Academic literature on the topic 'Strutture miste'

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Journal articles on the topic "Strutture miste"

1

Pellicanò, G., M. Cellerini, and G. Dal Pozzo. "Il ruolo della TC e dell'Angio-TC." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 35–43. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s205.

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Abstract:
La Tomografia Computerizzata, grazie alle continue innovazioni tecnologiche, consente oggi di poter studiare accuratamente le biforcazioni carotidee, in tempi rapidi, con elevata risoluzione spaziale dopo somministrazione a bolo di dosi non elevate di mezzo di contrasto. Le apparecchiature ad acqusizione spirale permettono un ulteriore incremento qualitativo delle immagini e delle successive ricostruzioni. L'esame viene effettuato con strati sottili di 1–3 mm di spessore, con tempi di scansione rapidi ed una quantità totale di contrasto d 100–150 ml. Nel caso di acquisizione con apparecchio spirale l'inizio dell'esame avviene 20 sec dopo il termine della somminitrazione del contrasto a bolo con iniettore. Molteplici sono gli algoritmi ricostruttivi sia multiplanari che tridimensionali; quelli più comunemente usati sono il Multiplanar Reformatting per le ricostruzioni sui vari piani dello spazio, il Maximum Intensity Projection per la ricostruzione esclusivamente delle strutture vascolari, e lo Shaded Surface Display per ottenere immagini tridimensionali. Nel caso di steno-occlusioni aterosclerotiche la TC identifica con precisione la sede della lesione e fornisce importanti informazioni sulla natura della placca:ciò permettere di distinguere le placche calciche, «dure», ad elevata densità da quelle fibrolipidiche, «molli» che risultano ipodense rispetto al lume opacizzato dal contrasto. Nelle placche «miste» entrambe le componenti vengono ben rilevate, cosi come la loro disposizione lungo la parete del vaso. È inoltre agevole l'analisi della superficie endoluminale della placca con la possibilità, in alcuni casi, di evidenziare piccole ulcerazioni superficiali punto di partenza di microemboli. Con TC viene anche misurata la percentuale di stenosi sia applicando i criteri del NASCET, sia come rapporto tra area totale del vaso e area del lume residuo come rapporto tra diametro massimo del vaso e diametro del lume residuo. Le ricostruzioni multiplanari e tridimensionale forniscono la visione longitudinale del vaso ed ulteriori dati sulla disposizione e dimensione dell'ateroma. Anche nel caso di dissecazione carotidea la TC consente il rilievo della lesione e la sua evoluzione nel tempo: nella fase acuta all'esame diretto, l'ematoma sottointimale è leggermente iperdenso; diventa poi isodenso rispetto al lume e per tale motivo il reperto più significativo e quello di riduzione del calibro vasale. La TC è in grado agevolmente di rilevare la presenza di aneurismi e pseudo-aneurismi carotidei nonchè le compressioni ab estrinseco di questi vasi fornendo importanti informazioni sia morfologiche che di natura.
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2

Berbenni, Enrico. "Banche miste e ciclo immobiliare. L'esperienza di Comit e Credit (1918-1934)." SOCIETÀ E STORIA, no. 134 (February 2012): 741–68. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-134006.

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Abstract:
Obiettivo di questo articolo č di studiare le modalitÀ attraverso cui le due principali banche miste italiane, la Banca commerciale italiana e il Credito italiano, presero parte all'espansione del mercato edilizio ed immobiliare durante gli anni venti del Novecento e come invece reagirono alla successiva crisi, mettendo in luce le differenze esistenti tra i due istituti nel modo di operare sul mercato. Queste banche avevano giÀ operato nel settore ma fu negli anni venti che il loro intervento si strutturň in misura piů evidente, dapprima cogliendo le opportunitÀ offerte da una congiuntura nazionale favorevole agli impieghi immobiliari, in seguito venendo indotte dal mutato quadro economico a riorganizzare la propria rete di partecipazioni azionarie in societÀ del comparto. Il sostegno finanziario fornito a queste ultime negli anni di crisi sembra suggerire un comportamento anticiclico da parte delle due banche, prima che l'intervento dell'Iri mutasse profondamente le loro possibilitÀ d'intervento anche nel settore edilizio ed immobiliare.
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3

Polli, N. S. A., A. Pierallini, M. Bonamini, and M. Antonelli. "I tumori delle ghiandole lacrimali." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 5 (October 1994): 809–13. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700513.

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Abstract:
L'insorgenza di un tumore misto maligno su di un adenoma pleomorfo della ghiandola lacrimale è un evento piuttosto raro. In questi casi la diagnosi radiologica può presentare alcune difficoltà in quanto generalmente non sono presenti le alterazioni che normalmente sono evidenti nelle lesioni di tipo maligno (lesioni osteolitiche e/o infiltrazione delle strutture orbitarie circostanti). La biopsia preopratoria non viene comunemente utilizzata in quanto aumenta il rischio di trasformazione maligna e di disseminazione della neoplasia. Possono essere di aiuto nella diagnosi di tumore maligno la presenza di fini calcificazioni e di irregolarità nei contorni della lesione. Il sospetto diagnostico di tumore maligno è di fondamentale importanza in quanto determina il trattamento chirurgico che nei casi di lesione maligna è decisamente più aggressivo. Viene descritto un caso clinico studiato con ecografia, TC ed RM.
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4

Pisani, Michele. "La struttura del Comprehensive Income Statement: le indicazioni del progetto congiunto IASB-FASB Financial Statement Presentation." FINANCIAL REPORTING, no. 4 (December 2011): 9–48. http://dx.doi.org/10.3280/fr2011-004002.

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Abstract:
Il progetto congiunto IASB-FASBsi propone di definire l'impostazione di tutti i documenti necessari per formare un bilancio di esercizio che possa definirsi completo, ma grande attenzione è dedicata alla struttura del conto economico e alla rappresentazione del. Nel momento in cui i due corpi di principi contabili adottano un sistema misto di riconoscimento e di valutazione, fondato in parte sul costo storico e sul principio di realizzazione e in parte sule sulla logica delle variazioni patrimoniali, si pone il problema di valutare se la rappresentazione del reddito debba riflettere in modo neutro l'esistenza di questi due diversi paradigmi. Il lavoro esamina le soluzioni proposte nella struttura di conto economico al fine di esprimere su di esse un giudizio di merito alla luce delle indicazioni provenienti dai contributi teorici e dalle indagini empiriche svolte sull'argomento. Le innovazioni presentano indubbi vantaggi ma non risolvono le principali criticità legate alla rappresentazione del. L'incertezza che emerge dai contributi teorici ed empirici, che non consentono di individuare argomenti decisivi per basare le valutazioni esclusivamente sul reddito tradizionale o sul, rappresentano il principale argomento a supporto delle scelte conservative avanzate dai due.
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5

Squassina, Angela Paola. "La Casa dell’abate a San Giovanni in Persiceto: Indagini conoscitive e questioni operative per la conservazione di un «edificio-fossile»." Arqueología de la Arquitectura, no. 5 (December 30, 2008): 207. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2008.96.

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Abstract:
manufatto medioevale a struttura mista in legno e muratura, uno dei pochi superstiti in Italia, probabile sede dell’Abate del Monastero di Nonantola. Si tratta di un «edificio-fossile», oggetto di grande interesse data la rarità, l’antichità della struttura e delle modalità costruttive, nonché per la presenza di una stratificazione quasi millenaria. La Casa dell’Abate è stata infatti sottoposta ad un lento ma continuo processo di trasformazione per sostituzione graduale degli elementi lignei con muratura, che lo ha condotto da una condizione di edificio-fondaco a carattere non residenziale, verso un assetto prevalentemente abitativo. A ciò si aggiunge una generale condizione di ridotta leggibilità stratigrafica, dovuta ad un intervento risalente agli anni Sessanta, che ha comportato profonde trasformazioni strutturali ed una generale alterazione delle superfici esterne sistematicamente rinnovate, con conseguente modifica della percezione di antichità dell’insieme. Una condizione che suggerisce alcune riflessioni sul rapporto fra leggibilità stratigrafica e conservazione dell’autenticità. In un edificio fortemente alterato, viene drasticamente ridotta la capacità risolutiva dello strumento stratigrafico, di cui diventa necessario ricalibrare codici e modalità applicative. Tuttavia, da questa necessità di continuo adattamento a diverse condizioni di lettura, risulta un’articolazione della stratigrafia – qualora inclusa organicamente nella concezione del progetto di restauro – e la leggibilità stratigrafica può divenire anche prezioso indicatore delle alterazioni indotte e criterio tecnico-culturale di orientamento del progetto, come tensione ideale verso il controllo delle trasformazioni nell’intervento. Che si configura qui in termini minimali e rispettosi delle testimonianze superstiti frammentate e della loro leggibilità stratigrafica.
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6

Fattori, Francesco, Cecilia Pennati, Cristina Cavallo, Antonio Lagrotteria, and Sergio Silvotti. "Le nuove forme di volontariato e le sfide per il terzo settore: uno studio mixed method." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (November 2021): 18–41. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-002003.

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Abstract:
La presente ricerca ha l'obiettivo di offrire una fotografia del volontariato lombardo pre-sente e futuro, confrontando volontari attivi e volontari che intraprenderanno attività di volontariato nei prossimi 12 mesi su dimensioni come il livello di impegno attuale e desiderato, leve e barriere all'impegno volontario attuale e previsto e motivazioni al volontariato. Attraverso uno studio a metodi misti, sono analizzate e descritte le differenze tra i due campioni. I risultati forniscono chiavi di lettura e suggerimenti per quelle organizzazioni strutturate del terzo settore che stanno affrontando sfide cruciali rispetto al saper intercettare e consolidare le nuove forme e modalità attraverso le quali l'azione sociale si fa volontariato.
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7

Cucchiara, Chiara, Annamaria Cavarzan, Alice Bacchin, Emanuela Piovesan, Carla Cremonese, and Aristide De Marchi. "Intervento psicosociale presso una struttura di accoglienza per minori in stato di fragilità nel nord Angola. Analisi di una esperienza." GRUPPI, no. 1 (October 2020): 106–21. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10486.

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Abstract:
Presentiamo un intervento psicosociale condotto durante il triennio 2016-2018, da un'équipe di psicologi coordinati da A.D. dell'Associazione Onlus Medici Vicentini per il mondo presso il Centro de Acholhimento e de Formaçao Professional "Frei Giorgio Zulianello" di M'Banza Congo nel nord Angola. Il Centro è stato fondato vent'anni or sono dai frati Cappuccini della provincia veneta e attualmente la gestione è mista pubblico-privato e accoglie minori in stato di abbandono alcuni dei quali accusati di feitiçeria. La descrizione di come si è svolta questa esperienza diventa l'occasione per riflettere su questioni teorico-pratiche rispetto all'intervento psicosociale che riteniamo necessitino di continue rivisitazioni in base alle peculiarità sia del committente sia delle caratteristiche socioculturali e antropologiche dell'ambiente dove l'intervento viene svolto.
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8

D'Alimonte, Roberto. "LA TRANSIZIONE ITALIANA: IL VOTO REGIONALE DEL 23 APRILE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no. 3 (December 1995): 515–59. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023820.

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Abstract:
IntroduzioneIl nuovo sistema elettorale per l'elezione dei consiglieri delle quindici regioni a statuto ordinario rappresenta l'ultimo tassello del processo di riforma delle regole elettorali. Come i sistemi elettorali per le elezioni parlamentari, comunali e provinciali, è anche esso un sistema misto. Più precisamente è un sistema a turno unico con un doppio voto: uno per l'attribuzione dell'80% dei seggi con formula proporzionale in circoscrizioni coincidenti con il territorio delle province; l'altro per la assegnazione del restante 20%, con scrutinio maggioritario di lista, in una unica circoscrizione coincidente con il territorio della regione. Questa quota rappresenta il premio destinato alla lista regionale che ottenga il maggiore numero di voti. Come vedremo successivamente, il premio non sempre corrisponde al 20% dei seggi, ma è in realtà variabile. In ogni caso però – ed è questa la caratteristica più importante del nuovo sistema elettorale – esso è tale da garantire al partito o alla coalizione di partiti vincenti la maggioranza assoluta dei seggi in consiglio. Complessivamente, dunque, si tratta di un sistema di difficile classificazione: prevalentemente proporzionale quanto a rappresentatività delle forze politiche, tendenzialmente maggioritario quanto alla dinamica della competizione elettorale e all'impatto sulla formazione del governo regionale. Tutto sommato, la dizione «sistema proporzionale a premio di maggioranza variabile» mi sembra la più adatta a riassumerne le caratteristiche principali. In questa sezione le vedremo una per una cominciando dalla struttura della scheda elettorale.
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9

Arslan Pitcher, Lynn, and Gianluca Mete. "Una casa repubblicana nel vicus di Bedriacum." LANX. Rivista della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici - Università degli Studi di Milano, November 14, 2022, 187–206. http://dx.doi.org/10.54103/2035-4797/19004.

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Abstract:
Viene presentato lo scavo di un edificio in legno, pisé e opus craticum sito nel “Campo del Generale” avvenuto nel 1996 nella località Costa di Sant’Andrea nel territorio di Calvatone in provincia di Cremona (luogo dell’antico vicus di Bedriacum). L’intervento (saggio 6/96) fu eseguito dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia. Si tratta di una casa databile dalla fine del II sec. a.C. agli ultimi decenni del I sec. a.C. Fino ad ora è l’unica casa del vicus che non utilizzi laterizi e presenti caratteristiche più simili a strutture protostoriche che a quelle romane. L’analisi dei reperti trovati durante gli scavi 1988-96 porta a supporre l’esistenza di una koiné mista con genti indigene e coloni romani che convivono strettamente.
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10

Marziliano, Pasquale Antonio, Loredana Barreca, Giuliano Menguzzato, Antonino Nicolaci, Luca Pelle, and Angelo Scuderi. "Struttura e incrementi in boschi puri e misti di abete e faggio sull’Appennino calabrese." L'Italia Forestale e Montana, 2011, 55–70. http://dx.doi.org/10.4129/ifm.2011.1.05.

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Dissertations / Theses on the topic "Strutture miste"

1

RIZZATO, Michele. "APPROCCIO AGLI SPOSTAMENTI PER L’ANALISI DI STRUTTURE A PARETE E MISTE IN CEMENTO ARMATO." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389164.

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Abstract:
The reliability of Direct Displacement Based Design (DDBD) for reinforced concrete cantilever walls and dual frame-wall buildings under strong seismic motions was examined. Therefore, a comparative procedure between DDBD method and multimodal analysis with spectrum response on expected stresses and strains was performed. Design control was investigated by means of nonlinear dynamic analyses, using both lumped and consistent (such as fibre models) plasticity approaches, including strain penetration, shear-flexure interaction and strength confinement. Results confirmed essentially the substantial reliability of DDBD in reinforced concrete cantilever walls and dual frame-wall buildings design, especially for tall buildings, for which spectrum analysis tents to underestimate the expected displacements, due to the influence of vibrational modes superior than fundamental.
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2

Zamparo, Roberto. "Realizzazione di un codice per la progettazione assistita di impalcati da ponte in struttura mista acciaio-calcestruzzo." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2009. http://hdl.handle.net/10077/3155.

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Abstract:
2007/2008
Realizzazione di un codice per la progettazione assistita di impalcati da ponte in struttura mista acciaio- calcestruzzo. Esecuzione del processo di ottimizzazione mediante un software commerciale ed un codice di nostra realizzazione.
XXI Ciclo
1975
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3

Petrovich, Francesca. "Un nuovo sistema strutturale per edifici multipiano in zona sismica realizzato mediante elementi tralicciati misti acciaio-calcestruzzo:analisi numerica e sperimentale." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2744.

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Abstract:
2006/2007
Il presente progetto di dottorato si è soffermato sull’analisi di un nuovo sistema costruttivo ad elementi tralicciati misti acciaio-calcestruzzo. Scopo principale del sistema è quello di sviluppare la prefabbricazione edilizia, con particolare riguardo a quella relativa ad edifici multipiano, a destinazione civile, ubicati in zona sismica. Il lavoro è partito dall’analisi delle tipologie esistenti di strutture miste e prefabbricate per individuare le caratteristiche e le problematiche che emergono da questi sistemi costruttivi. È stata quindi individuata una tipologia di edificio, a destinazione direzionale, che poteva venir realizzato utilizzando il nuovo sistema strutturale proposto. Così da individuare le caratteristiche di sollecitazione sui vari elementi strutturali. Con i dati forniti dalla progettazione della struttura nel suo insieme, è stata determinata la geometria della sezione di tre particolari elementi, due travi, una prima fase ed una in seconda fase, ed un nodo trave-colonna. Successivamente sono state svolte, presso il laboratorio del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di Trieste, le prove sperimentali sui campioni presi in considerazione: due travi tralicciate e un nodo trave-colonna. Tali prove hanno lo scopo di mettere in luce gli aspetti significativi del comportamento a taglio e flessione delle travi e il comportamento del nodo strutturale trave-colonna in condizioni cicliche. Per tutti i campioni si è proceduto al posizionamento di adeguati strumenti di misura al fine di investigare in maniera quantitativa il comportamento dei vari elementi durante l’esecuzione delle prove. Come termine di paragone con i dati sperimentali, sono state svolte delle analisi numeriche, mediante la modellazione dei provini con un codice di calcolo ad elementi finiti (ABAQUS) che permette una modellazione molto accurata della geometria della struttura e delle caratteristiche dei materiali impiegati. In seguito alla comparazione dei risultati numerico-sperimentali ottenuti, vengono proposte delle leggi numeriche di comportamento semplificate, di tipo sperimentale, utili nella progettazione di costruzioni con questo sistema tralicciato misto acciaio-calcestruzzo.
XIX Ciclo
1974
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4

Lucia, Pasquale. "Progettazione ottimale di ponti in struttura mista acciaio-calcestruzzo ad asse retiline o mediante algoritmi evolutivi." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2751.

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Abstract:
2006/2007
Le tecniche di progettazione basate su criteri di ottimo sono state fino ad ora poco impiegate nell’ambito professionale civile sia perché ritenute difficilmente applicabili ai sempre diversi problemi dello strutturista, sia perché gli strumenti atti a tale tecnica richiedono basi matematiche e di programmazione adeguate, ed infine perché in commercio non esistono in genere strumenti facilmente utilizzabili a tale scopo. Il presente lavoro individua un metodo operativo di progettazione basato su criteri di ottimo e ne valida il processo applicandolo alla progettazione di ponti in struttura mista acciaio-calcestruzzo ad asse rettilineo. Il metodo di progettazione proposto è caratterizzato dalla sinergia operativa di due software commerciali e di un codice interno; per quanto concerne gli applicativi commerciali si è adottato il codice FEM Straus7 (distribuito da HSH Srl) e l’ottimizzatore modeFrontier (ESTECO.Srl) in quanto facilmente reperibili in commercio e di largo impiego professionale. L’applicazione del metodo proposto è resa possibile dal software interno denominato AutoBiD (Automatical Bridges Design) mediante il quale viene automaticamente definito: l’asse teorico discretizzato dell’infrastruttura viaria; l’asse di progetto coerente ai vincoli normativi e realizzativi; il modello in ambiente FEM con impiego del software commerciale Straus7 e sue API (Application Programming Interface). Il codice esegue inoltre le verifiche di normativa sulla struttura in acciaio e predimensiona la soletta collaborante in calcestruzzo. Al termine delle analisi l’impalcato è valutato sulla base dei coefficienti di utilizzazione di ogni concio e sul peso complessivo della struttura in acciaio. Nel codice AutoBiD è stato implementato anche un software di ottimizzazione mediante algoritmi genetici di realizzazione interna e denominato ABiDEvoCOM (Automatical Bridges Design Evolutionary Algorithm), mediante il quale sono possibili ottimizzazioni locali e cicli di ricerca dell’ottimo globali mono obiettivo. La ricerca si conclude con la validazione del metodo applicato ad un caso studio.
XX Ciclo
1976
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5

Ghermandi, Edoardo. "Ottimizzazione della soletta nei ponti in struttura mista acciaio-calcestruzzo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si concentra sullo studio delle problematiche connesse all'ottimizzazione, analisi e progettazione avanzata di solette in calcestruzzo armato nei ponti in struttura mista acciaio-calcestruzzo. Viene applicato in particolare il metodo di Wood-Armer per il calcolo delle sollecitazioni tenendo in conto della presenza dei momenti torcenti. I risultati sono utilizzati per il caso di studio reale di un viadotto di nuova costruzione sulla SS36 tra Grosseto e Siena.
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6

Ferri, Fabio. "Analisi numerica del comportamento di solai a struttura mista legno-calcestruzzo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7619/.

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Abstract:
Lo scopo di questo lavoro è stato creare un modello agli elementi finiti e calibrarlo con le poche prove sperimentali presenti in letteratura, che potesse essere utilizzato per la calibrazione e la messa a punto di prove sperimentali future, al fine di mettere in luce i fattori che maggiormente caratterizzano il comportamento di questo tipo di strutture
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7

Cantelli, Nicola. "Analisi statica e sismica di un ponte con impalcato a struttura mista." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2058/.

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8

Fabbri, Giulia. "Nuovo ponte sul Reno a Bologna: studi per la progettazione dell'impalcato a struttura mista." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25845/.

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Abstract:
In questa tesi si è voluta affrontare la progettazione, dal punto di vista statico, di un impalcato a struttura mista acciaio-calcestruzzo, vista la notevole diffusione che tale tecnologia strutturale ha subito negli ultimi anni grazie ai progressi nelle tecnologie di realizzazione e montaggio e alla disponibilità di nuovi materiali. Sono stati effettuati anche alcuni approfondimenti relativi ai fenomeni di accoppiamento flessione-torsione in curva e di ritiro del calcestruzzo della soletta. L’accoppiamento flessione-torsione è stato studiato schematizzando la curva attraverso un sistema semplificato costituito da due travi piane, caricate fuori dal piano, risolto attraverso l’applicazione del metodo della congruenza. Relativamente al fenomeno del ritiro, è noto come questo induca stati di trazione sulla soletta e stati di compressione sulle travi metalliche. L’effetto del ritiro può essere visto come somma di due contributi: effetti primari, che si sviluppano nelle strutture isostatiche, ed effetti secondari, che rappresentano gli effetti delle reazioni iperstatiche. Attraverso lo studio di un sistema semplificato si è voluto dimostrare come l’entità dei singoli effetti vari al variare della tipologia di svincolamento adottato per ricondursi alla struttura principale isostatica. Sono state poi analizzate le diverse modalità con cui il ritiro può essere introdotto all’interno del modello di calcolo. Infine, per quanto riguarda il calcolo e la verifica delle travi metalliche sono stati considerati due casi. Nel primo, il pannello d’anima è estremamente snello e ciò comporta la necessità di ricorrere all’applicazione del metodo delle aree efficaci per la determinazione della distribuzione di tensioni sulla sezione e quella di inserire irrigidimenti aggiuntivi, a causa del fenomeno dello shear buckling. Nel secondo caso invece, si raddoppia lo spessore dell’anima ottenendo un profilo meno snello, non in classe 4, e non si ha necessità di irrigidimenti aggiuntivi.
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Vassoi, Andrea. "Reforming dell'etanolo con processo ciclico: studio della reattività di ossidi misti con struttura spinello." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9313/.

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Abstract:
This work deals with a study on the feasibility of a new process, aimed at the production of hydrogen from water and ethanol (a compound obtained starting from biomasses), with inherent separation of hydrogen from C-containing products. The strategy of the process includes a first step, during which a metal oxide is contacted with ethanol at high temperature; during this step, the metal oxide is reduced and the corresponding metallic form develops. During the second step, the reduced metal compound is contacted at high temperature with water, to produce molecular hydrogen and with formation of the original metal oxide. In overall, the combination of the two steps within the cycle process corresponds to ethanol reforming, where however COx and H2 are produced separately. Various mixed metal oxides were used as electrons and ionic oxygen carriers, all of them being characterized by the spinel structure typical of M-modified non-stoichiometric ferrites: M0,6Fe2,4O4 (M = Co, Mn or Co/Mn). The first step was investigated in depth; it was found that besides the generation of the expected CO, CO2 and H2O, the products of ethanol anaerobic oxidation, also a large amount of H2 and coke were produced. The latter is highly undesired, since it affects the second step, during which water is fed over the pre-reduced spinel at high temperature. The behavior of the different spinels was affected by the nature of the divalent metal cation. The new materials were tested in terms of both redox proprieties and catalytic activity to generate hydrogen. Still the problem of coke formation remains the greater challenge to solve.
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10

Brenni, Pietro. "Il comportamento al taglio di una struttura a sezione mista in calcestruzzo a getti successivi /." Basel ; Boston ; Berlin : Birkhäuser, 1995. http://e-collection.ethbib.ethz.ch/show?type=incoll&nr=829.

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Conference papers on the topic "Strutture miste"

1

Mariano, Carmela. "Il futuro della città è policentrico? Una riflessione sull’area metropolitana romana." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7965.

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Abstract:
Il territorio romano costituisce un sistema metropolitano ‘anomalo’ (Campos Venuti, 2005) ancora oggi tutto interno ai confini municipali della città, dal momento che l’area metropolitana non offriva poli attorno ai quali far crescere i nuovi tessuti misti produttivo-residenziali; dando luogo, in conclusione, ad un assetto territoriale totalmente disordinato. Il processo di metropolizzazione appare molto debole mentre sembra persistere un modello di periferizzazione. La scala sovracomunale in sostanza continua a svilupparsi secondo un modello vecchio che esprime logiche anche economiche vecchie. Un sistema metropolitano in cui, per tentare di riequilibrare la sua struttura, si è affermata la strategia delle ‘nuove centralità’, che rappresenta, assieme al sistema ambientale e al sistema della mobilità, uno degli elementi strutturali del piano urbanistico di Roma approvato nel 2008, in alternativa sia al persistente monocentrismo di Roma, sia all’incompiuto disegno del Sistema Direzionale Orientale previsto dal piano del 1962. Le centralità, immaginate come la chiave della trasformazione territoriale proposta per Roma, hanno, nelle intenzioni del piano, l’obiettivo di correggere l’anomalia di un sistema metropolitano, nel quale non esistono centri periferici da valorizzare per avanzare sulla strada del riequilibrio territoriale; sottraendo funzioni di eccellenza al polo centrale da decongestionare e rafforzando, appunto, le numerose localizzazioni periferiche. Il paper intende fornire una riflessione sul futuro di Roma, del suo territorio metropolitano e del suo modello di sviluppo policentrico, a partire dall’analisi di una serie di variabili che hanno contribuito a modificare il quadro di riferimento.
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