Journal articles on the topic 'Teoria della pratica'

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Pidone, Valerio, and Emanuele Mazzone. "Il prezioso contributo dei proverbi nella pratica clinica ericksoniana." IPNOSI, no. 2 (January 2022): 41–68. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2021-002003.

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Abstract:
Erickson utilizzava i proverbi nella pratica clinica per trasmettere messaggi terapeutici attraverso un linguaggio condiviso, basato sull'esperienza. Il presente contributo, di carattere paremiologico, offre una descrizione delle origini storiche, delle fonti e della gnomica del proverbio, della sua diffusione geografica e analizza la struttura linguistica che ne è matrice: la metafora. L'articolo indaga il significato simbolico del proverbio con riferimento alle teorie cognitive, alle conoscenze neu-roscientifiche, alla teoria della mente e agli archetipi di Jung e si sofferma sul suo utilizzo nella pratica clinica ericksoniana.
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2

Rebughini, Paola. "Teoria e pratica della pace." Quaderni di Sociologia, no. 48 (December 1, 2008): 169–72. http://dx.doi.org/10.4000/qds.848.

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Arezzo, Anna. "Teoria e pratica della tolleranza nel Medioevo." Quaestio 14 (January 2014): 334–40. http://dx.doi.org/10.1484/j.quaestio.5.103620.

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4

Baudry, Francis. "La psicologia dell'Io, 1950-2010: stasi o evoluzione?" PSICOANALISI, no. 2 (February 2013): 11–44. http://dx.doi.org/10.3280/psi2012-002002.

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Abstract:
L'articolo si propone di illustrare le idee centrali di Hartman, Kris e Loewenstein nei primi anni '50 e di mostrare come siano servite a strutturare quella che era stata fino ad allora un'impresa terapeutica alquanto caotica. Nella seconda parte l'autore analizza come dall'idea dell'analisi terapia del singolo si siano sviluppati altri punti di vista la persona Inserire riassunto di massimo 10 righe, soprattutto in Inghilterra e in Francia. Questi nuovi sviluppi si sono soffermati sul ruolo delle prime relazioni oggettuali con i contributi dei kleiniani e di Winnicott e sull'importanza della fase pre-edipica dello sviluppo. Nella terza parte l'Autore esamina brevemente come la pratica della cosiddetta psicologia dell'Io si sia silenziosamente evoluta, senza aver tuttavia dato vita a una nuova teoria ed esamina le conseguenze della disconnessione tra teoria e tecnica.
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5

FRANGENBERG, THOMAS. "EGNATIO DANTI'S OPTICS. CINQUECENTO ARISTOTELIANISM AND THE MEDIEVAL TRADITION." Nuncius 3, no. 1 (1988): 3–38. http://dx.doi.org/10.1163/182539188x00014.

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Abstract:
Abstract<title> RIASSUNTO </title>Il presente articolo riguarda le fonti della teoria ottica presente nelle edizioni della Prospettiva di Euclide (1573) e de Le Due Regole della Prospettiva Pratica del Vignola (1583), curate da Egnazio Danti (1536-1586). Danti si basa ampiamente su un commentario aristotelico del tempo. Accetta in misura molto limitata l'ottica medievale e rifiuta alcuni concetti fondamentali della teoria medievale della visione. Questo saggio dimostra in maniera esemplare l'influenza dell'aristotelismo nel XVI secolo ed è, insieme, un tentativo di ulteriore conferma delle analisi compiute da Charles B. Schmitt sul ruolo di Aristotele nel pensiero del Cinquecento.
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Erba, Sergio. "Clinica, teoria, metodo nella terapia e nella formazione." RUOLO TERAPEUTICO (IL), no. 116 (February 2011): 51–57. http://dx.doi.org/10.3280/rt2011-116006.

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Crameri, Stefania. "GRUPIT: un dialogo tra pratica e teoria." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): 117–30. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.06.

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Abstract:
L’insegnamento dell’italiano nelle scuole elementari del Grigioni tedescofono è contestato. In risposta a ciò nel 2019 è stato lanciato il progetto Gruppo di sperimentazione didattica per l’italiano L2 con l’obiettivo di promuovere la materia italiano L2. A tale scopo è stata instaurata una rete di collaborazione tra insegnanti di scuola elementare e Alta scuola pedagogica dei Grigioni, creando così un dialogo tra teoria e pratica. Inizialmente si sono sondate varie forme di collaborazione per capire quali fossero le più apprezzate, praticabili ed efficaci. Ciò ha gettato le basi per un successivo sviluppo della disciplina italiano L2 improntato sulla ricerca-azione, valorizzando così la figura dell’insegnante quale esperta/o della pratica che contribuisce in maniera importante allo sviluppo teorico.
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Erba, Sergio. "Clinica, teoria, metodo nella terapia e nella formazione." RUOLO TERAPEUTICO (IL), no. 122 (February 2013): 62–68. http://dx.doi.org/10.3280/rt2013-122005.

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Abstract:
In questa sezione il direttore della rivista trae spunto da vignette e situazioni cliniche attinte dalla sua pratica di terapeuta e formatore per illustrare aspetti della teoria clinica de Il Ruolo Terapeutico.
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Ferenczi, Sŕndor, and Otto Rank. "Prospettive di sviluppo della psicoanalisi. Sull'interdipendenza tra teoria e pratica (1923 [1924])." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (December 2012): 487–538. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-004001.

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Abstract:
Dopo una Nota redazionale, viene tradotta integralmente per la prima volta in italiano e con una nuova traduzione la monografia Prospettive di sviluppo della psicoanalisi. Sull'interdipendenza tra teoria e pratica di Sándor Ferenczi e Otto Rank, scritta nel 1923 e pubblicata nel 1924 (precedentemente erano stati tradotti in italiano solo i capitoli 1, 3 e 5, pubblicati nel terzo volume dei Fondamenti di psicoanalisi dell'editore Guaraldi nel 1974 e delle Opere dell'editore Raffaello Cortina nel 1992). Viene anche pubblicata una postfazione di Michael Turnheim a una ristampa tedesca dell'editore Turia & Kant di Vienna del 1996. Prospettive di sviluppo della psicoanalisi rappresenta una importante tappa del dibattito sulla teoria della tecnica psicoanalitica, e mostra come giŕ agli inizi degli anni 1920 fossero ben presenti alcune tematiche discusse attualmente all'interno del movimento psicoanalitico.
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Galli, Pier Francesco, and Alberto Merini. "Tracce. Storie e persone." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (March 2021): 143–46. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-001010.

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Abstract:
Vengono riprodotti alcuni brani di un seminario tenuto il 30 maggio 1992 alla scuola Il Ruolo Terapeutico di Milano, che lo ha pubblicato nel 1996 col titolo La persona e la tecnica. Appunti sulla pratica clinica e la costruzione della teoria psicoanalitica e che è stato ristampato nel 2002 dall'editore FrancoAngeli con aggiunte e integrazioni. In queste pagine vengono fatte alcune riflessioni sul problema della ricostruzione storica in psicoanalisi, sottolineando come sia indispensabile non basarsi solo sulla storia ufficiale, scritta, ma che sia di fondamentale importanza conoscere anche la storia affettiva e le vicissitudini di vita delle persone che sono state protagoniste nella costruzione teorica. La storia emozionale, trasmessa attraverso canali informali, è un elemento costitutivo della definizione stessa della disciplina psicoanalitica.
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Macaluso, Mercurio Albino. "L'uso della concentrazione nel lavoro sui sogni in psicoterapia della Gestalt." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (October 2011): 35–44. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-001004.

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Abstract:
Secondo gli autori di Teoria e pratica della terapia della Gestalt, il sogno č un atto creativo del sé, in cui le situazioni incompiute che tendono alla chiusura si manifestano attraverso il linguaggio pre-verbale delle immagini. Il sogno costituisce una risorsa essenziale per la terapia, in quanto via d'accesso privilegiata alla comprensione delle modalitŕ di contatto della persona e strumento potente per favorire una migliore integrazione dell'esperienza. Oltre ai classici metodi elaborati da Frederick Perls e da Isadore From, vi č un'ulteriore modalitŕ gestaltica di lavoro sui sogni, basata sulla tecnica della concentrazione, che troviamo menzionata nei testi fondanti della psicoterapia della Gestalt. L'articolo propone una rivalutazione di tale modalitŕ, stranamente caduta nell'oblio.
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Yontef, Gary. "L'atteggiamento relazionale nella teoria e nella pratica della terapia della Gestalt." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (January 2016): 111–29. http://dx.doi.org/10.3280/gest2015-001009.

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Pellai, Alberto. "Prevenzione e psicoterapia. Potenzialitŕ e strategie di intervento in base al modello cognitivista." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2012): 48–65. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-001004.

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Abstract:
L'articolo presenta teorie e modelli di intervento finalizzati alle strategie di prevenzione primaria e secondaria rivolte alla promozione della salute in etŕ evolutiva. In particolare vengono analizzate azioni preventive che sono l'applicazione pratica degli assunti teorici presenti nella teoria dell'attaccamento di J. Bowlby, oltre ad interventi promossi in ambito scolastico e rivolti sia ai bambini, che agli adolescenti. Una particolare attenzione č dedicata al modello della Life Skills Based Education ed all'educazione tra pari, metodi privilegiati per la promozione del benessere in etŕ evolutiva. Il contributo del modello cognitivista e il ruolo dello psicoterapeuta vengono messi in evidenza, pur sottolineando l'importanza di un approccio multidisciplinare e transteorico.
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Macaluso, Mercurio Albino. "Oltre il modello Perls-Goodman. Dal campo organismo/ambiente al campo relazionale." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (April 2013): 67–84. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-002005.

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Abstract:
Nel testo fondante della psicoterapia della Gestalt, Teoria e pratica della terapia della Gestalt, il concetto di "contatto" indica l'esperienza, considerata da una prospettiva centrata sull'individuo, piuttosto che sulla relazione. Oggi abbiamo bisogno di un modello, che, rimanendo coerente con i presupposti epistemologici della psicoterapia della Gestalt, ci permetta di tener conto della reciprocitŕ dello scambio che avviene tra paziente e terapeuta. Nei contributi innovativi di Gordon Wheeler e di Margherita Spagnuolo Lobb l'autore rintraccia i presupposti di un approccio gestaltico di tipo relazionale, in grado di consentire un'analisi dettagliata di come paziente e terapeuta creino insieme l'esperienza del loro incontro momento per momento.
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Condello, Angela. "Per esempio." Revista do Direito, no. 35 (January 22, 2011): 37–54. http://dx.doi.org/10.17058/rdunisc.v0i35.2451.

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Abstract:
Analogia, paradigma ed esemplarità condividono un’origine comune e suggestiva. Aristotele usa il termine “paradigma” per descrivere ciò che in seguito la tradizione filosofica ha chiamato “analogia”. Questi tre dispositivi argomentativi sono da collocare nello spazio intermedio fra pratica e teoria nel diritto. In questo articolo discuto il fatto che si possa stabilire definitivamente se essi dimostrino la prevalenza della teoria sulla pratica o viceversa –il che richiama il dibattito diffuso nel contesto del realismo giuridico americano sulla questione se il diritto consista in esperienza (practice) o in logica. La tesi conclusiva é che sia pressoché impossibile stabilire l’origine della paradigmaticità.
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Donnici, Rosalia. "Teoria e pratica della mediazione culturale. Il caso della città di Bologna." Italies, no. 14 (December 1, 2010): 285–302. http://dx.doi.org/10.4000/italies.3303.

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Sapelli, Giulio. ""Capitale intellettuale" tra pratica e teoria. Prefazione alla raccolta di scritti di Armando Marchi." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2012): 403–8. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-003004.

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Abstract:
Dopo una nota introduttiva di Pier Francesco Galli sul ruolo dell'intellettuale e sul significato di "capitale intellettuale" (Intellectual Capital), vengono ripubblicati tre documenti: la prefazione di Giulio Sapelli a una raccolta di scritti di Armando Marchi (Il dragomanno e il dilemma del senso. Scritti editi e inediti. Milano: Guerini e Associati, 2010) in cui riflette sul ruolo dell'intellettuale; un capitolo di questo libro ("Persone: da risorse a capitale. Alcune questioni aperte sul valore d'uso della teoria dell'Intellectual Capital") in cui Armando Marchi (1955-2008) riflette sulla sua esperienza come responsabile del Barilla Lab for Knowledge and Innovation quando lavorava alla gestione delle risorse umane della Barilla; una recensionesaggio di Francesco Mattioli del numero speciale (3/1986) per il ventesimo anno della rivista Psicoterapia e Scienze Umane ("I vent'anni di un binomio impegnativo", apparsa in la Rivisteria, 1987, 10: 30-33), in cui viene descritto il ruolo di questa rivista nella vita culturale italiana degli anni 1960-80.
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Cigoli, Vittorio, Marialuisa Gennari, Caterina Gozzoli, and Davide Margola. "Curare la relazione di coppia. L'incontro tra pratica clinica e ricerca empirica." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 55 (July 2022): 7–38. http://dx.doi.org/10.3280/pr2022-055002.

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Abstract:
È sempre più diffusa la richiesta di cura avanzata da coppie, siano esse coniugali, di fatto o ricostituite. Ciò è dovuto anche alla trasformazione dello scenario culturale relativamente al rapporto tra relazione di coppia e relazione familiare. La clinica di coppia è così diventata un vero e proprio genere terapeutico con sue specificità, in cui il cliente è la relazione tra i partner e il destino di tale relazione. Il contributo focalizza poi l'attenzione sulle differenti concezioni epistemologiche ed etiche che guidano il lavoro clinico con la coppia. La prima concezione, quella supportata empiricamente (Empirically Supported Treatments), propone un'etica basata sull'efficacia-utilità della cura; la seconda, quella supportata qualitativamente, si fonda su un'etica relazionalmente orientata e tende verso la ricerca di senso sia in merito alla relazione di coppia sia alla relazione coppia-terapeuta. Affronta poi, entro tale cornice, la questione della differenza, cruciale nel fare ricerca sulla psicoterapia, tra teoria e modello per un verso e tra metodo e tecniche per l'altro. Evidenzia infine come sia possibile un reale ed efficace incontro tra pratica clinica e ricerca empirica a proposito della relazione di coppia aldilà delle differenze tra modelli terapeutici. A tale proposito vengono offerte indicazioni metodologiche in grado di tener conto sia della variabile personale (i partner, ma anche il terapeuta), sia del legame in quanto tale (la relazione di coppia, ma anche la relazione terapeutica).
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De Benedittis, Giuseppe. "La Fisica Quantistica incontra l'ipnosi. Dai fondamenti teorici alla pratica clinica Parte prima." IPNOSI, no. 2 (December 2020): 5–23. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2020-002001.

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Abstract:
Il modello dualistico mente-corpo risulta da tempo inadeguato sul piano sia epistemologico che clinico. Per superare la dicotomia tra mente e corpo, viene proposto un nuovo paradigma basato sulla teoria dei sistemi complessi caotici e sulla meccanica quantistica. In questa prospettiva, l'interfaccia mente-corpo rappresenta un sistema caotico, governato dal principio di probabilità, come evidenziato nella fisica subatomica e nella meccanica quantistica, piuttosto che dal principio de-terministico di causalità. Patterns di comportamento caotico possono essere riscontrati nell'attività neuronale e l'applicazione di modelli caotici sembra essere rilevante per la ricerca mente-corpo e il processo di trance. È stata proposta una teoria della coscienza quantistica, in gran parte controversa, poiché la Fisica Quan-tistica si applica al mondo subatomico e non alle macrostrutture, come il cervello. La cognizione quantica è una disciplina emergente che applica il formalismo matematico della teoria quantistica per esplorare e modellare fenomeni cognitivi, come l'elaborazione delle informazioni da parte del cervello umano, supera i limiti e le carenze del dualismo cartesiano e la teoria generale quantistica. Poiché l'ipnosi è uno stato speciale di coscienza, la cognizione quantica si applica al funzionamento cognitivo ipnotico piuttosto che alla struttura ipnotica.
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De Benedittis, Giuseppe. "La Fisica Quantistica incontra l'Ipnosi. Dai fondamenti teorici alla pratica clinica Parte seconda." IPNOSI, no. 1 (July 2021): 5–26. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2021-001001.

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Abstract:
Il modello dualistico mente-corpo risulta da tempo inadeguato sul piano sia epistemologico che clinico. Per superare la dicotomia tra mente e corpo, viene pro-posto un nuovo paradigma basato sulla teoria dei sistemi complessi caotici e sulla meccanica quantistica. In questa prospettiva, l'interfàcie Mente/Corpo rappresen-ta un sistema caotico, governato dal principio di probabilità, come evidenziato nel-la fisica subatomica e nella meccanica quantistica, piuttosto che dal principio de-terministico di causalità. Patterns di comportamento caotico possono essere ri-scontrati nell'attività neuronale e l'applicazione di modelli caotici sembra essere rilevante per la ricerca mente-corpo e il processo di trance. È stata proposta una teoria della Coscienza Quantistica, in gran parte controversa, poiché la Fisica Quantistica si applica al mondo subatomico e non alle macrostrutture, come il cervello. La cognizione quantica è una disciplina emergente che applica il formali-smo matematico della teoria quantistica per esplorare e modellare fenomeni co-gnitivi, come l'elaborazione delle informazioni da parte del cervello umano, supera i limiti e le carenze del dualismo cartesiano e la teoria generale quantistica. Poiché l'ipnosi è uno stato speciale di coscienza, la cognizione quantica si applica al fun-zionamento cognitivo ipnotico piuttosto che alla struttura ipnotica.
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Cellauro, Louis. "Daniele Barbaro and Vitruvius: the architectural theory of a Renaissance humanist and patron." Papers of the British School at Rome 72 (November 2004): 293–329. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002749.

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Abstract:
DANIELE BARBARO E VITRUVIO: LA TEORIA ARCHITETTONICA DI UN UMANISTA E PATRONO DEL RINASCIMENTOL'aristocratico veneziano Daniele Barbaro (1514–70), collezionista d'arte, di libri e di strumenti matematici, fu un importante patrono delle artie delle scienze della Venezia del XVI secolo. La sua pubblicazione più imponente e significativa fu la traduzione commentata del De Architectura Libri Decem di Vitruvio. Lo scopo di questo articolo è quello di fornire un'analisi della teoria architettonica di Daniele Barbaro, cosi come emerge dai suoi commentari e di stabilire il suo rapporto con Vitruvio nel contesto del Rinascimento. Mi focalizzo sui principi teoretici rilevanti per la pratica architettonica, inclusi l'atteggiamento di Barbaro verso Vitruvio, la sua teoria del progresso dell'architettura classica, i rapporti nella sua teoria tra le retorica e l'architettura, le sue opinioni sul ruolo delle proporzioni armoniche nel disegno architettonico e sui sei concetti vitruviani del disegno architettonico. Ilprincipale contributo di Barbaro alla comprensione di Vitruvio nel Rinascimento consiste nell'enfasi posta sulla flessibilità con cui egli credeva che le regole di Vitruvio dovessero essere comprese e sull'importanza delle correzioni ottiche per il disegno architettonico nella teoria dell'autore antico.
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Cascio, Antonio Roberto. "La funzione dell'emergenza in Teoria e pratica della terapia della Gestalt: vitalitŕ e accrescimento nella personalitŕ umana." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (October 2011): 25–34. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-001003.

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Abstract:
La necessitŕ di fronteggiare eventi critici collettivi o individuali, di origine umana o naturale, pone sempre piů al centro dell'attenzione di psicologi e psicoterapeuti il tema dell'emergenza e delle sue implicazioni potenzialmente traumatiche. Tale esperienza puň infatti sconvolgere il normale e scontato funzionamento psicologico, ma, con gli opportuni supporti, puň anche rivitalizzarlo, diventando cosě una tappa decisiva della crescita personale, che porta ad abbandonare una visione ingenua della realtŕ. L'autore dice questo prendendo in esame il testo fondante la psicoterapia della Gestalt:, in cui l'emergenza, non solo č ricorrente come tema, ma anzi accompagna tutto il libro stabilendo una intensa connessione con il modello di psicoterapia e con la definizione di sofferenza e salute psicologica.
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Mouritsen, Henrik. "Pits and politics: Interpreting colonial fora in Republican Italy." Papers of the British School at Rome 72 (November 2004): 37–67. http://dx.doi.org/10.1017/s006824620000266x.

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Abstract:
POZZI E POLITICA: INTERPRETANDO I FORA DELLE COLONIE NELL'ITALIA REPUBBLICANAL'articolo affronta il rapporto tra Roma e le sue colonie in Italia nel periodo repubblicano attraverso un'analisi dei fora delle colonie e, in particolare, di una serie di pozzi trovati a Cosa, Alba Fucens, Fregellae e Paestum. Le moderne interpretazioni di queste strutture come parte della messa in opera pratica e rituale dei luoghi in cui si tenevano le assemblee popolari viene valutata criticamente e vengono chiariti i problemi metodologici e pratici che riguardano l'applicazione di questa teoria ai resti archeologici. L'esistenza di un modello romano specifico viene messa in discussione, così pure l'applicabilità delle descrizioni antiquarie degli spazi inaugurati (templa) alle strutture coloniali. I pozzi sembrano troppo eterogenei per essere collocati entro un unico modello esplicativo e probabilmente servivano ad un numero vario di attività sia pratiche che rituali.
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Billi, Maririta, Antonello Grossi, Francesca Siviero, and Elisa Salmaso. "La dipendenza nella pratica dell'esorcisimo e nell'appartenenza a gruppi setta." PSICOBIETTIVO, no. 2 (July 2011): 127–41. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-002010.

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Abstract:
Questo lavoro indaga le ideologie sottostanti alle credenze nelle possessioni demoniache e nelle pratiche di esorcismo, per identificarne gli aspetti comuni e i meccanismi psicologici. Il fenomeno č analizzato considerando gli aspetti religiosi ma anche della psicopatologia con particolare riferimento ai concetti di scissione ed identificazione proiettiva. Nel contesto della Teoria dell'Attaccamento viene argomentato il tema della dipendenza e dell'appartenenza a gruppi settari, analizzando i possibili tratti di personalitŕ comuni fra gli adepti.
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Mouzelis, Nico. "Habitus e riflessivitŕ. Ristrutturare la teoria della pratica di Bourdieu." SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no. 1 (April 2010): 67–77. http://dx.doi.org/10.3280/sp2010-001004.

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Shedler, Jonathan. "L'efficacia della terapia psicodinamica." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (March 2010): 9–34. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-001002.

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Abstract:
Le evidenze empiriche disponibili dimostrano che la terapia psicodinamica (PDT) o psicoanalitica č efficace. La "dimensione del risultato" (effect size) della terapia psicodinamica č grande almeno quanto quella di altre psicoterapie che sono state attivamente propagandate come "supportate empiricamente" o evidence based. Non solo, i pazienti che trattati con una terapia psicodinamica mantengono i risultati e continuano a migliorare nel tempo dopo la fine della terapia. Č stato anche dimostrato empiricamente che le terapie non psicodinamiche possono essere efficaci in parte perché i clinici piů esperti utilizzano tecniche che da sempre sono al centro della teoria e della pratica psicodinamiche. La diffusa opinione secondo cui gli approcci psicodinamici non sono efficaci non č in accordo con le ricerche scientifiche disponibili, e puň dipendere da una diffusione selettiva dei risultati delle ricerche.
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Berti, Enrico. "La classificazione aristotelica delle scienze in Pietro d'Abano." Trans/Form/Ação 37, no. 3 (December 2014): 17–32. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732014000300004.

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Abstract:
La classificazione delle scienze di Pietro d'Abano costituisce un'interessante riformulazione della classificazione analoga, proposta da Aristotele in Metaph. VI, e della teoria degli abiti dianoetici, proposta da Aristotele in Eth. Nic. VI. Come risulta dal Conciliator per quanto concerne la medicina e dal Lucidator per quanto concerne l'astronomia, Pietro segue la classificazione aristotelica e le interpretazioni che di essa erano state date nel medioevo (dottrina dei tre gradi di astrazione e distinzione tra methodus compositiva e methodus resolutiva), aggiungendovi come contributo originale l'introduzione di una parte pratica sia nella medicina che nell'astronomia (astronomia iudicialis), dove quest'ultima deriva da Tolomeo e dagli Arabi.
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Barreto, Williem Da Silva, and Sérgio Urquhart de Cademartori. "Teoria pura del diritto." Revista de Direito da Faculdade Guanambi 8, no. 01 (May 18, 2021): e302. http://dx.doi.org/10.29293/rdfg.v8i01.302.

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Abstract:
OBIETTIVO: introdurre i concetti di base della teoria pura del diritto e discutere i problemi che circondano il tema dell'interpretazione in Kelsen. METODO: la ricerca viene svolta qualitativamente, utilizzando il metodo bibliografico, con indagini svolte su libri e articoli accademici, pubblicati su prestigiose riviste. RILEVANZA / ORIGINALITÀ: lo studio è rilevante, in considerazione dell'influenza espressiva della teoria pura del diritto negli ordinamenti giuridici contemporanei. Inoltre, sono giustificati approcci critici, con l'obiettivo di: a) identificare, nel pensiero kelseniano, possibili inconsistenze; e b) proporre modifiche riguardanti la sua applicabilità pratica. RISULTATI: si conclude che la concessione di un'eccessiva discrezionalità all'interprete costituisce un difetto rilevante per la teoria pura del diritto. CONTRIBUTI TEORICI / METODOLOGICI: la teoria pura del diritto non risponde efficacemente alle richieste presentate agli interpreti / giudici. Pertanto, il contributo teorico sta nella promozione di archetipi giuridici che affrontano in modo più solido i fenomeni di interpretazione / decisione.
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Ricciardi, Sara, Nino Dazzi, Adriana De Francisci, and Maria Chiara Meroni. "Recensioni libri." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 54 (January 2022): 87–96. http://dx.doi.org/10.3280/pr2021-054006.

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Abstract:
Camillo Loriedo, Chiara Angiolari, Il segreto. La complessità nascosta nel sistema familiare. Raffaello Cortina, Milano 2021Maurizio Andolfi, Il dono della verità. Il percorso interiore del terapeuta, Raffaello Cortina, Milano, 2021Susan M. Johnson, La teoria dell'attaccamento in pratica. La teoria focalizzata sulle emozioni (EFT) nel setting individuale, di coppia e familiare, FrancoAngeli, Milano, 2021
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Amerio, Piero. "L'action research tra psicologia sociale e politica." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 23–50. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003002.

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Abstract:
La profonda connessione tra teoria e pratica che caratterizza l'contribuisce a delineare un'ottica piů ampia e realistica sulle relazioni tra mondo individuale e mondo sociale grazie alle competenze di azione pratica che attribuisce all'essere umano. Č questa attivitŕ che ha permesso alla nostra specie di trasformare l'ambiente e di produrre il mondo storico-sociale in cui viviamo, ed č l'azione che consente alle persone di intervenire concretamente nelle situazioni, di affrontare problemi individuali e collettivi e di produrre cambiamenti. Seguendo le vicende storico-sociali in cui si č costituito, viene delineato un dominio pratico nel quale il «sociale» esce da visioni generiche e astoriche e diviene un contesto realistico di eventi, di risorse e di limitazioni, di conflitti e di solidarietŕ. A questo quadro e alle persone in esso situate vengono date specifiche dimensioni psicologiche sulla base del pensiero di James e della piattaforma operativa teorico-empirica di Lewin.
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Rago, Emilio. "Dal mercato del lavoro al mercato della conoscenza. Proposte operative." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 99 (May 2013): 119–48. http://dx.doi.org/10.3280/qua2013-099007.

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Abstract:
Per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro l'universitŕ ha sviluppato nel tempo approcci e strategie diversi: progetti sul campo, testimonianze aziendali, incarichi a professionisti esterni per insegnamenti specialistici o di frontiera, stage, uffici di placement, formazione extra-curriculare, eventi di presentazione delle aziende. L'attuale riforma dell'alto apprendistato facilita ulteriormente tale relazione, semplificando l'incontro tra studenti in alta formazione o ricerca e datori di lavoro. Il sentore č che questi interventi possano comunque non bastare, poiché non affrontano le questioni di fondo che condizionano le relazioni tra il mondo dell'universitŕ e quello del lavoro. Le considerazioni qui presentate problematizzano la situazione da un punto di vista differente. Universitŕ e azienda sono concepiti come due interlocutori fondamentali dell'offerta e della domanda di conoscenza. Nel mercato della conoscenza bisogna affrontare le questioni epistemologiche, pedagogiche e politiche che influenzano i processi di produzione e diffusione di conoscenza dal lato dell'offerta, e dal lato della domanda occorre intervenire sulle problematiche piů diffuse che impediscono una reale formazione integrale per lo sviluppo personale e professionale del lavoratore, formazione quanto mai necessaria per affrontare la complessitŕ, l'instabilitŕ e l'incertezza del mercato del lavoro contemporaneo. La proposta di riflessione vuole interessarsi sia delle dinamiche interne all'offerta di conoscenza e alla domanda di competenza, sia sui vari meccanismi di interazione che potrebbero facilitare questa transazione cognitiva. Permane, lungo tutto il ragionamento, la forte attenzione al valore dei metodi cooperativi nell'apprendimento universitario, organizzativo e tra i diffe renti operatori della conoscenza, per la creazione di quella saggezza pratica, la phronesis aristotelica, che vuole superare la tradizionale divisione tra teoria e pratica nel mondo della conoscenza. Le considerazioni nascono nell'ambito delle scienze manageriali, ma taluni ragionamenti, mutatis mutandis, possono essere applicati anche ad altri ambiti scientificodisciplinari
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Gasparetto, Federico. "Recensione: Santipolo, Matteo. (2022). Educazione e politica linguistica. Teoria e pratica. Bulzoni Editore." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 9, no. 2 (December 29, 2022): 55–60. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.1.9.2.288.

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Abstract:
Educazione e Politica Linguistica. Teoria e Pratica analizza i vari aspetti linguistici che costituiscono la politica, la consapevolezza e l’educazione linguistica. Il volume affronta questioni teoriche, analizza casi studio e presenta i risultati di due progetti attuati dal gruppo di ricerca dell’autore. L’obiettivo è di riflettere sull’importanza della consapevolezza linguistica come primo elemento per un’educazione linguistica e una politica efficaci.
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Bianchi, Maria. "Il potere curativo della giustizia: un'esplorazione dei rapporti tra psicologia analitica e diritti umani." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 38–52. http://dx.doi.org/10.3280/jun52-2020oa9896.

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Abstract:
Esiste un archetipo della giustizia? E se esiste quale immagine ne danno le mitologie delle diverse culture? Come un tale archetipo ha contribuito alla formazione delle visioni religiose e filosofiche alla base dei diritti umani? La teoria dei tipi psicologici di C.G. Jung pu&ograve; far luce sulla tensione esistente tra legge e giustizia? La giustizia ha un potere curativo? L'autrice propone elementi di risposta alle domande poste per dimostrare l'importanza di abbinare l'azione legale a un approccio psicoterapeutico junghiano nel trattamento delle vittime di violazioni dei diritti umani.L'articolo presenta la progressiva convergenza tra il diritto relativo ai diritti umani e la psicologia, cos&igrave; come le similitudini tra il lavoro di chi opera nel campo dei diritti umani e nella pratica analitica.
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Bianchi, Maria. "Il potere curativo della giustizia: un'esplorazione dei rapporti tra psicologia analitica e diritti umani." STUDI JUNGHIANI, no. 52 (November 2020): 38–52. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2020oa9896.

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Abstract:
Esiste un archetipo della giustizia? E se esiste quale immagine ne danno le mitologie delle diverse culture? Come un tale archetipo ha contribuito alla formazione delle visioni religiose e filosofiche alla base dei diritti umani? La teoria dei tipi psicologici di C.G. Jung pu&ograve; far luce sulla tensione esistente tra legge e giustizia? La giustizia ha un potere curativo? L'autrice propone elementi di risposta alle domande poste per dimostrare l'importanza di abbinare l'azione legale a un approccio psicoterapeutico junghiano nel trattamento delle vittime di violazioni dei diritti umani.L'articolo presenta la progressiva convergenza tra il diritto relativo ai diritti umani e la psicologia, cos&igrave; come le similitudini tra il lavoro di chi opera nel campo dei diritti umani e nella pratica analitica.
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Todisco, Vincenzo, and Francesca Cangemi. "“Tandem”: una sperimentazione didattica per promuovere il doppio profilo di competenza." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 2 (November 16, 2022): 207–18. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.08.

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Abstract:
Grazie al doppio profilo di competenza, chi opera nel campo dell’insegnamento e delle didattiche disciplinari dispone di conoscenze e abilità sia teorico-scientifiche sia applicative. Un tale profilo è sempre più richiesto nell’ambito delle Alte scuole pedagogiche (ASP). Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile avvicinare la pratica alla teoria. Con il progetto “QUATTRO/Tandem_PHGR” l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni sta lavorando a un modello che prevede la collaborazione tra docenti, insegnanti di scuola elementare, ricercatrici/ricercatori e studenti/studentesse nell’ambito della didattica disciplinare italiano lingua straniera (L2). L’articolo presenta il progetto nel suo insieme e le modalità secondo le quali, in una prima fase sperimentale, gli e le insegnanti di scuola elementare hanno avuto la possibilità di partecipare alla ricerca didattica e all’insegnamento di moduli di glottodidattica dell’italiano L2. Si presentano e discutono inoltre i dati raccolti per la valutazione della fase sperimentale del progetto.
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Viaro, Maurizio. "Una strana coppia: SAT e prescrizione invariabile." TERAPIA FAMILIARE, no. 92 (April 2010): 83–103. http://dx.doi.org/10.3280/tf2010-092004.

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Abstract:
In questo articolo, viene presentato un approccio pragmatico alla pratica di lavoro in NPI, che si propone di fondere e adattare al contesto dei servizi di NPI due strumenti - il SAT di Klagsbrun e Bowlby e il metodo invariabile di Selvini e Prata - eterogenei per concezione teorica sottostante e per obiettivi, nonché ispirati a paradigmi conoscitivi diversi. I vincoli definiti dal contesto sono visti infatti come prioritari rispetto alla teoria e agli strumenti diagnostici e terapeutici, in modo tale che ogni operatore deve adattare al contesto gli strumenti disponibili e quanto sa fare, non viceversa. Poiché la prassi della NPI in Italia č largamente basata sulla separazione tra genitori e bambini, sia nel momento diagnostico che terapeutico, questo formato č stato rispettato fondendo tra loro due strumenti che hanno in comune il tema della separazione. Le soluzioni adottate sono illustrate attraverso la sintetica presentazione della sintesi di due casi clinici.
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Fivaz-Depeursinge, Elisabeth, Chloč Lavanchy-Scaiola, and Nicolas Favez. "La comunicazione triangolare del bambino piccolo in famiglia: un accesso all'intersoggettivitŕ triadica? Considerazioni teoriche e casi clinici." RICERCA PSICOANALITICA, no. 3 (September 2012): 65–88. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-003008.

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Abstract:
Nel corso di questi ultimi decenni, il concetto d'intersoggettivitŕ primaria ha raccolto consensi tra gli studiosi dello sviluppo e i clinici. Ma una nuova sfida viene lanciata ai nostri modelli dalle recenti scoperte sulle competenze triangolari del bambino molto piccolo e sulla sua capacitŕ di comunicare simultaneamente con i due genitori. Queste scoperte fanno emergere la questione di una forma collettiva d'intersoggettivitŕ. Le scoperte sulla competenza triangolare di bambini di 3-4 mesi in interazione con padre e madre in differenti contesti della Lausanne trilogue play situation sono passate in rassegna e illustrate con uno sguardo che esamina se essa sia basata su un programma diadico o triangolare e se le condizioni per una forma gruppale di intersoggettivitŕ primaria siano soddisfatte. La discussione si focalizza sulle revisioni che tali scoperte richiedono alla teoria dell'intersoggettivitŕ, alla teoria dello sviluppo e alla pratica clinica, portandoci verso una psicologia tri-personale.
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Fabbroni, Roberto, Claudio Molinari, and Antonio Sanna. "Riconnettere Corpo, Mente e Anima-Spirito per recuperare Salute e Benessere in una visione sistemica e unitaria che porti alla guarigione." Scienze Biofisiche 5, no. 1 (July 2022): 1–32. http://dx.doi.org/10.48274/ibi15.

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Abstract:
Scopo di questo articolo è quello di recuperare la visione unitaria della salute e del benessere riunendo in una visione sistemica corpo, mente e Anima-Spirito che dal 1800 ad oggi hanno vissuto una separazione che ha portato ad un processo specialistico in ambito medico-scientifico pesantemente riduzionistico e limitante. Tale processo di riunificazione passa per la conoscenza dell’essere umano dal punto di vista delle più recenti scoperte nel campo della Biofisica e Fisica Quantistica integrate con le più recenti e verificate metodologie ad approccio bioenergetico, basate sul Metodo Summa Aurea® unite alla Psicologia, nell’accettazione originaria del termine. Ciò consente, sia a livello teorico che pratico, la rivitalizzazione dei processi di autoguarigione sopiti o limitati in persone affette da varie patologie o se preferite da varie tipologie di squilibri energetici che incidono, a vari livelli, sull’equilibrio psicofisico della persona. In questo contesto indagheremo la possibilità che il Metodo, preso qui in esame, sia in grado di migliorare la connessione tra l’Anima e la personalità, favorendo la diminuzione delle crisi interiori, causa dei malesseri e delle patologie sia umane che sociali. Tale percorso conoscitivo del Metodo Summa Aurea® e delle sue applicazioni, è frutto di 13 anni di attività teorico e pratica, basata sulla conduzione e formazione di oltre un migliaio di persone che a vario livello hanno appreso il Metodo, sia nelle forme più basilari, a livello di crescita personale e spirituale, sia in quelle più scientifiche dedicate agli Operatori professionisti sia sanitari sia delle Discipline del Benessere. Tale macro analisi è frutto inoltre anche della sperimentazione e applicazione in ambito di ricerca e trattamento che in questi ultimi anni è stata svolta sia sugli Operatori che sui loro assistiti. Alla base di questa indagine c’è il ruolo del cuore, della sua frequenza cardiaca e del suo campo scalare, elementi basilari per una visione unitaria del funzionamento dell’essere umano che trovano la loro spiegazione formale attraverso la Teoria del campo di Consapevolezza Unificato.
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Bortolotti, Alessandro, and Martina Delprete. "FARE ESPERIENZA DELLE POSSIBILITÀ DEL CORPO MEDIANTE LA CONTACT IMPROVISATION DANCE." Revista Tempos e Espaços em Educação 12, no. 28 (January 1, 2019): 95–110. http://dx.doi.org/10.20952/revtee.v12i28.10165.

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Abstract:
Basandosi sulla dimensione epistemologica di rottura fornita dalla Prasseologia motoria elaborata da Pierre Parlebas, che mira a superare le scissioni dicotomiche corpo/mente e teoria/pratica, intendiamo sia sottolineare il valore comunicativo o semiomotorio del movimento, sia evidenziare quanto risulti incorporata la conoscenza. Da tali premesse prende il via la ricerca empirica qualitativa di taglio etnografico qui presentata, la quale, riportando la voce di chi ne fa esperienza, consente d’avanzare una serie di riflessioni circa la danza Contact Improvisation. I temi riportati, articolati mediante continui richiami al campo della pratica, illustrano come tale dispositivo formativo risulti adeguato ad esperire il corpo in quanto Leib, ovvero un elemento vivo e pulsante, nonché depositario di saperi legati ad una visione ecologica, permettendo non solo di contrapporsi alla concezione del Körper o corpo-cosa della scienza spersonalizzante, ma anche di contribuire alla ridefinizione di una contemporanea pedagogia del corpo centrata sulla dimensione del possibile.
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Rufini, Maria Teresa. ""Abitare nella possibilitŕ". Eros e spiritualitŕ nel lavoro clinico." STUDI JUNGHIANI, no. 32 (February 2011): 59–76. http://dx.doi.org/10.3280/jun2010-032004.

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Abstract:
Dopo una breve premessa sul concetto di Spirito, si afferma che per Jung il fondamento della psiche č religioso, perché si basa sulle risposte arcaiche dell'uomo di fronte all'ignoto. La teoria della struttura psichica non č stata dedotta da miti e fiabe, ma si basa su esperienze e osservazioni condotte nell'ambito della ricerca medico-psicologica e soltanto secondariamente essa ha trovato conferma nello studio comparativo dei simboli, in campi lontanissimi dalla pratica psicoterapeutica. Da tale premessa consegue che un terapeuta junghiano, forse inconsapevolmente, ha un atteggiamento spirituale, anche laico. Seguono alcune considerazioni sulle vicissitudini del rapporto analitico, sul setting, si paragonano per contiguitŕ relazioni fondate su eros e spiritualitŕ. A conclusione, alcune considerazioni sulla spiritualitŕ di oggi.
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Poggiolini, Ilaria. "LA DIPLOMAZIA PUBBLICA È IMPORTANTE? IL DIBATTITO SUI TEMI E GLI ATTORI DELLA DIPLOMAZIA PUBBLICA IMPEGNO DIPLOMATICO PUBBLICO." Il Politico 254, no. 1 (June 7, 2021): 5–21. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.558.

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Abstract:
A seconda di come definiamo la diplomazia pubblica (PD), le sue radici possono essere fatte risalire al periodo tra le due guerre, agli anni '40, o più recentemente, agli anni '60 e all'era post guerra fredda. Attualmente, politici, diplomatici e studiosi sono sempre più attratti, interessati e coinvolti nella pratica e nella teoria di questo campo impegnativo e in rapidissimo sviluppo. L'accademia, così come il mondo della politica e della diplomazia, si stanno sforzando di capire da un lato, modellare e influenzare dall'altro, il flusso di impegno diplomatico pubblico che può lanciare e sostenere molteplici dialoghi con i pubblici stranieri in una strada a doppio senso senza precedenti, ma anche, inevitabilmente, permette al lato oscuro della disinformazione e della propaganda di trarre vantaggio da un ambiente diplomatico sempre più digitalizzato.
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Royer, Denis. "Passione: al cuore del corpo adolescente." GROUNDING, no. 1 (June 2011): 93–110. http://dx.doi.org/10.3280/gro2011-001010.

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Abstract:
Il contributo intende inserire nella teoria e nella pratica dell'analisi bioenergetica l'attenzione per la fase adolescenziale accanto a quella per la fase infantile dello sviluppo della personalitŕ, accogliendo i suggerimenti che provengono dall'ambito psicoanalitico, a partire dagli anni ‘80. L'autore affronta l'argomento offrendo un approccio basato sui presupposti dell'analisi bioenergetica e coglie l'occasione per suggerire interessanti linee di sviluppo per la nostra disciplina, come la definizione di "corpo adolescente". Ricollegandosi al dibattito sul rinnovamento della conoscenza e sulla "svolta affettiva" nelle neuroscienze, l'autore propone di andare oltre la definizione dell'adolescenza come ricapitolazione, per porre al centro dell'adolescenza l'intreccio dello sviluppo sessuale con lo sviluppo intellettuale, al crocevia di tale intreccio c'č la "passione" intesa come uno stato sia emotivo che intellettuale che prende forma proprio nell'adolescenza. Sia l'intelligenza che la sessualitŕ ricevono una luce nuova e il pensiero, in quest'ottica, viene affrontato bioenergeticamente come una modalitŕ dell'auto-espressione e come un evento che coinvolge tutto il corpo. Il contributo č, inoltre, ricco di esempi di come nella terapia bioenergetica di persone adulte sia importante esplorare le esperienze adolescenziali.
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Loreto, Paola. "«Inglesizzare» Dante: tre traduzioni recenti dell'Inferno da parte dei poeti americani." ACME 74, no. 2 (September 14, 2022): 181–95. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/18667.

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Abstract:
Il saggio mette a confronto tre fra le traduzioni più importanti della Commedia curate da poeti americani negli anni 2000, prendendo in analisi le loro strategie e tecniche traduttive e i conseguenti risultati estetici. La base del confronto sono le intenzioni traduttive dichiarate dai poeti-traduttori, il modo in cui hanno cercato di porle in pratica, e l’interpretazione dei loro risultati alla luce della teoria dei translation studies recente. Le idee di Lawrence Venuti sulle «versioni dei poeti» e su come leggere una traduzione, specialmente in un contesto di world literature, sono risultate particolarmente utili nel caso dei tentativi di questi poeti-traduttori di riscrivere un testo poetico autonomo, e di trasportare la complessità della poesia di Dante, potentemente padroneggiata, attraverso due tradizioni letterarie diverse.
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Di Nubila, Renato. "La formazione: nella ridefinizione di un pensiero metodologico e di una "teoria della pratica"." FOR - Rivista per la formazione, no. 86 (June 2011): 9–14. http://dx.doi.org/10.3280/for2011-086002.

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Eiguer, Alberto. "L'ascolto terapeutico dei legami intersoggettivi nella famiglia: la funzione delle identificazioni." INTERAZIONI, no. 1 (July 2011): 43–57. http://dx.doi.org/10.3280/int2011-001004.

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Abstract:
La teoria e la pratica dell'intersoggettivitŕ sottolineano che gli apparati psichici di due o piů soggetti funzionano in modo reciproco. L'identificazione gioca un ruolo attivo in questi scambi: essere in risonanza con l'altro significa potersi mettere al suo posto e identificarsi con il suo vissuto. L'identificazione con il bambino suppone un lungo sviluppo d'impregnazione dell'Io, che lo modifica in modo tale da includere al suo interno aspetti del funzionamento o della personalitŕ dell'altro. Non ci si identifica con l'altro senza essere sconvolti dal legame con lui, da quello che esprime o mostra; prima di identificarsi con lui, č necessario riconoscere il suo posto all'interno dei legami di parentela. Per esempio, la madre identifica il padre (lo designa) come il genitore del bambino e viceversa. Di conseguenza, si nota che l'identificazione puň adottare tre forme, a seconda delle tre varianti grammaticali del verbo identificare: attributiva, riflessiva e passiva: "io ti identifico ad un altro", "io mi identifico a te o ad un terzo", "io sono identificato da un altro come un tale". Nella pratica clinica con i bambini o gli adolescenti, si osserva chiaramente che un genitore misconosciuto nella sua funzione puň essere "rigettato" dal figlio perché non si creano le condizioni affinché egli possa essere preso come modello. L'idea dell'intersoggettivitŕ sottolinea che questi posizionamenti sono determinati e sovra determinati dall'intersoggettivitŕ tra i genitori e, piů in generale, tra i differenti membri della famiglia. Cosě come il riconoscimento č "mutuo", l'identificazione č sempre "reciproca". Delle illustrazioni di terapie e analisi mostrano le diverse prospettive che possono aprirsi dal concetto di intersoggettivitŕ.
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Bartole, Sergio. "SCIENZA POLITICA E DIRITTO: COMMENTO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no. 1 (April 1991): 129–36. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200009849.

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Abstract:
IntroduzioneL'invito a intervenire sull'importante contributo di Leonardo Morlino (1989) mi consente di ritornare su un argomento — quello dei rapporti fra la scienza politica e la scienza del diritto costituzionale — cui ho già dedicato in altre occasioni una qualche riflessione (1985, 1986). Debbo confessare di guardare con un po’ di invidia all'iniziativa che Morlino ha preso di tracciare una sorta di bilancio dello stato della sua disciplina. Sono, in effetti, convinto che molto spesso gli studi di diritto costituzionale stiano procedendo senza una precisa consapevolezza della direzione da prendere, delle manchevolezza che li connotano e delle risposte di ordine scientifico che da essi si attendono: mancano adeguate meditazioni di ordine teorico e metodologico, e troppo spesso contributi monografici e saggistici nascono in obbedienza a quella che Morlino chiama una «logica esterna», e quindi senza una seria attenzione alla «logica interna» alla disciplina ed alle connesse preoccupazioni di ordine sistematico. Né vale rispondere che le preoccupazioni metodologiche e teoriche rappresentano fughe in avanti rispetto all'analisi e considerazione dei problemi concreti, di fronte ai quali soltanto ha senso proporre questioni di teoria e metodo, che, se formulate in astratto, restano nel limbo delle pie dichiarazioni di intenti, senza trovare adeguato riscontro nella attività pratica di ricerca. La mancanza di un bagaglio metodologico e teorico solo in apparenza allevia le fatiche del viaggiatore e, in realtà, lo obbliga a rifare il punto astronomico ad ogni giro di strada, anche al di là delle normali e corrette esigenze di una responsabile autocritica e di un doveroso autocontrollo.
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Orsini, Enrico, and Ettore Antonsecchi. "ARCA Registry. Nuove evidenze nella gestione delle sindromi coronariche croniche." Cardiologia Ambulatoriale 30, no. 3 (December 9, 2022): 137–45. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-3-1.

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Abstract:
Il trattamento delle sindromi coronariche croniche (SCC) è ancora oggi influenzato dai risultati di vecchi trials di confronto fra bypass aortocoronarico e terapia medica, condotti negli anni ’70 e da studi osservazionali. Da questi studi era emersa la superiorità della rivascolarizzazione chirurgica o percutanea sulla mortalità, rispetto alla gestione conservativa, nei pazienti ad alto rischio anatomico o ischemico. Parallelamente alle nuove acquisizioni patogenetiche, che hanno accertato la natura multifattoriale delle SCC e contemporaneamente allo sviluppo dei moderni farmaci in grado di incidere positivamente sull’outcome delle malattie cardiovascolari, una serie di studi controllati ha confrontato in tempi più recenti la terapia medica ottimale (OMT) con la rivascolarizzazione, accertando l’assenza di benefici incrementali delle strategie invasive, rispetto alle strategie conservative, nei pazienti con SCC. Il trasferimento di queste nuove evidenze dalla teoria alla pratica è tuttavia lento ed insufficiente e la quasi totalità dei pazienti con SCC è ancora oggi trattato invasivamente, in deroga ai principi di appropriatezza e di rispetto delle raccomandazioni delle linee guida. ARCA Registry, uno studio osservazionale, prospettico, progettato e condotto dalla Società Scientifica A.R.C.A., ha accertato l’efficacia e la sicurezza di un modello di gestione dell’angina stabile, raccomandato dalle linee guida e consistente nella OMT quale trattamento inziale in tutti i pazienti ed il ricorso selettivo ed individualizzato alla coronarografia e alla rivascolarizzazione solo nei pazienti non responsivi o ad alto rischio. I risultati di ARCA Registry dovrebbero facilitare il trasferimento alla pratica clinica delle nuove evidenze, migliorando l’appropriatezza gestionale delle SCC.
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Suàrez, Federico. "A proposito della lettura del libro di Leonardo Montecchi L'ombra dell'angelo. Teoria e pratica della concezione operativa di gruppo." GRUPPI, no. 1 (July 2022): 193–200. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2021oa14033.

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Abstract:
In questa connessione l'autore parte dalla lettura del libro L'ombra dell'angelo di Leonardo Montecchi per parlare dell'importanza della Concezione Operativa di Gruppo per comprendere l'uomo moderno, che non trova il suo posto nella storia. I gruppi operativi possono aprire varchi in grado di produrre una modifica in quello stato ordinario di coscienza che permette di aprire altri "spazi", di immaginare, di creare, di abitare... altri spazi. E questo si pu&ograve; fare solo con gli altri, &egrave; un lavoro collettivo, possibile grazie e insieme ad altri. Senza gli altri non c'&egrave; futuro.
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Prati, Gabriele, Serena Petroncini, and Luca Pietrantoni. "Le strategie comunicative adottate dagli operatori della Centrale Operativa del 118." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (December 2010): 7–24. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002002.

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Abstract:
Gli operatori del servizio 118 devono ottenere tutte le informazioni necessarie e hanno il compito di allocare le risorse e di rispondere entro un minuto. Scopo di questo studio esplorativo era quello di analizzare le strategie comunicative adottate dagli operatori per recuperare le informazioni durante l'intervista telefonica. A tal fine sono state selezionate 217 telefonate da un campione di telefonate raccolte presso la sede della Centrale Operativa 118- ReggioSoccorso. Tali conversazioni sono state analizzate tramite analisi del contenuto tematico. I risultati di questo studio qualitativo hanno mostrato che gli operatori del 118 hanno utilizzato dieci tipologie di strategie comunicative: ascolto attivo, "disco rotto", feedback di rinforzo, rassicurazioni, utilizzo del nome del chiamante, reiterazione parziale, ipotesi/conferma, ripetizione, valorizzazione del comportamento del chiamante e riconoscimento dello stato emotivo del chiamante. Nel contributo sono discusse le implicazioni dei risultati per la teoria, la ricerca e la pratica professionale.
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Semeraro, Giovanni. "Filosofia da práxis e as práticas político-pedagógicas populares." Educação e Filosofia 28, no. 55 (September 22, 2014): 131–48. http://dx.doi.org/10.14393/10.14393/revedfil.issn.0102-6801.v28n55a2014-p131-148.

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Abstract:
FILOSOFIA DA PRÁXIS E AS PRÁTICAS POLÍTICO-PEDAGÓGICAS POPULARES RESUMO: O artigo resgata o sentido “revolucionário” da filosofia da práxis inaugurada por K. Marx e aprofundada por A. Gramsci e aponta conexões com as atuais práticas político-pedagógicas populares. Mostra como Marx revoluciona a concepção de filosofia não apenas porque unifica inseparavelmente pensamento e atividade material, teoria e prática, mas, principalmente pelo fato inaudito de reconhecer o protagonismo histórico do proletariado. É Gramsci, no entanto, quem explicita, amplia e atualiza de maneira original as virtualidades da filosofia da práxis mostrando os aspectos que a projetam como a mais avançada visão de mundo e como expressão revolucionária das classes subalternas que se organizam politicamente para romper com a submissão e se tornar dirigentes. Sendo uma construção histórica que assume diferentes configurações em diversas situações e lugares, o artigo traça uma análise das novas formas que hoje a filosofia da práxis apresenta nas insurgências populares que vêm ocorrendo no Brasil e no mundo. Palavras-chave: Filosofia. Política. Educação. RIASSUNTO: L’articolo riscatta la dimensione “rivoluzionaria” della filosofia della prassi inaugurata da K. Marx e approfondita da A. Gramsci e segnala punti di contatto con le attuali pratiche politico-pedagogiche popolari. Mette in evidenza come Marx rivoluziona la concezione di filosofia non solo perché unifica inseparabilmente pensiero e attività materiale, teoria e pratica, ma principalmente per il fatto inaudito di riconoscere il protagonismo storico del proletariato. È Gramsci, però, l’autore che esplicita, allarga e attualizza in modo originale le virtualità della filosofia della prassi mostrando gli aspetti che la proiettano come la più avanzata visione di mondo e come espressione rivoluzionaria delle classi subalterne che si organizzano politicamente per vincere la sottomissione e diventare dirigenti. Essendo una costruzione storica che assume differenti configurazioni in diversi luoghi e situazioni, l’articolo traccia un’analisi delle forme che oggi la filosofia della prassi presenta nelle insorgenze popolari che avvengono in Brasile e nel mondo. Parole chiave: Filosofia. Politica. Educazione. Data de registro: 10/03/2014 Data de aceite:23/04/2014
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