Journal articles on the topic 'Tattiche'

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1

Fedi, Roberto. "Tattiche testuali." Quaderni d'italianistica 12, no. 2 (October 1, 1991): 285–90. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v12i2.10478.

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2

Mastalski, Janusz. "Genitori dei figli innamorati (tattiche educative)." Person and the Challenges. The Journal of Theology, Education, Canon Law and Social Studies Inspired by Pope John Paul II 2, no. 2 (October 1, 2012): 93. http://dx.doi.org/10.15633/pch.906.

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3

Bosisio, Matteo. "Antonio Cammelli: un pistoiese a Milano?" Cuadernos de Filología Italiana 28 (July 15, 2021): 225–48. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.71594.

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Abstract:
Il contributo studia la raccolta poetica di Antonio Cammelli (detto il Pistoia) e prova a stabilire i rapporti dello scrittore con Ludovico Moro e gli intellettuali milanesi. Dalla panoramica spicca una forte tensione letteraria e ideologica verso la signoria ludoviciana, un desiderio perspicuo di affermazione sociale e di pubblico consenso. Il corpus di Cammelli restituisce altresì la complessità delle dinamiche cortigiane e delinea una serie, talora spregiudicata e ambigua, di tattiche encomiastiche messe in campo per sostenere le manovre politiche e diplomatiche del Moro.
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4

Galdini, Rossana. "Esperienze di innovazione socio-spaziale: tattiche e strategie per la rigenerazione urbana." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 7–13. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128001.

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5

Di Meo, Silvia. "Boza e la presenza migrante. Avventura, combattimento e tattiche nell'attraversamento della Frontera Sur." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2022): 177–99. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-001010.

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Abstract:
L'articolo è il prodotto di un'indagine etnografica sviluppata sul territorio di confine della Frontera Sur, che separa l'Africa dall'Europa. L'etnografia è stata condotta sui due lati della frontiera, in Marocco e a Ceuta (Spagna), e ha riguardato l'osservazione e la partecipazione alla vita nei campi di sopravvivenza, di azione e di reclusione di un gruppo di migranti subsahariani in viaggio. Attraverso una metodologia etnografica di raccolta di storie di vita e di viaggio sono stati analizzati i discorsi e le pratiche elaborate dai migranti con lo scopo di pensare e agire lo spazio violento del confine: attraversamenti del muro frontaliero, superamento dei dispositivi di controllo e pratiche di vita negli spazi confinanti. I discorsi dei soggetti e il racconto comune dell'avventura migratoria hanno permesso di far emergere la presenza sociale e politica delle soggettività. Questa presenza è espressa dal grido Boza: categoria emica che permette ai migranti di significare l'agire dinamico, denso e mirato alla riuscita migratoria.
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6

Cattorini, Paolo Marino. "Quale patto per la scienza? Etica, sanità pubblica e comunicazione con i cittadini." Medicina e Morale 69, no. 4 (December 29, 2020): 453–69. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.851.

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Abstract:
I dilemmi etici relativi alle vaccinazioni e, più latamente, alla sanità pubblica non riguardano solo le tattiche comunicative tra operatori sanitari e cittadini, ma il più generale patto d’alleanza sancito tra scienza, politica e società, in merito alle priorità allocative e ai criteri decisionali. Quando un’agenzia scientifica espone pubblicamente la propria mission, dovrebbe chiarire: i) le ragioni dell’autonomia della scienza e gli ambiti in cui è invece necessaria una valutazione da parte di un comitato d’etica; ii) gli scopi della medicina, nel cui dominio vengono applicate le nuove scoperte di base; iii) i motivi della difficoltà comunicative tra scienza e società, difficoltà che vanno in parallelo a quelle riscontrate nella medicina clinica
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7

Bertoni, Angelo, and Ornella Zaza. "L'infrastruttura ferroviaria come attore territoriale: strategie e tattiche di riuso nella valle della Roya." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 47–58. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128005.

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Abstract:
I violenti temporali dell'ottobre 2020 hanno causato gravi danni al territorio della valle della Roya, una zona transfrontaliera di media montagna tra Francia e Italia. La linea ferroviaria Nizza-Ventimiglia-Breil-Cuneo, che attraversa questo territorio, è stata l'unica infrastruttura in grado di rispondere all'emergenza e ha riaperto il dibattito sul riuso delle stazioni ferroviarie, un importante patrimonio del XX secolo, oggi in gran parte abbandonato. L'articolo si propone di analizzare e mettere in prospettiva le esperienze di innovazione socio-spaziale che permettono all'infrastruttura ferroviaria di rivelarsi come una risorsa territoriale, capace di proporre nuove pratiche di vita in armonia con l'ambiente costruito e naturale.
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8

Barbois, S., C. Overs, J. Abba, C. Létoublon, and C. Arvieux. "Laparotomia “damage control” per il trattamento dei traumi addominali gravi. Principi di tecniche e tattiche chirurgiche." EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale 23, no. 3 (September 2017): 1–14. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-0798(17)86072-1.

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9

Bruzzese, Antonella, and Germana De Michelis. "Progettare la temporaneitŕ. Il workshop ‘Cittadella del riuso temporaneo'." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 59–64. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056005.

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Abstract:
Il contributo restituisce l'esperienza di un workshop realizzato per ripensare al riuso temporaneo di alcuni immobili e spazi aperti attraverso strategie e tattiche d'intervento temporaneo. Tre edifici in particolare sono stati oggetto di indagine: una palazzina per uffici, la ex Torre dei Modelli della Breda e il corpo di fabbrica dell'industria Vetrobalsamo a Sesto San Giovanni. L'esperienza, vissuta sul campo e all'interno di uno spazio riattivato temporaneamente, ha dato origine a spunti progettuali per possibili interventi da realizzare e riflessioni piů in generale legate al tema del riuso temporaneo come la differenza tra una temporaneitŕ ‘subita' e una temporaneitŕ ‘progettata', o ancora il tema della ‘reversibilitŕ' e della ‘flessibilitŕ' e dell'‘adeguamento'. I progetti elaborati dai gruppi di lavoro immaginano non solo soluzioni architettoniche possibili ed economicamente sostenibili, ma soprattutto modi d'uso praticabili e la possibilitŕ di appropriazione da parte di una domanda inevasa.
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10

Grillo, Paolo. "La resistenza delle città italiane agli assedi di Federico II di Svevia (1237-1250): tattiche, politiche, scelte identitarie." SOCIETÀ E STORIA, no. 157 (October 2017): 407–28. http://dx.doi.org/10.3280/ss2017-157001.

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11

Cremaschi, Marco, and Silvia Lucciarini. "Quale agency per gli esperimenti urbani? Sperimentalismo e tattiche nel Grands Voisins a Parigi e al Mitreo di Corviale a Roma." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 95–108. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128009.

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Abstract:
A partire dagli anni Duemila nel repertoire delle idee urbanistiche, ha preso piede la cosiddetta "urbanistica tattica", o transitoria, un'iniziativa svolta su terreni non occupati e edifici vuoti che mira a coinvolgere la comunità circostante prima che il sito sia sviluppato. Un aspetto cruciale nelle analisi sull'urbanistica tattica nelle sue forme istituzionalizzate -e quindi nelle public policy- è relativo alla composizione delle arene locali, la rappresentazione dei diversi interessi, le narrative dei diversi attori, e la scelta dei processi negoziali nelle decisioni condivise. Ovvero quali meccanismi di costruzione del consenso all'interno dell'arena degli attori locali siano presenti nell'implementazione di politiche urbane transitorie, che si muovono tra competizione e collaborazione. Questo breve paper esamina queste dinamiche per esplorare natura e prossimità degli interessi degli attori in due casi: i Grands Voisins a Parigi e il Mitreo di Corviale a Roma.
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Grillo, Paolo. "Processi decisionali e innovazioni tattiche nella guerra medievale. La campagna di Federico II di Svevia. Contro Milano nell'autunno del 1239." SOCIETÀ E STORIA, no. 141 (November 2013): 427–45. http://dx.doi.org/10.3280/ss2013-141001.

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Mazali, Tatiana. "La "cultura partecipativa" di Henry Jenkins: una riflessione empirica sui siti di social network." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 40 (June 2010): 49–66. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040005.

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Abstract:
I siti di social network sono spazi relazionali all'interno dei quali noi "agiamo" e "produciamo" (testi/discorsi, fotografie/ricordi, video/azioni, audio/preferenze). Il we act della dimensione performativa della vita quotidiana trova nei social networks del web uno spazio di sperimentazione e creativitŕ "produttivo-partecipativa". Il contributo dell'autrice parte dal framework della participatory culture di Henry Jenkins e inizia una riflessione originata dall'autrice all'interno del progetto PRIN "COOPERARE-Content Organization, Propagation, Evaluation and Reuse through Active Repositories", focalizzandosi sull'analisi, di tipo visuale, degli user generated contents in Flickr con specifico riferimento al dominio dei Beni Culturali italiani. L'approccio interdisciplinare, esito della collaborazione con ricercatori di area informatica, ha permesso di sperimentare nuove metodologie sia nel campionamento dei dati nel web 2.0, sia nell'analisi semiautomatica di grandi campioni di informazioni. La motivazione e la spinta che guida tale ricerca risiede nel tentativo di rintracciare dei "comportamenti" (ricorrenti o eccezionali) nella produzione di contenuti fotografici degli utenti di Flickr, attraverso un'analisi visiva di un ampio campione di contenuti fotografici. I frame teorici ai quali l'autrice si rifŕ per lo sviluppo delle ipotesi interpretative sono: le "tattiche" di Michel De Certeau, l'"habitus" di Pierre Bourdieu, le "équipe drammaturgiche" di Erving Goffman.
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Giacomelli, Elena. "Ruoli, mansioni e competenze professionali all'interno del mondo dell'accoglienza: professionalità a confronto." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (January 2021): 113–31. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002009.

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Abstract:
La ricerca persegue l'obiettivo di formulare e rispondere ad alcune domande relative al ruolo e alle competenze professionali dell'operatore che lavora con richiedenti e titolari di protezione internazionale. L'interrogativo di fondo nasce sul campo grazie all'esperienza della ricercatrice come operatrice di accoglienza presso la Provincia Autonoma di Trento, che costituisce il caso empirico approfondito. L'osservazione partecipante ha fatto emergere la rilevanza che le scelte, i ruoli e i valori degli operatori assumono nell'influenzare il significato dell'accoglienza praticata e talora persino i percorsi d'integrazione dei soggetti beneficiari. Oltre all'osservazione, la ricerca si è avvalsa di interviste in profondità a 55 operatori. Focalizzandosi sulle figure professionali che più lavorano con il concetto di "vulnerabilità" - operatori di accoglienza, assistenti sociali e psicologi - l'analisi va ad individuare i punti di intersezione e contatto tra le varie professionalità, permettendo di rilevare le micro-tattiche che sono messe in atto nella quotidianità del lavoro, rispetto alla formalità delle procedure. Si vedrà come l'operatore di accoglienza si sia di fatto professionalizzato all'interno del sistema, luogo dove ha sviluppato le proprie competenze e costruito le proprie "grammatiche d'azione". Su un versante parallelo e a tratti convergente, assistenti sociali e psicologi sono invece professionalità che si sono formate "fuori" dal sistema-mondo dell'accoglienza ma, una volta arrivate "dentro", si sono trovate ad assumere ruoli e competenze professionali in parte nuovi, che possono talora far emergere contraddizioni e contrasti, ma anche innovative forme di integrazione con quelle degli operatori di accoglienza.
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Casas, Santiago. "András Fejérdy, La Chiesa cattolica dell’Europa centro-orientale di fronte al comunismo. Atteggiamenti, strategie, tattiche Viella, Istituto Balassi. Accademia d’Ungheria in Roma, Roma 2013, 216 pp." Anuario de Historia de la Iglesia 23 (March 27, 2015): 602. http://dx.doi.org/10.15581/007.23.1647.

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Cattorini, Paolo Marino. "Etica ed estetica per l’anoressia / Ethics and aesthetics for anorexia." Medicina e Morale 67, no. 4 (October 30, 2018): 417–36. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.550.

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Abstract:
L’anoressia nervosa rischia di venir fraintesa, etichettandola come mero disturbo neurobiologico e affrontandola con tattiche assistenziali, che mirano semplicemente alla rapida correzione del peso. Un approccio fenomenologico coglie invece nel disturbo alimentare una strategia di liberazione, per quanto rischiosa e piena di contraddizioni. Nel presente articolo abbiamo indicato tre dimensioni etiche ed estetiche di questa pericolosa trasformazione di sé. L’anoressica scolpisce il corpo in forme dissonanti, al modo di una body artist; ella scrive nella carne la propria storia alla luce di un mito affettivo, che la guida come un racconto esemplare di formazione; infine l’anoressica prova per il cibo il disgusto che ella vive nei confronti di relazioni mancate di cui ha ancora disperata fame. La persona che soffre tenta di dirigere perfezionisticamente, attraverso la malattia, una trasformazione individuale, imbattendosi in un mondo di oggetti trasfigurati (fra cui i cibi, le sostanze alimentari), un mondo simile a quello istituito dall’arte contemporanea. Per questi motivi, il lavoro medico-psicologico condotto sui disturbi alimentari è più efficace quando si posseggono competenze in ambito umanistico, particolarmente di ordine etico ed estetico. ---------- Anorexia nervosa risks being misunderstood by labelling it merely as a neurobiological disorder or by tackling it only with behavioral advice, in order to rapidly achieve some weight gain. On the contrary, a phenomenological approach recognizes in an eating disorder also an ethical strategy of liberation, although it may well be risky and full of contradictions. This article indicates three ethical and aesthetic dimensions of this dangerous transformation of self-image. Anorexia sculpts the body in dissonant forms, in the way of a body artist; it writes in the flesh a suffering story in the light of an affective myth, which guides the patient towards an ideal of mature development. Finally, sick people feel the same disgust for food that they experience with regard to missed or damaged relationships of which they still desperately hunger for. Through the illness, an attempt is made to manage in a perfectionist way the bodily transformation, but the result is that they come upon a disquieting world of transfigured objects, a world similar to that established by some contemporary art movements. For these reasons, the medical-psychological work carried out on eating disorders requires competence in the field of medical humanities and particularly in the sphere of ethical and aesthetic education.
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UCHIDA, Shota, Yusuke DOI, and Akihiro NAKATANI. "817 Deformation simulation for flows with elastic body by tattice Boltzmann modeling." Proceedings of Conference of Kansai Branch 2011.86 (2011): _8–17_. http://dx.doi.org/10.1299/jsmekansai.2011.86._8-17_.

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Villa, Daniele. "Territori assonometrici e visione tattile: una astrazione visuale ‘prensiva'." TERRITORIO, no. 84 (May 2018): 184–92. http://dx.doi.org/10.3280/tr2018-084029.

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Panizza, Luca, and Nicola Bortoli. "TECC: medicina tattica o nuovo approccio al soccorso ordinario?" Rescue Press 02, no. 01 (January 25, 2022): 1. http://dx.doi.org/10.53767/rp.2022.01.01.it.

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Abstract:
Dall’11 settembre 2001 al 31 dicembre 2017, nel mondo, sono stati documentati 108.374 attacchi terroristici. La maggior parte delle lesioni riscontrate sui soggetti coinvolti sono assimilabili a quelle rinvenute nei teatri bellici. Il 25% delle vittime possono essere salvate con misure salvavita appropriate se attuate immediatamente già sul sito dell’attentato adottando procedure di intervento come quelle proposte dal Tactical Emergency Casualty Care. E’ stato condotto uno studio osservazionale trasversale che mettesse a confronto le competenze acquisite da professionisti che hanno partecipato ad un corso di medicina tattica, secondo le linee guida TCCC/TECC, e professionisti che hanno frequentato un corso di gestione del trauma secondo linee guida ATLS/PHTC. Obiettivi secondari dello studio miravano a verificare se queste competenze fossero state utilizzate, dagli stessi professionisti, nelle attività di soccorso al paziente traumatizzato in un contesto ordinario. Lo studio è stato realizzato mediante somministrazione di un questionario ad un campione di 154 professionisti (medici, infermieri ed autisti soccorritori) del servizio di emergenza-urgenza 118 italiano. I partecipanti allo studio che hanno preso parte ad un corso di medicina tattica ammontavano al 30% del campione. Lo studio ha evidenziato che il 60% dei professionisti appartenenti al gruppo che ha partecipato a corsi TCCC o TECC poneva maggior attenzione al controllo delle emorragie e ad una precoce stabilizzazione delle vie aeree rispetto al restante campione di studio. KEYWORDS: TECC, Tactical medicine, Prehospital trauma, terrorist attack, TCCC
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Morales, M. Martěn. "Las huellas de la resistencia." SOCIETÀ E STORIA, no. 134 (February 2012): 711–34. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-134004.

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Abstract:
A fronte delle scarse informazioni esistenti sulle riduzioni dell'antica Provincia del Paraguay, il "Libro de Ordenes" rappresenta un punto di osservazione privilegiato per analizzare la complessitÀ dell'esperienza missionaria dei gesuiti tra i guaraníes. L'ambito giuridico in cui il Libro venne concepito riflette ancora il sistema del casuismo; infatti le circostanze e i fatti stanno alla base della legislazione. In tale senso avvicinarsi alla legge significa avvicinarsi a ciň che l'ha prodotta. L'insistenza delle prescrizioni presente nel Libro attesta la loro mancata osservanza o le resistenze che esse provocarono. Perciň, attraverso le pagine del Libro, č possibile ricostruire la strategia missionaria dei gesuiti, intesa come spazio del potere, individuandone nel contempo i limiti. Tali limiti si presentano come delle crepe che fanno emergere la tattica. Secondo Michel de Certeau la tattica, che scommette sul tempo, č assimilabile alla metis greca che non avendo un proprio spazio occupa quello altrui. Il "Libro de Ordenes" puň presen tarsi come uno strumento in grado di "sconvolgere il punto di vista" dello storico, permettendogli di porre nuove domande e di elaborare nuove riscritture.
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Morelli, Davide. "La battaglia di Pidna. Aspetti topografici e strategici." Klio 103, no. 1 (June 1, 2021): 97–132. http://dx.doi.org/10.1515/klio-2020-0304.

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Abstract:
Riassunto Sulla base di nuove considerazioni, si propone la ricostruzione della battaglia di Pidna (168 a.C.) sotto l’aspetto topografico, tattico e strategico. Il luogo dello scontro individuato da N.G.L. Hammond viene confermato, ma vi sono dettagli delle fonti che fanno pensare a una diversa disposizione delle truppe. La battaglia sembra essere stata accuratamente preparata dai Romani.
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Arvieux, C., F. Reche, P. Breil, and C. Létoublon. "Traumi della milza. Principi di tecnica e di tattica chirurgiche." EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale 15, no. 3 (January 2009): 1–18. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-0798(09)70455-3.

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Létoublon, C., J. Abba, and C. Arvieux. "Traumi chiusi del fegato. Principi di tecnica e di tattica chirurgiche." EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale 18, no. 4 (December 2012): 1–22. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-0798(12)62671-0.

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Létoublon, C., C. Julien, J. Abba, and C. Arvieux. "Traumi chiusi del fegato. Principi di tecnica e di tattica chirurgiche." EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale 26, no. 4 (November 2020): 1–19. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-0798(20)44288-3.

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Papadopoulos, Yannis. "DEMOCRAZIA E REFERENDUM." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no. 2 (August 1995): 197–226. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020002356x.

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Abstract:
Precisazioni concettualiGli strumenti referendari rappresentano un tentativo di conciliare i limiti posti dalle grandi dimensioni del corpo elettorale – che rendono impossibili vere e proprie assemblee popolari del tipoLandsgemeinde– e l'esigenza di una partecipazione diretta dei cittadini ai processi decisionali. Di questi strumenti analizzerò in questa sede i più «democratici», quelli cioè che sono il prodotto di spinte «dal basso», frutto di richieste promosse da un certo numero di elettori al di fuori di qualsiasi controllo da parte del potere politico. Non terrò conto, pertanto, né dei referendum obbligatori, imposti dalla costituzione (in generale nei casi in cui si tratta di modificarla o di consentire un parziale abbandono di sovranità), né di quelli organizzati a scopi tattici o di legittimazione, né,a fortiori, dei plebisciti a carattere personale.
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FORMISANO, Marco. "Strategie di autorizzazione. Enea Tattico e la tradizione letteraria dell’arte della guerra." Euphrosyne 37 (January 2009): 349–61. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.124650.

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Cerino, Badone Giovanni. "La cultura della guerra. Sapere teorico e sapere empirico nel mondo militare del XVII secolo." SOCIETÀ E STORIA, no. 136 (July 2012): 277–98. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-136002.

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Abstract:
Se percorriamo gli scaffali di una ideale biblioteca militare europea della prima metÀ del XVII secolo possiamo trovare numerosi testi legati al periodo classico. I trattati militari, sia quelli di "arte militare" che quelli dedicati alle armi, furono in realtÀ piů strumenti di propaganda che effettivi manuali di addestramento e preparazione per la guerra. Essi compongono una vastissima biblioteca ma in realtÀ sappiamo veramente poco di quanto gli ufficiali leggessero questi testi. I libri di tattica e storia militare potevano essere sia voluminosi messaggi cartacei, destinati a celebrare un esercito, che oggetti destinati al mercato dei collezionisti di libri, agli eruditi, quindi a di persone "non addette ai lavori". L'autore cerca quindi di dimostrare quanto l'esperienza dominasse la formazione del soldato del XVII secolo, divenendo in seguito la base della pianificazione strategica ed operativa delle guerre future. .
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Macey, Richard, Tanya Walsh, Philip Riley, Anne Marie Glenny, Helen V. Worthington, Lucy O'Malley, Janet E. Clarkson, and David Ricketts. "Esame visivo o visivo-tattile per la diagnosi di lesione cariosa dello smalto: una revisione Cochrane." Dental Cadmos 90, no. 05 (April 2022): 346. http://dx.doi.org/10.19256/d.cadmos.05.2022.05.

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Manuele, Gaetano Giovanni Daniele. "CE.NE.RI. urbane _ CEntro NEgoziale di RIgenerazioni urbane." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 208–25. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13415.

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Abstract:
CE.NE.RI. urbane è un progetto presentato al Creative living Lab, III edizione, del Mibact, che promuove una rigenerazione ‘dal basso’ del quartiere Librino di Catania, nella quale protagonista sia la componente degli adolescenti. Esso mira alla creazione di un laboratorio diffuso in cui si sviluppi la sperimentazione e che sia, come sottolinea del resto l’acronimo CE.NE.RI., un CEntro NEgoziale di Rigenerazione per la comunità locale. Nel laboratorio i ragazzi, e gli adulti, collaboreranno con esperti alla creazione e alla realizzazione di manufatti artistici e opere di street art che contribuiscano a rivitalizzare Librino. Attraverso la pratica del cosiddetto urbanismo tattico essi inoltre avranno la possibilità di mutare la spazialità, funzionalità e l’estetica di alcuni luoghi degradati che abitualmente frequentano. L’aspirazione è ridurre la marginalità di Librino creando luoghi vitali, di pregio artistico, di socialità e sentiti come propri dalla comunità locale.
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Fiorucci, Francesco. "Tra tecniche poliorcetiche ed esegesi filologica: considerazioni intorno a Enea Tattico, Poliorketika 32, 3 (e 3, 6)." Frankfurter elektronische Rundschau zur Altertumskunde, no. 37 (December 28, 2018): 6–20. http://dx.doi.org/10.21248/fera.37.254.

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Brodersen, Kai. "Appunti di tattica (De militari scientia). Testo critico, traduzione e commento di Immacolata Eramo. Prefazione di John Haldon." Gnomon 92, no. 8 (2020): 749–51. http://dx.doi.org/10.17104/0017-1417-2020-8-749.

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Curami, Andrea. "Tecnologia e modelli di armamento." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 261 (February 2011): 585–608. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261002.

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Abstract:
L'autore parte dalla confutazione della tesi secondo la quale la qualitŕ dell'armamento puň risultare il fattore decisivo per l'esito di un conflitto o anche semplicemente a livello tattico, sottolineando la complessitŕ dei fattori che determinano il risultato di un confronto militare. Di conseguenza prende in considerazione i molteplici elementi che condizionano l'efficacia di un'arma: dalla sua disponibilitŕ in quantitŕ sufficiente, che coinvolge l'apparato produttivo, all'adeguato supporto logistico, alla disponibilitŕ di personale addestrato per il suo impiego, alle condizioni contingenti di utilizzo. Successivamente esamina l'evoluzione degli armamenti destinati all'esercito e all'aeronautica italiana, tra gli anni trenta e il secondo conflitto mondiale, in rapporto alle realizzazioni dei principali paesi industriali. Se l'Italia alla vigilia del conflitto non aveva armamenti nettamente inferiori a quelli in dotazione alle altre forze armate, dopo il 1940 emergono l'incapacitŕ di adattamento alle mutevoli esigenze della guerra e l'assenza di innovazione, a sua volta riflesso di una piů generale mancata mobilitazione dell'industria nazionale in funzione della guerra. La disattenzione verso il progresso tecnologico risulta perciň elemento ben piů decisivo, rispetto alla spesso asserita mancanza di materie prime, nell'inferioritŕ degli armamenti italiani.
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Provero, Luigi. "Chi sono i testimoni del signore? Conflitti di potere y azione contadina, tra tattica giudiziaria e sistemi clientelari (secolo XIII)." Hispania 70, no. 235 (August 30, 2010): 391–408. http://dx.doi.org/10.3989/hispania.2010.v70.i235.321.

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Ward, Eilis. "Book Review: Spalpeens and Tattie Hokers: History and Folklore of the Irish Migratory Agricultural Workers in Ireland and Britain." Irish Journal of Sociology 1, no. 1 (May 1991): 150–52. http://dx.doi.org/10.1177/079160359100100113.

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Holmes, Heather. "Organising the Irish Migratory Potato Workers: The Efforts in the Early Twentieth Century." Rural History 11, no. 2 (October 2000): 207–29. http://dx.doi.org/10.1017/s0956793300002107.

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Abstract:
In the writing on institutional organisation and collective strike action among agricultural workers in Lowland Scotland during the early twentieth century until the outbreak of the Second World War, Richard Anthony has provided an extensive discussion on farm servants.2 However, in general, little attention has been given to casually employed workers. One such group, known as the Achill workers or the Irish ‘tattie howkers’, employed to harvest the potato crop in south-western and central Scotland, attempted to organise themselves and pursued collective strike action on a number of occasions. That group, which comprised some 1,500 to 2,000 workers, undertook strike action in 1907. That action was followed by intensive campaigns in 1918, 1919, 1920, 1921, and 1938; a further attempted strike was also reported in 1912. Much of their collective action was assisted by institutional support from unions which were already organising workers. But workers also attempted to organise themselves with the assistance of these existing unions in the years 1918 to 1921, 1925, 1926 and 1929, and to form their own union in 1909, 1910 and 1938. This paper will examine these attempts during this period.
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Swift, Roger. "Spalpeens and tattie hokers: history and folklore of the Irish migratory agricultural worker in Ireland and Britain. By Anne O’Dowd. Pp 441, maps. Dublin: Irish Academic Press. 1991. IR£35." Irish Historical Studies 29, no. 114 (November 1994): 264–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0021121400011706.

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Tuplin, C. J. "The Other Aeneas Again - Marco Bettalli (tr.): Enea Tattico, La difesa di una città assediata (Poliorketika). Introduzione, traduzione e commento. (Studi e testi di storia antica, 2.) Pp. xvi + 367. Pisa: ETS, 1990. Paper." Classical Review 43, no. 1 (April 1993): 26–27. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00285612.

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Joyce, Patrick. "Anne O'Dowd, Spalpeens and Tattie Hokers: History and Folklore of the Irish Migratory Agricultural Worker in Ireland and Britain, Dublin, Irish Academic Press, 1991, 456 pp. £35.00 hb. ISBN 0-7165-2450-3." Rural History 4, no. 2 (October 1993): 235–36. http://dx.doi.org/10.1017/s0956793300000388.

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Mucci, Clara, and Andrea Scalabrini. "Sé e altri nel sistema mente-cervello-corpo: verso un'organizzazione intersoggettiva del Sé." SETTING, no. 44 (March 2021): 79–116. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044004.

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Abstract:
Il concetto di Sé sta assumendo un interesse sempre maggiore nelle Neuroscienze. Parecchi autori hanno approfondito i correlati neurologici del Sé ed affermato che il Sé potrebbe svolgere un ruolo central nell'architettura neurale del cervello (Panksepp, 1998; Northoff e Bermpohl, 2004; Northoff e Panksepp, 2008); ad esempio, nel porre a confronto gli stimoli Sé-specifici e non Sé-specifici, essi hanno scoperto le modificazioni principali nella struttura corticale mediana (CMS) e in quella sub-corticale mediana (SCMS). Il concetto di Sé sembra costituire una predisposizione alle differenze individuali di comportamenti, cognizioni, emozioni, ecc., ossia del profilo di personalità del singolo. La posizione teorica secondo la quale la relazionalità interpersonale e le caratteristiche della definizione del Sé sono determinanti nei disturbi di personalità e nello sviluppo della personalità è stata fortemente influenzata dalla Teoria dell'Attaccamento (Fonagy & Luyten, 2009; Fonagy et al., 2010; Levy, 2005) e dalle formulazioni dell'approccio contemporaneo interpersonalista (Pincus, 2005). Teoria e ricerca in questo campo hanno affermato il ruolo delle relazioni primarie di accudimento nello sviluppo delle rappresentazioni di sé e degli altri, sia nello sviluppo normale sia in quello non lineare (Blatt, Auerbach e Levy, 1997). Questa concettualizzazione ha un alto grado di concordanza con più formulazioni psicoanalitiche che evidenziano come esperienze di accudimento relativamente soddisfacenti siano potenzialmente facilitanti lo sviluppo di un senso del Sé differenziato e coeso, la capacità di una relazionalità interpersonale progressivamente sempre più matura e la capacità di intimità (Blatt & Blass, 1996; Kernberg, 1975; Kohut, 1971). Intersoggettività e concetto di Sé sembrano strettamente in relazione tra loro. Noi ci volgiamo agli altri come a simili a noi, cioè come dotati di esperienze mentali e corporee (sentimenti, sensazioni simili alle nostre e diverse da quelle del mondo inanimate). Stiamo andando verso un nuovo modello, che può sviluppare un ponte tra le neuroscienze, le formulazioni della Psicoanalisi e la prassi clinica. Il concetto neuroscientifico relazional-costruttivistico di Sé e lo studio della Resting State Activity nei test di laboratorio possono illuminare l'importanza dell'inter-soggettività e della risonanza intenzionale (Gallese, Eagle, Migone, 2007) tra soggetti. Il nostro intento è di proporre le nostre scoperte empiriche sulla relazione tra Resting State Activity e prove sperimentali basate sul tatto (intenzione di toccare la mano umana animata versus la mano inanimata di un manichino), assodato che il tatto gode di uno statuto privilegiato nel rendere possibile l'attribuzione sociale di una personalità viva agli altri. I nostri risultati indicano che il nostro cervello, durante lo stato di riposo, sembra essere inevitabilmente relazionale, di default: esso è dotato dell'autocoscienza necessaria alla relazione con gli altri soggetti ma non con gli oggetti inanimati. Specificatamente, queste scoperte riguardano la corteccia somato-sensoriale, un'area-chiave del cervello implicata nell'empatia e nella sensazione tattile.
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Krenn, Kurt, and Le Thi Thu Huong. "Fluid characteristics from shallow magmatic environments: A contribution to danburite bearing Luc Yen pegmatites, northern Vietnam." VIETNAM JOURNAL OF EARTH SCIENCES 41, no. 1 (January 8, 2019): 1–9. http://dx.doi.org/10.15625/0866-7187/41/1/13541.

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Abstract:
Danburite as a member of the Luc Yen pegmatite mineral assemblage has been studied using fluid inclusion microthermometry and Raman spectroscopy. Data characterize well-preserved fluid inclusions which originate from primary large tubular inclusions as result of necking down. Same modifications underwent a second inclusion generation that evolved during healing of a later crack. Both generations of fluid inclusions show the same chemistry (H2O-CO2) characterizing 3-phase inclusions with additional solids (calcite, sassolite and danburite). Inclusions consist of pure CO2 and H2O with additional NaCl ± KCl comprising a salinity of about 4.5 mass%. Internal fluid inclusion pressures as well as bulk inclusion densities have been calculated using the fermi diad split method of pure CO2 at clathrate melting temperatures of the system and total homogenization temperatures, respectively. Mean internal pressures of ca. 4.5 MPa as well as a bulk density around 0.60 g/cm3 represent a low-dense fluid with XH2O~0.86 and XCO2~0.14 in composition that was present during formation of danburite. Data characterize danburite as a late stage crystallization member of the pegmatite in a shallow magmatic environment.ReferencesAnovitz L.M. and Grew, E.S., 1996. Mineralogy, petrology and geochemistry of boron: An introduction. In L.M. Anovitz and E.S. Grew, Eds., Boron: Mineralogy, Petrology, and Geochemistry, Reviews in Mineralogy, Vol. 33, Mineralogical Society of America, Washington DC, USA, 1–40.Bakker, R.J., 1997. Clathrates: computer programs to calculate fluid inclusion V–X properties using clathrate melting temperatures. Computer & Geosciences, 23, 1-18.Bakker R.J., Diamond L.W., 2000. Determination of the composition and molar volume of H2O–CO2 fluid inclusions by microthermometry. Geochimica et Cosmochimica Acta, 64, 1753-1764.Bodnar R.J., 1993. Revised equation and table for determining the freezing point depression of H2O-NaCl solutions. Geochimica et Cosmochimica Acta, 57, 683-684.Chauviré B., Rondeau B., Fritsch E., Ressigeac P., Devidal J.-L., 2015. Blue spinel from the Luc Yen District of Vietnam. Gems & Gemology, 51, 1, 2–17.Diamond L., 2003. Glossary: Terms and symbols used in fluid inclusion studies, In: Samson, I., Anderson, A., Marshall, D. (Eds.), Fluid Inclusions: Analysis and Interpretation. Mineralogical Association of Canada Short Course Series, 32, 365-374.Duan Z., Møller N., Weare J.H., 1996. A general equation of state for supercritical fluid mixtures and molecular dynamics simulation of mixture PVTX properties. Geochimica et Cosmochimica Acta, 60, 1209-1216.Davis D.W., Lowenstein T.K., Spencer R.J., 1990. Melting behavior of fluid inclusions in laboratory-grown halite crystals in the systems NaCl-H2O, NaCl-KCl-H2O, NaCl-MgC12-H2O, and NaCl-CaCl2-H2O. Geochimica et Cosmochimica Acta, 54, 591-601.Fall A., Tattrich B., Bodnar R.J., 2011. Combined microthermometric and Raman spectroscopic technique to determine the salinity of H2O-CO2-NaCl fluid inclusions based on clathrate melting. Geochimica et Cosmochimica Acta, 75, 951-964.Garnier V., Ohnenstetter D., Giuliani G., Maluski H., Deloule E., Phan Trong T., Pham Van L., Hoang Quang V., 2005. Age and significance of ruby bearing marble from the Red River shear zone, northern Vietnam. Canadian Mineralogist, 43(4), 1315-1329.Goldstein R.H., Reynolds T.J., 1994. Systematics of fluid inclusions in diagenetic minerals. SEPM Short Course, 31.Kurshakova L.D., 1982. Temperature regime and geochemical conditions of formation of danburite. International Geology Review 24, 3, 367–371.Roedder E. 1984. Fluid Inclusions. Reviews in Mineralogy, 12, 646.Tattitch B.C., Candela P.A., Piccoli P.M., Bodnar R.J., 2015. Copper partitioning between felsic melt and H2O-CO2 bearing saline fluids. Geochim.
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Kenefick, William. "Slee, Two Generations of Edinburgh Folk; MacDougall, ‘Hard work, ye ken’: Midlothian Women Farmworkers; MacDougall, Hoggie's Angels: Tattie Howkers Remember; MacDougall, Mungo Mackay and the Green Table; MacKenzie, A Mallaig Boyhood; MacLean, Your Father and I; Gray, Timber!; McVeigh, ‘Looking After the Bairns’: A Childhood in East Lothian." Scottish Historical Review 81, no. 1 (April 2002): 120–24. http://dx.doi.org/10.3366/shr.2002.81.1.120.

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Cirimwami, Ezéchiel Amani, and Pacifique Muhindo Magadju. "Prosecuting rape as war crime in the Democratic Republic of the Congo: lessons and challenges learned from military tribunals." Military Law and the Law of War Review 59, no. 1 (June 1, 2021): 44–70. http://dx.doi.org/10.4337/mllwr.2021.01.03.

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Abstract:
Several armed conflicts have marked the past two decades in the Democratic Republic of the Congo (DRC). As a result, the DRC is facing an unprecedented humanitarian disaster with the death of hundreds of thousands of people, the large-scale displacement of civilians and the rape of thousands of women, girls and men. These armed conflicts have led to the metamorphosis of the concept of ‘crime’ with the emergence of new forms of sexual violence, particularly the widespread sexual violence used by armed groups as a tactic of war. In response to this avalanche of sexual violence, the DRC has taken a series of legislative measures. It began with the ratification of the Statute of the International Criminal Court (Rome Statute) on 11 April 2002. This was followed by the promulgation of the Military Judicial Code and the Military Criminal Code on 18 November 2002 (MJC and MCC, respectively) criminalizing, inter alia, war crimes, crimes against humanity and genocide. In 2006, the Congolese legislator criminalized various forms of sexual crimes as defined by international law in the Military Penal Code. On 31 December 2015, the Congolese authorities promulgated Law No. 15/022, amending and supplementing the Military Penal Code, for the implementation of the Rome Statute. Through this Law, the legislator has included in the Congolese Ordinary Criminal Code rape and other sexual assaults constituting war crimes, and in some circumstances, crimes against humanity. In terms of prosecutions, around 40 cases of rape classified as war crimes and crimes against humanity have been tried by Congolese military courts, and a few other cases are being investigated. This article seeks to assess the progress made by the DRC in prosecuting rape as a war crime and the challenges to such prosecutions. La République démocratique du Congo (RDC) a été marquée par plusieurs conflits armés au cours des deux dernières décennies. Il en résulte que ce pays est confronté à une catastrophe humanitaire sans précédent avec la mort de centaines de milliers de personnes, le déplacement à grande échelle de civils et le viol de milliers de femmes, de filles et d'hommes. Ces conflits armés ont entraîné une métamorphose du concept de ‘crime’ avec l'émergence de nouvelles formes de violence sexuelle, notamment la violence sexuelle généralisée utilisée par les groupes armés comme tactique de guerre. En réponse à cette avalanche de violences sexuelles, la RDC a adopté une série de mesures législatives. La première fut la ratification du Statut de la Cour pénale internationale (Statut de Rome) le 11 avril 2002. Cette ratification fut suivie par la promulgation du Code judiciaire militaire et du Code pénal militaire le 18 novembre 2002 (respectivement le CMJ et le CCM) qui criminalisent, entre autres, les crimes de guerre, les crimes contre l'humanité et le génocide. En 2006, le législateur congolais a incriminé dans le Code pénal militaire diverses formes de crimes sexuels tels que définis par le droit international. Le 31 décembre 2015, les autorités congolaises ont promulgué la loi no 15/022, modifiant et complétant le Code pénal militaire, pour la mise en œuvre du Statut de Rome. A travers cette loi, le législateur a inclus dans le Code pénal ordinaire congolais les viols et autres agressions sexuelles constitutifs de crimes de guerre, et dans certaines circonstances, de crimes contre l'humanité. En termes de poursuites, une quarantaine de cas de viols qualifiés de crimes de guerre et de crimes contre l'humanité ont été jugés par les tribunaux militaires congolais, et quelques autres cas sont en cours d'instruction. Cet article vise à évaluer les progrès réalisés par la RDC en matière de poursuites pénales pour viol en tant que crime de guerre et les défis auxquels ces poursuites sont confrontées. Verschillende gewapende conflicten hebben de afgelopen twee decennia hun stempel gedrukt op de Democratische Republiek Congo (DRC). Als gevolg daarvan wordt de DRC geconfronteerd met een ongekende humanitaire ramp die gepaard gaat met de dood van honderdduizenden mensen, de grootschalige ontheemding van burgers en de verkrachting van duizenden vrouwen, meisjes en mannen. Die gewapende conflicten hebben geleid tot een metamorfose van het begrip ‘misdaad’ met de opkomst van nieuwe vormen van seksueel geweld, in het bijzonder het wijdverspreide seksuele geweld dat door gewapende groepen als oorlogstactiek wordt gebruikt. Als reactie op die lawine van seksueel geweld heeft de DRC een reeks wetgevende maatregelen genomen. Het begon met de ratificatie van het Statuut van het Internationaal Strafhof (Statuut van Rome) op 11 april 2002, gevolgd door de afkondiging van het militair gerechtelijk wetboek en het militair strafwetboek op 18 november 2002. Daarin worden onder meer oorlogsmisdaden, misdaden tegen de mensheid en genocide strafbaar gesteld. In 2006 heeft de Congolese wetgever verschillende vormen van seksuele misdrijven, zoals omschreven in het internationaal recht, strafbaar gesteld in het militair strafwetboek. Op 31 december 2015 hebben de Congolese autoriteiten wet nr. 15/022 tot wijziging en aanvulling van het militair strafwetboek uitgevaardigd, met het oog op de uitvoering van het Statuut van Rome. Met die wet heeft de wetgever verkrachting en andere vormen van seksueel geweld die te beschouwen zijn als oorlogsmisdaden, en in sommige omstandigheden misdaden tegen de mensheid, in het gewone Congolese Wetboek van Strafrecht opgenomen. Wat vervolging betreft, zijn ongeveer 40 gevallen van verkrachting die als oorlogsmisdaden en misdaden tegen de mensheid werden aangemerkt, door de Congolese militaire rechtbanken berecht, en enkele andere gevallen worden momenteel onderzocht. Deze studie heeft tot doel na te gaan welke vooruitgang de DRC heeft geboekt bij de vervolging van verkrachting als oorlogsmisdaad en voor welke uitdagingen dergelijke vervolgingen staan. Varios conflictos armados han dejado huella en las dos décadas pasadas en la República Democrática del Congo (RDC). A resultas de ello, la RDC se está enfrentando a un desastre humanitario sin precedentes con la muerte de cientos de miles de personas, desplazamiento de civiles a gran escala y la violación de miles de mujeres, niñas y hombres. Estos conflictos armados han llevado a la metamorfosis del concepto de ‘crimen’ con la aparición de nuevas formas de violencia sexual, en particular el uso generalizado de la violencia sexual por grupos armados como táctica de guerra. En respuesta a esta avalancha de violencia sexual, la RDC ha adoptado una serie de medidas legislativas. Todo comenzó con la ratificación del Estatuto de la Corte Penal Internacional (Estatuto de Roma) el 11 de abril de 2002. A esto siguió la promulgación del Código Judicial Militar y del Código Penal Militar el 18 de noviembre de 2002 (Código Judicial Militar y Código Penal Militar, respectivamente), penalizando, entre otros, los crímenes contra la humanidad y el genocidio. En 2006, el legislador congoleño introdujo en el Código Penal Militar varias modalidades de crimen sexual tal y como se definen en el Derecho Internacional. El 31 de diciembre de 2015, la autoridades congoleñas promulgaron la Ley Núm. 15/022, reformando y complementando el Código Penal Militar, con objeto de implementar el Estatuto de Roma. A través de esta ley, el legislador ha tipificado en el Código Penal Común la violación y otros ataques sexuales que constituyen crímenes de guerra y, en algunas circunstancias, crímenes contra la humanidad. En términos de procedimientos instruidos, cerca de 40 casos de violación tipificada como crímenes de guerra y crímenes contra la humanidad han sido tramitados por los tribunales militares congoleños, y varios casos más continúan siendo objeto de investigación. Este estudio busca valorar el progreso de la RDC en la persecución de la violación como crimen de guerra y los retos a los que se ha tenido que hacer frente en dicha tarea. Gli ultimi due decenni della Repubblica Democratica del Congo (RDC) sono stati segnati da diversi conflitti armati. Di conseguenza, la RDC sta affrontando un disastro umanitario senza precedenti con la morte di centinaia di migliaia di persone, lo sfollamento di civili su larga scala e lo stupro di migliaia di donne, ragazze e uomini. Questi conflitti armati hanno portato alla metamorfosi del concetto di ‘crimine’ con l'emergere di nuove forme di violenza sessuale, in particolare la diffusa violenza sessuale usata dai gruppi armati come tattica di guerra. In risposta a questa valanga di violenza sessuale, la RDC ha adottato una serie di misure legislative. È iniziato tutto con la ratifica dello Statuto della Corte penale internazionale (Statuto di Roma) l'11 aprile 2002. A ciò è seguita la promulgazione del Military Judicial Code and the Military Criminal Code il 18 novembre 2002 (rispet­tivamente Codice giudiziario militare e Codice penale militare), che hanno criminalizzato, tra l'altro, crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio. Nel 2006, il legislatore congolese ha definito come crimini varie forme di reati sessuali così come definito dal diritto internazionale nel Codice Penale Militare. Il 31 dicembre 2015 le autorità congolesi hanno promulgato la Legge n. 15/022, che modifica e integra il Codice Penale Militare, per l'attuazione dello Statuto di Roma. Attraverso questa legge, il legislatore ha incluso nel Codice penale Ordinario congolese lo stupro e altre aggressioni sessuali definiti crimini di guerra e, in alcune circostanze, crimini contro l'umanità. In termini di procedimenti penali, circa 40 casi di stupro classificati come crimini di guerra e crimini contro l'umanità sono stati processati dai tribunali militari congolesi e alcuni altri casi sono oggetto di indagine. Questo studio cerca di valutare i progressi compiuti dalla RDC nel perseguire lo stupro come crimine di guerra e l’impegno in tali procedimenti penali. Mehrere bewaffnete Konflikte haben die vergangenen zwei Jahrzehnte in der Demokratischen Republik Kongo (DRK) geprägt. Als Folge dessen steht die DRK vor einer beispiellosen humanitären Katastrophe mit dem Tod von Hunderttausenden von Menschen, der massiven Vertreibung von Zivilisten und der Vergewaltigung von Tausenden von Frauen, Mädchen und Männern. Diese bewaffneten Konflikte haben zu einer Metamorphose des Begriffs ‘Verbrechen’ mit dem Aufkommen neuer Formen sexueller Gewalt geführt, insbesondere der weit verbreiteten sexuellen Gewalt, die von bewaffneten Gruppen als Kriegstaktik eingesetzt wird. Als Reaktion auf diese Lawine sexueller Gewalt hat die DRK eine Reihe von gesetzlichen Maßnahmen ergriffen. Es begann mit der Ratifizierung des Statuts des Internationalen Strafgerichtshofs (Römisches Statut) am 11 April 2002. Es folgte die Verkündung des Militärgerichtsgesetzbuchs und des Militärstrafgesetzbuchs am 18. November 2002, die unter anderem Kriegsverbrechen, Verbrechen gegen die Menschlichkeit und Völkermord unter Strafe stellen. Im Jahr 2006 hat der kongolesische Gesetzgeber im Militärstrafgesetzbuch verschiedene Formen von Sexualverbrechen im Sinne des Völkerrechts unter Strafe gestellt. Am 31. Dezember 2015 haben die kongolesischen Behörden das Gesetz Nr. 15/022 zur Änderung und Ergänzung des Militärstrafgesetzbuchs im Hinblick auf die Umsetzung des Römischen Statuts verkündet. Mit diesem Gesetz hat der Gesetzgeber Vergewaltigung und andere sexuelle Übergriffe, die Kriegsverbrechen und unter gewissen Umständen auch Verbrechen gegen die Menschlichkeit darstellen, in das kongolesische ordentliche Strafgesetzbuch aufgenommen. Was die Strafverfolgung anbelangt, so wurden etwa 40 Fälle von Vergewaltigung, die als Kriegsverbrechen und Verbrechen gegen die Menschlichkeit eingestuft werden, von kongolesischen Militär­gerichten abgeurteilt, und einige weitere Fälle werden derzeit untersucht. Diese Studie versucht, die Fortschritte der DRK bei der strafrechtlichen Verfolgung von Vergewaltigung als Kriegsverbrechen und die Herausforderungen für solche Verfolgungen zu bewerten.
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Holmes, Andrew R., Ruth McManus, Brendan Bradshaw, Conor McNamara, Caitriona Clear, Peter Collins, Deirdre McMahon, et al. "Reviews: The Ulster Crisis, 1885–1921, Dublin, 1745–1922: Hospitals, Spectacle and Vice, Britain and Ireland, 1050–1530: Economy and Society, Castle Caldwell, County Fermanagh: Life on a West Ulster Estate, 1750–1800, on the Edge of the Pale: The Rise and Decline of an Anglo-Irish Community in County Meath, 1170–1530, the Planters of Luggacurran, County Laois: A Protestant Community, 1879–1927, Balrothery Poor Law Union, County Dublin, 1839–1851, Achill Island Tattie-Hokers in Scotland and the Kirkintilloch Tragedy, 1937, World War I and Nationalist Politics in County Louth, 1914–1920, the Liberty and Ormond Boys: Factional Riot in Eighteenth-Century Dublin, Kiltubrid, County Leitrim: Snapshots of a Rural Parish in the 1890s, the Murder of Thomas Douglas Bateson, County Monaghan, 1851, Sir Robert Gore Booth and his Landed Estate in County Sligo, 1814–1876: Land, Famine, Emigration and Politics, the MacGeough Bonds of the Argory: An Ulster Gentry Family, 1880–1950, Smithfield and the Parish of St Paul, Dublin, 1698–1750, the Murder of Thomas Douglas Bateson, County Monaghan, 1851, Sir Robert Gore Booth and his Landed Estate in County Sligo, 1814–1876: Land, Famine, Emigration and Politics, the MacGeough Bonds of the Argory: An Ulster Gentry Family, 1880–1950, Smithfield and the Parish of St Paul, Dublin, 1698–1750, Canting with Cauley: A Glossary of Travellers' Cant/Gammon, Representing the Troubles: Text and Images, 1970–2000, Representing the Troubles: Text and Images, 1970–2000, Our own Devices: National Symbols and Political Conflict in Twentieth-Century Ireland, County Longford and the Irish Revolution, 1910–1923, Industry, Trade and People in Ireland, 1650–1950: Essays in Honour of W. H. Crawford, Our Good Health: A History of Dublin's Water and Drainage, a Noontide Blazing: Brigid Lyons Thornton, Rebel, Soldier, Doctor, a Memoir, ‘A Town Tormented by the Sea’: Galway, 1790–1914, the Slow Failure: Population Decline and Independent Ireland, 1920–1973, the Irish Lottery, 1780–1801, Medieval Celtic Literature and Society, German-Speaking Exiles in Ireland, 1933–1945, the Nabob: A Tale of Ninety-Eight, Studies in Children's Literature, 1500–2000, Treasure Islands: Studies in Children's Literature, Limerick Boycott, 1904: Anti-Semitism in Ireland, Irish Rural Interiors in Art, the Politics of the Irish Civil War, the Cenél Conaill and the Donegal Kingdoms, AD 500–800, Long Bullets: A History of Road Bowling in Ireland, the Pastoral Role of the Roman Catholic Church in pre-Famine Ireland, 1750–1850, Patrick McAlister, Bishop of down and Connor, 1886–1895, Faith, Fraternity and Fighting: The Orange Order and Irish Migrants in Northern England, C. 1850–1920, the Irish Policeman, 1822–1922: A Life, James Connolly: ‘A Full Life’, James Larkin: Lion of the Fold, Community in Early Modern Ireland, the Irish College at Santiago de Compostela, 1605–1769, a ‘Manly Study’? Irish Women Historians, 1868–1949, Map-Making, Landscapes and Memory: A Geography of Colonial and Early Modern Ireland, C. 1530–1750, the Progress of Music, Ulster Presbyterians in the Atlantic World: Religion, Politics, and Identity." Irish Economic and Social History 34, no. 1 (December 2007): 88–162. http://dx.doi.org/10.7227/iesh.34.7.

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Mascio, Antonella, Cosimo Marco Scarcelli, and Martina D'Ariano. "Fra i banchi di... casa. Il punto di vista dei giovani sulla didattica a distanza nei giorni del lockdown. - Among the school desks… at home. The point of view of youths on distance learning during the lockdown." Media Education, January 30, 2023. http://dx.doi.org/10.36253/me-13877.

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Abstract:
La pandemia ha portato alla ridefinizione di alcune modalità tipiche della cultura scolastica, sia da parte degli insegnanti che da parte degli studenti. In questa situazione sono emerse nuove pratiche, nuovi modi di fare didattica e allo stesso tempo nuove forme di sottrazione – o ‘resistenza’ – da parte degli studenti che hanno prodotto forme ‘altre’ di cultura digitale, scolastica e universitaria. Obiettivo della ricerca che qui presentiamo è quello di indagare quanto – e soprattutto come - sono cambiate, rispetto al periodo precedente alla pandemia generata dal Covid 19, le routine degli studenti e delle studentesse della scuola di secondo grado e dell’università, considerando, in particolar modo, il ruolo dei media digitali all’interno di queste dinamiche. Il principale strumento utilizzato è stato l’intervista, somministrata a quaranta ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado e dell’università, residenti in differenti regioni d’Italia. Le interviste, raccolte insieme a un piccolo team di studentesse e studenti coinvolti nella ricerca, hanno fatto emergere come, grazie ai media digitali, durante i periodi di pandemia ragazze e ragazzi abbiano usato una serie di tattiche di resistenza e ri-significazione degli spazi domestici, al fine di rispondere a una situazione inedita e inaspettata. Abstract in inglese The pandemic brought to the re-definition of some of the typical modalities of the scholar culture, both from the educators’ and the students’ points of view. In this situation emerged some new practices, new ways of teaching, and at the same time new forms of subtraction – or “resistance” – from the students’ side, which created “unusual” forms of digital scholastic and academic culture. The aim of this research is to investigate how much – and in particular how – the daily routine of the second grade and university students changed, compared to the previous phase of Covid 19, evaluating in particular the role of digital media inside these dynamics. The main tool used has been the interview, hand out to forty boys and girls from secondary and university degree, leaving in different Italian regions. The interviews, collected thanks to the support of a team of students involved in the research, arose that thanks to digital media, during the pandemic periods, boys and girls used several strategies such as resistance and re-signification of domestic spaces, aiming at responding to a previously unknown and unexpected situation.
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Baldarelli, Maria-Gabriella, and Eleonora Cardillo. "Managerial Paths, Social Inclusion, and NBS in Tactile Cultural Products: Theory and Practice." Journal of Hospitality & Tourism Research, July 24, 2020, 109634802094444. http://dx.doi.org/10.1177/1096348020944440.

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Abstract:
The aim of the work1 is to outline the contribution to nature-based solutions (NBS) of managerial paths regarding processes of social inclusion of cultural institutions. The article addresses particular aspects of heritage accessibility with respect to the community of a territory, making it more sensitive to disadvantaged people with special needs. Considering social inclusion as an important social challenge of NBS, the article examines a case study, the Tattile Polo (Tactile Centre), in which accessibility to culture plays a preeminent role, transferring the historical and artistic value of cultural products to visually impaired and blind people. Empirical study assesses the degree of social inclusion of this institution where the NBS approach helps develop inclusive pathways and improve the perception of the reality of these disadvantaged participants. The research defines a possible accountability model through the definition of indicators to measure the inclusive aspects of managerial action as a relevant challenge of the NBS approach.
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