Journal articles on the topic 'Teoria della generazione'

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1

Russo, Vincenzo. "Filologie della speranza postcoloniale." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 44 (September 2012): 71–82. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044006.

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Abstract:
Il saggio prova a leggere Il principio speranza di Bloch non solo come l'ultima grande difesa filosofica della speranza ma anche come vero e proprio lavoro di restituzione filologica di tutti quei luoghi situabili fra gli interstizi delle tradizioni teologiche, teologiche-naturali, mistiche e storico-filosofiche, e le spie delle manifestazioni letterarie e artistiche "in cui si insinua l'utopico". La teoria postcoloniale puň contribuire, almeno nella riconfigurazione politicamente piů radicale delle sue posizioni, a pensare ancora alla speranza come coscienza anticipatrice ed emancipatrice. Il romanzo postcoloniale africano, in particolare un romanzo come La generazione dell'utopia, diventa un luogo di osservazione privilegiato per rintracciare le immagini o i simulacri della speranza stessa in tutte le sue rifrazioni passionali e politiche, individuali e collettive.
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2

Gabriel, Sapisochin. "L'ascolto della regressione nel processo analitico." PSICOANALISI, no. 2 (January 2012): 29–73. http://dx.doi.org/10.3280/psi2011-002002.

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Abstract:
Partendo dalla supposizione secondo la quale la nozione di regressione libidica appartiene a un modello di psichismo statico, chiuso al legame con l'altro e organizzato in maniera invariante, l'Autore considera che la comparsa dell'arcaico nella seduta psicoanalitica implichi un modello di psichismo inteso come un'Organizzazione Funzionale con differenti livelli di funzionamento e di rappresentazione simbolica. Propone l'idea di uno psichismo arcaico, concepito come inconscio non rimosso, risultato delle attribuzioni proiettive trau- matiche dell'inconscio genitoriale, che cerca espressione e rappresentazione attraverso l'agire nei diversi contesti nei quali si elabora la realtŕ psichica. L'Autore ritiene che l'idea di uno psichismo che si esprime e rappresenta attraverso la ripetizione messa in atto č la conseguenza logica di un modello di soggetto psichico aperto alla generazione di senso nel rapporto con l'altro dello spazio intersoggettivo, che ha cessato di essere un oggetto contingente. Pensa che la nozione freudiana di agieren implichi un cambiamento nella teoria dell'ascolto psicoanalitico, dato che il transfert cessa di essere soltanto lo spostamento delle rappresentazioni intrapsichiche per costituirsi come un fenomeno inter-soggettivo indissolubilmente legato al controtransfert. Č per questo che egli ritiene che il transfert, ormai legato alla posizione controtransferale inconscia, superi il modello della prima teoria delle pulsioni e della prima topica freudiana. Riflette sull'uso strumentale della regressione nel processo analitico, sostenendo che essa, accogliendo la rappresentazione scenica di una particolare configurazione arcaica intrasoggettiva dell'analizzando, iscrittasi come gesto psichico non pensato verbalmente, crei le condizioni per una nuova forma di rappresentazione, conciliabile con il pensiero verbale dell'Io, distante dalla ripetizione messa in atto e suscettibile di risignificazione infinita.
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3

Quattrociocchi, Bernardino, Irene Fulco, Antonio La Sala, Francesca Iandolo, and Mario Calabrese. "La teoria dei tipi psicologici e la consonanza nel processo di selezione delle risorse umane." ESPERIENZE D'IMPRESA, no. 1 (November 2020): 85–107. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-001005.

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Abstract:
Obiettivi. Il presente studio si propone di esplorare ed approfondire un diverso metodo di selezione delle Risorse Umane, basato sul principio di consonanza, che possa ridurre il conflitto ed avere un impatto positivo sulla performance. Metodologia. Dopo aver avviato una review della letteratura esistente sui pilastri già consolidati della gestione strategica delle Risorse Umane (motivazione e composizione di team di lavoro in particolare), l'indagine, tramite la lente interpretativa dell'Approccio Sistemico Vitale, si è indirizzata verso le categorie valoriali, caratterizzanti ogni sistema in modo distintivo e punto di partenza per la generazione di risonanza. Risultati. Il lavoro perviene all'esposizione di una diversa prospettiva d'indagine nell'analisi dei gruppi basata sulla consonanza e volta a realizzare un Person - Organization fit in grado di restituire maggior valore di quello assorbito. Limiti della ricerca. Il principale limite della ricerca risiede nella mancanza di una verifica empirica circa l'effettiva risonanza generata. Implicazioni pratiche. Lo studio fornisce al management una diversa chiave di lettura per la creazione di team composti da individui il cui legame, basato su compatibilità valoriali, risulta essere più profondo, conducendo, così, ad una maggiore creazione di valore. Originalità del lavoro. Il lavoro integra l'approccio manageriale con una prospettiva di indagine di tipo psicologico, consentendo di isolare dinamiche del processo di selezione delle Risorse Umane normalmente "sommerse".
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4

Stramaccioni, Alberto. "L'eredità di Raniero Panzieri. Una nuova cultura anticapitalistica." SOCIETÀ E STORIA, no. 174 (January 2022): 724–46. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174003.

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Abstract:
L'autore ricostruisce l'azione politica e l'elaborazione teorica compiuta da Raniero Panzieri (1921-1964) negli anni della modernizzazione economica e sociale del secondo dopoguerra al fine di individuare le principali tematiche che, sulla base di una consistente produzione memorialistica e di un altrettanto rilevante indagine storiografica, hanno costituito i riferimenti per una nuova cultura anticapitalistica alternativa a quella della sinistra storica. Il dirigente socialista-secondo l'autore- esprimendo forti critiche alle politiche del Pci e del Psi , considerate riformiste, propone di realizzare una nuova sinistra per una migliore efficacia nella difesa degli interessi dei lavoratori. In questa prospettiva ritiene che si debba superare il modello leninista nella gestione del partito per dar vita ad una struttura organizzativa realmente al servizio della classe operaia; intende poi affermare nuove forme di democrazia diretta contro la tradizionale mediazione sindacale e politico-parlamentare; sostiene inoltre di dover rileggere la teoria marxista oltre il dogmatismo storicista al fine di elaborare una nuova sociologia della classe operaia. Queste tematiche "secondo l'autore-non trovano consenso nell'area della sinistra storica ma alimentano l'azione politica di una nuova generazione di militanti attiva nel biennio ‘68-'69 e poi trovano spazio negli anni settanta e ottanta in molteplici riviste e gruppi politici e ancora oggi ,fuori da ogni anacronismo o analogia comparativa, possono comunque suscitare un qualche interesse difronte ai profondi mutamenti del sistema capitalistico indotti dal rapido progresso tecnologico.
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Nocenzi, Mariella. "Sostenibilitŕ e dimensione generazionale." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 1 (April 2011): 75–91. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-001010.

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Abstract:
La sostenibilitŕ di qualsiasi sistema č tale se si assume una prospettiva orientata al futuro: in particolare, se il sistema in questione č quello sociale, ne deriva che parlare di sostenibilitŕ non puň prescindere dal considerare la dimensione generazionale. Considerato che oggi la definizione della generazione giovanile non puň piů poggiare sulle tradizionali categorie cognitive, l'obiettivo di questo lavoro č quello di proporre delle riflessioni in merito al ruolo che č possibile attribuire ai giovani rispetto all'obiettivo della sostenibilitŕ sociale. Pertanto, le considerazioni proposte focalizzano l'attenzione su alcuni percorsi dell'analisi sociologica sulle nuove generazioni, soprattutto su quelli che maggiormente hanno posto l'accento sulla sostenibilitŕ del sistema sociale ed hanno studiato l'azione sociale in un'ottica non eminentemente ancorata al presente. Tale rassegna teorica consente di soffermarsi sui contenuti sociologici dedicati al tema della sostenibilitŕ sociale e di registrare l'acquisizione di strumenti di analisi sempre piů "sostenibili" nell'interpretazione della realtŕ in evoluzione, quali si possono riconoscere nei modelli e nelle sperimentazioni di tipo interdisciplinare prescelti.
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6

Pellegrino, Gianfranco. "Cambiamento climatico e generazioni future." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 39 (January 2011): 7–19. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-039001.

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Abstract:
Il saggio introduce le tematiche di questo numero, soffermandosi in particolare sulla rilevanza etica e politica del cambiamento climatico. Dopo una rapida spiegazione dell'effetto serra naturale e artificiale, si ripercorrono le teorie che concepiscono il cambiamento climatico come un problema di giustizia distributiva. Secondo alcuni autori queste teorie non sono sufficienti per dare strumenti adeguati, perché il cambiamento climatico rappresenta un problema etico nuovo, che richiede una strumentazione etica inedita. Il saggio approfondisce alcune delle caratteristiche nuove dell'etica del cambiamento climatico, soprattutto in relazione all'impatto che le scelte presenti avranno sulla qualitÀ della vita delle generazioni future.
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Gasparini, Adalinda. "Metamorficamente. Miti e psicoanalisi." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 35 (September 2021): 92–109. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-035008.

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Abstract:
Seguendo l'ipotesi che la psicoanalisi sia una potente e preziosa mitologia contemporanea l'A. ripercorre le lotte fra generazioni dell'antica cosmogonia greca, che possono illuminare aspetti sottesi della vicenda edipica. I miti hanno una molteplicità di versioni, che sono tutte vere e tutte false, e la loro polisemia fa sì che, come nei sogni e nell'inconscio, allestiscano uno spazio nel quale può tran-sitare la follia. Nell'infanzia dell'A. il padre era sempre pronto ad ascoltarla e aveva una risposta per tutte le sue domande, tranne che sulla malattia del nonno, che periodicamente doveva essere ricoverato per crisi di psicosi maniaco depressiva. La psicoanalisi come il mito non esclude la follia, e riconosce per prima l'umanità profonda e perturbante di sofferenze che sono state sistematicamente rimosse dal senso comune e dalle istituzioni psichiatriche. Se mantiene come Freud lo sguardo sui sintomi nevrotici e sui deliri psicotici la psicoanalisi non può diventare un sistema compiuto e univoco, ma questo che sembra uno svan-taggio è invece la potenza della psicoanalisi, che è e resta una scienza delle do-mande, non delle risposte: sono le domande che aprono lo spazio metamorfico. Le analogie con la geometria non euclidea e la fisica quantistica sono importanti, ma è solo con le risorse originali della sua storia, della sua teoria e della sua clinica che la psicoanalisi potrà riconoscersi ed essere riconosciuta come scienza.
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8

Albanese, Antonietta, and Elena Bocci. "Nonni resilienti in tempo di pandemia: vivere in cordata!" RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2023): 1–44. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa14721.

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Abstract:
Il problema in esame. Il presente contributo prende a riferimento gli studi condotti dal Laboratorio Incontri Generazionali prima e dall'Associazione A.R.I.P.T.Fo.R.P. più recentemente nelle prospettive della psicologia sociale e dell'invecchiamento per affrontare il problema della pandemia come generatasi nell'asse del tempo. Si analizzano le rappresentazioni sociali e le pratiche degli anziani in merito ad una società in divenire – tra passato, presente e futuro – leggendo i risultati alla luce delle teorie di riferimento (Mead, 1934; Moscovici, 1961/1976; Markus, 1977) e in un'ottica intergenerazionale.Partecipanti. In questa prima fase dell'indagine sono state raccolte 56 interviste semi-strutturate rivolte ai residenti in alcuni contesti del Nord Italia (38 nelle città di Milano, Bergamo, Brescia e Lecco) e del Centro (18 nelle città di Arezzo, Viterbo, Roma).Obiettivo. Obiettivo della ricerca esplorativa è ricostruire i vissuti, le emozioni, gli atteggiamenti – in sintesi le rappresentazioni sociali – (Moscovici, 1961/1976, 1984, 1988, 2000, 2001) e le pratiche degli over 65 prima, durante e dopo la pandemia in diversi contesti territoriali italiani.Metodo. L'intervista è lo strumento che è stato selezionato con lo scopo di ricostruire le rappresentazioni e le pratiche sociali dei partecipanti. La traccia dell'intervista semi-strutturata è stata costruita ad hoc per la ricerca ed è suddivisa in tre sezioni che riguardano le rappresentazioni sociali e le pratiche degli anziani prima, durante e dopo il Coronavirus. Le analisi sono state condotte mediante il software IRAMUTEQ per l'Analisi Gerarchica Discendente (Camargo e Justo, 2013).Principali risultati. Nonostante le numerose difficoltà derivanti dalla pandemia, i risultati della ricerca mettono in luce la presenza di rappresentazioni sociali positive che includono l'esempio dei genitori e nonni degli intervistati, responsabili e forti nell'affrontare le difficoltà e le fatiche che hanno caratterizzato la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale.Il ricordo degli anziani resilienti (Sé passato della società – Mead, 1934; Markus, 1977 –) arricchisce il bagaglio cognitivo ed emozionale di quei giovani lungimiranti (Sé presente) che accetteranno la sfida di "vivere in cordata"! È questa la metafora che, alla luce della Teoria delle rappresentazioni sociali, contribuisce ad ancorare e oggettivare il "patto tra le generazioni" – derivante dalla saggezza dei nonni – idoneo alla costruzione di un Sé futuro della società ricco e consolidato.Conclusioni e prospettive future. Studiare come gli anziani rappresentino cognitivamente e come affrontino emotivamente il particolare momento storico è stato rilevante in una prospettiva psico-sociale intergenerazionale. Il punto di forza della ricerca è proprio tale punto di vista. L'interesse per i risultati ottenuti suggerisce di ampliare la raccolta dei dati, migliorando inoltre la metodologia della ricerca per favorire la rappresentatività.Applicazioni. La ricerca potrebbe cogliere l'attenzione anche di un pubblico più ampio oltre a quello accademico, incentivando l'apertura di spazi di riflessione sull'importanza delle connessioni sociali intergenerazionali. La proposta che deriva direttamente dai risultati di ricerca è quella dell'attivazione di laboratori sociali intergenerazionali (sul modello di quello già presente a Viterbo) nei quali le diverse generazioni si possano confrontare, strutturando un dialogo in favore del patto tra le generazioni.
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MONTI, DALIDA. "CREATION AND DESTRUCTION OF CORPUSCLES." Nuncius 14, no. 1 (1999): 169–200. http://dx.doi.org/10.1163/182539199x00805.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title Il nucleo centrale di questo articolo costituito dall'analisi e dalla discussione dei dettagli di cui costituito un quadro storiografico definito: tale quadro nel suo complesso ritrae come strutturalmente simmetriche due descrizioni fisiche che si rintracciano, rispettivamente, in due teorie apparentemente scorrelate per quanto riguarda gli ambiti di ricerca, le problematiche da cui esse sono scaturite e le finalit che si proponeva il loro autore. Si tratta della descrizione dei fenomeni di emissione e assorbimento di luce (contenuta in un articolo di Dirac del 1927 cui comunemente ci si riferisce con il nome Dirac's QED) e di quella dei fenomeni di creazione e distruzione di coppie e+ - e- (contenuto nel cosiddetto modello delle holes dello stesso Dirac, del 1929). Di una tale simmetria si sono gi fatti cenni sparsi in letteratura e l'intento qui di studiarla e approfondirne i termini in modo da sostenere la seguente tesi: il rapporto tra le due teorie in esame non si configura soltanto nei termini di un parallelismo, ma soprattutto in quelli di un preciso percorso storico, che sostenibile su un piano logico. Il Dirac's holes model, cos, risulta come il frutto di una riflessione iniziata in seno alla Dirac's QED a proposito dei fondamenti matematici e degli schemi concettuali della nuova meccanica quantistica: nelle due strutture teoriche, infatti, possibile individuare alcune forme permanenti che, estratte da un contesto teorico e riproposte nell'altro, comportano un trasferimento e una generazione di conoscenza.
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D'Aprile, Patrizia, and Licia Versari. "Un gruppo di genitori tossicodipendenti in carcere. Ottica psicoanalitica e applicazioni dello psicodramma analitico." GRUPPI, no. 3 (May 2010): 77–90. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-003004.

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Abstract:
Questo articolo descrive un'esperienza terapeutica di gruppo a breve termine, secondo l'ottica teorica della psicoanalisi e dello psicodramma analitico. L'esperienza č stata realizzata nella Sezione Attenuata per Tossicodipendenti della Casa Circondariale di Forlě. Il gruppo era composto da genitori detenuti con problematiche, presenti o passate, di tossicodipendenza. Nel carcere, dove di solito ci si riconosce attraverso vari stereotipi (il tossicodipendente, il delinquente, il capo), abbiamo voluto costruire uno spazio in cui le persone potessero s-coprirsi in immagini differenti. Il genitore: era questa l'identitŕ con cui presentarsi all'altro, e attraverso cui pensarsi, in questo modo č emersa la parte piů singolare di ognuno. L'articolo mette in evidenza la difficoltŕ di svolgere un'attivitŕ psicoterapeutica nell'ambiente carcerario, cosě intrusivo e profondamente segnato da un mandato punitivo e di controllo. Inoltre, si sottolinea come gran parte del lavoro in tale contesto sia stato quello di favorire nei partecipanti il passaggio dalla lamentazione alla riflessione, fondamentale per un lavoro su di sé. Si percorrono, attraverso frammenti di sedute, quelle che sono state le principali tematiche emerse: dalla necessitŕ di una comunicazione autentica alla trasmissione generazionale, dagli interrogativi sul ruolo paterno alla scoperta delle proprie fragilitŕ.
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Salone, Carlo, and Francesco Arfò. "Città e grandi eventi: il programma Matera Capitale Europea della Cultura 2019 nella percezione dei residenti." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2020): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/rgi2020-003001.

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Abstract:
L'adozione di politiche di sviluppo urbano focalizzate sulla cultura, sia dal lato dell'offerta (realizzazione di infrastrutture e sostegno alle industrie culturali e creative) sia da quello della domanda (campagne di promozione turistica, programmazione di eventi) e prassi corrente nel capitalismo cognitivo. Intorno al nesso tra cultura e sviluppo economico si e coagulato un vasto dibattito scientifico che fa da sfondo e giustificazione per l'adozione di politiche pubbliche conseguenti, in particolare, ma non solo, alla scala urbana. In realta, la produzione e il consumo di cultura sono pero spesso associati a fenomeni tra loro molto diversi e non di rado conflittuali. Secondo alcuni autori (Bridge, 2006; Kaasa e Vadi, 2010; Scott, 2000), lo sviluppo del settore culturale contribuisce soprattutto alla crescita economica e al vantaggio competitivo urbano, attraverso la generazione di nuova conoscenza per l'innovazione e la creativita ma, anche, effetti positivi su altre attivita economiche correlate. Altri ne enfatizzano le potenzialita inclusive, adatte alla costruzione dei diritti di cittadinanza e alla promozione di una societa piu giusta e coesa (Stern e Seifert, 2007), altri ancora assumono una posizione intermedia, attribuendo alla cultura sia un vantaggio competitivo che un beneficio per l'inclusione sociale, senza pero riuscire a chiarire appieno il rapporto tra queste due dimensioni dello sviluppo (Sacco e Segre, 2009). In questo articolo si inquadra e analizza il caso di Matera 2019 all'interno del progetto di Capitale Europea della Cultura ed alla luce delle teorie legate allo sviluppo urbano trainato dalla cultura. L'analisi del caso di Matera 2019 si pone l'obiettivo di misurare gli impatti attualmente osservabili nella citta sotto il profilo socio-spaziale e di indagare le modalita con cui i cittadini materani hanno interagito con l'evento, attraverso un'analisi della loro opinione circa il percorso svolto e le possibilita future della citta.
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Mattia, Giovanni. "I segmenti generazionali e le percezioni nei confronti degli accessible luxury goods: una ricerca empirica su quattro differenti fasce di etÀ." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (September 2010): 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-003006.

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Abstract:
L'attenzione degli studiosi nei confronti del settore del lusso risulta soprattutto focalizzata sul cosiddetto "lusso inaccessibile", ossia l'insieme di marche e prodotti con prezzo elevato dal particolare prestigio. Riscuotono minore attenzione gli effetti della democratizzazione del lusso Il presente paper investiga come si modifica la percezione del concetto di lusso in ottica inter-generazionale, utilizzando prodotti e servizi in larga misura di lusso accessibile. Č stato appositamente selezionato un paniere di 22 beni, sottoposto alla valutazione comparativa di un campione di 456 individui omogeneamente distribuiti fra quattro fasce d'etÀ (18-25; 26-35; 36-45; 46-55). Il lavoro č suddiviso in tre parti: analisi ragionata della teoria esistente; metodologia e risultati; conclusioni, implicazioni e limiti della ricerca.
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Fiorelli, Fabio. "La scomparsa della realtà." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2021): 143–63. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002010.

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Abstract:
In questo lavoro l'autore si interroga sulle possibili conseguenze delle trasformazioni attuali in campo tecnologico sulla teoria e sulla pratica psicoanalitiche. In particolare, viene presa in considerazione la progressiva "virtualizzazione" della realtà che molti autori, in ambito filosofico e no, rilevano. Se viene meno la nozione di realtà per come la si è sempre pensata - per esempio contrapposta alla fantasia e all'immaginazione - sono ancora valide le categorie che la psicoanalisi utilizza e che derivano da un pensiero che si è costituito prima che tali trasformazioni avvenissero? La stessa nozione di genealogia sembra in profonda trasformazione: come incide su alcuni dei fondamenti su cui la psicoanalisi poggia, per esempio la differenza tra le generazioni? Anche il corpo appare soggetto alla stessa opera di smaterializzazione e disseminazione; ne sarebbero testimonianza le opere recenti di artisti che utilizzano ciò che le nuove tecnologie mettono a disposizione. Non occorre allora ripensare alcuni fondamenti della psicoanalisi proprio a partire, però, dal metodo classico che può fornire comunque una sonda e uno sguardo scientifico su questa nuova categoria di umano che sembra andare costituendosi? Anche nell'ambito psicoanalitico stesso si sta riflettendo sull'impatto di tali cambiamenti, forse irreversibili, e confrontando con l'esigenza di individuare un possibile, ma probabil-mente necessario, punto di equilibrio tra la tradizione psicoanalitica, con i suoi strumenti di indagine, e il "nuovo" che si sta manifestando.
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Lovaglio, Pier Giorgio. "Il ruolo del capitale umano nella transizione Universitŕ-lavoro: fattori individuali e sociali." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 97 (June 2012): 71–83. http://dx.doi.org/10.3280/qua2012-097005.

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Abstract:
Il presente lavoro introduce recenti sviluppi metodologici ed evidenze empiriche per la stima del capitale umano (CU) individuale, considerato come fattore decisivo per la transizione scuola-lavoro. A partire dall'approccio di Dagum e Slottje (2000), che hanno stimato il capitale umano come variabile latente integrando un approccio attuariale per la sua stima monetaria, vengono presentati nuovi metodi di stima del capitale umano che integrano indicatori formativi di investimento (fattori individuali) in CU e riflessivi (di esito) del CU, coerentemente con gli assunti della teoria economica. Infine si illustrano recenti evidenze empiriche inerenti le famiglie italiane, utilizzando i dati Bankitalia e gli effetti dell'istruzione universitaria seguendo una coorte di laureati nei primi anni di ingresso nel mercato del lavoro e sul mercato del lavoro, specie per le giovani generazioni di laureati
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Sbaragli, Silvia. "Editoriale." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 11 (May 18, 2022): I—IV. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.11.0.

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Abstract:
«La teoria dell’argomentazione rifiuta le antitesi troppo nette: mostra che tra la verità assoluta e la non-verità c’è posto per le verità da sottoporsi a continua revisione mercè la tecnica dell’addurre ragioni pro e contro. Sa che quando gli uomini cessano di credere alle buone ragioni, comincia la violenza».(Bobbio, 2013, prefazione a Perelman & Olbrecht-Tyteca, 1958/2013, XIX) Come afferma Norberto Bobbio nella citazione proposta, «quando gli uomini cessano di credere alle buone ragioni [, purtroppo,] comincia la violenza».Questa frase, riletta anche alla luce del complesso e difficile contesto mondiale attuale, ci ricorda quanto siano importanti quelle competenze trasversali delle quali oggigiorno parlano tutti i programmi scolastici: imparare a comunicare e ad argomentare, a comprendere e accettare il punto di vista degli altri, a saper ascoltare e collaborare, a saper includere le diversità ecc. Sono tanti i valori, i principi, le conoscenze e le abilità che vorremmo trasformare in vere e proprie competenze tramite il nostro lavoro quotidiano, nell’intento di riuscire a formare una società migliore. Può sembrare fuori luogo toccare i concetti proposti da Bobbio all’interno di una rivista che si occupa “solo” di didattica della matematica, ma ciò che ci si auspica è che questa rivista possa rappresentare un piccolissimo tassello verso il confronto, lo scambio, la condivisione di punti di vista e di percorsi didattici che possano formare generazioni sempre più consapevoli e pronte al dialogo e all’ascolto. Continua a leggere...
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Popovic, Dusan. "Paideia i nasledje helenske kulture u inauguracionoj besedi Dimitrija Halkondila." Zbornik radova Vizantoloskog instituta, no. 45 (2008): 301–12. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0845301p.

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Abstract:
(italijanski) Nell'articolo l'autore cerca di identificare, tra gli elementi della tradizione retorica tardoantica greca, i principali argomenti con i quali Demetrio Calcondila, uno dei maggiori esponenti dell'umanesimo bizantino della seconda meta del Quattrocento nell'Occidente, si e servito nella sua elaborazione del significato della cultura greca (paideia) non solo per quanto riguarda la civilta europea occidentale, ma anche quella cristiana in generale. Ora, il suo discorso, pronunciato nell'anno 1463 in occasione dell'inaugurazione della cattedra di studi greci all'Universita di Padova rappresenta una testimonianza di primo grado sull'adozione della cultura greca nell'Occidente durante il periodo rinascimentale. Partendo dall'edizione di testo del discorso, pubblicato da Geanakoplos (cfr. n. 1 dell'articolo), e possibile individuare certe particolarita che distinguono il concepimento, da parte di Calcondila, dell'importanza di educazione greca per la formazione di future generazioni di intellettuali nell'ambiente culturale dell'Occidente latino. Demetrio sottolinea anche il vantaggio da ricavare dallo studio di poeti ellenici, soprattutto Esiodo, per le altre artes liberales nel curriculum scolastico, cosi come la disposizione delle discipline dentro il sistema scolastico tardobizantino (cfr. n. 9). L'argomento cruciale della parte esortativa del discorso e il tentativo che lo sforzo, necessario per impossessarsi di queste discipline, ci si giustifici con profitto da esse ottenuto. Questo viene realizzato facendo riferimento al famoso verso sull'acquisizione di virtu attraverso lavoro duro, che e un passo tratto dal poema didattico esiodeo di Opere e giorni, v. 289. La forma sotto la quale questo verso e riportato in greco e molto scorretta, pero Calcondila ne ha proposto, poco piu sotto, una traduzione esatta. Fenomeno, quest'ultimo, abbastanza raro nell'impiego retorico di detti formativi (gr. gnwmai, lat. sententiae). Tra i pochi autori classici, i quali hanno usato il procedimento del genere, si annovera il piu grande grammatico latino, Prisciano di Cesarea, nella sua versione degli eserzici preliminari di retorica ermogeniana, sotto il titolo di Praeexercitamina. Qui lo stesso verso egli ha tradotto dal greco senza molta destrezza, cosicche il verso in latino apparve molto male, trovatosi in contrasto con lo stile elegante del latino (la cosiddetta latinitas). E percio che Prisciano non puo essere considerato quale modello direttamente adoperato da parte di Calcondila. L'impiego del verso citato, nell'ambito della tradizione parenetico- -encomiastica, presso gli scrittori greci, sia quelli bizantini che quelli classici, e abbastanza frequente. Eccone qualche esempio eclatante. Alla meta del Quattrocento Giovanni Eugenico questo topos lo utilizza nella sua Descrizione di Trapezunto, riferendosi al verso esiodeo gia menzionato (cfr. n. 18). Nel secolo dodicesimo, Eustazio di Salonicco lo impiega, all'occasione, perche esalti le imprese dell'imperatore Manuele I. D'altra parte, l'autore anonimo degli scolii ad Aftonio cita questi versi in valore di argomenti, messi nel contesto di un'altro esercizio preliminare quello di dimostrazione (kataskeuh). Simile elaborazione di questo motivo viene intrapresa anche dal platonico Massimo di Tiro, nel quadro della proposizione (qesij), con la quale si cerca di corroborare l'affermazione sulla preminenza della vita attiva sopra quella contemplativa. Peraltro, gia Luciano di Samosata aveva notato che questi versi diventarono convenzionali nelle declamazioni retoriche, e tale sviluppo del loro significato possiamo rintracciare partendo dalla Repubblica e dai Leggi platonici, attraverso le Reminiscenze di Senofonte, fino al Corpus etico di Plutarco. Nel suo discorso inaugurale, in qualita di argomento a contrario, Calcondila riporta anche il verso 287 dello stesso poema esiodeo, e lo traduce in latino. Per il simile procedimento egli, molto probabilmente, si e ispirato al saggio Sull'ebbrezza di Filone di Alessandria, dentro il quale questi versi sono stati utilizzati nel contesto simile, cioe rilevando il contrasto tra virtu ed ignoranza (cfr. n. 37). L'altro modello per l'uso del tema presso Demetrio puo ritenersi il celebre scritto di Basilio di Cappadocia a proposito, visto che quest'ultimo ci sta elaborando il rilievo dell'educazione di gioventu cristiana, basata sulla letteratura pagana. Insomma, la conclusione principale, riguardo alla tecnica compositiva di Demetrio, deriverebbe dal fatto che il suddetto pensiero esiodeo appare anche quale testimonianza degli antichi (marturia palaiwn) dentro il manuale ermogeniano di Progumnasmata, dove si trova appunto per quanto riguarda il procedimento d'elaborazione di una chria, in questo caso quella espressa attraverso la sentenza pseudoisocratea che le radici dell'educazione sono amare, ma che i suoi frutti, invece, sono dolci. A parte i luoghi tratti da alcuni poeti appartenti alla cosiddetta Commedia attica nuova, la metafora di sapienza e di impegno emerge, tra i romani anche presso Catone il Vecchio e si riconferma con il lessico adoperato da Demetrio ai vari posti del suo discorso inaugurale scritto in latino. Infine vanno inoltre menzionate anche delle particolarita che segnalano la meticolosita che Calcondila dimostra nei confronti dello stile elevato (gr. semnothj). Termine, quest'ultimo, cui e stata prestata grande importanza da parte di Ermogene, nell'ambito della sua teoria sopra le Idee (varieta di stile), la quale, poi, avrebbe in gran parte influenzato diversi prodotti letterari rinascimentali, sia quelli scritti in latino che quelli in lingua volgare.
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Picon Alt, Júlio, Mauren Buzzatti, Ana Monteiro Costa, and Saritha Denardi Vattathara. "Expansão da mineração carbonífera no Rio Grande do Sul e a crise de valor do capitalismo contemporâneo: Uma análise socioeconômica do EIA/RIMA da Usina Termelétrica Nova Seival nos assentamentos da reforma agrária em Candiota e Hulha Negra." AMBIENTES: Revista de Geografia e Ecologia Política 3, no. 2 (December 21, 2021): 251–96. http://dx.doi.org/10.48075/amb.v3i2.28237.

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Abstract:
Neste trabalho, compreendemos a expansão da fronteira extrativista minerária no Rio Grande do Sul à luz do movimento atual do capital, vinculando a crise de sobreacumulação do capitalismo à decorrente intensificação da acumulação por despossessão, tendo o land grabbing como um dos seus principais ajus­tes tempo-espaço. Nosso objetivo consistiu em apontar as contradições e ameaças sobre os territórios dos agricultores assentados em Hulha Negra e Candiota-RS, considerando os sujeitos diretamente atingi­dos pelo empreendimento, bem como o impacto sobre o processo de reterritorialização como um todo na região, levando em consideração a dinâmica de mobilização e desmobilização de mão-de-obra e os impactos nas estruturas públicas dos municípios. Por meio de revisão teórica marxista e demais fontes secundárias, analisamos criticamente o EIA/RIMA (2020) apresentado pela empresa proponente. Para subsidiar a pesquisa, também foram realizadas entrevistas por ligações e reuniões virtuais com morado­res e representantes das organizações locais, levando em conta i) a Geração de expectativas e incertezas na população; ii) Mobilização e desmobilização de mão-de-obra; iii) Pressão e interferências sobre infra­estruturas e serviços públicos; iv) Dinamismo na economia; v) Aumento/diminuição de arrecadação mu­nicipal, entre outros. Considerando os impactos sobre os assentamentos, a geração de energia por meio de matéria-prima já rejeitada e os danos ambientais já encontrados na região causados pela mineração do carvão pretérita, identificamos que esse empreendimento não se vincula ao desenvolvimento susten­tável local, mas ao land grabbing tão importante à acumulação por despossessão. Palavras-chave: extrativismo; crise de valor do capital; acumulação por despossessão; Assentamentos rurais; Land grabbing. Abstract In this paper, we understand the expansion of the mining extractive industry’s frontier in Rio Grande do Sul (the southernmost state in Brazil) in light of the current movement of the capital, linking the overaccumulation crisis in capitalism to the resulting intensification of accumulation by dispossession, where land grabbing plays a major role in its time-space adjustments. Our goal is to point out the contradictions and threats on the territories of the peasants settled in two municipalities (Hulha Negra and Candiota), considering the subjects directly affected by the undertaking, as well as the impact on the re-territorialization process as a whole in the region, taking into consideration the dynamics of mobilizing and demobilizing labor force and the impacts in the public structures of the municipalities. Through a Marxist Theoretical review and secondary sources, we critically analyze the EIA/RIMA (2020) presented by the proposing company. To support the research, interviews were also conducted through calls and virtual meetings with residents and representatives of local organizations, taking into account i) the generation of expectations and uncertainties in the population; ii) Mobilization and demobilization of labor; iii) Pressure and interference on infrastructure and public services; iv) Dynamism in the economy; v) Increase/decrease in municipal collection; between others. Considering the impacts on the settlements, the generation of energy through raw material that has already been rejected and the environmental damage already found in the region caused by past coal mining, we identified that this undertaking is not linked to local sustainable development, but to land grabbing that is so important to the accumulation by dispossession. Keywords: extractivism; capital value crisis; accumulation by dispossession; rural settlements; land grabbing. L'espansione delle miniere di carbone minerale nel Rio Grande do Sul e la crisi del capitalismo contemporaneo: Un’analisi socioeconomica dello EIA/RIMA della centrale termoelettrica Nova Seival negli insediamenti di riforma agraria in Candiota e Hulha Negra Astratto In questo articolo analisiamo l'espansione della frontiera estrattiva mineraria nel Rio Grande do Sul alla luce dell’attuale movimento di capitale, congiungendo la crisi di sovraaccumulazione del capitalismo alla conseguente intensificazione dell'accumulazione per espropriazione, avendo il fenomeno land grabbing come uno dei suoi principali aggiustamenti spazio-temporali. Il nostro obiettivo era di evidenziare le contraddizioni e le minacce sui territori degli agricoltori insediati nei lotti in Hulha Negra e Candiota-RS, considerando i soggetti direttamente impattati dall'impresa, nonché l'impatto sull’intero processo di ri-territorializzazione nella regione, portando a considerare le dinamiche di coinvolgimento e smobilitazione del lavoro e gli impatti sulle strutture pubbliche nei comuni. Con una rassegna teorica marxista e altri dati di campo, analizziamo criticamente lo EIA/RIMA (2020) presentata dall’impresa proponente. A supporto della ricerca sono state realizzate interviste tramite call e incontri virtuali con residenti e rappresentanti delle organizzazioni locali, tenendo conto i) della generazione di aspettative e incertezze nella popolazione; ii) Surgimento e smobilitazione del lavoro; iii) pressioni e interferenze su infrastrutture e servizi pubblici; iv) Dinamicità nell'economia; v) Aumento/diminuzione della riccetta comunale; tra altri. Considerando gli impatti nei lotti di riforma agraria, la generazione di energia attraverso materie prime già scartate e i danni ambientali già riscontrati nella regione causati dalle attività estrattive del carbone fossile passate, abbiamo identificato che questo progetto non è coerente allo sviluppo sostenibile locale, ma al land grabbing che è il fenoeno importante per l’accumulazione per espropriazione. Parole-chiave: estrattivismo; crisi del valore del capitale; accumulazione per espropriazione; lotti agricoli; land grabbing.
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Chiodo, Emanuela. "Generare legami. Inclusione sociale ed educativa in una periferia del Mezzogiorno." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 29–38. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001004.

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Abstract:
La povertà di bambini e adolescenti in famiglie deprivate del Mezzogiorno è sia la più invisi-bile, perché spesso occultata dalla più generale condizione di svantaggio del nucleo di appar-tenenza, sia la più estrema, per l'intensità con cui essa si lega a radicate disuguaglianze nella sfera dell'istruzione, della cultura e, in generale, nelle loro chances di vita al presente e nel futuro. In particolare, la povertà educativa è quella che meglio rappresenta lo svantaggio cumulativo che si genera a partire da condizioni di deprivazione materiale ed economica e trova nell'esclusione dall'accesso ad una formazione e a competenze adeguate, ma anche a spazi e ambienti di vita degni, a opportunità ludiche, culturali e di socializzazione più ampia le sue espressioni più evidenti. Napoli e le sue periferie più disagiate costituiscono un caso paradigmatico di tale scenario sia per la povertà multi-generazionale da cui sono interessate sia per l'elevata incidenza del-la popolazione minorile proprio nei quartieri più difficili. Ed è proprio nel contesto urbano e sociale della periferia est della città che l'articolo si cala per definire i contorni di quella «comunità educante» volta al contrasto della vulnerabilità sociale e dei rischi di esclusione per i tanti bambini e adolescenti in condizione di svantaggio economico e sociale. Alla luce della direttrice teorica sui legami sociali come fonte di protezione e riconoscimento (Paugam, 2008) e sulla base di un approccio di ricerca micro-sociologico basato su studi di caso, l'articolo descrive la qualità delle relazioni di social support (Meo, 1999) create, promosse, rafforzate da alcuni enti di terzo settore (associazioni e cooperative sociali) provando a sotto-linearne il valore embedded nel contrasto della povertà educativa. Già a partire dal recupero di spazi vuoti o abbandonati in cui le attività socio-educative promosse si radicano e realiz-zano le loro attività, i centri socioeducativi considerati nella ricerca appaiono in grado di ri-pristinare relazioni e significati plurimi. A partire dalle rappresentazioni raccolte tramite la voce e le parole degli attori intervistati la comunità educante prende forma nei vincoli e nelle risorse, nei limiti e nelle opportunità evidenziate da enti di terzo settore (associazioni e coo-perative sociali) che realizzano advocacy, affiancamento scolastico dei minori, accompagna-mento sociale per le loro famiglie. In particolare, nel testo si evidenzia come, non solo rico-noscendo la «responsabilità educativa» come principio cardine ma anche "agendo" tale principio come orientamento nella prassi concreta di intervento, organizzazioni diverse che abitano e animano la periferia est sono in grado di rendere permeabili tra loro sfere di inclu-sione diverse (culturale, educativa, sociale). Intervenendo nel contrasto della povertà minorile ed educativa tramite azioni di bridging con la famiglia, la scuola, i servizi sociali, le esperien-ze di affiancamento socio-educativo descritte interrogano e allo stesso tempo costruiscono il senso di quella «comunità educante e generativa», capace di «agire in comune» adottando «un modo di fare le cose inclusivo, integrativo e abilitante» (Magatti e Giaccardi, 2014).
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Esposito, F., F. Damato, A. Pedon, S. Ricci, and L. Petrone. "“MULTIDIMENSIONAL CHILD SEX RINGS”: A SYSTEMATIC REVIEW OF THE LITERATURE." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 3, no. 1 (November 4, 2017): 263. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2017.n1.v3.995.

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Abstract:
Abstract.Background: In 1983 Kennet Lanning began his studies dealing with sexual rituals, and in 1985 there calls “Multidimensional Child Sex Rings” identifying features and modes (Lanning, 1992). In his studies Lanning (1992), describes the types of offences related to the dimension of ritual abuse by claiming that there is no clear evidence about some of these crimes. On the basis of those statements Weir and Wheatcroft (1995) list as possible by declaring a false ritual abuse and then of false memories, the suggestion of special interest about the growing psychotherapists induced ritual abuse and who believe in the existence of these crimes.This systematic review of the literature, in the light of subsequent events and subsequent updates of methodology aims to analyze the relationship between “Ritual Abuse” and the false memory that can appear during psychotherapy. Materials and Methods: This study was carried out using the PRISMA guidelines, by conducting a systematic search of the literature on PubMed, Scopus, ISI Web of Science, EBSCO, Google Scholar, and ScienceDirect. The following keywords used were “ritual abuse” “AND” (i.e., Boolean operator) “psychotherapy” combined with “AND” Boolean operator and “false memory”.Results: The initial search identified n = 167 citations. Only one research report met the predefined inclusion criteria and was analysed.Conclusion: In case of false memories in ritual abuse, it is necessary to implement the research activities to avoid that results obtained can be rejected by health professionals or by theories not scientifically. validatedKeywords: ritual abuse, psychotherapy, false memory.Riassunto.Background: Nel 1983 Kennet Lanning inizia i suoi studi occupandosi di abusi sessuali rituali, e nel 1985 lì definisce “Multidimensional Child Sex Rings” identificandone caratteristiche e modalità (Lanning, 1992). Nei suoi studi Lanning (1992), descrive le tipologie di reato connesse alla dimensione dell’abuso rituale sostenendo che non esistono prove certe in merito ad alcuni di questi reati. Sulla base di tali affermazioni Weir and Wheatcroft (1995) elencano come possibili ipotesi di generazione di falsi abusi rituali e quindi di falsi ricordi, la suggestione indotta di psicoterapeuti che coltivano speciali interessi circa gli abusi rituali e che credono nell’esistenza di questi crimini. La presente analisi sistematica della letteratura, alla luce dei successivi accadimenti e di successivi aggiornamenti metodologici ha lo scopo di analizzare la relazione tra “Abuso Rituale” ed il falso ricordo che può manifestarsi durante la psicoterapia. Materiali e Metodi: Tale studio è stato effettuato utilizzando le linee guida per l’utilizzo della metodología PRISMA, effettuando una ricerca sistematica su PubMed, Scopus, ISI Web of Science, EBSCO, Google Scholar e ScienceDirect. Le parole chiave utilizzate per la ricerca sono state “ritual abuse” “AND” (i.e. operatore Boleano) “psychotherapy” “AND” “false memory”.Risultati: Sono stati inizialmente trovati n = 167 records. Un solo articolo ha poi soddisfatto i criteri di inclusione ed è stato analizzati.Conclusioni: Nel caso delle false memorie negli abusi rituali, sembra necessario implementare l’attività di ricerca per evitare che qualsiasi risultato ottenuto possa essere contrastato dai professionisti della salute o da teorie non validate scientificamente.Parole chiave: abuso rituale, psicoterapia, false memorie.
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Blume, Dieter. "Ingegno – Inganno – Diletto. Reden über Kunst bei Dante, Boccaccio und Petrarca." Deutsches Dante-Jahrbuch 87-88, no. 1 (January 11, 2014). http://dx.doi.org/10.1515/dante-2013-0004.

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Abstract:
RiassuntoQuesto saggio intende proporre una nuova lettura delle immagini e delle opere d’arte tematizzate negli scritti di Dante, Boccaccio e Petrarca. Il punto di partenza di questo percorso è da una parte il ruolo particolare dello sguardo nella lirica italiana del XIII secolo, dall’altra il significato di una raffigurazione dipinta di Amore in Guittone d’Arezzo. Dante dà esplicitamente una chiara funzione didattica ai rilievi da lui descritti nel Purgatorio ma, solo una generazione più tardi, questo tentativo moraleggiante viene abbandonato dal Boccaccio con cui il discorso allegorico si fa più sottile e nascosto: nel Decamerone infatti i pittori sono soprattutto i maestri della finzione e dell’inganno, coloro che possono ingannare perfettamente i cinque sensi. Anche Petrarca indica con forza, così come Boccaccio, il valore dell’ingegno dell’artista, ma sottolinea l’importanza del diletto che l’osservatore prova nell’azione del guardare. Questa teoria estetica del Trecento si può quindi condensare nella seguente serie di concetti: Ingegno - inganno - diletto - ingegno.
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Papa, Alessandra. "Tecnicizzazione della nascita e vita frozen La categoria filosofica di natality di Hannah Arendt." Medicina e Morale 61, no. 2 (April 30, 2012). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2012.141.

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Abstract:
Questo articolo affronta la rappresentazione teorica del venire al mondo all’interno della lunga tradizione filosofica occidentale, anzitutto a partire dal contributo della filosofa ebrea Hannah Arendt, che con il neologismo natality ha avuto il merito di introdurre una nuova categoria di pensiero. La tradizione occidentale ha, infatti, sempre escluso l’evento umano della nascita dalla riflessione filosofica a vantaggio del thanatos e, dunque, dell’abbandono del mondo con l’idea preconcetta che l’ethos passi non già attraverso il nuovo e il generato, ma attraverso il dato in senso deterministico e la distruzione del bios. La nascita ci colloca a pieno, d’altra parte, nel territorio della cittadinanza e dell’etica politica. Le tecnoscienze, con il loro armamentario strumentale, possono trasformare l’evento della generazione in un processo programmato e modificabile. Il pericolo che si corre con l’introduzione dell’artificiale nell’atto procreativo, dunque, è quello di trasformare la nascita in una procedura, rischiando al tempo stesso di farne una sorta di strumento di igiene sociale, rispondendo a meri criteri bio-chimici di valutazione della vita per realizzare un progetto sociale di umanità superiore. La vita frozen – per usare un termine arendtiano, ovvero una vita impoverita, o comunque una vita fabbricata – come tutte le pratiche eugenetiche che introducono la fabbricazione nella sfera pubblica può, perciò, esporre la politica a un grave fraintendimento, ritenere cioè che lo spazio pubblico (che è poi lo spazio in cui si appare e si nasce) possa essere “governato” ricorrendo alle parole della biologia e al linguaggio della tecnica, ma soprattutto alla sofisticazione delle tecnai per controllare, per esempio, le future generazioni, ma inevitabilmente minacciando le libertà ingenite. In questo senso la riflessione bioetica, aperta dalla prassi della fecondazione in vitro e dalla diagnosi pre-impianto, ci pone di fronte al pericolo di un vuoto etico e alla necessità di elaborazione teorica di un natale tra casualità e programmazione dell’origine. ---------- This article examines the theoretical representation of our coming into this world within the philosophical tradition. Western philosophy has, in fact, always favoured thanatos and, therefore, the abandonment of this world. Hence the erroneous belief that ethos does not pass through the new and the generated, but through fact in a deterministic sense and through the destruction of bios. Our birth places us well within full citizenship and political ethics. On this front, the German Jewish philosopher Hannah Arendt has enriched the philosophical reflection on birth with the neologism natality and has had the merit of introducing a new category of thought. The danger that we run today, with the introduction of the artificial into the procreative act, is to transform birth into a procedure, risking at the same time to make it some sort of instrument of social hygiene, so as to fulfill a project of superior humanity. A “frozen” life - to use an Arendtian term, an impoverished life, or at least a fabricated life - like all eugenic practices that introduce fabrication into the public sphere, may therefore expose politics to a serious misunderstanding: that of assuming that public space (the space in which one appears and is born) can be “ruled” to control, for example, future generations. In this sense, bioethical reflection, opened by the practice of in vitro fertilization and of pre-implantation diagnosis, puts us in front of the danger of an ethical void and of the need for a theoretical development of birth (native) between randomness and planning of human source.
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Nicola, PierCarlo. "ECONOMIA MATEMATICA E MECCANICA RAZIONALE." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, November 18, 2013, 57–72. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2008.49.

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Abstract:
Riassunto. – Almeno a partire da Pareto le analogie meccaniche hanno giocato un ruolo rilevante nella teoria economica; ma sarebbe ingiusto passare sotto silenzio il fatto che Marshall, praticamente coetaneo di Pareto, propendeva piuttosto per l’impiego di analogie di natura biologica. Questo detto, l’equilibrio generale, attualmente il paradigma più diffuso fra i cultori di teoria economica, si presta mirabilmente a sottolineare le analogie meccaniche proponibili nella teoria economica. Partendo dalla formulazione canonica dell’equilibrio generale concorrenziale, come venne proposta da Arrow e Debreu nel 1954, l’intervento si propone di presentare succintamente alcune delle estensioni formulate nel corso degli ultimi 50 anni:– l’introduzione dei monopoli e della concorrenza monopolistica;– i prezzi rigidi e il razionamento;– le generazioni sovrapposte;– gli equilibri temporanei e le aspettative soggettive;– gli equilibri approssimati in presenza di non convessità; – l’infinità degli agenti e la concorrenza perfetta;– l’incertezza;– i mercati incompleti e le attività finanziarie.Vengono brevemente discussi anche i problemi che sorgono nell’applicazione di modelli di equilibrio generale allo studio di economie concrete, e si sottolinea il fatto che i dati economici sono sempre soggetti ad errori spesso rilevanti, mentre quasi mai é possibile condurre esperimenti controllabili, diversamente da quanto avviene nella fisica. Le applicazioni portano naturalmente a chiedersi quale utilità possono rivestire i modelli di equilibrio generale a fini previsionali.***Abstract. – Since Pareto times mechanical analogies played a relevant role in economic theory; but it is necessary to underline that Marshall, an economist contemporary to Pareto, preferred to employ biological analogies. General equilibrium, presently the mainstream paradigm in economic theory, lends itself very naturally to underline mechanical analogies permeating economic theory. Starting from the canonical formulation of general equilibrium, as proposed by Arrow and Debreu in 1954, our aim is to briefly recall some extensions made during the last 50 years:– the inclusion of monopolies and monopolistic competition;– sticky prices and rationing;– overlapping generations;– temporary equilibrium and subjective expectations;– approssimate equilibria under non convexities;– infinity of agents and perfect competition;– uncertainty;– incomplete markets and financial activities.We discuss also some problems which are present in applying general equilibrium models to our days economies, and we underline the fact that economic data are always affected by errors, while very rarely it is possible to do controlled experiments, contrary to what happens in physics. Therefore, it is natural to ask which is the utility of general equilibrium models as far as forecasting activities are of interest.
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Montaldi, Massimo. "Anthropology applied to the analysis of social deviances and the effects of uprooting on individual trans-generational behavior / Antropologia applicata all’analisi delle devianze sociali e gli effetti dello sradicamento sul comportamento individuale trans generazionale / Antropología aplicada al análisis de las desviaciones sociales y de los efectos del desarraigo en el comportamiento transgeneracional individual." Rivista di Psicopatologia Forense, Medicina Legale, Criminologia, October 8, 2019. http://dx.doi.org/10.4081/psyco.2019.64.

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Abstract:
This article aims to clarify some points of view and aspects on the relationship between multiculturalism and migration, and the relationship between minor and major normative jurisprudences, against the dynamic background of historical and anthropological processes, in a criminological perspective, and using some theories that argue why the phenomena of deviance are associated with intercultural and ethnic contexts. The interaction between outgroup and ingroup, while modern societies are engaged in solving problems related to the management and control of regulatory deviance, seems to bring out spaces to think, thanks to the onset of the ethnographic method in criminological studies. Criminology and ethnography can therefore profitably experiment with a scientific relationship, in the light of the sociology of deviance. New concepts invite to formulate a different approach, less constrained by specializations, but tending to obtain a result of a balanced scientific exchange full of perspectives. In this way, some of the reasons behind the deviant behavior among minorities will appear clearer. It can be argued, for example, that concepts of proximal and distal stress expand the translations of the problem. The cessation of the social bond, the semantic differences between landless and native minorities, seem to have a role in the dynamics of deviance, psychopathology, and crime. The sub-cultural community, the training and educational conditions are all recurrent themes, but they often assume an unexpected value in the eternal struggle for space. The class struggle and the reasons behind the enormous amount of laws appear to be the result of contrasting relationships between majorities and minorities. The problem of cultural deviances does not always seem clear and complete, if interpreted by the individual sciences, they easily run into scientific reductionism and redundancy. Stitching together edges that tend to remain far away could be possible only provided that the different perspectives can be connected, and that the tool of comparative ethnography is regarded as a fruitful link with criminology. Semantics is enriched with concepts, such as the syndrome of socio-cultural adoption, probes the implications of the cultural bond that redefines the existential plots of the condition of the migrant in modernity. The disruptive effects of the stress of minorities, or the disbelief of minorities towards the normative majority, are only some of the concepts with which I have tried to represent the motivations that are at the base of a basic hostility of some social communities to the rules. A multi-scientific approach has an experimental structure, a crossroads of different experiences, which aims to build lexicons and widen and diversify the semantics of deviance, questioning the particularisms and the singular exasperation of the perspectives of hermeneutic excesses. As Europe prepares to deal with the impact of epochal migration, the comparative method is able to provide empirical considerations for a reading consistent with history, and less involved with academic speculation, and ideological needs. Understanding the dynamics that underlie the criminal deviance between minorities, is not only an exercise of absolute social vanguard, but tends to build new bases and theoretical and practical references better systematized, which dictate complex work agendas, expanding the knowledge on the real relationship between criminal deviance and ethnic communities. RiassuntoQuesto articolo si propone di chiarire alcuni punti di vista e aspetti sulle relazioni tra multiculturalismo e migrazione, e il rapporto tra minoranze e maggioranze normative, sullo sfondo dinamico di processi storici e antropologici, in una prospettiva criminologica, e utilizzando alcune teorie che argomentano i motivi per i quali le fenomenologie della devianza si associano ai contesti interculturali ed etnici. L'interazione tra outgroup ed ingroup, mentre le società moderne sono impegnate nella soluzione di problemi legati alla gestione ed al controllo della devianza normativa, sembra far emergere spazi di riflessione grazie all’irruzione del metodo etnografico negli studi criminologici. Criminologia ed etnografia, possono dunque proficuamente sperimentare una relazione scientifica, alla luce della sociologia della devianza. Nuovi concetti invitano a riformulare un approccio meno costretto dalle specializzazioni, ma tendente ad ottenere un risultato di uno scambio scientifico equilibrato e denso di prospettive. Appariranno più chiare in tal modo, alcuni delle motivazioni retrostanti alla condotta deviante tra le minoranze. Si può sostenere, per esempio, che concetti di stress prossimale e distale, ampliano le traduzioni del problema. La cessazione del legame sociale, le differenze semantiche tra minoranze senza terra e minoranze native, sembrano avere un ruolo nella dinamica della devianza, della psicopatologia, della delinquenza. La comunità sub culturale, la formazione e le condizioni di istruzione, sono temi ricorrenti, tuttavia assumono sovente un valore imprevisto nella lotta eterna per lo spazio. La lotta di classe e le ragioni che stanno dietro alla enorme mole di normativa, appaiono il frutto di rapporti di contrasto tra maggioranza e minoranze. Non appare sempre chiaro e completo il problema delle devianze culturali, se interpretato dalle singole scienze, incorrono facilmente nel riduzionismo e nella ridondanza scientifica. Un lavoro di ricucitura di margini che tendono a mantenersi lontani, è possibile a patto che le prospettive sappiano comunicare tra loro, e lo strumento dell’etnografia comparata si profila una proficua connessione con la criminologia. La semantica si arricchisce di concetti, come ad esempio la sindrome dell’adozione socioculturale, sonda le implicazioni del legame culturale che ridefinisce le trame esistenziali della condizione del migrante nella modernità. Gli effetti dirompenti dello stress delle minoranze, o la diffidenza delle minoranze verso la maggioranza normativa, sono solo alcuni dei concetti con cui ho cercato di rappresentare le motivazioni che stanno alla base di un'ostilità di fondo di alcune comunità sociali, rispetto alle regole. Un approccio multi scientifico ha un assetto sperimentale, incrocio di esperienze diverse, che mirano a costruire lessici e ampliare e diversificate le semantiche della devianza, mettendo in discussione i particolarismi e l'esasperazione singolare delle prospettive degli eccessi ermeneutici. Mentre l'Europa si appresta ad affrontare l'impatto di una migrazione epocale, il metodo comparativo è in grado di fornire le considerazioni empiriche per una lettura coerente con la storia, e meno coinvolte con la speculazione accademica, e le esigenze ideologiche. Capire le dinamiche che sotto intendono la devianza criminale tra le minoranze, è un esercizio non solo di assoluta avanguardia sociale, ma tende a costruire basi nuove e riferimenti teorici e pratici meglio sistematizzati, che dettano agende di lavoro complesse, allargando la conoscenza sul rapporto reale tra devianza criminale e comunità etniche. ResumenEste artículo se propone aclarar los puntos de vista y aspectos sobre las relaciones entre multiculturalismo y migración, y la relación entre minorías y mayorías normativas, en el fondo dinámico de procesos históricos y antropológicos. En una perspectiva criminológica, y utilizando algunas teorías que argumentan los motivos por los cuales las fenomenologías de las desviaciones se asocian a los contextos interculturales y étnicos. La interacción entre outgroup e ingroup, mientras las sociedades modernas están ocupadas en la solución de los problemas ligados a la gestión y al control de la desviación normativa, parece que hacen surgir espacios de reflexión gracias a la introducción de la metodología etnográfica en los estudios criminológicos. Criminología y etnografía, pueden entonces experimentar rentablemente una relación científica, bajo la luz de la sociología de la desviación. Nuevos conceptos invitan a reformular un enfoque menos forzado por las especializaciones, pero con la tendencia en obtener un resultado de un intercambio científico equilibrado y lleno de perspectivas. Aparecerán más claras de esta manera, algunas de las motivaciones que están detrás de la conducta desviada entre las minorías. Se puede sostener, por ejemplo, que conceptos como stress proximal y distal, amplían las traducciones del problema. La ruptura del lazo social, las diferencias semánticas entre minorías sin tierra y minorías nativas, parecen tener un rol en la dinámica de la desviación, de la psicopatología y de la delincuencia. La comunidad sub-cultural, la formación y las condiciones de instrucción, son temas recurrentes, sin embargo, asumen a menudo un valor imprevisto en la lucha eterna por el espacio. La lucha de clase y las razones que están detrás a la gran masa normativa, parecen el fruto de relaciones de contraste entre mayorías y minorías. No parece siempre claro y completo el problema de las desviaciones culturales, si es interpretado por las ciencias individuales, incurren fácilmente en el reduccionismo y en la redundancia científica. Un trabajo de reparación de márgenes que tienen la tendencia a mantener la distancia, es posible siempre y cuando las perspectivas sepan comunicarse entre ellas, y el instrumento de la etnografía comparada pueda conectarse rentablemente con la criminología. La semántica se enriquece de conceptos, como por ejemplo el síndrome de la adopción sociocultural, sondea las implicaciones del lazo cultural que redefinen la parte existencial de la condición del migrante en la modernidad. Los efectos disruptivos del stress de las minorías, o la diferencia de las minorías hacia las mayorías normativas, son solo algunos de los conceptos con los que busqué representar las motivaciones que están en la base de la hostilidad de algunas comunidades sociales, con respecto a las reglas. Un enfoque multicientífico tiene un corte experimental, cruce de experiencias diferentes, que velan por construir léxicos, ampliar y diferenciar las semánticas de la desviación, poniendo en discusión los particularismos y la exasperación singular de las perspectivas de los excesos hermenéuticos. Mientras Europa se alista para afrontar el impacto de una migración épica, la metodología comparativa puede suministrar las consideraciones empíricas para una lectura coherente con la historia, y menos involucrada con la especulación académica, y las exigencias ideológicas. Entender las dinámicas que definen la desviación criminal entre las minorías, es un ejercicio no solo de absoluta vanguardia social, sino que tiene la tendencia en construir bases nuevas y referencias teóricas y prácticas mejor sistematizadas, que dictan agendas de trabajo complejas, engrandeciendo el conocimiento sobre la relación real entre desviación criminal y comunidades étnicas.
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