Academic literature on the topic 'Teoria del progetto architettonico'

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Journal articles on the topic "Teoria del progetto architettonico"

1

Terrone, Enrico. "Alessandro Armando e Giovanni Durbiano, Teoria del progetto architettonico. Dai disegni agli effetti." Rivista di estetica, no. 67 (April 1, 2018): 230–35. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.2870.

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2

Aloisio, Miriam. "Architettura e scrittura in Fantasmi romani di Luigi Malerba." Quaderni d'italianistica 36, no. 2 (July 27, 2016): 127–54. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v36i2.26902.

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Abstract:
Questo studio è un’analisi testuale di Fantasmi romani (2006) che mira ad illustrare come sia avvenuto un mutamento ideologico nella poetica di Luigi Malerba, che da autore di romanzi divertente e divertito, si presenta ora come un commentatore amareggiato dell’epoca contemporanea. Avvalendomi delle teorie di Remo Cesarani e di Fredric Jameson, secondo cui in conseguenza del tramonto delle “grandi metanarrazioni”, sono apparse nuove forme dello spazio cittadino e nuove tendenze architettoniche, analizzo come i protagonisti di Fantasmi romani vivano in uno stato di disagio e “smarrimento esistenziale” all’interno della metropoli romana. Laddove il personaggio di Clarissa cercherà di orientarsi leggendo i segni magici che la città le offre, l’architetto Giano prima porterà avanti il suo progetto architettonico di distruggere e ricostruire una nuova Roma; poi, attraverso il suo romanzo, cercherà invano di riordinare e dunque, cambiare, la società in cui vive. La consapevolezza del fallimento del progetto utopistico (l’architettura) e della creazione di un romanzo (la scrittura), è il segno di una preoccupazione radicata da parte dell’autore per lo stato attuale delle cose. Se inizialmente la cognizione della crisi ecologica, culturale, relazionale che percorre le pagine degli scritti malerbiani era mitigata da divertissement filologico, gioco linguistico e coinvolgente comicità in romanzi come ad esempio Il serpente, Salto mortale, il Protagonista, essa affiora invece nel testo dell’ultimo romanzo attraverso un sentimento di sfiducia e rassegnazione.
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3

Sampieri, Angelo. "Il riarticolarsi del discorso sull'abitare nelle culture del progetto contemporaneo." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 99 (April 2011): 9–22. http://dx.doi.org/10.3280/asur2010-099002.

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Abstract:
Le ricerche che durante gli ultimi anni si sono impegnate a esplorare il mutamento dell'abitare contemporaneo hanno messo in evidenza una pluralitŕ di forme dell'abitare, variegate, che assumono la diversitŕ (sociale oltre che territoriale) come un valore. A fronte di questa varietŕ, come risponde il progetto urbanistico e architettonico? La distanza tra la pluralitŕ delle forme e la rigiditŕ dell'offerta puň essere imputata (tra le altre cose) a una cultura del progetto non all'altezza dei problemi che l'abitare oggi pone? Alcune sperimentazioni condotte in Francia in anni recenti aiutano a discutere la capacitŕ che ha ancora il progetto nell'interpretare e riscrivere pratiche dell'abitare.
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4

Corradi, Emilia. "Etica e pedagogia tra passato e futuro per una architettura dell'emancipazione." TERRITORIO, no. 100 (November 2022): 29–41. http://dx.doi.org/10.3280/tr2022-100004.

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Abstract:
Il saggio descrive l'impegno di Yasmeen Lari nel tramandare la cultura del Pakistan per mezzo del progetto architettonico, attraverso la riscoperta del patrimonio storico architettonico e della tradizione costruttiva locale. Operando in una direzione che tramite l'architettura attua un ripensamento sul contemporaneo per un progresso sociale, culturale, ambientale a servizio di uomini e donne con l'obiettivo di garantire un rifugio sicuro e salubre a tutti gli abitanti per un futuro dignitoso e sostenibile. L'architettura diventa così uno strumento di educazione, formazione, prevenzione e identità attraverso la riscoperta e la rielaborazione di tipologia, morfologia e tecniche costruttive accessibili a tutti in una dimensione di sostenibilità ambientale e sociale.
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5

Cellauro, Louis. "Daniele Barbaro and Vitruvius: the architectural theory of a Renaissance humanist and patron." Papers of the British School at Rome 72 (November 2004): 293–329. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002749.

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Abstract:
DANIELE BARBARO E VITRUVIO: LA TEORIA ARCHITETTONICA DI UN UMANISTA E PATRONO DEL RINASCIMENTOL'aristocratico veneziano Daniele Barbaro (1514–70), collezionista d'arte, di libri e di strumenti matematici, fu un importante patrono delle artie delle scienze della Venezia del XVI secolo. La sua pubblicazione più imponente e significativa fu la traduzione commentata del De Architectura Libri Decem di Vitruvio. Lo scopo di questo articolo è quello di fornire un'analisi della teoria architettonica di Daniele Barbaro, cosi come emerge dai suoi commentari e di stabilire il suo rapporto con Vitruvio nel contesto del Rinascimento. Mi focalizzo sui principi teoretici rilevanti per la pratica architettonica, inclusi l'atteggiamento di Barbaro verso Vitruvio, la sua teoria del progresso dell'architettura classica, i rapporti nella sua teoria tra le retorica e l'architettura, le sue opinioni sul ruolo delle proporzioni armoniche nel disegno architettonico e sui sei concetti vitruviani del disegno architettonico. Ilprincipale contributo di Barbaro alla comprensione di Vitruvio nel Rinascimento consiste nell'enfasi posta sulla flessibilità con cui egli credeva che le regole di Vitruvio dovessero essere comprese e sull'importanza delle correzioni ottiche per il disegno architettonico nella teoria dell'autore antico.
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6

Bovati, Marco. "L'indagine del contesto climatico-ambientale come supporto al progetto sostenibile negli interventi di riqualificazione urbana." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 83–88. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059014.

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Abstract:
Dopo una premessa sul tema del rapporto tra sostenibilitŕ energetico-ambientale e progetto di riqualificazione di quartieri esistenti degradati, e dopo alcune considerazioni sul rapporto tra il progetto architettonico e urbano, la sua capacitŕ modificativa, il contesto ambientale oggetto della trasformazione e piů in generale le istanze della sostenibilitŕ, lo scritto intende indagare in senso metodologico il tema della lettura dei caratteri e delle perturbazioni ambientali di un sito, quale strumento di definizione di un quadro che orienti le scelte insediative verso un impianto progettuale compatibile con le risorse ambientali del luogo. L'obiettivo č la definizione di procedure che consentano l'individuazione di potenzialitŕ e criticitŕ ambientali, e lo studio dei loro criteri di rappresentazione.
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7

Coppetti, Barbara. "Strategie del progetto architettonico, urbano e ambientale nel margine ovest di Milano." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 64–65. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059010.

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Abstract:
La necessitŕ di fermare in questa raccolta di testi e progetti lo stato della ricerca in un particolare momento č indotta dalla consapevolezza della condizione di temporaneitŕ che caratterizza la ricerca scientifica: essa in ogni fase e ad ogni passaggio non puň che porsi l'obiettivo di superare se stessa. Un processo che si sviluppa nel tempo mediante la ricomposizione dei materiali, il loro continuo aggiornamento, correzione e attribuzione di senso, fissato con gli scritti che seguono come provvisoria tappa di un percorso complesso.
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8

Pastore, Domenico. "Il disegno di un nuovo paesaggio archeologico. Un’analisi grafico-proiettiva del cimitero comunale di Parabita." EGA Revista de Expresión Gráfica Arquitectónica 26, no. 43 (November 19, 2021): 124–37. http://dx.doi.org/10.4995/ega.2021.15525.

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Abstract:
Il cimitero monumentale di Parabita 1, progettato dal G.R.A.U. (Gruppo Romano Architetti e Urbanisti) nel 1967 è un’opera che ha profondamente segnato il panorama architettonico italiano sul finire degli anni ’60. Il progetto fu commissionato al G.R.A.U 2 dall’amministrazione comunale come ampliamento del camposanto ottocentesco esistente, per far fronte alla necessità di dotare l’area cimiteriale di nuovi luoghi di tumulazione, ossari, camera mortuaria e servizi. L’area indicata nei documenti catastali, allegati al incarico di progettazione, si sviluppa a nord del preesistente recinto cimiteriale ed occupa una superficie scoscesa di forma pressoché quadrata disposta ai piedi di un’altura che costeggia il settecentesco Convento degli Alcantarini e congiunge due assi viari (Fig. 1).
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Lami, Isabella M., and Beatrice Mecca. "Architectural project appraisal: an active learning process [Valutazione del progetto architettonico: un processo di apprendimento attivo]." Valori e Valutazioni 28 (July 2021): 3–20. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212802.

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Abstract:
Reflecting on how economic evaluation is taught in architecture courses opens up a discussion between those who structure problems with design and those who structure problems with different approaches (specifically estimation approaches) and where this design and these methods can intersect and hybridise. The paper presents some reflections, and a methodological proposal, related to the way of teaching economic evaluation in architecture courses. The aim of this paper is to propose an integrated assessment operative framework applied according to the active learning strategy, aimed at supporting students in dealing with design decision-making processes in a structured way and providing them with a problem representation scheme. Riflettere sulle modalità insegnamento della valutazione economica nei corsi di architettura consente di aprire una discussione tra chi struttura i problemi con il progetto e chi struttura i problemi con approcci diversi (nello specifico quelli estimativi) e dove questo progetto e questi metodi si possono incrociare e ibridare. L’articolo illustra alcune riflessioni, e una proposta metodologica, relative alla modalità di insegnamento della valutazione economica nei corsi di architettura. Lo scopo di questo documento è di proporre un quadro operativo di valutazione integrato applicato secondo la strategia dell’apprendimento attivo, volto a sostenere gli studenti nell’affrontare processi decisionali di progettazione in modo strutturato e a fornire loro uno schema di rappresentazione del problema.
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10

Coppetti, Barbara. "La dialettica tra residenza e spazio aperto nella cittŕ contemporanea: processi generativi e costitutivi." TERRITORIO, no. 59 (November 2011): 75–82. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-059013.

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Abstract:
La dissoluzione dell'isolato tradizionale inteso come unitŕ costitutiva del tessuto edilizio, determina una nuova organizzazione urbana che modifica radicalmente la dialettica fra residenza e spazio pubblico nella cittŕ. L'edificio diventa un volume reiterabile all'interno del quartiere e lo spazio libero si svuota dei suoi caratteri specifici. Da una logica in base alla quale ad ogni spazio viene assegnato un particolare carattere riconosciuto dalla pratica, si passa ad un principio insediativo le cui parole chiave sono ritmo, sequenza, intervalli, ripetibilitŕ. Il progetto architettonico e urbano intende rimarcare il senso celato degli odierni paesaggi della mediocritŕ e ricercare nuovi modi abitativi, usi e aggiornate tipologie che diano forma a relazioni aperte capaci di tracciare i processi trasformativi alla quota del suolo pubblico.
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Dissertations / Theses on the topic "Teoria del progetto architettonico"

1

CESAREO, FEDERICO. "Dalle parole ai fatti. Analisi dei processi di legittimazione del progetto architettonico tra morfogenesi narrativa e prescrizione contrattuale." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2021. http://hdl.handle.net/11583/2934674.

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2

BRUNI, VALERIA. "L'autodeterminazione dello spazio nel carcere italiano, il ruolo del progetto nella teoria e nella pratica per la riqualificazione delle carceri." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2017. http://hdl.handle.net/11583/2694785.

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Abstract:
Quelli del carcere sono spazi fortemente determinati da condizioni di tipo burocratico e politico dove i contenuti dell’Architettura e dell’Urbanistica hanno scarsa, o nulla, rilevanza. In virtù, quindi, della ricerca di un nuovo significato del progetto, la dissertazione vuole affermare la coerenza della riqualificazione delle attuali strutture detentive per poi delinearne le caratteristiche. Si definiscono così i principi per un intervento che avvenga “da dentro”, attraverso l’uso delle risorse interne e dunque attraverso l’autodeterminazione. La tesi dimostrerà il campo di utilità del progetto architettonico e la sua rilevanza in quanto strumento di ridistribuzione di diritti e risorse in un ambito che ne soffre fortemente la scarsità.
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3

FREGONESE, EDOARDO. "Una filosofia del progetto. Critica e costruzione metodologica per l¿indagine sul progetto architettonico." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2020. http://hdl.handle.net/11583/2844164.

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4

Bassoli, Irene. "Il teatro romano di Urbs Salvia. Ipotesi ricostruttiva del progetto architettonico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
L’obiettivo di questo studio è stato definire un’ipotesi di ricostruzione digitale del teatro romano di Urbs Salvia il più fedele possibile, basata innanzitutto sui dati archeologici a disposizione e, per le parti mancanti, su uno studio approfondito dell’evoluzione dei teatri nel tempo. L’analisi in questione è partita dallo studio delle caratteristiche teatro romano; si è reso poi necessario un approfondimento sui singoli macro-elementi. In particolare, l’analisi si è concentrata sulla progettazione della cavea, il luogo destinato agli spettatori, e all’edificio scenico, destinato invece agli attori. Il pessimo stato di conservazione del teatro ha reso necessaria un’ampia ricerca che permettesse di effettuare i confronti necessari per integrare le parti mancanti. Questa ricerca si è basata su due fonti principali: la prima è lo stato di fatto, che attraverso il rilievo ha permesso di stabilire alcuni punti fermi; la seconda è la testimonianza di Vitruvio, che dedica il V libro del “De Architectura” interamente ai teatri, indicando le regole da seguire per la progettazione. Tuttavia, i precetti vitruviani non sono verificati nella maggior parte dei teatri ancora oggi conservati; è nata quindi una riflessione sulla relazione che intercorre tra i precetti vitruviani e i metodi effettivi di progettazione dei teatri romani. Grazie ai recenti studi di Wladyslaw Fuchs, che hanno messo in evidenza come i progettisti lavorassero con uno schema flessibile che veniva adattato alle diverse situazioni, è possibile ipotizzare che anche il teatro di Urbs Salvia sia stato progettato non applicando le "regole fisse" indicate da Vitruvio, quanto schemi geometrici e principi generali. Sintesi finale di questo lavoro è il raggiungimento di un modello ideale del progetto per il teatro, comunicato attraverso un modello tridimensionale e un modello fisico che permette una maggiore consapevolezza spaziale degli elementi.
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5

Calleo, Alberto. "Progetto di recupero urbano e architettonico del Policlinico Universitario S. Orsola - Malpighi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12929/.

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Abstract:
Il Policlinico Universitario Sant’Orsola-Malpighi si configura come un sistema di rilevanza strategica sia nel contesto urbano bolognese sia in quello culturale e scientifico della Città Universitaria. Infatti, la storia del Policlinico è strettamente legata alla crescita demografica cittadina, e il suo sviluppo scientifico è stato alimentato dagli stimoli provenienti dalla ricerca accademica. Nato al di fuori delle mura, a seguito all’espansione urbana avvenuta nei secoli, il Policlinico si trova oggi a occupare una porzione centrale della città. La configurazione attuale è caratterizzata da una stratificazione di interventi, modifiche e ampliamenti che ne rendono meno semplice la fruibilità e che ostacolano possibili sviluppi. Il lavoro proposto nella tesi parte da un’analisi urbana per evidenziare e quantificare le relazioni che intercorrono tra il comparto del Sant’Orsola e il resto della città. L’analisi viene sviluppata attraverso le teorie formulate da Bill Hillier sulla Space Syntax per creare mappe che consentono di evidenziare queste relazioni. La stessa metodologia viene applicata a una scala minore per valutare la qualità del sistema di connessioni interne al comparto. Viene sviluppato un modello per visualizzare i flussi e vengono redatte tavole tematiche per analizzare i punti di forza e le criticità del sistema. Viene di seguito formulata una proposta di intervento per la riqualificazione urbana dell’area. L’intervento ha un duplice obiettivo: intervenire sulla viabilità proponendo un approccio sostenibile e accentrare le attività didattiche e di ricerca creando un nuovo Polo Universitario. La proposta prevede la realizzazione di un nuovo padiglione dedicato alla didattica e il trasferimento dei Dipartimenti della Scuola di Medicina e Chirurgia presso il Padiglione 11. contestualmente alla Torre Biomedica, verrà a costituirsi un sistema – ricerca, didattica e amministrazione – che si integrerà con l’attività assistenziale del policlinico.
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6

VALCANOVER, MARGHERITA. "Spazializzazione delle pratiche rigenerative. Riuso del patrimonio architettonico montano alpino. Dagli scenari spontanei al ruolo del progetto." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2022. http://hdl.handle.net/11583/2972204.

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7

Nazzari, Luca. "Ingegnerizzazione del processo architettonico: progetto di un impianto sportivo nell'area Prati di Caprara a Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5837/.

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DELLA, SCALA VALERIO. "Pristina, oltre l'aporia urbana. L'agency del progetto architettonico in un contesto di state-building postbellico." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2021. http://hdl.handle.net/11583/2933758.

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9

PISANO, CARLO. "PATCHWORK METROPOLIS. Un modello teorico per il progetto dei territori contemporanei." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266773.

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Abstract:
In 1989 the young Dutch architect Willem Jan Neutelings developed a project for the area in between Rotterdam and the Hague that was going to face, in the following years, a huge increment of population and activities. In this context Neutelings proposed his personal reinterpretation of the urban form called “De Tapijtmetropool” or “Patchwork Metropolis” . The analyses of his work has been the methodological pretext to further investigate the different declinations of the figure of the patchwork in the urban discipline from its origins, mainly related with the work of “The Regional Planning Association of America” and ecologists such as Richard T.T. Forman, until today. Interpreted as a general manifesto or as the explanation of a specific territorial configuration, the patchwork discourse crosses many of the preeminent topics of the modernity – the figure of the fragment, the issue of the peripheral condition and the territorial layout of the contemporary city – but also many other metaphors and researches – cities in between , the territory as a palimpsests , the city territory , the città diffusa , the archipelago city – preserving and enriching each time its precious ambiguity. The thesis is articulated in four parts that assemble a circular story that opens and closes in the same sector of the Dutch territory. Starting with a new reading of the Neutelings’ manifesto (I) and finishing with the analyses of the political, social and territorial configuration of the Netherlands (IV), the research demonstrates retrospectively the presence of an implicit project, recognizing the elements and the typical working mechanisms of the patchwork model. The central part of this thesis (II-III) questions the operational validity of the patchwork metaphor for the urban discipline, aiming to transform the six-pages long article of Neutelings into a more coherent and grounded paradigm to interpret and design the contemporary territories. As a project of coexistence, the patchwork deserves a preeminent role in the contemporary urban discourse, for the willingness to seek an order, even if a weak one, in a territory which is apparently missing it and to address one of the most important themes of the entire Western culture: the relationship between the one and the multiple .
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10

Eusebi, Cristina. "Contributo dell'italiano alla formazione del lessico architettonico rinascimentale inglese." Doctoral thesis, University of Trento, 2013. http://eprints-phd.biblio.unitn.it/981/1/tesi_Eusebi.pdf.

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Abstract:
La ricerca presentata nella tesi verte sui rapporti tra lessico architettonico italiano e lessico architettonico inglese in età rinascimentale, con particolare attenzione all’ingresso degli italianismi nella tradizione vitruviana europea. Le questioni a cui si è cercato di rispondere sono: quali siano le vie di diffusione della terminologia esaminata; quale sia la consistenza degli italianismi e quale quella dei latinismi nel lessico architettonico inglese del periodo preso in esame (e quale sia il ruolo degli studi vitruviani italiani nella diffusione della terminologia latina); quale sia la rispettiva presenza delle due anime del linguaggio architettonico italiano (termini di tradizione orale e termini di tradizione colta) nei testi tecnici (traduzioni e trattati) e nella prosa di artisti e appassionati d’arte inglesi; se vi siano differenze tra l’acquisizione del linguaggio architettonico italiano nell’Inghilterra elisabettiana e in epoca Stuart e quali siano. Per rispondere a tali interrogativi sono stati presi in esame testi eterogenei (trattati, traduzioni di testi italiani, opere lessicografiche, diari di viaggio, appunti e notazioni di artisti), di cui si è ricostruita la storia e la fitta rete di legami, e si sono descritte le scelte linguistiche, oggetto di uno spoglio confluito nel glossario finale. Si sono inoltre prese in considerazione le fonti capaci di testimoniare il clima culturale che fa da sostrato a tale produzione, attraverso l’analisi di inventari di biblioteche, documenti relativi alla presenza di artisti italiani in Inghilterra, lettere etc. Dopo un breve excursus relativo alla tradizione e alla definizione del lessico architettonico italiano in età medievale e rinascimentale, la tesi si sofferma sulle tradizioni lessicografiche italiana e inglese tra Cinquecento e inizio del Seicento, ponendo a confronto le prime raccolte di vocaboli a carattere enciclopedico in cui è testimoniato il lessico dell’arte del costruire ("La fabrica del mondo" di Francesco Alunno, "La Tipocosmia" di Alessandro Citolini, "La piazza universale" di Tommaso Garzoni), la prima edizione del "Vocabolario della Crusca" e il "World of Words" di John Florio. Vengono poi analizzate le vie di penetrazione del lessico italiano in Inghilterra, individuando i principali protagonisti e i testi che maggiormente contribuiscono all’introduzione delle teorie architettoniche italiane e del lessico che le definisce. Sono a tal proposito analizzati "The first and chief groundes of Architecture" di John Shute, Il "Tracte" di Richard Haydocke, "The First [Fift] Booke of Architecture", che forniscono numerose prime attestazioni del lessico legato alla teoria degli ordini, ma anche, seppur in minor grado, di altri termini più genericamente connessi alla progettazione architettonica. Tali testi vengono fatti interloquire con i modelli italiani a cui si ispirano (o che traducono), ponendo in rilievo la scelta degli autori inglesi di adottare, nei confronti del lessico dei propri modelli, un processo selettivo che privilegia la forma latina di tradizione vitruviana. Sono poi analizzati gli apporti linguistici di alcuni testi della prima metà del XVII secolo: i diari di viaggio di Lassels, Rychard ed Evelyn che, nelle descrizioni delle città e dei monumenti, utilizzano termini architettonici non testimoniati dalla letteratura inglese precedente; un trattato, "The Elements" di Henry Wotton, che riscuote un enorme successo di pubblico e giunge ad avere numerose ristampe e traduzioni; le postille di Inigo Jones a margine della propria copia dei "Quattro Libri dell’architettura" di Andrea Palladio. Queste ultime costituiscono un documento unico dell’uso della terminologia architettonica nella prima metà del Seicento, sia per la figura d’eccezione a cui appartengono, sia per la natura non sorvegliata del testo, che è denso di tratti tipici della lingua orale e testimonia numerose forme non altrimenti attestate o presenti qui per la prima volta. La tesi è corredata di un glossario, che costituisce il frutto dello spoglio dei testi della prima metà del XVII secolo presi in considerazione nel corso della ricerca.
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Books on the topic "Teoria del progetto architettonico"

1

author, Durbiano Giovanni 1966, ed. Teoria del progetto architettonico: Dai disegni agli effetti. Roma: Carocci editore, 2017.

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2

Sergio, Martellucci. L'idea paesaggio: Caratteri interattivi del progetto architettonico e urbano. Firenze: Alinea, 2007.

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3

Rappresentazione e progetto: La formalizzazione delle convenzioni del disegno architettonico. Alessandria [Italy]: Edizioni dell'Orso, 2012.

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4

Torricelli, Maria Chiara. Romano Del Nord: Teoria e prassi del progetto di architettura. Firenze, Italy: Firenze University Press, 2021.

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5

Dell'Osso, Riccardo. Teoria del progetto ipogeo tra infrastrutture e waterfront. Santarcangelo di Romagna (RN) [i.e. Rimini, Italy]: Maggioli, 2013.

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6

Pazzaglini, Marcello. Architettura--logos e racconto: Elementi per una teoria del progetto. Roma: Edizioni Kappa, 1993.

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7

Biblioteca comunale classense (Ravenna, Italy), ed. La biblioteca dell'architetto Camillo Morigia: I libri, le incisioni, i disegni all'origine del progetto architettonico del sepolcro dantesco. Bologna: Bononia university press, 2015.

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8

Françoise, Choay, Bottero Bianca, and D'Alfonso Ernesto, eds. Ragioni della storia e ragioni del progetto: Discussioni sulla teoria con Françoise Choay. Milano: CLUP, 1985.

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9

Fischer von Erlach, Johann Bernhard. Progetto di un’architettura istorica. Entwurff einer Historischen Architectur. Edited by Gundula Rakowitz. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-809-5.

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Abstract:
La cura e la traduzione integrale (la prima in italiano) dell’Entwurff einer Historischen Architectur. Progetto di un’architettura istorica (Vienna 1721) di Bernhard Fischer von Erlach si incarica di colmare una grave lacuna nella storiografia italiana in quanto l’Entwurff costituisce indubbiamente un’opera decisiva, di soglia, per intendere la dimensione compiutamente compositiva del moderno progettare architettonico inteso come rapporto tra mimesis e inventio. La dimensione ‘istorica’, ossia l’insieme eterogeneo dei materiali, viene disposta e ritessuta da una progettualità le cui direttrici convergono nel punto centrale di una forza immaginativa, ‘fantastica’ ovvero ‘poietica’, in grado di superare il rapporto semplice, lineare, tra ‘natura’ e ‘artificio’, riaprendo pertanto al problema di pensare, sempre di nuovo, il linguaggio architettonico.
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10

C, Di Biase, and Politecnico di Milano. Facoltà di architettura., eds. Nuova complessità e progetto per la città esistente: Atti del seminario dell'Indirizzo di tutela e recupero del patrimonio storico e architettonico della Facoltà di architettura di Milano. Milano, Italy: Franco Angeli, 1989.

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Book chapters on the topic "Teoria del progetto architettonico"

1

Rocca, Alessandro. "Il disegno architettonico, tra teoria e progetto." In Teorie dell’architettura, 262–69. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gvdn9s.39.

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2

Emery, Nicola. "L’architettura nella sfera del linguaggio:." In Progetto, teoria, editoria, edited by Federico Bilò and Renato Capozzi, 37–44. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3xmh.9.

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3

Durbiano, Giovanni. "Una rivista per la Società Scientifica del progetto di architettura." In Progetto, teoria, editoria, edited by Ettore Vadini, 15–18. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3xmh.5.

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4

Laura Farroni. "Sulla bellezza delle immagini per la narrazione del pensiero architettonico. Riflessioni sui disegni di progetto di Francesco Cellini." In DIALOGHI / DIALOGUES • visioni e visualità / visions and visuality. FrancoAngeli srl, 2022. http://dx.doi.org/10.3280/oa-832-c43.

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