Dissertations / Theses on the topic 'TATTILE'

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Walther, Claudia Maria <1973&gt. "Riflessione sul senso tattile nell'arte contemporanea." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/565.

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Gentile, Gloria. "Analisi di Sensitività di una Rete neurale per l’interazione visuo-tattile bilaterale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L'argomento sviluppato nel presente elaborato di tesi è incentrato sull'analisi della correlazione tra le rappresentazioni delle mappe visive e tattili delle due mani e l’impatto di un’esperienza multisensoriale sulle percezioni tattili. In particolare, sono stati valutati gli effetti sui risultati forniti da un modello matematico, precedentemente sviluppato, in grado di riprodurre il comportamento delle reti neurali coinvolte, indotti da modifiche nei valori dei suoi parametri. E’ stato valutato il ruolo che i diversi meccanismi implementati nella rete giocano nella capacità di simulare le abilità percettive tattili di differenti soggetti. I risultati sono stati confrontati con i dati ottenuti sperimentalmente dal professor Yau e colleghi, della Baylor University, in esperimenti durante i quali ai soggetti veniva chiesto di riportare le sensazioni tattili percepite su entrambe le mani, in risposta a diverse stimolazioni visuo-tattili. I valori dei parametri sono stati manipolati ed elaborati tramite il software Matlab, con il quale sono state compiute le diverse simulazioni che comprendono varie condizioni e combinazioni di stimoli visivi e tattili. E' stata variata l’ampiezza degli stimoli visivi per identificare l’efficacia degli stimoli da usare e poi sono state modificate le forze di connessione nelle sinapsi che collegano le varie aree della rete neurale. Infine sono stati fatti variare i parametri degli elementi neurali che simulano l’area destra in maniera tale da riprodurre le risposte dei pazienti che presentano estinzione tattile sinistra. In questo modo è stata evidenziata la correlazione tra una diminuzione nella percezione tattile su entrambe le mani e la variazione delle connessioni tra i due emisferi e dell’attività inibitoria e si evince l’importanza delle connessioni feedforward nella variazione della percezione tattile unilaterale, dovuta al rafforzamento o alla diminuzione dell’attività delle aree multimodali.
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Bonoli, Federica. "Feedback tattile in un sistema di predizione cross-modale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La percezione tattile fornisce informazioni percettibili sui materiali e sulle proprietà di un oggetto, come durezza, temperatura, contorno, attraverso il contatto fisico, consentendo all'uomo di vivere, interagire e rispondere al mondo esterno. Il feedback tattile rappresenta quindi una caratteristica fondamentale che i ricercatori da anni tentano di replicare all'interno dei dispositivi ed è proprio su questo che si basa il lavoro qui presentato: la riproduzione del feedback tattile in un sistema di predizione cross-modale visuo-tattile. In particolare, viene descritta la tecnologia recentemente presentata al MIT di Boston in grado di predire immagini visive realistiche da input tattili e viceversa. Ciò è reso possibile grazie all'utilizzo del modello delle GANs (reti generative antagoniste), addestrate mediante un dataset creato dai ricercatori stessi e che consiste in un set di 3 milioni di accoppiamenti tra immagini visive e tattili. L’immagine tattile di input viene trasformata in un’immagine visiva, la quale viene confrontata con l’immagine visiva corrispondente presente nel dataset per verificare che la predizione sia stata effettuata in maniera corretta (lo stesso procedimento viene attuato nel compito di predizione visione → tocco). Una tecnologia ancora agli inizi, ma con diversi campi applicativi concentrati nell'ambito della robotica e che promette in futuro di portare alla realizzazione di sistemi sempre più autonomi e dotati di una sensibilità sempre più vicina a quella dell’uomo.
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Cortesi, Elisa. "Mezzi semiotici di rappresentazione tattile per l'apprendimento della geometria dei poliedri." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1267/.

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Baroncini, Giada <1989&gt. "Sordocecità congenita e lingua dei segni tattile. Il percorso di Nicole." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8420.

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Abstract:
La sordocecità è una condizione che combina, con gradi diversi, deficit uditivo e visivo; può manifestarsi all'interno di quadri clinici estremamente diversi, talvolta in concomitanza con disabilità motorie, cognitive e/o neurologiche, ed essere determinata da fattori di varia natura. Chi è affetto da sordocecità conduce una vita complessa, con importanti difficoltà nella sfera comunicativa. In questa tesi si offre una panoramica dei diversi sistemi di comunicazione utilizzati dalle persone sordocieche in base alle loro caratteristiche specifiche come il metodo Malossi, il Braille, il Tadoma, la lingua dei segni visiva adattata e- tattile. Il fulcro del lavoro è rappresentato dalla storia di Nicole, sordocieca congenita nata prematura alla 25esima settimana. Il suo percorso viene presentato focalizzandosi sulle diverse modalità comunicative che la ragazza, oggi diciannovenne, ha adottato nel corso degli anni per interagire con l'ambiente circostante: dalla comunicazione oggettuale e comportamentale alla LIS tattile. Vedremo come si struttura la comunicazione con Nicole nei vari contesti della sua vita: a casa, a scuola, al centro diurno che abitualmente frequenta. Il caso di Nicole, nella sua unicità, dimostra come la LIS tattile possa essere impiegata per la comunicazione anche in casi di sordocecità congenita e come questo possa migliorare significativamente le interazioni della persona sordocieca con chi vive a contatto con essa.
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Perrozzi, Pierpaolo. "Progetto di un dispositivo wireless di feedback tattile per un sistema di ausilio per non vedenti o ipovedenti." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10401/.

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Abstract:
La tesi è incentrata sullo studio e sulla progettazione di un dispositivo wireless di feedback tattile per un sistema di ausilio per non vedenti o ipovedenti. Il dispositivo composto da micro motori vibranti avvisa l'utente di imminenti ostacoli nel suo cammino. La rilevazione degli ostacoli è opera del visore, un sistema composto da una videocamera stereo, con elaborazione su FPGA, collegata ad un Odroid-U3. Viene trattato anche lo sviluppo di un'applicazione server, con relativa libreria di funzioni, che permette al visore di comunicare con dispositivi iOS esterni. Quest'ultima parte è avvenuta in collaborazione con il collega Luca Ranalli che si è occupato dell' App client per smartphone e tablet iOS.
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DEL, VECCHIO MARIA. "Funzioni di alto livello nella corteccia somatosensoriale secondaria (SII)." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2020. http://hdl.handle.net/11380/1201001.

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Abstract:
Le proprietà della corteccia somato-sensoriale secondaria (SII) sono state largamente discusse in molteplici studi sia nella scimmia, sia nell’uomo, suggerendo che quest’area assolva funzioni di alto livello nel processamento dello stimolo tattile, quali, ad esempio, l’apprendimento o la memoria. Recentemente, alcuni studi su scimmia hanno evidenziato che, oltre agli stimoli somato-sensoriali, SII risponde anche alla stimolazione dello spazio peri-personale, all’esecuzione di azioni, alla vista di oggetti in movimento ed all’osservazione di azioni, candidando SII ad essere un’area complessa, non limitata a sole funzioni somato-sensoriali. Partendo dallo studio delle risposte di SII agli stimoli tattili, lo scopo di questa tesi è di investigare la risposta di quest’area a stimoli complessi, con particolare attenzione a task di integrazione visuo-tattile e all’osservazione di azioni nell’uomo. Con queste finalità, gli esperimenti presentati sono stati condotti mediante elettroencefalografia stereotassica (stereo-EEG) su pazienti epilettici farmaco-resistenti, impiantati come parte della loro valutazione pre-chirurgica. In una prima fase, sono stati studiati la distribuzione spaziale ed il profilo temporale delle risposte intra-corticali alla stimolazione del nervo mediano controlaterale ed ipsilaterale. I risultati ottenuti indicano che mentre la corteccia somato-sensoriale primaria (SI), il giro precentrale ed il solco intra-parietale rispondono solo alla stimolazione controlaterale, la corteccia somato-sensoriale secondaria e l’insula posteriore sono attivate bilateralmente. Inoltre, queste ultime sono caratterizzate da una risposta tonica e duratura nel tempo. Questa potrebbe rappresentare un meccanismo di ritenzione temporale dell’informazione tattile ed essere l’espressione di funzioni di alto livello quali appunto la memoria e l’apprendimento degli stimoli. Nella seconda sezione della tesi, per testare il possibile coinvolgimento dell’opercolo parietale nell’integrazione visuo-tattile, la stimolazione del nervo mediano controlaterale è stata somministrata congiuntamente ad una stimolazione visiva (i.e. flash). I risultati ottenuti evidenziano un aumento in ampiezza della componente tonica, se comparato alla sola stimolazione tattile, localizzato nell’insula posteriore e nelle porzioni più rostrali dell’opercolo parietale mentre SII mostra un comportamento del tutto inalterato. Tuttavia, tenendo in considerazione che studi su primati non umani riportano risposte visiva in SII a stimoli biologici, sono necessarie ulteriori indagini per comprendere quale tipologia di stimolazione determina l’attivazione di quest’area. Infine, la terza parte della tesi mostra le risposte intra-corticali di SI e SII ad un task motorio che include compiti di afferramento e manipolazione di oggetti, e all’osservazione delle stesse azioni eseguite da un altro individuo. I risultati evidenziano un’attivazione bilaterale di SII, sia durante l’esecuzione sia durante l’osservazione di azioni, con un profilo temporale sincrono. Al contrario SI è attiva solo durante l’esecuzione: l’input a SI durante l’osservazione non ha dunque una natura somato-sensoriale ma piuttosto deve essere sostenuto da un circuito visuo-motorio capace di operare in maniera simultanea. In conclusione, questa tesi dimostra il ruolo cruciale di SII non solo nel processamento degli stimoli tattili ma anche nell’integrazione di stimoli visuo-motori.
The somatosensory properties of the second somatosensory cortex (SII) have been largely described by many studies in both monkeys and humans, suggesting for this area a high-order role in tactile stimulation processing with functions including tactile learning and memory. More interestingly, recent studies on monkeys showed that beyond somatosensory stimuli, SII responds to a wider number of stimuli including peripersonal space stimulation, active movements, observation of objects displacement and action observation. Taking into account these results, SII is a candidate to be more than just a somatosensory area. Starting from its somatosensory properties, this thesis aims to disentangle the role of SII in more complex tasks with particular attention to visuo-tactile integration and action observation in humans. To this purpose, the experiments presented in this thesis are carried with stereotactic electroencephalography (stereo-EEG) on drug-resistant epileptic patients to take advantage of its high temporal and spatial resolution. Firstly, I investigated the spatial distribution and the temporal profile of the intracortical responses to both contralateral and ipsilateral median nerve stimulation. Results indicated that while the primary somatosensory area, precentral gyrus and intra-parietal sulcus respond only to the contralateral stimulation, the secondary somatosensory cortex and posterior insula are activated bilaterally. Furthermore, these regions exhibit a tonic long-lasting temporal profile, which might represent a mechanism of temporal retention of the tactile information, and thus be the signature of high-level somatosensory functions such as tactile memory and awareness. In a second stage of the thesis, to test the possible involvement of parietal operculum in visuo-tactile integration, we administered to patients contralateral median nerve stimulation jointly with visual stimulation (i.e. flash) to about 100 drug-resistant epileptic patients. Results underline an enhancement of the tonic components relative to tactile stimulation only, limited to posterior insula and to the rostral areas of parietal operculum, with SII maintaining an unaltered behavior. Considering previous findings in non-human primates, which reported visual responses in SII in response to biological stimuli, further researches are needed to understand which threshold in the stimulus might determine the eventual activation of this area. With this aim, the third part of this thesis presents the intracortical responses of both SI and SII to a motor task requiring reaching, grasping and manipulation, as well as to the observation of the same actions performed by another individual. The results obtained highlighted that SII activates bilaterally, both during the execution and the observation of actions, with a synchronous temporal profile. Conversely, SI activates only during the execution, leading to the conclusion that the input to SII during the observation condition has not a somatosensory nature, but rather that it is sustained by visuo-motor circuits operating simultaneously. Taking together all the evidence, this thesis demonstrates the pivotal role of SII not only in somatosensory functions, as largely reported in literature, but also in the integration of visuo-motor stimuli.
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Balandi, Aurora. "Analisi di sensibilità di un modello neurocomputazionale per lo studio delle interazioni visuo-tattili." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
I modelli neurocomputazionali basati su reti neurali, integrati con studi sperimentali, sono strumenti utili per lo studio di meccanismi fisiologici neuronali, come la rappresentazione dello spazio peripersonale e l’integrazione degli stimoli nelle aree multimodali. Nel seguente studio è eseguita l’analisi della sensibilità di un modello neurocomputazionale che simula l’integrazione degli stimoli visuo-tattili sulle mani. Per fare ciò, sono simulati i risultati finali di un addestramento Hebbiano, introducendo pesi differenti che modulano le strutture ipoteticamente soggette a tale addestramento. Sono forniti in ingresso alla rete degli stimoli sia tattili che visivi, questi ultimi sono differenziati, tra una mano e l’altra, dall’intensità del LED. I risultati ottenuti in risposta a queste stimolazioni sono poi confrontati con dati provenienti da analoghi esperimenti in vivo, per identificare le possibili strutture sinaptiche su cui si basa l’integrazione visuo-tattile. Si arriva alla conclusione che uno dei meccanismi principali alla base di tali processi è la riorganizzazione sensoriale, attuata differenziando l’emisfero che elabora lo stimolo visivo più luminoso da quello che elabora lo stimolo più fioco.
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GIURGOLA, SERENA. "PLASTIC MODULATIONS OF THE BODY METRIC REPRESENTATION: NEUROPHYSIOLOGICAL AND BEHAVIORAL EVIDENCE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/261947.

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Abstract:
La conoscenza della grandezza delle proprie parti corporee è essenziale per muoversi in maniera efficiente nell’ambiente esterno e per interagire accuratamente sia con gli oggetti sia con le altre persone. Attraverso un approccio interdisciplinare che combina paradigmi neurofisiologici (stimolazione cerebrale non invasiva) e comportamentali, la presente tesi indaga i meccanismi cognitivi e neurali sottostanti la rappresentazione della grandezza delle parti corporee. Lo Studio #1 dimostra il ruolo causale della corteccia somatosensoriale primaria nell’elaborazione della grandezza delle proprie parti del corpo. Nei soggetti adulti neurologicamente sani, la Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva a 1-Hz della rappresentazione della mano nella mappa somatosensoriale di entrambi gli emisferi, induce delle distorsioni percettive (sovrastima) della grandezza della propria mano – come valutato con un compito visuo-percettivo – che non si estendono ad altri distretti corporei (il piede). Invece, cambiamenti nell’eccitabilità corticale indotti da Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva del lobulo parietale inferiore destro o sinistro non influenzano la stima percettiva della grandezza della propria mano. Tale evidenza sottolinea il coinvolgimento causale della corteccia somatosensoriale primaria nella costruzione e nell’aggiornamento della rappresentazione metrica del proprio corpo. Lo Studio #2 si focalizza sui cambiamenti plastici che avvengono manipolando il senso di appartenenza corporea mostrando che, negli adulti neurologicamente sani, l’embodiment di mani più grandi (ma non più piccole) della propria influenza la rappresentazione percettiva cosciente della dimensione della propria mano. Infine, comparando la rappresentazione metrica del corpo in bambini a sviluppo tipico con quella degli adulti neurologicamente sani, lo Studio #3 mostra come le distorsioni percettive della rappresentazione corporea emergono durante il corso dello sviluppo. Complessivamente, i risultati della presente tesi supportano la natura estremamente flessibile della rappresentazione metrica del proprio corpo, mostrando come le distorsioni plastiche della grandezza delle proprie parti corporee si sviluppano gradualmente nell’arco della vita e possono essere modulate sia da cambiamenti neurofisiologici, sia da manipolazioni illusorie del senso di embodiment.
The knowledge of the size of the own body-parts is essential for efficiently moving in the external environment and accurately interacting both with objects and with other people. In an interdisciplinary approach which combines neurophysiological (i.e., non-invasive brain stimulation) and behavioral paradigms, the present dissertation investigates the cognitive and neural signatures underlying the representation of body-parts size. Study #1 demonstrates the casual role of the primary somatosensory cortex in one’s own body-parts size processing. In healthy adults, 1-Hz repetitive Transcranial Magnetic Stimulation over the hand representation in the somatosensory map of both hemispheres leads to perceptual distortions (i.e., overestimation) of the own hand size – as assessed with a visual perceptual task – which do not extend to other body districts (namely, the foot). Instead, cortical excitability shifts induced by repetitive Transcranial Magnetic Stimulation over the right or left inferior parietal lobule do not affect the perceptual estimation of the own hand size. This evidence highlights the causal involvement of the primary somatosensory cortex in the construction and updating of one’s own body metric representation. Study #2 focuses on the plastic changes which occur by manipulating the sense of body ownership, showing that, in healthy adults, the embodiment of external hands bigger (but not smaller) than the own affects the perceptual conscious representation of the own hand dimension. Finally, by comparing body metric representation in typically developing children and healthy adults, Study #3 shows how perceptual distortions of body-parts representation arise during the developmental course. Overall, findings from this dissertation support the extremely flexible nature of one’s own body metric representation, showing how plastic distortions of the own body-parts size develop gradually during the lifespan and can be modulated by neurophysiological changes as well as by illusory manipulations of self-attribution.
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Ganz, Claudia <1995&gt. "Need for Touch e la mancanza della dimensione tattile nel commercio elettronico. Problema reale o superato? Analisi dei fattori di compensazione nella presentazione dei prodotti online." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16646.

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Abstract:
Inizialmente verrà trattato l’argomento del commercio elettronico, descrivendone le caratteristiche principali e analizzandone i relativi vantaggi e svantaggi. Si presenterà poi lo scenario nazionale e mondiale dell’e-commerce al fine di comprenderne lo sviluppo e l’importanza che ha assunto nella vita quotidiana. Successivamente verrà approfondito il problema della mancanza della dimensione tattile nell'ambiente online, il fenomeno del Need for Touch, e verranno quindi analizzate le componenti di quest’ultimo, come le dimensioni, i prodotti e le diverse tipologie di consumatore. Si cercherà quindi di comprendere, attraverso le teorie presenti ad oggi, quali possono essere i fattori che hanno un’influenza diretta sul NFT, come le informazioni tattili, la fonte delle informazioni, le diverse tipologie di comunicazione ed il modello di accettazione tecnologica. Per approfondire ulteriormente il comportamento del consumatore verso il commercio elettronico verrà trattato l’argomento delle intenzioni d’acquisto online. Come obiettivo della presente tesi si cercherà di comprendere se, in base alle differenti tipologie di consumatore e prodotto, la mancanza del tatto nei negozi digitali rappresenta ad oggi un problema reale, dato lo sviluppo di tecnologie e strumenti che possono essere utilizzati nella presentazione di un prodotto nel sito web aziendale. In finale verrà presentato un caso studio per osservare se i siti delle aziende online siano in linea o meno con le conclusioni tratte dalle precedenti teorie.
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LICHT, VICTORIA. "Processing social and emotional actions and gestures in infancy." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/370630.

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Abstract:
A partire dalla nascita, osserviamo e sperimentiamo quotidianamente le interazioni sociali, ad esempio il contatto visivo, l'essere abbracciati o il sorriso altrui. A volte, i bambini non sono direttamente coinvolti nelle interazioni sociali, ma osservano le interazioni sociali che popolano l'ambiente che li circonda. Utilizzando misure neurofisiologiche (potenziali evocati, ERP; elettromiografia, EMG) e comportamentali (preferenza visiva), ci siamo proposti di indagare le risposte dei bambini nel primo anno di vita ai segnali sociali osservati, esaminando: i) i correlati neurali elicitati dall'osservazione di azioni prosociali e azioni antisociali (Capitolo 1), ii) la capacità dei bambini di cogliere le informazioni emotive veicolate da un gesto che implica un contatto tattile (Capitolo 2) e iii) la modulazione esercitata dal tocco della madre sull'attenzione del bambino agli stimoli emotivi (Capitolo 3). I risultati delle nostre ricerche dimostrano che l'attività neurale dei bambini di 5-6 mesi differenzia le azioni prosociali rispetto a quelle antisociali: l'elicitazione di specifiche componenti ERP ha mostrato che i bambini prestano maggiore attenzione alle interazioni antisociali, dedicando invece maggiori risorse cognitive all’elaborazione delle interazioni prosociali (Capitolo 1). Inoltre, i nostri risultati indicano che, a 11 mesi di vita, l’attività dei muscoli facciali è congruente alle interazioni tattili positive osservate (carezze), poiché è stata riscontrata una attività più accentuata del muscolo zigomatico (ZM, che si attiva quando sorridiamo), ma nessuna attività differenziata dei muscoli facciali in risposta alle interazioni tattili negative osservate (graffio) (Capitolo 2). Infine, abbiamo dimostrato che l’esperienza del tocco materno è in grado di modulare l'attenzione dei bambini agli stimoli emotivi. I bambini che hanno ricevuto un tocco affettivo e hanno avuto una maggiore frequenza di esperienze tattili passate hanno mostrato in minor misura un pattern di evitamento verso i volti arrabbiati; al contrario, coloro che hanno avuto la stessa esperienza passata con il tatto ma hanno ricevuto un tocco non affettivo tendevano ad evitare i volti arrabbiati (Capitolo 3). Nel complesso, questi risultati approfondiscono le nostre conoscenze circa la cognizione sociale precoce, gettando nuova luce circa le modalità attraverso le quali i bambini in età infantile elaborano le interazioni sociali che osservano.
Starting from birth, we daily observe and experience social interactions - i.e., eye contact, being held, or being smiled at. Frequently, infants are not directly involved in social interactions, but they observe the social interactions that populate their surrounding environment. Using neurophysiological (Event Related Potentials, ERP; electromyography, EMG), and behavioral measures (preferential looking procedure), we aimed to further investigate infants’ responses to observed social signals, examining: i) the infants’ neural electrical activity elicited by the observation of prosocial and antisocial actions (Chapter 1), ii) infants’ ability to extract emotional information from an observed touching gesture (Chapter 2), and iii) the modulation exerted by their mother touch on infants’ attention to emotional stimuli (Chapter 3). Our research results found that neural activity of 5-6 months old infants differentiate observed prosocial vs antisocial actions: the elicitation of specific ERP components showed that more allocation of attention was given to the antisocial action, while more cognitive resources were devoted to the processing of the prosocial action (Chapter 1). Additionally, 11-month-olds’ facial muscles activity was congruent to the observed positive tactile interactions (caress of an arm), as shown by increased activity of the ZM muscle (activated in smiling). Conversely, no differential facial responses to observed negative tactile interactions (scratch of an arm) emerged (Chapter 2). Lastly, we demonstrated that experiences of maternal touch modulate infants’ attention to emotional stimuli. Infants who received affective touch and had a greater frequency score of past touch experience had a diminished avoidance of the angry faces; conversely, those in the non-affective touch condition and a higher touch frequency score tended to avoid angry faces more (Chapter 3). Overall, these findings add insights to the topic of early social cognition, shedding new light on how infants process social interactions.
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RANIOLO, Erika. "Senso, ritmo, multimodalità. Uno studio comparativo dei processi traduttivi nelle lingue dei segni (LIS e LSF)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/479024.

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Abstract:
La presente tesi di dottorato analizza i processi traduttivi nelle lingue segnate, indagando la maniera di (re-)enunciare il senso in traduzione. La riflessione si costruisce come dialogo fra la linguistica delle lingue segnate e la traduttologia, a partire da presupposti teorici comuni a entrambe le discipline benché differentemente declinati, come il concetto di oralità. Lo studio, che intende definirsi come non assimilazionista (così come auspicato da C. Cuxac), tiene conto delle peculiarità proprie delle lingue segnate, fra cui le caratteristiche di multimodalità e multilinearità, e analizza le lingue dei segni sulla base del modèle sémiologique. Considerando la prospettiva dell’embodied cognition, perno della riflessione è rappresentato dalla corporeità: il concetto di corpo, in virtù del suo ruolo nella costruzione del senso, viene posto in stretta correlazione con il concetto di ritmo, inteso alla maniera di H. Meschonnic. La riflessione sul corpo conduce al riconoscimento del ruolo della sensorialità all’interno della traduzione in lingua dei segni, consentendo di ipotizzare una «costruzione sinestesica del senso». L’ipotesi viene altresì sostenuta tenendo conto della traduzione in lingua dei segni tattile, in cui il dialogo fra sensi raggiunge il suo apice. Lo studio si sofferma in prevalenza sulla traduzione letteraria, con particolare attenzione alla poesia; alla riflessione teorica corrisponde la pratica di traduzione. Il corpus su cui si lavora prevede traduzione bidirezionale: da una parte due poesie in lingua vocale (L’Infinito di G. Leopardi e Les chats di C. Baudelaire) vengono tradotte verso due differenti lingue segnate (LIS, Lingua dei Segni Italiana, e LSF, Langue des Signes Française), dall’altra una poesia in LIS (Musica di G. Giuranna) viene tradotta verso l’italiano. La sperimentazione pratica consente di osservare l’applicabilità concreta delle strategie discusse.
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Mongardi, Elena. "Il ruolo dell'Infant Massage nello sviluppo neurologico del neonato pretermine: revisione sistematica della letteratura." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16906/.

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Abstract:
Introduzione: L’Infant Massage è uno degli interventi maggiormente attuati allo scopo di fornire un sostegno allo sviluppo dei neonati pretermine in TIN. Tuttavia, gli studi presenti a riguardo in letteratura sono pochi, spesso eterogenei, molto datati o poco validi dal punto di vista della qualità metodologica. Obiettivi: Indagare quali siano le più recenti e valide evidenze presenti in letteratura riguardo all’effetto dell’Infant Massage sullo sviluppo del sistema nervoso del neonato pretermine, durante e a seguito del ricovero in Terapia Intensiva Neonatale. Metodi: La ricerca è stata svolta sulle principali banche dati biomediche ed ha incluso studi pubblicati in letteratura negli ultimi 10 anni. Sono stati inclusi soltanto studi clinici randomizzati controllati in cui l’Infant Massage venisse proposto a neonati pretermine e che ponessero come outcome la valutazione di funzioni correlate allo sviluppo del sistema nervoso. Risultati: Sono stati selezionati in totale 4 studi, valutati tramite la scala PEDro. I risultati ottenuti dai singoli studi sono stati analizzati e confrontati. Tutti gli studi hanno riportato risultati positivi, più o meno significativi a seconda dei casi, ciascuno in relazione alle proprie misure di outcome, e non sono stati rilevati effetti avversi. Tutte le evidenze fornite sono quindi concordi nell’affermare che la pratica dell’Infant Massage applicata a bambini nati con diversi gradi di prematurità, ma accomunati da una condizione di stabilità clinica e di assenza di patologie e malformazioni maggiori, determini un beneficio sullo sviluppo neurologico dei neonati. Conclusioni: È consigliabile proseguire nella ricerca in questo ambito, realizzando trial clinici dotati di campioni di ampiezza adeguata per l’inferenza degli esiti, ed eventualmente modificando i criteri di inclusione ed esclusione in modo da poter verificare gli effetti di tale tecnica, per quanto possibile, anche nei neonati in condizioni cliniche più critiche.
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Korkala, S. (Sami). "Tattis!:tapaustutkimus kansalaistiedehanke sieniatlakseen osallistuneista." Master's thesis, University of Oulu, 2019. http://jultika.oulu.fi/Record/nbnfioulu-201910172984.

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Abstract:
Tiivistelmä. Pro gradu -tutkielmassa tarkastellaan kansalaistieteen harrastajia Sieniatlas-kansalaistiedehankkeessa. Työn tavoitteena on selvittää, mitkä seikat selittävät kansalaistiedehankkeeseen osallistumista ja keitä harrastajat Sieniatlaksessa ovat. Tutkimuksen aineistona on osallistujille verkossa tehty kyselytutkimus sekä viisi teemahaastattelua. Kyselytutkimukseen vastasi kaikkiaan 188 Sieniatlakseen osallistunutta henkilöä. Teemahaastatteluihin osallistuneista kolme oli harrastajia ja kaksi Sieniatlas-kansalaistiedehanketta edustavia sienitutkijoita. Tutkimus on luonteeltaan empiirinen ja menetelmäsuuntauksena on laadullinen tutkimus. Tutkimusstrategiana on tapaustutkimus, jonka puitteissa käytetään metodina sisällönerittelyä. Lisäksi kohdetta kuvataan tilastollisesti. Sieniatlas on kansalaistiedehanke, jonka tavoitteena on kerätä tietoa sienilajien levinneisyydestä, elinympäristövaatimuksista ja uhanalaisuudesta Suomessa. Koneen Säätiön rahoittaman Sieniatlaksen hankeaika on 2016–2020. Tutkimustuloksista ilmeni, että vahvimpia selittäviä tekijöitä Sieniatlas-kansalaistiedehankkeeseen osallistumisessa olivat mahdollisuus oppia ja kehittyä harrastuksessa, lisätä yleistä sienitietoutta sekä edistää sienitutkimusta. Lisäksi harrastajien osallistumista selitti sienten löytämisen ilo ja mahdollisuus yhdistää osallistuminen luonnossa liikkumiseen. Toinen tutkimuskysymys pyrkii selvittämään osallistuneiden taustoja ja aiempaa sieniharrastusta. Tuloksista ilmeni, että useimmat olivat harrastaneet sieniä pitkään ja eniten havaintoilmoituksia tehneistä suurin osa oli harrastanut sieniä tieteellisessä mielessä ennen osallistumistaan Sieniatlakseen. Lisäksi Sieniatlaksen osallistujat olivat keskimääräistä koulutetumpia. Tapaustutkimuksen tulokset eivät ole yleistettävissä.
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Leonessi, Marco. "Ottimizzazione tattica di sale operatorie e degenza post-operatoria." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Negli ultimi anni si sta assistendo sempre di più all’avvicinamento dell’ingegneria gestionale all’ambito sanitario. La sanità è un mondo complesso che offre molte opportunità di miglioramento. Un esempio di questo connubio è la realizzazione di un modello matematico in grado di stabilire la pianificazione mensile delle sale operatorie di un ospedale in base alla lista d’attesa. Un simile strumento può risultare molto utile in ambito decisionale per la riduzione dei tempi d’attesa dei pazienti. Si è partiti da un modello matematico sviluppato in tesi precedenti che tiene in considerazione una serie di risorse fisiche, umane e temporali, ma che non considera una risorsa fisica molto importante: il posto letto per la degenza del paziente. L’obiettivo principale di questo elaborato è quello di estendere il modello matematico in modo tale che possa considerare anche il numero di posti letto a disposizione per ciascuna specialità chirurgica dell’ospedale. L’obiettivo secondario è l’applicazione del modello al caso reale di un importante ospedale bolognese. Nel capitolo 1 si descrive in breve il funzionamento del SSN, il modo in cui il problema della gestione delle sale operatorie è stato suddiviso e il percorso clinico del paziente. Nel capitolo 2 viene descritto in dettaglio il modello matematico originale, il database reso disponibile da un ospedale romagnolo e il software utilizzato per la risoluzione del modello. Nel capitolo 3 si sviluppa il modello matematico esteso ai vincoli sui posti letto. Nel capitolo 4 si riportano e si confrontano i risultati dei test eseguiti su istanze realistiche fornite dall’ospedale romagnolo. Nel capitolo 5 si propone una modifica della F.O. del modello di partenza in modo che vengano rispettate le diverse priorità legate agli interventi. Nel capitolo 6 si descrivono i passaggi effettuati per la raccolta dei dati necessari all’applicazione del modello al caso dell’ospedale bolognese e di seguito si riportano i risultati ottenuti.
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CHIARAMONTE, XENIA MANUELA. "LE TATTICHE DELL'ACCERCHIAMENTO. ETNOGRAFIA DELLA QUESTIONE CRIMINALE NO TAV." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/489481.

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Abstract:
Le tattiche dell’accerchiamento (The tactics of encircling) are those mechanisms through which a social conflict is criminalized. The term is borrowed from Michel Foucault’s concept of stratégie du pour tour, a process conducted by different agencies of control that consists of generating fear and constructing exemplar cases on the base of a commune dispositive: the defense of society. The work detects the micro-tactics of this strategy through an analysis of media discourse and an ethnography of the two major penal process against the opposition to the Turin-Lyon high-speed railway project (No Tav Movement). The main argument is that these tactics of encircling reveal a Positivistic legacy and a blend of that with the principle of the Reason of State. The counter-conducts to these tactics of encircling have been performed by the No Tav movement during the last 12 years to reaching the point of a resistance not only to a train but to an overall neoliberal governmentality, in which law mimes the market, is applied by a judicial field that functions as the manager of security and protection, and treats the population through an attempt of separating the good and the bad population.
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Rewhorn, Brenda M. "The social history and technical development of tatting : an overlooked needlecraft." Thesis, University of Chester, 2018. http://hdl.handle.net/10034/621612.

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Abstract:
This thesis takes a narrative chronological approach to explore the development of tatting as a craft activity from the eighteenth century to the present day by examining a broad range of primary and secondary literature. Extant tatting and relevant ephemera in archives and other repositories have been examined and analysed in order to identify the origins of this hand-held, knotted lacemaking technique. By the very nature of the subject, the research has been multidisciplinary and the data was accumulated over several years at every opportunity. The narrative, an enquiry as a means of understanding experiences as lived and told through both literature and research, has extended from the first known record of tatting in print through to the present day. A variety of literature is discussed, including periodicals and patterns, along with many illustrations of tatting and shuttles, a variety of designs with their possible use, threads, methods of construction, provenance, extant tatting in museums and archives. The Introduction to the thesis introduces the history and development of this needlecraft as a leisure occupation for women and highlights how tatting has often been neglected in relevant craft literature. The chapter also analyses the world-wide appeal of the craft. Chapter 1 investigates the tools, threads and variations of this portable craft as well as the often confusing terminology associated with it. There have been many practical books and articles published about, or referencing, tatting and Chapter 2 offers an analysis of them from the earliest confirmed mention in 1770 to the latest books to show how instructions for creating this knotted lace have changed, from those Madame Riego de la Branchardiere at the end of the nineteenth century to the colourful diagrammatic instructions seen in the twenty-first century. Tatting has been used by people in all walks of society, and Chapter 3 discusses some of the uses to which tatting has been applied to fashionable clothing, from elaborate collars to handbags and parasols. Many of these tatted items are in museums across the UK, a large number of which were visited to in order to study the surviving items, which are discussed in this thesis. The catalyst for this research was The Art of Tatting by Lady Katharin Hoare which contains photographs of Lady Hoare’s own tatting and that of Queen Elisabeth of Romania. Chapter 4 focuses on the work of these women, both in terms of their writing and their surviving tatted items. Access was given to both the surviving tatting of Queen Elisabeth in Pelés Castle, Romania and Lady Hoare’s tatted items preserved in collections owned by her descendants and those still use in Sidestrand Church in Norfolk. This work, never before discussed in close detail, is analysed in Chapter 4. The Conclusion to the thesis reviews current attitudes towards tatting and needlecrafts in general especially the difficulty in promoting and keeping tatting active and alive. The thesis aims to offer the first academic account of the social history and technical development of the neglected craft of tatting, and original contributions to knowledge include clarification regarding the writings of Mlle Riego and the discovery and recording of Lady Hoare’s tatting, as well as the extant items by Queen Elisabeth in Pelés Castle.
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Gustavsson, Cornelia. ""Tattare" eller Jönköpingsbo : En kvalitativ textanalys av tre tidningar under Jönköpingskravallerna 1948." Thesis, Linnéuniversitetet, Institutionen för kulturvetenskaper (KV), 2018. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:lnu:diva-71258.

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Abstract:
This assignment is a study of three Swedish newspapers and how they reflected on the gypsy riots that took place during twenty-third of June to the second of July 1948. The chosen newspapers are Dagens Nyheter, Jönköpings-posten and Smålands Folkblad. Dagens Nyheter is a regional newspaper and the other two is local newspapers. In this qualitative study that focus on the anthropology and postcolonial theories to find out if the newspapers at the time had a neutral attitude towards the event. And also, how they portrayed the event. The study covers the entire year (1948) of the publication of the newspapers to get a more accurate view of the matter. The result coming to that two of the newspapers had an impartial attitude towards the riots however the last newspaper (Smålands Folkblad) took a turn against the gypsies in the city. Showing a negative approach to the matter involving the gypsies even though they were victims of the riots and innocent people. Also shown is that all of the newspapers saw the gypsies as not a part of the Swedish population. In some matters the newspapers even mention that it’s the gypsies against the inhibitors of Jönköping, they are somehow not the same thing. The incident was a personal argument that got out of hand and turned out to witch-hunt to catch the so-called gypsies, but none of the newspapers find it that way. They explain it like a commotion with all people involved.
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Zago, Dario <1994&gt. "Archibugi e Soldati, innovazioni e tattiche militari tra XVI e XVII secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16941.

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Terziari, Sofia. "telechirurgia robot assistita: evoluzione e stato dell'arte delle principali strumentazioni e reti telematiche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21381/.

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Abstract:
La telechirurgia è una tecnica operatoria che permette al medico di eseguire interventi chirurgici su pazienti fisicamente distanti. Il chirurgo esegue l’intervento mediante un sistema robotico con abilità chirurgiche eccezionali, combinato con tecnologie di comunicazione che consentono lo scambio di dati tra le postazioni e l’ausilio di un monitor per il controllo continuo del campo operatorio. In questo lavoro sono analizzati due interventi chirurgici a distanza, con particolare attenzione alle principali strumentazioni e reti telematiche utilizzate. Il primo intervento chirurgico a distanza è stato effettuato nel 2001, con paziente e chirurgo distanti 6000km. È stata utilizzata una rete ad alta velocità dedicata ATM per la trasmissione dei dati ed il sistema robotico ZEUS. L’intervento, ritenuto rischioso, non è più stato ripetuto. Nel 2019 a Milano è stato effettuato il primo intervento chirurgico a distanza tramite connessione 5G per la trasmissione dei dati, con paziente e chirurgo distanti 15km. Le principali strumentazioni utilizzate sono: sistema CALM, laser CO2 medicale, robot Panda ed esoscopio stereo 3D VITOM lato paziente; Wacom tablet, dispositivo tattile Omega.7 e display 3D HMZ-T3 lato chirurgo. Dall’analisi risulta che per il funzionamento delle tecnologie utilizzate in telechirurgia è necessaria una connettività avanzata come quella fornita dal 5G, che garantisce tempi di risposta immediati, maggiore velocità e capacità per il trasferimento dei dati ed estrema affidabilità. Tuttavia, prima che la chirurgia tele-robotica diventi comune è necessario attuare precauzioni, controlli e standard rigorosi. Per il futuro si auspica che la possibilità di eseguire manipolazioni complesse da postazioni remote consentirà al chirurgo esperto di insegnare o sorvegliare l'esecuzione di tecniche avanzate o nuove mediante intervento in tempo reale. Si elimineranno i vincoli geografici e questo permetterà di ottenere elevate competenze chirurgiche in tutto il Mondo.
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Liang, Huiguang. "Tattle - "Here's How I See It" : Crowd-Sourced Monitoring and Estimation of Cellular Performance Through Local Area Measurement Exchange." Research Showcase @ CMU, 2015. http://repository.cmu.edu/dissertations/529.

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Abstract:
The operating environment of cellular networks can be in a constant state of change due to variations and evolutions of technology, subscriber load, and physical infrastructure. One cellular operator, which we interviewed, described two key difficulties. Firstly, they are unable to monitor the performance of their network in a scalable and fine-grained manner. Secondly, they find difficulty in monitoring the service quality experienced by each user equipment (UE). Consequently, they are unable to effectively diagnose performance impairments on a per-UE basis. They currently expend considerable manual efforts to monitor their network through controlled, small-scale drive-testing. If this is not performed satisfactorily, they risk losing subscribers, and also possible penalties from regulators. In this dissertation, we propose Tattle1, a distributed, low-cost participatory sensing framework for the collection and processing of UE measurements. Tattle is designed to solve three problems, namely coverage monitoring (CM), service quality monitoring (QM) and, per-device service quality estimation and classification (QEC). In Tattle, co-located UEs exchange uncertain location information and measurements using local-area broadcasts. This preserves the context of co-location of these measurements. It allows us to develop U-CURE, as well as its delay-adjusted variant, to discard erroneously-localized samples, and reduce localization errors respectively. It allows operators to generate timely, high-resolution and accurate monitoring maps. Operators can then make informed, expedient network management decisions, such as adjusting base-station parameters, to making long-term infrastructure investment. We propose a comprehensive statistical framework that also allows an individual UE to estimate and classify its own network performance. In our approach, each UE monitors its recent measurements, together with those reported by co-located UEs. Then, through our framework, UEs can automatically determine if any observed impairment is endemic amongst other co-located devices. Subscribers that experience isolated impairments can then take limited remedy steps, such as rebooting their devices. We demonstrate Tattle's effectiveness by presenting key results, using up to millions of real-world measurements. These were collected systematically using current generations of commercial-off-the-shelf (COTS) mobile devices. For CM, we show that in urban built-up areas, GPS locations reported by UEs may have significant uncertainties and can sometimes be several kilometers away from their true locations. We describe how U-CURE can take into account reported location uncertainty and the knowledge of measurement co-location to remove erroneously-localized readings. This allows us to retain measurements with very high location accuracy, and in turn derive accurate, fine-grained coverage information. Operators can then react and respond to specific areas with coverage issues in a timely manner. Using our approach, we showcase high-resolution results of actual coverage conditions in selected areas of Singapore. For QM, we show that localization performance in COTS devices may exhibit non-negligible correlation with network round-trip delay. This can result in localization errors of up to 605.32m per 1,000ms of delay. Naïve approaches that blindly accepts measurements with their reported locations will therefore result in grossly mis-localized data points. This affects the fidelity of any geo-spatial monitoring information derived from these data sets. We demonstrate that using the popular localization approach of combining Global-Positioning System together with Network-Assisted Localization, may result in a median root-mean-square (rms) error increase of over 60%. This is in comparison to simply using the Global-Positioning System on its own. We propose a network-delay-adjusted variant of U-CURE, to cooperatively improve the localization performance of COTS devices. We show improvements of up to 70% in terms of median rms location errors, even while subjected to uncertain real-world network delay conditions, with just 3 participating UEs. This allows us to refine the purported locations of delay measurements, and as a result, derive accurate, fine-grained and actionable cellular quality information. Using this approach, we present accurate cellular network delay maps that are of much higher spatial-resolution, as compared to those naively derived using raw data. For QEC, we report on the characteristics of the delay performance of co-located devices subscribed to 2 particular cellular network operators in Singapore. We describe the results of applying our proposed approach to addressing the QEC problem, on real-world measurements of over 443,500 data points. We illustrate examples where “normal” and “abnormal” performances occur in real networks, and report instances where a device can experience complete outage, while none of its neighbors are affected. We give quantitative results on how well our algorithm can detect an “abnormal” time series, with increasing effectiveness as the number of co-located UEs increases. With just 3 UEs, we are able to achieve a median detection accuracy of just under 70%. With 7 UEs, we can achieve a median detection rate of just under 90%. 1 The meaning of Tattle, as a verb, is to gossip idly. By letting devices communicate their observations with one another, we explore the kinds of insights that can elicited based on this peer-to-peer exchange.
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Elianti, Luca. "Implementazione e test di modelli di ottimizzazione per la pianificazione tattica del blocco operatorio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
In questa tesi è stato analizzato e tradotto nel linguaggio di alto livello AMPL un modello di ILP relativo alla pianificazione tattica del blocco operatorio. L'obiettivo è quello di permettere l'interfacciamento con numerosi solver -commerciali e non- al fine di analizzarne le prestazioni. In seguito a un'introduzione in merito al problema dell'Operating Room Management e a una descrizione del contesto sanitario regionale dell'Emilia-Romagna, si è proceduto alla descrizione formale del modello. Infine sono state eseguite numerose risoluzioni con i solver cplex e gurobi al variare di alcuni parametri in ingresso, tra cui il numero di sale operatorie, di infermieri e operatori sanitari, e di pazienti in lista d'attesa.
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Franci, Leonardo. "Scenari finanziari e portafogli ottimi: modelli di previsione e strategie per l'asset allocation tattica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5454/1/franci_leonardo_tesi.pdf.

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Abstract:
Le scelte di asset allocation costituiscono un problema ricorrente per ogni investitore. Quest’ultimo è continuamente impegnato a combinare diverse asset class per giungere ad un investimento coerente con le proprie preferenze. L’esigenza di supportare gli asset manager nello svolgimento delle proprie mansioni ha alimentato nel tempo una vasta letteratura che ha proposto numerose strategie e modelli di portfolio construction. Questa tesi tenta di fornire una rassegna di alcuni modelli innovativi di previsione e di alcune strategie nell’ambito dell’asset allocation tattica, per poi valutarne i risvolti pratici. In primis verificheremo la sussistenza di eventuali relazioni tra la dinamica di alcune variabili macroeconomiche ed i mercati finanziari. Lo scopo è quello di individuare un modello econometrico capace di orientare le strategie dei gestori nella costruzione dei propri portafogli di investimento. L’analisi prende in considerazione il mercato americano, durante un periodo caratterizzato da rapide trasformazioni economiche e da un’elevata volatilità dei prezzi azionari. In secondo luogo verrà esaminata la validità delle strategie di trading momentum e contrarian nei mercati futures, in particolare quelli dell’Eurozona, che ben si prestano all’implementazione delle stesse, grazie all’assenza di vincoli sulle operazioni di shorting ed ai ridotti costi di transazione. Dall’indagine emerge che entrambe le anomalie si presentano con carattere di stabilità. I rendimenti anomali permangono anche qualora vengano utilizzati i tradizionali modelli di asset pricing, quali il CAPM, il modello di Fama e French e quello di Carhart. Infine, utilizzando l’approccio EGARCH-M, verranno formulate previsioni sulla volatilità dei rendimenti dei titoli appartenenti al Dow Jones. Quest’ultime saranno poi utilizzate come input per determinare le views da inserire nel modello di Black e Litterman. I risultati ottenuti, evidenziano, per diversi valori dello scalare tau, extra rendimenti medi del new combined vector superiori al vettore degli extra rendimenti di equilibrio di mercato, seppur con livelli più elevati di rischio.
Making a right asset allocation is often a very difficult issue for every investor, who is constantly engaged in combining different asset classes to achieve a portfolio consistent with their preferences. The need to support the decisions of asset managers has nurtured over time a vast literature, that has proposed a number of strategies and formal models of portfolio construction. This thesis aims to provide an overview of some innovative forecasting models and strategies in the field of tactical asset allocation, and then to evaluate their usability by asset managers. Firstly, we will verify the existence of any relationship between the dynamics of some macroeconomic variables and financial markets. The aim is to identify an econometric model capable of directing strategies of asset managers in the construction of their investment portfolios. The analysis takes into account the American financial market, during a period of rapid economic change and high volatility in stock prices. Secondly, we will examine the validity of the momentum and contrarian trading strategies in the Eurozone futures markets, which are well suited to the implementation of these, thanks to the absence of constraints on short selling and the low costs of the transaction. The analysis shows that both anomalies occur permanently. The abnormal returns remain even after subjection to traditional asset pricing models such as the CAPM, the Fama and French model and Carhart model. Finally, using the EGARCH-M approach, we will formulate forecasts on the volatility of stocks returns and we’ll use these as input for determining some subjective views to be included in the Black and Litterman model. Our results indicate, for different value of scalar tau, that the BL portfolio excess returns exceed those of market equilibrium one, although with higher levels of risk.
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Franci, Leonardo. "Scenari finanziari e portafogli ottimi: modelli di previsione e strategie per l'asset allocation tattica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5454/.

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Abstract:
Le scelte di asset allocation costituiscono un problema ricorrente per ogni investitore. Quest’ultimo è continuamente impegnato a combinare diverse asset class per giungere ad un investimento coerente con le proprie preferenze. L’esigenza di supportare gli asset manager nello svolgimento delle proprie mansioni ha alimentato nel tempo una vasta letteratura che ha proposto numerose strategie e modelli di portfolio construction. Questa tesi tenta di fornire una rassegna di alcuni modelli innovativi di previsione e di alcune strategie nell’ambito dell’asset allocation tattica, per poi valutarne i risvolti pratici. In primis verificheremo la sussistenza di eventuali relazioni tra la dinamica di alcune variabili macroeconomiche ed i mercati finanziari. Lo scopo è quello di individuare un modello econometrico capace di orientare le strategie dei gestori nella costruzione dei propri portafogli di investimento. L’analisi prende in considerazione il mercato americano, durante un periodo caratterizzato da rapide trasformazioni economiche e da un’elevata volatilità dei prezzi azionari. In secondo luogo verrà esaminata la validità delle strategie di trading momentum e contrarian nei mercati futures, in particolare quelli dell’Eurozona, che ben si prestano all’implementazione delle stesse, grazie all’assenza di vincoli sulle operazioni di shorting ed ai ridotti costi di transazione. Dall’indagine emerge che entrambe le anomalie si presentano con carattere di stabilità. I rendimenti anomali permangono anche qualora vengano utilizzati i tradizionali modelli di asset pricing, quali il CAPM, il modello di Fama e French e quello di Carhart. Infine, utilizzando l’approccio EGARCH-M, verranno formulate previsioni sulla volatilità dei rendimenti dei titoli appartenenti al Dow Jones. Quest’ultime saranno poi utilizzate come input per determinare le views da inserire nel modello di Black e Litterman. I risultati ottenuti, evidenziano, per diversi valori dello scalare tau, extra rendimenti medi del new combined vector superiori al vettore degli extra rendimenti di equilibrio di mercato, seppur con livelli più elevati di rischio.
Making a right asset allocation is often a very difficult issue for every investor, who is constantly engaged in combining different asset classes to achieve a portfolio consistent with their preferences. The need to support the decisions of asset managers has nurtured over time a vast literature, that has proposed a number of strategies and formal models of portfolio construction. This thesis aims to provide an overview of some innovative forecasting models and strategies in the field of tactical asset allocation, and then to evaluate their usability by asset managers. Firstly, we will verify the existence of any relationship between the dynamics of some macroeconomic variables and financial markets. The aim is to identify an econometric model capable of directing strategies of asset managers in the construction of their investment portfolios. The analysis takes into account the American financial market, during a period of rapid economic change and high volatility in stock prices. Secondly, we will examine the validity of the momentum and contrarian trading strategies in the Eurozone futures markets, which are well suited to the implementation of these, thanks to the absence of constraints on short selling and the low costs of the transaction. The analysis shows that both anomalies occur permanently. The abnormal returns remain even after subjection to traditional asset pricing models such as the CAPM, the Fama and French model and Carhart model. Finally, using the EGARCH-M approach, we will formulate forecasts on the volatility of stocks returns and we’ll use these as input for determining some subjective views to be included in the Black and Litterman model. Our results indicate, for different value of scalar tau, that the BL portfolio excess returns exceed those of market equilibrium one, although with higher levels of risk.
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Malagoli, Lanzoni Ivan <1979&gt. "Differenze nella prestazione tecnico-tattica tra diverse categorie di atleti nel tennistavolo di alto livello." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4867/1/malagolilanzoni_ivan_tesi.pdf.

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Abstract:
Nell’ambito della ricerca scientifica nel campo dello sport, la Performance Analysis si sta ritagliando un crescente spazio di interesse. Per Performance Analysis si intende l’analisi della prestazione agonistica sia dal punto di vista biomeccanico che dal punto di vista dell’analisi notazionale. In questa tesi è stata analizzata la prestazione agonistica nel tennistavolo attraverso lo strumento dell’analisi notazionale, partendo dallo studio degli indicatori di prestazione più importanti dal punto di vista tecnico-tattico e dalla loro selezione attraverso uno studio sull’attendibilità nella raccolta dati. L’attenzione è stata posta quindi su un aspetto tecnico originale, il collegamento spostamenti e colpi, ricordando che una buona tecnica di spostamento permette di muoversi rapidamente nella direzione della pallina per effettuare il colpo migliore. Infine, l’obbiettivo principale della tesi è stato quello di confrontare le tre categorie di atleti selezionate: alto livello mondiale maschile (M), alto livello junior europeo (J) ed alto livello mondiale femminile (F). La maggior parte delle azioni cominciano con un servizio corto al centro del tavolo, proseguono con una risposta in push (M) o in flik di rovescio (J). Il colpo che segue è principalmente il top spin di dritto dopo un passo pivot o un top di rovescio senza spostamento. Gli alteti M e J contrattaccano maggiormente con top c. top di dritto e le atlete F prediligono colpi meno spregiudicati, bloccando di rovescio e proseguendo con drive di rovescio. Attraverso lo studio della prestazione di atleti di categorie e generi diversi è possibile migliorare le scelte strategiche prima e durante gli incontri. Le analisi statistiche multivariate (modelli log-lineari) hanno permesso di validare con metodo scientifico sia le procedure già utilizzate in letteratura che quelle innovative messe a punto per la prima volta in occasione di questo studio.
Performance analysis, including the biomechanical and notational analysis of performance in competitive sport, is a strongly developing discipline in the field of sports sciences. One purpose of this thesis was to investigate the competitive performance of top-level table tennis players using notational analysis. To this aim, the most relevant and reliable technical-tactical performance indicators were individuated through preliminary studies. Then, selected indicators were collected from actual games played in top international competitions and analyzed with appropriate software. A new and still unexplored technical element was especially considered, namely the relationship between the type of stroke and footwork technique. In fact, it was assumed that using a good footwork allows a player to perform a fast and effective movement towards the ball and thus perform the shot in the best way possible. Finally, the main aim of this thesis was to compare the technical/tactical performance in three categories of players: top-level male players, top-level junior players, and top-level female players. The results showed that the majority of rallies started with a short serve at the center of the table, and continued most of the times with a push in males, or a backhand flick in juniors. The following stroke was often a forehand topspin, associated to a pivot footwork, or a backhand topspin without a footwork. Males and juniors athletes often counterattacked with a forehand top counter topspin, whereas female players generally used less aggressive strokes, like backhand blocks or backhand drives. The analysis of performance in athletes of different gender and category may allow to improve the strategic choices of coaches and players both before and after matches. Log-linear models, used in this thesis for the multivariate analysis of categorical variables, have allowed to validate some procedures previously used in the literature and others specifically developed in the present work.
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Malagoli, Lanzoni Ivan <1979&gt. "Differenze nella prestazione tecnico-tattica tra diverse categorie di atleti nel tennistavolo di alto livello." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4867/.

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Abstract:
Nell’ambito della ricerca scientifica nel campo dello sport, la Performance Analysis si sta ritagliando un crescente spazio di interesse. Per Performance Analysis si intende l’analisi della prestazione agonistica sia dal punto di vista biomeccanico che dal punto di vista dell’analisi notazionale. In questa tesi è stata analizzata la prestazione agonistica nel tennistavolo attraverso lo strumento dell’analisi notazionale, partendo dallo studio degli indicatori di prestazione più importanti dal punto di vista tecnico-tattico e dalla loro selezione attraverso uno studio sull’attendibilità nella raccolta dati. L’attenzione è stata posta quindi su un aspetto tecnico originale, il collegamento spostamenti e colpi, ricordando che una buona tecnica di spostamento permette di muoversi rapidamente nella direzione della pallina per effettuare il colpo migliore. Infine, l’obbiettivo principale della tesi è stato quello di confrontare le tre categorie di atleti selezionate: alto livello mondiale maschile (M), alto livello junior europeo (J) ed alto livello mondiale femminile (F). La maggior parte delle azioni cominciano con un servizio corto al centro del tavolo, proseguono con una risposta in push (M) o in flik di rovescio (J). Il colpo che segue è principalmente il top spin di dritto dopo un passo pivot o un top di rovescio senza spostamento. Gli alteti M e J contrattaccano maggiormente con top c. top di dritto e le atlete F prediligono colpi meno spregiudicati, bloccando di rovescio e proseguendo con drive di rovescio. Attraverso lo studio della prestazione di atleti di categorie e generi diversi è possibile migliorare le scelte strategiche prima e durante gli incontri. Le analisi statistiche multivariate (modelli log-lineari) hanno permesso di validare con metodo scientifico sia le procedure già utilizzate in letteratura che quelle innovative messe a punto per la prima volta in occasione di questo studio.
Performance analysis, including the biomechanical and notational analysis of performance in competitive sport, is a strongly developing discipline in the field of sports sciences. One purpose of this thesis was to investigate the competitive performance of top-level table tennis players using notational analysis. To this aim, the most relevant and reliable technical-tactical performance indicators were individuated through preliminary studies. Then, selected indicators were collected from actual games played in top international competitions and analyzed with appropriate software. A new and still unexplored technical element was especially considered, namely the relationship between the type of stroke and footwork technique. In fact, it was assumed that using a good footwork allows a player to perform a fast and effective movement towards the ball and thus perform the shot in the best way possible. Finally, the main aim of this thesis was to compare the technical/tactical performance in three categories of players: top-level male players, top-level junior players, and top-level female players. The results showed that the majority of rallies started with a short serve at the center of the table, and continued most of the times with a push in males, or a backhand flick in juniors. The following stroke was often a forehand topspin, associated to a pivot footwork, or a backhand topspin without a footwork. Males and juniors athletes often counterattacked with a forehand top counter topspin, whereas female players generally used less aggressive strokes, like backhand blocks or backhand drives. The analysis of performance in athletes of different gender and category may allow to improve the strategic choices of coaches and players both before and after matches. Log-linear models, used in this thesis for the multivariate analysis of categorical variables, have allowed to validate some procedures previously used in the literature and others specifically developed in the present work.
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Pontieri, Enrico <1989&gt. "Piccole sovversioni quotidiane. Strategie di controllo del territorio e tattiche di resistenza in un quartiere popolare bolognese durante il fascismo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8566/1/Pontieri_Enrico_tesi.pdf.

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Abstract:
Incrociando le indicazioni teoriche e metodologiche provenienti dalla microstoria italiana con la nozione di strategie e tattiche concettualizzata da Michel de Certeau, il nucleo della tesi è dedicato alla vita in un quartiere popolare bolognese nel corso del regime fascista. Dopo una prima parte relativa alla storia urbana del quartiere Bolognina dalla sua ideazione sulla carta (1885) al primo dopoguerra, concentrata sulle strategie (formali o informali) che hanno ordinato lo spazio e il tempo delle classi subalterne lì abitanti, le restanti due parti sono interamente dedicate al ventennio fascista. Mettendo in luce i tentativi di seduzione ideologica e di ridefinizione del quartiere nel senso del decoro borghese, attuati dalle articolazioni locali del Partito Fascista, la tesi si occuperà in seguito di analizzare la presenza costante della violenza squadrista, le pratiche repressive delle forze dell'ordine, il ruolo di spie e delatori occasionali, le tattiche di resistenza informale ed individuale attuate dalla popolazione e, infine, l'organizzazione di base delle reti comuniste all'interno del rione, focalizzando particolarmente l'attenzione sul reclutamento dei giovani e il ruolo dei libri. Individuando i modi in cui si sono formati gli atteggiamenti nei confronti del fascismo, tramite un'indagine microstorica, la tesi vuole contribuire al dibattito circa l'effettiva utilità della categoria di consenso; analizzando, nell'ultima parte, le pratiche inerenti al reclutamento dei giovani da parte del Partito Comunista nel corso del regime fascista, vuole altresì gettare luce sui modi in cui le classi subalterne si sono avvicinate alla politica e ne hanno appreso le basi.
Mixing the methodological suggestions from the Italian Microhistory with the concepts of strategies and tactics conceived by Michel de Certeau, the thesis focuses on everyday life in a working-class neighbourhood of Bologna during the Fascist regime. After a first part concerning the urban history of the Bolognina neighbourhood from its first appearance in the local Urban Plan (1885) to the end of WWI, in which I will analyse in particular the strategies (formal or informal) that organized the space and the time of inhabitants, the thesis focuses on the Fascist ventennio. I will examine the attempts, made by the local Fascist organizations, to ideologically seduce the inhabitants and to redefine the neighbourhood's structure aiming to spread the value of respectability in it; I will later analyse the constant presence of Fascist violence, the repressive practices and the different actors involved in the Fascist political police, the role played by professional spies and occasional informants, the tactics of apolitical and individual resistance adopted by the inhabitants and, in the end, the communist networks arisen in the neighbourhood, focusing my attention on the enrollment of young people and the key-role of books. The thesis enter in the debate about the methodological usefulness of the category of consensus or consent, microhistorically investigating the ways in which the attitudes towards the Fascist regime have developed; furthermore, the thesis also analyse the ways in which working-class youngsters became interested in communism, during the Fascist era, and how they learned its fundamentals.
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Cesca, Itel <1989&gt. "L'OFFENSIVA ITALIANA IN AFRICA SETTENTRIONALE NEL SECONDO SEMESTRE DEL 1940 : LA CONQUISTA DI SIDI-EL-BARRANI. ERRORE TATTICO E STRATEGICO?" Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3910.

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Abstract:
Lo scopo della tesi è quello di far luce sull’avanzata della X armata italiana in terra d’Egitto durante la Seconda Guerra Mondiale ;si vuole dimostrare che la causa della disfatta italiana in Africa Settentrionale nel dicembre del 1940, fu dovuta all’attacco italiano in questo teatro di operazioni. L’offensiva italiana in territorio egiziano, operata dal Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani nel settembre 1940, non conseguì un successo tattico o strategico e allungò enormemente le nostre linee di rifornimento (Tripoli-Bengasi-Bardia-Sollum-Sidi el Barrani). Questo forte handicap sommato a una serie di errori strategici e tattici uniti alla mancanza di rinforzi dalla Madrepatria minarono fortemente la nostra posizione avanzata di Sidi el Barrani. Studiando le fonti primarie dell’epoca (Diario Storico del Comando Supremo del Regio Esercito , Diari di Galeazzo Ciano e Memoriale difensivo di Rodolfo Graziani) si vuole confutare nitidamente la situazione materiale e morale con la quale le truppe italiane e libiche in Cirenaica penetrarono in territorio egiziano. Questa guerra fu una guerra italiana. La guerra nel deserto è ancora vista dall’opinione pubblica mondiale come una guerra tra l’Asse e gli Alleati. Lo scopo della tesi è quello di far conoscere nel dettaglio le fasi salienti dell’avanzata italiana (e non italo-tedesca come nel 1941 e nel 1942) in Egitto evidenziando l’”italianità” dell’impresa compiuta.
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LOI, ALBERTO. "Inkjet printing: technique and applications for organic electronic devices." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266455.

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Abstract:
Since the discovery of the polyacetylene conductivity in 1977 by Shirakawa,MacDiarmid and Heeger, Organic Electronics has been growing and establishing for a new generation of electronic devices. On one hand, the unique properties of polymeric semiconductors and conductors, such as flexibility and transparency, allow the fabrication of low-cost devices over large area: the most common are the Organic Light Emitting Diodes (OLEDs) and the organic photovoltaic cells. On the other hand, much effort has been made to investigate new technologies and processes for the realization of high-performance organic transistors and sensors. Among them, Inkjet Printing is a promising technique which exploits all the advantages of organic materials, such as low-cost and solution processability, and allows the large-scale automated fabrication of large area devices. This thesis describes the work carried outwith a piezoelectric drop-on-demand inkjet printer, theDimatixMaterials Printer 2831. The first chapter gives an overview on Organic and Printed Electronics state-of-art, also describing the physical principles of conductivity in organic molecules. The second chapter is totally focused on the inkjet printing technique: after a brief description of the printer employed, a detailed description of the printing process, from the ink formulation to the drop deposition and drying phenomena, is presented. Moreover the materials employed are described together with the printing parameters set for achieving the best deposition condition. Chapter 3 is devoted to tactile sensing, which is the main application of the Organic Field-Effect Transistors (OFETs) in this work within the ROBOSKIN project. After an overview of inorganic tactile sensors and of the fundamentals of strain sensing in OFETs, the fabrication steps are described followed by the detailed electromechanical characterization of the various strain sensors realized. Finally, the fourth chapter describes other applications of inkjet printing developed in this work: organic diodes and photodiodes within the HYMEC project, patterned electrodes for the detection of cells electrical activity, both in vivo and in vitro, and a RFID tag antenna.
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REPELLINO, MARIA PAOLA. "Luoghi Creativi e Patrimonio Industriale nella Cina Contemporanea." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2016. http://hdl.handle.net/11583/2652236.

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Abstract:
L’oggetto di questo lavoro riguarda lo studio, a partire dai primi anni 2000, dei luoghi creativi emersi in Cina, come dinamica di valorizzazione economica, ambientale e sociale di alcune aree dismesse di carattere prevalentemente industriale, all’interno del tessuto urbano. In Occidente questo fenomeno si pone in un filone vivo di rinnovamento della città attraverso la trasformazione dei distretti industriali. Nel XIII Piano Quinquennale (2016-2020) la Cina ha avanzato una strategia di revisione del proprio sistema industriale teso a migliorare l’uso delle risorse fisiche e sociali ed a puntare a una crescita più inclusiva e sostenibile, cosicché il tema della ristrutturazione industriale, connesso alla rigenerazione urbana, è diventato una questione di forte attualità. Nella complessità del cambiamento cinese, accanto alle molte pratiche di pianificazione autoritaria, si sono affiancate esperienze di progetto urbano più sensibili ai luoghi specifici e alla valorizzazione della memoria fisica. Mentre in Occidente, questa attitudine “dialogica” del progetto si fonda su una tradizione lunga trent’anni, in Cina sta emergendo, soltanto di recente, una nuova attenzione al patrimonio urbano nel suo complesso e non più unicamente rivolta ai monumenti storici ritenuti significativi. Lo studio dello stato attuale e delle potenzialità delle danwei, o “unità di lavoro”, sebbene richiami una stagione urbana spesso dimenticata, permette di analizzare il ruolo che l’eredità industriale maoista può assumere nel rinnovamento della città contemporanea cinese. Le danwei industriali si rivelano il teatro privilegiato dei luoghi creativi, dove si sperimenta il cambiamento culturale della città contemporanea cinese. Si scopre come il valore dei luoghi creativi non risieda solo nel potenziale di sviluppo economico di queste aree, ma nel loro valore intrinseco, come dispositivo innovativo per la conservazione e la promozione del patrimonio fisico e culturale. La riqualificazione delle aree produttive dismesse, ma recuperate attraverso la tutela e il riuso degli spazi industriali, indica la via per una trasformazione incrementale della città, che contrasta con un tipo di urbanizzazione realizzata occupando ampie parti esistenti di tessuto urbano. Questi luoghi diventano strumenti per il cambiamento culturale della città, in quasi totale autonomia rispetto alla pianificazione convenzionale urbana cinese. Tali sperimentazioni introducono nuove tipologie spaziali e pratiche urbane, che si configurano potenzialmente come luoghi di resistenza e di pianificazione negoziata. L’anatomia del cambiamento suggerisce come il carattere tecnocratico della pianificazione cinese sia mutato di fronte alle recenti sfide poste dalla città contemporanea. Dato il prototipo della reinvenzione dell’area 798 in maniera inattesa, il lavoro di ricerca si concentra su quelle trasformazioni stimolate dal XI Piano Quinquennale del 2006. Il fenomeno viene approfondito nell’area di Pechino, Shanghai e del Pear River Delta con uno sguardo rivolto ai territori più interni della Cina, lungo l’asse di sviluppo della nuova urbanizzazione, individuato nella strategia “One Belt One Road” del XIII Piano Quinquennale. In questa prospettiva la tesi sostiene l’ipotesi che lo sviluppo dei luoghi creativi non favorisca solo una riqualificazione delle aree industriali dismesse, ma assuma un ruolo decisivo all’interno di processi più vasti di trasformazione urbana, dai quali emergono nuovi meccanismi di governance urbana. La pura conservazione e il riuso adattativo del patrimonio fisico si rivelano spesso una tattica efficace per innescare processi di valorizzazione immobiliare, di sviluppo economico, di esaltazione di un’idea di patrimonio spesso promozionale e politica, oltre a produrre modelli innovativi per flessibilità d’uso e distribuzione, utili a nuovi interventi di rigenerazione urbana. La prima operazione è stata quella di smontare gli stereotipi e le semplificazioni nate attorno all’affermazione in Occidente di pochi casi celebri (come 798 di Pechino o M50 a Shanghai), per poi rimontare un quadro interpretativo attraverso l’individuazione di alcune tattiche di trasformazione, ricorrenti sulla base di un più ampio panorama di casi di studio. Lo sviluppo postindustriale dei siti produttivi non comporta solo un semplice cambiamento di funzione, un miglioramento delle infrastrutture e un aumento della rendita fondiaria, ma diventa un laboratorio per progettare nuovi modi di costruire lo sviluppo urbano, in cui intervengono una pluralità di attori. Lo studio delle tattiche di ristrutturazione dei siti urbani conduce anche a una riflessione sulla negoziazione di questi spazi: quali sono gli attori e i principali responsabili delle decisioni adottate, come sono disciplinate le relazioni tra i diversi stakeholders, quali sono gli obiettivi perseguiti, le motivazioni e i modi attraverso i quali vengono intrapresi nuovi percorsi urbani. Sebbene il rapido sviluppo delle città cinesi sia spesso descritto come un processo difficile da cogliere appieno, sia dagli stessi abitanti sia da osservatori esterni alla città; recentemente, un numero crescente di scritti e di analisi visive ha iniziato a sostenere l’idea che alcuni degli aspetti più rilevanti delle città asiatiche possano essere meglio afferrati osservandole dall’interno. L’approccio della ricerca si fonda sull’idea che piccole tracce permettano di comprendere più ampie trasformazioni culturali e sociali. Questa nuova prospettiva apre all’opportunità di “raccontare” e quindi “documentare” luoghi, progetti e processi nell’ottica del cambiamento. Tuttavia, questa operazione non è scontata in un contesto urbano che si trasforma non solo nei tratti fisici, ma anche nelle consuetudini e nei modi di raggiungere accordi e risultati. “Documentare” la città non consiste solo in un’analisi propedeutica, ma dichiara una precisa intenzione progettuale: descrivere una città stratificata, registrarne la complessità per favorire una pianificazione ricca e consapevole. La scelta di osservare la trasformazione di ex danwei industriali in luoghi creativi all’interno della città contemporanea, risulta particolarmente adatta per conseguire questo obiettivo. Il ritmo con cui la Cina sta cambiando è più veloce rispetto al tempo normalmente necessario per svolgere una ricerca urbana, in grado di restituire la pluralità e la complessità della trasformazione urbana. Una pluralità che deriva dalla molteplicità di attori coinvolti nel processo e portatori di interessi diversi, che, a loro volta, producono un’eterogeneità di documenti conformi alle loro esigenze. L’osservazione della città dall’interno si scontra anche con la difficoltà nell’accesso diretto alle fonti e nel confronto con le complesse procedure reali, quando si tenta di documentare contesti fisici. Tutto ciò rende la città difficile e richiede un approccio lento e paziente dell’osservatore non cinese. La tesi trasforma i limiti dell’attività di ricerca nel contesto cinese in un’occasione per un ripensamento della questione metodologica, attraverso esplorazione di una metodologia quali-quantitativa, che incrocia diversi tipi di fonti e tecniche di osservazione. Nelle “storie di patrimonio” si sperimenta l’ibridazione di differenti metodi: l’analisi dei dati, la ricerca sul campo e il confronto storico-critico; molteplici punti di vista: dall’interno e dall’esterno e diversi strumenti: disegni, diagrammi, fotografie e testi. Sebbene sia importante osservare le città da più vaste prospettive geografiche, economiche e politiche, l’attività di ricerca testa l’efficacia dello studio dei luoghi dall’interno, attraverso il ridimensionando della scala, il riconoscimento delle esperienze urbane specifiche, seguendo il consolidarsi o il dissolversi delle comunità. La tesi rivela come tale metodo possa essere utile al fine di costruire una visione più penetrante e sfumata delle trasformazioni cinesi.
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Polato, Enrica. "La lettura di un TIB (Tactile Illustrated Book) come contesto per l'espressione di domande da parte dei bambini con deficit visivo. Una ricerca esplorativa." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3425270.

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Abstract:
The present doctoral work finds its motivation in a deficiency and an intent. The deficiency (and, in certain countries, even absence) regards the availability of Tactile Illustrated Books (TIB); tactile picture books, created for children of pre-school age who are blind or with visual impairment. The Baby Infant Tactile Illustrated Books (BITIB) Group attempts to address such shortage by developing prototypes of some such books. One of these book prototypes was entrusted to the University for evaluation of some of its characteristics, with the aim of receiving feedback useful to determine necessary adjustments in view of a large publication run. The aim of the present research is, therefore, to contribute to the qualitative improvement of this editorial product (which it is desired should transcend the specialist editorial niche to become a book for all) further elaborating operative instructional details for its reading as a joint activity between child and adult (whether educator or parent). The indicator used for research are the questions formulated by children of pre-school age who are blind or with visual impairment during reading. Therefore, the present research explore the joint activity of reading a TIB by an adult and child, understood as context for the manifestation of questions on the part of the child. The First Part contextualises the research within a wider framework, composed of references originating in scientific literature, in legislation as well as from reflections expressed by professionals working with blind or visually impaired children on a daily basis. Starting from an unavoidable introduction to visual impairment, we analysed how reading and books contributed to the developing literacy of children who are blind or with visual impairment, elaborating a role of cognitive and affective mediation. The interesting thematic of mental images in subjects with visual impairment introduces the importance of reading tactile illustrated books, especially if realised within the transactional format of joint reading between adult and child. There follows then the focus of the research, namely the thematic (scarcely explored in the literature) of the questions formulated by children in general, and children with visual impairment in particular; conscious that "there is no better introduction to a child's logic than the study of his spontaneous questions" (Piaget). In the second section we report the research results, involving 33 children aged between 2 and 6 years who are blind or with partial sight/visual impairment, their educators and parents in the reading of a TIB, which took place on the premises of the Fondazione Hollman in Padua and Cannero Riviera. First, the differences between subgroups defined by a selection of variables from the reference group (extent of visual impairment, presence or absence of additional impairments, sex) were explored; such differences regard the percentage/proportion of questions expressed and their distribution, in the succession of video recordings and the different categories by content (analysis of variables) Secondly, an analysis of content relating to some of the elements present in the TIB (tactile illustration, character, writing in traditional print and Braille) was carried out, with the purpose to also return to the BITIB Group and the publisher Les Doigts Qui Rêvent some useful reflections for the purpose of adjusting the content of the book in view of its wider publication. The analysis results for single variables highlight that children in subgroups further compromised by their disability (blind versus visually impaired, children with additional disability versus those without) ask a higher proportion of questions compared to children less compromised by their disability (visually impaired versus blind, children without additional disability versus those with). It emerges, further, that rereading the book after a six months interval reignites the questioning behaviour in the subgroups further compromised by their disability (blind versus visually impaired, children with additional disability versus those without), but not in those in subgroups less compromised by their disability (visually impaired versus blind, children without additional disability versus those with). Finally, in the analysis of distribution of codes in the content categories, we found that children more compromised by their visual impairment (blind) formulate proportionally more questions than less compromised children (visually impaired), mostly in the Information and Relationship categories. Considering, instead, additional disability; children with additional disability formulated proportionally more questions than children without additional disability, mostly in the Information and Relationship categories. Further exploration, obtained by cross tabulation of the two variables "visual deficit" and "additional deficit", highlighted that the overall percentage of questions was highest for blind children without additional disability, to then decrease in the subgroup of visually impaired children with additional disability, blind children with additional disability and, lastly, visually impaired children without additional disability. Analyses of the distribution of questions between the four subgroups, in the four video recordings, led us to the hypothesis that, in the absence of additional disability, the variable level of gravity of visual impairment may influence the number of questions asked, but have not much influence on their distribution in the four video recordings. From the analysis of contents, there emerged several pointers for the revision of the book, destined to the BITIB Group and the publisher Les Doigts Qui Rêvent: the main one is always to research the maximum possible level of correspondence between the adjectives used in the text to define the materials of which the images are composed ("rough", "cold", "spiky") and the actual tactile sensation they transmit to the children. The children should be involved in the research, giving them the means to express opinion and disagreement, also through the formulation of questions. To conclude, from the present research arises the following intent: to paraphrase the Madrid Declaration of 2002, "no tactile books for visually impaired children without the contribution of visually impaired children". Such contribution can be achieved also through the questions, which represent a valuable form of active participation of the child to the reading of the TIB which, in its guise of mediator, facilitates the relational exchange with the adult.
Il presente lavoro di dottorato trova la sua motivazione in una carenza e in un intento. La carenza (e, in certi Paesi, addirittura l’assenza) riguarda la disponibilità di TIB (Tactile Illustrated Books), cioè di libri tattilmente illustrati, pensati per bambini con deficit visivo in età prescolare. A tale carenza ha cercato di dare risposta il Gruppo internazionale di lavoro e di ricerca BiTiB (Baby infant Tactile illustrated Books), elaborando alcuni prototipi di libri. Uno di essi è stato affidato all’Università per essere valutato in alcuni aspetti, con l’obiettivo di ricevere dei feedback utili alla sua messa a punto, in vista di una pubblicazione in larga tiratura. L’intento della presente ricerca è, quindi, quello di contribuire al miglioramento qualitativo di questo prodotto editoriale (che si vorrebbe uscisse dalla nicchia dell’editoria speciale per diventare un libro “per tutti”), elaborando, inoltre, delle indicazioni operativo-didattiche per la sua lettura congiunta tra bambino e adulto (educatore o genitore). L’indicatore usato per la ricerca è rappresentato dalle domande formulate dai bambini con deficit visivo nel corso della lettura: pertanto, la presente ricerca esplora l’attività di lettura congiunta di un TIB tra adulto e bambino, intesa come contesto per l’esplicitazione di domande da parte del bambino stesso. La Prima Parte contestualizza la ricerca all’interno di una cornice più ampia, composta da riferimenti provenienti dalla letteratura scientifica, dalla legislazione ma anche da riflessioni espresse da professionisti che, quotidianamente, operano con i bambini ciechi e ipovedenti. Partendo da un’imprescindibile introduzione al deficit visivo, si è analizzato come la lettura e i libri concorrano all’alfabetizzazione emergente dei bambini ciechi ed ipovedenti, svolgendo un ruolo di mediatori cognitivi e affettivi. L’interessante tematica delle immagini mentali nei soggetti con deficit visivo introduce l’importanza della lettura di libri tattilmente illustrati, soprattutto se realizzata all’interno del formato transattivo della lettura congiunta tra adulto e bambino. Si giunge, quindi, al focus della ricerca, cioè la tematica (scarsamente indagata in letteratura) delle domande poste dai bambini, in generale, e dai bambini con deficit visivo, in particolare, nella consapevolezza che “non c’é introduzione migliore alla logica del bambino che lo studio delle sue domande spontanee (Piaget, 1958)”. Nella seconda parte vengono riportati gli esiti della ricerca, che ha coinvolto 33 bambini ciechi ed ipovedenti di età compresa tra i 2 e i 6 anni, i loro educatori e genitori nella lettura di un TIB, presso le sedi della Fondazione Hollman di Padova e Cannero Riviera. In primo luogo, sono state esplorate le differenze tra i sottogruppi determinati da alcune variabili del gruppo di riferimento (entità del deficit visivo, presenza o assenza del deficit aggiuntivo, sesso); tali differenze riguardano la percentuale di domande espresse e la loro distribuzione, nella successione delle riprese e nelle diverse categorie di contenuto (analisi per variabili). In secondo luogo, è stata realizzata un’analisi del contenuto relativa ad alcuni degli elementi presenti nel TIB (illustrazioni tattili, personaggio, scrittura in nero e in Braille…), anche al fine di restituire al Gruppo BiTiB e alla Casa Editrice Les Doigts Qui Rêvent alcune riflessioni, utili per la messa a punto del libro, in vista di una sua pubblicazione. I risultati dell’analisi per singole variabili evidenziano che i bambini appartenenti a sottogruppi più compromessi dai deficit (i ciechi rispetto agli ipovedenti, i bambini con deficit aggiuntivo rispetto a quelli senza deficit aggiuntivo) pongono percentuali di domande più alte dei bambini meno compromessi dai deficit (gli ipovedenti rispetto ai ciechi, i bambini senza deficit aggiuntivo rispetto a quelli con deficit aggiuntivo). Emerge, inoltre, che la rilettura del libro dopo sei mesi di intervallo riaccende il comportamento di domanda nei bambini appartenenti ai sottogruppi più compromessi dai deficit (i ciechi rispetto agli ipovedenti, i bambini con deficit aggiuntivo rispetto a quelli senza deficit aggiuntivo), ma non in quelli appartenenti ai sottogruppi meno compromessi dai deficit (gli ipovedenti rispetto ai ciechi, i bambini senza deficit aggiuntivo rispetto a quelli con deficit aggiuntivo). Infine, nell’analisi della distribuzione dei codici nelle categorie di contenuto, riscontriamo che i bambini più compromessi dal deficit visivo (ciechi) formulano percentuali di domande più alte dei bambini meno compromessi (ipovedenti), principalmente nelle categorie dell’Informazione e della Relazione. Considerando, invece, il deficit aggiuntivo, i bambini con deficit aggiuntivo formulano percentuali di domande più alte dei bambini senza deficit aggiuntivo, principalmente nelle categorie della Relazione e dell’Informazione. Un ulteriore approfondimento, ottenuto tramite l’incrocio delle due variabili “deficit visivo” e “deficit aggiuntivo”, ha evidenziato che la percentuale complessiva delle domande è risultata massima per i bambini ciechi senza deficit aggiuntivo, per poi diminuire nel sottogruppo dei bambini ipovedenti con deficit aggiuntivo, dei bambini ciechi con deficit aggiuntivo e, infine, dei bambini ipovedenti senza deficit aggiuntivo. L’analisi della distribuzione delle domande dei quattro sottogruppi, nelle quattro riprese, ci ha fatto ipotizzare che, in assenza di deficit aggiuntivo, il diverso livello di gravità del deficit visivo influisca sul numero di domande poste, ma non molto sulla loro distribuzione nelle quattro riprese; mentre, in presenza di deficit aggiuntivo, il diverso livello di deficit visivo influisca non tanto sul numero delle domande poste, quanto sulla loro distribuzione nelle quattro riprese. Dall’analisi per contenuti, sono emerse numerose indicazioni per la messa a punto del libro, destinate al Gruppo BiTiB e alla Casa Editrice Les Doigts Qui Rêvent: la principale è quella di ricercare sempre il massimo livello di corrispondenza tra gli aggettivi usati nel testo per definire i materiali di cui sono composte le immagini (“ruvido”, “freddo”, “che punge”) e la reale sensazione tattile da essi trasmessa ai bambini. Essi vanno coinvolti in prima persona in questa ricerca, dando loro modo di esprimere opinioni ed eventuali perplessità, anche tramite la formulazione di domande. In conclusione, dalla presente ricerca emerge il seguente intento: parafrasando la dichiarazione di Madrid 2002 , “niente libri tattili per i bambini con deficit visivo senza l’apporto dei bambini con deficit visivo”. Tale apporto può essere fornito anche tramite le domande, che rappresentano una preziosa modalità di partecipazione attiva del bambino alla lettura del TIB il quale, nella sua veste di mediatore, favorisce lo scambio relazionale con l’adulto.
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Martínez, Martínez Raúl. "Espacio y empatía en "I Tatti" : el utillaje conceptual de la crítica de la arquitectura después de la Segunda Guerra Mundial." Doctoral thesis, Universitat Politècnica de Catalunya, 2014. http://hdl.handle.net/10803/272542.

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Abstract:
This thesis belongs to the field of the history of architectural theory and criticism. lt focuses on an innovative architectural analysis and design method which was first introduced in the Anglo-American tradition by the masterpiece of the English architect, poet, essayist and critic Geoffrey Scott (1884-1929), The Architecture of Humanism : A Study in the History· of Taste (1914), a reference work for many architects, historians and critics of modern architecture in the period following World War 11. The results are presented in three chapters. Both first and second study the same period of time (1890-1930) and show the origin and propagation of two of Scotts key concepts, Space and Empathy. - Chapter one focuses on the concept of Space; it follows its Anglo-American development, parallel to its growth in the German tradition. Emphasis is made on the key formative role of Bernard Berenson (1865-1959) -with his essay 'A Word for Renaissance Churches"'(1893)- and Geoffrey Scott -with The Architecture of Humanism (1914). The chapter ends with the analysis of the reading of ScottS book in modern terms made by a young Henry-Rusell Hitchcock (1903-1987) in Modern Architecture: Romanticism and Reintegration (1929). - Chapter two focuses on the concept of Einfühlung (Empathy). lt displays the influence of the psychologist Theodor Lippss (1851-1914) theory of aesthetics upon the intellectual group gathered around Bernard Berenson in I Tatti, his villa near Florence, in the early 20th century. - Chapter three is the provisional- conclusion of the study. lt focuses on the two decades immediately after the end of World War II (1945-1965), when the concepts of Space and Empathy joined that of Architectural Experience and had a wide dissemination. In order to show the great influence of these concepts during this period of time and their strong relation to their first development, five significant case studies are proposed: 1. Bruno Zevi (1918-2000). underlying the importance of ScottS book in the creation and development of his theoretical-historical-methodological corpus, particularly during the years immediately after his return to ltaly from the United States (1945-1950); 2. Colin Rowe (1920-1999), showing his two methods from the mid-50s on: the perceptual-analytical perspective of Wittkowerian roots of his early works. along with the perceptual-experiential one of Scottian origin -as a result of his contact with the American culture; 3. Vincent Scully (1920-). reflecting how, from the beginning, his historical and methodological position in relation to architectural analysis was in full harmony with Scotts empathic theories; 4. Philip Johnson (1906-2005), one of the major advocates of the theoretical proposal of The Architecture of Humanism (1914), always willing to implement its contents both in architectural analysis and design; and 5. Charles W. Moore (1925-1993), revealing the empathic-body standpoint he sustained both in his educational and architectural work: five figures with an Anglo-American training who performed a prominent role in architectural theory, practice and academy, and still influent. A final epilogue includes Philip Thiels (1920-) work in order to expand the various interpretations given to these three concepts in the field of architectural culture in the second half of the 20th century and to leave this research open.
La presente tesis se inscribe dentro de la historia de la teoría y crítica de la arquitectura. Gira alrededor de una innovadora propuesta metodológica de análisis y diseño arquitectónico que, por primera vez, se hizo manifiesta en la tradición angloamericana en la obra cumbre del arquitecto, poeta, ensayista y crítico inglés, Geoffrey Scott (1884-1929): The Architecture of Humanism.A Study in the History of Taste (1914). Un texto que fue obra de referencia para muchos de los arquitectos, historiadores y críticos de la arquitectura moderna que surgieron a partir del fin de la Segunda Guerra Mundial. Ésta se estructura en tres capítulos. Los dos primeros, abarcan un mismo espacio temporal (1890-1930) y muestran la génesis y vía de propagación de dos de los conceptos clave del corpus scottiano: el espacio y la empatía. El primer capítulo se centra en el concepto de espacio. Recorre el itinerario angloamericano que evoluciona en paralelo a la tradición germana. Y pone el acento en los dos eslabones que intervienen en la conformación y desarrollo de esta vía alternativa: Bernard Berenson (1865-1959) con su ensayo "A Word for Renaissance Churches” (1893) y Geoffrey Scott con su obra maestra The Architecture of Humanism (1914). El análisis finaliza con la moderna lectura que hizo de este libro un precoz Henry-Rusell Hitchcock (1903-1987) en Modern Architecture: Romanticism and Reintegration (1929). El segundo capítulo se centra en el concepto de la Einfühlung (empatía). Muestra el papel que desempeñan las influyentes teorías estéticas de Theodor Lipps (1851-1914), relacionadas con la psicología, en el círculo intelectual que se formó, a principios del siglo XX, alrededor de la figura de Bernard Berenson y de su villa cerca de Florencia, I Tatti. Esta investigación finaliza, a modo de conclusión provisional, con un tercer capítulo que se centra en las dos décadas inmediatas al fin de la Segunda Guerra Mundial (1945-1965), periodo en el que los dos conceptos anteriores sumados al de experiencia arquitectónica tuvieron una gran difusión. Para reflejar el peso y la gran influencia que atesoraron dichos conceptos en aquel periodo, así como, para indicar la línea sucesoria entre estos dos lapsos temporales, se recurre a cinco casos de estudio relevantes: 1) Bruno Zevi (1918-2000) donde se resalta la importancia que tuvo el libro de Scott en la creación y desarrollo su corpus teórico-histórico-metodológico, en concreto, el elaborado en los años inmediatos tras su regreso a Italia procedente de los Estados Unidos (1945-1950); 2) Colin Rowe (1920-1999) donde se muestran las dos vías metodológicas que compartió a partir de mediados de los años cincuenta: la metodología crítica perceptivo-analítica de raíz wittkoweriana de sus primeros trabajos, junto con la metodología crítica perceptivo-experiencial de raíz scottiana fruto de sus contactos con la cultura norteamericana; 3) Vincent Scully (1920-) donde se muestra cómo, ya desde sus inicios, la postura histórico-metodológica que mantuvo para el análisis de la arquitectura estuvo en plena sintonía con las teorías empáticas de Scott; 4) Philip Johnson (1906-2005), uno de los principales defensores de la propuesta teórica de The Architecture of Humanism (1914), donde se evidencia su intento de aplicación de sus contenidos tanto en el campo del análisis como el del diseño arquitectónico; y 5) Charles W. Moore (1925-1993) donde se destaca la postura empático-corporal que defendió tanto en su labor de docente como de arquitecto. Por tanto, cinco figuras de formación angloamericana que tuvieron un papel destacado en el campo teórico, práctico y académico de la arquitectura y cuya influencia sigue siendo hoy perceptible. Un epílogo final deja abierta esta investigación con la inclusión de los trabajos realizados por Philip Thiel (1920-) con el fin de ampliar las variadas interpretaciones que recibieron estos tres conceptos en el ámbito de la cultura arquitectónica en la segunda mitad del siglo XX.
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Maia, Rodrigo Ismael Francisco [UNESP]. "Crise da esquerda comunista: políticas do PCI e do PCP sobre a união europeia." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2015. http://hdl.handle.net/11449/132429.

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Questa dissertazione ha lo scopo di capire le relazione tra il Partito Comunista Italiano(PCI) e il Partito Comunista Portoghese (PCP) rispetto il processo di integrazione europeo che si è concluso con l'Unione Europea (UE), rilevando la connessione fra politica interna e estera nelle strategie dei partiti. In Italia e Portogallo, lo stabilimento della democrazia faceva parte della strategia dei due PC, i quali avevano ampie basi nelle classi lavoratrici. La tenuta della autoorganizzazione delle classi lavoratrici e la fine dei processi di agitazione sociale portarono alla normalità democratica e alla internazionalizzazione economica, liberale. Il PCI, promuovendo la sua particolare via italiana al socialismo, ha collaborato con la formazione della Comunità Economica Europea (CEE), il PCP che inizialmente la rifiutava, ha iniziato a prenderla come fonte di benefici in difesa dalla democrazia. Lo sviluppo sociale della CEE è stato disuguale e combinato, grazie al quale i paesi sono diventati parte del mercato comune mentre la frammentazione devastava il mondo del lavoro. L'isolamento è stata una prima sconfitta per i due PC nei governi nazionali, e un'altra è stata la impossibilità di andare avanti con la strategia delle riforme in direzione al socialismo. Al fallimento pratico e ideologico si è aggiunto quello politico al momento della conclusione della UE e della crisi finale della sinistra comunista internazionale, quando il PCI ha deciso per lo scioglimento e il PCP per la continuità ortodossa.
Esta dissertação tem o objetivo de compreender as relações entre o Partido Comunista Italiano (PCI) e o Partido Comunista Português (PCP) a respeito do processo de integração europeu que culminou na União Europeia (EU), destacando a conexão entre a política interna e externa nas estratégias dos partidos. Na Itália e em Portugal, a instauração do regime democrático fazia parte da estratégia dos dois PCs, os quais possuíam amplas bases nas classes trabalhadoras. O estancamento das auto-organizações das classes trabalhadoras e o fim dos processos de efervescência social levaram à normalidade democrática e à internacionalização das economias, liberalizando-as. O PCI, promovendo sua particular via italiana ao socialismo, colaborou com a formação da Comunidade Econômica Europeia (CEE), o PCP que inicialmente a recusava, passou a tomá-la como fonte de benefícios em defesa da democracia. O desenvolvimento social da CEE foi desigual e combinado, no qual os países passaram a fazer parte do mercado comum ao mesmo tempo em que a fragmentação assolava o mundo do trabalho. O isolamento foi uma primeira derrota dos dois PCs nos governos nacionais, e a outra foi a impossibilidade de avançar com a estratégia de reformas rumo ao socialismo. À falência prática e ideológica se somou a política no limiar da efetivação da UE e diante da crise terminal da esquerda comunista internacional, quando o PCI decidiu pelo desmanche e o PCP pelo prosseguimento ortodoxo.
This thesis aims to understand the relationships between the Italian Communist Party (PCI) and the Portuguese Communist Party (PCP) about the European integration process which culminated in the EU, highlighting the connection between domestic and foreign policy in strategies of the parties. In Italy and Portugal, the establishment of the democratic system was part of the strategy of the two PCs, which had broad-based in the working class. The stagnation of the selforganization of the working classes and the end of social unrest processes have led to democratic normality and the internationalization of economies, liberalizing them. The PCI, promoting their particular Italian via to socialism, collaborated with the formation of the European Economic Community (EEC), the PCP that initially refused, began to take it as a source of benefits in defense of democracy. The EEC's social development was uneven and combined, in which countries became part of the common market at the same time the fragmentation ravaged the world of work. The isolation was a first defeat of the two PCs in national governments, and the other was the impossibility to move forward with the strategy of reforms toward socialism. To the practical and ideological failure was joined the politics at the threshold of execution of the EU, in front of the terminal crisis of the international communist left, when the PCI decided for dismantle and the PCP to the orthodox continuation.
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Maia, Rodrigo Ismael Francisco. "Crise da esquerda comunista : políticas do PCI e do PCP sobre a união europeia /." Marília, 2015. http://hdl.handle.net/11449/132429.

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Orientador: Marcos Del Roio
Abstract: This thesis aims to understand the relationships between the Italian Communist Party (PCI) and the Portuguese Communist Party (PCP) about the European integration process which culminated in the EU, highlighting the connection between domestic and foreign policy in strategies of the parties. In Italy and Portugal, the establishment of the democratic system was part of the strategy of the two PCs, which had broad-based in the working class. The stagnation of the selforganization of the working classes and the end of social unrest processes have led to democratic normality and the internationalization of economies, liberalizing them. The PCI, promoting their particular Italian via to socialism, collaborated with the formation of the European Economic Community (EEC), the PCP that initially refused, began to take it as a source of benefits in defense of democracy. The EEC's social development was uneven and combined, in which countries became part of the common market at the same time the fragmentation ravaged the world of work. The isolation was a first defeat of the two PCs in national governments, and the other was the impossibility to move forward with the strategy of reforms toward socialism. To the practical and ideological failure was joined the politics at the threshold of execution of the EU, in front of the terminal crisis of the international communist left, when the PCI decided for dismantle and the PCP to the orthodox continuation.
Astratto: Questa dissertazione ha lo scopo di capire le relazione tra il Partito Comunista Italiano(PCI) e il Partito Comunista Portoghese (PCP) rispetto il processo di integrazione europeo che si è concluso con l'Unione Europea (UE), rilevando la connessione fra politica interna e estera nelle strategie dei partiti. In Italia e Portogallo, lo stabilimento della democrazia faceva parte della strategia dei due PC, i quali avevano ampie basi nelle classi lavoratrici. La tenuta della autoorganizzazione delle classi lavoratrici e la fine dei processi di agitazione sociale portarono alla normalità democratica e alla internazionalizzazione economica, liberale. Il PCI, promuovendo la sua particolare via italiana al socialismo, ha collaborato con la formazione della Comunità Economica Europea (CEE), il PCP che inizialmente la rifiutava, ha iniziato a prenderla come fonte di benefici in difesa dalla democrazia. Lo sviluppo sociale della CEE è stato disuguale e combinato, grazie al quale i paesi sono diventati parte del mercato comune mentre la frammentazione devastava il mondo del lavoro. L'isolamento è stata una prima sconfitta per i due PC nei governi nazionali, e un'altra è stata la impossibilità di andare avanti con la strategia delle riforme in direzione al socialismo. Al fallimento pratico e ideologico si è aggiunto quello politico al momento della conclusione della UE e della crisi finale della sinistra comunista internazionale, quando il PCI ha deciso per lo scioglimento e il PCP per la
Resumo: Esta dissertação tem o objetivo de compreender as relações entre o Partido Comunista Italiano (PCI) e o Partido Comunista Português (PCP) a respeito do processo de integração europeu que culminou na União Europeia (EU), destacando a conexão entre a política interna e externa nas estratégias dos partidos. Na Itália e em Portugal, a instauração do regime democrático fazia parte da estratégia dos dois PCs, os quais possuíam amplas bases nas classes trabalhadoras. O estancamento das auto-organizações das classes trabalhadoras e o fim dos processos de efervescência social levaram à normalidade democrática e à internacionalização das economias, liberalizando-as. O PCI, promovendo sua particular via italiana ao socialismo, colaborou com a formação da Comunidade Econômica Europeia (CEE), o PCP que inicialmente a recusava, passou a tomá-la como fonte de benefícios em defesa da democracia. O desenvolvimento social da CEE foi desigual e combinado, no qual os países passaram a fazer parte do mercado comum ao mesmo tempo em que a fragmentação assolava o mundo do trabalho. O isolamento foi uma primeira derrota dos dois PCs nos governos nacionais, e a outra foi a impossibilidade de avançar com a estratégia de reformas rumo ao socialismo. À falência prática e ideológica se somou a política no limiar da efetivação da UE e diante da crise terminal da esquerda comunista internacional, quando o PCI decidiu pelo desmanche e o PCP pelo prosseguimento ortodoxo.
Mestre
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Sjögren, David. "Den säkra zonen : Motiv, åtgärdsförslag och verksamhet i den särskiljande utbildningspolitiken för inhemska minoriteter 1913-1962." Doctoral thesis, Umeå universitet, Institutionen för idé- och samhällsstudier, 2010. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:umu:diva-33946.

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Abstract:
The thesis studies how and why ethnicity was used as a ground for separation in order to establish education that was segregated from the normal teaching in elementary schools. The thesis focuses on the educational policy targeted at Gypsies, vagrants and nomadic reindeer-herding Sámi. Due to their ways of living they did not fit into the general Swedish education, which was based on domicile. My aim is to problematise research of the teaching that was offered to Sámi and Gypsies. The safety zone has been used as a metaphor for analysing a physical, spatial way of thinking, where the location of the educational environment in relation to the surrounding society was focused on. The concept has also been used in order to analyse a dimension of educational content that was a matter of forming the pupils’ way of thinking and knowledge. What may at first glance be perceived as primitive and poor, e.g. teaching out of doors, may also, as I see it, be interpreted as a manifestation of a radical educational current. The education policy was moreover a concern not only for the state or for centrally placed actors but engaged the local authority community and other actors. The study shows how actors at different levels in a country committed to education handled issues concerning ambulatory ethnic groups. It was not the same issues that were relevant for the groups, but they involved a common pattern of thought. The education policy, teaching activities and sorting process that are described developed under the influence of international educational and socio-political currents and were shaped by politicians, civil servants, experts, teachers and all sorts of “amateurs”. It is the scope of their knowledge basis, opinions, proposals and actions that is focused on. The thesis also deals with a complicated justification process for identification, sorting and implementation of a separative education, where quite often a “Swedishness” that was difficult to capture was articulated as a norm in relation to the deviant groups.
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ABBIATI, MICHELE. "L'ESERCITO ITALIANO E LA CONQUISTA DELLA CATALOGNA (1808-1811).UNO STUDIO DI MILITARY EFFECTIVENESS NELL'EUROPA NAPOLEONICA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/491761.

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Abstract:
L’esercito italiano e la conquista della Catalogna (1808-1811) Uno studio di Military Effectiveness nell’Europa napoleonica Settori scientifico-disciplinari SPS/03 – M-STO/02 La ricerca ha lo scopo di ricostruire e valutare l’effettività militare dell’esercito italiano al servizio di Napoleone I. In primo luogo attraverso un’analisi statistica e strategica della costruzione, e del successivo impiego, dell’istituzione militare del Regno d’Italia durante gli anni della sua esistenza (1805-14); successivamente, è stato scelto un caso di studi particolarmente significativo, come la campagna di Catalogna (1808-11, nel contesto della guerra di Indipendenza spagnola), per poter valutare il contributo operazionale e tattico dei corpi inviati dal governo di Milano e la loro integrazione con l’apparato militare complessivo del Primo Impero. La tesi ha voluto rispondere alla mancanza di studi sul comportamento in guerra dell’esercito italiano e, allo stesso tempo, introdurre nella storiografia militare italiana la metodologia di studi, d’origine anglosassone e ormai di tradizione trentennale, di Military Effectiveness. La ricerca si è primariamente basata, oltre che sulla copiosa memorialistica a stampa italiana e francese, sulla documentazione d’archivio della Secrétairerie d’état impériale (Archives Nationales di Pierrefitte-sur-Seine, Parigi), del Ministère de la Guerre francese (Service historique de la Défence, di Vincennes, Parigi) e del Ministero della Guerra del Regno d’Italia (Archivio di Stato di Milano). Dal punto di vista dei risultati è stato possibile verificare come l’esercito italiano abbia rappresentato, per Bonaparte, uno strumento duttile e di facile impiego, pur in un contesto di sostanziale marginalità numerica complessiva di fronte alle altre (e cospicue) forze messe in campo da parte dell’Impero e dei suoi altri Stati satellite e alleati. Per quanto riguarda la campagna di conquista della Catalogna è stato invece possibile appurare il fondamentale contributo dato dal contingente italiano, sotto i punti di vista operazionale e tattico, per la buona riuscita dell’invasione; questo primariamente grazie alle elevate caratteristiche generali mostrate dallo stesso, ma anche per peculiarità disciplinari e organizzative che resero i corpi italiani adatti a operazioni particolarmente aggressive.
The Italian Army and the Conquest of Catalonia (1808-1811) A Study of Military Effectiveness in Napoleonic Europe Academic Fields and Disciplines SPS/03 – M-STO/02 The research has the purpose of reconstruct and evaluate the military effectiveness of the Italian Army existed under the reign of Napoleon I. Firstly through a statistic and strategic analysis of the development, and the following deployment, of the military institution of the Kingdom of Italy in the years of its existence (1805-14). Afterwards, a particularly significant case study was chosen, as the campaign of Catalonia (1808-11, in the context of the Peninsular War), in order to assess the operational and tactical contribution of the regiments sent by the Government of Milan and their integration in the overall military apparatus of the First Empire. The thesis wanted to respond to the lack of studies on the Italian army’s behavior in war and, at the same time, to introduce the methodology of the Military Effectiveness Studies (of British and American origin and, by now, enriched by a thirty-year old tradition) in the Italian historiography. The research is primarily based, besides the numerous memoirs of the Italian and French veterans, on the archive documentation of the Secrétairerie d’état impériale (Archives Nationales of Pierrefitte-sur-Seine, Paris), of the French Ministère de la Guerre (Service historique de la Défence, of Vincennes, Paris) and of the Italian Ministero della Guerra (Archivio di Stato di Milano). About the results, it has been verified how the Italian army has become a flexible and suitable instrument for Bonaparte, albeit in a context of substantial overall numerical marginality in comparison to the heterogeneous forces available to the Empire and its others satellites and allied states. Regarding the campaign of Catalonia, instead, it was possible to ascertain the fundamental contribution of the Italian regiments, in an operational and tactical perspective, for the success of the invasion. This was primarily due to the excellent general characteristics shown by the expeditionary force, but also to disciplinary and organizational peculiarities that have made the Italian corps suitable for particularly aggressive operations.
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Lin, Pin-Hung, and 林品宏. "Tatting Pattern Hybridization." Thesis, 2014. http://ndltd.ncl.edu.tw/handle/10371300247041197050.

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碩士
國立臺灣大學
資訊工程學研究所
102
Tattings belong to the family of decorative handicraft of lace. The tatting patterns are radial symmetrical, well structured and strictly connected. As one of the most prevailing textile art, the design of tatting pattern is always in demand. However, designing neoteric patterns requires considerable of experience and skill, which serves as barriers and discourages the beginners. In the thesis, we present a new hybridization framework dedicated for tatting patterns. The proposed framework generates new patterns by means of hybridizing real-world tatting exemplars. We consider the hybridization as a spatial metamorphosis problem. The hybrids thus inherits the characteristics of exemplars by the nature of metamorphosis, making it similar but different. The metamorphosis is achieved by an optimization of bidirectional similarity of hybrid with each exemplars. Besides, a parametrically controllable source-similarity weight is proposed to govern the hybridized appearance and ensure the fundamental tatting properties. The proposed method has been examined through applying to a wide variety of tatting patterns. We hope our framework and the patterns generated could be a help for those in need.
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BERTI, PAOLO. "Tattiche artistiche nella società georeferenziata. Situazioni performative tra locative media e reti computazionali." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1576502.

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Abstract:
La ricerca muove dall'indagine di un particolare ambito della cosiddetta New Media Art, legato alle tecnologie mobili di geolocalizzazione e cartografia digitale e alla loro veloce diffusione. La possibilità di riprodurre una mappatura creativa dei luoghi ha aperto un nuovo campo di sperimentazione per pratiche artistiche, in un’area intermedia tra l’astrazione del dato informatico e intervento nello spazio, urbano ed extraurbano. Tale sottotendenza artistico-locativa, sorta tra la fine degli anni Novanta e il primo decennio dei Duemila, per quanto circoscritta, ha posto una serie di problematiche affrontate nei capitoli: rapporti con le forme contemporanee di arte elettronica e con quelle storiche legate a una discendenza novecentesca da riattualizzare (dadaismo, surrealismo, movimenti concettuali e di prossimità alla Land Art, pratiche situazioniste o relative all’arte pubblica), ma anche un’attinenza irrisolta col nascente mercato dei nuovi mezzi di comunicazione e con le tecnologie militari e governative del settore telecomunicativo.
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Berni, Francesco. "La città in comune: pratiche tattiche e temporanee per innovare l'azione pubblica nei processi di rigenerazione urbana." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/2158/1263879.

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Abstract:
La ricerca si concentra sul rinnovamento di metodi e strumenti nel campo della rigenerazione urbana rivolgendosi alle pubbliche amministrazioni locali in Italia. Partendo dal racconto diretto di esperienze significative in ambito nazionale con i casi studio di Reggio Emilia e Milano, la ricerca analizza pratiche di trasformazione in chiave tattica e temporanea prodotte dalla collaborazione tra cittadini e istituzioni come potenziale vettore di sperimentazione per migliorare i processi di rigenerazione urbana verso obiettivi di sviluppo durevole. L'investigazione è affrontata da una prospettiva interna all'ente locale in cui il ricercatore assume lo sguardo di un 'professionista riflessivo'. La ricerca tenta di arricchire il dibattito scientifico intorno al rinnovamento della disciplina urbanistica con particolare riferimento al filone di studi connesso ai beni comuni urbani e alla modalità di trasformazione temporanee e incrementali dello spazio urbano.
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Karlsson, Anton. "Hel, halv eller kvart? : En kritisk diskursanalys om vilka egenskaper, beteenden och utseenden som tillskrevs resande i Jönköping under 1930- och 1940-talet." Thesis, 2019. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:hj:diva-44604.

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Abstract:
Denna studie berör hur Fattigvårdsstyrelsens föreställningar om resande tog sig i uttryck i Tattarutredningen. Materialet består av Tattarutredningen och 36 monografier, ett opublicerat underlag till utredningen, som alla är inhämtade från Arkivhuset i Jönköping. Studiens syfte är att undersöka föreställningarna om resande och vilka egenskaper, utseenden och beteenden som tillskrevs dessa människor med utgångspunkt i den så kallade Tattarutredningen. Metoden som använts för att besvara detta är en CDA, kritisk diskursanalys. Studiens teoretiska ramverk är inspirerat av diskursanalysen, forskningen om ”bilden av den andre” och begrepp som etnicitet och ras.   Materialet har analyserats med hjälp av Norman Faircloughs CDA, där studiens teoretiska ramverk har styrt analysen. Dessa analysverktyg har möjliggjort en kvalitativ kritisk studie av språket i materialet. I studien identifierades olika mönster i materialet som har delats in i fem olika teman. ”Tattare” är inte som svenskarna, ”Tattare” är mindre begåvade, ”Tattare” är våldsamma, ”Tattare” är lata och ”Tattare” är orena. Dessa teman går att koppla till de föreställningar som Fattigvårdsstyrelsen hade om resande utifrån studiens metod, teori och den tidigare forskningen. Studiens resultat visar att resande tillskrevs olika egenskaper, utseenden och beteenden som byggde på föreställningar och fördomar. Resultatet visar också att det fanns en önskan om att särskilja resande och svenskar från varandra.
This study views how Fattigvårdsstyrelsen conceptions about Travelers where expressed in Tattarutredningen. The material in this study is based on Tattarutredningen and 36 monographs, all of which have been obtained from Arkivhuset in Jönköping. The purpose of this study is to investigate the conceptions about Travelers and the characteristics, appearances and behaviors that was attributed to these people on the basis of the so-called Tattarutredningen. The method used to answer this is CDA, critical discourse analysis. The theoretical framework is based on the CDA, the image of the other and concepts such as ethnicity and race.   The material has been analyzed with the help of Norman Fairclough’s CDA, where the study’s framework has guided the analysis. These analytics tools have made it possible to do a qualitative critical study of the language of the material. In the study, various patterns have been identified in the material that have been divided into five different themes. “Tattare” are not as Swedes, “Tattare” are less talented, “Tattare” are violent, “Tattare” are lazy and “Tattare” are dirty. The most essential theme is that Travelers are not as Swedes, where Fattigvårdsstyrelsens conceptions about Travelers is exemplified trough out the study. The study’s results shows that the attributes characteristics, appearances and behaviors were based on beliefs and perceptions. The result also shows that there was an underlying desire to distinguish Travelers and Swedes from each other.
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Mangano, Giuseppe, Consuelo Nava, Franco Rossi, and Girolamo Giordano. "Aree interne, processi innovativi per le comunità emergenti. Strategie e tattiche di rural making negli iti denominati presila catanzarese, Reventino-Savuto e area Grecanica." Thesis, 2019. http://hdl.handle.net/10955/1792.

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