Academic literature on the topic 'Strategie di difesa'
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Journal articles on the topic "Strategie di difesa"
Ventura, Emanuele. "“TRADURRE BISOGNA, NON TRADIRE!”: LE PROPOSTE DI ICILIO BIANCHI IN DIFESA DELLA LINGUA ITALIANA (1939-1940)." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 354–76. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17143.
Full textCyrulnik, Boris. "Resilienza." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2010): 9–19. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-001002.
Full textImbruglia, Girolamo. "Osservazioni conclusive." SOCIETÀ E STORIA, no. 134 (February 2012): 735–40. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-134005.
Full textGuasti, Niccolň. "La Compagnia del Gesů nel secondo settecento." SOCIETÀ E STORIA, no. 134 (February 2012): 661–72. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-134001.
Full textDittadi, Antonio. "Difesa della retorica e ‘riscrittura’ di Platone nei Discorsi Platonici di Elio Aristide." Rhetorica 26, no. 2 (2008): 113–37. http://dx.doi.org/10.1525/rh.2008.26.2.113.
Full textSurahmat, Anton, and Rufi Rismayanti. "Strategi Komunikasi Pembangunan dalam Difusi Teknologi Pengolahan Limbah Air (Studi Kasus IPAL Dusun Giriharja dan Biotoilet SDN Babakan Sinyar)." Jurnal Komunikasi Pembangunan 20, no. 02 (August 3, 2022): 155–68. http://dx.doi.org/10.46937/20202241222.
Full textTerzuolo, Eric R. "LA SICUREZZA EUROPEA DOPO IL TRATTATO SUGLI EUROMISSILI: LA PROSPETTIVA AMERICANA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 1 (April 1989): 91–112. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017500.
Full textZanni, Fabrizio. "Sperimentazioni progettuali nella città diffusa: strategie di ibridazione dei grandi shopping malls." TERRITORIO, no. 68 (February 2014): 59–61. http://dx.doi.org/10.3280/tr2014-068010.
Full textLenzi, Leonardo. "Emozioni intelligenti, intelligenza emozionata: strategie per coltivare se stessi." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 2 (January 2011): 77–85. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-002005.
Full textFassino, Secondo. "Aspetti specifici del supporto psicologico nella relazione medico-paziente terminale." Medicina e Morale 46, no. 5 (October 31, 1997): 923–37. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.868.
Full textDissertations / Theses on the topic "Strategie di difesa"
Miali, Vania. "Strategie di intervento per la difesa del mare e della costa dagli inquinamenti accidentali di idrocarburi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10607/.
Full textMIRABILE, Giulia. "ASPERGILLI CONTAMINANTI DERRATE AD USO UMANO E ZOOTECNICO: attività enzimatica, tecniche diagnostiche innovative e possibili strategie di difesa biologica." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/496080.
Full textAGOSTINO, LORENZO. "Il giudizio di secondo grado. Garanzie dell’imputato ed efficienza processuale." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. http://hdl.handle.net/11567/1085242.
Full textPozzoli, Tiziana. "School bullyng: defending the victim or looking the other way? The role of personal correlates and class norms in primary and middle school." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427022.
Full textLa maggior parte degli studi che si sono occupati di bullismo a scuola hanno classificato i protagonisti di tale fenomeno in bulli, vittime, bulli/vittime e non coinvolti (es. Olweus, 1993). Recentemente, molti autori hanno criticato questo approccio, mettendo in evidenza l’importanza di considerare il bullismo come un processo di gruppo (es., Salmivalli et al., 1996; Sutton & Smith, 1999) in cui la maggior parte degli studenti, pur non essendo coinvolta nel fare o subire prepotenze, assume comunque altri ruoli rilevanti all’interno del fenomeno. Una chiara limitazione dell’attuale letteratura sul bullismo riguarda la scarsa attenzione prestata alle caratteristiche individuali dei difensori e, soprattutto degli osservatori passivi, mentre molti studi si sono occupati di indagare le caratteristiche associate ai ruoli di bullo e vittima. Inoltre, si è prestata poca attenzione è stata prestata ai possibili correlati che distinguono il comportamento di difesa da quello di osservazione passiva. Il primo obiettivo del nostro progetto di ricerca è stato di analizzare l’associazione tra alcune caratteristiche individuali degli studenti e diversi tipi di comportamento assunti durante il verificarsi di episodi di prepotenze, nello specifico i comportamenti di difesa della vittima e di osservazione passiva. Inoltre, la letteratura sui Ruoli dei Partecipanti nel bullismo (Salmivalli et al., 1996) si è raramente occupata di indagare il ruolo giocato da variabili contestuali (es. norme di classe ingiuntive e descrittive) nell’influenzare il comportamento individuale. Qundi, il secondo obiettivo di questo progetto di ricerca è stato testare se la variabilità tra classi dei comportamenti di difesa e di osservazione passiva potesse essere spiegata facendo ricorso a variabili a livello di classe, come le norme di classe ingiuntive e descrittive relative a ciascun comportamento. Hanno preso parte alla ricerca 797 bambini di scuola primaria (18 scuole, classi quarte e quinte) e 1028 ragazzi di scuola media (12 scuole, classi seconde e terze). Ai partecipanti è stato chiesto di rispondere a una serie di misure self-report atte ad indagare i loro comportamenti durante episodi di bullismo (agire prepotenze, difendere la vittima, osservare passivamente, essere vittime di bullismo), gli atteggiamenti nei confronti del bullismo (Salmivalli & Voeten, 2004), responsabilità personale per l’intervento, strategie di coping adottate di fronte a episodi di bullismo (Causey & Dubow, 1992) and la pressione percepita ad intervenire in aiuto della vittima da parte di genitori, pari e insegnanti. Nello Studio 1, utilizzando un modello di equazioni strutturali, abbiamo testato un modello basato parzialmente su quello proposto da Latané e Darley (1970)per spiegare il comportamento degli spettatori di fronte a situazioni di emergenza. Inoltre, abbiamo analizzato il ruolo giocato dalle aspettative percepite da parte di genitori, apri e insegnanti. In generale, i risultati hanno confermato il modello ipotizzato. In particolare, gli atteggiamenti anti-bullismo sono risultati positivamente associati alla responsabilità personale per l’intervento. Inoltre, sono risultati predire positivamente la scelta di strategie di coping di approccio (es. problem solving) e negativamente il ricorso a strategie di distanziamento. Entrambe queste relazioni tra atteggiamenti e strategie di coping sono risultate parzialmente mediate dalla responsabilità personale. Inoltre, è emerso un legame positivo tra strategie di coping di approccio e comportamento di difesa e tra strategie di distanziamento e la tendenza a comportarsi come osservatori passivi. Infine, i risultati di questo studio hanno messo in luce l’importante ruolo giocato dalla pressione percepita da parte di pari e genitori (ma non degli insegnanti) nell’influenzare gran parte delle variabili prese in esame. Questo modello si è dimostrato valido in entrambi i gruppi d’età (studenti di scuola primaria e media) e sono emerse solo poche differenze per quanto concerne la forza dei legami. Nello Studio 2 abbiamo esaminato alcune caratteristiche del contesto classe legate ai comportamenti individuali di difesa e osservazione passiva attraverso modelli lineari multilivello. In particolare, abbiamo preso in considerazione le norme ingiuntive da parte di pari e insegnanti (norme che si riferiscono alle aspettative degli altri rispetto al comportamento dell’individuo; Cialdini et al., 1991) all’interno della classe e le norme descrittive (la frequenza con cui un certo comportamento è presente in un gruppo; Chang, 2004) relative al comportamento dei pari. Le norme ingiuntive sono state calcolate come la media di classe della pressione normativa percepita da parte di apri e insegnanti, mentre le norme descrittive sono state misurate come la media di classe dei comportamenti di difesa e di osservazione passiva. I risultati delle analisi multilivello hanno evidenziato che, controllando per il livello di vittimizzazione di classe, le norme ingiuntive e descrittive orientate all’intervento in favore delle vittime di bullismo predicevano positivamente il comportamento di difesa individuale, andandosi ad aggiungere alle caratteristiche individuali (età, genere, comportamento di bullismo, vittimizzazione e pressione normativa percepita da parte di apri e insegnanti). Similarmente, le norme ingiuntive e descrittive orientate all’intervento sono emerse come predittori negativi del comportamento di osservazione passiva. In conclusione, i risultati dei due studi evidenziano come i comportamenti di difesa e osservazione passiva siano il risultato sia di caratteristiche individuali che contestuali (Ladd, 2005). Coerentemente con un approccio child by environment (Ladd, 2003), questi risultati possono essere considerate un esempio di come le caratteristiche individuali, gli stati motivazionali e il contesto sociale (in particolare nei termini di relazioni e esperienze condivise coi pari) possano interagire andando ad influenzare il comportamento individuale. Inoltre, questi risultati possono avere importanti implicazioni per i programmi di prevenzione e intervento sul bullismo.
BENEDETTO, F. DI. "LA PROTEZIONE DEI SETTORI STRATEGICI EUROPEI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/345493.
Full textCHIARELLI, Roberto. "Strategie di difesa attivate in risposta a stress, in embrioni di Paracentrotus lividus." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/93443.
Full textSea urchin embryos are able to activate different defense strategies against stress. This model system allows to investigate numerous phenomena in multipotent cells, which interact among themselves, in their natural position, bypassing the disadvantages of isolated cells, deprived of their normal network. Cadmium (Cd) treatment triggers the accumulation of metal in embryonic cells and the activation of defense systems depending on concentration and exposure time, through the synthesis of heat shock proteins and/or the initiation of apoptosis. Here we show that Paracentrotus lividus embryos exposed to subacute/sublethal concentrations of Cd adopt autophagy as an additional stratagem to safeguard the developmental program and that a temporal/functional relationship between autophagy and apoptosis exists. In this work we employed Cd as a stressor for the induction of autophagy purely as a toxic insult and it in no way constitutes an environmental stressor, as the concentration of Cd is many orders of magnitude higher than would be found in a polluted situation. Using colorimetric and fluorimetric acidotropic dyes we found that embryos exposed to Cd display massive punctiform spots in the cytoplasm, indicative of acidic vesicular organelles (AVOs). Furthermore these data were validated through both protein gel blotting and immunofluorescence in situ analysis of LC3, a specific marker of autophagy. We found that in P. lividus embryos autophagic processes occur in greater amounts after Cd exposure and in specific phases of the physiological development. These results have been confirmed using bafilomycin A1 and 3-methyladenine, known inhibitors of this process. In particular we observed that embryos treated with sublethal Cd concentration activate a massive autophagic response after 18h, which decreases between 21 and 24 h, in the opposite of apoptotic process. In order to investigate a possible temporal relationship between autophagy and apoptosis, we tested apoptotic signals by TUNEL and immunofluorescence in situ assays of cleaved caspase-3. Quantitative analysis has shown that embryos activate a massive apoptosis after 24h of Cd-exposure. These results have been confirmed using Z-DEVD-FMK, a specific inhibitor of apoptosis. Therefore a functional relationship between autophagy and apoptosis was estimated evaluating apoptotic signals in Cd-exposed embryos, upon treatment with the autophagic inhibitor 3-methyladenine. We found that the inhibition of autophagy produced a contemporaneous reduction of apoptotic signals, suggesting that the two phenomena are functionally related. In effect using methylpyruvate, a cell-permeable substrate for ATP production, apoptotic signals were substantially restored. These data could be explained considering that autophagy could energetically contribute to apoptotic execution through its catabolic role.
Books on the topic "Strategie di difesa"
Florit, Davide. Competitive intelligence: Strategie di difesa. Bologna: CLUEB, 2004.
Find full textStefani, Eraldo. La difesa del colpevole e del non colpevole nella fase delle indagini preliminari: Metodologie e strategie di difesa immediata, aspetti interdittivi della misura cautelare. Milano: Giuffrè, 1993.
Find full textItaly. Parlamento. Camera dei deputati. Commissione difesa., ed. Iniziativa di difesa strategica: Valutazioni politiche e negoziato di Ginevra : ciclo di tavole rotonde su temi strategici patrocinato dall'on.le Presidente della Commissione difesa della Camera dei deputati : Roma, aprile-giugno 1985. [Italy]: Società italiana per la organizzazione internazionale, S.I.O.I., 1985.
Find full textL'Abate, Alberto, and Lorenzo Porta, eds. L'Europa e i conflitti armati. Florence: Firenze University Press, 2008. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-8453-786-7.
Full textDonno, Marcello De. La svolta strategica all'indomani dell'11 settembre: Prospettive d'impiego dello strumento aeronavale : conferenza tenuta il 17 giugno 2002 al Centro Alti Studi della Difesa dal Capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio Marcello De Donno. Roma: Rivista marittima, 2002.
Find full textMartini, Daniele. Scacco Matto: Il Più Completo Manuale Di Scacchi. Impara a Giocare Al Meglio le Tue Partite con Aperture, Difese, Attacchi e Tutte le Strategie Più Efficaci. Independently Published, 2021.
Find full textConference papers on the topic "Strategie di difesa"
Anselmi, Naldo, G. P. Cellerino, and Alessandro Ragazzi. "Problematiche fitopatologiche e strategie di difesa nelle formazioni boschive italiane." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.082.
Full textMotta, E., L. Montecchio, and S. Mutto Accordi. "Le malattie in vivaio e le strategie di difesa integrata." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.091.
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