Academic literature on the topic 'Tecniche Orafe'

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Journal articles on the topic "Tecniche Orafe"

1

Hills, A. J., A. M. Holden, and M. McGurk. "Sialendoscopy-assisted transfacial removal of parotid calculi." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 2 (April 2017): 128–31. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1602.

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Abstract:
La diffusione delle tecniche minimamente invasive per il trattamento dei calcoli salivari, quali la scialoendoscopia, ha permesso di ottenere un maggior tasso di preservazione della funzionalità ghiandolare, evitando le significative morbidità notoriamente associate alla parotidectomia superficiale. La scelta terapeutica è condizionata dalla dimensione, mobilità e posizione del calcolo così come dalla presenza di stenosi duttali. Verranno descritti i principi terapeutici inerenti la patologia litiasica, nonché due tecniche scialoendoscopico-assistite di rimozione dei calcoli salivari: la prima per via intra-orale, la seconda per via extra-orale.
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2

Capaccio, P., S. Torretta, L. Pignataro, and M. Koch. "Salivary lithotripsy in the era of sialendoscopy." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 2 (April 2017): 113–21. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1600.

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Abstract:
Negli ultimi decenni i tradizionali approcci terapeutici alla patologia ostruttiva salivare sono stati gradualmente sostituiti da trattamenti conservativi e mini-invasivi tra cui la litotrissia salivare, la scialoendoscopia, le tecniche di radiologia interventistica e la rimozione vidoendoscopica di calcoli per via trans-orale o trans-cervicale. Tra queste tecniche la scialoendoscopia è attualmente considerata il trattamento di scelta, tuttavia la sola scialoendoscopia interventistica non preceduta da tecniche di frammentazione garantisce una completa rimozione dei calcoli salivari all’incirca nel 15-20% dei casi. Inoltre il 10-20% dei calcoli non è raggiungibile endoscopicamente o con altri approcci chirurgici. In questi casi la litotrissia salivare extracorporea rappresenta il trattamento di scelta. Nonostante ciò negli ultimi anni la litotrissia salivare extracorporea è stata gradualmente sostituita dalle tecniche di frammentazione intracorporee eseguite sotto controllo endoscopico tra cui la litotrissia salivare intracorporea laser e pneumatica video-assistita. In questo articolo verranno descritte le tecniche e le indicazioni residue alla litotrissia salivare, comprendente la litotrissia extracorporea e la litotrissia salivare intracorporea laser, elettroidraulica, elettrocinetica e pneumatica video-assistite. Verranno inoltre fornite le indicazioni residue di tali trattamenti.
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3

Dassonville, O., G. Poissonnet, A. Bozec, O. Camuzard, and D. Culié. "Tecniche di ricostruzione in oncologia delle vie aerodigestive superiori: cavità orale e orofaringe." EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Generale 18, no. 1 (June 2018): 1–16. http://dx.doi.org/10.1016/s1636-5577(18)91732-3.

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Dassonville, O., G. Poissonnet, A. Bozec, O. Camuzard, and D. Culié. "Tecniche di ricostruzione in oncologia delle vie aerodigestive superiori: cavità orale e orofaringe." EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia ORL e Cervico-Facciale 22, no. 1 (September 2018): 1–16. http://dx.doi.org/10.1016/s1292-3036(18)91395-7.

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5

Luque, Rocío. "La donna nel dramma italiano della seconda metà del XX Secolo." Estudios Románicos 27 (October 19, 2018): 197–209. http://dx.doi.org/10.6018/er/346641.

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Abstract:
Se la letteratura dagli anni Settanta del XX secolo, dapprima timidamente e poi con forza sempre maggiore, riesce a dare voce alla donna, a renderla visibile, il teatro la “rappresenta” in tutto il suo essere rivendicando il diritto di imporsi nel mondo, riconoscendole la capacità di incidere nel tessuto sociale e di operare trasformazioni epocali. È innegabile difatti che il teatro, nascendo da pulsioni d’ordine antropologico nella cui zona di confine s’intersecano generi e linguaggi molteplici, dia vita così ad un processo di sintesi e di contaminazioni in cui si perpetua, con le gesta di personaggi più o meno mitici, una saggezza popolare che si ravviva secondo tecniche e modelli della comunicazione orale, specie femminile.
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6

Barbalato, Beatrice. "La teatralizzazione della memoria." Mnemosyne, no. 2 (October 11, 2018): 14. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i2.11983.

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Abstract:
Celebrare, ritualizzare il passato spesso svuota di senso l’atto di ricordare. Facendo ricorso ad antiche tecniche di trasmissione orale Ascanio Celestini declina dei fatti verificabili, ‘oggettivi’ con l’interpretazione che degli stessi eventi la gente ha elaborato. Celestini, unico interprete in scena, trasforma il suo monologo in struttura drammaturgica: reiterando i temi della narrazione in una spirale discorsiva, creando un dialogo immaginario col fingere di parlare con un altro, e introducendo degli handicap che, inceppando la narrazione, sottolineano dei punti chiave. Inoltre l’uso stravolto di immagini correnti fa rivisitare il senso comune delle parole (vorrei che fosse sbranato dalle lumache, merda cosmica, ecc.). Celestini ricorrendo ad un vasto serbatioio di sapere condiviso e posizionandolo in una prospettiva di deautomatizazione interpretativa, allerta il pubblico a non assopirsi, l’accentuando ironicamente versioni scontate di eventi sociali e storici.
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Scotti Jurić, Rita, and Lorena Lazarić. "TRADUZIONE E TRADIZIONE. ALCUNE RIFLESSIONI SULLA POESIA DI DANIEL NAČINOVIĆ." Folia linguistica et litteraria XI, no. 30 (2020): 175–93. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.11.

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Abstract:
C’è una differenza sostanziale tra chi si esprime con la lingua standard e chi lo fa in dialetto. Gli studi sulla traduzione della poesia dialettale sono pochi e le prospettive teoriche denunciano per lo più difficoltà implicite in una tale operazione, ma non forniscono modelli operativi soddisfacenti. La domanda che ci si pone è se sia corretto tradurre la poesia ciacava nel dialetto istroveneto o lo si debba fare in italiano standard. Nel saggio si discuteranno le peculiarità della scrittura poetica dialettale di Daniel Načinović: l'espressività della lingua orale legata alla concretezza e all’immediatezza, l'uso frequente di immagini e paragoni, di suoni onomatopeici, di forme allocutive e di modi di dire. In particolare si analizzeranno le tecniche traduttive che permetteranno di recuperare quell'orizzonte antropologico che può essere testimoniato non solo dal ciacavo che lo esprime, ma anche dall'istroveneto che questo mondo lo conosce e lo vive.
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Romanelli, Claudia. "Quel che resta di pulp in Stabat Mater di Tiziano Scarpa." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 3 (June 18, 2018): 763–87. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818781796.

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Abstract:
Nel 2008 Tiziano Scarpa pubblica Stabat Mater con il quale vincerà prima il Premio Mondello e poi lo Strega. La critica ha definito questo romanzo sorprendente, visto che non ha molto a che vedere con l'interesse di Scarpa per la narrativa cannibale, dando ragione a chi di recente ha notato l’affermarsi di una nuova letteratura dell’impegno in Italia. Tuttavia, un’attenta analisi del romanzo mette in luce una serie di tecniche predilette dai cannibali che rendono l’opera meno convenzionale di quanto si possa credere. Stabat Mater, diario spietato di un’adolescente abbandonata dalla madre nella Venezia del 1700, rappresenta personaggi alienati, scene di sangue e secrezione corporea, ricorre alla frammentarietà ed alla ripetizione lessicale, alla sperimentazione linguistica tesa alla produzione di un linguaggio orale e performativo, trovando ispirazione in vari generi e mezzi espressivi, quali il romanzo, il diario, la pittura, la musica e la poesia sacra. Con quest’opera Scarpa continua a voler suscitare nei lettori una reazione alla parola scritta, dimostrando di non mancare né d’immaginazione a livello espressivo, né d’essere indifferente al tema dell’ engagement, come gli è stato spesso rimproverato. Stabat Mater si misura con questioni che coinvolgono i rapporti tra arte, vita e cultura anche grazie a quel che di pulp in esso rimane.
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Bicciato, Stella. "MATERIALS AND RESOURCES FOR TEACHING ITALIAN PRAGMATICS." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 624–44. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17160.

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Abstract:
This study aims to describe the materials and the resources utilized for teaching Italian pragmatics, both in foreign and second language contexts. 139 teachers of Italian answered an online questionnaire which elicited information about the materials and resources they used in the classroom as well as information regarding their teaching techniques. Their answers were clustered into five main categories. The results revealed that the most commonly used materials were printed, audiovisual, self-produced, students’ oral production and digital materials. Within these categories, textbooks (printed materials) and videos (audiovisual material) were considered as the most preferred materials by the teachers. Regarding teaching techniques, the most frequently used by teachers were role plays, watching videos and listening exercises. The findings of the present study suggest that textbooks, the main resource for teaching pragmatics, should be implemented with specific activities on this topic. By receiving guidelines, teachers could appropriately teach pragmatics in their classes without the need to create their own materials. Materiali e risorse per l’insegnamento della pragmatica italiana Questo studio mira a descrivere i materiali e le risorse utilizzate per l’insegnamento della pragmatica italiana, sia in contesti di lingua straniera che di lingua seconda. 139 insegnanti di italiano hanno risposto a un questionario online predisposto allo scopo di raccogliere informazioni sui materiali e le risorse che usavano in classe e sulle loro tecniche di insegnamento. Le risposte degli insegnanti sono state raggruppate in cinque principali categorie. I risultati hanno rivelato che i materiali più comunemente usati sono a stampa, audiovisivi, autoprodotti, produzione orale degli studenti e digitali. All’interno di queste categorie, i libri di testo (materiali stampati) e i video (materiale audiovisivo) sono i materiali preferiti dagli insegnanti. Per quanto riguarda le tecniche di insegnamento, le più utilizzate dagli insegnanti risultano essere i giochi di ruolo, la visione di video e gli esercizi di ascolto. I risultati del presente studio suggeriscono che i libri di testo, la risorsa principale per l’insegnamento della pragmatica, dovrebbero essere implementati con attività specifiche a questo dedicate. Disponendo di linee guida, gli insegnanti potrebbero insegnare in modo appropriato la pragmatica nelle loro classi senza avere la necessità di creare materiali propri.
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De Peppo, Francesco. "Riflessioni ed esperienze sull'approccio chirurgico al bambino disabile." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 35–42. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003006.

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Abstract:
Nel paziente disabile č molto elevata l'incidenza di alcune patologie di potenziale interesse chirurgico: malattia da reflusso (presente nel 75% circa dei casi), disfagia, malnutrizione, scialorrea, stipsi ostinata. Il reflusso deve essere oggetto di accurata valutazione diagnostica con scintigrafia gastroduodenale, endoscopia esofagea, Phmetria per distinguere i casi in cui l'intervento puň essere risolutivo da quelli in cui sono molto probabili le recidive: in quest'ultimo caso č preferibile la somministrazione cronica di omeprazolo. La disfagia e la malnutrizione hanno una prognosi e un decorso decisamente migliori da quando č possibile ricorrere alla PEG, che puň anche coesistere con una parziale (ma comunque gratificante) alimentazione per bocca. Un'altra strategia che si č dimostrata utile per evitare la malnutrizione č l'alimentazione tramite PEG durante la notte e l'alimentazione per bocca durante il giorno. Bisogna perň tener presente che l'intervento per la PEG presenta peculiari difficoltŕ tecniche nei prematuri a basso peso, nei soggetti giŕ operati all'addome per altre patologie e in quelli affetti da grave scoliosi. In casi selezionati la PEG deve essere convertita in una digiunostomia. La scialorrea, che puň essere causa di broncopolmoniti da aspirazione, si puň controllare con un intervento di legatura dei dotti salivari; nella nostra esperienza ha dato risultati molto soddisfacenti l'intervento di asportazione trans-orale delle ghiandole sottolinguali. Infine, la stipsi resistente alle nuove terapie lassative (Macrogol) viene da noi trattata con la ciecostomia percutanea, che consente efficaci lavaggi anterogradi del colon.
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Dissertations / Theses on the topic "Tecniche Orafe"

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Mantovani, Lucia. "Tecniche di presentazione orale: analisi di una proposta di studio ed esperienza vocale per studenti di interpretazione di conferenza." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8252/.

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Abstract:
Il presente elaborato consiste in un'analisi dell'insegnamento di "Tecniche di Presentazione Orale" (TPO) inteso come modello di studio ed esperienza vocale per studenti di Interpretazione di Conferenza. L'argomento in esame riveste ad oggi un ruolo marginale negli studi sulla comunicazione e sull'interpretazione ma è in realtà di grande importanza nell'ambito della formazione di futuri interpreti che agiranno sul mercato in qualità di professionisti della comunicazione. Dopo un'iniziale panoramica sulle ricerche finora condotte in materia di prosodia, seguita dalla descrizione della fonazione come processo anatomo-fisiologico e successivamente integrata da uno studio della pedagogia vocale in relazione agli obiettivi espressivo-comunicativi di un interprete in formazione, l'elaborato propone un'analisi dell'insegnamento di TPO incentrata sugli obiettivi perseguiti, le attività proposte e le eventuali prospettive future di sviluppo.
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Teot, Giancarlo. "La produzione di un audiolibro: Una prospettiva in prima persona. “Jeyson Princeps e la guerra dei falsi Dei”." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17914/.

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Abstract:
Il presente elaborato si concentra sull'analisi di diverse competenze professionali di un interprete di conferenza, acquisite durante la formazione presso in Dipartimento di Interpretazione e Traduzione di Forlì. Più nello specifico vengono prese in considerazione le tecniche di presentazione orale presentate nell'omonimo insegnamento del corso di laurea. Lo scopo è quello di osservare particolari aspetti della formazione dell’interprete di conferenza prescindibili dalla conoscenza delle lingue, che possano rivelarsi utili nella formazione di professionalità legate all’uso della voce come doppiatori, audiodescrittori e lettori di audiolibri. Difatti l'elaborato mette a confronto le suddette professionalità con quella dell'interprete, ponendo particolare attenzione alla produzione di audiolibri. A tal proposito viene inoltre analizzata la produzione dell'audiolibro Jeyson Princeps e la guerra dei falsi Dei, di Bryan Ramirez, portata avanti dal sottoscritto su specifica richiesta dell'autore.
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AHMAD, IBRAHIM. "L’oreficeria in Siria durante l’Età del Bronzo Antico e Medio, Tecniche e sviluppo storico." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1154703.

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Abstract:
Studio sull'Oreficeria Siriana durante la età del Bronzo Antico e Medio e dello sviluppo storico delle tecniche orafe, nei principali siti archeologici in Siria, (Mari, Ebla, Qatna e altri). Study of the Syrian Gold Jewellery during the Ancient and Middle Bronze Age and the historical development of goldsmith techniques, in the main archaeological sites in Syria (Mari, Ebla, Qatna and others).
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4

PIETRANTONI, ALESSANDRA. "Applicazione della tecnica VISTA nella disinclusione dei canini inclusi: considerazioni chirurgiche." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1637785.

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Abstract:
La disinclusione di un canino rappresenta sempre un trattamento ortodontico impegnativo, soprattutto quando il canino permanente incluso è in una posizione alta o in stretta relazione con le radici degli incisivi superiori. I metodi di trattamento convenzionali solitamente non sono in grado di applicare una corretta direzione della forza, consistente nel movimento contemporaneo in direzione distale e vestibolare della corona del canino, provocando spesso, come effetti collaterali, dovuti ad una trazione rettilinea su un’arcata curvilinea, la presenza di decubito sulle mucose della gengiva, delle labbra e delle guance o un aspetto finale non soddisfacente del supporto parodontale del canino disincluso. Tra i diversi approcci, la tecnica di accesso tramite tunnel sub-periostale con incisione verticale (VISTA) mostra buone prestazioni per quanto riguarda la direzione delle forze e migliori condizioni parodontali finali del canino erotto; la trazione sottoperiostale è solitamente realizzata tramite una catena elastica collegata ad un dispositivo di ancoraggio temporaneo (TAD) nella zona posteriore. L’obiettivo del lavoro è presentare un protocollo riproducibile per il trattamento dei canini inclusi quando la metodica tradizionale non è sufficiente. In questo lavoro viene presentato anche un protocollo diverso per il metodo VISTA, sia a livello chirurgico che a livello ortodontico, a cui ricorrere nei casi di difficile posizionamento della minivite a causa delle condizioni anatomiche o dello stadio della dentatura.
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Books on the topic "Tecniche Orafe"

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Edilberto, Formigli, ed. Granulazione etrusca: Un'antica tecnica orafa. Siena: Nuova immagine, 1994.

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Chiarot, Giulia. L'arte orafa a Padova: Opere, tecniche e norme tra Medioevo e Rinascimento. Padova [Italy]: Il prato, 2001.

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Arte orafa milanese 1450-1527: Leonardo da Vinci tra creatività e tecnica. Cinisello Balsamo, Milano: Silvana editoriale, 2021.

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Gaudio, Innocenzo Cosimo De. Analisi delle tecniche polifoniche in un repertorio polivocale di tradizione orale: I vjersh delle comunità albanofone della Calabria. Modena, Italia: Mucchi, 1993.

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