Academic literature on the topic 'Teoria del gioco'

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Journal articles on the topic "Teoria del gioco"

1

Busso, Emanuela. "Il nuovo paradigma della psicoanalisi infantile: l'importanza del "procedurale" in un approccio terapeutico integrato." RICERCA PSICOANALITICA, no. 3 (October 2011): 77–93. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-003007.

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Abstract:
Il testo traccia le linee generali di un nuovo paradigma dalla psicoanalisi infantile, definito "Approccio terapeutico integrato". Il modello nasce all'interno della teoria dei sistemi complessi e tiene conto dei dati dell' e delle scoperte neuro scientifiche sulla memoria procedurale. Si tratta di un intervento ad orientamento psicoanalitico sulle diverse componenti del sistema genitori-bambino, sistema che si estende ad altre persone significative per il bambino e di cui entra a far parte l'analista. L'intervento clinico, articolato su più livelli (interattivo, relazionale e intrapsichico), è caratterizzato dal coinvolgimento dei genitori nel processo terapeutico, dall'elasticità della tecnica e dall'utilizzo del gioco come espressione del sistema bambino-genitori-analista. Nelle vignette cliniche proposte, i bambini in seduta fanno apparentemente lo stesso gioco, ma con significati molto diversi in ogni singolo caso. L'analista non interpreta il contenuto del gioco, ma il lavoro terapeutico si svolge in gran parte su un livello implicito, procedurale del "come si gioca e si sta insieme". Ogni cambiamento nel modo di giocare segnala ed esprime un cambiamento nel sistema bambino-genitori-analista.
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2

Angelici, Giovanni. "La supervisione come esperienza del "sapere della pulsione"." GRUPPI, no. 1 (October 2020): 73–88. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10484.

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Abstract:
Viene proposto un modello di supervisione clinica basato sull'elaborazione della personale esperienza del terapeuta rimessa in gioco nell'incontro col paziente. Tale modello utilizza il dispositivo dello psicodramma analitico e integra il percorso formativo basato sulla conoscenza della teoria e della tecnica.
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3

Civitarese, Giuseppe. "La sublimazione reinventata." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2022): 21–43. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-002002.

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Abstract:
La teoria della sublimazione riassume la teoria freudiana dell'arte. Benché sia così intuitiva da essere passata nella cultura popolare, è sempre stata ritenuta una teoria lacunosa. In questo articolo, l'ipotesi di lavoro dell'autore è che sia possibile "reinventarla" a partire dalla teoria estetica del sublime. Difatti sublimazione e sublime esprimono entrambe l'idea di un'ascesa del soggetto verso le vette più alte dell'umanità. Entrambe sono teorie dell'elevazione spirituale e di conquista "morale" dell'uomo, ed entrambe tentano di spiegare il mistero dell'esperienza estetica. Quel che l'estetica del sublime ci aiuta a vedere in maniera più chiara e distinta è che si tratta di un processo intrinsecamente intersoggettivo. In gioco nella crescita psichica è sempre la tessitura di nuovi legami, che però siano anche legami affettivi. Dal confronto tra le due teorie possono scaturire intuizioni suggestive sulla costituzione sociale ed estetica (cioè basata sulle sensazioni corporee) del soggetto alla nascita: al punto di partenza del processo di soggettivazione, e poi in seguito per tutta la vita (non si smette mai di "nascere"). Così reinterpretato, il concetto di sublimazione, una metafora che Freud prende in prestito dalla chimica, dove designa il passaggio di una sostanza dallo stato solido allo stato aeriforme, indica a meraviglia il processo di ascesa dal caos all'ordine, dal concreto al simbolico, dal corpo allo spirito. La sublimazione-come-riconciliazione con l'altro, che si svolge simultaneamente sul piano del pensiero verbale e dell'intenzionalità corporea, può fungere allora da modello dell'azione terapeutica.
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4

Perls, Fritz. "Resolution (La risoluzione)." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (April 2013): 93–98. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-002007.

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Abstract:
In questa rubrica viene presentato un articolo di Fritz Perls, che č stato pronunciato come discorso all'Ospedale Statale di Mendocino, in California, nel 1959. In questo saggio Perls cerca di condurci dal gioco degli opposti - centrale nel lavoro gestaltico - all'unitŕ della loro risoluzione, all'altra faccia della medaglia: l'unitŕ al posto della divisione. Perls parla della sua idea di creare in psicologia una "teoria unificata del campo", della "consapevolezza universale", del "punto zero dell'indifferenza", del Taosimo e, alla fine, del "conflitto creativo".
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5

Rubino, Francesco. "Costituzionalismo e governamentalismo." DESC - Direito, Economia e Sociedade Contemporânea 2, no. 1 (October 4, 2019): 184–205. http://dx.doi.org/10.33389/desc.v2n1.2019.p184-205.

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Abstract:
Questo saggio analizza le origini della definizione di governance e tenta di stabilire le linee di sviluppo e applicazione del stesso concetto. La dialettica tra costituzionalismo (visione, interpretazione, prospettive delle regole del gioco politico-legale) e governamentalismo (tentativo di semplificare la complessità delle democrazie contemporanee) è alla base della teoria del governo come forma specifica e imperfetta di governance (sopra) dell'economia.
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6

Parin, Paul. "La dipendenza dal potere. Appunti per una politologia psicoanalitica." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (February 2012): 35–64. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-001002.

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Abstract:
Viene esaminato, da un punto di vista psicoanalitico, il problema della brama di potere (politico, economico, sociale, ecc.) e viene fatta la proposta che essa possa configurarsi come una vera e propria dipendenza, come nel caso della tossicodipendenza o del gioco d'azzardo patologico. L'Autore riflette su vari aspetti della "dipendenza dal potere", proponendo una scienza psicoanalitica del potere politico, ovvero una politologia psicoanalitica, che in questo settore utilizzi anche le conoscenze provenienti dalle ricerche sulle dipendenze patologiche. Viene fatta una critica alla teoria freudiana della libido, considerata riduttiva come chiave esplicativa del fenomeno della dipendenza dal potere, la cui origine è più radicata nella cultura e nei valori della società piuttosto che nella natura umana. Anche la teoria evoluzionistica è ritenuta insufficiente come chiave esplicativa della dipendenza dal potere. L'etnopsicoanalisi è considerata uno strumento imprescindibile per l'analisi di questo complesso fenomeno.
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Bruni, Francesco. "I cani dentro e fuori la stanza di psicoterapia." PSICOBIETTIVO, no. 3 (February 2013): 71–92. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-003006.

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Abstract:
La relazione con i cani nella quotidianitŕ e durante la psicoterapia č esaminata a partire dalla considerazione che essi sono nostri compagni di vita. Questo discorso tiene conto delle ricerche psicologiche sul mondo non umano, sulla teoria dell'attaccamento e dei processi di comunicazione e relazione. Per analizzare la partecipazione del cane alla psicoterapia vengono discussi i metodi analogici, l'integrazione fra processi primari e secondari e la funzione "come se" che ci riporta al gioco. In tal senso vengono illustrati diversi casi clinici che evidenziano la funzione svolta dal cane come "oggetto terapeutico" o "oggetto flottante". In quanto l'incontro con il cane, fa vibrare le nostre emozioni, ci riporta al linguaggio analogico, ci introduce al "gioco" e a procedure che sono metafore delle relazioni e contribuiscono al cambiamento in psicoterapia.
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8

Iacono, Alfonso Maurizio. "I bambini giocano nei mondi intermedi." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 124–32. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016009.

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Abstract:
Questo lavoro intende mettere a confronto la teoria di Donald Winnicott e quella di Gregory Bateson in rapporto ai temi del gioco e dell'imitazione. I bambini, come ci ricorda una poesia di Tagore, costruiscono mondi, creando e imitando. I bambini inventano mondi intermedi. Essi creano imitando e imitano creando. Giambattista Vico aveva osservato che i bambini sono dotati di fantasia, imitazione, memoria. La fantasia ha bisogno dell'imitazione e della memoria, perché essi non creano dal nulla, ma da qualcosa e questo qualcosa č dato da ciň che hanno visto, sentito, toccato. Un mondo nuovo, un mondo intermedio, fatto di fantasia, nasce dall'imitazione e dal ricordo di un altro mondo.
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9

Bovero, Michelangelo. "Che cosa è non decidibile: cinque regioni del coto vedado." DESC - Direito, Economia e Sociedade Contemporânea 1, no. 1 (December 13, 2018): 129–41. http://dx.doi.org/10.33389/desc.v1n1.2018.p129-141.

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Abstract:
In questo articolo, l’A. richiama l’attenzione sul concetto di «sfera dell’indecidibile» coniato da Luigi Ferrajoli, ponendolo a confronto con la nozione di «coto vedado» di Ernesto Garzón Valdés e con l’analoga idea di «territorio» o «frontiera» inviolabile elaborata da Norberto Bobbio: le tre nozioni indicano l’insieme di principi e regole costituzionali che nessun potere politico può violare negli stati democratici di diritto, al centro del quale si trovano i diritti individuali fondamentali. L’A. propone un’interpretazione estensiva della teoria della democrazia di Bobbio capace di offrire una soluzione più avanzata al problema dei limiti del potere politico democratico. Invita a riconoscere nelle «regole del gioco» indicate da Bobbio le condizioni (in senso logico) della democrazia, articolate in due serie: cinque condizioni formali, contenute nelle regole di competenza e di procedura che riguardano il «chi» e il «come» delle decisioni collettive; e cinque condizioni sostanziali, contenute nei principi normativi impliciti nella «sesta regola» dell’elenco di Bobbio, che prescrivono limiti e vincoli al «che cosa», ossia alla sostanza delle medesime decisioni. Tali condizioni sostanziali corrispondono a quelle che l’A. chiama le «cinque regioni del coto vedado». L’A. torna in conclusione sulla concezione di Ferrajoli, in cui riconosce un miglioramento teorico rispetto alle elaborazioni esplicite sia di Bobbio sia di Garzón Valdés; ma sostiene che la teoria delle condizioni e precondizioni della democrazia ricavata per interpretazione estensiva dalla costruzione teorica di Bobbio offre un miglior fondamento razionale alla costruzione della «sfera dell’indecidibile».
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10

Stefana, Alberto. "Introduzione al pensiero di Marion Milner." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2011): 355–74. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-003003.

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Abstract:
Viene analizzato l'utilizzo che la psicoanalista inglese Marion Milner (1900-1998) fa degli scenari immaginativi, suoi e del paziente, nella situazione analitica - considerata metafora del rapporto genitore-bambino - in cui il paziente introietta le modalitŕ di cura del terapeuta. L'illusione di unitŕ, di fusione "me-non me", avente una funzione strutturante ma che puň non trovare spazio nella prima infanzia, costituita ora dall'analisi, permette al paziente di regredire alle esperienze piů precoci per poterle elaborare in modo che possa riprendere, o avere luogo, un processo di sviluppo. Vengono presi in considerazione alcuni aspetti della teoria e della tecnica, e trattati i concetti di controtransfert, concentrazione nel corpo, vuoto, dubbio, cornice, fusione, creativitŕ, gioco, prelogica.
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Dissertations / Theses on the topic "Teoria del gioco"

1

DRIAS, YASSINE. "Web information foraging using Multi-agent System." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/195637.

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Abstract:
Lo scopo principale dei motori di ricerca, che supportano il compito di information retrieval, è quello di fornire agli utenti un metodo facile per trovare informazioni sul Web. Nonostante i loro vantaggi, i motori di ricerca hanno ancora numerosi limiti. Sono state realizzate diverse opere per migliorare i sistemi di accesso alle informazioni e offrire un'esperienza di utilizzo migliore in settori diversi, come distribuite e contestuali information retrieval, link analysis e exploratory search. Questa tesi si occupa di Web Information Foraging, un paradigma di information access più recente che mira a scoprire i percorsi che portano a informazioni rilevanti sul Web. L'obiettivo principale della ricerca intrapresa durante il Ph.D. è stato quello di progettare e implementare sistemi efficaci ed efficienti di Information Foraging basati sulla tecnologia multi-agent. A questo scopo, abbiamo studiato information foraging in diversi domini, tra cui salute, pubblicazioni scientifiche e social media. Per affrontare questo problema, abbiamo proposto un'architettura modulare con due fasi importanti per il sistema di Information Foraging. La prima fase è un processo di apprendimento che mira a localizzare le pagine Web più rilevanti che potrebbero interessare l'utente secondo i propri interessi. Questo può essere eseguito su un'istanza fissa del Web. La seconda fase tiene conto dell'apertura e della dinamicità del Web e consiste in un apprendimento incrementale partendo dai risultati della prima fase e ricondizionando i risultati tenendo conto delle modifiche apportate sul Web. L'intero sistema offre uno strumento per aiutare gli utenti a accedere facilmente alle informazioni online. Lo sviluppo del sistema ha attraversato tre importanti passaggi in cui sono stati utilizzati diversi concetti e tecnologie per ottenere efficacia ed efficienza e anche rendere il sistema in grado di operare in diversi ambienti. Innanzitutto, abbiamo proposto un approccio basato sulla Swarm Intelligence per simulare il processo di foraggicazione come descritto nella Information Foraging Theory. Abbiamo eseguito la nostra proposta utilizzando Bee Swarm Optimization (BSO) per realizzare un processo automatico di information foraging fondato sul comportamento del foraggicazione delle informazioni dell'uomo. Conoscendo che BSO è un approccio di swarm intelligence che coinvolge agenti reattivi e che il concetto di Information Foraging si basa sulla natura, abbiamo pensato che questo potrebbe essere uno dei modi più appropriati per affrontare il problema del Web Information Foraging. Per convalidare la nostra proposta, sono stati condotti esperimenti su MedlinePlus, un sito dedicato al dominio medico e che contiene informazioni su oltre 1000 malattie e condizioni sanitarie. I risultati sono stati promettenti e hanno dimostrato la capacità di Information Foraging di accedere alle informazioni pertinenti sul Web in base agli interessi di un utente.
The main purpose of search engines, which support the task of Information Retrieval, is to provide the users with an easy method to find information on the Web. Despite their advantages, Web search engines still have numerous limitations. Several works have been done to enhance information access systems and offer a better user experience in different fields such as distributed and contextual information retrieval, link analysis and exploratory search. This thesis deals with Web Information Foraging, which is a recent information access paradigm that aims at discovering paths leading to relevant information on the Web. The principal goal of the research undertaken during the Ph.D. has been to design and implement effective and efficient Information Foraging systems based on multi-agent technology. For this purpose, we investigated Information Foraging in different domains including health, scientific publications and social media. To address this issue, we proposed a modular architecture with two important phases for the Information Foraging system to be developed. The first phase is a learning process, which aims to locate the most relevant Web pages that might interest the user according to his/her interests. This can be performed on a fixed instance of the Web. The second phase takes into account the openness and dynamicity of the Web and it consists of an incremental learning starting from the results of the first phase and reshaping the outcomes taking into account the changes that occur on the Web. The whole system offers a tool to help users access information online easily. The development of the system went through three important steps, where different concepts and technologies were used in order to achieve both effectiveness and efficiency and also to make the system able to operate on various environments.
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2

Zacchini, Simone <1988&gt. "IL GIOCO RIMESSO IN GIOCO. LINGUAGGIO, AZIONE E PRATICHE ARTISTICHE IN WITTGENSTEIN." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5098.

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Abstract:
Studio storico di carattere analitico e comparativo sul rapporto fra pratiche artistiche, architettura e critica del linguaggio in Ludwig Wittgenstein, con particolare attenzione agli aspetti filosofici della teoria di Guy Ernest Debord e dell'Internazionale Situazionista, a cui è dedicata una ricostruzione critica e dettagliata, in relazione a una lettura non conservatrice degli aspetti politici dell’analisi del linguaggio in Wittgenstein. Freud e Marx sono due dei riferimenti centrali per istituire i termini di un confronto fra ambiti di riflessione diversi ma comunicanti. Attraverso l'analisi di una lettura “politica” delle Ricerche filosofiche questo lavoro offre possibili letture e confronti “wittgesteiniani” di alcune pratiche artistico-politiche contemporanee esaminate nei loro aspetti linguistici ed estetici.
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BIANCHI, ILARIA. "Il ragionamento mentale e la condivisione dei significati: fattori di sviluppo e fattori interpersonali che influiscono sulla comprensione degli altri in età prescolastica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/313.

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Abstract:
La capacità di capire la mente e di predire il comportamento in età prescolastica si basa su concetti mentali o i bambini capiscono gli altri costruendo significanti nell'interazione senza elaborare una formale teoria della mente – TOM? Studio 1: l'analisi coi modelli di Rasch delle performance di 141 bambini alla versione italiana della TOM Scale (Wellman, Liu, 2004) rileva la sequenza: desideri – credenze – emozioni. I risultati vengono letti nei termini della crescente capacità dei bambini a considerare prospettive diverse, e non solo in termini di sviluppo concettuale. Sudio 2: la codifica delle interazioni di 72 bambini nel gioco di finzione (con una griglia appositamente costruita) mostra un progresso nella costruzione collaborativa dei significati solo parzialmente associato alle abilità TOM e individua nella calma un correlato del successo TOM. studio 3: dall'intervista di 36 madri emerge un legame tra mindfulness materna e calma dei bambini, e tra mind-mindedness e mentalità psicologica materne e capacità di ragionamento mentale dei bambini. La letteratura e i risultati del presente lavoro portano a riconoscere che l'esperienza interpersonale sostiene lo sviluppo del ragionamento mentale e suggeriscono che future valutazioni della capacità di capire la mente coinvolgano più direttamente i bambini di quanto facciano gli attuali strumenti formali.
Do preschoolers need mental concepts in order to reason and predict behavior, or do they construe meaning within interactions and do not need to build formal theories of mind - ToM? In study 1, the Rasch analysis of 141 children's performances on the Italian version of the ToM Scale (Wellman, Liu, 2004) shows a progression of understanding from desire, to belief to emotion. Results are discussed in terms of children's increasing experience at dealing with different perspectives that interacts with conceptual development. In study 2, the observation of 72 preschoolers' dyadic play interactions (coded with an exhaustive scheme developed ad-hoc) shows progress in children's collaborative construction of meaning, partially independent from abilities measured by the ToM Scale, and finds calmness as a correlate of ToM success. In study 3, the interview of 36 mothers reveals that maternal mindfulness is related to children's calmness and that maternal mind- and psychological mindedness are associated with children's facility at reasoning about the mental world. The theoretical review and empirical evidence collected lead to recognizing the role played by interpersonal and interactive experiences in framing mental reasoning, and suggest that future research measure social understanding in more participative, subjective situations than current formal assessment.
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BIANCHI, ILARIA. "Il ragionamento mentale e la condivisione dei significati: fattori di sviluppo e fattori interpersonali che influiscono sulla comprensione degli altri in età prescolastica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/313.

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Abstract:
La capacità di capire la mente e di predire il comportamento in età prescolastica si basa su concetti mentali o i bambini capiscono gli altri costruendo significanti nell'interazione senza elaborare una formale teoria della mente – TOM? Studio 1: l'analisi coi modelli di Rasch delle performance di 141 bambini alla versione italiana della TOM Scale (Wellman, Liu, 2004) rileva la sequenza: desideri – credenze – emozioni. I risultati vengono letti nei termini della crescente capacità dei bambini a considerare prospettive diverse, e non solo in termini di sviluppo concettuale. Sudio 2: la codifica delle interazioni di 72 bambini nel gioco di finzione (con una griglia appositamente costruita) mostra un progresso nella costruzione collaborativa dei significati solo parzialmente associato alle abilità TOM e individua nella calma un correlato del successo TOM. studio 3: dall'intervista di 36 madri emerge un legame tra mindfulness materna e calma dei bambini, e tra mind-mindedness e mentalità psicologica materne e capacità di ragionamento mentale dei bambini. La letteratura e i risultati del presente lavoro portano a riconoscere che l'esperienza interpersonale sostiene lo sviluppo del ragionamento mentale e suggeriscono che future valutazioni della capacità di capire la mente coinvolgano più direttamente i bambini di quanto facciano gli attuali strumenti formali.
Do preschoolers need mental concepts in order to reason and predict behavior, or do they construe meaning within interactions and do not need to build formal theories of mind - ToM? In study 1, the Rasch analysis of 141 children's performances on the Italian version of the ToM Scale (Wellman, Liu, 2004) shows a progression of understanding from desire, to belief to emotion. Results are discussed in terms of children's increasing experience at dealing with different perspectives that interacts with conceptual development. In study 2, the observation of 72 preschoolers' dyadic play interactions (coded with an exhaustive scheme developed ad-hoc) shows progress in children's collaborative construction of meaning, partially independent from abilities measured by the ToM Scale, and finds calmness as a correlate of ToM success. In study 3, the interview of 36 mothers reveals that maternal mindfulness is related to children's calmness and that maternal mind- and psychological mindedness are associated with children's facility at reasoning about the mental world. The theoretical review and empirical evidence collected lead to recognizing the role played by interpersonal and interactive experiences in framing mental reasoning, and suggest that future research measure social understanding in more participative, subjective situations than current formal assessment.
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Books on the topic "Teoria del gioco"

1

Pedagogia del gioco e teorie della formazione. Brescia: Editrice La Scuola, 2014.

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2

Gioco Dei Bussolotti: Storia, Teoria e Pratica Del Più Antico Dei Prestigi. Independently Published, 2020.

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3

Il gioco paziente: Biagio Garzena e la teoria dei modelli per la progettazione. Torino: Celid, 1992.

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