Journal articles on the topic 'Strumenti di supporto decisionale'

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Cóndor, RD, A. Scarelli, and R. Valentini. "Multicriteria approach as a decision-support tool in the forest sector." Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 6, no. 1 (May 19, 2009): 161–72. http://dx.doi.org/10.3832/efor0579-006.

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Della Spina, Lucia, Raffaele Scrivo, Claudia Ventura, and Angela Viglianisi. "The Culture of Evaluation to Improve the Airport Competitiveness of the Metropolitan City of the Strait: Analysis of Alternative Scenarios of Connection." Advanced Materials Research 1065-1069 (December 2014): 3381–87. http://dx.doi.org/10.4028/www.scientific.net/amr.1065-1069.3381.

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Abstract:
Questo articolo illustra una proposta metodologica e una applicazione combinata di metodo Delphi e un Hierarchy Process nalytic (AHP) . Sono strumenti a supporto delle decisioni - a causa, rispettivamente gli scenari avvicinano e Multicriter ho una decisione Analisi - e hanno lo scopo di affrontare i problemi e processi in cui le scelte hanno una natura complessa e un ambito strategico. Proponiamo un processo di valutazione combinata: Delphi- multicriterio - progettato per superare alcune debolezze degli approcci alla scenari e multi-criteri, mentre il consolidamento e la convalida dall'esperienza empirica e la letteratura. Particolare enfasi è posta sul nodo della partecipazione delle parti interessate nel processo decisionale cruciale, normalmente conferiti momento tecnico e gestito da analista-decisore. Per quanto riguarda l'area di riferimento, per il ragionamento teorico e la sua applicazione ad un caso concreto, ha sarà dato risalto al problema della scelta tra scenari alternativi che collegano il miglioramento dell'aeroporto della Città Metropolitana di (Italia) competitività della Stretto.
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Monacciani, Fabiana. "Dall'analisi dell'incertezza alla valutazione del rischio di investimento." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 46 (April 2011): 69–84. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046006.

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Abstract:
Valutare correttamente l'incertezza associata alle variabili "critiche" da cui dipende l'esito finale di un investimento pubblico č un problema cruciale in tutti quei casi in cui l'operatore pubblico non sia in grado di controllare, attraverso i consueti strumenti di governo dell'economia, le dinamiche di dette variabili, dinamiche che, invece, dipendono fortemente da comportamenti e scelte di altri operatori. Tale circostanza si presenta comunemente nel caso di valutazione degli investimenti "di sviluppo", per i quali si ha un livello di incertezza molto elevato e con impatti determinanti sull'esito della valutazione, ma una scarsa disponibilitŕ di informazioni relative al comportamento delle variabili aleatorie da cui dipende l'esito finale dell'investimento. In una situazione di questo tipo, il ricorso diretto al metodo di Monte Carlo a supporto dell'analisi di rischio potrebbe portare, a nostro avviso, a conclusioni errate. Piuttosto che rinunciare completamente a tale valutazione, a nostro avviso č necessario svolgere una preventiva analisi dell'incertezza, grazie alla quale sia possibile generare tutte le informazioni necessarie alla successiva analisi del rischio. A tal scopo, il lavoro presenta un possibile percorso valutativo da utilizzare con particolare riferimento per gli investimenti pubblici di sviluppo che, attraverso una serie di passaggi, consenta dapprima di comprendere i margini di incertezza entro cui deve essere presa la decisione di investimento e, successivamente, permetta di pervenire ad una stima del grado di rischio associato, nel suo complesso, alla realizzazione dell'opera, generando inoltre indicazioni utili per definire ulteriori interventi di mitigazione del rischio stesso. Il percorso valutativo si articola in quattro passi disposti a cascata, basati sul ricorso a tecniche differenziate ed articolate in modo tale che, a ciascun passo, si generino nuove informazioni utili per lo svolgimento di quello successivo. Un percorso cosě delineato, consente di ampliare le informazioni generate dal processo valutativo e garantire maggiore trasparenza nel processo decisionale.
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Corsano, Barbara, Dario Sacchini, and Antonio Gioacchino Spagnolo. "Il Documento Condiviso di Orientamento Etico Assistenziale nella Consulenza di Etica Clinica." Medicina e Morale 70, no. 3 (November 8, 2021): 275–89. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.941.

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Abstract:
L’articolo presenta il Documento Condiviso di Orientamento Etico Assistenziale, quale strumento di supporto decisionale – utilizzato dal Servizio di Consulenza di Etica Clinica (SCEC) della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS (FPG) di Roma – in grado di rispondere alle esigenze della relazione clinica medico-paziente/famiglia da un lato e all’appropriato rispetto dell’autonomia dei soggetti coinvolti dall’altro. Dopo aver richiamato i concetti ispiratori di advance care planning e shared decision-making, l’articolo prende in esame le caratteristiche peculiari del Documento Condiviso, in particolare l’analisi del contesto, la metodologia relazionale, la personalizzazione del caso, la valutazione interdisciplinare, l’impatto sul paziente e la famiglia, il tempo di elaborazione, i benefici ad esso connessi. In ultimo, l’articolo si sofferma a presentare la casistica relativa all’elaborazione di questa forma peculiare di consulenza di Etica clinica da parte del SCEC-FPG. A tal fine, attraverso un’indagine retrospettiva, sono stati presi in esame i Documenti Condivisi elaborati dall’inizio dell’attività del Servizio, dal 1992 ad oggi, mettendoli in relazione con il numero delle consulenze complessive richieste ed effettuate, oltre che individuando le aree cliniche per le quali sono stati elaborati.
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5

Rossitti, Marco, and Francesca Torrieri. "Action research for the conservation of architectural heritage in mariginal areas: the role of evaluation / La ricerca azione per la conservazione del patrimonio architettonico in aree marginali: il ruolo della valutazione." Valori e Valutazioni 30 (August 2022): 3–44. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223002.

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Abstract:
The recognition of the key role of architectural heritage for sustainable territorial development has pushed the scientific community to give more importance to the involvement of local communities in conservation choices and practices. However, despite the recognition of the benefits deriving from the active participation of local communities in the field of conservation, in practice, this involvement is still marginal and linked to experiences without institutional support. This phenomenon is due to different causes, such as the lack of a participatory culture in conservation. It finds its roots in a conventional approach to architectural heritage conservation merely based on an “expert knowledge”. Consequently, there is an urgent need for approaches and tools to manage the complexity of decisions about conservation, which require close collaboration between local communities, research, and institutions. In this context, the paper aims to investigate the role of the action-research approach in fostering the participation of local communities in conservation processes, especially in marginal areas, where the demographic shrinking dynamics make even more necessary both the institutions’ intervention and the communities’ engagement. Based on these premises, starting from an analysis of recent experiences, the contribution dwells on the need to support the implementation of action-research approaches for the conservation of architectural heritage in marginal areas, paying particular attention to the role of evaluation. More in detail, in the first part of the paper, a reflection on the importance of community involvement for heritage conservation is proposed based on the main documents on the topic. In the second part, the main features of the action-research approach and its strengths and weaknesses have been analyzed through a literature review of action-research experiences applied to architectural heritage at a global level. The analyses have highlighted how most of these experiences are born from spontaneous initiatives, without institutional and methodological support, in which the role of evaluation is still marginal. Therefore, in the final part, the paper proposes a first methodological framework based on integrating action research with the main evaluation tools developed in the scientific literature to support the different phases of the decision-making process. This framework, suitably declined according to the specificities of the case study treated, can represent a valid support for implementing and transposing the research-action approach for heritage conservation in an institutional context. Il riconoscimento del ruolo chiave del patrimonio architettonico per uno sviluppo territoriale sostenibile ha spinto la comunità scientifica ad attribuire maggiore importanza al coinvolgimento delle comunità locali nelle scelte e pratiche di conservazione. Tuttavia, nonostante il riconoscimento dei benefici derivanti dalla partecipazione attiva delle comunità locali in ambito conservativo, nella pratica tale coinvolgimento risulta ancora marginale e legato ad esperienze prive di supporto istituzionale. Tale fenomeno è ascrivibile a molteplici cause, tra cui la mancanza di una cultura della partecipazione, che affonda le sue radici nell’approccio convenzionale alla conservazione del patrimonio architettonico basato sulla sola “conoscenza esperta”, e la conseguente carenza di approcci e strumenti capaci di gestire la complessità delle scelte legate alla conservazione in cui, invece, si richiede una stretta collaborazione tra comunità locali, mondo della ricerca e istituzioni. Il presente contributo mira ad indagare il ruolo dell’approccio della ricerca azione nel favorire la partecipazione delle comunità locali ai processi di conservazione soprattutto nelle aree marginali, dove le dinamiche di contra- zione demografica in atto rendono ancora più necessario sia l’intervento delle istituzioni, che la partecipazione delle comunità. Sulla scorta di tali premesse, partendo da un’analisi delle esperienze in corso, il contributo si sofferma sulla necessità di supportare l’implementazione di approcci alla ricerca-azione per la conservazione del patrimonio architettonico in aree marginali, ponendo parti- colare attenzione al ruolo della valutazione per il raggiungimento di tale obiettivo. Nello specifico, nella prima parte del contributo si propone una riflessione sull’importanza del coinvolgimento delle comunità per la conservazione del patrimonio sulla base delle principali carte e trattati sul tema. Nella seconda parte sono state, poi, analizzate le principali caratteristiche dell’approccio alla ricerca-azione ed i suoi punti di forze e di debolezza rispetto alle finalità preposte attraverso una literature review delle esperienze di ricerca azione applicate al patrimonio architettonico a livello globale. Le analisi condotte hanno portato ad evidenziare come la maggior parte delle esperienze analizzate nasca da iniziative spontanee, prive di un supporto istituzionale e metodologico, in cui il ruolo della valutazione è ancora marginale. Pertanto, nella parte finale della riflessione si propone una prima proposta di framework metodologico basato sul- l’integrazione della ricerca azione con i principali strumenti di valutazione sviluppati in letteratura al fine di supportare le differenti fasi del processo decisionale. Tale framework, opportunamente declinato secondo le specificità del caso studio trattato, può rappresentare un valido supporto per l’implementazione e la trasposizione in ambito istituzionale dell’approccio alla ricerca-azione per la conservazione del patrimonio.
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Locurcio, Marco, Francesco Paolo Del Giudice, Debora Anelli, Francesco Tajani, and Debora Anelli. "An asset allocation model for defining optimal property portfolios in terms of risk/return." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 41–56. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212905.

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Abstract:
The widespread uncertainty that characterizes the current world economic situation has also influenced the real estate market, leading investors towards generally lower risk profiles and more stable returns. However, in the absence of adequate skills, it is difficult to carefully manage the main risks factors which occur during the decision-making process. The aim of the research is to define and implement an asset allocation evaluation model able to support public and private investors for the identification of the most suitable allocation of limited financial resources for core/core plus real estate investments. The computational logic of goal programming is applied for detecting the optimal composition of property portfolios in terms of risk/return. The proposed model has been implemented to an Italian case study, proving to be a valid support tool in the definition of efficient real estate investment strategies. L’instabile congiuntura economica ha determinato un atteggiamento prudente degli investitori immobiliari pubblici e privati, indirizzandoli verso strategie di allocazione delle risorse caratterizzate da rischi contenuti e da rendimenti costanti. Nonostante ciò, i fattori di rischio che possono influenzare la performance di un portafoglio immobiliare sono molteplici e spesso difficilmente gestibili senza le competenze adeguate. L’obiettivo della presente ricerca riguarda la definizione e la sperimentazione di un asset allocation model che, attraverso la logica e gli algoritmi del Goal Programming, possa supportare il generico investitore – dotato di budget finanziario prestabilito e interessato ad investimenti di tipo core e core-plus - nel complesso processo decisionale finalizzato alla costruzione di portafogli immobiliari “ottimali” in termini di rischio/rendimento. I risultati ottenuti dall’applicazione a un ipotetico caso studio inerente a immobili ubicati nel contesto territoriale italiano, evidenziano le potenzialità del modello proposto, quale valido strumento di supporto alle decisioni nella definizione di strategie d’investimento immobiliare efficienti.
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Pellegrini, Marta, and Francesco Marsili. "Evaluating software tools to conduct systematic reviews: a feature analysis and user survey." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 2 (July 31, 2021): 124–40. http://dx.doi.org/10.36253/form-11343.

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Abstract:
Systematic reviews are research synthesis methods increasingly used in educational research to support evidence-based decision making. The conduction of a systematic review is a complex process with several phases usually supported by software tools. These tools used at the international level are not currently common in the Italian educational research. This work describes four software tools used in the international educational research and evaluates their general functionality and specific features’ usability to conduct the systematic review phases of study screening and selection. For this purpose, this study uses two methods: a feature analysis (Kitchenham et al., 1997) and an expert survey (Harrison et al., 2020). The results of both investigation methods agree to consider Covidence and Rayyan the most functional software tools in conducting SR. Among the four tools, ASReview has the greatest potential for making the process of a SR more efficient. Una valutazione dei software per condurre revisioni sistematiche: analisi delle caratteristiche e sondaggio a esperti Le revisioni sistematiche sono metodi di sintesi di ricerca sempre più utilizzati in campo educativo al fine di supportare il processo decisionale basato su evidenze. La conduzione di una revisione sistematica, poiché complessa e su più fasi, è sovente supportata in ambito internazionale da software specifici attualmente poco diffusi nella ricerca educativa italiana. Il contributo presenta quattro software utilizzati nella ricerca educativa internazionale e valuta le funzionalità generali e l’usabilità di caratteristiche specifiche per condurre le fasi di screening e di selezione degli studi. A questo scopo lo studio impiega i metodi dell’analisi delle caratteristiche (Kitchenham et al., 1997) e del sondaggio ad esperti in revisioni sistematiche (Harrison et al., 2020) in campo educativo. I risultati di entrambi i metodi di indagine concordano nel ritenere Covidence e Rayyan gli strumenti più funzionali per condurre revisioni sistematiche, mentre ASReview risulta il software con maggiore potenzialità per rendere il processo più efficiente.
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Acampa, Giovanna, and Claudia Mariaserena Parisi. "Cultural heritage management: optimising procedures and maintenance costs." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 79–102. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212907.

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Abstract:
The management of maintenance activities is an ongoing concern for facility managers in the existing building sector due to its complexity and uncertainty. This applies all the more to cultural heritage as protection, preservation and enhancement are a priority in order to keep the artistic and cultural value of historical assets for future generations. In addition, problems related to the increasingly limited economic resources complicate maintenance management processes. Therefore, it has become a common standard to carry out maintenance activities only when actual emergencies occur, thus causing inefficiencies in the planning of Facility Management activities and an increase in maintenance costs. This paper shows a method to support the management decision-making in maintenance activities through Building Condition Assessment (BCA) processes integrated with Building Information Modeling (BIM) systems. The main objective is to develop a maintenance management strategy and support technicians in identifying maintenance priorities in a practical, simple and automated way in order to optimise procedures and costs. To achieve such a goal, the method proposes a BCA process that uses the following tools: 1) building breakdown structure according to UNI 8290 adapted to historic buildings; 2) a degradation level index and a technological and operational connection matrix to assess opportunity maintenance; 3) field inspections and data collection on Excel spreadsheets acting as external Database; 4) data management in BIM environment using Revit as BIM Authoring Software and Dynamo scripts as visual programming language (VPL) to link external Database to BIM model. The results highlight the important role of BIM in Facility Management of existing buildings and buildings of historical and cultural value by allowing the continuous update of information in a single BIM model for BCA purposes and shows a great potential to support facility managers in managing building maintenance activities and optimising costs. La natura complessa, incerta e dinamica della gestione delle attività di manutenzione è fonte di continua preoccupazione per i facility managers che operano nel settore del patrimonio edilizio esistente. In particolare, nel campo dei beni culturali, la tutela, conservazione e valorizzazione sono una priorità per preservare il valore artistico-culturale dei beni storici alle generazioni future. Purtroppo, alla complessa gestione della manutenzione si aggiungono problemi relativi alle risorse economiche sempre più limitate. In questa situazione infatti, sembra essere diventato uno standard comune intervenire con attività di manutenzione solo quando si presentano effettivi casi di emergenza, causando così inefficienze nella pianificazione delle attività del Facility Management e, conseguentemente, un aumento dei costi della manutenzione. Questo paper espone un metodo per supportare le scelte decisionali dei gestori nelle attività di manutenzione attraverso i processi di Building Condition Assessment (BCA) integrati ai sistemi di Building Information Modeling (BIM). L'obiettivo principale è sviluppare una strategia di gestione della manutenzione, dando ai tecnici il necessario supporto per individuare le priorità di intervento di manutenzione in modo pratico, semplice e automatizzato al fine di ottimizzare procedure e costi della manutenzione. Per raggiungere questo obiettivo, il metodo propone un processo di BCA che utilizza i seguenti strumenti: 1) scomposizione dell’edificio secondo la norma UNI 8290 adattata agli edifici storici; 2) un indice del livello di degrado e una matrice di connessione tecnologica e operativa per valutare manutenzioni di opportunità; 3) ispezioni in situ e raccolta dei dati su fogli di calcolo Excel che fungono da Database esterno; 4) gestione dei dati in ambiente BIM utilizzando Revit come BIM Authoring Software e scripts in Dynamo come linguaggio di programmazione visiva per il collegamento tra Database esterno modello BIM. I risultati della ricerca evidenziano l'importanza del ruolo del BIM nel Facility Management degli edifici esistenti e di pregio storico-culturale consentendo l'aggiornamento permanente delle informazioni in un unico modello BIM ai fini del BCA e mostra un grande potenziale per supportare i facility managers nella gestione delle attività di manutenzione degli edifici e nell’ottimizzazione dei costi.
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Geron, Devis, and Luciano Greco. "Supporto pubblico al capitale di rischio: lezioni dalla crisi." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (February 2013): 97–124. http://dx.doi.org/10.3280/es2012-003008.

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Abstract:
L'articolo si prefigge di analizzare l'evoluzione, a cavallo degli ultimi anni di crisi, dell'intervento pubblico a supporto del capitale di rischio tramite strumenti innovativi di partnership con operatori privati. L'intervento pubblico origina da fallimenti del mercato del capitale di rischio, particolarmente nel segmento del venture capital, accentuati dalla crisi e segnatamente a scapito delle giovani piccole e medie imprese innovative, potenziale motore di sviluppo e crescita economica. Dopo un iniziale quadro di analisi degli strumenti in oggetto, l'articolo delinea il contesto internazionale per focalizzarsi sulla situazione italiana e regionale veneta. Dall'analisi delle esperienze considerate emerge innanzitutto come l'attenzione al contesto normativo e culturale sia un necessario complemento degli interventi pubblici di investimento diretto nel capitale di rischio. Inoltre, l'intervento pubblico nel medio-lungo termine deve risultare funzionale allo sviluppo del mercato privato, ed evitare di allocare eccessivi oneri a carico delle finanze pubbliche.
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Sacchelli, Sandro, Christian Ciampi, and Augusto Marinelli. "Pianificazione agroenergetica sostenibile: la modellistica come strumento di supporto alle decisioni." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (February 2013): 49–68. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-su2005.

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Abstract:
Il presente lavoro si prefigge di delineare un quadro relativo alle metodologie di analisi che possono essere impiegate nei processi di pianificazione territoriale, per la caratterizzazione dei criteri di sostenibilitŕ e la quantificazione delle biomasse a uso energetico. Dopo aver definito una sintesi degli strumenti di pianificazione agroenergetica, presenti a livello nazionale, sono state esaminate alcune tra le piů diffuse tecniche di modellizzazione ambientale e socio-economica applicate per l'analisi quali/quantitativa della produzione e impiego di bioenergia di origine agro-forestale. A conclusione del lavoro vengono evidenziate possibili linee future di ricerca atte a favorire l'impiego degli strumenti di modellizzazione come Sistemi di Supporto alle Decisioni.
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Tere Powell, Ingrid. "Gli strumenti del colloquio: considerazioni cliniche." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (December 2021): 27–45. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2021-003003.

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Abstract:
Il seguente articolo introduce la metodologia utilizzata nel lavoro di supporto psicologico ai migranti richiedenti asilo e ai titolari di protezione - che seguo come psicologa del Centro Astalli Trento. Nel testo verranno presentati gli strumenti impiegati durante la pratica clinica - molti dei quali venivano portati a colloquio dall'utenza - come ad esempio: le cartine geografiche, i manufatti, le foto, i video ecc. Questi strumenti mi hanno permesso di lavorare in chiave etno-clinica e sono stati negoziati durante la relazione di sostegno ai beneficiari del servizio.
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Domenichelli, Luisa. "Il Trattato di Lisbona: un decisivo passo in avanti per le autonomie territoriali." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (December 2010): 165–80. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001008.

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Abstract:
L'articolo sottolinea le novitŕ piů importanti introdotte dal Trattato di Lisbona a difesa del ruolo delle autonomie territoriali a livello europeo. Riprendendo il corpus di disposizioni giŕ proposte dalla Convenzione europea, il Trattato presenta un articolato disegno volto al coinvolgimento delle regioni e degli enti locali nel sistema europeo di governance multilivello. Questo disegno č riconducibile a tre nuclei principali: il riconoscimento delle autonomie territoriali come attori dell'ordinamento giuridico, l'attribuzione, all'interno del nuovo meccanismo di controllo del principio di sussidiarietŕ, di strumenti di partecipazione al processo decisionale comunitario e di tutela delle sfere di competenze e, infine, la garanzia di tali strumenti attraverso il riconoscimento del diritto di ricorso del Comitato delle Regioni alla Corte di giustizia.
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Piccinni, Mariassunta, and Francesca Succu. "L'amministrazione di sostegno come strumento di supporto nel passaggio all'età adulta." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (July 2022): 96–105. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004011.

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Abstract:
Le autrici, individuate le coordinate normative di riferimento e presentati alcuni casi emblematici di ricorso a misure di protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia nel passaggio dalla minore alla maggiore età, propongono una riflessione sul funzionamento delle misure di protezione, ed in particolare dell'amministrazione di sostegno, come strumenti di partecipazione del minore con disabilità nelle scelte che lo riguardano anche nella delicata fase di transizione verso l'età adulta.
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Foddis, Carlo, Daniele Di Girolamo, Lucio Silingardi, Beatrice Manfredi, and Silvia Mazzoni. "Proposta di un algoritmo decisionale a supporto della procedura di valutazione delle relazioni triadiche di famiglie fragili condotta attraverso il Lausanne Trilogue Play (LTP)." TERAPIA FAMILIARE, no. 125 (June 2021): 107–24. http://dx.doi.org/10.3280/tf2021-125006.

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Abstract:
L'articolo delinea l'architettura di un algoritmo decisionale pensato a supporto di un metodo di scoring informatizzato da applicare alla procedura osservativa semi-strutturata del Lausanne Trilogue Play (LTP). Tale metodo consente l'individuazione del tipo di alleanza familiare prevalente a partire dai punteggi espressi dal clinico nel set delle 15 scale previste dalla procedura Viene pertanto descritto, in maniera dettagliata, il lavoro di operazionalizzazione dei differenti tipi di alleanza familiare, sviluppato con preciso riferimento al manuale di utilizzo del LTP (Sistema FAAS 6.3). Sono presentate, infine, le possibili ricadute cliniche ed organizzative dell'utilizzo dell'algoritmo nella valutazione di sistemi familiari triadici, entro il contesto sanitario pubblico dell'UO di Psicologia Clinica Minori e Famiglie.
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Galbiati, Marisa. "Il ruolo sociale della comunicazione e lo storytelling audiovisivo. Strumenti di design per il dialogo sociale." ACTIO Journal of Technology in Design, Film Arts and Visual Communication, no. 1 (December 15, 2017): 24–32. http://dx.doi.org/10.15446/actio.n1.94640.

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Abstract:
Nella società dell’informazione e della comunicazione diventa prioritario dotarsi di strumenti adeguati per affrontare il progetto di design. Lo storytelling audiovisivo si configura come un utile strumento per analizzare, esplorare e progettare immagini e visioni che possono dare un contributo importante nella fase decisionale che riguarda il futuro della città. Ascolto, dialogo, co-progettazione, conversazione entrano a far parte della “cassetta degli attrezzi” del designer, per una progettazione partecipata e condivisa.
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Carlucci, Fabio, Andrea Cirŕ, and Carlo Migliardo. "Aree naturali protette e strumenti di analisi per la pianificazione degli investimenti." SCIENZE REGIONALI, no. 1 (March 2012): 93–116. http://dx.doi.org/10.3280/scre2012-001004.

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Abstract:
Il lavoro affronta l'ampia tematica dei sistemi di finanziamento delle aree protette. Prendendo spunto dalle politiche pubbliche messe in atto dall'Italia per la salvaguardia dei parchi naturali, si č cercato di valutare l'efficienza di un sistema di prezzi quale forma di finanziamento di tali siti. A tal fine, si č condotta un'analisi sulla disponibilitŕ a pagare dei potenziali visitatori di un parco situato in Sicilia, con il supporto di tecniche di tipo Contingent Valuation e l'applicazione di modelli di Stated Preferences per le indagini sulle caratteristiche socio-economiche e le preferenze individuali dell'attuale domanda eco-turistica.
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Caruso, Nadia, Alessandro Delladio, and Elena Pede. "Vuoti a rendere. Dublino e la gestione pubblica dei vuoti urbani." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 117–24. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095013.

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Abstract:
A seguito della crisi economica del 2008, molti progetti di trasformazione urbana avviati negli anni precedenti hanno subito una forte decelerazione. La crisi ha avuto ripercussioni sui processi di pianificazione urbana, eclissando il potere decisionale delle istituzioni pubbliche già depauperato dall'affermarsi dell'approccio neoliberale e dal taglio di risorse finanziarie. L'articolo presenta l'esperienza di Dublino come interessante tentativo di regolamentazione e di controllo del fenomeno dei vuoti urbani da parte dell'attore pubblico. Seppure in un contesto fortemente neoliberale, gli strumenti introdotti dalla città per la gestione e il rilancio degli spazi abbandonati, unito ad altre politiche, hanno dato luogo a normative innovative per l'avvio di pratiche di uso temporaneo.
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Dazzan, Paola, Dinesh Bhugra, Mauro G. Carta, and Bernardo Carpiniello. "Decision making process for compulsory admission: study on a group of psychiatrists from Sardinia (Italy)." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 1 (March 2001): 37–45. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008526.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Valutare il processo decisionale che conduce al Trattamento Sanitario Obbligatorio. Setting – Un gruppo di psichiatri (n=81) della provincia di Cagliari (Sardegna, Italia). Principali misure utilizzate – Le attitudini verso il processo decisionale per il Trattamento Sanitario Obbligatorio sono state valutate attraverso tre ipotetici casi clinici che descrivevano: 1) un uomo con un quadro clinico di depressione e sintomi psicotici; 2) una giovane donna ad un possibile primo episodio psicotico; e 3) un uomo con una storia di abuso di sostanze e disturbo bipolare. Ciascun caso era seguito da un elenco di 11 fattori, ritenuti in letteratura come i più importanti nel processo decisionale per il ricovero obbligatorio (status psichico attuale, diagnosi, severità della malattia, pericolosità, utilità di un'eventuale terapia farmacologica, storia psichiatrica, età, sesso del paziente, possesso di un'abitazione, supporto sociale, occupazione). Per ciascun caso è stato chiesto agli psichiatri: a) se avrebbero sottoposto o meno il soggetto a Trattamento Sanitario Obbligatorio; e b) di elencare gli 11 fattori in ordine di importanza nella decisione di ricoverare obbligatoriamente. Risultati – 57 psichiatri (26 uomini e 31 donne) hanno completato il questionario. I fattori ritenuti importanti nella decisione di ricoverare obbligatoriamente sono stati: status psichico, diagnosi, severità della malattia e utilità di un'eventuale terapia farmacologica. La pericolositá per sé o per gli altri è stata ritenuta il fattore più importante dal 23% del campione. Conclusioni – In tre situazioni cliniche ipotetiche esiste un buon accordo sui fattori ritenuti importanti nella decisione di ricoverare obbligatoriamente, con ampia soggettività nell'applicazione di tali fattori. Questi fattori corrispondono ai criteri raccomandati dalla legge italiana. Il criterio della pericolosità per sé o per gli altri ha un ruolo importante nella decisione e viene occasionalmente considerato più importante dello stato psichico del paziente.
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Persiani, Niccolò, Martina Giusti, Maria Jose Caldes, and Afef Hagi. "Il contributo del management alla definizione della strategia di decentramento del Servizio Sanitario: il caso del Servizio Sanitario Tunisino." MECOSAN, no. 122 (December 2022): 85–103. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14619.

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Abstract:
Il decentramento in ambito sanitario è da tempo considerato uno dei principali strumenti per far progredire i sistemi sanitari e per rispondere alle esigenze di equità di accesso alle cure.La dottrina ha identificato in questo trasferimento del potere decisionale "da pochi a molti" il presupposto della valorizzazione del ruolo del management, in questo caso, massimamente responsabilizzato nella risposta agli utenti.Per tale ragione nella definizione di una strategia di decentramento appare centrale il coinvolgimento proprio del management allo scopo di definire preventivamente il suo possibile contributo.Obiettivo del presente lavoro è, pertanto, l'analisi del contributo del management nella definizione di una strategia di decentramento del SSN.L'articolo approfondisce il caso della Repubblica di Tunisia come esempio significativo di Paese a medio-basso reddito.
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Ciucci, Filippo. "Valutazione e Pubblica Amministrazione: il contributo della partecipazione alla decisione." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (May 2010): 11–37. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-001002.

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Abstract:
La valutazione puň contribuire ai processi decisionali. In particolare una strategia partecipata permette di venire fuori punti di vista, i bisogni, le aspettative e le questioni degli stakeholders. Ma il processo di partecipazione ha bisogno di essere seguito e metodologicamente verificato passo dopo passo: non č una strategia priva di rischi. I ricercatori devono essere attenti a coinvolgere gli stakeholders e ad utilizzare strumenti adatti. La partecipazione deve essere l'occasione per molti attori sociali e non un lusso per pochi. Nella prima parte di questo articolo sono riportate le misure e le caratteristiche dell'introduzione della valutazione nella Pubblica Amministrazione italiana. Nella seconda parte sono descritti i motivi e le dimensioni della valutazione partecipata, insistendo sulla sua utilitŕ per le politiche e per il processo decisionale.
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Turco, Eugenio. "Obiettivo: I progetti europei di gemellaggio (twinning) e l'esperienza albanese." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 3 (July 2009): 123–32. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-003012.

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Abstract:
- I twinning projects sono strumenti di cooperazione internazionale, elaborati dalla Commissione europea, che prevedono la diretta assistenza di uno Stato membro in favore di uno Stato beneficiario per il raggiungimento di specifici obiettivi nel rispetto delle politiche di allargamento della Unione. Il twinning di supporto all'Alto Consiglio della giustizia in Albania č stato il primo progetto al quale ha partecipato il Consiglio superiore della magistratura italiano: iniziato nel febbraio del 2007, e realizzato unitamente al Consiglio superiore dei giudici di Spagna, esso si č concluso nel dicembre del 2008. I positivi risultati ottenuti rendono auspicabile un maggior impegno del CSM in tali forme di cooperazione.
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Michela Ponticorvo, Raffaele Di Fuccio, and Federica Somma. "Inf@nzia Digi.Tales 3.6: un’esperienza di introduzione di strumenti innovativi per l’apprendimento nella fascia di età 3-6 anni." IUL Research 2, no. 4 (December 20, 2021): 245–56. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.186.

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Abstract:
Inf@nzia Digi.Tales 3.6 è un progetto che ha avuto l’obiettivo di sviluppare metodologie e tecnologie di apprendimento innovative a supporto delle attività educative curriculari nella scuola dell’infanzia e nel primo anno della scuola primaria, come l’esplorazione spontanea o guidata, che sfrutta il ruolo centrale del tatto, della manipolazione e di tutti e cinque i sensi. Il progetto ha affrontato l’apprendimento al di fuori del contesto scolastico: ha stabilito un continuum scuola-famiglia-città, valorizzando il contesto socioculturale e territoriale; ha inoltre coinvolto amministrazioni scolastiche, docenti e famiglie, sviluppando metodologie partecipative, per accrescere il senso di corresponsabilità educativa, e promuovendo azioni per migliorare la qualità dei servizi amministrativi.
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Tricarico, Michele. "Innovazione nella PA: strumenti e processi di governance a supporto della trasformazione digitale." PROJECT MANAGER (IL), no. 43 (July 2020): 30–35. http://dx.doi.org/10.3280/pm2020-043008.

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Moretti, Anna. "Il Parco Scientifico e Tecnologico San Marino- Italia: il progetto di sviluppo di un'area inter-statuale nell'Italia centrale." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (September 2011): 111–25. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003008.

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Abstract:
L'elaborato si propone di sintetizzare il piano strategico ed operativo di realizzazione del Parco Scientifico e Tecnologico (PST) inter-statuale S. Marino-Italia, volto a promuovere nuove sinergie territoriali a favore di una realtŕ dal respiro internazionale. L'autore - descrivendo lo sviluppo storico dei PST, gli obiettivi, i margini di convenienza e i servizi offerti alle imprese localizzate all'interno e al tessuto imprenditoriale locale - vuole testimoniare come i Parchi Scientifici e Tecnologici rappresentino utili strumenti a supporto della crescita di una regione mediante la produzione di innovazione tecnologica e gestionale. Al lettore č consegnato il messaggio finale: l'importanza di disegnare confini nuovi, fisici e mentali, per garantire una crescita fondata sull'integrazione di saperi e di risorse.
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Manfrida, Gianmarco, and Elisa Serafini. "La famiglia dell'emigrante č sempre una risorsa? Reti sociali e vissuti familiari nelle donne nigeriane vittime di tratta." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 31 (October 2010): 29–42. http://dx.doi.org/10.3280/pr2010-031003.

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Abstract:
Nell'ultimo decennio in Italia la tratta degli esseri umani ha assunto maggiore rilevanza e importanza. Il fenomeno si caratterizza per la sua complessitŕ e la sua rapida trasformazione, per questo gli autori hanno deciso di guardarlo ponendo attenzione ad un aspetto specifico: le reti sociali. In particolare si sono soffermati sulla situazione individuale e familiare di donne nigeriane inserite in programmi di protezione previsti dall'art. 18 D.Lgs. 286/98, con l'obiettivo di svolgere una prima analisi su handicap e risorse sociali, attraverso due strumenti descrittivi e proiettivi: genogramma e disegno simbolico dello spazio vitale. I risultati hanno permesso di evidenziare una sostanziale differenza fra la struttura descritta nel primo strumento e quella piů corrispondente ai vissuti individuali che appare nel secondo. Secondo gli autori tale discrepanza puň riflettere la differenza esistente fra un supporto reale ambivalente della rete sociale e il supporto sociale effettivamente percepito dal soggetto, libero dai condizionamenti negativi impliciti nelle "lealtŕ invisibili". Si aprono cosě spazi e responsabilitŕ per gli operatori formati in un modello relazionale sistemico.
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Pastore, Valeria. "Si fa presto a dire partecipazione. Una riflessione su attori, finalitŕ, tecniche e strumenti." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2011): 73–112. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-004005.

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Abstract:
Negli ultimi anni assistiamo ad una crescente domanda di partecipazione nei processi decisionali pubblici, coerentemente con gli ideali democratici ma anche con la mancanza di legittimazione delle istituzioni e della classe politica. In questo articolo, dopo un'introduzione sulla vaghezza del concetto di partecipazione, si propongono alcune riflessioni sulle relazioni tra istituzioni, cittadini e partecipazione, tenendo in considerazione anche alcune delle sottostanti teorie del processo decisionale ed esplorando l'idea che la partecipazione sia un tipo di opportuna attivitŕ di "lusso" nella giusta situazione. Si suggerisce di considerare lo scopo, gli attori, il contesto dove la partecipazione sarŕ implementata e solamente dopo queste analisi scegliere le techiche e gli strumenti di indagine piů adeguati. A questo fine, sono recensiti piů di duecento mecanismi di coinvolgimento pubblico, la cui metŕ sono comparati con riferimento a due aspetti: lo scopo principale della partecipazione ed il tipo di coinvolgimento deglie dei cittadini. Lo scopo generale č di sottolineare il bisogno della Pubblica Amministrazione e soprattutto dei metodologi di conoscere e di saper scegliere nell'ampia varietŕ di procedure di coinvolgimento pubblico, in modo che i processi partecipativi possano essere piů efficienti ed efficaci ed aggiungere valore alle decisioni.
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Raniolo, Francesco. "Alla ricerca di democrazie ‘miti e serene' per il XXI secolo." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2021): 99–124. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001004.

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Abstract:
In questo articolo la democrazia rappresentativa e, in particolare, quella parlamentare vengono concettualizzate come regimi di riconciliazione che assicurano la convivenza pacifi-ca tra esseri umani e gruppi diversi. A tal fine esse devono affrontare il trilemma ordine, plu-ralità, legalità costituzionale. Parlamenti e partiti politici, per la loro funziona di linkage tra società e istituzione, sono stati strumenti cruciali a tale scopo. L'articolo ricostruisce, quindi, le due varianti polari di democrazia parlamentare (maggioritaria e consensuale) come tentativi di trovare un equilibrio fra i tre valori-obiettivi. Ovvero, come modi per realizzare un trade-offe accettabile tra costi/rischi di oppressione e di efficienza. Tuttavia, le sfide esterne e le trasformazioni interne (declino dei partiti tradizionali e populismo) alle democrazie del XXI secolo sembrano indicare che queste devono mostrare non solo capacità decisionale, ma soprattutto tolleranza, giustizia e non-dominio.
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Borri, Dino, Domenico Camarda, Nicola Schingaro, and Maria Rosaria Stufano Melone. "Percorsi cognitivi dello spazio per il supporto decisionale: alcune note a partire da casi di studio." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 123 (November 2018): 117–39. http://dx.doi.org/10.3280/asur2018-123006.

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Pietrapiana, Daniela, and Stefania Donadio. "Sviluppare la metacognizione nel problem solving: un percorso di ricerca didattica nella scuola secondaria di primo grado." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 8 (November 23, 2020): 115–40. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.20.8.6.

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Abstract:
Le difficoltà incontrate dagli studenti nel problem solving (PS) sono da sempre oggetto di studio nella ricerca in didattica della matematica, ma solo recentemente l’attenzione si è focalizzata sulla metacognizione e sul suo ruolo.In una scuola secondaria di primo grado italiana, è stato realizzato un percorso di apprendimento sul PS rivolto al potenziamento della metacognizione, con uso di strumenti scientificamente validati e fruibili dai docenti senza la mediazione o il supporto di esperti. Vengono descritte e discusse le attività proposte in tre classi terze (campione di 54 alunni), organizzate prevalentemente in lavori di gruppo di studenti suddivisi per livelli di competenza. Dalla valutazione conclusiva è emerso un miglioramento nelle capacità metacognitive e negli esiti del PS, sebbene il dato sia apparso meno significativo per gli studenti con bisogni educativi speciali (BES).
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Dell’Ovo, Marta, Catherine Dezio, and Alessandra Oppio. "Portare al centro i valori nelle politiche di rigenerazione delle aree interne nell'epoca del Covid-19." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 43–51. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12926.

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Abstract:
I territori fragili richiedono nuovi strumenti di supporto alla costruzione di politiche in grado di attivare processi di rigenerazione sostenibile. Questa ricerca, ispirata dal dibattito politico e scientifico in corso sulle aree fragili del nostro paese, propone l'applicazione di un approccio metodologico ibrido volto a valutare la vulnerabilità territoriale, mediante un'analisi che combina le potenzialità delle tecniche MCDA con quelle dei GIS. La ricerca propone i risultati di una prima applicazione della metodologia proposta, con un focus sulla costruzione delle funzioni di valore riguardanti molteplici dimensioni di vulnerabilità. L'analisi è stata condotta per le province italiane di Alessandria e Vercelli, entrambe attraversate dal progetto VENTO, una delle più lunghe ciclovie italiane con un grande potenziale di rilancio dei territori attraversati.
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Romano, Alessandra. "L'inclusione scolastica e lavorativa nella prospettiva della teoria trasformativa. Strumenti e pratiche per il disability management." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 37–58. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12916.

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Abstract:
Il contributo esplora le pratiche di disability management e le metodologie a supporto dell'inclusione lavorativa di persone in condizione di disabilità, a partire da una ricerca collaborativa triennale che ha visto la partecipazione di un team di ricercatori/rici universitari e un network interistituzionale composto da aziende, cooperative del settore educativo, centri per l'impiego, Ufficio Scolastico Regionale, scuole secondarie e associazioni di familiari di persone con sindromi dello spettro autistico. Nello specifico, si articolano il percorso metodologico e i risultati emergenti della ricerca, che ha intercettato pratiche formative e dispositivi organizzativi in grado di sostenere processi di inserimento (e reinserimento) lavorativo di persone adulte in condizione di disabilità, quali le metodologie del Disability Tool e della Consulenza Collaborativa Organizzativa. Nel paragrafo conclusivo si discutono le implicazioni dei risultati per l'inclusione scolastica e le azioni a sostegno dello sviluppo della professionalità docente
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Castiglioni, Benedetta, Massimo de Marchi, and Monica Ruffato. "Paesaggi democratici: dalla partecipazione alla cittadinanza." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (April 2011): 65–83. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001006.

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Abstract:
L'articolo esplora le potenzialitŕ offerte dal paesaggio (inteso nella sua dimensione sociale di mediatore sensibile tra societŕ e territorio) come occasione di partecipazione e di costruzione di una cittadinanza sostenibile e responsabile. Dopo una attenta analisi della dimensione sociale del paesaggio, alla luce della Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000) la seconda parte dell'articolo affronta il quadro delle politiche per la partecipazione, e l'evolversi degli strumenti di misurazione dell'che obbligano ad un miglioramento della qualitŕ decisionale e dell'inclusione sociale sulle questioni relative ai rapporti tra comunitŕ e luoghi. Nella terza parte dell'articolo sono esaminati due tipologie di esempi relativi all'istituzionalizzazione di pratiche partecipative relative al paesaggio: gli Osservatori del Paesaggio e le reti di attori. L'ultima parte dell'articolo evidenzia come il "fare partecipazione" sul paesaggio rappresenti una grande occasione pubblica per ricostruire e approfondire la dimensione della cittadinanza sostenibile a partire dal delineare nuove regole di appartenenza e responsabilitŕ nei confronti di comunitŕ e luoghi.
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Butera, Federico, and Fernando Alberti. "Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

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Abstract:
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
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Acconcia, Giuseppe. "Reddito di cittadinanza: le esperienze dei "burocrati di strada" durante la pandemia di covid-19 in veneto." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (November 2022): 13–22. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-002002.

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Abstract:
A partire dagli studi sull'implementazione del Reddito Minimo in Italia, l'articolo osserva il ruolo dei "burocrati di strada" a livello locale nell'aumentare le capacità di implementazione delle politiche del Reddito di Cittadinanza (Rdc) nel contesto della governance multilivello. L'obiettivo è verificare quanto i Servizi di Supporto all'Impiego abbiano innescato maggiori capacità amministrative e processi di innovazione sociale nell'implementazione del Rdc. L'ipotesi di ricerca è stata testata da un'indagine sul campo che ha incluso 44 interviste semi- strutturate a stakeholder regionali, "burocrati di strada" e professionisti dell'assistenza sociale nel Veneto Nord-orientale, impegnati nell'implementazione del Rdc in un contesto di emer- genza e a fronte di persistenti esigenze di maggiore integrazione con altri attori locali. Si rileva che la pandemia di Covid-19 ha fornito ai "burocrati di strada" l'opportunità di sperimentare nuovi mezzi e strumenti tecnologici nella fase iniziale del processo di implementazione delle politiche di Rdc, facendo emergere una potenziale maggiore capacità di coordinamento, inte- grazione e flessibilità del lavoro, solo in parte già presente nel quadro delle politiche del lavo- ro preesistenti (ad es., il Reddito di Inclusione - Rei).
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Giglietto, Fabio. "Modernity 2.0: dove sociocibernetica e Internet Studies si incontrano." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 40 (June 2010): 9–11. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040002.

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Abstract:
La gran parte degli internet studies č oggi dedicata a riflettere sull'impatto dei cosiddetti social media. Al contrario, questo fenomeno č stato a lungo un tema marginale nella comunitŕ scientifica che si richiama alla tradizione di Norbert Wiener, von Bertalanffy e Heinz von Foerster. Anche le applicazioni piů strettamente sociologiche della cibernetica, ispirate alle teorie sviluppate da Talcott Parsons e Niklas Luhmann, sono raramente dedicate allo studio dei media o di internet e quasi mai a quello dei social media. Ciň nonostante, e questa č l'ipotesi sulla quale si č basato l'intero impianto della conferenza Modernity 2.0, gli strumenti teorici resi disponibili dalla sociocibernetica, disciplina che affonda le sue radici proprio nello studio dei primi sistemi uomo-macchina in grado di auto-regolarsi, possono rivelarsi uno strumento utile a supporto degli internet studies.
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Liguori, Gerardo, and Vincenzo De Paola. "Riorganizzazione dell’attività chirurgica per setting assistenziali e complessità di cura." La Sanità Pubblica. Ricerca applicata 2, no. 2 (July 25, 2021): 69–82. http://dx.doi.org/10.48268/chirurgia/2021/0001.1.

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Abstract:
Il Ministero della Salute svolge attività di supporto e collaborazione con le Regioni per migliorare sia i livelli di efficienza e di produttività che quelli di appropriatezza, sicurezza ed efficacia delle cure ospedaliere (D.M. 70/2015, Legge di Stabilità 2016 e D.M.21 giugno 2016). A tal fine ha attivato il progetto “Riorganizzazione dell’attività chirurgica per setting assistenziali e complessità di cura” di durata triennale, allo scopo di mettere a disposizione conoscenze e competenze messe a punto in altre realtà sanitarie nazionali. L’implementazione di tali Best Practices, finalizzata a migliorare la gestione dei blocchi operatori, risulta strategica nel contesto nazionale, data la necessità di affinare gli strumenti per misurare le performance delle strutture ospedaliere a maggior complessità, in particolare per quelle attività di alto livello ed elevato costo come l’attività chirurgica. A questo progetto Ministeriale la Regione Campania ha aderito, proponendo come Aziende Pilota l’Azienda Ospedaliera Cardarelli di Napoli e l’Azienda Ospedaliera Universitaria S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno.
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del Gobbo, Giovanna, and Francesca Torlone. "Employability e transizione al lavoro: metodi e strumenti di ricerca qualitativa per la definizione di dispositivi di supporto al placement." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (October 2015): 169–90. http://dx.doi.org/10.3280/erp2014-002011.

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Lambruschi, Furio, Francesca Lionetti, Melvin Piro, and Lavinia Barone. "Il video-feedback come intervento di supporto alla genitorialità per il trattamento delle difficoltà emotive e comportamentali." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 46 (July 2020): 47–68. http://dx.doi.org/10.3280/qpc46-2020oa10161.

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Abstract:
La teoria dell'attaccamento ha contribuito in modo importante al diffondersi di una serie di interventi rivolti alla diade genitore-bambino, la cui efficacia è stata dimostrata su base sperimentale, grazie ai rigorosi strumenti metodologici di cui dispone. Si tratta di programmi di intervento volti a sostenere lo sviluppo positivo della diade e in particolare a promuovere relazioni di attaccamento sicure e a ridurre il rischio di problematiche di tipo esternalizzante nei bambini. In questo contributo intendiamo proporre una rassegna ragionata dei principali interventi di video-feedback, orientati all'attaccamento e finalizzati oltre che al sostegno e alla promozione delle competenze genitoriali, anche al trattamento delle difficoltà emotive e comportamentali del bambino e dell'adolescente, definendone le caratteristiche principali e i contesti di applicazione. Data la centralità in questi programmi dell'uso del video, intendiamo anche delinearne l'evoluzione storica e il suo valore come tecnica specifica nel lavoro clinico in età evolutiva. Da ultimo verranno riassunti quelli che a nostro parere rappresentano gli ingredienti fondamentali delle procedure di video-feedback, evidenziandone operativamente alcune possibili linee di utilizzo strategico in coerenza con la prospettiva clinica cognitivocostruttivista. Nel far ciò verrà posta particolare attenzione al costrutto di disciplina sensibile (sensitive discipline), importante soprattutto lavorando con i disturbi esternalizzanti o in un'ottica di prevenzione.
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Del Gobbo, Giovanna, Daniela Frison, Luca Salvini, Rossella Bonistalli, Pietro Di Martino, Donatella Fantozzi, Emilio Mariotti, Vera Montalbano, and Giovanni Roberi. "Guide the professional development of a newly hired secondary school teacher. A collaborative research in Tuscany." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 1 (February 4, 2023): 170–87. http://dx.doi.org/10.36253/form-13842.

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Abstract:
The article presents the key dimensions of an intervention research carried out in the framework of a collaboration agreement between the Regional School Office for Tuscany (MI USR) and the universities of Florence, Pisa, and Siena, aimed at the development of tools to support the induction phase, an essential stage for the development of professionalism, of first and second-grade secondary school teachers. The results show the functionality and usefulness of the device from the tutors’ point of view. Orientare lo sviluppo professionale dell’insegnante di scuola secondaria neoassunto. Una ricerca collaborativa in Toscana. Il contributo presenta gli elementi caratterizzanti di una ricerca-intervento realizzata nel quadro di un accordo di collaborazione tra l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana (MI USR) e gli Atenei di Firenze, Pisa e di Siena, finalizzata alla messa a punto di strumenti a supporto della fase di induction, essenziale per lo sviluppo della professionalità, dei docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado. I risultati riguardano la funzionalità e utilità del dispositivo dal punto di vista dei docenti tutor.
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Zambianchi, Manuela. "Promuovere l'invecchiamento attivo attraverso il modello life skills education. Un progetto di ricerca-intervento per potenziare il pensiero critico ed il decision making." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 651–72. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002009.

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Abstract:
L'invecchiamento positivo è definito dal modello sistemico di Rowe & Khan (1997) come la presenza di elevate risorse a livello fisico e cognitivo, le quali consentono di mantenere una partecipazione attiva alla società. Il modello Life Skills Education, proposto dall'OMS (1994) come insieme di competenze tra-sversali utili allo sviluppo positivo dei giovani, è stato qui ipotizzato poter contri-buire anche in età anziana alla salute bio-psico-sociale, con adattamenti nei contenuti e nella metodologia di approccio, per il quale è stato adottato il modello della ricercaazione partecipata di ispirazione lewiniana (Lewin, 1946; Kagan, 2012). Un progetto di ricerca-azione partecipata che ha avuto come riferimento teorico-metodologico i programmi Life Skills Education in età anziana (Zam-bianchi, 2015) centrato su due Life Skills, il pensiero critico ed il decision making si è svolto a Bagnacavallo (RA) con il supporto delle Istituzioni politiche e sanitarie territoriali. Hanno partecipato 16 iscritti (età media = 71.13 a. 13 femmine e 3 maschi) che hanno compilato in ingresso ed in uscita il questionario sulle rappresentazioni sociali della salute, due item sulle credenze della dieta mediterranea e dell'attività fisica per la salute ed il questionario sugli stili decisionali. Dopo il per-corso formativo, i modelli Manova a misure ripetute hanno mostrato modificazioni positive sulle credenze sui comportamenti salutari, sulla rappresentazione della salute e sullo stile decisionale di pianificazione razionale.
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Gualtieri, Elena, Roberta De Filippis, and Silvia Vayr. "I modelli teorici di matrice cognitivista nella consulenza tecnica in ambito civile nei casi di separazione divorzio: riflessioni ed esemplificazioni cliniche." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 50 (August 2022): 115–31. http://dx.doi.org/10.3280/qpc50-2022oa14084.

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Abstract:
L'articolo valuta il ruolo dell'esperto impegnato nelle consulenze tecniche, nell'ambito delle vicende separative. Vengono analizzati gli strumenti a supporto del lavoro clinico forense e i modelli tecnico-teorici dei terapeuti cognitivisti che lavorano in questo ambito. Le autrici propongono il tema della valutazione della genitorialità, con particolare attenzione alla teoria dell'attaccamento, al modello dinamico-maturativo e al primario interesse del minore. Seguendo il modello cognitivista evoluzionista e quello post-razionalista, viene poi sottolineato il ruolo della relazione e del processo conoscitivo narrativo. Vengono messe in luce altresì le principali criticità che lo psicologo forense può dover affrontare in un contesto denso di conflittualità, come quello delle separazioni. Vengono affrontati i temi centrali da esplorare in CTU e gli interventi che si possono attuare durante l'iter peritale, al fine di promuovere il riconoscimento e la condivisione della sofferenza, oltre che la cooperazione, ritenuti elementi centrali del buon esito della consulenza. Vengono affrontati due casi clinici-forensi, rileggendoli alla luce dei modelli proposti. Le autrici auspicano inoltre che i professionisti in ambito forense acquisiscano competenze e riflessività sulle ricadute del proprio agire professionale, sufficienti a perseguire lo scopo, ovvero il benessere del minore e della famiglia.
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Massa, Nicoletta. "Innovazioni in psicologia della salute: il contributo della Social Assistive Robotics. Tra opportunità terapeutiche e questioni aperte della robotica sociale." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (October 2022): 14–27. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-003004.

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Abstract:
Se progresso ha per sinonimo Intelligenza Artificiale, il simbolo che ne incarna la dimensione verso cui si sta rivolgendo un crescente interesse, specialmente nell'ambito di assistenza e cura della persona, è certamente quello rappresentato dalla robotica sociale. Come diretta conseguenza di molteplici fattori socio-demografici, tra i quali l'incremento globale della popolazione anziana, la necessità di arricchire gli strumenti assistenziali ad essa rivolti e gli avanzamenti crescenti in ambito tecnologico, la ricerca in materia ha subito negli ultimi anni un notevole incremento che la pandemia da Covid-19 non ha fatto che accelerare ulteriormente. È all'interno di tale contesto di interesse che il presente articolo mira a sollevare delle riflessioni riguardanti il contributo della robotica sociale, e più in particolare di quella assistiva, rivolta alla persona anziana. A tale scopo verrà proposta una panoramica sulle più recenti applicazioni che tale tecnologia trova allo stato attuale, proponendosi sia come potenziale strumento aggiuntivo al trattamento di patologie psichiatriche e neurodegenerative, sia come opportunità a supporto dell'autonomia dell'utente assecondando il principio dello smart living. In conclusione verranno presentate e discusse le potenziali implicazioni psicologico-relazionali della robotica sociale e dell'affettività simulata a partire dall'analisi della self-deception individuale.
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Erlicher, Arcadio, and Antonio Lora. "Conclusioni." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (December 2002): 74–75. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000253.

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Abstract:
Il progetto ha rappresentato un notevole sforzo organizzativo, che ha coinvolto per un anno un ampio numero di DSM/UOP, di operatori e di pazienti.La ricerca ha dimostrato che, all'interno e tra i Dipartimenti di Salute Mentale:possibile costruire un network di ricerca,che possono essere utilizzati nella routine strumenti per la valutazione della gravità e dell'esito,possibile raccogliere ampi campioni di pazienti rappresentativi della realtà clinica dei servizi,gruppi di clinici possono collaborare tra loro per raccogliere dati sull'effective-ness e sui costi dei trattamenti.La possibilità di costruire un network di ricerca nei servizi clinici richiede uno sforzo organizzativo e ha un costo. Per fare questo sono necessari una struttura centrale in grado di dare supporto formativo, epidemiologico, informatico e di analisi, un sistema strutturato di incentivi scientifici e la restituzione agli operatori “in tempo reale” delle informazioni ricavate dalla ricerca.Questa ricerca ha portato ad una estesa conoscenza sulle caratteristiche sociodemografiche e cliniche (diagnosi e gravità) dei pazienti in trattamento nei servizi di salute mentale: il campione indagato è il più ampio oggi raccolto in Italia. La ricerca è anche stata la prima esperienza nazionale di stima dei costi per 50 strutture, con analisi dei costi standard delle singole prestazioni e del pattern di trattamento annuo e relativi costi.
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Perla, Loredana, and Viviana Vinci. "Videovalutare l'agire competente dello studente." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 1 (June 2021): 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12075.

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Abstract:
La videoanalisi è un oggetto di studio che vanta una consolidata tradizione. Pratica multimetodologica e area di studio interdisciplinare, essa risponde a numerosi problemi conoscitivi posti dalla complessità dei fenomeni didattici da indagare e propone strumenti e tecnologie che hanno un potenziale di descrizione, riproduzione e comprensione dei fenomeni molto alto. L'analisi video di un compito autentico costituisce un dispositivo di "supporto" per realizzare la valutazione dell'agire competente dello studente: un prototipo in grado di supportare la focalizzazione delle azioni che strutturano la competenza da valutare, per identificarne dimensioni, indicatori e livelli. Si descrive un percorso di ricerca-formazione che ha coinvolto 30 insegnanti di 11 Istituti scolastici della regione Puglia. Esito del progetto la descrizione del prototipo di videovalutazione che supporta gli insegnanti nella costruzione della rubrica valutativa e l'espressione del giudizio finale per livelli. L'attività riflessiva sollecitata nelle docenti, attraverso l'uso del dispositivo proposto, ha avuto l'obiettivo di accompagnare gli insegnanti a riconsiderare criticamente il proprio l'agire, sollecitando lo sviluppo e il consolidamento della propria professionalità. La ricerca ha consentito di promuovere negli insegnanti un habitus di riflessione sul proprio "fare scuola" e sulle proprie strategie valutative, sul modo in cui si gestisce la mediazione tra soggetti in apprendimento, contenuti disciplinari, metodologie, strategie e dispositivi adottati.
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Cappella, Anna Wanda, and Aurora Saporosi. "Regolazione naturale della fertilità: il monitor ovarico di Brown." Medicina e Morale 46, no. 6 (December 31, 1997): 1119–28. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.860.

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Abstract:
Negli ultimi anni, nell’ambito delle ricerche per la Regolazione Naturale della Fertilità (RNF) si sono sviluppate diverse tecniche diagnostiche riguardanti i dosaggi ormonali, le sostanze contenute nel muco cervicale e la viscosità del muco: al fine di trovare un indicatore della fertilità semplice ed accurato, di cui la donna potesse servirsi. Il Monitor Ovarico ideato da Brown, attualmente usato in diversi Centri internazionali di insegnamento dei MN, è uno degli strumenti più precisi, attualmente disponibili, per monitorare l’attività ovarica; esso è in grado di individuare l’evento ovulatorio in un arco di 12 ore, e dimostra senza dubbi il momento in cui l’ovulazione è avvenuta. È uno strumento diagnostico di laboratorio che può essere utilizzato sia da coppie che desiderano distanziare una gravidanza, sia da quelle che la stanno ricercando, nel desiderio di aderire generosamente al Progetto di Dio sulla loro unione coniugale. Tuttavia, ogni strumento tecnico-diagnostico che studia la fertilità è da considerare un supporto scientifico ai Metodi Naturali (MN), ma non è in grado, da solo, di sostituirsi ad essi. La tecnologia, infatti, va accompagnata dalla proposta di un cammino di riflessione sul vero significato della Procreazione Responsabile. È l’insegnante dei MN che trasmette alla coppia quello “stile” di rispetto e attenzione per l’altro e di accoglienza della fecondità come dono, aiutandola a crescere nell’amore e nell’apertura alla vita.
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Viafora, Corrado. "La dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie: i comitati di etica clinica." Medicina e Morale 53, no. 5 (October 31, 2004): 903–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.625.

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Abstract:
Il saggio propone una ricognizione del processo di istituzionalizzazione dei Comitati etici per la pratica clinica prendendo in considerazione la prospettiva nord-americana, segnata dall’evoluzione dal paradigma orientato alla difesa dei diritti al paradigma orientato all’etica dell’organizzazione; la prospettiva europea, orientata verso una duplice direzione: Comitati come forum per il dibattito sulle questioni etiche all’interno dell’ospedale o Comitati etici come strutture direttamente di supporto al processo decisionale; la prospettiva italiana, marcata ancora da una situazione di incertezza e fragilità. Partendo dalla convinzione che l’istituzione di Comitati etici per la pratica clinica comporta importanti potenzialità per ravvivare la dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie, il saggio individua e discute tre modelli attraverso cui potrebbero prendere corpo queste potenzialità. Un primo modello di Comitato si sviluppa in una prospettiva professionale, con la prevalenza delle seguenti funzioni: a. fornire un aiuto alle decisioni per gli operatori sanitari alle prese con problemi etici sempre più complessi; b. istituire uno spazio dedicato all’integrazione delle diverse istanze etico-professionali. Un secondo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva organizzativa, ed ha le seguenti funzioni: a. fornire all’Amministrazione una consulenza che dia credibilità pubblica a indirizzi e direttive istituzionali che abbiano implicanze etiche; b. sensibilizzare alla dimensione etica, con la speranza di coinvolgere maggiormente la responsabilità diretta di ogni operatore sanitario. Un terzo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva pubblica, con le funzioni di: a. contribuire a dare pubblicità e profondità al dibattito relativo alle questioni bioetiche e istituire procedure e occasioni di una reale comunicazione tra la società in generale e i gruppi di professionisti coinvolti nella produzione e nell’utilizzazione del nuovo sapere biomedico.
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Bottero, Marta, Caterina Caprioli, Giulia Datola, Alessandra Oppio, and Francesca Torrieri. "Regeneration of Rogoredo railway: a combined approach using multi-criteria and financial analysis [Un approccio integrato per la rigenerazione dello scalo ferroviario di Rogoredo]." Valori e Valutazioni 31 (February 2023): 89–102. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223107.

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Abstract:
Abandoned areas such as neglected railways and urban voids represent a suitable opportunity for the regeneration and requalification of cities, according to the paradigms of sustainability and resilience. Urban transformation and urban regeneration processes are characterized by a high level of complexity, a dynamic behavior over time and interactions between the various actors involved in the process. Within this context, the present paper proposes the application of a combined evaluation framework, based on the integration of Multi-Criteria Decision Analysis (MCDA) with a Financial Analysis (FA) to assess different strategic scenarios for the regeneration of the Rogoredo railways area (Milan, Italy). The purpose of this framework is to take into account the complexity of the decision- making process, considering both the qualitative (social and environmental) and quantitative (economic- financial) aspects. In detail, the railway yards in the Rogoredo area in Milan (Italy) represent an emblematic case. The city of Milan, within the Territory Governance Plan (PGT), has already proposed interventions in this site aimed at reconnecting the infrastructural node and making it an attractive and inclusive pole. The present paper demonstrates the usefulness of evaluation procedures in supporting the entire decision-making process and defining the most suitable scenario considering the initial objective and the stakeholders’ interests. The innovative value provided by this application is represented precisely by the possibility of considering both the developer point of view through FA and the broader public perspective through the support of MCDA. This approach allowed to build and evaluate transformation scenarios capable of both attracting potential investors and promoting sustainable mobility models, social inclusion, eco-sustainable development, improvement of environmental quality through the design of new public areas, green spaces, and services for citizens. I vuoti urbani, quali ex aree industriali ed ex scali ferro- viari, rappresentano oggi un’importante occasione di riconversione delle città, nell’ottica di uno sviluppo in chiave sostenibile, resiliente e circolare. Tuttavia, gli interventi di trasformazione e rigenerazione urbana sono caratterizzati da un elevato grado di complessità e dinamicità, così come da un’elevata interazione tra le diverse componenti urbane, quali gli aspetti economici, ambientali, sociali e tra i diversi attori coinvolti nel processo. In questo contesto, l’approccio metodologico proposto nel presente contributo combina le Analisi- Multicriteri (AMC) con l’analisi Analisi Finanziaria (AF). Questo modello permette di analizzare e supportare il processo decisionale nella sua complessità, considerando sia gli aspetti qualitativi (sociali e ambientali) sia quelli quantitativi (economico- finanziari). Il caso degli scali ferroviari dell’area di Rogoredo a Milano (Italia) rap- presenta un caso emblematico. La stessa città di Milano, già all’interno del Piano di Governo del Territorio (PGT), propone interventi volti alla riconnessione di questo nodo infrastrutturale per renderlo un polo attrattivo e inclusivo. L’obiettivo di questo contributo è quello di applicare le AMC con l’AF per la valutazione di scenari alternativi, volti alla riqualificazione dell’ex scalo ferroviario di Rogoredo. La valutazione diventa, quindi, parte integrante dell’intero processo decisionale, supportandone tutte le fasi, da quella iniziale fino alla definizione dello scenario più idoneo agli obiettivi prefissati e agli interessi degli stakeholder coinvolti. Il valore aggiunto fornito dalla presente applicazione è rappresentato proprio dalla possibilità di considerare sia il punto di vista degli investitori, attraverso l’AF, sia la più ampia prospettiva pubblica, attraverso il supporto delle AMC. In questo modo è stato possibile costruire e valutare scenari di trasformazione in grado di attrarre possibili investitori e al tempo stesso capaci di promuovere modelli di mobilita sostenibile, forme di inclusione sociale, sviluppo eco-sostenibile, miglioramento della qualità ambientale, attraverso la progettazione di nuove aree pubbliche, spazi verdi e servizi per i cittadini. In questo processo, la valutazione assume un ruolo essenziale in quanto consente di mettere in luce i diversi obiettivi perseguiti dall’intervento di rigenerazione e le loro eventuali conflittualità. Inoltre, la loro identificazione può supportare la definizione di scenari alternativi di sviluppo, rendendo partecipati sia il processo progettuale sia quello decisionale.
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Lascioli, Angelo, and Ivan Traina. "Didattica speciale e sviluppo delle competenze lavorative e di vita indipendente." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2022): 144–60. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14535.

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Abstract:
Nell'articolo si evidenzia l'importanza di promuovere a partire dalla scuolaazioni didattiche mirate, competenze lavorative e di vita indipendente per gli studenti e le studentesse con disabilità.  Il tema assume particolare valore nell'ambito della scuola secondaria di II grado, dove è d'obbligo per gli insegnanti la progettazione di esperienze in alternanza scuola-lavoro (PCTO), a cui va dedicata una specifica sezione del PEI. Si tratta di una vera e propria sfida educativa, che consiste nel trovare connessioni concrete e dotate di senso tra azioni didattiche e Progetto di Vita. Il riferimento all'ICF, come previsto dal nuovo PEI (D. Lgs. 66/2017), rappresenta per gli insegnanti un'opportunità nella progettazione dei PCTO rivolti agli studenti e alle studentesse con disabilità. In particolare, per la scelta degli obiettivi educativi e per il monitoraggio dell'esperienza formativa. L'articolo riporta un'esperienza condotta dall'Università di Verona, che ha sviluppato una piattaforma online che supporta la progettazione del PEI su base ICF e offre una serie di strumenti per l'analisi delle competenze e del potenziale lavorativo degli studenti e delle studentesse con disabilità. Si fa inoltre riferimento al progetto dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Vicenza, che nell'a.s. 2021/2022 ha dato vita al "Tavolo di Lavoro Interistituzionale per l'Orientamento e lo sviluppo di Percorsi per lo Sviluppo delle Competenze Traversali e l'Orientamento (PCTO)", finalizzato allo sviluppo di un protocollo condiviso tra scuole e servizi a supporto dell'integrazione lavorativa e della promozione delle competenze lavorative degli studenti e delle studentesse con disabilità nella scuola.
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Vasselli, Stefania, and Antonio Federici. "La valutazione dei Piani regionali di prevenzione." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 41–53. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050004.

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Abstract:
L'esperienza del Piano nazionale di prevenzione 2010-2012 (PNP), adottato con Intesa Stato Regioni 29 aprile 2010, si segnala per la sua importanza non solo per i contenuti e le metodologie adottate ma anche per il significato che assume all'interno dei rapporti tra le Istituzioni. La sua impostazione prevede infatti che il Ministero svolga Azioni centrali (DM 4 agosto 2011) a supporto della Programmazione regionale, come espressione dell'assetto costituzionale, secondo il modello di governance della stewardship, recepito dall'Italia con la carta di Tallin. Sul piano dei contenuti, il PNP pone grande e sistematica attenzione alla necessitŕ di disponibilitŕ e fruibilitŕ delle evidenze in tre momenti principali: prove di efficacia teorica (efficacy); monitoraggio e valutazione degli interventi; evidenze di impatto sugli outcome (effectiveness). In questa logica, e nel modello di governance adottato, l'attivitŕ di valutazione ha un significato sistemico di produzione di informazioni (intelligenza) funzionali a supportare la programmazione, l'implementazione, la valutazione degli interventi e si sta realizzando mettendo in campo molteplici azioni (certificazione; capacity building; promozione della cultura e degli strumenti di pianificazione e valutazione; attivitŕ di studio) e coinvolgendo interlocutori e partner diversi. In particolare, attraverso l'Azione centrale prioritaria "Intesa Stato Regioni su registri, sorveglianze e sistemi informativi per la prevenzione", si sta perseguendo l'obiettivo di un approccio integrato alle valutazioni di impatto degli interventi di prevenzione che definisca, al piů alto livello di concertazione, gli ambiti tematici, gli obiettivi conoscitivi e le regole di implementazione di un sistema informativo integrato per la prevenzione e che quindi tenga conto sia delle caratteristiche proprie di questi interventi (e delle relative difficoltŕ epistemologiche della loro valutazione), sia della conseguente attuale scarsezza e frammentarietŕ di informazione e valutazione.
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Gasperini, Massimo. "Pisae Forma Urbis. Digital drawing and ‘reading’ of the city." ZARCH, no. 8 (October 2, 2017): 200. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_zarch/zarch.201782156.

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Abstract:
Se il territorio costituisce il supporto materiale sul quale si sono impressi e sovrapposti i segni lasciati dall’uomo attraverso i secoli, la città può essere a ragione considerata la massima manifestazione dell’intervento dell’uomo su di esso. I processi urbani che determinano un impianto con tutte le sue modificazioni dinamiche sono interconnessi senza soluzione di continuità storica tanto da essere riassunti e rinvenuti nella trama stessa della città. Possedere gli strumenti per cercare di comprenderne i contenuti costituisce un primo atto cognitivo di fondamentale importanza qualora si intenda partecipare consapevolmente all’accumulazione di nuove proposte all’interno del tessuto storicizzato.La fase analitica della lettura conduce alla comprensione di questi processi dinamici che hanno determinato storicamente gli assetti insediativi e infrastrutturali del territorio. In analogia con la letteratura possiamo asserire che il palinsesto territoriale corrisponde al testo della storia dell’uomo e per essere compreso deve essere letto con la logica del progetto, lo strumento eletto della disciplina dell’architettura. Il documento principale per la lettura è il rilievo. Sottoporre la forma urbana di Pisa all’indagine sperimentale della lettura mediante l’adozione di nuovi strumenti digitali costituisce un momento di approfondimento e di sintesi delle conoscenze acquisite oltre ad esperire nuove metodologie analitiche sia nel campo degli studi storico-archeologici che in quelli dell’urbanistica e dell’architettura. I modelli tridimensionali digitali di Pisa e del suo territorio entrano per la prima volta a far parte di tale apparato strumentale, potenzialmente aperto verso nuovi possibili modi di utilizzazione. In particolare la Pianta della città si pone come supporto tecnico per molteplici e multiformi applicazioni.If the territory is the material support on where the marks left by man through the centuries are impressed and superimposed, the city could be rightly considerated as the greatest manifestation of the human intervention on it. The process that determine an urban system with all its dynamic changes are interconnected in a historical continuum so as to be summarized and found in the same interlaced city. To have the means in such a way as to try to understand its contents is primary importance if one intends to participate with good knowledge of a case in proposing new plans within the historical tissue. The analytical phase of reading leads to understand these dynamic process that have historically caused the settling down order and the territorial structure. On the analogy of the literature we can assert that the territorial palimpsest accords with the man history text and to be understood should be read with the logic of the plan, the elect instrument of the architectonic discipline. The main document for reading is the survey. To submit the urban form of Pisa to the experimental research of the reading by using new digital instruments is an opportunity of search and synthesis of the acquired knowledges besides to test new analithical methodologies both in the field of historical and archaeologic studies and in those of the town-planning and architecture. For the first time the digital threedimensional models of Pisa and its territory take part of this instrumental system, potentially open to new modes of use. Particularly the 3D representation of the town is a technical support for many and multiform applications. However, these new instruments of representation need to be connected with new methods of ‘reading’ and interpretation.KEYWORDS: 3D city model, G.I.S., territory and town, reading and typological interpretation
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