Academic literature on the topic 'Strategia Culturale'

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Journal articles on the topic "Strategia Culturale"

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Poli, Irene, and Chiara Ravagnan. "La rigenerazione urbana nel Piano Regolatore Generale di Roma. Tra attuazione e innovazione." Ciudades, no. 20 (September 28, 2017): 135–53. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.20.2017.19.

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Abstract:
Nell’ambito delle riflessioni sulla rigenerazione urbana, i fronti avanzati del dibattito disciplinare internazionale si fanno portatori di nuovi riferimenti significativi inerenti sia questioni endogene agli approcci disciplinari, sia tematiche collegate al cambiamento globale del contesto ambientale, socio-economico e culturale. Il PRG di Roma (2008) ha avviato la sperimentazione di una strategia complessiva di rigenerazione. Nel quadro di questa strategia, i «Programmi integrati» si distinguono per il carattere partenariale e l’approccio complesso alla costruzione della città pubblica. La limitata sperimentazione di questi strumenti apre tuttavia la strada anche ad altre pratiche per la rigenerazione resiliente dei “beni comuni” attraverso modalità innovative.
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Souza, Lidyane Maria Ferreira de, and Luca Baccelli. "L'UTILITÀ DELL’ANALISI CULTURALE DEI DIRITTI SOGGETTIVI RELIGIOSI." Revista Eletrônica do Curso de Direito da UFSM 17, no. 1 (December 31, 2022): e79979. http://dx.doi.org/10.5902/1981369470979.

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Abstract:
Nei paesi democratici, l’ordine giuridico in genere riconosce diritti soggettivi religiosi, prima di tutti la libertà religiosa. Dalla Guerra dei Trent’anni, un’ esperienza storicamente e geograficamente abbastanza specIfica, la libertà religiosa è presentata come soluzione universale alla sfida della coesistenza di differenti credenze religiose nello stesso spazio politico. Di conseguenza, si osserva come questi diritti promuovano determinati tipi di soggettività e di organizzazione religiosa. Dato che tale critica è già stata rivolta alla categoria dei diritti soggettivi, così come a quella dei diritti umani, questo articolo investiga se le risposte fornite a queste critiche – nell’ambito dei studi sociogiuridici, dell’analisi culturale del diritto e della filosofia e sociologia dei diritti umani – possono contribuire a riflettere sull’utilità dei diritti soggettivi religiosi per le persone di fede non egemonica. Si conclude che l’analisi culturale permette identificare possibili reinvenzioni della strategia politica dei diritti soggettivI religiosi.
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Ott, Christine. "»Die Hölle ist das Unbewusste des Menschen von heute«." Deutsches Dante-Jahrbuch 96, no. 1 (September 24, 2021): 145–60. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2021-0028.

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Abstract:
Riassunto Viaggio terapeutico negli abissi del proprio inconscio e indagine tormentata sulla ›tragedia umana‹ del ventesimo secolo: Giorgio (György) Pressburger (1937 Budapest–2017 Trieste) pubblicò Nel regno oscuro (Bompiani 2008) come prima parte di una trilogia romanzesca che esibisce evidenti correspondenze strutturali e contenutistiche con la Commedia di Alighieri. La seconda e terza parte, Nella regione profonda e Nei boschi felici uscirono nel 2013 in un unico volume, intitolato Storia umana e inumana. Il contributo presente si propone di situare la modalità specifica con cui Pressburger recepisce Dante sullo sfondo dei concetti della ricezione creativa (»kreative Rezeption«, Peter Kuon), della rielaborazione (»Neubearbeitung«, Tabea Kretschmann) e della »Systemaktualisierung« (attualizzazione di un ›sistema‹ dantesco). Inoltre si propone di analizzare la strategia di autocommento messa in atto dall’autore nonché la riflessione, implicita nel testo, sul rapporto fra memoria individuale e culturale.
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Becker, Rainald. "Eine Division des Papstes?" Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no. 1 (March 1, 2019): 45–71. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0006.

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Abstract:
Riassunto Dopo la Riforma, Baviera divenne il primo interlocutore tedesco della Curia romana a livello religioso, politico e culturale. Le relazioni con la Santa Sede erano ispirate dalla cattolicità programmatica dei Wittelsbach. La special relationship si manifestava, inoltre, in una lunga tradizione diplomatica inaugurata all’inizio del Seicento su spinta del papato. Durante la Guerra dei Trent’anni gli intensi contatti si estesero anche al campo militare. La Curia romana vide nel duca Massimiliano l’incontestata guida dell’armata cattolica, definendola la „colonna della religione cattolica“ nel Sacro Impero Romano. Promuovere gli interessi del principe tedesco (sussidi per il finanziamento dell’esercito e l’acquisizione dell’elettorato in perpetuo per la Baviera), era tra i primi obiettivi della concezione strategica del papato. Il carteggio della Nunziatura di Vienna, di cui la quarta serie per gli anni tra 1628 e 1635 è consultabile tuttora, mette in luce queste tendenze in favore della Baviera. Nelle corrispondenze curiali si delinea, essenzialmente, il tentativo di attribuire a quel territorio la qualità di Stato, termine in cui si esprime l’idea centrale del discorso politico, ma anche giuridico dell’epoca. Dalla parte della Curia romana, la strategia di state-building si ricollegò all’ambizione di assegnare un posto primario alla Baviera nel sistema geopolitico europeo („unione delle corone cattoliche“ sotto il patrocinio del papa come „padre comune“).
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Ignazi, Piero. "LA CULTURA POLITICA DEL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 3 (December 1989): 431–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008650.

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Abstract:
IntroduzioneIl mondo politico-culturale della destra italiana del dopoguerra è stato trascurato, per lungo tempo, dalla comunità scientifica. A parte il pionieristico lavoro di Giorgio Galli, risalente alla metà degli anni settanta, è soltanto con l'inizio di questo decennio che si sviluppa una seria linea di ricerca su alcune componenti della destra italiana. In particolare, per motivi diversi, vengono privilegiati due versanti: la Nuova Destra e l'area radicale e terrorista. L'attenzione dedicata a questi due fenomeni non è casuale ma trova spiegazione nel fatto che essi costituiscono una sorta di “novità” rispetto al filone centrale del neofascismo: da un lato, la Nuova Destra, emersa alla fine degli anni settanta sulla scia dellaNouvelle Droitefrancese, rappresenta il contributo intellettualmente piò originale e articolato di riflessione e rielaborazione delle coordinate ideologiche e politiche della destra; dall'altro, l'area radicale e terrorista costituisce per la sua intrinseca drammaticità un forte stimolo all'approfondimento delle motivazioni, del costrutto ideologico e delle articolazioni organizzative. Gli studi condotti negli anni ottanta su queste due aree forniscono importanti tasselli alla ricostruzione o alla comprensione dellaWeltanschauungdi destra. Tuttavia è rimasto escluso da questo risveglio di interesse l'espressione piò solida e corposa della destra italiana, vale a dire il Movimento Sociale Italiano.Va subito precisato, infatti, che il MSI, i movimenti di destra radicale (DR) e la Nuova Destra (ND) pur essendo contigui, si differenziano percomplessità organizzativa, strategia politicaereferenti culturali.Per quanto riguarda la complessità organizzativa, essa è:— elevata nel MSI: il partito si struttura secondo il classico modello duvergeriano del «partito di massa» e, tra l'altro, inquadra centinaia di migliaia di iscritti;— ridotta nelle formazioni della DR: i vari gruppi si strutturano o come piccole sette (i movimenti golpisti e terroristi) o come «comitati» (i movimenti di contromobilitazione moderata e reazionaria degli anni settanta);— molto bassa nella ND: essa mantiene uno stadio fluido di movimento culturale legato ad iniziative editoriali.In merito alla strategia politica, essa si articola in tre posizioni distinte:— alternativa al regime ma accettazione (e pratica) delle regole democratiche per il MSI;— abbattimento immediato e violento del sistema e rifiuto dei meccanismi democratici per la DR;— estraneità rispetto al sistema e superamento degli istituti liberaldemocratici attraverso un processo «metapolitico» di egemonizzazione culturale e di ridefinizione delle coordinate ideologiche («al di là della destra e della sinistra») per la ND.Per quanto attiene, infine, ai referenti culturali si può affermare che, nonostante tutte le componenti attingano ad un medesimo serbatoio, esse si differenziano:a)per la diversa considerazione del contributo evoliano — superficiale-strumentale nel MSI («doveroso» omaggio ad uno dei pochissimi pensatori forti della destra ma sostanziale ininfluenza dei suoi contributi), esegetico-esistenziale nella DR («il mondo delle rovine», «rapolitia», «l'uomo differenziato», «lo spirito legionario», ecc.), marginale nella ND dove viene ridimensionato per la sua impostazione anti-moderna («il mito incapacitante»);b)per l'assenza nella DR e nella ND di alcuni cardini della cultura politica missina come il pensiero giuridico (Rocco e Costamagna) e filosofico (Gentile e Spirito) fascista.Anche se la delimitazione dei confini di queste tre componenti, è stata, in certi periodi e per certi gruppi, alquanto incerta, soprattutto perché il MSI ha rappresentato sempre ilprimum mobiledi tutta Tarea di destra (di qui i frequenti passaggi di confine tra partito e organizzazioni esterne di variroutiersdella destra), esse vanno tenute adeguatamente distinte.Ciò premesso, in questo lavoro intendiamo occuparci esclusivamente del soggetto rimasto finora più in ombra, il Movimento Sociale Italiano. Più in particolare, ci soffermeremo sui tratti salienti della «cultura politica» di questo partito quale emerge, in primo luogo, dalla pubblicistica interna e dai documenti ufficiali (e quindi l'immagine che il partito proietta — e/o intende proiettare — all'esterno) e, in secondo luogo, dalle risposte ad una serie di domande di atteggiamento fornite da un campione significativo di quadri intermedi del MSI.
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Raffini, Luca. "Quando la Generazione Erasmus incontra la Generazione Precaria. La mobilità transnazionale dei giovani italiani e spagnoli." OBETS. Revista de Ciencias Sociales 9, no. 1 (June 15, 2014): 139. http://dx.doi.org/10.14198/obets2014.9.1.05.

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Abstract:
Uno dei più importanti risultati del processo di integrazione europea è la costruzione di uno spazio transnazionale in cui i cittadini europei possono muoversi liberamente. La mobilità favorisce dinamiche di europeizzazione dal basso –o di europeizzazione orizzontale–, e lo sviluppo di pratiche cross-nazionali e amplia le risorse individuali e relazionali a disposizione dei giovani per progettare i propri percorsi professionali e di vita. La Generazione Erasmus definisce giovani socializzati a un humus culturale transnazionale e fortemente identificati con l’Europa. Nell’attuale contesto di crisi economica, a sperimentare la mobilità sono sempre più i giovani altamente qualificati dei paesi dell’Europa del sud, quale strategia individuale cui ricorrere per trovare risposta ai problemi connessi alla precarietà, alla disoccupazione, alla sotto-qualificazione degli impieghi. Il risultato è che la mobilità può assumere il volto di un obbligo, più che di una scelta e, più che dinamiche di europeizzazione orizzontale, può favorire una “fuga dei cervelli” dai paesi del sud ai paesi del centro e del nord Europa. L’articolo, focalizzandosi sui giovani italiani e spagnoli, si chiede cosa succede quando la Generazione Erasmus incontra la Generazione Precaria, analizzando cause ed effetti della mobilità, sul piano micro e macro sociale e sul piano politico.
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Ferla, Lara. "Dalla prevenzione al trattamento. Autori di maltrattamenti e di violenza domestica e problemi di effettività della tutela penale." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA 24, no. 3 (January 2023): 11–35. http://dx.doi.org/10.3280/mal2022-003002.

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Abstract:
Le scelte del legislatore in materia di repressione dei maltrattamenti e della violenza com-messi in ambito familiare sono state frequentemente orientate verso un'estensione della rile-vanza penale e un inasprimento del trattamento sanzionatorio. In tempi più recenti, è aumen-tata la consapevolezza della necessità di un potenziamento degli strumenti giuridici di natura preventiva e di quelli finalizzati a indagare le ragioni della criminalità violenta nelle relazioni strette e la sfera psicologica dell'autore di reato. La sanzione penale, infatti, non può risulta-re da sola risolutiva dei problemi di tutela sollecitati da questa forma di criminalità. È stata progressivamente riconosciuta, dunque, l'importanza di affiancare ai tradizionali strumenti di natura punitiva anche misure di natura preventiva. Queste ultime si propongono il duplice scopo di attuare un intervento tempestivo, idoneo a evitare conseguenze più gravi per la persona offesa e, nello stesso tempo, a consentire al soggetto agente di avviare un percorso psicologico di revisione critica del proprio comportamento, prima che lo stesso divenga abi-tuale o possa connotarsi di maggiore gravità, risultando meritevole di una risposta sanziona-toria ancor più severa. Oltre agli strumenti di natura strettamente sanzionatoria, una maggio-re consapevolezza culturale del problema e adeguate politiche sociali costituiscono compo-nenti essenziali di una strategia a lungo termine e meglio strutturata ai fini del contrasto della violenza domestica.
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Garbarino, Francesca, and Paolo Giulini. "L'approccio multidisciplinare nel contrasto alla violenza di genere: il trattamento degli autori." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA 24, no. 3 (January 2023): 37–60. http://dx.doi.org/10.3280/mal2022-003003.

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Abstract:
Le scelte del legislatore in materia di repressione dei maltrattamenti e della violenza com-messi in ambito familiare sono state frequentemente orientate verso un'estensione della rile-vanza penale e un inasprimento del trattamento sanzionatorio. In tempi più recenti, è aumen-tata la consapevolezza della necessità di un potenziamento degli strumenti giuridici di natura preventiva e di quelli finalizzati a indagare le ragioni della criminalità violenta nelle relazioni strette e la sfera psicologica dell'autore di reato. La sanzione penale, infatti, non può risulta-re da sola risolutiva dei problemi di tutela sollecitati da questa forma di criminalità. È stata progressivamente riconosciuta, dunque, l'importanza di affiancare ai tradizionali strumenti di natura punitiva anche misure di natura preventiva. Queste ultime si propongono il duplice scopo di attuare un intervento tempestivo, idoneo a evitare conseguenze più gravi per la persona offesa e, nello stesso tempo, a consentire al soggetto agente di avviare un percorso psicologico di revisione critica del proprio comportamento, prima che lo stesso divenga abi-tuale o possa connotarsi di maggiore gravità, risultando meritevole di una risposta sanziona-toria ancor più severa. Oltre agli strumenti di natura strettamente sanzionatoria, una maggio-re consapevolezza culturale del problema e adeguate politiche sociali costituiscono componenti essenziali di una strategia a lungo termine e meglio strutturata ai fini del contrasto della violenza domestica.
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Acampa, Giovanna, and Claudia Mariaserena Parisi. "Cultural heritage management: optimising procedures and maintenance costs." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 79–102. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212907.

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Abstract:
The management of maintenance activities is an ongoing concern for facility managers in the existing building sector due to its complexity and uncertainty. This applies all the more to cultural heritage as protection, preservation and enhancement are a priority in order to keep the artistic and cultural value of historical assets for future generations. In addition, problems related to the increasingly limited economic resources complicate maintenance management processes. Therefore, it has become a common standard to carry out maintenance activities only when actual emergencies occur, thus causing inefficiencies in the planning of Facility Management activities and an increase in maintenance costs. This paper shows a method to support the management decision-making in maintenance activities through Building Condition Assessment (BCA) processes integrated with Building Information Modeling (BIM) systems. The main objective is to develop a maintenance management strategy and support technicians in identifying maintenance priorities in a practical, simple and automated way in order to optimise procedures and costs. To achieve such a goal, the method proposes a BCA process that uses the following tools: 1) building breakdown structure according to UNI 8290 adapted to historic buildings; 2) a degradation level index and a technological and operational connection matrix to assess opportunity maintenance; 3) field inspections and data collection on Excel spreadsheets acting as external Database; 4) data management in BIM environment using Revit as BIM Authoring Software and Dynamo scripts as visual programming language (VPL) to link external Database to BIM model. The results highlight the important role of BIM in Facility Management of existing buildings and buildings of historical and cultural value by allowing the continuous update of information in a single BIM model for BCA purposes and shows a great potential to support facility managers in managing building maintenance activities and optimising costs. La natura complessa, incerta e dinamica della gestione delle attività di manutenzione è fonte di continua preoccupazione per i facility managers che operano nel settore del patrimonio edilizio esistente. In particolare, nel campo dei beni culturali, la tutela, conservazione e valorizzazione sono una priorità per preservare il valore artistico-culturale dei beni storici alle generazioni future. Purtroppo, alla complessa gestione della manutenzione si aggiungono problemi relativi alle risorse economiche sempre più limitate. In questa situazione infatti, sembra essere diventato uno standard comune intervenire con attività di manutenzione solo quando si presentano effettivi casi di emergenza, causando così inefficienze nella pianificazione delle attività del Facility Management e, conseguentemente, un aumento dei costi della manutenzione. Questo paper espone un metodo per supportare le scelte decisionali dei gestori nelle attività di manutenzione attraverso i processi di Building Condition Assessment (BCA) integrati ai sistemi di Building Information Modeling (BIM). L'obiettivo principale è sviluppare una strategia di gestione della manutenzione, dando ai tecnici il necessario supporto per individuare le priorità di intervento di manutenzione in modo pratico, semplice e automatizzato al fine di ottimizzare procedure e costi della manutenzione. Per raggiungere questo obiettivo, il metodo propone un processo di BCA che utilizza i seguenti strumenti: 1) scomposizione dell’edificio secondo la norma UNI 8290 adattata agli edifici storici; 2) un indice del livello di degrado e una matrice di connessione tecnologica e operativa per valutare manutenzioni di opportunità; 3) ispezioni in situ e raccolta dei dati su fogli di calcolo Excel che fungono da Database esterno; 4) gestione dei dati in ambiente BIM utilizzando Revit come BIM Authoring Software e scripts in Dynamo come linguaggio di programmazione visiva per il collegamento tra Database esterno modello BIM. I risultati della ricerca evidenziano l'importanza del ruolo del BIM nel Facility Management degli edifici esistenti e di pregio storico-culturale consentendo l'aggiornamento permanente delle informazioni in un unico modello BIM ai fini del BCA e mostra un grande potenziale per supportare i facility managers nella gestione delle attività di manutenzione degli edifici e nell’ottimizzazione dei costi.
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Del Missier, Giovanni. "Le mutilazioni genitali femminili." Medicina e Morale 49, no. 6 (December 31, 2000): 1097–143. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.774.

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Abstract:
L’articolo intende approfondire la tematica delle mutilazioni genitali femminili (MGF) per esprimere un fondato giudizio morale su queste pratiche e offrire delle linee di riferimento per la promozione di comportamenti sociali giusti e responsabili, nel pieno rispetto della dignità personale delle donne coinvolte. L’autore offre un quadro generale del fenomeno, emergente anche in Italia, individuando le testimonianze storiografiche delle MGF, le diverse tipologie di intervento, le conseguenze psico-fisiche che esse comportano per le donne che vi si sottopongono, la distribuzione geografica e quantitativa dei soggetti coinvolti. Vengono esaminate le motivazioni tradizionalmente addotte a giustificazione di queste pratiche e le teorie esplicative moderne fornite dalle scienze umane che hanno tentato di interpretare in vario modo le mutilazioni sessuali, con particolare attenzione alla riflessione ispirata ai diritti umani. Successivamente, vengono considerati criticamente i paradigmi etici più utilizzati in letteratura per schierarsi a favore o contro la legittimità delle MGF. I limiti rilevati inducono l’autore ad inquadrare il discorso in una più ampia cornice di tipo antropologico personalista e a percorrere una via di soluzione equidistante dal culturicentrismo e dal relativismo culturale. Sulla base del significato della corporeità si sostiene la grave illiceità delle pratiche mutilatorie, analizzando nel dettaglio le responsabilità dei diversi attori sociali che vi si possono trovare coinvolti. Sulla scorta di alcune argomentazioni derivate per analogia dai Teologi Dottori della tradizione cattolica viene individuato, inoltre, un criterio minimale di riferimento per avviare un dialogo interculturale non direttivo né paternalistico, ma rispettoso e fermo che conduca le etnie, presenti nella società italiana, a superare queste pratiche trasformandole in una nuova ritualità non cruenta, senza compromettere il patrimonio di valori che esse vorrebbero salvaguardare e trasmettere. L’esposizione si conclude con una serie di indicazioni volte a guidare la progettazione di interventi sociali finalizzati a modificare le tradizioni dannose per la salute, secondo una strategia ispirata non solo all’efficacia, ma soprattutto al rispetto della dignità umana e delle diversità culturali, con particolare riguardo ai problemi delle donne, delle famiglie, delle comunità di riferimento, degli operatori socio-sanitari e alla questione dell’introduzione di norme penali specifiche anti-MGF.
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Dissertations / Theses on the topic "Strategia Culturale"

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Raho, Francesco Gabriele <1984&gt. "La manifestazione "Capitale Europea della Cultura" all'interno della strategia culturale dell'UE: il caso di Matera 2019." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5042.

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Abstract:
Il crescente interesse per gli aspetti culturali e creativi all’interno delle politiche dell’Ue parte dai presupposti che questi possano rafforzare l’identità europea, proteggere e valorizzare le peculiarità delle diverse culture europee e divenire un punto di partenza e un volano per la futura crescita sociale ed economica dell’Unione. All’interno di questa prospettiva si situa l’evento “Capitale europea della Cultura”. Oltre ad essere una delle manifestazioni culturali più longeve, è anche quella che sintetizza meglio l’approccio dell’Ue a queste tematiche, vista la doppia dimensione di lavoro: europea e locale. Il lavoro inizierà con collocare l’ambito culturale nella struttura decisionale dell’Unione e all’interno di questo la posizione della manifestazione in questione prendendo in considerazione un caso di studio: la candidatura di Matera a Capitale della cultura europea per il 2019. L’analisi considererà le azioni messe già in campo e quelle – ad oggi, solo – proposte per pervenire alla costruzione di un quadro complessivo il cui fine è quello di “misurare” l’impegno del territorio, delle istituzione e della popolazione, e di definire le linee di sviluppo del processo messo in moto dalla manifestazione.
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RABELLO, LYRA ANA PAULA. "L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territoriale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/84.

Full text
Abstract:
Nell'ultimo decennio il processo di sviluppo insediativo ha avuto un impatto rilevante sul territorio della regione di montagna dello Stato di Espírito Santo. Di conseguenza occorre una pressione sull'economia, sull'ambiente e sull'identità culturale della regione. Il contributo di questa ricerca è il suggerimento di uno strumento per il governo della trasformazione del territorio serrano all'associazione per lo sviluppo sostenibile della regione di montagna dello Espírito Santo; un approccio orientato ad utilizzare meglio le risorse del paesaggio culturale della regione per apportare migliorie alla qualità complessiva del territorio Serrano.
The impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.
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RABELLO, LYRA ANA PAULA. "L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territoriale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/84.

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Abstract:
Nell'ultimo decennio il processo di sviluppo insediativo ha avuto un impatto rilevante sul territorio della regione di montagna dello Stato di Espírito Santo. Di conseguenza occorre una pressione sull'economia, sull'ambiente e sull'identità culturale della regione. Il contributo di questa ricerca è il suggerimento di uno strumento per il governo della trasformazione del territorio serrano all'associazione per lo sviluppo sostenibile della regione di montagna dello Espírito Santo; un approccio orientato ad utilizzare meglio le risorse del paesaggio culturale della regione per apportare migliorie alla qualità complessiva del territorio Serrano.
The impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.
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Bruno, Silvia <1979&gt. ""Per essere io, volere o no, un antesignano" : la strategia culturale di Bartolomeo Bezzi tra Monaco e Venezia." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1129.

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Abstract:
Lo studio indaga il ruolo di Bartolomeo Bezzi nella promozione dell'arte straniera in Italia e dell'arte italiana all'estero.
The study investigates the influence of Bartlomeo Bezzi in the promotion of foreign and Italian art in Italy and abroad.
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Fontana, Laura <1988&gt. "L' "offensiva dello charme" cinese in Africa: il soft power di Pechino come strategia culturale - il nuovo ruolo dei media cinesi nel panorama mediatico africano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3543.

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Abstract:
La presenza cinese in Africa non è un fenomeno nuovo: fin dalla sua formazione la RPC cominciò a provare interesse verso i paesi del Terzo Mondo. Ma fu soltanto a partire dalla prima conferenza del FOCAC, tenutasi a Pechino nel 2000, che i rapporti sino-africani si intensificarono e presero la forma del cosiddetto “soft power”. Il successo di questa nuova strategia cinese nel continente africano è dovuto alla cooperazione “win-win”, alla diplomazia pubblica cinese, alla sua politica di non-interferenza e al suo concetto di “ascesa pacifica”. Gli ambiti di attuazione sono molti e consistono negli aiuti allo sviluppo economico africano, negli ingenti investimenti in grandi opere infrastrutturali e nella cancellazione dei debiti. Ma gli interventi in campo sociale e culturale sono i più interessanti: la Cina iniziò a promuovere gli scambi culturali, iniziò ad offrire borse di studio per gli studenti africani che volevano andare in Cina a studiare e, infine, iniziò ad aprire su tutto il territorio africano gli Istituti Confucio, per lo studio e la diffusione della lingua e della cultura cinesi. Per poter influenzare profondamente anche il popolo africano, i cinesi utilizzano i propri potenti mezzi di informazione statali (la CRI, la CCTV e l’agenzia di stampa Xinhua). Questi media, recentemente, sono entrati nel panorama mediatico africano, fornendo assistenza e promuovendo nuovi programmi di comune interesse. Ma come percepiscono gli africani la presenza cinese nel loro territorio? La visione generale è positiva, anche se le opinioni si diversificano in base alla regione africana analizzata e ai diversi gruppi sociali di cui è composta. Gli scopi finali del soft power cinese in Africa sono: innanzitutto, avere accesso alle grandi riserve di materie prime di cui l’Africa è ricca; in secondo luogo, diminuire l’influenza occidentale in questi territori; infine, isolare Taiwan. L’opinione pubblica e i media sono degli strumenti chiave per raggiungere questi obiettivi.
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Ciszek, Erica. "Identity, Culture, and Articulation: A Critical-Cultural Analysis of Strategic LGBT Advocacy Outreach." Thesis, University of Oregon, 2014. http://hdl.handle.net/1794/18364.

Full text
Abstract:
This study examines how LGBT activists and LGBT youth make meaning of a strategic advocacy campaign. By examining activist and advocacy efforts aimed at youth, this research brings to light how LGBT organizations use campaigns to articulate identity and, conversely, how LGBT youth articulate notions of identity. Through the lens of the It Gets Better Project, a nonprofit activist organization, this dissertation uses in-depth interviews with organizational members and chat-based interviews with LGBT youth to study the meanings participants brought to the campaign. Strategic communication has been instrumental in construction of LGBT as a cohesive collective identity and has played a vital role in the early stages of the gay rights movement. This research demonstrates how contemporary LGBT advocacy, through strategic communication, works to shape understandings of LGBT youth. Instead of focusing on the Internet as a democratic space that equalizes power differentials between an organization and its publics, this study shows that the construction of identity is the result of a dynamic process between producers and consumers in which power is localized and does not simply belong to an organization or its public. This research challenges the Internet as a democratic space and demonstrates that identity is a discursive struggle over meaning that is bound up in the intimate dance between producers and consumers of a campaign. In contrast to functionalist understandings of public relations that privileges the organization, this dissertation contends that a cultural-economic approach focuses on the processes of communication. A cultural-economic approach gives voice to the diverse audiences of a communication campaign and addresses the role communication plays as a discursive force that influences the construction of identities.
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Vesterberg, Kristina. "Kommunikation i kulturens tjänst : En kvalitativ studie om Umeå kommuns kommunikationsarbete under kulturhuvudstadsåret 2014." Thesis, Umeå universitet, Institutionen för kultur- och medievetenskaper, 2014. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:umu:diva-100602.

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Abstract:
Purpose/aim: The purpose of this thesis is to examine if, and in that case how, the municipality of Umeå worked strategically with its communication during 2014 when Umeå was chosen as ”European Capital of Culture”. The research is mainly focused on the outlines of their communication plan, main goals, what  communication strategies the municipality has chosen to and their choice of media channels. Material/method: Two methods are used for this research; qualitative interviews with four employees within the communication team during Umeå2014 and a text analysis of three formal documents which provide the framework of communication policies and media strategies during Umeå2014. Results: The results clearly indicate a well structured, strategic planning outlined in the formal documents. The four people intreviewed all had a good knowledge of the policies and strategies in the documents, they also described their work in accordance with these.
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Rosengren, Mattias. "Den amerikanska strategiska kulturens påverkan på en militär doktrin : en analys av FM 1." Thesis, Swedish National Defence College, Swedish National Defence College, 2009. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:fhs:diva-197.

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Abstract:

I denna uppsats prövas orsakssambandet mellan USA:s militärstrategiska kultur och dess armédoktrin FM 1 (Field Manual 1). Syftet är att påvisa i vilken grad som den militärstrategiska kulturen påverkat utformningen av doktrinen och om detta element kan sägas utgöra en självklar grund till doktrinens kontext. I uppsatsen förklaras den strategiska kulturens innebörd, bland annat utifrån Colin S. Grays tes. Denna tes utgör sedermera uppsatsens teoriansats. Utifrån teorin skapas indikatorer för att genom en kvalitativ textanalys avgöra graden av överensstämmelse mellan den strategiska kulturen och doktrinen. Studiens resultat visar att USA:s armédoktrin endast har viss grad av överensstämmelse med dess militärstrategiska kultur. Detta beror bland annat på att armén anpassats efter rådande hotbild i mycket hög takt, efter terrorattentaten mot World Trade Center den elfte september 2001.


This thesis examines the causal relationship between the U.S. military's strategic culture and its Army doctrine FM 1 (Field Manual 1). The aim is to demonstrate the degree to which the military strategic culture influenced the development of the doctrine and whether this element can be said to constitute a natural basis for a doctrine context. The paper explains the significance of strategic culture, in particular from Colin S. Gray's theory. This theory is later used as the essay theory approach. Based on the theory, indicators will be created and used for a qualitative text analysis, in order to determine the degree of correlation between strategic culture and the doctrine. Study findings show that U.S. Army doctrine only has a certain degree of compliance with its military strategic culture and that this in particular depends on the army’s very high rate of adaptation to current threats, after the terrorist attacks on the World Trade Center on September 11th 2001.

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9

Pasquotto, Geise Brizotti. "O edifício cultural como estratégia de intervenção urbana. A Cidade das Artes na Barra da Tijuca, Rio de Janeiro." Universidade de São Paulo, 2016. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/16/16139/tde-01092016-173943/.

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Abstract:
O marketing urbano e o planejamento estratégico vem sendo utilizados em uma dinâmica onde a produção, consumo e lucro são os aspectos esperados como resultado das ações do poder público. A promoção urbana recria novas imagens para serem vendidas no mercado global, ao mesmo tempo em que promove rearranjos espaciais para readequá-las às novas necessidades locais. O emprego da cultura como ferramenta do planejamento estratégico e marketing urbano, utiliza-se de edifícios culturais ícones para alavancar processos de promoção e renovação urbana em diversos lugares do mundo. Esta tese analisa a construção do complexo cultural Cidade da Música/Artes no Rio de Janeiro, baseando-se na hipótese de que, embora tal inserção siga ditames do planejamento estratégico e da promoção urbana, ela não resultou em transformações significativas para a região, não atingindo os objetivos preconizados por este modelo de planejamento.
The urban marketing and strategic planning have been used in a dynamic which the production consumption and profit are expected aspects in result of the actions of public power. The urban promotion re-creates new images to be sold in the global market, while promote spatial rearrangements in order to adjust them to the new local needs. The use of culture as a tool of strategic planning and urban marketing, using cultural icons buildings to leverage urban promotion and renew processes in different parts of the world. This thesis analyse the construction of Cidade da Música/Artes cultural complex in Rio de Janeiro, based on the hypothesis that although such insertion follows strategic dictates of urban promotion, it did not result in substantial transformations to the region and did not reach recommended targets for this model planning.
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Paynter, Felicity. "Suburbs, culture and regeneration : cultural strategies in three English suburban boroughs." Thesis, Queen Mary, University of London, 2010. http://qmro.qmul.ac.uk/xmlui/handle/123456789/513.

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Abstract:
This research explores why and how suburban local authorities are attempting to invigorate their cultural provision for economic, environmental and social ends by investigating how culture is used in suburban places as part of regeneration. In response to the perceived neglect and degradation of England’s suburbs and the ongoing significance of cultural regeneration strategies, this thesis examines the contemporary conceptualisation of suburban development at the national scale and considers three case study areas - Bury, Croydon and Sandwell - in terms of their cultural development and regeneration at the local authority scale. I argue that the national scale policy-contributing discussion employs many urban regeneration discourses when considering the future development of suburbs, while also reinforcing rather than unsettling many suburban stereotypes. From my analysis of suburban local authority cultural policies, development practices and resulting cultural venues and spaces, I conclude that the mobilisation of culture for suburban regeneration has similar characteristics, aims and assumptions to strategies in urban areas. Each of the case study areas demonstrates different plans and expectations for cultural development, with a range of resulting practices, challenges and outcomes. This thesis concludes that place-specific cultural development and regeneration approaches that avoid replicating urban regeneration rhetoric and practice should be a focus for future suburban development.
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Books on the topic "Strategia Culturale"

1

Cappuzzo, Giovanni. Strategia culturale e indirizzi della spesa pubblica: Una indagine su Palermo. Palermo: ILA Palma, 1992.

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Il bene culturale come strategia didattica: Conoscenza, tutela, valorizzazione e gestione del territorio calabrese. Reggio Calabria: Falzea, 2002.

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3

United States. National Park Service., ed. Cultural resources strategic plan. [Washington, D.C.]: U.S. Dept. of the Interior, National Park Service, 1997.

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4

John, Glenn, Howlett Darryl A. 1954-, and Poore Stuart, eds. Neorealism versus strategic culture. Aldershot, Hants, England: Ashgate, 2004.

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5

Rosaria, Nappi Maria, Italy. Ufficio centrale per i beni ambientali e paesaggistici., Piedmont (Italy), and Colloquio Il paesaggio culturale nelle strategie europee (1996 : Turin, Italy), eds. Il paesaggio culturale nelle strategie europee. [Napoli]: Electa Napoli, 1998.

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6

Haiss, Peter R. Cultural Influences on Strategic Planning. Heidelberg: Physica-Verlag HD, 1990. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-49993-7.

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7

Cultural tourism: A strategic focus. Boulder, Colo: Westview Press, 1998.

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8

Gompert, David C. Paradox of power: Sino-American strategic restraint in an era of vulnerability. Washington, DC: National Defense University Press, 2011.

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9

Len-Ríos, María E., and Earnest L. Perry, eds. Cross-Cultural Journalism and Strategic Communication. Second edition. | London ; New York : Routledge, 2019. | First edition published by Routledge 2016 under title: Cross-cultural journalism : communicating strategically about diversity.: Routledge, 2019. http://dx.doi.org/10.4324/9780429488412.

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10

György, Éger, and Kiss László J, eds. Stratégia és kultúra: Kulturális külpolitika az új kihívások tükrében. Budapest: Teleki László Alapítvány, 2004.

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Book chapters on the topic "Strategia Culturale"

1

Vagadia, Bharat. "Managing Cultural Differences." In Strategic Outsourcing, 199–206. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-22209-2_14.

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2

Lasserre, Philippe. "Cross-cultural management." In Global Strategic Management, 310–34. London: Macmillan Education UK, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-137-01549-5_11.

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3

Last, Edward D. "Strategic cultural comparison." In Strategic Culture and Violent Non-State Actors, 192–219. Abingdon, Oxon ; New York, NY : Routledge, 2021 | Series: Contemporary terrorism studies: Routledge, 2020. http://dx.doi.org/10.4324/9780429274510-7.

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4

Singh, Jaswant. "Strategic Culture." In Defending India, 1–60. London: Palgrave Macmillan UK, 1999. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-27191-7_1.

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5

Macmillan, Alan, Ken Booth, and Russell Trood. "Strategic Culture." In Strategic Cultures in the Asia-Pacific Region, 3–26. London: Palgrave Macmillan UK, 1999. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-27342-3_1.

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6

Dilday, Aaron D. "Strategic Culture." In The Palgrave Encyclopedia of Global Security Studies, 1–6. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-74336-3_137-1.

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7

Wallace, Rodrick. "Strategic Culture." In Essays on Strategy and Public Health, 77–88. Cham: Springer International Publishing, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-83578-1_4.

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8

Dilday, Aaron D. "Strategic Culture." In The Palgrave Encyclopedia of Global Security Studies, 1425–30. Cham: Springer International Publishing, 2023. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-74319-6_137.

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9

Ansoff, H. Igor. "Aspirations and Culture." In Strategic Management, 115–32. London: Palgrave Macmillan UK, 2007. http://dx.doi.org/10.1057/9780230590601_9.

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10

Scholz, Christian, and Volker Stein. "“Competitive Acceptance” in Cross-Cultural Interaction." In Strategic Management, 283–304. Wiesbaden: Gabler Verlag, 2002. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-322-84457-6_15.

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Conference papers on the topic "Strategia Culturale"

1

Janičić, Radmila. "Strategic Marketing Planning in Development of Arts and Cultural Institutions." In Values, Competencies and Changes in Organizations. University of Maribor Press, 2021. http://dx.doi.org/10.18690/978-961-286-442-2.25.

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Abstract:
The paper present theoretical and practical aspects of strategic marketing planning in development of arts and cultural institutions. Focus of the paper is on developing theoretical aspects of strategic marketing planning in development of arts and cultural institutions. The theoretical part of the paper is based on modern literature in the field of strategic marketing planning, brand building, arts and culture. The key hypothesis of the paper is that development of arts and cultural institutions have to be based on strategic marketing planning, on strategic marketing analysis, implementation of marketing strategies and strategic marketing control. The special aspect of the paper are strategies of brand building of arts and cultural institutions. In the empirical research the paper will present case studies about implementation of strategic marketing planning in development of arts and cultural institutions. The empirical research will include results of questionnaire research about perception of arts and cultural institutions as brand, about approaches of experiences about arts and cultural institutions, about identity and image of arts and cultural institutions, about specific strategies that could develop arts and cultural institutions. The research in the paper will be qualitative and quantitative, with primary and secondary data. The empirical research will analyze impact of experience marketing, emotional branding strategies and traditional brand strategies in development of arts and cultural institutions brand. In the case studies the paper will present good examples of strategic marketing planning in development of arts and cultural institutions. The results of empirical research will lead to further theoretical and practical analysis of development of arts and cultural institutions. The paper present modern ways of development of arts and cultural institutions. The paper will analyze impact of social media on brand building of arts and cultural institutions. The paper will analyze new professions in arts and culture and new brand strategies that could be implement in digital environment. The paper will analyze connection between traditional strategies of brand building of arts and cultural institutions and strategies of brand building of arts and cultural institutions in digital environment. Special aspect in the paper will be given on synergy of traditional and digital marketing strategies in brand building of arts and cultural institutions.
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2

November, Nancy, Sean Sturm, and 'Ema Wolfgramm-Foliaki. "Critical Thinking and Culturally-Sustaining Teaching: Developing the Historical Literacy of Māori and Pasifika Undergraduates in Aotearoa/New Zealand." In Sixth International Conference on Higher Education Advances. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/head20.2020.11179.

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Abstract:
In this paper, we explore critical thinking in the context of developing culturally-sustaining historical literacy in Māori and Pasifika students at a large, multicultural university in Aotearoa/New Zealand. Critical thinking and culturally-sustaining historical literacy might seem like an odd couple insofar as critical thinking tends to be associated with liberal Western (academic) culture. Students can resist developing their critical thinking, not least because culturally-sustaining ‘critical being’ is a threshold concept, requiring a flexible, yet clearly structured pedagogical approach. But the development of critical being is vital to culturally-sustaining teaching because of the role the associated skills and dispositions play in supporting cultural autonomy and voice. We talked with nineteen teachers of a range of ethnicities from across the historical disciplines at the University of Auckland to document the pedagogical strategies they used to develop the critical thinking skills of their Māori and Pasifika students in a culturally-sustaining way: fostering peer dialogue that draws on personal experience; practising perspective-taking; drawing on popular culture for its contemporary and cultural relevance; drawing on one’s culture in choosing relevant topics; and creating learning spaces conducive to critical being.
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3

Garro, Jimena. "Los eventos culturales masivos como patrimonio intangible: estrategias de articulación para sitios históricos del norte cordobés: los paisajes culturales en los sistemas de centros urbanos." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Instituto de Arte Americano. Universidad de Buenos Aires, 2013. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.5949.

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Abstract:
Los eventos culturales masivos son celebraciones multitudinarias organizadas que generan un impacto en la ciudad que los produce apropiándose del lugar donde se insertan. Estas festividades de expresión popular tradicional construyen parte de los modelos y la organización de estas ciudades. ICOMOS y UNESCO, acuerdan que el patrimonio material e inmaterial están unidos y el patrimonio intangible está constituido por aquella parte invisible que reside en el espíritu mismo de las culturas. Un sistema regional puede estimular la economía de ciudades, reafirmar sus rasgos identitarios y puede llegar a ser patrimonio de la cultura nacional. Las estrategias de intervención urbanística y regional contribuyen a una visión y un diseño integral de espacios urbanos, y propiciar un menor impacto para conservar la historia del lugar y del evento. Principales puntos: conformación del marco teórico, el análisis de casos existentes y la construcción de estrategias para lugares del análisis. Mass cultural events are organized mass celebrations that generate an impact in the city that produces them appropriating the place where are inserted. These festivities of traditional popular expression construct part of the models and the Organization of these cities. ICOMOS and UNESCO, say that the tangible and intangible heritages are united and intangible heritage is constituted by that invisible part that resides in the spirit of cultures itself. In a regional system they can stimulate the economy of urban centers, reaffirm their identity features and may be heritage of national culture. Urban and regional intervention strategies contribute to a vision and a comprehensive design of urban spaces, and lead to less impact to preserve the history of the place and the event. Main points: conformation of the theoretical framework, the analysis of previous cases and the construction of strategies for the target place.
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4

Qi, Zhang, and Ang Lay Hoon. "Subtitle Translation Strategies of Dish Name in the Chinese Documentary-A Bite of China 1." In GLOCAL Conference on Asian Linguistic Anthropology 2020. The GLOCAL Unit, SOAS University of London, 2020. http://dx.doi.org/10.47298/cala2020.16-2.

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Abstract:
With the implementation of “go globally” strategy of Chinese culture, a large number of Chinese films and TV programs have been produced to go abroad. As a medium and carrier of cultural communication, the quality of documentary subtitle translation determines whether Chinese culture can be appropriately disseminated or not. This paper aims to investigate the translation strategies of culture-specific items with special focus on name of dishes. The object of study in this paper is A Bite of China 1 produced by CCTV in 2012, which is not only about Chinese foods but also geography, local customs and dietary habit. Firstly, by using comparative approach, the linguistic characteristics are discussed to identify the similarities and differences between source and translated dish names. Then the translation strategies for dish name are examined. Next, such factors affecting translation strategies as cultural ideology is analyzed. The objective of this paper is to study what translation strategies are possibly adopted when translating Chinese dish name into English in the documentary. The findings show that in the process of dish name translation of Chinese documentaries, domestication and foreignization are two frequently used strategies which is complementary to each other.
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5

Cerasoli, Mario. "Rigenerazione e centralità urbane vs sprawl." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7949.

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Abstract:
Le aree urbane centrali, storiche e non, hanno dimostrato, nell’ultimo quindicennio, una straordinaria vitalità e una sorprendente capacità di mettere in atto strategie di rilancio. A dispetto di un annunciato, ma mai verificatosi, declino epocale del proprio ruolo, le realtà urbane continuano a presentarsi come un luogo privilegiato di crescita economica e di sperimentazione sociale e culturale, e si rivelano oggi autonome protagoniste, inserendosi nei circuiti economici innovativi, attirando dall’esterno nuove risorse, finanziarie ed umane, ed incrementando flussi turistici e culturali. Molte operazioni di riqualificazione di siti industriali e portuali sono state completate, producendo effetti positivi nell’attrazione di nuove attività e di investimenti e benefici in termini di miglioramento della qualità urbana. Nonostante la prefigurazione di realtà in cui la diffusione delle tecnologie telematiche e le forme di produzione e comunicazione immateriale, avrebbero determinato decentramenti e indifferenze localizzative, nelle città si assiste ad una rinnovata concentrazione delle più importanti funzioni politiche, direzionali, strategiche e finanziarie, nonché ad una consolidata importanza delle interazioni face-to-face, che restano un fattore rilevante per la costituzione di reti funzionali ad attività lavorative. Questi temi hanno caratterizzato la Sessione Rigenerazione urbana vs Sprawl. In the last 15 years, central urban areas demonstrated a particular vitality and an amazing capacity to put in place recovery strategies. In spite of an announced, but never happened, epochal decline of their role, urban realities continue to present themselves like a privileged place of economic growth and social and cultural experimentation. They appear as independent protagonists, inserting themselves in innovative economic circuits, attracting new finance and human resource from the outside, increasing tourist and cultural flows. A lot of industrial and port sites renovation have been completed having a positive effect in attracting new activities, investments and improvement of urban quality. In spite of forecasts of a reality in which the broadcast of technologies and immaterial form of production and communication would have led to decentralization and indifference as to localization, inside the city, there is a refocusing of the most important political, strategic, management and financial functions, as well as consolidation of the importance of interactions “face – to – face”, that are a really important factor for the constitution of a new functional network and work activities. These themes have characterized the Session Urban Regeneration vs Sprawl.
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6

Zhong, Xingyi, and Taiwei Sun. "Design Strategy Based on Consumers' Cognition of Cantonese Cultural Product in the New Era." In 13th International Conference on Applied Human Factors and Ergonomics (AHFE 2022). AHFE International, 2022. http://dx.doi.org/10.54941/ahfe1001855.

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Abstract:
Cantonese culture is an important part of Chinese culture. From the perspective of the consumer side, with the way of in-depth interview and questionnaire, the paper conducts a research on the consumers’ cognition of Cantonese cultural product, and proposes a corresponding design strategy. The research shows that although consumers are interested in Cantonese culture, not many consumers pay attention to Cantonese cultural product. The main reasons include the lack of category, practicality and innovation of Cantonese cultural product and so on. To strengthen consumers’ attention and consumption of Cantonese cultural product, it is suggested that the appearance, visual symbol of Cantonese, product function diversity and the addition of technology and nostalgic should be considered for designers.
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7

Yanchen Zhang and Hongfeng Sun. "Reconstruction strategies of home culture in cross-cultural translation teaching." In 2013 8th International Conference on Computer Science & Education (ICCSE). IEEE, 2013. http://dx.doi.org/10.1109/iccse.2013.6554099.

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8

Marković, Ivana, Biljana Rabasović, and Vladimir Krivošejev. "The Potential of Crowdfunding for Cultural Heritage Protection." In 26th International Scientific Conference Strategic Management and Decision Support Systems in Strategic Management. University of Novi Sad, Faculty of Economics in Subotica, 2021. http://dx.doi.org/10.46541/978-86-7233-397-8_146.

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9

Aleksić, Marko, and Radmila Bjekić. "The Impact of Cultural Values on Global Management of Practice." In 24th International Scientific Conference Strategic Management and Decision Support Systems in Strategic Management. University of Novi Sad, Faculty of Economics in Subotica, 2019. http://dx.doi.org/10.46541/978-86-7233-380-0_44.

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10

Aren, Selim, and Hatice Nayman Hamamcı. "The Impact Of Individual Cultural Values And Religiosity On Financial Preferences." In 16th International Strategic Management Conference. European Publisher, 2021. http://dx.doi.org/10.15405/epsbs.2021.12.04.19.

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Reports on the topic "Strategia Culturale"

1

Andrews, Timothy D. Culture Counts: Cultural Bias in the National Security Strategy. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, January 1998. http://dx.doi.org/10.21236/ada442005.

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2

Jones, Ronald H. Terrorist Beheadings: Cultural and Strategic Implications. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, March 2005. http://dx.doi.org/10.21236/ada434876.

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3

Jones, Ronald H. Terrorist Beheadings: Cultural and Strategic Implications. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, June 2005. http://dx.doi.org/10.21236/ada435083.

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4

Disbrow, Lisa S. China: Strategic Culture Questions. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, March 2002. http://dx.doi.org/10.21236/ada442498.

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5

Scobell, Andrew. China and Strategic Culture. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, May 2002. http://dx.doi.org/10.21236/ada402402.

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6

Schwitters, James H. Cultural Hindrances to the Development of Strategic Leadership. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, January 1996. http://dx.doi.org/10.21236/ada308619.

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7

Hearn, Greg, Marion McCutcheon, Mark Ryan, and Stuart Cunningham. Australian Cultural and Creative Activity: A Population and Hotspot Analysis: Geraldton. Queensland University of Technology, August 2020. http://dx.doi.org/10.5204/rep.eprints.203692.

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Abstract:
Grassroots arts connected to economy through start-up culture Geraldton is a regional centre in Western Australia, with 39,000 people and a stable, diverse economy that includes a working port, mining services, agriculture, and the rock-lobster fishing industry (see Appendix). Tourism, though small, is growing rapidly. The arts and culture ecosystem of Geraldton is notable for three characteristics: - a strong publicly-funded arts and cultural strategy, with clear rationales that integrate social, cultural, and economic objectives - a longstanding, extensive ecosystem of pro-am and volunteer arts and cultural workers - strong local understanding of arts entrepreneurship, innovative business models for artists, and integrated connection with other small businesses and incubators
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8

Reibold, Marty. ALDWP Culture Team Strategy Proposal. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), October 2020. http://dx.doi.org/10.2172/1764887.

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9

Peterson, Kenneth M. Reluctant Bullies: Chinese and American Strategic Culture. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, March 2011. http://dx.doi.org/10.21236/ada542851.

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10

Black, Craig R. Deterring Libya: The Strategic Culture of Muammar Qaddafi. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, October 2000. http://dx.doi.org/10.21236/ada446174.

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