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Journal articles on the topic 'Studio multicentrico'

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Cecchini, A., P. Pricca, P. Mariani, A. Orlandini, A. Tansini, C. F. Andreula, A. Carella, M. Rosa, P. Tortori Donati, and M. Canevari. "Le lesioni encefaliche focali nel neuro-AIDS: Studio neuroradiologico multicentrico." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1 (February 1989): 21–31. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200103.

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Abstract:
Vengono esposti i risultati di uno studio retrospettivo multicentrico di 52 pazienti, affetti da Neuro-AIDS, con lesioni TC encefaliche focali, di cui 24 a patogenesi nota, mediante esame del liquor, biopsia, autopsia e/o criterio ex iuvantibus (11 toxoplasmosi, 3 criptococcosi, 5 HIV, 4 Tbc, 1 Papovavirus). La sintomatologia neurologica era prevalentemente di tipo focale (28 casi), ma anche di AIDS-dementia-complex (17 casi), o di tipo meningitico o meningo-encefalitico (5). Tutti i casi sono stati studiati con TC con mezzo di contrasto endevenoso, prevalentemente con tecnica di doppia dose ritardata (DDD); 27, 16 ed 8 casi sono stati sottoposti rispettivamente a 2, 3, o 4 controlli TC. 6 pazienti sono stati studiati anche con RM (0,15 T), 2 con angiografia. Le lesioni focali erano singole nel 44%, multiple nel restante 56% (di cui 34% bilaterali), più frequentemente ipodense (eccetto un caso di toxoplasmosi emorragica iperdensa all'esame basale ed un caso di toxoplasmosi calcifica in un controllo) e 2/3 subivano un enhancement di tipo anulare, nodulare o misto. La sede più frequente era corticale e corticomidollare. In quasi 50% dei casi si associavano segni di atrofia superficiale e profonda. La RM in 2 casi (toxoplasmosi) ha dimostrato phi lesioni the la TC, in 4 ha evidenziato segni di interessamento della so-stanza bianca. In accordo con i dati della letteratura non vi sono caratteristiche specifiche di una infezione opportunistica o tumore AIDS-correlati, tuttavia lesioni focali multiple, rapidamente evolutive, con sintomatologia neurologica a focolaio sono più probabilmente (50%) toxoplasmosi. La tecnica di enhancement DDD è obbligatoria per il riconoscimento del numero, e per la stadiazione delle lesioni focali. Nel campo delle lesioni focali ha indicazioni phi selettive (lesioni diffuse e/o della so-stanza bianca). Tuttavia i ruoli rispettivi di TC-DDD e RM nello studio del neuro-AIDS sono destinati a modificarsi entro breve tempo.
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Veltroni, Alessio, Elisa Cosaro, and Maria Vittoria Davì. "Caratteristiche clinico-patologiche, gestione clinica e prognosi dell’insulinoma maligno: studio multicentrico italiano." L'Endocrinologo 22, no. 2 (March 17, 2021): 139–43. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00843-2.

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Abstract:
SommarioL’insulinoma maligno è un tumore neuroendocrino pancreatico estremamente raro ed è associato a una severa sindrome ipoglicemica che impatta negativamente sulla qualità di vita e sulla sopravvivenza dei pazienti affetti. La gestione terapeutica dell’insulinoma maligno è complessa sia per il controllo delle crisi ipoglicemiche, sia per il controllo della crescita tumorale. La sindrome ipoglicemica rappresenta una sfida terapeutica per l’endocrinologo in quanto spesso non è responsiva alla terapia medica sintomatica, in particolare al diazossido utilizzato in monoterapia o associato agli analoghi della somatostatina. Everolimus ha un ruolo nel trattamento delle crisi ipoglicemiche refrattarie da insulinoma maligno sia per l’azione di inibizione del rilascio di insulina che di insulino-resistenza. La chirurgia con approccio curativo dell’insulinoma maligno è raramente perseguibile a causa della diffusione metastatica, mentre la chirurgia a scopo di debulking può essere presa in considerazione in casi selezionati sia per il controllo sintomatico sia perché può aumentare l’efficacia delle terapie sistemiche o locoregionali. La terapia radiometabolica con analoghi caldi della somatostatina rappresenta un’opzione terapeutica nei pazienti con tumori a elevata espressione dei recettori della somatostatina sia per il controllo della sintomatologia che della crescita tumorale, sebbene l’esperienza negli insulinomi maligni sia piuttosto scarsa. Data la rarità della malattia, sono disponibili in letteratura solo descrizioni di singoli casi o studi condotti su casistiche limitate; pertanto, è difficile stabilire la sequenza terapeutica più efficace in questi casi. Recentemente è stato condotto uno studio multicentrico italiano, in 13 centri di riferimento, focalizzato sulle caratteristiche clinico-patologiche, sulle modalità di trattamento e sui fattori prognostici che condizionano decorso ed esito dell’insulinoma maligno allo scopo di individuare una strategia terapeutica mirata basata su criteri razionali ed evidenze cliniche. In questa rassegna verranno descritti i principali risultati dello studio che comprende una casistica tra le più ampie finora pubblicate.
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Pecori Giraldi, Francesca. "Radiochirurgia stereotassica nella malattia di Cushing: risultati di uno studio multicentrico internazionale." L'Endocrinologo 19, no. 1 (January 30, 2018): 57–58. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-018-0391-x.

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Sessa, Concetto, Walter Morale, Antonino Reina, Giorgio Battaglia, Sandra La Rosa, Daniela Puliatti, Giuseppe Seminara, and Luca Zanoli. "Nutrizione parenterale intradialitica in pazienti con malnutrizione moderata-severa: studio prospettico osservazionale multicentrico." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 33 (September 16, 2021): 102–11. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2021.2335.

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Abstract:
Dialysis patients have a wide range of pathologies that contribute to their frailty. Maintaining a good nutritional status is useful to prevent and treat the so-called Protein-Energy Wasting (PEW), a complex clinical-laboratory condition in which a protein-energy depletion occurs. Adherence to a proper nutritional therapy in CKD requires considerable effort from both patients and health personnel (doctors and nurses). In order to slow down the effects of malnutrition and the disasters that complicate PEW, nephrologists can use supplementation products. In our observational, prospective, multicentre study, we administered an intradialytic parenteral nutrition of a three-compartment emulsion for intravenous infusion through an infusion pump connected to the venous line. After 12 weeks of treatment, subjects with severe malnutrition were reduced from 61.1% to 33.3%, serum creatinine increased by 16% (from 6.00 ± 1.48 mg/dL to 6.98 ± 2.46 mg/dL; P < 0.001), total protein and albumin levels respectively by 13% (from 5.46 ± 0.63 g/dL to 6.19 ± 0.66 g/dL; P < 0.001) and 19% (from 2.70 ± 0.48 g/dL to 3.20 ± 0.57 g/dL; P < 0.001), body weight by 3% (from 55.7 ± 13.2 kg to 57.6 ± 13.0 kg; P < 0.001).
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Testori, T., A. Parenti, A. Motroni, M. Rinaldi, G. Luongo, R. Garrone, R. Cocchetto, G. Mandelaris, A. Rosenfeld, and M. Robiony. "Accuratezza e precisione di un nuovo sistema di chirurgia guidata: studio clinico multicentrico." Italian Oral Surgery 11, no. 5 (December 2012): 187–200. http://dx.doi.org/10.1016/j.ios.2012.02.001.

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Caron, P., S. Broussaud, J. Bertherat, F. Borson-Chazot, T. Brue, C. Cortet-Rudelli, P. Chanson, and Renato Cozzi. "Acromegalia e gravidanza: uno studio retrospettivo multicentrico di 59 gravidanze in 46 donne." L'Endocrinologo 12, no. 1 (February 2011): 42–43. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344783.

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Falcitelli, Gianluca, Giuseppe Armentano, Corrado Pugliesi, Patrizio Tatti, and Antonio Cimino. "Resistenza all’uso degli ipoglicemizzanti orali nel trattamento del diabete tipo 2: uno studio multicentrico." Farmeconomia. Health economics and therapeutic pathways 7, no. 2 (September 15, 2006): 125–34. http://dx.doi.org/10.7175/fe.v7i2.682.

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Abstract:
Type 2 diabetes is an important social and health care system variable due to its large diffusion, frequency of clinical complications and its health care costs. The studied population is relative to 4 italian centers distributed all over the country (Brescia, Roma, Rossano Calabro and Avola). This work has the aim to describe the Italian type 2 population according to treatment choice ruled by diabetes stage, glycemia control and HbA1c concentration. The analysis present a description of the therapeutic changes during the year of observation too, giving a complete picture of patients distribution and their treatment path through diabetes evolution in Italy.
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Cotroneo, E., R. Gigli, I. Onofri, M. Kropp, G. Simonetti, and F. Chiappetta. "Embolizzazione preoperatoria dei meningiomi intracranici." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 5 (October 1996): 551–63. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900506.

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Abstract:
Sono state messe a confronto due serie di meningiomi intracranici (78 pazienti in totale) omogenei per sede, dimensioni, istotipo, sesso ed età dei pazienti. Una serie è stata sottoposta ad embolizzazione preoperatoria, dal febbraio 1992 al maggio 1996, con successiva eradicazione chirurgica da parte della stessa équipe. La serie di confronto è stata individuata attraverso una ricerca retrospettiva che, per ottenere omogeneità di sede, dimensioni ed istotipo, si è spinta dal febbraio 1992 al marzo 1987. Le due serie di meningiomi, quella sottoposta ad embolizzazione e quella non embolizzata, sono state confrontate in rapporto al dato quantitativo delle sacche di sangue infuse durante l'intervento. Questi dati sono stati sottoposti ad elaborazione statistica. Gli autori presentano i risultati, discutono la metodica di embolizzazione, la morbilità e l'efficacia della stessa. Gli autori discutono inoltre la valutazione dell'efficienza della metodica, intesa come capacità di far giungere gli emboli all'interno del parenchima tumorale ottenendo una devascolarizzazione ed una necrosi intratumorale. Sono discusse le tecniche di embolizzazione e le complicanze. Gli autori concludono sottolineando la necessità di un ulteriore studio, possibilmente multicentrico, per valutare statisticamente il rapporto costo-beneficio dell'embolizzazione preoperatoria dei meningiomi intracranici. La valutazione della necrosi e della diminuita perfusione è stata affidata allo studio con RM pre o post embolizzazione (SE 400/20 prima e dopo contrasto paramagnetico e.v.), in tutti i 39 meningiomi. In casi selettivi si è ricorsi allo studio istologico del pezzo operatorio.
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Ricciardiello, F., R. Capasso, H. Kawasaki, T. Abate, F. Oliva, A. Lombardi, G. Misso, et al. "A miRNA signature suggestive of nodal metastases from laryngeal carcinoma." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 6 (December 2017): 467–74. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-851.

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Abstract:
La scoperta che i microRNA sono frequentemente deregolati nei tumori consente di utilizzarli come marker prognostici e diagnostici. Lo scopo di questo studio multicentrico è stato stilare un profilo di espressione di miRNA specifico per il carcinoma della laringe. L’obiettivo secondario è stato identificare particolari miRNA deregolati da usare come potenziali biomarker predittivi di diffusione tumorale e di coinvolgimento linfonodale, nello specifico è stato ricercare un pattern di miRNA patognomonico per tessuto di carcinoma della laringe N+ e per N- rispettivamente. Gli Autori hanno identificato venti miRNA specifici per carcinoma della laringe ed inoltre una miRNA signature tessuto-specifica predittiva di metastasi linfonodali da carcinoma della laringe caratterizzata da 11 miRNA, sette dei quali over-espressi (up-regolati) e quattro down-regolati. Questi risultati permettono l’identificazione di un gruppo di potenziali biomarker tumore-specifici per il carcinoma della laringe che potrebbe essere usata per migliorare la sua diagnosi, in particolare negli stadi iniziali, e soprattutto per la sua prognosi.
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Zenti, Maria Grazia. "La LDL-aferesi nella PAD." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4_suppl (July 23, 2013): S37—S40. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1089.

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Abstract:
La vasculopatia periferica (PAD) rappresenta una delle manifestazioni cliniche della malattia arteriosclerotica sistemica. I fattori di rischio per la PAD sono gli stessi della malattia coronarica (CAD): età, sesso maschile, fumo di sigaretta, dislipidemia e ipertensione arteriosa. Le comuni tecniche di rivascolarizzazione risultano inefficaci in una larga porzione di pazienti diabetici e in pazienti in trattamento emodialitico cronico. Inoltre, l'associazione di macro e microangiopatia con la neuropatia del paziente diabetico favorisce lo sviluppo di ulcere (piede diabetico). La LDL-aferesi (LA) oltre alla riduzione del colesterolo determina anche una serie di effetti pleiotropici (riduzione di sostanze protrombotiche e pro-inflammatorie, modificazioni Teologiche, miglioramento della funzione endoteliale), che promuovono la funzione del microcircolo con un aumento della perfusione dei tessuti periferici oltre che del microcircolo coronarico. In alcuni studi osservazionali e case-report la LA è stata utilizzata come opzione terapeutica nei pazienti con PAD. Tuttavia, le attuali evidenze non ci permettono di arrivare a conclusioni definitive sul ruolo della LA nella PAD, essendo necessari studi clinici con una maggiore casistica, con precisi criteri di inclusione e con un adeguato follow -up. Lo Studio Italiano, Randomizzato, Controllato, Multicentrico e Prospettico: “La LDL-aferesi nel trattamento del Piede Diabetico Ischemico Error! Hyperlink reference not valid. Identifier: NCT01518205; HELP-Apheresis in Diabetic Ischemic Foot Treatment, HADIF) si propone di definire se la LA possa essere una valida opzione terapeutica in questi pazienti a elevato rischio di amputazione.
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Crasto, S., O. Davini, T. Avataneo, S. Duca, L. Rizzo, S. Cirillo, I. Gomes Pavanello, C. Mocellini, and R. Rudà. "La RM con Gd-DTPA nella diagnosi delle metastasi intramidollari." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 2 (April 1995): 241–49. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800216.

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Abstract:
La maggior aspettativa di vita dei pazienti neoplastici e l'introduzione della RM nello studio del midollo spinale hanno consentito, negli ultimi anni, il riscontro di un numero crescente di localizzazioni secondarie mieliche, che appare peraltro tuttora contenuto. Vengono riportati i risultati di uno studio multicentrico retrospettivo su 22 pazienti nei quali la RM ha posto diagnosi di localizzazione secondaria intramidollare. I pazienti sono stati suddivisi, in base alla sede della neoplasia primitiva, in due gruppi: «intra-SNC» (6 casi) ed «extra-SNC» (16 casi). Scopo di questo studio è di valutare la topografia e la morfologia delle lesioni ed il loro comportamento dopo somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto paramagnetico al fine di identificare eventuali differenze fra i due gruppi di pazienti; si è cercato, inoltre, di spiegare la differente frequenza di metastasi fra l'encefalo ed il midollo spinale e la predilezione delle lesioni secondarie intramidollari per i mielomeri lombo-sacrali. Per i tumori intra-SNC è stato assai frequente il riscontro di un contemporaneo coinvolgimento meningeo, presente in 5 pazienti su 6 ed in 4 casi talmente massivo da non permettere quasi la visualizzazione del midollo. Tale reperto, a «colata di cera» con grave compressione del midollo, ben si accorda con la via di diffusione preferenzialmente seguita da questo tipo di neoplasie. La metastasi da tumore extra-SNC si manifesta, invece, frequentemente come una lesione isolata, di morfologia ovalare, di dimensioni contenute, responsabile di una scarsa deformazione dei profili del midollo spinale, isointensa in T1, con significativo potenziamento dopo mdc (prevalentemente di tipo nodulare omogeneo) e con rilevante iperintensità perilesionale più estesa cranialmente, con un tipico aspetto a «pencil-shape».
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Sterpetti, Sara, and Raffaella Buzzetti. "Metformina in donne con diabete tipo 2 in gravidanza (MiTy): uno studio internazionale, multicentrico, randomizzato e controllato da placebo." L'Endocrinologo 22, no. 1 (February 2021): 85–86. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00826-3.

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Piccinelli, Marco, Stefano Pini, Cesario Bellantuono, Paola Bonizzato, Elisabetta Paltrinieri, T. Bedirhan Üstün, Norman Sartorius, and Michele Tansella. "Lo studio internazionale multicentrico dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sui disturbi psichici nella medicina generale: risultati relativi all'area di Verona." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 4, no. 1 (1995): 27–50. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0001023x.

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Abstract:
SummaryObjectives - To present the results obtained from a cross-sectional evaluation of a sample of primary care attenders selected in Verona in the framework of the World Health Organization International Multicentre Study on Psychological Problems in Primary Care Settings. Methods - Among consecutive attenders at 16 primary care clinics in Verona during the period April 1991/February 1992, a random sample, stratified on the basis of GHQ-12 scores, was selected for a thorough evaluation of psychological status, physical status and disability in occupational and other daily activities. All patients with psychopathological symptoms at baseline assessment and a 20% random sample of those without psychopathological symptoms were interviewed again after 3 and 12 months (data not presented here). Results - Overall, 1,656 subjects were approached at the primary care clinics and 1,625 met inclusion criteria. The screening procedure was completed by 1,558 subjects and the second-stage evaluation by 250. Psychiatric disorders according to ICD-10 criteria were diagnosed in 12.4% of consecutive primary care attenders; of these, about one-third (4.5% of consecutive primary care attenders) satisfied ICD-10 diagnostic criteria for two or more disorders. Current Depressive Episode (4.7%) and Generalized Anxiety Disorder (3.7%) were the most common diagnoses. In addition, 11.2% of consecutive primary care attenders had ‘sub-threshold’ psychiatric disorders (i.e., they suffered from symptoms in at least two different areas among those listed in ICD-10, but they did not satisfy diagnostic criteria for well-defined disorders). Psychiatric disorders were more common among females and those aged 24-44 years. Only 20.6% of the subjects with psychiatric disorders contacted the general practitioner for their psychological symptoms, 5.7% complained of symptoms which might have had a psychological origin, whereas in about 70% of the cases the psychiatric disorder was concealed behind the presentation of somatic symptoms, pains in various parts of the body or chronic physical illness. Sixty-two percent of the subjects with psychiatric disorders rated their health status as fair or poor, as compared to 52.0% of those with chronic physical illness and 31.3% of those without such disorders. According to the general practitioner, 40.1% of the subjects with psychiatric disorders and 45.3% of those with chronic physical illness had a fair or poor health status, compared to 14.4% of those without such disorders. Disability in occupational and other daily activities was reported by 52.5% of the subjects with psychiatric disorders (in 40.1% of the cases disability was moderate or severe), 44.4% of those with chronic physical illness (in 26.8% of the cases disability was moderate or severe), and 15.0% of the subjects without such disorders (in 9.1% of the cases disability was moderate or severe). According to the interviewer, disability was identified in 48.4% of the subjects with psychiatric disorders, 39.0% of those with chronic physical illness, and 27.6% of the subjects without such disorders. Sixty per cent of the subjects with psychiatric disorders suffered from concurrent chronic physical illness; these subjects had a poorer health status and higher disability levels than those with psychiatric disorders only. Conclusions - Psychiatric disorders among primary care attenders are frequent and represents a major public health problem, since they entail severe functional limitations for the patients and high costs for the society. Thus, appropriate programs for their recognition and treatment are needed.
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Montirosso, Rosario, Alberto Del Prete, Anna Cavallini, and Patrizia Cozzi. "Profilo neurocomportamentale in un gruppo di bambini pretermine sani. Applicazione della NICU Network Neurobehavioral Scale (NNNS)." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2010): 96–116. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-003005.

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Abstract:
Il presente studio č parte di un progetto di ricerca longitudinale multicentrico, denominato NEO-ACQUA (NEONATAL ADEQUATE CARE for QUALITY of LIFE), il cui principale obiettivo č la valutazione della qualitŕ della vita di bambini nati pretermine, ma considerati "sani" alla dimissione per l'assenza di patologie conclamate. In quest'articolo sono riportati i risultati relativi alla valutazione neurocomportamentale. Lo scopo primario č indagare possibili differenze nel profilo neurologico e comportamentale rispetto a bambini nati a termine. Hanno preso parte allo studio 69 bambini nati molto pretermine (etŕ gestazionale &lt; 30a settimana e/o peso alla nascita &lt; 1500 gr) e 33 bambini nati a termine. I pretermine sono stati valutati al raggiungimento dell'etŕ postmestruale a termine (_ 37 settimane), i nati a termine tra la seconda e la terza giornata di vita. La valutazione neurocomportamentale č stata eseguita tramite la Neonatal Intensive Care Unit Network Neurobehavioral Scale (NNNS). In confronto ai nati a termine, i pretermine presentavano un maggior numero di riflessi non ottimali e una scarsa qualitŕ del movimento. Sul piano comportamentale manifestavano una minore capacitŕ di attenzione e di partecipazione allo scambio con l'ambiente. Inoltre risultavano meno abili nella regolazione del distress. Infine, presentavano marcati livelli di stress. I risultati rilevano che, anche in assenza di documentate complicazioni cliniche, bambini fortemente pretermine presentano un'alterazione del profilo neurocomportamentale. Queste evidenze sono discusse alla luce del possibile utilizzo della NNNS in programmi di intervento precoce a favore dei bambini pretermine e di sostegno ai loro genitori.
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Mangano, F., C. Mangano, T. Eccellente, M. De Franco, F. Briguglio, M. Figliuzzi, M. Rapani, and G. Luongo. "Corone singole su impianti ottenuti per fabbricazione diretta tramite laser. Studio prospettico e multicentrico con follow-up a un anno." Dental Cadmos 79, no. 8 (October 2011): 475–91. http://dx.doi.org/10.1016/j.cadmos.2011.05.003.

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MORO, A., C. DE WAURE, F. DI NARDO, F. SPADARI, M. D. MIGNOGNA, M. GIULIANI, L. CALIFANO, et al. "Il dispositivo medico GOCCLES® è in grado di individuare displasie e cancro orale se impiegato nel setting odontoiatrico. Risultati da uno studio multicentrico." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 6 (December 2015): 449–54. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-922.

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Abstract:
Scopo di questo studio è dimostrare che il dispositivo medico GOCCLES® permette di condurre l’esame dell’autofluorescenza del cavo orale nel setting odontoiatrico. Si tratta di uno studio multicentrico non randomizzato su pazienti consecutivi a rischio di cancro orale. I pazienti sono stati sottoposti ad ispezione del cavo orale ad occhio nudo seguita dall’esame dell’autofluorescenza condotto indossando gli occhiali GOCCLES® mentre una lampada fotopolimerizzante illuminava la mucosa orale. Le lesioni sono state definite come qualunque lesione precancerosa del cavo orale visibile ad occhio nudo o area di perdita di fluorescenza visibile con GOCCLES®. Tutte le lesioni persistenti sono state sottoposte a biopsia escissionale o incisionale. Sono stati reclutati 61 pazienti e analizzati i dati da 64 lesioni. Delle 62 lesioni identificate dal dispositivo, 31 erano veramente positive. Il dispositivo ha identificato 31 delle 32 lesioni veramente positive. Una lesione (un carcinoma invasivo) non era visibile ad occhio nudo. Tutte le lesioni classificate come displasia tra moderata e severa e ogni carcinoma sono stati correttamente identificati dal dispositivo. Nel Il 56,7% delle lesioni identificate dal dispositivo mostrava margini più ampi rispetto a quelli visibili ad occhio nudo. Il dispositivo medico GOCCLES® permette di osservare il fenomeno della perdita di fluorescenza in pazienti affetti da displasia o cancro del cavo orale. Ha permesso di effettuare l’esame dell’autofluorescenza con ciascuna lampada fotopolimerizzante testata. I risultati suggeriscono di impiegare GOCCLES® come esame complementare rispetto all’ispezione ad occhio nudo del cavo orale su pazienti a rischio per cancro orale. Il dispositivo permette di identificare lesioni altrimenti visibili o i cui margini sono sottostimati dall’ispezione ad occhio nudo.
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Pavarin, Raimondo Maria. "Minori e sostanze psicoattive: nativi, non nativi e seconda generazione. I risultati di uno studio multicentrico condotto in quattro regioni italiane." SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (September 2014): 181–93. http://dx.doi.org/10.3280/ses2014-003015.

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Norello, Dario, and Alessandro Peri. "Efficacia di selpercatinib nel trattamento dei carcinomi tiroidei con alterazione di RET: risultati di uno studio multicentrico open label, fase 1-2." L'Endocrinologo 22, no. 4 (August 2021): 378–79. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00946-w.

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Bottoni, N., M. Tritto, R. Ricci, M. Accogli, M. Di Biase, S. Iacopino, M. Iori, et al. "Adherence to guidelines for atrial fibrillation management of patients referred to cardiology departments: Studio Italiano multicentrico sul Trattamento della Fibrillazione Atriale (SITAF)." Europace 12, no. 8 (May 28, 2010): 1070–77. http://dx.doi.org/10.1093/europace/euq158.

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Cannavò, Salvatore. "Sopravvivenza di bambini trattati con sebelipase alfa per deficit di lipasi acida lisosomiale: uno studio aperto, multicentrico, a dosi crescenti di farmaco." L'Endocrinologo 18, no. 6 (November 20, 2017): 305. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-017-0368-1.

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Terzolo, M., G. Reimondo, I. Chiodini, R. Castello, R. Giordano, E. Ciccarelli, P. Limone, et al. "Screening della sindrome di Cushing in pazienti ambulatoriali con diabete mellito di tipo 2: risultati di uno studio prospettico multicentrico in Italia." L'Endocrinologo 13, no. 6 (December 2012): 279. http://dx.doi.org/10.1007/bf03346022.

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Lomi, Jacopo, Alessio Montereggi, Alessio Mattesini, Giorgio Baldereschi, Marco Ciardetti, Marco De Carlo, Massimo Fineschi, et al. "Denervazione renale nell’ipertensione arteriosa resistente. Esperienza 2012-2019 in Toscana." Cardiologia Ambulatoriale 29, no. 1 (May 30, 2021): 16–22. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-1-3.

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Abstract:
Introduzione. L’ipertensione arteriosa resistente è correlata ad un alto rischio di eventi cardiovascolari maggiori (MACE), e non tutti i pazienti sono in grado di tollerare le terapie, o di ottenere una risposta adeguata a causa di una risposta incompleta ai farmaci o di una ridotta aderenza alla terapia. La denervazione renale transcatetere è un trattamento non farmacologico che potrebbe migliorare il controllo dell’ipertensione resistente. Ad oggi la sua applicazione clinica è limitata dai risultati contrastanti degli studi eseguiti per verificarne l’efficacia. Scopo. Questo studio si pone l’obiettivo di analizzare l’efficacia a lungo termine della denervazione renale transcatetere nel trattamento dell’ipertensione arteriosa (IA) resistente. Si sono ricercati inoltre criteri preoperatori predittivi di efficacia della procedura, confrontando vari sottogruppi di pazienti, e considerando le diverse tecniche esecutive (cateteri unipolari, cateteri multipolari o a palloncino). Metodi e risultati. In questo studio multicentrico sono stati coinvolti 38 pazienti con un’età media di 61,2 anni trattati con denervazione renale transcatetere tra luglio 2012 e dicembre 2018 in cinque centri toscani: Azienda Ospedaliero- Universitaria Careggi (Firenze), Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio per la Ricerca Medica e di Sanità Pubblica – CNR Regione Toscana (Pisa) ed Ospedale di Lucca. Sono stati registrati i dettagli tecnici delle procedure di denervazione e le immagini acquisite tramite procedure diagnostiche in preparazione agli interventi e durante il loro svolgimento. L’efficacia della procedura è stata valutata con un follow-up clinico medio di 5,1 anni e con un follow-up strumentale con 24h ABPM di un anno. Inoltre, durante il follow-up, prolungato fino a settembre 2019, sono state eseguite misurazioni della funzionalità renale e sono state registrate le modifiche della terapia farmacologica fino a 7 anni dall’intervento mediante consultazione delle cartelle cliniche ed interviste ai pazienti. In seguito alla denervazione renale, sono state rilevate diminuzioni statisticamente significative dei valori di PA sistolica (– 10,7 ± 6,0 mmHg) e diastolica (5,3 ± 3,9 mmHg) al 24h ABPM. Inoltre, è stata osservata una diminuzione significativa della terapia farmacologica antiipertensiva (-1,2 farmaci). Non si sono verificate complicanze correlate alla procedura, ad eccezione di due lievi ematomi nel sito di accesso femorale. Non sono state rilevate differenze significative di efficacia analizzando i pazienti in base alla tipologia di catetere utilizzato per l’intervento, all’età, al sesso ed alla presenza di diabete mellito. Conclusioni. I risultati di questo studio confermano l’efficacia e la sicurezza a lungo termine della denervazione renale transcatetere nel trattamento dell’IA resistente. Non sono state individuati parametri clinici o procedurali per identificare pazienti più o meno responsivi alla terapia.
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Rizzi, Silvia, Sara Carbone, Valeria Donisi, Silvia Gabrielli, and per conto del Consorzio UPRIGHT. "Resilienza, benessere mentale e qualit&agrave; della vita nella prima adolescenza: indagine su un campione di adolescenti di 11-14 anni nella provincia autonoma di." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (February 2022): 1–18. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa13225.

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Abstract:
Il legame tra resilienza, benessere mentale e qualit&agrave; della vita percepita &egrave; ormai noto in letteratura e indagare tali dimensioni in et&agrave; adolescenziale &egrave; fondamentale per sviluppare azioni di prevenzione e promozione atte a costituire le basi per una buona salute mentale in et&agrave; adulta. L'articolo riporta i risultati di un'indagine condotta su un campione di 460 studenti trentini, utilizzando tre strumenti (READ, WEMWBS e KIDSCREEN-10), nell'ambito di uno studio multicentrico condotto dal progetto europeo UPRIGHT (Universal Preventive Resilience Intervention Globally Implemented In Schools To Improve And Promote Mental Health For Teenagers, cio&egrave; "intervento di prevenzione universale basato sulla resilienza e implementato nelle scuole per migliorare e promuovere la salute mentale degli adolescenti") finanziato dal programma Horizon 2020 dell'Unione Europea. Sono state prese in considerazione le differenze di genere e operato un confronto con i valori normativi dei campioni di validazione degli strumenti.Dai questionari risulta che le adolescenti riportano livelli di risorse sociali significativamente pi&ugrave; alti rispetto agli studenti maschi, mentre per quanto riguarda la qualit&agrave; della vita, in linea con quanto indicato dalla letteratura, sono gli studenti maschi a riportare valori pi&ugrave; elevati.
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Bonadonna, Riccardo C. "Sicurezza ed efficacia della liraglutide in pazienti con steatoepatite non alcolica (LEAN): uno studio di fase 2, multicentrico, doppio cieco, randomizzato, con controllo placebo." L'Endocrinologo 17, no. 3 (June 2016): 174–75. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-016-0201-2.

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Timio, Mario. "Considerazioni Bioetiche Sul Carico Psicosociale Dei Caregiver Dei Dializzati." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (March 4, 2014): 62–64. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.863.

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Abstract:
Nel vasto campo della nefrologia solo recentemente è emerso il problema dei caregiver, volontari e non pagati, dei pazienti in dialisi. È un problema dalle numerose implicazioni, compresa la bioetica. Il crescente numero di dializzati e il parallelo incremento dei loro caregiver creano da una parte problemi ai sistemi assistenziali e, dall’altra, modificazioni psicosociali e della qualità della vita, associate a depressione, che, nel loro insieme, richiedono attenzione a chi si dedica agli altri, senza trovare chi si occupa di loro. Il tutto in una spirale di atteggiamenti di regressione psicologica e di incapacità ad affrontare situazioni cliniche e comportamentali alle quali i caregiver non sono preparati. In uno studio prospettico multicentrico sono state esaminate le risposte psicosociali dei caregiver di emodializzati, con il risultato che il 24% accusava la tipica sindrome da burn-out, il 47% riferiva difficoltà ad affrontare il quotidiano carico psicosociale e fisico e solo il 6% accettava con tranquillità e serenità di essere d’aiuto a un proprio familiare, malgrado le numerose difficoltà a cui andava incontro. Si è, inoltre, rilevato che le moderne strategie depurative domiciliari come la dialisi continua diurna e notturna comportano un grave carico psicosociale aggiuntivo per i caregiver, al punto da mettere in discussione la scelta di tali strategie quando comportano patologie depressive e consistenti abbassamenti della qualità della vita. Allora, ogni scelta va valutata sempre all’insegna dei vantaggi economici e logistici, che non possono, però, prescindere da oculati principi di bioetica clinica. (Bioethics)
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Viganò, Mauro. "Efficacia e sicurezza di entecavir dopo switch da tenofovir per comparsa di effetti collaterali renali: uno studio multicentrico italiano, di pratica clinica, su 103 pazienti con epatite cronica B." AboutOpen 2, no. 1 (June 27, 2016): 1–17. http://dx.doi.org/10.19156/abtpn.2016.0013.

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Viganò, Mauro. "Efficacia e sicurezza di entecavir dopo switch da tenofovir per comparsa di effetti collaterali renali: uno studio multicentrico italiano, di pratica clinica, su 103 pazienti con epatite cronica B." AboutOpen 2, no. 1 (September 10, 2018): 1–17. http://dx.doi.org/10.33393/ao.2016.27.

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Amadori, Dino, and Muller Fabbri. "Doxorubicina e Paclitaxel versus 5-Fluorouracile, Doxorubicina e Ciclofosfamide Come Trattamento di Prima Linea in Donne Affette da Carcinoma Mammario Metastatico: Risultati Finali di uno Studio Multicentrico Randomizzato di Fase III." Tumori Journal 87, no. 5 (September 2001): 17–18. http://dx.doi.org/10.1177/030089160108700530.

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Fedele, Luigi, Stefano Bianchi, Luca Bocciolone, Giuliana Di Nola, and Dorella Franchi. "Buserelin acetate in the treatment of pelvic pain associated with minimal and mild endometriosis: a controlled study**Project “Studio territoriale multicentrico della malattia endometriosica” supported by Ministero della Sanità, Rome, Italy." Fertility and Sterility 59, no. 3 (March 1993): 516–21. http://dx.doi.org/10.1016/s0015-0282(16)55792-6.

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Candiani, Giovanni Battista, Vittorio Danesino, Attilio Gastaldi, Fabio Parazzini, and Monica Ferraroni. "Reproductive and menstrual factors and risk of peritoneal and ovarian endometriosis**Supported by the Ministero della Sanità (Rome, Italy) Convenzione Ministero della Sanità-Università di Milano “Studio territoriale multicentrico della malattia endometriosica.”." Fertility and Sterility 56, no. 2 (August 1991): 230–34. http://dx.doi.org/10.1016/s0015-0282(16)54477-x.

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Cappella, A. W., E. Giacchi, G. Pompa, and C. Castagna. "Metodi naturali e cultura della vita Valutazione di una esperienza di insegnamento." Medicina e Morale 45, no. 4 (August 31, 1996): 669–82. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.902.

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Abstract:
L’insegnamento dei Metodi Naturali viene impartito nel nostro Centro da almeno 20 anni ed esso è sempre stato caratterizzato dalla proposta di uno stile di vita per le coppie, piuttosto che da una mera tecnica per la regolazione della fertilità. Acquisito il valore della propria fertilità attraverso i Metodi Naturali, le coppie sono state soprattutto stimolate a sviluppare un atteggiamento di rispetto e di responsabilità verso la nuova vita che essi possono generare. Inoltre, esse sono aiutate a crescere nel dialogo, nella partecipazione e nel mutuo rispetto. Incoraggiati dai risultati di una precedente ricerca condotta negli anni 1986-1990, nel 1993 avviammo uno studio statistico multicentrico al fine di valutare l'accettabilità, l'efficacia e la diffusione in Italia del Metodo Billings. Furono analizzate 1730 schede di collezione di dati fornite da insegnanti del Metodo Billings che lavoravano in differenti province italiane. Esse corrisposero a un totale di 9360 cicli mestruali esaminati. 502 utenti mostrarono interesse a una semplice conoscenza del Metodo, ma essi non lo hanno applicato poiché erano single oppure erano fidanzati ma non avevano rapporti prematrimoniali. Dei 1228 utenti che hanno usato il Metodo, il 14,8% aveva lo scopo di ottenere una gravidanza, il 55,5% di posporla e il 29,7% di evitarla. Per le 1047 coppie che volevano posporre o evitare una gravidanza, il maggior stimolo ad imparare il Metodo derivava da una motivazione laica nel 50% dei casi e il 40% di queste coppie aveva avuto precedenti esperienze contraccettive. Soddisfazione per gli eccellenti risultati del Metodo si ebbero nell'85% dei "vecchi" utenti e nel 60,4% dei "nuovi", mentre i risultati furono insoddisfacenti nel 4,5% e nel 8,9% rispettivamente. L'associazione con i metodi di barriera fu abituale solo nel 2% dei casi e fu sporadico nel 9,6% degli utenti. La percentuale dell'abbandono nell'uso del Metodo fu del 5.95%. Questi dati mostrano che una precedente esperienza contraccettiva non sembra avere effetti sull'accettabilità del Metodo Naturale e dello stile di vita che esso richiede. La valutazione effettuata con l'Indice di Pearl modificata in accordo con l'Organizzazione Mondiale della Sanità evidenzia 0 gravidanze dovute al metodo, 3,7 gravidanze dovute all’inadeguato apprendimento o insegnamento del Metodo e 13.8 gravidanze dovute a scelta consapevole. In un totale di 66 gravidanze, 19 (28,7%) furono desiderate. Il considerevole numero di gravidanze dovute a scelta consapevole o di gravidanze intenzionalmente cercate, verificatesi perfino in coppie che volevano evitare una gravidanza come prima motivazione, mette in evidenza il progressivo sviluppo in queste coppie di un atteggiamento di apertura verso la vita, che rappresenta il grande successo dell'insegnamento dei Metodi Naturali.
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Passalacqua, Stefano, Alessandro Naticchia, and Giustina De Silvestro. "Registro “unifcato” di aferesi terapeutica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4_suppl (July 23, 2013): S20—S22. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1084.

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Abstract:
La Società Italiana di Nefrologia (SIN) e la Società Italiana di Emaferesi e Manipolazione cellulare (SIdEM) concordano di utilizzare un unico database per l'archiviazione comune delle aferesi praticate e, dal 25 Luglio del 2011, il registro informatizzato del gruppo di studio di aferesi terapeutica della SIN diviene ufficialmente il registro unico condiviso. Il software operativo viene revisionato e adeguato alle nuove esigenze. Il percorso di archiviazione per l'aferesi terapeutica viene reso più intuitivo e vengono colmate alcune lacune strutturali e aggiornati i menù da cui si selezionano le risposte ai diversi quesiti; viene attivato un percorso per l'archiviazione dedicata all'aferesi produttiva, limitatamente alle cellule staminali; rimane invariato il percorso per la registrazione degli studi multicentrici. I dati organizzati ed elaborati vengono proposti in maniera analitica con una pagina dedicata all'aferesi terapeutica, una pagina dedicata all'aferesi produttiva e una dedicata agli studi multicentrici. Successivamente all'ampliamento e alla diversificazione delle U.O. Afferenti al database, si è assistito a una ridistribuzione della casistica trattata e delle procedure di aferesi impiegate. Il registro unico condiviso riporta i dati di tutte le istituzioni preposte all'impiego dell'aferesi terapeutica e propone una fotografia sempre più vicina alla realtà dell'aferesi praticata in Italia.
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Dilek, Nursel, Hatice Uce Özkol, Ayse Akbaş, Fadime Kılınç, Aziz Ramazan Dilek, Yunus Saral, Ahmet Metin, and Ömer Çalka. "Cutaneous drug reactions in children: a multicentric study." Advances in Dermatology and Allergology 6 (2014): 368–71. http://dx.doi.org/10.5114/pdia.2014.43881.

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Delli Ponti, U. Santucci, L. Xerri, and S. Petracco. "Studio Multicentrics Su Patogeni Delle Vie Urinarie Isolati Da Pazienti Ambulatoriali." Urologia Journal 55, no. 2 (April 1988): 194–98. http://dx.doi.org/10.1177/039156038805500216.

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Jor, O., T. Vymazal, O. Klementová, L. Zach, J. Čapková, T. Pařízek, M. Pauliny, et al. "Management of hypotension after general anaesthesia induction - multicenter questionnaire study." Anesteziologie a intenzivní medicína 30, no. 3-4 (June 1, 2019): 119–25. http://dx.doi.org/10.36290/aim.2019.042.

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Gallo, A., P. Capaccio, M. Benazzo, L. De Campora, M. De Vincentiis, P. Farneti, M. Fusconi, et al. "Outcomes of interventional sialendoscopy for obstructive salivary gland disorders: an Italian multicentre study." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 6 (December 2016): 479–85. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1221.

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Abstract:
Sebbene le tecniche scialoendoscopiche abbiano assunto un ruolo fondamentale nel trattamento delle patologie ostruttive dei dotti salivari, in letteratura sono riportati pochi studi multicentrici sull’argomento. Questo studio basato sull’esperienza di 9 centri italiani è stato condotto su 1152 pazienti (553 donne, età media di 50 anni) per un totale di 1342 procedure scialoendoscopiche, il 44,6% delle quali a carico della ghiandola parotide. Il 12% dei pazienti è stato sottoposto a più interventi. I calcoli salivari sono risultati essere la principale causa di ostruzione (55%), seguiti dalle stenosi e altre malformazioni duttali (16%), dai tappi mucosi (14,5%) e dalla scialodochite (4,7%). La procedura endoscopica è stata portata a termine in 1309 casi mentre in 33 casi è stata interrotta, principalmente a causa della presenza di stenosi duttali complete (21 casi). Dopo una o più procedure il successo terapeutico è stato ottenuto nel 92,5% dei pazienti. Complicanze peri-operatorie e post-operatorie sono state riscontrate nel 5,4% dei casi trattati. La scialoendoscopia rappresenta quindi una procedura efficace e sicura nella diagnosi e nel trattamento delle principali patologie ostruttive dei dotti salivari.
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Tansella, Michele, and Domenico De Salvia. "Metodi e definizioni per uno studio epidemiologico comparativo tra registri." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 1, no. 1 (April 1992): 25–28. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006515.

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Abstract:
RiassuntoIn questo lavoro dopo aver descritto i criteri in base ai quali sono state incluse nella ricerca multicentrica le aree italiane sedi di registro psichiatrico, gli Autori presentano le definizioni utilizzate da tutti i registri che hanno partecipato alia ricerca. Tali definizioni potranno essere utilizzate anche per altre ricerche italiane che utilizzino il metodo del registro dei casi.Parole chiaveregistri psichiatrici dei casi, metodologia, definizioni.SummaryIn this paper the authors describe the criteria used in the selection of the Italian case-registers to include in the present study and present the definitions used by all case-registers. These definitions may be used also for further Italian case-register studies.
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Piťha, Jan, Jaroslav A. Hubáček, Rudolf Poledne, Vladimír Staněk, Michael Aschermann, Marie Gebauerová, Petr Hájek, Petr Niederle, Martin Pěnička, and Josef Veselka. "Genetic determination of the prognosis in survivors of acute coronary syndromes. Study design and rationale for a multicenter study." Cor et Vasa 49, no. 4 (April 1, 2007): 134–37. http://dx.doi.org/10.33678/cor.2007.051.

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Grega, Tomáš, Gabriela Vojtěchová, Michal Voška, Ondřej Májek, Miroslav Zavoral, Štěpán Suchánek, Monika Ambrožová, and Jarmila Jirkovská. "Predictors of advanced colorectal neoplasia in colorectal cancer screening – interim results of multicentric prospective study." Gastroenterologie a hepatologie 74, no. 5 (October 30, 2020): 386–92. http://dx.doi.org/10.14735/amgh2020386.

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Abstract:
ntroduction: The incidence of advanced colorectal neoplasia in the screening population shows great diversity with a prevalence of 3–12 %. Due to the uneven distribution in the population, potential risk factors that would allow the stratification of individuals according to the degree of risk of colorectal neoplasia are searched. Aim: To determine the risk factors associated with the occurrence of advanced colorectal neoplasia in the screening population. Methods: Asymptomatic individuals aged 45–75 years who underwent preventive colonoscopy in 2012–2016 in a multicenter prospective study monitoring metabolic risk factors for CRC (MRF CRC study) were included in the analysis. Data were analyzed using descriptive statistics. The Fisher’s exact test was used to compare the risk factors with the occurrence of advanced colorectal neoplasia. Results: There were 1,108 men (56.3%) and 859 women (43.7%) in the group; the average age of the individuals was 60 years. The majority of subjects were referred for primary screening colonoscopy (1,174 subjects; 59.7%) and 793 subjects (40.3%) underwent FOBT positive colonoscopy. The total number of advanced colorectal neoplasms in the cohort was 11,8% (233 individuals). The independent risk factors significantly associated with advanced colorectal neoplasia included age (p < 0.001), male gender (p = 0.001), smoking (p < 0.001), serum concentrations of triglycerides (p = 0.029; especially concentrations > 2 mmol/l) and low vitamin D (p = 0.033). These are preliminary results which will be specified in the following more detailed data analysis using logistic regression. Conclusion: The strongest risk factors associated with advanced colorectal neoplasia were age, gender and smoking. In addition to these factors, serum triglyceride levels and low vitamin D were significantly associated with advanced colorectal neoplasia. In the individuals with a higher incidence of advanced colorectal neoplasia according to the given factors, primary screening colonoscopy should be considered.
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Rucci, Paola, and Jack D. Maser. "Instrument development in the Italy-USA Collaborative Spectrum Project." Epidemiology and Psychiatric Sciences 9, no. 4 (December 2000): 249–56. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008381.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Il Progetto Collaborativo dello Spettro mira a definire condizioni sottosoglia e atipiche non sufficientemente caratterizzate nel DSM-IV e nell'ICD-10, per le quali non sono disponibili adeguati strumenti di valutazione. Scopo di questo articolo è la descrizione delle procedure di sviluppo e validazione degli strumenti per misurare lo spettro di cinque disturbi psichici. Disegno – Sono stati effettuati 4 studi trasversali, di cui 3 multicentrici condotti in Italia, ed uno condotto esclusivamente a Pisa. Un ulteriore studio trasversale di validazione dello spettro del panico-agorafobia è stato condotto a Pittsburgh. Setting – Pazienti ambulatoriali afferenti alle cliniche universitarie, studenti universitari e, in uno degli studi italiani, anche un campione di frequentatori abttuali delle palestre. Principal misure utilizzate – Cinque interviste strutturate per valutare lo spettro del panico-agorafobia (SCI-PAS), dell'umore (SCI-MOODS), della fobia sociale (SCI-SHY), lo spettro ossessivo-compulsìxvo (SCI-OBS) e quello dei disturbi della condotta alimentare (SCI-ABS), unitamente ad una intervista diagnostica e ad una serie di strumenti auto ed eterovalutativi di contenuto analogo ai domini delle interviste. Risultati – Tutti i domini delle interviste hanno mostrato una elevata stabilità temporale (coefficiente di correlazione intraclasse >0.61) ed una soddisfacente consistenza interna. I punteggi medi dei domini sono risultati significativamente più elevati nei casi rispetto ai controlli e, nella quasi totalità dei confronti, nei pazienti con il disturbo di interesse rispetto ad altri disturbi. I confronti con strumenti analoghi per contenuto hanno messo in luce una buona validità concorrente per i domini dello spettro del panico-agorafobia, della fobia sociale e del disturbo ossessivo-compulsivo. Differenze sono emerse tra i domini dello spettro della condotta alimentare ed altri strumenti autovalutativi, verosimilmente legate anche alla forma di somministrazione. E' stata definita e testata clinicamente una soglia per lo spettro del panico-agorafobia nel campione americano. Conclusioni – Le proprietà psicometriche degli strumenti sono molto soddisfacenti e sono in corso studi di validazione clinica. Le condizioni atipiche e sottosoglia richedono attenzione negli studi clinici ed epidemiologici.
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Bojková, Martina, Petr Dítě, Lumír Kunovský, Martin Blaho, Bohuslav Kianička, Ivo Novotný, Magdalena Uvírová, et al. "The role of metabolic syndrome in the induction of chronic pancreatitis after a first attack of acute pancreatitis - multicenter trial." Vnitřní lékařství 66, no. 8 (December 15, 2020): e12-e16. http://dx.doi.org/10.36290/vnl.2020.152.

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Briganti, F., G. La Tessa, S. Cirillo, G. Sirabella, R. Saponiero, A. N. Napoli, L. Simonetti, F. Maglione, S. Tecame, and R. Elefante. "Trattamento percutaneo delle stenosi dei tronchi sovra-aortici: Esperienza multicentrica in Campania." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 109. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s242.

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Abstract:
Nell'ambito della patologia stenotica dei vasi epiaortici la P.T.A. ha raggiunto un ruolo di primo piano; essa rappresenta il trattamento di prima scelta nelle stenosi delle origini delle arterie carotidi e succlavie. L'introduzione di protesi endovascolari (stent) ha migliorato i risultati del trattamento endovascolare. Questo lavoro valuta i risultati ottenuti da un gruppo di studio campano in tre differenti centri di neuroradiologia interventistica in quattro anni di attività sono stati trattati 35 pazienti affetti da patologia steno-ostruttiva del distretto epiaortico con un'età compresa tra i 60 ed i 72 anni. La valutazione dei risultati pertanto è stata fatta sul controllo angiografico immediato e clinico-strumentale (echo-doppler) a distanza.
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Umrikar, Prateek Pradeep, and Alpesh Prahladpuri Goswami. "A Prospective &Multicentric Study of RBC Parameters in Patients of Sickle Cell Disorder." Annals of Pathology and Laboratory Medicine 4, no. 4 (August 25, 2017): A423—A427. http://dx.doi.org/10.21276/apalm.1247.

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R, Jangid. "Antimicrobial Sensitivity Patterns of Uropathogens in India: A Nationwide, Multicentric, Big-Data, Retrospective Study." Open Access Journal of Urology & Nephrology 6, no. 2 (August 6, 2021): 1–12. http://dx.doi.org/10.23880/oajun-16000192.

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Abstract:
Introduction: With the increasing antimicrobial resistance, treating community acquired urinary tract infections (UTIs) has become a big challenge for many physicians, and the latest antimicrobial sensitivity patterns play a crucial role in successful outcomes. The current study aims to address the issue of lack of comprehensive regional antimicrobial resistance pattern data for uropathogens in India. Methods: This is an observational, retrospective study conducted on data (urine culture and sensitivity report) retrieved from the diagnostic laboratories across 29 Indian states and Union Territories. All urine samples with positive bacterial culture growth from January-December 2018 were included in the analysis. Sensitivity patterns of major urine isolates against 18 antimicrobials were described across multiple states. Results: There were 44624 positive urine culture samples. The mean age of the patients was 46.9 years, and a female preponderance (69.5%) was seen. Among females, Escherichia coli (66.6%) was the most common isolate followed by Klebsiella pneumoniae (12.8%) and Enterococcus spp. (6%). Urine samples from males had a comparatively higher isolation rate of Pseudomonas (53.8% vs 46.2%) but was lower for E. coli (27.7% vs 72.3%) when compared with females, respectively. Nitrofurantoin, levofloxacin, norfloxacin and fosfomycin were found to be the only antimicrobial agents against which overall urinary isolates have shown sensitivity >80% across at least one State. Conclusion: Common uropathogens showed decreasing sensitivity patterns to most of the conventional antimicrobials, which are particularly useful in the empirical management of UTIs. This study has reiterated the need to understand huge variations in antimicrobial sensitivity patterns across geographical regions in India
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Piccinelli, Marco. "Psychiatric disorders in primary care: why so many differences?" Epidemiologia e Psichiatria Sociale 3, no. 3 (December 1994): 195–208. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003705.

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Abstract:
RiassuntoScopo - (I) Operare una revisione critica degli studi che hanno indagato la frequenza dei disturbi psichici tra i pazienti della medicina generale, utilizzando come criterio un'intervista psichiatrica standardizzata; (II) discutere i possibili fattori all'origine delle diverse frequenze riscontrate; (III) mettere in luce il ruolo di primaria importanza che possono assolvere in questo campo gli studi multicentrici condotti grazie a programmi di collaborazione internazionale. Metodo - sono stati selezionati i lavori pubblicati nella letteratura internazionale tra il 1970 ed il 1993. La selezione è stata effettuata grazie ad una ricerca computerizzata, nel corso della quale sono stati incrociati i databases MEDLINE e Psychological Abstracts; questa è stata a sua volta integrata da una ricerca manuale, consistente neU'esame delle bibliografie contenute nei lavori cosi individuati e nella consultazione degli indici analitici delle principal! riviste psichiatriche internazionali. Infine, è stata consultata la bibliografia commentata, curata da Wilkinson (1985), relativa a lavori di interesse e pertinenza psichiatrici condotti nella medicina generale e pubblicati tra il 1977 ed il 1985. Risultati - Sono stati individuati 30 lavori, ma 9 sono stati esclusi, dal momento che replicavano dati già riportati in letteratura o presentavano limiti metodologici. È emerso cosi che indagini sulla frequenza complessiva dei disturbi psichici tra i soggetti che si rivolgevano ai servizi di medicina generale sono state finora condotte secondo procedure standardizzate solo in 13 Paesi. La frequenza dei disturbi psichici variava tra il 10% ed il 50% circa. Le possibili ragioni all'origine dellem diverse frequenze riscontrate sono state discusse alia luce di tre fattori: I) le caratteristiche dell'indagine; II) l'affidabilità e la confrontabilità delle categorie diagnostiche e dei sistemi nosografici utilizzati; e III) la diversa organizzazione dei servizi sanitari nei vari Paesi. Conclusioni - alia luce delle difficoltà che si incontrano quando si tenta di confrontare i risultati forniti da studi indipendenti condotti in Paesi diversi o perfino nello stesso Paese viene suggerito il ruolo di primaria importanza che possono assolvere in questo campo gli studi multicentrici condotti grazie a programmi di collaborazione internazionale.
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Andrulli, S., S. Mancuso, M. C. Bigi, A. Granata, F. Logias, F. Floccari, and L. Di Lullo. "La prevenzione primaria e secondaria dell'ipertensione arteriosa: il punto di vista del nefrologo." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 1 (January 24, 2018): 29–33. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1112.

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Abstract:
La prevenzione primaria e secondaria della insufficienza renale cronica da nefroangiosclerosi è rappresentata dallo stretto controllo dei valori pressori e dalla riduzione della proteinuria. In presenza di proteinuria, il controllo pressorio va ottenuto con il blocco del sistema renina-angiotensina anche in pazienti con importante riduzione della funzione renale. La terapia di associazione di ACE inibitore con sartano non sembra portare vantaggi aggiuntivi ma può essere saggiata in pazienti selezionati con proteinuria persistente superiore al grammo/die. L'associazione ACE inibitore con antialdosteronico sembra promettere bene ma occorrono ulteriori studi, possibilmente multicentrici.
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Málek, Filip, Miloš Táborský, Ivan Málek, Tomáš Paleček, Lenka Špinarová, Jiří Vítovec, Jindřich Špinar, et al. "(Multicentric Observational prospective cohort STudy of the Heart Failure outpatients management in the Czech Republic - MOST-HF. Rationale and Design)." Cor et Vasa 64, no. 6 (December 15, 2022): 585–87. http://dx.doi.org/10.33678/cor.2022.118.

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Toušek, Petr, Jiří Widimský, Ján Rosa, Karol Čurila, Marian Branny, Igor Nykl, Miloš Táborský, Jan Václavík, and Petr Widimský. "Catheter-based renal denervation versus intensified medical treatment in patients with resistant hypertension: Rationale and design of a multicenter randomized study-PRAGUE-15." Cor et Vasa 56, no. 3 (June 1, 2014): e235-e239. http://dx.doi.org/10.1016/j.crvasa.2014.04.004.

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Paleček, Tomáš, Jan Krejčí, Ladislav Pecen, Hana Kostková, Petr Kuchynka, Hana Poloczková, Adam Svobodník, and za kolektiv řešitelů studie CZECH-ICIT. "Czech Inflammatory Cardiomyopathy Immunosuppression Trial (CZECH-ICIT): Randomized, multicentric study comparing the effect of two regimens of combined immunosuppressive therapy in the treatment of inflammatory cardiomyopathy: The aims and design of the trial." Cor et Vasa 55, no. 6 (December 1, 2013): e475-e478. http://dx.doi.org/10.1016/j.crvasa.2013.08.001.

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Pipek, Barbora, Dana Ďuricová, Katarína Mitrová, Martin Bortlík, Luděk Bouchner, Jan Březina, Tomáš Douda, et al. "Safety of vedolizumab and ustekinumab in the treatment of pregnant women with inflammatory bowel disease – a multicentre retrospective-prospective observational study." Gastroenterologie a hepatologie 76, no. 1 (February 28, 2022): 46–54. http://dx.doi.org/10.48095/ccgh202246.

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Abstract:
Background: Inflammatory bowel disease (IBD) is mostly diagnosed in young women of fertile age, and a significant number of patients become pregnant while they have the disease. The remission of the illness, which is often achieved by intensive anti inflammatory treatment, has been found to be the most important factor of a successful pregnancy. Vedolizumab (VDZ) and ustekinumab (UST) are newer types of monoclonal antibodies with different mechanisms of effect when compared to anti-TNF treatment. VDZ is a monoclonal antibody against the α4ß7 integrin receptor, and UST against interleukin 12/23; both have expanded the spectrum of the biological treatment of IBD in recent years. Aims: To present the results of a multicentre observational study. The primary aim was to assess the safety of vedolizumab and ustekinumab for pregnancy, foetal development and the neonatal outcome. The secondary aim was to measure the drug concentration in maternal and cord blood at the time of delivery. Methods: It was a multicentre, retrospective-prospective observational study. Data on patients’ demographics, clinical characteristics and pregnancy were collected by the treating physician using a predefined questionnaire, data on newborn outcome were obtained from medical documentation. The ELISA method was used to measure the VDZ and UST concentrations. Results: The study took place in 15 IBD clinical centres in the Czech Republic. 79 women with 85 completed pregnancies were included in the study, and they were exposed to VDZ or UST during pregnancy. 36 women were treated with vedolizumab (median age 32 years) and 49 with ustekinumab (median age 30.5 years). In the group with VDZ, live births occurred with 32 women (88.9%), and there were two early spontaneous abortions up to the eighth week of gestation in addition to two instrumentally aborted pregnancies (4, 11.1%). 31 children (93.9%) in the group with VDZ were born at term with a median birth weight of 3,097.5 grams. In the ustekinumab group, 39 women (79.6%) had live births, there were nine early abortions and one instrumentally aborted pregnancy (10, 20.4%). 38 (97.4%) children were born at term with a median birth weight of 3,265 grams. The drug levels of VDZ and UST at birth were measured in 44 neonate-mother pairs (21 VDZ, 23 UST). The median level of VDZ in maternal venous blood was 7.2 mg/l, and in cord blood it was 4.7 mg/l (infant / maternal ratio 0.66). With UST, the median maternal level was 4.7 mg/l, and in neonates it was 7.9 mg/l (infant / maternal ratio 1.65). Conclusion: The results found in a group of women that were being treated for IBD and were exposed to at least one dose of biologic treatment with UST or VDZ during pregnancy are consistent with previously published evidence showing no adverse events, and they confirm the safety profile of new biologics in pregnancy. Due to the still limited number of enrolled patients, further studies are needed on the outcomes of pregnancies with new biologics drugs. Keywords vedolizumab, ustekinumab, pregnancy, transplacentární přenos
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