To see the other types of publications on this topic, follow the link: Studi tipologici.

Dissertations / Theses on the topic 'Studi tipologici'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 35 dissertations / theses for your research on the topic 'Studi tipologici.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Rusticali, Chiara. "Lettura morfologica e tipologica di Cesena: tre progetti per la citta." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19311/.

Full text
Abstract:
La seguente tesi curriculare, ripercorrendo tre progetti svolti a Cesena durante il percorso di studio, studia la formazione della città di Cesena partendo da un'analisi morfologica del territorio fino ad arrivare a una lettura in chiave tipologica del tessuto, e come il progetto si inserisca all'interno di essa. Lo scopo prefissato è quello di individuare gli elementi fondativi e costitutivi di una città, nella fattispecie Cesena, e come in questi si individuino i principi regolatori che risiedono alla base di un progetto di architettura. L’impianto della città, il limite e il tessuto sono le tre tematiche principali attraverso le quali parte prima lo studio sulla città, poi viene analizzato come queste si riflettano durante il percorso di progettazione e rientrino nel progetto. Si sottolinea l'importanza della conoscenza del luogo di progetto e della sua storia per giungere a un manufatto che si inserisca coerentemente con lo svolgersi della città senza creare motivi di discontinuità.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Buzzoni, Marina. "Le sezioni poetiche della "Cronaca anglosassone" : edizione e studio tipologico /." Viareggio : M. Baroni, 2001. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb392617200.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Turci, Francesca. "Tipologie di biscotti a confronto: caso studio su prodotti commerciali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
I biscotti rappresentano una tipologia di prodotti da forno di pasticceria, tradizionalmente di piccole dimensioni, dolci, secchi, friabili, formulati con farine di cereali e altri ingredienti. Sono prodotti da forno prevalentemente a lievitazione chimica, in cui l’anidride carbonica viene liberata da agenti lievitanti, nel corso della cottura. Sulla base della tipologia di impasto, si possono classificare in biscotti a pasta dura, semi dura, molle e liquida. Gli ingredienti impiegati, unitamente alle modalità dei processi produttivi e di conservazione, influenzano la qualità finale, tecnologica e organolettica,di questi prodotti. L’obiettivo di questo lavoro di ricerca è stato quello di caratterizzare, sulla base di alcuni parametri di qualità, tre diversi tipi di biscotti (frollini all’uovo, frollini con gocce di cioccolato e biscotti secchi tipo Petit) di tre diversi marchi commerciali al fine di evidenziare eventuali differenze sia tra le tre tipologie di biscotti che tra prodotti di diverse aziende nell’ambito di ciascuna categoria. I parametri considerati, adottando un approccio sistematico, sono stati: umidità (%), attività dell’acqua (aw), texture (durezza, croccantezza e fratturabilità) e colore. Sono emerse significative differenze in relazione a questi parametri sia all’interno delle diverse tipologie che fra i marchi commerciali di biscotti analizzati. In conclusione, tali differenze sono attribuibili alle variazioni nella formulazione (es. diverso contenuto di grassi e zuccheri) e, probabilmente, alle diverse condizioni di cottura adottate nei processi industriali. Infatti, è noto che queste fasi del processo di produzione dei biscotti sono tra le più importanti nella determinazione delle caratteristiche di qualità finali tipiche per i diversi tipi di prodotti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Scian, Federico <1994&gt. "STUDIO DI NUOVI FILM PROTETTIVI E CONDUTTORI DA DEPOSITARE SU DIVERSE TIPOLOGIE DI SUPERFICI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15873.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Fabbri, Giulio. "Trattamenti (dis)continui. Progetto di una nuova tipologia di macchina industriale per il trattamento superficiale continuo di prodotti farmaceutici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

Find full text
Abstract:
Il progetto si concentra principalmente sullo studio formale e funzionale del carter di una nuova tipologia di macchina industriale per il trattamento superficiale (coating) continuo di prodotti famaceutici. I punti di interesse sono stati: la scelta del materiale, la forma del carter, l'interazione con l'utente, la visualizzazione della macchina finita, la proposta di un piano comunicativo e di una strategià d'identità del prodotto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Abdul, Kahir. "Contribution to the tagus rock art complex study." Master's thesis, Instituto Politécnico de Tomar. Universidade de Trás-os-Montes e Alto Douro, 2013. http://hdl.handle.net/10400.26/6017.

Full text
Abstract:
Master Erasmus Mundus em quaternário e pré-história. Volume I e II
A arte rupestre que se estende ao longo do rio Tejo é considerada como um dos maiores complexos ao ar livre de arte Pós-Paleolitica, não só na Península Ibérica mas também da Europa. Milhares de imagens banham as margens do rio Tejo num repertorio que conjuga todas as formas de representação. Contudo, com a construção da barragem nos anos 70, mais de 90% desta arte rupestre foi condenada às profundezas do rio para sempre. No entanto e antes do nível da água subir, conseguiu-se preservar grande parte da arte através da transferência das gravuras para moldes de Latex. Estes moldes, ao cuidado do Museu do COA, são da responsabilidade do CNART (Centro Nacional de Arte Rupestre). Por meio do projecto RUPTEJO 2008 – Presente, os moldes foram emprestados ao Instituto Terra e Memoria, Mação, Portugal, onde os investigadores ligados ao projecto podem estudar e tentar compreender os aspectos culturais sociais e técnicos, dando deste modo alguma justiça aos autores originais deste conjunto fascinantes de gravuras. Esta tese foca-se no estudo do sito de Gardete analisando os seus aspectos tipológicos e técnicos, estando inserida numa serie de estudos levados a cabo noutros sítios do Tejo ao longo dos anos que tentam contribuir para uma melhor compreensão de todo o complexo do Tejo. Elaborou-se deste modo um catálogo das gravuras de modo a manter viva a mística e curiosidade que o complexo de arte rupestre do rio tejo desperta nos seus observadores.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Sbrogiò, Luca. "Progettazione di un sistema costruttivo multifunzionale di copertura per la protezione e la valorizzazione di siti archeologici. Studio metodologico per la risposta integrata a esigenze complesse." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3425422.

Full text
Abstract:
I siti archeologici sono una parte fondamentale del patrimonio culturale dell’umanità. Essi possono assumere l’aspetto del monumento—palazzi, città o luoghi noti a tutto il mondo—o della traccia—come la ceramica quotidianamente utilizzata da una famiglia— ma in entrambi i casi è riconoscibile un valore. Comunque la pura conservazione materiale non è sufficiente al fine della sopravvivenza del messaggio e del significato, che invece deve essere adeguatamente trasmesso e reso visibile per poter avere un ruolo nella vita contemporanea. La conservazione in situ, ammesso che sia possibile e ragionevole rispetto alle condizioni stesse del sito, è ritenuta una delle migliori opzioni per la trasmissione del messaggio nel modo più diretto e completo. Tuttavia essa comporta di dover affrontare problemi e rischi, tra cui la realizzazione di una copertura, che non esisterebbero nemmeno se gli stessi oggetti fossero trasportati nel museo. Solo pochi degli innumerevoli esempi in opera sui siti archeologici offrono una reale protezione o una efficace presentazione del sito e un numero ancor più ristretto una valida risposta ad entrambi i problemi. La mancanza di criteri condivisi per la valutazione delle coperture, complica anche la definizione di criteri di progetto adeguati e condivisi. Questa tesi offre una metodologia per l’interpretazione, la ricostruzione e la presentazione della casa romana nell’Italia antica, nella specifica accezione della casa ad atrio pompeiana finalizzata alla proposta di un nuovo tipo di copertura archeologica. In rapporto a una valutazione del rischio cui sono soggetti i materiali archeologici conservati sul posto e a una valutazione dell’efficacia delle coperture esistenti rispetto a criteri di carattere ambientale e architettonico, si fa la proposta di uno schema di linee guida per il progetto. Tali linee guida sono utilizzate per la selezione e l’adattamento al contesto archeologico di soluzioni tecnologiche già esistenti, al fine di garantire la reperibilità e ridurre i costi. Infine, le soluzioni tecnologiche interessanti entrano in rapporto con la casa romana attraverso gli schemi geometrici in essa riconoscibili. L’intera procedura di progetto viene implementata in modo parametrico in un “algoritmo visuale” che consente di poter esplorare numerose variazioni riconoscibili anche in un caso apparentemente limitato come l’antica Pompei. Il lavoro si conclude con l’applicazione delle soluzioni ritenute più efficienti alla ricostruzione filologico-integrativa di parte della domus insistente al di sopra del complesso delle Terme del Sarno nella regio VIII di Pompei.
Archeaological sites are an important part of the cultural heritage of mankind. They may assume either the appearance of the ’monument’ — such as the world-famous palace or city or place — or of the ’trace’ — that is the everyday pottery of a familiy — but they both have a value. However, preserving their fabric is not enough for their conservation, an activity which depends on the transmission of a message about their importance and meaning for today’s everyday life. In situ conservation, provided it is possible and sensible according to the site’s conditions, is considered the best option to convey the message in the most complete and direct way. However,thisimpliestocopewithrisksandproblems,suchastheerectionofasiteshelter, which do not exist if the same objetcs are moved to the museum. Only a few, among the countless examples built on archeological sites, offer a real protection to the materials or a real support to the display of the site and even lesser an effective combination of the two. The lack of assessment criteria is also an obstacle to the definition of a shared design procedure. This thesis offers a methodology for the interpretation, reconstruction and display of the Roman house in ancient Italy, in the specific version of the pompeian atrium house finalized to the definition of a new type of archaeological shelters. In relation to the risk assessment of archeological materials preserved in situ and to an evaluation of existing archaeological shelters according to the environmental and architectural criteria, a scheme of design guidelines is proposed. These guidelines are used for the selection and adaption to the archaeological sites of existing techincal solutions, in order to guarantee availability and to reduce costs. Finally, existing building materials relates with the Roman house through the geometric schemes recognizable in it. The whole procedure, parametrically translated, is implemented into a ’visual algorythm’ to explore the many possibilites exisisting even in a, apparently limited, case, such as the archaeological town of Pompeii. The research ends with the application of the most effective solution to the reconstruction of a part of the domus above the Sarno Baths complex in the regio VII of Pompeii.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Bulgarelli, Marco. "Studio di fattibilità di una nuova tipologia di argano per il sollevamento di carichi nel settore off-shore." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8079/.

Full text
Abstract:
Studio di una nuova tipologia di argano per il sollevamento di carichi nel settore off-shore. In particolare, un argano funzionalmente identico ad uno in fase di realizzazione in azienda è stato modellato al CAD 3D e verificato strutturalmente utilizzando Ansys Workbench, software adatto per analisi F.E.M.. Ottenuti i risultati, ne è stato fatto un confronto con quelli relativi all'argano esistente (argano di ‟Moho‟); nello specifico sono stati comparati gli stress ottenuti nelle varie parti dei due argani (tamburo, spalla, flange, alette di rinforzo, albero) in seguito all‟applicazione di 4 casi di carico differenti (E‟, E‟‟, P‟, P‟‟).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Predari, Giorgia <1978&gt. "L'attività pionieristica della Scuola bolognese nello studio e nell'utilizzo del cemento armato: 1875 - 1924. Tecniche costruttive e tipologie architettoniche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3467/1/Predari_Giorgia_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
La ricerca mira ad indagare l’origine della Scuola ingegneristica bolognese ed il ruolo che essa ha avuto durante i suoi primi 50 anni di attività nella diffusione del calcestruzzo armato in Italia, ed in particolare nella città di Bologna, sia dal punto di vista teorico che architettonico. Il processo di sviluppo del cemento armato è stato indagato secondo i percorsi tipici della scienza e della tecnica: teoria e pratica appaiono nel periodo di sperimentazione del materiale assai lontane; soltanto grazie alla comprensione delle sue potenzialità costruttive e del modo di sfruttarle al meglio, esse iniziano a convergere. L’interesse specifico per la Scuola bolognese va quindi a collocarsi all’interno di un panorama assai più ampio, con l’obiettivo di comprendere se, e fino a quando, le due discipline proseguono lungo strade parallele o se, al contrario, esse godono di reciproche influenze.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Predari, Giorgia <1978&gt. "L'attività pionieristica della Scuola bolognese nello studio e nell'utilizzo del cemento armato: 1875 - 1924. Tecniche costruttive e tipologie architettoniche." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3467/.

Full text
Abstract:
La ricerca mira ad indagare l’origine della Scuola ingegneristica bolognese ed il ruolo che essa ha avuto durante i suoi primi 50 anni di attività nella diffusione del calcestruzzo armato in Italia, ed in particolare nella città di Bologna, sia dal punto di vista teorico che architettonico. Il processo di sviluppo del cemento armato è stato indagato secondo i percorsi tipici della scienza e della tecnica: teoria e pratica appaiono nel periodo di sperimentazione del materiale assai lontane; soltanto grazie alla comprensione delle sue potenzialità costruttive e del modo di sfruttarle al meglio, esse iniziano a convergere. L’interesse specifico per la Scuola bolognese va quindi a collocarsi all’interno di un panorama assai più ampio, con l’obiettivo di comprendere se, e fino a quando, le due discipline proseguono lungo strade parallele o se, al contrario, esse godono di reciproche influenze.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Anselmi, Sara <1986&gt. "Un lieu beaucoup plus long que large. Proposte di metodo per lo studio tipologico della galleria nell'architettura residenziale di età moderna (Francia, Inghilterra, Italia)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2015.

Full text
Abstract:
La tesi si propone di analizzare lo spazio architettonico della galleria nelle residenze francesi, inglesi ed italiane nei secoli che vanno dal XV al XVIII, seguendo una divisione tipologica. L'elaborato si divide in due parti: la prima, più generale, dedicata a storia, funzione e sviluppo della galleria; la seconda invece, attraverso la distribuzione tipologica di una serie di esempi del Cinquecento, Seicento e Settecento si propone come un nuovo metodo di analisi di questo spazio, attraverso la sua relazione con diversi ambienti dell'abitazione. L'obiettivo di questa disamina è quello di capire meglio l'evoluzione tanto architettonica, quanto storica della galleria.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Salvi, Jessica. "Rifunzionalizzazione e recupero di una casa-studio nel borgo storico di Monteveglio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
L’elaborato propone il progetto di rifunzionalizzazione e recupero di un edificio, che attualmente si presenta fortemente danneggiato dai bombardamenti bellici della Seconda Guerra Mondiale, ubicato nel borgo storico e vincolato di Monteveglio, comune di Valsamoggia. L’approccio progettuale utilizzato è quello di riproposizione tipologica, a questo scopo viene rispettata e riproposta l’antica volumetria del fabbricato, individuata per mezzo della documentazione storica, attraverso un intervento di soprelevazione e ampliamento. Gli obiettivi principali del trattato riguardano il rispetto, la valorizzazione e la tutela delle caratteristiche storiche e tipologiche del luogo e dell’edificio in oggetto, puntando ad attuare un intervento che rispetti il più possibile i principi di efficientamento energetico e di sostenibilità ambientale, attuando interventi di adeguamento sismico, ai sensi delle NTC 2018. Tali interventi riguardano ogni aspetto del fabbricato, dalla realizzazione di nuove strutture fondazionali, al rinforzo delle pareti esistenti, alla realizzazione di nuovi solai. Il progetto di rifunzionalizzazione in casa-studio concorre al perseguimento degli obiettivi, già fissati della pubblica amministrazione, di recupero del borgo storico, allo scopo di sviluppare le funzioni culturali del paese di Monteveglio, attribuendogli un ruolo sempre più importante all’interno della valorizzazione economica, storica e naturale del territorio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Malicoutis, Flavia. "Studio del ruolo dei differenti metaboliti degli ellagitannini nella modulazione del processo infiammatorio: analisi trascrittomica delle diverse tipologie di attivazione macrofagica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15598/.

Full text
Abstract:
Agli ellagitannini (ET), tannini condensati tipici di molti tipi di frutta, tra cui frutti rossi e melograno, sono attribuite svariate attività biologiche positive per la salute umana ancora poco sostanziate da chiare evidenze scientifiche. La chiave per comprendere questa variabilità potrebbe risiedere nella biotrasformazione che gli ET subiscono dopo l’ingestione: nell’intestino vengono trasformati nei metaboliti derivati, le urolitine. In relazione alla tipologia di urolitine prodotte dall’uomo sono stati individuati tre fenotipi metabolici: metabotipo A, tipico di soggetti che producono in prevalenza urolitina A; metabotipo B, di soggetti che producono anche isourolitina A ed urolitina B; metabotipo 0, di coloro che non producono urolitine. Nel presente elaborato, che si inserisce nel più ampio progetto di ricerca NIKE, sono stati testati gli effetti putativi dei metabotipi in colture primarie di macrofagi, una tipologia cellulare plastica e ubiquitaria che riveste un ruolo centrale nella risposta immunitaria. I macrofagi sono stati attivati in senso classico (M1) o alternativo (M2) e supplementati per sei giorni con due diverse combinazioni di urolitine, per ricalcare i metabotipi A e B, in concentrazioni coerenti con quelle plasmatiche date dal consumo di alimenti ricchi in ET. Parallelamente sono stati coltivati anche macrofagi non attivati come controllo. Al termine del trattamento, si è proceduto all’analisi del profilo di espressione genica con tecnologia microarray a genoma intero per indagare le basi molecolari del supposto effetto antinfiammatorio dei metaboliti testati. Il trascrittoma dei macrofagi è risultato essere influenzato in maniera differente dai due metabotipi: il trascrittoma degli M1 è stato minimamente influenzato dalla supplementazione, mentre negli M2 il metabotipo A ha indotto cambiamenti significativi in un considerevole numero di trascritti, mostrando un miglioramento delle proprietà antinfiammatorie macrofagiche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Dimartino, Rita <1981&gt. "Studio analitico della cultura materiale fra VII e IX secolo d.C. nella Regione di Samarcanda (Uzbekistan): analisi morfo-tipologica, produzione e commercio della ceramica di Kafir Kala." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4125/1/Dimartino_Rita_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Kafir Kala is a key-site to understand the historical dynamics of the Samarkand Region in the Early Middle Ages (5th - 8th centuries CE). The site is clearly associated with a Sogdian occupation, as both literature and archaeological research testify. But the chronological phase that follows the Sogdian period, as the Islamic occupation became stable, is still little known. Structures and finds (an hoard of 133 silver coins, in particular) clearly testify a new occupation of some parts of the citadel; and some rooms, dug in the northern side of it, present structures and materials connected with an Islamic activity. The study of material culture from these rooms, and from more ancient contexts, will help to understand the eventual continuity of traditions and the new productions. Besides the citadel, as a matter of fact, also some kilns have been dug, near the main site. Their material culture is very interesting because it represents an example of the typical Sogdian production (ceramics covered with white mica, and stamped). The work on the ceramic material has consisted in cataloguing and classifying all the diagnostics. Three main morphological classes have been individuated: cooking, coarse and table ware), and some other ones (lamps, ossuaries). A catalogue of the finds organized them in a typological system based on their morphology, function, fabric, and eventually decoration style. Crossing the stratigraphical data with information from this typological study, it has been possible to provide a chronological arrangement of the sites investigated by the italo-uzbek archaeological mission from 2001 to 2008.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Dimartino, Rita <1981&gt. "Studio analitico della cultura materiale fra VII e IX secolo d.C. nella Regione di Samarcanda (Uzbekistan): analisi morfo-tipologica, produzione e commercio della ceramica di Kafir Kala." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4125/.

Full text
Abstract:
Kafir Kala is a key-site to understand the historical dynamics of the Samarkand Region in the Early Middle Ages (5th - 8th centuries CE). The site is clearly associated with a Sogdian occupation, as both literature and archaeological research testify. But the chronological phase that follows the Sogdian period, as the Islamic occupation became stable, is still little known. Structures and finds (an hoard of 133 silver coins, in particular) clearly testify a new occupation of some parts of the citadel; and some rooms, dug in the northern side of it, present structures and materials connected with an Islamic activity. The study of material culture from these rooms, and from more ancient contexts, will help to understand the eventual continuity of traditions and the new productions. Besides the citadel, as a matter of fact, also some kilns have been dug, near the main site. Their material culture is very interesting because it represents an example of the typical Sogdian production (ceramics covered with white mica, and stamped). The work on the ceramic material has consisted in cataloguing and classifying all the diagnostics. Three main morphological classes have been individuated: cooking, coarse and table ware), and some other ones (lamps, ossuaries). A catalogue of the finds organized them in a typological system based on their morphology, function, fabric, and eventually decoration style. Crossing the stratigraphical data with information from this typological study, it has been possible to provide a chronological arrangement of the sites investigated by the italo-uzbek archaeological mission from 2001 to 2008.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Cornale, Beniamino. "Studio tipologico e costruttivo degli aggregati edilizi come base per definire strumenti utili a conoscere e monitorare la vulnerabilita sismica dei centri storici. Il caso di studio di un isolato di Mirandola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5945/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Ranalli, Lorenzo. "Studio ed implementazione di un modello di Action Recognition. Classificazione delle azioni di gioco e della tipologia di colpi durante un match di Tennis." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

Find full text
Abstract:
Il Machine Learning e lo sport stanno sempre di più consolidando il proprio matrimonio. Che siano sport individuali, sport di squadra, sport più o meno professionistici, è sempre più presente una componente smart che emerge sia in fase di arbitraggio che in fase di coaching virtuale. È proprio in ambito Virtual Coaching che si colloca l’idea di IConsulting che, con mAIcoach, cerca di ridefinire le regole degli allenamenti di tennis, assistere l’atleta e guidarlo nell’esecuzione corretta dei movimenti. Più nello specifico l’idea è quella di trasmettere un metodo matematico attraverso un sistema smart di valutazioni del tennista. L’utente potrà effettuare submit dei video del proprio allenamento e ricevere consigli e critiche costruttive al fine di migliorare le proprie posture ed i propri colpi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

MASINI, MATTEO. "Analisi comparativa della distribuzione degli stress da carico su differenti tipologie di restauro realizzate mediante resine composite: studio mediante modelli a elementi finiti (FEA)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/209171.

Full text
Abstract:
La presente relazione riguarda l’esposizione dei risultati ottenuti nella valutazione comparativa, svolta mediante modelli ad elementi finiti, dello stato di stress presente in 3 tipi di denti (incisivo centrale superiore, primo molare inferiore, primo premolare superiore), sia vitali che devitalizzati, con diverse tipologie di restauro. Pertanto nel corso del documento, dopo una breve introduzione di carattere generale riguardante sia il problema studiato, sia la metodologia impiegata, vengono esposte le caratteristiche dei modelli numerici elaborati per ciascun dente, i calcoli eseguiti e i risultati ottenuti. Questi ultimi vengono analizzati per ciascuna tipologia di denti al fine di ricavare considerazioni comparative ed utili indicazioni quantitative per la pratica clinica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

GAJARDO, Alessia. "Sistemi tecnici e dinamiche insediative nell’area interna di Riparo Tagliente (Stallavena di Grezzana,VR) durante l’Epigravettiano recente: studio tecno-economico, tipologico e spaziale dell’industria litica dei litotipi della formazione della Maiolica." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2389042.

Full text
Abstract:
The Tagliente shelter, located on the Lessini Mountains near Verona, beside having held deposits that belong to the middle Paleolithic and to the Aurignacian culture, represents the reference sequence for the ancient part of the recent Epigravettian in North-Eastern Italy, presenting extraordinary conditions of preservation. The vicinity of this site to a stream (the Progno) and to flint outcrops has probably driven the Epigravettian hunter-gatherers to choose the shelter. This work is part of a new research project focused on the site and aimed at reconsidering excavation documents (diaries, plants, sections and SU profiles) from the Seventies of the past century to the present in the internal area of the shelter. In particular, the project has two main objectives: to reconstruct exploitation process of the lithic resources by the techno-typological analysis of the flint litotypes of the Maiolica or Biancone (the most exploited raw material in the site) belonging to three layers from the internal area (SSUU 13 a beta, 250 and 308) and to contribute to the comprehension of settlement dynamics through the spatial distribution analysis of eleven stratigraphic units from the same area by the application of GIS systems.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

AULITTO, SABRINA. "LA TERMINOLOGIA ITALIANO/FRANCESE DELLE ASSICURAZIONI: STUDI STORICI , PROSPETTIVE APPLICATIVE E TRADUTTOLOGICHE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/934.

Full text
Abstract:
Questo lavoro presenta uno studio comparativo dei principali caratteri della terminologia specialistica delle assicurazioni in lingua italiana e in lingua francese, e si propone di approfondire la conoscenza e la descrizione dell’ambito disciplinare in analisi. L’uso speciale della lingua presuppone una comunicazione efficace, rapida precisa limitata ad un gruppo di esperti del settore che privilegiano un lessico che veicola informazioni chiare e fruibili anche a livello internazionale. La terminologia rappresenta, quindi, il sapere enciclopedico di una disciplina specialistica, e offre la possibilità di indagare e esplorare le diverse sfaccettature del settore in esame. Per il nostro lavoro abbiamo sintetizzando in tre momenti le diverse realtà insite nella pratica assicurativa: 1. la storia del settore e le origini della terminologia assicurativa; 2. la rassegna delle fonti di descrizione della materia assicurativa e l’analisi delle tipologie testuali dominanti; 3. gli studi terminologici applicati alla pratica traduttiva, associata ad una rassegna di fonti di lessicografia specialistica. Al lavoro, infine, sarà allegato un glossario descrittivo della materia assicurativa, inteso come prodotto terminologico dello studio affrontato, con l’obiettivo di fornire uno strumento di consultazione per il pubblico e per i traduttori.
This work presents a comparative study of the main characters of insurance terminology in Italian and French language. The special purpose of language requires, fast and accurate communication for a limited group of experts who prefers a language that conveys information clear at an international level. The terminology is, therefore, the encyclopaedic knowledge of a specialized discipline, and offers the possibility to investigate and explore the different aspects of the specialized area. For our work, we have summarized in three different moments the insurance practice: 1. the history and the origins of insurance terminology; 2. description of the sources of insurance matters and analysis of dominant text types; 3. terminology studies applied to translation practice, with a review of sources of specialized lexicography. Finally, the work will be attached a descriptive glossary of insurance matters, with the aim to give a reference tool for the public and for translators.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

AULITTO, SABRINA. "LA TERMINOLOGIA ITALIANO/FRANCESE DELLE ASSICURAZIONI: STUDI STORICI , PROSPETTIVE APPLICATIVE E TRADUTTOLOGICHE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/934.

Full text
Abstract:
Questo lavoro presenta uno studio comparativo dei principali caratteri della terminologia specialistica delle assicurazioni in lingua italiana e in lingua francese, e si propone di approfondire la conoscenza e la descrizione dell’ambito disciplinare in analisi. L’uso speciale della lingua presuppone una comunicazione efficace, rapida precisa limitata ad un gruppo di esperti del settore che privilegiano un lessico che veicola informazioni chiare e fruibili anche a livello internazionale. La terminologia rappresenta, quindi, il sapere enciclopedico di una disciplina specialistica, e offre la possibilità di indagare e esplorare le diverse sfaccettature del settore in esame. Per il nostro lavoro abbiamo sintetizzando in tre momenti le diverse realtà insite nella pratica assicurativa: 1. la storia del settore e le origini della terminologia assicurativa; 2. la rassegna delle fonti di descrizione della materia assicurativa e l’analisi delle tipologie testuali dominanti; 3. gli studi terminologici applicati alla pratica traduttiva, associata ad una rassegna di fonti di lessicografia specialistica. Al lavoro, infine, sarà allegato un glossario descrittivo della materia assicurativa, inteso come prodotto terminologico dello studio affrontato, con l’obiettivo di fornire uno strumento di consultazione per il pubblico e per i traduttori.
This work presents a comparative study of the main characters of insurance terminology in Italian and French language. The special purpose of language requires, fast and accurate communication for a limited group of experts who prefers a language that conveys information clear at an international level. The terminology is, therefore, the encyclopaedic knowledge of a specialized discipline, and offers the possibility to investigate and explore the different aspects of the specialized area. For our work, we have summarized in three different moments the insurance practice: 1. the history and the origins of insurance terminology; 2. description of the sources of insurance matters and analysis of dominant text types; 3. terminology studies applied to translation practice, with a review of sources of specialized lexicography. Finally, the work will be attached a descriptive glossary of insurance matters, with the aim to give a reference tool for the public and for translators.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Acedo-Matellán, Víctor. "Argument Structure and the Syntax-Morphology Interface. A Case Study in Latin and other Languages." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2010. http://hdl.handle.net/10803/21788.

Full text
Abstract:
In this dissertation I put forth a syntactic theory of argument structure and the syntaxmorphology interface and I apply it mainly to Early and Classical Latin, although comparison with other languages and discussion of the facts in these languages is conceded a considerable weight. Drawing on Mateu 2002f., Borer 2005b and Marantz 1995f., I argue for a view of argument structure where a basic distinction is drawn between the elements carrying encyclopaedic content, the roots, and the syntactic configuration built around functional heads. Argument structure properties exclusively depend on the latter. Furthermore, the syntactic configuration provides the structural semantics of the linguistic expression. I endorse a theory of the syntaxmorphology interface like the one proposed in the Distributed Morphology framework: morphology is, by default, syntax, although some specific PF operations can disrupt the basic syntax-morphology isomorphism —an isomorphism which, I argue, is inherent to the syntax-semantics interface. Crucially, cross-linguistic variation shall be defended to depend exclusively on that lack of isomorphism between syntax and morphology. In particular, it is triggered ultimately by languagespecific morphophonological properties of functional heads. The empirical focus is set on the domain of events expressing a transition. I consider Talmy’s (2000) theory of the cross-linguistic expression of events of change, where a basic divide is drawn between the languages in which the transition can be encoded by a non-verbal element —satellite-framed languages— and the languages in which the transition must be encoded by the verb —verb-framed languages. I couch Talmy’s theory of transition events within a syntactic theory of argument structure, and I explore a wide range of constructions in Latin —either presenting new data or giving a new perspective on data from the Latin linguistics tradition— to show that Latin pertains to the class of satellite-framed languages. Following an idea in Mateu 2002:160 and Mateu & Rigau 2002, I propose that the s-/v-framed distinction is explainable in purely morphophonological terms. In particular, I make use of the theory of PF operations developed by Embick & Noyer (1999, 2001) within the Distributed Morphology framework, together with Hale & Keyser’s (2002:60f.) and Harley’s (2004) theory of conflation, to account for the distinction. Thus, in v-framed languages the eventive v head lowers, at PF, to the head encoding transition —Path— and fuses with it, yielding a unique locus for phonological realisation. On the other hand, in s-framed languages this Fusion operation does not take place, so v and Path are free to be phonologically realised independently from each other. Finally, I propose a refinement of Talmy’s typology within the class of s-framed languages. First, there are strong s-framed languages, like the Germanic languages, where v and Path are not required to form one word, and, thus, allow constructions like complex adjectival resultative constructions. Second, there are weak s-framed languages, like Latin, where v and Path must form one word (if both are realised independently from each other) and disallow, hence, constructions like adjectival resultative constructions. This distinction is accounted for in terms of a v-to-Path (PF) Lowering operation for weak s-framed languages, which creates a complex head. A three-way, gradual typology emerges encompassing strong s-framed languages (no v-to-Path Lowering and no Path-v Fusion), weak s-framed languages (v-to-Path Lowering, no Path-v Fusion) and v-framed languages (v-to-Path Lowering and Path-v Fusion).
En aquesta tesi defenso una teoria de l’estructura argumental basada en la distinció entre les arrels, elements de contingut enciclopèdic, i les configuracions sintàctiques construïdes sobre les base dels morfemes funcionals, a les quals van lligades les propietats de l’estructura argumental i la semàntica estructural. Alhora advoco per una teoria de la interfície sintaxi-morfologia per defecte isomòrfica; la possible manca d’isomorfisme, de la qual depèn la variació interlingüística, es deu a l’existència de certes operacions morfofonològiques provocades per propietats dels morfemes funcionals. Aplico aquesta teoria a dades fonamentalment del llatí arcaic i clàssic, concentrantment en la divisió tipològica proposada per Talmy entre llengües d’emmarcament en el satèl•lit i llengües d’emmarcament verbal: en les primeres l’element que expressa un canvi d’estat o lloc és típicament no verbal mentre que en les segones és sempre un verb. Demostro, a través de l’anàlisi de diferents construccions, que el llatí pertany al primer grup, però també que tant aquesta llengua com l’eslau es distintingeixen de les altres llengües d’aquest tipus pel fet que no admeten construccions resultatives complexes basades en SAs. Relaciono aquest fet amb un altre: que aquestes llengües tampoc no admeten resultatives basades en SPs si el verb no està prefixat. Concloc que en aquestes llengües, que anomeno llengües d’emmarcament en el satèl•lit febles, hi ha un requeriment morfològic pel qual l’element que expressa el resultat de l’esdeveniment i el verb, per bé que són dos morfs diferents, han de formar un sol mot fonològic; aquesta característica impedeix la generació de resultatives basades en SAs o SPs. El requeriment esmentat no es dóna en les llengües germàniques o en finoúgric, llengües d’emmarcament en el satèl•lit fortes. Explico aquesta escissió proposant que en les llengües de tipus feble hi ha una operació morfofonològica, el Descens (Lowering: Embick & Noyer 2001), que forma un node complex a partir del node v i del node Path, codificador de canvi. En les llengües d’emmarcament en el verb hi opera Descens però també Fusió (Fusion: Embick & Noyer 2001), formant un sol node a partir del node complex Path+v, que és representat, doncs, per un sol morf.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

Acedo, Matellán Víctor. "Argument Structure and the Syntax-Morphology Interface. A Case Study in Latin and other Languages." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2010. http://hdl.handle.net/10803/21788.

Full text
Abstract:
In this dissertation I put forth a syntactic theory of argument structure and the syntaxmorphology interface and I apply it mainly to Early and Classical Latin, although comparison with other languages and discussion of the facts in these languages is conceded a considerable weight. Drawing on Mateu 2002f., Borer 2005b and Marantz 1995f., I argue for a view of argument structure where a basic distinction is drawn between the elements carrying encyclopaedic content, the roots, and the syntactic configuration built around functional heads. Argument structure properties exclusively depend on the latter. Furthermore, the syntactic configuration provides the structural semantics of the linguistic expression. I endorse a theory of the syntaxmorphology interface like the one proposed in the Distributed Morphology framework: morphology is, by default, syntax, although some specific PF operations can disrupt the basic syntax-morphology isomorphism —an isomorphism which, I argue, is inherent to the syntax-semantics interface. Crucially, cross-linguistic variation shall be defended to depend exclusively on that lack of isomorphism between syntax and morphology. In particular, it is triggered ultimately by languagespecific morphophonological properties of functional heads. The empirical focus is set on the domain of events expressing a transition. I consider Talmy’s (2000) theory of the cross-linguistic expression of events of change, where a basic divide is drawn between the languages in which the transition can be encoded by a non-verbal element —satellite-framed languages— and the languages in which the transition must be encoded by the verb —verb-framed languages. I couch Talmy’s theory of transition events within a syntactic theory of argument structure, and I explore a wide range of constructions in Latin —either presenting new data or giving a new perspective on data from the Latin linguistics tradition— to show that Latin pertains to the class of satellite-framed languages. Following an idea in Mateu 2002:160 and Mateu & Rigau 2002, I propose that the s-/v-framed distinction is explainable in purely morphophonological terms. In particular, I make use of the theory of PF operations developed by Embick & Noyer (1999, 2001) within the Distributed Morphology framework, together with Hale & Keyser’s (2002:60f.) and Harley’s (2004) theory of conflation, to account for the distinction. Thus, in v-framed languages the eventive v head lowers, at PF, to the head encoding transition —Path— and fuses with it, yielding a unique locus for phonological realisation. On the other hand, in s-framed languages this Fusion operation does not take place, so v and Path are free to be phonologically realised independently from each other. Finally, I propose a refinement of Talmy’s typology within the class of s-framed languages. First, there are strong s-framed languages, like the Germanic languages, where v and Path are not required to form one word, and, thus, allow constructions like complex adjectival resultative constructions. Second, there are weak s-framed languages, like Latin, where v and Path must form one word (if both are realised independently from each other) and disallow, hence, constructions like adjectival resultative constructions. This distinction is accounted for in terms of a v-to-Path (PF) Lowering operation for weak s-framed languages, which creates a complex head. A three-way, gradual typology emerges encompassing strong s-framed languages (no v-to-Path Lowering and no Path-v Fusion), weak s-framed languages (v-to-Path Lowering, no Path-v Fusion) and v-framed languages (v-to-Path Lowering and Path-v Fusion).
En aquesta tesi defenso una teoria de l’estructura argumental basada en la distinció entre les arrels, elements de contingut enciclopèdic, i les configuracions sintàctiques construïdes sobre les base dels morfemes funcionals, a les quals van lligades les propietats de l’estructura argumental i la semàntica estructural. Alhora advoco per una teoria de la interfície sintaxi-morfologia per defecte isomòrfica; la possible manca d’isomorfisme, de la qual depèn la variació interlingüística, es deu a l’existència de certes operacions morfofonològiques provocades per propietats dels morfemes funcionals. Aplico aquesta teoria a dades fonamentalment del llatí arcaic i clàssic, concentrantment en la divisió tipològica proposada per Talmy entre llengües d’emmarcament en el satèl•lit i llengües d’emmarcament verbal: en les primeres l’element que expressa un canvi d’estat o lloc és típicament no verbal mentre que en les segones és sempre un verb. Demostro, a través de l’anàlisi de diferents construccions, que el llatí pertany al primer grup, però també que tant aquesta llengua com l’eslau es distintingeixen de les altres llengües d’aquest tipus pel fet que no admeten construccions resultatives complexes basades en SAs. Relaciono aquest fet amb un altre: que aquestes llengües tampoc no admeten resultatives basades en SPs si el verb no està prefixat. Concloc que en aquestes llengües, que anomeno llengües d’emmarcament en el satèl•lit febles, hi ha un requeriment morfològic pel qual l’element que expressa el resultat de l’esdeveniment i el verb, per bé que són dos morfs diferents, han de formar un sol mot fonològic; aquesta característica impedeix la generació de resultatives basades en SAs o SPs. El requeriment esmentat no es dóna en les llengües germàniques o en finoúgric, llengües d’emmarcament en el satèl•lit fortes. Explico aquesta escissió proposant que en les llengües de tipus feble hi ha una operació morfofonològica, el Descens (Lowering: Embick & Noyer 2001), que forma un node complex a partir del node v i del node Path, codificador de canvi. En les llengües d’emmarcament en el verb hi opera Descens però també Fusió (Fusion: Embick & Noyer 2001), formant un sol node a partir del node complex Path+v, que és representat, doncs, per un sol morf.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

Russo, Giulio. "Metodi speditivi per la valutazione del comportamento strutturale di edifici intelaiati in c.a. mediante l'applicazione di reti neurali. Studio dell'influenza delle caratteristiche meccaniche e geometriche: analisi e valutazione dei risultati." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
Lo studio in oggetto è volto a ricercare una metodologia speditiva per la valutazione della vulnerabilità sismica di edifici in calcestruzzo armato che permetta al tecnico di conoscere i principali parametri di risposta sismica dell’edificio in poco. La metodologia studiata si fonda su una raccolta di dati da un numero molto elevato di edifici presi come casi di studio, di cui per ognuno si costruisce un modello per mezzo di un software strutturale e si ricavano i parametri di risposta sismica. Con questa base di dati si istruisce una rete neurale artificiale appositamente creata, da cui l’utilizzatore finale inserendo alcuni parametri che caratterizzano il suo edificio, potrà ricavare in pochi passaggi, i dati sulla risposta sismica con un buon grado di approssimazione rispetto ai dati ottenuti mediante valutazione approfondita. Altri due elaborati di tesi sviluppati in precedenza sul tema hanno evidenziato l’esigenza di un approfondimento dello studio, ridefinendo i parametri di analisi, cambiando la tipologia dei modelli usati per la base analitico-statistica e la tipologia di analisi sismica e creando una nuova rete neurale più performante. L’osservazione e la valutazione dei risultati ottenuti dalla modellazione e dalla rete neurale sono i temi principali di questo elaborato. Sono stati utilizzati i seguenti Software: SAP 2000 della CSI – Italia Srl, necessario all’analisi statica non lineare dei casi studiati (Pushover). Sulle risposte fornite dalla modellazione si è svolta un’indagine al fine di evidenziare quale parametro fosse maggiormente incidente in termini di vulnerabilità sismica di un edificio; per quanto riguarda lo sviluppo della rete, lo studio elaborato sulla sua struttura e sugli algoritmi di apprendimento ha portato a nuovi approfondimenti volti a migliorarne l’accuratezza nei risultati in uscita. Infine, si è giunti alla validazione della rete neurale, ottenuta testando il suo comportamento e la sua precisione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Gomes, Fausto Rafael Gmach. "The making of organizational strategy in small business: a regional study." Universidade de Taubaté, 2004. http://www.bdtd.unitau.br/tedesimplificado/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=55.

Full text
Abstract:
O presente trabalho tem por objetivo apresentar os resultados de uma pesquisa realizada em pequenas empresas, visando identificar os tipos de estratégia adotados e sua relação com os estilos cognitivos de seus dirigentes. Para tanto, foi utilizado o modelo proposto por Miles e Snow para classificar as escolhas estratégicas reportadas pelos empresários. Esta escolha fundamenta-se no fato de que a taxonomia tem se mostrado adequada para a análise do comportamento estratégico de pequenas empresas. Em relação ao aspecto cognitivo, foi usado o modelo KAI (Kirton Adaptor- Innovator) para se avaliar o estilo dos dirigentes. Os dados foram coletados em empresas da região do Vale do Paraíba, SP e da região de Campinas, SP. A análise desses dados revela, em primeiro lugar, que todos os quatro tipos estratégicos são encontrados em ambas as regiões, e que a distribuição desses tipos não apresenta diferenças significativas de uma região para outra. Quanto ao estilo cognitivo, pode-se verificar que os resultados obtidos são equivalentes àqueles encontrados em pesquisas similares realizados no exterior, e que os empresários distribuem-se igualmente entre inovadores e adaptadores. Finalmente, embora não tenha sido possível encontrar correlação significativa entre os estilos cognitivos e a tipologia estratégica geral das empresas de ambas as regiões, foi identificada uma forte correlação entre estilo inovador e estratégia prospectiva e também entre estilo adaptador e estratégia defensiva nas áreas relativas ao empreendedorismo e à tecnologia.
The present work has for objective to present the results of a research realized in small companies, seeking to identify the strategy types adopted and your relationship with your leaders cognitive styles. For this reason, the model used was proposed by Miles and Snow to classify the choices strategic reported for the entrepreneurs. This choice is based in the fact that the taxonomic has been showing if appropriate for the analysis of the strategic behavior of small companies. In relation to the cognitive aspect, the model was used KAI (Kirton Adaptor-Innovator) to evaluate the leaders style. The data were collected in companies of the area of the Vale do Paraíba, SP and of the area of Campinas, SP. The analysis of those data reveals, in first place, that all the four strategic types are found in both areas, and that the distribution of those types doesnt present significant differences of an area for other. With relationship to the cognitive style, it can be verified that the obtained results are equivalent, those found in similar researches accomplished in the exterior, and that the entrepreneurs are distributed equally between innovators and adapters. Finally, although it has not been possible to find significant correlation between the cognitive styles and the general strategic typology of the companies of both areas, it was identified a strong correlation between innovative style and prospective strategy and also among adapting style and defensive strategy in the relative areas to the entrepreneurial activities and the technology.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Fialho, Patrícia Reis Aleixo Vacas de Carvalho. "A paisagem em mosaico policultural no Alentejo: novos paradigmas de gestão: análise exploratória de tipos de novos-residentes numa região alentejana utilizando um estudo de caso (case-stud) e o seu impacto social, económico e ambiental." Master's thesis, Universidade de Évora, 2013. http://hdl.handle.net/10174/10908.

Full text
Abstract:
A PAISAGEM EM MOSAICO POLICULTURAL NO ALENTEJO: NOVOS PARADIGMAS DE GESTÃO Análise exploratória de tipos de novos-residentes numa região alentejana utilizando um estudo de caso (case-study) e o seu impacto social, económico e ambiental - RESUMO: Os novos paradigmas de gestão de um território rural, pressupõem uma análise integrada que conjugue aquilo que são as ambições pessoais de quem vive nestes territórios rurais, a forma como gerem estes espaços, as politicas publicas existentes para a gestão do território e como elas são entendidas e vivenciadas pelos agricultores, que são também gestores de terra, e o impacto que cada atuação tem num território, do ponto de vista ambiental, social e económico. Este estudo propôs-se identificar e avaliar tipos de agricultores, associados a novas formas de gestão da pequena propriedade, que está relacionada com o desenvolvimento de um tipo de agricultura Lifestyle Farming, orientada para um estilo de vida rural, próxima da natureza e de hábitos mais saudáveis de consumo e de vida. O estudo focou-se na propriedade de pequena dimensão nos arredores de Montemor-o-Novo (na zona de Reguengo-Paião), a 100km de Lisboa, na região do Alentejo, crescentemente ocupada por novos proprietários. A partir da definição de tipos de agricultores, pretendeu-se discutir o importante papel que estes atores têm no espaço, de que forma a pertença a determinado tipo, tem maior ou menor impacto na comunidade do ponto de vista economico, ambiental e social, procurando desta forma e sempre que possível decifrar caminhos para uma agricultura diferente que idealmente caminharia para a sustentabilidade; THE MOSAIC LANDSCAPE POLICULTURAL IN ALENTEJO: NEW MANAGEMENT PARADIGMS Exploratory analysis of new-residents types in Alentejo region using a case study (case-study) and his social, economic and environmental impact - ABSTRACT: The new paradigms of management of a rural territory assume an integrated analysis that combines the personal ambitions of the people who live and seek to live in these rural areas, how to manage these spaces, the existing public policies for the management of the territory and how they are understood and experienced by farmers who are also managers of the land, and the impact of each activity on a territory, from an environmental, social, economic and spatial planning (understand mainly landscape) point of view. This study set out to identify and assess types of farmers, associated to new forms of management of small property, which is related to the development of a type of agriculture Farming Lifestyle, oriented towards a rural lifestyle, close to the nature and habits of consumption and healthier life. The study focused on small-scale property on the outskirts of Montemor-o-Novo (in the area of Reguengo-Pash), 100 km from Lisbon, in the Alentejo region, increasingly occupied by new owners. From the definition of types of farmers, was intended to discuss the important role that these actors have in space, how the membership of certain type, have greater or lesser impact within the community in terms of economic, environmental and social, looking this way and whenever possible to decipher paths to different agriculture that ideally would walk for sustainability.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
27

Trombini, Sara <1992&gt. "Le tipologie sepolcrali in Europa ed in Italia fra VII e VIII secolo. Riti funerari ed analisi delle deposizioni abbigliate all’interno delle strategie patrimoniali famigliari. Le necropoli longobarde del Friuli Venezia Giulia come grande caso di studio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18821.

Full text
Abstract:
Lo studio è diviso in tre capitoli principali. Il primo, a carattere introduttivo, presenta i concetti e i temi poi sviluppati all'interno della tesi, incentrata sulla trasmissione della proprietà nel quadro delle dinamiche sociali dell'Italia del VII secolo. Un argomento, questo, che va affrontato sia dal punto di vista della legge sia di quello della pratica, in modo da comprendere appieno le strategie patrimoniali sottese ai rituali funerari. Il secondo capitolo riguarda le tipologie sepolcrali in uso in Italia e in Europa nel periodo esaminato e intende offrire un quadro d'insieme delle sepolture note. Particolare attenzione è tributata ai riti funebri di donne e bambini, onde ricavare informazioni sugli eventuali spostamenti effettuati da questi individui durante la loro esistenza. Allo stesso modo, si esaminerà il caso della necropoli di Collegno (TO), quale caso studio per l'interpretazione dei corredi. Il terzo capitolo è infine dedicato allo studio dei ritrovamenti funerari effettuati nel Friuli Venezia-Giulia sud-orientale e, in particolare, a Cividale, aree che hanno restituito una documentazione di eccezionale interesse. L'obiettivo della tesi è quello di indagare la figura femminile nella società longobarda, in primo luogo quale generatrice di eredi e portatrice di alleanze, nondimeno l’idea di come tutta la sua vita fosse rappresentata all'interno del corredo funebre. Attraverso report di scavo e analisi condotte sui resti, è possibile comprendere tutte le informazioni oggetto d’indagine. L’approccio privilegiato è quello multidisciplinare, combinando fonti di tipo scritto – come documenti ufficiali, leggi e testamenti – con materiali reperibili negli archivi storici di tipo cartografico e fotografico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
28

Gnucci, Valentina. "Metodi speditivi per la valutazione del comportamento strutturale di edifici intelaiati in c.a. mediante l'applicazione di reti neurali. Studio dell'influenza delle caratteristiche meccaniche e geometriche: scelta dei parametri di analisi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

Find full text
Abstract:
Lo studio in oggetto è volto a ricercare una metodologia speditiva per la valutazione della vulnerabilità sismica di edifici in calcestruzzo armato che permetta al tecnico di conoscere i principali parametri di risposta sismica dell’edificio in poco tempo e con un buon grado di affidabilità. La metodologia studiata si fonda su una raccolta di dati da un numero molto elevato di edifici presi come casi di studio, di cui per ognuno si costruisce un modello per mezzo di un software strutturale e si ricavano i parametri di risposta sismica. Con questa base di dati si istruisce una rete neurale artificiale appositamente creata, da cui l’utilizzatore finale inserendo alcuni parametri che caratterizzano il suo edificio, potrà ricavare in pochi passaggi, i dati sulla risposta sismica con un buon grado di approssimazione rispetto ai dati ottenuti mediante valutazione approfondita. Altri due elaborati di tesi sviluppati in precedenza sul tema hanno evidenziato l’esigenza di un approfondimento dello studio, ridefinendo i parametri di analisi, cambiando la tipologia dei modelli usati per la base di dati e la tipologia di analisi sismica e creando una nuova rete neurale più performante. Come software per la modellazione è stato scelto SAP 2000 della CSI – Italia Srl un programma di calcolo agli elementi finiti pensato per l’ingegneria civile e la risposta sismica è stata valutata mediante un’analisi statica non lineare (Pushover). Per la creazione dei modelli e per la scelta dei nuovi parametri di analisi che andavano ottimizzati è nata la necessità di andare a studiare un caso concreto al fine di approfondire la conoscenza dell’edilizia residenziale in calcestruzzo armato nei vari periodi storici. Sono state così gettate le basi per un’analisi tipologica dell’edilizia residenziale in calcestruzzo armato, unica nel suo genere e dagli sviluppi molto interessanti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
29

Barbosa, Paulo Roberto. "Um estudo sobre os gêneros textuais no apostilado de Língua Portuguesa da rede pública paulista." Pontifícia Universidade Católica de São Paulo, 2018. https://tede2.pucsp.br/handle/handle/21299.

Full text
Abstract:
Submitted by Filipe dos Santos (fsantos@pucsp.br) on 2018-08-01T11:34:12Z No. of bitstreams: 1 Paulo Roberto Barbosa.pdf: 4034863 bytes, checksum: 144d52c271e54b59797af9f5e32876a3 (MD5)
Made available in DSpace on 2018-08-01T11:34:12Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Paulo Roberto Barbosa.pdf: 4034863 bytes, checksum: 144d52c271e54b59797af9f5e32876a3 (MD5) Previous issue date: 2018-06-12
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - CAPES
This study deals with the analysis of issues related to the teaching of the textual genres present in the 9th Elementary School year Portuguese Language Student Notebook, a handout distributed in the public teaching system in the state of São Paulo. Its analysis was motivated by its scope and consequent relevance in the educational panorama of the state, since these handouts are used by all students. The objective that guides this research is to investigate the way in which textual genres are approached in the aforementioned in the Portuguese Language Student Notebook. This general objective is associated to the following specific objectives: to carry out a survey of the textual genres present in the handbook, relating them to their respective discursive domains; identify the typologies mobilized in the textual genres; and carry out an analysis of how and to what extent the argumentative and expository typologies can be internalized by students through proposed notebook activities. The theoretical contribution that guides the research is related to Textual Linguistics postulates, especially the intertextuality, cohesion and coherence concepts presented by the studies carried out by Fávero (2014, 2009 [1991]), Fávero and Koch (2012 [1983]) and Koch (2014 [1989], 2004, in addition to Bronckart's Sociodiscursive Interactionism (2012 [1997], 2006a), with a significant influence by Vygotsky’s (1989 1984) work. The study considers teaching based on the textual genres proposed by Bakhtin (2011 [1979]) and reinterpreted by the theoretical-methodological bias carried out by Bronckart (2012 [1997]), Marcuschi (2008) and Dolz and Schneuwly (2004), according to whom language is a form of action that takes place in the socially situated and shared discourse by means of textual genres. In this context, the present study is based on the resolutions stipulated by the National Curricular Parameters (BRASIL, 1998) regarding suggestions for the teaching of the Portuguese Language, from which the Curriculum of the State of São Paulo was developed (SÃO PAULO, 2012). These documents suggest that, in the 9th elementary school year, argumentative and expository texts should be studied with greater emphasis. In addition, this study also presents the historical course of the notebook in Brazil until its current application in the São Paulo public network. As a result of the notebook analysis, a distance was observed between what is prescribed in the State of São Paulo Curriculum and the proposed student activities concerning the learning of argumentative and exposure genres, since genres that compete in narrating were mostly inserted, while argumentative and expository genres, although appearing, were underexplored. There is, therefore, the understanding that, in order to promote the formation of socially active citizens, it is necessary to emphasize the interactive study of language, which occurs, essentially, through textual genres
Este estudo trata da análise das questões referentes ao ensino dos gêneros textuais presentes no Caderno do Aluno de Língua Portuguesa do 9º ano do Ensino Fundamental, apostilado distribuído na rede pública de ensino do estado de São Paulo. Sua abrangência e consequente relevância no panorama educacional do estado motivaram nossa escolha por analisá-lo, visto que as apostilas são utilizadas por todos os alunos. O objetivo que norteia esta pesquisa é investigar a forma como os gêneros textuais são abordados no Caderno do Aluno de Língua Portuguesa. Esse objetivo geral se associa aos seguintes objetivos específicos: levantamento dos gêneros textuais presentes na apostila; relacionando-os a seus respectivos domínios discursivos; identificação das tipologias mobilizadas nos gêneros textuais; e análise de como e em que medida as tipologias argumentativas e expositivas podem ser internalizadas pelos alunos por meio das atividades propostas no apostilado. O aporte teórico que orienta a pesquisa se relaciona aos postulados da Linguística Textual, sobretudo os conceitos de intertextualidade, coesão e coerência apresentados pelos estudos de Fávero (2014, 2009 [1991]), Fávero e Koch (2012 [1983]) e Koch (2014 [1989], 2004), além do Interacionismo Sociodiscursivo de Bronckart (2012 [1997], 2006a), com grande influência da obra de Vygotsky (1989, 1984). Este estudo considera o ensino com base em gêneros textuais propostos por Bakhtin (2011 [1979]) e reinterpretados pelo viés teórico-metodológico de Bronckart (2012 [1997]), Marcuschi (2008) e Dolz e Schneuwly (2004), segundo os quais a linguagem é uma forma de ação que se realiza no discurso socialmente situado e partilhado por meio dos gêneros textuais. À vista disso, tem-se como base as resoluções dos Parâmetros Curriculares Nacionais (BRASIL, 1998) – no que concerne às sugestões para o ensino da Língua Portuguesa, a partir das quais foi elaborado o Currículo do Estado de São Paulo (SÃO PAULO, 2012). Esses documentos sugerem que, no 9º ano do Ensino Fundamental, sejam estudados com maior ênfase os textos argumentativos e expositivos. Além disso, este trabalho também apresenta o percurso histórico do apostilado no Brasil até a aplicação desse material nos dias atuais na rede pública paulista. Como resultado das análises do apostilado, constatou-se um distanciamento entre o que está prescrito no Currículo Estado de São Paulo e as atividades propostas aos alunos para a aprendizagem dos gêneros da ordem do argumentar e do expor, já que se verificou a inserção majoritária dos gêneros que competem ao narrar, ao passo que os gêneros argumentativos e expositivos, embora tenham aparecido, foram pouco explorados. Houve, portanto, a compreensão de que, para promover a formação de cidadãos ativos socialmente, é preciso dar ênfase ao estudo interativo da linguagem, que acontece essencialmente por meio dos gêneros textuais
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
30

PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

Full text
Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
31

Romagnoli, Mirko. "The Urban Canopy: dispositivi per la qualità urbana nello spazio pubblico della città contemporanea." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1174840.

Full text
Abstract:
Il progetto di ricerca indaga il tema della loggia urbana nello spazio pubblico contemporaneo. Le strutture di copertura freestanding hanno trovato ampia diffusione nel panorama progettuale internazionale. Da un lato la copiosità delle sperimentazioni progettuali costituisce un ricco materiale di studio; dall’altra l’assenza di trattazioni scientifiche coerenti sull’argomento, la smisurata varietà delle possibilità materiali e tecnologiche offerte dalla cultura contemporanea e la complessità dei fenomeni che definiscono le criticità della città di oggi rappresentano gli elementi di rischio di questa esperienza scientifica. Nella consapevolezza che fare ordine in un contesto tanto magmatico rappresenti una scelta radicale ed insidiosa, la ricerca si pone l’obiettivo di individuare le ragioni e le possibilità di sviluppo legate alla diffusione di questa tipologia di dispositivo urbano. Per evitare ogni tipo di ambiguità che l’uso del termine loggia potrebbe creare in lingua italiana, si è scelto di battezzare l’oggetto della ricerca con l’espressione inglese Urban Canopy. L’assenza di una definizione scientifica dell’argomento di ricerca ha reso necessario rispondere in via preventiva alla più ovvia delle domande: che cos’è la loggia urbana? Con tali obiettivo si è scelto di procedere attraverso un’indagine di ordine tipologico. Gli stadi di avanzamento dell’analisi hanno però spontaneamente indotto la trattazione in una continua oscillazione tra ‘logico’ e ‘analogico’, tra elementi invarianti e varianti, tra metodo deduttivo e induttivo, ovvero muovendo sia da considerazioni teoriche generali tratte dall’antologia degli studi tipologici, sia astraendo dalle esperienze sensibili la varietà delle possibilità tecniche, materiali e funzionali. Con questo metodo si è cercato di ricostruire un immaginario iconografico quanto più ampio e universale, tale da definire sia un’interpretazione del fenomeno di diffusione del dispositivo urbano sia le sue potenzialità di uso. Con ciò si è inoltre tentato di superare la divisione tra ambiti disciplinari, facendo convivere in un’unica visione d’insieme istanze socio-culturali, innovazioni tecnologiche e questioni estetico-ambientali.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
32

"'n Studie om die verband tussen persoonlikheid, ooreenkomstig die tipologie van Holland, en bestuurspotensiaal te bepaal." Thesis, 2014. http://hdl.handle.net/10210/13103.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
33

VACCA, AGNESE. "La sequenza ceramica del BA III-IV della Siria interna attraverso lo studio dei contesti di Tell Mardikh/Ebla e Tell Tuqan." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11573/869859.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
34

Altinsoy, Nuh. "The organizational alignment in terms of strategy and leadership attributes: an empirical study of their interaction and impact on organizational performance." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/10071/4448.

Full text
Abstract:
L10, L20
Several researches have been made about organizational alignment in terms of strategy - managerial characteristics, their interactions and their impacts on organizational performance since the publications of two seminal publications- Miles and Snow (1978) and Hambrick and Mason (1984). The main objective of this study is to extend these previous researches made in this field by developing and testing “A Comprehensive Approach for Performance (CAP)” model for a better performance explanation/ assessment in the military environment. This model tries to prove that attaining a fit between the organization and the target strategy contribute toward a better performance. In addition to this fit concept, the CAP model also tests the organizational configuration and equifinality concepts in the same environment. The study also focuses on the interaction between the managerial characteristics and strategic choice via the CAP model. It provides empirical evidence that some similarities and patterns between the managerial characteristics and organizational strategy don’t happen coincidentally but bases on some organizational concepts and reality. Lastly, the model argues that managerial characteristics in line with the organizational strategy influence and improve performance. Nevertheless, its prerequisite is to obtain the alignment between the selected strategy and leadership characteristics. The empirical results show that the fit between strategy and managerial characteristics, to a certain degree, has impact on the organizational performance as well.
Várias pesquisas foram efectuadas sobre o alinhamento organizacional em termos de estratégia - características de gestão, as suas interacções e os seus impactos no desempenho organizacional, após a publicação de duas publicações - Miles e Snow (1978) e Hambrick e Mason (1984). O principal objectivo deste estudo é extender estas pesquisas, anteriormente realizadas neste domínio, desenvolvendo e testando o modelo "Uma Abordagem Abrangente para a Performance (PAC)" para uma melhor explicação do desempenho / avaliação no ambiente militar. Esse modelo tenta provar que um ajuste entre a organização e a estratégia contribui para um melhor desempenho. Além deste conceito fundamental, o modelo PAC também testa a configuração organizacional e a equifinalidade no mesmo ambiente. O estudo também se foca na interacção entre as características de gestão e da estratégica, escolhida através do modelo PAC. Ele fornece uma evidência empírica de que algumas semelhanças e padrões entre as características de gestão e a estratégia organizacional não acontecem por acaso, mas baseiam-se em alguns conceitos organizacionais e na realidade. Por último, o modelo sustenta que as características de gestão em conjugação com a estratégia organizacional influenciam e melhoram o desempenho. No entanto, o pré-requisito é o de obter alinhamento entre a estratégia escolhida e as características de liderança. Os resultados empíricos mostram que o ajuste entre a estratégia e as características de gestão, até certo ponto, têm impacto no desempenho organizacional.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
35

Nobre, Sónia Alexandra de Barros Rito Nunes. "Women´s Homelessness and Housing Exclusion in Lisbon Metropolitan Area: An In-depth Exploratory Study." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/10362/123033.

Full text
Abstract:
There is a paucity of research dedicated to women´s homelessness worldwide and, certainly, in Portugal. This doctoral dissertation is the outcome of an exploratory, in-depth research of 34 women experiencing homelessness or housing exclusion in the Northern Lisbon Metropolitan Area (Portugal). The European Typology of Homelessness and Housing Exclusion was adopted in this study, enabling the inclusion of situations that would have remained concealed if the narrower national definition of homelessness had been deployed. Grounded on an ecological approach, this study addressed women´s homelessness in a contextualized and comprehensive manner. Different theoretical lenses - including the life course perspective and perspectives focused on identity work, the presentation of self and the management of stigma - have guided the analysis of several dimensions of homelessness. This qualitative study integrated biographical interviews with ethnography and fieldwork spanned from 2015 to 2018. The collected data enabled the characterization of this group of women experiencing homelessness or housing exclusion, and the analysis of their paths into and through homelessness, their understanding of homelessness, the issues related to their access to housing, how they negotiate and cope with homelessness, and their perceived needs and views of the future. The findings of this research demonstrated regularities and singularities in thecharacteristics and life histories of the participants and exposed several gender issues. The study highlighted the relational dimension of participants´ lives and, in particular, the relevance of motherhood. The diverse paths into the women´s homelessness were examined in detail and revealed that they are the culmination of events and circumstances that unfolded over time and frequently dated from childhood. Participants´ trajectories through homelessness and the dynamics underpinning their multiple transitions between varied living situations were documented. Furthermore, the opportunities and barriers these women confront in an attempt to find a place to live were identified. The study has also portrayed these women´s experiences in various contexts, revealing the complexity and multiplicity of their representations and relations with spaces such as the street, shelters, rooms and the homes of family members. The diverse meanings attached by the participants to homelessness and home, and the varied ways in which they positioned themselves in relation to homelessness, underline the ambiguity and subjectivity of the concepts of homelessness and home. Despite the hardships they endured throughout their lives and during periods of homelessness, these women endeavour to maintain their dignity and retain a sense of personal worth and purpose, which they do through several strategies and a myriad of internal resources and forms of identity work. The findings of this study have enabled the development of recommendations that focus on the prevention of women´s homelessness and on interventions in the lives of homeless women which are aimed at serving their specific needs.
A investigação dedicada às mulheres em situação de sem-abrigo é escassa a nível internacional e, ainda mais, em Portugal. Esta tese de doutoramento resultou de uma investigação exploratória, em profundidade, que incluiu 34 mulheres em situação de semabrigo ou exclusão habitacional na Área Metropolitana de Lisboa Norte (Portugal). Adotou-se a Tipologia Europeia de Situação de Sem-Abrigo e Exclusão Habitacional, mais abrangente, o que permitiu englobar situações que a definição nacional de situação de sem-abrigo, mais restrita, não considera. Assente numa perspetiva ecológica, este estudo abordou a situação de sem-abrigo no feminino de um modo contextualizado e compreensivo. Abordagens teóricas distintas guiaram a análise de várias dimensões da situação de sem-abrigo, como a perspetiva de curso de vida e abordagens centradas em questões identitárias, na apresentação do eu e na gestão do estigma. O estudo, de natureza qualitativa, englobou entrevistas biográficas e etnografia, tendo o trabalho de campo decorrido entre 2015 e 2018. Permitiu recolher informação para caracterizar este grupo de mulheres em situação de sem-abrigo ou exclusão habitacional, e analisar os seus percursos rumo a uma situação de sem-abrigo e nessa situação, as suas representações sobre a situação de sem-abrigo, as questões relacionadas com o acesso à habitação, a forma como lidam com a situação de sem-abrigo e as suas necessidades e perceções sobre o futuro. Os resultados desta investigação evidenciaram regularidades e singularidades nas características e nas histórias de vida das participantes e expuseram diversas questões de género. O estudo salientou a dimensão relacional das vidas das participantes e, em particular, a importância da maternidade. Os diversos percursos rumo à situação de semabrigo foram analisados detalhadamente e mostraram que são o culminar de acontecimentos e circunstâncias que se desenrolaram ao longo do tempo, remontando frequentemente à infância. As trajetórias das participantes em situação de sem-abrigo e as dinâmicas subjacentes às suas múltiplas transições entre diferentes situações habitacionais foram documentadas. Para além disso, foram identificadas as oportunidades e as barreiras com que estas mulheres se deparam na sua procura por um lugar para viver. O estudo retratou ainda as experiências destas mulheres em vários contextos, revelando a complexidade e a multiplicidade das suas representações e relações com espaços como a rua, centros de alojamento, quartos e casas de familiares. Os diversos significados que as participantes atribuíram à situação de sem-abrigo e a uma casa e a disparidade de formas como se posicionaram relativamente à situação de sem-abrigo são reveladores da ambiguidade e da subjetividade destes conceitos. Não obstante as dificuldades que enfrentaram ao longo das suas vidas e em situação de sem-abrigo, estas mulheres procuram manter a sua dignidade e reter um sentido de valor e de propósito, usando diversas estratégias e uma miríade de recursos internos e formas de trabalho identitário. Os resultados desta investigação permitiram elaborar recomendações focadas na prevenção da situação de sem-abrigo no feminino e em intervenções destinadas a responder às necessidades específicas das mulheres nesta situação.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography