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Journal articles on the topic 'Terza scuola'

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Maffia, Andrea. "Fare scuola a casa in tempi di lockdown: l’esempio dei problemi moltiplicativi." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 11 (May 18, 2022): 52–67. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.11.3.

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Abstract:
Attraverso due studi di caso, si propone una riflessione sull’attività matematica individuale che i bambini della scuola primaria svolgono a casa e su come l’interazione con i genitori influenzi tale attività. Dopo aver presentato una breve rassegna della letteratura sul tema del “fare scuola a casa” e del rapporto dei genitori con i compiti di matematica dei figli, si analizzano qualitativamente dati raccolti durante il lockdown e relativi a due studenti di classe terza della scuola primaria italiana.
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Martini, Angela. "Istruzione e diseguaglianze sociali nel Veneto." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2020): 60–78. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-001004.

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Abstract:
Il presente lavoro analizza l'effetto dell'indice di status socio-economico-culturale (Escs) dello studente sui risultati delle prove Invalsi di Italiano, Matematica e Inglese degli alunni veneti che hanno frequentato nel 2018-19 la quinta classe della scuola primaria, la terza classe della scuola secondaria inferiore e le classi seconda e quinta della scuola secondaria superiore. A tal fine una serie di analisi di regressione è stata effettuata sia tenendo conto del solo indice Escs come variabile indipendente sia controllando per altre variabili degli studenti che incidono sulle prestazioni nelle prove standardizzate di apprendimento, come il genere, la nazionalità, ecc. L'effetto dell'Escs diminuisce quando si tiene conto anche di queste variabili. Inoltre, più che l'Escs individuale dello studente, a pesare sui risultati delle prove è il contesto sociale della classe in cui è inserito, misurato dall'Escs medio degli alunni che la frequentano.
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3

Pierguidi, Stefano. "La ‘terza stanza de quadri’ in Palazzo Farnese nel 1644." Journal of the History of Collections 32, no. 2 (April 9, 2019): 265–73. http://dx.doi.org/10.1093/jhc/fhz016.

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Abstract:
Abstract L’articolo punta a stabilire il criterio museografico nell’allestimento della ‘terza stanza de quadri’ in Palazzo Farnese nel 1644, a partire dalla sorprendente presenza in quell’ambiente di molti disegni incorniciati accanto a dipinti su tavola a fondo oro di primo Quattrocento e a poche, importanti tele. Nella stanza era sinteticamente narrata la storia della pittura a Roma dal Quattro al Cinquecento, attraverso soli capolavori, di maestri quasi unicamente appartenenti alla scuola romana. This article aims to establish the museographic criteria involved in the display of pictures in the ‘third room of paintings’ in the Palazzo Farnese in 1644, beginning with the surprising presence there of many framed drawings next to paintings on panel with gold background of the early fifteenth century and with few modern paintings of great importance. Here the story of painting in Rome in the Quattrocento and Cinquecento was synthetically narrated through masterpieces belonging almost exclusively to the Roman School.
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Marchetti, A., A. Valle, D. Massaro, and I. Castelli. "La consapevolezza emotiva in etŕ scolastica: un contributo alla validazione italiana della LEAS-C." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (March 2012): 555–74. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-004005.

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Abstract:
Il presente lavoro intende fornire alcuni dati preliminari a supporto della validazione italiana della Scala di Consapevolezza Emotiva – versione bambini (LEAS-C; Bajgar et al., 2005; Lane et al., 1990). Obiettivo della scala e valutare la consapevolezza dei propri e degli altrui stati emotivi in bambini di eta scolastica. La ricerca prevede la somministrazione a 125 soggetti (suddivisi in tre gruppi a seconda della classe scolastica frequentata: terza, quarta e quinta classe della scuola primaria) della LEAS-C (della quale e stata effettuata una valutazione anche relativa alla produttivita verbale), di tre prove di empatia, di tre prove di Teoria della Mente e di due subtest linguistici della scala WISC III. I risultati evidenziano elevate affidabilita e coerenza interna della versione italiana della LEAS- C. Inoltre, la relazione riscontrata tra la performance relativa alla consapevolezza emotiva e quella riguardante una delle prove di empatia fornisce un indicatore di validita convergente, mentre la mancanza di legami tra il costrutto indagato e la Teoria della Mente e considerato un indice di validita divergente. Infine, la ricerca mette in luce un possibile trend evolutivo che vede la consapevolezza emotiva svilupparsi parallelamente all'empatia nei bambini di terza e quarta classe, per poi procedere indipendentemente nella sua evoluzione. La discussione fornisce alcune ipotesi esplicative e futuri sviluppi a questo riguardo.
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Alesi, Marianna, Gaetano Rappo, and Annamaria Pepi. "Strategie di autosabotaggio e autostima in bambini con differenti profili di apprendimento." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (March 2012): 505–19. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-004002.

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Abstract:
Recenti ricerche si sono focalizzate sul ruolo dell'autostima e delle strategie di autosabotaggio nel contesto scolastico. In particolare l'autosabotaggio indica strategie disadattive impiegate da un individuo di fronte ad un compito minaccioso per proteggersi e mantenere un'autostima positiva. Abbiamo condotto due studi per confrontare il livello di autostima e le strategie di autosabotaggio in bambini di eta media 8 anni, frequentanti la terza classe della scuola primaria, con differenti profili di apprendimento. Nello specifico nel primo abbiamo confrontato due gruppi: uno con difficolta generalizzate sia di lettura che di matematica ed uno con normale livello di apprendimento. Nel secondo studio, invece, abbiamo confrontato tre gruppi: uno con dislessia, uno con difficolta generalizzate sia di lettura che di matematica ed uno con normale livello di apprendimento. In generale, i risultati dimostrano che i bambini con dislessia e quelli con difficolta generalizzata di apprendimento hanno livelli di autostima piu bassi dei coetanei con normale livello di appredimento. Relativamente all'impiego di strategie di autosabotaggio solo nel secondo studio abbiamo trovato differenze significative tra i gruppi. In particolare, i bambini con dislessia manifestano un maggiore bisogno di autoprotezione rispetto ai bambini con difficolta generalizzata di apprendimento e rispetto ai bambini con normale livello di apprendimento. Questo risultato enfatizza il ruolo della specificita della difficolta allo scopo di stimolare l'impiego di strategie difensive anche durante la frequenza della scuola primaria.
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Matiello, Suzana Terezinha. "Educare alla vita buona del vangelo negli ambiti della vita sociale. La scuola: laboratorio di cultura e di umanitá." Caminhos de Diálogo 7, no. 10 (August 31, 2019): 6. http://dx.doi.org/10.7213/cd.a7n10p6-20.

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Abstract:
Nella prima parte del lavoro troveranno spazio alcune riflessioni suggerite dallo studio del documento della Conferenza Episcopale Italiana Educare alla vita buona del vangelo. Nella seconda parte si osserverà come la Regola d’oro costituisca una valida opportunità educativa per una civiltà della fraternità e del rispetto reciproco. Si noterà anche secondo il docomento della Commissione Teologica Internazionale, alla ricerca di un’ética universale: nuovo sguardo sulla legge naturale, come uomini di diverse culture e religioni “hanno progressivamente elaborato e sviluppato tradizioni di sapienza nelle quali esprimono e trasmettono la loro visione del mondo, come pure la loro percezione riflessa del posto che l’essere umano occupa nella società e nel cosmo”, Infine nella terza parte verrà riportata un’esperienza di lavoro a livello scolastico condotta con spirito evangelico cercando di mettere in pratica proprio la regola d’oro - la scuola, vero laboratorio di cultura e di umanità.
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Gabriella Pediconi, Maria, and Glauco Maria Genga. "La concezione giuridica dell'amore. Giacomo B. Contri, freudiano dopo Lacan." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (February 2022): 87–94. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-001011.

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Abstract:
«Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico» (Contri, 1994): è questa la direzione dell'elaborazione di Giacomo B. Contri (1941-2022), freudiano dopo Lacan, così come risulta dagli articoli e dalle interviste pubblicate sulla rivista Psicoterapia e Scienze Umane dal 1989 al 2016, che qui riper-corriamo. Contri mette a punto un paradigma rivoluzionario, con il duplice risultato di far progre-dire la scienza dell'inconscio inaugurata da Freud e correggere gli errori del suo maestro: «Da Lacan ho imparato a essere freudiano» (Guerrieri & Contri, 1993, p. 103). Se l'inconscio è una legge terza rispetto a natura e cultura, in quanto il pensiero elabora fin dagli inizi le condizioni del-la soddisfazione per mezzo di un altro, lo psicoanalista cura l'inconscio in crisi per mezzo del pensiero stesso. Decisivo il passo del 2010: constatando che una Scuola lascia intatto il modello maestro/allievo - psicologia delle masse - Contri fonda la Società Amici del Pensiero "Sigmund Freud", radicalizzando così il distacco dal paradigma lacaniano.
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Di Pentima, Lorenza, and Sara Ramelli. "Attaccamento e disimpegno morale nel fenomeno del bullismo: uno studio su bambini di scuola elementare." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (December 2020): 871–903. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-003005.

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Abstract:
Obiettivo del presente studio è stato analizzare l'influenza delle precoci rela-zioni di attaccamento sullo sviluppo dei processi cognitivi di disimpegno morale e come quest'ultimo possa rappresentare una variabile di mediazione con condot-te aggressive, con particolare riferimento al fenomeno del bullismo nel confronto tra bulli, vittime e non-coinvolti. I partecipanti allo studio sono stati 199 alunni, 106 maschi e 93 femmine di età compresa tra 8 e 11 anni (M = 9.39, DS = 0.91), frequentanti le classi terza, quarta e quinta elementare, all'interno delle quali è stata rilevata la presenza di bulli, vittime e non-coinvolti. La rilevazione dei ruoli è stata effettuata mediante la Nomina dei Pari (Menesini, 2003); per misurare il disimpegno morale è stata impiegata la Scala di Disimpegno Morale per il Bullismo (Gini & Caravita, 2013); mentre per i modelli operativi interni dell'attaccamento è stato somministrato il Separation Anxiety Test, SAT (Attili, 2001). La valutazione dei comportamenti socio-emozionali, con specifico riferimento alle condotte aggressive, è stata svol-ta dalle insegnanti mediante il Social Emotional Dimention Scale, SEDS (Ianes & Savelli, 1994). I risultati complessivi mettono in luce come il disimpegno morale rappresenti un mediatore tra l'attaccamento insicuro e il comportamento aggressivo. Nel confronto tra bulli, vittime e non-coinvolti, i primi non solo sono più frequente-mente insicuri, ma riportano anche punteggi più elevati nel disimpegno morale e vengono valutati come più aggressivi dalle insegnanti.
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Stefania Chipa, Giuseppina Cannella, and Giuseppina Rita Jose Mangione. "Modelli di leadership e alliances in “small European schools”. Un’analisi interpretativa su base internazionale." IUL Research 3, no. 5 (June 17, 2022): 63–86. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.353.

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Abstract:
A livello internazionale, il tema delle scuole piccole e rurali trova nell’educational research numerose prospettive di indagine. Nel 2020, Indire ha avviato una ricerca qualitativa di tipo ricognitivo finalizzata alla nascita di uno Special Interest Group presso European Schoolnet dedicato alle “small and rural schools”. La collaborazione tra ricercatori e pratici può rappresentare lo strumentoper dare vita a “research alliances” e affrontare problemi endemici del contesto. Sono state individuate 24 piccole scuole europee per approfondire le azioni virtuose sulle dimensioni di Leadership e management (visione di scuola, quality team, commissioni, dipartimenti) e di System Innovation (collaborazione con la famiglia, con gli enti locali e Terzo settore, e reti tra scuole del territorio).
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Ortalda, Fulvia, and Clapetto Sara Canale. "Amore e benessere soggettivo: una ricerca esplorativa." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (December 2010): 59–72. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002005.

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Abstract:
La presente ricerca si propone di indagare in modo esplorativo la relazione tra amore e percezione di benessere soggettivo. In particolare analizza la relazione tra benessere soggettivo e tipi di amore, con riferimento alla classificazione di J. A. Lee, secondo la quale esistono sei tipi ideali d'amore: ludico, erotico, solidale, maniacale, pragmatico, puro. Il campione č composto da 156 soggetti di etŕ compresa fra i 20 ed i 30 anni, in possesso del titolo di scuola superiore e prevede una suddivisione equilibrata dei generi. Ai soggetti č stato sottoposto un questionario composto da tre parti: la prima indaga il benessere soggettivo, la seconda le caratteristiche dell'amore e la terza i tipi d'amore. I risultati mostrano come questi ultimi determinano un diverso grado di percezione del benessere soggettivo. I tipi di amore che richiamano idee persistenti, quali il sesso nell'amore erotico, e il partner nell'amore maniacale, risultano piů intensi e accompagnati dal sentimento della gelosia. L'amore erotico si accompagna alla percezione di un miglior benessere soggettivo, mentre l'amore maniacale segue la direzione inversa. I risultati sottolineano l'importanza dell'amore solidale. L'amore pragmatico č risultato il piů duraturo. L'amore puro e l'amore ludico, che completano la classificazione di Lee, caratterizzano maggiormente il sentimento dichiarato dai maschi intervistati, mentre l'amore maniacale caratterizza maggiormente il sentimento dichiarato dalle femmine intervistate. Le femmine dichiarano un amore mediamente piů intenso di quello dei maschi. La parte conclusiva del lavoro contiene una prima analisi esplorativa volta a migliorare le caratteristiche psicometriche delle scale relative ai differenti tipi di amore. Lo studio della relazione tra tipi di amore e benessere percepito puň avere utili applicazioni nell'ambito della terapia di coppia.
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Roccia, Manuela. "LE PROVE INVALSI E LA RIFLESSIONE SULLA LINGUA NELLA SCUOLA PRIMARIA: UN’INDAGINE SULLA PERCEZIONE DEGLI INSEGNANTI." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 182–226. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17135.

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Abstract:
Il presente contributo nasce da un’indagine esplorativa condotta nel mese di febbraio 2021, con l’intento di cogliere gli atteggiamenti, le conoscenze e le esperienze professionali dei docenti di scuola primaria, del territorio cuneese e della città di Torino, rispetto alle prove Invalsi ed al loro utilizzo nella pratica didattica con un’attenzione specifica nei confronti della sezione dedicata alla Riflessione sulla lingua. La ricerca si concentra sulle caratteristiche degli approcci metodologici adottati, evidenziando le tipologie di attività utilizzate per stimolare la riflessione sulla lingua, e la quantità di spazio dedicato a ciascun contenuto grammaticale previsto dalle Indicazioni Nazionali del curricolo per l’infanzia e la scuola del primo ciclo del 2012 e dal Quadro di Riferimento delle prove Invalsi di italiano del 2018. Il contributo è articolato in tre sezioni: nella prima, si illustrano i legami esistenti tra teoria disciplinare e prospettiva didattica, si prosegue con un’analisi dei nessi presenti tra didattica della grammatica e prove Invalsi, individuando possibili affinità elettive tra i documenti ministeriali del 2012 ed il Quadro di Riferimento del 2018. Nella seconda sezione, si offre una fotografia della realtà emersa dallo studio delle evidenze, rilevate tramite un questionario proposto agli insegnanti, strutturato su cinque differenti macrotemi: l’organizzazione di un istituto scolastico come sistema complesso; la percezione rispetto all’inclusione dei bisogni educativi; l’utilizzo degli esiti delle prove Invalsi nella progettazione didattica d’istituto e curricolare; le finalità e gli obiettivi generali dell’Invalsi e, in particolare, per la riflessione linguistica; infine, le scelte metodologico didattiche utilizzate nell’insegnamento della grammatica ed i contenuti proposti nel percorso didattico. Nella terza parte, l’analisi si concentra sugli ambiti e sui contenuti della riflessione linguistica, con un’attenzione dedicata ai risultati ricavati dall’indagine e ad un loro approfondimento sia disciplinare sia didattico. Invalsi tests and reflection on language in elementary school: a survey of teachers’ perceptions This contribution is the result of an exploratory survey conducted in February 2021, with the aim of understanding the attitudes, knowledge and professional experiences of primary school teachers in the Cuneo area and the city of Turin with respect to the Invalsi tests and their use in teaching practice in a perspective of improvement, with specific attention to the section dedicated to Reflection on language. The research focuses on the characteristics of the methodological approaches adopted, highlighting the types of activities used to stimulate reflection on the language and the amount of space dedicated to each grammatical content provided for by the Indicazioni Nazionali del curricolo per l’infanzia e la scuola del primo ciclo of 2012 and the elements indicated in the Quadro di Riferimento delle prove Invalsi di italiano of 2018. The proposal is divided into three sections: in the first, we illustrate the links between disciplinary theory and didactic perspective, subsequently there is an analysis of the links between grammar teaching and Invalsi tests, identifying possible elective affinities between the ministerial documents of 2012 and the Quadro di Riferimento of 2018. In the second section, we offer a snapshot of the reality that emerged from the evidence, detected through a questionnaire completed by teachers, from which five different macro-themes emerged: the organization of schools as complex systems; perception with respect to the inclusion of educational needs; the use of the Invalsi test outcomes in the school and curricular educational planning; the general aims and objectives of Invalsi and, in particular, for linguistic reflection; finally, the methodological teaching choices used in teaching grammar and the content educational proposed. In the third part, the examination focuses on the areas and contents of linguistic reflection, with attention dedicated to the results obtained and their in-depth study, both from disciplinary and didactic viewpoints.
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Prada, Massimo. "LETTURE MULTIMODALI PER L’EDUCAZIONE LINGUISTICA." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023): 85–130. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19651.

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Abstract:
L’articolo propone di introdurre l’uso dei testi multimodali nei curricula di educazione linguistica nella scuola secondaria, soprattutto in quella di secondo grado. L’uso di documenti di questo tipo presenta numerosi vantaggi: consente alla scuola di formare all’analisi, alla produzione e all’uso critico di questi artefatti sempre più pervasivi, rispondendo così alle sollecitazioni che provengono dalla Comunità Europea e contribuendo alla formazione professionale e civile dei degli studenti; rende possibile arricchire il patrimonio di modelli testuali in possesso degli studenti, affiancando a quelli letterari solidamente impiantati nei sillabi e a quelli professionali che vi sono in parte entrati da alcuni anni, testi nuovi per concezione, particolari per dinamismo e fondamentali per impatto socioculturale e per la forza modellizzante; promuove la descrizione scalare delle competenze di ricezione e di produzione in un campo ancora poco esplorato. Il contributo si articola in tre sezioni: la prima e la seconda forniscono informazioni sui testi neomediali e modelli per la loro interpretazione; la terza propone attività che implicano interazione telematica. I primi paragrafi, dunque, affrontano alcuni concetti fondamentali per l’analisi dei testi multimodali e descrivono sommariamente le caratteristiche dei testi multimodali, soffermandosi con particolare attenzione su quelli di un ben noto ambiente di condivisione di risorse audio e video; quelli centrali propongono la lettura multimodalmente orientata di alcune pagine tipologicamente differenti del servizio; l’ultimo suggerisce un esercizio applicativo. Multimodal readings for language education The article proposes to introduce the use of multimodal texts in language education curricula in secondary school, especially in upper secondary school. The use of documents of this type has numerous advantages: it allows the school to train in the analysis, production and critical use of these increasingly pervasive artefacts, thus responding to the to the solicitations that come from the European Community and contributing to the professional and civil training of students; it makes it possible to enrich the heritage of textual models in the possession of students, combining the literary ones solidly implanted in the sillabuses and the professional ones that have partly entered them some years now, with those of texts new in conception, particular for their dynamism and fundamental for their socio-cultural impact and for their modeling force; it promotes the scalar description of reception and production skills in a field that is still sparely explored. The paper is divided into three sections: the first and the second provide information on neomedial texts and models for their interpretation; the third proposes activities that involve telematic interaction. The first paragraphs, therefore, address some fundamental concepts for the analysis of multimodal texts and briefly describe the characteristics of multimodal texts, focusing on those of a well-known environment for sharing audio and video resources; the central ones propose the multimodally oriented reading of some typologically different pages of the service; the last suggests an application exercise.
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Cerocchi, Laura. "Il curriculum, l'occupazione e la progettualità lavorativa e di vita dei futuri insegnanti di scuola d'infanzia e primaria. Da un'analisi pedagogica alla modernizzazione del rapporto tra didattica, ricerca e terza missione." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 2 (November 2016): 83–97. http://dx.doi.org/10.3280/exi2016-002006.

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Cristiana Porcarelli and Marco Marucci. "Il ruolo del Terzo settore nei processi di governance dei Patti educativi di comunità." IUL Research 3, no. 5 (June 20, 2022): 268–77. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.284.

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Abstract:
Questo contributo intende analizzare alcune dinamiche legate allo sviluppo dei Patti educativi di comunità introdotti con il Piano Scuola 2020-2021, come strumenti operativi attraverso cui scuole, enti locali, istituzioni pubbliche e private, Terzo settore e anche cittadini possano cooperare insieme. Attraverso una revisione della letteratura in materia e un’analisi sui recenti dispositivi normativi, a partire dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si restituisce un quadro prospettico favorevole alla diffusione di queste pratiche nel territorio. La governance dei Patti educativi va pertanto presidiata come ulteriore opportunità strategica per l’attuazione dei progetti previsti nel PNRR e un efficace utilizzo delle risorse.
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Galdieri, Michela, and Michele Domenico Todino. "Promote Assistive and AAC technologies during Covid-19." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 3 (December 31, 2021): 215–29. http://dx.doi.org/10.36253/form-10189.

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Abstract:
The Covid-19 health emergency has produced a rethinking of education and training systems based on open and flexible physical spaces and remote communication channels; however, socialization processes and virtual relational exchanges are still possible and at the same time authentic. Moreover, the use of telecommunication technologies augment efforts to find a new way to organize educational spaces when it is not possible to share physical space and virtual spaces must be used. Starting from the role of assistive technologies in European policies, this work presents a case study about the inclusive perspective of corporeality and action in teaching-learning process and described an experience done in a third grade class of a primary school in Rome where a teacher used an eye communicator with GRID3 software and tools of Augmentative Alternative Communication with a student with complex communication needs, main goal of this activity was to create an inclusive and sharing path for each scholar done in distance education. Promuovere le tecnologie assistive e la CAA al tempo del Covid-19. L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha sollecitato un ripensamento dei sistemi educativi e formativi quali dimensioni aperte e flessibili in cui formarsi, spazi nei quali i canali di comunicazione a distanza hanno reso possibile processi di socializzazione e scambi relazionali virtuali ma non per questo meno autentici, luoghi della didattica in cui favorire gli apprendimenti mediante l’uso di tecnologie che hanno consentito di raggiungere risultati anche in assenza di condivisione di uno spazio fisico. Il lavoro presenta una riflessione sul ruolo delle tecnologie assistive nelle politiche europee, sul potenziale inclusivo della corporeità e dell’azione nei percorsi di insegnamento-apprendimento e propone la descrizione di un’esperienza svoltasi nella classe terza di una scuola primaria romana dove, in presenza di un’alunna con gravi difficoltà comunicative, la didattica ha previsto l’uso del comunicatore oculare con software GRID3 coniugato alle pratiche e agli strumenti propri della Comunicazione Aumentativa Alternativa, con l’obiettivo di creare un percorso inclusivo e partecipativo per ciascun alunno, seppure a distanza.
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Lazzaretti, Letizia. "TRADUZIONE, ADATTAMENTO E VALIDAZIONE DI UN QUESTIONARIO SU MOTIVAZIONE E DISPOSIZIONE VERSO LA SCRITTURA E SUO IMPIEGO NELLO STUDIO DELL’AUTOPERCEZIONE DI CLASSI INTERE E STUDENTI MULTILINGUI." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 254–76. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17137.

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Abstract:
Questo articolo sintetizza il processo di traduzione e validazione di un questionario sulla disposizione verso la scrittura rivolto a studenti di scuola primaria e secondaria di primo grado. A seguito di due fasi di validazione, una incentrata sulla comprensibilità degli item e una sulla consistenza interna dello strumento, è stato prodotto un questionario semplice e facilmente utilizzabile in contesti sia didattici che di ricerca. Non tutte le sottoscale ottengono risultati indicativi di una forte consistenza, quindi saranno necessari ulteriori perfezionamenti. Lo strumento è stato poi utilizzato in una ricerca volta a determinare gli effetti, sia motivazionali che linguistici, apportati da un progetto di educazione linguistica su 122 studenti di quinta primaria e terza secondaria di primo grado (gruppo sperimentale), poi confrontati con 104 alunni di pari età (gruppo di controllo). I gruppi sono stati confrontati sia interamente che per soli multilingui. Gli studenti hanno scritto individualmente un testo narrativo, poi analizzato tramite scale olistiche su contenuto, comprensibilità, coerenza e coesione, successivamente hanno compilato il questionario. I risultati linguistici, migliori per il gruppo sperimentale, suggeriscono che la metodologia del Progetto sia un buon punto di partenza per accrescere le competenze in modo omogeneo e per ridurre le disuguaglianze dal punto di vista linguistico. I risultati di autopercezione lasciano invece aperte diverse ipotesi, che necessitano di ulteriori rilevazioni per essere confermate o smentite. Translation, adaptation, and validation of a questionnaire on motivation and disposition towards writing and its use in the study of self-perceptions of whole classes and multilingual students This paper summarizes the process of translation and validation of a questionnaire about disposition towards writing for primary and middle school students. We followed two validation phases -the first one focused on the comprehensibility of the items, the second one on the internal consistency of the tool- and finally we obtained a simple and easily usable questionnaire for both educational and research contexts. Not all subscales were strong consistent, so further refinements are needed. We subsequently used the questionnaire in a study about motivational and linguistic effects of a language education project on 122 5th and 8th-grade students (experimental group), then compared with 104 same-age pupils (control group). We analyzed both entire groups and multilingual pupils only. Students individually wrote a narrative text (analyzed through holistic scales about content, comprehensibility, coherence, and cohesion) and then filled out the questionnaire. The linguistic results, better for the experimental group, suggest that the Project's methodology is a good starting point to increase skills homogeneously and to reduce linguistic inequalities. The self-perception results leave open several hypotheses, which require further findings to be confirmed or denied.
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Santagati, Mariagrazia. "Scuola, terra d'immigrazione. Stato dell'arte e prospettive di ricerca in Italia." MONDI MIGRANTI, no. 2 (October 2012): 41–85. http://dx.doi.org/10.3280/mm2012-002003.

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Luca Fanelli and Antonella Di Bartolo. "Condizioni per collaborare. Scuole e terzo settore nella costruzione della comunità educante." IUL Research 3, no. 5 (June 20, 2022): 240–51. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.296.

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Abstract:
Il presente contributo parte dalle specifiche esperienze dei progetti OpenSpace e FA.C.E. e dal processo Lab Sperone Children per esplorare i caratteri del rapporto tra scuola e terzo settore a livello territoriale, contestualizzandolo nelle vicende che configurano l’attuale scenario. Procede quindi puntualizzando alcuni apprendimenti e proposte riguardanti, da un lato, la creazione di figure dedicate al lavoro di rete e, dall’altro, alla configurazione istituzionale nella quale le alleanze educative territoriali possono prosperare. Nelle conclusioni si tratteggiano brevemente alcune ulteriori condizioni necessarie affinché ciò possa verificarsi.
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Mazza, Caterina, and Samuele Calzone. "Spazi di apprendimento virtuali e integrati: l’esperienza di alcune scuole italiane impegnate nei progetti ‘PON per la scuola’ nell’affrontare l’emergenza COVID-19." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 46–61. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.307.

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Abstract:
Negli ultimi anni il dibattito sull’educazione si è arricchito di una nuova componente che prevede, come proposto da Loris Malaguzzi (I cento linguaggi dei bambini. L'approccio di Reggio Emilia all'educazione dell'infanzia, 2010), di considerare lo spazio come il “terzo educatore”, capace di sostenere l’apprendimento in una prospettiva di inclusione e di ascolto. È ormai riconosciuto il ruolo dello spazio nei processi di rinnovamento dei sistemi scolastici, così come promosso dalle ricerche dell’OCSE: l’ambiente fisico risulta determinante nello sviluppo del benessere degli studenti (Cuyvers, 2011), nella possibilità di accedere all’istruzione e infine nell’acquisizione di competenze chiave (Von Ahlefeld, 2009). A partire dal 2020, l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19 ha costretto le scuole di ogni ordine e grado a ripensare la didattica online e a rivedere, di conseguenza, l’ambiente scolastico. L’iniziale sospensione delle attività didattiche in presenza e la realizzazione, successivamente, di una didattica mista (presenza-online) ha alterato l’organizzazione degli spazi scolastici, accentuando in alcuni casi forme di diseguaglianza (relative, ad esempio, all’accesso ai device tecnologici) che hanno contribuito ad aumentare il divario e la povertà educativa nei territori (Save The Children, 2 marzo 2021). In tale prospettiva, il presente studio ha approfondito la risposta che le scuole secondarie di secondo grado, all’interno dell’opportunità offerta dal Programma Operativo Nazionale PON Per la Scuola 2014-2020, hanno sperimentato in termini di didattica a distanza, durante i mesi del primo lockdown (marzo-giugno 2020) e nel primo quadrimestre dell’a.s. 2020/2021. Sono state individuate 12 scuole particolarmente attive che sono state coinvolte in una analisi qualitativa: l’indagine ha permesso anche di individuare alcuni casi virtuosi di istituti che hanno organizzato lo spazio di apprendimento virtuale sia acquistando strumentazione tecnologica per dotare il proprio istituto di attrezzature adeguate, sia offrendo una formazione specifica al corpo docente in relazione all’uso delle TIC e delle metodologie didattiche maggiormente funzionali all’erogazione della didattica a distanza e digitale integrata. L’obiettivo è capire come un ripensamento dello spazio, in forme miste (presenza-online), abbia promosso il recupero della dimensione di inclusione e di collaborazione che sono alla base dello sviluppo delle competenze: l’ambiente fisico facilita infatti l’espressione di bisogni e di esigenze specifiche ma richiede, allo stesso tempo, una metodologia didattica adeguata e una disponibilità di tecnologie. Questa analisi intende cogliere le prospettive di miglioramento e gli ambiti su cui sarebbe auspicabile pianificare interventi di tipo formativo e di supporto alle scuole per il futuro, oltre che estendere ulteriormente l’analisi esplorando altre realtà. Un’ulteriore prospettiva di ricerca futura potrebbe coinvolgere gli studenti che hanno sperimentato la didattica a distanza in una riflessione meta-cognitiva sul loro processo di apprendimento in relazione allo spazio fisico e virtuale in cui si svolge la relazione pedagogica.
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Molina, Paola, Alessandra Monetti, Elisa Sangiorgi, Simona Giuseppina Caputo, Sonja Ferrero, Maria Teresa Marcone, and Loredana Versaci. "La didattica a distanza (DAD) nella scuola dell'infanzia: la parola dei genitori." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2022): 1–28. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa14313.

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Abstract:
Gli ultimi mesi del terzo anno della scuola dell'infanzia sono, di norma, considerati un periodo carico di aspettative in vista del passaggio alla scuola primaria. L'avvento della pandemia da pandemia da SARS-CoV-2 ha visto questo momento conclusivo di un ciclo di formazione caratterizzarsi per l'esperienza di lock-down e di didattica a distanza che i bambini e le loro famiglie hanno dovuto affrontare. Con una serie di interviste fatte nei mesi di giugno-luglio 2020 ai genitori dei bambini che avevano appena concluso l'ultimo anno della scuola dell'infanzia, abbiamo cercato di capire quali fossero i vissuti emotivi di questa popolazione in un momento delicato di passaggio tra ordini di scuola, in un periodo storico in cui, per necessità emergenziali, sono state introdotte modalità di formazione a distanza mai prima utilizzate in forma estensiva per questa fascia d'età. Sono state effettuate 16 interviste semi-strutturate, con la metodologia dell'intervista di esplicitazione (Vermersch, 2005), ai genitori di 18 bambini (9 femmine, una tripletta di gemelli dizigoti) che hanno frequentato nel 2019-20 l'ultimo anno della Scuola dell'infanzia. Hanno risposto 14 mamme e 2 papà, 14 famiglie italiane e 2 di origine straniera. Le interviste sono state svolte in remoto e videoregistrate, trascritte interamente e in seguito codificate con un'analisi tematica (Pagani, 2020). In particolare, rispetto alla DAD abbiamo analizzato il vissuto dei bambini (la loro partecipazione, le difficoltà incontrate e gli aspetti positivi riscontrati) e dei genitori, che si sono confrontati con un compito un po' inedito di insegnanti, ma anche le esplicitazioni rispetto alle difficoltà pratiche e tecnologiche incontrate. L'analisi approfondita permessa dall'utilizzo dell'intervista di esplicitazione rende i dati raccolti particolarmente interessanti nel filone degli studi sulla pandemia da SARS-CoV-2, proprio perché esplora l'aspetto qualitativo dell'esperienza in un campo che è sicuramente nuovo per qualunque ricercatore. E alcune delle indicazioni emerse possono essere utili non solo rispetto all'esperienza vissuta e in generale alla riflessione sul ruolo della didattica a distanza, ma anche rispetto al significato della didattica in relazione ai bimbi della scuola dell'infanzia.
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Martinelli, Chiara. "Lo sguardo ambivalente sulla tradizione nei quaderni di scuola durante il periodo fascista: Pistoia 1929." SOCIETÀ E STORIA, no. 137 (September 2012): 599–626. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-137004.

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Abstract:
Attraverso l'analisi dei quaderni e dei diari esposti durante la Mostra della Scuola tenutasi a Pistoia nel 1929, l'articolo esamina le relazioni tra scuola e tradizioni popolari quali si erano configurate con la riforma Gentile e l'avvento del Fascismo: l'attenzione che queste ultime riversarono sul folklore, infatti, si riflette nel cospicuo numero di poesie e tradizioni popolari trascritte nei quaderni. Le modalitÀ con cui le tradizioni popolari vennero presentate, secondo l'Autore, delinea i contorni di una musealizzazione della tradizione che, definita a grandi linee giÀ dal Fascismo stesso, selezionava tutte quelle abitudini che potevano giovare al regime e rigettava quelle che, al contrario, potevano minarne i tentativi di influenzare la mentalitÀ contadina. Tale comportamento, secondo l'Autore, indusse il Regime a cercare di acquisire la preminenza giÀ propria della famiglia: il contrasto tra le autoritÀ, tuttavia, creň una sorta di "terra di nessuno" dove i bambini poterono cominciare ad approcciarsi alla modernitÀ in maniera autonoma.
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Pietrapiana, Daniela, and Stefania Donadio. "Sviluppare la metacognizione nel problem solving: un percorso di ricerca didattica nella scuola secondaria di primo grado." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 8 (November 23, 2020): 115–40. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.20.8.6.

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Abstract:
Le difficoltà incontrate dagli studenti nel problem solving (PS) sono da sempre oggetto di studio nella ricerca in didattica della matematica, ma solo recentemente l’attenzione si è focalizzata sulla metacognizione e sul suo ruolo.In una scuola secondaria di primo grado italiana, è stato realizzato un percorso di apprendimento sul PS rivolto al potenziamento della metacognizione, con uso di strumenti scientificamente validati e fruibili dai docenti senza la mediazione o il supporto di esperti. Vengono descritte e discusse le attività proposte in tre classi terze (campione di 54 alunni), organizzate prevalentemente in lavori di gruppo di studenti suddivisi per livelli di competenza. Dalla valutazione conclusiva è emerso un miglioramento nelle capacità metacognitive e negli esiti del PS, sebbene il dato sia apparso meno significativo per gli studenti con bisogni educativi speciali (BES).
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Guasti, Lorenzo, and Giovanni Nulli. "Makerspace scolastici, follow-up relativo all’indagine esplorativa del 2018." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 295–309. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.406.

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Abstract:
L’articolo tratta i temi legati allo sviluppo di un makerspace scolastico all’interno di una scuola primaria e secondaria di primo grado. Indire nel 2018 ha condotto una prima indagine, alla quale è seguito un follow-up per comprendere le dinamiche che si instaurano intorno al makerspace e che coinvolgono dirigente, insegnanti e terze parti (makers, associazioni, genitori). L’articolo si basa su interviste semi-strutturate a tutti gli attori coinvolti e ha lo scopo di verificare la sostenibilità di tale azione sotto tutti i punti di vista: didattico, economico, logistico. I risultati che si rilevano sono incoraggianti, ma mettono in evidenza numerosi problemi correlati alle dinamiche di comunità tra le figure professionali coinvolte. L’articolo mette in evidenza la necessità di una visione di lungo corso con obiettivi condivisi e programmi ben definiti, sostenuti, possibilmente, da una stabilità in termini di personale.
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Lotti, Patrizia, and Lorenza Orlandini. "Service-Learning for the interprofessional development of school-community partnership in the LifeComp framework." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 160–78. http://dx.doi.org/10.36253/form-13574.

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Abstract:
The paper presents a reflection on the LifeComp framework within the planning activities of Service-Learning projects carried out in mixed teams composed of teaching staff and educators from the non-profit sector. By considering the theme of interprofessionality as a central field of the development of the teaching profession within the educational scenarios generated by the pandemic, by national and international indications, the research focuses on the identification of the competences of the LifeComp framework present in the narratives produced by teachers and educators during the first phase of the project. Using service learning is functional to enable the teachers and educators involved to adopt an attitude of research and openness towards the other; at the same time, it is an approach that can provide a methodological framework for designing student-centred interventions and school-territory collaboration that simultaneously develop cognitive and educational skills. Il Service-Learning per lo sviluppo interprofessionale della collaborazione scuola-territorio nel quadro del LifeComp. Il paper presenta una riflessione sul framework LifeComp all’interno delle attività di progettazione di percorsi di Service Learning realizzate in equipe miste, composte da personale docente ed educatori del terzo settore. Considerando centrale il tema dell’interprofessionalità come ambito dello sviluppo della professione docente all’interno degli scenari educativi determinati dalla pandemia, dalle indicazioni nazionali e internazionali, la ricerca si focalizza sull’individuazione delle competenze del framework LifeComp presenti nelle narrazioni prodotte da docenti ed educatori nel corso della prima fase di avvio del percorso. L’apprendimento servizio è funzionale ad attivare nei docenti e negli educatori un atteggiamento di ricerca e apertura verso l’altro; allo stesso tempo è un approccio in grado di fornire una cornice metodologica per la progettazione di interventi centrati sullo studente e sulla collaborazione scuola-territorio che sviluppano contemporaneamente competenze di tipo cognitivo ed educativo.
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DUQUE, Tiago, Esmael Alves de OLIVEIRA, and Simone BECKER. "Agência e interseccionalidade em quadra: inquietações sobre escolas e diferenças em Mato Grosso do Sul." INTERRITÓRIOS 6, no. 10 (April 14, 2020): 225. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244904.

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Abstract:
RESUMO As inquietações aqui apresentadas foram suscitadas a partir de duas pesquisas em contextos e temporalidades distintas e que atravessam a trajetória dos autores no Mato Grosso do Sul. A primeira deu-se em decorrência dos diálogos travados por um dos autores com jovens efeminadas (gays, travestis, transexuais) na cidade de Corumbá-MS, na fronteira com a Bolívia. A segunda, foi resultado do diálogo de dois dos autores com jovens indígenas Kaiowá da Terra Indígena (TI) de Panambizinho, localizada a aproximadamente 20km de Dourados-MS, no distrito de Panambi. Por meio de uma perspectiva interdisciplinar, sustentada numa análise qualitativa, intenta-se refletir sobre os dilemas e possibilidades que cercam a relação entre minorias e a escola na contemporaneidade a partir de um ponto de vista interseccional. Como resultado, a compreensão de que se a escola continua em vários momentos a se produzir como um espaço de docilização de corpos e subjetividades, de outro, a constante capacidade de negociação e agenciamento dos sujeitos que a enredam.Escola. Marcadores sociais. Minorias. Agenciamentos. Agency and intersectionality in court: concerns about schools and differences in Mato Grosso do SulABSTRACT The concerns presented here were raised from two researches in different contexts and temporalities that cross the trajectory of the authors in Mato Grosso do Sul. The first occurred as a result of the dialogues carried out by one of the authors with effeminate young people (gays, transvestites), transsexuals) in the city of Corumbá-MS, on the border with Bolivia. The second was the result of the dialogue between two of the authors with young Kaiowá indigenous people from the Indigenous Land (TI) of Panambizinho, located approximately 20km from Dourados-MS, in the Panambi district. Through an interdisciplinary, sustained perspective in a qualitative analysis, we intend to reflect on the dilemmas and possibilities that surround the relationship between minorities and the school in contemporary times from an intersectional point of view. As a result, the understanding that if the school continues at various times to produce itself as a space for the docilization of bodies and subjectivities, on the other, the constant capacity for negotiation and agency of the subjects who enmesh it.School. Social markers. Minorities. Agency. Agencia e interseccionalidad en la corte: preocupaciones por las escuelas y diferencias en Mato Grosso do SulRESUMENLas inquietudes presentadas aquí han sido planteadas por dos investigaciones en diferentes contextos y temporalidades que cruzan la trayectoria de los autores en Mato Grosso do Sul, travestis, transexuales) en la ciudad de Corumbá-MS, en la frontera con Bolivia. El segundo fue el resultado del diálogo entre dos autores con el joven indígena Kaiowá de la Tierra Indígena (TI) de Panambizinho, ubicado a unos 20 km de Dourados-MS, en el distrito de Panambi. Mediante una perspectiva interdisciplinaria, respaldada por un análisis cualitativo, pretendemos reflexionar sobre los dilemas y las posibilidades que rodean la relación entre las minorías y la escuela en los tiempos contemporáneos desde un punto de vista interseccional. En consecuencia, el entendimiento de que si la escuela continúa produciéndose en varias ocasiones como un espacio para la docilización de cuerpos y subjetividades, por otro lado, la constante capacidad de negociación y agencia de los sujetos que la involucran.Escuela. Indicadores sociales. Minorías. Agencia. Agenzia e intersezionalità in tribunale: preoccupazioni per le scuole e differenze nel Mato Grosso do Sul SINTESE Le preoccupazioni qui presentate sono state sollevate da due ricerche in contesti e temporalità diversi che attraversano la traiettoria degli autori nel Mato Grosso do Sul. , travestiti, transessuali) nella città di Corumbá-MS, al confine con la Bolivia. Il secondo è stato il risultato del dialogo tra due autori con i giovani indigeni Kaiowá della Terra indigena (TI) di Panambizinho, situato a circa 20 km da Dourados-MS, nel distretto di Panambi. Attraverso una prospettiva interdisciplinare, supportata da un'analisi qualitativa, intendiamo riflettere sui dilemmi e sulle possibilità che circondano la relazione tra le minoranze e la scuola nei tempi contemporanei da un punto di vista intersezionale. Di conseguenza, la comprensione che se la scuola continua in varie occasioni a prodursi come spazio per la docilizzazione di corpi e soggettività, dall'altra la costante capacità di negoziazione e di agenzia delle materie che la coinvolgono.Cuola. Indicatori sociali. Minoranze. Agenzia.
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Luisi, Daniela, and Caterina Rizzo. "Connessioni di comunità educanti per contrastare la povertà educativa in aree marginali: primi risultati e apprendimenti dalla valutazione del progetto Co.Di.C.E." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 2 (September 2022): 155–70. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002011.

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Abstract:
Il presente contributo analizza il ruolo della valutazione come pratica riflessiva nell'attuazione di un progetto di contrasto alla povertà educativa realizzato in al-cuni quartieri svantaggiati della città di Genova. A partire dall'attività di valuta-zione di impatto del progetto Co.Di.C.E, il contributo si propone di rilevare i cambiamenti generati dall'introduzione di metodi partecipativi e figure della facilita-zione. Dal confronto riflessivo con referenti territoriali e operatori del terzo settore, insegnanti e dirigenti scolastici coinvolti nel percorso progettuale, emerge una pri-ma analisi sugli esiti di progetto e sul ruolo della valutazione come attività di ricerca applicata ai contesti scolastici. La riflessione sui cambiamenti facilita nuovi percorsi di ricerca sul ruolo della valutazione d'impatto sociale in progetti/politiche educative che vedono il coinvolgimento di reti multiattore composte da enti pubblici, privato sociale, famiglie e scuole.
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Porcarelli, Cristiana. "Prime riflessioni su modalità, percorsi e nuovi spazi di cooperazione per garantire l’apprendimento permanente di giovani e adulti." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 88–99. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13455.

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Se l’orientamento europeo appare quantomai centrato sulla persona e sulla sua unicità anche in termini di sviluppo delle competenze e di opportunità formative, di pari passo si stanno sviluppando nuovi e sempre più interconnessi spazi di apprendimento che implicano il coinvolgimento di varie tipologie di attori, diversi livelli di governance, di partnership pubblico/privato e di una rinnovata attenzione al territorio. Interventi co-progettati e multi-attoriali (scuola, famiglia, organizzazioni del Terzo settore, privato sociale, istituzioni pubbliche) sembrano sempre più necessari ma con peculiari caratteristiche di flessibilità e adeguatezza al territorio di riferimento. Inoltre, il miglioramento della qualità della vita nei centri urbani passa quasi obbligatoriamente attraverso la cultura e l'educazione e varie sono le iniziative focalizzate su questi temi a partire dal programma dell’UNESCO Global Network of Learning Cities. In questa prospettiva anche la scuola si rinnova e anela a diventare un learning hub attraverso peculiari accordi denominati “Patti educativi di comunità” che rappresentano un esempio di buona pratica caratterizzato da un approccio orientato alla co-progettazione e alla valorizzazione della dimensione territoriale. If the European orientation appears to be focused on people also from the point of view of skills development and training opportunities, at the same time new and increasingly interconnected learning spaces are being developed with the consequent involvement of various types of actors, different levels of governance, public private partnerships as well as a renewed attention to the territory. Co-designed and multi-actor interventions (school, family, third sector organizations, private social, public institutions) are more and more necessary but with characteristics of flexibility and adequacy to territorial needs. In addition, the improvement of the quality life within urban centres must go through culture and education; there are various initiatives focused on these issues starting from the UNESCO Global Network of Learning Cities program. In this perspective, the school also renews itself and yearns to become a learning hub through specific agreements called "Community agreements for education" which represent an example of good practice characterized by a co-planning approach and the enhancement of the territorial dimension.
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Mistrih, Vincenzo. "Stato dei Conventi, ospizi, chiese e scuole di Terra Santa il 10 Ottobre 1916. P. Sabatino del Gaizo." Studia Orientalia Christiana 40 (January 2007): 191–235. http://dx.doi.org/10.1484/j.socc.3.275.

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Caporaletti, Marco, Licia Costantini, Chiara Lesti, Ilaria Federici, Daria Dell'Acqua, and Marco Caciagli. "Progetto Terra più Sicura: i rischi geologici e la loro prevenzione spiegati agli studenti delle scuole secondarie di primo grado." Rendiconti online della Società Geologica Italiana 33 (January 2015): 13–15. http://dx.doi.org/10.3301/rol.2015.03.

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Buršić-Giudici, Barbara. "La terminologia vitivinicola da Pellis ad oggi." Tabula : periodicus Facultatis philosophicae Polensis; rivista della Facoltà di lettere e filosofia; Journal od the Faculty of Humanities No. 9 (2011): 28–39. http://dx.doi.org/10.32728/tab.09.2011.2.

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Abstract:
L’Istria è un territorio dove coesistono diversi idiomi originati da due famiglie linguistiche: quella slava e quella romanza. Gli idiomi romanzi ancora vivi sono tre: l’istroveneto, l’istrioto e l’istrorumeno. L’istrioto si è conservato solamente nell’Istria meridionale e in sole sei località. Questi idiomi stanno scomparendo. Vivono solamente nelle vecchie generazioni. La popolazione di Sissano è prevalentemente occupata nella campagna di cui ne conosce ogni segreto e può esprimere perizia, intelligenza e soprattutto amore per la propria terra. La viticultura è un campo che, più degli altri, rifugge per forza maggiore da mutamenti perché priva di mezzi ed esperti di scuole agrarie e il tutto è saldamente attaccato alla tradizione. Ringraziando, quindi, la mancata evoluzione, la terminologia viticola si è conservata al massimo. Nella nostra ricerca abbiamo confrontato la terminologia vitivinicola dell’Atlante Linguistico Italiano (opera promossa dalla Società Filologica Friulana "G.I. Ascoli") con la parlata di oggi. Abbiamo analizzato le schede: 3938-4000, riguardanti l’uva ed il vino. L’inchiesta per l’ALI è stata eseguita da Ugo Pellis dal 9 giugno 1926 al 5-6 aprile 1930. L’informatore era Giuseppe Tromba, di anni 63, di professione agricoltore e minatore.
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Messina, Nunziata. "IL SAPERE GEOGRAFICO E LE TEORIE PEDAGOGICO – DIDATTICHE PER L’INSEGNAMENTO DELLA GEOGRAFIA." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, no. 1 (July 2, 2016): 413. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n1.v2.307.

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Abstract:
Anticamente, il sapere geografico era imperniato soprattutto sulla dimensione della Terra, vista prioritariamente come corpo celeste e collegata all’attività cartografica. Nel Rinascimento il rinnovamento culturale ebbe ripercussioni anche sul livello educativo, gli umanisti consideravano l’uomo all’inizio di un’era nuova. Le grandi scoperte geografiche aprirono nuovi orizzonti verso la conoscenza del mondo e verso le diverse applicazioni didattiche. Michel Eyquem de Montaigne sosteneva che l’insegnamento della geografia doveva basarsi sull’osservazione diretta, collegando la geografia alla storia. Il filosofo John Locke vide nella geografia una disciplina particolarmente proficua per lo sviluppo dello spirito di osservazione, in quanto, attraverso le passeggiate scientifiche, le gite ed i viaggi, l’allievo poteva riuscire ad avere una conoscenza diretta delle cose. Nel ‘700 si sviluppò l’Illuminismo ispirato ai principi razionali; Jean – Jacques Rousseau nella sua opera, “Emilio”, evidenziò la grande forza e il valore educativo dell’ambiente, egli ribadiva che nel passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza si sviluppa nel ragazzo la curiosità di conosce il mondo, in questo la geografia diviene un importante alleato anche per lo studio delle scienze. Dopo la seconda metà dell’ottocento si affermarono il naturalismo e il positivismo, in questo periodo anche nelle Università Italiane venne introdotta la geografia e un impulso positivo per l’insegnamento geografico nella scuola elementare fu dato da Filippo Porena che propose una nuova metodologia basata sull’utilizzo di diversi metodi: metodo oggettivo (immagini); metodo naturale; geografia locale e lettura e disegno delle carte geografiche. L’uso del disegno divenne una metodologia importante in tutte le scienze ma soprattutto nelle geografia.
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Kita, Marek. "„Niebiańska filozofia”, czyli chrześcijaństwo jako umiłowanie Mądrości." Analecta Cracoviensia 40 (January 4, 2023): 179–90. http://dx.doi.org/10.15633/acr.4012.

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Abstract:
L’idea antica del cristianesimo come „filosofia celeste di Cristo” può apparire al giorno d’oggi ambigua e anacronistica. Nella cultura occidentale dopo un lungo periodo di riflessione sul rapporto tra cristianesimo e filosofia si assiste alla nascita del fenomeno della „filosofia cristiana” – una cosa diversa dalla teologia – che reca in sé l’affermazione che il cristianesimo stesso non si riduce alla filosofia. Eppure in tutta la storia della Chiesa troviamo alcuni pensa- tori che parlano del cristianesimo come una filosofia in senso estensivo. Anche Benedetto XVI nella enciclica Spe salvi ci ha ricordato una visione di Cristo come Filosofo, cioè una persona che sa insegnare l’arte della vita. Infatti potremo dire anche di piú: se pensiamo a Cristo come Sapienza incarnata, allora la nostra filosofia – l’amore della sapienza – diventa l’amore per Lui.Il cristianesimo come filosofia per estensione ci offre una visione integrale della realtà, in conformità alla frase di Pascal: „Chi conosce Cristo, conosce la ragione di tutte le cose”. In Gesù è stato incarnato un progetto divino dell’uomo e del mondo. L’insegnamento della Sapienza crocifissa ci apre gli occhi del cuore al senso vero dell’essere e dell’esistenza. Il suo sacrificio ci rivela una nuova ontologia, in cui l’essere significa dono. Nella luce di Cristo contempliamo il senso della storia e della cultura umana.Il cristianesimo come „amore della Sapienza eterna” realizza il compito della filosofia (nel suo concetto antico) e lo completa. Esso si presenta come una saggezza del cuore ma questo non significa irrazionalismo – nella saggezza così s’incontrano la ragione discorsiva, l’intuizione e la fede. Inoltre „filosofia celeste” corregge ogni filosofia della terra insegnandoci che l’amore vale più del pensiero. Alla scuola del Vangelo il frutto dell’amore della sapienza diventa sapienza dell’amore.
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Gambi, Maria Cristina, Maurizio Lorenti, Giovanni F. Russo, and Maria Beatrice Scipione. "Benthic associations of the shallow hard bottoms off Terra Nova Bay, Ross Sea: zonation, biomass and population structure." Antarctic Science 6, no. 4 (December 1994): 449–62. http://dx.doi.org/10.1017/s0954102094000696.

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Abstract:
Quantitative and semi-quantitative samples of phyto- and zoobenthic organisms were collected by SCUBA diving at five stations along a depth transect from 0.5–16 m on the shallow hard bottoms off Terra Nova Bay, Ross Sea, Antarctica. The benthic associations were dominated by two macroalgal species (Iridaea cordata and Phyllophora antarctica) and by few animal taxa (mainly polychaetes, molluscs and peracarid crustaceans). Distribution at the community and species levels revealed a well-defined zonation pattern as a function of depth, governed mainly by sea ice scouring and melting. Zonation of vagile fauna was also affected by the effects of covering and architecture of the two dominant macroalgae. Species richness and diversity were higher in the Phyllophora-associated community, where habitat complexity and sheltering were higher. The highest faunal abundance (over 82 000 ind.m−2) and biomass (macroalgae and fauna wet weight 2392 g m−2) were recorded at 2 m depth in association with the Iridaea covering, where the harsher environmental conditions select a few taxa. The biomass values, even if underestimates of the whole community standing crop, are among the highest recorded in shallow austral biotopes. An autoecological and demographic analysis of the most abundant animal species revealed for some species (e.g. Laevilitorina antarctica and Paramoera walkeri) a quite complex population structure with up to three size classes, including juveniles. In some species, the cohort of juveniles showed a well-defined depth preference probably related to sheltering by the macroalgae. As a whole, the species analyzed showed various and contrasting reproductive strategies, despite the fact that the environmental conditions along the transect were relatively similar and quite selective.
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Chiodo, Emanuela. "Generare legami. Inclusione sociale ed educativa in una periferia del Mezzogiorno." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 29–38. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001004.

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Abstract:
La povertà di bambini e adolescenti in famiglie deprivate del Mezzogiorno è sia la più invisi-bile, perché spesso occultata dalla più generale condizione di svantaggio del nucleo di appar-tenenza, sia la più estrema, per l'intensità con cui essa si lega a radicate disuguaglianze nella sfera dell'istruzione, della cultura e, in generale, nelle loro chances di vita al presente e nel futuro. In particolare, la povertà educativa è quella che meglio rappresenta lo svantaggio cumulativo che si genera a partire da condizioni di deprivazione materiale ed economica e trova nell'esclusione dall'accesso ad una formazione e a competenze adeguate, ma anche a spazi e ambienti di vita degni, a opportunità ludiche, culturali e di socializzazione più ampia le sue espressioni più evidenti. Napoli e le sue periferie più disagiate costituiscono un caso paradigmatico di tale scenario sia per la povertà multi-generazionale da cui sono interessate sia per l'elevata incidenza del-la popolazione minorile proprio nei quartieri più difficili. Ed è proprio nel contesto urbano e sociale della periferia est della città che l'articolo si cala per definire i contorni di quella «comunità educante» volta al contrasto della vulnerabilità sociale e dei rischi di esclusione per i tanti bambini e adolescenti in condizione di svantaggio economico e sociale. Alla luce della direttrice teorica sui legami sociali come fonte di protezione e riconoscimento (Paugam, 2008) e sulla base di un approccio di ricerca micro-sociologico basato su studi di caso, l'articolo descrive la qualità delle relazioni di social support (Meo, 1999) create, promosse, rafforzate da alcuni enti di terzo settore (associazioni e cooperative sociali) provando a sotto-linearne il valore embedded nel contrasto della povertà educativa. Già a partire dal recupero di spazi vuoti o abbandonati in cui le attività socio-educative promosse si radicano e realiz-zano le loro attività, i centri socioeducativi considerati nella ricerca appaiono in grado di ri-pristinare relazioni e significati plurimi. A partire dalle rappresentazioni raccolte tramite la voce e le parole degli attori intervistati la comunità educante prende forma nei vincoli e nelle risorse, nei limiti e nelle opportunità evidenziate da enti di terzo settore (associazioni e coo-perative sociali) che realizzano advocacy, affiancamento scolastico dei minori, accompagna-mento sociale per le loro famiglie. In particolare, nel testo si evidenzia come, non solo rico-noscendo la «responsabilità educativa» come principio cardine ma anche "agendo" tale principio come orientamento nella prassi concreta di intervento, organizzazioni diverse che abitano e animano la periferia est sono in grado di rendere permeabili tra loro sfere di inclu-sione diverse (culturale, educativa, sociale). Intervenendo nel contrasto della povertà minorile ed educativa tramite azioni di bridging con la famiglia, la scuola, i servizi sociali, le esperien-ze di affiancamento socio-educativo descritte interrogano e allo stesso tempo costruiscono il senso di quella «comunità educante e generativa», capace di «agire in comune» adottando «un modo di fare le cose inclusivo, integrativo e abilitante» (Magatti e Giaccardi, 2014).
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Christou, Panteleimon, Christos Domenikiotis, Nikos Neofitou, and Dimitris Vafidis. "Study of the Spatiotemporal Variability of Oceanographic Parameters and Their Relationship to Holothuria Species Abundance in a Marine Protected Area of the Mediterranean Using Satellite Imagery." Remote Sensing 14, no. 23 (November 24, 2022): 5946. http://dx.doi.org/10.3390/rs14235946.

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Abstract:
Marine protected areas (MPAs) are designated to protect marine ecosystems and, among other things, to monitor climate variability, which in turn affects aquatic species. The aim of this study is to examine the contribution of remotely sensed data as an indication of Holothuria abundance, by investigating the spatiotemporal variability of physicochemical parameters. The study area is in the National Marine Park of Alonissos Northern Sporades, which is included in the NATURA 2000 network. Firstly, the abundance of Holothuria species was measured by scuba diving. At the same time, depth profiles of five physicochemical parameters (temperature, salinity, pH, dissolved oxygen and Chl-a) were recorded by CTD (conductivity, temperature, depth), a primary instrument used to determine the essential physical and chemicals properties of seawater column profiles in the coastal zone. The physicochemical variables examined are the most common environmental parameters with the highest impact on growth, reproduction, productivity and survival rate of sea cucumber species, affecting the availability of food sources. Analysis of this data allows us to identify parameters which are essential for their existence. The analysis showed that only temperature and Chlorophyll-a (Chl-a) could be useful for identifying the abundance. These two parameters are readily available from satellite data. Additionally, particulate organic carbon (POC) is essential for Holothuria’s existence. Consequently, a time series of satellite data products from Terra/MODIS sensor were utilized from 2000 to 2020 for sea surface temperature (SST), Chl-a and POC. The monthly temporal trend shows that the abundance could be justified in areas where the Holothuria presence has been established. Monthly spatiotemporal analysis shows that SST, Chl-a and POC availability, could be an indication of the differences in abundance recorded.
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IBAÑEZ, César Augusto. "Como educar sem contribuir para um novo Auschwitz?" INTERRITÓRIOS 6, no. 10 (April 14, 2020): 27. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244892.

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Abstract:
RESUMOO artigo apresenta um ensaio analítico sobre o que poderia ser feito, em termos de ações educacionais, no sentido de se evitar um novo fracasso civilizatório, como o ocorrido em Auschwitz. Busca aprender do paradoxo vivenciado no Terceiro Reich: uma sociedade alemã, tão bem-educada e culta, ter descambado para a barbárie. Para tanto, teve como linha central a preocupação de Adorno sobre esse paradoxo, dialogando com autores como: Gramsci, Le Goff, Freire e Fanon. Refletiu-se acerca dos vários aspectos que envolveram Auschwitz, e de que maneira uma formação humana integral, poderia contribuir para evitar uma nova barbárie. Analisamos orientações presentes nas DCNs para o Ensino Médio, e para a Educação em Direitos Humanos; nos Cadernos de Formação de Professores do Ensino Médio; abordando a politecnia ou omnilateralidade de Gramsci. Concluiu-se constatando o quanto as circunstâncias de Auschwitz ainda têm a nos ensinar, assim como, o quanto o tema é atual; e que algo pode ser feito na educação, no sentido de se buscar evitar um novo Holocausto.Educação. Emancipação. Políticas Públicas. Auschwitz. How to educate without contributing to a new Auschwitz? ABSTRACT The article presents an analytical essay on what could be done, in terms of educational activities, in order to avoid a new civilizatory failure, like happened in Auschwitz. Seeks on learning from the paradox experienced in the Third Reich: a German society, well educated and cultured, to have collapsed into barbarism. Therefore, Adorno's concern about this paradox was the central line, in dialogue with authors such as Gramsci, Le Goff, Freire, and Fanon. We reflected upon various aspects that involved Auschwitz, and how an integral human formation could contribute to avoiding new barbarism. We analyzed guidelines present in the National Curricular Guidelines (DCN) for High School, and Human Rights Education; in the High School Teacher Training Material; addressing Gramsci's polytechnic or omnilaterality. We concluded by verifying that the circumstances in Auschwitz have a lot to teach us, as well as, how current the topic is; and, regarding education, that something can be done in order to avoid a new holocaust.Education. Emancipation. Public Policy. Auschwitz. ¿Cómo educar sin contribuir con un nuevo Auschwitz? RESUMEN El artículo presenta un ensayo analítico sobre lo que podría hacerse, en términos de acciones educativas, para evitar un nuevo fracaso de civilización, como lo que sucedió en Auschwitz. Busca aprender de la paradoja experimentada en el Tercer Reich: una sociedad alemana, tan bien educada y culta, que, así mismo, descendió a la barbarie. En ese sentido, tuvimos como línea central la preocupación de Adorno acerca de esta paradoja, dialogamos con autores como: Gramsci, Le Goff, Freire y Fanon. Reflexionamos sobre los diversos aspectos que involucraron a Auschwitz y cómo una formación humana integral podría contribuir a evitar una nueva barbarie. Analizamos las pautas presentes en las DCN para la educación secundaria y para la educación en derechos humanos; en los cuadernos de formación de docentes de secundaria; abordando la politécnica u omnilateralidad de Gramsci. Concluimos averiguando lo mucho que nos tienen que enseñar las circunstancias de Auschwitz, la actualidad del tema; y que se puede hacer algo en educación, en el sentido de buscar evitar un nuevo Holocausto.Educación. Emancipación. Políticas Públicas. Auschwitz. Come educare senza contribuire a una nuova Auschwitz?SINTESEL'articolo presenta un saggio analitico su cosa si potrebbe fare, in termini di azioni educative, per evitare un nuovo fallimento della civiltà, come quello che è successo ad Auschwitz. Cerca di imparare dal paradosso sperimentato nel Terzo Reich: una società tedesca, così ben educata e istruita, che allo stesso modo discese nella barbarie. In questo senso, abbiamo avuto la preoccupazione di Adorno per questo paradosso come linea centrale, abbiamo parlato con autori come: Gramsci, Le Goff, Freire e Fanon. Riflettiamo sui vari aspetti che hanno coinvolto Auschwitz e su come una formazione umana integrale possa contribuire a evitare una nuova barbarie. Analizziamo le linee guida presenti nel DCN per l'istruzione secondaria e per l'educazione ai diritti umani; nei quaderni di formazione degli insegnanti delle scuole superiori; rivolgendosi al politecnico o onnilateralità di Gramsci. Concludiamo scoprendo quanto le circostanze di Auschwitz devono insegnarci, l'attualità della materia; e che qualcosa può essere fatto nell'educazione, nel senso di cercare di evitare un nuovo Olocausto.Istruzione. l'emancipazione. Politiche pubbliche. Auschwitz.
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Caramori, Alessandra Paola, Carla Nardelli, and Iane Inês Poyer. "Produção coletiva de materiais didáticos para o Projeto de Extensão Volare con l’Italiano." Revista Italiano UERJ 13, no. 1 (October 17, 2022): 12. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70726.

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RESUMO: O isolamento social decorrente da pandemia provocada pelo coronavírus exigiu a transformação do ensino da modalidade presencial para a modalidade a distância. Não foi diferente com o ensino da língua italiana. Dentre os muitos desafios desse novo momento, encontramos a necessidade de selecionar e adaptar os materiais didáticos, antes pensados para o ensino em presença, e de aprender a utilizar ferramentas tecnológicas. Durante o ano de 2020, professoras e alunas da Universidade Federal da Bahia (UFBA), da Universidade Federal do Ceará (UFC), da Universidade Federal de Santa Catarina (UFSC) e da Associação de Língua e Cultura Italiana do Espírito Santo (ALCIES) reuniram-se semanalmente por videoconferência para buscar caminhos e atividades possíveis para o ‘italiano remoto’. O resultado destes encontros foi a elaboração coletiva de atividades didáticas do Projeto de Extensão Volare con l’Italiano. Este projeto objetivou oferecer para estudantes do ensino médio de escolas públicas, de diferentes estados brasileiros, cursos de sensibilização à língua e à cultura italiana através da música. As aulas do curso foram totalmente gratuitas e realizadas na modalidade remota, com encontros síncronos através do Google Meet e atividades assíncronas, através do Whatsapp. O presente trabalho visa compartilhar a experiência da colaboração coletiva para produção de atividades didáticas e apresentar algumas utilizadas para o Projeto Volare con l’italiano.Palavras chave: Materiais didáticos. Projeto de extensão colaborativo. Compartilhamento de saberes. Italiano com música. ABSTRACT: L'isolamento sociale risultante dalla pandemia causata dal coronavirus ha richiesto la trasformazione dell'insegnamento in presenza a quello a distanza. Non è stato diverso con l'insegnamento della lingua italiana. Tra le tante sfide di questo nuovo momento, troviamo la necessità di selezionare e adattare il materiale didattico, precedentemente pensato per l'insegnamento in presenza, e di imparare come utilizzare gli strumenti tecnologici. Durante il 2020, professori e studenti dell'Università Federale di Bahia (UFBA), dell'Università Federale di Ceará (UFC), dell'Università Federale di Santa Catarina (UFSC) e dell'Associazione Italiana di Lingua e Cultura di Espírito Santo (ALCIES) si sono incontrati settimanalmente in videoconferenza per cercare possibili percorsi e attività per la Dad'. Il risultato di questi incontri è stata l'elaborazione collettiva delle attività didattiche del Progetto di Estensione "Volare con l'Italiano". Questo progetto aveva lo scopo di offrire agli studenti delle scuole superiori pubbliche di diversi stati brasiliani corsi per far conoscere la lingua e la cultura italiana attraverso la musica. Le lezioni del corso sono state totalmente gratuite ed eseguite in modalità remota, con incontri sincroni tramite Google Meet e attività asincrone, tramite Whatsapp. Questo lavoro ha lo scopo di condividere l'esperienza di collaborazione collettiva per produrre attività didattiche e presentarne alcune utilizzate per il Progetto "Volare con italiano".Parole chiave: Materiali didattici. Progetto del terzo settore collaborativo. Condivisione di sapere. Lingua italiana con musica. ABSTRACT: The social isolation resulting from the coronavirus pandemic required the transformation of teaching from classroom to distance learning. It was no different with Italian language teaching. Among the many challenges of this new moment, we found the need to select and adapt teaching materials, previously designed for face-to-face teaching, and to learn how to use technological tools. During the year 2020, professors and students from the Federal University of Bahia (UFBA), Federal University of Ceará (UFC), Federal University of Santa Catarina (UFSC) and the Association of Italian Language and Culture of Espírito Santo (ALCIES) met weekly by videoconference to seek ways and possible activities for 'remote Italian'. The result of these meetings was the collective elaboration of didactic activities of the Extension Project Volare con l'Italiano. This project aimed to offer high school students from public schools in different Brazilian states courses in Italian language and culture awareness through music. The course classes were totally free and held remotely, with synchronous meetings through Google Meet and asynchronous activities through WhatsApp. The present paper aims to share the experience of collective collaboration for the production of didactic activities and to present some of those used for the Volare con l'italiano Project.Keywords: Teaching materials. Collaborative extension project. Sharing of knowledge. Italian language with music.
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Arpioni, Maria Pia. "Lo sguardo sul paesaggio nella fotografia di Giovanni Pasinato // The Look into Landscape in the Photography of Giovanni Pasinato // La mirada sobre el paisaje en la fotografia de Giovanni Pasinato." Ecozon@: European Journal of Literature, Culture and Environment 6, no. 1 (March 2, 2015): 73–96. http://dx.doi.org/10.37536/ecozona.2015.6.1.639.

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Abstract:
Il saggio presenta il lavoro di un giovane fotografo del Nord Est italiano, Giovanni Pasinato (Venezia 1974-), attraverso l’analisi della sua opera e un’intervista all’autore, impegnato in un’attività dalle consistenti valenze cognitive ed etiche, ascrivibile alla Scuola italiana di fotografia del paesaggio (Luigi Ghirri, Guido Guidi, Giovanni Chiaramonte), ma dotata di tratti originali in forte sviluppo. Il contributo intende mostrare come la fotografia di Pasinato—dalle esplorazioni del “terzo paesaggio” lungo strade e autostrade, alla ricerca condotta sulle scene urbane di Treviso e Venezia Mestre, fino alla più recente perlustrazione dell’antico bosco del Montello (sulla cui esistenza minacciata si era levato altissimo anche il canto poetico di Andrea Zanzotto, scomparso nel 2011)—sia tutta incentrata sulla funzione fondamentale dello “sguardo,” grazie alla quale il suo lavoro si caratterizza come indagine e strumento di consapevolezza, in senso lato “politica,” sul rapporto fra l’essere umano e i luoghi. Le immagini di Pasinato, sommesse, limpide e allo stesso tempo avvolte da vaghezza, interrogano l’osservatore, proponendogli un dialogo con gli spazi fotografati ed evidenziando l’inscindibilità stilistica fra forma e contenuto; si distinguono per l’assenza di ogni compiacimento soggettivistico ed estetico, a favore della riscoperta, realizzata per mezzo di una essenziale valorizzazione della “visione,” dello stretto nesso fra cultura e natura, fra l’essere umano e gli altri viventi. Proprio mentre sollecitano il senso della nostra responsabilità collettiva, tralasciando ogni cedimento sentimentalistico e nostalgico, queste fotografie invitano ad avere coscienza e perciò, in ultima analisi, speranza. Pasinato rivendica così alla fotografia un’alta funzione artistica e civile, spesso misconosciuta proprio da quegli enti e istituzioni che dovrebbero avere a cuore il bene comune. Abstract The analysis and the interview of the author contained in this essay portray the work of a young Italian photographer, Giovanni Pasinato (Venice 1974-), who lives in the North East of Italy and who devotes himself to an activity encompassing important cognitive and ethical aspects. His work can be included within the Italian School of Landscape Photography (Luigi Ghirri, Guido Guidi, Giovanni Chiaramonte), but has original features in robust development. This essay will show how Pasinato’s photography—from his explorations of the “third landscape” along roads and highways, through his research in the urban scenes of Treviso and Venice Mestre, up to the latest reconnaissance of the Montello’s ancient wood (on whose endangered existence, Andrea Zanzotto, who died in 2011, wrote wonderful poems)—is entirely focused on the fundamental function of the “look,” thanks to which his work characterizes itself as an investigation, an instrument of the awareness, in the broad sense “political,” of the relationship between human being and place. Pasinato’s whispered, limpid yet at the same time ambiguous images, question their beholders, offering them a dialogue with the photographed spaces, underlining the stylistic indivisibility between form and content. In comparison to other landscape photography experiences, Pasinato’s works stand out, thanks to the absence of any subjective and aesthetic self-gratification and by favouring, through an essential enhancement of the “vision,” the revival of the close relationship between culture and nature and between human beings and other living beings. Just as his photographs stress the importance of our collective responsibility, ignoring any sentimental or nostalgic concession, they are an exhortation to raise awareness and, ultimately, hope. Thus, Pasinato ascribes to photography a highly artistic and civil function, which is often disregarded by those organizations and those authorities that should really care for the common good. Resumen El análisis y la entrevista del autor en que se centra este ensayo presentan la obra de un joven fotógrafo del noreste de Italia, Giovanni Pasinato (Venecia, 1974-), que se dedica a un actividad que abarca importantes aspectos cognitivos y éticos. Su trabajo puede incluirse en la Escuela Italiana de Fotografía del paisaje (Luigi Ghirri, Guido Guidi, Giovanni Chiaramonte), pero tiene rasgos originales en fuerte desarrollo. Este ensayo mostrará como la fotografía de Pasinato—desde sus exploraciones del "tercer paisaje" en el camino de carreteras y autopistas, la investigación en las escenas urbanas de las ciudades de Treviso y Venecia Mestre, hasta la más reciente exploración del antiguo bosque de la colina llamada Montello (sobre el riesgo de su desaparición, también el poeta Andrea Zanzotto, fallecido en 2011, escribió algunas de sus mejores obras)—está completamente enfocada en la función fundamental de la observación, gracias al que su trabajo se caracteriza como una investigación, un instrumento de la concienciación, en el amplio sentido “político”, de la relación entre ser humano y lugar. Las imágenes de Pasinato, suaves, claras y al mismo tiempo envueltas en vaguedad, questionan a quien observa, le proponen un dialogo con los espacios fotografiados y subrayan la inseparabilidad estilística entre forma y contenido. En comparación con otras experiencias de fotografía del paisaje, las representaciones de Pasinato destacan gracias a la ausencia de autocomplacencia subjetivista y estética, tratando de descubrir nuevamente la estrecha interrelación entre naturaleza y cultura, entre los seres humanos y otros seres vivientes. En cuanto instan nuestro sentido de la responsabilidad colectiva, dejando de poner la atención en sentimentalismos y nostalgias, estas fotografías invitan a adquirir conciencia y, además, esperanza. Pasinato reclama para la fotografía una importante función artística y civil, muchas veces ignorada por las instituciones que deberían preocuparse por el bien común.
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Davis, John A. "Remapping Italy's Path to the Twentieth CenturyL'Organizzazione della città: Amministrazione urbana a bologna dopo L'Unita (1859-1889). Aurelio AlaimoTerra e denaro: Una borghesia padana dell'ottocento. Alberto M. BantiQuaderni Storici. A. M. Banti , M. MeriggiIl commune rustico: Storia sociale di un paese del Mezzogiorno nell' ottocento. Giuseppe CivileEsercito e società nell'Italia napoleonica. Franco Della PerutaEsercito e città dall'Unità agli anni Trenta.A Eboli: Il mondo meridionale in cent'anni di trasformazioni. Gabriella GribaudiMondo operaio e mito operaio: Spazi e percorsi sociali a Torino nel primo novecento. Maurizio GribaudiMerchants and Reform in Livorno, 1814-1868. David Lo RomerIl giardino degli aranci: il mondo degli agrumi nella storia del Mezzogiorno. Salvatore LupoOttocento, Famiglia, élites e patrimoni a Napoli. Paolo MacryI Signori della terra: L'organizzazione degli interessi agrari padani, 1860-1914. Maria MalatestaIl Mezzogiorno pre-Unitario: economia, società e istituzioni. Angelo MassafraIl regno Lombardo-Veneto. Marco MeriggiSuffragio, rappresentanza, interessi: Istituzioni e società fra '800 e '900. C. Pavone , M. SalvatiLatifondo: Economia morale e vita materiale in una perferia dell'ottocento.Marta PetrusewiczUna certa reciprocità di favori: Mafia e modernizzazione violenta nella Sicilia postunitaria. Paolo PezzinoIl commando impossible: Stato e società nell'Italia liberale. Raffaele RomanelliSulle carte interminate: Un ceto di impiegati tra privato e pubblico: i segretari comunali in Italia, 1860-1915. Raffaele RomanelliQuaderni Storici.Raffaele Romanelli , A. AnninoL'educazione delle donne: Scuole e modelli di vita femminile nell'Italia dell'Ottocento. Simoneta Soldani." Journal of Modern History 66, no. 2 (June 1994): 291–320. http://dx.doi.org/10.1086/244832.

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Мингазов, Шамиль Рафхатович. "БУЛГАРСКИЕ РЫЦАРИ ЛАНГОБАРДСКОГО КОРОЛЕВСТВА." Археология Евразийских степей, no. 6 (December 20, 2020): 132–56. http://dx.doi.org/10.24852/2587-6112.2020.6.132.156.

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Abstract:
Настоящая работа является первым общим описанием на русском языке двух некрополей Кампокиаро (Кампобассо, Италия) – Виченне и Морионе, датируемых последней третью VII в. – началом VIII в. Культурное содержание некрополей показывает прочные связи с населением центральноазиатского происхождения. Важнейшим признаком некрополей являются захоронения с конем, соответствующие евразийскому кочевому погребальному обряду. Автор поддержал выводы европейских исследователей о том, что с большой долей вероятности некрополи оставлены булгарами дукса–гаштальда Алзеко, зафиксированными Павлом Диаконом в VIII в. на территориях Бояно, Сепино и Изернии. Аналогии некрополей Кампокиаро с погребениями Аварского каганата показывают присутствие в аварском обществе булгар со схожим погребальным обрядом. Из тысяч погребений с конем, оставленных аварским населением, булгарам могла принадлежать большая часть. Авары и булгары составляли основу и правящую верхушку каганата. Народ Алзеко являлся той частью булгар, которая в 631 г. боролась за каганский престол, что указывает на высокое положение булгар и их большое количество. После поражения эта группа булгар мигрировала последовательно в Баварию, Карантанию и Италию. Несколько десятков лет проживания в венедской, а затем в лангобардской и романской среде привели к гетерогенности погребального инвентаря, но не изменили сам обряд. Булгары лангобардского королевства составляли новый военный слой, который представлял из себя профессиональную кавалерию, получивший землю. Эта конная дружина является ранним примером европейского феодального воинского и социального сословия, которое станет называться рыцарством. Библиографические ссылки Акимова М.С. Материалы к антропологии ранних болгар // Генинг В.Ф., Халиков А.Х. Ранние болгары на Волге (Больше–Тарханский могильник). М.: Наука, 1964. С. 177–191. Амброз А.К. Кинжалы VI – VIII вв, с двумя выступами на ножнах // СА. 1986. № 4. С. 53–73. Безуглов С.И., Ильюков Л.С. Памятник позднегуннской эпохи в устье Дона // Средневековые древности Дона / Ред. Ю.К. Гугуев. М.–Иерусалим: Мосты и культуры, 2007. C. 25–48. Бешевлиев В. Пръвобългарите. История, бит и култура. Пловдив: Фондация «Българско историческо наследство», 2008. 505 с. Гавритухин И.О., Иванов А.Г. Погребение 552 Варнинского могильника и некоторые вопросы изучения раннесредневековых культур Поволжья // Пермский мир в раннем средневековье / Отв. ред. А.Г. Иванов. Ижевск: УИИЯЛ УрО РАН, 1999. С. 99–159. Добиаш–Рождественская О.А. Ранний фриульский минускул и одна из проблем жизни и творчества лангобардского историка VIII в. // Вспомогательные исторические дисциплины / Под ред. А. С. Орлова. М.; Л.: Изд–во АН СССР, 1937. С. 109–140. Засецкая И.П. Культура кочевников южнорусских степей в гуннскую эпоху (конец IV–V вв.). СПб.: АО "Эллипс", 1994. 221 с. Казанский М.М. Оногуры в постгуннское время на Дону // Дивногорский сборник / Труды музея-заповедника «Дивногорье». 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Pamela Giorgi and Ramón Reig. "Chiavi metodologiche per migliorare la democrazia: sistema scolastico, media education e uso formativo del patrimonio culturale." IUL Research 2, no. 3 (July 17, 2021). http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i3.112.

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Abstract:
Quello del rapporto fra scuola e beni culturali è un tema di ricerca su cui Indire e Grecchio (Università di Siviglia) pongono da tempo molta attenzione, e che ha visto sviluppare il suo focus a partire da un iniziale lavoro critico-ermeneutico sulle fonti (estesamente intese), valorizzate nella loro funzione diacronica tra passato e presente, per poi ampliarsi progressivamente al loro uso in ambito didattico e formativo, anche grazie all’impiego del digitale. Nel presente saggio gli autori si chiedono se la scuola abbia il compito di orientarsi ad essere ‘crocevia’ e stimolo per una cultura del bene culturale e della memoria come bene comune. E come questo, a sua volta, possa essere occasione per la trasformazione, l’innovazione e il cambiamento del modello formativo. Modello che, auspicabilmente, dovrà avviarsi ad attuare percorsi di esplorazione del patrimonio culturale con metodologie co-creative basate sull’interazione docenti/studenti, con l’obiettivo ulteriore di trovare nuove modalità di collaborazione tra il terzo settore culturale e le scuole.
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Argentieri, Alessio, Giovanni De Caterini, and Società Geologica Italiana. "“Idrogeologia dell’alto bacino del Liri” (1969): Bruno Accordi e la nuova scuola geologica romana." Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater, March 28, 2019. http://dx.doi.org/10.7343/as-2019-386.

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Abstract:
Il 21 Luglio del 1969 la missione spaziale NASA “Apollo 11” portava a compimento una sfida straordinaria, lanciata molti anni prima dal Presidente degli Stati Uniti d’America John Fitzgerald Kennedy. Due astronauti di nazionalità americana, il Comandante Neil Armstrong e il pilota del LEM Buzz Aldrin, sarebbero arrivati a camminare sulla Luna, per ritornare poi sani e salvi sul Pianeta Terra assieme al terzo membro dell’equipaggio [...].
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Gazzaneu, Marcelo Sebastiani da Cunha, and Zilma Mônica Salomão Benvenuti. "A EAD Tupiniquim na Terra de Garibaldi." EaD em Foco 6, no. 1 (April 30, 2016). http://dx.doi.org/10.18264/eadf.v6i1.354.

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Abstract:
O trabalho a seguir nos remete ao desenvolvimento de levar para uma escola de língua italiana situada no coração da Itália o sistema de educação a distância aplicado no Brasil. O objetivo central deste trabalho é mostrar que a modalidade do ensino a distância brasileiro ajudaria a Scuola Dante Alighieri em seu desenvolvimento junto a seus aspirantes a estudantes. Norteado pela metodologia de pesquisa qualitativa, o conteúdo trabalhado aponta elementos de importância fundamental para a aplicabilidade desse método de ensino na escola em questão. A troca de conhecimento na modalidade educacional entre países é uma forma de intercâmbio intelectual que é salutar para os envolvidos; o conhecimento tem que ser expandido e a forma de aplicação mais conveniente para o momento é de fundamental importância para o aprendizado de quem fará uso, pois, no caso desta produção, traremos soluções plausíveis para o desenvolvimento da escola frente a seus aspirantes. Uma vez dado esse trabalho, esperemos que a Scuola Dante Alighieri usufrua dos elementos aqui apresentados e possa com isso aumentar o número de estudantes. Palavras-chave: Desenvolvimento educacional; Educação a distância; Internacionalização. The EaD Tupiniquim in Garibaldi Land AbstractThe following work refers us to the process of taking to an Italian language school located in the heart of Italy the distance education system that is applied in Brazil. The central objective of this work is to show that Brazilian distance education modality would help "Scuola Dante Alighieri" in its development with possible future students. Guided under a qualitative research methodology, content points extremely important elements to the applicability of this teaching method at this school. The exchange of knowledge among countries in the educational modality is a form of intellectual exchange which is beneficial for those involved, knowledge has to be expanded and the most convenient application form in the moment has fundamental importance for those who will use it, as in the case of this production it will bring plausible solutions for the development of the school to its aspirants. Once given this study hopefully "Scuola Dante Alighieri" makes use of the presented elements and may thereby increase the number of students. Keywords: Startup for basic training; distance education; internationalization.
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"L’AMBIENTE COME FATTORE DI APPRENDIMENTO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA." Studia Polensia 05, no. 01 (October 31, 2016): 1–20. http://dx.doi.org/10.32728/studpol/2016.05.01.01.

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Abstract:
Nel saggio si elabora il tema dell’ambiente fisico e sociale come fattore essenziale per sviluppare un progetto educativo. L’ambiente è considerato “terzo educatore” e gioca un ruolo decisivo nel determinare la qualità degli apprendimenti. Le aule, i laboratori, i corridoi, la forma materiale dell’edificio, il contesto in cui è collocato, i colori delle pareti, la qualità dell’illuminazione, gli arredi, i materiali didattici: tutto questo crea l’ambiente dove il bambino vive, apprende, fa esperienze, entra in relazione con gli altri. Incisiva nella sua crescita è la figura dell’educatore, il quale attraverso azioni finalizzate dirette e indirette, può creare spazi gradevoli, accessibili e funzionali all’apprendimento. La ricerca empirica conferma l’impegno delle scuole dell’infanzia incluse nell’indagine a essere un luogo d’incontro, interazione, ascolto, reciprocità per migliorare la relazione tra bambino e ambiente scolastico. In particolare lo dimostrano la ricchezza di angoli e materiali messi a disposizione dei bambini dalle educatrici.
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Agostini, Daniele, and Corrado Petrucco. "Differenze di genere nella percezione e valutazione delle fake news: uno studio di caso con studenti di scuola secondaria di secondo grado." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 2 (December 2020). http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2020oa10811.

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Abstract:
Il recente interesse dei media sul tema delle fake news evidenzia che va data una particolare attenzione educativa al fact-checking: ogni studente va formato a queste competenze che gli saranno utili durante il suo curricolo di studi e successivamente anche nei contesti di lavoro e di vita. Sono competenze non solo tecnologiche ma anche di critical thinking e oggi si esplicitano soprattutto come abilità di Information Literacy, ovvero come l'insieme di competenze tecniche e metodologiche che mettono in grado la persona di sapere dove e come cercare le informazioni, di filtrarle efficacemente e soprattutto di valutarle in modo adeguato (Head & Eisenberg, 2010). Nell'articolo vengono presentati i risultati di una indagine esplorativa su 184 studenti del terzo e quarto anno di scuola secondaria di secondo grado (16-18 anni) dove esprimono il loro parere sulle istituzioni che più dovrebbero occuparsi del problema (scuola e Università). In particolare, vengono confrontate le percezioni e l'approccio al fenomeno delle fake news da parte delle ragazze dei ragazzi che, pur presentando molte somiglianze, differiscono per alcuni aspetti fondamentali, come ad esempio la percezione delle proprie competenze tecnologiche e l'importanza data alle differenti caratteristiche della fonte.
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Tonelli, Anna. "Una formazione politica senza la Storia. Le scuole di partito del Terzo millennio." Novecento.org 14 (August 1, 2020). http://dx.doi.org/10.12977/nov352.

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Pederzini, Giulia. "Proposta di rifunzionalizzazione di antichi reservoir in rapporto con un nuovo villaggio per bambini in Cagliari, regione Sardegna (Italia)." Revista M 18 (December 13, 2021). http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v18i0.2667.

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Abstract:
Cagliari, capoluogo della soleggiata isola italiana della Sardegna, è ricca di storia, cultura e carattere. Con il suo spettacolare scenario di imponenti montagne e dolci colline lungo il Mediterraneo, questa città possiede caratteristiche distintive che nessun altro luogo in Italia possiede. Secoli di storia a Cagliari hanno dato origine a un'architettura unica in tutta la città e luoghi che testimoniano il suo passato storico. Tra questi, c’è un sito interessante posto sul Monte Urpinu, dove giacciono quattro giganteschi serbatoi scavati sottoterra, abbandonati, utilizzati originariamente dalla marina come deposito di carburante negli anni Trenta (Sardegna sotterranea, 2020). Riguardante la memoria storica del luogo, l'articolo mostra lo sviluppo di una proposta volta a riabilitare i bacini come serbatoi d'acqua, funzionali al contesto naturale esistente e al nuovo intervento. Il progetto è una scuola materna ed elementare, integrata nella pineta e, a seconda delle diverse stagioni della città, può essere vissuta su due diversi livelli, come scuola invernale al piano superiore ed estiva al piano terra. L'obiettivo principale è quello di abitare la montagna, sfruttando le potenzialità naturali della luce, dell'acqua, degli alberi. Il sito recuperato diventa luogo privilegiato per il metodo Montessori che propone l'educazione dei bambini a costante contatto con la natura durante il giorno: sono spronati a "farlo da soli", anche in un ambiente selvaggio. Trattandosi di quattro enormi cisterne d'acqua, si propone un sistema idrico autosufficiente. In fine, prendendo coscienza di un recente fenomeno naturale chiamato "bomba d'acqua", l'intervento paesaggistico mira a recuperare anche grandi quantità di acqua che altrimenti verrebbero disperse nel terreno.
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Di Rienzo, Paolo, Aline Sommerhalder, Massimo Margottini, and Concetta La Rocca. "Apprendimento permanente, saperi e competenze strategiche: approcci concettuali nel contesto di collaborazione scientifica tra Brasile e Italia (Lifelong learning, knowledge and Strategic Competence: conceptual approaches in the context of scientific collaboration between Brazil and Italy)." Revista Eletrônica de Educação 12, no. 3 (October 7, 2019). http://dx.doi.org/10.14244/198271993584.

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Abstract:
This essay aims to show some approaches in the understanding of the lifelong learning concepts, knowledge, competence, from a literature review with the contributions of Dewey, Bruner, Freire, Schon and Tardif among others. Coming from theoretical studies carried out by Italian researchers and a Brazilian researcher, through their Research Centers/Laboratories and international collaborative partnership between Brazilian and Italian Universities, this text addresses from the undertake scientific literature, key terms which support the held studies. From the considerations, it is highlighted the regular understanding around lifelong learning concept, which considers the human condition for the permanent learning and valuing experiences from different contexts, such as family and school (basic and higher education). In view of this, the approximation between the concepts of competence and knowledge was also highlighted, recognized and valued as fundamental elements for the learning process and for the development of critical and reflexive thinking, and consequently transforming daily problems and challenges. The task reinforces the research network, pursuing the improving theoretical knowledge to subsidize the scientific research production in the educational field, besides Brazilian or Italian academic walls.SommarioQuesto saggio ha l’obiettivo di presentare gli approcci sulla definizione dei concetti di apprendimento permanente, saperi e competenze, partendo da una revisione della letteratura, con i contributi,tra gli altri, di Dewey, Bruner, Freire, Schon e Tardif. A partire dall’analisi teorica condotta da ricercatori italiani e una ricercatrice brasiliana, mediante i loro centri di ricerca/laboratório, e l’accordo di collaborazione internazionale tra l’università brasiliana e italiana, questo testo affronta, in base alla letteratura scientifica, i termini chiave che supportano gli studi realizzati. Dalle argomentazioni espresse, emerge la posizione comune sul concetto di apprendimento permanente o per tutta la vita, che considera l’approccio umanistico e la valorizzazione delle esperienze provenienti da diversi contesti come la famiglia e la scuola (in particolare di base e superiore). In questa prospettiva, si mette in evidenzia anche l'approssimazione semantica tra i concetti di competenza e saperi, riconosciuti e valorizzati come elementi fondamentali per il processo di apprendimento e per lo sviluppo del pensiero critico e riflessivo, e di conseguenza trasformatore rispetto ai problemi e alle sfide quotidiane della vita. Il presente contributo rafforza la rete di ricerca congiunta, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze teoriche per supportare lo sviluppo di ricerche in campo educativo, al di là delle mura accademiche brasiliane o italiane.Keywords: Lifelong learning, Knowledge, Strategic competence, Reflexive competence.Parole chiave: Apprendimento permanente, Saperi, Competenze strategiche, Competenze di riflessione.Palavras-chave: Aprendizagem permanente, Conhecimento, Competência estratégica, Competência reflexiva.ReferencesALBERICI, A. La possibilità di cambiare. Apprendere ad apprendere come risorsa strategica per la vita. Milano: Franco Angeli, 2008.ALBERICI, A.; DI RIENZO, P. Learning to learn for individual and society. In: R. Deakin CRICK, C. S.; K. REN (Eds), Learning to Learn. International perspectives from theory and practice. New York: Routledge, 2014, p. 87-104.BALDACCI M. Trattato di pedagogia generale, Roma: Carocci Editore, 2002.BANDURA A. 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Zanella, Antonio. "Simmetrie Spezzate. Natura, nascita ed evoluzione della proprietà privata." REVISTA PROCESOS DE MERCADO, March 19, 2021. http://dx.doi.org/10.52195/pm.v5i1.318.

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Abstract:
Il liberalismo, fin dalle sue origini, si basa sul riconoscimento e sul rispetto di tre diritti fondamentali: vita, proprietà e libertà —uno dei fondatori di questa dottrina politica fu il filosofo inglese John Locke (1632-1704)—. Per il liberalismo classico la libertà e la proprietà sono strettamente correlate; i liberali e, in seguito, i libertari, si sono spinti oltre affermando che la libertà e la proprietà sono la stessa cosa. Anche il diritto alla vita è stato riformulato nei termini di proprietà di sé, cioè ognuno è proprietario del proprio corpo e del proprio intelletto, insomma della propria vita. I tre diritti fondamentali —inalienabili— che stanno alla base di ogni altro diritto sono quindi riconducibili al diritto di proprietà. Nel giustificare questo diritto alcuni autori liberali e libertari —come per esempio Murray N. Rothbard (1926-1995)— si sono appoggiati al giusnaturalismo, cioè a una dottrina filosofico-giuridica che si basa sul riconoscimento dell’esistenza di un diritto naturale e razionale universalmente valido, considerato il fondamento di ogni diritto civile. In questo lavoro cercheremo di giustificare il concetto di proprietà abbandonando la sua fondazione giusnaturalistica, che molti contestano per le sue pretese universalistiche —non tutti, infatti, sono disposti a riconoscere l’universalismo dei diritti naturali e l’aura di «sacralità» e «misticismo» che sembrano emanare— sforzandoci di dare un fondamento razionale al rispetto che gli individui tendono ad avere nei confronti dei diritti di proprietà. Per fare ciò utilizzeremo la branca della teoria della scelta razionale che si occupa delle decisioni interattive o strategiche: la teoria dei giochi. In questo passo mostreremo, quindi, servendoci dei principi della teoria evoluzionistica dei giochi (TEG),1 come il concetto di proprietà privata non sia arbitrario, ma sia nato e si sia evoluto per la sua efficienza nel dirimere contese, sia nel mondo animale che tra gli esseri umani. Non sono solo gli esseri umani, infatti, a riconoscere e rispettare la proprietà altrui; anche la maggior parte degli animali distinguono tra lo stato di proprietario e quello di intruso e si comportano in modo diverso qualora si trovino nel primo o nel secondo. Nel primo paragrafo forniremo una breve introduzione ai concetti fondamentali della teoria evoluzionistica dei giochi; nel secondo definiremo il concetto di proprietà privata. Nel terzo considereremo, sulle tracce di David Friedman e degli autori della scuola «austriaca»,2 la funzione sociale della proprietà privata, per passare poi, nel quarto paragrafo, all’analisi della nascita e dell’evoluzione della proprietà, analisi che verrà condotta sulla base della TEG.
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