Academic literature on the topic 'Strumento di acquisizione della prova'

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Journal articles on the topic "Strumento di acquisizione della prova"

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Barbui, Corrado, and Matthew Hotopf. "Systematic reviews and clinical decisions in psychiatry." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 12, no. 3 (September 2003): 154–59. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0000292x.

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Abstract:
In psichiatria, ormai da alcuni anni, accanto alle revisioni classiche della letteratura, le cosiddette revisioni narrative, gli articoli cioè in cui gli esperti di ciascun settore passano in rassegna le conoscenze riguardanti un determinato argomento per trarne conclusioni utili alia pratica clinica, si è progressivamente affermato un nuovo tipo di rassegna della letteratura, denominato revisione sistematica. Questo è avvenuto a seguito dell'altrettanto forte affermazione dell'idea secondo cui le decisioni in medicina devono basarsi sulle evidenze scientifiche a nostra disposizione. Le evidenze scientifiche sono meglio dette prove di efficacia, e il termine che descrive questo movimento è medicina basata sulle prove di efficacia (Barbui et al, 2002). Secondo il paradigma della medicina basata sulle prove di efficacia (o evidence-based medicine, da cui la sigla EBM) le revisioni sistematiche rappresentano lo strumento piu idoneo per riassumere le prove di efficacia esistenti per ogni argomento. Scopo di questo editoriale è chiarire che cosa sono le prove di efficacia in medicina ed esemplificare come queste ultime vengono correntemente utilizzate nella preparazione e nel mantenimento delle revisioni sistematiche. Obiettivo ultimo è discutere il possibile ruolo delle revisioni sistematiche nel supportare il processo di acquisizione di competenze che permettano di prendere decisioni in ambito psichiatrico.
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Candia, Luigi, and Andrea Cambieri. "La cartella clinica: strumento di lavoro e di studio, mezzo di prova." Medicina e Morale 40, no. 4 (October 31, 1991): 569–83. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1125.

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Abstract:
La cartella clinica costituisce uno strumento abituale di lavoro per il medico ospedaliero, strumento tuttavia non adeguatamente conosciuto sotto il profilo dottrinario ed applicativo. Essa viene pertanto esaminata nel presente lavoro dal punto di vista della corretta raccolta delle informazioni cliniche, del significato scientifico-didattico e delle implicazioni di carattere medico-legale, tentando di sintetizzare gli elementi più salienti che una sua corretta "gestione" pone al medico ed all'istituzione ospedaliera.
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Artusi, Marco, and Andrea Maurizzi. "Le nuove frontiere del marketing politico: Internet come strumento di costruzione e gestione del consenso." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (September 2010): 75–96. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-003007.

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Abstract:
Questo articolo si concentra sulle applicazioni digitali nella comunicazione politica e nello sviluppo del consenso, partendo dal presupposto che sia necessario superare la concezione di Internet come semplice mezzo di comunicazione di massa, ma che que- sto vada analizzato come strumento sociale di acquisizione, attivazione e coinvolgimento di persone attorno ad un movimento o idea politica. Le evoluzioni in senso sociale in atto nella Rete Internet stanno portando ad un'integrazione tra reale e virtuale, e stanno rendendo Internet una rappresentazione sempre piů fedele della realtÀ e delle reti sociali dei diversi soggetti: da qui nasce una grande opportunitÀ di costruzione del consenso. Sulla base di queste considerazioni, viene elaborato un modello di comunicazione politica in Internet, integrato nel processo di marketing politico ed articolato nelle fasi di acquisizione, attivazione e difesa. Il modello č basato sulla significativa esperienza di Barack Obama.
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Squeglia, Di Michele. "LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA SULL'ACQUISIZIONE E SALVAGUARDIA DEI DIRITTI PENSIONISTICI COMPLEMENTARI ALLA PROVA CON IL DIRITTO NAZIONALE ITALIANO." Revista Direito das Relações Sociais e Trabalhistas 4, no. 3 (October 11, 2019): 169–91. http://dx.doi.org/10.26843/mestradodireito.v4i3.167.

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Abstract:
1. Introduzione. – 2. La sfera di applicazione della direttiva 2014/50/UE: il “collegamento” dei regimi pensionistici complementari a un rapporto di lavoro. – 3. I “requisiti minimi” di acquisizione dei diritti pensionistici complementari. – 4. La tutela dei “diritti giacenti” nell'ambito del regime nel quale sono acquisiti. – 5. Il diritto di informazione sulle conseguenze della cessazione del rapporto di lavoro.
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Ghezzi, Stefania Elisa. "L'educazione linguistica di un pastore : l'uscita dal silenzio di Gavino Ledda nel film Padre padrone di Paolo e Vittorio Taviani." Études romanes de Brno, no. 2 (2022): 213–27. http://dx.doi.org/10.5817/erb2022-2-12.

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Abstract:
L'obiettivo del contributo è ripensare alle tappe del percorso di emancipazione di Gavino Ledda in Padre padrone (Paolo e Vittorio Taviani 1977), pellicola tratta dal romanzo autobiografico Padre padrone. L'educazione di un pastore (Gavino Ledda 1975). Lo spazio maggiore è riservato all'uscita dal silenzio da parte del protagonista attraverso l'affrancamento dalla figura paterna e, soprattutto, attraverso l'apprendimento dell'italiano. La centralità di personaggi diastraticamente connotati verso il basso, privi di scolarizzazione, ha indotto a rintracciare nel parlato filmico alcuni tratti dell'italiano popolare. La vicenda offre l'occasione per riflettere sulla lingua come potente strumento di ribellione all'isolamento sociale tipico della cultura agro-pastorale sarda. La sofferta acquisizione della lingua nazionale è analizzata alla luce di due momenti di svolta nella biografia di Gavino Ledda: l'incontro con la musica e il servizio militare.
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Botta, Emanuela. "Percorsi secondari di una prova adattativa multilivello e valutazione formativa." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 2 (December 2021): 58–73. http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2021oa13019.

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Abstract:
In questo articolo si illustra il processo di analisi delle risposte fornite dagli studenti in una prova adattativa multilivello computer based per la stima delle abilità in matematica nel grado 10 del sistema di istruzione italiano. La stima è stata effettuata tramite una prova adattativa multilivello 1 - 3 - 3 costruita nell'ambito di una ricerca di dottorato in Psicologia Sociale, dello Sviluppo e della Ricerca Educativa. Nella prima parte dell'articolo si descrivono la struttura della prova e il suo funzionamento, oltre ai vantaggi che essa offre rispetto a una classica prova lineare, quali una maggiore precisione nella stima delle abilità e la possibilità di confrontare direttamente i risultati ottenuti da studenti che hanno svolto percorsi differenti. In seguito, si analizza l'andamento degli studenti in due dei percorsi secondari della prova sia per mettere in luce in quali quesiti essi hanno incontrato maggiori difficoltà, nell'ottica di una valutazione formativa, sia per indagare i motivi per cui in una data fase della prova gli studenti hanno mostrato un inatteso calo nel rendimento. Nell'analisi dei risultati di una prova adattativa multilivello lo studio dei percorsi secondari è di particolare interesse perché in essi ricadono gli studenti per i quali la stima dell'abilità varia nel passaggio da un livello all'altro ed è dunque ipotizzabile la parziale acquisizione di alcune conoscenze e abilità.
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Reginella, Maria. "La collezione di maioliche di Giovan Battista Giuliana. Vasi da farmacia dal XVI al XVIII." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (May 2021): 138–48. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-001015.

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Abstract:
Maria Reginella, Soprintendenza dei BB. CC. AA. di Palermo, mariareginella@gmail.com La collezione di maioliche di Giovan Battista Giuliana. Vasi da farmacia dal XVI al XVIII Questo studio mira a ricostruire la storia dell'acquisto della collezione di maioliche Giovan Battista Giuliana, ora esposta al museo Pepoli di Trapani. Comprende 32 vasetti per farmacia del XVI e XVIII secolo, prodotti a Trapani, Caltagirone, Sciacca e Palermo. Nel 1926 il direttore del museo Antonio Sorrentino propose questa acquisizione al Ministero, considerando la collezione menzionata come ulteriore prova dell'evoluzione della ceramica prodotta a Trapani. Tuttavia, le date e i luoghi di produzione sono stati cambiati alla luce di nuove conoscenze.
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Rossi Doria, Marta. "“Ubi proceditur ex praesumptionibus minuitur poena”. Qualità della prova e quantità della pena secondo la Doctrina Innocentii." Italian Review of Legal History, no. 7 (December 22, 2021): 1–29. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16880.

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Abstract:
Nel processo inquisitorio romano-canonico, una rigida applicazione delle regole del sistema di prova legale non avrebbe reso possibile la condanna di un imputato gravato da soli indizi e presunzioni, ponendo non pochi ostacoli all’amministrazione della giustizia criminale, orientata al principio dell’interesse pubblico alla persecuzione dei reati. Un’affermazione di Innocenzo IV contenuta nel commento al c. Quia verisimile (X 2.23.10) aprì la via alla condanna presuntiva: il giudice avrebbe potuto condannare l’imputato in assenza di piena prova, a patto di infliggere una pena ridotta. Nella sua formulazione originale la massima innocenziana non rappresentava più che una raccomandazione di prudenza. Fu l’elaborazione dottrinale a trasformarla, oltre le intenzioni del suo autore, in uno strumento capace di incidere sulla teorica rigidità del sistema di prova legale, ammettendo discrezionalità nel modulare la pena e nell’applicarla anche in situazioni di carenza di prova. In questo dibattito, che il presente studio intende analizzare nelle sue tappe fondamentali, il contributo dei decretalisti ha avuto un peso di primo piano: anche per tale via si manifesta il ruolo centrale assunto dalla scienza canonistica nella riflessione dottrinale sulla teoria della prova legale.
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Loddo, Paola, Silvia Veronesi, Ofelia Valentino, Anna Lucchelli, and Anna Michilli. "Il sistema della Giustizia Minorile alla prova dell'emergenza sanitaria." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (June 2021): 131–40. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004013.

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Abstract:
L'emergenza sanitaria ha avuto un impatto significativo sulla giustizia minorile, che ha dovuto rispondere, con tempestività, per cercare di dare piena tutela ai minori coinvolti. Il ricorso alla tecnologia ha costituito uno strumento efficace che ha in qualche modo garantito il funzionamento del sistema, ma ha mostrato i suoi limiti nella gestione dei progetti di intervento e di supporto del minore e della sua famiglia, dove la presenza fisica e la ricchezza dello scambio relazionale non possono essere sostituiti dall'interrelazione virtuale.
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Caprioli, Francesco. "Il “captatore informatico” come strumento di ricerca della prova in Italia." Revista Brasileira de Direito Processual Penal 3, no. 2 (June 8, 2017): 483. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v3i2.71.

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Abstract:
O Código de Processo Penal italiano não contém qualquer disciplina sobre a investigação efetuada com o auxílio de malwares de tipo “cavalo de Troia” instalados em um dispositivo eletrônico como um smartphone ou um tablet. Este artigo explica em quais casos, e sob quais condições, atos investigativos desse tipo podem ser, contudo, considerados admissíveis, segundo a lei processual italiana, e analisa o conteúdo dos principais projetos de reforma legislativa relacionados a tal matéria que estão atualmente em discussão no Parlamento italiano.
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Dissertations / Theses on the topic "Strumento di acquisizione della prova"

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DE, LUCA CARLOTTA. "L'ORDINE EUROPEO D'INDAGINE PENALE: DISCIPLINA NORMATIVA E PRIME ESPERIENZE APPLICATIVE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/919437.

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Abstract:
L’ordine europeo di indagine penale, introdotto dalla direttiva 2014/41/UE, è uno strumento di cooperazione giudiziaria nel settore delle prove divenuto imprescindibile a fronte della crescente dimensione transnazionale assunta dalla criminalità, quale conseguenza dell’evaporazione dei confini geografici nello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell’Unione europea. La direttiva sovranazionale, recepita nell’ordinamento italiano attraverso il d.lgs. n. 108 del 2017, ha dato vita a un istituto avente natura ibrida, animato dal principio del reciproco riconoscimento, che conserva, al contempo, alcuni tratti tipici della mutua assistenza giudiziaria tradizionale, nel tentativo di coniugare l’efficienza investigativa e la tutela delle garanzie fondamentali. Sullo sfondo di un contesto caratterizzato dall’assenza di armonizzazione tra le regole processuali e probatorie nazionali, il meccanismo di acquisizione della prova all’estero ruota attorno al principio di proporzionalità, che prende forma nel giudizio di bilanciamento, da condursi in concreto tenendo conto delle peculiarità del caso, tra le esigenze connesse all’accertamento del reato e il sacrificio imposto ai diritti delle persone a vario titolo coinvolte nelle procedure di emissione ed esecuzione dell’ordine. La presente tesi di dottorato intende fornire un’analisi a trecentosessanta gradi dell’ordine europeo d’indagine, prendendo le mosse dalla disciplina normativa, con l’obiettivo di mettere in luce le principali problematiche emerse nelle sue prime esperienze applicative e individuare soluzioni in grado di accorciare le distanze che separano teoria e prassi. A tal fine, ampio spazio è dedicato alla ricostruzione delle prime pronunce giurisprudenziali rese sul tema dalla Corte di giustizia e dalla Corte di cassazione, che rivelano complessivamente la tendenza a prediligere le istanze di efficienza investigativa a scapito dei diritti della difesa, per poi esporre, in chiave critica, alcuni casi pratici selezionati presso le Procura della Repubblica di Milano e di Monza
The European criminal investigation order, introduced by Directive 2014/41/EU, is an instrument of judicial cooperation in the field of evidence, which has become necessary, given the growing transnational dimension of crime as a result of the sublimation of geographical boundaries in the European Union's Area of Freedom, Security and Justice. The supranational directive, implemented by Italian Legislative Decree no. 108 of 2017, has given rise to a construct of hybrid nature, inspired by the principle of mutual recognition, which maintains, at the same time, certain features typical of traditional mutual legal assistance, in an attempt to combine investigative efficiency and protection of fundamental guarantees. In an underlying backdrop still characterized by the absence of harmonization of national procedural and evidentiary rules, the mechanism for adducing evidence in a foreign country revolves around the principle of proportionality, which in turn takes shape in the context of a balancing judgement - to be conducted in the actual case and taking into consideration the specificities of such case - between the needs related to the detection of crime and the sacrifices imposed on the rights of the persons involved, for various reasons, in the procedures aimed at issuing and executing the relevant order. This doctoral thesis intends to provide a comprehensive analysis of the European Investigation Order, beginning with its legal framework, for the purposes of highlighting the main problems that have emerged in its early-stage enforcement and of identifying solutions capable of shorten the gap between theory and practice. To this end, a large space is firstly dedicated to the analysis of the early case-law rendered by the Court of Justice and by the Italian Court of Cassation on this theme, which reveals the overall tendency to prefer purposes of investigatory efficiency to the detriment of defense rights; secondly, this thesis critically evaluates some practical cases selected at the Public Prosecutor's Office of Milan and Monza.
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ERTOLA, FRANCESCA. "RICERCA E ACQUISIZIONE DELLA PROVA ALL'ESTERO: L'ORDINE EUROPEO DI INDAGINE PENALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/122447.

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Abstract:
Scopo della presente ricerca è quello di tracciare i confini entro cui si articola la (attuale e futura) cooperazione probatoria nello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Premessa una breve ricostruzione storico-normativa, la Parte I è incentrata sulle novità introdotte dalla direttiva 2014/41/UE e sui possibili vulnus di tutela derivanti da un acritico operare del mutuo riconoscimento, in assenza di uno statuto europeo di mutual admissibility of evidence. La Parte II è invece focalizzata sulla trasposizione della direttiva OEI nell’ordinamento italiano, con particolare attenzione agli inediti diritti – informativi, partecipativi e di impugnazione – riconosciuti alla difesa. Da ultimo, la Parte III è dedicata alle ricadute dell’OEI sui sistemi nazionali e le possibili soluzioni de iure condendo in tema di armonizzazione. Anzitutto, la ricerca intende dimostrare il superamento del tradizionale principio di non-inquiry, verso un regime di equiparazione, in punto di utilizzabilità, tra la prova “allogena” e quella “domestica”. In secondo luogo, ci si interroga se, in forza del principio di proporzionalità sancito dall’art. 7 d.lgs. n. 108 del 2017, sia possibile individuare nuove forme di invalidità probatoria. Infine, mediante il costante confronto tra i vari ordinamenti nazionali, la giurisprudenza sovranazionale e le direttive di Stoccolma, vengono individuati gli ambiti di intervento della futura politica processual-penalistica dell’Unione, al fine di ottenere una law of evidence comune dotata di un sufficiente grado di precisione.
The research aims to investigate the EU cross-border gathering and use of evidence in criminal matters, focusing on the protection of fundamental rights in transnational proceedings. Given the current framework, Part I is dedicated to the critical examination of the Directive 2014/41/EU on the European investigation order and the problems connected with mutual recognition, in the absence of a prior harmonization. Part II focuses on the transposition of the EIO directive into the italian system, with particular attention to the defence rights. Finally, Part III examines the impact of the EIO on national systems and points out the possible solutions in order to introduce minimum rules of mutual admissibility of evidence.
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Condorelli, Carla Evelina Elisa. "Editoria per ragazzi, strumento di educazione linguistica. L italiano letto e ascoltato dai bambini della fascia 5-7 anni." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3680.

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Abstract:
Il presente studio indaga il ruolo svolto dalla letteratura per l infanzia e per ragazzi nella didattica, nell acquisizione e nell apprendimento dell italiano come prima lingua, in particolare in ambito extrascolastico. I libri per bambini e per ragazzi, (insieme ai libri di scuola, ai programmi televisivi, ai cartoni animati, alle canzoncine e filastrocche, alle ninna nanne) si configurano infatti come fonti importanti di input linguistico per i bambini in età prescolare e scolare. Essi rappresentano un punto di osservazione fondamentale non solo per conoscere i processi sociologici attraverso i quali la società italiana ha veicolato (e continua a veicolare) i propri modelli culturali, ma anche per individuare la norma linguistica di riferimento e gli schemi di didattica della lingua materna, nel nostro caso l italiano. Indagando la naturale inclinazione pedagogica, e in molti casi la programmaticità esplicita, del segmento editoriale dedicato all infanzia, il lavoro mostra la doppia identità connaturata alle opere destinate ai bambini: narrare e formare. In quest ottica, ma con un occhio attento in particolare all asse educativo destinato alla componente linguistica, abbiamo osservato in diacronia e in sincronia la produzione editoriale per bambini e ragazzi per scoprire la coscienza del delicato compito glottodidattico rivestito dalle queste opere. Partendo dagli importanti dati forniti da Lessico elementare di Marconi/Ott/Pesenti/Rati/Tavella (1994), lo studio si è focalizzato sui repertori di fiabe presenti nelle proposte editoriali, non solo a stampa, ma anche tra cinema e tv. Concentrandosi in particolare sulle fiabe di Perrault, dalla traduzione di Carlo Collodi alle edizioni Disney, è stato infine elaborato un itinerario glottodidattico incentrato sulla fiaba, sulla lingua della fiaba e in particolare sull uso dei pronomi personali. L itinerario, che si fonda su un metodo induttivo/deduttivo (Esperimenti grammaticali di Lo Duca, 2005) può essere modulato per diverse fasce d età con finalità e obiettivi diversi a seconda del destinatario specifico dell intervento didattico.
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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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Book chapters on the topic "Strumento di acquisizione della prova"

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Hryszko, Rafał. "Le radici medievali della confetteria italiana." In Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.07.

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Abstract:
La genesi dell’industria dolciaria è associata alla medicina, e in particolare alla farmaceutica, che ne è stata individuata. I prodotti a base di miele o di zucchero erano considerati al pari di medicine. Nel tardo medioevo i medicinali dolci cominciassero ad essere trattati come confetti. Quindi una parte importante della farmacia era basata sull’artificium zuchari, ovvero sulle regole per la preparazione di confetti, frutta candita, conserve e marzapane. Nel XV secolo i dolci costituivano una prova della posizione sociale e dell’importanza degli organizzatori e diventavano uno strumento di propaganda. Dopo la lunga lotta per il trono napoletano (1421–1442), il sovrano della Corona d’Aragona, Alfonso il Magnanimo (1416–1442–1458), portò in Italia elementi della cultura conviviale della di lui terra natale, compreso l’abitudine di un elegante e solenne rinfresco, chiamato colazione. Nella seconda metà del 400, la consumazione dei dolci era stata arricchita da elementi tipici italiani: dallo zucchero si potevano realizzare diverse cose di zuccaro, cioè figure, oggetti o composizioni.
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