Journal articles on the topic 'Tecnologie del recupero'

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Improta, Massimo, and Rinaldo Sacchetti. "Le tecnologie per consentire ad una persona diversamente abile di guidare un veicolo: l'esperienza del Centro Protesi Inail." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 92 (February 2011): 30–41. http://dx.doi.org/10.3280/sur2010-092003.

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Abstract:
Da Ottobre del 1998, il Centro Protesi Inail (CPI), azienda specializzata nella produzione e fornitura di protesi, ortesi ed ausili, si occupa di trasporto accessibile. Il recupero della mobilitŕ individuale, infatti, č un fattore determinante per il reinserimento sociale delle persone affette da disabilitŕ motoria e/o sensoriale. Per tale ragione il CPI ha attivato un centro operativo multi specialistico (CSM) che aiuta gli utenti a conseguire la patente di guida e viaggiare in un veicolo (auto, moto, etc.). Presso il CSM, la persona diversamente abile puň ricevere lezioni di guida, sostenere l'esame di guida con i veicoli giŕ adattati in dotazione al CPI e puň scegliere numerosi tipi di adattamenti dei propri mezzi, dispositivi che possono essere applicati presso l'autofficina del CPI. In collaborazione con i costruttori di ausili per la mobilitŕ e centro universitari, il CPI promuove studi e ricerche sulle personalizzazioni dei veicoli per poter guidare in carrozzina, accedere e guidare un camper, oppure utilizzare un trattore agricolo. La nuova sfida tecnica č consentire a persone con movimenti molto limitati (ad esempio affetti da gravi miopatie o mielolesione cervicali) di poter guidare usando un joystick che ruota, accelera e frena il veicolo.
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Mazza, Caterina, and Samuele Calzone. "Spazi di apprendimento virtuali e integrati: l’esperienza di alcune scuole italiane impegnate nei progetti ‘PON per la scuola’ nell’affrontare l’emergenza COVID-19." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 46–61. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.307.

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Abstract:
Negli ultimi anni il dibattito sull’educazione si è arricchito di una nuova componente che prevede, come proposto da Loris Malaguzzi (I cento linguaggi dei bambini. L'approccio di Reggio Emilia all'educazione dell'infanzia, 2010), di considerare lo spazio come il “terzo educatore”, capace di sostenere l’apprendimento in una prospettiva di inclusione e di ascolto. È ormai riconosciuto il ruolo dello spazio nei processi di rinnovamento dei sistemi scolastici, così come promosso dalle ricerche dell’OCSE: l’ambiente fisico risulta determinante nello sviluppo del benessere degli studenti (Cuyvers, 2011), nella possibilità di accedere all’istruzione e infine nell’acquisizione di competenze chiave (Von Ahlefeld, 2009). A partire dal 2020, l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19 ha costretto le scuole di ogni ordine e grado a ripensare la didattica online e a rivedere, di conseguenza, l’ambiente scolastico. L’iniziale sospensione delle attività didattiche in presenza e la realizzazione, successivamente, di una didattica mista (presenza-online) ha alterato l’organizzazione degli spazi scolastici, accentuando in alcuni casi forme di diseguaglianza (relative, ad esempio, all’accesso ai device tecnologici) che hanno contribuito ad aumentare il divario e la povertà educativa nei territori (Save The Children, 2 marzo 2021). In tale prospettiva, il presente studio ha approfondito la risposta che le scuole secondarie di secondo grado, all’interno dell’opportunità offerta dal Programma Operativo Nazionale PON Per la Scuola 2014-2020, hanno sperimentato in termini di didattica a distanza, durante i mesi del primo lockdown (marzo-giugno 2020) e nel primo quadrimestre dell’a.s. 2020/2021. Sono state individuate 12 scuole particolarmente attive che sono state coinvolte in una analisi qualitativa: l’indagine ha permesso anche di individuare alcuni casi virtuosi di istituti che hanno organizzato lo spazio di apprendimento virtuale sia acquistando strumentazione tecnologica per dotare il proprio istituto di attrezzature adeguate, sia offrendo una formazione specifica al corpo docente in relazione all’uso delle TIC e delle metodologie didattiche maggiormente funzionali all’erogazione della didattica a distanza e digitale integrata. L’obiettivo è capire come un ripensamento dello spazio, in forme miste (presenza-online), abbia promosso il recupero della dimensione di inclusione e di collaborazione che sono alla base dello sviluppo delle competenze: l’ambiente fisico facilita infatti l’espressione di bisogni e di esigenze specifiche ma richiede, allo stesso tempo, una metodologia didattica adeguata e una disponibilità di tecnologie. Questa analisi intende cogliere le prospettive di miglioramento e gli ambiti su cui sarebbe auspicabile pianificare interventi di tipo formativo e di supporto alle scuole per il futuro, oltre che estendere ulteriormente l’analisi esplorando altre realtà. Un’ulteriore prospettiva di ricerca futura potrebbe coinvolgere gli studenti che hanno sperimentato la didattica a distanza in una riflessione meta-cognitiva sul loro processo di apprendimento in relazione allo spazio fisico e virtuale in cui si svolge la relazione pedagogica.
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Cáceres, Carlos Esteban, and María Alicia Cáceres. "El cine ha muerto. ¡Larga vida al cine! El Plan de Fomento del INCAA ante el desarrollo de la tecnología HD." TOMA UNO, no. 1 (September 29, 2012): 177–90. http://dx.doi.org/10.55442/tomauno.n1.2012.8579.

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Abstract:
En el contexto de las industrias culturales, el cine merece un tratamiento especial. Su elevado costo de producción y su dificultad de recupero (aún para el cine comercial) requirieron de una actitud activa de los estados para conservar narrativas propias ante el avasallamiento del cine Hollywoodense.En nuestro país, desde la creación del Instituto Nacional de Cinematografía, hoy actualizado en INCAA (con doble A de Artes Audiovisuales), hasta la actualidad el Estado Argentino ha intervenido en el campo de la producción cinematográfica.¿Cómo pasó la Argentina de producir 11 películas en 1991 a casi 150 en 2011? ¿Cuáles fueron las políticas públicas que alentaron ese crecimiento? ¿Qué rol cumplieron las asociaciones de productores independientes? ¿Qué tensiones incorporó el advenimiento de la tecnología digital? El presente artículo recupera algunos hitos en este proceso de cambio de las condiciones (y la lógica) de la producción cinematográfica nacional.
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Mantini, Silvia, Fabio Graziosi, Fabio Franchi, and Stefano Boero. "La tecnologia 5G e i beni culturali: percorsi di storie e architetture all’Aquila." DigItalia 15, no. 2 (December 2020): 117–25. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00019.

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Abstract:
All’indomani del terremoto del 2009, l’Università dell’Aquila ha realizzato progetti di tutela e valorizzazione dei beni culturali che rispondono a esigenze di comunicazione dell’invisibile, di fruizione del visibile differentemente collocato e del recupero di facies sparite. Con particolare riferimento al patrimonio storico-artistico della città, la tecnologia 5G ha permesso la sperimentazione di soluzioni di realtà aumentata e virtuale che hanno riguardato chiese e palazzi ricostruiti. La traduzione delle ricerche d’archivio in approcci storici digitali, in pratiche di public history e in esperienze di editoria aumentata ha consentito, attraverso le ICT, una più ampia accessibilità ai contenuti multimediali da parte di diversi pubblici di fruitori.
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Joya Olivares, Iván, and Leidy Diana Rondón Bautista. "Control de acceso basado en tecnología RFID." Ingeniería y Región 5 (December 30, 2008): 67–72. http://dx.doi.org/10.25054/22161325.825.

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Abstract:
RFID (Radio Frequency Identification, en español Identificación por Radiofrecuencia). Es un sistema que permite almacenar y recuperar datos remotos. Para que la tecnología RFID funcione, son necesarios tres elementos básicos: una etiqueta electrónica, un lector/escritor de etiquetas y una base de datos. El presente proyecto desarrolla una aplicación para sistemas de identificación por radiofrecuencia. El proceso parte del tipo de etiqueta, dispositivo lector y su antena teniendo en cuenta costos, frecuencia de funcionamiento, requerimientos de la aplicación, etc., al mismo tiempo se investigó cómo funciona dicha tecnología, los estándares que la rigen, métodos y comandos de comunicación entre dispositivos, etc. y por último, el diseño e implementación del software, el cual consta de una administración de la base de datos y una interfaz de usuario para el control del sistema.
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Carrazco-López, Graciela. "Intelectuales de frontera: las Redes Horizontales del Conocimiento del Consejo Nacional de Ciencia y Tecnología-México." FIGURAS REVISTA ACADÉMICA DE INVESTIGACIÓN 3, no. 3 (July 1, 2022): 68–90. http://dx.doi.org/10.22201/fesa.26832917e.2022.3.3.227.

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Abstract:
El objetivo de este artículo es recuperar las experiencias de los investigadores que recibieron financiamiento del Consejo Nacional de Ciencia y Tecnología (Conacyt)-México para los proyectos inscritos en las Redes Horizontales del Conocimiento (2018-2021) en el marco de la producción, transferencia y circulación de conocimiento. Se realiza una metodología cualitativa, que aborda el método biográfico-narrativo a través de entrevistas a profundidad semi-estructuradas con base en la Modalidad 2 de las transformaciones de las prácticas de investigación (Gibbons: 1997,1998). El resultado es que las subvenciones otorgadas por el gobierno federal se han traducido en que el conocimiento se produce en un contexto de aplicación, es transdisciplinario, presenta rasgos de heterogeneidad y diversidad social, existe mayor responsabilidad social y posee controles de calidad para generar soluciones aplicables a los problemas emergentes; pero, sobre todo, han dado paso a la configuración de un nuevo perfil de investigadores: los intelectuales de frontera.
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Schuster, Verónica. "Tecnología cerámica en la localidad arqueológica San Pablo (Península Valdés, Provincia del Chubut, Argentina)." Comechingonia. Revista de Arqueología 23, no. 2 (December 30, 2019): 219–40. http://dx.doi.org/10.37603/2250.7728.v23.n2.27496.

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Abstract:
El presente trabajo aporta nueva información a los estudios ya emprendidos en la cerámica arqueológica de la costa noreste del Chubut, cuyo objetivo general es caracterizar la variabilidad, comprender el rol y estimar la antigüedad de esta tecnología entre las sociedades cazadoras-recolectoras que la implementaron. En esta oportunidad se presentan los resultados obtenidos del estudio tecno-morfológico y petrográfico efectuado al material cerámico recuperado en la localidad arqueológica San Pablo en la Península de Valdés. El buen estado de preservación, los contextos particulares de algunos hallazgos, la variabilidad morfológica de ciertos ejemplares, así como la presencia de una pieza completa, permiten avanzar en la interpretación y discusión de la manufactura y circulación de esta tecnología en la región hacia circa los 900 años AP.
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Mattarollo, Livio. "¿Es la tecnología valorativamente neutral? Interpretaciones y respuestas desde el pragmatismo de John Dewey." Revista Valenciana estudios de filosofía y letras, no. 30 (April 25, 2022): 189–219. http://dx.doi.org/10.15174/rv.v15i30.587.

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Abstract:
De acuerdo con Larry Hickman, el estudio de las prácticas tecnológicas constituye la base y el modelo del proyecto filosófico de John Dewey: el análisis y la crítica de la experiencia humana. En la lectura de Hickman y dada la concepción transaccional de la experiencia de Dewey, la tecnología se caracteriza por su capacidad de transformación del ambiente y del propio ser humano. Así, la perspectiva deweyana permitiría comprender a la tecnología en términos de instrumentos o herramientas. Más aún, según Hickman toda forma de investigación o deliberación tanto a nivel material como conceptual sería tecnológica dado su carácter instrumental. Una de las preguntas más acuciantes que abre esta interpretación es si la tecnología como instrumento está libre o cargada de valores extra-epistémicos. El objetivo de este artículo es señalar que desde el punto de vista de Dewey la tecnología no es un instrumento valorativamente neutral. Para ello, en primer lugar se recupera la concepción deweyana de investigación y se exploran los distintos sentidos en que la tecnología es efectivamente instrumental. En segundo lugar, se analiza la tesis de la continuidad entre medios y fines y se afirma que estos últimos no pueden tomarse como términos aislados cuya carga valorativa queda disociada. En tercer lugar, se ofrece una lectura de los sentidos de tecnología como instrumento a la luz de la teoría de la valoración y de la noción de experiencia de Dewey y se afirma que esta perspectiva promueve una reflexión política sobre los fines de la tecnología y los valores que la deberían orientar.
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Palacio Sierra, Marta Cecilia. "Gobernanza de la ciencia y la tecnología." trilogía Ciencia Tecnología Sociedad 1, no. 1 (December 10, 2009): 155. http://dx.doi.org/10.22430/21457778.452.

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Abstract:
Este artículo es una indagación acerca de la Gobernanza de la ciencia y la tecnología. Trata de esclarecer en primera instancia, que en este nuevo enfoque de las políticas públicas se plantea la posibilidad para avanzar hacia el logro de la democracia científico tecnológica, y propone que para ello es necesario recuperar, desde sus antecedentes, el compromiso con la búsqueda de la equidad y la justicia. En segundo término se muestra que las actuales políticas públicas en lo relativo a la producción, distribución y uso del conocimiento científico tecnológico existe una marcada ausencia de justicia y equidad por la primacía que ha cobrado una perspectiva de carácter axiológico, donde los valores técnicos de eficacia, eficiencia, aplicabilidad, competencia, e innovación, propios de los modelos de mercado, se imponen como criterio de valoración de la utilidad de los resultados de investigación. Y por último, se plantea cómo las modificaciones en los referentes sociales de propiedad de los resultados de investigación, ocurridas a partir de la posguerra, han hecho que las empresas privadas y los gobiernos de los países, antepongan sus intereses con fines meramente económicos y de hegemonía política, frente al logro del bienestar, como se percibe en Colombia en las actuales políticas públicas en relación con la ciencia, la tecnología e innovación.
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Di Bernardo, Dr Arq Alvaro. "El diseño ambientalmente consciente del hábitat." ARQUISUR Revista 9, no. 15 (July 20, 2019): 36–49. http://dx.doi.org/10.14409/ar.v9i15.7905.

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Abstract:
En este artículo se examinan los presupuestos e intenciones que movilizan las discusiones y abordajes al Diseño Ambientalmente Consciente del Hábitat tanto desde el sector científico-académico como de experiencias periféricas no institucionalizadas. Se recuperan conceptos y teorías del campo de los Estudios Sociales de la Tecnología para la construcción de un marco analítico-reflexivo que permita llevar adelante tales indagaciones. El estudio, en el sector científico-académico, se delimita a las ponencias presentadas en los ámbitos de discusión de la Asociación Argentina de Energías Renovables y Ambiente (ASADES) mientras que, en las experiencias extra-académicas, el análisis se recorta a cinco casos que promueven los principios de la Permacultura situados en San Marcos Sierras (Córdoba, Argentina). El artículo logra poner en relieve diferentes matrices de sentidos bajo las cuales se aborda actualmente la problemática ambiental del hábitat, evidenciando diferentes caminos posibles.
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O’halloran, Kay L. "Análisis del discurso multimodal." Revista Latinoamericana de Estudios del Discurso 12, no. 1 (July 5, 2016): 75. http://dx.doi.org/10.35956/v.12.n1.2012.p.75-97.

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Abstract:
El análisis del discurso multimodal (ADM) constituye un paradigma emergente en el campo de los estudios del discurso que amplía el estudio del lenguaje per se al estudio del lenguaje en combinación con otros recursos. En este trabajo se exponen los motivos por los que emerge este campo en el área de la lingüística, se plantean los principales desafíos y la multiplicidad de enfoques de los análisis de discursos multimodales y se analizan en detalle los conceptos específicos. Luego, se desarrolla el análisis multimodal de un segmento de discurso televisivo. A modo de conclusión, se considera que el principal desafío del ADM es resolver los detalles y la complejidad que requiere anotar, analizar, investigar y recuperar los patrones semánticos multimodales. Por este motivo se propone, como uno de los posibles métodos de abordaje, desarrollar plataformas mediáticas digitales interactivas. Por último, se considera que solo será posible avanzar hacia el objetivo de comprender los patrones y las tendencias de la tecnología, los textos, los contextos y la cultura trabajando de manera colaborativa e interdisciplinaria.
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Valverde-Berrocoso, Jesús, and Jorge Balladares Burgos. "Enfoque sociológico del uso del b-learning en la educación digital del docente universitario." Sophía, no. 23 (July 18, 2017): 101. http://dx.doi.org/10.17163/soph.n23.2017.04.

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Abstract:
El b-learning o educación híbrida es una modalidad de aprendizaje integrador que utiliza de manera combinada componentes presenciales y virtuales. Esta modalidad puede contribuir a los sistemas de capacitación y formación digital del docente universitario a través del desarrollo de competencias digitales, con el fin de mejorar los procesos educativos desde un enfoque sociológico. Se ha realizado una revisión de la literatura en diferentes fuentes bibliográficas relacionadas a experiencias y resultados de investigaciones del uso del b-learning para el desarrollo profesional en línea del profesorado universitario. A partir de esta revisión bibliográfica se percibe que los procesos de capacitación en la modalidad E-learning no han sido suficientes para responder a los desafíos de la educación superior en la era digital, y el B-learning se constituye como una alternativa de educación digital del docente en la educación superior. A partir de sociedades contemporáneas mediadas por la tecnología, el b-learning puede ser una alternativa para generar comunicación virtual de manera sincrónica y asincrónica, empoderando el proceso educativo en interacciones sociales entre estudiante-estudiante y estudiante-docente. El docente universitario se encuentra en la encrucijada de educarse digitalmente para mejorar el proceso educativo en sociedades de la información y el l conocimiento. Ante nuevas generaciones digitales de una sociedad 3.0, se percibe que una capacitación formal en TIC no es suficiente para el desarrollo d competencias digitales en el profesorado, y que debería pensarse en una formación digital permanente que recupere las buenas prácticas cotidianas y una formación continua con TIC a través del uso del Blended Learning o b-learning.
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Giraldo Gutiérrez, Francisco Luis. "Hacer y representar la cotidiana del hombre. Técnica y tecnología en lo cotidiano." trilogía Ciencia Tecnología Sociedad 5, no. 9 (December 12, 2013): 61. http://dx.doi.org/10.22430/21457778.388.

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Abstract:
Hacer y representar, instintiva e intuitivamente, se convierten en las dos fuerzas naturales que dinamizan el desarrollo de la humanidad. Los hechos del día a día, por carencia o abundancia, capricho o necesidad, ignorancia o conocimiento, dan lugar al hacer técnico y al desarrollo tecnológico. Esta tesis se desarrolla a partir de tópicos como el humanismo y la condición humana, el arte y la representación y las relaciones creadas como necesidades a partir de un artefacto a manera de estrategia de consumo.Su propósito es poner en evidencia que ese hacer y representar del hombre están hoy en peligro a causa del imperio de un modelo económico que incentiva el consumo tecnocientífico. El tema del arte y la representación no son abordados como corrientes, tendencias o escuelas de arte o de pensamiento sino desde la capacidad de hacer y crear que tienen el hombre en y desde lo cotidiano.Como conclusiones, se establece en primera instancia, que el ser humano es un «artista», y que desde esa condición tiene la posibilidad de sublevarse ante el sistema de producción y consumo; segunda, que la mujer en tiempos actuales ha recuperado espacios sociopolíticos y económicos que demuestran su capacidad para hacer y representar lo cotidiano de un modo diferente en una sociedad de consumo.
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López, María Paz. "LA COOPERACIÓN CIENTÍFICO-TECNOLÓGICA ENTRE ARGENTINA Y CHINA: UN ESTUDIO SOBRE EL CENTRO ARGENTINO-CHINO EN CIENCIA Y TECNOLOGÍA DE LOS ALIMENTOS (2008-2019)." Revista de Ciencias Sociales, no. 176 (October 12, 2022): 169–88. http://dx.doi.org/10.15517/rcs.v0i176.52771.

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Abstract:
El artículo se enmarca en la temática de la cooperación científico-tecnológica internacional y analiza el surgimiento, objetivos, proyectos, alcances y limitaciones del Centro Argentino-Chino en Ciencia y Tecnología de los Alimentos, cuyo protocolo de creación fue firmado en 2008 por el Ministerio de Ciencia, Tecnología e Innovación Productiva de la República Argentina y el Ministerio de Ciencia y Tecnología de la República Popular China. Para ello, recupera voces de actores clave y contempla el marco más amplio de la política científico-tecnológica, la política exterior y las relaciones bilaterales de los países involucrados. El análisis llega hasta el año 2019 y se vale de trabajos en la temática, documentos oficiales y entrevistas con responsables de proyectos binacionales. Entre los resultados se ha observado que, con sus limitaciones, la iniciativa avanzó en la generación de lazos y actividades conjuntas entre las partes, desarrollándose proyectos científico-tecnológicos bilaterales sobre temáticas relevantes en el marco de objetivos tecnológicos, comerciales y diplomáticos más amplios.
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Navarrete Ochoa, Elsa Cristina, and Irma Fuentes Mata. "Prácticas de acceso al objeto artístico cultural. Reflexiones sobre el uso de la tecnología de adolescentes y jóvenes en la era digital." Revista Boletín Redipe 11, no. 12 (December 1, 2022): 52–63. http://dx.doi.org/10.36260/rbr.v11i12.1922.

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Abstract:
Pone de presente el lugar del objeto artísticocultural en el contexto actual intervenido por las tecnologías de información y comunicación, en donde son manipulados por estudiantes adolescentes y jóvenes mediante las pantallas de los equipos móviles y computadoras que permiten un manejo personal, y personalizado, pero también compartido en la dinámica del espacio colectivo. Se plantea abordar el problema de la(s) mediación(es) de contenidos de arte y cultura auditivos, visuales y audiovisuales que circulan en redes sociales y plataformas de contenido como Facebook, Instagram, YouTube y Spotify. De ahí nos proponemos refexionar acerca de las prácticas de aproximación, apropiación y resignifcación del objeto artísticocultural que emprenden los sujetos y sus vínculos con procesos pedagógicos. Recupera los planteamientos de autores como: Teresa de Lauretis, Walter Benjamín, Jesús Martín Barbero, Antoine Hennion y Néstor García Canclini.
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Chiavazza, Horacio, Cristina Prieto-Olavarría, Lorena Puebla, Marcos Quiroga, Leonardo Castillo, Jorge Anzorena, José Manuel López, et al. "Ocupaciones alfareras tempranas. Tecnología y subsistencia en el piedemonte del norte de Mendoza (Centro Oeste Argentino)." Estudios Atacameños 67 (December 9, 2021): 4460. http://dx.doi.org/10.22199/issn.0718-1043-2021-0036.

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Abstract:
Las excavaciones en el sitio Memorial de la Bandera ubicado en la ciudad de Mendoza, faja central del Centro Oeste Argentino, permitieron recuperar evidencias del asentamiento humano en el piedemonte normendocino. Este sector contaba con escasas referencias arqueológicas debido al amplio desarrollo urbano. En este trabajo se analizan rasgos y materiales, con el objetivo de conocer las características de las ocupaciones y subsistencia en el piedemonte, su cronología y el desarrollo de la tecnología lítica y cerámica. Los fechados indican que el sitio fue ocupado entre ca. 2100 y 1200 años AP y es uno de los más tempranos registrados en el área. Se plantea la estabilidad del asentamiento y el posible cultivo, a partir de la evidencia de casas semisubterráneas, los rasgos de combustión y los restos vegetales. La temprana ocupación de este ambiente se relacionaría con la incorporación de la tecnología cerámica en la región. Su ubicación al costado de un cauce aluvional y la particularidad de los restos arqueofaunísticos y antracológicos, indican la posible existencia de humedales en el pasado. La tecnología lítica y los restos arqueofaunísticos, permiten discutir estas ocupaciones en el marco del proceso de intensificación económica postulado para la región y el Cono Sur.
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Díaz Sanz, María Antonia, and Manuel Medrano Marqués. "Prospección electromagnética en el yacimiento de Contrebia Belaisca (Botorrita, Zaragoza)." Salduie, no. 3 (December 31, 2003): 339–42. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_salduie/sald.200336471.

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Abstract:
Se presentan aquí los planteamientos, metodología, equipos técnicos y resultados de la primera fase del proyecto para recuperar el archivo documental de la ciudad celta de Contrebia Belaisca. El descubrimiento de nuevos documentos escritos sobre soporte metálico, con un perfecto conocimiento de su contexto arqueológico, se considera un objetivo prioritario desde varios aspectos: la propia experimentación de la metodología y tecnología adecuadas, la vinculación de los documentos escritos a periodos o hechos históricos concretos, el avance en la investigación lingüística del celtíbero y el mayor conocimiento de elementos jurídicos y administrativos indígenas.
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Robledo, Andrés, and Leticia Gasparotti. "La tecnología cerámica en ocupaciones del Holoceno tardío (ca. 1900 años AP) en el valle de Ongamira (Córdoba, Argentina)." Relaciones 46, no. 1 (July 1, 2021): e006. http://dx.doi.org/10.24215/18521479e006.

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Abstract:
Se presentan los primeros resultados obtenidos del análisis del conjunto cerámico recuperado en las excavaciones del sitio Parque Natural Ongamira 1, localizado en el valle de Ongamira (Ischilín, Córdoba, Argentina). Se propone indagar sobre su manufactura, uso y descarte de acuerdo a los contextos identificados, para realizar los primeros aportes sobre las prácticas de producción y uso de esta materialidad para el valle. A partir de los estudios macroscópicos y microscópicos se pudo identificar la presencia de al menos seis vasijas en diferentes contextos de ocupación, las cuales muestran diferencias tanto en sus pastas como en los acabados superficiales y decoraciones. Los análisis microscópicos de petrografía de pastas permitieron identificar cuatro tipos de variantes en su composición, dos de ellas con posible origen local. Esto permite indagar en las relaciones entre los habitantes del valle hacia los 1900 años AP a través de las características de los objetos cerámicos utilizados.
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Martínez-Pérez, José. "El obrero recuperado: medicina del trabajo, ortopedia y tecnología médica en la imagen social de las personas con discapacidades (España, 1922-1936)." História, Ciências, Saúde-Manguinhos 13, no. 2 (June 2006): 349–73. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-59702006000200009.

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Abstract:
El trabajo intenta explorar la manera en que el desarrollo de las tecnologías médicas contribuye a modificar el tipo de percepción social de las personas con discapacidades. Para ello se analiza el caso del programa que, en la década de 1920, se puso en marcha en el Instituto de Reeducación Profesional de Inválidos del Trabajo de Madrid para paliar el problema de la siniestralidad laboral. En ese sentido, se utiliza uno de los aspectos de dicho programa, el de las medidas relacionadas con la traumatología y la ortopedia que se aplicaban a los obreros accidentados para su recuperación, al objeto de tratar de poner de relieve la forma en que contribuyó a consolidar un 'modelo individual' de discapacidad y a determinar la imagen que desde el centro se proyectaba a la sociedad acerca de lo que suponía para un persona ser portadora de determinadas deficiencias físicas.
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Moreno Sanz, Joan. "El Aula. La arquitectura del Estado del Bienestar en los Países Bajos." EN BLANCO. Revista de Arquitectura 10, no. 25 (October 29, 2018): 116. http://dx.doi.org/10.4995/eb.2018.10671.

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Abstract:
<p><em>Durante la Guerra fría, el enfrentamiento entre el bloque occidental y oriental por la hegemonía mundial trascendía la esfera de la política y abarcaba ámbitos como la cultura o el estilo de vida.<strong> </strong>Los dos sistemas prometían un futuro de progreso y felicidad a una sociedad deslumbrada por la ciencia y la tecnología. En Europa occidental, la Sociedad del bienestar encontró en el estilo internacional el medio de expresión de sus aspiraciones de igualdad y modernidad, una vez liberado de la estética maquinista y la intransigencia funcionalista de entreguerras. En este sentido, el brutalismo se convirtió en uno de los lenguajes arquitectónicos oficiales del Estado del bienestar y bajo sus principios se construyeron gran parte de los equipamientos públicos sanitarios y educativos de la posguerra. Uno de los edificios paradigmáticos de la nueva monumentalidad brutalista en los Países Bajos es el Aula del TH Delft (1966) obra de la comunidad de arquitectos van den Broek &amp; Bakema. Más allá de consideraciones estéticas, el Aula encarnaba las aspiraciones humanísticas de una vanguardia arquitectónica, el Team X, para la que el hombre y por extensión la sociedad, debían recuperar la centralidad en la construcción de un hábitat más diverso y democrático.</em></p>
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Agredo R, Wilfredo, Sara L. Chilito R, César A. Molano V, María Alejandra Ramírez, and Andrés F. Zemanate. "Desarrollo de tecnología de asistencia de bajo costo para personas en condición de cuadriplejia. Caso de estudio." Revista Colombiana de Médicina Física y Rehabilitación 28, no. 2 (December 2018): 133–43. http://dx.doi.org/10.28957/rcmfr.v28n2a7.

Full text
Abstract:
El desarrollo de tecnología de asistencia para personas en condición de discapacidad permite dar solución a necesidades que, aunque no son consideradas prioridad en las entidades de salud, tienen una gran influencia en la calidad de vida de los afectados. En este caso de estudio se consideran dos personas de 17 y 20 años con trauma raquimedular a nivel de C3 y C4 con clasificación ASIA A, quienes expresaron la necesidad de recuperar la independencia en actividades de entretenimiento, tales como el manejo del celular y el control del televisor. Por consiguiente, se decidió desarrollar dos dispositivos que funcionen como control remoto para el último. Para el diseño y desarrollo de la tecnología se implementó la metodología de diseño de Hans Gugelot, obteniendo como resultado dos dispositivos electrónicos que funcionan mediante pulsadores y comandos de voz que cumplieron satisfactoriamente con su objetivo y que se consideran de bajo costo debido a que no superan los 75 USD.
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Red PLACTS. "Otro estilo científico y tecnológico es posible." Ciencia, tecnología y política 3, no. 5 (November 17, 2020): 050. http://dx.doi.org/10.24215/26183188e050.

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Abstract:
En junio de 2020 fue creada la Red de Pensamiento Latinoamericano en Ciencia, Tecnología y Sociedad (Red PLACTS). Conformada por integrantes del sector científico, tecnológico y universitario, impulsa una agenda que ponga el conocimiento, los recursos y el complejo CyT en proyectos destinados a resolver necesidades y problemas de nuestra sociedad. Se propone participar e incidir en las decisiones que se toman en la gestión de los organismos de CyT, contribuyendo con propuestas e ideas que aporten a construir un proyecto de país popular, igualitario, democrático, soberano, solidario, con perspectiva feminista y desde una mirada federal. Rescata y recupera en proyectos y acciones concretas los aportes de lo que fue históricamente el PLACTED (Pensamiento Latinoamericano en Ciencia, Tecnología, Desarrollo y Dependencia). En este primer documento se describen las características principales de la dinámica tecnocientífica dominante a nivel global y se presentan algunas propuestas para impulsar un estilo científico tecnológico propio en nuestro país y la región.
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Juliao Vargas, Carlos G. "Una mirada praxeológica a la arquitectura del conocimiento en las organizaciones." Praxis Pedagógica 7, no. 8 (January 29, 2007): 198–209. http://dx.doi.org/10.26620/uniminuto.praxis.7.8.2007.198-209.

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Abstract:
En su obra titulada Architectures of Knowledge, Amin y Cohendet (2004) proponen una aproximación al modo en que se produce, almacena, intercambia, transmite y se recupera conocimiento en las empresas, y más allá, en las organizaciones humanas, dando prelación a las prácticas incorporadas, socialmente inscritas y ancladas en los artefactos. Esto los lleva a reconstruir la teoría de la movilización de los conocimientos colectivos. En el centro de esta nueva conceptualización ubican la noción de comunidad, concebida como el lugar de realización de las prácticas intersubjetivas y sociales. Para hacerlo, el libro ofrece una visión epistemológica rica y bien articulada que se puede calificar como praxeológica, así como una metodología basada en una etnografía de los flujos de conocimientos en las organizaciones. Desde las ciencias humanas se propone aquí una lectura de esta nueva conceptualización, resaltando el hecho de la proximidad que existe entre sus raíces epistemológicas (pragmatismo americano, enaccionismo de Maturana y Varela, teoría de la acción situada, socioculturalismo y movimiento de los estudios sociales de la ciencia y la tecnología) y una serie de trabajos que consideran los procesos cognoscitivos como prácticas inscritas socialmente más que como procesos de tratamiento de la información.
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Figueredo, Rigoberto Pastor Sánchez, Francisco Xavier Cadena Villota, and Fausto Hernán Oviedo Fierro. "Uso de plataforma vibratoria en el aumento de la competitividad, sostenibilidad y resiliencia de los fundidos de metales / Use of vibrating platform in increasing the competitiveness, sustainability and resilience of metal castings." Brazilian Journal of Business 4, no. 2 (April 25, 2022): 743–55. http://dx.doi.org/10.34140/bjbv4n2-011.

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Abstract:
Esta investigación da solución a una de las tareas del banco de problemas de la empresa Fundición de Aceros Hierro de Holguín y del laboratorio Cortes de Metales de la Universidad de Holguín en cuanto a la necesidad de recuperar un vibrador electromagnético para la realización de investigaciones sobre fundiciones de metales por el método de vertido dinámico. Este vibrador se encontraba en desuso, para la recuperación del mismo se consultó a expertos y recopiló la bibliografía necesaria lo cual permitió conocer los antecedentes y el estado actual sobre el tema investigado, permitiendo desarrollar una tecnología de recuperación del vibrador electromagnético y construcción de una rampa para el vertido dinámico. Se instaló un diodo semiconductor a la entrada de corriente de la bobina el cual le suministra corriente pulsante a la misma aumentando la velocidad de vibraciones tecnológicamente necesarias.
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Santonja, Manuel, and Alfredo Pérez-González. "Sobre la definición en clave exclusivamente achelense del yacimiento de Galería (Atapuerca, Burgos)." BSAA arqueología, no. LXXXIV (February 6, 2020): 5–53. http://dx.doi.org/10.24197/ba.lxxxiv.2018.5-53.

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Abstract:
El yacimiento de Galería (complejo de Atapuerca, Burgos) ha sido hasta ahora interpretado como resultado de ocupaciones temporales en la segunda mitad del Pleistoceno Medio realizadas por grupos humanos de tecnología achelense. Con arreglo a los estudios publicados, la industria lítica de Galería permitiría reconocer una secuencia continua y representativa del Achelense de la Península Ibérica y del sur de Europa. La revisión que efectuamos en estas páginas, ceñida a los resultados alcanzados en las campañas realizadas en 1982-1996 en el yacimiento, se basa en la información publicada y en el estudio directo de parte de los materiales líticos obtenidos en ellas y depositados en el Museo de Burgos. Nuestras conclusiones no confirman la interpretación exclusivamente achelense de la industria de Galería y descartan la posibilidad de reconocer una secuencia evolutiva en el registro arqueológico allí recuperado.
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Amat, Nuria. "El documentalista. Un científico de científicos." Revista española de Documentación Científica 14, no. 2 (July 16, 2020): 179. http://dx.doi.org/10.3989/redc.1991.v14.i2.179.

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Abstract:
La formación del documentalista debe contemplar tanto las técnicas para poseer y difundir información como los medios y la metodología científica para mejorar la calidad de la misma. El documentalista ha ido dejando su función exclusiva de intermediario entre el texto y la comunidad científica para transformarse en una especie de colega del usuario. Las escuelas de formación de bibliotecarios han de tener en cuenta esa evolución de sus profesionales: de ser mero espectador de los conocimientos científicos, el documentalista pasa a convertirse en un protagonista esencial del orden y concierto de los mismos. La importancia que en su día tuvieron en los programas docentes materias humanistas hoy la han adquirido las de reflexión y erudición científica. Un aspecto esencial de la tecnología aplicada a la documentación es que ésta libera al profesional del trabajo rutinario para que pueda recuperar su antigua función de mago de la cultura.
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Beltrán Guarnizo, Laura, and Otoniel Pérez López. "Alternativas tecnológicas para recuperar la cobertura vegetal en la zona de Rubiales en Puerto Gaitán-Meta." Revista Sistemas de Producción Agroecológicos 5, no. 1 (June 30, 2014): 201–32. http://dx.doi.org/10.22579/22484817.649.

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Abstract:
El objetivo de este trabajo fue validar y aplicar metodologías de evaluación y desarrollo de tecnologías para la restauración de suelos intervenidos por la empresa petrolera “Rubiales” a través del ajuste de modelos o arreglos que involucran practicas y sistemas de labranza conservacionista y la utilización de especies herbáceas, arbustivas y arbóreas, para lo cual se seleccionaron materiales vegetales con rápido potencial de crecimiento y persistencia, para contribuir a la recuperación de la cobertura vegetal permanente. También se definieron prácticas de manejo agronómico y sistemas de labranza conservacionista para intervención de procesos con el fin de volver a cubrir con vegetación a zonas de Puerto Gaitán, ubicada en la altillanura plana colombiana, haciendo de manera simultánea transferencia de tecnología a usuarios y productores. La incorporación parcial de insumos y de fuentes de fosforo como el calfos en el proceso de ajuste de las prácticas de establecimiento, dieron buenos resultados en las áreas que fueron nuevamente cubiertas por vegetación, mejorando el suministro o disponibilidad de nutrientes para las plantas en diferentes fases de desarrollo. Los materiales forrajeros seleccionados: B. decumbens, B. dictyoneura y B. humidicola, demostraron adaptación a las condiciones edafoclimáticas de la zona. La fertilización temprana de los lotes con fuentes solubles puede ayudar a contrarrestar efectos negativos como la escorrentía sobre las plántulas, pues si se logra un desarrollo más rápido y vigoroso de estas, se mejora el anclaje y se incrementa la población de plantas por unidad de área; teniendo en cuenta el momento de la fertilización, la cual debe realizarse entre los 30 a 45 días después de la siembra. Sin embargo, esta labor está determinada por las condiciones de humedad del suelo asociadas a la precipitación en las áreas que nuevamente fueron cubiertas por vegetación. Con las prácticas utilizadas y con el uso de estas tres especies se logró la oportuna entrega de varios lotes a los 120 días con criterio del 70% mínimo de cobertura, demostrando adaptación a las condiciones edafoclimáticas de la zona.
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Fiscarelli, Diego Martín. "Vivienda Social: apuntes sobre un caso. El rol de la tecnología en prototipos del Programa Federal. 2005-2020." Arquitecno, no. 17 (June 25, 2021): 23. http://dx.doi.org/10.30972/arq.0174980.

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Abstract:
<p dir="ltr"><span>Este trabajo construye una discusión teórica sobre el alcance de las decisiones constructivas en relación con el proyecto de la Vivienda Social. Se analiza un caso instrumental que visibiliza las transformaciones sucedidas sobre un prototipo. Para explicarlas, desde un posicionamiento disciplinar, se recuperan los avances de un trabajo de campo desarrollado entre los años 2005 y 2020. A partir de este recorte, y sobre la operatoria SubPrograma de Urbanización de Villas y Asentamientos Precarios -La Plata-, se construye como interrogante de investigación: ¿En qué medida las decisiones técnico-proyectuales han resultado un condicionante para la eventual adaptación de las unidades construidas? </span></p><p dir="ltr"><span>Los resultados pretenden construir una renovada reflexión sobre el rol de los recursos constructivos en su articulación con estrategias proyectuales hacia la adaptabilidad. Se concluye que su implicancia contribuye con la definición de los aspectos cualitativos de la Vivienda Social, en el marco de estándares que comprometen el accionar de profesionales y técnicos.</span></p><div><span><br /></span></div>
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Cabrera, Paolo Alexander Mena, and Carlos Alberto Ojeda. "Eficiencia de un humedal de flujo subsuperficial horizontal para tratar los efluentes de un colegio rural en Colombia / Eficiência de uma área úmida de fluxo subsuperficial horizontal para tratar efluentes de uma escola rural na Colômbia." Brazilian Journal of Animal and Environmental Research 4, no. 3 (July 30, 2021): 3488–99. http://dx.doi.org/10.34188/bjaerv4n3-056.

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Abstract:
Los humedales artificiales son un reservorio construido en un terreno con paredes y pisos impermeabilizados que contienen un sustrato (grava o arena) y una vegetación acuática adecuada para tratar efluentes residuales. Esta tecnología utilizada para recuperar el recurso hídrico ha sido aplicada en países desarrollados y actualmente se está siendo implementada en países como Colombia por su bajos costos constructivos comparado con la tecnología convencional. El objetivo del presente estudio fue evaluar la eficiencia de un humedal de flujo subsuperficial horizontal construido en el Colegio Comfamiliar Siglo XXI, sede Campestre Corregimiento de San Fernando, Municipio de Pasto, Colombia. La valoración de la eficiencia se hizo mediante la medición y análisis de los parámetros DBO5, DQO, sólidos suspendidos totales, nitrógeno total, fósforo total, grasas y aceites, coliformes totales y Escherichia Coli. Los resultados fueron DBO5 93,89%, DQO 84,98% y SST 40%. El pretratamiento hizo que los parámetros nitrógeno y grasas no presentaran variación. En los parámetros microbiológicos Coliformes Totales y E. Coli, se obtuvieron eficiencias del 99,99 y 99,97% respectivamente. La calidad del agua luego de pasar por el humedal es óptima para realizar una descarga a un cuerpo receptor y también puede ser reutilizada para la agricultura según los resultados obtenidos.
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Esteban, J. Miguel. "Obsolescencia y resiliencia." Euphyía - Revista de Filosofía 11, no. 20 (January 15, 2017): 45. http://dx.doi.org/10.33064/20euph1360.

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Abstract:
El análisis histórico de los efectos antropogénicos de las sociedades modernas sitúa su origen en la aplicación de la ciencia y la tecnología occidentales a nuestros sistemas de producción, distribución y de consumo de bienes y, en particular, en la retórica del cambio tecnológico como motor del crecimiento económico y del bienestar social. En este trabajo defiendo que el fenómeno de la obsolescencia programada desmiente el supuesto según el cual, la clave del cambio tecnológico es la infinita perfectibilidad de nuestras tecnologías mediante la optimización de su eficiencia. La obsolescencia programada no es sólo un fenómeno mercantil, económico o tecnológico. Décadas de consumo de avances tecnológicos crecientemente obsolescentes han alimentado nuestro narcisismo mental, transformando una cultura atenta a las necesidades en una cultura obsesionada con los deseos. Mi conclusión será que, dados los efectos ambientales de esa transformación, urge recuperar saberes y prácticas socioecológicas que favorezcan una mentalidad más resiliente y ambientalmente cuidadosa.
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Torino, Rocío. "Tecnología lítica en el sitio Las Toscas 3 (llanura Interserrana, región pampeana, Argentina). Uso de materias primas líticas y manufactura de artefactos." InterSecciones en Antropología 21, no. 1 (June 26, 2020): 29–42. http://dx.doi.org/10.37176/iea.21.1.2020.528.

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Abstract:
Se presentan y discuten los resultados del estudio de la tecnología lítica del sitio arqueológico superficial Las Toscas 3 (llanura Interserrana, subregión Pampa Húmeda, Argentina). El conjunto arqueológico recuperado está integrado mayormente por artefactos líticos, escasos restos faunísticos y fragmentos de pigmento mineral, resultantes de ocupaciones cazadoras-recolectoras en las márgenes de una laguna. El hallazgo de una punta de proyectil pequeña permite asignar parte de los materiales al Holoceno tardío (ca. 3000 años 14C AP), aunque no es posible descartar ocupaciones previas. El objetivo de este trabajo fue determinar el modo de explotación de las diferentes materias primas y las técnicas empleadas para la producción de los instrumentos. Con este propósito, se presentan los resultados del análisis tecnomorfológico de los artefactos líticos, se analizan las estrategias de aprovisionamiento y se describen las cadenas operativas para cada una de las materias primas. Los resultados indican que en el sitio se desarrollaron diversas tareas tecnológicas, con la ortocuarcita del Grupo Sierras Bayas como la roca mayormente explotada. Si bien se observa la reducción de núcleos para obtener soportes para la confección de una amplia variedad de instrumentos, se encuentran representadas, preferentemente, las etapas intermedias y finales de las cadenas operativas.
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Forni, Pablo. "La recuperación de una tecnología tradicional: ¿Una alternativa para la agricultura familiar? La asociación de productores de yerba mate en sistema barbacuá del centro de la provincia de Misiones, Argentina." Redes 21, no. 3 (September 30, 2016): 48–65. http://dx.doi.org/10.17058/redes.v21i3.7043.

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Abstract:
Por generaciones, la producción y elaboración de yerba mate ha estado primordialmente en manos de miles de productores familiares en la provincia de Misiones (Argentina). Sin embargo, políticas de desregulación, cambios tecnológicos y procesos de concentración económica los han ido relegado a meros proveedores de materia prima a la industria. Este artículo describe y analiza la red socio técnica impulsada por un grupo de productores familiares que buscan recuperar una tecnología tradicional (los secaderos tradicionales o de sistema barbacuá) como alternativa productiva. Se presta atención a la historia del cultivo y elaboración de la yerba mate en el territorio, a las especificidades de este proceso productivo único en el mundo y finalmente al proceso de articulación de la red productiva evaluando sus logros y limitaciones. La perspectiva teórica es la teoría del actor red (ANT).
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Nekoui, Yasaman, and Eduardo Roig. "Afectos en la ciudad mediada por la tecnología. El papel de los juegos de realidad aumentada en la infancia y el sentido de apego al lugar." i2 Investigación e Innovación en Arquitectura y Territorio 10, no. 2 (July 29, 2022): 39. http://dx.doi.org/10.14198/i2.22121.

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Abstract:
Hoy en día la tecnología se ha convertido en una componente esencial de nuestros entornos urbanos. La ciudad mediada es una realidad que aprovecha diversos tipos de tecnologías para mejorar la eficacia de la vida urbana cotidiana y revelar otros modos de vida posibles. Los espacios aumentados emergen como elementos vertebradores de estas ciudades, utilizando la realidad aumentada (RA) para facilitar la comunicación y la interacción entre lugares digitales y físicos. La ciudad puede volver a ser aquel lugar donde niños y niñas juegan y desarrollan sus habilidades físicas y sociales. Frente a las tendencias de ocio infantil que fomentan el sedentarismo y otros hábitos poco saludables, las nuevas tecnologías constituyen una oportunidad para que los menores recuperen la experiencia urbana del juego. Además, la interacción de los menores con su entorno urbano propicia el desarrollo de apego al lugar, un vínculo emocional y afectivo que define la relación existente entre los sujetos y el lugar que habitan. Para el desarrollo de esta tesis resulta central incorporar al diseño de la ciudad las condiciones inducidas desde la ciudad mediada. Este artículo explora la tecnología de la realidad aumentada como estrategia de reactivación del espacio público para los menores, proporcionándoles una forma nueva de interactuar con su ciudad y, en consecuencia, de fomentar el sentimiento de apego al lugar. Junto al planteamiento teórico, se exponen tres casos de estudio que muestran cómo los menores juegan con aplicaciones de realidad aumentada y cómo esta tecnología es susceptible de propiciar el desarrollo de habilidades afectivas relacionadas con la percepción infantil del espacio urbano.
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Gandoy, Rosario. "La dependencia importadora de la economía española." Estudios de Economía Aplicada 35, no. 1 (May 3, 2019): 111. http://dx.doi.org/10.25115/eea.v35i1.2440.

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Abstract:
Las estimaciones efectuadas a partir de las Tablas Input-Output Internacionales revelan que la dependencia importadora de la economía española, tras quebrar su tendencia creciente en 2009, recuperó rápidamente sus niveles previos a la crisis. Aunque en el conjunto europeo no parece especialmente elevada, supera a la de las economías centrales europeas, en especial, en las manufacturas de mayor intensidad tecnológica. Ello parece ser el resultado de una especialización productiva de carácter vertical, vinculada al capital extranjero, en la que las empresas españolas abordan las etapas de transformación y montaje, pero también del impulso a estrategias de abastecimiento externo con el objetivo de incrementar la productividad y competitividad. Adicionalmente, la elevada dependencia relativa de importaciones finales de alta tecnología refleja el insuficiente desarrollo de estas producciones en nuestro país.
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Monteiro de Vasconcelos Filho, Carlos Roberto, Samara Cristina Lopes da Silva, and Lorena Henriete Araujo Dias. "Terapia Ocupacional e vigilância epidemiológica: monitoramento telefônico de pacientes confirmados com COVID-19 / Occupational Therapy and epidemiological surveillance: telephone monitoring of covid-19 confirmed patients." Revista Interinstitucional Brasileira de Terapia Ocupacional - REVISBRATO 4, no. 6 (November 3, 2020): 1004–12. http://dx.doi.org/10.47222/2526-3544.rbto34799.

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Abstract:
O artigo refere-se à atuação de dois terapeutas ocupacionais no departamento de vigilância epidemiológica de uma Secretaria Municipal de Saúde no Estado do Pará, durante a pandemia da COVID-19. Mediante ao contexto, instalou-se o monitoramento telefônico para atendimento à distância dos pacientes que testaram positivo para a COVID-19. Os terapeutas ocupacionais utilizaram tecnologia telefônica como recurso de cuidado visando a promoção e recuperação de saúde.Palavras-chave: Terapia Ocupacional, I nfecções por Coronavírus, Consulta Remota, Sistema Único de Saúde (SUS) Interinstitutional Brazilian Journal of Occupational Therapy Artigo originalAbstract : The follow ing article explores the actuation of tw o occupational therapists in the epidemiological surveillance department of a Municipal Health Secretary in the State of Pará, during the COVID-19 pandemic. Upon this scenario, the Secretary installed a telephonic monitoring system as a distance service strategy to confirmed COVID-19 cases, where the occupational therapists used telephonic technology as resource in health promotion and recuperation of the affected by the disease, exploring telehealth strategies. Thus, this study shows adaptation of Occupational Therapy framework during the pandemic, enabling these professional’s capacity to suit strategies to deal with different realities.Key Words: Occupational Therapy, Coronavirus I nfections, Remote Consultation, Unified Health SystemResumen: El artículo hace referencia al trabajo de dos terapeutas ocupacionales en el departamento de vigilancia epidemiologica de una Secretaría de Salud Municipal en el Estado de Pará, durante la pandemia de COVID-19. Através del contexto, se instaló un sistema de monitoreo telefónico para atender de forma remota los casos confirmados. Los terapeutas ocupacionales utilizaron la tecnología telefónica como recurso para promover y recuperar la salud de los afectados a través de la televigilancia. Así, fue evidenciada una forma de adaptar el trabajo de la Terapia Ocupacional frente a la pandemia, permitiendo a los profesionales adaptar estrategias frente a diferentes realidades.Palabrasclave: Terapia Ocupacional, I nfecciones por Coronavirus, Consulta Remota, Sistema Único de Salud
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Ariza Pomareta, Javier. "La digitalización con escáner de cama plana como proceso creativo en el arte contemporáneo." Index, revista de arte contemporáneo, no. 10 (December 31, 2020): 324–38. http://dx.doi.org/10.26807/cav.vi10.201.

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Abstract:
Desde el ámbito académico de las Bellas Artes realizamos una mirada en el contexto de la Arqueología de los medios (Natale, 2012) con el objetivo de subrayar la importancia de recuperar y preservar la memoria referencial acontecida en la intersección arte, ciencia y tecnología desde las últimas décadas del siglo xx. Derivada de ella, hacemos foco en el valor artístico que presenta un periférico como es el escáner de cama plana y su vertiente experimental, la escanografía, en cuanto procedimiento creativo vigente tanto en el ámbito docente como en el artístico. Este artículo presenta resultados parciales de la investigación de su autor en el proyecto de Investigación Archivo Español de Media Art (AEMA) perteneciente a la convocatoria de Proyectos I+D+I del Programa Estatal de Fomento de la Investigación Científica y Técnica de Excelencia de 2016 del Gobierno de España. Ministerio de Economía y Competitividad (MINECO). Referencia: HAR2016-75949-C2-2-R.
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García-Sedano, Marcelino. "La rebelión de las máquinas. Arte, singularidad tecnológica y ciencia ficción." Arte, Individuo y Sociedad 31, no. 3 (July 1, 2019): 643–58. http://dx.doi.org/10.5209/aris.61598.

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Abstract:
Este artículo plantea una reflexión a través del arte de componente tecnocientífico y neomedial sobre la noción de singularidad tecnológica y sus trascendentales consecuencias para la humanidad. Revisando ciertos argumentos presentes en la ciencia ficción que sirven de inspiración para algunos artistas contemporáneos, conceptos como inteligencia artificial y la propia singularidad destacan y permiten discutir asuntos que recuperan las principales ideas presentes en las teorías posthumanistas, en los recientes avances en la biotecnología o las dimensiones políticas, espirituales y éticas de las diversas modificaciones que la tecnología puede obrar en la condición ontológica del ser humano. Analizando diversas obras artísticas, se muestra la capacidad de proyección de nuevos escenarios de debate que la combinación consciente entre arte y ciencia ficción posee. Este hecho refleja las preocupaciones y anhelos que la actual sociedad manifiesta en su relación vital con las tecnologías digitales.
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Ibáñez Martín, María María, Maria Celeste Chaz Sardi, Mauro David Reyes Pontet, Maria Florencia Zabaloy, and Fernando Antonio Ignacio González. "Energías renovables en poblaciones vulnerables: Un caso de estudio de co-construcción." Revista de la Facultad de Ciencias Económicas 27, no. 2 (November 29, 2021): 97. http://dx.doi.org/10.30972/rfce.2725472.

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Abstract:
La incorporación de energías renovables como herramienta para aliviar la situación de privación energética de los sectores vulnerables se ha tornado una alternativa de política e intervenciones de menor escala. En el presente trabajo se exponen los primeros resultados encontrados en el marco de una prueba piloto de incorporación de colectores solares para agua caliente sanitaria en un barrio vulnerable de la ciudad de Bahía Blanca, Argentina. Bajo una concepción de incorporación de los actores sociales en el proceso de construcción y adaptación de las tecnologías, se realizaron talleres para la construcción e instalación de los colectores, como también sobre su mantenimiento. A partir de entrevistas en profundidad a los diversos actores claves del proyecto, se concluye que la adopción de los colectores solares ha sido satisfactoria y éstos cumplen un rol importante en la higiene del hogar y de sus habitantes. Sin embargo, en los diversos relatos se recupera una limitación en la capacidad de reproducir la fabricación de los artefactos, el desconocimiento sobre su reparación y mantenimiento, como también una dificultad en la transferencia de saberes sobre tecnologías renovables y la difusión de la tecnología sin la intervención del grupo investigador.
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Suárez, Alejandra Graciela, Néstor Gabriel Calviño, Claudia Fátima Drogo, Hebe María Bottai, and Amelia Rosa Reinoso. "Estudio de la percepción de estudiantes de nivel secundario sobre la química y su implicancia social." Educación Química 30, no. 3 (June 28, 2019): 53. http://dx.doi.org/10.22201/fq.18708404e.2019.3.68209.

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Abstract:
<p>Las preocupaciones internacionales respecto de la promoción de la vocación científica y el uso responsable del conocimiento científico nos involucra en la búsqueda de nuevas formas de enseñanza de la química que supere la enseñanza meramente propedéutica y se oriente a la formación para un ejercicio responsable de la ciudadanía en lo que respecta a ciencia y tecnología. En el presente trabajo se presentan los resultados de un estudio realizadosobre la percepción que estudiantes de Nivel Secundario tienen sobre la química, sus implicancias e importancia en la vida cotidiana. Para ello se diseñó un cuestionario estructurado en 4 secciones que fue respondido por 795 estudiantes. El análisis de los resultados muestra que los estudiantes asocian la química con expresiones y términos referidos a su dimensión estrictamente disciplinar, reconociendo su impacto en la sociedad como muy positivo. Asimismo, se observó una clara tendencia a vincular la química con algunos elementos del contexto inmediato de los estudiantes lo que posibilitaría la implementación de nuevas metodologías de enseñanza que recupera elementos del contexto para el desarrollo de saberes vinculados con la disciplina desde una perspectiva centrada en la responsabilidad y el desarrollo sostenible.</p>
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Arroyo Saavedra, Marcelo Julio. "PROYECTO DE DESCOLONIZACIÓN DE LA ADMINISTRACIÓN EDUCATIVA POR GESTIÓN EDUCATIVA." Revista Enfoques 2, no. 6 (April 1, 2018): 111–25. http://dx.doi.org/10.33996/revistaenfoques.v2i6.34.

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Abstract:
El propósito de este artículo es dar a conocer la descolonización de la actual administración educativa, que no denota una Gestión Educativa. La metodología empleada para el desarrollo de este estudio estuvo enmarcada en la investigación socio crítica de tipo exploratorio-descriptivo. Los resultados arrojados en este estudio muestra que los procesos educativos en Bolivia están atravesando cambios; los más importantes desde su enfoque descolonizador que alienta la producción en forma comunitaria y promueve la constitución de comunidades de producción y transformación educativa, a través de la implementación del modelo educativo socio comunitario productivo. Se concluyó que la descolonización es una forma de recuperar la autoestima, rescatar nuestros valores culturales y tecnología acorde con la realidad.
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Ayala, Soledad. "Conectividad o… La educación superior en tiempos de pandemia." RevCom, no. 11 (December 21, 2020): e040. http://dx.doi.org/10.24215/24517836e040.

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Abstract:
El presente dossier tiene como objetivo observar y poner en diálogo algunos temas referidos a lo que se conoce como el campo de investigaciones en educación y tecnologías en época de pandemia, tales como la conectividad, el acceso material y simbólico, el uso de las tecnologías digitales, la implementación de estrategias pedagógicas y las formas de construir inclusión educativa. El abordaje de estos temas se realiza desde la perspectiva del relativismo tecnológico, a fin de recuperar las especificidades de cada coyuntura, las diferencias, los grises y lo particular de cada caso; pero, sobre todo, reflexionar sobre la relación educación-tecnología desde un lugar crítico, situado, que permita visibilizar la complejidad de la misma.
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Matovelle Bustos, Carlos Marcelo, and Moises Marcelo Matovelle Romo. "Tratamientos biológicos anaerobios de residuos orgánicos como alternativa para la sostenibilidad energética en zonas Andinas - Ecuador." Killkana Social 2, no. 3 (October 4, 2018): 95–100. http://dx.doi.org/10.26871/killkana_social.v2i3.328.

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Abstract:
La sostenibilidad energética es una interrogante que llama la atención a nivel mundial y cada vez es un blanco de investigación prioritaria. Empresas públicas, privadas, inversionistas y organizaciones sin fines de lucro ha venido debatiendo las mejores opciones de generación de energía, con alta eficiencia, bajo coste e impactos ambientales reducidos. Dentro de toda esta red de análisis, la generación de energía eléctrica a través del uso del biogás – metano como combustible producto de una digestión anaerobia de residuos sólidos orgánicos resulta ser una alternativa interesante para la sostenibilidad energética en zonas andinas. En esta investigación se presentan las perspectivas, interrogantes y retos que plantea esta alternativa energética desde un punto de vista económico y ambiental, para ello se utilizan resultados de simulaciones de generación eléctrica a partir de procesos de digestión anaerobia controlada, además de un análisis de esta tecnología como herramienta para el desarrollo sustentable en las zonas de estudio. Los resultados preliminares arrojan la eficiencia de esta tecnología con un costo elevado de inversión inicial que puede ser recuperado en el tiempo brindado opciones de manejo de residuos orgánicos, eficiencia energética, ingresos por venta de energía, impactos ambientales positivos y desarrollo en base de un ciclo cerrado en el cual se pueda hablar de sostenibilidad.
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Huarachi-Olivera, Ronald, Alex Dueñas-Gonza, Ursulo Yapo, Moisés Almanza, Dennys Manuel, Antonio Lazarte-Rivera, Gelbert Mogrovejo-Medina, Homar Taco-Cervantes, and Mario Esparza. "Biolixiviación de mineral cuarzo por Acidithiobacillus ferrooxidans en reactor de columna por gravedad." Revista de Metalurgia 53, no. 2 (June 7, 2017): 096. http://dx.doi.org/10.3989/revmetalm.096.

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Abstract:
La biolixiviación es el proceso mediante el cual se extrae cobre de minerales sulfuros de baja ley usando microorganismos. La lixiviación química se aplica preferentemente para extraer cobre de minerales oxidados o mixtos, pero no existe información de aplicación de microorganismos en esta operación. En tal sentido, en la presente investigación se trabajó con reactores en columna por gravedad para procesos de lixiviación química, con cultivos bacterianos de Acidithiobacillus ferrooxidans en medio 9K y mineral de cuarzo que contenía cuprita y pirita, con diferentes tamaños de partícula. Se encontró que después de 24 días de lixiviación química se recuperó el 86% de cobre cuando se incluyeron bacterias, mientras que sin ellas sólo se recuperó el 54%. La mayor recuperación de cobre en ambos procesos se obtuvo en el siguiente orden de acuerdo al tamaño de partícula: 9,5 mm > 12,5 mm > 19,05 mm. Así, la aplicación de células bacterianas a procesos lixiviación química con minerales oxidados de cobre que incluyen cuarzo y células de A. ferrooxidans, aumenta la recuperación de cobre cuanto menor sea el tamaño de partícula del mineral. Esta tecnología puede ser utilizada por empresas mineras que aún siguen realizando lixiviación química convencional y se puede incluir en la operación la adición de microorganismos para aumentar la recuperación de cobre de minerales sulfurados incluyendo cuarzo.
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Rivera Vigueras, Iván, and Alejandra Nocetti de la Barra. "El uso del video como innovación didáctica en la clase de filosofía en un liceo público de la comuna de Coronel (Chile) (The use of video as a didactic innovation in philosophy class in a public high school in the commune of Coronel (Chile))." Revista Eletrônica de Educação 14 (January 15, 2020): 3832005. http://dx.doi.org/10.14244/198271993832.

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Abstract:
The objective of this research was to evaluate the effectiveness of the incorporation of the video - as a didactic resource- on the academic performance and the provision toward the kind of philosophy of students of 4° average year of secondary school in a public establishment of the county of Coronel (Chile). Developed a quasi-experimental design, focused on observe the change in performance and disposition toward the subject of philosophy as a result of the incorporation of the video, with a control group and an experimental group, which were applied a test at the beginning of the subunit 2 corresponding to the Plan for the study of the subject of philosophy for 4° average year; and a second test at the end of the subunit, after incorporating the video. The results showed differences in the academic performance, in favour of the experimental group, showing satisfied with the didactic innovation, but there was not a change of attitude toward the kind of philosophy.ResumenEl objetivo de esta investigación fue evaluar la efectividad de la incorporación del video -como recurso didáctico- sobre el rendimiento académico y la disposición hacia la clase de filosofía de estudiantes de 4° año medio en un establecimiento público de la comuna de Coronel (Chile). Se desarrolló un diseño cuasi-experimental, centrado en observar el cambio de rendimiento y disposición hacia la asignatura de Filosofía como consecuencia de la incorporación del video, con un grupo control y un grupo experimental, a los cuales se les aplicó un test al inicio de la subunidad 2 correspondiente al Plan de estudio de la asignatura de Filosofía para 4° año medio; y un segundo test al finalizar la subunidad, después de incorporar el video. Los resultados evidenciaron diferencias en el rendimiento académico, a favor del grupo experimental, mostrándose satisfechos con la innovación didáctica, pero no se observó un cambio de disposición hacia la clase de filosofía. ResumoO objetivo desta pesquisa foi avaliar a necessidade e a efetividade de integrar vídeos como recursos didáticos, a fim de analisar o rendimento escolar e a inclinação dos alunos, em relação à aplicação do material nas aulas de Filosofia. A investigação foi desenvolvida com estudantes do 4º ano do Ensino Médio, no Colégio “Antonio Salamanca Moraes”, cidade de Coronel – Chile. Desenvolveu-se um projeto experimental para observar o rendimento e a aceitação, quanto à inclusão de vídeos pedagógicos nas aulas da disciplina de Filosofia. Com um grupo de controle e outro grupo experimental, aplicou-se um teste ao início da subunidade 2, correspondente ao Plano de Estudos de Filosofia, e um segundo teste ao finalizar a subunidade, depois da inclusão do vídeo. Os resultados evidenciaram as diferenças no rendimento escolar, favorável ao grupo experimental. De modo que, mostraram-se satisfeitos com esta inovação didática, bem como, não foi observada nenhuma resistência dos alunos em relação às aulas de filosofia.Palabras claves: Video, Rendimiento Académico, Clase de filosofía, Efectividad.Keywords: Video, Academic performance, Class of philosophy, Effectiveness.Palavras-chave: Vídeo, Rendimento escolar, Aula de Filosofia, Efetividade.ReferencesANIJOVICH, R.; CAPPELLETTI, G.; MORA, S.; SABELLI, M. (2014). Transitar la formación pedagógica (2ª Reimpresión). Buenos Aires: Paidós.ATENCIA, Barrero, P. (2009) Los videos educativos en la web. Un recurso para utilizar las nuevas tecnologías aplicadas a la educación. Revista Virtual Innovación y Experiencias Educativas 22. Recuperado de: http://www.csi-csif.es/andalucia/modules/mod_ense/revista/pdf/Numero_22/PEDRO_ATENCIA_1.pdfBISQUERRA, R. (2014) Metodología de la Investigación Educativa. Madrid. 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Torregiani, Florencia, and Exequiel Alonso. "Experiencia de virtualización de cátedras en FACSO UNICEN. Decisiones, reflexiones y desafíos en pandemia por COVID-19." Revista Iberoamericana de Tecnología en Educación y Educación en Tecnología, no. 28 (April 1, 2021): e23. http://dx.doi.org/10.24215/18509959.28.e23.

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Este trabajo sistematiza las decisiones llevadas a cabo por el equipo del Área de Educación a Distancia de FACSO UNICEN, durante el año 2020, en el contexto de continuidad pedagógica y virtualización de las cátedras de grado, producto de la crisis provocada por la pandemia (COVID-19). Para ello se recuperan conceptos centrales del campo de la educación que nos permiten pensar reconfiguraciones en el ser y hacer docente en el contexto de pandemia y virtualización. Se propone una técnica de abordaje cualitativa, en base al análisis de documentos, encuentros de formación, comunicados institucionales y reportes de las aulas Moodle. En los resultados se presentan cuatro fases del proceso de virtualización de las actividades académicas, a partir de dimensiones tales como: problemáticas iniciales; acciones concretas realizadas por el área institucional, resultados de la implementación y preguntas que invitan a la reflexión. En las conclusiones se presentan los desafíos respecto a la desigualdad educativa, la precarización de la tarea docente y las dificultades y oportunidades del desarrollo de un modelo pedagógico centrado en la formación y nuevos modos de enseñar y aprender con la mediación de la tecnología, en el futuro próximo.
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Santos Montero, David Alberto, and Norma Cristina Solarte Vanegas. "EVALUACIÓN DE LAS PROPIEDADES MECÁNICAS DE UNA MEZCLA DE CONCRETO HIDRÁULICO PARA PAVIMENTO RÍGIDO CON LA INCLUSIÓN DE HORMIGÓN ASFÁLTICO RECUPERADO TIPO “RAP”." Investigacion e Innovación en Ingenierias 5, no. 1 (July 18, 2017): 36. http://dx.doi.org/10.17081/invinno.5.1.2615.

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La construcción de pavimentos rígidos y flexibles genera desarrollo social e impacto económico/ambiental en su concepción, desarrollo y operación posterior. Su construcción requiere de materiales a bajo costo, alta disponibilidad y total aprovechamiento, así como de propiedades que garanticen el cumplimiento mínimo de durabilidad y costos racionales de mantenimiento. Conviene obtener y usar materiales de considerada abundancia y que para su procesamiento requieran de una tecnología limpia y tradicional, a fin de que el impacto ambiental sea el más bajo posible. Los agregados reciclables corresponden a estos materiales, y dentro de ellos está el RAP, del inglés Reclaimed Asphalt Pavement (Pavimento Asfáltico Recuperado) [1], cuyo término es dado a los materiales extraídos o procesados que contienen una presencia contraída de betún asfáltico y que, ahondado en la fatiga estructural de un pavimento flexible, por efectos de envejecimiento, se obtiene por medio de una de las técnicas más conocidas de recuperación: El fresado. Gran parte de los países del mundo ha utilizado el RAP en la re-manufactura de mezclas asfálticas. Con ello se disminuye su retiro a sitios de disposición final y se minimiza el consumo de agregados pétreos vírgenes, lo que produce beneficios ambientales a corto plazo, así como otros que sobresalen por el aprovechamiento de su calidad de mezclado y condición estructural residual. Todo ello ha generado una nueva alternativa de estudio en la manufactura de mezclas hidráulicas para la construcción de pavimentos rígidos.
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De Filippo, Daniela, and Luciano Levin. "Detección y análisis de “clústers bibliográficos” en las publicaciones de Iberoamérica sobre ciencia, tecnología y sociedad (1970-2013)." Investigación Bibliotecológica: archivonomía, bibliotecología e información, sp1 (January 19, 2018): 123. http://dx.doi.org/10.22201/iibi.24488321xe.2017.nesp1.57888.

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El campo ciencia, tecnología y sociedad (CTS) ha logrado una evidente consolidación, manifiesta en la existencia de revistas especializadas, congresos, un lenguaje común y en la posibilidad de identificar un conjunto de actores pertenecientes a aquél. Sin embargo, la demarcación del campo no resulta sencilla. El objetivo de este estudio es presentar una nueva metodología para identificar y analizar las publicaciones de CTS del mundo y, en concreto, de Iberoamérica. Utilizando la base de datos Web of Science, se han recuperado 47,349 documentos (un 4.6% de ellos pertenecen a Iberoamérica) y se obtuvieron los principales indicadores bibliométricos de actividad y especialización. Para profundizar en el estudio temático de las publicaciones e indagar en las relaciones intertextuales, se han utilizado técnicas de bibliographic coupling para identificar clústers bibliográficos (CB). Con esto se pretende conocer mejor la estructura temática de la investigación en CTS y analizar su dinámica a lo largo del tiempo.AbstractScience, Technology and Society (STS) field shows a clear consolidation, manifested in the existence of journals, conferences, a common language and the possibility of identifying a set of actors belonging to him. However, the demarcation of the field is not easy. Therefore, the aim of this study is to present a new methodology to identify and analyze the STS publications in the world and particularly in Latin America. Using the Web of Science database, 47,349 documents (4.6% from Latin America) where recovered and the main bibliometric indicators of activity and specialization were obtained. To study the thematic and the intertextual relationships of publications, bibliographic coupling techniques — to identify “Bibliographical clusters”— were used. Through this approach we try to know the thematic structure of STS research and analyze their dynamics over time.
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Murillo Naranjo, Myriam Elizabeth, Luis Miguel Viñán Carrasco, Andrés Leandro Rodríguez Galán, and José Vinicio Palacios Carillo. "Evaluación de competencias digitales de los estudiantes del sector rural y urbano de Chimborazo." Revista Boletín Redipe 9, no. 12 (December 11, 2020): 273–85. http://dx.doi.org/10.36260/rbr.v9i12.1154.

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Abstract:
El presente artículo evalúa las competencias digitales de los estudiantes de bachillerato del sector rural y urbano de Chimborazo – Ecuador. Actualmente este tema recupera mayor interés por la emergencia sanitaria que de manera abrupta cambió la modalidad de educación presencial de alrededor de 1300 millones de estudiantes a educación virtual en todo el mundo. Metodológicamente presenta un enfoque cualitativo – cuantitativo. La técnica utilizada es la encuesta, el instrumento el cuestionario; se evaluaron cinco áreas competenciales. La muestra fue de 328 estudiantes del sector urbano y 429 del sector rural de Chimborazo. Entre los principales resultados se evidencia que la conectividad en el sector rural es escasa; en el sector urbano un grupo considerable de estudiantes tiene acceso a internet, es decir, que el acceso a la educación en la actualidad está privatizado para los que tienen este recurso. Las competencias digitales adquiridas por los estudiantes en los dos sectores educativos son desiguales: la competencia más desarrollada es la comunicación en mayor grado en el sector urbano, la menos desarrollada es la competencia seguridad en la red; no existe una comprensión cabal de los peligros que implica el excesivo e inadecuado uso de la tecnología en la salud. Finalmente, se identifica que las competencias digitales en los dos grupos fueron adquiridas de manera autónoma y no necesariamente en los centros educativos; el uso de las TIC es de carácter personal e incipiente en procesos educativos. Con estos resultados surge la necesidad de proponer procesos de alfabetización digital para acortar esta brecha digital.
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Melgoza Castillo, Ph D. Alicia, Carlos Ortega Ochoa, Dr Carlos Raúl Morales Nieto, Pedro Jurado-Guerra, Cristina Velez-Sánchez Verín, Mario H. Royo-Márquez, Gustavo Quintana Martínez, et al. "Propagación de plantas nativas para la recuperación de áreas degradadas: Opción para mejorar ecosistemas." TECNOCIENCIA Chihuahua 1, no. 3 (November 14, 2018): 38–41. http://dx.doi.org/10.54167/tecnociencia.v1i3.60.

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Abstract:
La pérdida de la cubierta vegetal contribuye al deterioro de los ecosistemas. La reducción de la cubierta vegetal aumenta los escurrimientos del agua de lluvia y por lo tanto la erosión del suelo. Este deterioro causa una reducción en los servicios y productos de los ecosistemas. Si bien existe tecnología para recuperar la vegetación, generalmente es con especies introducidas que a largo plazo pueden causar problemas más complejos. Actualmente urgen paquetes tecnológicos que incluyan mayores opciones de especies nativas que puedan usarse como forrajeras, fitorremediadoras, estabilizadoras de suelo ó materia prima en industrias específicas, entre otros. La flora del estado de Chihuahua posee un gran número de especies nativas de importancia económica que pueden ser utilizados en la recuperación de la cobertura vegetal. Por éste motivo, diversas instituciones en el estado de Chihuahua han unido esfuerzos a través de diversos proyectos encaminados al desarrollo de paquetes tecnológicos para la propagación de plantas nativas. Una de las metas a largo plazo de éstos proyectos es el registro del genoma de plantas nativas. La aplicación de resultados de éstos esfuerzos ayudaran a mitigar el deterioro de los ecosistemas y contribuiran a sustentar sistemas de producción naturales y humanos en el estado. DOI: https://doi.org/10.54167/tecnociencia.v1i3.60
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Lara Pérez, Alexandra Elizabeth, and Edy Paul Castillo Hidalgo. "Visión retrospectiva del cáncer animal." ConcienciaDigital 5, no. 3 (September 5, 2022): 221–33. http://dx.doi.org/10.33262/concienciadigital.v5i3.2294.

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Abstract:
Introducción. El cáncer animal y su evolución en el tiempo marca una gran diferencia entre el ayer el hoy y el mañana cuyo eje transversal busca prologar y mejorar la calidad de vida de las mascotas. Objetivo. Es por ello que la presente investigación tiene como finalidad realizar una revisión retrospectiva bibliográfica de autores reconocidos, sobre el cáncer animal y sus diferentes acepciones; a fin de contribuir con una fundamentación teórica como línea de base para construir nuevos conocimientos, motivar e inducir el descubrimiento de nuevos parámetros que diagnostiquen la situación actual del paciente oncológico para proponer nuevas opciones terapéuticas; pues, se sabe que en la actualidad existen tratamientos o protocolos orientados a recuperar, mantener o prolongar el bienestar de la mascota o por el contrario tomar decisiones finales como la eutanasia en participación conjunta entre el médico veterinario y el propietario. Metodología. Es de carácter inductivo pues se parte de hechos generales para llegar a conclusiones particulares con un enfoque cualitativo de tipo documental y de revisión bibliográfica. Resultados: Al final del análisis bibliográfico, se determina que existen varios autores de renombre nacional e internacional dedicados al fascinante estudio del cáncer animal y cuyos pensamientos, criterios, análisis, propuestas se consolidan en este documento denominado “Visión retrospectiva del cáncer animal”; cuyo fin se sintetiza en mejorar la calidad de vida de los pacientes oncológicos, disminuir su convalecencia y sufrimiento al momento de optar por tratamientos tradicionales, coadyuvantes o la eutanasia Conclusiones: Finalmente se concluye que no hay muchos estudios de cáncer animal en comparación del cáncer humano y que, por el contrario, en la antigüedad se adaptaban estos tratamientos a las necesidades de las mascotas, hay que considerar los avances de la ciencia y la tecnología propone la práctica de varios tipos de tratamientos tradicionales todos orientados a mejorar y precautelar la vida de las mascotas, consideradas como un miembro más de la familia con sus propios derechos y no como un simple animal; es así con esta compilación bibliográfica se pretende contribuir al desarrollo de nuevas investigaciones en busca de mejorar la calidad de vida del paciente oncológico y sus familias.
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