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Lotti, Patrizia, and Lorenza Orlandini. "Service-Learning for the interprofessional development of school-community partnership in the LifeComp framework." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 160–78. http://dx.doi.org/10.36253/form-13574.

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Abstract:
The paper presents a reflection on the LifeComp framework within the planning activities of Service-Learning projects carried out in mixed teams composed of teaching staff and educators from the non-profit sector. By considering the theme of interprofessionality as a central field of the development of the teaching profession within the educational scenarios generated by the pandemic, by national and international indications, the research focuses on the identification of the competences of the LifeComp framework present in the narratives produced by teachers and educators during the first phase of the project. Using service learning is functional to enable the teachers and educators involved to adopt an attitude of research and openness towards the other; at the same time, it is an approach that can provide a methodological framework for designing student-centred interventions and school-territory collaboration that simultaneously develop cognitive and educational skills. Il Service-Learning per lo sviluppo interprofessionale della collaborazione scuola-territorio nel quadro del LifeComp. Il paper presenta una riflessione sul framework LifeComp all’interno delle attività di progettazione di percorsi di Service Learning realizzate in equipe miste, composte da personale docente ed educatori del terzo settore. Considerando centrale il tema dell’interprofessionalità come ambito dello sviluppo della professione docente all’interno degli scenari educativi determinati dalla pandemia, dalle indicazioni nazionali e internazionali, la ricerca si focalizza sull’individuazione delle competenze del framework LifeComp presenti nelle narrazioni prodotte da docenti ed educatori nel corso della prima fase di avvio del percorso. L’apprendimento servizio è funzionale ad attivare nei docenti e negli educatori un atteggiamento di ricerca e apertura verso l’altro; allo stesso tempo è un approccio in grado di fornire una cornice metodologica per la progettazione di interventi centrati sullo studente e sulla collaborazione scuola-territorio che sviluppano contemporaneamente competenze di tipo cognitivo ed educativo.
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Henderson, Claire, Jonathan Bindman, and Graham Thornicroft. "Can deinstitutionalised care be provided for those at risk of violent offending?" Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 1 (April 1998): 42–51. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007119.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo — Lo scopo di questo lavoro e spiegare l'attuale situazione della deistituzionalizzazione e dello sviluppo della community care in Gran Bretagna. Disegno — Rassegna di articoli e rapporti sulla distituzionalizzazione. Setting — Articoli inclusi in rassegne che si riferiscono o all'intera Gran Bretagna, all'Inghilterra e al Galles o alia specifica area di Londra. Principali misure utilizzate — La rassegna e stata realizzata avendo come obiettivo il problema della misura in cui la community care pud o dovrebbe assumere le funzioni dell'ospedale psichiatrico, con particolare riferimento ai pazienti a rischio di comportamento violento. Queste funzioni comprendono sia quelle manifeste o esplicite, sia quelle latenti, o non esplicitate, ma implicite (Bachrach, 1976). Risultati — L'esempio di pazienti a rischio di comportamento violento mette in luce la continua rilevanza di entrambi questi gruppi di funzioni, che si suppone esercitino una forte influenza sui processi di chiusura degli ospedali psichiatrici e sullo sviluppo della community care. Questa influenza si manifesta nella ritardata chiusura degli ospedali psichiatrici, nella trans-istituzionalizzazione (il passaggio di alcuni pazienti dagli ospedali ad altre istituzioni) e l'istituzionalizzazione di aspetti della community care. Conclusioni — Sia le funzioni manifeste che quelle latenti degli ospedali psichiatrici devono essere riconosciute da coloro che sono coinvolti nella pianificazione della community care; qualora si ritenga desiderabile che la community care non assuma certe funzioni, e necessario prevederne le conseguenze, cosicche esse siano gestite in altro modo.
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Coppola, Alessandro. "Miraggi dello sviluppo nel deserto urbano. Community development e weak market cities: due casi studio a Detroit e Pittsburgh." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 96 (September 2010): 224–44. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096010.

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Abstract:
Oggetto di questo lavoro č l'esame e l'analisi di due casi di community development in altrettante weak market cities: Detroit e Pittsburgh. A essere restituiti sono la funzione, la cultura e le iniziative di attori della cosiddetta Community development industry (Cdi) negli Usa - di cui, in precedenza, si presentano sinteticamente nascita ed evoluzione - nelle due cittŕ. Nelle conclusioni, l'autore critica limiti e incongruenze di una strategia di mercato nel trattamento dei "quartieri deprivati" nelle weak market cities.
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Siwecki, Leon. "Lo Spirito Santo co-istituisce la Chiesa. La concezione di Francesco Lambiasi." Teologia w Polsce 9, no. 1 (March 27, 2020): 17–37. http://dx.doi.org/10.31743/twp.2015.9.1.02.

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Abstract:
Lo Spirito Santo è tra gli artefici principali della Chiesa. Insieme a Gesù Cristo, lo Spirito Santo è l’artefice co-istituente della Chiesa, del suo essere originario e di tutto il suo sviluppo ulteriore. Lo Spirito Santo è principale perché la Chiesa è per definizione “communio sanctorum”, comunità dei santificati dalla grazia di Cristo per opera dello Spirito Santo. Tutto ciò che concerne la grazia, sebbene sia frutto dell’azione comune della Trinità, per appropriazione spetta allo Spirito Santo.
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Ridolfi, Luciana. "Le professioni sociali e sanitarie emergenti: vincoli, opportunitŕ e strumenti per l'integrazione interprofessionale." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2013): 83–101. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004005.

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Abstract:
Oggi tutti gli attori del sistema-salute (medici, infermieri, dirigenti, cittadini) concorrono alla costruzione di reti di relazioni in grado di scambiarsi risorse: la governance che ne risulta supera l'autoreferenzialitŕ degli interessi corporativi e induce i diversi professionisti alla ri-negoziazione dei rispettivi ambiti di competenza. Attraverso i concetti di lavoro di rete, di community care, di shared care, l'autore propone una riflessione su alcuni temi quali: il confronto interprofessionale e le strategie per lo sviluppo di una "cultura dell'integrazione", le opportunitŕ (e le criticitŕ) associate alla crescita del numero e dei profili delle professioni sanitarie e sociali, l'esigenza di implementare nuovi modelli organizzativi fondati sulla reale autonomia operativa dei professionisti.
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Eandi, Mario, and Carlo Della Pepa. "I farmaci “generici” in Italia: opportunità di ricerca e sviluppo di prodotti di qualità a prezzi competitivi." Farmeconomia. Health economics and therapeutic pathways 4, no. 2 (June 15, 2003): 65–76. http://dx.doi.org/10.7175/fe.v4i2.770.

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Abstract:
Every drug whose copyright coverage has expired can be manufactured by a pharmaceutical company other than the one that developed it, giving rise to the market of the so-called generic drugs. It can be distinguished among two types of generic drugs: branded and unbranded, according to the choice of the manufacturer to assign it a fantasy name or to sell it with the name of the active principle, followed by the company’s name. In order to be accepted for marketing, every new drug has to pass the registration procedures of the Italian Ministry of Health, which are simplified for generics, as it’s sufficient to demonstrate the bioequivalence, considered a reliable proxy of therapeutic equivalence, of the new drug with the standard formulations it copies. The bioequivalence of two drugs depends on various parameters, related to the quality of the raw materials employed and the industrial processes they go through. There are several ways of assessing the equivalence between pharmaceutical products, and it is important the registration studies are conducted following strict rules, in order to guarantee the quality of generics, fundamental for achieving the trust of health operators and patients. The reason to be of generic drugs is essentially economic, as they bare no therapeutic innovation, and their introduction is mainly aimed to contain drug expenditures and to facilitate a competitive market, but to do so, they need to be widely accepted by the medical community and the population. In Italy, the market of generic drugs is very young and relatively underdeveloped if compared to what is observed in other industrialized countries such as the USA, Germany or UK, but it has a good expansion potential, as it also represents a chance for quality enhancement for the Italian pharmaceutical industry.
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Mancini, Elena. "I malati invisibili della povertà: troppi alberi per accorgersi della foresta? Le politiche sanitarie internazionali per il contrasto delle malattie neglette e della povertà (Neglected Tropical Diseases)*." Medicina e Morale 71, no. 1 (April 14, 2022): 39–54. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1198.

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Abstract:
Le malattie, soprattutto se infettive, hanno da sempre accompagnato la storia dell’umanità, modificando profondamente gli assetti economici e condizionando le strutture sociali e l’evoluzione culturale di intere popolazioni. Tutto questo è ancora vero per un miliardo e mezzo di persone colpite da malattie che l’occidente ha oramai dimenticato e che sono endemiche nelle aree tropicali del pianeta (Neglected Tropical Diseases – NTDs). Enormemente favorite dalla povertà, esse sono a loro volta una delle principali cause di povertà e uno dei più insidiosi ostacoli allo sviluppo di estese aree geografiche dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina. Occorre combattere la povertà per ridurre le malattie, ma occorre anche eliminare le malattie per sollevare dalla povertà e favorire lo sviluppo. Contrastare le NTDs significa tuttavia affrontare contesti caratterizzati oltre che dalla povertà, da equilibri sociali precari, da drammatiche condizioni igienico-sanitarie, dall’assenza o inadeguatezza delle infrastrutture e dei sistemi sanitari, da varie forme di discriminazione ed esclusione sociale dei malati: fattori questi che ostacolano qualsiasi azione a partire dalla stessa raccolta e verifica dei dati epidemiologici. Sono qui esaminate alcune strategie di intervento ispirate all’approccio community-driven, diretto al coinvolgimento delle comunità locali nell’integrazione e gestione delle misure di contrasto. È analizzato inoltre il ruolo degli operatori sanitari informali (Community Health Workers) nella diffusione di comportamenti, informazioni e strumenti di profilassi e nella valorizzazione di pratiche locali marginali che tuttavia si siano dimostrate efficaci nel contrasto o prevenzione di una o più NTDs (devianza positiva). Una riflessione conclusiva è dedicata alla formazione dei CHWs ai fini dell’educazione sanitaria di comunità. * Questa pubblicazione si inserisce nell’ambito delle attività del progetto “Centro per la ricerca sulle malattie rare neglette e della povertà”, finanziato dal Consorzio CNCCS.
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Oldfield, Paul. "Citizenship and community in southern Italy c. 1100–c. 1220." Papers of the British School at Rome 74 (November 2006): 323–38. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003299.

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Abstract:
CITTADINANZA E COMUNITÀ IN ITALIA MERIDIONALE TRA IL 1100 E 1220 CIRCAQuesto articolo analizza l'uso della parola ‘cittadino’ (civis) nei documenti cartacei dell'Italia meridionale dal tardo XI agli inizi del XIII secolo. Lo studio si focalizza su un campione di otto città, che vengono usate come case-studies per mostrare cosa il concetto di cittadinanza puo aver implicato nel mezzogiorno di epoca medievale. I dati a disposizione suggeriscono che in questa fase si afferma un uso emergente della parola civis, e contestualmente una crescente consapevolezza della nozione di cittadinanza. Questi sviluppi possono essere spiegati attraverso una serie di ragioni, primariamente concernenti più ampi cambiamenti nella vita urbana, nella identità civica e governativa. Comunque è evidente che il concetto di cittadinanza, come appare nel materiale documentario, rimase un concetto altamente flessibile in questo periodo, pieno di ambiguità. Questa conclusione sulla cittadinanza si adatta all'amorfo ordine sociale delle comunità urbane di epoca medievale.
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Laschi, Giuliana. "La CEE e i paesi in via di sviluppo: le contraddizioni emerse dalla politica agricola (1957-1992)." MEMORIA E RICERCA, no. 30 (July 2009): 37–46. http://dx.doi.org/10.3280/mer2009-030004.

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Abstract:
- The EEC doesn't have a proper foreign policy, so the international dimension of the Community has grown on a sui generis foreign policy, in which doesn't always coexist community and national interests. Given the intergovernmental nature of the external issues of the EEC, on international policy of the Community has been relevant the member states and their individual action in foreign policy. The international role of the EEC was not produced by overall political choices, but rather from external action of internal policies. Action that often produces and has produced incoherent results between the European policies of agriculture, trade and development cooperation, which are often in conflict with each other and thus threaten to undermine their potential positive effects. The policies analysed in historical perspective are able to outline not only the inside action of the Community as expression of the composition of national positions, but also the international aims of the EEC, even in the absence of a proper foreign policy.Parole chiave: Politiche della CEE, Studi storici sulla CEE, Politica agricola comune, Politica estera della CEE, Cooperazione allo sviluppo della CEE, Politiche incoerenti EEC Policies, EEC Historical Perspective, Common Agricultural Policy, EEC Foreign Policy, EEC Development Policy, EEC Incoherent Policies
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Bonfanti, Angelo. "Sviluppo sostenibile in azione: il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo nella comunitÀ locale." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (May 2009): 61–81. http://dx.doi.org/10.3280/mc2009-002004.

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Abstract:
- This paper will analyze the role of Cooperative Credit Banks (CCBs) as actors and promoters of sustainable development within the local community. In particular, the Total Corporate Communication Model (Balmer & Gray, 2000) will be used to present a qualitative exploratory research on the initiatives and interventions undertaken by CCBs in their territories. The communication tools employed by CCBs to promote the value of sustainability will be discussed. The analysis will lead to the identification of potential strategic strengths as well as improvement areas in the CCBs' actions for sustainable development.Keywords: Cooperative Credit Banks, sustainable development, corporate social responsibility, corporate identity, corporate communication, corporate culture.Parole chiave: Banche di Credito Cooperativo, sviluppo sostenibile, responsabilitÀ sociale d'impresa, identitÀ d'impresa, comunicazione d'impresa, cultura aziendale
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Zandonai, Flaviano, and Simona Taraschi. "Strategie e azioni di community building per contrastare la povertà educativa: gli apprendimenti del Gruppo Cooperativo CGM." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 129–40. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001012.

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Abstract:
Il contributo proposto si basa sulla presentazione analitica e di taglio valutativo di alcune azioni progettuali di contrasto alla povertà educativa realizzate negli ultimi anni e che hanno consentito sia di rafforzare il sistema di offerta sia di promuovere comunità capaci di eserci-tare una funzione autenticamente educante. Nello specifico con "Family Hub Mondi per Crescere" (capofila consorzio Co&So, Firenze) viene presa in considerazione la figura del case manager. Il progetto "Icam" (Istituto Caute-la Attenuata Madri Detenute - Comune di Milano, Ministero della Giustizia, cooperativa so-ciale Genera) ha ricreato un contesto di "normalità" per lo sviluppo armonioso dei bambini e delle loro mamme nell'ambiente carcerario. La cura e il coinvolgimento del territorio e del-la comunità come valore per contrastare la povertà educativa sono azioni del progetto "Co-munità Santa Cecilia" (cooperativa Paolo Babini, Forlì). Infine "Passi Piccoli" (capofila cooperativa Koinè, Milano) ha utilizzato come strumento per prevenire la povertà educativa il coinvolgimento e l'inclusione di spazi e soggetti della città. L'analisi scongiunta sui quattro progetti è svolta attraverso interviste e focus group con i project manager locali in modo da approfondire anche il ruolo dei "sistemi esperti" che a livello locale orchestrano reti di servizi e azioni di community building.
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Marchi, Luciano. "Dalla crisi allo sviluppo sostenibile. Il ruolo dei sistemi di misurazione e controllo." MANAGEMENT CONTROL, no. 3 (October 2020): 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/maco2020-003001.

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Abstract:
This article offers some reflections and insights to interpret the economic impact of the current pandemic crisis, and similar crises that could arise in the future, and the conditions for recreating sustainable development. Firstly, to move from evaluating crisis to generating economic value and sustainability requires a new corporate governance approach for interacting with the social and environmental context, integrating risk management and performance man-agement (Marchi, 2019; Greco, D'Onza, 2020). Sustainability can be reinforced by adopting a new theory of value created for all stakeholders, included suppliers, customers, employees, the territory and the social community, but also for the en-vironment and for the company itself, ensuring adequate remunerations of the re-sources and conditions of lasting economic equilibrium of companies (Giannessi, 1960). To guarantee a long-term economic balance together with social, environmental and corporate sustainability, the role of measurement and control systems is fun-damental. In this regard, the following aspects can be highlighted (Marchi, Paolini, 2020): 1) integrated accounting and budgeting systems must be developed with an in-come perspective; 2) excessive emphasis on specific performance indicators, espe-cially financial ones, must be avoided, in order to pass to a "systemic reading" of the set of indicators at an economic-social level; 3) a circular choice and an ade-quate remuneration of the production factors in the supply network must be guar-anteed in order to increase the value created internally in the network, with the contribution of strategic suppliers who must be partners of the company; 4) finally, a "culture of sustainability" must be implemented in the personnel planning, control and incentive systems (integrating financial indicators with sustainability indicators) and not only in the reporting systems for the outside.
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Lora, Antonio, Angelo Cocchi, Graziella Civenti, and Roberto Blaco. "Cluster analysis of the community psychiatric services in Lombardy." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 2 (August 1996): 126–35. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004073.

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RIASSUNTOScopo - Lo scopo di questo lavoro è la classificazione delle USSL lombarde in gruppi, ognuno dei quali omogeneo, per quanto possibile, rispetto alle modalitá di funzionamento dei servizi psichiatrici territoriali; il fine è valutare il mix di servizi psichiatrici offerti dalla Regione attraverso le USSL. Disegno - Sono stati analizzati i dati raccolti nel 1992 e 1993 dal Sistema Informativo Psichiatrico Regionale lombardo relativi alle strutture, il personale e le attività delle Unitá Operative di Psichiatria ed ai ricoveri nelle strutture private nelle 83 USSL lombarde. Tramite l'analisi delle componenti principali sono state selezionate sette variabili sulle quali basare la classificazione; per formare i gruppi e stata utilizzata la Cluster Analysis secondo il metodo di Ward. Risultati - Sono stati selezionati 5 cluster. Nel primo i servizi sono focalizzati sull'attivitá di ricovero (a cui ricorrono anche in ambito privato), mentre le équipe territoriali sembrano riflettere un certo «grigiore» nella loro composizione e nella varietà di interventi offerti. Il secondo è caratterizzato da un tasso estremamente ridotto di interventi nelle strutture territoriali (svolti prevalentemente in sede) e da una loro scarsa diversificazione; è ridotta anche l'attività di ricovero. Nel terzo le USSL sono in grado di offrire una «ricca» attività territoriale (in termini sia di quantità che di varietà), ma tendono delegare al ricovero in strutture private la risoluzione di una parte rilevante dei loro problemi, forse anche a causa della limitata dotazione di strutture riabilitative. Il quarto cluster è composto da servizi,con una ricca dotazione di strutture e soprattutto di personale,che utilizzano al massimo le risorse disponibili per l'attivita di ricovero (sia in SPDC che in CRT-CP), mentre a livello territoriale offrono un servizio adeguato sia in termini di quantita che di varieta degli interventi offerti. Nelle USSL che compongono il quinto cluster gli elementi caratterizzanti sono la ricca dotazione di strutture riabilitative e la accentuata differenziazione delle équipe territoriali, la cui attività quantitativamente molto rilevante (anche se poco diversificata) viene svolta soprattutto all'esterno della struttura. Conclusioni - L'analisi proposta ha consentito di osservare rilevanti disomogeneità nell'offerta dei servizi psichiatrici lombardi e di individuare 5 differenti modelli sintetizzabili nelle tipologie sopradescritte. Il metodo utilizzato permette di monitorare, nel tempo e nello spazio, lo sviluppo dei diversi modelli, utilizzando dati forniti routinariamente dai servizi, senza la necessità di indagini ad hoc.
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Żurek, Antoni. "Chrzest a zbawienie człowieka: ważność i konieczność chrztu w świetle polemiki Augustyna z donatystami." Vox Patrum 49 (June 15, 2006): 755–66. http://dx.doi.org/10.31743/vp.8250.

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Abstract:
Uno dei piu grandi temi che Agostino discussi con i donatisti fu il tema del battesimo. I donatisti difendevano la loro pratica di ribattezzare quelli che passavano nella loro file fondandosi sull’autorita di Cipriano. Dal loro punto di vista solo la „Chiesa dei santi” ha il potere di battezzare. Secondo Agostino occorre distinguere il sacramento in se stesso, che e sempre Santo, perche e di Christo, dagli effetti del Sacramento, che sono la remissione dei peccati e il dono dello Spirito Santo. Questi effetti non si verificano se non c’e una vera conversione del cuore e se non si vive nella „communio sanctorum” che e la Chiesa. Nell’articolo viene sviluppato la dimensione cristologica ed ecclesiale del sacramento del battesimo secondo Agostino.
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Balestrieri, Matteo, Rocco Micciolo, Domenico De Salvia, and Michele Tansella. "Confronti e prospettive nella utilizzazione dei Registri Psichiatrici dei Casi." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 1, no. 2 (August 1992): 133–48. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006655.

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Abstract:
RiassuntoDopo una breve rassegna sui dati di confronto tra Registri Psichiatrici dei Casi (RPC) disponibili nella letteratura internazionale, vengono analizzati gli indici sociodemografici e i tassi standardizzati (per età e sesso) relativi alle attività assistenziali (anni 1987–90) svolte in cinque aree italiane di RPC. Gli indici socio-anagrafici sono risultati correlati con le caratteristiche urbano-rurali del territorio. In ognuna delle cinque aree di registro esisteva, alia fine del 1990, una rete di servizi considerata adeguata rispetto alle esigenze della popolazione. I tassi totali di prevalenza un giorno sono in lieve aumento in tutte le aree di RPC, mentre quelli di prevalenza un anno e incidenza hanno avuto un andamento piuttosto differenziato nelle varie aree. II ricorso al day-hospital è diventato mediamente piu frequente e l'attività territoriale è aumentata dappertutto. Sono diminuiti parallelamente i ricoveri. II fenomeno della lungodegenza è tuttora presente, anche se in forma ridotta, in alcune aree di RPC. I soggetti lungoospitati in comunità sono aumentati in un'area (Arezzo), diminuiti in un'altra (Caltagirone), mentre sono stabili nelle altre aree. I lungoassistiti sono aumentati in quattro aree e in lieve flessione nella quinta (Arezzo). Non e emersa una relazione tra livelli di assistenza psichiatrica erogata e caratteristiche della popolazione di riferimento. Secondo un punteggio assistenziale ponderato di costo lo sviluppo dell'attività assistenziale ha determinato un aumento dei costi a Verona-Sud e ad Arezzo, una diminuzione a Caltagirone e a Legnano e nessuna variazione a Portogruaro.Parole chiaveservizi psichiatrici territoriali, registri psichiatrici dei casi, utilizzazione dei servizi.SummaryAfter a brief review of the literatur on comparison between Psychiatric Case Registers (PCR), this paper analyzes sociodemografic data and 1987-1990 age/sex standardised rates of psychiatric treatment in five Italian areas with a PCR. There was a correlation between sociodemografic indices and urban-rural characteristics of the areas. At the end of 1990 the comprehensive community psychiatric service of each area was considered able to meet the needs of the population. During the four years of our survey, one-day prevalence rates were consistently slighty increasing, while one-year prevalence and incidence rates showed different trend in the five areas. Overall, there was a development of the community services and a decrease of psychiatric admissions. There were still few hospital long-stay patients in some areas, but what is more evident was the increase of the number of long-term patients (hostel long-stay patients and communiy long-term patients). No correlations were evident between levels of psychiatric treatment and characteristics of the populations in the five areas. The development of a comprehensive network of community services required an increase of the costs in Verona-Sud and Arezzo, a decrease in Caltagirone and Legnano, while there was no variation of costs in Portogruaro.
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Salerno, Vincenzo, and Stefano Pegorin. "Towards shared meanings. The co-construction of the educational pact as an inclusive process: a field experience." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 203–16. http://dx.doi.org/10.36253/form-12613.

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Abstract:
Produced by the intervention of the social service, by decree of a court, entry into a residential community for minors is a traumatic event in the life of a boy. The community itself is a pre-established system, made up of rules and spaces, established times and activities, and of intense relationships with professionals. None of this is the result of a decision, of a participation, of a subjectification on the part, first of all, of the subject of education who is the boy himself. The institutional task risks being limited to protection rather than triggering a path of inclusion and development: paradoxically, the time and space of socio-educational intervention can become an experience of deeper exclusion and stagnation. What educational conditions, therefore, can initiate and help processes of effective inclusion? The article proposes a specific pedagogical tool, the educational pact as an educational experience of subjectivation and inclusion of the child. Verso significati condivisi. La co-costruzione del patto educativo come processo inclusivo: una esperienza di campo. Prodotto dall’intervento del servizio sociale, per decreto di un tribunale, l’ingresso in una comunità residenziale per minori è un evento traumatico nella vita di un ragazzo – inteso come segmento sociale costituito da maschi di età 11–21. La comunità stessa è un sistema precostituito, fatta di regole e spazi, tempi e attività stabilite, e di rapporti intensi con professionisti. Niente di tutto questo è l’esito di una decisione, di una partecipazione, di una soggettivazione da parte, innanzitutto, del soggetto dell’educazione che è il ragazzo stesso. Il compito istituzionale rischia di limitarsi alla protezione piuttosto che innescare un percorso di inclusione e di sviluppo: paradossalmente il tempo e lo spazio dell’intervento socio-educativo possono diventare un’esperienza di più profonda esclusione e stagnazione. Quali condizioni educative dunque possono avviare e aiutare processi di effettiva inclusione? L’articolo propone uno strumento pedagogico specifico, il patto educativo come esperienza educativa di soggettivazione e inclusione del ragazzo.
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Brill, Penny A., and Emily Menhorn. "Addressing Community Concerns through Music." Music and Medicine 8, no. 3 (July 31, 2016): 112. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i3.447.

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Abstract:
Abstract: Orchestras are responding to changing demographics and concerns regarding inequality, poverty, community trauma and racial tensions by developing innovative community programs. My purpose in describing the two contrasting programs below is to illustrate the difference in the orchestra players’ effectiveness if they team with professionally trained music specialists. I will demonstrate that using specialists, particularly music therapists, to help plan and implement community programs enables them to be more effective in addressing community concerns.Keywords: community programs, music therapists, orchestras, special needsSpanishIdentificando preocupaciones comunitarias a través de la músicaLas orquestas están respondiendo a los cambios demográficos y a las preocupaciones en relación a desigualdad, pobreza y traumas en la comunidad y tensiones raciales desarrollando programas innovadores para servir a la comunidad. Mi propósito a continuación es describir dos programas contrastantes para ilustrar la diferencias en la efectividad de los interpretes orquestales cuando tienen la posibilidad de armar equipo con músicos especialistas profesionales. Demostraré como trabajar junto a especialistas con experiencia y entrenamiento y en particular con musicoterapeutas que asisten con el planeamiento e implementación de los programas comunitarios, permite que ellos tengan mayor efectividad en identificar las problemáticas comunitarias. Palabras claves: Programas comunitarios , musicoterapeutas , orquestas , necesidades especiales GermanMusik, um Sorgen innerhalb der Community anzugehenAbstract: Orchester antworten auf sich die verändernde demographische Entwicklung und die Sorgen hinsichtlich Ungleichheit, Armut, Community-Traumen und rassistische Spannungen mit der Entwicklung innovativer Programme, die der Gemeinschaft dienen sollen. Meine Absicht bei der Beschreibung von zwei kontrastierenden Programmen ist, den Unterschied in der Effektivität von Orchestermusikern darzustellen, wenn sie in der Lage sind, mit professionell ausgebildeten Musikern zusammen zuarbeiten. Ich will zeigen wie sie, wenn sie mit mit Spezialisten insbesondere Musiktherapeuten die Erfahrung und Ausbildung darin haben, Community-Progamme zu planen und einzurichten, zusammenarbeiten, dazu befähigt werden, effektiver mit Community-Sorgen umzugehen. Keywords: Community-Programme, Musiktherapeuten, Orchester, besondere BedürfnisseItalianAddressing Community Concerns Through MusicLe Orchestre stanno rispondendo ai cambiamenti demografici e alle preoccupazioni riguardanti l’inuguaglianza, la povertà e le tensioni razziali, attraverso lo sviluppo di programmi innovative che servono la comunità.Il mio scopo nel descrivere di seguito questi due programmi contrastanti è quello di illustrare la differenza di efficacia dei membri dell’orchestra, quando sono in grado di collaborare con specialisti di musica professionalmente preparati. Io dimostrerò come lavorare al fianco di specialisti con esperienza e formazione, in particolare i musicoterapeuti, per aiutare a pianificare e attuare programmi comunitari, permetterà loro di essere più efficaci nell’affrontare le preoccupazioni della comunitá.Parole Chiave: musicoterapeuta, orchestraJapanese音楽を通したコミュニティ問題に対する取り組みペニー・ブリルエミリー・メンホーンオーケストラは、変わりゆく人口統計や様々なコミュニティ問題(格差、貧困、地域的トラウマ、人種差別など)に関して、コミュニティに刷新的なプログラムを提供することで対応している。本研究の目的は、2つの異なるプログラムを紹介し、オーケストラ奏者と特別な訓練を受けた音楽専門職とがチームを組むことでもたらされる効果を検証する。経験豊富で且つ訓練を受けた専門職、特に音楽療法士とチームを組みながらコミュニティプログラムの計画/実施することを通して、コミュニティ問題に対して効果的なプログラムを可能にすることができた実例を考察する。キーワード:コミュニティプログラム、音楽療法士、オーケストラ、特別支援
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Fianchini, Maria, Mariagrazia Marcarini, and Franca Zuccoli. "Valutazione post occupativa della scuola P. Mattarella di Modena." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 194–207. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13605.

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Abstract:
Emerge a livello internazionale la necessità di verificare gli esiti delle nuove scuole innovative in termini di prestazioni edilizie e di efficacia nel favorire i cambiamenti della didattica. La scuola secondaria di primo grado P. Mattarella di Modena è stata aperta nel 2016, con un modello organizzativo ad aule disciplinari proposto dai docenti, che ha richiesto una revisione partecipata del progetto in corso di sviluppo. L’articolo presenta un percorso di valutazione condotto da un gruppo multidisciplinare con il coinvolgimento della comunità scolastica per sviluppare processi di apprendimento sul campo e fornire feedback sull’esperienza in corso. Gli esiti dell’indagine mostrano una situazione particolarmente avanzata e in continua evoluzione, in cui la qualità dell’ambiente fisico risulta una componente essenziale per l’innovazione in atto dei processi educativi, grazie anche alla capacità di cura, valorizzazione, ricerca di nuove soluzioni e risorse da parte del dirigente e dello staff della scuola. At an international level, the need emerges to verify outcomes of the new innovative schools in terms of building performance and effectiveness in favoring the teaching change. The P. Mattarella lower secondary school in Modena was opened in 2016, with an organizational model based on disciplinary classrooms proposed by a group of teachers, which required a participatory review of the design under development. This paper presents an evaluation activity carried out by a multidisciplinary group with the involvement of the school community to develop learning processes in the design field and provide feedback on the current experience. The results show a particularly advanced and constantly evolving situation. Indeed, the quality of the physical environment looks like an essential component for the innovation of educational project, thanks also to the ability to care, enhance, search for new solutions and resources of both the school manager and staff.
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Porcarelli, Cristiana. "Prime riflessioni su modalità, percorsi e nuovi spazi di cooperazione per garantire l’apprendimento permanente di giovani e adulti." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 88–99. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13455.

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Abstract:
Se l’orientamento europeo appare quantomai centrato sulla persona e sulla sua unicità anche in termini di sviluppo delle competenze e di opportunità formative, di pari passo si stanno sviluppando nuovi e sempre più interconnessi spazi di apprendimento che implicano il coinvolgimento di varie tipologie di attori, diversi livelli di governance, di partnership pubblico/privato e di una rinnovata attenzione al territorio. Interventi co-progettati e multi-attoriali (scuola, famiglia, organizzazioni del Terzo settore, privato sociale, istituzioni pubbliche) sembrano sempre più necessari ma con peculiari caratteristiche di flessibilità e adeguatezza al territorio di riferimento. Inoltre, il miglioramento della qualità della vita nei centri urbani passa quasi obbligatoriamente attraverso la cultura e l'educazione e varie sono le iniziative focalizzate su questi temi a partire dal programma dell’UNESCO Global Network of Learning Cities. In questa prospettiva anche la scuola si rinnova e anela a diventare un learning hub attraverso peculiari accordi denominati “Patti educativi di comunità” che rappresentano un esempio di buona pratica caratterizzato da un approccio orientato alla co-progettazione e alla valorizzazione della dimensione territoriale. If the European orientation appears to be focused on people also from the point of view of skills development and training opportunities, at the same time new and increasingly interconnected learning spaces are being developed with the consequent involvement of various types of actors, different levels of governance, public private partnerships as well as a renewed attention to the territory. Co-designed and multi-actor interventions (school, family, third sector organizations, private social, public institutions) are more and more necessary but with characteristics of flexibility and adequacy to territorial needs. In addition, the improvement of the quality life within urban centres must go through culture and education; there are various initiatives focused on these issues starting from the UNESCO Global Network of Learning Cities program. In this perspective, the school also renews itself and yearns to become a learning hub through specific agreements called "Community agreements for education" which represent an example of good practice characterized by a co-planning approach and the enhancement of the territorial dimension.
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González-garcía, Rómulo Jacobo, Paloma Escamilla-Fajardo, Samuel López-Carril, and Juan Nuñez-Pomar. "Percepciones de los residentes sobre el turismo deportivo: impactos, calidad de vida y apoyo al sector." Cuadernos de Psicología del Deporte 20, no. 2 (April 15, 2020): 174–88. http://dx.doi.org/10.6018/cpd.388431.

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Abstract:
El sector del turismo deportivo recibe cada vez una mayor atención por parte de los distintos agentes sociales, teniendo un alto impacto en distintas esferas de la sociedad. El turismo no sólo afecta a las actitudes de los residentes hacia su desarrollo, sino también a su calidad de vida en general. Una vez que una comunidad o población se convierte en un destino turístico, la calidad de vida de los residentes locales se ve afectada por el desarrollo del mismo. Por consiguiente, es relevante conocer cuáles son las percepciones de los residentes respecto al impacto que causa el turismo deportivo. Por ello, el objetivo del presente estudio es analizar las percepciones de los residentes de Gran Canaria hacia los efectos del turismo deportivo, en ámbitos como su impacto, la calidad de vida y el apoyo al sector. Los resultados del estudio indican que, a mayores niveles de percepción positivos de los residentes sobre los impactos sociales, culturales, ambientales y económicos, hay un mayor apoyo hacia el desarrollo del turismo. Por otra parte, también se produce un efecto mediador significativo de la variable calidad de vida de los residentes, entre la relación de impactos percibidos y el apoyo al desarrollo del turismo activo y deportivo en Gran Canaria. Estos resultados posibilitan un mejor entendimiento de la perspectiva que los residentes tienen hacía el sector turístico deportivo, algo que puede ayudar a orientar futuras decisiones sobre la práctica, desarrollo y planificación del turismo deportivo. The sports tourism sector is receiving increasing attention from different social actors, having a high impact on different spheres of society. Tourism not only affects residents' attitudes towards their development, but also their quality of life in general. Once a community or population becomes a tourist destination, the quality of life of local residents is affected by its development. It is therefore important to know what residents' perceptions are of the impact of sports tourism. Therefore, the aim of this study is to analyse the perceptions of the residents of Gran Canaria towards the effects of sports tourism, in areas such as its impact, quality of life and support for the sector. The results of the study indicate that, at higher levels of positive perception by residents of the social, cultural, environmental and economic impacts, there is greater support for the development of tourism. On the other hand, there is also a significant mediating effect of the variable quality of life of the residents, between the relationship of perceived impacts and the support for the development of active and sports tourism in Gran Canaria. These results make it possible to better understand the perspective that residents have towards the sports tourism sector, something that can help guide future decisions on the practice, development and planning of sports tourism. O sector do turismo desportivo está a receber cada vez mais atenção por parte de diferentes actores sociais, tendo um elevado impacto em diferentes esferas da sociedade. O turismo não afecta apenas as atitudes dos residentes em relação ao seu desenvolvimento, mas também a sua qualidade de vida em geral. Uma vez que uma comunidade ou população se torna um destino turístico, a qualidade de vida dos residentes locais é afectada pelo seu desenvolvimento. Por conseguinte, é importante conhecer a percepção que os residentes têm do impacto do turismo desportivo. Portanto, o objectivo deste estudo é analisar as percepções dos residentes da Gran Canária sobre os efeitos do turismo desportivo, em áreas como o seu impacto, qualidade de vida e apoio ao sector. Os resultados do estudo indicam que, em níveis mais elevados de percepção positiva dos residentes sobre os impactos sociais, culturais, ambientais e econômicos, há maior apoio para o desenvolvimento do turismo. Por outro lado, existe também um efeito mediador significativo da variável qualidade de vida dos residentes, entre a relação de impactos percebidos e o apoio ao desenvolvimento do turismo ativo e desportivo na Gran Canária. Estes resultados permitem compreender melhor a perspectiva que os residentes têm em relação ao sector do turismo desportivo, algo que pode ajudar a orientar futuras decisões sobre a prática, desenvolvimento e planeamento do turismo desportivo. Il settore del turismo sportivo sta ricevendo un'attenzione crescente da parte di diversi attori sociali, con un forte impatto sulle diverse sfere della società. Il turismo influenza non solo l'atteggiamento dei residenti nei confronti del loro sviluppo, ma anche la loro qualità di vita in generale. Una volta che una comunità o una popolazione diventa una destinazione turistica, la qualità della vita dei residenti locali è influenzata dal suo sviluppo. È quindi importante sapere quali sono le percezioni dei residenti sull'impatto del turismo sportivo. Pertanto, l'obiettivo di questo studio è quello di analizzare le percezioni degli abitanti di Gran Canaria nei confronti degli effetti del turismo sportivo, in settori quali l'impatto, la qualità della vita e il sostegno al settore. I risultati dello studio indicano che, a livelli più elevati di percezione positiva da parte dei residenti degli impatti sociali, culturali, ambientali ed economici, vi è un maggiore sostegno allo sviluppo del turismo. D'altra parte, c'è anche un significativo effetto mediatore della variabile qualità della vita dei residenti, tra la relazione degli impatti percepiti e il sostegno allo sviluppo del turismo attivo e sportivo a Gran Canaria. Questi risultati permettono di comprendere meglio la prospettiva che i residenti hanno nei confronti del settore del turismo sportivo, cosa che può aiutare a guidare le future decisioni sulla pratica, lo sviluppo e la pianificazione del turismo sportivo.
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Canuto, Claudia. "STIMOLARE LA PARTECIPAZIONE ALLA CONVERSAZIONE IN CLASSI CON LIVELLO ETEROGENEO DI SCOLARIZZAZIONE. LE PRATICHE DEL TEATRO SOCIALE PER SVILUPPARE SCOPI COMUNICATIVI REALI: L’ESPRESSIONE DI SÉ E L’INTEGRAZIONE." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 96–121. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17131.

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Abstract:
Le interazioni nella classe di lingue sono sovente caratterizzate da una forte asimmetria e assenza di spontaneità che limita lo sviluppo della competenza d’uso in L2. L’adozione di alcune pratiche del teatro sociale all’interno di percorsi glottodidattici permette di ribaltare tali dinamiche. In particolare, queste pratiche risultano funzionali nei contesti di italiano L2 per persone migranti in quanto permettono di inserire la persona nella vita sociale e comunitaria. Grazie alla pedagogia del teatro sociale i discenti diventano protagonisti degli scambi comunicativi ed esercitano un ruolo determinante nella scelta dei contenuti delle lezioni. Il presente contributo ha come obiettivo l’analisi delle dinamiche di interazione rilevate nel corso di due laboratori di teatro sociale rivolti a gruppi eterogenei di persone migranti. Per rilevare i dati e per verificare l’utilità delle attività si sono usati gli strumenti dell’Analisi della Conversazione. In particolare, l’analisi si è concentrata sulle forme della turnazione (le autoselezioni dei partecipanti, i turni dei registi), il contenuto dei turni, monitorando l’eventuale prossimità rispetto alle ordinarie conversazioni in classe (feedback correttivi, richieste di chiarimento) e le manifestazioni di attenzione alla forma (autocorrezioni, eterocorrezioni). Stimulating participation conversations in classes with heterogeneous levels of schooling. Social theater practices to develop real communicative objectives: self-expression and integration In language classes, interactions are often characterized by strong asymmetry and the absence of spontaneity that limits the development of proficiency in second language learning. The adoption of some social theater practices in language teaching can reverse these dynamics. These practices are especially functional in Italian language learning for migrants as they allow people to be included in social and community life. Thanks to social theater pedagogy, learners become protagonists of conversations and play a decisive role in choosing the content of the lessons. This paper aims to analyze the interaction dynamics observed during two social theater workshops for heterogeneous groups of migrants. Conversation analysis tools were used to collect data and verify the usefulness of the activities. In particular, the analysis focused on the forms of turns (the self-selection of the participants, the turns of the directors), the content of the turns, monitoring proximity to ordinary class conversations (corrective feedback, requests for clarification) and attention on form (self-corrections, heterocorrections).
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Mancini, Elena. "Il programma di eliminazione della filariasi linfatica in Bangladesh: un modello esportabile? / The lymphatic filariasis elimination programme in Bangladesh: an exportable model?" Medicina e Morale 66, no. 4 (October 11, 2017): 495–511. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.503.

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Abstract:
Nel 1971, al termine della sanguinosissima guerra di separazione dal Pakistan, il Bangladesh appariva un paese senza speranza. L’elevatissima crescita demografica -una delle maggiori al mondo- le calamità naturali quali alluvioni e tifoni, la povertà grave e diffusa - con una percentuale di popolazione sotto la soglia di povertà intorno al 30% - la situazione politica interna, con instabilità sociale e latenti conflitti etnici, rendevano il pronostico più che verosimile. A distanza di 40 anni, il BGD è riuscito a smentire in gran parte tale previsione, conseguendo successi nello sviluppo economico, nella salute pubblica e nella trasformazione sociale. Il controllo del tasso di fertilità, la lotta a “big killer” quali la TBC e la diarrea infantile, il miglioramento delle condizioni igieniche e la realizzazione di presidi sanitari territoriali di prima assistenza (community-clinic), efficaci campagne sanitarie, il contrasto di malattie endemiche, sono stati ottenuti grazie all’impiego coordinato delle misure sanitarie dei programmi internazionali. Risultati, questi, conseguiti attraverso una politica sanitaria basata su una proficua collaborazione tra il Ministero della salute nazionale (Ministry of Health and Family Welfare), ONG, organismi sanitari internazionali, istituzioni e fondazioni internazionali. Il BGD ha così conseguito il traguardo della pressoché totale eliminazione delle malattie neglette endemiche nel paese (leishmaniosi viscerale, filariasi linfatica, dengue, lebbra, parassitosi intestinali – infezioni da elminti). L’articolo valuta i fattori che hanno caratterizzato il successo nel programma di eliminazione della filariasi linfatica. Dall’analisi di tali fattori è derivato un possibile modello di governance per la lotta alle malattie neglette in regioni endemiche comparabili sotto il profilo geo-politico. ---------- In 1971, at the end of the bloodstained separation war with Pakistan, Bangladesh appeared as a country without hope. The intense population growth – one of the highest in the world – natural disasters such as flooding and typhoons, acute and diffuse poverty – with a percentage of population below poverty line of 30% – the internal political scenario, with social instability and underlying ethnical conflicts – made this situation less likely to improve. 40 years later, Bangladesh succeeded in disproving such prevision, with a significant growth in economic development, public healthcare and social conditions. Birth control, countermeasures against “big killers” such as tuberculosis and diarrhea in babies, improvement of hygienic conditions and the implementation of local emergency units (community-clinic), effective sanitary campaigns and prevention of endemic diseases have been accomplished thanks to the coordinated use of sanitary measures in international programmes. Results obtained through a sanitary policy based on fruitful collaborations among the Ministry of Health and Family Welfare, NGOs, international health organizations, international institutions and foundations. This way Bangladesh achieved the result of an almost total elimination of neglected endemic disease in the country (visceral leishmaniasis, lymphatic filariasis, dengue, plague, intestinal parasitosys – helminth infections). The article analyses the factors contributing to the success of the Lymphatic Filariasis Elimination Programme. The study of such factors permitted to identify a governance model for fighting neglected diseases in endemic regions with similar geo-political environments.
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Mancini, Elena, and Roberta Martina Zagarella. "Dare voce ai pazienti nella ricerca sulle malattie rare e sui famaci orfani / Giving patients a voice in the rare diseases and orphan drugs research." Medicina e Morale 67, no. 1 (March 23, 2018): 25–40. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.526.

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Abstract:
L’articolo ha l’obiettivo di mettere in luce potenzialità e criticità dell’inclusione della prospettiva dei pazienti nella ricerca sulle malattie rare e sui farmaci orfani. A tal fine, nella prima parte, si propone un’analisi epistemologica dell’utilizzo dei racconti dell’esperienza individuale della malattia nella ricerca scientifica e nei trial clinici, facendo emergere, anche attraverso gli strumenti della medicina narrativa, le sfide teoriche e operative poste dall’inclusione della soggettività del paziente e del vissuto di malattia nonché l’importanza della valorizzazione della prospettiva del paziente, sia in generale sia nella ricerca sulle malattie rare e sui farmaci orfani. Nella seconda parte, il testo analizza in particolare il ruolo degli esiti riportati dai pazienti o Patient Reported Outcomes (PROs), misure per la valutazione complessiva della salute basate sulla prospettiva dei pazienti stessi, incentrandosi sulla sperimentazione clinica nel campo delle malattie rare. In questo contesto, infatti, i racconti di malattia, raccolti e valorizzati da fonti istituzionali e associazioni di pazienti, hanno contribuito a far emergere importanti questioni critiche e difficoltà nell’impiego di outcome centrati sul paziente nello sviluppo di nuovi farmaci e trattamenti, generando una serie di documenti e raccomandazioni relative al loro utilizzo per il benessere della comunità dei malati rari. ---------- This paper aims to highlight the potentiality and criticality of including patients’ perspective in rare diseases and orphan drugs research. In the first part, we propose an epistemological analysis of individual narrations of disease experience as they are used in scientific research and clinical trials. With the help of narrative medicine approach, this analysis points out theoretical and operational challenges of a perspective that includes patient’s subjectivity and illness experience. Furthermore, it reveals the significance of patients’ standpoints in general and in rare diseases as well as in the orphan drugs research. The second part of our article focuses on the role of the Patient reported Outcomes (PROs) – which are measures for the health’s overall assessment based on patient’s perspective – by investigating the impact on clinical trials for rare diseases. In this context, illness stories, which are collected and promoted by institutional sources and patients’ associations, contribute to underline important critical issues at stake in the employment of patient-centered outcomes both in new drugs and in the treatments development. Moreover, these stories are crucial to elaborate documents and recommendations concerning the use of PROs for the rare patients’ community welfare.
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Stanko, Marek. "The Liability for Food Product in the Polish Legal System." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (August 2009): 107–19. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-002006.

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Abstract:
- A precise definition of the principles and basis of the food product liability is included in an unusually broad scope of the food safety subject matter. Having regard to the whole set of Polish legal tools for food safety, the reader's attention was focused on civil-legal aspects of producer's liability for harm caused by food product's defect. The idea of the article, however, was not exclusively a detailed legal analysis of Polish legal solutions within this subject matter, but mainly an attempt to interpret these regulations which arouse most doubts in the Polish practice, especially from the point of view of their compliance with the Community regulations. The legal harmonization is undoubtedly of crucial importance in this sphere. It needs emphasizing that the majority of essential legal issues related to the subject matter of food safety as formulated in the Community law has been reflect119 ed in the Polish legislation. Currently this subject matter is regulated on the Polish legal area by the act of 25 August 2006 about the safety of food and feeding. It can be claimed, however, that the regulation of the liability for harm caused by unsafe product (comprising also the notions of agricultural produce and food product) in the Polish legislation complies with the requirements of the Community law. The shortcomings pointed out in the course of considerations absolutely do not allow to conclude that the objective of harmonization has not been achieved. This does not eliminate, however, the necessity to bring about changes postulated in the course of legislative considerations. In the Polish doctrine it is stressed that from theoretical, dogmatic point of view especially the new regime of liability for unsafe product (comprising agricultural produce and food product) should constitute a facilitation for claims to be made by the harmed person. It will, however, be the judicial practice which will decide about its legal efficiency.Parole chiave: responsabilitĂ civile, prodotto alimentare, rischio di sviluppo e progresso.Key words: Liability, Food Product, Risk of Development and Progress.
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Frey, Marco, and Francesco Rizzi. "La geotermia in Italia e nel mondo: dibattito scientifico e segnali di mercato." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (July 2009): 5–18. http://dx.doi.org/10.3280/efe2008-003001.

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Abstract:
- This paper describes the state of the art in development and utilization of geothermal resources in Italy and Tuscany. Departing from the geological peculiarities of this region, which have contributed to Italy's leading role in technological innovation since the beginning of geothermoelectric power generation (GPG), recent evidences from the market and scientific community are here analyzed in order to answer the question whether the economic downturn will put geothermal energy on the back burner, or if it will function as a catalyst for change. The first section explores the role of geothermal energy within the renewable energy mix. After an introduction on the strengths and weaknesses of the Italian energy system, the evolution of the matches between different types of geothermal resources (high, medium and low enthalpies) and technologies is analyzed from an economic, technical and environmental point of view. Here, the evolution of the regulatory framework emerges as one of the main driving forces behind incremental innovation and the spreading of technologies. The move towards sustainability seems to stimulate the market in spite of the barriers to entry linked to capital intensiveness and the risks related to geothermal investments. Beside the growth of relationships between industrial actors, public administration and scientific community, the analysis identifies the downscale of plants, the integration with other "renewables" and the industrial integration as the main next challenges in the field of geothermal competitiveness. To this end, the implementation of such new tools for territorial management as the ones based on LCA (Life Cycle Assessment) and SMCE (Social Multi Criteria Evaluation) is expected to stimulate further improvements and innovations. The second section analyzes the present regulatory framework at the communitarian, national and local level and the allocation of economical resources to research and development in particular in relation to the distribution and characteristics of the geothermal resources. The specialization of Italy in GPG appears not to be adequately represented within European programmes and the Tuscany region is still considered not a leading market by the investors in geothermal heat pumps and geothermal district heating. Both according to the communitarian prescriptions and the requests from local actors, a few scenarios for the development of guidelines, certification schemes and regulations are here described. These elements are consistent with the purpose of sustainability and competitiveness of local economic activities. On the basis of these evidences, the third section describes the perspectives of development of medium and low enthalpy utilizations in Italy. According to the present financial incentives schemes and the predicted modifications in relevant regulations (i.e. city plans, building regulations, etc.), a booming growth of installations is expected. This geothermal "green new deal" is pulled by the increasing number of life-long learning programmes for professionals (i.e. geologists) and, even more, is expected to be pulled by the implementation of risk management tools and certification schemes. As result, the analysis sets a roadmap for addressing the needs of geothermal actors and removing the barriers to successful investing in this local and renewable energy resource. When we return to the initial question, it seems to be the moment for changing attitude towards energy production and to win back competitiveness and sustainability in the geothermal market.Key words: Geothermal energy, renewable energy sources, energy policy, sustainable development, know how, industrial systems, certifications schemes, risk management.JEL classifications: O13, Q42.Parole chiave: Geotermia, fonti energetiche rinnovabili, politiche energetiche, sviluppo sostenibile, competenze, sistemi industriali, schemi di certificazione, gestione del rischio.
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Rossitti, Marco, and Francesca Torrieri. "Action research for the conservation of architectural heritage in mariginal areas: the role of evaluation / La ricerca azione per la conservazione del patrimonio architettonico in aree marginali: il ruolo della valutazione." Valori e Valutazioni 30 (August 2022): 3–44. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223002.

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Abstract:
The recognition of the key role of architectural heritage for sustainable territorial development has pushed the scientific community to give more importance to the involvement of local communities in conservation choices and practices. However, despite the recognition of the benefits deriving from the active participation of local communities in the field of conservation, in practice, this involvement is still marginal and linked to experiences without institutional support. This phenomenon is due to different causes, such as the lack of a participatory culture in conservation. It finds its roots in a conventional approach to architectural heritage conservation merely based on an “expert knowledge”. Consequently, there is an urgent need for approaches and tools to manage the complexity of decisions about conservation, which require close collaboration between local communities, research, and institutions. In this context, the paper aims to investigate the role of the action-research approach in fostering the participation of local communities in conservation processes, especially in marginal areas, where the demographic shrinking dynamics make even more necessary both the institutions’ intervention and the communities’ engagement. Based on these premises, starting from an analysis of recent experiences, the contribution dwells on the need to support the implementation of action-research approaches for the conservation of architectural heritage in marginal areas, paying particular attention to the role of evaluation. More in detail, in the first part of the paper, a reflection on the importance of community involvement for heritage conservation is proposed based on the main documents on the topic. In the second part, the main features of the action-research approach and its strengths and weaknesses have been analyzed through a literature review of action-research experiences applied to architectural heritage at a global level. The analyses have highlighted how most of these experiences are born from spontaneous initiatives, without institutional and methodological support, in which the role of evaluation is still marginal. Therefore, in the final part, the paper proposes a first methodological framework based on integrating action research with the main evaluation tools developed in the scientific literature to support the different phases of the decision-making process. This framework, suitably declined according to the specificities of the case study treated, can represent a valid support for implementing and transposing the research-action approach for heritage conservation in an institutional context. Il riconoscimento del ruolo chiave del patrimonio architettonico per uno sviluppo territoriale sostenibile ha spinto la comunità scientifica ad attribuire maggiore importanza al coinvolgimento delle comunità locali nelle scelte e pratiche di conservazione. Tuttavia, nonostante il riconoscimento dei benefici derivanti dalla partecipazione attiva delle comunità locali in ambito conservativo, nella pratica tale coinvolgimento risulta ancora marginale e legato ad esperienze prive di supporto istituzionale. Tale fenomeno è ascrivibile a molteplici cause, tra cui la mancanza di una cultura della partecipazione, che affonda le sue radici nell’approccio convenzionale alla conservazione del patrimonio architettonico basato sulla sola “conoscenza esperta”, e la conseguente carenza di approcci e strumenti capaci di gestire la complessità delle scelte legate alla conservazione in cui, invece, si richiede una stretta collaborazione tra comunità locali, mondo della ricerca e istituzioni. Il presente contributo mira ad indagare il ruolo dell’approccio della ricerca azione nel favorire la partecipazione delle comunità locali ai processi di conservazione soprattutto nelle aree marginali, dove le dinamiche di contra- zione demografica in atto rendono ancora più necessario sia l’intervento delle istituzioni, che la partecipazione delle comunità. Sulla scorta di tali premesse, partendo da un’analisi delle esperienze in corso, il contributo si sofferma sulla necessità di supportare l’implementazione di approcci alla ricerca-azione per la conservazione del patrimonio architettonico in aree marginali, ponendo parti- colare attenzione al ruolo della valutazione per il raggiungimento di tale obiettivo. Nello specifico, nella prima parte del contributo si propone una riflessione sull’importanza del coinvolgimento delle comunità per la conservazione del patrimonio sulla base delle principali carte e trattati sul tema. Nella seconda parte sono state, poi, analizzate le principali caratteristiche dell’approccio alla ricerca-azione ed i suoi punti di forze e di debolezza rispetto alle finalità preposte attraverso una literature review delle esperienze di ricerca azione applicate al patrimonio architettonico a livello globale. Le analisi condotte hanno portato ad evidenziare come la maggior parte delle esperienze analizzate nasca da iniziative spontanee, prive di un supporto istituzionale e metodologico, in cui il ruolo della valutazione è ancora marginale. Pertanto, nella parte finale della riflessione si propone una prima proposta di framework metodologico basato sul- l’integrazione della ricerca azione con i principali strumenti di valutazione sviluppati in letteratura al fine di supportare le differenti fasi del processo decisionale. Tale framework, opportunamente declinato secondo le specificità del caso studio trattato, può rappresentare un valido supporto per l’implementazione e la trasposizione in ambito istituzionale dell’approccio alla ricerca-azione per la conservazione del patrimonio.
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SILVA, Edilma José da, and Elaine Cristina Rapôso dos SANTOS. "Leitura e interseccionalidade: a experiência do Leia Mulheres Marechal Deodoro." INTERRITÓRIOS 6, no. 10 (April 14, 2020): 243. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244905.

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RESUMOEste artigo relata a experiência do clube de leitura Leia Mulheres Marechal Deodoro, como proposta pedagógica voltada para a formação de leitoras e leitores no contexto da educação básica. A partir da perspectiva metodológica da pedagogia engajada, o clube constitui-se como uma “comunidade de aprendizado”, conforme apresentada por Hooks (2017). Dessa forma, responde concretamente aos desafios de formar leitoras e leitores no contexto escolar, respeitando a voz, a experiência de cada integrante do clube e buscando o desenvolvimento da sua autonomia. A partir da discussão de textos de autoria feminina, o clube aborda questões de gênero, raça e classe, numa perspectiva interseccional (AKOTIRENE, 2019). Essa abordagem implica a necessidade de discutir a noção de cânone, Reis (1992), e Wollf (1985), bem como a de lugar de fala, Ribeiro (2017). Como projeto de ensino institucionalizado, ele funciona desde julho de 2017, no Instituto Federal de Alagoas, Campus Marechal Deodoro.Interseccionalidade. Formação de leitoras/es. Leia mulheres.Reading and intersectionality: the experience of Leia Mulheres Marechal DeodoroABSTRACT This article reports the experience of the “Leia Mulheres Marechal Deodoro” Reading Club, as a pedagogical proposal aimed at training readers in the context of basic education. From the methodological perspective of engaged pedagogy, the club is constituted as a “learning community”, as presented by Hooks (2017). This way, it responds concretely to the challenges of training readers in the school context, respecting each member of the club’s voice and experience and seeking the development of their autonomy. From the discussion of female authorship texts, the club addresses issues of gender, race and class, in an intersectional perspective (AKOTIRENE, 2019). This approach implies the need to discuss the notion of canon, Reis (1992) and Wollf (1985), as well as the place of speech, Ribeiro (2017). It is an institutionalized teaching project that has been operating at the Federal Institute of Alagoas, Campus Marechal Deodoro, since July 2017.Intersectionality. Training of readers. Read women. Lectura e interseccionalidad: la experiencia de Leia Mulheres Marshal DeodoroRESUMENEste artículo informa sobre la experiencia del club de lectura Leia Mulheres Marechal Deodoro, como una propuesta pedagógica dirigida a capacitar a los lectores en el contexto de la educación básica. Desde la perspectiva metodológica de la pedagogía comprometida, el club se constituye como una "comunidad de aprendizaje", según lo presentado por Hooks (2017). Por lo tanto, responde concretamente a los desafíos de capacitar a los lectores en el contexto escolar, respetando la voz, la experiencia de cada miembro del club y buscando el desarrollo de su autonomía. A partir de la discusión de textos escritos por mujeres, el club aborda cuestiones de género, raza y clase, en una perspectiva interseccional (AKOTIRENE, 2019). Este enfoque implica la necesidad de discutir la noción de canon, Reis (1992) y Wollf (1985), así como el lugar de expresión, Ribeiro (2017). Como un proyecto de enseñanza institucionalizado, ha estado operando desde julio de 2017, en el Instituto Federal de Alagoas, Campus Marechal Deodoro.Interseccionalidad. Formación de lectores / es. Lee mujeres. Lettura e intersezionalità:l'esperienza del maresciallo Deodoro Leia MulheresSINTESEQuesto articolo riporta l'esperienza del club di lettura Leia Mulheres Marechal Deodoro, come una proposta pedagogica volta a formare i lettori nel contesto dell'istruzione di base. Dal punto di vista metodologico della pedagogia impegnata, il club è costituito come una "comunità di apprendimento", come presentato da Hooks (2017). Quindi, risponde concretamente alle sfide della formazione dei lettori nel contesto scolastico, rispettando la voce, l'esperienza di ciascun membro del club e cercando lo sviluppo della loro autonomia. Dalla discussione di testi scritti da donne, il club affronta questioni di genere, razza e classe, in una prospettiva intersezionale (AKOTIRENE, 2019). Questo approccio implica la necessità di discutere la nozione di canone, Reis (1992) e Wollf (1985), nonché il luogo di intervento, Ribeiro (2017). Come progetto di insegnamento istituzionalizzato, è operativo da luglio 2017 presso l'Istituto Federale di Alagoas, Campus Marechal Deodoro.Intersezionalità. Formazione di lettori / es. Leggi le donne.
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Nelson, Michelle, Bev Foster, Sarah Pearson, Aimee Berends, Jennifer Ridgway, Renee Lyons, and Lee Bartel. "Optimizing music in complex rehabilitation and continuing care: A Community Site Facility Study (Part 2 of 3)." Music and Medicine 8, no. 3 (July 31, 2016): 128. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i3.416.

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Abstract:
This article is the second in a three-part series on the theory and applications of a music care framework. Music is increasingly being recognized in health care as an effective psychosocial and rehabilitative intervention. Currently, there is little standardization as to how music may best be integrated into health care settings. It is the absence of standardization that prompted the authors to identify new possibilities for integrating music in health care. The purpose of this study was to explore how music could be optimized in complex rehabilitation and continuing care environments, using one such facility in Ontario, Canada, as an example. Data collection focused on the feasibility of incorporating music in care delivery by surveying stakeholders regarding the potential for music in the facility, and collecting specific ideas for the integration of music within the space. Participants’ perspectives were collected using 4 methods: design charrettes, a musical café, an electronic questionnaire and ‘idea boxes’. Data revealed participants’ perceived values and assumptions about the importance of music in care. The researchers utilized a conceptual framework of music care, which was designed to help clarify various dimensions of music in care, assist in the mapping of existing music care initiatives, and identify opportunities to optimize the use of music in care. The study concluded with site specific recommendations, which may be applicable to other health care settingsSpanishOptimizando la Música en Rehabilitación Compleja y en Cuidado Continuo y Rehabilitación; un estudio en centros de atención comunitarias.Este artículo es el segundo de una serie de tres partes sobre la teoría y aplicación de la música en el marco de atención de salud. La música está siendo altamentereconocida en las comunidades de atención de salud como una intervención psicosocial y de rehabilitación efectiva, incrementando muchos aspectos de la calidad de vida. Actualmente, existe poca estandarización sobre cómo integrar de forma eficiente a la música dentro de los objetivos de atención individual y en los centros de atención. Es esta ausencia en la estandarización la que ha llevado a los autores a desarrollar un marco conceptual de atención musical, de esta manera los variados ámbitos de la práctica que incluyen a la música pueden ser distinguidos unos de otros y pueden ser identificadas nuevas posibilidades de optimización musical en los centros de atención.El primer estudio de esta serie examina la optimización de la música en centros de atención a largo plazo en Canadá [1], el propósito del mismo es explorar como la música puede ser optimizada en ambientes de atención compleja y continua, utilizando un centro de estas características como lugar de exploración, ubicado en Ontario, Canadá. Este estudio examina la viabilidad de incorporar música dentro de la atención de este lugar mediante encuestas a sus miembros sobre como ellos evalúan el potencial de la música en la institución, y sobre ideas específicas que pueden tener sobre como optimizar la música en ese espacio. Los datos fueron tomados utilizando 4 métodos: reuniones de directorio, café musical, cuestionarios electrónicos y caja de ideas. Los investigadores desarrollaron un marco conceptual de atención musical como una herramienta de investigación, diseñada para ayudar a clarificar las dimensiones de la música en atención de salud, mapear las iniciativas existentes en atención musical y optimizar el uso de la música en atención de salud. El estudio concluye con ideas y estrategias para la optimización musical, y una lista de recomendaciones para instituciones específicas. Los datos revelan que los participantes tienen valores y suposiciones sobre la importancia de la música en atención de salud que se correlaciona con la importancia de la atención centrada en la persona.Palabras claves: atención musical, cuidado centrado en el paciente, cuidado continuo complejo, optimización musical, diez dominios de la atención musical German Optimierung von Musik in dem Gesamt der Rehabilitation und der kontinuierlichen Versorgung und Rehabilitation: eine Studie über VersorgungseinrichtungenAbstract: Dieser Artikel ist der dritte einer dreiteiligen Serie über Theorie und Anwendung eines Versorgungsrahmens mit Musik. In Versorgungs-einrichtungen wird Musik zunehmend als eine effektive psychosoziale und rehabilitative Intervention anerkannt, die viele Aspekte der Lebensqualität verbessert. Zurzeit gibt es wenig Standardisierung wie Musik am besten in individuelle Versorgungsziele und –settings integriert werden kann. Die noch nicht vorhandene Standardisierung hat die Autoren angeregt, das Konzept eines Versorgungsrahmen mit Musik zu entwickeln, so dass die verschiedenen Praxisbereiche, die Musik integrieren, voneinander unterschieden und neue Möglichkeiten, die Anwendung von Musik in der Versorgung zu optimieren, identifiziert werden können.Während die erste Studie dieser Serie die Optimierung der Musikversorgung in kanadischen Langzeitpflegeheimen [1] untersuchten, ist der Zweck dieser Studie herauszufinden, wie man Musik in komplexen Pflegeeinrichtungen optimieren könnte, dafür wurde solch eine Einrichtung in Ontario/Canada ausgewählt. Diese Studie untersuchte die Möglichkeiten, Musik in die Pflege dieser Einrichtung einzubringen, indem sie die Mitglieder dieser Gemeinschaft beobachteten, wie sie das Potential von Musik der Einrichtung einschätzen, sowie ihre spezifischen Ideen, Musik in diesem Raum zu optimieren.Die Daten wurden mithilfe von vier Methoden erhoben: Design charettes, musikalisches Café, ein elektronischer Fragebogen und Boxen für Ideen. Die Forscher entwickelten einen konzeptuellen Rahmen für die Musikversorgung als Forschungstool, der helfen soll, die Dimensionen der Musikversorgung zu klären, Initiativen zur Musikversorgung zu kategorisieren, und die Anwendung von Musik in der Pflege zu optimieren. Die Studie schließt mit Ideen und Strategien zur Optimierung der Musik und eine Liste von Vorschlägen für spezifische Einrichtungen. Die Daten enthüllt, dass die von den Teilnehmern wahrgenommenen Werte und Annahmen über die Bedeutung von Musik in der Pflege mit der Bedeutung der personen-zentrierten Pflege korrelieren. Keywords: Versorgung mit Musik, patientenzentrierte Pflege, komplexe Langzeitpflege, Optimierung von Musik, zehn Bereiche von Pflege mit Musik.ItalianOttimizzazione della musica nelle Riabilitazioni Complesse e di Cura continua: A facility community site studyQuesto è il secondo di una serie di tre articoli sulla teoria e le applicazioni della cura (riabilitazione) tramite la musica. La musica è sempre piú riconosciuta nelle comunitá di assistenza sanitaria come un efficace intervento psicosociale e riabilitativo, aumentado molti aspetti della qualitá della vita. Ad oggi c’é una leggera standardizzazione su come la musica puó essere meglio integrata per obbiettivi di cura individuale e in altri ambiti di cura. É proprio questa assenza di standardizzazione che ha portato gli autori a creare un quadro concettuale di cura con la musica, cosi i diversi scopi delle pratiche che integrano la musica possono essere distinti gli uni dagli altri, rendendo quindi possible l’ identificazione di nuove possibilitá per utilizzare la musica come cura.Mentre il primo studio ha esaminato l’ottimizzazione della cura con la musica in strutture di assistenza a lungo termine canadesi [1], lo scopo di questo studio é quello di esplorare come la musica possa essere ottimizzata in complessi ambienti di cura continua, utilizzando un impianto in Ontario, Canada, come sito di esplorazione.Questo studio ha esaminato la fattibilitá di incorporare la cura con la musica all’interno di questa struttura, sorvegliando come I membri della comunitá valutano il potenziale della musica nella struttura e su idée specifiche che potrebbero avere per ottimizzare l’uso della musica nello spazio. I dati sono stati raccolti secondo 4 metodi: * (designed charrettes, musical café, an electronic questionnaire and idea boxes). I ricercatori hanno sviluppato un quadro concettuale di cura con la musica come strumento di ricerca, progettato per aiutare a chiarire il ruolo della musica nella cura ,e ottimizzarne l’ uso. Lo studio si é concluso con idée e strategie per l’ottimizzazione della musica, e un elenco di raccomandazioni per un istituto specifico. I dati hanno rilevato valori ed ipotesi fornite dai partecipanti circa l’importanza della musica nella cura correlalandola al significato di cura incentrata sulla persona.Parole Chiave: cura tramite musicaJapanese要旨:本論文は、3部の連続した音楽ケア構造の理論と応用の第2部である。音楽は、心理社会的かつ社会復帰のための効果ある介入としてヘルスケアコニュニティーにおいてますます認知され 、QOLの多くの様相を高めている。現時点では、音楽が個人ケアの目的とケア設定の中にどのように最適に調和させられるかに関して標準化されたものはわずかである。この標準化の欠乏が著者に音楽ケアの構造概念の構築を先導した。音楽を調和した臨床の異なる機会は相互から識別されることができ、ケアの中での音楽の最適化の新しい可能性を見極めることができるかもしれない。このシリーズの第一部でカナダの長期ケア施設での音楽ケアの最適化を考察したが、この研究の目的は音楽が複雑に継続するケア環境の中でどのように最適化されるか、カナダのオンタリオの施設を実地サイトとして探求することである。本研究では、このサイトでのケアに音楽を取り入れることの可能性について、施設コミュニティーのメンバーがどのように音楽の施設内利用の可能性について評価しているか、また、どのように音楽を最適化するか特定のアイディアについて、アンケートを用いて調査した。データは、4つのメソッドを用いて収集された:デザインシャレット、ミュージカルカフェ、電子アンケート、そしてアイディアボックス。研究者達は研究ツールとしての音楽ケアの構造概念を構築し、ケアの中での音楽の重要性を明確にすることを助長するデザインをし、存在する音楽ケア構想をマッピングし、ケアの中での音楽利用を最適化した。研究は音楽の最適化のためのアイディアと方法、特定の施設のための推奨事項を含めて完結した。データは、参加者が認めた有用性と、人間中心ケアの意義とケアの相互関係の中での音楽の重要性の仮説について明らかにしている キーワード:音楽ケア、患者中心ケア、複合継続ケア、音楽最適化、音楽ケアの10の領域
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Baumgarten, Haley Rochelle, and Barbara L. Wheeler. "The Effects of Music Therapy on the Prosocial Behaviors of Adults with Disabilities." Music and Medicine 8, no. 3 (July 31, 2016): 118. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i3.475.

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Abstract:
This pilot study investigated the use of music therapy to increase three specific prosocial behaviors in adults with disabilities attending a day habilitation program. The social skills addressed were (a) initiating conversation, (b) participating in reciprocal exchanges, and (c) expressing emotions. Fifteen participants between 21 and 46 years of age were selected through purposive sampling. Participants attended biweekly music therapy sessions for 30-45 minutes over a 6-week period. Sessions included interventions that encouraged learning about and using socially appropriate prosocial behaviors. These interventions consisted of musical interplay between therapist and participants, as well as interactive play among the participants. The parents and/or legal guardians of the participants were asked to assess the participants’ social behaviors prior to and following music therapy, using the Home and Community Social Behavior Scales (HCSBS). Data were collected from the participants using pre- and post-HCSBS assessments, and from the researcher and day program staff using a Likert scale designed specifically for this study. Participants who engaged in music therapy demonstrated an increase in prosocial behaviors, suggesting that participation in music therapy increased social skill development in adults with disabilities.Spanish Los efectos de la Musicoterapia en las conductas prosociales de adultos con discapacidad.Este estudio piloto investiga el uso de la musicoterapia para incrementar tres conductas prosociales específicas en adultos con discapacidad que asisten a programas diarios de habilitación. Las habilidades sociales abordadas fueron : (a) inicio de conversación , (d) participación en intercambios recíprocos y (c) expresión de emociones. Se seleccionaron quince participantes de entre 21 y 46 años a través de un muestreo intencional. Los participantes asistieron a sesiones de musicoterapia de 30 a 45 minutos dos veces por semana por un periodo de 6 semanas. Las sesiones incluyeron intervenciones que incentivaban el aprendizaje y el uso social de conductas prosociales apropiadas. Estas intervenciones consistían en interacciones musicales entre terapeuta y participantes, así como también juegos interactivos entre los participantes. Los padres y/o tutores legales de los participantes fueron consultados para evaluar las conductas sociales de los participantes previas y posteriores a musicoterapia, utilizando la Escala Home and Community Social Behavior Scale (HCSBS). Los datos fueron obtenidos: de los participantes usando las evaluaciones HCSBS pre y post musicoterapia y de los investigadores y personal del programa diario utilizando la escala Likert diseñada específicamente para este estudio. Aquellos participantes que se comprometieron con musicoterapia demostraron un incremento en sus conductas prosociales, lo que sugiere que la participación en musicoterapia incremento el desarrollo de habilidades sociales en adultos con discapacidades. Palabras Clave: Musicoterapia , adultos con discapacidad , conductas prosociales , habilidades sociales.GermanDie Auswirkungen von Musiktherapie auf das prosoziale Verhalten von Erwachsenen mit BehinderungAbstract: Diese Pilotstudie untersuchte, wie der Einsatz von Musiktherapie drei spezifische prosoziale Verhaltensweisen behinderter Erwachsener in einer Tageseinrichtung verbessern kann. Die untersuchten sozialen Fähigkeiten waren (a) eine Unterhaltung zu beginnen, (b) an gegenseitigem Austausch teilzunehmen, (c) und Emotionen auszudrücken. 15 Teilnehmer im Alter zwischen 21 und 46 Jahren wurden durch gezieltes Sampling ausgewählt. Die Teilnehmer nahmen zweimal pro Woche über einen Zeitraum von 6 Wochen an Musiktherapiesitzungen von 30-45 Minuten teil. Die Sitzungen beinhalteten Interventionen, die Lernen über und mithilfe sozial angemessener prosozialer Verhaltensweisen. Dies Interventionen bestanden aus musikalischem Spielen zwischen Therapeut und Teilnehmern, und interaktives Spielen unter den Teilnehmern. Die Eltern u/o gesetzliche Betreuer der Teilnehmer wurden gebeten, das soziale Verhalten der Teilnehmer vor und nach der Musiktherapie mit der Home and Community Social Behavior Scales (HCSBS) zu bewerten. Die gesammelten Daten stammten von den pre- and post-HCSBS Assessments der Teilnehmer, vom Forscher und dem Tagespersonal, die eine speziell für diese Studie entwickelte Likert -Skala benutzten. Die Teilnehmer an dem Musiktherapie-Programm zeigten eine Verbesserung ihres prosozialen Verhaltens, was vermuten lässt, das die Teilnahme an Musiktherapie die Entwicklung sozialer Fähigkeiten bei Erwachsenen mit Behinderung erhöht. Keywords: Musiktherapie, Erwachsene mit Behinderung, prosoziales Verhalten, soziale FähigkeitenItalian GLI EFFETTI DELLA MUSICOTERAPIA NEI COMPORTAMENTI PRO-SOCIALI DI ADULTI CON DISABILITA` Questo studio pilota ha studiato l’uso della musicoterapia per aumentare tre specifici comportamenti pro-sociali negli adulti con disabilità che frequentano un programma giornaliero di abilitazione. Le competenze sociali affrontate erano (a) l’avvio di una conversazone, (b) la partecipazione in scambi reciproci, (c) esprimere emozioni. Quindici partecipanti tra i 21 e i 46 anni di età sono stati selezionati attraverso un campionamento intenzionale. I partecipanti hanno partecipato a sessioni di musicoterapia bisettimanali per 30-45 minuti in un periodo di 6 settimane. Le sessioni includevano interventi che incoraggiavano ad apprendere l’uso di comportamenti pro-sociali socialmente appropriati. Questi interventi consistevano nell’interazione musicale tra terapeuta e partecipanti, cosi come il gioco interattivo tra i partecipanti. Ai parenti e/o i tutori legali dei partecipanti è stato chiesto di valutare il comportamento sociale dei partecipanti prima e dopo il trattamento musicoterapeutico, usando la Home and Community Social Behavior Scale (HCSBS). I dati dei partecipanti sono stati raccolti utilizzando assestamenti pre- e post-HCSBS, e dal personale di ricerca e dallo staff del programma giornaliero usando una scala Likert progettata specificatamente per questo studio. I partecipanti che si sono lasciati prendere dalla musicoterapia hanno dimostrato un aumento dei comportamenti pro-sociali, implicando che la partecipazione ai trattamenti di musicoterapia abbia aumentato lo sviluppo di abilita` sociali negli adulti con disabilità. Parole Chiave: musicoterapia, adulti con disabilità, comportamenti prosociali, competenze socialiJapanese 障害者の向社会的行動における音楽療法の効果この予備研究では、デイプログラムに参加している障害者に対して、3つの向社会的行動を向上させた音楽療法の活用について検証する。取り組まれた社会的スキルは、(a) 発話、 (b)相互的なやり取りへの参加、 (c)感情表現の3つである。21歳から46歳の15名が被験者として、有意サンプリングで選択された。被験者は、6週間にわたって隔週30分から45分の音楽療法セッションに参加した。セッションプログラムでは、向社会的行動を学び活用することを促進する介入を行った。これらの介入は、音楽療法士と対象者および対象者間との音楽的相互行為を含んでいる。被験者の親または法的介護者が、HCSBS (Home and Community Social Behavior Scales =家庭とコミュニティにおける社会行動評価尺度)を使って、音楽療法前後の社会行動を評価する。音楽療法前と後のHCSBSスコアと、 本研究のために特別に作成されたリッカート尺度を研究者とデイケアスタッフが付けた評価とを総合して、データが収集された。音楽療法活動への参加度が高かった被験者の方が、向社会的行動の増加を呈しており、障害者対象の音楽療法への参加が社会スキルを向上させることがわかった。 キーワード:音楽療法、障害者、向社会的行動、社会的スキル
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Foster, Bev, Sarah Pearson, and Aimee Berends. "10 Domains of Music Care: A Framework for Delivering Music in Canadian Healthcare Settings (Part 3 of 3)." Music and Medicine 8, no. 4 (October 26, 2016): 199. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i4.415.

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Abstract:
Music care is a developing approach to care that allows the therapeutic principles of music to inform caring practices in both formal healthcare settings and community or home-based contexts, and to create an integral role in developing more relational and person-centered cultures in caregiving. A significant part of the music care approach is a conceptual framework describing 10 domains of delivery. This article is the third in a three-part series on the theory and applications of a music care framework. Music is increasingly being recognized in health care communities as an effective psychosocial and rehabilitative intervention, increasing many aspects of quality of life. Currently, there is little standardization as to how music may best be integrated into individual care goals and care settings, though a growing body of literature supports the important impact of music in health care. It is this absence of standardization that has led the authors to develop a music care conceptual framework, so the varying scopes of practice that integrate music can be distinguished from one another and new possibilities for optimizing music in care can be identified. While the first study in this series examined how music care is understood in Canadian long term care facilities (1), the purpose of the second study explored how music could be optimized in complex continuing care environments, using one such facility in Ontario, Canada, as an exploration site (2). The 10 Domains of Music Care presented in this paper can be used as both a research tool and a practical, actionable tool for healthcare providers, managers, and decision makers. The paper discusses the 10 domains of music care delivery, need for a music care conceptual framework, and the implications and applications the framework provides. (1) Foster, B., Bartel, L. (2016) Understanding music care in Canadian facility-based long term care. Music Med, 1(8) 29-35.(2) Nelson, M., Foster, B., Pearson, S., Berends, A., Ridgway, J., Lyons, R., Bartel, L. (2016) Optimizing music in complex rehabilitation and continuing care: A Community Site Facility Study (Part 2 of 3), Music Med, 8(3) 128-136. Keywords: music care, person centered care, health arts, music therapy, 10 domains of music careSpanishParte 3 de 3: Diez dominios del cuidado musical. Un encuadre para ofrecer música en entornos médicos canadiensesResumen: el cuidado musical es un abordaje de atención en desarrollo que permite utilizar los principios terapéuticos de la música para informar las prácticas de asistencia tanto en abordajes de salud formales y comunitarios como en contexto domiciliarios, y crea un rol integral en el desarrollo de cuidados relacionales y centrados en la persona. La música está siendo reconocida de manera creciente en las comunidades de atención de salud como una efectiva intervención psicosocial y biomédica, mejorando varios aspectos de la calidad de vida. Actualmente en Canadá hay muy poca estandarización sobre cómo la música puede ser integrada en los objetivos asistenciales y en los settings de atención en salud. También hay un vacío en la regulación de lenguajes y competencias de la práctica para encontrar los tipos de asistencia musical que se brindará, aunque la creciente literatura sostiene la importancia del impacto de la música en la atención de salud. Contar con un marco conceptual para el entendimiento de la asistencia musical y cómo es brindada es beneficioso y sería una herramienta oportuna para direccionar estas discrepancias. Una parte significativa del abordaje de asistencia musical es el marco conceptual que describe diez dominios de servicio. Este artículo es el tercero en una serie de tres partes sobre la teoría y las aplicaciones del marco de la asistencia musical. La música está siendo reconocida de manera creciente en las comunidades de atención de salud como una efectiva intervención psicosocial y biomédica , incrementando varios aspectos de la calidad de vida. Existe poca estandarización sobre cómo la música puede ser integrada de la mejor manera en los objetivos individuales y en los settings de atención. Es esta ausencia en la estandarización la que ha llevado a los autores a desarrollar un marco conceptual para la asistencia musical, así la variedad competencias de la práctica que integra la música pueden ser distinguidas unas de otras y pueden identificarse nuevas posibilidades de optimizar la asistencia musical. El primer estudio de esta serie examina la optimización de la asistencia musical en instituciones de cuidado prolongado en Canadá, el propósito del segundo estudio fue explorar cómo la música puede ser optimizada en ambientes de cuidado complejo continuo, usando una institución en Ontario, Canadá como sitio de exploración.Los diez dominios de asistencia musical en el presente estudio pueden ser empleados tanto como herramienta de investigación y práctica como herramienta de acción para proveedores de salud, managers, y quienes toman decisiones. Este paper analiza los diez dominios de servicio de la asistencia musical, la necesidad de un marco conceptual de la asistencia musical, como así también las implicancias y aplicaciones que este marco provee. Palabras claves: asistencia musical, cuidado centrado en la persona, arte, musicoterapia, diez dominios de asistencia musicalGerman Teil 3 von 3: Zehn Bereiche von musikalischer Pflege: Ein Rahmen, um Musik im Canadischen Gesundheitsfürsorge zu verankernMusikpflege ist ein Ansatz zur Pflege, der es den therapeutischen Prinzipien von Musik erlaubt, über Pflegepraktiken sowohl in formalen Settings der Gesundheitsfürsorge und Einrichtungen oder ambulanten Zusammenhängen zu informieren – und damit eine wesentliche Rolle für eine beziehungsorientiertere und personenzentrierte Kultur in der Pflege schafft. Musik wird zusehends mehr in Gesundheitsfürsorgeeinrichtungen als eine effektive psychosoziale und biomedizinische Intervention anerkannt, die viele Aspekte der Lebensqualität (QoL) erhöht.Zur Zeit gibt es in Canada eigentlich keine Standardisierung, wie Musik am besten in individuelle Pflegeziele und Pflegesettings zu integrieren ist. Auch gibt es eine Lücke, in Praxisstilen und –bereichen, um Modelle von Leistungen der Musikpflege einzuordnen, obwohl eine wachsende Anzahl von Literatur den wichtigen Einfluss von Musik in der Gesundheitsfürsorge unterstützt. Ein konzeptueller Rahmen, um Musikpflege zu verstehen und wie sie einzuordnen ist, ist ein nützliches und aktuelles Mittel, um diese Diskrepanz anzugehen. Ein signifikanter Teil in dem Musikpflegeansatz ist ein konzeptueller Rahmen, der zehn Bereiche der Anwendung beschreibt. Dieser Artikel ist der dritte in einer dreiteiligen Serie über Theorie und Anwendung eines Rahmens der Musikpflege. Musik wird zusehends mehr in Gesundheitsfürsorgeeinrichtungen als eine effektive psychosoziale und rehabilitative Intervention anerkannt, die viele Aspekte der Lebensqualität (QoL) erhöht. Es gibt wenig Standardisierung, wie Musik am besten in individuelle Pflegeziele und Pflegesettings zu integrieren ist. Weil es eben keine Standardisierung gibt, haben sich die Autoren vorgenommen, einen konzeptuellen Rahmen für Musikpflege zu entwickeln, damit die verschiedenen Praxisbereiche voneinander unterschieden und neue Möglichkeiten, die Musikpflege zu optimieren, bestimmt werden können. Während die erste Studie dieser Serie die Optimierung der Musikpflege in Langzeiteinrichtungen in Canada untersuchte [1], war der Zweck für die zweite Studie zu untersuchen, wie Musik in komplexen Dauerpflegeeinrichtungen optimiert werden könnte, wobei eine dieser Einrichtung in Ontario, Canada als Untersuchungsort diente [2].Die Zehn Bereiche der Musikpflege, die in dieser Studie präsentiert werden, können sowohl als Forschungstool wie auch als durchführbares, einklagbares Tool für Gesundheitsfürsorger, Manager und Entscheidungsträger dienen. Dieser Artikel diskutiert die zehn Bereiche der Anwendung der Musikpflege, die Notwendigkeit eines konzeptuellen Rahmens für Musikpflege, und die Zusammenhänge und Anwendungen, die dieser Rahmen bereitstellt.Keywords: Musikpflege; personenzentrierte Pflege, Musiktherapie, zehn Bereiche der MusikpflegeItalianParte 3 di 3: Dieci Domini di Cura con la Musica: Un Modulo per Introdurre la Musica nei Sistemi Sanitari CanadesiLa cura con la musica è un approccio che si sta sviluppando nella cura che permette ai principi terapeutici della musica di informare le practiche sia nell’ambiente sanitaria formale che in contesti communitari o delle pratiche fatte da casa, e creare un ruolo di integrazione per uno sviluppo delle culture piú relazionale e piú incentrato su una cura sulla persona. La musica è sempre piú riconosciuta nelle comunitá di assistenza sanitaria come un efficace intervento psicosociale e biomedico in aumento. Attualmente in Canada c’è poca standardizzazione su come la musica puó essere meglio integrata I obbiettivi di cura individuali e in ambiti di cura. C’è anche un vuoto nel linguaggio regolamentato o in ambiti di pratica per la localizzazione di tipi di cura con la musica, anche se c’è una crescente materiale di letteratura che sostiene l’importanza della musica nella cura sanitaria. Un modulo concettuale per la comprenzione della cura con la musica e come viene effettuata è uno stumento utile e tempestivo per affrontare questa discrepanza. Una parte simportante del metodo di cura con la musica è un modulo concettuale che descrive dieci domini di consegna. Questo articolo è il terzo di una serie in tre parti sulla teoria e le applicazioni di un modulo di cura con la musica. La musica è sempre piú riconosciuta nella comunità di assistenza sanitaria come un efficace intervento psicosociale e riabilitativo, aumentando molti aspetti della qualità della vita. C’è poca standardizzazione su come la musica può essere meglio integrata in obbiettivi di cura individuali e ambienti sanitari. Mentre il primo studio di questa serie ha esaminato l’ottimizzazione delle cure con la musica nelle strutture di assistenza a lungo termine Canadesi [[i]], lo scopo del secondo studio ha eslorato come la musica può essere ottimizzata in complessi ambienti di assistenza continua, utilizzando un impianto I Ontario, Canada, come sito di esclorazione. (2)I Dieci Domini di Cura con la Musica presentato in questo studio può essere utilizzato sia come strumento di ricerca che come stumento pratico, come strumento operativo per gli operatori sanitari, manager e coloro che fanno le decisioni. L’articolo discute I dieci domini della cura con la musica, il bisogno di un modulo concettuale della cura con la musica, e le implicazioni e applicazioni che procura il modulo.Parole Chiave: cura con la musica, cura sulla persona, musicoterapia, dieci domini della cura con la musica Chinese音樂照護是一種發展中的照護方式,能夠讓音樂的治療原則運用在正規的醫療照護場所以及社區或居家照護,並在發展重視關係、以人為本的照護文化中扮演不可或缺的角色。以音樂作為心理社會以及生理醫學的有效處遇方式,在健康照護領域逐漸被認可,且能增加各層面的生活品質。最近加拿大正針對如何將音樂最佳的在照護場域中融入個人照護目標制定標準。目前音樂在照護場域的運用缺少正規的詞彙和定位音樂照護提供的實踐範圍。透過越來越多的文獻支持音樂在照護場域的重要影響,藉由此一概念性的架構來了解音樂照護,並以此有益而即時的工具來解決矛盾。 在音樂照護方法中一個很重要的部分為論述十種可提供的照護領域的概念架構。本文是三篇音樂照護概念理論與應用系列文章當中的第三篇。在健康照護領域,音樂逐漸被認定為是有效的物理與復健介入,並促進多方面的生活品質。關於音樂如何最佳的被融入個人照護目標或照護機構中則幾乎沒有任何標準。由於缺少了這樣的標準,作者於是發展出音樂照護的概念架構,如此一來,便得以區隔各種不同範疇的音樂照護並界定出最理想化的實踐。本系列中的第一篇評估了加拿大長期照護機構音樂照護的理想[[i]],而第二篇的目的則實地考察加拿大安大略省的一個機構,探討音樂如何最佳的被運用在複合式照護環境中(2)。在最近的研究中所提到的十種音樂照護領域可同時作為研究工具方法,並提供臨床照顧者、經營者以及決策者可用的方法。本文討論了十種音樂照護的領域,對音樂照護概念架構的需求,以及此架構的影響與應用。 JapanesePart 3 of 3: ミュージックケアにおける10の領域: カナダのヘルスケア施設に音楽を提供する枠組み ミュージックケアは、音楽の治療的原理を用いてヘルスケア施設やコミュニティおよび在宅介護で、療法的活動を行う開発途中のアプローチである。ケア提供において、対人関係を促し、パーソンセンタードな文化を向上させる重要な役割も果たしている。音楽は、心理社会的および生物医学的な介入におけるQOL(生活/生命の質)を向上させる効果的な方法として、ヘルスケア領域で認められるようになってきた。カナダでは、個別ケアの目的と実践の中に音楽がいかに統合され得るかについて、まだ最良の形態で標準化されていない現状がある。また、ヘルスケアにおける音楽の重要な効果に関する文献は顕著に増加しているものの、ミュージックケアの実践に関する用語や介護分類を表す言語が欠けているといえるであろう。ミュージックケアを理解しいかに提供するかという概念的枠組みを考えることは、上述の不足を 解決するためにも、有益である。ミュージックケアアプローチにおける重要な側面として、実践における10の領域の概念的枠組みがある。本論文は、ミュージックケアの枠組みにおける理論と実践について書いた3部シリーズの第3部である。音楽は、心理社会的およびリハビリテーション医学的な介入におけるQOL(生活/生命の質)を向上させる効果的な方法として、ヘルスケア領域で認められるようになってきた。個別ケアの目的と実践の中に音楽がいかに統合され得るかについて、まだ最良の形態で標準化されていない現状がある。このような標準化の不足をふまえ、筆者達はミュージックケアの概念的枠組みを展開することにし、それによって様々な音楽を活用した活動との違いを明らかにし、ケアにおける音楽の適正な利用法の新しい可能性と役割を検証した。この研究の第1部では、カナダの長期ケア施設におけるミュージックケアの適正な活用法について考察し [[i]]、第2部ではカナダ・オンタリオにおける複合施設という状況下での音楽の適正な応用について探索した(2)。 本研究におけるミュージックケアにおける10の領域は、研究ツールとしても実践および活動ツールとしても、ヘルスケア提供者、管理者など治療を提供することを決定するすべての専門職が応用できるものとなっている。本論では、ミュージックケアの実践における10の領域、ミュージックケアの概念的枠組みに対するニーズ、そしてこの枠組みが提供する実践と応用について考察する。 キーワード:ミュージックケア、パーソンセンタードケア、音楽療法、ミュージックケアにおける10の領域 KoreanPart 3 of 3: 음악 치료의 10가지 영역: 캐나다 건강관리 환경에서 음악을 전달할 수 있는 체계음악 치료는 발전하고 있는 치료 접근법이며, 음악 치료 원칙들이 정규 의료 환경과 공동체(커뮤니티) 또는 가정에서 치료 관행을 알리고, 보다 관계 중심적이고 사람 중심적인 치료 문화를 개발하는 데 있어서 중요한 역할을 만들 수 있도록 만들어준다. 의료 사회에서 음악은 점점 효과적인 심리사회적, 생물의학적 중재 방법으로 인식되고 있으며, 삶의 질에 여러 가지 측면들을 증가시키고 있다. 현재 캐나다에는 음악을 개별 치료 목표와 치료 환경에 가장 잘 통합시킬 수 있는 방법에 대한 표준이 거의 없다.비록 점점 더 많은 문헌들이 건강관리에 음악이 끼치는 중요한 영향들을 뒷받침 해주고 있지만, 음악 치료 제공의 유형을 찾아내는 데 필요한 언어 및 관행 범위에는 여전히 빈틈이 있다. 음악 치료와 그것을 전달하는 방법을 이해하기 위한 개념적 토대는 이런 빈틈을 해결하는 데 유익한 도구이다. 음악 치료 접근법의 중요한 부분은 10가지 전달 영역을 설명하는 개념 체계이다. 본 연구는 음악 치료 체계의 이론과 적용에 대한 3가지 시리즈 가운데 세 번째 이다.음악은 의료 사회에서 삶의 질의 여러 측면들을 증진시켜주는 효과적인 심리 사회 및 재활 중재 방법으로 점점 더 인정을 받고 있다. 음악을 개별 치료 목표와 치료 환경에 가장 잘 통합시킬 수 있는 방법에 대한 표준화는 거의 없다. 저자들은 음악을 통합하는 관행의 다양한 범위를 구분하고 치료에 있어서 음악을 최적화시킬 수 있는 새로운 가능성을 확인할 수 있도록 제안한다. 또한 저자들이 음악 치료의 개념적 토대를 개발하게 만든 목적 역시 이러한 표준화의 부재에 대한 대안을 제시하고자 함이다. 이 시리즈 중 첫 번째 연구는 캐나다 장기 요양 시설에서의 음악 치료 최적화에 대해 조사한 반면, 두 번째 연구는 조사 현장으로 캐나다 Ontario에 있는 그런 시설 한 곳을 이용해서 음악을 복합한 지속 치료 환경에서 최적화 시킬 수 있는 방법을 조사했다. 의료 제공자, 관리자들, 의사 결정자들은 본 연구에서 제시한 음악 치료의 10가지 영역을 실용적인 도구이자 연구 도구로 사용할 수 있다. 본 논문은 음악 치료 전달의 10가지 영역, 음악 치료의 개념적 토대 필요성 및 그 토대가 제공하는 의의와 적용점 등에 대해 논의할 것이다. 키워드: 음악돌봄(music care), 사람 중심 치료, 건강 예술, 음악치료, 음악치료의 10가지 영역
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Chiappero, Enrica. "LE AGENDE GLOBALI DI SVILUPPO DELLE NAZIONI UNITE." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Rendiconti di Lettere, October 7, 2019. http://dx.doi.org/10.4081/let.2016.530.

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Abstract:
In the last two decades the international community (or at least part of it) has shown an increasing awareness regarding the global challenges that either developed and developing countries are facing with: these challenges, which surely includes climate changes and international migrations, growing inequalities and persisting poverty, are raising serious concerns regarding the environmental, social and economic sustainability of the current model of development. On the basis of these arguments the UN system has promoted two main Agendas for development, in 2000 and 2015, setting goals and targets to be achieved. But do we really need an Agenda for development? What have we learnt from the MDGs and to what extent criticisms and weaknesses in the Agenda 2015 have been taken into account in designing the Agenda 2030? This short note is aimed to briefly touch some of these issues by comparing the two agendas.
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Costabile, Giancarlo. "ALIA. The Gentile's concept of Machiavelli. Returning to the origins of the educational community in interiore homine." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (January 2018). http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2017oa5618.

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Abstract:
In questo articolo si discute l'influenza del pensiero di Niccolò Machiavelli nella costruzione gentiliana della pedagogia dello Stato etico e dell'umanesimo del lavoro. Il concetto machiavelliano di virtù fonda il significato pedagogico della prassi che si rivela tra le matrici principali dell'approdo speculativo di Giovanni Gentile: la costruzione sociale della comunità in interiore homine. L'umanesimo del lavoro, sviluppo concettuale dell'homo faber del Rinascimento, si pone sul piano della prassi educativa come pedagogia del ‘prendersi cura' dell'umanarsi dell'uomo. Le radici moderne di questo processo poietico-pedagogico sono da rintracciarsi secondo Gentile nel realismo machiavelliano e nella sua idea laica di potestas come libertà.
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Bevilacqua, Silvia. "IL BISOGNO DI PENSIERO E IL DESIDERIO DI COMPRENDERE." RevistAleph, no. 29 (December 13, 2017). http://dx.doi.org/10.22409/revistaleph.v0i29.25172.

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Abstract:
In questo contributo si intende esplorare alcuni aspetti dell’orizzonte rappresentato dal desiderio di comprendere e dal bisogno di pensare. Lo faremo attraverso alcune riflessioni intorno alle pratiche di filosofia in generale e prendendo spunto dalla philosophy for children e for community in particolare. Il contributo si sviluppa attraversando diversi piani: la presa in considerazione del testo filmico come pretesto in grado di originare riflessioni filosofiche; la possibilità di mettere in questione come l’esercizio della filosofia possa prendere corpo a partire da stimoli considerati non filosofici in senso stretto; la messa a fuoco di alcuni aspetti politici, etici e filosofici delle pratiche di filosofia in relazione alla condizione esistenziale contemporanea. Il contributo è organizzato in modo che ogni questione sollevata sia presentata attraverso un fotogramma che dovrebbe invitare ad ulteriori considerazioni, dubbi e riflessioni con l’idea che queste e altre considerazioni possano rimanere un cantiere permanente intorno a l’esperienza della filosofia.
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Vigorelli, Marta. "Gruppo di ricerca coordinato da Marta Vigorelli." Research in Psychotherapy: Psychopathology, Process and Outcome 13, no. 2 (February 23, 2011). http://dx.doi.org/10.4081/ripppo.2010.18.

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Abstract:
Il nostro gruppo di ricerca è nato nel 2001, nel contesto degli insegnamenti esterni all'Università di Milano-Bicocca: “Valutazione dell’efficacia in psicoterapia” e “Interventi psicologici nel servizio pubblico”. Inizialmente era formato da me, Mariangela Villa e Riccardo Scognamiglio per quanto riguardava le ricerche sull’outcome in area clinica; da me, Valentina Stirone e Ilaria Peri per gli interventi nei centri di salute e nelle comunità terapeutiche. Le aree di ricerca che abbiamo approfondito in questi anni sono state: 1) La valutazione multi-strumentale del processo psicoterapeutico in “single cases”; 2) Alessitimia e psicosomatica: ricerca che ha portato allo sviluppo della scala di intelligenza emotiva (Scognamiglio, 2008, 2009); 3) Contributo alla validazione di nuove tecniche psicoterapeutiche, in particolare l’EMDR; 4) Monitoraggio del percorso clinico degli interventi nelle istituzioni (DSM e comunità terapeutica): ricerca che ha portato alla costruzione del Community Functioning Questionnaire, CFQ-28 (Vigorelli, Zanolini, Belfontali, Tatti, Buratti, & Peri, 2008).
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Somparé, Abdoulaye Wotem. "The Struggle Against the Ebola Epidemics in Guinea, and the Hardships Related With Professional and Community-Based Identities." Sociétés plurielles Varia, Articles (April 1, 2020). http://dx.doi.org/10.46298/societes-plurielles.2020.6234.

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Abstract:
International audience This article describes the interactions among different social actors involved in the fight against the Ebola epidemic in Guinea, focusing on their professional and community identities. It shows how the epidemic has contributed to create new identities, grouped into two different semantic fields: the “Ebola people” and the “communities”, but also new professional identities. In the theoretical framework of Olivier de Sardan’s socio-anthropology of development, the article tries to provide a better knowledge about the experts of the “Riposte,” belonging to different disciplinary fields and on their representations of local people. Cet article décrit les interactions entre les différents acteurs impliqués dans la lutte contre l’épidémie d’Ebola en Guinée, en se focalisant sur leurs identités communautaires et professionnelles. Il montre comment l’épidémie a contribué à forger de toute pièce des identités inédites, regroupées en deux camps opposés, « les gens d’Ebola » et les « communautés », ainsi que de nouvelles figures professionnelles. Dans une perspective de la socio-anthropologie du développement de Jean-Pierre Olivier de Sardan, l’article cherche à contribuer à une meilleure connaissance des opérateurs de la « Riposte », des interactions entre les spécialistes de disciplines différentes et de leurs représentations sur les populations locales. L’articolo descrive le interazioni tra i vari attori impegnati nella lotta contro l’epidemia di Ebola in Guinea, concentrandosi sulle loro identità professionali e comunitarie. Mostra in che modo l’epidemia abbia contribuito a creare delle identità inedite, raggruppate in due campi opposti: la “gente di Ebola” e le comunità, ma anche a determinare la nascita di nuove figure professionali. Richiamandosi alla socio-antropologia dello sviluppo di Jean-Pierre Olivier de Sardan, l’articolo cerca di fornire una migliore conoscenza degli esperti della “Riposte”, delle interazioni tra specialisti di diverse discipline et delle loro rappresentazioni sulle popolazioni locali.
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Tortoreto, Daniele. "La “salute riproduttiva” e gli incontri delle Nazioni Unite del 25 settembre 2008 sul quinto Obiettivo di sviluppo del Millennio." Medicina e Morale 58, no. 4 (August 30, 2009). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2009.241.

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Abstract:
Nell’anno 2008 i leaders del mondo si sono riuniti a New York per verificare il compimento degli obiettivi stabiliti nella Dichiarazione del Millennio, l’8 settembre 2000. Il quinto Obiettivo del Millennio delle Nazioni Unite è dedicato al miglioramento della salute materno-infantile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), quello per l’Infanzia (UNICEF) e la Banca Mondiale hanno sottoscritto una dichiarazione sulla salute materna e del neonato, impegnandosi ad intensificare il sostegno ai Paesi per raggiungere gli OSM 4 e 5, ridurre la mortalità infantile e migliorare la salute materna. Queste organizzazioni si soffermano sul concetto di “salute riproduttiva”: uno dei tipici concetti contraddittori e ambigui elaborati alle Conferenze del Cairo del 1994 e Pechino del 1995, che si basa sulla definizione di salute data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in cui la salute è intesa come “stato di benessere fisico, psicologico e sociale”, rimarcando che essa non consiste soltanto nell’assenza di malattie. Tale definizione, utopistica ed edonistica, è stata criticata dalla comunità internazionale, e tuttavia, durante le assemblee delle Nazioni Unite al Cairo e a Pechino è stata applicata alla salute materna, detta impropriamente riproduttiva invece che procreativa. I documenti sulla “salute riproduttiva” dell’OMS, dell’UNFPA, dell’UNICEF e della Banca Mondiale diffondono le direttive elaborate al Cairo sulla “salute riproduttiva” e l’aborto è incluso in questo ambiguo concetto di “salute riproduttiva”. ---------- In the year 2008 the leaders of the World convened in New York to ascertain the achievement of the goals established in the United Nations Millennium Declaration on 8 September 2000. The 5th UN Millennium Objective is dedicated to the improvement of maternal and children health. The World Health Organization (WHO), United Nations Population Fund (UNFPA), United Nations Children’s Fund (UNICEF), World Bank have signed a joint statement on maternal and newborn health in which they are committed to intensify their support to countries to achieve the Millennium Development Goals 4 and 5, To improve maternal health and To reduce child mortality. These organizations dwell upon the concept of “reproductive health”: one of the typical contradictory and ambiguous concepts elaborated at the UN Conferences in Cairo in 1994 and Beijing in 1995 that is based on the definition of health given by the World Health Organization, in which health is understood as “state of physical, psychological and social well being”, and hence not only in the absence of diseases. This definition, utopian and hedonistic, was criticized by the international community, and yet, despite that, during the UN assemblies in Cairo and Beijing it was applied to maternal health, improperly termed reproductive instead of procreative health. The documents on “reproductive health” of the WHO, UNFPA, UNICEF, World Bank diffuse the directives drafted in Cairo on “reproductive health”, and abortion is included in this ambiguous concept of “reproductive health”.
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Semplici, Stefano. "La crisi di Ebola come emergenza bioetica. Una dichiarazione dei Comitati dell’UNESCO." Medicina e Morale 64, no. 2 (April 30, 2015). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2015.25.

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Abstract:
La Dichiarazione congiunta sull’epidemia del virus Ebola, adottata il 10 settembre 2014 dal Comitato internazionale di bioetica e dal Comitato intergovernativo di bioetica dell’UNESCO, offre un significativo esempio della strategia articolata che è necessaria per combattere efficacemente contro la crisi di Ebola nell’Africa Occidentale e per prevenire lo scoppio di simili flagelli in futuro. La comunità internazionale e gli Stati sono sollecitati non solo a incoraggiare gli sforzi dei ricercatori per garantire lo sviluppo e la disponibilità di trattamenti efficaci, ma anche a definire e potenziare programmi che coinvolgano le popolazioni locali, prendendo in considerazione il contesto sociale e culturale dei paesi colpiti, così come a rafforzare i loro sistemi sanitari. Richiamando l’importanza dei principi racchiusi nella Dichiarazione universale sulla bioetica e i diritti dell’uomo del 2005, insieme al ruolo guida della Organizzazione Mondiale della Sanità, la Dichiarazione congiunta offre allo stesso tempo una prospettiva privilegiata sui contenuti della bioetica globale. La crisi di Ebola è una emergenza sanitaria di portata internazionale. Questa, tuttavia, non è una responsabilità ristretta a scienziati e personale sanitario. E questo è il punto in cui gli sforzi contro l’epidemia incontrano il concetto di bioetica che viene sviluppato nella Dichiarazione universale del 2005 attraverso due passaggi decisivi. Il primo è l’inclusione del diritto di ogni essere umano a godere del più alto livello ottenibile di salute. Il secondo passo è fatto con la focalizzazione sui fattori sociali determinanti per la salute e sulle profonde disuguaglianze che ne derivano. La scienza è ovviamente fondamentale. Ma l’etica e la politica sono altrettanto importanti, anche in vista di un nuovo concetto della condivisione dei benefici del progresso scientifico. ---------- The Joint statement on the Ebola virus epidemic, made by the International Bioethics Committee and the Intergovernmental Bioethics Committee of UNESCO on September 10th, 2014 provides an illustrative example of the broad strategy that is required, in order to fight successfully against the Ebola crisis in West Africa and prevent the outbreak of similar scourges in the future. The international community and States are called upon not only to encourage the efforts carried out by researchers, with a view to the development and availability of effective treatments, but also to define and implement programmes that involve local populations, taking into account the social and cultural context of the countries affected, as well as to reinforce their health care systems. Recalling the importance of the principles enshrined in the Universal declaration on bioethics and human rights of 2005, together with the leading role of the World Health Organization, the Joint statement offers at the same time a privileged perspective on what global bioethics is about. The Ebola crisis is a public health emergency of international concern. However, this is not a responsibility restricted to scientists and health professionals. This is where the efforts against the epidemic overlap the concept of bioethics worked out in the Universal declaration of 2005 through two decisive steps. The first one is the inclusion of the right of every human being to enjoy the highest attainable standard of health. The second step is made by focusing on the social determinants of health, together with the deep inequalities that stem thereof. Science is obviously key. Ethics and politics are as important, also in view of a new idea of sharing of benefits of scientific progress.
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Iannone, M. T., V. Fabiano, R. Basile, C. Caprini, E. Cassetta, S. Colizza, D. C. Corsi, et al. "Cure palliative all’interno di una struttura ospedaliera: una ipotesi concreta o una provocazione? Considerazioni di un gruppo di lavoro costituito all’interno dell’Ospedale Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina di Roma." Medicina e Morale 62, no. 1 (February 28, 2013). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2013.108.

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Abstract:
Il presente lavoro ha l’obiettivo di condividere con la comunità scientifica, le riflessioni sorte all’interno di un Gruppo di Lavoro sul tema delle Cure Palliative costituito nell’Ospedale S. Giovanni Calibita dell’Isola Tiberina di Roma. Ci si è chiesti: come si muore in Ospedale? Che attenzione c’è nei confronti del paziente non guarito e destinato al trapasso in termini medio brevi? Le cure palliative possono essere di ausilio in questa fase di assistenza? Come modificare le abitudini consacrate di un ospedale per acuti e come indirizzare le stesse verso una maggior attenzione al problema delle cure di fine vita? E poi: il supporto palliativo deve restare destinato a coprire solo le ultime fasi della vita o intervenire anche prima? Lo stato dell’arte dimostra quanto ancora sia lontano lo sviluppo di una corretta mentalità di approccio al tema in discussione in ambiente ospedaliero e, fatto salve alcune virtuose eccezioni, ancora tende a distinguersi la fase puramente interventistica dell’azione sulla malattia da quella più attenta al controllo dei sintomi posticipata ad un momento successivo e distinto dall’intervento causale. Molto resta da fare in ambito ospedaliero ed il pensiero comune tra i componenti del gruppo è che solo attraverso una adeguata formazione, si può orientare la preparazione del personale verso una cultura diversa che permetta di guardare al paziente nella sua interezza ampliando la prospettiva che fa sì che ci si occupi solo della sua malattia. L’articolo riporta le riflessioni dei componenti del gruppo di lavoro rappresentanti di diverse unità operative e di vari servizi trasversali i quali, con oggettività e trasparenza, propongono una lettura critica dell’attenzione al tema delle cure palliative nelle unità operative di appartenenza. ---------- This work aims to share with the scientific community, the reflections arising within a Working Group on Palliative Care in Tiber Island Hospital – S. John Calibita – in Rome. The questions were: How people die in the hospital? What’s the approach to the patient not healed but nearly to die? Can palliative care be an aid in this fase of assistance? How can we change legitimate routines and modifying them to the issue of end of life care in acute-care hospitals? Can palliative support be intended only in the last stages of life or intervene before? The state of the art is far away from the development of a correct approach regarding palliative care in hospitals and except for a certain exceptions, it still tends to stand out on the stage of the disease interventional purely than the most careful control of symptoms. From the point of view of the group much remains to be done in the hospital especially aiming, with proper training, a different culture that allows to look at the patient as a whole and not just the disease. The article reflects the opinion of the working group who represents the different Operative Units and Cross-Services in our hospital. They propose a critical “reading” about palliative care according to their personal experience.
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Sina, Manuela. "Genitorialità e Gender: quale adozione per il figlio?" Medicina e Morale 56, no. 2 (April 30, 2007). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2007.325.

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Abstract:
Il contributo nasce dall’esigenza di recuperare quanto la comunità scientifica conosce relativamente alla questione dell’adozione da parte di coppie omosessuali, in un momento storico in cui il tema della filiazione sta assumendo una posizione politica e sociale di particolare rilievo. Genitorialità e filiazione sono dimensioni complementari e fondamentali dell’esistenza umana, che necessitano di essere comprese e riconosciute per poter essere difese. A differenza della genitorialità naturalmente assortita e tradizionalmente intesa, la proposta di un contesto evolutivo caratterizzato da figure omoparentali, richiede alle scienze psicologiche di comprendere da una parte se sia possibile definire le funzioni paterna e materna in modo totalmente avulso dalla sessualità vissuta e dalla corporeità in cui esse si incarnano, dall’altra se sia possibile individuare in questo tipo di contesto evolutivo quello che meglio tutela la crescita ed il benessere psicologico del bambino. Non sembra superfluo ricordare che questo è infatti il principale obiettivo che l’adozione per sua stessa natura persegue. Si è tentato in questo studio di sgomberare il campo dalle pressioni ideologiche e dalle possibili interferenze politiche, che disturbano l’evoluzione critica del sapere in questo campo, per chiarire i termini della questione da una angolatura strettamente psicologica. L’obiettivo del lavoro è dunque quello di offrire una analisi critica delle principali ricerche che a partire dagli anni Settanta sono state elaborate sia sullo sviluppo psicosessuale, sia sul significato della generatività. Sembra, a chi ha condotto questa review, che il crescere del dibattito relativo a tale argomento non sia sostenuto da una adeguata considerazione dei principali bisogni psicologici infantili, cui la società è chiamata a rispondere per mezzo dell’adozione, e che la preoccupazione di promuovere nuovi contesti di crescita non sia accompagnata da una adeguata riflessione sulle dimensioni intrapsichiche e relazionali implicate nei processi di sviluppo psicosessuale del bambino. Pur non trattando in questa sede le rilevanti questioni di antropologia filosofica a cui inevitabilmente lo studio apre, dalla review qui proposta emerge che le scienze umane, pur offrendo preziose occasioni di arricchimento della nostra conoscenza sull’uomo, non possono però, per loro stessa natura, rispondere ai quesiti filosofici che simili temi presentano. Anche in ambito psicologico diventa così possibile rilevare che il mancato riconoscimento del confine della scienza porta sempre con sé il rischio di presupporre risolti problemi etico-antropologici fondamentali e di consentire a persuasioni, che stanno al di qua dei risultati scientificamente osservati, di orientare le conclusioni scientifiche stesse. ---------- This contribution arises from the need to recover what the scientific community knows about the matter of adoption by same-sex partners, in an historic moment that place the parentage in a social and political prominent position. Parenting and filiation are complementary and fundamental dimensions of human existence, that need to be understood and recognized to be supported. Unlike naturally matched and traditionally intended parenthood, the proposal of a home environment characterized by homo-parental figures solicits psychological sciences to understand firstly if it is possible to define maternal and paternal functions regardless of the real sexuality and body in which they take form, and secondly if it is possible to consider this kind of environment the one that best provides to the psychological development and wellbeing of the child. It doesn’t seem superfluous to remember that this is, as a matter of fact, the main aim that adoption by its very nature pursues. This study makes an attempt to clear the subject of ideological pressures and political interferences, that disturb a critical development of the knowledge in this field, in order to clarify the terms of the matter from a strictly scientific psychological standpoint. The aim of this study is, therefore, to offer a critical analysis of the main works, concerning both the psychosexual development and the psychological meaning of generation, that have been conducted since the seventies of the past century. The scholar, who has led this review, has the impression that the growing debate related to this issue is not always supported by an adequate consideration of the main children’s psychological needs, that society is called to answer through adoption, and finds that the concern to promote new developmental contexts is not always accompanied by an appropriate consideration about the relational and intra-psychic dimensions involved in the psychosexual development of the child. Even if not treating the relevant questions pertaining to the philosophical- anthropology domain, that the study inevitably elicits, it emerges that the human sciences do offer precious opportunities to enrich our knowledge about human being, but they cannot, for their proper nature, answer to the philosophical questions that such themes present. It derives that even in the psychological field it is possible to notice that failing to recognize and crossing the limits of science always brings about the risk to presume the related ethical and anthropological problems already solved, and to allow persuasions to orient the scientific conclusions from up-river of the scientifically observed results.
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Bortolotti, Alessandro, and Simon Beames. "‘ON MONDAY AFTERNOONS WE GO TO DISCOVER THE WORLD!’: UNDERSTANDING A TRADITIONAL ITALIAN PRIMARY SCHOOL’S ADAPTATION TO A STUDENT-DRIVEN APPROACH TO LEARNING / IL LUNEDÌ POMERIGGIO ANDIAMO A SCOPRIRE IL MONDO: MODIFICAZIONI NELL’APPROCCIO SCOLASTICO TRADIZIONALE A FAVORE DI PERCORSI D’APPRENDIMENTO GUIDATI DAGLI ALUNNI IN UNA SCUOLA PRIMARIA ITALIANA." European Journal of Education Studies 8, no. 1 (December 24, 2020). http://dx.doi.org/10.46827/ejes.v8i1.3502.

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Abstract:
Across the globe, increasing attention is being paid to curricular learning outside the classroom. While there is no Italian national outdoor learning policy, there is a growing wave of lecturers, teachers, schools, environmental education centres, who are developing this field. This paper examines one rural primary school’s attempts to incorporate learning outside the classroom into their rather conventional teaching practices. Michael Fullan’s seven premises of ‘change knowledge’ are employed to lend a deeper interrogation of the findings. Since the boundaries of inquiry were so clear, in terms of context, space-time, and people, a case study design was used. Data generation featured two principal methods and took place over a six-year period. First, there were open-ended interviews with each of the two principal educators; two focus group interviews with the entire staff team; and large focus groups with senior pupils. Field notes from participant observation and informal conversations were also used. The findings highlighted the importance of alliances between teachers, parents, and the wider community; the need for pupils to have the power to shape what is being learned; and the value of having pupil groups with different ages and abilities. The teachers stressed how crucial it was for pupils to learn how to critically refine the questions they were asking about their ‘places’. Further analysis of the data showed that Fullan’s premises of motivation and commitment, learning in context, capacity building, and persistence and flexibility were especially present. A livello globale, si registra un crescente interesse nello sviluppare il curriculum scolastico all’aperto. In Italia, pur non essendoci un diretto interesse da parte di organizzazioni centrali, si assiste comunque ad un’ondata di docenti, insegnanti, scuole, centri di educazione ambientale, che stanno vieppiù sviluppando questo settore. Il presente lavoro esamina gli sforzi di una scuola elementare rurale, al fine d’inserire l'apprendimento all’aperto nelle proprie pratiche didattiche, generalmente piuttosto convenzionali. Le sette premesse di Michael Fullan per "cambiare la conoscenza" sono state utilizzate per riflettere a fondo sui risultati ottenuti. Poiché i confini dell’indagine qui sviluppata erano molto chiari in termini di contesto spazio-temporale e personale, è stato adottato l’approccio dello “studio di caso”. I dati sono stati raccolti nell'arco di sei anni, attraverso due metodi principali. In primo luogo, si sono utilizzate interviste approfondite con ciascuno dei due insegnanti principali della scuola; due incontri di focus group con l'intero corpo insegnante; e focus group allargati a tutti gli alunni. Inoltre, sono state raccolte numerose note di campo provenienti sia dall'osservazione dei partecipanti, sia da conversazioni informali. In generale, i risultati hanno evidenziato l'importanza dell’alleanza tra insegnanti, genitori e con la comunità locale; la necessità che gli alunni abbiano la possibilità di essere coinvolti nella definizione dei contenuti d’apprendimento; il valore dei gruppi d’alunni con età e capacità diverse. Gli insegnanti hanno sottolineato quanto sia cruciale che gli alunni imparino ad affinare criticamente le domande che si ponevano sui loro "luoghi". Un'ulteriore analisi dei dati ha mostrato che le premesse di Fullan su motivazione, impegno, apprendimento nel contesto, sviluppo delle capacità, continuità e flessibilità, siano particolarmente presenti. <p> </p><p><strong> Article visualizations:</strong></p><p><img src="/-counters-/edu_01/0720/a.php" alt="Hit counter" /></p>
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Scarpa, Federica. "Sustainable Blue Arctic (Seal) Hunting." Nordicum-Mediterraneum 16, no. 4b (2022). http://dx.doi.org/10.33112/nm.16.4.3.

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Abstract:
Abstract: This paper explores how key concepts now underlying the EU approach toward a Sustainable Blue economy have started entering the European legislation without speaking the word already four decades ago; concepts that were in fact learned by the representatives of the European institutions from the Greenlandic Government’ and Inuit associations’ narrative and arguments in support of Inuit seal hunting since the beginning of the seal issue (1980s). By analyzing one of the most controversial issues between Inuit and the EU, namely the development of the “EU Seal Regime”, this paper argues that the core of the “Inuit exception”, formally elaborated in 2009, was grounded on the acknowledgment that Inuit hunt, as traditionally – or historically- conducted by Inuit, endorsed a more complex economic approach to sustainability that surpasses the notion of simple “species conservation” to embrace concepts now ascribable to resource efficiency, community resilience, sustainable and responsible food production, and a respectful attitude to the ocean. Therefore, it is here argued that a vision that links the “Inuit exception” of 2009 to a simple upright and formal compliance by the European Union to Indigenous Peoples Rights, not only fail in fully understanding the historical and complex processes that led to the adoption of the Seal regime and the Inuit exception contained within but also fail in acknowledging the fundamental and proactive theoretical contributions Inuit brought in outlining a different and more complex approach to sustainability. Sommario: “Economia circolare”, “resilienza delle comunitá costiere”, “produzione alimentare sostenibile”, e, piú in generale, un approccio economico che dia prioritá a sostenibilità e resilienza invece che al mero sfruttamento delle risorse marine, sono alcuni dei concetti introdotti dal nuovo approccio per un’economia blu sostenibile nell’Unione Europea adottato della Commissione Europea nel Maggio 2021, cui attuazione é considerata fondamentale per il conseguimento degli obiettivi ambientali stabiliti dal Green Deal Europeo e di quelli economici del Recovery Plan for Europe. Tuttavia, un’ approfondita analisi storico legale di una delle questioni piú controverse tra popolazioni indigene e Unione Europea, ovvero lo sviluppo e conseguente adozione di un regime Europeo sui prodotti derivati dalla foca, suggerisce che tali concetti fossero giá stati implicitamente utilizzati e introdotti dal Governo Groenlandese e dalle associazioni Inuit per distinguere metodologie e fini della caccia Inuit dalla cosidetta caccia commerciale giá agli arbori degli anni ’80. Nonostante tali concetti possano considerarsi di conseguenza alla base della cosidetta “eccezione Inuit” prevista dal regime Europeo sui prodotti derivati dalla foca, il contributo del Governo Groenlandese e delle associazioni Inuit a un concetto di approccio economico piú sostenibile non é mai stato riconosciuto, e anzi, la stessa caccia alla foca e il conseguente benessere economico culturale e sociale delle popolazioni Inuit é messo a repentaglio.
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Spaziante, Ermenegildo. "Birth rate, infant mortality, abortion in recent years in various nations." Medicina e Morale 54, no. 3 (June 30, 2005). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2005.391.

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Abstract:
Nel quadro delle attuali problematiche concernenti la considerazione e la tutela della vita umana sin dal suo insorgere, l’Autore ha esaminato e comparato tre specifici aspetti statistici concernenti i fondamentali parametri della natalità, della mortalità infantile (nel primo anno di vita), la abortività indotta legalmente registrata, per una duplice coorte di Nazioni, l’una costitutita da venti Nazioni di livello socio-economico più elevato, l’altra relativa a venti Nazioni con sviluppo meno elevato, limitando il secondo gruppo ai primi due parametri, stante la diffusa difficoltà di collezionare dati attendibili per quanto concerne la abortività. Per le Nazioni del primo gruppo l’indagine ha prescelto quegli Stati che abitualmente pubblicano i dati statistici degli aborti legali. La comparazione fra i due termini di tempo, a distanza generalmente di quindici anni, consente un quadro abbastaza significativo delle rispettive incidense. La natalità è in via di progressivo e diffuso contenimento, sia pure con varia intensità. La mortalità infantile evidenzia la grande diversità delle situazioni e delle prospettive per la riduzione delle perdite di giovani vite, in rapporto anche con gli aspetti sociali, organizzativi e scientifici della sanità. L’abortività legalmente autorizzata e registrata nelle Nazioni più sviluppate presenta una grande diversità di incidenza statistica, anche nel tempo, e, piiù di recente, probabilmente in rapporto con le più recenti modalità di attuazione, che inducono alla interruzione della vita nascente anche fuori dell’ambiente ospedaliero ed in tempi sempre più precoci, con un crescente rilievo biologico, ma non meno importante per le implicazioni etiche. ---------- The review of the statistical data, comparing the two extremities of the time span considered (for the MDC 1984 and 2000, for the LDC 1982 and 2000), has brought into evidence some significant indications: a) The birth rate is generally in widespread decrease in the first group. The drop is more noted in Russia, Poland, Bulgaria as well as Japan, Canada and Romania. In three nations however is an inversion of this tendency, in varying degrees in Denmark, Norway, Netherlands. In the l.d.c., the drop birth rate is high in some (Iran, Algeria, Morocco, Zimbabwe, Ghana, Bolivia). In others it is less marked (Mali, Uganda, Ethiopia). b) Infant mortality in the MDC is always more restained, the level emphasizes both the greater healht and social commitment and the scientific progress. In the LDC there is a great difference between those countries that have archieved a laudable progress in the control of this parameter (such as Bolivia, Senegal, Iran, Libya), even though not at the level of the MDC, and those countries where there is a high level of infant mortality, immediately after birth and in the first year of life, that is still very distant from usual, more normal levels of acceptability… and therefore with a high sociological significance that should provoke help from the luckier nations… c) With regard to provoked abortion that is legal and recorded, the statistics emphasize a disparity in the situation and the progression. In the nations of the former Soviet block that had highest levels of abortion, generally there is a drop in the rate although the parameter remains high. In the nations that were not under Marxist rule, generally the abortion rate remains more restained, with a few exceptions; despite this there are elements that lead to the new methods of pregnancy interruption outside of hospital structures and a more widespread use of contraception methods. From the group of indications that can be draw from the statistical data examined, it would seem desirable that there be an increase in conscience and there is a necessity of the promotion of a better culture and a more widespread diffusion of the ethics that surround the defence of the new life coming into being. This should become a fundamental objective of civilization, for a greater accettaption and the right for better protection of human beings at the beginning of life, and more high consideration for the suffering that accompanies not only infant mortality, but also abortion, in the preliminary decision of the woman (not always made freely!) and in the act of abortion itself, with the psychological, pathological and physical trauma that it incurs, that may remain in the memory of the woman as a shocking experience. It is therefore a problem essentially of humanity and civilization, that should be undertaken by the community in a framework that aims to extenuate the serious multiple factors of human existence and pain.
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