and the Department of Foreign Language and Literature of the Universidade Federal de Santa Catarina reflected on the possibility of a multidisciplinary subproject that would support these languages not included in the program. The main objective of this presentation is to expose how the experience of the interaction between university professors of Italian, Spanish, English and French courses; teachers of Spanish and English of the public education and undergraduates of Italian courses, Spanish and English have created a space of res(ex)istência in the discussions on the teaching and language-culture teaching at school (MENDES, 2004; 2008; 2010; 2015). How this team and this multidisciplinary experience can contribute to the teacher training process in a remote teaching context and how we can foster dialogue between foreign languages in our universities are some guiding issues. It also aims to present the development of the project during the pandemic and its contribution to the training of students of the undergraduate course, especially the Italian course. The analysis of empirical and theoretical material, also in view of the formal documents of Santa Catarina, sought to raise some perspectives with a view to small initiatives such as the multidisciplinary proposal, the collective commitment of LE teachers, the search for an alternative scholarship t and the interest and commitment of the scholarship student, the Italian area was able to access more democratic spaces within the University and the school.Keywords: Teaching. Learning. Language. Italian. Multidisciplinary Pibid.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Pacciolla, Aureliano. "EMPATHY IN TODAYS CLINICAL PSYCHOLOGY AND IN EDITH STEIN." Studia Philosophica et Theologica 18, no. 2 (December 7, 2019): 138–60. http://dx.doi.org/10.35312/spet.v18i2.29.

Full text
Abstract:
By Stein Edith: Zum problem der Einfühlung, Niemeyer, Halle 1917, Reprint der OriginalausgabeKaffke, München 1980, trad. it. Il problema dell’empatia, trad. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Studium, Roma 1985. Beiträge zur philosophischen Begründ der Psychologie und Geisteswissen schaften: a) Psychische Kausalität; b)Individuum und Gemeinschaft, «Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung», vol. 5, Halle 1922, pp. 1-283, riedito da Max Niemeyer, Tübingen 1970, trad. it. Psicologia e scienze dello spirito. Contributi per una fondazione filosofica, trad. di A. M. Pezzella, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1996. Was ist Phänomenologie?, in Wissenschaft/Volksbildung, supplemento scientifico al «Neuen Pfälzischen Landes Zeitung», n. 5, 15 maggio 1924; è stato pubblicato nella rivista «Teologie und Philosophie», 66 (1991), pp. 570-573; trad. it. Che cosa è la fenomenologia? in La ricerca della verità – dalla fenomenologia alla filosofia cristiana, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1993, pp. 55-60. Endliches und ewiges Sein. VersucheinesAufstiegszum Sinn des Sein (ESW II), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Nauwelaerts-Herder, Louvain-Freiburg 1950, trad. it. Essere finito e essere eterno. Per una elevazione al senso dell’essere, trad. it. di L. Vigone, rev. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1988. Welt und Person. BeträgezumchristlichenWahrheitstreben (ESW VI), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Newelaerts – Herder, Louvain – Freiburg 1962, trad. it. Natura, persona, mistica. Per una ricerca cristiana della verità, trad. it. di T. Franzoni, M. D’Ambra e A. M. Pezzella, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1999. AusdemLebeneinerjüdischenFamilie (ESW VII), Herder, Freiburg i. Br. 1987, trad. it. Storia di una famiglia ebrea. Lineamenti autobiografici: l’infanzia e gli anni giovanili, Città Nuova, Roma 1992. Einführung in die Philosophie (ESW XIII), hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Introduzione alla filosofia di A. M. Pezzela, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1998. Briefean Roman Ingarden 1917-1938 (ESW XIV), Einleitung von H. B. Gerl-Falkovitz, Anmerkungen von M. A. Neyer, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Lettere a Roman Ingarden, trad. it. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2001. Potenz und Akt. StudienzueinerPhilosophie des Seins (ESW XVIII), bearbeitet und miteinerEinfürungversehen von H. R. Sepp, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1998, trad. it. Potenza e atto. Studi per una filosofia dell’essere, trad. di A. Caputo, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 2003. By others on Edith Stein and Empathy: Albiero, Paolo and Matricardi Giada, Che cos’è l’empatia, Carocci, Roma, 2006. Ales Bello, Angela, Empathy, a return to reason, in The self and the other. The irreducibile element in a man. Part I, ed. by A. T. Tymieniecka, Dordrecht-Boston, Reidel Publishing Company, in «Analecta Husserliana», 6 (1977), pp. 143-149. – Edith Stein: da Edmund Husserl a Tommaso D’Aquino. In Memorie Domenicane, n. 7, n.s., 1976. – Edmund Husserl e Edith Stein. La questione del metodo fenomenologico, in «Acta Philosophica», 1 (1992), pp. 167-175. – Fenomenologia dell’essere umano – Lineamenti di una filosofia al femminile, Città Nuova, Roma 1992. – Analisi fenomenologica della volontà. Edmund Husserl ed Edith Stein, in «Per la filosofia», 1994, n. 31, pp. 24-29. – Lo studio dell’anima fra psicologia e fenomenologia in Edith Stein, in Sogno e mondo, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1995, pp. 7-25. – Edith Stein. Invito alla lettura, Edizioni San Paolo, Milano 1999. – Edith Stein, Piemme, Casale Monferrato 2000. – Empatia e dialogo: un’analisi fenomenologica, in A. DENTONE (a cura di), Dialogo, silenzio, empatia, Bastoni Editrice Italiana, Foggia 2000, pp. 65-85. – L’universo nella coscienza. Introduzione alla fenomenologia di Edmund Husserl, Edith Stein, Hedwig Conrad-Martius, Edizioni ETS, Pisa 2003. – Persona e Stato in Edith Stein in D’Ambra, Michele(a cura di), Edith Stein. Una vita per la verità, «Quaderni dell’AIES», n. 1, Edizioni OCD, Roma 2005. – Edith Stein: lo spirito umano in cammino verso la santità in D’Ambra, Michele(a cura di), Edith Stein.Lo Spirito e la santità, «Quaderni dell’AIES», n. 2, Edizioni OCD, Roma 2007. Alfossi, Maura. et al., Guarire o curare? Comunicazione ed empatia in medicina, La Meridiana, Molfetta (BA), 2008. Balzer, Carmen, The Empathy Problem in Edith Stein, in Huusserlian Phenomenology in a New Key. Intersubjectivity, Ethos, the Social Sphere, Human Encouter, Pathos, ed. by A. T. Tymieniecka, Kluwe Academic Publisher, Dordrecht-Boston-London, in «AnalectaHusserliana», 35 (1991), pp. 271-278. Baron-Cohen, Simon., La scienza del male. L’empatia e le origini della crudeltà, Cortina, Milano, 2012. Bellingreri, Antonio, Per una pedagogia dell’empatia, Vita e Pensiero, Milano, 2005. Bettinelli, Carla,Il pensiero di Edith Stein. Dalla fenomenologia alla scienza della Croce, Vita e Pensiero, Milano 1976. – Il problema dell’Einfülung, in «Hermeneutica», 9 (1989), pp. 291-304. – La fenomenologia, uno sguardo sulla verità, in «Aquinas», 37 (1994), pp. 377-386. – L’itinerario di Edith Stein: dalla psicologia alla metafisica, alla mistica, in «Letture», 32 (1997), pp. 505-524. Boella, Laura and Buttarelli Annarosa,Per amore di altro. L’empatia a partire da Edith Stein, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000. – Grammatica del sentire. Compassione, Simpatia, Empatia, CUEN, Milano, 2004. Bonino, Silvia, et al. (a cura di), Empatia. I processi di condivisione delle emozioni, Giunti, Firenze, 1998. Bronzino, Cristina, Sentire insieme. Le forme dell’empatia, ArchetipoLibri, Bologna, 2010. Challita, Marie, The empathic brain as the neural basis of moral behaviour Presented from interdisciplinary perspectives, Dissertatio ad Doctoratum in Facultate Bioethicæ Pontificii Athenæi Regina Apostolorum, Rome 2014. Cerri Musso, Renza,La pedagogia dell’Einfühlung. Saggio su Edith Stein, La Scuola, Brescia, 1955. Costantini, Elio,Einfühlung und Intersubjektivitätbei Edith Stein und bei Husserl, in The Great Chain of Being and Italian Phenomenology, in «AnalectaHusserliana»,, 11 (1981), pp. 335-339. – Edith Stein. Profilo di una vita vissuta alla ricerca della verità, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1987. – Note sull’empatia nell’approccio interpersonale, in «Aquinas», 30 (1987), pp. 135-140. – L’empatia, conoscenza dell’”Io” estraneo, in «Studium», 86 (1990), pp. 73-91. D’Ambra, Michele,Il mistero e la persona nell’opera di Edith Stein, in «Aquinas», 34 (1997), pp. 581-591. D’Ippolito, Maria Bianca,L’analisi fenomenologica dell’anima, in«Aquinas», 41 (1997), pp. 61-67. De Waal Frans., L’età dell’empatia. Lezioni della natura per una società più solidale, Garzanti, Milano, 2011. Di Muzio, Luigi Carlo,I giorni della verità. La vicenda di Edith Stein, La sorgente, Vicenza, 1974. Epis, Massimo,Io, anima, persona nella fenomenologia di Edith Stein, in «Teologia», 27 (2000), pp. 52-70. – Fenomenologia della soggettività, LED, Milano 2003. Fidalgo, Antonio,Edith Stein, Theodor Lipps und die Einfühlungsproblematik, in R. L. FETZ - M. RATH – P. SHULZ(hrsgg.), Studien zur Philosophie von Edith Stein – Internationales Edith-Stein-Symposion Eichstätt 1991, in «Phänomenologische Forschungen», 26/27, 1993, pp. 90-106. Fortuna Federico, Tiberio Antonio, Il mondo dell’empatia. Campi di applicazioni, Franco Angeli, Milano, 20012. Freedberg David and Gallese Vittorio, Movimento, emozione ed empatia nell’esperienza estetica. In Teorie dell’immagine. Il dibattito contemporaneo, a cura di Pinotti, Andrea and Somaini Antonio Cortina, Milano, 2009. Galeazzi, Umberto., La lezione di Husserl nell’itinerario di ricerca di Edith Stein, in «Hermeneutica», 1989, n. 9, pp. 363-384. Galofaro, Joseph,La tesi di laurea sull’empatia, in «Rivista di Vita Spirituale», 41 (1987), pp. 255-261. Gamarra, Daniel, Edith Stein: il problema dell’empatia, in «Divus Thomas», 91 (1988), pp. 181-189. Geiger, Mattis, Sul problema dell’empatia di stati d’animo, in Besoli, Stefano and Guidetti, Luca, (a cura di) Il realismo fenomenologico. Sulla filosofia dei circoli Monaco e Gottinga, Quodlibet, Macerata 2000. – Essenza e significato dell’empatia, in Pinotti, Andrea (a cura di) Estetica ed Empatia. Antologia, Guerini e associati, Milano. 1997. Ghigi, Nicoletta, L’orizzonte del sentire in Edith Stein, Nimesis, Milano-Udine, 2011. Giusti, Edoardo and Locatelli, Maura, L’empatia integrata. Analisi Umanistica del comportamento motivazionale nella clinica e nella formazione, Sovera, Roma 2000. Giordano, Maria, Ripensare il processo empatico, Franco Angeli, Milano, 2004. Herbstrith, Waltraud,Edith Stein: una donna per il nostro secolo, Vita e Pensiero, Milano 1971. Hoffman, Martin,Empatia e sviluppo morale, Il Mulino, Bologna, 2008. Hughes, John,Edith Stein’s Doctoral Thesis on Empathy and the Philosophical Climate from which emerged, in «Theresianum», 36 (1985), pp. 455-484. Kohut, Heinz,Introspezione ed empatia: raccolta di scritti (1959-1981) (a cura di) A. CARUSI, Boringhieri, Torino, 2003. Körner,Reinhard,L’ Empatia nel senso di Edith Stein. Un atto fondamentale della persona nel processo cristiano della fede, in SLEIMAN J. – L.BORRIELLO (edd.), Edith Stein. Testimone di oggi profeta per domani, atti del Simposio Internazionale, Teresianum (Roma) 7-9/10/1998, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1999, pp. 159-180. Lavigne,Jean François,Da Husserl a Tommaso D’Aquino: la nozione di anima in Edith Stein in BUCARELLI M. – D’Ambra, Michele (a cura di), Fenomenologia e personalismo, Edizioni Nuova Cultura, Roma 2008. Lombardo, Gaetano, Edith Stein, il problema della coscienza tra empatia e interiorità, tesi di Laurea (July 7, 2009), Università degli studi di Messina, Italy. Manganaro, Patrizia, L’Einfühlung nell’analisi fenomenologica di Edith Stein, in «Aquinas», 43 (2000), pp. 101-121. – Empatia, Messaggero di S. Antonio Editrice, Padova 2014. Pancaldo, Diego,L’amore come dono di sé. Antropologia filosofica e spiritualità in Edith Stein, Pontificia Università Lateranense, Roma 2003. Paolinelli, Marco,Antropologia e “metafisica cristiana” in Edith Stein, in «Rivista di Filosofia Neoscolastica», 93 (2001), pp. 580-615. – Natura, spirito, individualità in Edith Stein, in D’Ambra, Michele (a cura di), E. Stein. Lo Spirito e la santità, «Quaderni dell’AIES», n. 2, a cura di Miche le D’ambra, Edizioni OCD, Roma 2007. Pezzella, Anna Maria, Edith Stein fenomenologa, in «Aquinas», 37 (1994), pp. 359-365. – Edith Stein e la questione antropologica, in «Per la filosofia», 17 (2000), n. 49, pp. 39-45. – L’antropologia filosofica di Edith Stein – indagine fenomenologica della persona umana, Città Nuova, Roma 2003. Pinotti, Andrea, (a cura di) Estetica ed Empatia. Antologia, Guerini e associati, Milano. 1997. – Storia di un’idea da Platone al postumano, Laterza, Roma-Bari, 2011. Rainone, Antonella, La riscoperta dell’empatia. Attribuzioni intenzionali e comprensione della filosofia analitica. Bibliopis, Napoli, 2005. Rifkin,Jeremy, La Civiltà dell’empatia. La corsa verso la coscienza globale nel mondo in crisi. Mondadori, Milano, 2010. Scherini, Marisa,Le determinazioni del finito in Edith Stein. La natura, il vivente, l’uomo, Edizioni OCD, Roma 2008. Schulz, Peter,Il concetto di coscienza nella fenomenologia di E. Husserl e E. Stein, in «Aquinas», 39 (1996), pp. 291-305. Secretan,Philibert,Il problema della persona in Edith Stein, in MELCHIORRE V. (a cura di), L’idea di persona, Vita e Pensiero, Milano 1996, pp. 325-341. Sinagra, Rosa, Empatia: la chiave di Edith Stein. Soggetto femminile in bioetica, Falco editore, Cosenza, 2006. StuberKarsten, L’empatia, Il Mulino, Bologna, 2010. Tommasi, Francesco Valerio,Lo sviluppo del dibattito fenomenologico: idealismo e realismo nel pensiero di Edith Stein, in«Aquinas», 45 (2002), pp. 171-186. Trentini, Cristina, Rispecchiamenti. L’amore materno e le basi neurobiologiche dell’empatia, Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 2008. Trevarthen, Colwyn, Empatia e biologia. Psicologia, Cultura e Neuroscienze, Cortina, Milano, 1998. Vanni Rovighi, Sofia,La figura e l’opera di Edith Stein, in «Studium», 60 (1954), pp. 554-568. Vigone, Luciana,Introduzione al pensiero filosofico di Edith Stein, Città Nuova, Roma 19912. Worringer, Wilhelm, Astrazione e Empatia. Un contributo alla psicologia dello stile, nuova edizione (a cura di) Pinotti, Andrea, Einaudi, Torino, 2008..
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Nitti, Paolo, Helena Bažec, and Elena Ballarin. "ITALOFONIA NELL’ISTRIA SLOVENA: IL CASO DELL’UNIVERZA NA PRIMORSKEM." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 18, 2023). http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19603.

Full text
Abstract:
Nell’Università del Litorale, a Capodistria, sono riuniti 6 istituti e la lingua italiana è offerta nella forma di corsi presso tutte le facoltà (solo in quella di Studi Umanistici, però, costituisce la disciplina caratterizzante un corso di laurea). I corsi di studio organizzati su tre livelli di formazione: un corso di studio quadriennale, due corsi annuali e un corso di dottorato. Al primo livello, il corso di studio quadriennale “Italijanistika” (Bachelor Degree) consente l'apprendimento di una conoscenza adeguata della lingua, della letteratura e della comunicazione linguistica e interculturale italiana, con la possibilità di proseguire gli studi nei corsi di laurea di secondo livello con indirizzo pedagogico oppure linguistico. Al secondo livello, il primo corso di studio annuale “Italijanistika (pedagoški študijski program) - Master of Arts - in Italian Studies (pedagogical programme)”, ha l'obiettivo di formare laureati e laureate di I livello, provenienti da un corso di studio di carattere non pedagogico-didattico in italianistica. Il secondo corso di II livello annuale “Italijanistika - Master of Arts - in Italian Studies” è il percorso linguistico (linguistics) in cui si approfondisce la formazione nelle scienze letterarie.È presente, inoltre, il dottorato di ricerca (PhD) in “Jezik in medkulturnost” (Lingua e Interculturalità) in cui si approfondisce lo studio delle lingue (italiano, inglese, francese), della mediazione linguistica e della traduzione. L'Università del Litorale svolge un’importante funzione socioculturale (oltre che formativa) e rappresenta un ponte di ragguardevole rilievo tra la comunità italiana e quella slovena. A Summary of Italian-speaking population of the Slovenian Istria: the example of Univerza na Primorskem The Univerza na Primorskem of Capodistria University brings together six institutes and the Italian language is offered in the form of courses at all faculties (but only the Humanistic Studies, however, represents a degree course).The study courses are organized on three course levels: a 4 year course, two annual courses and a doctoral one. The first level, the 4 year course study “Italijanistika” (Bachelor Degree), provides the students an adequate knowledge of the Italian language, literature, linguistic and intercultural communication, in addition to the possibility to continue their studies in the second level degree courses with a pedagogical or linguistical address. The second level (the first annual course study) in “Italijanistika (pedagoški študijski program) - Master of Arts - in Italian Studies (pedagogical programme)”, aims to train first level graduates from a non-pedagogical-didactic course of study in Italian. The second course (the second annual level) “Italijanistika - Master of Arts - in Italian Studies” is linguistics in which literary sciences are deeply explored. There is also a research doctorate (PhD) in “Jezik in medkulturnost” (Language and Interculturality) in which an extensive study of foreign languages such as Italian, English and French, as well as Linguistic Mediation and Translation is deepened. Univerza na Primorskem plays an important socio-cultural (as well as educational) function and represents a bridge of considerable importance between the Italian and Slovenian communities.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Tesi di laurea in letteratura italiana"

1

Jelicich, Marianna. "Le opere letterarie di Gianrinaldo Carli." Bachelor's thesis, Università degli Studi di Trieste, 2002. http://hdl.handle.net/10077/21677.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Marin, Ilenia. "Per uno studio dei 'Diari' di Biagio Marin: il primo quaderno (3 maggio - 11 novembre 1941): testo, analisi e proposte." Bachelor's thesis, Università degli Studi di Trieste, 1999. http://hdl.handle.net/10077/21674.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Ventura, Giacomo <1988&gt. "La ricezione europea di Antonio Urceo Codro." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8687/1/TESI%20DOTTORATO%20Giacomo%20Ventura.pdf.

Full text
Abstract:
La tesi di dottorato indaga i percorsi e le forme della ricezione dei testi di Antonio Urceo detto Codro (Rubiera, 1446 - Bologna, 1500), professore di Retorica e poi di Greco tra il 1482 e il 1500 presso l’Università di Bologna. Dopo aver introdotto la ricerca nel filone degli studi sull'Umanesimo bolognese e sulla fortuna dei testi dell’Umanesimo italiano in Europa, l’autore ricostruisce la vicenda biografica e la fisionomia intellettuale di Codro considerando le testimonianze dei suoi colleghi bolognesi e dei suoi allievi italiani e stranieri, definendo alcune caratteristiche del contesto culturale della Bologna tra Quattrocento e Cinquecento. Con l’intento di studiare le aree maggiormente interessate dalla ricezione dei testi dell’umanista bolognese, individuando centri, circoli intellettuali e personalità chiave per la diffusione delle opere del nostro umanista nel continente, si pone poi attenzione tanto ai risultati della ricerca condotta sul versante della fortuna a stampa, quanto a quelli emersi sul fronte della tradizione manoscritta. Da un lato si analizzano le edizioni delle opere di Codro apparse in Italia e in Europa lungo la prima metà del ‘500, soffermandosi soprattutto sulle quattro impressioni dei suoi Opera omnia, e a quelle, numerosissime, del Supplementum all’Aulularia; dall’altro si descrivono, ponendo attenzione ai contesti di produzione, ai codici latori di versi inediti ed editi e ai manoscritti che recano traccia della sua attività didattica e dei suoi studi su Plauto. In seguito, dopo aver presentato i risultati del censimento degli esemplari degli Opera omnia presenti nelle biblioteche europee, si analizzano modalità di fruizione dei testi di Codro da parte di undici lettori europei. Si pone infine attenzione a come la figura dell’umanista bolognese fosse stata oggetto di attenzione da parte della tradizione critica sei e settecentesca, evidenziando le ragioni storico-culturali che portarono alla marginalizzazione della sua figura.
The doctoral thesis investigates the routes and forms of the reception of the texts of Antonio Urceo known as Codro (Rubiera, 1446 - Bologna, 1500), professor of Rhetoric and then of Greek between 1482 and 1500 at the University of Bologna. After introducing the research within the line of studies on Bolognese Humanism and on the popularity of texts of Italian Humanism in Europe, the author reconstructs the biography and the intellectual physiognomy of Codro considering the testimonies of his colleagues and both his Italian and foreign students, defining some characteristics of the cultural context of Bologna between the 15th and 16th centuries. With the intent to outline the areas most affected by the reception of the Bolognese humanist's texts, identifying centers, intellectual circles and key figures for the diffusion of his works across the continent, the author exposes the results of research concerning both the success of the prints and the manuscript tradition. On the one hand, the editions of Codro's works appeared in Italy and in Europe during the first half of the 1500s, focusing mainly on the four impressions of his opera omnia, and on the very numerous ones of the Supplementum all'Aulularia; on the other hand, the manuscripts of both published and unpublished verses and the ones that trace his teaching activity and his studies on Plautus are described, analyzing the contexts of production. Subsequently, after presenting the results of the census of the opera omnia samples which are located in European libraries, modes of fruition of the Codro texts by eleven European readers are investigated. Lastly, attention is paid to the fact that the Bolognese humanist had been the object of attention by the sixteenth and eighteenth century critical tradition, highlighting the historical-cultural reasons that led to the marginalization of his figure.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Lancia, Elisa <1986&gt. "Stili dell'ironia. Le prose narrative di Eugenio Montale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9304/1/Tesi%20Elisa%20Lancia%202020.pdf.

Full text
Abstract:
Il «Corriere della Sera» e il «Corriere d’Informazione» ospitarono, tra il 1947 e il 1964, una serie di racconti stesi da Eugenio Montale che confluirono nelle raccolte Farfalla di Dinard (1956) e Fuori di casa (1969). Se la produzione lirica montaliana è stata spesso letta in chiave modernista, anche quella narrativa può essere interpretata in una luce analoga. Rispetto alle prime tre raccolte poetiche la prosa risulta però marcata da una peculiare spinta umoristica che si rileva propedeutica alle ultime poesie. Tra i temi preponderante risulta essere quello della memoria, che si manifesta in fulminee accensioni e nel recupero di frammenti legati a esperienze apparentemente insignificanti. Ancora di matrice modernista è una ferma posizione di ostilità contro ogni forma di progresso, rispetto cui l’autore oppone un ideale snobistico di «decenza quotidiana». Questi e altri motivi si collocano, spesso, lungo una linea temporale stratificata, in cui il momento presente si alterna a quello del passato. A questa molteplicità corrisponde una pluralità di voci narranti, considerati quali suggestivi doppi dell’autore. I personaggi che si muovono tra le prose vengono sottoposti a un significativo processo di svilimento ironico: ne sono messi in risalto particolarità fisiche che alimentano ritratti caricaturali, coinvolgendo anche caratteristici emblemi zoomorfi. Forme umoristiche sono riconoscibili anche a livello stilistico: Montale ricorre al doppio senso linguistico, al mistilinguismo, a citazioni di luoghi letterari propri o altrui rivitalizzati in chiave ironica. I temi e i moduli stilistici ricorrenti e comuni tra le due raccolte instaurano un fruttuoso dialogo con l’universo poetico montaliano. Se ciò è stato evidente per i primi tre libri di poesia fin dalle prime apparizioni delle prose, meno indagato è stato il rapporto che questi ultimi intrattengono con la successiva produzione in versi, in uno scambio reciproco in cui l’umorismo rappresenta il tratto d’unione e il filo di continuità.
If Montale’s lyric production has often been reread in a modernist key, also the narrative production of Farfalla di Dinard (1956) and Fuori di casa (1969), much less explored by critics, can be interpreted in a similar way. This work intends to investigate the themes and the patterns through which Montale’s modernism reveals its humouristic content. Among the themes, as for the lyric, memory seems to be predominant and it occurs with sudden outbursts and with the retrieval of fragments linked to seemingly insignificant experiences that have momentous historical events as a background. Also of modernist matrix is his immovable hostility against any form of progress or cultural homologation, to which the author opposes a snobbish ideal of «everyday decency». These and other motives are often found along a shattered and multi-layered timeline, where the present and the past moment alternate. To this multiplicity corresponds a plurality of narrators that can often be considered as suggestive duplicates of the author. The characters that are found in the prose production are subject to a significant process of ironical degradation: physical traits that generate caricatures are highlighted, preferably even involving zoomophic emblems. Humouristic patterns are identified also at a stylistic level: Montale widely uses linguistic double meaning, mixed-language, quotations of his own or others’ literary common places revitalized in an ironical way. The thematic fields and the stylistic patterns that are recurrent and common between Farfalla di Dinard and Fuori di casa establish a fruitful dialogue with Montale’s poetry. If this has been evident for the first three books of poems since the first prose writings appeared, on the contrary the relationship between these first prose writings and the later poetic production (from Satura onward), a reciprocal exchange where humour represents the continuity thread, has been less explored.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Catulini, Daria <1987&gt. "Tra "lacune di luogo" e "iperspazi": poesia, percezione e immaginario in Andrea Zanzotto." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8658/1/TESI%20DOTTORATO%20Daria%20Catulini-xxx%20ciclo.pdf.

Full text
Abstract:
Il titolo di questo lavoro, prendendo spunto da un verso tratto dalla raccolta La Beltà e alludendo a una mancanza («lacune di luogo»), intende darsi come dimostrazione di quella idea di negatività messa in luce da Agamben. Sin da subito, quando si studia la poesia di Andrea Zanzotto, ci si trova a dover affrontare una vera e propria topologia dell’irreale, che rende vani i tentativi di impiegare categorie come quelle di Natura o di paesaggio, da sempre considerati peraltro come i topoi prediletti dal poeta. Se da una parte Zanzotto dichiara costantemente l’inappropriabilità della “Cosa”, sia essa il paesaggio o l’essenza della lingua, dall’altra egli si ostina ad indicare la presenza di un reale non pienamente assimilabile al linguaggio.
As exemplified by recent works (Contro le radici; Rootedness; The philosopher’s plant), the image of the root recurs very often in contemporary metaphorology. This figure is used not only in politics in order to communicate a relationship between culture and groundedness, but also in other fields. More precisely, the vegetal metaphor is a paradigm through which contemporary philosophers and writers depict the relation between man and the world. This inquiry starts from Heidegger’s stance. According to him, a valuable work of art has to be rooted in the native land of the artist. The aim of this work is to highlight the controversial aspects of this statement through the work of Andrea Zanzotto. Although he is the most “rooted” poet in Italian literature, his poetics is related to a philosophical questioning that leads to doubt of the interdependence between authenticity and groundedness. Therefore, the discovery of a reality without any center is reflected by peculiar images and figures. The lexicon used to describe is very close to the botanical and geological metaphors used by philosophers like Deleuze, Guattari, Glissant. Thanks to a methodology founded on phenomenology and aesthetics, this survey wants to offer a new interpretation of Zanzotto’s poetry and prose.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

ALILI, IMER. "L’insegnamento della lingua, letteratura e cultura italiana all’estero: l’esperienza nella Repubblica di Macedonia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/189882.

Full text
Abstract:
Teaching italian language, literature and culture abroad: the experience in the Republic of Macedonia (FYROM) by Imer ALILI. // In this dissertation we wanted to summarize, briefly, an empirical and analytical study on the current state of general education and the teaching tools available to teachers of all levels of teaching, to move us forward in the direction of a possible revision and rebuilding the educational system, like the humanistic values of which the various disciplines should be impregnated to comprehend the current conditions of reality evolved in this digital age, now on a global scale. It would be desirable to look at the past, not as it has been addressed so far, but by taking on a cautious and calm ratio, aimed at an enriching perspective in the public education system, which can be achieved by overcoming the innate and primordial tendency to refute a priori others’ theses without first considering them and examining the possibilities for their concretization. For the future of new generations, we should not avoid to convey those basic concepts on which we have been forged, but, instead, be willing to draw on the past with venerable approval, if nothing else, for the experience accumulated by our predecessors. And, for that past-present-future time-frame, the art of teaching - aligned with a necessary empathic remark - has the ultimate goal of an indispensable mission that pedagogues will have to be able to reproduce, based on the objective of reconsidering - for an appropriate, targeted and attentive training - the human-nature relationship, as an inseparable dualism belonging to all humanity, richness in diversity, to redress a serious and fruitful reflection on our future as well as an attempt to mitigate the anxieties and uncertainties dominating these actual times.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Brunetti, Umberto. "LO SPLENDIDO VIOLINO VERDE DI A. M. RIPELLINO Saggio di commento." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251617.

Full text
Abstract:
Il lavoro di tesi consiste nel primo commento scientifico a 44 liriche scelte dello Splendido violino verde, la quinta raccolta poetica di Angelo Maria Ripellino (1923-1978), pubblicata nel 1976. L’apparato esegetico di ciascuna poesia è suddiviso in un cappello introduttivo, in cui, accanto all’analisi tematica, sono sciolti i riferimenti eruditi, storici e biografici ed è fornito il prospetto metrico, e nelle note esplicative in calce al testo, riservate all’analisi puntale degli aspetti retorici e linguistici e alla creazione di un tessuto di rimandi intertestuali ed extratestuali. Di particolare interesse ai fini del lavoro è stata l’analisi, mai effettuata prima, della agende manoscritte dell’autore, conservate nel fondo ripelliniano dell’Archivio del Novecento dell’Università La Sapienza di Roma. Queste hanno permesso di indirizzare lo studio sul versante della critica genetica, poiché contengono appunti di liriche e stralci di versi che costituiscono gli unici avantesti superstiti della raccolta. La loro consultazione ha, inoltre, svelato in molti casi l’origine e la natura di alcuni riferimenti culti celati nelle poesie, confermando il profondo legame tra la scrittura poetica e quella saggistica e critica dell’autore. Ampio spazio è stato quindi dedicato all’intertestualità e alla ricerca delle numerose e variegate fonti, che spaziano dalla letteratura italiana medievale, moderna e contemporanea alle letterature straniere. Spicca inoltre la presenza di fonti relative ad altre arti (teatro, cinema, pittura e musica) che rendono particolarmente densa la scrittura lirica ripelliniana. Nel saggio introduttivo si è tentato di raccogliere i risultati dell’analisi puntuale dei testi, facendo emergere le costanti tematiche e stilistiche, con particolare riguardo per la facies linguistica della raccolta, caratterizzata da molteplici prestiti lessicali dalla tradizione letteraria, fusi insieme a lessico tecnico, termini quotidiani e numerosi vocaboli stranieri col raggiungimento di uno stridente espressionismo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

FORMICONI, Cristina. "LÈD: Il Lavoro È un Diritto. Nuove soluzioni all’auto-orientamento al lavoro e per il recruiting online delle persone con disabilità." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251119.

Full text
Abstract:
INTRODUZIONE: Il presente progetto di ricerca nasce all’interno di un Dottorato Eureka, sviluppato grazie al contributo della Regione Marche, dell’Università di Macerata e dell’azienda Jobmetoo by Jobdisabili srl, agenzia per il lavoro esclusivamente focalizzata sui lavoratori con disabilità o appartenenti alle categorie protette. Se trovare lavoro è già difficile per molti, per chi ha una disabilità diventa un percorso pieno di ostacoli. Nonostante, infatti, la legge 68/99 abbia una visione tra le più avanzate in Europa, l’Italia è stata ripresa dalla Corte Europea per non rispettare i propri doveri relativamente al collocamento mirato delle persone con disabilità. Tra chi ha una disabilità, la disoccupazione è fra il 50% e il 70% in Europa, con punte dell’80% in Italia. L’attuale strategia europea sulla disabilità 2010-2020 pone come obiettivi fondamentali la lotta alla discriminazione, le pari opportunità e l’inclusione attiva. Per la realizzazione di tali obiettivi assume un’importanza centrale l’orientamento permanente: esso si esercita in forme e modalità diverse a seconda dei bisogni, dei contesti e delle situazioni. La centralità di tutti gli interventi orientativi è il riconoscimento della capacità di autodeterminazione dell’essere umano, che va supportato nel trovare la massima possibilità di manifestarsi e realizzarsi. Ciò vale ancora di più per le persone con disabilità, in quanto risultano fondamentali tutte quelle azioni che consentono loro di raggiungere una consapevolezza delle proprie capacità/abilità accanto al riconoscimento delle caratteristiche della propria disabilità. L’orientamento assume così un valore permanente nella vita di ogni persona, garantendone lo sviluppo e il sostegno nei processi di scelta e di decisione con l’obiettivo di promuovere l’occupazione attiva, la crescita economica e l’inclusione sociale. Oggi giorno il frame work di riferimento concettuale nel campo della disabilità è l’International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF), il quale ha portato a un vero e proprio rovesciamento del termine disabilità dal negativo al positivo: non si parla più di impedimenti, disabilità, handicap, ma di funzioni, strutture e attività. In quest’ottica, la disabilità non appare più come mera conseguenza delle condizioni fisiche dell’individuo, ma scaturisce dalla relazione fra l’individuo e le condizioni del mondo esterno. In termini di progetto di vita la sfida della persona con disabilità è quella di poter essere messa nelle condizioni di sperimentarsi come attore della propria esistenza, con il diritto di poter decidere e, quindi, di agire di conseguenza in funzione del proprio benessere e della qualità della propria vita, un una logica di autodeterminazione. OBIETTIVO: Sulla base del background e delle teorie di riferimento analizzate e delle necessità aziendali è stata elaborata la seguente domanda di ricerca: è possibile aumentare la consapevolezza negli/nelle studenti/esse e laureati/e con disabilità che si approcciano al mondo del lavoro, rispetto alle proprie abilità, competenze, risorse, oltre che alle limitazioni imposte dalla propria disabilità? L’obiettivo è quello di sostenere i processi di auto-riflessione sulla propria identità e di valorizzare il ruolo attivo della persona stessa nella sua autodeterminazione, con la finalità ultima di aumentare e migliorare il match tra le persone con disabilità e le imprese. L’auto-riflessione permetterà di facilitare il successivo contatto dialogico con esperti di orientamento e costituirà una competenza che il soggetto porterà comunque come valore aggiunto nel mondo del lavoro. METODI E ATTIVITÀ: Il paradigma teorico-metodologico adottato è un approccio costruttivista: peculiarità di questo metodo è che ciascuna componente della ricerca può essere riconsiderata o modificata nel corso della sua conduzione o come conseguenza di cambiamenti introdotti in qualche altra componente e pertanto il processo è caratterizzato da circolarità; la metodologia e gli strumenti non sono dunque assoggettati alla ricerca ma sono al servizio degli obiettivi di questa. Il primo passo del progetto di ricerca è stato quello di ricostruzione dello stato dell’arte, raccogliendo dati, attraverso la ricerca bibliografica e sitografica su: l’orientamento, la normativa vigente in tema di disabilità, i dati di occupazione/disoccupazione delle persone con disabilità e gli strumenti di accompagnamento al lavoro. A fronte di dati mancanti sul territorio italiano relativi alla carriera e ai fabbisogni lavorativi degli/delle studenti/esse e laureati/e con disabilità, nella prima fase del progetto di ricerca è stata avviata una raccolta dati su scala nazionale, relativa al monitoraggio di carriera degli studenti/laureati con disabilità e all’individuazione dei bisogni connessi al mondo del lavoro. Per la raccolta dati è stato sviluppato un questionario ed è stata richiesta la collaborazione a tutte le Università italiane. Sulla base dei dati ricavati dal questionario, della letteratura e delle indagini esistenti sulle professioni, nella fase successiva della ricerca si è proceduto alla strutturazione di un percorso di auto-orientamento, volto ad aumentare la consapevolezza nelle persone con disabilità delle proprie abilità e risorse, accanto a quella dei propri limiti. In particolare, il punto di partenza per la costruzione del percorso è stata l’Indagine Istat- Isfol sulle professioni (2012) e la teoria delle Intelligenze Multiple di H. Gardner (1983). Si è arrivati così alla strutturazione del percorso di auto-orientamento, composto da una serie di questionari attraverso i quali il candidato è chiamato ad auto-valutare le proprie conoscenze, le competenze, le condizioni di lavoro che gli richiedono più o meno sforzo e le intelligenze che lo caratterizzano, aggiungendo a questi anche una parte più narrativa dove il soggetto è invitato a raccontare i propri punti di forza, debolezza e le proprie aspirazioni in ambito professionale. Per sperimentare il percorso di auto-orientamento creato, nell’ultima fase della ricerca è stato predisposto uno studio pilota per la raccolta di alcuni primi dati qualitativi con target differenti, studenti/esse universitari/e e insegnanti di scuola superiore impegnati nel tema del sostegno e dell’orientamento, e utilizzando diversi strumenti (autopresentazioni, test multidimensionale autostima, focus group). CONCLUSIONI: I dati ottenuti dallo studio pilota, seppur non generalizzabili, in quanto provenienti da un campione esiguo, hanno evidenziato come il percorso di auto-orientamento attivi una riflessione sulla visione di sé nei diversi contesti e un cambiamento, in positivo o in negativo, nell’autostima e nella valutazione di sé in diverse aree, ad esempio nell’area delle relazioni interpersonali, del vissuto corporeo, dell’emotività ecc. Tali dati ci hanno permesso soprattutto di evidenziare punti di forza e debolezza del percorso creato e di apportare modifiche per una maggiore comprensione e adattabilità del prodotto stesso. Il valore del percorso orientativo è connesso al ruolo attivo di auto-valutatore giocato dal candidato con disabilità, affiancando a questa prima fase di autovalutazione un successivo confronto dialogico con un esperto, tale da permettere un ancoraggio alla realtà esterna, al contesto in cui il soggetto si trova a vivere. In questo senso, l’orientamento assume il valore di un processo continuo e articolato, che ha come scopo principale quello di sostenere la consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità, agendo all’interno dell’area dello sviluppo prossimale della persona verso la realizzazione della propria identità personale, sociale e professionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

ALESSANDRA, Campanari. "“IDENTITY ON THE MOVE” FOOD, SYMBOLISM AND AUTHENTICITY IN THE ITALIAN-AMERICAN MIGRATION PROCESS." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251264.

Full text
Abstract:
Il mio lavoro di ricerca rappresenta un contributo allo studio dell'esperienza umana dello “spazio alimentare” come costruzione sociale che comprende sia i modelli del comportamento umano, e la loro relazione sensoriale con uno specifico luogo, sia l'imprenditoria etnica. Il nucleo di questo progetto di ricerca è rappresentato da un’indagine multi-generazionale del multiforme processo della migrazione italiana in America, laddove la cultura alimentare viene utilizzata come veicolo per esaminare come gli immigrati abbiano prima perso e poi negoziato una nuova identità in terra straniera. Lo scopo generale della tesi è quello di esaminare come il cibo rappresenti un collegamento nostalgico con la patria per la prima generazione, un compromesso culturale per la seconda e un modo per rinegoziare un'etnia ibrida per le generazioni successive. La lente del cibo è anche utilizzata per esplorare lo sviluppo dei ristoranti italiani durante il Proibizionismo e il loro ruolo nel processo di omogeneizzazione culinaria e di invenzione della tradizione nel mondo contemporaneo. Per spiegare come la cucina regionale in America sia diventata un simbolo collettivo di etnia e abbia potuto creare un'identità Italo-Americana nazionale distinta da quella italiana, ho adottato il modello creato da Werner Sollors e Kathleen Neils Cozen e sintetizzato con l'espressione di “invenzione dell'etnia”. Il capitolo di apertura esplora la migrazione su larga scala che ha colpito l'Italia e la storia economica italiana per oltre un secolo e prosegue con un’analisi storica sullo sviluppo dei prodotti alimentari nel tempo. La prima sezione evidenzia il significato culturale dell'alimento e il suo ruolo nella costruzione di un'identità nazionale oltre i confini italiani e prosegue con un’analisi sulla successiva variazione delle abitudini alimentari durante l'immigrazione di massa. Il capitolo conclude illustrando il quadro teorico utilizzato per teorizzare le diverse dimensioni dell'etnia. Partendo dall'ipotesi che l'identità sia un elemento socialmente costruito e in continua evoluzione, il secondo capitolo è dedicato all'analisi della natura mutevole del cibo, esplorata attraverso tre distinti ma spesso sovrapposti tipi di spazio: spazio della "memoria individuale"; spazio della "memoria collettiva"; spazio della "tradizione inventata". Lo spazio della “memoria individuale” esplora come i primi immigrati italiani tendevano a conservare le loro tradizioni regionali. Al contrario lo spazio della memoria collettiva osserva il conflitto ideologico emerso tra la prima e la seconda generazione di immigrati italiani, in risposta alle pressioni sociali del paese ospitante. L'analisi termina con la rappresentazione di generazioni successive impegnate a ricreare una cultura separata di cibo come simbolo dell'identità creolata. Il capitolo tre, il primo capitolo empirico della dissertazione, attraverso l'analisi della letteratura migrante mostra l'importanza del cibo italiano nella formazione dell'identità italo- americana. Questa letteratura ibrida esamina il ruolo degli alimenti nelle opere letterarie italo-americane di seconda, terza e della generazione contemporanea di scrittori. Il quarto capitolo completa la discussione seguendo la saga del cibo italiano dai primi ristoranti etnici a buon mercato, frutto della tradizione casalinga italiana, fino allo sviluppo di un riconoscibile stile di cucina italo-americano. A questo proposito, i ristoranti rappresentano una "narrazione" etnica significativa che riunisce aspetti economici, sociali e culturali della diaspora italiana in America e fa luce sull'invenzione del concetto di tradizione culinaria italiana dietro le cucine americane. La sezione termina con un'esplorazione del problema moderno relativo al fenomeno dell’Italian "Sounding" negli Stati Uniti, basato sulla creazione di immagini, colori e nomi di prodotti molto simili agli equivalenti italiani, ma senza collegamenti diretti con le tradizioni e la cultura italiana. Il capitolo finale fornisce una visione etnografica su ciò che significa essere italo-americani oggi e come i ristoranti italiani negli Stati Uniti soddisfano la tradizione culinaria Italiana nel mondo contemporaneo americano. Per concludere, considerando le teorie dell'invenzione della tradizione, due casi di studio esplorativi a Naples, in Florida, vengono presentati sia per analizzare come gli italo-americani contemporanei manifestano la loro etnia attraverso il cibo etnico sia per esaminare come il cibo italiano viene commercializzato nei ristoranti etnici degli Stati Uniti, alla luce della del processo di globalizzazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Tesi di laurea in letteratura italiana"

1

Di Giglio, Anna, 1970- editor and Accademia fiorentina di papirologia e di studi sul mondo antico, eds. La commedia mitologica e i suoi precedenti nella letteratura greca: (tesi di laurea, 27 giugno 1907). Firenze: Accademia fiorentina di papirologia e di studi sul mondo antico, 2021.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Ruffini, Mario, ed. Laura. La dodecafonia di Luigi Dallapiccola dietro le quinte. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-719-1.

Full text
Abstract:
Scoprire Laura Coen Luzzatto significa arrivare al nucleo della storia musicale del Novecento italiano, il backstage della complessa traversata dodecafonica compiuta da Luigi Dallapiccola, accendere un faro sulla luce che ha illuminato il percorso del compositore tra i drammi del secolo breve. Laura incontra Luigi nel 1931 a Firenze, e da allora si consacra a lui e alla sua arte: nel 1938 lo sposa e diventa Laura Dallapiccola. Triestina ebrea e atea lei, istriano cattolico e dubbioso lui, entrambi arrivati in città grazie al mito di Dante, e da subito entrati in sintonia anche grazie alla tesi di laurea di Laura – qui meritoriamente riportata alla luce dall’Università dove la discusse nel 1932 – per quello spirito di rivendicazione dell’italianità delle loro comuni terre di confine. Da quel momento la storia del compositore si apre grazie a lei alla cultura europea, a Joyce, Proust, Mann e, ancora grazie a lei, la dodecafonia dallapiccoliana è anche radicata nella vocalità della cultura italiana, differenziandosi da quella viennese. Laura, dunque, per scoprire meglio Luigi Dallapiccola e per guardare con occhi nuovi il Novecento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Osservazioni sul canone nell'età̀ dell'Arcadia e Tradizioni letterarie a confronto nella polemica Orsi-Bouhours: Due lezioni per il corso di letteratura italiana della Laurea in lingue e culture per il turismo e il commercio internazionale : Università di Verona, Facoltà di lingue e letterature straniere, anno accademico 2009-2010. Verona, Italy: QuiEdit, 2009.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography