Academic literature on the topic 'Tattiche'

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Journal articles on the topic "Tattiche"

1

Fedi, Roberto. "Tattiche testuali." Quaderni d'italianistica 12, no. 2 (October 1, 1991): 285–90. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v12i2.10478.

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2

Mastalski, Janusz. "Genitori dei figli innamorati (tattiche educative)." Person and the Challenges. The Journal of Theology, Education, Canon Law and Social Studies Inspired by Pope John Paul II 2, no. 2 (October 1, 2012): 93. http://dx.doi.org/10.15633/pch.906.

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3

Bosisio, Matteo. "Antonio Cammelli: un pistoiese a Milano?" Cuadernos de Filología Italiana 28 (July 15, 2021): 225–48. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.71594.

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Abstract:
Il contributo studia la raccolta poetica di Antonio Cammelli (detto il Pistoia) e prova a stabilire i rapporti dello scrittore con Ludovico Moro e gli intellettuali milanesi. Dalla panoramica spicca una forte tensione letteraria e ideologica verso la signoria ludoviciana, un desiderio perspicuo di affermazione sociale e di pubblico consenso. Il corpus di Cammelli restituisce altresì la complessità delle dinamiche cortigiane e delinea una serie, talora spregiudicata e ambigua, di tattiche encomiastiche messe in campo per sostenere le manovre politiche e diplomatiche del Moro.
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4

Galdini, Rossana. "Esperienze di innovazione socio-spaziale: tattiche e strategie per la rigenerazione urbana." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 7–13. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128001.

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5

Di Meo, Silvia. "Boza e la presenza migrante. Avventura, combattimento e tattiche nell'attraversamento della Frontera Sur." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2022): 177–99. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-001010.

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Abstract:
L'articolo è il prodotto di un'indagine etnografica sviluppata sul territorio di confine della Frontera Sur, che separa l'Africa dall'Europa. L'etnografia è stata condotta sui due lati della frontiera, in Marocco e a Ceuta (Spagna), e ha riguardato l'osservazione e la partecipazione alla vita nei campi di sopravvivenza, di azione e di reclusione di un gruppo di migranti subsahariani in viaggio. Attraverso una metodologia etnografica di raccolta di storie di vita e di viaggio sono stati analizzati i discorsi e le pratiche elaborate dai migranti con lo scopo di pensare e agire lo spazio violento del confine: attraversamenti del muro frontaliero, superamento dei dispositivi di controllo e pratiche di vita negli spazi confinanti. I discorsi dei soggetti e il racconto comune dell'avventura migratoria hanno permesso di far emergere la presenza sociale e politica delle soggettività. Questa presenza è espressa dal grido Boza: categoria emica che permette ai migranti di significare l'agire dinamico, denso e mirato alla riuscita migratoria.
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6

Cattorini, Paolo Marino. "Quale patto per la scienza? Etica, sanità pubblica e comunicazione con i cittadini." Medicina e Morale 69, no. 4 (December 29, 2020): 453–69. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.851.

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Abstract:
I dilemmi etici relativi alle vaccinazioni e, più latamente, alla sanità pubblica non riguardano solo le tattiche comunicative tra operatori sanitari e cittadini, ma il più generale patto d’alleanza sancito tra scienza, politica e società, in merito alle priorità allocative e ai criteri decisionali. Quando un’agenzia scientifica espone pubblicamente la propria mission, dovrebbe chiarire: i) le ragioni dell’autonomia della scienza e gli ambiti in cui è invece necessaria una valutazione da parte di un comitato d’etica; ii) gli scopi della medicina, nel cui dominio vengono applicate le nuove scoperte di base; iii) i motivi della difficoltà comunicative tra scienza e società, difficoltà che vanno in parallelo a quelle riscontrate nella medicina clinica
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7

Bertoni, Angelo, and Ornella Zaza. "L'infrastruttura ferroviaria come attore territoriale: strategie e tattiche di riuso nella valle della Roya." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 47–58. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128005.

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Abstract:
I violenti temporali dell'ottobre 2020 hanno causato gravi danni al territorio della valle della Roya, una zona transfrontaliera di media montagna tra Francia e Italia. La linea ferroviaria Nizza-Ventimiglia-Breil-Cuneo, che attraversa questo territorio, è stata l'unica infrastruttura in grado di rispondere all'emergenza e ha riaperto il dibattito sul riuso delle stazioni ferroviarie, un importante patrimonio del XX secolo, oggi in gran parte abbandonato. L'articolo si propone di analizzare e mettere in prospettiva le esperienze di innovazione socio-spaziale che permettono all'infrastruttura ferroviaria di rivelarsi come una risorsa territoriale, capace di proporre nuove pratiche di vita in armonia con l'ambiente costruito e naturale.
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8

Barbois, S., C. Overs, J. Abba, C. Létoublon, and C. Arvieux. "Laparotomia “damage control” per il trattamento dei traumi addominali gravi. Principi di tecniche e tattiche chirurgiche." EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale 23, no. 3 (September 2017): 1–14. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-0798(17)86072-1.

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9

Bruzzese, Antonella, and Germana De Michelis. "Progettare la temporaneitŕ. Il workshop ‘Cittadella del riuso temporaneo'." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 59–64. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056005.

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Abstract:
Il contributo restituisce l'esperienza di un workshop realizzato per ripensare al riuso temporaneo di alcuni immobili e spazi aperti attraverso strategie e tattiche d'intervento temporaneo. Tre edifici in particolare sono stati oggetto di indagine: una palazzina per uffici, la ex Torre dei Modelli della Breda e il corpo di fabbrica dell'industria Vetrobalsamo a Sesto San Giovanni. L'esperienza, vissuta sul campo e all'interno di uno spazio riattivato temporaneamente, ha dato origine a spunti progettuali per possibili interventi da realizzare e riflessioni piů in generale legate al tema del riuso temporaneo come la differenza tra una temporaneitŕ ‘subita' e una temporaneitŕ ‘progettata', o ancora il tema della ‘reversibilitŕ' e della ‘flessibilitŕ' e dell'‘adeguamento'. I progetti elaborati dai gruppi di lavoro immaginano non solo soluzioni architettoniche possibili ed economicamente sostenibili, ma soprattutto modi d'uso praticabili e la possibilitŕ di appropriazione da parte di una domanda inevasa.
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10

Grillo, Paolo. "La resistenza delle città italiane agli assedi di Federico II di Svevia (1237-1250): tattiche, politiche, scelte identitarie." SOCIETÀ E STORIA, no. 157 (October 2017): 407–28. http://dx.doi.org/10.3280/ss2017-157001.

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Dissertations / Theses on the topic "Tattiche"

1

CHIARAMONTE, XENIA MANUELA. "LE TATTICHE DELL'ACCERCHIAMENTO. ETNOGRAFIA DELLA QUESTIONE CRIMINALE NO TAV." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/489481.

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Abstract:
Le tattiche dell’accerchiamento (The tactics of encircling) are those mechanisms through which a social conflict is criminalized. The term is borrowed from Michel Foucault’s concept of stratégie du pour tour, a process conducted by different agencies of control that consists of generating fear and constructing exemplar cases on the base of a commune dispositive: the defense of society. The work detects the micro-tactics of this strategy through an analysis of media discourse and an ethnography of the two major penal process against the opposition to the Turin-Lyon high-speed railway project (No Tav Movement). The main argument is that these tactics of encircling reveal a Positivistic legacy and a blend of that with the principle of the Reason of State. The counter-conducts to these tactics of encircling have been performed by the No Tav movement during the last 12 years to reaching the point of a resistance not only to a train but to an overall neoliberal governmentality, in which law mimes the market, is applied by a judicial field that functions as the manager of security and protection, and treats the population through an attempt of separating the good and the bad population.
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2

Zago, Dario <1994&gt. "Archibugi e Soldati, innovazioni e tattiche militari tra XVI e XVII secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16941.

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3

Pontieri, Enrico <1989&gt. "Piccole sovversioni quotidiane. Strategie di controllo del territorio e tattiche di resistenza in un quartiere popolare bolognese durante il fascismo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8566/1/Pontieri_Enrico_tesi.pdf.

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Abstract:
Incrociando le indicazioni teoriche e metodologiche provenienti dalla microstoria italiana con la nozione di strategie e tattiche concettualizzata da Michel de Certeau, il nucleo della tesi è dedicato alla vita in un quartiere popolare bolognese nel corso del regime fascista. Dopo una prima parte relativa alla storia urbana del quartiere Bolognina dalla sua ideazione sulla carta (1885) al primo dopoguerra, concentrata sulle strategie (formali o informali) che hanno ordinato lo spazio e il tempo delle classi subalterne lì abitanti, le restanti due parti sono interamente dedicate al ventennio fascista. Mettendo in luce i tentativi di seduzione ideologica e di ridefinizione del quartiere nel senso del decoro borghese, attuati dalle articolazioni locali del Partito Fascista, la tesi si occuperà in seguito di analizzare la presenza costante della violenza squadrista, le pratiche repressive delle forze dell'ordine, il ruolo di spie e delatori occasionali, le tattiche di resistenza informale ed individuale attuate dalla popolazione e, infine, l'organizzazione di base delle reti comuniste all'interno del rione, focalizzando particolarmente l'attenzione sul reclutamento dei giovani e il ruolo dei libri. Individuando i modi in cui si sono formati gli atteggiamenti nei confronti del fascismo, tramite un'indagine microstorica, la tesi vuole contribuire al dibattito circa l'effettiva utilità della categoria di consenso; analizzando, nell'ultima parte, le pratiche inerenti al reclutamento dei giovani da parte del Partito Comunista nel corso del regime fascista, vuole altresì gettare luce sui modi in cui le classi subalterne si sono avvicinate alla politica e ne hanno appreso le basi.
Mixing the methodological suggestions from the Italian Microhistory with the concepts of strategies and tactics conceived by Michel de Certeau, the thesis focuses on everyday life in a working-class neighbourhood of Bologna during the Fascist regime. After a first part concerning the urban history of the Bolognina neighbourhood from its first appearance in the local Urban Plan (1885) to the end of WWI, in which I will analyse in particular the strategies (formal or informal) that organized the space and the time of inhabitants, the thesis focuses on the Fascist ventennio. I will examine the attempts, made by the local Fascist organizations, to ideologically seduce the inhabitants and to redefine the neighbourhood's structure aiming to spread the value of respectability in it; I will later analyse the constant presence of Fascist violence, the repressive practices and the different actors involved in the Fascist political police, the role played by professional spies and occasional informants, the tactics of apolitical and individual resistance adopted by the inhabitants and, in the end, the communist networks arisen in the neighbourhood, focusing my attention on the enrollment of young people and the key-role of books. The thesis enter in the debate about the methodological usefulness of the category of consensus or consent, microhistorically investigating the ways in which the attitudes towards the Fascist regime have developed; furthermore, the thesis also analyse the ways in which working-class youngsters became interested in communism, during the Fascist era, and how they learned its fundamentals.
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4

REPELLINO, MARIA PAOLA. "Luoghi Creativi e Patrimonio Industriale nella Cina Contemporanea." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2016. http://hdl.handle.net/11583/2652236.

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Abstract:
L’oggetto di questo lavoro riguarda lo studio, a partire dai primi anni 2000, dei luoghi creativi emersi in Cina, come dinamica di valorizzazione economica, ambientale e sociale di alcune aree dismesse di carattere prevalentemente industriale, all’interno del tessuto urbano. In Occidente questo fenomeno si pone in un filone vivo di rinnovamento della città attraverso la trasformazione dei distretti industriali. Nel XIII Piano Quinquennale (2016-2020) la Cina ha avanzato una strategia di revisione del proprio sistema industriale teso a migliorare l’uso delle risorse fisiche e sociali ed a puntare a una crescita più inclusiva e sostenibile, cosicché il tema della ristrutturazione industriale, connesso alla rigenerazione urbana, è diventato una questione di forte attualità. Nella complessità del cambiamento cinese, accanto alle molte pratiche di pianificazione autoritaria, si sono affiancate esperienze di progetto urbano più sensibili ai luoghi specifici e alla valorizzazione della memoria fisica. Mentre in Occidente, questa attitudine “dialogica” del progetto si fonda su una tradizione lunga trent’anni, in Cina sta emergendo, soltanto di recente, una nuova attenzione al patrimonio urbano nel suo complesso e non più unicamente rivolta ai monumenti storici ritenuti significativi. Lo studio dello stato attuale e delle potenzialità delle danwei, o “unità di lavoro”, sebbene richiami una stagione urbana spesso dimenticata, permette di analizzare il ruolo che l’eredità industriale maoista può assumere nel rinnovamento della città contemporanea cinese. Le danwei industriali si rivelano il teatro privilegiato dei luoghi creativi, dove si sperimenta il cambiamento culturale della città contemporanea cinese. Si scopre come il valore dei luoghi creativi non risieda solo nel potenziale di sviluppo economico di queste aree, ma nel loro valore intrinseco, come dispositivo innovativo per la conservazione e la promozione del patrimonio fisico e culturale. La riqualificazione delle aree produttive dismesse, ma recuperate attraverso la tutela e il riuso degli spazi industriali, indica la via per una trasformazione incrementale della città, che contrasta con un tipo di urbanizzazione realizzata occupando ampie parti esistenti di tessuto urbano. Questi luoghi diventano strumenti per il cambiamento culturale della città, in quasi totale autonomia rispetto alla pianificazione convenzionale urbana cinese. Tali sperimentazioni introducono nuove tipologie spaziali e pratiche urbane, che si configurano potenzialmente come luoghi di resistenza e di pianificazione negoziata. L’anatomia del cambiamento suggerisce come il carattere tecnocratico della pianificazione cinese sia mutato di fronte alle recenti sfide poste dalla città contemporanea. Dato il prototipo della reinvenzione dell’area 798 in maniera inattesa, il lavoro di ricerca si concentra su quelle trasformazioni stimolate dal XI Piano Quinquennale del 2006. Il fenomeno viene approfondito nell’area di Pechino, Shanghai e del Pear River Delta con uno sguardo rivolto ai territori più interni della Cina, lungo l’asse di sviluppo della nuova urbanizzazione, individuato nella strategia “One Belt One Road” del XIII Piano Quinquennale. In questa prospettiva la tesi sostiene l’ipotesi che lo sviluppo dei luoghi creativi non favorisca solo una riqualificazione delle aree industriali dismesse, ma assuma un ruolo decisivo all’interno di processi più vasti di trasformazione urbana, dai quali emergono nuovi meccanismi di governance urbana. La pura conservazione e il riuso adattativo del patrimonio fisico si rivelano spesso una tattica efficace per innescare processi di valorizzazione immobiliare, di sviluppo economico, di esaltazione di un’idea di patrimonio spesso promozionale e politica, oltre a produrre modelli innovativi per flessibilità d’uso e distribuzione, utili a nuovi interventi di rigenerazione urbana. La prima operazione è stata quella di smontare gli stereotipi e le semplificazioni nate attorno all’affermazione in Occidente di pochi casi celebri (come 798 di Pechino o M50 a Shanghai), per poi rimontare un quadro interpretativo attraverso l’individuazione di alcune tattiche di trasformazione, ricorrenti sulla base di un più ampio panorama di casi di studio. Lo sviluppo postindustriale dei siti produttivi non comporta solo un semplice cambiamento di funzione, un miglioramento delle infrastrutture e un aumento della rendita fondiaria, ma diventa un laboratorio per progettare nuovi modi di costruire lo sviluppo urbano, in cui intervengono una pluralità di attori. Lo studio delle tattiche di ristrutturazione dei siti urbani conduce anche a una riflessione sulla negoziazione di questi spazi: quali sono gli attori e i principali responsabili delle decisioni adottate, come sono disciplinate le relazioni tra i diversi stakeholders, quali sono gli obiettivi perseguiti, le motivazioni e i modi attraverso i quali vengono intrapresi nuovi percorsi urbani. Sebbene il rapido sviluppo delle città cinesi sia spesso descritto come un processo difficile da cogliere appieno, sia dagli stessi abitanti sia da osservatori esterni alla città; recentemente, un numero crescente di scritti e di analisi visive ha iniziato a sostenere l’idea che alcuni degli aspetti più rilevanti delle città asiatiche possano essere meglio afferrati osservandole dall’interno. L’approccio della ricerca si fonda sull’idea che piccole tracce permettano di comprendere più ampie trasformazioni culturali e sociali. Questa nuova prospettiva apre all’opportunità di “raccontare” e quindi “documentare” luoghi, progetti e processi nell’ottica del cambiamento. Tuttavia, questa operazione non è scontata in un contesto urbano che si trasforma non solo nei tratti fisici, ma anche nelle consuetudini e nei modi di raggiungere accordi e risultati. “Documentare” la città non consiste solo in un’analisi propedeutica, ma dichiara una precisa intenzione progettuale: descrivere una città stratificata, registrarne la complessità per favorire una pianificazione ricca e consapevole. La scelta di osservare la trasformazione di ex danwei industriali in luoghi creativi all’interno della città contemporanea, risulta particolarmente adatta per conseguire questo obiettivo. Il ritmo con cui la Cina sta cambiando è più veloce rispetto al tempo normalmente necessario per svolgere una ricerca urbana, in grado di restituire la pluralità e la complessità della trasformazione urbana. Una pluralità che deriva dalla molteplicità di attori coinvolti nel processo e portatori di interessi diversi, che, a loro volta, producono un’eterogeneità di documenti conformi alle loro esigenze. L’osservazione della città dall’interno si scontra anche con la difficoltà nell’accesso diretto alle fonti e nel confronto con le complesse procedure reali, quando si tenta di documentare contesti fisici. Tutto ciò rende la città difficile e richiede un approccio lento e paziente dell’osservatore non cinese. La tesi trasforma i limiti dell’attività di ricerca nel contesto cinese in un’occasione per un ripensamento della questione metodologica, attraverso esplorazione di una metodologia quali-quantitativa, che incrocia diversi tipi di fonti e tecniche di osservazione. Nelle “storie di patrimonio” si sperimenta l’ibridazione di differenti metodi: l’analisi dei dati, la ricerca sul campo e il confronto storico-critico; molteplici punti di vista: dall’interno e dall’esterno e diversi strumenti: disegni, diagrammi, fotografie e testi. Sebbene sia importante osservare le città da più vaste prospettive geografiche, economiche e politiche, l’attività di ricerca testa l’efficacia dello studio dei luoghi dall’interno, attraverso il ridimensionando della scala, il riconoscimento delle esperienze urbane specifiche, seguendo il consolidarsi o il dissolversi delle comunità. La tesi rivela come tale metodo possa essere utile al fine di costruire una visione più penetrante e sfumata delle trasformazioni cinesi.
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5

Walther, Claudia Maria <1973&gt. "Riflessione sul senso tattile nell'arte contemporanea." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/565.

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6

Leonessi, Marco. "Ottimizzazione tattica di sale operatorie e degenza post-operatoria." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Negli ultimi anni si sta assistendo sempre di più all’avvicinamento dell’ingegneria gestionale all’ambito sanitario. La sanità è un mondo complesso che offre molte opportunità di miglioramento. Un esempio di questo connubio è la realizzazione di un modello matematico in grado di stabilire la pianificazione mensile delle sale operatorie di un ospedale in base alla lista d’attesa. Un simile strumento può risultare molto utile in ambito decisionale per la riduzione dei tempi d’attesa dei pazienti. Si è partiti da un modello matematico sviluppato in tesi precedenti che tiene in considerazione una serie di risorse fisiche, umane e temporali, ma che non considera una risorsa fisica molto importante: il posto letto per la degenza del paziente. L’obiettivo principale di questo elaborato è quello di estendere il modello matematico in modo tale che possa considerare anche il numero di posti letto a disposizione per ciascuna specialità chirurgica dell’ospedale. L’obiettivo secondario è l’applicazione del modello al caso reale di un importante ospedale bolognese. Nel capitolo 1 si descrive in breve il funzionamento del SSN, il modo in cui il problema della gestione delle sale operatorie è stato suddiviso e il percorso clinico del paziente. Nel capitolo 2 viene descritto in dettaglio il modello matematico originale, il database reso disponibile da un ospedale romagnolo e il software utilizzato per la risoluzione del modello. Nel capitolo 3 si sviluppa il modello matematico esteso ai vincoli sui posti letto. Nel capitolo 4 si riportano e si confrontano i risultati dei test eseguiti su istanze realistiche fornite dall’ospedale romagnolo. Nel capitolo 5 si propone una modifica della F.O. del modello di partenza in modo che vengano rispettate le diverse priorità legate agli interventi. Nel capitolo 6 si descrivono i passaggi effettuati per la raccolta dei dati necessari all’applicazione del modello al caso dell’ospedale bolognese e di seguito si riportano i risultati ottenuti.
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7

Bonoli, Federica. "Feedback tattile in un sistema di predizione cross-modale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La percezione tattile fornisce informazioni percettibili sui materiali e sulle proprietà di un oggetto, come durezza, temperatura, contorno, attraverso il contatto fisico, consentendo all'uomo di vivere, interagire e rispondere al mondo esterno. Il feedback tattile rappresenta quindi una caratteristica fondamentale che i ricercatori da anni tentano di replicare all'interno dei dispositivi ed è proprio su questo che si basa il lavoro qui presentato: la riproduzione del feedback tattile in un sistema di predizione cross-modale visuo-tattile. In particolare, viene descritta la tecnologia recentemente presentata al MIT di Boston in grado di predire immagini visive realistiche da input tattili e viceversa. Ciò è reso possibile grazie all'utilizzo del modello delle GANs (reti generative antagoniste), addestrate mediante un dataset creato dai ricercatori stessi e che consiste in un set di 3 milioni di accoppiamenti tra immagini visive e tattili. L’immagine tattile di input viene trasformata in un’immagine visiva, la quale viene confrontata con l’immagine visiva corrispondente presente nel dataset per verificare che la predizione sia stata effettuata in maniera corretta (lo stesso procedimento viene attuato nel compito di predizione visione → tocco). Una tecnologia ancora agli inizi, ma con diversi campi applicativi concentrati nell'ambito della robotica e che promette in futuro di portare alla realizzazione di sistemi sempre più autonomi e dotati di una sensibilità sempre più vicina a quella dell’uomo.
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8

Cortesi, Elisa. "Mezzi semiotici di rappresentazione tattile per l'apprendimento della geometria dei poliedri." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1267/.

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9

Baroncini, Giada <1989&gt. "Sordocecità congenita e lingua dei segni tattile. Il percorso di Nicole." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8420.

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Abstract:
La sordocecità è una condizione che combina, con gradi diversi, deficit uditivo e visivo; può manifestarsi all'interno di quadri clinici estremamente diversi, talvolta in concomitanza con disabilità motorie, cognitive e/o neurologiche, ed essere determinata da fattori di varia natura. Chi è affetto da sordocecità conduce una vita complessa, con importanti difficoltà nella sfera comunicativa. In questa tesi si offre una panoramica dei diversi sistemi di comunicazione utilizzati dalle persone sordocieche in base alle loro caratteristiche specifiche come il metodo Malossi, il Braille, il Tadoma, la lingua dei segni visiva adattata e- tattile. Il fulcro del lavoro è rappresentato dalla storia di Nicole, sordocieca congenita nata prematura alla 25esima settimana. Il suo percorso viene presentato focalizzandosi sulle diverse modalità comunicative che la ragazza, oggi diciannovenne, ha adottato nel corso degli anni per interagire con l'ambiente circostante: dalla comunicazione oggettuale e comportamentale alla LIS tattile. Vedremo come si struttura la comunicazione con Nicole nei vari contesti della sua vita: a casa, a scuola, al centro diurno che abitualmente frequenta. Il caso di Nicole, nella sua unicità, dimostra come la LIS tattile possa essere impiegata per la comunicazione anche in casi di sordocecità congenita e come questo possa migliorare significativamente le interazioni della persona sordocieca con chi vive a contatto con essa.
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10

Gentile, Gloria. "Analisi di Sensitività di una Rete neurale per l’interazione visuo-tattile bilaterale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
L'argomento sviluppato nel presente elaborato di tesi è incentrato sull'analisi della correlazione tra le rappresentazioni delle mappe visive e tattili delle due mani e l’impatto di un’esperienza multisensoriale sulle percezioni tattili. In particolare, sono stati valutati gli effetti sui risultati forniti da un modello matematico, precedentemente sviluppato, in grado di riprodurre il comportamento delle reti neurali coinvolte, indotti da modifiche nei valori dei suoi parametri. E’ stato valutato il ruolo che i diversi meccanismi implementati nella rete giocano nella capacità di simulare le abilità percettive tattili di differenti soggetti. I risultati sono stati confrontati con i dati ottenuti sperimentalmente dal professor Yau e colleghi, della Baylor University, in esperimenti durante i quali ai soggetti veniva chiesto di riportare le sensazioni tattili percepite su entrambe le mani, in risposta a diverse stimolazioni visuo-tattili. I valori dei parametri sono stati manipolati ed elaborati tramite il software Matlab, con il quale sono state compiute le diverse simulazioni che comprendono varie condizioni e combinazioni di stimoli visivi e tattili. E' stata variata l’ampiezza degli stimoli visivi per identificare l’efficacia degli stimoli da usare e poi sono state modificate le forze di connessione nelle sinapsi che collegano le varie aree della rete neurale. Infine sono stati fatti variare i parametri degli elementi neurali che simulano l’area destra in maniera tale da riprodurre le risposte dei pazienti che presentano estinzione tattile sinistra. In questo modo è stata evidenziata la correlazione tra una diminuzione nella percezione tattile su entrambe le mani e la variazione delle connessioni tra i due emisferi e dell’attività inibitoria e si evince l’importanza delle connessioni feedforward nella variazione della percezione tattile unilaterale, dovuta al rafforzamento o alla diminuzione dell’attività delle aree multimodali.
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Books on the topic "Tattiche"

1

Tattiche di mitopoiesi: Guida impossibile al Luther Blissett Project. Genova: ECIG, 2013.

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2

Così lontano, così vicino: Tattiche mediali per abitare lo spazio. Verona: Ombre corte, 2010.

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3

Pittèri, Daniele. L'intensità e la distrazione: Industrie, creatività e tattiche nella comunicazione. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2006.

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4

Gualtieri, Alessandro. L'aviazione della Grande Guerra: Cavalieri, tattiche e tecnologia nei cieli d'Europa. Fidenza (Parma): Mattioli 1885, 2015.

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5

Lombardi, Andrea. Cannoni d'assalto... avanti!: Storia, uomini, uniformi e tattiche della Sturmartillerie, 1935-1945. Genova: Effepi, 2004.

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6

La critica in una stanza: Cospirazione, guerriglia, strategia e tattiche dell'immagine nell'arte. Rome]: Fermenti, 2020.

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7

Todaro, Giovanni. Macchine d'assedio medievali: Le tecniche, le tattiche e gli strumenti di assedio. Latina: Penne & papiri, 2003.

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8

Sport: Il libro completo : gli sport, le regole, le tattiche, le tecniche. 3rd ed. Novara: De Agostini, 2011.

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9

Accademia d'Ungheria (Rome, Italy) Istituto Balassi, ed. La Chiesa cattolica dell'Europa centro-orientale di fronte al comunismo: Atteggiamenti, strategie, tattiche. Roma: Viella, 2013.

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10

Gianfranco, Cavaglià, ed. Flessibile come di pietra: Tattiche di sopravvivenza e pratiche di costruzione nei villaggi montani. Torino: Celid, 2008.

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Book chapters on the topic "Tattiche"

1

Leveratto, Jacopo. "La dimensione progettuale delle tattiche di urbanizzazione." In Un quartiere mondo, 155–58. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv360nqrk.25.

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2

"The Tattie-Liftin’." In Travellers' Songs from England and Scotland, 326–28. Routledge, 2015. http://dx.doi.org/10.4324/9781315645520-117.

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Cavalieri, Federico, Marianna Rotilio, and Pierluigi De Berardinis. "Toward an Inclusive and Independent Fruition of Architecture: The Use of Scale Models and Augmented Reality." In Studies in Health Technology and Informatics. IOS Press, 2022. http://dx.doi.org/10.3233/shti220864.

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Abstract:
While there are many places in Italy that cater to the population with low vision or who is blind, for example the “Museo Tattile Statale Omero” in Ancona, the remarks made by the Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (U.I.C.I) of Bologna on the issue state that “the issues produced by perceptual barriers, inherent in visual disabilities, do not find adequate answers in the current accessibility regulations”. To integrate the accessibility of museums and other cultural services, considered by UNESCO as a fundamental human right that must be granted to people with disabilities (article 30, Convention on the Rights of Persons with Disabilities) the authors present a design, in its early stages, of a system that aims to make the fruition of scale models independent for users with low vision or who are blind. Said system aims to integrate some sort of augmented reality to haptic perception by reproducing sound cues to help users with disabilities navigate a single, or a series of models without any outside aid. The system is based on the deployment of technological plinths to support the scale models. This approach is well fit for retrofitting existing scale models while integrating the navigation system in an effective fashion. The activation of the plinths will be triggered using a smartphone app (either using NFC or Bluetooth) and will reproduce a set routine to guide the user in the haptic exploration of the models. On the outer rim of the plinths a series of triggers and devices will be placed for the user to interact, while leaving some space between the elements to house details at a larger scale or braille plaques. The triggers will be distinguished by their shape, a proud start trigger and a recessed end trigger; the interface is completed by an array of 8 speakers (one each 45°) with the possibility of ulterior sound emitting elements embodied in new models. The current design also defines the properties of the material that will be used in the prototyping phase by excluding rough surfaces that could introduce haptic noise and suggesting the use of thermoplastic polymers or stabilized wood over metals (since a metallic surface could be problematic in exterior installations due to its high thermal conductivity). The concurrent deployment of multiple plinths will consent the independent navigation and queuing of users in a contained exhibit by triggering a positional sound to guide them, while in urban context the app will have to be integrated with systems that implemented detailed voice guidance such as google maps. The paper ends by describing the future prototyping stages the system is expected to go through to fine tune the preliminary design.
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Conference papers on the topic "Tattiche"

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Nan, Emanuela. "Rinaturactivazione: nuove strategie di sviluppo sostenibile dai centri storici mediterranei: Genova città-laboratorio." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7984.

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Abstract:
I territori sono oggi utilizzati come un “menu” all’interno del quale ci si sposta sempre più liberamente secondo le proprie necessità. Le città, già da tempo, hanno assunto l’accezione di sistemi integrati, apparendo sempre più simili a una miscellanea, composita e variabile, alla cui definizione concorrono molteplici dispositivi e la cui comprensione e gestione operativa sembra trovarsi non più nella perimetrazione di registri e contesti formali, ma nell’individuazione di regole e tattiche capaci di guidare e prevedere gli esiti e le evoluzioni delle differenti dinamiche e vocazioni. In questo progressivo evolversi delle realtà urbane, i centri storici, in particolare quelli dell’area mediterranea, storicamente, fortemente strutturati, iper-stratificati e densi, risultano inadeguati a rispondere alle nuove necessità della vita odierna Fondamentale, in questo senso, diviene, dunque, individuare e riconoscere un nuovo criterio e metodo per la gestione di questi contesti, mirato, non a stravolgerli o snaturarli in nome del progresso, ma, al contrario, a riattivarli nuovamente come nodi propulsivi a partire dalla riscoperta di valenze e funzioni intrinseche alla loro storica dimensione e natura, sulla base una logica sostanzialmente rinnovativo-reinterpretativo. Genova, si propone come un fantastico laboratorio per l’individuazione di strategie e azioni mirate a tracciarne nuovi sviluppi futuribili rispondenti alle odierne logiche attive di sostenibilità, avanzamento e interconnessione locale e globale. The territories are now used as a "menu", where people move more freely according to their own needs . The city , for some time , have taken on the meaning of integrated systems , appearing more like a miscellany definition of which contribute to multiple devices and whose understanding and operational management appears to be no longer in the delimitation of records and formal, but in ' identification of rules and tactics capable of guiding and predicting possible outcomes and the evolution of the different dynamics and vocations. This gradual development of urban , historic centers , particularly those of the Mediterranean , historically , highly structured , hyper - layered and dense , are inadequate to meet the new needs of today's life . Fundamental , in this sense , becomes, therefore , to identify and recognize a new criterion and method for the management of these contexts , focused, not distorting them or altering them in the name of progress , but , on the contrary , to reactivate them again as dynamic hubs from the rediscovery of values and functions intrinsic to its historical dimension and nature , based on a logic substantially renewal and reinterpretation. Genoa is a fantastic laboratory for the identification of strategies and actions to trace new developments futuristic responding to today's active logical sustainability, progress and interconnecting local and global.
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