Academic literature on the topic 'Sviluppo professiona'

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Journal articles on the topic "Sviluppo professiona"

1

De Maria, Francesco. "L'Operatore dello Sviluppo Umano nella cooperazione internazionale: dimensione formativa, ruolo professionale e competenze educative." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 129–55. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112009.

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Abstract:
Il lavoro sviluppa una riflessione sul ruolo dei professionisti dell'educazione nella cooperazione internazionale, tentando di coniugare l'area dello Sviluppo Umano con quella della Formazione. Ci si muove su un terreno impervio dove in entrambi i casi la regolamentazione normativa, gli sbocchi occupazionali della formazione universitaria, il mercato del lavoro e le figure professionali presentano alcune criticità. Il campo della solidarietà internazionale esprime un bisogno di professionalizzazione delle proprie risorse umane; la dimensione formativa emerge come una categoria implicita e trasversale alle azioni di sviluppo che non può essere oggetto di interesse esclusivo di progetti realizzati in ambito educativo. Il contri-buto coglie queste sfide e, muovendosi da un'area disciplinare all'altra, cerca di definire i processi lavorativi, le aree di attività e le competenze educative dell'Operatore dello Sviluppo Umano, dunque del Professionista dell'Educazione che ricopre questo ruolo.
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2

Cornacchia, Matteo, Gina Chianese, and Elisabetta Madriz. "Il piano di sviluppo personale: strumento-processo di orientamento e prefigurazione professionale." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 37–48. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11491.

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Abstract:
Nell'ambito del progetto SUPER, l'Unità di Trieste, in linea con l'obiettivo generale di "strutturare un sistema di orientamento al lavoro e tutorato", ha sviluppato e realizzato un Personal Development Plan – Piano di Sviluppo Individuale (PDP), uno strumento-processo di accompagnamento rivolto agli studenti del corso di studio in Scienze dell'educazione (L-19) per la progettazione, il monitoraggio e la valutazione dei propri percorsi di sviluppo professionale attraverso l'utilizzo in contesto di pratiche narrativo-riflessive. Il PDP si configura quale misura di accompagnamento e orientamento narrativo per gli studenti in un momento di definizione della propria identità personale e professionale secondo il paradigma dell'Emerging Adulthood; risponde altresì alla necessità di promuovere il loro successo universitario e professionale e di sostenerli nel processo di prefigurazione e costruzione di una professionalità "riflessiva".Dal punto di vista tecnico, il PDP è sostenuto dal software Mahara per consentire la realizzazione di uno strumento-processo paperless, condivisibile (con tutor di tirocinio, tutor aziendali e altri studenti), capace di supportare diverse forme di prove autentiche (filmati, foto, progetti, …) relative alla traduzione in contesto dello sviluppo di abilità e competenze chiave che caratterizzano il profilo professionale dell'educatore socio-pedagogico e che funga – altresì – anche da repository delle proprie buone pratiche professionali.
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Bracci, Francesca. "Creativity and educational practices. Towards a model of development of critical and creative skills." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 217–28. http://dx.doi.org/10.36253/form-12955.

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Abstract:
This article proposes a reflection on the development of an educational model to promote creative thinking skills specifically addressed to students who are preparing for teaching professions. The reasons underlying this interest are related to recognizing: (1) creativity, also in light of the development of technologies, as one of the most requested and rewarded skills compared to the professional scenarios that are taking shape; (2) the centrality that future professionals working in school institutions have in forming global citizens who are able to move in a world that is constantly changing, helping to make it more inclusive, socially cohesive, sustainable and productive. A practice-based, cultural, and distributed perspective is adopted to the study of creativity that assumes it both as a social, cultural and contextualized process and as a set of skills implemented through discursive and collaborative constructions of tasks, solutions and innovations within daily interactions. Creatività e professioni educative. Verso un modello di sviluppo di competenze di pensiero critico e creativo. L’articolo propone una riflessione sullo sviluppo di un modello didattico per promuovere competenze di pensiero creativo specificatamente indirizzato a studenti e studentesse che si preparano alle professioni educative e di insegnamento, iscritti cioè a CdS L-19, LM-85, LM-57, LM-85 bis. Le ragioni sottese a questo interesse sono riconducibili al riconoscere: (1) la creatività, anche alla luce dello sviluppo delle tecnologie, come una delle abilità più richieste e premiate rispetto agli scenari professionali che si vanno configurando; (2) la centralità che futuri professionisti/e operanti nelle istituzioni educative e scolastiche hanno nel formare cittadini/e globali che siano capaci di muoversi in un mondo che cambia continuamente, contribuendo a renderlo più inclusivo, socialmente coeso, sostenibile e produttivo. È adottata una prospettiva practice-based, culturale e distribuita allo studio della creatività che la assume sia come processo sociale, culturale e contestualizzato sia come set di competenze messe in atto attraverso costruzioni discorsive e collaborative di compiti, soluzioni e innovazioni all’interno delle interazioni quotidiane.
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4

Simona Baggiani. "Lo sviluppo professionale degli insegnanti in Europa. Modelli, partecipazione, status e pianificazione a livello scolastico." IUL Research 3, no. 5 (June 20, 2022): 357–72. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.274.

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Abstract:
La crisi provocata dalla pandemia rappresenta una sfida senza precedenti per le comunità educative chiamate a dare una notevole prova di impegno, creatività e collaborazione tra pari per garantire la continuità dell’apprendimento e fornire a tutti gli studenti un’istruzione di qualità. Per affrontare tale sfida è necessario investire nella formazione degli insegnanti, affinché sviluppino competenze sempre più in linea con l’attuale contesto. Questo contributo tratterà più specificamente il tema dello sviluppo professionale continuo degli insegnanti in Europa, basandosi sull’analisi dei dati Eurydice 2020 e TALIS 2018. Si passeranno in rassegna modelli e partecipazione degli insegnanti allo sviluppo professionale, evidenziandone anche lo status nella normativa centrale e la sua pianificazione a livello scolastico.
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Di Trani, Michela, Norma De Piccoli, Erika Borella, and Marco Guicciardi. "Transdisciplinarità e formazione: un'opportunità di sviluppo per la professione psicologica, anche nell'ambito della Salute." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (February 2022): 7–14. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-001002.

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Abstract:
Il presente lavoro affronta il tema della transdisciplinarità nella formazione specialistica, con particolare attenzione all'ambito della Psicologia della Salute. A partire da alcune premesse legate all'approccio biopsicosociale, fortemente orientato all'integrazione delle diverse discipline, vengono sviluppate criticità e possibilità legate all'applicabilità dell'orientamento transdi-sciplinare nella formazione. Nonostante il Riordino degli Ordinamenti Didattici delle SSUAP (Scuole di Specializzazione Universitarie di Area Psicologica) del 2019 sostenga l'affiancamento alle attività forma-tive psicologiche di quelle relative ad altri ambiti della formazione, la proposta sembra essere connotata da una prospettiva multidisciplinare, lontana da un approccio complesso, non gerarchico, eterogeneo, inclusivo ed aperto a sviluppi imprevedibili come quello transdisciplinare. È sul piano della metodologia didattica che la partita relativa all'approccio transdisciplinare sembra poter trovare un terreno favorevole di sviluppo e rappresentare un'opportunità evolutiva dal punto di vista professionale. L'orientamento sistemico, co-costruttivo ed evolutivo fanno da sfondo a tale percorso di formazione e trasformazione, mentre i tirocini e i laboratori pro-fessionalizzanti si connotano come luoghi elettivi in cui gli allievi possono sperimentare l'approccio transdisciplinare, mantenendo spazi di riflessione e tutoraggio. Inoltre, la realizzazione di eventi (i.e. seminari) e lo sviluppo di progetti di formazione e ri-cerca-azione condivisi tra le Scuole di Specializzazione Universitarie in Psicologia della Salute possono rappresentare ulteriori momenti di snodo nella costituzione di una rete formativa basata sulla transdisciplinarità.
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Pellerey, Michele. "On competences, and in particular on personal competences often called soft skills: their role in the world of work." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 1 (February 4, 2023): 5–20. http://dx.doi.org/10.36253/form-14185.

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Abstract:
Recently there has been a wide debate on the role of so-called noncognitive skills, a misnomer for the personal skills needed to cope positively with personal, social and professional life. In this contribution an attempt is made to clarify their meaning, prospect their development and possible evaluation. Reference is made in this framework mainly to the world of work, in which they are more specifically referred to as soft skills. Sulle competenze, e in particolare su quelle personali dette spesso soft skills: il loro ruolo nel mondo del lavoro. Recentemente si è sviluppato un ampio dibattito sul ruolo delle cosiddette competenze non cognitive, espressione impropria per indicare le competenze personali necessarie per affrontare positivamente la vita personale, sociale e professionale. In questo contributo si cerca di chiarire il loro significato, prospettare un loro sviluppo e una loro possibile valutazione. Si fa riferimento in questo quadro soprattutto al mondo del lavoro, nel quale esse sono più specificatamente denominate soft skills.
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Nothdurfter, Urban. "Mutamenti del welfare e servizio sociale professionale: quali sfide per l'assistente sociale e la sua formazione?" RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2013): 31–47. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004002.

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Abstract:
L'articolo sottolinea la necessitŕ che il servizio sociale in Italia si occupi in modo piů sistematico e piů deciso dei temi attuali di politica sociale. La comprensione dei profondi cambiamenti in atto diventa una dimensione conoscitiva centrale per lo sviluppo di una professionalitŕ che sia consapevole della sua responsabilitŕ politica e che possa dare un suo contributo specifico informando lo sviluppo delle politiche dal basso. Viene messo a fuoco in modo critico il rapporto tra politiche e pratiche professionali, individuando proprio in questa dimensione la specificitŕ del servizio sociale come professione del welfare.
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Galli, Pier Francesco. "Psicoterapia, psicoanalisi e psichiatria nei primi anni 1960. Appunti per una storia." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (March 2011): 75–88. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-001004.

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Abstract:
Pier Francesco Galli descrive alcuni sviluppi della psicoterapia, della psicoanalisi e della psichiatria in Italia nei primi anni 1960, in particolare riguardo al progetto culturale del Gruppo Milanese per lo Sviluppo della Psicoterapia da lui fondato (che nel 1978 prenderŕ il nome di Psicoterapia e Scienze Umane). Vengono discussi, tra gli altri, i seguenti temi: l'inserimento di nuove tecnologie e discipline (come la psicologia e la sociologia) nella cultura italiana del dopoguerra, il ruolo degli intellettuali, la formazione alle professioni di aiuto e la diffusione della psicoanalisi, il lavoro di équipe nei servizi psichiatrici, il ruolo delle case editrici, i corsi di aggiornamento organizzati a partire dal 1962, la cultura della psichiatria descrittiva importata nei primi anni 1980 dagli Stati Uniti col DSM-III, la aziendalizzazione della Sanitŕ, e cosě via.
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Colombi, Marta, Chiara Daresta, Gabriella Fabietti, Ida Finzi, Barbara Lecchi, and Paola Montalbetti. "Interventi di tutela nella fascia 0-3 anni: il ruolo dell'home visiting nella rete dei servizi." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 61–72. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001007.

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Abstract:
Le autrici sviluppano alcune riflessioni relative a una esperienza pluriennale di applicazione della metodologia di home visiting nella fascia 0-3 anni, sperimentata anche in casi per i quali si è verificato un intervento del tribunale per i minorenni. La cura nella costruzione dell'alleanza e nel potenziamento delle risorse presenti, l'interazione sistematica con tutte le figure professionali e i servizi coinvolti, l'attenzione alla delicatezza della fase di sviluppo, sono elementi importanti per il buon esito degli interventi sia nei contesti spontanei sia in quelli in tutela. Viene descritto il ruolo dell'operatrice di home visiting in funzione della collaborazione della famiglia e della possibilità di rendere più flessibili le rappresentazioni reciproche fra famiglie e servizi.
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Lotti, Patrizia, and Lorenza Orlandini. "Service-Learning for the interprofessional development of school-community partnership in the LifeComp framework." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 160–78. http://dx.doi.org/10.36253/form-13574.

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Abstract:
The paper presents a reflection on the LifeComp framework within the planning activities of Service-Learning projects carried out in mixed teams composed of teaching staff and educators from the non-profit sector. By considering the theme of interprofessionality as a central field of the development of the teaching profession within the educational scenarios generated by the pandemic, by national and international indications, the research focuses on the identification of the competences of the LifeComp framework present in the narratives produced by teachers and educators during the first phase of the project. Using service learning is functional to enable the teachers and educators involved to adopt an attitude of research and openness towards the other; at the same time, it is an approach that can provide a methodological framework for designing student-centred interventions and school-territory collaboration that simultaneously develop cognitive and educational skills. Il Service-Learning per lo sviluppo interprofessionale della collaborazione scuola-territorio nel quadro del LifeComp. Il paper presenta una riflessione sul framework LifeComp all’interno delle attività di progettazione di percorsi di Service Learning realizzate in equipe miste, composte da personale docente ed educatori del terzo settore. Considerando centrale il tema dell’interprofessionalità come ambito dello sviluppo della professione docente all’interno degli scenari educativi determinati dalla pandemia, dalle indicazioni nazionali e internazionali, la ricerca si focalizza sull’individuazione delle competenze del framework LifeComp presenti nelle narrazioni prodotte da docenti ed educatori nel corso della prima fase di avvio del percorso. L’apprendimento servizio è funzionale ad attivare nei docenti e negli educatori un atteggiamento di ricerca e apertura verso l’altro; allo stesso tempo è un approccio in grado di fornire una cornice metodologica per la progettazione di interventi centrati sullo studente e sulla collaborazione scuola-territorio che sviluppano contemporaneamente competenze di tipo cognitivo ed educativo.
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Dissertations / Theses on the topic "Sviluppo professiona"

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GIACOMAZZI, MAURO. "A contextualised approach to understanding and fostering critical thinking in Ugandan secondary schools: Evidence from a teacher professional development action research study." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/357983.

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Abstract:
Nell'Africa subsahariana, i governi hanno dichiarato che lo sviluppo del pensiero critico è una delle principali priorità educative al fine di aumentare la competitività economica globale e promuovere l'indipendenza economica, politica e culturale. La revisione della letteratura ha mostrato che nella regione mancano approcci contestualizzati per coltivare e valutare il pensiero critico. I pochi tentativi di studi empirici per migliorare il pensiero critico in contesti a basso reddito si sono basati esclusivamente su approcci pedagogici e strumenti di valutazione importati da altri contesti culturali, generando problemi di comparabilità e mancanza di familiarità con i processi di adattamento e validazione. Questo solleva questioni di rilevanza culturale. Questa ricerca aveva l'obiettivo a lungo termine di promuovere metodi per l'insegnamento e la valutazione del pensiero critico nell’ambito scolastico che fossero rilevanti per il contesto. La ricerca è stata realizzata in tre fasi. Nella prima fase la revisione della letteratura ha esplorato il concetto di pensiero critico e le strategie implementate a livello globale e regionale per migliorarlo e valutarlo. La seconda fase, propedeutica alla terza, mirava a colmare il divario di conoscenza rispetto al pensiero critico nelle regioni più svantaggiate, e in particolare a indagare la concettualizzazione del pensiero critico in Uganda. L'ultima fase dello studio mirava a generare un apprendimento trasformativo negli insegnanti su come progettare e implementare piani didattici in grado di attivare le capacità critiche degli studenti all’interno della disciplina. La seconda fase della ricerca ha adottato un disegno qualitativo nella tradizione della grounded theory costruzionista. Per la raccolta dei dati, è stato utilizzato un campionamento teorico per selezionare 54 informatori chiave che hanno partecipato a interviste etnografiche per generare una definizione teorica e operativa contestualizzata del pensiero critico tra i vari stakeholder in Uganda. I risultati di tale studio sono stati strumentali allo sviluppo, nella terza fase della ricerca, di una tassonomia contestualizzata del pensiero critico che fosse rilevante per l'implementazione di metodologie di insegnamento-apprendimento che favoriscano il pensiero critico e offrano agli insegnanti strumenti per valutarne l'acquisizione. La terza fase dello studio ha adottato un disegno di ricerca azione formazione. Lo studio è stato implementato in Uganda con 16 insegnanti di matematica, inglese e storia delle scuole secondarie. I risultati hanno mostrato come in un periodo di 7 mesi, gli insegnanti hanno acquisito conoscenze sul pensiero critico e hanno migliorato la loro competenza nella progettazione didattica per promuovere strategie di insegnamento che favoriscano lo sviluppo del pensiero critico. Gli insegnanti hanno migliorato la capacità di riflettere sui risultati del loro, hanno mostrato maggiore apertura mentale e una maggiore disponibilità a essere corretti e a dare suggerimenti ai loro colleghi. Inoltre, hanno migliorato la capacità di riflettere sulle loro strategie di insegnamento per verificare l'efficacia del loro lavoro in relazione alle competenze e ai risultati degli studenti. L'intervento ha promosso un cambiamento nelle credenze e negli approcci pedagogici degli insegnanti e ha cambiato la loro prospettiva sul significato dell’educazione scolastica. Gli studenti che hanno partecipato alle lezioni hanno evidenziato che il modo in cui gli insegnanti hanno implementato le attività in classe li ha tenuti impegnati per tutta la lezione e che queste strategie didattiche hanno migliorato il loro pensiero critico. Questo studio fornisce la prova che uno sviluppo professionale contestualizzato basato sulla ricerca che è sostenuto, partecipativo e adeguatamente supportato può avere un impatto significativo sulla promozione del pensiero critico in classe.
In sub-Saharan Africa, governments have declared critical thinking skills to be a major educational priority in order to increase global economic competitiveness and to promote economic, political, and cultural independence. The review of the literature showed that in the region, there is a dearth of contextualised approaches to nurturing and assessing critical thinking. The few attempts at empirical studies to enhance critical thinking in low-income contexts have relied solely on pedagogical approaches and assessment instruments imported from other cultural contexts, generating problems with comparability, and lack of familiarity with adaptation and validation processes. This raises questions of cultural relevance. This research had the long-term goal of developing methods for teaching and assessing critical thinking at the classroom level that are relevant to the context. The research was implemented in three phases. The first phase was the literature review to investigate the critical thinking concept and the strategies implemented at global and regional level to enhance and assess critical thinking. The second phase, necessary for the third, aimed to address the knowledge gap surrounding critical thinking in less-resourced regions, and specifically to investigate the conceptualisation of critical thinking in Uganda. The last phase of the study aimed to generate transformative learning in teachers on how to design and implement instructional plans that are capable of activating learners’ critical thinking skills as specific to the various subject domains. The second phase of the research adopted a qualitative design within the tradition of constructionist grounded theory. For the data collection, theoretical sampling was used to select 54 key informants who participated in ethnographic interviews to generate ideas for a contextualised theoretical and operational definition of critical thinking among various stakeholders in Uganda. The findings from that study were instrumental in the development, in the second phase of the research, of a contextualised taxonomy of critical thinking that was relevant for implementing teaching–learning methodologies that foster critical thinking skills and offer teachers tools for assessing learners’ acquisition of these competences. The third phase of the study adopted a professional development action research design; it was implemented in Uganda with 16 secondary school teachers of mathematics, English and history. The results showed how over a period of 7 months, the teachers acquired knowledge of critical thinking skills and enhanced their competence in developing coherent lesson plans that presented teaching strategies that fostered critical thinking skills. The teachers also showed improved ability to reflect on the output of their work in terms of instructional design and lesson delivery, greater levels of mind-openness, and greater readiness to be corrected and to give suggestions to their colleagues. Moreover, they exhibited improved ability to reflect on their teaching strategies to verify the effectiveness of their work in relation to the learners’ competencies and outcomes. The intervention promoted a shift in the teachers’ beliefs and approaches to education, and changed their perspective on what should be taught in class and how. The students participating in the lessons that teachers had designed highlighted that the way teachers implemented the classroom activities kept them engaged throughout the lesson and that teachers’ instructional strategies improved their thinking skills. This study provides evidence that contextualised research-based professional development that is sustained, participatory, and adequately supported can have a significant impact on fostering critical thinking in the classroom.
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SERINO, MARIO. "La questione docente: identità, formazione, sviluppo professionale." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2016. http://hdl.handle.net/11369/352064.

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Abstract:
Dopo aver fatto un attento excursus storico-sociologico sulle ricerche effettuate negli ultimi quarant’anni relative al mondo degli insegnanti, la ricerca analizza attentamente i concetti di stress, stress lavorativo e burnout, con riferimento, in particolare, alla professione docente. Partendo dal presupposto che lo stress lavorativo ed il burnout sono fenomeni che colpiscono principalmente i lavoratori delle cosiddette helping professions, ci si chiede se le cause di questa condizione di malessere siano legate alle caratteristiche personali dell’individuo, alle sue modalità di reagire alle pressioni esterne, al suo senso di autoefficacia, o piuttosto alle caratteristiche del contesto lavorativo in cui agisce. Perché il burnout, un tempo legato soprattutto alle professioni sanitarie, oggi pare affliggere così pesantemente il contesto scolastico? Esiste una relazione tra i profondi cambiamenti verificatisi nell’ultimo quarantennio nell’ambito scolastico, e nelle richieste della società in generale, e l’attuale condizione di crisi vissuta dagli insegnanti? Se il burnout è così diffuso e così potenzialmente dannoso non solo per l’individuo, ma anche per l’organizzazione di cui fa parte, si può supporre che la comprensione chiara delle cause di disagio possa al contempo costituire, se non una soluzione, almeno una pista da seguire per il funzionamento più efficace di un’istituzione scolastica? Una corretta analisi della questione docente non può prescindere, dunque, da una lettura in chiave organizzativa della scuola, necessaria per osservarla non soltanto dal punto di vista dei processi pedagogici e didattici, ma anche dal punto di vista della gestione delle risorse e del personale, dell’organizzazione delle attività, dell’individuazione di modelli e strategie di governo, delle relazioni interne ed esterne. Per questo si è ritenuto necessario approfondire il concetto di cultura organizzativa e analizzare i modelli organizzativi cui la scuola si è ispirata nel passato e, soprattutto, quelli che la contraddistinguono nel presente. L’esposizione delle varie teorie organizzative, da quelle più lontane nel tempo a quelle più recenti e innovative, è servita, tra l’atro, a sottolineare il graduale passaggio nella scuola da una forma di organizzazione prevalentemente razionale e rigidamente scientifica (Taylor) ad una più squisitamente soggettiva (Schein). I radicali cambiamenti in atto nella società e nella scuola richiedono, dunque, una ridefinizione critica della professionalità docente, legata all’affermazione di nuovi modelli di professionismo anche di tipo organizzativo, collegiale e manageriale. Si fa strada, così, la rappresentazione di un insegnante come professionista dell’educazione e della formazione, capace di autoregolarsi, di accettare sfide, di assumere delle responsabilità, di confrontarsi con i problemi e di prendere in carico gli interessi del “cliente”, diventando, in altre parole, imprenditore di se stesso. Il cambiamento riguarda la trasformazione del ruolo dell’insegnante sia nell’aula che fuori. La scuola va considerata come una vera e propria organizzazione, una comunità di professionisti la cui efficacia formativa cresce e si rafforza se esiste un insieme di valori condivisi cui fare riferimento, se opera attraverso la collaborazione ed il lavoro coordinato e se è in grado di socializzare le buone pratiche didattiche. La qualità della scuola non dipende, tuttavia, solo dall’efficienza organizzativa, dalla disponibilità di risorse economiche, dalla modernità degli strumenti didattici o delle materie insegnate, ma è strettamente connessa anche ai modelli relazionali messi in atto dagli insegnanti, dai dirigenti e da tutti coloro i quali vi operano. La competenza relazionale è la capacità di gestire la complessità interpersonale, di attivare la comunicazione nelle varie direzioni, di negoziare i conflitti, di non manipolare le persone spacciando i propri interessi come interessi superiori dell’organizzazione. Essa consente di tener conto non solo dei compiti ma anche delle persone e di evitare che possano essere ridotte esclusivamente a “risorse” o “cose”. La collaborazione tra colleghi va perseguita non solo per motivi moralistici, ma anche per motivi pragmatici, essendo uno strumento fondamentale per il buon funzionamento istituzionale. Strettamente connesso alla questione docente è il tema della valutazione, intesa come valutazione dell’apporto dato dal docente alla scuola e come valorizzazione stessa del docente. Non si può delineare la nuova identità docente senza partire dalla consapevolezza della inevitabile inscindibilità del valore che riveste l’operato del singolo docente rispetto alla qualità e all’efficacia del funzionamento generale di un’intera istituzione scolastica. La valutazione del servizio scolastico è il frutto dell’apporto che ciascun docente dà all’istituzione in termini di qualità, per questo non può darsi una proficua definizione della funzione docente senza un contemporaneo confronto con quanto ci si aspetta, attraverso l’enunciazione di precisi indicatori di qualità, dall’erogazione di un servizio eccellente.
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Favaretto, Alida <1969&gt. "Formazione continua e sviluppo professionale dell'insegnante in ambiente Web." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/811.

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Urbani, Chiara <1978&gt. "Capacitare lo sviluppo professionale docente : oltre il valore della competenza." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8322.

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Abstract:
Capacitare lo sviluppo professionale docente.Oltre il valore della competenza Abstract di Ricerca: La ricerca individua nello sviluppo professionale il dispositivo centrale di qualificazione della professionalità docente e ha inteso costruire un modello di sviluppo capace di integrare il valore delle competenze con i processi di attivazione capacitativa dell'agency.
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Betz, Elisa. "Sviluppo di un'applicazione decentralizzata su blockchain Ethereum per la condivisione di profili professionali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Negli ultimi anni si sta assistendo alla graduale introduzione di un metodo innovativo di archiviazione, gestione e condivisione di dati: si tratta delle Distributed Ledger Technologies, registri digitali di transazioni radicalmente diversi dai database tradizionali in virtù della loro natura decentralizzata. In essi, infatti, la stessa informazione è replicata esattamente su tutti i nodi di una rete peer-to-peer e non è modificabile se non attraverso un meccanismo di validazione che richiede l’approvazione della maggioranza dei nodi e tale per cui lo storico dell’informazione non viene mai in nessun caso alterato. Una rilevante innovazione introdotta con le Distributed Ledger Technologies è la possibilità di stabilire regole su una transazione, specificate attraverso i cosiddetti “smart contracts”: si tratta di “accordi digitali” di codice eseguibile che garantiscono che i termini del contratto verranno rispettati solo se saranno soddisfatte determinate condizioni. Le interfacce per l’esecuzione di smart contracts sono costituite dalle cosiddette “dApp”: applicazioni decentralizzate il cui codice di back-end viene eseguito su una rete peer-to-peer e non su un server centrale. Il modello decentralizzato permette di interpretare il database in senso molto più ampio rispetto al passato: i registri non sono più soltanto archivi, ma rappresentano un nuovo rapporto tra persone e informazioni e consentono di creare fiducia in contesti in cui essa non è naturalmente presente. Il contribuito di questo progetto di tesi è stato lo sviluppo dell’applicazione decentralizzata OpenResume, una piattaforma che ha l’obiettivo di colmare, attraverso le Distributed Ledger Technologies e in particolare la blockchain Ethereum, il divario di fiducia tra recruiter e persone in cerca di lavoro, consentendo a queste ultime di certificare le proprie qualifiche professionali e esperienze lavorative.
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Bidini, Gabriele. "Sviluppo di una telecamera indossabile ottimizzata per uso subacqueo per attività professionali e ricreative." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22523/.

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Abstract:
Nel corso del tempo la grande maggioranza dei prodotti fotografici ha seguito una progettazione di tipo "terracentrico", lasciando che la fotografia subacquea adattasse la sua attività allo strumento e non il contrario. Questo progetto tenta di dare una risposta alternativa con un telecamera pensata appositamente per diver esperti e non, con un focus accentuato sul rapporto utente-prodotto. Questo approccio, basato sull'osservazione attiva del contesto, ha portato a trovare soluzioni innovative dal punto di vista di comportamenti e dei significati. Il prodotto ha così adottato caratteristiche anche molto divergenti rispetto allo standard settato dai principali player sul mercato.
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DE, CANI LORENZO DANIELE. "UN DISPOSITIVO PER LA FORMAZIONE IN SERVIZIO DEI DOCENTI. L'ANALISI DELLA PRATICA PROFESSIONALE COME METODO DI RICERCA E INTERVENTO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/42960.

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Abstract:
Sulla scorta degli studi sull’apprendimento continuo e sull’analisi del lavoro, e avendo come elemento cardine la prospettiva della professionalizzazione degli insegnanti, il lavoro affronta il tema della formazione in servizio intesa come processo privilegiato che, adeguatamente progettato e realizzato, è in grado di diventare laboratorio per la trasformazione dell’insegnante da preparato a esperto. Per raggiungere questo obiettivo, il lavoro di ricerca si è concretizzato nella progettazione e valutazione di un’attività di sviluppo professionale che ponesse i docenti nella condizione di prendere criticamente le distanze dal proprio agire quotidiano al fine di analizzare la propria pratica educativa e didattica per padroneggiarla con maggiore consapevolezza. E’ stata pertanto progettata una ricerca a partire dal costrutto della riflessività come competenza professionale da favorire per far acquisire meta-competenze in un percorso che rispettasse l’aderenza alla pratica in classe e favorisse il confronto tra colleghi, attraverso il ricorso alla metodologia dell’analisi del lavoro congiuntamente all’utilizzo del video come supporto e come stimolo.
Based on lifelong learning and practice analisys studies, and adopting a professionalization of teaching perspective, this work take on in service teacher training as a mean that, if properly designed and realized, can become the leverage for transforming an experienced teacher into an expert teacher. In order to do this, the researcher has designed and evaluated a professional development activity able to distance teachers from their daily duty to analyze their own educative and didactic practice and master it in a more conscious way. Following a practice analisys methodology and video-recording as support and stimulus, the research has revolved around the reflexivity concept as a professional competence to foster in order to get meta-competences in a way that could respect both context specific peculiarities and encouraged discussion between colleagues.
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CATTANEO, AGNESE. "SAPERE D'AZIONE E COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA. LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RICERCA, PRATICA RIFLESSIVA E INNOVAZIONE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/324.

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Abstract:
In relazione all'insegnamento, pare opportuno concentrare l'attenzione su di una peculiare forma di conoscenza prodotta nella e per la pratica professionale, il sapere d'azione, oggetto di studio soprattutto nel contesto francofono. L'ipotesi generale di ricerca che fonda il presente studio risulta incentrata sull'analisi, in prospettiva pedagogica, di tre dimensioni-chiave (la ricerca, la pratica riflessiva e la diffusione delle innovazioni e del cambiamento in ambito scolastico) che concorrono alla costruzione di tale sapere, considerato componente essenziale nello sviluppo professionale degli insegnanti. la riflessione su questi temi orienta la messa a punto di un sistema di analisi e descrizione delle iniziative di formazione continua attuate in sinergia fra il mondo della scuola e quello della ricerca scientifica.
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Mongardi, Elena. "Il ruolo dell'Infant Massage nello sviluppo neurologico del neonato pretermine: revisione sistematica della letteratura." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16906/.

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Abstract:
Introduzione: L’Infant Massage è uno degli interventi maggiormente attuati allo scopo di fornire un sostegno allo sviluppo dei neonati pretermine in TIN. Tuttavia, gli studi presenti a riguardo in letteratura sono pochi, spesso eterogenei, molto datati o poco validi dal punto di vista della qualità metodologica. Obiettivi: Indagare quali siano le più recenti e valide evidenze presenti in letteratura riguardo all’effetto dell’Infant Massage sullo sviluppo del sistema nervoso del neonato pretermine, durante e a seguito del ricovero in Terapia Intensiva Neonatale. Metodi: La ricerca è stata svolta sulle principali banche dati biomediche ed ha incluso studi pubblicati in letteratura negli ultimi 10 anni. Sono stati inclusi soltanto studi clinici randomizzati controllati in cui l’Infant Massage venisse proposto a neonati pretermine e che ponessero come outcome la valutazione di funzioni correlate allo sviluppo del sistema nervoso. Risultati: Sono stati selezionati in totale 4 studi, valutati tramite la scala PEDro. I risultati ottenuti dai singoli studi sono stati analizzati e confrontati. Tutti gli studi hanno riportato risultati positivi, più o meno significativi a seconda dei casi, ciascuno in relazione alle proprie misure di outcome, e non sono stati rilevati effetti avversi. Tutte le evidenze fornite sono quindi concordi nell’affermare che la pratica dell’Infant Massage applicata a bambini nati con diversi gradi di prematurità, ma accomunati da una condizione di stabilità clinica e di assenza di patologie e malformazioni maggiori, determini un beneficio sullo sviluppo neurologico dei neonati. Conclusioni: È consigliabile proseguire nella ricerca in questo ambito, realizzando trial clinici dotati di campioni di ampiezza adeguata per l’inferenza degli esiti, ed eventualmente modificando i criteri di inclusione ed esclusione in modo da poter verificare gli effetti di tale tecnica, per quanto possibile, anche nei neonati in condizioni cliniche più critiche.
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Badran, Adeeb Said Ibrahim <1969&gt. "Migliorare le aspettative delle scuole dell'infanzia in Palestina attraverso lo sviluppo professionale del curricolo degli educatori e il coinvolgimento dei genitori." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/10262.

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Abstract:
Questa ricerca intende ad indagare sul ruolo dei educatori nelle scuole dell'infanzia, e il coinvolgimento dei educatori dentro le scuole le scuole dell’infanzia. I dati dei questionari, interviste e osservazione sono stati raccolti e analizzati per esplorare gli aspetti della professionalità nel campo della educazione della prima infanzia. I dati sono stati analizzati utilizzando alcune teorie culturale e sociale come un quadro analitico per comprendere la preparazione professionale degli educatori. Entrambi gli approcci qualitativi e quantitativi sono stati impiegati per raggiungere gli obiettive della ricerca. I dati quantitative e qualitative sono stati analizzati utilizzando SPSS, per riassumere i risultati delle domande chiuse dell'questionario. Tutti le intervisti e l’osservazione sono stati trascritte e registrati in lingua araba e poi tradotti in lingua italiana. I risultati della ricerca hanno scoperto che le competenze, conoscenze e la capacità dei educatori erano ad un livello bassissimo, e il curriculum era in adeguato per preparare i bambini alla scuola primaria. Il coinvolgimento dei genitori nelle scuole dell’infanzia era assente per la mancanza delle politiche educative e il degrado del ruolo della scuola dell’infanzia. Le implicazioni della ricerca mettono in evidenza l'importanza di fornire gli educatori e i genitori una formazione adeguata e curriculum efficace, e programmi di intervento da parte dal ministero della pubblica istruzione per promuovere il dialogo tra scuola, educatori e famiglia.
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Books on the topic "Sviluppo professiona"

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Carlo, Nicola De. Sviluppo professionale in agricoltura: Un'esperienza nel Veneto. Milano: FrancoAngeli, 1991.

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Knobloch, Roberto. La professione dell'archeologo: Nascita e sviluppo di una professione dalla metà del Novecento agli anni Duemila. Mozzecane (VR): Dielle editore, 2016.

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Iengo, Eide Spedicato, Nicola Di Deo, Nicoletta Fantini, and Paola Vione. La diversità fa la differenza: Competenze al femminile per lo sviluppo del Mezzogiorno. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2013.

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Franco, Frigo, ed. La formazione continua nella Legge 236-93: L'esperienza della circolare n. 174-96. Milano: F. Angeli, 2001.

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Cipriani, Alberto, and Anna Maria Ponzellini, eds. Colletti bianchi. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-973-7.

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Abstract:
Il volume presenta i risultati di una ricerca su impiegati e quadri nelle grandi imprese del settore metalmeccanico – al centro FCA e Leonardo – condotta secondo una metodologia di ricerca partecipata. Obiettivo dell’indagine è stato l’analisi dei cambiamenti nella professionalità, nell’organizzazione, nella qualità del lavoro e nel rapporto con il sindacato avvenuti negli ultimi anni nelle grandi aree impiegatizie (amministrative, commerciali, di ricerca e sviluppo, di supporto alla produzione), a fronte del progressivo venir meno di una identità professionale e sociale omogenea del mondo impiegatizio e dell’impatto crescente delle nuove tecnologie 4.0. La ricerca è stata condotta con metodi di ricerca qualitativa (interviste e focus) e quantitativa (una survey ai lavoratori) e ha visto momenti di discussione e di confronto tra i ricercatori, gli attori sociali delle imprese coinvolte (sindacalisti e managers) e un gruppo di studiosi che hanno accompagnato tutto il percorso.
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Iuvone, M. T. Formazione e organizzazione, un metodo per valutare: Contenimento e sviluppo nel lavoro educativo con l'handicap, dalla risorsa persona al ruolo professionale. Milano, Italy: F. Angeli, 1990.

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Guerrini, Mauro. De bibliothecariis. Edited by Tiziana Stagi. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-559-3.

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Abstract:
Nell’attività del bibliotecario la dimensione tecnica, essenziale per lavorare con competenza, non può prescindere o separarsi dall’impegno, dall’attenzione ai diritti civili e al modo in cui questi vengono vissuti e praticati nell’ambito della comunità di appartenenza. Garantire l’accesso alle informazioni non può essere limitato alla ‘nostra’ biblioteca, ma dev’essere una responsabilità che riguarda il territorio dove viviamo e dove operiamo, guardando ai nostri colleghi che possono trovarsi in situazioni più difficili della nostra e soprattutto alle persone che si trovano in difficoltà nell’esercitare i propri diritti. L’auspicio è che la trasmissione della conoscenza registrata contribuisca sempre più alla libertà, ai diritti, al benessere di tutti. Quando si capirà che investire in biblioteche significa investire per la democrazia, lo sviluppo economico e la qualità della vita? Il quadro di riferimento per comprendere e interpretare le problematiche delle biblioteche è, come sempre, quello del confronto con le tradizioni bibliotecarie internazionali, a partire dal continente europeo, proprio perché la professione ha oggi un impianto teorico e una dimensione operativa di valore globale.
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Zucchini, Luisa. Tradurre lo spagnolo. Bononia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.30682/alph07.

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Abstract:
La didattica della traduzione è un campo di ricerca ancora poco sviluppato e ancora più scarsi sono gli studi dedicati alla didattica della traduzione specializzata. Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti passi avanti, le proposte didattiche elaborate per la traduzione in ambiti specializzati sono ancora pressoché assenti nella combinazione linguistica dallo spagnolo all'italiano. L’obiettivo di questo volume è proporre un modello per la didattica della traduzione specializzata fondato sullo sviluppo della competenza traduttiva da una prospettiva metodologica, un modello che possa creare negli studenti un habitus operandi applicabile alla futura attività professionale, tenendo nel debito conto i nuovi strumenti tecnologici che hanno modificato profondamente l’approccio alla traduzione.
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Urbani, Chiara. Lo sviluppo professionale docente dalle competenze alla capacitazione: Un modello per la prescolastica. FrancoAngeli, 2018.

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Cultura Del Feedback: Dare e Ricevere Feedback con Efficacia Ed Eleganza per Stimolare lo Sviluppo Professionale Ed Organizzativo. Independently Published, 2020.

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Book chapters on the topic "Sviluppo professiona"

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Gullo, Antonino, Marco Di Bella, Alessandra Interlandi, Emanuele Marco, and Francesca Privitera. "Etica e responsabilità professionale, codice deontologico e sviluppo sistemi di qualità." In Governo clinico e medicina perioperatoria, 147–61. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2793-0_10.

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Capperuccil, Davide, Michela Schenetti, and Ilaria Salvadori. "PROMUOVERE LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI SCUOLA PRIMARIA:." In Desafíos de investigación educativa durante la pandemia Covid19., 252–62. Dykinson, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3wbw.30.

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Togni, Fabio, and Vanna Boffo. "SISTEMI IBRIDI DI QUALITY MANAGEMENT PER LE EPISTEMOLOGIE PROFESSIONALI E LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE NEI PERCORSI DI ALTA FORMAZIONE." In Investigación e innovación educativa frente a los retos para el desarrollo sostenible., 698–708. Dykinson, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3w6t.58.

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