Dissertations / Theses on the topic 'Teoria e prassi'

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Quaranta, Anna <1966&gt. "Teoria e prassi di Sergiu Celibidache." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/539/1/quaranta_anna_tesi.pdf.

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Quaranta, Anna <1966&gt. "Teoria e prassi di Sergiu Celibidache." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/539/.

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CAVALIERI, MATTEO. "La creazione di valore tra teoria e prassi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/775.

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Abstract:
Le modalità attraverso le quali taluni investitori istituzionali operano, con riferimento al mercato dei capitali ed in particolare al controllo societario, hanno profondamente influenzato il modo di fare “attività d’impresa”. Infatti, gli orizzonti temporali delle strategie risultano totalmente stravolti a favore di logiche speculative di gestione dell’impresa e di realizzazione del valore per gli azionisti nel breve periodo. Le strategie delle organizzazioni vengono spinte verso comportamenti più tipicamente speculativi, risultando distaccate dalle logiche di creazione di valore legate alla produzione. Le conseguenze di quanto detto mettono a dura prova il modello della società per azioni e, in particolare, richiedono una riflessione sulla concezione di “capitale di rischio” nonché una rimeditazione delle logiche e dei modelli di governance.
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4

Tonetto, Chiara <1991&gt. "Gianna Manzini tra teoria e prassi della narrazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7880.

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Abstract:
Uno dei tratti che più caratterizzano la produzione di Gianna Manzini è la costante tendenza alla riflessione sulla scrittura. Questo tema si realizza di volta in volta in forme diverse e il presente studio ha lo scopo di osservare le diverse modalità con cui viene affrontato. Ogni capitolo focalizza l’attenzione su alcuni anni della vita della scrittrice e sulle opere che risultano essere più significative in relazione all’argomento scelto; l’ordine cronologico di presentazione delle opere e la puntuale analisi dei testi permettono di seguire l’evoluzione del pensiero della scrittrice. Il punto di partenza sono i racconti giovanili nei quali emerge da parte dell’autrice l’interesse ad esplicitare e discutere le proprie idee di poetica; segue un periodo di intenso sperimentalismo al punto che la riflessione sulla scrittura e sulla forma romanzo diventano oggetto stesso della narrazione; infine, la produzione di Gianna Manzini si conclude con opere che coniugano istanza metaletteraria e motivi autobiografici. Emergono, grazie a questo studio, l’originalità della posizione di Gianna Manzini nel panorama letterario e il suo intimo rapporto con il mestiere di scrittrice.
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5

GIUDICI, ANDREA. "L'INESIGIBILITÀ NEL DIRITTO PENALE TRA TEORIA E PRASSI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/547066.

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Abstract:
È configurabile un argomento difensivo per l’imputato che, nel corso di un processo penale, ammetta di aver commesso il fatto che gli è addebitato, ma al tempo stesso affermi di non aver potuto agire altrimenti in ragione delle circostanze? E dunque, nella formulazione del giudizio di responsabilità penale può assumere rilievo autonomo l’accertamento dell’esigibilità, da parte del singolo, del comportamento conforme al precetto? A questi interrogativi fondamentali si propone di fornire risposta la presente indagine, dedicata, dunque, a un tema di parte generale per certi versi tradizionale, ma recentemente posto nuovamente in discussione dalla prassi: la teoria delle scusanti e, in particolare, il margine di operatività del c.d. principio di inesigibilità in materia penale. Il lavoro prende le mosse da un approfondimento di carattere storico e comparato, volto a ricercare le origini storiche del problema e a descrivere stato dell’arte nell’ordinamento attuale, in relazione al quale si ripercorrono le più comuni obiezioni opposte alla configurabilità di una vera e propria clausola di inesigibilità nella formulazione del giudizio di colpevolezza. Rilevata l’insufficienza delle classificazioni proposte in dottrina, si evidenziano le ragioni per cui la tematica dev’essere rivista alla luce dei principi costituzionali che disciplinano la colpevolezza e si forniscono spunti utili per la sua concretizzazione e per le sue applicazioni pratiche. Proprio alla prassi è dedicata, infine, ampia parte del lavoro, per esaminare le conclusioni cui è già pervenuta – non senza qualche ambiguità – e cui potrebbe pervenire in futuro la giurisprudenza, con particolare riguardo ai casi di c.d. necessità economica.
Should a Defendant be allowed to plead her innocence by saying that, given the circumstances, she had no real choice but to break the law? Does the Judge, while assessing her criminal liability, have to check whether she was able to do what she was required to by a relevant provision? These are, in short, the questions this essay aims to answer to. Their roots go deep into a traditional subject of the general part, such as the theory of excuses and the role of superlegal defences, which has been brought back into light by the most recent case-law. The essay shall begin from an in-depth historical and comparative analysis, trying to describe the reason why interest raised upon this topic and to highlight the most common objections that oppose it. After underlining how insufficient is the categorisazion ordinarily brought forward by the legal doctrine, the author explains why the whole issue has to be reviewed in the light of the constitutional principles ruling culpability and blame, and tries to give some hints for its possibile future empyrical applications. The final part, then, is dedicated to an analysis of the recent case-law, in order to assessing the Courts’ approach to the subject and removing random ambiguities; a particular attention is drawn on cases of the so-called ‘economic necessity’.
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6

SERRANI, Lavinia. "Problemi e prospettive del telelavoro tra teoria e prassi." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30692.

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Abstract:
The main purpose of this research project was to investigate the reasons for the limited use of teleworking, particularly as a tool to reconcile employers’ and workers’ needs. After providing a review of teleworking in Italy in both the public and the private sector, the research focus concentrated on the analysis of one of the possible reasons causing teleworking to be poorly implemented: the old rules governing this form of employment. Teleworking is regulated by Article 4 of the Workers’ Statute, which was drafted in the 1970s, thus addressing different contexts and issues. The use of technological devices in teleworking is not intended to ease “workers’ ‘remote’ control”, but to allow them to carry out their tasks, an aspect which highlights the need for specific legislation. These theoretical considerations were followed by a review of some practical cases, which pointed out how social partners and employers are not yet ready to teleworking, as they have not understood its main principles. Most of the provisions in collective agreements, also those concluded at company level, seem to limit workers’ autonomy, thus neglecting the possible advantages for employers in terms of productivity, cost savings related to the use of facilities, and a reduction of absenteeism due to sickness. What emerges is a difficulty in moving on from the “command and control” model, which was widely implemented in the past. Employers are wary of change and do not trust their employees. A move away from this state of affairs is only possible if considerations on the duration of the task will be replaced by objective-based initiatives.
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7

Perez, Zafrilla Pedro Jesus <1981&gt. "La democrazia deliberativa negli Stati Uniti: teoria e prassi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3433/1/Perez_Zafrilla_Pedro_Jesus_Tesi.pdf.

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Abstract:
This dissertation aims to analyse the development of the deliberative model of democracy in the U.S., both in an empirical and theoretical levels, from its origins in the eighties of the last century until now. In the first part we study the political and historical elements that build the crisis of the Liberal political system in the seventies in the U.S. and its effects on the political behaviour of citizens. In the second part we discuss the origins and development of the deliberative theory of democracy, its main authors, approaches and elements. The key aspect of this model of democracy is to reverse the apathy and strength the political participation of citizens through public deliberation. In the last part we expose the practical level of the deliberative democracy: how this theory of has been put into practice in the American political domain. We describe the main projects of deliberative democracy rose from civil society from the eighties until today. Finally, we expose the James Fishkin’s proposal of deliberative poll. This is the link between the empirical and theoretical levels of the deliberative model of democracy.
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Perez, Zafrilla Pedro Jesus <1981&gt. "La democrazia deliberativa negli Stati Uniti: teoria e prassi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3433/.

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Abstract:
This dissertation aims to analyse the development of the deliberative model of democracy in the U.S., both in an empirical and theoretical levels, from its origins in the eighties of the last century until now. In the first part we study the political and historical elements that build the crisis of the Liberal political system in the seventies in the U.S. and its effects on the political behaviour of citizens. In the second part we discuss the origins and development of the deliberative theory of democracy, its main authors, approaches and elements. The key aspect of this model of democracy is to reverse the apathy and strength the political participation of citizens through public deliberation. In the last part we expose the practical level of the deliberative democracy: how this theory of has been put into practice in the American political domain. We describe the main projects of deliberative democracy rose from civil society from the eighties until today. Finally, we expose the James Fishkin’s proposal of deliberative poll. This is the link between the empirical and theoretical levels of the deliberative model of democracy.
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9

Serrau, Andrea <1986&gt. "Stile. Teoria e prassi nell'opera di Viollet-le-Duc." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6324/1/Serrau_Andrea_Tesi.pdf.

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Abstract:
Per Viollet-le-Duc lo “stile” «è la manifestazione di un ideale fondato su un principio» dove per principio si intende il principio d’ordine della struttura, quest’ultimo deve rispondere direttamente alla Legge dell’”unità” che deve essere sempre rispettata nell’ideazione dell’opera architettonica. A partire da questo nodo centrale del pensiero viollettiano, la presente ricerca si è posta come obiettivo quello dell’esplorazione dei legami fra teoria e prassi nell’opera di Viollet-le-Duc, nei quali lo “stile” ricorre come un "fil rouge" costante, presentandosi come una possibile inedita chiave di lettura di questa figura protagonista della storia del restauro e dell’architettura dell’Ottocento. Il lavoro di ricerca si é dunque concentrato su una nuova lettura dei documenti sia editi che inediti, oltre che su un’accurata ricognizione bibliografica e documentaria, e sullo studio diretto delle architetture. La ricerca archivistica si é dedicata in particolare sull’analisi sistematica dei disegni originali di progetto e delle relazioni tecniche delle opere di Viollet-le- Duc. A partire da questa prima ricognizione, sono stati selezionati due casi- studio ritenuti particolarmente significativi nell’ambito della tematica scelta: il progetto di restauro della chiesa della Madeleine a Vézelay (1840-1859) e il progetto della Maison Milon in rue Douai a Parigi (1857-1860). Attraverso il parallelo lavoro di analisi dei casi-studio e degli scritti di Viollet- le-Duc, si è cercato di verificare le possibili corrispondenze tra teoria e prassi operativa: confrontando i progetti sia con le opere teoriche, sia con la concreta testimonianza degli edifici realizzati.
Viollet-le-Duc accounts “style” as «the expression of an ideal, founded on a principle» in which principle embodies the principle of order of the structure. The latter must aswer directly to the Law of “units” that must always be respected in the design of the architecture. Starting from this central crux of the mindset of Viollet-le-Duc, this research has the goal of exploring the links between theory and practice in the work of Viollet-le-Duc, in which the “style” marks a constant thread, arising as a possible intepretation of this starring figure in the history of architecture and restoration of the nineteenth century. The research project focuses on a new reading of both published and unpublished documents, in addition to a careful bibliographical and documentary survey and a direct study of architectures. The examination of the archive is dedicated to the systematic analysis of the original drawings of projects and to the technical connections among the works of Viollet-le-Duc. Starting from this first investigation, two case-studies emerged as especially significant under the elected subject matter: the restoration project of the Madeleine a Vezelay church (1840-1859) and the work of the Maison Milon in rue Douai a Paris (1857-1860). Through the simultaneous work of analysis of the case-studies and the writing of Viollet-le-Duc, they tried to verify the possible correlations between theory and operational practise, comparing the projects to both the theoretical works and the tangible evidence of the buildings.
Selon Viollet-le-Duc, le “style” est la «manifestation d'un idéal établi sur un principe», où avec principe l'on entend le principe de structure qui doit satisfaire directement la loi d'unité, et cette dernière doit être toujours respectée lors de la conception d'une œuvre d'architecture. À partir de cet élément crucial de le pensée de Viollet-le-Duc, ce travail a pour objet d'explorer les liens entre théorie et pratique dans l'œuvre de l'architecte français, où le “style” représente un “fil rouge”, et même une possible clef de lecture pour mieux interpréter ce protagoniste dans le domaine de la restauration et de l'architecture du XIXème siècle. Le travail c’est concentré sur une nouvelle lecture des documents, soit publiés soit inédits. Davantage je me suis basé sur une soignée reconnaissance bibliographique et documentaire, et sur l’étude des architectures. La recherche des archives s’est dédiée en particulier à l’analyse systématique des dessins originals de projet et des relations techniques des oeuvres de Viollet-le-Duc. À partir de cette première reconnaissance, ont été sélectionnés deux cas- étude considérés particulièrement importants en ce qui concerne la thématique choisie: le projet de restauration de l’église de la Madeleine à Vézelay (1840-1859) et le projet de la Maison Milon en rue Douai à Paris (1857-1860). À travers le parallèle travail d’analyse des cas-étude et des écrits de Viollet- le-Duc, on a cherché vérifier les possibles correspondances entre théorie et pratique en vigueur: en confrontant les projets soit avec les oeuvres théoriques, soit avec le témoignage concret des édifices réalisés.
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Serrau, Andrea <1986&gt. "Stile. Teoria e prassi nell'opera di Viollet-le-Duc." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6324/.

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Abstract:
Per Viollet-le-Duc lo “stile” «è la manifestazione di un ideale fondato su un principio» dove per principio si intende il principio d’ordine della struttura, quest’ultimo deve rispondere direttamente alla Legge dell’”unità” che deve essere sempre rispettata nell’ideazione dell’opera architettonica. A partire da questo nodo centrale del pensiero viollettiano, la presente ricerca si è posta come obiettivo quello dell’esplorazione dei legami fra teoria e prassi nell’opera di Viollet-le-Duc, nei quali lo “stile” ricorre come un "fil rouge" costante, presentandosi come una possibile inedita chiave di lettura di questa figura protagonista della storia del restauro e dell’architettura dell’Ottocento. Il lavoro di ricerca si é dunque concentrato su una nuova lettura dei documenti sia editi che inediti, oltre che su un’accurata ricognizione bibliografica e documentaria, e sullo studio diretto delle architetture. La ricerca archivistica si é dedicata in particolare sull’analisi sistematica dei disegni originali di progetto e delle relazioni tecniche delle opere di Viollet-le- Duc. A partire da questa prima ricognizione, sono stati selezionati due casi- studio ritenuti particolarmente significativi nell’ambito della tematica scelta: il progetto di restauro della chiesa della Madeleine a Vézelay (1840-1859) e il progetto della Maison Milon in rue Douai a Parigi (1857-1860). Attraverso il parallelo lavoro di analisi dei casi-studio e degli scritti di Viollet- le-Duc, si è cercato di verificare le possibili corrispondenze tra teoria e prassi operativa: confrontando i progetti sia con le opere teoriche, sia con la concreta testimonianza degli edifici realizzati.
Viollet-le-Duc accounts “style” as «the expression of an ideal, founded on a principle» in which principle embodies the principle of order of the structure. The latter must aswer directly to the Law of “units” that must always be respected in the design of the architecture. Starting from this central crux of the mindset of Viollet-le-Duc, this research has the goal of exploring the links between theory and practice in the work of Viollet-le-Duc, in which the “style” marks a constant thread, arising as a possible intepretation of this starring figure in the history of architecture and restoration of the nineteenth century. The research project focuses on a new reading of both published and unpublished documents, in addition to a careful bibliographical and documentary survey and a direct study of architectures. The examination of the archive is dedicated to the systematic analysis of the original drawings of projects and to the technical connections among the works of Viollet-le-Duc. Starting from this first investigation, two case-studies emerged as especially significant under the elected subject matter: the restoration project of the Madeleine a Vezelay church (1840-1859) and the work of the Maison Milon in rue Douai a Paris (1857-1860). Through the simultaneous work of analysis of the case-studies and the writing of Viollet-le-Duc, they tried to verify the possible correlations between theory and operational practise, comparing the projects to both the theoretical works and the tangible evidence of the buildings.
Selon Viollet-le-Duc, le “style” est la «manifestation d'un idéal établi sur un principe», où avec principe l'on entend le principe de structure qui doit satisfaire directement la loi d'unité, et cette dernière doit être toujours respectée lors de la conception d'une œuvre d'architecture. À partir de cet élément crucial de le pensée de Viollet-le-Duc, ce travail a pour objet d'explorer les liens entre théorie et pratique dans l'œuvre de l'architecte français, où le “style” représente un “fil rouge”, et même une possible clef de lecture pour mieux interpréter ce protagoniste dans le domaine de la restauration et de l'architecture du XIXème siècle. Le travail c’est concentré sur une nouvelle lecture des documents, soit publiés soit inédits. Davantage je me suis basé sur une soignée reconnaissance bibliographique et documentaire, et sur l’étude des architectures. La recherche des archives s’est dédiée en particulier à l’analyse systématique des dessins originals de projet et des relations techniques des oeuvres de Viollet-le-Duc. À partir de cette première reconnaissance, ont été sélectionnés deux cas- étude considérés particulièrement importants en ce qui concerne la thématique choisie: le projet de restauration de l’église de la Madeleine à Vézelay (1840-1859) et le projet de la Maison Milon en rue Douai à Paris (1857-1860). À travers le parallèle travail d’analyse des cas-étude et des écrits de Viollet- le-Duc, on a cherché vérifier les possibles correspondances entre théorie et pratique en vigueur: en confrontant les projets soit avec les oeuvres théoriques, soit avec le témoignage concret des édifices réalisés.
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Pellizzone, I. "Il rinvio delle leggi nella teoria e nella prassi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/49555.

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Abstract:
The thesis focuses on an important power belonging to the President of the Republic: the remittal of a law to the parliamentary assemblies, provided by art. 74 Const. The thesis focuses on the theory and the praxis of the mentioned presidential power. Not only the formal remittals are analyzed, but also the informal moral suasion addressed by the Quirinale to the Chamers. The core of the thesis deals with: a) the borders between the neutral presidential power and the political legislative power of the Chambers; and b) with the role of the President in the italian form of government.
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Iacopino, Carmen. "Dalla teoria alla prassi formalista: Zoo o lettere non d’amore." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20885/.

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D'Andrea, Alessia. "Responsabilità sociale e accountability. Teoria e prassi nelle piccole aziende." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242302.

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Bruniera, Federica <1989&gt. "Traduzione letteraria tra teoria e prassi: 'Regali' di Kakuta Mitsuyo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3621.

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Abstract:
Cos'è un regalo, si chiede l'autrice Kakuta Mitsuyo? Una cosa materiale? La cornice di ricordi legati a quella cosa materiale (mittente, situazione, ecc..)? Che cosa rende un regalo importante o significativo per ciascuno di noi? Da questo tipo di riflessioni prende vita il romanzo “Presents”, raccolta di dodici racconti brevi, protagonista di ciascuno dei quali è appunto un regalo. I racconti si sviluppano in ordine cronologico in un excursus sulla vita umana nella sua quotidianità, se vogliamo banalità, e il ruolo che in essa un regalo può ricoprire. La quotidianità della trama, lo stile semplice e incisivo di scrittura, la descrizione dei sentimenti permettono di immedesimarsi nelle figure di queste dodici donne, che lottano con se stesse e con il mondo che le circonda e riscoprono se stesse nel valore dei piccoli regali che ricevono. Kakuta Mitsuyo attraverso il suo romanzo cerca di farci capire come tante cose che consideriamo banali e diamo per scontate nel corso della nostra vita possono rivestire un ruolo importante e darci nuova speranza per andare avanti. Questa tesi vuole proporre inizialmente un'analisi teorica sulle teorie della traduzione e il concetto di traduzione interlinguistica come ponte tra culture e successivamente la sua applicazione pratica nella traduzione del sopracitato romanzo dell'autrice giapponese contemporanea Kakuta Mitsuyo.
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De, Biaggi Gianluca. "Teoria e prassi nell'opera di Italo Calvino. Il tema dell'amore difficile." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3426175.

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Abstract:
The main topic of my research has been the role of femininity in Italo Calvino’s literary work. The theme of love has also been dealt with extensively. As Calvino seems to suggest, in our epoch love and eroticism are more and more problematic and difficult, due to unconscious fears towards sexuality, to a fierce struggle for existence and to the marginal role that love plays in the set of values. Love must be conquered by means of rigorous and personal moral discipline and knowledge capable of achieving a harmonious relationship with the others, a relationship which is often felt as inhibited by the author. The use of irony and sarcasm are used with the purpose of promoting the catharsis and inciting a more intimate relation with those profound, instinctual and natural parts of our body which are perceived as irretrievably lost. This can explain the author’s epistemological investigation on the five senses. At the base of his work there is the instructive attempt of teaching and arousing the reader’s awareness, moral strength and sensitivity so that he or she can be freed by the inhibitions, pressures and conditioning imposed by society and culture. I have emphasized the association between nature and femininity, a relation often suggested by the author when he enhances and praises the qualities of grace, force, sensuality and pragmatism which are embodied by his female characters. The progressive change in the formal choices adopted by the author in his entire work, seems to reflect, apart from the author’s inclination to stylistic versatility, the progressive deterioration of his vision of the world and the disbelief in a harmonious cohabitation among humans. Simultaneously, the weakening and impairment of the possibility of achieving authentic plenitude in the loving union are adumbrated
Il tema della ricerca ha avuto come oggetto principale di indagine la rappresentazione della figura femminile nell’opera dello scrittore. Inoltre, largo spazio è stato dedicato al tema dell’eros quale dimensione esistenziale e letteraria inscindibile nell’opera. Nella nostra epoca l’amore e l’esperienza erotica sono sempre più problematici a causa di antiche paure inconsce connesse alla sessualità, della feroce lotta per l’esistenza che caratterizza il consorzio umano e della marginalità che l’amore riveste nella scala dei valori. L’amore può essere conquistato attraverso una morale personale rigorosa e conoscitiva che permette di instaurare relazioni umane autentiche, sentite dall’autore come spesso inibite. Alla base dell’opera dello scrittore vi è il desiderio di insegnare e risvegliare nel soggetto la consapevolezza, la forza morale e la sensibilità necessarie all’affrancamento dai condizionamenti imposti dalla società e dalla cultura. L’uso dell’ironia e della comicità divengono gli strumenti per promuovere la catarsi e facilitare un rapporto più intimo con quelle parti istintuali profonde dell’essere che si avvertono come irrimediabilmente perdute. Ciò spiega l’epistemologica investigazione nell’opera sui cinque sensi. Mi sono concentrato sull’associazione tra donna e natura, una relazione spesso suggerita dallo scrittore nelle sue descrizioni che presentano una figura femminile piena di grazia, ma allo stesso tempo di forza, sensualità e pragmatismo. Il progressivo cambiamento nelle scelte formali adottate dall’autore all’interno dell’intero corpus letterario non è solo il riflesso di una personale inclinazione alla versatilità stilistica, ma si lega al progressivo deteriorarsi della sua visione positiva del mondo e allo scetticismo nei confronti di una possibile convivenza armonica tra gli uomini. Parallelamente, incrinandosi questa fiducia, anche la possibilità di un senso di pienezza, quale solo l’esperienza amorosa può dare, sembra alterarsi e complicarsi
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NESPECA, ANDREA. "L’impatto dell’implementazione e dell’utilizzo della Business Intelligence sul sistema di controllo: tra teoria e prassi." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2018. http://hdl.handle.net/11566/253037.

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Abstract:
Tra le innovazioni nel campo dei sistemi informativi, la Business Intelligence (BI) si contraddistingue per l’orientamento alla produzione e all’analisi di informazioni complesse, destinate ad essere impiegate nel processo decisionale di vario livello: ciò rende la BI potenzialmente adatta al supporto del sistema di controllo. Lo studio dell’impatto che la BI produce sul sistema di controllo presenta quindi delle potenzialità. Contributi di natura teorica e lavori orientati alla prassi suggeriscono che l’implementazione e l’utilizzo della BI possono potenzialmente influire sul sistema di controllo visto sia come insieme di strumenti e figure professionali, sia dal punto di vista della production, transmission e reception delle informazioni di controllo; nonostante ciò, allo stato attuale, le evidenze empiriche sulla relazione in questione risultano essere ancora limitate. Nel tentativo di contribuire a colmare questo gap nella letteratura, la tesi si propone di rispondere alle seguenti domande di ricerca: 1. Come la BI influenza gli strumenti di controllo di gestione, il ruolo e i compiti del controller? 2. Come l’utilizzo della BI influenza le fasi della production, transmission e reception delle informazioni di controllo? Per rispondere alla domanda di ricerca n° 1, è stato condotto un cross-sectional field study su 7 aziende. Il metodo in questione è stato scelto perché permette di raccogliere evidenze empiriche da un numero relativamente contenuto di casi, ciascuno dei quali viene analizzato approfondendo in maniera specifica la tematica di interesse, in modo tale da offrire una rappresentazione generale del fenomeno oggetto di interesse. Le esperienze di utilizzo della BI delle aziende del campione offrono spunti per arricchire la conoscenza sull’impatto della BI sulle tecniche di controllo sia di tipo tradizionale che avanzato. Nello specifico, lo studio illustra come l’utilizzo della BI produca cambiamenti nel reporting e favorisca l’introduzione in azienda di sistemi di misurazione della performance e il cambiamento nelle logiche di funzionamento di questi ultimi. Lo studio, inoltre, mette in luce come il ruolo del controller subisca un’hybridization passando da tecnico-contabile a consulente interno e certificatore della qualità delle informazioni di controllo. Relativamente alla domanda di ricerca n° 2, è stato condotto uno studio di caso singolo di un’azienda che ha implementato la BI per sopperire a problematiche nel reporting. Il metodo in questione è stato scelto perché idoneo ad esplorare la relazione complessa e imprevedibile che si instaura tra BI e fasi della production, transmission e reception delle informazioni di controllo. Il caso aziendale mette in evidenza come l’utilizzo della BI influisca in modo rilevante su tutte le fasi oggetto di analisi. A livello della production, l’utilizzo della BI costituisce infatti l’occasione per introdurre un vero e proprio framework di misurazione mentre nell’ambito della transmission e della reception, la BI determina l’introduzione di un nuovo approccio, di tipo “visuale”, alla presentazione delle informazioni di controllo che, nel momento del passaggio dalle informazioni alle azioni, rappresenta anche un fattore di mobilizing. Da un punto di vista teorico il lavoro consente di contribuire a colmare il gap sulla letteratura sul rapporto tra sistemi informativi orientati all’analisi e strumenti di controllo, e più in generale sul rapporto tra BI e sistema di controllo, nonché di arricchire la conoscenza su ciò che accade alle informazioni di controllo dopo essere state prodotte. Da un punto di vista pratico i risultati degli studi presentati in questa tesi possono essere utili sia ai controller che stiano gestendo un progetto di implementazione di BI sia a coloro che, utilizzando già la BI a supporto del sistema di controllo, si trovino a fronteggiare eventuali problematiche nella produzione, presentazione ed utilizzo delle informazioni di controllo.
Business Intelligence (BI) is an analysis-oriented information system specifically designed to provide com-plex and competitive information to decision makers. In this perspective, BI is potentially suitable for supporting Management Accounting Systems (MASs). Despite there is potential for studying the role that BI plays in MASs and decision making, current knowledge on the issue at hand is still limited. BI can potentially affect Management Accounting (MA) techniques and management accountants’ role as well as the production, transmission and reception of MA information; nonetheless, empirical evidence about these aspects is still limited. In order to fill this gap in the literature two research questions have been asked in this thesis: 1. How does BI affect MA techniques and the management accountant’s role? 2. How does the use of BI affect the production, transmission and reception of MA information? To answer the research question n° 1, an explorative cross-sectional field study, which involved 7 companies with an experience in using BI for MA purposes, has been carried out. The qualitative cross-sectional field study method has been used since it permits dealing with complex “how” questions and, at the same time, taking into consideration multiple sites thus offering a comprehensive picture of the phenomenon. The cross-sectional field study shows that BI can be related to both traditional and advanced MA techniques. More specific this study illustrates the changes produced by BI in the reporting and shows how the implementation and use of BI can both foster the introduction of Performance Measurement Systems (PMSs) and affect PMSs logics. Additionally, this work unveils how the implementation and use of BI can drive to the hybridization of the management accountants’ role towards the business partner and information auditor roles. Concerning research question n° 2, a single case study has been carried out in order to answer the research question at hand. The case study method is deemed suitable to explore the complex, penetrating and unpredictable relationship between BI and the production, transmission and reception of MA information. The case analysis shows that the use of BI can significantly affect all the phases, from the production to the reception. More specifically, BI plays a role in the production by leading the organization to frame MA information into an indicator setting. As far as the transmission and the reception are concerned, BI can introduce a new, “visual” approach for presenting MA information which can also play a role in the reception as a mobilizing factor. From a theoretical perspective, this work contributes to outline a wide and comprehensive picture of the relationship between analysis-oriented information systems and MASs’ components and contributes to shedding light on what happens to MA information once it is produced. From a practical point of view, by identifying changes in MASs and factors which can prevent or favor a virtuous relationship between BI and MASs and by showing the role that BI solutions can play in producing and transmitting MA information, this research can be useful for management accountants in managing the implementation and the use of BI for MA purposes.
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Bettineschi, Paolo Guido <1980&gt. "Preliminari alla logica della presenza : contributo alla critica dell'attualismo gentiliano come teoria della prassi assoluta." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1109.

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Abstract:
L'analisi mostra come la logica della presenza si ponga al termine delle contraddizioni che ancora percorrono l'attualismo gentiliano. Questo, proseguendo l'idealismo hegeliano, si muove a dimostrare l'ampiezza trascendentale del pensiero e, poi, l'illimitata assolutezza del divenire. Ma esso ritiene pure di portare davvero a compimento l'hegelismo soltanto fondando pienamente l'identità di pensiero e divenire - non lasciando, così, pensiero e divenire come due concetti astratti tra di loro e, perciò, come due assoluti solamente figurati. La fondazione di tale assoluta identità finice però per negare proprio la trascendentalità del pensiero che fungeva come prima premessa della riforma. La critica intende far vedere come gnoseologismo e dialettismo debbano essere necessariamente negati insieme affinché la realtà evidente del pensiero sia descritta senza contraddizioni. Con tale negazione la logica della presenza è già effettivamente aperta.
The following work shows how the logic of the presence stands at the end of Giovanni Gentile Actualism's contradictions. This Idealism, as the Hegelian one, works to demonstrate that Thought has a tanscendental extension and that Becoming is absolutely unlimited. Indeed, Actualism aims to complete the Hegelian idealism only demonstrating that Thought and Becoming are exactly the same reality. Thus, Becoming and Thought are not abstract and independent concepts, therefore they are not just imaginary absolutes. However, the demonstration of this absolute identity involves the denial of the Thought's tanscedental extension, that the Actualism places in first position concerning its speech. My critic here, then, establishes that both, gnoseologism and dialectic must be necessarily refused and denied, in order to be able to describe the Thought's clarity without any contradictions. The logic of the presence really begins with this negation.
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Vanzo, Serena <1993&gt. "Prendersi cura dei minori. Dalla teoria alla prassi, le metodologie utilizzate nell'ambito della tutela minori." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11677.

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Abstract:
Una delle relazioni fondamentali su cui si basano la disciplina e la professione del servizio sociale è il legame tra teoria e prassi, ma è davvero così? Le metodologie spiegate nei libri possono trovare applicazione in un’area multiproblematica come quella della tutela minori? L’analisi dell’attuale welfare state, in particolare quello italiano, individua nella famiglia il principale attore che i soggetti possono attivare in caso di bisogno. Le teorie del servizio sociale mutano con i bisogni della società: è importante quindi comprendere come la famiglia e il ruolo del minore sono mutati nel tempo. Dall’Unità d’Italia ai giorni nostri la disciplina e la professione del servizio sociale si sono sempre più arricchite di teorie specifiche per i vari bisogni delle persone. La tutela minori è, tuttavia, l’area più complessa e delicata in cui l’agire professionale deve essere sorretto da una metodologia efficace ed adeguata. Il servizio per l’Età evolutiva del distretto di San Martino di Lupari dell’AULSS 6 Euganea e un caso complesso saranno oggetto di analisi e fungeranno da esempio di come la teoria studiata possa essere trasposta nell’agire concreto e nella quotidianità.
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MATARAZZO, MARIA GABRIELLA. "«Le ragioni de’ lumi e dell’ombre»: teoria e prassi del chiaroscuro nella Roma del Seicento." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2020. http://hdl.handle.net/11384/104224.

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Abstract:
[dall'intoduzione]: La presente tesi dottorale analizza il concetto di «chiaroscuro» all’interno del dialogo tra pittura, scultura e grafica nella teoria e nelle prassi artistiche del Seicento romano, attraverso un’indagine delle fonti letterarie condotta in parallelo con l’analisi tecnica e stilistica di esperienze figurative significative per la resa di valori di plasticità e di digradamento atmosferico. In particolare, la tesi individua nel Seicento il momento cruciale del passaggio del termine «chiaroscuro» da vocabolo per indicare una categoria strettamente tecnica (per Vasari, la pittura a grisaille, i disegni su carta tinta e le xilografie a tre legni inchiostrati) a lemma per alludere a una più ampia nozione critica, secondo un’accezione tuttora vigente.
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CAMPOBASSO, Maria Giovanna. "Die reinste Form und der höchste Gehalt: teoria e prassi nel teatro di Friedrich Hebbel." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/515065.

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Contreras, Lorenzini Maria José <1977&gt. "Il corpo in scena: indagine sullo statuto semiotico del corpo nella prassi performativa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1092/1/Tesi_Contreras_Lorenzini_Maria_Jose.pdf.

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Contreras, Lorenzini Maria José <1977&gt. "Il corpo in scena: indagine sullo statuto semiotico del corpo nella prassi performativa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1092/.

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Morganti, Caterina <1992&gt. "Criteri e strumenti per l'applicazione dell'H-BIM. La gestione digitalizzata dei processi tra teoria e prassi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9793/1/morganti_caterina_tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca si pone l’obiettivo di analizzare strumenti e metodi per l’applicazione dell’H-BIM comprendendone le criticità e fornendo soluzioni utili in questo campo. Al contempo la finalità non è circoscrivibile alla semplice produzione di modelli 3D semanticamente strutturati e parametrici a partire da una nuvola di punti ottenuta con un rilievo digitale, ma si propone di definire i criteri e le metodiche di applicazione delle H-BIM all’interno dell’intero processo. L’impostazione metodologica scelta prevede un processo che parte dalla conoscenza dello stato dell’arte in tema di H-BIM con lo studio dell’attuale normativa in materia e i casi studio di maggior rilevanza. Si è condotta una revisione critica completa della letteratura in merito alla tecnologia BIM e H-BIM, analizzando esperienze di utilizzo della tecnologia BIM nel settore edile globale. Inoltre, al fine di promuovere soluzioni intelligenti all’interno del Facility Management è stato necessario analizzare le criticità presenti nelle procedure, rivedere i processi e i metodi per raccogliere e gestire i dati, nonché individuare le procedure adeguate per garantire il successo dell’implementazione. Sono state evidenziate le potenzialità procedurali e operative legate all’uso sistematico delle innovazioni digitali nell’ottica del Facility Management, oltre che allo studio degli strumenti di acquisizione ed elaborazione dei dati e di post-produzione. Si è proceduto al testing su casi specifici per l’analisi della fase di Scan-to-BIM, differenziati per tipologia di utilizzo, data di costruzione, proprietà e localizzazione. Il percorso seguito ha permesso di porre in luce il significato e le implicazioni dell’utilizzo del BIM nell’ambito del Facility Management, sulla base di una differenziazione delle applicazioni del modello BIM al variare delle condizioni in essere. Infine, sono state definite le conclusioni e formulate raccomandazioni riguardo al futuro utilizzo della tecnologia H-BIM nel settore delle costruzioni. In particolare, definendo l’emergente frontiera del Digital Twin, quale veicolo necessario nel futuro della Costruzione 4.0.
The research aims to analyze tools and methods for the application of H-BIM, understanding its criticalities and providing useful solutions in this field. At the same time, the aim is not limited to the simple production of semantically structured and parametric 3D models starting from a cloud of points obtained with a digital survey but aims to define the criteria and methods for the application of H-BIM within the whole process. The methodological approach chosen provides a process that starts from the knowledge of the state of the art in the field of H-BIM with the study of the current legislation on the subject and the case studies of greatest relevance. A comprehensive critical review of the literature regarding BIM and H-BIM technology was conducted, analyzing experiences of using BIM technology in the global construction industry. Furthermore, to promote intelligent solutions within Facility Management, it was necessary to analyze the critical issues present in the procedures, review the processes and methods to collect and manage data, and identify the appropriate procedures to ensure successful implementation. The procedural and operational potential linked to the systematic use of digital innovations in Facility Management has been highlighted, as well as the study of data acquisition, processing, and post-production tools. We proceeded to the testing of specific cases for the analysis of the Scan-to-BIM phase, differentiated by type of use, date of construction, ownership, and location. The path followed has allowed to highlight the meaning and implications of the use of BIM in Facility Management, based on a differentiation of the applications of the BIM model in varying conditions. Finally, conclusions were defined, and recommendations made regarding the future use of H-BIM technology in the construction industry. Defining the emerging frontier of Digital Twin, as a necessary vehicle in the future of Construction 4.0.
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Masoero, Francesca <1983&gt. "Teoria e prassi del product placement. Il caso dei film contemporanei per adolescenti (ITA/USA 2006-2010)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3272/2/Masoero_Francesca_tesi.pdf.

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Abstract:
Through this research I have tried to demonstrate how the evolution of the newest marketing strategies - that work towards engaging relationships with consumers, thus building an emotional connection between the brand and the user- can be considered as a response to the evolution of young audiences and consumers. More specifically, I have analized product placement as a cultural and social phenomena above all, and not only as an economical one, thus demonstrating all the social and cultural practices that this tool implies. The approach I have chosen to do so, is historical-analytical, particularly focusing on the evolution of the society and of the consumer, especially for what teenagers (both as audiences and as consumers) are concerned.
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Masoero, Francesca <1983&gt. "Teoria e prassi del product placement. Il caso dei film contemporanei per adolescenti (ITA/USA 2006-2010)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3272/.

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Abstract:
Through this research I have tried to demonstrate how the evolution of the newest marketing strategies - that work towards engaging relationships with consumers, thus building an emotional connection between the brand and the user- can be considered as a response to the evolution of young audiences and consumers. More specifically, I have analized product placement as a cultural and social phenomena above all, and not only as an economical one, thus demonstrating all the social and cultural practices that this tool implies. The approach I have chosen to do so, is historical-analytical, particularly focusing on the evolution of the society and of the consumer, especially for what teenagers (both as audiences and as consumers) are concerned.
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MORELLA, SAVERIO. "La liquidità delle banche: regolamentazione, modelli di misurazione e prospettive di sviluppo tra teoria e prassi operative." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2015. http://hdl.handle.net/11369/338370.

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Abstract:
ABSTRACT La ricerca si pone l’obiettivo di approfondire il tema della gestione della liquidità delle banche all’indomani della crisi finanziaria internazionale (2007-2008), che ha determinato l’introduzione di regole specifiche in materia di liquidità all’interno del nuovo framework regolamentare (Basilea 3). In particolare, è stata studiata la condizione di liquidità delle principali banche italiane quotate nel periodo 2007-2013. Per spiegare l’andamento della condizione di liquidità di una banca rispetto ad una serie di variabili di performance è stato utilizzato un modello di regressione multipla (OLS). La liquidità bancaria (variabile dipendente) è stata misurata da uno score creato appositamente tramite alcuni indicatori di liquidità bancaria. La performance della banca, invece, è misurata da alcuni indici di solidità, redditività, offerta di credito, qualità del credito, ecc (variabili indipendenti). I risultati mostrano che la condizione di liquidità delle banche indagate inizia a presentare un deterioramento a partire dal periodo post-crisi, poiché la crisi finanziaria del biennio 2007-2008 ha fortemente inciso sulla loro liquidità. Inoltre, la situazione pre-crisi non presentava valori confortanti, denotando già alcune lacune e vulnerabilità in merito alle gestione del rischio di liquidità all’interno delle banche italiane. Nel passaggio al 2013 si avverte un chiaro miglioramento, legato soprattutto all’introduzione di Basilea 3, che ha posto un focus particolare sul rischio di liquidità. Il lavoro conferma la letteratura che vede l’esistenza di un trade-off tra liquidità e redditività bancaria. Inoltre, come atteso, i dati evidenziano una relazione positiva tra la liquidità e la solidità patrimoniale e tra la liquidità e la qualità del credito. Contrariamente alle attese, la condizione di liquidità delle banche indagate risulta positivamente correlata all’offerta di credito a famiglie e imprese. JEL Classification: G01, G21, G28, G32. ABSTRACT The research aims to investigate the issue of liquidity management of the banks, after the international financial crisis (2007-2008), which led to the introduction of specific rules of liquidity within the new regulatory framework (Basel 3). In particular, it was studied liquidity condition of the main Italian listed banks during the period 2007-2013. It was used a multiple regression model (OLS) in order to explain the liquidity condition of banks with respect to a series of performance variables. Bank liquidity (dependent variable) is measured by a score specifically created using some bank liquidity ratios. The bank performance, however, is measured by indices of solidity, profitability, credit supply, credit quality, etc (independent variables). Results show that the liquidity of banks surveyed start to decrease since post-crisis period, as the 2007-2008 financial crisis has strongly affected banks liquidity. Moreover, the situation pre-crisis was not comforting, denoting already some gaps and vulnerabilities in the liquidity risk management of Italian banks. In 2013, there was a clear improvement, mainly related to the introduction of Basel 3, which has placed a special focus on liquidity risk. This study confirms literature that sees the existence of a trade-off relationship between bank liquidity and bank profitability. Also, as expected, findings show that bank liquidity correlates positively with capital solidity and with credit quality, while negatively with bank size. In contrast to expectations, bank liquidity is positively correlated with the credit supply to families and companies. JEL Classification: G01, G21, G28, G32.
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ROSSI, LUCREZIA SILVANA. "LA LEGITTIMA DIFESA NEL DOMICILIO (ART. 52 C. 2-4 C.P.) UN¿INDAGINE TRA STORIA, COMPARAZIONE, TEORIA E PRASSI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/852006.

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Abstract:
L’elaborato tratta il delicato tema della legittima difesa esercitata nel domicilio, che è stato oggetto di due riforme negli ultimi quindici anni – prima nel 2006, poi nel 2019 –, suscitando diffuse critiche e contrastanti pareri in ordine alla sua esatta portata. La grande attenzione pubblica per l’istituto e i due interventi legislativi hanno stimolato l’interesse e il desiderio di approfondire l’origine, la ratio e l’evoluzione della scriminante di cui all’art. 52 c.p. Lo scopo della presente indagine è duplice: da una parte, si è cercato di comprendere le esigenze sottostanti alle riforme e, più in generale, il fondamento del bisogno così ben radicato nella società contemporanea di una differenziazione di trattamento per le aggressioni perpetrate all’interno dell’abitazione; dall’altra, invece, partendo dallo studio della disciplina attualmente in vigore e dell’applicazione concreta della medesima ad opera della giurisprudenza, si è provato a trovare un equilibrio più soddisfacente tra le esigenze diffuse e il rispetto della Carta costituzionale e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, in sintesi una “contro-riforma sostenibile”. La tesi si articola in tre parti, di cui la prima è dedicata all’analisi storico-comparatistica della causa di giustificazione. In particolare, lo studio ripercorre le origini dell’istituto a partire dal diritto romano sino ai giorni nostri, cercando di evidenziare i precedenti storici atti a spiegare l’attuale predisposizione di una figura speciale di legittima difesa a beneficio di colui che sia aggredito in luoghi privati in ordine ai quali vanti uno ius excludendi alios nei confronti dell’aggressore. La ricerca storica è affiancata da un’indagine comparatistica, anch’essa impostata in prospettiva storica, che allarga lo sguardo alle scelte compiute in argomento dai principali ordinamenti europei – segnatamente quello francese e inglese –, nonché dal sistema federale statunitense. La seconda parte della tesi ha ad oggetto il diritto interno vigente; in particolare l’elaborato affronta prima la legge n. 59 del 13 febbraio 2006 e poi la legge n. 36 del 26 aprile 2019, ossia le riforme che hanno conferito rilievo alla figura speciale della legittima difesa domiciliare. A tal fine, si considera tanto il contesto politico criminale che ne ha segnato l’origine, quanto il contenuto delle riforme alla luce della giurisprudenza di legittimità; è stato infatti svolto uno studio su tutte le pronunce emesse dalla Corte di Cassazione in materia di legittima difesa domiciliare dal 1° gennaio 2000 sino al 1° gennaio 2021. Grazie a tale ricerca è emerso da una parte come la prima riforma risulti sostanzialmente priva di ricadute concrete e, dall’altra, come il secondo intervento legislativo, ove non sottoposto a un’interpretazione correttiva alla luce delle direttrici costituzionali e convenzionali europee, sia pericoloso per la tenuta del sistema. Lungo tale direttrice, l’indagine si sofferma in particolare sul ruolo che dovrebbero assumere il requisito della necessità e le presunzioni normative di legittimità della reazione. Con riferimento al caso dell’eccesso, poi, si prospettano i criteri rilevatori del grave turbamento e delle condizioni di minorata difesa a cui si ricollegano effetti scusanti. La terza ed ultima parte dell’elaborato, infine, tratta l’istituto in una prospettiva de iure condendo; nello specifico, prendendo le mosse dai risultati raggiunti attraverso l’indagine realizzata, si è provato ad avanzare una proposta di risistemazione della causa di giustificazione che si articola in tre passaggi, idealmente collegati tra loro. Secondo tale ipotesi di lavoro, l’art. 52 c.p. guadagnerebbe in razionalità ed efficacia se, anzitutto, fossero eliminati i commi disciplinanti la legittima difesa domiciliare attualmente in vigore; inoltre, alla disposizione di cui al c. 1 dell’art. 52 c.p. dovrebbe affiancarsi una scusante legata allo stato di turbamento emotivo vissuto dall’aggredito, applicabile alla fattispecie generale per i casi di eccesso e di errore sulla legittima difesa; infine, si potrebbe prevedere una presunzione iuris tantum di pericolo attuale per la sola incolumità dei presenti in caso di aggressione perpetrata all’interno del domicilio e dell’esercizio commerciale. La compresenza di tali proposte modificative sembrerebbe in grado di conferire un rinnovato equilibrio alla causa di giustificazione, da una parte dando voce e riconoscimento alle istanze diffuse, dall’altra rispettando i principi e i valori di cui la Costituzione e la Convezione europea dei diritti dell’uomo sono espressione, dall’altra ancora imprimendo una spinta contraria rispetto all’attuale tendenza antistatalista, se non addirittura anticostituzionale, di cui le due recenti riforme in materia si sono rese portavoce.
The thesis deals with the delicate issue of self defence exercised in the home, which has been the subject of two reforms in the last fifteen years – first in 2006, then in 2019 –, arousing widespread criticism and conflicting opinions regarding its exact scope. The great public attention for the institute and the two legislative interventions have stimulated the interest and the desire to investigate the origin, the ratio and the evolution of the justification regulated by art. 52 c.p. The purpose of this survey is twofold: on the one hand, an attempt has been made to understand the needs underlying the reforms and, more generally, the foundation of the need so well rooted in contemporary society for a differentiation of treatment for attacks perpetrated inside the house; on the other hand, starting from the study of the discipline currently in force and the concrete application of the same by jurisprudence, an attempt has been made to find a more satisfactory balance between the widespread needs and compliance with the Constitutional Charter and the European Convention of human rights, in short a "sustainable counter-reform". The thesis is divided into three parts, of which the first is dedicated to the historical-comparative analysis of the justification. In particular, the study traces the origins of the institute starting from Roman law up to the present day, trying to highlight the historical precedents capable of explaining the current predisposition of a special figure of self defence in favour of anyone who is attacked in private places, where individuals boasts an ius excludendi alios against the aggressor. The historical research is accompanied by a comparative survey, also set in a historical perspective, which broadens the gaze to the choices made on the subject by the main European systems – notably the French and English ones –, as well as by the US federal system. The second part of the thesis concerns the internal law in force; in particular, the paper first deals with law no. 59 of 13 February 2006 and then the law n. 36 of 26 April 2019, i.e. the reforms that have given prominence to the special figure of home self defence. To this end, both the criminal political context that marked its origin and the content of the reforms in the light of the jurisprudence of legitimacy are considered; in fact, a study was carried out on all the rulings issued by the Court of Cassation regarding home self defence from 1 January 2000 until 1 January 2021. Thanks to this research, it emerged on the one hand how the first reform is substantially devoid of concrete repercussions and, on the other hand, how the second legislative intervention, if not subjected to a corrective interpretation in the light of constitutional and conventional guidelines, is dangerous for system tightness. Along this line, the investigation focuses in particular on the role that the requirement of necessity and the normative presumptions of legitimacy of the reaction should assume. With reference to the case of excess, then, are presented the criteria for detecting the serious disturbance and the conditions of impaired defence to which excuse effects are linked. Finally, the third and last part of the paper deals with the institution from a de iure condendo perspective; specifically, starting from the results achieved through the survey carried out, an attempt was made to put forward a proposal for reorganization of the justification which is divided into three steps, ideally connected to each other. According to this working hypothesis, art. 52 c.p. would gain rationality and effectiveness if, first of all, the paragraphs governing home self defence currently in force were eliminated; furthermore, beside the provision referred to art. 52 c. 1 c.p., there should be an excuse linked to the state of emotional disturbance experienced by the attacked, applicable in cases of excess and error in self defence; finally, an iuris tantum presumption of current danger could be envisaged for the sole safety of those present in the event of aggression perpetrated within the home and business. The coexistence of these amending proposals would seem capable of giving a renewed balance to the justification, first of all giving voice and recognition to the widespread requests, furthermore respecting the principles and values of which the Constitution and the European Convention of human rights are an expression, and lastly still giving a push contrary to the current anti-statist tendency, if not even anti-constitutional, of which the two recent reforms on the subject have become spokesmen.
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Crucil, A. "ALLOCAZIONE NON PROPORZIONALE DEL DIRITTO DI VOTO E MASSIMIZZAZIONE DEL VALORE DELLA SOCIETÀ: TEORIA E PRASSI DELLE DUAL CLASS SHARES STATUNITENSI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/349464.

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Abstract:
Il lavoro analizza le determinanti e gli effetti sul valore della società di una struttura azionaria c.d. dual class, composta da due categorie di azioni distinte dal diverso potere di voto attribuito a ciascuna categoria. A tal fine, la Prima Parte approfondisce gli studi teorici ed empirici relativi agi emittenti quotati dual class negli Stati Uniti; la Seconda Parte focalizza l’indagine su un selezionato campione di emittenti, le società editrici di quotidiani, per verificare se in questo settore le dual class svolgano in effetti la funzione di tutelare l’integrità editoriale dei giornali, proteggendoli dalla pressione alla massimizzazione dei profitti esercitata dal mercato azionario.
The thesis analyses the determinants and effects on firm value of listed companies of a dual class share structure, made of two classes of shares with different voting power. Part I examines the theoretical and empirical studies concerning dual class companies in the United States; Part II focuses on a selected group of companies, the publishing companies, to verify whether in this sector dual class structures help safeguard the editorial integrity of newspapers, protecting them from the market pressure to maximize profits.
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Talò, Francesca <1978&gt. "Conservazione e ricostruzione dei tessuti storici dal secondo dopoguerra agli anni settanta. Teoria e prassi del restauro nell'opera del soprintendente Alfredo Barbacci." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4725/1/talo_francesca_tesi.pdf.

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Abstract:
Il Soprintendente Alfredo Barbacci fu uomo di poliedrica formazione, perito nell’uso di metodiche innovative di restauro ed esperto delle tecniche di ricomposizione delle forme architettoniche dei complessi monumentali, danneggiati dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Quel che, questo studio ha inteso indagare e comprendere, attraverso un approccio critico, sostanziato dalle carte d’archivio, è fondamentalmente il contributo, da egli ha offerto circa la valenza storica e architettonica del tessuto connettivo di base della città, da cui si originava - negli anni della sua attività - l’idea ancora inedita di un bene culturale e sociale nuovo: il centro storico tutto, con annessi monumenti, complessi architettonici nobili ed edilizia minore, di base. Dando avvio all’analisi sistematica delle teorie e della prassi di Alfredo Barbacci e alla lettura puntuale dei suoi scritti, sono stati razionalizzati il significato, le valenze e le implicazioni del termine edilizia minore all’interno del più ampio contesto del restauro dell’edilizia monumentale e alla luce degli elementi di tendenza, portati all’attenzione dal dibattito delle diverse scuole di pensiero sul restauro, a partire dai primi anni del sec. XX fino agli anni Settanta dello scorso secolo. Concretamente vi si evidenziano interessanti intuizioni e dichiarazioni, afferenti la necessità di un restauro del tipo integrato, da intendersi come strumento privilegiato di intervento sul tessuto nobile e meno nobile della città antica. Al termine della sua carriera, il contributo del Soprintendente Barbacci al dibattito scientifico si documenta da sé, nella compilazione a sua firma di quella parte della Relazione Franceschini, in cui si dava proposta di un corpo normativo alla necessità di guardare alla città storica come a un bene culturale e sociale, insistendo come al suo interno era d’uopo mantenere, nel corso di interventi restaurativi, un razionale equilibrio tra monumento ed edilizia minore già storicizzata e che non escludesse anche l’apparato paesaggistico di contorno.
The research analyzes the studies about Conservation, Reconstruction and research for new architectural values of historical core of the city connective tissue, in the work of Alfredo Barbacci from Post-War era to 1970’s. The research aims to answer, through a critical approach, substantiated by archive documents, an historical question about the kind of leadership that Alfredo Barbacci could boast within the debate on the restoration, although its role and, above all, his thoughts have suffered conflicting opinions. Barbacci was a man of multifaceted training, expert technical and expert in the use of innovative methods of restoration, especially in the recomposition of architectural forms of the monuments damaged during the World War II. He had an important role in the search for historic and architectural value of the connective core tissue of the city.
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Talò, Francesca <1978&gt. "Conservazione e ricostruzione dei tessuti storici dal secondo dopoguerra agli anni settanta. Teoria e prassi del restauro nell'opera del soprintendente Alfredo Barbacci." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4725/.

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Abstract:
Il Soprintendente Alfredo Barbacci fu uomo di poliedrica formazione, perito nell’uso di metodiche innovative di restauro ed esperto delle tecniche di ricomposizione delle forme architettoniche dei complessi monumentali, danneggiati dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Quel che, questo studio ha inteso indagare e comprendere, attraverso un approccio critico, sostanziato dalle carte d’archivio, è fondamentalmente il contributo, da egli ha offerto circa la valenza storica e architettonica del tessuto connettivo di base della città, da cui si originava - negli anni della sua attività - l’idea ancora inedita di un bene culturale e sociale nuovo: il centro storico tutto, con annessi monumenti, complessi architettonici nobili ed edilizia minore, di base. Dando avvio all’analisi sistematica delle teorie e della prassi di Alfredo Barbacci e alla lettura puntuale dei suoi scritti, sono stati razionalizzati il significato, le valenze e le implicazioni del termine edilizia minore all’interno del più ampio contesto del restauro dell’edilizia monumentale e alla luce degli elementi di tendenza, portati all’attenzione dal dibattito delle diverse scuole di pensiero sul restauro, a partire dai primi anni del sec. XX fino agli anni Settanta dello scorso secolo. Concretamente vi si evidenziano interessanti intuizioni e dichiarazioni, afferenti la necessità di un restauro del tipo integrato, da intendersi come strumento privilegiato di intervento sul tessuto nobile e meno nobile della città antica. Al termine della sua carriera, il contributo del Soprintendente Barbacci al dibattito scientifico si documenta da sé, nella compilazione a sua firma di quella parte della Relazione Franceschini, in cui si dava proposta di un corpo normativo alla necessità di guardare alla città storica come a un bene culturale e sociale, insistendo come al suo interno era d’uopo mantenere, nel corso di interventi restaurativi, un razionale equilibrio tra monumento ed edilizia minore già storicizzata e che non escludesse anche l’apparato paesaggistico di contorno.
The research analyzes the studies about Conservation, Reconstruction and research for new architectural values of historical core of the city connective tissue, in the work of Alfredo Barbacci from Post-War era to 1970’s. The research aims to answer, through a critical approach, substantiated by archive documents, an historical question about the kind of leadership that Alfredo Barbacci could boast within the debate on the restoration, although its role and, above all, his thoughts have suffered conflicting opinions. Barbacci was a man of multifaceted training, expert technical and expert in the use of innovative methods of restoration, especially in the recomposition of architectural forms of the monuments damaged during the World War II. He had an important role in the search for historic and architectural value of the connective core tissue of the city.
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Boschi, Alberto. "L'avvento del sonoro in europa : teoria e prassi del cinema negli anni della transazione ; Alberto Boschi ; università degli studi di Bologna, dipartimiento di musica et spettacolo, sezione cinema." Bologna : CLUEB, 1994. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37475830t.

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Chiavacci, Piero <1982&gt. "Teorie e prassi della regolazione : contesti economici e implicazioni nel mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2254.

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Abstract:
Con la parola Regolazione si può fare riferimento a due accezioni tra loro differenti che trovano origine rispettivamente l'una nella ricerca e nella riflessione economico politica e l'altra nell'approfondimento e nell'esperienza del diritto civil e del diritto pubblico e amministrativo. In ambito economico per Teoria della Regolazione si intende un programma di ricerca sorto in Francia all’inizio degli anni Settanta in cui l’attenzione del ricercatore è rivolta innanzitutto all’insieme delle regole e delle procedure, norme, consuetudini, leggi, che assicurano il funzionamento e la capacità di perdurare nel tempo del processo di accumulazione in un sistema capitalistico di produzione e alle cause che ne possono comportare la crisi o il fallimento. In ambito giuridico, invece, la regolazione spesso assume la variazione semantica di Regolamentazione, di tradizione anglosassone, che, a sua volta, rappresenta le modalità secondo le quali lo stato dovrebbe delegare la gestione dei servizi pubblici e collettivi alle imprese private a condizione di istituire degli agenti collettivi indipendenti, definite agenzie di regolazione. La Teoria della Regolazione francese spiega le ragioni per cui un sistema economico capitalista pur essendo improntato alla durata non può sottrarsi a delle crisi che ne interromperanno le ciclicità positive, introducendo periodi di crisi. Di conseguenza alcuni settori dell'economia (in particolare quelli da qui derivano pubblici servizi o che riguardano aree protette dei traffici economici) non possono essere lasciati al rischio dei default che interessano i mercati che operano secondo un principio di libera concorrenza ma necessitano di una fonte esterna al mercato che apporti delle correzioni alle asimmetrie del sistema di mercato libero concorrenziale. Secondo la Teoria della Regolamentazione, invece, i settori strategici dell'economia (energia, trasporti, assicurazioni, sanità) possono essere estromessi dalla sola gestione centralizzata e introdotti nel mercato secondo una logica commerciale, tuttavia, data l'importanza e la delicatezza dei servizi che essi rendono sarà necessario che lo stato, indirettamente, attraverso l'istituzione di organismi terzi e tecnici (Agenzia Indipendenti) mantenga un ruolo attivo. Anche la dottrina delle scienze sociali e delle scienze umane, in particolare la filosofia si è occupata del concetto di regolazione. Tali autori hanno soprattutto approfondito la relazione che intercorre tra lo spazio, la produzione e l'efficacia delle regole. Questa impostazione fornisce la possibilità di inserire la trattazione dell'argomento della tesi all’interno del contesto internazionale, caratterizzato, come noto, da un costante processo di convergenza economica e culturale tra i vari paesi del mondo, meglio noto come Globalizzazione. L'analisi si sposterà così alla funzione della Regolazione nel mercato globale e ai principali attori di tale attività regolativa: le organizzazioni internazionali e le imprese multinazionali. Gli spunti di indagine raccolti sino a qui consentiranno un'analisi della situazione attuale del mercato del lavoro italiano, in particolar modo si cercherà di vedere quali sono stati gli effetti della Globalizzazione su di esso e se l'attuale crisi economica abbia inciso ed in quale modo.
The word Regolazione can refer to two different meaning that originate respectively, the first in the research and reflections and the other in the deepening economic policy and experience of civil law and public law and administrative law. In the economic theory of regulation is deepend a research program originated in France in the early seventies where the focus of the researcher is primarily directed to all the rules and procedures, standards, laws that ensure functioning, withinin a capitalist system of production, the ability of the accumulation process to endure over time and causes that may lead to the crisis or failure. The French Theorie of Regolazione explains the reasons why a capitalist economic system while being directed to the duration can not escape the crisis that will interrupt the positive cycle, introducing periods of crisis. As a result, some sectors of the economy (particularly those derived from here or public services that affect protected areas of economic trade) can not be left to the risk of default affecting the markets that operate according to the principle of free competition but need an external source to the market leading corrections to the asymmetry of the system of free market competition. According to the theory of regulation, however, the strategic economic sectors (energy, transport, insurance, healthcare) can be ousted only by centralized management and introduced in the market according to a commercial logic. However, given the importance and sensitivity of the services that they provide, it will be necessary that the state, indirectly, through the establishment of third parties and Technical Agency (Independent) maintains an active role. Also the doctrine of the social sciences and philosophy in particular has deepened the concept of adjustment. These authors have mainly investigated the relationship between the space, the production and the effectiveness of the rules. This setting provides the opportunity for the discussion of this thesis within the international context, characterized, as is known, by a constant process of economic and cultural convergence between the various countries of the world, better known as globalization. The analysis will move so the function of the adjustment in the global market and the main actors of this regulatory activity: international organizations and multinational enterprises. The survey will examine the current situation of the Italian labor market, in particular will be esxamined which were the effects of globalization on it and if the current economic crisis has affected it and in which way.
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Guerrero, Pérez Gabriel José. "Función pública y laboralización. Teoría y praxis." Tesis, Universidad de Chile, 2015. http://www.repositorio.uchile.cl/handle/2250/130308.

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Abstract:
Memoria (licenciado en ciencias jurídicas y sociales)
Autor no autoriza el acceso a texto completo de su documento
La presente investigación tiene por finalidad hacer un análisis teórico y práctico del proceso de Laboralización de la Función Pública. Por tal, se comprende el proceso en virtud del cual se ha producido una interrelación entre el Derecho del Trabajo y el Derecho del Empleo Público, consistente en la incorporación de figuras e institutos del primero en los cuerpos normativos del segundo. Lo anterior, bajo la premisa de la concepción universal del trabajo como hecho único y social, lo que implica la existencia de principios y elementos comunes y cuya aplicación debiere ser indistinta, se trate de un empleado público o de un trabajador privado. Lo anterior, busca romper el histórico cisma que separa al Derecho Laboral del Derecho del Empleo Público, que, asilándose este último bajo la norma estatutaria, sistemáticamente ha desconocido la calidad de trabajadores a sus dependientes, excluyéndoles de gran cantidad de instituciones protectoras existentes en la norma laboral. Lo anterior no ha hecho sino que configurar una fuerte desigualdad en las condiciones de desempeño de funciones de dos clases de trabajadores que, en principio, responden a idénticas bases, a saber, un vínculo de subordinación y dependencia a cambio de una retribución en dinero. 17 La investigación se basará en un análisis teórico y práctico. En primer lugar se revisarán las instituciones que regulan el empleo público, para luego dar paso a una construcción teórica de la laboralización en tanto institución. Lo anterior, permitirá dar cuenta de un análisis de la experiencia nacional y comparada de la implementación de procesos de integración normativa - o laboralización - y así dar cuenta de la resulta de su implementación. En resumen, esta investigación constará de cuatro capítulos. El primero de ellos busca establecer el concepto de Función Pública, el cual es la piedra sillar de análisis en relación a la configuración de, entre otras cosas, la las relaciones de empleo público. Igualmente se analizarán los diversos modelos de función pública existentes, para así entender el ambiente macro en el cual se verifica la laboralización. El segundo capítulo busca especificar lo establecido el primero, definiendo los conceptos de Derecho del Empleo Público, Empleado Público, Estatuto Administrativo y Vínculo Estatutario; ya que estos son los institutos específicos de la Función Pública en los cuales se verifica materialmente el influjo laboralizador, de este modo, mediante su definición y contraste con sus pares conceptuales del Derecho Laboral, se mostrará la identidad basal entre ambos y se asentarán las premisas base del actuar laboralizador en cada área. El tercer capítulo abordará directamente a la laboralización, vista como sede teórica. Asentadas las bases que estructuran su campo de acción, se procurará entregar la sistematización del término en tanto su definición, clasificación, fundamentos y así como mediante la interconexión 18 que de este fenómeno se ha hecho con otros que discurren en paralelo en la escena administrativa, a fines de demostrar la efectiva o no vinculación entre estos y el concepto en análisis. Finalmente, el cuarto capítulo dará cuenta de un análisis de la implementación de políticas laboralizadoras en los diferentes sistemas comparados, tanto a nivel europeo como americano. Se procurará analizar casos de relevancia en tanto se consideren emblemáticos ya sea en relación a la reticencia a la recepción de la corriente, o a su abierta asimilación a esta misma o por su adecuada sistematización de las normas público y privadas en el desarrollo del tema, entre otros. Mismo ejercicio se efectuará con determinados modelos del continente americano, a efectos de verificar el progreso y asimilación de esta corriente a nivel vecinal. Finalmente, se dará cuenta de una lata revisión del caso chileno, ilustrando la historia plena de su función pública y de la interrelación que en sus diferentes momentos ha tenido con el proceso de laboralización, para así finalmente mostrar el escenario actual de la cuestión y establecer las conclusas respectivas
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del-Olmo-Ibáñez, María-Teresa. "Teoría y praxis de la biografía: Gregorio Marañón." Doctoral thesis, Universidad de Alicante, 2013. http://hdl.handle.net/10045/53125.

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Mezzetti, Luca. "Teoría e prassi delle transizioni costituzionali e del consolidamento democratico agli inizi del nuovo millennio." Pontificia Universidad Católica del Perú, 2014. http://repositorio.pucp.edu.pe/index/handle/123456789/116128.

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Oliveira, Heitor Coelho Franca de. "Marx na transição: sobre a relação entre teoria e práxis n\'A ideologia alemã." Universidade de São Paulo, 2017. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8133/tde-19052017-105602/.

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Abstract:
A presente tese toma por objeto a relação entre teoria e práxis, tal como foi tratada por Karl Marx em sua fase de transição, em especial no livro A ideologia alemã. Obra em que o autor afirma tanto a prioridade mais definitiva da práxis quanto a quase perfeita impotência da teoria especulativa, rejeitando a filosofia e suas questões para fazer a exigência de uma práxis e uma união imediata entre ela e a teoria, ela torna-se objeto privilegiado para os questionamentos quanto às consequências da afirmação de uma tal prioridade da prática para a filosofia, bem como qual poderia ser o papel de uma teoria que se pretenda em função da práxis. Assim, após algumas considerações iniciais e uma contextualização da obra, a investigação principia por uma análise da noção de práxis desenvolvida nA ideologia alemã, para assim chegar à forma de sua relação com a teoria, como lá desenvolvida; a noção central para esta análise sendo o que aqui se designa por primado da prática. Em seguida, este primado é desdobrado em suas consequências teóricas e para o papel da teoria, resultando dele em muitos aspectos o oposto do que se propunha. Por fim, apresentam-se, a partir do ressurgimento destas questões, duas críticas às concepções dA ideologia alemã, de Cornelius Castoriadis e Theodor Adorno, por meio das quais ilustra-se o caráter de transição deste texto e seus conceitos na obra marxiana, bem como alguns dos acertos e intuições que lhe sobrevivem no autor, e como incitação à reflexão para nós e nosso tempo.
The present thesis takes as its subject the relation of theory and praxis, such as presented by Karl Marx during his transitional period, specially in The German ideology. A work in which the author states the most definitive priority of praxis as well as theorys nearperfect impotence, rejecting philosophy and its questions make the demand for an immediate union of theory and praxis, it offers a privileged ground for questions regarding the consequences of affirming said priority of praxis to philosophy, as well as what could possibly be the role for a theory that intends to be at the service of praxis. Thusly, after a few considerations and giving a contextualization of the text, investigation begins by analyzing the notion of praxis developed throughout The German ideology, and in this way arriving at the form of its relation to theory; the main notion for this analysis being what is designated in this paper as the primacy of practice. Afterwards, this primacy itself us unfolded in all its consequences for theory and theorys role, with the results being often the opposite of what was intended. Lastly, two critiques of the German ideologys conceptions, by Cornelius Castoriadis and Theodor Adorno, are presented, by means of which one may illustrate the transitional character of said book and its concepts in the Marxian corpus, as well as how some of its best insights endure both in the authors latter works, and as a call to reflexion for us and our age.
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Frydendal, Pedersen Andreas. "Hørelæreundervisning – i teori og praksis : En intervjustudie av hørelærepedagogers syn på og håndtering av teori og praksis i sin musikkundervisning i videregående skole." Thesis, Karlstads universitet, Musikhögskolan Ingesund, 2012. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:kau:diva-16388.

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Abstract:
Hensikten med oppgaven er å få innsikt i hvordan ulike gymnasielærere i hørelærefaget anser og jobber med teoretiske og praktiske moment i sin undervisning. I relasjon til dette fokuserer oppgaven vider på læreres syn på forholdet mellom hørelære og instrumentalspill og sang. Tidligere forskning knyttet til dette emnet, har vist at det er ulikheter mellom hørelærepedagogers hensikt med sin undervisning, og hva som utføres praktisk i undervisningen. Med dette som utgangspunkt, har jeg som hensikt å få en innsikt i hvordan ulike lærere jobber med disse aspektene i egen hørelæreundervisning, samt hvilke tanker de har om dette i relasjon til generell undervisning i faget. Oppgaven har sitt teoretiske utgangspunkt i et multimodalt perspektiv, som innebærer at mennesker tilegner seg kunnskap gjennom flere former for tegn og modaliteter. Videre har oppgaven også et didaktisk-pedagogisk perspektiv, med fokus på pedagogiske og didaktiske metoder i ulike læreres hørelæreundervisning. Undersøkelsen har blitt gjennomført i form av observasjoner og kvalitative intervjuer av ulike lærere og deres undervisning. Resultatene viser at samtlige informanter anser det som viktig å ha balanse og sammenheng mellom teoretisk og praktisk arbeid i hørelæreundervisningen. Videre anser samtlige informanter forholdet mellom hørelære og instrumentalspill og sang som svært viktig. Inkludering av elevenes hovedinstrument i undervisningen trekkes fram som en gunstig metode for å tydeliggjøre dette. Benyttelsen av slikt arbeid er dog ulik i de respektive informantenes undervisning, da det krever forutsetninger som ikke ligger til rette hos et flertall av lærerne.
The purpose of this study is to gain insight into how different teachers in ear training consider and work with theoretical and practical elements, in their teaching in Swedish and Norwegian high schools. Furthermore, the study also focuses on how the teachers consider the relationship between ear training and instrumental playing and singing. Prior research on this topic shows that there are differences among ear training teachers, between the purpose of their teaching, and what is done practically. With this in mind, my aim is to gain an insight in how different teachers work with these aspects in their own teaching. I also wish to get more knowledge of how they view these aspects in relation to the general teaching of ear training. The study has its theoretical basis in a multimodal perspective, which means that people  acquire knowledge through multiple forms of signs and modalities. Furthermore, the study also has a didactic-pedagogical perspective, focusing on the pedagogical and didactic methods of different teachers in the subject of ear training.   The survey has been conducted in the form of qualitative interviews with various teachers, as well as observations of their teaching. The results indicate that all the informants consider it important to have balance and coherence between theoretical and practical work in ear training. Furthermore, all informants consider the relationship between ear training and instrumental music and singing as very important. Inclusion of the students own instruments in ear training lessons, is emphasized as a beneficial method for working with this aspect. The degree to which this method is utilized, is however expressed as different among the informants. Working so, however, requires certain conditions, that are sometimes missing.
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CANDIDO, ALESSANDRO. "CONFINI MOBILI. IL PRINCIPIO AUTONOMISTA NEI MODELLI TEORICI E NELLE PRASSI DEL REGIONALISMO ITALIANO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/887.

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Abstract:
Il lavoro indaga lo sviluppo del principio di autonomia nella teoria e nelle prassi del regionalismo italiano, con lo scopo di dimostrare come oggi risulta piuttosto difficile individuare un modello preciso per l’Italia. Il regionalismo, infatti, è sempre stato considerato come fattore strumentale a perseguire obiettivi estranei all’autonomia, senza però trovare un adeguato riscontro nel concreto assetto dei rapporti tra centro e periferia. Come lo studio ha cercato di dimostrare, le motivazioni di tale difficoltà, di natura storica e, soprattutto, politica, si possono rintracciare ripercorrendo le tappe del movimento regionalista: dal periodo risorgimentale di formazione dello Stato italiano alla Costituente; dalla lunga fase di inattuazione delle Regioni alle riforme costituzionali del 1999 e del 2001. Dal quadro attuale emerge un diritto regionale “confuso”, immagine sbiadita (e stravolta) del disegno realizzato a grandi linee – e frettolosamente – con la modifica del Titolo V della Costituzione. La realtà dimostra che, per valorizzare il principio di autonomia regionale, occorrerebbe un cambiamento culturale nella classe dirigente italiana. Se ciò non dovesse accadere, il regionalismo (o, come confusamente viene oggi chiamato, il federalismo) rimarrebbe ancora a lungo privo di un modello.
The study investigates the development of the autonomy principle in the theory and praxis of the Italian regionalism. It aims at demonstrating the difficulty in finding an adequate model to Italy nowadays. In fact, regionalism has always been considered as an instrument to reach goals that are extrinsic to autonomy. Nevertheless, it is not to be found in the concrete structure of the relationship between State and regions. As the study intend to focus on, the historical and mainly political reasons can be found by following the different steps of the regionalist movement: from the Risorgimento, when the Italian state was born, to the Costituente; from the long period of failure in the realization of the regions to the constitutional reforms in 1999 and 2001. The current situation shows a “confused” regional law, a faded and upset image of the project hastily outlined by modifying the Titolo V of the Constitution. It is a matter of fact that a cultural change in the Italian ruling-class should be necessary in order to evaluate the principle of regional autonomy. Otherwise, regionalism (or federalism, as it is confusedly called today) would remain without a model for a long time.
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CANDIDO, ALESSANDRO. "CONFINI MOBILI. IL PRINCIPIO AUTONOMISTA NEI MODELLI TEORICI E NELLE PRASSI DEL REGIONALISMO ITALIANO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/887.

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Abstract:
Il lavoro indaga lo sviluppo del principio di autonomia nella teoria e nelle prassi del regionalismo italiano, con lo scopo di dimostrare come oggi risulta piuttosto difficile individuare un modello preciso per l’Italia. Il regionalismo, infatti, è sempre stato considerato come fattore strumentale a perseguire obiettivi estranei all’autonomia, senza però trovare un adeguato riscontro nel concreto assetto dei rapporti tra centro e periferia. Come lo studio ha cercato di dimostrare, le motivazioni di tale difficoltà, di natura storica e, soprattutto, politica, si possono rintracciare ripercorrendo le tappe del movimento regionalista: dal periodo risorgimentale di formazione dello Stato italiano alla Costituente; dalla lunga fase di inattuazione delle Regioni alle riforme costituzionali del 1999 e del 2001. Dal quadro attuale emerge un diritto regionale “confuso”, immagine sbiadita (e stravolta) del disegno realizzato a grandi linee – e frettolosamente – con la modifica del Titolo V della Costituzione. La realtà dimostra che, per valorizzare il principio di autonomia regionale, occorrerebbe un cambiamento culturale nella classe dirigente italiana. Se ciò non dovesse accadere, il regionalismo (o, come confusamente viene oggi chiamato, il federalismo) rimarrebbe ancora a lungo privo di un modello.
The study investigates the development of the autonomy principle in the theory and praxis of the Italian regionalism. It aims at demonstrating the difficulty in finding an adequate model to Italy nowadays. In fact, regionalism has always been considered as an instrument to reach goals that are extrinsic to autonomy. Nevertheless, it is not to be found in the concrete structure of the relationship between State and regions. As the study intend to focus on, the historical and mainly political reasons can be found by following the different steps of the regionalist movement: from the Risorgimento, when the Italian state was born, to the Costituente; from the long period of failure in the realization of the regions to the constitutional reforms in 1999 and 2001. The current situation shows a “confused” regional law, a faded and upset image of the project hastily outlined by modifying the Titolo V of the Constitution. It is a matter of fact that a cultural change in the Italian ruling-class should be necessary in order to evaluate the principle of regional autonomy. Otherwise, regionalism (or federalism, as it is confusedly called today) would remain without a model for a long time.
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Ferner, Herman. "Fackets skadeståndsansvar för olovliga stridsåtgärder : Skadeståndsbedömningen i teori och praxis." Thesis, Uppsala universitet, Juridiska institutionen, 2013. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-200621.

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Abstract:
Syftet med denna uppsats är att undersöka hur frågan om fackets skadeståndsansvar för olovliga stridsåtgärder är reglerat i svensk rätt och hur frågan hanteras i praktiken, samt hur dessa båda frågor förhåller sig till varandra. Alltså dels hur regleringen formulerats genom lagtext och förarbeten och dels hur frågan har hanterats i praktiken. Fokus har lagts på bestämmandet av skadeståndets storlek. För att ge en någorlunda heltäckande bild av det frågekomplex som ska undersökas görs först en kortare genomgång av begreppet olovliga stridsåtgärder, i bred bemärkelse, och förutsättningarna för en facklig organisations ansvar för dessa som en bakgrund till frågorna om skadeståndsregleringen. Därefter diskuteras de skadeståndsregler som är tillämpliga på olovliga stridsåtgärder. Här undersöks dels skadeståndsreglerna i MBL men även Skadeståndslagen (1972:207) (SkL) och allmänna skadeståndsrättsliga frågor behandlas, dels i de delar de är tillämpliga i skadeståndsbedömningen för olovliga stridsåtgärder och dels för att möjliggöra en jämförelse av MBL:s skadeståndsregler och övrig skadeståndsrätt. Därefter behandlas jämkningsreglerna i både MBL och SkL och MBL:s regler med en motsvarande jämförelse dem emellan. Efter detta behandlas helt kort den processuella regeln i Rättegångsbalken (1942:740) (RB) 35:5 som nära anknyter till frågorna om skadeståndsbedömning och jämkning och som haft relativt stor betydelse i praxis. Därefter görs en genomgång av praxis från både före och efter MBL:s införande. Genomgången är tänkt att vara heltäckande och omfattar ett stort antal fall. I och med att undersökningen är så omfattande och därmed ställer särskilda krav på presentationen görs en särskild genomgång av den metodik som använts i genomgången av praxis och i presentationen av densamma i avdelning 6.2. Slutligen görs en sammanfattning och några avslutande reflektioner.
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Lopez, Dolores Romero. "Una relectura del modernismo en el ambito de la literatura comparada teoria y praxis." Thesis, University of Nottingham, 1997. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.360525.

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Alves, Luciana Rodrigues. "A elaboração da teoria critica da sociedade segundo Lukas e Horkheimer." [s.n.], 2004. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/278941.

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Abstract:
Orientador: Marcos Nobre
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
Made available in DSpace on 2018-08-04T02:05:35Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Alves_LucianaRodrigues_M.pdf: 4750336 bytes, checksum: 3b6f52d69544f96d77d4cbae6bf3b74f (MD5) Previous issue date: 2004
Resumo: O presente trabalho trata privilegiadamente da elaboração da teoria crítica da sociedade por Max Horkheimer na década de 1930. O interesse por este tema se deve à riqueza deste projeto de conhecimento crítico, interdisciplinar e conectado à práxis revolucionária. Devemos esclarecer, contudo, que este conceito de crítica possui dois momentos que optamos por caracterizar como materialismo interdisciplinar, de 1930 a 1937, e teoria crítica, de 1937 a 1940. Não podemos nos esquecer de mencionar, além disso, o quanto este modelo é tributário da crítica elaborada por G. Lukács em História e consciência de classe
Abstract: The present work treats precisely the elaboration of the critical theory of society by Max Horkheimer in the 1930's. The interest on this theme is due to the richness presented by this critical project of knowledge, also interdisciplinary and connected to revolutionary praxis. We shall clarify, however, that this concept of critique is constituted by two moments that we have decided to characterize as interdisciplinary materialism, ITom 1930 to 1937, and critical theory, ITom 1937 to 1940. We cannot forget to mention that this model is based on the critique G. Lukács created in his History and class consciousness
Mestrado
Filosofia
Mestre em Filosofia
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Ordenes, Hermosilla Héctor. "Jóvenes, rebeldes y armados. Teoría, identidad y praxis del MAPU- Lautaro." Tesis, Universidad de Chile, 2007. http://repositorio.uchile.cl/handle/2250/110416.

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Abstract:
Informe de Seminario para optar al grado de Licenciado en Historia
Seminario de grado: Identidad e historicidad en Chile contemporáneo
Es así como el objetivo principal de este trabajo es lograr entender los procesos internos, y la relación que éstos guardan con los externos, que aclaren las razones que el MAPU-Lautaro tuvo para proseguir en la lucha armada contra el Estado, en medio de un contexto desfavorable tanto a nivel nacional (con un plebiscito y una elección presidencial que logra un record histórico de participación ciudadana electoral) como internacional (la caída de los socialismos reales y el desprestigio que éstos sufren en el mundo entero, subsistiendo unos pocos bastiones que se niegan a sucumbir ante las circunstancias).
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TACCARDI, CRISTIANA. "UN REATO SENZA "CONFINI": LA TRATTA DI ESSERI UMANI DAI MODELI TEORICI ALLA PRASSI APPLICATIVA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/122448.

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Abstract:
La ricerca ha l’obiettivo di analizzare la disciplina penale della tratta di persone come settore paradigmatico della scienza penale multi-livello, in un’ottica di miglioramento della strategia di prevenzione e repressione di tale fenomeno criminale. A tal fine vengono affrontate alcune delle più urgenti problematiche sottese all'argomento in esame, quali la difficile definizione dei rapporti tra il reato di tratta e il reato di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, nonché la caratteristica della fattispecie de qua di reato di natura transnazionale. A fronte dei numerosi strumenti di contrasto già predisposti dalla disciplina vigente e della persistente ineffettività della tutela, lo studio approfondisce il tema della natura transnazionale del reato di tratta e della necessità di un approccio che vada oltre la mera armonizzazione comunitaria delle legislazioni nazionali e la cooperazione inter-statale. Il mutamento dello “spazio giuridico” entro cui si muovono le questioni messe in gioco dalle forme di criminalità meta-nazionale, tra le quali si inserisce la tratta, mette in crisi il postulato dell’inerenza del diritto penale alle prerogative della sovranità statale. In ragione di ciò, verranno indagate le possibilità di delineare una nuova territorialità europea, come presupposto di una competenza penale diretta delle Istituzioni in materia di reati transnazionali. Si vuole, in breve, approfondire il tema del c.d. diritto penale europeo, consapevoli dei limiti di cui sono attualmente affetti i processi di produzione normativa europea. Di fronte a fenomeni di criminalità transnazionale grave, quale la tratta degli esseri umani, appare ancora più urgente la necessità di trasporre, a livello europeo, quel nucleo condiviso di scienza penale, imprescindibilmente legato alla tutela dei beni giuridici e al rispetto dei diritti umani.
The aim of this research is to analyse the criminal legislation of human trafficking as a paradigmatic area of multi-level criminal science, seeking to improve the strategy of prevention and repression of this criminal phenomenon. Some of the most relevant issues related to this topic are addressed in order to do so, such as the difficult definition of the relationship between human trafficking and smuggling of migrants, as well as the characteristic of trafficking as a transnational crime. In the light of the numerous legislative instruments already in place to combat trafficking and the persistent ineffectiveness of legal protection, the study focuses on the transnational nature of the crime of trafficking and the need for an approach that goes beyond the EU harmonisation of national laws and inter-State cooperation. The changing 'legal space' within which the issues raised by meta-national forms of crime, among which trafficking is included, challenge the postulate of the inherence of criminal law to the prerogatives of State sovereignty. Therefore, the possibilities of delineating a new European territoriality, as a prerequisite for a direct criminal competence of the Institutions in the field of transnational crimes, will be investigated. The topic of European criminal law will be explored in depth, aware of the limits that the processes of European law production currently suffer from. In the face of serious transnational crime phenomena, such as trafficking in human beings, the need to transpose, at a European level, that shared core of criminal science, unavoidably linked to the protection of legal goods and respect for human rights, appears even more urgent.
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Abarca, Obregón Gloria María. "La praxis de educación para la paz desde la paz holística." Doctoral thesis, Universitat Jaume I, 2014. http://hdl.handle.net/10803/669085.

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Abstract:
Esta tesis se basa en preguntas de investigación y supuestos vistos entre la teoría y la práctica, observando su proceso en una propuesta de Educación para la Paz desde una perspectiva holística y cómo esta contribuye a transformar la violencia a través de espacios de paz generados por prácticas de paz en el aula. Así mismo, esta investigación intenta buscar y dialogar con la práctica y teoría para construir una nueva escuela, una escuela para la paz.. Para ello, retoma el estudio de nuevos paradigmas como: la paz holística, las paces transracionales, hacer las paces y el giro epistemológico. Todos ellos nos proponen empezar a insertar nuevos modelos de leer el mundo y actuar en él, permitiendo incorporar diferentes dimensiones de la paz, como son la paz interna, la paz social-política y la paz ecológica. El trabajo de investigación se divide en dos partes: una, teórica y, otra, práctica. La primera, se basa en un análisis teórico de la Educación para la Paz y su contexto. Y la segunda, aborda los antecedentes prácticos de la Educación para la Paz con alumnos y, posteriormente, la puesta en práctica de ¿Prácticas de paz¿. Se divide en seis capítulos, tres teóricos y tres derivados de la práctica a través del desarrollo de la investigación, los cuales se componen de la siguiente manera: Parte I: Marco Teórico I. Educación para la paz una visión general. II. Educación para la Paz en México e Iberoamérica. III. Educación para la paz desde una visión Holística. Parte II.- La práctica (praxis) IV. Antecedentes prácticos y metodológicos. V. La mirada en los profesores ( descripción del proyecto Prácticas de Paz) VI. Siguiendo procesos ( Análisis y reflexiones de la propuesta ¿Prácticas de paz¿ ) Esta tesis es un espacio de reflexión y sistematización de una propuesta donde la Educación para la Paz se ve inserta en la espiral de la paz, para crear espacios y prácticas de paz a través del diálogo que se lleva entre la teoría y la práctica. En el primer capítulo, da una visión general de la Educación para la Paz gracias a un recorrido histórico que enmarca la presente tesis en un contexto específico. A partir de las investigaciones realizadas por autores como Xesús Jares, Alicia Cabezudo y José Tuvilla, se retoman las principales características de Educación para la Paz y se muestra que no hay una sola manera de entenderla, ni estudiarla, pero que sí que tienen en común el trabajo por la paz a través de la educación. Para llevar a cabo el desarrollo de este capítulo, se presentaron las cuatro olas, o momentos, que propone Xesús Jares: la Escuela Nueva, la creación de la UNESCO, la Noviolencia y la Investigación para la Paz. En un diálogo con las visiones de Alicia Cabezudo y José Tuvilla, así como un recorrido de las principales propuestas de educadores por la paz, como Betty Reardon, Ian Harris, Xesús Jares, Alicia Cabezudo, José Tuvilla, Calo Iglesias, Paco Cascón y Alfonso Fernández Herrería. Además, se exponen los enfoques educativos previos a Educación para la Paz, que ya contaban con características de la misma, para llegar a la relación de Educación para la Paz. En el segundo capítulo, ¿Educación para la Paz en México e Iberoamérica¿, se contextualiza la Educación para la Paz de manera específica en México y después en Iberoamérica, ya que servirá de base para entender y explicar la práctica realizada de la propuesta ¿Prácticas de paz¿ en México y España. En este capítulo, se inicia con la Doctorado Universitario Internacional en Estudios de Paz, Conflictos y Desarrollo. La praxis de Educación para la paz desde la paz holística trayectoria de la educación en México desde la educación Prehispánica hasta la actualidad. Además, se da a conocer la formación docente inicial y continua en México, realizada tanto en las normales como en las universidades. Posteriormente se presenta un recorrido histórico de Educación para la Paz en México e Iberoamérica a través de la Educación Popular, la Educación en Derechos Humanos, la Educación para la Paz y la reflexión sobre ellos. Acompañado este capítulo por autores y autoras como Margarita Zorrilla, Miguel León Portilla, María Guadalupe Abrego, Susana Quintanilla, Pilar Gonzalbo, todos ellos historiadores y en el recorrido de Latino América se recurrió principalmente a educadores como Gloria Ramírez, Virginia Alvear, Raúl Mejía, José Tuvilla, Abraham Magendzo, Ana María Rodino, Betty Reardon, Silvia Conde y Paulo Freire principalmente. El tercer capítulo se centra en la propuesta de Educación para la Paz desde una visión holística. Para ello, se desarrollan el concepto de paz desde las diferentes posturas y escuelas, a través de las aportaciones de Johan Galtung, Francisco Muñoz, Ian Harris, y se presentan las dos propuestas de paz en las que se basa esta tesis: Hacer las Paces, de Vicent Martínez Guzmán, y las Paces Transracionales, de Wolfgang Dietrich. Así mismo, se retoma la concepción de Paz Holística y sus dimensiones basadas en las aportaciones de Alfonso Fernández Herrería y José Tuvilla, a través de la paz interna, la paz social-política y la paz ecológica. Por lo que respecta a la parte práctica, en el capítulo cuarto se dan a conocer los antecedentes metodológicos y prácticos que sirvieron para la construcción de la propuesta ¿Prácticas de Paz¿. El capítulo quinto aborda la propuesta de ¿Prácticas de Paz¿, su contexto, metodología, desarrollo, y proceso llevado a cabo en los dos centros donde se realizó: en la Escuela Primaria John F. Kennedy (Ciudad de México, México) y en el Colegio Grans i Menuts (Castellón, España). Además de dar a conocer la estructura tanto de la propuesta como de la investigación de la cual se desprende esta tesis. El sexto capítulo constituye el desarrollo del proceso de reflexión y análisis de la propuesta ¿Prácticas de Paz¿ llevado a cabo por los profesores, profesoras e investigadora. Este análisis fue de tipo cualitativo, con una metodología deductiva-inductiva,que tomó los supuestos iniciales de la investigación, sus preguntas, y se enriqueció con la fase inductiva que ofrecieron los propios registros. Así, quedó agrupado este análisis en dos apartados: -Análisis del proceso de la propuesta ¿Prácticas de Paz¿ y de la Investigación -Análisis conceptual y de impacto en los docentes, alumnos y alumnas. Este apartado contiene un análisis más conceptual y focalizado en los participantes de la propuesta (docentes, alumnos y alumnas) integrado por las dimensiones de: Dimensión conceptual, dimensión docente y dimensión alumnos-alumnas. Para finalmente llegar a diversas conclusiones al respecto de cada dimensión pero sobretodo ver que la propuesta ¿Prácticas de paz¿ fomentó la creación de espacios de paz a través de espacios de encuentro y de diálogo, entre y con los docentes, alumnos, alumnas, además que propició la generación de redes y el espacio de encuentro con las diferentes dimensiones de la paz.
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Dejo, Bendezú Juan Miguel. "Mentalidades teoría y praxis para su aplicación a la historia del Perú." Pontificia Universidad Católica del Perú, 2014. http://repositorio.pucp.edu.pe/index/handle/123456789/114284.

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Nielsen, Peter. "Økonomi, økonomisk fornuft og nyliberalismen : en kritik af økonomisk teori og praksis /." Roskilde : Institut for samfundsvidenskab & erhvervsøkonomi, 2003. http://rubdoc.ruc.dk/epublisher/document.asp?func=view&id=136.

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Karlsson, Tatjana. "Gränslandet mellan marknadsrätt och avtalsrätt : transaktionstestet gentemot 39 § avtalslagen i teori och praxis." Thesis, Örebro universitet, Institutionen för juridik, psykologi och socialt arbete, 2012. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:oru:diva-23729.

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Mebius, Sonia Maria Castricini Biscacio. "Educação a distancia via web : a construção da praxis pedagogica atraves da teoria, do fazer dos pioneiros e da propria pratica." [s.n.], 2005. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/253153.

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Abstract:
Orientador: Vani Moreira Kenski
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Educação
Made available in DSpace on 2018-08-05T04:03:30Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Mebius_SoniaMariaCastriciniBiscacio_D.pdf: 2997614 bytes, checksum: 2ad4596956d50890cafa214c5141ce82 (MD5) Previous issue date: 2005
Résumé: Cette étude est le résultat d'une recherche qui englobe des aspects théoriques, pratiques et de réflexion, à propos de la construction de la praxis pédagogique dans le domaine de l'éducation à distance, via le web. En partant des questions provocatrices: - 1. À quoi servent les pratiques des enseignants qui ont l'expérience du vécu, concernant à l'éducation à distance, par voie du web? 2. Sur quelles théories et méthodologies, qui offrent de l'appui et de l'orientation à la formation de ces mêmes enseignants, ces pratiques, sont-elles supportées? - mon hypothese de travail c'est que les expériences de l'éducation à distance, via le web, analysées et en processus, bien que débutantes, sont-elles, en fait, très importantes à trouver des indices pour améliorer, d'une façon remarquable, le profit du potentiel du web et à en obtenir de nouvelles possibilités et de meilleurs résultats, concernant l'Éducation. Pourtant, ça ne se fait pas sans réserve: il faut remarquer que la vraie apprentissage de cette nouvelle modalité d'éducation ne se fait qu'à travers la praxis pédagogique. En endossant cette Résumé: ligne de pensée, je soutiens que la formation de l'enseignant qui pratique l'éducation à distance, via le web, aussi que celle de l'enseignant qui pratique l'éducation en présence ont, toutes les deux, besoin d'être supportées sur une espèce de rationalité émancipatrice qui engage une effective articulation entre théorie, pratique et réflexion. En outre, il faut que tout cela se passe comme un processus de développement professionnel continu qui vise à transformer l'enseignant en chercheur toujours critique de sa propre pratique
Resumo: Este trabalho é resultado de uma investigação envolvendo aspectos teóricos, práticos e reflexivos sobre a construção da práxis pedagógica na educação a distância via web. Partindo das questões desencadeadoras - 1. Qual a importância das práticas vivenciadas por educadores que estão experimentando a educação a distância via web? 2. Que bases teórico-metodológicas propiciam apoio e orientam a formação do educador que assume a prática da educação a distância via web? -, a hipótese de trabalho que assumo é que as experiências de educação a distância via web em andamento, vivenciadas e analisadas, mesmo que incipientes, são importantes para encontrarmos indícios de uma melhor forma de aproveitar o potencial da web, para melhorar as possibilidades e os resultados da educação. Todavia, ressalto que a aprendizagem significativa dessa nova modalidade de educação se dá na práxis pedagógica. Assumindo essa linha de entendimento, acredito que tanto a formação do educador, que realiza a educação a distância, via web, como a do educador da modalidade presencial precisam estar apoiadas em um tipo de racionalidade emancipatória, que implique a articulação efetiva teoria?prática?reflexão. Além disso, torna-se imprescindível que seja um processo de desenvolvimento profissional contínuo, que faça do professor um pesquisador de sua prática
Abstract: This work is the result of investigation involving theoretical, practical and reflexive aspects about the construction of the pedagogical praxis in distance education via the web. This result is reached by means of the following questions - 1. What are the contributions could be given by educators with experience in distance education? 2. What are the theoretical and methodological bases that provide support for distance learning and support for the educator to be oriented to the practice of distance education teaching via the web? - the hypothesis I assume is that distance education via web experiments, analysis, and processes are incipient but important in finding evidence of a better way to make proper use of web potential therefore increasing possibilities and having better results in overall education. Nevertheless, I point out that the significance of learning in this new modality of education occurs in the pedagogical praxis. Assuming this line of understanding, I believe that both distance education via web and the classroom-based course must be supported by an emancipator rationality, which implies an effective theoretical-practical-reflexive articulation. Besides it is indispensable that it could happen in a continuous professional development, which could make the teacher a researcher in his practice
Doutorado
Politicas de Educação e Sistemas Educativos
Doutor em Educação
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Brolinson, Johannes. "Allmänna rättsprinciper i teori och praktik : En analys av praxis i ljuset av rättsfilosofin." Thesis, Uppsala universitet, Juridiska institutionen, 2018. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-363396.

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Abstract:
Allmänna rättsprinciper i HD och HFD:s praxis har analyserats i syfte att ta reda på vilken typ av normer de allmänna rättsprinciperna är och vilken plats de har i svensk rätt. Resultatet har jämförts med förklaringsmodeller från Aarnio, Dworkin, Tuori och Zahle avseende principers ursprung och egenskaper. Detta har visat att de rör sig om en väldigt heterogen grupp både vad gäller ursprung, egenskaper och tillämpning. På grund av detta säger det inte särskilt mycket om en norm att den klassificeras som en allmän rättsprincip. De gemensamma drag som dock går att se är att många av principerna är mycket gamla och befästs mer och mer och fått en allt viktigare roll ju längre tiden går.
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