Journal articles on the topic 'STRUTTURE E SISTEMI DI TRASPORTO'

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Guala, Chito. "Ereditŕ e implicazioni dei Mega eventi." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 96 (December 2011): 15–34. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-096002.

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Abstract:
L'Autore analizza la crescente competizione internazionale per ospitare Mega eventi (ad esempio le Expo o i Giochi olimpici). L'ereditŕ di un Mega evento č evidente attraverso la costruzione o il recupero di nuove strutture, il miglioramento del trasporto pubblico, la riqualificazione del sistema ricettivo nella cittŕ e nella regione che lo ospitano, con il fine di attirare altri eventi a larga scala, incrementare il turismo e lo sviluppo economico: gli effetti riguardano l'identitŕ e la visibilitŕ del Luogo. La pianificazione del post-evento deve avvenire nella fase precedente, dato che per la comunitŕ locale l'ereditŕ č piů rilevante dell'evento in sé.
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2

Mastronardi, Vincenzo. "Criminology and situational prevention." Rivista di Psicopatologia Forense, Medicina Legale, Criminologia 22, no. 1-2-3 (December 27, 2017): 31–34. http://dx.doi.org/10.4081/psyco.2017.11.

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Abstract:
The present work brings to light a criminology and a preventative system from a less classic perspective, which does not aim to explain the criminal or the reasons why the act is committed, but rather a theoretical overview that focuses on the setting of the offense and the environmental opportunities that the criminal has taken to commit him. Situational Crime Prevention places attention and works on a set of public and private facilities (such as schools, hospitals, transport systems, shops, shopping malls, small businesses, telephone companies, parks, clubs, entertainment venues, bars and parkings) that create conditions, actions and performance that are potentially suitable and fertile for delinquency. ---------- Il presente lavoro porta alla luce una criminologia e un sistema preventivo letti da una prospettiva meno classica, che non si pone l’obiettivo di spiegare il criminale o le ragioni per cui l’atto illecito viene compiuto, bensì tratta una panoramica teorica che si focalizza sul setting del reato e sull’opportunità ambientale che il reo ha colto per commetterlo. Ecco che le Prevenzione Situazionale Criminologica attenziona e va ad operare su un insieme di strutture pubbliche e private (quali scuole, ospedali, sistemi di trasporto, negozi, centri commerciali, piccola imprenditoria, compagnie telefoniche, parchi, locali, luoghi di divertimento, bar e parcheggi) che vanno a creare circostanze, azioni e prestazioni, tutte potenzialmente idonee e fertili per la realizzazione di delinquenza. ---------- El presente trabajo saca a la luz una criminología y un sistema preventivo leídos desde una perspectiva menos clásica, que no pretende explicar el criminal o las razones por las cuales se comete el acto, sino que trata de una visión teórica que enfoca en el escenario de la ofensa y en la oportunidad ambiental que el rey ha capturado para cometerla. Prevención Situacional Criminológica atrae y opera en un conjunto de instalaciones públicas y privadas (como escuelas, hospitales, sistemas de transporte, tiendas, centros comerciales, pequeñas empresas, compañías telefónicas, parques, clubes, lugares de entretenimiento, bares y aparcamientos) que crean condiciones, acciones y rendimiento, todos potencialmente aptos y fértiles para el propósito de la delincuencia.
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3

Butera, Federico, and Fernando Alberti. "Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

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Abstract:
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
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Colleoni, Matteo. "Mobilitŕ e societŕ urbane contemporanee." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 16–29. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094003.

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Abstract:
Abbiamo vissuto per molti secoli in cittŕ dalla morfologia compatta e densamente costruita attorno ai centri storici urbani, in particolare nei Paesi europei ad elevato livello di sviluppo, nelle quali le residenze, i luoghi del lavoro e dei servizi erano prossimi e l'identitŕ delle popolazioni si fondava sull'appartenenza alle comunitŕ locali delle relazioni di parentela e di vicinato. La situazione cambia con la nascita della cosiddetta cittŕ diffusa (o sconfinata), nella quale il peri-urbano diventa l'area di localizzazione privilegiata degli insediamenti e muta in modo radicale la morfologia spaziotemporale della mobilitŕ e dell'accessibilitŕ ai beni e ai servizi urbani. La dispersione degli insediamenti ha portato con sé quella della domanda di mobilitŕ e causato la crisi del sistema tradizionale di offerta dei trasporti pubblici che, organizzato sul presupposto della cittŕ compatta, presenta una struttura prevalentemente radiale, carente di reti di trasporto extra-urbane e di centri di interscambio modale. Il saggio analizza il tema della dispersione urbana, dell'aumento della superficie costruita e delle relative conseguenze sulla mobilitŕ quotidiana, dedicando particolare attenzione agli esiti dei piů validi studi empirici condotti nelle aree urbane e metropolitane italiane.
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Gallo, Eugenio, and Gino Targa. "Quality evaluation in psychiatric services: a regional system of quality indicators." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 2 (August 1998): 110–19. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007247.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo — Il presente lavoro propone un sistema di indicatori basato sui sistemi informativi di routine adottati dalla Regione Emilia Romagna. Esso si pone l'obiettivo di cogliere la qualità e la complessità dei percorsi di cura dei pazienti psichiatrici tenendo conto dell'articolazione delle strutture psichiatriche della Regione del Progetto obiettivo Tutela della Salute Mentale 1994-1996 e degli Indicatori di efficienza e qualita del SSN. richiesti dal Ministero della Sanità. Metodo — Formazione di un gruppo di lavoro su iniziativa della Regione, per la costruzione degli indicatori con definizione del significato, della formula, della soglia di attenzione, della finalita, del livello di utilizzazione, della fonte dei dati e della frequenza di rilevazione congruente con i sistemi informativi regionali.Risultati — Vengono presentati 105 indicatori suddivisi in base alia struttura psichiatrica a cui fanno riferimento (centri di salute mentale, reparti per acuti, strutture semiresidenziali, strutture residenziali, strutture ex-manicomiali, dipartimento di salute mentale) ed in base al codice in tre elenchi: 1) d'informazione generale (30), comprendente i 12 indicatori richiesti dal Ministero della Sanità; 2) di approfondimento; 3) di esito. Conclusioni — Il sistema di indicatori, pur nato per un uso locale, si fonda su obiettivi definiti dal Progetto Obiettivo ministeriale, per cui può rivestire un interesse anche per altre realtà regionali italiane. La costruzione modulare permette un'applicazione flessibile e un adattamento a sistemi informativi meno complessi. Una parte del sistema è stata inserita dal 1997 nel flusso informativo di routine tra le ASL e la Regione Emilia Romagna.
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Conti, M., A. Achene, and G. C. Canalis. "Anatomia TC e RM della regione petromastoidea." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 3 (June 2000): 387–96. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300309.

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Beretta, Enrico, Vacche Alessandra Dalle, and Andrea Migliardi. "Competitivitŕ ed efficienza della supply-chain: un'indagine sui nodi della logistica in italia." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (November 2012): 135–73. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002001.

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Abstract:
La logistica č importante sia per la sua incidenza diretta sul Pil nazionale sia, in modo indiretto, nel consentire una maggiore o minore competitivitŕ del sistema-paese. La complessiva debolezza del sistema logistico italiano, documentata da varie fonti interne e internazionali, ha numerose cause: inadeguatezze nelle infrastrutture di trasporto a lungo raggio, ma anche dei raccordi di "ultimo miglio"; frammentazione e scarsa integrazione tra gli operatori; inefficienze localizzate nelle singole modalitŕ di trasporto; problemi nei raccordi tra i vettori di diverso tipo (ossia nell'intermodalitŕ); carenze programmatorie e normative. Il presente lavoro approfondisce queste tematiche mediante un'indagine condotta presso un campione di spedizionieri italiani. Per quanto attiene alle infrastrutture, gli operatori riterrebbero utile il completamento degli assi ferroviari in grado di connettere il paese alle principali direttrici di traffico europee, nonché di assicurare un efficace collegamento fra il Nord e il Sud del paese, ma anche un potenziamento dei raccordi locali con altri tipi di vettori, specie quello marittimo. Altri problemi risiedono negli allacci delle aree portuali alla viabilitŕ ordinaria e nell'insoddisfacente funzionamento dei nessi intermodali tra le diverse forme di trasporto. I centri logistici vengono ritenuti nel complesso sufficienti, anche se si riscontrano problemi circa l'eccessiva frammentazione e la distribuzione sul territorio. Tariffe del trasporto, durata e prevedibilitŕ dei tempi, efficienza e affidabilitŕ degli operatori sarebbero nel complesso sufficienti, a eccezione del comparto ferroviario. L'organizzazione della catena logistica risente di una scarsa programmazione delle attivitŕ, dell'insufficiente integrazione tra gli operatori e della loro eccessiva frammentazione. Le dotazioni informatiche degli operatori e il ricorso all'ICT vengono giudicate nel complesso sufficienti, ma č carente l'integrazione dei sistemi tra i diversi operatori, con conseguenze negative sul trattamento complessivo del ciclo della merce e sulla tracciabilitŕ delle spedizioni. Dall'indagine sono emerse anche diverse indicazioni di policy. In primo luogo, gli operatori chiedono di razionalizzare il quadro normativo, di rilanciare liberalizzazioni e concorrenza e di concentrare le risorse su un contenuto novero di obiettivi infrastrutturali realizzabili. In secondo luogo, gli operatori stessi potrebbero contribuire alla concentrazione e razionalizzazione dell'offerta. Infine, le Associazioni di categoria nazionali e locali dovrebbero stimolare l'integrazione dei diversi sistemi di ICT e promuovere il rispetto di standard minimi di servizio.
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Olivito, Renato S., and Rosamaria Codispoti. "Natural Fiber Composites for Structural Strengthening of Constructions." Key Engineering Materials 916 (April 7, 2022): 66–73. http://dx.doi.org/10.4028/p-qg327p.

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Abstract:
Negli ultimi anni vengono studiate le fibre naturali di origine vegetale come lino, juta, canapa, basalto oltre a quelle derivate dal bambù o dall'ananas, per le loro molteplici proprietà. Tra i principali vantaggi che hanno, ricordiamo: la grande disponibilità in natura; sono rinnovabili, hanno una bassa densità e un costo contenuto, nonché proprietà meccaniche che li rendono interessanti per la realizzazione di materiali compositi fibrorinforzati. Sono utilizzati da tempo in vari settori dell'ingegneria: dall'automotive e aerospaziale all'ingegneria civile per la realizzazione di pannelli, pareti ecc. Attualmente l'attenzione è stata focalizzata sulla possibilità di utilizzarli come materiali di rinforzo su strutture in muratura. Il continuo e crescente interesse per la conservazione dei beni storici richiede sistemi di rinforzo di facile utilizzo e affidabili con relative metodologie di calcolo che permettano di valutare la capacità delle strutture murarie esistenti e rinforzate. Tuttavia, i modelli analitici applicabili alle strutture in muratura armata non sono stati sviluppati allo stesso livello di quelli per altri materiali da costruzione moderni. In particolare, esiste un divario tra i risultati sperimentali di elementi murari armati con sistemi innovativi ei risultati ottenuti da modelli analitici. Tutto ciò ha ostacolato un'analisi completa dell'approccio sperimentale che può fornire un prezioso contributo a metodi di progettazione eccessivamente conservativi per soluzioni di rinforzo innovative. Nel presente lavoro, al fine di validarne l'efficacia vengono mostrati i risultati di un'ampia campagna sperimentale per la caratterizzazione meccanica di compositi con fibre naturali e la loro applicazione ad elementi strutturali in muratura, in diverse condizioni di carico applicato e geometrie murarie. Parole chiave: Fibre naturali – Compositi – FRCM - Massoneria
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Pompili, Tomaso. "Valutazione Strategica Comparativa di Strategie Alternative di Reti tramite il Metodo VIT." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 27–54. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043004.

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Abstract:
Tema del lavoro č la valutazione economica strategica (ex-ante) di investimenti pubblici, sotto forma di progetti di investimento o di piani/programmi complessi. Obiettivo del lavoro č valutare l'affidabilitŕ normativa degli esiti dei metodi multi-obiettivi rispetto all'analisi costi-benefici. La metodologia consiste nell'applicare al caso dello sviluppo di reti infrastrutturali di trasporto un metodo multi-obiettivi (sei) e multi-criteri (trentadue), il metodo VIT (Valutazione di Impatto Territoriale). Sono elementi originali: la sostituzione della rilevazione quantitativa degli impatti attesi con una tecnica di tipo Delphi, la tecnica di quantificazione dei giudizi, il calcolo degli esiti in base a differenti ipotesi di preferenze della popolazione, la modalitŕ di raffronto fra benefici e costi. Il principale risultato č la capacitŕ del metodo di fornire un ordinamento di differenti alternative (sette) trasparente e robusto rispetto a diverse strutture di preferenze della popolazione. Il caso specifico riguarda il cosiddetto Corridoio del Brennero.
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Benassi, Federico, and Marianna Mantuano. "Transizioni e strutture latenti di alcuni sistemi urbani italiani (1951-2011)." TERRITORIO, no. 81 (September 2017): 162–72. http://dx.doi.org/10.3280/tr2017-081031.

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Savoiardo, M., L. D'Incerti, and L. Strada. "La RM nella patologia infiammatoria e degenerativa encefalica." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (December 1991): 57–63. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s312.

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Abstract:
La RM fornisce informazioni più dettagliate e più precise della TC particolarmente nelle malattie infiammatorie, dismetaboliche e degenerative dell'encefalo. Nella sclerosi multipla dimostra un maggior numero di lesioni, anche in aree dove la TC è generalmente muta. Nelle leucodistrofie dimostra coinvolgimenti di vie lunghe o risparmio di fini strutture, come le fibre a U, non dimostrabili con la TC, indirizzando così a volte la diagnosi e permettendo comunque una miglior valutazione dell'estensione delle lesioni. Nelle malattie degenerative, particolarmente dei nuclei della base e cerebellari, la RM ha aperto nuove possibilità diagnostiche: dimostra infatti alterazioni di segnale da ferro o altre sostanze paramagnetiche e dimostra in modo preciso la distribuzione di atrofia delle strutture della fossa posteriore e alterazioni di segnale in sistemi di fibre, fornendo così elementi diagnostici non ottenibili con la TC.
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Argenti, Maria, and Anna Bruna Menghini. "Post-Covid Intergenerational Living." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 128 (July 2022): 59–70. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-128006.

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Abstract:
I recenti mutamenti sociali, uniti all'emergenza pandemica, hanno rivelato la necessità di riformulare modelli abitativi e di accoglienza basati sui principi del vivere solidale e sulla relazione fra le diverse generazioni. Il panorama architettonico internazionale ci offre esempi di strutture multifunzionali integrate nella dimensione del quartiere e sistemi diffusi di spazi condivisi per la vita, il lavoro e la cura, adeguati alla popolazione anziana ma inseriti in contesti sociali intergenerazionali.
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Campione, Anna. "LE ELEZIONI NELLA CECOSLOVACCHIA DEMOCRATICA (1990-1992)." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 23, no. 2 (August 1993): 315–47. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022267.

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Abstract:
IntroduzioneNei decenni precedenti l'instaurazione dei regimi comunisti nessuno dei sistemi politici dell'Europa centro-orientale, ad eccezione della Cecoslovacchia e della Germania, aveva sviluppato strutture partitiche relativamente forti, specie se confrontate con i sistemi democratici dell'Europa occidentale. Dopo la breve parentesi post-bellica di competizione «pluralistica» gli organi rappresentativi e le elezioni stesse erano stati trasformati in strumenti funzionali al dominio del partito unico. Benché il parlamento costituisse secondo le costituzioni di quei paesi l'organo più autorevole dello stato, le stesse avevano finito per recepire il principio (stabilito dalla costituzione sovietica del 1977) del partito comunista come «forza guida della società» (Ulc 1982)
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Camporeale, Rosalia, Leonardo Caggiani, and Michele Ottomanelli. "Equità e accessibilità nella pianificazione della mobilità sostenibile." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 32–39. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099005.

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Abstract:
Una sfida molto sentita nell'ambito della mobilità sostenibile è quella di pianificare e operare servizi equi da un punto di vista sia geografico che sociale. Le nuove forme di mobilità, infatti, possono esacerbare le disuguaglianze preesistenti nell'accesso ai sistemi di trasporto pubblico escludendo alcune aree urbane quali ad esempio i quartieri a basso reddito o quelli più lontani dal centro città, ovvero proprio laddove i residenti potrebbero beneficiare maggiormente di un nuovo servizio. L'obiettivo di questo lavoro è inquadrare questi aspetti e discuterli alla luce degli studi più recenti, profilando gli aspetti chiave da approfondire sia nella ricerca scientifica così come da parte dei professionisti della pianificazione.
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Tomov, Toma. "Multiple perspectives on the evaluation of outcome in Eastern Europe." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 3 (December 1998): 173–77. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007363.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - Lo scopo di questo articolo è quello di analizzare la capacità dei sistemi di salute mentale dell'Europa Orientale di attuare reali riforme nel campo della salute mentale.Metodi - Partendo dalle ipotesi della scuola delle relazioni di gruppo, è stata messa in evidenza la tendenza delle organizzazioni ad abbandonare i principali compiti che esse dichiarano di avere, sotto influenze di tipo ideologico, politico e altre influenze legate al contesto. Lo stato della salute mentale dell'Europa orientale è discusso in questa prospettiva.Risultati - È stato accertato che i cambiamenti ed i progressi sono impediti dai ruoli che proibiscono la curiosita e che mettono in discussione le pratiche routinarie.Conclusioni - L'emergere in Europa orientale di una rete di operatori orientati verso la riforma è ritenuto un segno positivo. Un ulteriore importante obiettivo e la sostituzione delle strutture defunte di salute mentale (servizi, ricerca e training) con muove strutture. La sfida al sistema ereditato e inevitabile. Il ruolo di progetti di collaborazione con i paesi occidentali è di estrema importanza.
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Kriesi, Hanspeter. "IL CAMBIAMENTO DEICLEAVAGESPOLITICI IN EUROPA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no. 1 (April 1998): 55–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025752.

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Abstract:
IntroduzioneIn questo lavoro discuterò un aspetto dell'opera di Stein Rokkan che ha prodotto un'ondata di recenti pubblicazioni e di cui io stesso mi sono occupato. Mi riferisco al ruolo deicleavagesnella politica dell'Europa occidentale contemporanea. Le principali argomentazioni del grande scienziato politico norvegese sulle strutture di conflitto nelle società dell'Europa occidentale e sulla loro trasposizione in sistemi partitici sono state proposte nel famoso saggioCleavage Structures, Party Systems, and Voting Alignmentsche Rokkan scrisse con Seymour M. Lipset (Lipset e Rokkan 1967). La sua idea consisteva nel collegare le configurazioni dei sistemi partitici europei contemporanei alle divisioni sociali e culturali che caratterizzavano le società europee all'epoca della formazione dei sistemi partitici, nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Quando emerse la politica democratica, queste divisioni tradizionali opponevano principalmente gruppi sociali definiti in termini di religione, classe, unità territoriale ed etnia. Come è noto, Lipset e Rokkan sostennero che queste divisioni tradizionali erano state politicamente «congelate» e che, all'epoca in cui scrivevano (1967), i sistemi partitici europei riflettevano ancora la struttura delle divisioni della società che era esistita nei primi anni '20, quando le masse popolari avevano fatto il loro ingresso nella politica democratica.
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López de Lucio, Ramón. "Comercio y periferia: El caso de la región de Madrid." Ciudades, no. 10 (February 1, 2018): 185. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.10.2007.185-202.

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Abstract:
Le attività commerciali in Spagna hanno vissuto negli ultimi trenta anni dei cambiamenti sostanziali, accompagnati dalle trasformazioni nelle relazioni di tali attività con lo spazio urbano ed il trasporto pubblico. La città si è frammentata, le sue parti si sono specializzate e nella struttura insediativa della città diffusa sono sorte le grandi superfici commerciali extraurbane.Gli anni ottanta sono stati un periodo di transizione. A Madrid sono stati aperti dei grandi magazzini in centro e contemporaneamente dei centri commerciali nelle zone periferiche. Negli anni novanta si verifica una esplosione di grandi strutture nell’area metropolitana. All’inizio del nuovo secolo, i centri commerciali rappresentano le nodalità territoriali della regione urbana di Madrid. Nasce una nuova gerarchia dei centri urbani, influenzata dalla localizzazione di questi nuovi complessi commerciali. La presenza di queste superfici in Spagna diventa tripla rispetto a quella europea.I nuovi formati commerciali generano degli effetti sulle reti tradizionali e sulla vitalità dello spazio urbano.
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De las Rivas Sanz, Juan Luis. "Dificultades del urbanismo comercial: El plan general de equipamiento comercial de Castilla y León." Ciudades, no. 10 (February 1, 2018): 109. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.10.2007.109-142.

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Abstract:
La rete commerciale in Castilla y Léon evidenzia con chiararezza la relazione con il sistema insediativo regionale, con le sue debolezze e peculiarità. Lo sviluppo di nuove grandi strutture commerciali e di malls, benché nettamente minore di quello che si è registrato in altre regioni della Spagna, aumenta la dipendenza del territorio extraurbano dai centri maggiori e determina un rilevante impatto sulla rete distributiva tradizionale. Le aree rurali ed i centri o i sobborghi storici rischiano di vedere diminuita la propria vitalità. La pianificazione delle attività commerciali, gestita dalle Regioni, cerca di trovare un punto di equilibrio tra le strutture commerciali tradizionali e quelle nuove, e comunque la legislazione di settore impone in Spagna una specifica autorizzazione per i centri commerciali, i malls e in genere per i grandi formati della distribuzione moderna. Ma le azioni sono in ogni caso orientate dagli attori che intervengono nel processo decisionale, in un contesto di conflittualità tra gli interessi dei diversi operatori del settore. E’ risultata evidente la sottovalutazione dell’ impatto del commercio sui sistemi urbani e ambientali.
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Thomas, Robert, and Andrew Wilson. "Water supply for Roman farms in Latium and South Etruria." Papers of the British School at Rome 62 (November 1994): 139–96. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010060.

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Abstract:
RIFORNIMENTO D'ACQUA PER LE FATTORIE ROMANE DEL LAZIO E DELL'ETRURIA MERIDIONALENumerose cisterne sono note da siti rurali nell'area di Roma, molte troppo grandi per essere state riempite con acqua piovana scaricata dai tetti degli edifici. La presenza di rifornimenti esterni per le cisterne è stata anche confermata dal ritrovamento di numerose sezioni di canali, condotte e tubi. Il confronto della capacità delle cisterne con le quantità d'acqua necessarie per irrigazione e per altri usi agricoli suggerisce che le cisterne permettessero un rifornimento idrico per uso domestico e per gli animali, permettendo inoltre di irrigare piccoli orti, ma non estesi campi coltivati. La localizzazione di queste strutture idriche viene esaminata in relazione alia generale topografia di alcune aree. Viene proposto che le ville, le fattorie e gli insediamenti rurali ottenessero acqua da una serie di possibili sistemi di acquedotto, che andavano dalla presenza di rubinetti nel più generale sistema di acquedotti romani, alla presenza di acquedotti più piccoli amministrati da una municipalità locale, fino alla presenza di sistemi a piccola scala costruiti e mantenuti da cooperative o da privati
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Chiarini, Rosalba. "L'ALTA BUROCRAZIA MINISTERIALE: MODELLI DI RECLUTAMENTO E CARRIERA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no. 1 (April 1995): 119–54. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023352.

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Abstract:
Il problema e le ipotesiIl rendimento e la ricettività dei sistemi politici democratici in termini di capacità di risoluzione dei problemi da parte di apparati e strutture amministrative sono stati spesso interpretati facendo riferimento a caratteristiche culturali, politico-partitiche, socio-economiche. L'adozione di diverse angolazioni analitiche di questo tipo ha senza dubbio contribuito ad accrescere la conoscenza degli apparati pubblici e del loro grado di funzionalità. Tuttavia, sembra produttivo insistere nell'analisi delle dimensioni organizzative delle burocrazie pubbliche, in particolare dei fattori attinenti al reclutamento e alla socializzazione in quanto, ormai da tempo, hanno dimostrato la loro importanza al fine di interpretare il comportamento di un'organizzazione anche nelle sue relazioni con l'ambiente esterno.
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Mannoni, Tiziano. "Archeologia della produzione architettonica. Le tecniche costruttive." Arqueología de la Arquitectura, no. 4 (December 30, 2005): 11. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2005.73.

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Abstract:
La maggior parte delle classificazioni dei modi di costruire murari si basa sugli aspetti formali delle superfici visibili, con certe utilità nel distinguere le unità stratigrafiche murarie e negli aspetti estetici delle superfici stesse. Dal momento però che i muri fanno parte delle strutture portanti più importanti, non si può parlare di tecniche murarie senza cercare di capire come i vari tipi classificati si comportino realmente dal punto di vista statico. Si cerca perciò di verificare e in qualche modo di capire l’intero volume di ogni tecnica muraria, e se vi siano della regole generali o particolari che siano in qualche modo deducibili anche dalle superfici visibili. Si propone infine una classificazione delle «famiglie» di tecniche murarie più note sulla base dei loro sistemi costruttivi e funzionali, oltre che formali.
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Badia, Francesco, Graziana Galeone, and Simona Ranaldo. "La crisi COVID-19 come "crash-test" per i sistemi di controllo aziendali: il caso di un'azienda di trasporto pubblico locale." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (March 2021): 57–80. http://dx.doi.org/10.3280/maco2021-001004.

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Vinci, Sabato, Anna Maria Biscotti, and Eugenio D’Amico. "I sistemi di management control nella sanità pubblica italiana: dalle strutture verticali ai processi orizzontali." MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (March 2022): 103–19. http://dx.doi.org/10.3280/maco2022-001007.

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Gallucci, Carmen, Rosalia Santulli, and Michela De Rosa. "I sistemi di alert per le imprese del settore moda: un'analisi preliminare nel nuovo contesto normativo." ESPERIENZE D'IMPRESA, no. 1 (November 2020): 41–64. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-001003.

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Abstract:
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Nuovo Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza ha introdotto rilevanti novità in materia di procedure di allerta e di composizione assistita della crisi che, dall'entrata in vigore, avranno effetti immediati sul tessuto imprenditoriale italiano. Obiettivo del presente lavoro è quello di testare le possibili ripercussioni che l'introduzione di indicatori di allerta avrà nel settore moda, simbolo del made in Italy. A tal fine, su un campione di 281 imprese italiane, nell'orizzonte temporale 2009-2017, sono state condotte una Cluster k-means analysis, sull'intero campione e su sotto campioni ripartiti per età, dimensione e attività merceologica, e l'analisi dei percentili. I principali risultati, rilevando differenze significative tra i sotto campioni e mostrando l'andamento della distribuzione campionaria sulla base di ipotetici cut-off, evidenziano una oggettiva difficoltà nell'individuazione di valori soglia validi tout court. La discussione conclusiva, inoltre, sottolinea l'importanza di adottare un approccio forward looking, al fine di esprimere un giudizio in merito alle effettive capacità prospettiche delle imprese, e la necessità di ripensare le strutture di governance e i sistemi di pianificazione e monitoraggio.
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Delponte, Ilaria, and Paolo Rosasco. "Sustainable mobility and economic sustainability: the case of the new trolleybus line in Genoa." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 57–78. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212906.

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Abstract:
With over 3.5 billion people currently residing in major cities around the world, the issue of urban mobility is a current issue and is particularly important in European countries where over 75% of the population is concentrated in urban areas. Even today, many of the daily journeys depend on cars and other private motorized vehicles, with a strong impact in terms of air pollution, noise and climate change as in the European Union transport is responsible for a quarter of greenhouse gas emissions. Reducing private transport and making urban transport systems greener and more efficient therefore has important benefits: for the health, climate and prosperity of cities. New models of transport and urban accessibility, increasingly oriented towards environmental sustainability, must therefore be adopted; the choice of the transport solution must be made in relation to not only technical but also economic, social and environmental feasibility. Taking a cue from the Call issued in 2018 by the Ministry of Infrastructure and Transport for the selection of urban mobility proposals that can access the economic resources intended for the enhancement and implementation of rapid mass transport systems provided for by Law no. 232/2016, this contribution deals with the evaluation of three transport proposals hypothesized for the connection between the city center of Genoa (Brignole station) and the district of Prato, along the Bisagno Valley, developed according to the indications contained in the Urban Mobility Plan of the Municipality. In particular, a Cost-Benefit Analysis (CBA) is developed according to the indications given in the Notice and in the Guidelines of the Ministry of Infrastructure and Transport for the evaluation of investments in public works. The objective is to verify the applicability of the CBA tool for assessing the economic and financial sustainability of the solutions analyzed - also in relation to the indications given in the legislation, the transport scenarios configured and the reliability of the results obtained, for the the choice of the transport solution to be adopted. Con oltre 3,5 miliardi di persone che risiedono attualmente nelle grandi città del mondo, il tema della mobilità urbana è una questione attuale ed è particolarmente importante nei paesi europei dove nelle aree urbane si concentra oltre il 75% della popolazione. Ancora oggi, molti degli spostamenti quotidiani dipendono dalle auto e da altri veicoli motorizzati privati, con un forte impatto in termini di inquinamento atmosferico, sonoro e sul cambiamento climatico visto che nell’Unione europea i trasporti sono responsabili di un quarto delle emissioni di gas serra. Ridurre il trasporto privato e rendere i sistemi di trasporto urbani più ecologici e più efficienti presenta quindi dei vantaggi importanti: per la salute, il clima e la prosperità delle città. Nuovi modelli di trasporto e di accessibilità urbana, sempre più orientati verso la sostenibilità ambientale, devono quindi essere adottati; la scelta della soluzione trasportistica deve essere fatta in relazione alla fattibilità non solo tecnica ma anche economica, sociale ed ambientale. Prendendo spunto dal Bando emesso nel 2018 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la selezione delle proposte di mobilità urbana che possono accedere alle risorse economiche destinate al potenziamento e alla realizzazione di sistemi di trasporto rapido di massa previste dalla Legge n. 232/2016, il presente contributo tratta della valutazione di tre proposte trasportistiche ipotizzate per il collegamento tra il centro della città di Genova (Stazione Brignole) e il quartiere di Prato, lungo la Val Bisagno, sviluppate secondo le indicazioni contenute nel Piano Urbano di Mobilità del Comune. In particolare è sviluppata l’Analisi Costi-Benefici (ACB) secondo le indicazioni riportate nel Bando e nelle Linee Guida del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche. L’obiettivo è quello di verificare l’applicabilità dello strumento dell’ACB per la valutazione della sostenibilità economica e finanziaria delle soluzioni analizzate anche in relazione alle indicazioni riportate nella normativa, agli scenari trasportistici configurati e all’attendibilità dei risultati ottenuti, ai fini della scelta della soluzione trasportistica da adottare.
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Mori, Simona, Laura Di Fiore, Chiara Lucrezio Monticelli, and Marco Meriggi. "Un confronto sui sistemi di polizia politica nell'Italia preunitaria." SOCIETÀ E STORIA, no. 176 (August 2022): 301–71. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-0176005.

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Abstract:
Il forum propone una riflessione a più mani sul tema della polizia politica nell'Italia post-napoleonica, che la maturità degli studi su quel comparto strategico dei governi legittimisti sembra ormai consentire. Questa prima messa a punto di taglio comparato vuole cogliere le molte risonanze esistenti fra i dispositivi di controllo politico che, muovendo dalla paradigmatica esperienza rivoluzionaria e napoleonica, gli stati della penisola misero in campo per contrastare le pulsioni eversive dilaganti nell'intero continente con strategie coordinate. L'esame dei casi evidenzia al contempo i profili comuni e le curvature che ciascun governo impresse alle politiche securitarie, tematizzandole in vario modo nel discorso pubblico. Si conferma così, accanto al portato repressivo di questa azione, la duttilità della funzione poliziesca e il ruolo ambivalente che essa giocò nei processi di politicizzazione delle società agli albori della contemporaneità. Per il Regno delle Due Sicilie il contributo di Laura Di Fiore guarda con particolare attenzione alla fase post-quarantottesca, rilevando per un verso l'intensa cooperazione instaurata dal governo borbonico con gli stati confinanti per il contrasto all'attività cospirativa degli esuli, per l'altro la strategia di degradazione del nemico, ovvero della militanza anti-sistema, adottata sul piano retorico. Chiara Lucrezio Monticelli mette a fuoco la peculiare interazione realizzata dallo Stato della Chiesa fra gli ordinamenti di polizia sperimentati nell'incisiva stagione francese e le più tradizionali strutture del controllo ecclesiastico, effetto di un'intensa dialettica interna fra conservazione e riforma. Il Regno Lombardo-Veneto esaminato da Simona Mori mette la polizia politica al servizio del suo progetto imperiale di temperata conservazione, sostanzialmente fallendo nell'intento di egemonizzare i servizi di sicurezza operanti nella penisola, mentre sul versante interno alterna fasi di tolleranza ad altre di rigore, senza riuscire ad arginare l'allargarsi del dissenso. Marco Meriggi conclude con un quadro d'insieme che attinge alla memorialistica, alla letteratura e alle fonti normative, per restituire una rappresentazione multiprospettica della polizia politica che, ridimensionata rispetto al titanismo evocato dalla narrazione risorgimentale, viene a configurarsi come strumento di un complessivo disegno di governo verticale della società, che accomuna i maggiori contesti politici dell'Italia restaurata.
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Christie, Neil. "Byzantine Liguria: an imperial province against the Longobards, A.D. 568–643." Papers of the British School at Rome 58 (November 1990): 229–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011661.

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Abstract:
LIGURIA BIZANTINA: UNA PROVINCIA IMPERIALE CONTRO I LONGOBARDI,568–643 D.C.L'invasione longobarda dell'Italia bizantina nel 568 d.C. restrinse in maniera consistente i territori imperiali costringendoli alle regioni costiere della penisola. La provincia della Liguria, rapidamente privata di legami terrestri con le altre zone imperiali sopravvissute, ha visto una rapida militarizzazione della sua amministrazione, rimedio supremo nella sua lotta per contrastare l'invasione longobarda. Sebbene solo sporadicamente documentata dalle fonti letterarie, la Liguria beneficia di una messe di dati archeologici, soprattutto in forma di repertori tipologici dettagliati da scavi urbani (fra cui Luni, Albenga e Ventimiglia), che forniscono indicazioni importanti sulle trasformazioni sociali presenti in questa fase così poco studiata. Sistemi di popolamento urbano, militare e rurale sono ampiamente esaminati e riportati all'interno di un'intelaiatura politica, militare e amministrativa della provincia e in generale dell'Italia bizantina. In particolare, molta attenzione viene data alle strutture di difesa e che contribuirono alla sopravvivenza della Liguria bizantina fino alla metà del VII seeolo d.C.
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Minelli, Andrea, and Michael Di Palma. "La funzione vagale: un link fra psiche, cervello e corpo." PNEI REVIEW, no. 1 (April 2022): 20–37. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-001003.

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Abstract:
Il nervo vago influenza i nostri stati psicologici e la flessibilità delle risposte adattative alle sollecitazioni ambientali e modula la regolazione dinamica dei sistemi biologici coinvolti nell'allostasi. L'output vagale è modulato dall'attività coordinata di strutture cerebrali fra loro interconnesse a formare una rete gerarchica multi-livello, il central autonomic network (CAN), che realizza l'integrazione neuroviscerale tramite anelli multipli di retroazione iterativa centro-periferia (cervello-corpo) operanti a vari livelli di complessità nel nevrasse; ogni livello gerarchico della rete elabora e integra nuovi tipi di informazione rispetto al livello precedente, e contribuisce in maniera più flessibile e contesto-specifica alla modulazione del tono vagale. L'output vagale si associa ad una varietà di processi neuropsichici, come gli stati affettivi, la regolazione delle emozioni, le funzioni esecutive. La compromissione della funzione vagale, associata a bassi indici di variabilità della frequenza cardiaca (HRV), si accompagna a rigidità delle risposte psicofisiologiche, disregolazione dei processi allostatici e all'incremento del rischio per patologie mediche e neuropsichiatriche.
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Bevilacqua, Emiliano, Davide Borrelli, and Marialuisa Stazio. "Giochi di verità, cultura manageriale e soggettività. Per una microfisica delle resistenze in ambito accademico." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 160 (August 2021): 134–56. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160007.

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Abstract:
Quando si parla di trasformazione in senso manageriale dell'istruzione superiore si fa riferimento a un complesso di innovazioni normative e organizzative - dalla diversificazione competitiva fra strutture accademiche all'uso di indicatori di performance; dalla valutazione amministrativa e standardizzata della ricerca al ricorso a sistemi di premialità - miranti a gestire l'università secondo criteri di efficienza aziendale e di accountability. Con il presente lavoro abbiamo inteso indagare le implicazioni che la managerializzazione dell'ambiente universitario genera nell'ethos del ricercatore, le pressioni cui sottopone la sua deontologia professionale e le reazioni che suscita. In particolare, la nostra ricerca ha inteso esplorare quei focolai di esperienze, di pratiche del sé, di contro-condotte e resistenze che si sono espresse in appelli, iniziative editoriali, movimenti che, a partire da una base locale, hanno conquistato per brevi periodi un rilievo nazionale. Seguendo una metodologia di tipo qualitativo e attraverso il ricorso alle interviste abbiamo individuato tre nuclei discorsivi: la critica del dispositivo centralizzato della valutazione e del management accademico, la resistenza attraverso la forma movimento e i processi di soggettivazione e, infine, la salienza di un punto di vista di genere trasversale ad entrambe queste dimensioni.
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Astuto, G. "Dostoevskij: La Russia e l’Europa. Alcune riflessioni sulle opere letterarie." Язык и текст 7, no. 1 (2020): 6–30. http://dx.doi.org/10.17759/langt.2020070101.

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Abstract:
Сerco di capire le modalità di espressione delle concezioni di Dostoevskij che, per il tramite della «vivente fantasia», traducono i rapporti reali in sistemi di segni artistici, con le inevitabili strutture problematiche interne e le significative contraddizioni. Per gli slavofili, la polarità Russia-Europa si concretizza in due modelli di vita diversi. Dostoevskij, al contrario, riprende le tensioni presenti nel rapporto tra Russia ed Europa, per esempio quello tra popolo e intelligencija, «verità di Cristo» e arbitrio individualistico, e le analizza con un impianto concettuale nuovo e originale. L’elemento «positivo» della concezione dostoevskojana è rappresentato dall’esperienza sociale e dalla capacità di avvertire, proprio per questo suo radicamento, «la frattura con il passato» e la crisi dell’epoca in cui vive. Nell’ambito di tale crisi vanno collocate le drammatiche vicende dell’«uomo del sottosuolo», dei Roskol’nikov e della famiglia Karamzov. Per tali ragioni, si può sostenere che Dostoevskij, tramite il confronto tra Europa e Russia e con la sua visione genialmente penetrante, riesce a individuare i conflitti fondamentali e le tensioni esistenziali dell’uomo contemporaneo, che hanno le radici nel passato e si proiettano nell’essenza problematica del futuro. Da qui deriva anche la diffusione della popolarità della sua opera, e tutto ciò a prescindere dagli aspetti riconducibili all’utopia sociale.
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Paola, Galimberti. "Qualitŕ e disponibilitŕ dei dati sulla ricerca: l'archivio istituzionale fra intenzioni e realtŕ." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 48 (January 2012): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-048005.

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Abstract:
La valutazione č diventata e sarŕ sempre piů una delle strategie dei sistemi di governance delle universitŕ ma anche dei sistemi di ricerca nazionali. Anche in Italia si sta ponendo sempre di piů l'accento sull'efficacia e l'efficienza della ricerca finanziata con fondi pubblici. Gli atenei italiani si trovano perň ad affrontare un duplice problema: il primo č trasversale e riguarda la completezza e correttezza dei dati sulla produzione scientifica a disposizione di chi deve valutare a qualunque livello. Mancano in generale dati affidabili e completi a livello centrale e locale che permettano la costruzione di indicatori attendibili, robusti e comparabili a livello nazionale e internazionale. Il secondo problema č specifico e riguarda la difficoltŕ nell'individuare criteri adeguati, simili e coerenti per valutare (anche in termini comparativi) la produzione scientifica nelle scienze umane, che utilizzando canali di disseminazione dei risultati diversi dall'articolo e prevalentemente la lingua italiana, resta esclusa dai principali database citazionali. Dal 2004 l'universitŕ di Milano raccoglie i metadati relativi alla produzione dei propri ricercatori in un Archivio istituzionale (AIR) che rappresenta una vetrina esaustiva della produzione scientifica dell'ateneo, unica nel panorama italiano. Dal 2008 si č cominciato a pensare di utilizzare i dati contenuti nell'archivio ai fini della valutazione della produttivitŕ e della produzione di singoli gruppi e strutture (valutazione scuole di dottorato, valutazione dipartimenti). Gli esercizi svolti fino ad ora hanno messo in risalto criticitŕ e potenzialitŕ di questo strumento e hanno permesso un ripensamento e una messa a punto nell'ottica di una sua migliore performance e di possibili sviluppi futuri. Il presente lavoro prende in esame due esercizi (analisi della produttivitŕ della Facoltŕ di Lettere e Filosofia, Raccolta di dati ai fini di effettuare una prevalutazione in vista della VQR 2004-2008) che, pur facendo emergere alcune criticitŕ dell'archivio che necessitano di correzione, ne hanno confermato l'efficacia ai fini della disseminazione ma anche della valutazione della produzione dell'Ateneo.
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Cimino, Elena. "The therapeutic inertia in T2 Diabetes management during Covid-19 pandemic." Journal of AMD 25, no. 1 (May 2022): 14. http://dx.doi.org/10.36171/jamd22.25.1.3.

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Abstract:
La pandemia COVID-19 ha profondamente modificato la presa in carico e la gestione delle patologie croniche non trasmissibili, non ultimo il diabete mellito. Nell’ambito della iniziativa Annali AMD, è stata condotta un’approfondita analisi circa gli effetti dell’emergenza sanitaria originata dalla diffusione epidemica di SARS-CoV-2 sui servizi di Diabetologia Italiani. Sono stati analizzati, confrontandoli con i dati del 2019, i dati dell’anno 2020 estraibili mediante la cartella informatizzata diabetologica di tutti i pazienti che presentassero una prescrizione farmacologica. Per poter valutare anche i pazienti seguiti da remoto con sistemi di telemedicina, sono stati inclusi nell’analisi anche coloro che hanno ricevuto una prescrizione farmacologica indipendentemente dalla rilevazione di altri parametri (es peso o pressione). Pur nell’estrema difficoltà dei primi mesi di lockdown, il numero totale di pazienti seguiti in presenza e da remoto nel 2020 è risultato solo lo 0.8% inferiore a quello del 2019. Nel 2020 si è assistito ad un incremento nella prescrizione di farmaci cardio-nefro protettivi (SGLT2i e GLP1RA) a fronte di una riduzione di quella di secretagoghi. Il livello medio di Hba1c è, seppur di poco, peggiorato nel 2020. Molte sono state le difficoltà nell’implementare la terapia anche in soggetti con HbA1c elevata (HbA1C > 9%) dove si è assistito ad un ulteriore ritardo dell’inizio della terapia insulinica. Anche le complicanze sono state indagate in misura minore per le ovvie conseguenze del forte ridimensionamento degli accessi nelle strutture sanitarie per esami clinici e di laboratorio non urgenti. In definitiva, nonostante gli sforzi della comunità diabetologica italiana per continuare con tutti i mezzi a disposizione la presa in carico dei soggetti affetti da diabete, la pandemia COVID-19 ha rappresentato un ulteriore motivo di peggioramento dell’inerzia terapeutica. Ha, contestualmente, fornito l’occasione per sperimentare sistemi di telemedicina/televisita che dovranno rappresentare, in un contesto tecnologico e normativo adeguato, nell’immediato futuro, ulteriori strumenti a disposizione per incentivare una presa in carico sempre più globale della persona con diabete. PAROLE CHIAVE diabete mellito tipo 2; inerzia terapeutica; pandemia; Covid 19; telemedicina; SGLT2i; GLP1RA; insulina.
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Corritore, Renzo P. "Un problema negletto. Per un riesame della questione annonaria nelle cittŕ di antico regime." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 5–9. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134001.

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Abstract:
Approvvigionamento - Mediterraneo - Mercato - Storia urbana - Adam Smith, Ferdinando Galiani«Le leggi riguardanti il grano possono ovunque essere paragonate alle leggi riguardanti la religione. Il popolo si sente tanto interessato a ciň che attiene alla sua sussistenza in questa vita, o alla sua felicitŕ di una vita futura, che il governo deve assecondare i suoi pregiudizi e, per conservare la tranquillitŕ pubblica, deve instaurare un sistema che la popolazione stessa approvi. Č forse per questo motivo che raramente si trova instaurato un sistema ragionevole riguardo a questi due problemi essenziali» (Digressione concernente il commercio dei grani e le leggi sui grani, in La Ricchezza delle Nazioni). I saggi raccolti in questo numero monografico di «Storia Urbana» vogliono verificare la fondatezza di questo passo, assai noto, di Adam Smith sull'irrazionalitŕ dei sistemi annonari durante l'ancien régime, concentrandosi sul rapporto fra approvvigionamento cittadino (annona) e strutture urbane in importanti centri del Mediterraneo. La resilienza di tali istituzioni, ma anche la loro capacitŕ di adattarsi a contesti radicalmente diversi, mutando la loro natura secondo il contesto e la congiuntura, fanno ritenere quanto meno semplicistica tale affermazione. Č auspicabile quindi una riapertura del dossier sussistenza e approvvigionamento nelle cittŕ e negli stati dell'etŕ pre-industriale secondo schemi piů aggiornati e in un orizzonte spazio-temporale meno angusto.
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Kernberg, Otto F. "Correlati neurobiologici della teoria delle relazioni oggettuali." SETTING, no. 44 (March 2021): 41–77. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-044003.

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Abstract:
Quella che segue è una panoramica dell'attuale concettualizzazione neurobiologica dello sviluppo precoce, rilevante per le ipotesi della teoria psicoanalitica contemporanea delle relazioni oggettuali. Mi propongo di rivedere brevemente alcune aree fondamentali dell'indagine neurobiologica che, insieme, forniscono uno sfondo neurobiologico e una base per l'analisi dello sviluppo precoce delle relazioni oggettuali interiorizzate. Le aree pertinenti dello sviluppo neurobiologico includono: l'attivazione dei sistemi affettivi, la differenziazione sé/altri, lo sviluppo di una teoria della mente e dell'empatia, l'evoluzione della struttura del Sé e lo sviluppo dei processi di mentalizzazione. Parto da una breve panoramica del concetto psicoanalitico di organizzazione di personalità, che dovrebbe aiutarci a illustrare l'interazione tra disposizioni genetiche presunte e funzioni psicologiche correlate disponibili su base costituzionale, da un lato, e la presunta influenza delle relazioni oggettuali precoci sullo sviluppo della personalità, dall'altro. Le componenti di base dell'organizzazione di personalità comprendono: il temperamento, il carattere, l'identità, i sistemi valoriali e l'intelligenza (1). Il temperamento è determinato geneticamente, su base costituzionale, e consiste nella reattività dell'organismo agli stimoli ambientali in termini di risposte affettive, cognitive e comportamentali. Da un punto di vista psicoanalitico, gli affetti come sistemi motivazionali primari sollevano delle domande sul grado in cui le pulsioni siano costituite dall'integrazione dei corrispondenti affetti positivi ("libidici") o negativi ("aggressivi") e sul grado in cui gli affetti siano espressioni delle corrispondenti pulsioni sottostanti. In ogni caso, gli affetti danno il via alle interazioni Sé/altro e l'interiorizzazione di queste interazioni, sotto forma di memoria affettiva, determina i modelli comportamentali interiorizzati (secondo la terminologia dell'Attaccamento: IWMS) ovvero delle relazioni oggettuali interiorizzate (nei termini della teoria psicoanalitica delle relazioni oggettuali). Questi modelli o relazioni oggettuali interiorizzati gradualmente andranno a determinare dei pattern di comportamento abituale integrati di reazione, che costituiranno il carattere. L'organizzazione soggettiva dell'esperienza del Sé, in quanto parte delle relazioni oggettuali interiorizzate, si consolida gradualmente in un concetto integrato del Sé, con un'organizzazione in parallelo del concetto degli altri significativi; in altre parole, l'identità normale (4). L'identità normale rappresenta il correlato soggettivo del carattere, mentre il carattere riflette l'espressione comportamentale dell'identità, in quanto integra dinamicamente i pattern comportamentali. La progressiva interiorizzazione delle regole generali e non strumentali del comportamento sociale o del sistema dei valori etici (il "Super-Io", in termini psicoanalitici) costituisce un secondo livello di organizzazione di personalità, derivato dall'interiorizzazione delle relazioni oggettuali. Infine, il vero potenziale per l'inquadramento cognitivo delle esperienze affettive, e di tutte le esperienze percettive in generale, con il potenziale di astrazione dall'esperienza concreta delle regole generali e della comprensione della relazione tra se stessi e l'ambiente fisico e psicosociale costituisce l'intelligenza.Oggi è del tutto chiaro che i principali affetti primari emergono molto presto, e compaiono per la prima volta dopo poche settimane o mesi dalla nascita. Le strutture neurobiologiche e i sistemi dei neurotrasmittitori che determinano gli affetti esistono già al momento della nascita. Questi affetti primari comprendono: gioia, rabbia, sorpresa, paura, disgusto, tristezza (molto trascurato!), eccitamento sensuale delle superfici corporee, che costituisce la base della capacità di eccitazione sessuale
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Pasquariello, Massimo, Michela Bia, and Alberto Cassone. "Uno studio economico-territoriale del Nord-Ovest italiano tramite l'analisi delle componenti principali." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 1 (March 2011): 43–81. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001002.

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Abstract:
L'analisi economica di contesti micro-territoriali č di grande interesse per le scienze sociali, in quanto capace di contribuire all'interpretazione di processi sociali ed economici complessi spesso sottostanti a dinamiche macro-economiche. Scopo di questo studio č descrivere e analizzare una realtŕ economica e sociale articolata, attraverso l'utilizzo di adeguati indicatori. In particolare il presente lavoro sviluppa un'analisi empirica dei Sistemi locali del lavoro. L'area geografica presa in considerazione č il Nord-Ovest dell'Italia (Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d'Aosta). Allo scopo di individuare i principali fattori economici descrittivi delle diverse realtŕ locali, applichiamo la tecnica dell'analisi delle componenti principali. In particolare i risultati ottenuti mettono in evidenza tre componenti che risultano meglio descrivere le aree studiate: la componente, la componentee la componente. La prima segnala la relazione positiva tra la numerositŕ delle imprese manifatturiere, livelli occupazionali piů elevati e infrastrutture piů diffuse nell'area oggetto di studio; la seconda individua una relazione positiva tra i settori dei servizi alle imprese, il commercio e piů alti tassi di disoccupazione; la terza rileva la correlazione positiva tra il valore aggiunto, il tasso di occupazione e la densitŕ imprenditoriale ma negativa se ci si condiziona alle strutture imprenditoriali di tipo micro. L'articolo pone in evidenza le relazioni esistenti tra il territorio, le specializzazioni produttive e il posizionamento geografico delle unitŕ di osservazione. Particolare attenzione č stata data all'aspetto geo-spaziale individuando aree di analisi omogenee che trascendono i meri confini amministrativi.
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Linney, A. D., A. C. Tan, R. Richards, J. Gardener, and W. R. Lees. "Visualizzazione tridimensionale del corpo umano per diagnosi e per programmazione chirurgica." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 4 (November 1992): 483–88. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500412.

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Abstract:
Viene descritto un sistema che produce rappresentazioni di superfici anatomiche basandosi su immagini ottenute mediante tomografia assiale computerizzata a raggi X, risonanza magnetica ed ecografia. Le rappresentazioni vengono create per mostrare il carattere tridimensionale (3D) dell'anatomia interna ed esterna. Le immagini possono essere sezionate e manipolate sullo schermo come se fossere l'oggetto tridimensionale che rappresentano. Con questo sistema è possibile pianificare interventi chirurgici per simulazione. È inoltre possibile esporre ed isolare strutture sottostanti di un oggetto anatomico, aumentando così il valore diagnostico dei dati di partenza. Tale sistema di rappresentazione fornisce anche dati per l'azionamento di una fresatrice a controllo numerico per la produzione di modelli anatomici, protesi e impianti. Le esigenze di pianificazione nella chirurgia maxillofacciale sono particolarmente marcate. Va considerata sia la funzione, sia l'estetica facciale1. I sistemi di pianificazione ricorrono ad una combinazione di fotografie, modelli e radiografie planari nel tentativo di tenere conto della natura tridimensionale dell'anatomia. Quindici anni fa i progressi nella tecnologia informatica e della rappresentazione, insieme alla disponibilità della tomografia assiale computerizzata a raggi X (TC), permisero di avviare la creazione di una unità di lavoro per clinici facente uso di grafici al computer per simulare, pianificare e prevedere il risultato della chirurgia maxillofacciale. Benchè inizialmente le applicazioni cliniche fossero alquanto limitate, esse sono notevolmente aumentate con il costante miglioramento dei computer e degli algoritmi. Oltre alle applicazioni originarie, esse comprendono ora: la cranioplastica, la diagnosi radiologica complessa, l'analisi di fratture, l'osservazione del feto e la produzione di impianti scheletrici adattati. Sono allo stato esplorativo le applicazioni in campo neurologico.
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Laurenti, Andrea, Luca Orlandi, and Mauro Panebianco. "Un nuovo ruolo per funzioni di controllo interno in azienda: il modello della Compliance integrata." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 593–612. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003010.

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Abstract:
Negli ultimi anni, l'evoluzione della normativa e la crescente complessitŕ dei prodotti di risparmio gestito hanno richiesto agli intermediari finanziari un maggiore sforzo nel presidio del rischio regolamentare e di conformitŕ, spingendoli ad istituire una funzione "permanente, efficace e indipendente" di Compliance, che sia adeguatamente integrata con la struttura di governance e le strutture di controllo tradizionali (Internal Audit e Risk management). La recente fase di crisi del risparmio gestito, dovuta alla perdita di fiducia da parte del risparmiatore ed all'esposizione alla concorrenza dei prodotti bancari ed assicurativi, sta spingendo le societŕ di gestione del risparmio verso una rinnovata attenzione alle esigenze degli stakeholder, che richiedono una maggiore tutela e piů elevati livelli di performance. Questi due elementi, ovvero l'evoluzione del quadro normativo in materia di modelli di controllo ed i rapporti con gli stakeholder intesi come l'universo dei clienti, dei dipendenti e della societŕ piů in generale, disegnano un nuovo scenario, nel quale la funzione di Compliance integrata diventa la guida imprescindibile nella catena del valore aziendale e nella gestione dei cambiamenti verso la riaffermazione del proprio brand, la tutela dei clienti ed il recupero della loro fiducia. Stiamo infatti assistendo ad una continua evoluzione dei sistemi di Governance, Risk e Compliance, che ha ormai reso obsoleto il modello tradizionale a favore di una visione di Compliance integrata ai processi operativi e di business, e quindi orientata alla creazione di valore, all'etica ed alla gestione dei rischi. La funzione di Compliance diventa in questo modo il mezzo piů efficace nella protezione contro il rischio reputazionale. Gli adeguamenti richiesti agli intermediari possono comportare oneri, ma non devono essere considerati solo come un obbligo stringente imposto dal Legislatore: portano infatti benefici tangibili e anche misurabili in termini di creazione di valore, fidelizzazione dei propri dipendenti e affermazione del brand sul mercato.
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Mancini, Elena. "I malati invisibili della povertà: troppi alberi per accorgersi della foresta? Le politiche sanitarie internazionali per il contrasto delle malattie neglette e della povertà (Neglected Tropical Diseases)*." Medicina e Morale 71, no. 1 (April 14, 2022): 39–54. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2022.1198.

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Abstract:
Le malattie, soprattutto se infettive, hanno da sempre accompagnato la storia dell’umanità, modificando profondamente gli assetti economici e condizionando le strutture sociali e l’evoluzione culturale di intere popolazioni. Tutto questo è ancora vero per un miliardo e mezzo di persone colpite da malattie che l’occidente ha oramai dimenticato e che sono endemiche nelle aree tropicali del pianeta (Neglected Tropical Diseases – NTDs). Enormemente favorite dalla povertà, esse sono a loro volta una delle principali cause di povertà e uno dei più insidiosi ostacoli allo sviluppo di estese aree geografiche dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina. Occorre combattere la povertà per ridurre le malattie, ma occorre anche eliminare le malattie per sollevare dalla povertà e favorire lo sviluppo. Contrastare le NTDs significa tuttavia affrontare contesti caratterizzati oltre che dalla povertà, da equilibri sociali precari, da drammatiche condizioni igienico-sanitarie, dall’assenza o inadeguatezza delle infrastrutture e dei sistemi sanitari, da varie forme di discriminazione ed esclusione sociale dei malati: fattori questi che ostacolano qualsiasi azione a partire dalla stessa raccolta e verifica dei dati epidemiologici. Sono qui esaminate alcune strategie di intervento ispirate all’approccio community-driven, diretto al coinvolgimento delle comunità locali nell’integrazione e gestione delle misure di contrasto. È analizzato inoltre il ruolo degli operatori sanitari informali (Community Health Workers) nella diffusione di comportamenti, informazioni e strumenti di profilassi e nella valorizzazione di pratiche locali marginali che tuttavia si siano dimostrate efficaci nel contrasto o prevenzione di una o più NTDs (devianza positiva). Una riflessione conclusiva è dedicata alla formazione dei CHWs ai fini dell’educazione sanitaria di comunità. * Questa pubblicazione si inserisce nell’ambito delle attività del progetto “Centro per la ricerca sulle malattie rare neglette e della povertà”, finanziato dal Consorzio CNCCS.
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Milione, Anna. "L'intercultura in pratica: saperi, competenza e professionalità per la scuola plurale." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (September 2021): 191–213. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-001016.

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Abstract:
Le migrazioni odierne costituiscono un cambiamento strutturale della società contempora-nea, manifestano i segni delle trasformazioni degli assetti geopolitici mondiali, le dinamiche della globalizzazione e gli effetti che essa sta producendo sulla società (Sassen, 2014; Geisel-berger, 2017; Bauman, 2017; Latour, 2017). Il mondo sta cambiando profondamente e al tempo stesso cambiano gli strumenti di lettura della società: la globalizzazione e lo sviluppo delle nuove tecnologie hanno creato interconnessioni ed interdipendenze che mettono in di-scussione categorie concettuali autoreferenziali ed etnocentriche. In questa prospettiva, le migrazioni globali e la crescente mobilità verso l'Europa rendono molto rilevante l'analisi dei processi di inclusione sociale in relazione alle risposte che offrono i sistemi educativi. Non si tratta più solo di accogliere migrazioni temporanee, ma di imparare a costruire insieme, e imparare ad abitare uno spazio comune in vista di insediamenti durevoli (Latour, 2017). Questo cambiamento induce a rivedere radicalmente il canone monoculturale della scuola, a ripensare le strutture organizzative, il progetto pedagogico e le sue matrici curricolari. Il cambiamento epocale di questi ultimi decenni induce ad assumere una nuova vision in cui la scuola è chiamata a confrontarsi con le trasformazioni che attraversano la società globale e con il riemergere della condizione antropologica dell'homo migrans, in movimento da una parte all'altra del globo attraverso infrastrutture fisiche e/o telematiche, che porta a ridefinire i contenuti della cittadinanza sociale in una prospettiva planetaria. Questa visione avvalora e rende ancora più urgente il progetto dell'«Educazione interculturale» che, ancora impro-priamente associata al governo dei flussi migratori e all'inclusione scolastica degli alunni figli di immigrati, rappresenta un'occasione di rinnovamento culturale per la società nel suo insieme. In questa ottica, l'articolo intende definire i caratteri dell'educazione interculturale e, a partire dall'analisi delle pratiche di inclusione scolastica degli alunni con background mi-gratorio, mettere a fuoco le competenze e le professionalità necessarie a fronteggiare la plu-ralità dei bisogni educativi che si pongono nelle classi scolastiche italiane al fine di integrare tutte le diversità.
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Sharples, M., and B. du Boulay. "Cuore e testa: Il «tutore radiologico» e oltre." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 4 (November 1992): 465–71. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500410.

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Abstract:
Il presente lavoro tratta dell'insegnamento dell'interpretazione delle immagini mediche basato sul computer. Esso indica i vantaggi dell'assistenza del computer come metodo per fornire una consulenza sistematica accessibile per l'interpretazione delle immagini mediche, nonchè i problemi dati dalla sostituzione o dall'integrazione della figura dell'insegnante. Esso descrive il prototipo di un sistema di insegnamento relativo alle radiografie al torace ed illustra un progetto attualmente in corso per estendere il sistema alle immagini neurologiche della risonanza magnetica. Insegnare ad interpretare le immagini mediche è molto simile all'insegnamento in altre discipline, come la meteorologia, la botanica e la geologia, nelle quali le informazioni si presentano principalmente come immagini visive. Testi di psicologia dell'insegnamento forniscono chiare indicazioni su come insegnare le immagini visive e molte possono essere applicate all'insegnamento riferito alle immagini mediche. Ma le immagini mediche presentano problemi particolari: la qualità dell'immagine è fortemente influenzata da fattori tecnici come il tempo di esposizione; l'immagine è un'astrazione degradata della struttura fisica; le strutture tridimensionali sono ridotte a modulazioni dell'intensità dell'immagine; caratteristiche anatomiche cruciali possono essere nascoste da altre caratteristiche; e le caratteristiche possono assumere un'ampia gamma di valori in pazienti normali e in quelli con anomalie. Nonostante queste difficoltà non esiste un metodo affermato per insegnare ad esaminare le immagini mediche. Generalmente gli studenti imparano sui libri di testo e la loro esperienza di studio di casi è limitata a brevi incontri con un insegnante e un set di immagini scelte ad hoc. I sistemi di insegnamento basato sul computer offrono una soluzione al problema di fornire una consulenza sistematica accessibile. Essi sono stati sviluppati per altri settori della formazione professionale, come l'elettronica, la diagnosi di malattie infettive ed il controllo di processi industriali. Sono in grado di utilizzare varie strategie di insegnamento e di apprendimento, compresi lo sfogliare rapidamente il testo, l'esplorazione guidata, l'assistenza nello studio di casi e l'insegnamento diretto. Un computer può immagazzinare migliaia di immagini interrelate e collegate ad informazioni relative alle loro caratteristiche e alle patologie ad esse associate. Questo database può essere consultato per tenere una «lezione» costituita da una sequenza studiata di immagini esemplificatrici o per correggere le concezioni errate di uno studente mostrandogli immagini comparate.
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De Agostini, Paola, Paola Bonizzato, Francesco Amaddeo, Giulia Bisoffi, Federico Perali, and Michele Tansella. "For a more rational funding system of Mental Health Services. Analyses of costs for services supplied by a Community Mental Health Service during a 7-year period." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 3 (September 2001): 163–79. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005297.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Negli ultimi anni si è assistito, in Italia come in altri paesi del mondo occidentale, ad un forte aumento dell'interesse, da parte dei ricercatori, per l'economia sanitaria. Anche l'assistenza psichiatrica è stata analizzata riguardo a questi aspetti e, più recentemente, l'attenzione di molti gruppi di lavoro si è rivolta a studi in grado di individuare possibili sistemi di finanziamento dei Servizi psichiatrici altemativi a quelli esistenti e di valutarne l'effetto sul funzionamento dei Servizi. Lo scopo di questo lavoro è quello di definire un nuovo tariffario basato sui costi reali delle prestazioni erogate dai Servizi psichiatrici. Metodo – Utilizzando il Registro Psichiatrico dei Casi di Verona-Sud, sono stati considerati tutti i contatti avvenuti nelle varie sedi del Servizio Psichiatrico Territoriale (SPT) di Verona-Sud in un periodo di 7 anni (1992-1998), per un totale di 125632 prestazioni, riferite a 2819 soggetti. I contatti sono stati successivamente raggruppati in 19 tipi di prestazioni. La funzione di costo è stata utilizzata per descrivere, attraverso la stima dell'elasticit?à, il comportamento dei costi nel SPT di Verona-Sud. Il costo di una prestazione psichiatrica risulta così comprensivo della spesa per gli operatori coinvolti nell'erogazione del servizio (direttamente e/o indirettamente a contatto con il paziente) e del costo delle strutture utilizzate. Risultati – Per ciascuna prestazione vengono riportati (a) i costi stimati per la prestazione effettivamente erogata, (b) il costo stimato al minuto, (c) il costo della prestazione standard erogata con caratteristiche definite (per la durata si è utilizzato il tempo modale rilevato nel campione; per gli operatori, la composizione è stata decisa tenendo conto, da una parte, della reale operatività del SPT e, dall'altra, di considerazioni su quella che potrebbe essere, date le risorse disponibili nel nostro SPT, una buona pratica clinica) ed, infine, (d) i costi relativi alle prestazioni effettuate, raggruppate nelle otto voci contemplate dal Tariffario della Regione Veneto attualmente in vigore. Conclusioni – I risultati hanno dimostrato che le definizioni delle prestazioni, da noi utilizzate, descrivono in maniera soddisfacentemente univoca i diversi tipi di attività svolti dal SPT. Il nomenclatore nazionale attualmente in vigore, invece, avrebbe permesso di descrivere solo il 28% delle prestazioni erogate (35230 su 125632). Ciò dimostra la necessità di disporre, in tempi brevi, di un nuovo nomenclatore delle prestazioni psichiatriche, accettato a livello nazionale, che sia adeguato alle modalita reali con le quali si fomisce assistenza per la salute mentale. I valori di costo da noi ottenuti dimostrano chiaramente che il finanziamento di un Servizio psichiatrico, basato sul nomenclatore nazionale attualmente in vigore, sottostima fortemente le risorse effettivamente utilizzate. La funzione di costo delle diverse prestazioni pud fornire la base per esperienze di finanziamento dei servizi fondato sulle "funzioni assistenziali" previste dal decreto 229 del 1999.
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Bignamini, Angelo A. "La persona centro e misura di ogni sistema sanitario." Medicina e Morale 51, no. 1 (February 28, 2002): 81–99. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.713.

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Abstract:
L’organizzazione sanitaria è l’insieme delle strutture, funzioni e responsabilità che dovrebbe garantire l’adeguata gestione della sanità in un ambito definito. I soggetti coinvolti nel sistema sanitario sono le persone afferenti (sane e malate); gli operatori (medici e operatori sanitari non medici); l’ambito in cui esso viene attuato (società). Essa è quindi il punto di incontro di tre realtà eminentemente umane: la medicina, l’etica, la società. I requisiti per un’adeguata organizzazione sanitaria implicano perciò la coesistenza dei principi fondamentali della medicina, dell’etica, della convivenza sociale. La medicina pone al suo centro il bisogno dell’essere umano che incontra il limite ai propri diritti nativi alla vita (cioè la morte) e alla salvaguardia di salute e integrità (cioè la malattia). La convivenza sociale impone la ricerca di un equilibrio tra i bisogni di ciascuno e la capacità di risposta della collettività nel suo complesso, incluse anche le capacità spontanee di aggregazione e di servizio, secondo priorità dettate dalla natura del soggetto del bisogno (la persona umana malata) e non pregiudizialmente definiti dall’osservatore. L’etica tutela i diritti nativi del soggetto (quoad justum), quindi determina procedure coerenti con la natura di quanti implicati nella progettazione e gestione dell’organizzazione sanitaria. In un approccio bioetico ontologicamente fondato, i criteri primi sono quelli che si riferiscono ai soggetti autonomamente esistenti, quindi alle persone. Subordinati e dialoganti con questi sono i criteri secondi, cioè quelli relativi alle entità per sé non esistenti se non in dipendenza dell’essere dei soggetti autonomi: la società e, in ulteriore subordine, il “governo”, sia esso regionale, sia nazionale. Esistono visioni alternative, nelle quali i criteri principali sono invece quelli, di stampo illuminista, relativi alla “collettività”, allo “stato”, cui si debbono subordinare i singoli “individui”. Già l’utilizzo di “individuo” contrapposto a “persona” mette in luce come questo approccio sia ideologico (basato su ipotesi astratte definite a priori) anziché scientifico (basato sull’osservazione della realtà). I due approcci originano sistemi organizzativi della sanità contrapposti tra loro, con ruoli diversi anche per gli operatori e soprattutto per il medico. Nel modello illuminista di stato etico gli strumenti matematico-statistici e matematico- economicisti (DRG, EBM, linee guida) diventano gabbie interpretative (ideologiche) della realtà. Nel modello sociale tutti gli strumenti disponibili vengono impiegati come uno dei mezzi possibili, insieme a scienza, coscienza e compassione, per descrivere la complessa realtà della singola persona che si pone in relazione con il medico portando i propri bisogni di salute, espressi ed inespressi. Secondo la bioetica personalista il criterio giustificante di qualunque “sistema” e qualunque “organizzazione”, inclusa l’organizzazione della sanità, è il “bene” di tutti i soggetti (malati e operatori con pari dignità), che si manifesta nel rispetto dei loro diritti, primo fra tutti il diritto alla difesa di vita e integrità, alla salvaguardia della salute, al rispetto dei criteri morali e religiosi di ciascuno. In questo contesto la persona rimane l’elemento centrale di riferimento della “organizzazione”, il rispetto della natura della persona rimane la misura della sua validità, la possibilità del “bene” della persona resta il criterio di valore. Esperienze in atto con questa visione non sembra siano, peraltro, meno efficienti di quelle basate sulla visione opposta. In questo contesto il medico, essendo l’operatore più prossimo al soggetto, ha però anche la responsabilità di agire come difensore dei diritti del malato (funzione etica) nei confronti del sistema organizzativo, anziché essere semplicemente un “fornitore di servizi”, dato che la salute non può essere ricondotta a “prodotto” o “servizio”, né può comprimersi nella definizione di “cliente” o “utente” la persona malata.
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Foster, Bev, Sarah Pearson, and Aimee Berends. "10 Domains of Music Care: A Framework for Delivering Music in Canadian Healthcare Settings (Part 3 of 3)." Music and Medicine 8, no. 4 (October 26, 2016): 199. http://dx.doi.org/10.47513/mmd.v8i4.415.

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Abstract:
Music care is a developing approach to care that allows the therapeutic principles of music to inform caring practices in both formal healthcare settings and community or home-based contexts, and to create an integral role in developing more relational and person-centered cultures in caregiving. A significant part of the music care approach is a conceptual framework describing 10 domains of delivery. This article is the third in a three-part series on the theory and applications of a music care framework. Music is increasingly being recognized in health care communities as an effective psychosocial and rehabilitative intervention, increasing many aspects of quality of life. Currently, there is little standardization as to how music may best be integrated into individual care goals and care settings, though a growing body of literature supports the important impact of music in health care. It is this absence of standardization that has led the authors to develop a music care conceptual framework, so the varying scopes of practice that integrate music can be distinguished from one another and new possibilities for optimizing music in care can be identified. While the first study in this series examined how music care is understood in Canadian long term care facilities (1), the purpose of the second study explored how music could be optimized in complex continuing care environments, using one such facility in Ontario, Canada, as an exploration site (2). The 10 Domains of Music Care presented in this paper can be used as both a research tool and a practical, actionable tool for healthcare providers, managers, and decision makers. The paper discusses the 10 domains of music care delivery, need for a music care conceptual framework, and the implications and applications the framework provides. (1) Foster, B., Bartel, L. (2016) Understanding music care in Canadian facility-based long term care. Music Med, 1(8) 29-35.(2) Nelson, M., Foster, B., Pearson, S., Berends, A., Ridgway, J., Lyons, R., Bartel, L. (2016) Optimizing music in complex rehabilitation and continuing care: A Community Site Facility Study (Part 2 of 3), Music Med, 8(3) 128-136. Keywords: music care, person centered care, health arts, music therapy, 10 domains of music careSpanishParte 3 de 3: Diez dominios del cuidado musical. Un encuadre para ofrecer música en entornos médicos canadiensesResumen: el cuidado musical es un abordaje de atención en desarrollo que permite utilizar los principios terapéuticos de la música para informar las prácticas de asistencia tanto en abordajes de salud formales y comunitarios como en contexto domiciliarios, y crea un rol integral en el desarrollo de cuidados relacionales y centrados en la persona. La música está siendo reconocida de manera creciente en las comunidades de atención de salud como una efectiva intervención psicosocial y biomédica, mejorando varios aspectos de la calidad de vida. Actualmente en Canadá hay muy poca estandarización sobre cómo la música puede ser integrada en los objetivos asistenciales y en los settings de atención en salud. También hay un vacío en la regulación de lenguajes y competencias de la práctica para encontrar los tipos de asistencia musical que se brindará, aunque la creciente literatura sostiene la importancia del impacto de la música en la atención de salud. Contar con un marco conceptual para el entendimiento de la asistencia musical y cómo es brindada es beneficioso y sería una herramienta oportuna para direccionar estas discrepancias. Una parte significativa del abordaje de asistencia musical es el marco conceptual que describe diez dominios de servicio. Este artículo es el tercero en una serie de tres partes sobre la teoría y las aplicaciones del marco de la asistencia musical. La música está siendo reconocida de manera creciente en las comunidades de atención de salud como una efectiva intervención psicosocial y biomédica , incrementando varios aspectos de la calidad de vida. Existe poca estandarización sobre cómo la música puede ser integrada de la mejor manera en los objetivos individuales y en los settings de atención. Es esta ausencia en la estandarización la que ha llevado a los autores a desarrollar un marco conceptual para la asistencia musical, así la variedad competencias de la práctica que integra la música pueden ser distinguidas unas de otras y pueden identificarse nuevas posibilidades de optimizar la asistencia musical. El primer estudio de esta serie examina la optimización de la asistencia musical en instituciones de cuidado prolongado en Canadá, el propósito del segundo estudio fue explorar cómo la música puede ser optimizada en ambientes de cuidado complejo continuo, usando una institución en Ontario, Canadá como sitio de exploración.Los diez dominios de asistencia musical en el presente estudio pueden ser empleados tanto como herramienta de investigación y práctica como herramienta de acción para proveedores de salud, managers, y quienes toman decisiones. Este paper analiza los diez dominios de servicio de la asistencia musical, la necesidad de un marco conceptual de la asistencia musical, como así también las implicancias y aplicaciones que este marco provee. Palabras claves: asistencia musical, cuidado centrado en la persona, arte, musicoterapia, diez dominios de asistencia musicalGerman Teil 3 von 3: Zehn Bereiche von musikalischer Pflege: Ein Rahmen, um Musik im Canadischen Gesundheitsfürsorge zu verankernMusikpflege ist ein Ansatz zur Pflege, der es den therapeutischen Prinzipien von Musik erlaubt, über Pflegepraktiken sowohl in formalen Settings der Gesundheitsfürsorge und Einrichtungen oder ambulanten Zusammenhängen zu informieren – und damit eine wesentliche Rolle für eine beziehungsorientiertere und personenzentrierte Kultur in der Pflege schafft. Musik wird zusehends mehr in Gesundheitsfürsorgeeinrichtungen als eine effektive psychosoziale und biomedizinische Intervention anerkannt, die viele Aspekte der Lebensqualität (QoL) erhöht.Zur Zeit gibt es in Canada eigentlich keine Standardisierung, wie Musik am besten in individuelle Pflegeziele und Pflegesettings zu integrieren ist. Auch gibt es eine Lücke, in Praxisstilen und –bereichen, um Modelle von Leistungen der Musikpflege einzuordnen, obwohl eine wachsende Anzahl von Literatur den wichtigen Einfluss von Musik in der Gesundheitsfürsorge unterstützt. Ein konzeptueller Rahmen, um Musikpflege zu verstehen und wie sie einzuordnen ist, ist ein nützliches und aktuelles Mittel, um diese Diskrepanz anzugehen. Ein signifikanter Teil in dem Musikpflegeansatz ist ein konzeptueller Rahmen, der zehn Bereiche der Anwendung beschreibt. Dieser Artikel ist der dritte in einer dreiteiligen Serie über Theorie und Anwendung eines Rahmens der Musikpflege. Musik wird zusehends mehr in Gesundheitsfürsorgeeinrichtungen als eine effektive psychosoziale und rehabilitative Intervention anerkannt, die viele Aspekte der Lebensqualität (QoL) erhöht. Es gibt wenig Standardisierung, wie Musik am besten in individuelle Pflegeziele und Pflegesettings zu integrieren ist. Weil es eben keine Standardisierung gibt, haben sich die Autoren vorgenommen, einen konzeptuellen Rahmen für Musikpflege zu entwickeln, damit die verschiedenen Praxisbereiche voneinander unterschieden und neue Möglichkeiten, die Musikpflege zu optimieren, bestimmt werden können. Während die erste Studie dieser Serie die Optimierung der Musikpflege in Langzeiteinrichtungen in Canada untersuchte [1], war der Zweck für die zweite Studie zu untersuchen, wie Musik in komplexen Dauerpflegeeinrichtungen optimiert werden könnte, wobei eine dieser Einrichtung in Ontario, Canada als Untersuchungsort diente [2].Die Zehn Bereiche der Musikpflege, die in dieser Studie präsentiert werden, können sowohl als Forschungstool wie auch als durchführbares, einklagbares Tool für Gesundheitsfürsorger, Manager und Entscheidungsträger dienen. Dieser Artikel diskutiert die zehn Bereiche der Anwendung der Musikpflege, die Notwendigkeit eines konzeptuellen Rahmens für Musikpflege, und die Zusammenhänge und Anwendungen, die dieser Rahmen bereitstellt.Keywords: Musikpflege; personenzentrierte Pflege, Musiktherapie, zehn Bereiche der MusikpflegeItalianParte 3 di 3: Dieci Domini di Cura con la Musica: Un Modulo per Introdurre la Musica nei Sistemi Sanitari CanadesiLa cura con la musica è un approccio che si sta sviluppando nella cura che permette ai principi terapeutici della musica di informare le practiche sia nell’ambiente sanitaria formale che in contesti communitari o delle pratiche fatte da casa, e creare un ruolo di integrazione per uno sviluppo delle culture piú relazionale e piú incentrato su una cura sulla persona. La musica è sempre piú riconosciuta nelle comunitá di assistenza sanitaria come un efficace intervento psicosociale e biomedico in aumento. Attualmente in Canada c’è poca standardizzazione su come la musica puó essere meglio integrata I obbiettivi di cura individuali e in ambiti di cura. C’è anche un vuoto nel linguaggio regolamentato o in ambiti di pratica per la localizzazione di tipi di cura con la musica, anche se c’è una crescente materiale di letteratura che sostiene l’importanza della musica nella cura sanitaria. Un modulo concettuale per la comprenzione della cura con la musica e come viene effettuata è uno stumento utile e tempestivo per affrontare questa discrepanza. Una parte simportante del metodo di cura con la musica è un modulo concettuale che descrive dieci domini di consegna. Questo articolo è il terzo di una serie in tre parti sulla teoria e le applicazioni di un modulo di cura con la musica. La musica è sempre piú riconosciuta nella comunità di assistenza sanitaria come un efficace intervento psicosociale e riabilitativo, aumentando molti aspetti della qualità della vita. C’è poca standardizzazione su come la musica può essere meglio integrata in obbiettivi di cura individuali e ambienti sanitari. Mentre il primo studio di questa serie ha esaminato l’ottimizzazione delle cure con la musica nelle strutture di assistenza a lungo termine Canadesi [[i]], lo scopo del secondo studio ha eslorato come la musica può essere ottimizzata in complessi ambienti di assistenza continua, utilizzando un impianto I Ontario, Canada, come sito di esclorazione. (2)I Dieci Domini di Cura con la Musica presentato in questo studio può essere utilizzato sia come strumento di ricerca che come stumento pratico, come strumento operativo per gli operatori sanitari, manager e coloro che fanno le decisioni. L’articolo discute I dieci domini della cura con la musica, il bisogno di un modulo concettuale della cura con la musica, e le implicazioni e applicazioni che procura il modulo.Parole Chiave: cura con la musica, cura sulla persona, musicoterapia, dieci domini della cura con la musica Chinese音樂照護是一種發展中的照護方式,能夠讓音樂的治療原則運用在正規的醫療照護場所以及社區或居家照護,並在發展重視關係、以人為本的照護文化中扮演不可或缺的角色。以音樂作為心理社會以及生理醫學的有效處遇方式,在健康照護領域逐漸被認可,且能增加各層面的生活品質。最近加拿大正針對如何將音樂最佳的在照護場域中融入個人照護目標制定標準。目前音樂在照護場域的運用缺少正規的詞彙和定位音樂照護提供的實踐範圍。透過越來越多的文獻支持音樂在照護場域的重要影響,藉由此一概念性的架構來了解音樂照護,並以此有益而即時的工具來解決矛盾。 在音樂照護方法中一個很重要的部分為論述十種可提供的照護領域的概念架構。本文是三篇音樂照護概念理論與應用系列文章當中的第三篇。在健康照護領域,音樂逐漸被認定為是有效的物理與復健介入,並促進多方面的生活品質。關於音樂如何最佳的被融入個人照護目標或照護機構中則幾乎沒有任何標準。由於缺少了這樣的標準,作者於是發展出音樂照護的概念架構,如此一來,便得以區隔各種不同範疇的音樂照護並界定出最理想化的實踐。本系列中的第一篇評估了加拿大長期照護機構音樂照護的理想[[i]],而第二篇的目的則實地考察加拿大安大略省的一個機構,探討音樂如何最佳的被運用在複合式照護環境中(2)。在最近的研究中所提到的十種音樂照護領域可同時作為研究工具方法,並提供臨床照顧者、經營者以及決策者可用的方法。本文討論了十種音樂照護的領域,對音樂照護概念架構的需求,以及此架構的影響與應用。 JapanesePart 3 of 3: ミュージックケアにおける10の領域: カナダのヘルスケア施設に音楽を提供する枠組み ミュージックケアは、音楽の治療的原理を用いてヘルスケア施設やコミュニティおよび在宅介護で、療法的活動を行う開発途中のアプローチである。ケア提供において、対人関係を促し、パーソンセンタードな文化を向上させる重要な役割も果たしている。音楽は、心理社会的および生物医学的な介入におけるQOL(生活/生命の質)を向上させる効果的な方法として、ヘルスケア領域で認められるようになってきた。カナダでは、個別ケアの目的と実践の中に音楽がいかに統合され得るかについて、まだ最良の形態で標準化されていない現状がある。また、ヘルスケアにおける音楽の重要な効果に関する文献は顕著に増加しているものの、ミュージックケアの実践に関する用語や介護分類を表す言語が欠けているといえるであろう。ミュージックケアを理解しいかに提供するかという概念的枠組みを考えることは、上述の不足を 解決するためにも、有益である。ミュージックケアアプローチにおける重要な側面として、実践における10の領域の概念的枠組みがある。本論文は、ミュージックケアの枠組みにおける理論と実践について書いた3部シリーズの第3部である。音楽は、心理社会的およびリハビリテーション医学的な介入におけるQOL(生活/生命の質)を向上させる効果的な方法として、ヘルスケア領域で認められるようになってきた。個別ケアの目的と実践の中に音楽がいかに統合され得るかについて、まだ最良の形態で標準化されていない現状がある。このような標準化の不足をふまえ、筆者達はミュージックケアの概念的枠組みを展開することにし、それによって様々な音楽を活用した活動との違いを明らかにし、ケアにおける音楽の適正な利用法の新しい可能性と役割を検証した。この研究の第1部では、カナダの長期ケア施設におけるミュージックケアの適正な活用法について考察し [[i]]、第2部ではカナダ・オンタリオにおける複合施設という状況下での音楽の適正な応用について探索した(2)。 本研究におけるミュージックケアにおける10の領域は、研究ツールとしても実践および活動ツールとしても、ヘルスケア提供者、管理者など治療を提供することを決定するすべての専門職が応用できるものとなっている。本論では、ミュージックケアの実践における10の領域、ミュージックケアの概念的枠組みに対するニーズ、そしてこの枠組みが提供する実践と応用について考察する。 キーワード:ミュージックケア、パーソンセンタードケア、音楽療法、ミュージックケアにおける10の領域 KoreanPart 3 of 3: 음악 치료의 10가지 영역: 캐나다 건강관리 환경에서 음악을 전달할 수 있는 체계음악 치료는 발전하고 있는 치료 접근법이며, 음악 치료 원칙들이 정규 의료 환경과 공동체(커뮤니티) 또는 가정에서 치료 관행을 알리고, 보다 관계 중심적이고 사람 중심적인 치료 문화를 개발하는 데 있어서 중요한 역할을 만들 수 있도록 만들어준다. 의료 사회에서 음악은 점점 효과적인 심리사회적, 생물의학적 중재 방법으로 인식되고 있으며, 삶의 질에 여러 가지 측면들을 증가시키고 있다. 현재 캐나다에는 음악을 개별 치료 목표와 치료 환경에 가장 잘 통합시킬 수 있는 방법에 대한 표준이 거의 없다.비록 점점 더 많은 문헌들이 건강관리에 음악이 끼치는 중요한 영향들을 뒷받침 해주고 있지만, 음악 치료 제공의 유형을 찾아내는 데 필요한 언어 및 관행 범위에는 여전히 빈틈이 있다. 음악 치료와 그것을 전달하는 방법을 이해하기 위한 개념적 토대는 이런 빈틈을 해결하는 데 유익한 도구이다. 음악 치료 접근법의 중요한 부분은 10가지 전달 영역을 설명하는 개념 체계이다. 본 연구는 음악 치료 체계의 이론과 적용에 대한 3가지 시리즈 가운데 세 번째 이다.음악은 의료 사회에서 삶의 질의 여러 측면들을 증진시켜주는 효과적인 심리 사회 및 재활 중재 방법으로 점점 더 인정을 받고 있다. 음악을 개별 치료 목표와 치료 환경에 가장 잘 통합시킬 수 있는 방법에 대한 표준화는 거의 없다. 저자들은 음악을 통합하는 관행의 다양한 범위를 구분하고 치료에 있어서 음악을 최적화시킬 수 있는 새로운 가능성을 확인할 수 있도록 제안한다. 또한 저자들이 음악 치료의 개념적 토대를 개발하게 만든 목적 역시 이러한 표준화의 부재에 대한 대안을 제시하고자 함이다. 이 시리즈 중 첫 번째 연구는 캐나다 장기 요양 시설에서의 음악 치료 최적화에 대해 조사한 반면, 두 번째 연구는 조사 현장으로 캐나다 Ontario에 있는 그런 시설 한 곳을 이용해서 음악을 복합한 지속 치료 환경에서 최적화 시킬 수 있는 방법을 조사했다. 의료 제공자, 관리자들, 의사 결정자들은 본 연구에서 제시한 음악 치료의 10가지 영역을 실용적인 도구이자 연구 도구로 사용할 수 있다. 본 논문은 음악 치료 전달의 10가지 영역, 음악 치료의 개념적 토대 필요성 및 그 토대가 제공하는 의의와 적용점 등에 대해 논의할 것이다. 키워드: 음악돌봄(music care), 사람 중심 치료, 건강 예술, 음악치료, 음악치료의 10가지 영역
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Martinez, Marcello. "L’Impatto Dei Sistemi Di Ict Sull’Organizzazione Dei Sistemi Di Trasporto Locale in Europa." SSRN Electronic Journal, 2011. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.2115595.

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Sarcletti, Elena, and et al. "Impatto emotivo del COVID-19 sugli operatori sanitari e dispositivi di protezione psicologica: cosa abbiamo imparato?" JHA - Journal of HIV and Ageing, September 2021. http://dx.doi.org/10.19198/jha31518.

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Abstract:
Dall’inizio del 2020, il mondo sta vivendo un’emergenzacausata dal SARS-COV-2 che ha imposto nuove e complessesfide ai sistemi sanitari e ha esposto tutti gli operatori coinvolti,in particolare quelli in prima linea, a stressors e dilemmimorali di varia natura, con conseguenze rilevanti e a voltemisconosciute sulla salute mentale.Dovrebbe essere priorità delle organizzazioni sanitarie occuparsidell’impatto psicologico della pandemia sui propri dipendentiattraverso l’implementazione di piani di azione appropriatie flessibili. Gli interventi, progettati e realizzati daglipsicologi operanti nelle strutture ospedaliere, si sviluppanosu diversi piani: da quelli psico-educazionale e formativo aquelli di sostegno psicologico e di psicoterapia. La peculiaritàdi questa emergenza e i rischi a cui è stato sottoposto il personalerichiedono una riflessione sui settings e sulle metodologie.L’introduzione di interventi online si delinea comeuna modalità che risponde alle esigenze di trasversalità eapplicabilità in tutti i contesti.
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"Profili generali della Lotta al Doping. Evoluzione normativa e connessione con gli aspetti farmacologici." Diritto Dello Sport 1, no. 2 - 2020 (October 20, 2020). http://dx.doi.org/10.30682/disp0102a.

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Abstract:
L’ambito del doping rappresenta da sempre uno dei settori del diritto dello sport che maggiormente è soggetto a cambiamenti, sia per la rapidità nella ricerca medico-farmaceutica di nuove sostanze e nell’utilizzo di nuovi metodi di allenamento, sia per la dualità del sistema di norme sportive e statali che regolamentano il fenomeno. Dopo una breve ricostruzione delle principali tappe dell’evoluzione del fenomeno sia fattuale che normativo, l’articolo individua le principali aree di legislazione in cui vengono regolati i diversi aspetti del doping, partendo dal fenomeno della farmacodipendenza e l’utilizzo di integratori, nonché sulle sfide poste dalla farmacogenetica e dall’allenamento neurologico. È presente poi una seconda sezione in cui viene affrontata in dettaglio la legislazione e l’organizzazione delle strutture che si occupano di perseguire e studiare il fenomeno con particolare attenzione ai sistemi di indagine penale e disciplinare, alla loro connessione, nonché al ruolo delle istituzioni nella formazione di una cultura del benessere e della legalità sportiva attraverso la conoscenza delle norme
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Silvestrelli, Paola. "Problematiche socio-economiche dei processi produttivi e distributivi di beni contraffatti." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (May 2018). http://dx.doi.org/10.3280/edt3-2017oa6264.

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Abstract:
Negli ultimi trenta anni è stata rilevata una consistente espansione della produzione e della distribuzione di beni contraffatti a livello globale, in concomitanza allo sviluppo delle imprese industriali del Made in Italy e alla crescente attrattività dei prodotti "di marca". Sono numerosi i settori merceologici colpiti dalla contraffazione di prodotti e di marchi, la quale si configura come un fenomeno "strutturale" degli attuali sistemi economici, coinvolgendo imprese di produzione (regolari e illegali), differenti tipologie di intermediari commerciali (soprattutto quelli abusivi) e cittadini.Il presente lavoro è diretto ad analizzare i fattori-causa e le caratteristiche tecniche, economiche e sociali della contraffazione, collegando tali variabili alle trasformazioni verificatesi nelle strutture produttive, nei sistemi di distribuzione e nei modelli di consumo del nostro Paese. A tal fine, si evidenziano le interdipendenze tra questi fenomeni e i comportamenti dei soggetti economici, alla luce dell'evoluzione del modus operandi di fare affari, indotta dalla globalizzazione economica.Si delinea così uno "schema interpretativo" del fenomeno, che appare ormai come un insieme di attività illegali non del tutto avulse dalle filiere e dai distretti produttivi. Analizzando le ripercussioni socio-economiche della contraffazione e i danni da questa provocati ai vari soggetti (imprese, lavoratori, Stato e cittadini), vengono presentati alcuni strumenti per contrastare i comportamenti illeciti delle organizzazioni criminali; ciò al fine di tutelare i prodotti Made in Italy e le strategie di investimento delle imprese virtuose italiane.
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Punzi, Corrado. "La ribellioni come atto creativo. Il potere del diritto e delle strutture nella teoria dei sistemi di Niklas Luhmann." Nómadas. Revista Crítica de Ciencias Sociales y Jurídicas 32, no. 4 (December 23, 2011). http://dx.doi.org/10.5209/rev_noma.2011.v32.n4.38086.

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Barros, Paulo Henrique Nunes De, and Josefa Sônia Pereira da Fonseca. "Come ottenere la riduzione dei costi attraverso lo stoccaggio e la distribuzione: un approccio logistico." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, April 22, 2021, 110–41. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/economia-aziendale/approccio-logistico.

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Abstract:
Il presente lavoro mira a rivelare la possibilità di ridurre i costi delle aziende con interferenze nella Gestione della Catena di fornitura, in particolare in Magazzino e Distribuzione, attraverso la presentazione dettagliata del tema riduzione dei costi e il argomento di studio dei risultati ottenuti dall’azienda UPS, scelta per essere la più grande azienda nel settore logistico. Lo studio cerca di rispondere alla domanda su come ottenere la riduzione dei costi attraverso lo stoccaggio e la distribuzione, dal punto di vista della logistica. Per questo verrà presentata la prospettiva della logistica nella business administration, chiarendo i concetti di gestione e visione della filiera, trasporto e stoccaggio, raccolta e distribuzione dei prodotti, combinando il case study proposto con i concetti di rilevanza nell’area della Gestione della Catena di fornitura (CS). Di conseguenza, abbiamo scoperto che è possibile ottenere una riduzione dei costi attraverso una gestione razionale di CS, evidenziando l’importanza della Logistica, dei suoi strumenti e della sua storia, mostrando i metodi utilizzati da UPS nella sua gestione di CS, per raggiungere livelli internazionali di eccellenza sul territorio, e risultati sopra le attese, prestando particolare attenzione a ciascuna delle fasi di gestione: Stoccaggio e Distribuzione dei prodotti. Il documento conclude che le aziende che intendono affermarsi nel complesso campo della logistica devono comprendere non solo tutti gli anelli della filiera, avendo come valore l’impegno per il risultato della qualità, ma anche un efficiente Magazzino e gestione della distribuzione, con l’utilizzo di moderni strumenti di integrazione come nel caso dei sistemi ERP, puntando al loro reale inserimento nel mercato internazionale che ha numerose attrattive. Per riuscire a ridurre i costi della Catena di fornitura, è essenziale un modello di business basato sulla risposta con la sofisticazione finanziaria richiesta dalle best practice, è essenziale la gestione totale e la visione del ciclo della Catena di fornitura, raggiungendo una maggiore agilità ed efficacia.
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