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Dissertations / Theses on the topic 'Storie di formazione'

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ZANCHI, Marco. "Storie di cura. Per una formazione alla continuità terapeutica e assistenziale." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28987.

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GIANOTTI, FABIO. "EDUCATORI DI PROFESSIONE E RESILIENZA: STORIE DI MOTIVAZIONE IN PROSPETTIVA FENOMENOLOGICA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2992.

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Abstract:
La ricerca si occupa dei processi formativi degli educatori che lavorano con adolescenti. Nello specifico, l’oggetto delle ricerca intende mettere a fuoco come matura l’orientamento esistenziale degli operatori che si occupano di adolescenti e quale declinazione metodologica corrisponda, nella pratica lavorativa, a tale orientamento. Muovendo da un’istanza teoretica di tipo fenomenologico, la prima parte dell’elaborato affronta le questioni relative all’impostazione metodologica. Nella seconda parte la ricerca avvicina il lavoro di alcuni educatori e psichiatri di rilievo per ricostruirne, attraverso le loro opere, gli orizzonti di senso. Nella seconda parte la ricerca si avvarrà di un’indagine sul campo per sondare i passaggi significativi circa la crescita esistenziale di un campione di educatori.
The research deals with educators’ formative processes. In specific, how youth workers’ existential orientation takes shape and which consistent methodological declination these actors find in educational practice. Moving from a phenomenological approach, in the first part, the study focuses on methodological problems. In the second part, the research investigates some authors (important educationalists and psychiatrists) to reconstruct, through their writings, their meaning horizons. At least the study detects professional and personal experiences of an educators’ sample to identify revealing passages about their existential processes.
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3

POZZO, MATILDE MAIA. "Nella zona grigia delle nuove povertà. Una ricerca pedagogica sulle storie di formazione nei processi di impoverimento." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/262889.

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Abstract:
Gli ambivalenti esiti delle trasformazioni economiche, sociali, culturali della contemporaneità hanno dato vita a un’area in cui si incrociano i lembi di differenti forme di fragilità, economica, sociale, relazionale, e di sofferenza urbana (Saraceno, 2010): una zona grigia di disagio diffuso (Iori e Rampazi, 2008; Tramma, 2015) che non supera quelle soglie di malessere conclamato che la collocherebbero nell’area della grave emarginazione, oggetto di attenzione dei servizi e delle politiche educative. I processi che hanno contribuito al diffondersi di vulnerabilità sociale (Ranci, 2002) hanno modificato anche alcuni tratti della condizione di povertà contemporanea: di questi elementi di novità mira a rendere conto il concetto di nuove povertà, una fascia dai confini incerti, di povertà grigie (Dovis e Saraceno, 2011), esito dell’ampliamento del rischio di impoverimento a fasce di popolazione prima considerate protette: un rischio connesso a eventi sempre meno eccezionali e sempre più legati ai “normali” corsi di vita. La ricerca pedagogica intorno alle implicazioni educative dei processi di impoverimento si è focalizzata, attraverso metodi biografici (Merril & West, 2012), sulle storie di vita e di formazione di quindici uomini e donne coinvolti da recenti processi di impoverimento. La cornice teorica della pedagogia sociale (Tramma, 2010) ha indirizzato l’esplorazione di queste traiettorie biografiche intorno alle dimensioni educative, formali e informali, che contribuiscono a definire lo scivolamento in situazioni di fragilità e/o a prevenirlo e attutirlo; l’analisi pedagogica si è concentrata sulle dimensioni di vulnerabilità intorno a cui si articolano le criticità dei percorsi di vita e sulle modalità, i significati, le rappresentazioni tramite cui i soggetti attraversano e rielaborano la propria storia e la propria condizione, facendo emergere il ruolo di un clima educativo diffuso che, contribuendo a letture sempre più individualizzate e iper-responsabilizzanti della propria vita e della condizione di impoverimento, ostacola la comprensione critica dei propri percorsi di vita e delle dinamiche del presente, fattore indispensabile perché si aprano per i soggetti possibilità di cambiamento e di azione verso il miglioramento delle condizioni di vita, individuali e collettive. La tensione trasformativa (Baldacci, 2001) della ricerca pedagogica qui presentata concerne la possibilità di contribuire alla riflessione pedagogica sulle nuove povertà, in vista di individuare orientamenti teorici e metodologici per un’intenzionalità educativa capace di promuovere percorsi di uscita dalla povertà e di intervenire in termini preventivi nelle situazioni a rischio di scivolamento.
Economic, social and cultural transformations of these times have produced ambivalent results while giving rise to a newfound and widespread form of distress where economic, social and relational fragility and urban suffering intertwine (Saraceno, 2010): this grey area of distress (Iori and Rampazi, 2008; Tramma, 2015) does not exceed standard thresholds of overt malaise that would place it within the traditional boundaries regarding severe marginality and exclusion – areas often touched upon by educational services and policies. The elements that contributed to the spread of social vulnerability (Ranci, 2002) – including the precariousness of living and working conditions, the weakening of the systems in place offering social protection and the erosion of the social fabric – have played a role in altering some traits of contemporary poverty: the concept of new poverty aims to account for new elements of a population dealing with uncertain borders, grey poverty (Dovis and Saraceno, 2011), meaning that those who were not previously considered at risk of poverty are now implicated: a risk related to events increasingly frequent and increasingly linked to those paths of life seen as “normal”. The pedagogical research on the educational implications of impoverishment processes focuses, through biographical methods (Merril & West, 2012), on the life stories and educational biographies of fifteen men and women who have recently become impoverished. The theoretical framework concerning social pedagogy (Tramma, 2010) has directed the exploration of these biographical trajectories in and around both formal and informal educational dimensions: these contribute to falling into fragile situations, but also preventing and/or reducing their eventual impact. The pedagogical analysis focuses on the vulnerability areas around which life’s critical aspects are concentrated, and on the representations and meanings through which impoverished people live and rework their own story and condition, highlighting the key role of a contemporary educational climate. Such an educational climate promotes increasingly individualised and notably hyper-responsible representations of one’s own life and impoverishment, while at the same time hindering the critical understanding of one’s life path, losing focus on the dynamics of the present – something indispensable to promote with the subjects changes for the improvement of individual and collective living conditions. The transformative tension (Baldacci, 2001) as part of this pedagogical research aims to contribute to the pedagogical reflection on new poverty in order to identify theoretical and methodological orientations for educational actions able to promote fresh paths for subjects, both in terms of preventive interventions with people at risk of poverty, and in terms of paths out of poverty.
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Fasano, Francesco <1986&gt. "Farsi medico: storie di studenti nel mondo della biomedicina. Una ricostruzione dell'esperienza di formazione in Medicina attraverso le narrazioni dei giovani medici dell’Università di Udine." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10676.

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Abstract:
Con questo studio mi propongo di indagare la formazione degli studenti di Medicina e Chirurgia dell’Università di Udine attraverso le narrazioni che alcuni di essi, appartenenti alla classe dei nati nel 1990, han voluto concedermi della propria esperienza all’interno dell’istituzione ospedaliera e universitaria. Come emerge dalle testimonianze, il percorso di studi a Medicina sembra organizzato ad arte per formare professionisti che possano inserirsi senza attrito negli ingranaggi del sistema sanitario nazionale. La formazione è segnata particolarmente dalla competizione tra gli studenti e da un senso costante di precarietà e insicurezza dovuto alla pressione degli esami incombenti e alla necessità di provare costantemente la propria abilità nello studio non solo ai docenti quanto soprattutto ai compagni. L’esperienza più spesso riferita dai miei interlocutori è quella di un’ansia angosciosa, costante e sine remedio, che viene accolta come parte integrante del palinsesto prestabilito di esperienze formative che compongono il curriculum studiorum: questa sofferenza accompagna l’ingresso dello studente al ‘mondo medico’, segnandone dapprima il corpo, il carattere e le posizioni e addomesticandone man mano l’immaginario. Il sollievo nel raccontare le proprie storie ha sottolineato come l’autonarrazione possa essere un potente strumento di rielaborazione di un periodo della vita che viene rappresentato quanto meno come traumatico da una buona percentuale di studenti interrogati. Questa tesi prova a dar voce ad una minoranza senza parole che vive una sofferenza inutile e pericolosa, e vuole suggerire la necessità di prendersi cura della salute (intesa come fisica, psichica, sociale e spirituale) del futuro personale sanitario affinché possa mettersi a servizio della comunità.
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Marcelli, Alessandro. "Storia di formazione stellare dell'Universo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La storia di formazione stellare cosmica è uno dei più importanti campi di ricerca nello studio della formazione e dell'evoluzione delle galassie. Negli ultimi anni sono state condotte numerose indagini multibanda, effettuate con telescopi da terra e satelliti dallo spazio, che hanno fornito una notevole quantità di dati ed è stato possibile effettuare significativi passi in aventi in questo campo. In questa tesi è presentata una rassegna degli strumenti e delle tecniche che consentono di tracciare la formazione stellare nelle galassie; in secondo luogo, sono stati analizzati i risultati più recenti ed è stata effettuata una stima indipendente del tasso di formazione stellare comovente. Tale stima considera dati ottenuti dalle osservazioni in banda submillimetrica effettuate con l'interferometro ALMA che consente di tracciare l'emissione della polvere presente nel mezzo interstellare. Quindi, l'utilizzo di dati submillimetrici permette di rilevare galassie molto polverose che, a causa dell'estinzione apportata dalla polvere, potrebbero non essere state rilevate da telescopi ottici e UV. La stima del tasso di formazione stellare comovente ottenuta in questa tesi è consistente con quanto riportato in letteratura fino a $z\sim3$; a $z\sim4-5$, invece, i risultati ottenuti sono maggiori del $\sim50\%$.
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GARAU, EVA. "Margaret Thatcher. Formazione e ascesa di un leader." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266726.

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Abstract:
The thesis sets out to examine the character of British politician Margaret Thatcher, following the path of her life and her career since her years at the University of Oxford, where she studied chemistry, to her election as the leader of the Conservative Party in 1975. The investigation has been conducted by examining a number of sources and documents: minutes of meetings, electoral speeches and manifestos, accounts of informal exchanges, transcripts of parliamentary debates, articles and editorials published in both local and national newspapers. The aim of the research, on the one hand, is that of filling a gap in the Italian scholarly literature on the subject, while, on the other hand, bringing to light a number of underestimated factors, which have in time contributed to turning the “Grantham girl” into a world leader. The investigation covers three decades during which Thatcher has evolved from “the grocer’s daughter” into “the iron lady”. The originality of the research consists in its attempt to show to what extent the main traits of what will get to be known as Thatcherism started to emerge well before Thatcher’s election to the role of prime minister and, therefore, how the political climax of her story had already reached its peak in 1975. By examining the crucial events which marked Thatcher personal and political history the thesis aims at providing a picture of British society during the period under scrutiny as well as at unveiling a degree of complexity, in both Thatcher and British society, which has often been under investigated.
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7

Sironi, Camilla <1990&gt. "La collezione di stampe di Teodoro Correr dalla sua formazione alla catalogazione di Vincenzo Lazari." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17136.

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Abstract:
Questa tesi nasce dall’intento di analizzare, nell’ambito del più ampio fenomeno del collezionismo di stampe e del diffondersi dei repertori, il caso della raccolta di incisioni assemblata da Teodoro Correr e, in particolare, del ruolo giocato dal terzo direttore dell’omonimo museo, Vincenzo Lazari, il quale intorno alla metà del XIX secolo si apprestò a dare un nuovo ordinamento alla suddetta raccolta. Questa operazione sfociò nella creazione dei quattro album di stampe oggi consultabili presso la Biblioteca del Museo Correr. Dopo una rapida sintesi introduttiva dedicata alla personalità di Teodoro Correr e al lascito delle sue raccolte alla città di Venezia all’indomani della sua scomparsa, si passa ad introdurre la figura di Vincenzo Lazari, approfondita nel suo profilo biografico e nel rapporto con Teodoro Correr, ricostruito anche attraverso la consultazione di documenti d’archivio. L’analisi più puntuale della raccolta di stampe è preceduta da un’introduzione storica al collezionismo di stampe nella Venezia del Settecento ed a un rapido excursus dedicato alla diffusione dei repertori negli anni immediatamente precedenti l’opera di riordino e catalogazione della raccolta Correr messa in atto da Lazari. Segue un focus sul secondo dei quattro album in cui la raccolta di stampe fu suddivisa, dedicato alle stampe d’intaglio in rame di scuola italiana, di cui si analizza il contenuto e il metodo di ordinamento seguito da Lazari.
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CASTAGNIDOLI, FRANCESCO. "LA FORMAZIONE DI UNA CLASSE DIRIGENTE FRA RISORGIMENTO ED ETÀ POSTUNITARIA. IL CASO DI CREMONA (1859-1880)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/259359.

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Abstract:
The research analyses the formation of the ruling class of Cremona from 1859 to 1880. In particular, it wants to study the relationship between centre and periphery, the electoral campaigns and the management of the local administration.
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Cogo, Michelle <1988&gt. "Nascita e formazione del sistema delle fonti del diritto di Hong Kong." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3712.

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Abstract:
La nascita e la formazione del sistema delle fonti del diritto di Hong Kong avvengono in concomitanza con importanti eventi storici che influenzano in maniera determinante Hong Kong. Tra la seconda metà del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, a seguito delle guerre dell’oppio, si conclusero i cosiddetti trattati ineguali, attraverso i quali si stabilì la cessione di Hong Kong come colonia al Regno Unito. Ciò determinò l’adozione di un sistema giuridico di common law da parte della colonia britannica. Successivamente alla fondazione della Repubblica Popolare cinese nel 1949, il governo cinese prese una posizione coerente su Hong Kong sostenendo l’appartenenza di quest’ultima al territorio cinese e attraverso una serie di negoziati tra la Cina e la Gran Bretagna si decise per l’amministrazione diretta della Regione a statuto amministrativo speciale di Hong Kong da parte del Governo Popolare Centrale Cinese. Nel 1984 le due parti raggiunsero un accordo e siglarono la Joint Declaration sino-inglese e successivamente la Basic Law del 1990 che istituì il documento costitutivo di Hong Kong attraverso cui in conformità con il principio “un paese, due sistemi” si concordò il mantenimento per 50 anni del sistema capitalista e dello stile di vita precedente.
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Giacometti, Andrea. "Galassie otticamente "invisibili" ad alto z: quanto contribuiscono alla storia di formazione stellare e di massa dell'Universo?" Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23938/.

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Abstract:
La nostra conoscenza delle popolazioni di galassie che abitavano l'Universo a z>3 si basa principalmente su campioni di galassie selezionate in banda UV. Tuttavia, negli ultimi anni è stato scoperto che queste sorgenti non rappresentano proprio tutte le popolazioni presenti a quell'epoca. Infatti, grazie agli studi effettuati nel far-IR e sub-mm, è emersa una popolazione di galassie massive e otticamente invisibili ad alto z: le cosiddette galassie HST-dark. In questo lavoro sono stati raccolti tutti i dati di letteratura relativi alle galassie HST-dark, selezionate in maniera differente in: Franco et al. 2018, Wang et al. 2019, Yamaguchi et al. 2019, Gruppioni et al. 2020 e Smail et al. 2020. Le 87 galassie del catalogo con emissione sub-mm presentano un redshift fotometrico stimato che va da 1 a circa 7.5 con un valore mediano =3.90. Attraverso la procedura di SED-fitting sono stati stimati i parametri fisici delle sorgenti del campione ottenendo valori mediani per la massa stellare e per la luminosità infrarossa rispettivamente pari a log(M*/Msun) = 10.92±0.41 e log(Lir/Lsun) = 12.22±0.42. Si tratta dunque di galassie massive e molto star-forming, probabilmente non visibili nelle bande ottiche/near-IR perché contenenti grandi quantità di polvere oscurante. Confrontando la posizione delle galassie HST-dark sul piano M*-SFR con la sequenza principale delle galassie star-forming, è emerso che un'ampia frazione di queste sorgenti occupa la regione sub-MS e la percentuale di esse aumenta all'aumentare di z. Dalle stime ottenute sulla massa stellare, si è osservata l'esistenza di una frazione significativa (40% del campione) di galassie altamente massive (M*>10^{11} Msun), presenti anche ad alto z, che sembrano dominare la massive-end della SMF stimata attualmente in letteratura. Infine, calcolando la SMD e la SFRD si è trovato che le galassie HST-dark contribuiscono in maniera significativa ad entrambe le quantità, fino anche a ~35% delle stime totali a z>5.
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Edallo, E. "COL REGOLO NEL TASCHINO. LA FORMAZIONE DELL'INGEGNERE MILANESE TRA SCUOLA E ASSOCIAZIONI (1863-1960)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/159060.

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Abstract:
The study looks into a century of culture among Ita an engineers, especially from Milan, between 1863, when the Polytechnic in Milan as established, and 1960, when the mass university started and then developed, wit its period of protest. The most significant steps in the training of an enineer, in a country with very little technical inclination, were from one side the Polytchnic in Milan, a highly technological school; from the other side the categry associations, the institutional ones like the engineers’ order, or the free ones li e the “College of engineers” of Milan. All these were always aimed to a “technical humanis ”, beyond exasperated specialization, and developed a special relationshi with the “cousins” architects, whose training looked for artistic expressiveness rather han technical-scientific rigour.
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BEACHI, GIOVANNI. "Orientamento: il sistema integrato di Cometa. Studio del caso "Cometa Formazione-Scuola Oliver Twist"." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/85328.

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Riccardi, Marina <1992&gt. "La Grande Conoscenza come percorso di formazione: dal perfezionamento del sé all’armonia universale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17317.

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Abstract:
Il libro della Grande Conoscenza, uno dei classici della tradizione confuciana, è da sempre considerato un testo fondamentale non solo per la coltivazione del sé ma anche per l’ordine sociale e per il governo. In particolare durante l’epoca Song i filosofi neoconfuciani si dedicarono allo studio dei concetti in esso presentati. Il testo ha avuto una grande influenza dal punto di vista culturale e storico-politico. Ancora oggi vi è infatti un profondo interesse da parte della politica cinese contemporanea per la filosofia esposta in quest’opera.
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Galletti, Filippo <1992&gt. "La formazione degli stati regionali italiani (secc. XIII-XV). Acquisizioni scientifiche e ricadute sui manuali di storia, tra formazione degli insegnanti e approcci metodologici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10464/4/ITA%20tesi%20filippo%20dottorato.pdf.

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Abstract:
La ricerca intende indagare i rapporti tra le acquisizioni della ricerca scientifica nel campo della storia, con particolare riferimento al tema della formazione degli stati regionali italiani, e il suo insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado. Nella parte dedicata al quadro teorico si sottolinea la sempre più stringente necessità di un insegnamento e apprendimento della storia di qualità nella società attuale, basati sul senso della partecipazione democratica attiva e allo sviluppo del pensiero critico, nonostante i documenti ufficiali ministeriali non sempre dedichino al tema la giusta importanza e i recenti risultati ottenuti grazie a un questionario somministrato a studenti universitari sembrino confermare una didattica ancora legata alla pratica tradizionale. A questo proposito, quindi, occorre rifondare e ricentrare l’importanza della storia grazie all’approfondimento del lessico specifico e delle premesse epistemologiche basilari della disciplina. A partire da queste premesse, nell’inquadramento empirico si analizza lo stato di avanzamento della ricerca scientifico-accademica recente nei confronti della formazione degli stati regionali italiani bassomedievali, si confronta il tema nei principali manuali scolatici adottati nell’area metropolitana di Bologna; e sono infine analizzate le concezioni circa la storia, la storia medievale e l’utilizzo del libro di testo degli insegnanti di storia di scuola secondaria di secondo grado grazie alle risposte derivate dalla somministrazione di un questionario sulla pratica docente. I risultati ottenuti permetteranno di cogliere eventuali scollature tra la ricerca accademica e l’insegnamento nella scuola secondaria della storia, della storia medievale e della formazione degli stati regionali, sottolineando, talvolta, la necessità sempre più urgente di una integrata formazione continua degli insegnanti.
The thesis aims to investigate the relationship between the findings of scientific research in the field of history, with particular reference to the theme of the formation of the Italian regional states in the late Middle Ages, and their teaching in secondary schools. In the part dedicated to the theoretical framework, it underlines the increasingly pressing need for quality teaching and learning of history in today's society, based on a sense of active democratic participation and on the development of critical thinking, despite the fact that official ministerial documents do not always devote due importance to the subject. In addition, recent results obtained through a questionnaire administered to university students seem to confirm didactics still linked to traditional practice. In this sense, therefore, it is necessary to refound and refocus the importance of history by deepening the specific vocabulary and the basic epistemological premises of the discipline. Starting from these issues, the empirical framework analyzes the state of progress of recent scientific-academic research on the formation of the Italian regional states of the late Middle Ages; compares the subject in the main school textbooks adopted in the metropolitan area of Bologna (Italy); and, finally, analyzes the conceptions on history, medieval history and the use of the textbook by secondary school history teachers thanks to the answers derived from the administration of a questionnaire on teaching practice. The results obtained will make it possible to detect possible gaps between academic research and the secondary teaching of history, medieval history, and the formation of regional states, sometimes underlining the increasingly urgent need for an integrated in-service training of teachers.
La tesis investiga las relaciones entre las averiguaciones de la investigación científica en el campo de la historia, con especial referencia al tema de la formación de los estados regionales italianos de la Baja Edad Media, y su enseñanza en los centros de secundaria. En la parte dedicada al marco teórico, se subraya la necesidad cada vez más acuciante de una enseñanza y un aprendizaje de la historia de calidad en la sociedad actual, basados en el sentido de la participación democrática activa y en el desarrollo del pensamiento crítico, a pesar de que los documentos ministeriales oficiales no siempre dediquen la debida importancia a la asignatura y de que los recientes resultados obtenidos a través de un cuestionario administrado a los estudiantes universitarios parezcan confirmar una didáctica todavía ligada a la práctica tradicional. En este sentido, por tanto, es necesario reenfocar la importancia de la historia profundizando en el vocabulario específico y en las premisas epistemológicas básicas de la disciplina. A partir de estos asuntos, el marco empírico analiza el estado de avance de la reciente investigación científico-académica sobre la formación de los estados regionales italianos de la baja Edad Media; compara el tema en los principales libros de texto escolares adoptados en el área metropolitana de Bolonia (Italia); y, por último, analiza las concepciones sobre la historia, la historia medieval y el uso del libro de texto de los profesores de historia de la escuela secundaria gracias a las respuestas derivadas de la administración de un cuestionario sobre la práctica docente. Los resultados obtenidos permitirán detectar posibles lagunas entre la investigación académica y la enseñanza secundaria de la historia, la historia medieval y la formación de los estados regionales, subrayando a veces la necesidad cada vez más urgente de una formación integrada en el servicio de los profesores.
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Valenti, Paolo <1977&gt. "Formazione e pratica del pensiero orchestrale di Hector Berlioz. Caratteri poetici e strategie del suono." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6722/4/valenti_paolo_tesi.pdf.

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Abstract:
Lo scopo della dissertazione “Formazione e pratica del pensiero orchestrale di Hector Berlioz. Caratteri poetici e strategie del suono” è quello di indagare i tratti essenziali del pensiero di Berlioz in merito all’orchestra riprendendo in considerazione gli elementi della sua educazione giovanile. In particolare, le nozioni ricavate dai suoi insegnanti di composizione Le Sueur e Reicha e dai corsi di medicina brevemente frequentati a Parigi sono indagate con approccio rinnovato, alla luce di nuovi filoni di studio indagati dalla musicologia negli anni più recenti. Sono analizzate anche le recensioni di Berlioz, alla ricerca di elementi che aiutino a comprendere la sua musica con le argomentazioni destinate a quella altrui. È analizzato anche il percorso della trattatistica che da un iniziale approccio di tipo pratico tipico del XVIII secolo, giunge con il trattato di Berlioz a una forte connotazione poetica delle risorse strumentali e orchestrali. Nella seconda parte della dissertazione sono analizzate invece alcune opere di Berlioz e alcune questioni generali concernenti il suo modo di scrivere per l’orchestra, specialmente in relazione ad altri parametri musicali. Nella dissertazione notevole attenzione è data al rapporto fra questioni tecniche e poetiche, proponendo un approccio leggermente rinnovato.
The purpose of the dissertation “Development and practice of Hector Berlioz’s orchestral thought. Poetical features and sound strategies” is to investigate the main traits of Berlioz’s thinking about orchestra by reconsidering the elements of his early education. In particular, the notions acquired from his composition teachers Le Sueur and Reicha and from the medicine courses he briefly attended are examined with a renovated approach, in the light of new lines of study explored by musicology in recent years. Berlioz’s reviews are also analyzed, in the search of elements useful to understand his music through the arguments addressed to others’ music. The dissertation also examines the itinerary of theoretic music literature which, from an initial approach connoted by practice as it was typical in the 18th century, reaches with Berlioz’s treaty a strong poetical connotation of instrumental and orchestral resources. The second part of the dissertation deals with some of Berlioz’s works and with some general issues related to his way of writing for the orchestra, especially in relation to other musical parameters. In the whole discussion, sensible attention is put on the relation between technical and poetical issues, suggesting a quite renovated approach.
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Valenti, Paolo <1977&gt. "Formazione e pratica del pensiero orchestrale di Hector Berlioz. Caratteri poetici e strategie del suono." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6722/.

Full text
Abstract:
Lo scopo della dissertazione “Formazione e pratica del pensiero orchestrale di Hector Berlioz. Caratteri poetici e strategie del suono” è quello di indagare i tratti essenziali del pensiero di Berlioz in merito all’orchestra riprendendo in considerazione gli elementi della sua educazione giovanile. In particolare, le nozioni ricavate dai suoi insegnanti di composizione Le Sueur e Reicha e dai corsi di medicina brevemente frequentati a Parigi sono indagate con approccio rinnovato, alla luce di nuovi filoni di studio indagati dalla musicologia negli anni più recenti. Sono analizzate anche le recensioni di Berlioz, alla ricerca di elementi che aiutino a comprendere la sua musica con le argomentazioni destinate a quella altrui. È analizzato anche il percorso della trattatistica che da un iniziale approccio di tipo pratico tipico del XVIII secolo, giunge con il trattato di Berlioz a una forte connotazione poetica delle risorse strumentali e orchestrali. Nella seconda parte della dissertazione sono analizzate invece alcune opere di Berlioz e alcune questioni generali concernenti il suo modo di scrivere per l’orchestra, specialmente in relazione ad altri parametri musicali. Nella dissertazione notevole attenzione è data al rapporto fra questioni tecniche e poetiche, proponendo un approccio leggermente rinnovato.
The purpose of the dissertation “Development and practice of Hector Berlioz’s orchestral thought. Poetical features and sound strategies” is to investigate the main traits of Berlioz’s thinking about orchestra by reconsidering the elements of his early education. In particular, the notions acquired from his composition teachers Le Sueur and Reicha and from the medicine courses he briefly attended are examined with a renovated approach, in the light of new lines of study explored by musicology in recent years. Berlioz’s reviews are also analyzed, in the search of elements useful to understand his music through the arguments addressed to others’ music. The dissertation also examines the itinerary of theoretic music literature which, from an initial approach connoted by practice as it was typical in the 18th century, reaches with Berlioz’s treaty a strong poetical connotation of instrumental and orchestral resources. The second part of the dissertation deals with some of Berlioz’s works and with some general issues related to his way of writing for the orchestra, especially in relation to other musical parameters. In the whole discussion, sensible attention is put on the relation between technical and poetical issues, suggesting a quite renovated approach.
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Ghidini, Mattia <1994&gt. "Punta della Dogana e San Gregorio: la formazione urbanistica di un'area veneziana tra XII e XIV secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17979.

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Abstract:
Il presente lavoro mira all’esame delle modalità e delle caratteristiche che portarono alla formazione urbanistica dell’area veneziana di San Gregorio e della Punta della Dogana. La ricerca si colloca all’interno degli studi storico-urbanistici relativi alla nascita e allo sviluppo della Venezia medievale. Si è ritenuto opportuno inquadrare l’indagine nel più ampio contesto della crescita e della strutturazione della città nel suo complesso, premessa necessaria per comprendere una serie di fenomeni non esclusivi della zona studiata. È emerso come i cambiamenti ambientali dovuti alla deviazione dei fiumi, all’innalzamento del livello marino nonché alla subsidenza fossero i principali responsabili, insieme alle contingenze storiche e politiche, delle scelte urbanistiche e dello sviluppo di competenze idrauliche ed edilizie che portarono gli insediamenti realtini a divenire una città. In origine il territorio studiato era una zona periferica e caratterizzata da plaudi, zone incolte e nel complesso poco urbanizzata. Un’importante impianto produttivo che copriva buona parte di questo territorio era la salina; la produzione del sale era cruciale per l’economia veneziana e in questa porzione di territorio ve ne erano numerose. Lo studio è comunque rivolto ai secoli del Basso Medioevo durante i quali intervennero i cambiamenti più consistenti e significativi, in particolare il Duecento e il Trecento. La ricerca è stata divisa in diverse parti in base ai responsabili principali dell’urbanizzazione. Innanzitutto emerge per importanza l’iniziativa privata del monastero benedettino di San Gregorio, filiale cittadina dell’importante cenobio di Sant’Ilario. Fu infatti grazie agli interessi economici dei monaci che i terreni di loro proprietà vennero bonificati e si diede avvio a una razionale e pensata strutturazione urbanistica della zona, affittando i lotti agli artigiani che desiderassero insediarsi nel nuovo quartiere sorto intorno al monastero. È stato inoltre opportuno tenere conto dell’insediamento teutonico della Trinità, per il quale non è stato possibile entrare nel dettaglio a causa della limitata disponibilità di documentazione: tuttavia si trattava di una realtà troppo importante per essere sorvolata e ne verranno tracciati alcuni punti, soprattutto in merito alle ricostruzioni seicentesche che videro sorgere al posto di questo complesso la basilica di Santa Maria della Salute. Un ruolo chiave venne inoltre giocato dallo Stato che, soprattutto dal Trecento, interverrà a razionalizzare la dislocazione delle attività portuali prima sparse in tutto la città: il Bacino di San Marco diventa il nuovo porto di Venezia e Punta della Dogana un’imprescindibile snodo daziario e commerciale che svolge importanti funzioni di deposito e controllo nonché simbolicamente quella di porta della città. Il Comune andrà a istallare numerosi magazzini pubblici, adibiti soprattuto al deposito del sale, che caratterizzeranno la fisionomia architettonica e urbanistica dell’area di San Gregorio.
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Maglione, Tiziana. "Le Acli e la formazione professionale. Ragioni e modalità di un impegno nell'Italia del secondo dopoguerra." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3423285.

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Abstract:
My research project is on professional development in ACLI (Christian Associations of Italian Workers). The objective of my research is to find, investigate and classify (from a pedagogical point of view) the educational models and professional training implemented by the ACLI from 1945. Nineteen forty-five was the year when Italy was being rebuilt and it was the start of the Italian economic growth. My research field has not been previously investigated. This research will use mainly qualitative methods and techniques, like for example: the analysis of written documentation (acts from meetings or parliamentary sources) and oral sources (and ex-lecturers)
Il mio progetto di ricerca riguarda la formazione professionale nelle ACLI (Associazioni cattoliche lavoratori italiani). L’obiettivo della ricerca è quello di individuare, indagare e classificare, da un punto di vista pedagogico, i modelli di istruzione e formazione professionale messi in atto dalle ACLI dal secondo dopoguerra. L’ambito del quale mi occupo non è ancora stato approfondito da nessuno studio. Si tratta di una ricerca interpretativa (qualitativa). I metodi e le tecniche che utilizzo sono ad esempio: l’analisi di fonti scritte (atti di convegni, fonti parlamentari) e orali (documenti).
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Rughi, Silvia <1992&gt. "Il populismo del peronismo. Comunicazione politica e formazione del populismo argentino nei discorsi di Juan ed Eva Perón." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12755.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è quello di analizzare l’instaurazione del regime di Juan Domingo Perón nel panorama politico, sociale ed economico argentino, evidenziandone i tratti fondamentali e soffermandosi in particolare su una sua peculiarità: il populismo. Per comprendere le ragioni del successo di Perón sarà innanzitutto necessario indagare sulla situazione dell’Argentina dal punto di vista degli stravolgimenti politici, economici e sociali che l’hanno scossa profondamente dall’inizio del Novecento fino circa agli anni Quaranta. Il 4 giugno 1943, con un golpe militare, viene proclamata la Revolución: tra le file degli ufficiali che vi hanno preso parte c’è anche il generale Perón. Nel governo che si forma allora, egli non assume una carica di rilievo, preferendo piuttosto rimanere dietro le quinte. Sarà poi eletto con il 56% dei voti il 24 febbraio 1946 e resterà in carica fino al settembre 1955. Dopo un esilio trascorso prevalentemente in Spagna, durante il quale continuò a perpetrare gli ideali del peronismo e ad incoraggiarlo da lontano, è nuovamente accolto festosamente in patria nel 1973. Posto nuovamente al comando del paese al fine di ripristinarne la pace e l’ordine, sarà sopraffatto dalla morte appena un anno dopo, il 1 luglio 1974. All’interno dell’elaborato si approfondiranno tutte quelle caratteristiche che hanno contraddistinto il singolare regime di Perón, dal rapporto con l’esercito, la Chiesa e i sindacati, senza dimenticare la prepotente influenza della moglie Eva Duarte, considerando anche la cosiddetta “terza via” che egli adottò durante la Guerra Fredda e tutti gli altri tratti fondamentali del peronismo. Nell’ultima parte dell’elaborato sarà preso in esame il peronismo – o, per essere precisi, i peronismi – come populismo, basandosi in particolare sull’aspetto della comunicazione. Attraverso l’analisi di alcuni testi, si osserverà come i tratti distintivi del populismo emergano, con le dovute differenze, sia nelle strategie oratorie di Perón che in quelle di sua moglie Evita. Ad un’indagine generale seguirà dunque un lavoro di comparazione tra le due “facce” del peronismo, al fine di individuarne analogie e differenze.
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Bortolotti, Lucia <1994&gt. "Nation branding in Kazakhstan: analisi della relazione tra le strategie di branding governative e la formazione dell’identità nazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14935.

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Abstract:
Questa tesi esamina il concetto di Nation branding attraverso un’analisi delle strategie applicate dal governo del Kazakhstan per lo sviluppo della propria immagine nazionale, a partire dal 1991 ad oggi. Dopo un approfondimento dei macro-concetti di country e nation brand, con riferimento alle teorie di Simon Anholt , e della relazione di essi con il processo di formazione dell’identità nazionale di un paese, viene preso in considerazione il caso del Kazakhstan e il suo percorso di sviluppo del brand. L’obiettivo di questa ricerca è quello di rilevare la percezione del brand da parte della popolazione locale attraverso un’indagine empirica svolta nel paese. La strategia di ricerca prevede due modalità: (1) studio indiretto, basato sulla bibliografia scientifica disponibile e (2) ricerca diretta, mediante report condotti in loco. I dati vengono raccolti principalmente da siti e riviste specializzati, pubblicazioni accademiche, case studies e analisi dirette sopracitate. Alcuni studi sul branding ritengono che esso sia uno strumento utile al fine di sviluppare un’immagine forte del paese sul piano economico e politico internazionale, sebbene spesso sia possibile rilevare un gap consistente tra il brand identity (ossia la proiezione fatta da un paese verso l’esterno) e il brand image (ossia ciò che viene percepito dal resto del mondo). Mentre l’attività di branding sta diventando un elemento fondamentale nelle strategie governative kazakhe, con l’obiettivo di rafforzare la propria posizione nella regione eurasiatica e in generale nel mondo, risulta di grande interesse analizzare come vengono percepite queste attività a livello locale e la loro influenza sulla formazione dell’identità nazionale kazakha.
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Menato, Sara. "VITTORE CARPACCIO. STUDIO DELLA FORMAZIONE DEL MAESTRO E DEL CICLO DI SANT'ORSOLA. CATALOGO DEI DISEGNI." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423685.

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Abstract:
This work has investigated Vittore Carpaccio's art, focusing on three particular points: the painter's apprenticeship, the canvases of the St. Ursula cycle and his drawings. I have identified a group of paintings whose characteristics qualify them as early works, to be dated before the beginning of the St. Ursula cycle, in 1490, when Carpaccio already stands as a mature painter. After this phase, Carpaccio seems to look for new suggestions, which come from the Ferrarese Painting, probably during the mid-eighties of the Fifteenth century. This research wanted also to reinforce the thesis of a journey by the master in central Italy, formulated by some scholars during the last century and to us still valid, despite recent trends to deny it. This work also affords the study of the mathematical principles in the Carpaccio's paintings, especially in the St. Ursula canvases, trying to reconstruct the painter's apprenticeship with the mathematician Girolamo Malatini, as handed down by Daniele Barbaro in a manuscript. The study of the cycle has an important tradition, which has laid the basis for the present research. It has attempted to understand the chronology of the nine canvases, also studying the preparatory drawings and the copies, trying to understand the reasons for the great changes that occur in the transition from the first to the last paintings, in favor of a new sense of color and light. The last part of the thesis concerns the study of the Carpaccio's drawings and it is a catalogue raisonné, in chronological order, with the original, the workshop drawings and ancient copies.
Questo lavoro ha come oggetto di indagine la produzione di Vittore Carpaccio, articolandosi attorno a tre nodi principali: la sua formazione, il ciclo di Sant'Orsola e il catalogo dei disegni. E' stato identificato un gruppo di dipinti le cui caratteristiche formali e i cui riferimenti ad Antonello e Giovanni Bellini consentono di ipotizzare che si tratti di opere giovanili, da datare prima del 1490 che determina l'avvio del ciclo di Sant'Orsola, in cui in maestro si presenta quale artista maturo. Dopo questa prima fase il maestro sembra allontanarsi da queste suggestioni a favore di un avvicinamento alla pittura ferrarese, che a nostro avviso caratterizza la metà  degli anni Ottanta del Quattrocento. Il presente lavoro ha inoltre inteso ribadire l'utilità  dell'ipotesi formulata da una parte della critica del secolo scorso, convinta che Vittore abbia compiuto un viaggio che lo possa avere messo in contatto con la pittura centro-italiana e specialmente urbinate. La ricerca ha anche riguardato l'approfondimento degli aspetti di calcolata costruzione prospettica che i dipinti carpacceschi, specialmente i teleri di Sant'Orsola, mettono in campo. In questo senso è stato dato rilievo all'affermazione manoscritta di Daniele Barbaro circa l'apprendistato di Carpaccio presso Girolamo Malatini, del quale si è cercato di ricostruire il magistero, addensando le notizie biografiche. Lo studio del ciclo di teleri per la Scuola di Sant'Orsola conta di una solida tradizione di studi, che ha gettato solide basi all'interno delle quali il presente lavoro ha tentato di comprenderne la cronologia interna e le ragioni del profondo mutamento che si verificano nella pittura carpaccesca nel passaggio dai primi agli ultimi teleri, in cui si allentano i vincoli disegnativi a favore di un nuovo senso del colore e della luce. Se gli esiti di questa parte del lavoro confluiscono nella sezione saggistica, che comprende anche qualche riflessione sul mutamento della pittura carpaccesca al trapasso di secolo, lo studio della grafica carpaccesca si concreta nella catalogazione che conclude il lavoro. Il catalogo, ordinato cronologicamente, privilegia i disegni autografi, non trascurando quelli della bottega più stretta e le copie antiche, talvolta in grado di trasmettere informazioni importanti circa gli originali da cui sono tratte. Dallo studio dei disegni, analizzati nei loro aspetti materiali e tecnici, cronologici e di provenienza, sono scaturite le riflessioni sulla grafica carpaccesca che costituiscono il capitolo settimo di questa tesi.
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Baglieri, Mattia <1985&gt. "Capacita' e formazione nel liberalismo di Amartya Sen e Martha Nussbaum. Eredita' differenti del pensiero politico per una "cittadinanza del mondo"." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6845/1/BAGLIERI_MATTIA_tesi.pdf.

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Abstract:
Il presente lavoro di ricerca si propone di discutere il contributo che l’analisi dell’evoluzione storica del pensiero politico occidentale e non occidentale riveste nel percorso intellettuale compiuto dai fondatori della teoria contemporanea dell’approccio delle capacità, fondata e sistematizzata nei suoi contorni speculativi a partire dagli anni Ottanta dal lavoro congiunto dell’economista indiano Amartya Sen e della filosofa dell’Università di Chicago Martha Nussbaum. Ci si ripropone di dare conto del radicamento filosofico-politico del lavoro intellettuale di Amartya Sen, le cui concezioni economico-politiche non hanno mai rinunciato ad una profonda sensibilità di carattere etico, così come dei principali filoni intorno ai quali si è imbastita la versione nussbaumiana dell’approccio delle capacità a partire dalla sua ascendenza filosofica classica in cui assume una particolare primazia il sistema etico-politico di Aristotele. Il pensiero politico moderno, osservato sotto il prisma della riflessione sulla filosofia della formazione che per Sen e Nussbaum rappresenta la “chiave di volta” per la fioritura delle altre capacità individuali, si organizzerà intorno a tre principali indirizzi teorici: l’emergenza dei diritti positivi e sociali, il dibattito sulla natura della consociazione nell’ambito della dottrina contrattualista e la stessa discussione sui caratteri delle politiche formative. La sensibilità che Sen e Nussbaum mostrano nei confronti dell’evoluzione del pensiero razionalista nel subcontinente che passa attraverso teorici antichi (Kautylia e Ashoka) e moderni (Gandhi e Tagore) segna il tentativo operato dai teorici dell’approccio delle capacità di contrastare concezioni politiche contemporanee fondate sul culturalismo e l’essenzialismo nell’interpretare lo sviluppo delle tradizioni culturali umane (tra esse il multiculturalismo, il comunitarismo, il neorealismo politico e la teoria dei c.d. “valori asiatici”) attraverso la presa di coscienza di un corredo valoriale incentrato intorno al ragionamento rintracciabile (ancorché in maniera sporadica e “parallela”) altresì nelle tradizioni culturali e politiche non occidentali.
This research discusses the importance of the analysis of the history of political thought (in both Western as well as non-Western thought forums) for the theory of the capabilities approach as founded and theorised by Amartya Sen (economist at the Harvard University) and Martha Nussbaum (philosopher of law at the University of Chicago). It will examine the impact of the history of political theory in Sen’s work which has been strongly influenced by the research of a close alliance between economics and ethics, but this contribution will also examine the most important fields of research of Nussbaum’s own version of the approach that finds its origins in the Ancient Greek and Roman political thought and especially in Aristotle’s ethical and political system. Ideas and institutions regarding education and lifelong learning philosophy have been chosen as a “prism” in order to study the three Western pillars of political theory which are mostly considered by Sen and Nussbaum and in particular: the emergence of the lexicon of positive and social rights; the debate around the nature of citizenship in the contractualist theory and the very debate around educational policies. Furthermore, this work aims to analyse Sen’s and Nussbaum’s endeavour to overcome the culturalist and essentialist conceptions championed especially in the contemporary political thought by considering the importance of non-Western legacies and heritage of political argumentation and reflection about politics in India’s political philosophy both in the ancient (Kautylia and Ashoka) and contemporary (Gandhi and Tagore) thought. Among these contemporary theories in political philosophy, the normative critique of Sen and Nussbaum faces especially multiculturalism, communitarianism, neorealism as well as the theory of “asian values” by remembering the very existence of political reflection in arenas of thought “other” than the West.
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Baglieri, Mattia <1985&gt. "Capacita' e formazione nel liberalismo di Amartya Sen e Martha Nussbaum. Eredita' differenti del pensiero politico per una "cittadinanza del mondo"." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6845/.

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Abstract:
Il presente lavoro di ricerca si propone di discutere il contributo che l’analisi dell’evoluzione storica del pensiero politico occidentale e non occidentale riveste nel percorso intellettuale compiuto dai fondatori della teoria contemporanea dell’approccio delle capacità, fondata e sistematizzata nei suoi contorni speculativi a partire dagli anni Ottanta dal lavoro congiunto dell’economista indiano Amartya Sen e della filosofa dell’Università di Chicago Martha Nussbaum. Ci si ripropone di dare conto del radicamento filosofico-politico del lavoro intellettuale di Amartya Sen, le cui concezioni economico-politiche non hanno mai rinunciato ad una profonda sensibilità di carattere etico, così come dei principali filoni intorno ai quali si è imbastita la versione nussbaumiana dell’approccio delle capacità a partire dalla sua ascendenza filosofica classica in cui assume una particolare primazia il sistema etico-politico di Aristotele. Il pensiero politico moderno, osservato sotto il prisma della riflessione sulla filosofia della formazione che per Sen e Nussbaum rappresenta la “chiave di volta” per la fioritura delle altre capacità individuali, si organizzerà intorno a tre principali indirizzi teorici: l’emergenza dei diritti positivi e sociali, il dibattito sulla natura della consociazione nell’ambito della dottrina contrattualista e la stessa discussione sui caratteri delle politiche formative. La sensibilità che Sen e Nussbaum mostrano nei confronti dell’evoluzione del pensiero razionalista nel subcontinente che passa attraverso teorici antichi (Kautylia e Ashoka) e moderni (Gandhi e Tagore) segna il tentativo operato dai teorici dell’approccio delle capacità di contrastare concezioni politiche contemporanee fondate sul culturalismo e l’essenzialismo nell’interpretare lo sviluppo delle tradizioni culturali umane (tra esse il multiculturalismo, il comunitarismo, il neorealismo politico e la teoria dei c.d. “valori asiatici”) attraverso la presa di coscienza di un corredo valoriale incentrato intorno al ragionamento rintracciabile (ancorché in maniera sporadica e “parallela”) altresì nelle tradizioni culturali e politiche non occidentali.
This research discusses the importance of the analysis of the history of political thought (in both Western as well as non-Western thought forums) for the theory of the capabilities approach as founded and theorised by Amartya Sen (economist at the Harvard University) and Martha Nussbaum (philosopher of law at the University of Chicago). It will examine the impact of the history of political theory in Sen’s work which has been strongly influenced by the research of a close alliance between economics and ethics, but this contribution will also examine the most important fields of research of Nussbaum’s own version of the approach that finds its origins in the Ancient Greek and Roman political thought and especially in Aristotle’s ethical and political system. Ideas and institutions regarding education and lifelong learning philosophy have been chosen as a “prism” in order to study the three Western pillars of political theory which are mostly considered by Sen and Nussbaum and in particular: the emergence of the lexicon of positive and social rights; the debate around the nature of citizenship in the contractualist theory and the very debate around educational policies. Furthermore, this work aims to analyse Sen’s and Nussbaum’s endeavour to overcome the culturalist and essentialist conceptions championed especially in the contemporary political thought by considering the importance of non-Western legacies and heritage of political argumentation and reflection about politics in India’s political philosophy both in the ancient (Kautylia and Ashoka) and contemporary (Gandhi and Tagore) thought. Among these contemporary theories in political philosophy, the normative critique of Sen and Nussbaum faces especially multiculturalism, communitarianism, neorealism as well as the theory of “asian values” by remembering the very existence of political reflection in arenas of thought “other” than the West.
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Gulisano, Daniela. "Formazione, lavoro, sapere professionale. Modelli e pratiche di alternanza formativa in Italia e in Francia." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3911.

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Abstract:
Nella letteratura pedagogica contemporanea, il lavoro rappresenta una delle dimensioni maggiormente attraversate dai venti impetuosi del cambiamento: la discontinuità, la frammentazione, l ibridazione, si configurano quali nuovi condizionamenti sociali e culturali che coinvolgono la stessa natura umana e il suo potenziale conoscitivo, influenzando in positivo o in negativo, il modo di pensare una pedagogia del lavoro tesa a progettare il futuro del soggetto-persona contemporaneo. In questo senso, appare chiara l esigenza pedagogica di aprire la scuola alla vita concreta, di fare del lavoro manuale uno strumento per lo sviluppo integrale e integrato della persona. Pertanto, prende forma la nuova frontiera dell alternanza formativa volta ad accompagnare il giovane studente nel percorso di ricerca vocazionale e professionale.
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Betti, Maddalena. "La formazione della sancta Ecclesia Marabensis (858-882). Fonti e linguaggi di un progetto papale." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425547.

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Abstract:
My research focuses on realising a study on Methodius' archbishopric and on the papal politics of the 9th century concerning central Europe. Besides my work on the sources the huge historiography on this theme which dates from the 19th and the second half of the 20th century, serves as a basis for my analysis. This poses a significant challenge to the project according to the ideological and polemical tendency of a large part of the literature. But of course these extensive results can't be ignored and therefore the adaptation and contextualisation due to modern standards and the critical analysis of the main topics, aims and methodological approaches are an important part of my project. My work examines new prospects in discussing the traditional historiographical problems concerning the foundation of a new ecclesiastical territoriality in central Europe and it concentrates on the recovering of long neglected sources; therefore, the Roman sources (for example the Liber Pontificalis or the pope's registers), the Slavic sources (the Vita Costantini and the Vita Methodi) and the German sources (Annales fuldenses and the Conversio Bagoariorum et Carantanorum) will be subjects of a systematic investigation. The letters of Pope John VIII serve as an important source (872-882), especially the Moravian corpus (seven fragments and four complete letters), which represents a possibility to observe papal politics towards the rising archbishopric of Methodius. The analysis on the Moravian corpus will also be a linguistic one. I will concentrate especially on the vocabulary in the papal letters defining the Methodian archbishopric and its archbishop and the vocabulary used in the correspondence between Pope John VIII and the Slav chief Svatopluk. The linguistic analysis allows to understand the main stages of a dynamical and flexible papal politic: at the beginning of the correspondence the letters are written in a cautious style, reflecting the papal awareness of the alternating historical and territorial circumstances. After Svatopluk's confirmation and an increased political stability in that region, the papal letters became more audacious. Moreover efforts were made towards a justification and legitimation of the new Roman diocese, in order to decrease the influence and the continuous objections of the Bavarian church having had tried to reject papal intrusion over the missionary territories by claiming them to be Bavarian ones assigned by Carolingian authority. The papal letters are precious documents which testify the ideological effort to find an untouchable identity for the Methodian diocese and the right canonical position for Methodius. The first papal attempt consists in assigning Pannonian identity to the Methodian diocese, according to a strategy already adopted during the furious polemic between Rome and Constantinople about the control of Bulgarian Christianity. In the papal letters the term "Pannonian diocese" is suddenly replaced by "Moravian diocese". This seems to be a strategy to establish a new diocese with a new name, that can be regarded independent from the late Roman past.The change of the diocese's name signifies a radical transformation in the papal politics demonstrating an example of effective political sovereignty that reacts to the new political realities along the eastern borders of the Empire. In this context, it's obvious that the relationships between the Pope and the Slavic chiefs, which serve as absolute guarantors for the survival of the new ecclesiastical realities, gain significantly in importance.
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Cucciniello, O. "MILANESI A PARIGI. LA FORTUNA CRITICA FRANCESE DEGLI ARTISTI DI FORMAZIONE LOMBARDA ALLE ESPOSIZIONI DI PARIGI NELLA SECONDA METÀ DELL'OTTOCENTO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/373759.

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Abstract:
Milanese people in Paris. The French critical reception of the artists that studied in Lombardy on the exhibitions in Paris during the second half of the 19th Century. The topic of the dissertation is the critical reception of the Lombard art in the second half of the 19th Century in Paris, between printed and archival sources from these years, based on the Parisian universal exhibitions and the annual Salon. As the universal exhibitions are a mirror of the society, important changes in art and politics that characterized the period, both in Italy and in France, are clearly reflected by them. From the 1855 Universal Exhibition, when Lombardy was under the Austrian domination, over the 1867 and 1878 ones that followed the progressive unification of Italy; finally the 1889 Universal Exhibition shows a radical change for the art market and for the artists. Through the critical reception of artists (such as Etienne-Jean Delécluze or Olivier Merson) and anonym or well-known critics (such as Théophile Gautier, Paul Mantz, Charles Blanc), we can understand the contemporary idea of "Italian modern art" and the regional identity of the Lombard school.
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Troia, Alessandra <1995&gt. "L’uomo è come il cosmo. Lo sviluppo delle tecniche di coltivazione personale come mezzo per diventare xian dalla formazione dell’impero al terzo secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17367.

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DEBE', ANNA. "MAESTRI "SPECIALI" ALLA SCUOLA DI PADRE GEMELLI. LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI PER FANCIULLI ANORMALI ALL'UNIVERSITA' CATTOLICA (1926-1978)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2994.

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Abstract:
La “Scuola per la preparazione del personale insegnante ed assistente degli anormali”, avviata da padre Agostino Gemelli nel 1926 presso l’Università Cattolica di Milano, fu uno dei primi tentativi italiani di formazione degli insegnanti dei fanciulli deficienti. La Scuola, oltre a rappresentare il percorso italiano verso l’inclusione scolastica dei fanciulli disabili, testimonia il lavoro di Gemelli nel campo dell’educazione speciale. L’attenzione al tema della disabilità da parte del frate francescano riflette l’interesse del mondo cattolico a lui contemporaneo per la formulazione di interventi guidati non solo da sentimenti caritatevoli, ma basati su solide fondamenta scientifiche. Inoltre, il lavoro evidenzia come la formazione dei docenti degli anormali sia cambiata dagli anni Venti agli anni Settanta del Secolo scorso, parallelamente al processo di progressivo abbandono delle scuole speciali in favore dell’inclusione scolastica dei disabili. La ricerca, che contribuisce a incrementare gli ancora scarsi studi italiani di storia della pedagogia speciale, è stata condotta attraverso un’approfondita indagine archivistica, con lo scopo di far luce su docenti, studenti, materiali e libri di testo della Scuola, dalle sue origini fino agli anni Settanta.
The “School for the special aids and assistants for disabled children”, opened in 1926 at the Catholic University of Milan by father Agostino Gemelli, was one of the very first in Italy to set up about disabled children teacher training. This School gives evidence of Gemelli’s work in the special education area and also represents the Italian path toward scholastic inclusion for disabled persons. The interest of Gemelli, one of the most famous psychologists in the XX Century Italian framework, towards disability reflects how the contemporary Catholic world cared about interventions for the weakest not only driven by a charity feeling but based on scientific studies. Moreover, the study highlights how teacher training has changed from the Twenties to the Seventies of the last Century, following the different way of looking at disabled children, from isolation in special schools to inclusion in common classes. The thesis contributes to improve Italian studies in the field of the history of special education, a subject that has, for the most part, to be written. The research is carried out through archival investigations with the purpose of shedding light on teachers, users, materials and textbooks of the School, since its origin until the Seventies.
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MANCINI, LORENZO EMILIO LUCA. "La riforma monastica di Catherine Mectilde De Bar (1614 1698): le radici, l'attuazione, le prospettive." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/171.

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Abstract:
La riforma attuata nel ramo femminile dell'ordine di San Benedetto da Catherine Mectilde de Bar [Madre Mectilde del Santissimo Sacramento] (1614-1698). La formazione, l'opera e gli incontri della religiosa lorenese sullo sfondo delle vicende politiche ed ecclesiali della Francia del XVII secolo. Gli aspetti storici, istituzionali e teologici legati alla fondazione e allo sviluppo dell'Istituto delle benedettine dell'Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento.
The reform realised by Catherine Mectilde de Bar [Mother Mectilde of the Most Holy Sacrament] (1614-1698) in the feminine branch of the Benedictine Order. The formation, the works and the writings of this nun from Lorraine in the midst of the political and ecclesial events in seventeenth century France. The historical, institutional and theological aspects connected with the foundation and the development of the institute of the Benedictine nuns of the perpetual adoration of the Most Holy Sacrament.
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ROVATI, ALESSANDRO. "Liberalismo, Neutralità dello Stato e la Politica della Chiesa. Filosofia Morale e Teologia Politica nel lavoro di Stanley Hauerwas." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6156.

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Abstract:
Questa tesi si occupa di analizzare il lavoro di Stanley Hauerwas, uno studioso di grande fama nel mondo accademico americano i cui testi sono molto letti in tutto il mondo. Tramite la lettura critica dell’intero corpus degli scritti di Hauerwas la tesi intende riflettere sul rapporto problematico tra Cristianesimo e liberalismo. A questo scopo, la tesi si concentra inizialmente sui presupposti filosofici che sono alla base delle argomentazioni di Hauerwas. In secondo luogo, riflette sulle idee ed istituzioni tipiche del liberalismo e sul loro rapporto con il Cristianesimo. Infine, descrive la proposta etica di Hauerwas e il modo con cui questa determina il tipo di politica che la chiesa e i cristiani dovrebbero avere. Seguendo l’ampiezza del lavoro di Hauerwas, la tesi si interessa di un gran numero di filosofi, teorici della politica e teologi, spaziando dagli scritti di Aristotele e Tommaso d’Aquino, alla filosofia del linguaggio di McCabe, Murdoch, e Wittgenstein, dalle riflessioni etiche di Kovesi, Anscombe, e MacIntyre, alle teorie politiche di Rawls, Stout e Coles. Grazie alla sottolineatura del ruolo delle virtù e della formazione morale, insieme all’enfasi posta sull’importanza che la tradizione della chiesa, le sue pratiche e il suo linguaggio hanno nel dare forma all’immaginazione e alle vite dei cristiani, Hauerwas descrive in maniera costruttiva e feconda una proposta politica genuinamente cristiana e ci aiuta a navigare le complessità del mondo contemporaneo.
The dissertation provides an in-depth analysis of the scholarship of Stanley Hauerwas, a very prominent figure in the American academy whose body of work is widely read in many countries. By providing a close reading of Hauerwas’ entire corpus, the dissertation aims at discussing the contested relationship between Christianity and liberalism. It does so first, by focusing on the philosophical presuppositions that shape Hauerwas’ overall argument. Second, it reflects on the main liberal commitments and institutions and their relationship with Christianity. Third, it describes Hauerwas’ ethical proposal and its bearings on the political commitments that the church and Christians ought to have. Following the breadth of Hauerwas’ work, the dissertation deals with a great number of philosophers, political theorists, and theologians, spanning from the writings of Aristotle and Aquinas, to the philosophy of language of McCabe, Murdoch, and Wittgenstein, to the ethical reflections of Kovesi, Anscombe and MacIntyre, and to the political theory of Rawls, Stout, and Coles. Through his stress on the role of virtues and moral formation, and by emphasizing the importance that the church’s tradition, language, and practices have in shaping the imagination and lives of Christians, Hauerwas gives a constructive and fruitful description of what a genuine Christian politics looks like and helps us navigate the complex world of today.
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CRO, PAOLO. "Gestione del rapporto di lavoro e intervento pubblico nel sistema giuslavoristico." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/95.

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Abstract:
L'opera esamina l'intervento pubblico nella gestione del rapporto di lavoro sotto il profilo storico e giuridico nelle tre fasi d'instaurazione, gestione e cessazione del rapporto. Si valorizza anche il ruolo specifico dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, con particolare riguardo all'analisi sistematica del diritto amministrativo del lavoro. L'opera intende porre in luce gli elementi logici, giuridici ed assiologici di questo ramo del diritto del lavoro, per ricondurne le fattispecie esaminate ad un sistema coerente e razionale e per suggerirne sia un metodo d'analisi de iure condito sia una prospettiva per una lettura ed una proposta de iure condendo.
This work analyses how public powers affects labour relationships both from the historical and the juridical points of view. The three main phases of labour relationships beginning, management and end are examined separately. The specific contributions by the three public powers legislative, administrative and judiciary especially by the public administration, are also dealt with. The goal is to illustrate the logical, juridical and ethical elements of this branch of the labour law, in order to build a rational system for both the analysis de iure condito and the debate de iure condendo.
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Pinoia, Valentina. "Storie di donne ribelli: il Bildungsroman al femminile in Germania, Inghilterra, Francia e Italia (1900-1914)." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1106754.

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Abstract:
La tesi affronta il genere letterario Bildungsroman al femminile in Europa nei primi tre lustri del Novecento. La prima sezione della tesi, dopo aver ricostruito il concetto di Bildung nella tradizione europea, introduce la categoria di “genere” applicata alla Bildung, e si interroga sulle differenze che rendono non sovrapponibile il percorso formativo per i giovani uomini e quello destinato a formare le giovani donne. In seguito, si analizzano quattro Bildungsromane scritti da donne in Germania, Inghilterra, Francia e Italia all’alba del ventesimo secolo, al fine di evidenziare le differenze tra il Bildungsroman al femminile ottocentesco, che testimonia il limitato numero di esperienze concesse alle donne, e quello del Novecento, che al contrario illustra e, in alcuni casi, anticipa le nuove vite delle donne che, per la prima volta, possono lavorare e hanno accesso alla sfera pubblica, al pari degli uomini. Nella seconda parte della tesi viene analizzato un numero consistente di Bildungsromane al femminile nelle quattro diverse nazioni tra il 1900 e l’inizio della prima guerra mondiale. L’analisi comparatistica e trasversale dei romanzi in questione dimostra che, nonostante le autrici in molti casi non si conoscessero tra loro, esse utilizzano spesso le stesse immagini per descrivere le difficoltà di essere nate donne in un mondo costruito dagli uomini e per gli uomini. Ciò testimonia l’aspetto internazionale del femminismo di prima ondata negli anni che precedono la prima guerra mondiale e il carattere transnazionale delle rivendicazioni delle donne per una migliore educazione e uguali diritti.
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GIANDORIGGIO, GAETANO. "Croce e Hegel. Storia di un confronto: dagli anni della formazione alla costruzione della Filosofia dello Spirito." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11570/3114808.

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Abstract:
Il presente lavoro di ricerca si propone di esaminare il profondo rapporto che ha legato le riflessioni di Benedetto Croce alla filosofia di Hegel attraverso l‘analisi degli influssi che le teorie hegeliane hanno avuto sulla progressiva maturazione della dimensione logico-teoretica del filosofo napoletano, a partire dal periodo di formazione giovanile fino alla delineazione matura del sistema della Filosofia dello spirito nelle pagine della Logica del 1909.
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BULGINI, Giulia. "Il progetto pedagogico della Rai: la televisione di Stato nei primi vent’anni. Il caso de ‹‹L’Approdo››." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251123.

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Abstract:
Non c’è dubbio sul fatto che la RAI, dal 1954 a oggi, abbia contribuito in misura considerevole a determinare la fisionomia dell’immaginario collettivo e dell’identità culturale dell’Italia. Si tratta di un assunto che, a distanza di più di sessant’anni, resta sempre di grande attualità, per chi si occupa della questione televisiva (e non solo). Ma a differenza di quanto avveniva nel passato, quando la tv appariva più preoccupata dei reali interessi dei cittadini, oggi essa sembra rispondere prevalentemente a dinamiche di mercato, in grado di alterarne la funzione etica e sociale. E nonostante il livello di istruzione e di benessere economico si siano evidentemente alzati, in questi ultimi anni si è assistito a programmi di sempre più bassa qualità e in controtendenza a un incremento del potere modellante e suggestivo sull’immaginario dei telespettatori. C’è di più: l’interesse verso la tv ha coinvolto anche gli storici dell’epoca contemporanea, i quali hanno iniziato a prendere coscienza che le produzioni audiovisive sono strumenti imprescindibili per la ricerca. Se si pensa ad esempio al ‹‹boom economico›› del Paese, negli anni Cinquanta e Sessanta, non si può non considerare che la tv, insieme agli altri media, abbia contributo a raccontare e allo stesso tempo ad accelerare i progressi economici e sociali di quell’epoca. Partendo, dunque, dal presupposto che la televisione da sempre esercita un potere decisivo sulla collettività, si è scelto di concentrarsi sulla fase meno indagata della sua storia, quella della televisione delle origini: ‹‹migliore›› perché senza competitor, ‹‹autentica›› perché incontestabile e soprattutto ‹‹pedagogica›› perché è di istruzione e di formazione che, quell’Italia appena uscita dalla guerra, aveva più urgenza. La storia della televisione italiana inizia il 3 gennaio 1954, con la nascita del servizio pubblico televisivo e insieme di un mezzo che, di lì a poco, avrebbe completamente rivoluzionato la società italiana, trasformandola in una civiltà di massa. Si accorciano le distanze territoriali e insieme culturali e la società inizia a omologarsi nei gusti, poi nei consumi e infine nel pensiero. Il punto d’arrivo si colloca negli anni Settanta, quando ha termine il monopolio della RAI, che fino a quel momento era stato visto come il garante del pluralismo culturale. La RAI passa dal controllo governativo a quello parlamentare, mentre si assiste al boom delle televisioni private e alla necessità della tv di Stato di stare al passo con la concorrenza, attraverso una produzione diversa da quella degli esordi. Dunque cambia la tv, come pure cambia la sua funzione e la forma mentis di chi ne detiene le redini. Ne risulta un’indagine trasversale, che passa nel mezzo di molteplici discipline che afferiscono alla materia televisiva e che non evita di porsi quelle domande scomode, necessarie tuttavia a comprendere la verità sugli artefici della prima RAI e sui loro obiettivi. E allora: qual era il valore attribuito alla televisione degli esordi? Era davvero uno strumento pedagogico? Sulla base di quali presupposti? Chi scriveva i palinsesti di quegli anni? Chi e perché sceglieva temi e format televisivi? Chi decideva, in ultima analisi, la forma da dare all’identità culturale nazionale attraverso questo nuovo apparecchio? Il metodo di ricerca si è articolato su tre distinte fasi di lavoro. In primis si è puntato a individuare e raccogliere bibliografia, sitografia, studi e materiale bibliografico reperibile a livello nazionale e internazionale sulla storia della televisione italiana e sulla sua programmazione nel primo ventennio. In particolare sono stati presi in esame i programmi scolastici ed educativi (Telescuola, Non è mai troppo tardi), la Tv dei Ragazzi e i programmi divulgativi culturali. Successivamente si è resa necessaria una definizione degli elementi per l’analisi dei programmi presi in esame, operazione resa possibile grazie alla consultazione del Catalogo multimediale della Rai. In questa seconda parte della ricerca si è voluto puntare i riflettori su ‹‹L’Approdo››, la storia, le peculiarità e gli obiettivi di quella che a ragione potrebbe essere definita una vera e propria impresa culturale, declinata in tutte le sue forme: radiofonica, di rivista cartacea e televisiva. In ultimo, sulla base dell’analisi dei materiali d’archivio, sono state realizzate interviste e ricerche all’interno dei palazzi della Rai per constatare la fondatezza e l’attendibilità dell’ipotesi relativa agli obiettivi educativi sottesi ai format televisivi presi in esame. Le conclusioni di questa ricerca hanno portato a sostenere che la tv delle origini, con tutti i suoi limiti, era uno strumento pedagogico e di coesione sociale. E se ciò appare come un aspetto ampiamente verificabile, oltreché evidente, qualora si voglia prendere in esame la televisione scolastica ed educativa di quegli anni, meno scontato risulta invece dimostrarlo se si decide – come si è fatto – di prendere in esame un programma divulgativo culturale come ‹‹L’Approdo››, che rientra nell’esperienza televisiva definita di ‹‹educazione permanente››. Ripercorrere la storia della trasmissione culturale più longeva della tv italiana degli esordi, per avvalorarne la funzione educativa, si è rivelata una strada interessante da battere, per quanto innegabilmente controversa, proprio per il principale intento insito nella trasmissione: diffondere la cultura ‹‹alta›› a milioni di telespettatori che erano praticamente digiuni della materia. Un obiettivo che alla fine della disamina si è rivelato centrato, grazie alla qualità della trasmissione, al suo autorevole e prestigioso groupe d'intellectuels, agli ascolti registrati dal ‹‹Servizio Opinioni›› e alla potenzialità divulgativa e penetrante della tv, nel suo saper trasmettere qualunque tematica, anche quelle artistiche e letterarie. Dunque se la prima conclusione di questo studio induce a considerare che la tv del primo ventennio era pedagogica, la seconda è che ‹‹L’Approdo›› tv di questa televisione fu un’espressione felice. ‹‹L’Approdo›› conserva ancora oggi un fascino innegabile, non foss’altro per la tenacia con la quale i letterati difesero l’idea stessa della cultura classica dal trionfo lento e inesorabile della società mediatica. Come pure appare ammirevole e lungimirante il tentativo, mai azzardato prima, di far incontrare la cultura con i nuovi media. Si potrebbe dire che ‹‹L’Approdo›› oggi rappresenti una rubrica del passato di inimmaginata modernità e, nel contempo, una memoria storica, lunga più di trent’anni, che proietta nel futuro la ricerca storica grazie al suo repertorio eccezionale di immagini e fatti che parlano di arte, di letteratura, di cultura, di editoria e di società e che raccontano il nostro Paese e la sua identità culturale, la stessa che la televisione da sempre contribuisce a riflettere e a delineare. Lo studio è partito da un’accurata analisi delle fonti, focalizzando l’attenzione, in primo luogo, sugli ‹‹Annuari della Rai›› (che contengono le Relazioni del Cda Rai, le Relazioni del Collegio Sindacale, i Bilanci dell’Esercizio e gli Estratti del Verbale dell’Assemblea Ordinaria). Altre fonti prese in esame sono gli stati gli opuscoli di ‹‹Servizio Opinioni››, le pubblicazioni relative a studi e ricerche in materia di televisione e pedagogia e le riviste edite dalla Rai Eri: ‹‹Radiocorriere tv››, ‹‹L’Approdo Letterario››, ‹‹Notizie Rai››, ‹‹La nostra RAI››, ‹‹Video››. Negli ultimi anni la Rai ha messo a disposizione del pubblico una cospicua varietà di video trasmessi dalle origini a oggi (www.techeaperte.it): si tratta del Catalogo Multimediale della Rai, che si è rivelato fondamentale al fine della realizzazione della presente ricerca. Altre sedi indispensabili per la realizzazione di questa ricerca si sono rivelate le due Biblioteche romane della Rai di Viale Mazzini e di via Teulada.
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ALESSANDRA, Campanari. "“IDENTITY ON THE MOVE” FOOD, SYMBOLISM AND AUTHENTICITY IN THE ITALIAN-AMERICAN MIGRATION PROCESS." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251264.

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Abstract:
Il mio lavoro di ricerca rappresenta un contributo allo studio dell'esperienza umana dello “spazio alimentare” come costruzione sociale che comprende sia i modelli del comportamento umano, e la loro relazione sensoriale con uno specifico luogo, sia l'imprenditoria etnica. Il nucleo di questo progetto di ricerca è rappresentato da un’indagine multi-generazionale del multiforme processo della migrazione italiana in America, laddove la cultura alimentare viene utilizzata come veicolo per esaminare come gli immigrati abbiano prima perso e poi negoziato una nuova identità in terra straniera. Lo scopo generale della tesi è quello di esaminare come il cibo rappresenti un collegamento nostalgico con la patria per la prima generazione, un compromesso culturale per la seconda e un modo per rinegoziare un'etnia ibrida per le generazioni successive. La lente del cibo è anche utilizzata per esplorare lo sviluppo dei ristoranti italiani durante il Proibizionismo e il loro ruolo nel processo di omogeneizzazione culinaria e di invenzione della tradizione nel mondo contemporaneo. Per spiegare come la cucina regionale in America sia diventata un simbolo collettivo di etnia e abbia potuto creare un'identità Italo-Americana nazionale distinta da quella italiana, ho adottato il modello creato da Werner Sollors e Kathleen Neils Cozen e sintetizzato con l'espressione di “invenzione dell'etnia”. Il capitolo di apertura esplora la migrazione su larga scala che ha colpito l'Italia e la storia economica italiana per oltre un secolo e prosegue con un’analisi storica sullo sviluppo dei prodotti alimentari nel tempo. La prima sezione evidenzia il significato culturale dell'alimento e il suo ruolo nella costruzione di un'identità nazionale oltre i confini italiani e prosegue con un’analisi sulla successiva variazione delle abitudini alimentari durante l'immigrazione di massa. Il capitolo conclude illustrando il quadro teorico utilizzato per teorizzare le diverse dimensioni dell'etnia. Partendo dall'ipotesi che l'identità sia un elemento socialmente costruito e in continua evoluzione, il secondo capitolo è dedicato all'analisi della natura mutevole del cibo, esplorata attraverso tre distinti ma spesso sovrapposti tipi di spazio: spazio della "memoria individuale"; spazio della "memoria collettiva"; spazio della "tradizione inventata". Lo spazio della “memoria individuale” esplora come i primi immigrati italiani tendevano a conservare le loro tradizioni regionali. Al contrario lo spazio della memoria collettiva osserva il conflitto ideologico emerso tra la prima e la seconda generazione di immigrati italiani, in risposta alle pressioni sociali del paese ospitante. L'analisi termina con la rappresentazione di generazioni successive impegnate a ricreare una cultura separata di cibo come simbolo dell'identità creolata. Il capitolo tre, il primo capitolo empirico della dissertazione, attraverso l'analisi della letteratura migrante mostra l'importanza del cibo italiano nella formazione dell'identità italo- americana. Questa letteratura ibrida esamina il ruolo degli alimenti nelle opere letterarie italo-americane di seconda, terza e della generazione contemporanea di scrittori. Il quarto capitolo completa la discussione seguendo la saga del cibo italiano dai primi ristoranti etnici a buon mercato, frutto della tradizione casalinga italiana, fino allo sviluppo di un riconoscibile stile di cucina italo-americano. A questo proposito, i ristoranti rappresentano una "narrazione" etnica significativa che riunisce aspetti economici, sociali e culturali della diaspora italiana in America e fa luce sull'invenzione del concetto di tradizione culinaria italiana dietro le cucine americane. La sezione termina con un'esplorazione del problema moderno relativo al fenomeno dell’Italian "Sounding" negli Stati Uniti, basato sulla creazione di immagini, colori e nomi di prodotti molto simili agli equivalenti italiani, ma senza collegamenti diretti con le tradizioni e la cultura italiana. Il capitolo finale fornisce una visione etnografica su ciò che significa essere italo-americani oggi e come i ristoranti italiani negli Stati Uniti soddisfano la tradizione culinaria Italiana nel mondo contemporaneo americano. Per concludere, considerando le teorie dell'invenzione della tradizione, due casi di studio esplorativi a Naples, in Florida, vengono presentati sia per analizzare come gli italo-americani contemporanei manifestano la loro etnia attraverso il cibo etnico sia per esaminare come il cibo italiano viene commercializzato nei ristoranti etnici degli Stati Uniti, alla luce della del processo di globalizzazione.
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