Journal articles on the topic 'Storia sociale del libro'

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Mela, Alfredo. "La sociologia del territorio: la storia, le prospettive." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 98 (July 2012): 141–48. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-098010.

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Abstract:
Questa nota parte da una illustrazione e da un commento al libro di G. Avallone "La sociologia urbana e rurale. Origini e sviluppi in Italia", per proporre una riflessione sulle prospettive future della sociologia del territorio. Riflettendo sulla evoluzione della disciplina nell'arco di oltre un secolo, che il libro ricostruisce, si indicano alcuni sfide fondamentali che essa ha di fronte a sé nell'immediato futuro, tanto dal punto di vista teorico, quanto da quello della sua rilevanza sociale.
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2

Rossi, Nello. "Magistratura democratica tra eresia e riforma (Riflessioni a margine del libro di Giovanni Palombarini e Gianfranco Viglietta." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 1 (March 2012): 171–81. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-001009.

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Abstract:
1. La storia di Magistratura democratica nel quadro della storia del Paese2. Gli apporti dei magistrati di Md alle trasformazioni del paesaggio della giurisdizione: tre grandi fratture con il passato3. All'origine c'č stato sempre un sentimento4. Dalla rottura con la corporazione al principio di responsabilitŕ sociale e culturale per i provvedimenti giudiziari5. L'eguaglianza di fatto e il garantismo6. Dalla scelta di campo alla ricerca di una nuova definizione di imparzialitŕ7. E oggi? Md č "eresia" o "riforma"?
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3

Mecacci, Luciano. "Eros dell'impossibile di Etkind e la storiografia sulla psicoanalisi russa." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (June 2021): 269–74. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-002006.

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Abstract:
Una svolta nella ricerca sulla storia della psicoanalisi in Russia fu rappresentata dal libro di Alek-sandr Etkind Eros dell'impossibile, pubblicato in russo nel 1993, presto tradotto in varie lingue, e rivisto nel 2016 (versione sulla quale è stata condotta la traduzione italiana, apparsa nel 2020). A differenza degli studi precedenti, Etkind ebbe accesso agli archivi sovietici che erano stati aperti agli studiosi alla fine degli anni 1980 e poté così ricostruire il contesto sociale e politico che, prima e dopo la Rivoluzione bolscevica, aveva favorito lo sviluppo della psicoanalisi in Russia fino alla fine degli anni 1920. Nel libro era ampiamente illustrato il rapporto stretto tra la psicoanalisi e la cultura letteraria e filosofica in Russia nei primi due decenni del Novecento, un tema che era stato trascurato dagli studi occidentali, circoscritti alla storia della diffusione della psicoanalisi essen-zialmente dal punto di vista teorico.
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4

Marazzi, Elisa. "L'editoria scolastico-educativa e la ricerca storica. Il caso italiano." SOCIETÀ E STORIA, no. 138 (November 2012): 823–51. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138008.

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Abstract:
L'articolo propone una rassegna degli studi italiani di storia dell'editoria scolastica, condotti negli ultimi trent'anni in risposta a diverse sollecitazioni, spesso provenienti dall'estero. Tra queste, il rinnovamento in chiave interdisciplinare degli studi di storia della pedagogia e della didattica, ma anche l'evoluzione della storiografia del libro e dell'editoria e il conseguente incremento dell'attenzione nei confronti dei prodotti editoriali a larga circolazione e del loro apporto alla storia sociale e culturale. Dopo aver proposto una definizione dell'oggetto di ricerca che tenga in considerazione gli inevitabili intrecci tra manuale scolastico e letteratura per l'infanzia, l'a. passa in rassegna i contributi (repertori, monografie, cataloghi storici) realizzati da studiosi di diversa formazione; il panorama delineato consente di formulare riflessioni sul metodo e proporre nuove piste di ricerca che mettano a frutto il lavoro svolto sinora.
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5

Giannichedda, Enrico. "Costruire storie e raccontare produzioni." Ex Novo: Journal of Archaeology 5 (May 24, 2021): 119–43. http://dx.doi.org/10.32028/exnovo.v5i.416.

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Abstract:
Prendendo le mosse dalle recenti acquisizioni dell’archeologia cognitiva, Michele Cometa, uno specialista di storia e teoria della letteratura, affronta in un corposo volume una questione fondamentale: la relazione fra produzione di utensili (i cicli produttivi), evoluzione del linguaggio, sviluppo di capacità narrative finalizzate a raccontare ‘storie’ utili. Una questione che, a mio avviso, non può riguardare soltanto gli specialisti della preistoria antica e dei processi di ominazione, perché ha molto a che vedere, in qualsiasi contesto preindustriale e prescientifico, con la trasmissione dei saperi tecnici (e, difatti, Cometa rinvia alle opere di A. Leroi-Gourhan), l’archeologia della produzione, la capacità di leggere in un manufatto la commistione di ‘funzione’ e ‘bellezza’ (o stile). Scopo del presente lavoro, oltre ad invitare a riflettere sulle tesi di Cometa a partire ovviamente dal libro, vi è ribadire, indipendentemente dai termini utilizzati e dalle partizioni disciplinari, l’utilità di studi archeologici in cui si fa storia della cultura materiale tenendo insieme la ricostruzione dei comportamenti (tecnici) e quella dei significati (sociali) anche grazie allo studio delle scelte ‘narrative’ adottate dagli antichi.
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Dziadosz, Dariusz. "Przejście przez morze - aktywna obecność Boga kreująca Izrael (Wj 13,17-14,31)." Verbum Vitae 6 (December 14, 2004): 71–92. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1372.

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Abstract:
La storia di Israele solo a prima vista assomiglia a quelle delle altre nazioni. In realtà è molto diversa e del tutto particolare. La sua caratteristica principale è la stretta relazione con Dio Jahvé. Essa non solo è legata alla nazione israelitica sin dall’inizio della sua storia, ma anche decide da sempre dell’aspetto religioso, sociale e politico di questa popolazione. Si puo tranquillamente dire che è stata proprio la religione monoteistica basata sugli eventi dell’esodo e sulla stipulazione dell’alleanza con Dio ad incidere sulla identità nazionale di Israele. Tutte le fonti bibliche ed extrabibliche testimoniano questo straordinario legame con Jahvé. L’autore pone la domanda sulle cause e sulle caratteristiche della così stretta relazione degli Israeliti con Dio e con la loro religione. Per capire meglio questa problematica si ferma sugli avvenimenti accaduti allafine dell’esilio, sull’intervento salvifico di Jahvé e sulle circostanze della fondazione della nazione di Israele descritti nel libro dell'Esodo 13,17-14,31.
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Tonizzi, M. Elisabetta, Salvatore Adorno, Ferdinando Fasce, and Paride Rugafiori. "Settant'anni di attivitŕ nel settore petrolifero ed energetico. Erg 1938-2008: Uno sguardo d'insieme: oltre la "sindrome dei Buddenbrook" ; Uno sguardo da Sud ; L'impresa tra storia e scienze sociali ; Strategie, cultura, performance." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 258 (September 2010): 84–102. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-258005.

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Abstract:
La discussione si incentra sul libro Dal petrolio all'energia. Erg 1938-2008. Storia e cultura d'impresa, a cura di Paride Rugafiori e Ferdinando Fasce, che nasce dalla continuativa e profi- Abstract 167 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. Č vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. cua collaborazione tra un ampio gruppo di studiosi, storici ma non solo, e la Fondazione Edoardo Garrone, che ha sede a Genova. Quest'ultima, in nome del fondatore dell'impresa, ha promosso e finanziato sia la ricerca che la pubblicazione del volume. Al dibattito partecipano due discussant, M. Elisabetta Tonizzi e Salvatore Adorno. Essi affrontano il predetto libro da punti di vista diversi ma coerenti, riflettendone cosě l'impianto multidisciplinare. Tonizzi presenta un'analisi critica del complesso delle attivitŕ della Erg, da piccola raffineria di petrolio a impresa multienergetica. Adorno si focalizza sull'impatto di queste sull'economia del Sud Italia. Entrambi i curatori, Rugafiori e Fasce, rispondono e sottolineano i punti di forza del libro.
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8

Corona, Gabriella. "Paolo Frascani e le trasformazioni storiche dei mari italiani." SOCIETÀ E STORIA, no. 126 (March 2010): 669–72. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-126004.

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Abstract:
L'Italia e il mare di Paolo Frascani Questo volume vuole essere la storia del recupero dell'identitÀ marittima dell'Italia otto-novecentesca, dopo un declino durato parecchi secoli che aveva visto l'Italia comunale, l'Italia delle Repubbliche Marinare progressivamente perdere il suo primato sul mare. Si racconta il processo di recupero del mare nella rappresentazione dell'Italia come nazione dando conto di come questo avviene nell'ambito del dibattito culturale, politico, istituzionale, facendo riferimento ai valori, ai sensi di appartenenza, ai modelli identitari e impiegando materiali molto diversi: la letteratura storiografica, la narrativa, la pubblicistica coeva, le fonti audiovisive, il cinema e cosě via. Ma al di lÀ dei propositi l'autore mostra l'urgenza ed il piacere di raccontare il mare liberamente dandone conto in maniera piů ampia. Nel dipanare il suo racconto Frascani non perde di vista le trasformazioni territoriali, demografiche, sociali ed economiche e da questo punto di vista il libro č anche la storia dei fattori che hanno determinato i processi di trasformazione attraverso i quali si sono venuti configurando i mari e le coste cosě come si presentano a noi oggi. Molte le questioni problematiche: la complessitÀ della periodizzazione, il ruolo delle scale geografiche, il mutamento nella percezione storica dei valori ambientali, i rischi di una nuova rappresentazione ideologica.
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Clough, Cecil H., and Carlo Ossola. "Dal 'Cortegiano' all' 'Uomo di Mondo': Storia di un libro e di un modello sociale." Modern Language Review 85, no. 1 (January 1990): 207. http://dx.doi.org/10.2307/3732866.

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Malena, Adelisa. "Intorno a libri di lettere. Appunti di lettura." SOCIETÀ E STORIA, no. 136 (July 2012): 403–12. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-136008.

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Abstract:
In queste note di lettura sul volume Libri di lettere di Lodovica Braida si pone l'attenzione soprattutto sulla natura sociale di una tipologia di testi che rappresenta un vero e proprio fenomeno culturale nell'Italia del Cinquecento: le raccolte di lettere a stampa in volgare, prendendo in considerazione tanto la produzione, quando la fruizione di queste antologia. Parole chiave: epistolografia; storia religiosa; editoria. Adelisa Malena, About Libri di lettere. Marginal notes This review article on Libri di lettere by L. Braida focuses on the social nature of a distinct genre, that was a cultural phenomenon of the Renaissance Italy: the printed vernacular letter collections. Under this perspective, the author takes into consideration both the production and the reception of the anthologies.
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Bălănean, Cristian. "Critical Points on Anthropological Ideas in Yuval Noah Harariʹs Writings." Studia Universitatis Babeș-Bolyai Theologia Catholica 65, no. 1-2 (December 30, 2020): 29–64. http://dx.doi.org/10.24193/theol.cath.2020.02.

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Abstract:
"Punti critici sulle idee antropologiche negli scritti di Yuval Noah Harari. L’articolo si propone di opporre critiche specifiche, di natura prevalentemente filosofica, sulle idee antropologiche degli scritti del famoso storico e pensatore contemporaneo, Yuval Noah Harari, dopo un tentativo analitico multidimensionale di comprendere la sua popolarità e l’enorme successo mediatico del suo primo libro Sapiens: A Brief History of Humankind, diventato un bestseller internazionale e attraversato da una serie d’influenze di idee classiche. Andando, soprattutto, sulla linea dell’intertestualità, questa lettura critica delle concezioni di Harari circa l’essenza dell’essere umano si basa sull’esistenza di incongruenze categoriche negli approcci bio-psico-sociali, raddoppiate dall’assolutizzazione dell’uso del criterio scientifico (materialista) nella spiegazione dell’umano, suscettibili di creare una serie di vulnerabilità epistemologiche nella descrizione della natura ontologica immanente del sapiens. Parole chiave: sapiens, storia, antropologico, umano, biologico, materialistico, anima, epistemologico, ontologico, determinismo. "
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Mogavero, Domenico. "Il muro tra Vaticano e Italia per rafforzare la pace sociale e politica." FUTURIBILI, no. 3 (September 2012): 40–81. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003004.

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Abstract:
Il tema viene affrontato alla luce degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato le vicende della Chiesa in Italia dal 20 settembre 1870, occupazione di Roma da parte dell'esercito italiano, fino ai nostri giorni. L'esposizione si fonda sull'analisi di documenti ufficiali. La storia del muro tra Vaticano e Italia č proposta in tre fasi. La prima, definita di conflittualitŕ insanabile, descrive la situazione venutasi a creare con la breccia di Porta Pia, che determinň l'opposizione assoluta del Papa al nuovo assetto della cittŕ di Roma e dell'Italia. Iniziň da questo evento la cosiddetta "questione romana", incentrata sul mancato reciproco riconoscimento delle due istituzioni (la Santa Sede e il Regno d'Italia). Inoltre, il Papa rifiutň la tutela unilaterale proposta dal governo italiano formulata con la cosiddetta Legge delle Guarentigie. La seconda fase, caratterizzata da reciproco riconoscimento e collaborazione, inizia l'11 febbraio 1929, data in cui furono sottoscritti i Patti lateranensi con i quali fu sancita la riconciliazione tra l'Italia e il Papato. Dopo una trattativa lunga e complessa, si pervenne alla soluzione della questione romana, formalizzata nel "Trattato" e nella "Convenzione finanziaria", documenti che sancirono la nascita dello Stato della Cittŕ del Vaticano e ne riconobbero l'indipendenza e la sovranitŕ, garanzie per l'esercizio libero del ministero del Papa, capo della Chiesa universale. A ciň si aggiunse la sottoscrizione del "Concordato", con il quale furono regolamentate le materie di competenza mista tra Stato e Chiesa. La terza fase č quella della revisione concordataria, motivata dagli eventi seguiti al Secondo conflitto mondiale (caduta del regime fascista e instaurazione di uno stato democratico repubblicano, fondato su una nuova Costituzione) e segnata anche dagli eventi che caratterizzarono la vita ecclesiale (celebrazione del Concilio ecumenico Vaticano e promulgazione di un nuovo Codex iuris canonici). In questa fase, il 18 febbraio 1984 fu sottoscritto l'"Accordo di revisione del Concordato lateranense", con il quale la normativa pattizia fu adeguata alle mutate condizioni sociali, culturali e religiose del Paese della Chiesa.
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Stuart-Smith, Jane. "Two South Picene inscriptions reread — CH.2 and AP.4." Papers of the British School at Rome 68 (November 2000): 95–109. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003883.

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Abstract:
UNA RILETTURA DI DUE ISCRIZIONI MERIDIONALI PICENE — CH.2 E AP.4Il piccolo gruppo di iscrizioni picene meridionali antiche, principalmente rinvenute in Italia centrale ed orientale, rappresentano una fonte importante, sebbene di difficile interpretazione, per la conoscenza della storia delle popolazioni dell'Italia centrale pre-romana. I testi, sebbene per la gran parte oscuri, sembrano contenere riferimenti a strutture etniche e sociali riconosciute per questo periodo storico. Come è sempre il caso per ricostruzioni storiche che dipendano da iscrizioni, è essenziale che l'interpretazione del testo sia basata su una lettura affidabile. L'edizione definitiva del lavoro di Marinetti, Le iscrizioni sudpicene, pubblicato nel 1985, stabilisce una lettura attentamente annotata di ogni testo, per la maggior parte tramite autopsia. Tuttavia, all'epoca della ricerca per il suo libro, Marinetti non ebbe l'opportunità di esaminare le iscrizioni CH.2, AP.4 e AP.6. Nell'autunno del 1993 queste iscrizioni furono controllate. In questo articolo una nuova lettura delle iscrizioni CH.2 e AP.4, rispettivamente un braccialetto di bronzo ed una stele in pietra, viene presentata. In entrambi i casi il testo differisce leggermente da quello pubblicato da Marinetti. Entrambe le letture risultano nell'aggiunta di nuove parole all'attuale inventario per il Picene meridionale.
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Giannakoulas, Andreas. "La follia rimossa della coppia sana." PSICOBIETTIVO, no. 2 (January 2011): 48–64. http://dx.doi.org/10.3280/psob2010-002005.

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Abstract:
La relazione coniugale č una relazione speciale, anzi unica, che si sviluppa all'interno di un contesto culturale e sociale. Č un'impresa individuale e reciproca realizzata per soddisfare i bisogni biunivoci personali ed emozionali di una stretta intimitŕ e interdipendenza all'interno di un quadro istituzionale e sociale di cui gli sposi fanno parte. La ricerca di risposte emotive da parte dei partner con bisogni regressivi e con la gratificazione di fantasie infantili rimane profondamente radicata e costantemente presente nella sessualitŕ adulta. Naturalmente un compito speciale č stanziato nella forza dell'Io per maneggiare un'elevata regressione e dipendenza con meno ansie. Quindi nell'amore adulto il senso di fiducia e di affidabilitŕ reciproca possono produrre un gran senso di sicurezza, di autonomia, di libero desiderio e possono portare all'inevitabilitŕ della ricerca per regressione unita a livelli piů arcaici con il desiderio di realizzare un reciproco e soddisfacente orgasmo e una maggiore intimitŕ. Questo include l'elaborazione immaginativa di parti fisiche, di sensazioni e di funzioni del sé in relazione all'altro. Implicito, e spesso esplicito nelle menti dei partner, č anche l'obbiettivo di formare una nuova integrazione sociale, una nuova famiglia con la sua propria cultura interna distintiva, derivata e dipendente dalle varie referenze interne e dalle esperienze con significative figure dell'infanzia e dell'adolescenza. Le vicissitudini degli oggetti interni e dellei, all'interno dell'Io, del Super-Io e del sé, la loro, la liberazione di significative introiezioni sono state descritte molto abilmente da Bychowski, da Khan, dalla Milner, da Bion, da Kohut, da Bradley e da altri. Cosě, noi possiamo concepire la relazione coniugale come un'interazione di due persone con una lunga storia personale e di sviluppo e, a livello conscio ed inconscio, con conseguenze normali e patologiche. L'importanza di conflitti parentali collusivi come un fattore possibile dell'eziologia o del mantenimento della patologia di un bambino č stata esplorata come un'area da investigare da molti studiosi.
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Colao, Floriana. "La proprietà fondiaria dalla bonifica integrale di Arrigo Serpieri alla riforma agraria di Antonio Segni. Diritto e politica nelle riflessioni di Mario Bracci tra proprietà privata e socializzazione della terra." Italian Review of Legal History, no. 7 (December 22, 2021): 323–76. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16892.

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Abstract:
Nel Programma di Giangastone Bolla per la Rivista di diritto agrario (1922) la proprietà fondiaria era banco di prova delle «moderne trasformazioni del diritto di proprietà» – su cui Enrico Finzi – in primo luogo con la «funzione sociale». Nell’azienda agraria Bolla osservava inoltre lo spostamento dalla proprietà all’impresa; asseriva che il legame tra l’agricoltura e lo Stato imponeva allo studioso del diritto agrario l’impegno per la «ricostruzione sociale ed economica del paese». In vista della «funzione sociale» Arrigo Serpieri – dal 1923 sottosegretario di Stato all’Agricoltura – promuoveva diversi provvedimenti legislativi per la «bonifica integrale»; la politica per l’agricoltura si legava all’organizzazione dello Stato corporativo in fieri (Brugi, Arcangeli). Il Testo unico del 1933 mirava al risanamento della terra per aumentarne la produttività e migliorare le condizioni dei contadini con trasformazioni fondiarie di pubblico interesse, con possibili espropri di latifondi ed esecuzione coatta di lavori di bonifica su terre private; dal 1946 il Testo unico del 1933 sarà considerato una indicazione per la riforma agraria (Rossi Doria, Segni). Nel primo Congresso di diritto agrario, (Firenze 1935), Maroi, Pugliatti, Serpieri, D’Amelio, Bolla, Ascarelli, Calamandrei discutevano alcune questioni, in primo luogo il diritto agrario come esperienza fattuale, legato alla vita rurale, irriducibile ad un ordine giuridico uniforme; da qui la lunga durata della ‘fortuna’ dell Relazione Jacini sulle diverse Italie agrarie. In vista della codificazione civile, i giuristi rilevavano l’insufficienza dell’impianto individualistico; ponevano l’istanza di norme incentrate sul bene e non sui soggetti, fino al superamento della distinzione tra diritto pubblico e privato. I più illustri giuristi italiani scrivevano nel volume promosso dalla Confederazione dei lavoratori dell’agricoltura; La Concezione fascista della proprietà esprimeva il distacco dalla concezione liberale – con l’accento sulla proprietà della terra fondata sul lavoro (Ferrara, Panunzio) – e teneva ferma l’iniziativa privata (Filippo Vassalli). Bolla ribadiva la particolarità della proprietà fondiaria tra ordinamento corporativo e progetto del codice civile, «istituto a base privata, aiutato e disciplinato dallo Stato», con il titolare «moderator et arbiter» della propria iniziativa. Nel codice civile del 1942 la proprietà fondiaria aveva senso dell’aspetto dinamico dell’attività produttiva, senza contemplare la «funzione sociale» come «nuovo diritto di proprietà» (Pugliatti, Vassalli, D’Amelio).Dopo la caduta del regime fascista le lotte nelle campagne imponevano al ministro Gullo di progare i contratti agrari e regolare l’occupazione delle terre incolte, con concessioni pluriennali ai contadini occupanti; il lodo De Gasperi indennizzava i mezzadri. Le differenti economie delle ‘diverse Italie agrarie’ sconsigliavano una riforma uniforme (Rossi Doria, Serpieri); i riorganizzati partiti politici miravano alla ripartizione delle terre espropriate e ad indennizzi al proprietario privato, senza lesioni del diritto di proprietà. L’iniziale azione dello Stato ad erosione del latifondo, con appositi Enti di riforma, aveva per scopo la valorizzazione della piccola proprietà contadina (Segni, Bandini). Per coniugare proprietà privata ed interesse sociale nella Costituzione Mortati motivava la sua proposta di «statuizione costituzionale»; Fanfani chiedeva «un articolo che parli espressamente della terra». Il latifondo era la questione più urgente ma divisiva; Di Vittorio ne chiedeva l’«abolizione » ed Einaudi la «trasformazione», scelta che si imponeva in nome delle diverse ‘Italie rurali’; non si recepiva la proposta di una norma intesa ad ostacolare le grandi proprietà terriere. L’articolo 44 della Costituzione prevedeva una legge a imporre «obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata», al fine di «conseguire il razionale sfruttamento del suolo ed equi rapporti sociali». Bolla apprezzava la scelta di «trasformare la proprietà individuale in proprietà sociale»; Vassalli scriveva di un non originale «prontuario di risoluzione del problema agrario». Nel progetto del Ministro per l’agricoltura Segni – che riusciva a far varare una contrastata riforma agraria – l’art. 44 dettava compiti al «legislatore futuro»; la legge Sila 21 Maggio 1950, la legge stralcio del 21 Ottobre 1950 per le zone particolarmente depresse, i progetti di legge sui contratti agrari erano discussi nel Terzo congresso di diritto agrario e nel primo Convegno internazionale, promosso da Bolla, con interventi di Bassanelli, Segni, Capograssi, Pugliatti, Santoro Passarelli, Mortati, Esposito. Il lavoro era considerato l’architrave della proprietà della terra, «diritto continuamente cangiante, che deve modellarsi sui bisogni sociali» (Bolla). In questo quadro è interessante la riflessione teorico-pratica, giuridico-politica di Mario Bracci, docente di diritto amministrativo a Siena, rettore, incaricato anche dell’insegnamento di diritto agrario. Rappresentante del PdA alla Consulta nazionale nella Commissione agricoltura, Bracci si proponeva di scrivere un «libro sulla socializzazione della terra», mai pubblicato; l’Archivio personale offre una mole di appunti finora inediti sul tema. Bracci collocava nella storia la proprietà della terra, che aveva senso nel «lavoro»; la definiva architrave del diritto agrario e crocevia di diritto privato e pubblico, tra le leggi di bonifica, la codificazione civile, l’art. 44 della Costituzione, la riforma agraria, intesa come «problema di giustizia». Dal fascismo alla Repubblica Bracci coglieva continuità tecniche e discontinuità ideologiche nell’assetto dell’istituto di rilevanza costituzionale, «le condizioni della persona sono indissolubilmente legate a quelle della proprietà fondiaria». Da studioso e docente di diritto amministrativo e diritto agrario dal luglio 1944 Bracci intendeva rispondere al conflitto nelle campagne, mediando tra «fini pubblici della produzione agraria e le esigenze della giustizia sociale»; proponeva «forme giuridiche adeguate e che sono forme di diritto pubblico».
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Welch, Evelyn. "Engendering Italian Renaissance art — a bibliographic review." Papers of the British School at Rome 68 (November 2000): 201–16. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003925.

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Abstract:
L'IDENTITÀ SESSUALE NELL'ARTE RINASCIMENTALE ITALIANA — UNA RASSEGNA BIBLIOGRAFICAQuesto saggio fornisce una rassegna di precedenti approcci allo studio della figura femminile nell'arte rinascimentale italiana e dei recenti sviluppi negli studi femministi e sull' identità sessuale. Mentre gli storici hanno in anni recenti adottato nuovi metodi e domande di ricerca nell'esplorare in maniera produttiva il ruolo economico e sociale della donna, gli storici dell'arte rinascimentale si sono mostrati più reticenti verso queste innovazioni. Solo di recente sono venuti alla luce nuovi libri ed articoli che trattano della donna come pittrice, mecenate e come oggetto di rappresentazioni figurate. Tuttavia queste pubblicazioni vanno viste come episodi isolati in un campo che si mostra restio allo studio del ruolo della donna. In questo saggio l'attuale diversità di approcci allo studio dell storia dell'arte viene illustra to. L'importanza degli studi di identità sessuale come un concetto cruciale per gli studi rinascimentali viene proposta come un concetto fondamentale affinchè il campo mantenga la sua vitalità nel XXI secolo.
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Melzi, Robert C., and Marco Santoro. "Storia del libro italiano." Italica 73, no. 1 (1996): 103. http://dx.doi.org/10.2307/480032.

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Del Corso, Lucio, and Paolo Pecere. "Premessa. Storia del libro e storia della filosofia." Quaestio 11 (January 2012): ix—xxiii. http://dx.doi.org/10.1484/j.quaestio.5.100820.

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Martini, Paola Supino. "Storia della scrittura e Storia del Libro nell'Alto Medioevo." Anuario de Estudios Medievales 21, no. 1 (April 2, 2020): 387. http://dx.doi.org/10.3989/aem.1991.v21.1117.

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Abstract:
L' auteur réenvisage les problèmes que pose l'histoire de l'écriture latine au Haut Mayen Age. Elle s'arrête sur le problème de l'écriture carolingienne, considé­rant les opinions d'éminents paléographes tels que Bischoff, Cencetti, Petrucci et d'autres auteurs. Remontant dans le temps, elle fait référence a l'écriture onciale et semi-onciale. L'auteur porte aussi son attention sur l'écriture épigraphique et sur l'histoire du livre; elle signale tout ce que doit cette discipline à l'école belge et, pour terminer, elle analyse quelques contributions bibliographiques originales rela­tives a l'histoire du livre.
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Scuro, Rachele. "Il ghetto di Roma nel Cinquecento: Storia di un’acculturazione. Kenneth Stow. La corte dei papi 25. Rome: Viella, 2014. 268 pp. €25. - Sopravvivere al ghetto: Per una storia sociale della comunità ebraica nella Roma del Cinquecento. Serena Di Nepi. I libri di Viella 161. Rome: Viella, 2013. 264 pp. €27." Renaissance Quarterly 68, no. 3 (2015): 1036–38. http://dx.doi.org/10.1086/683902.

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Dore, Gianni. "Per una storia sociale del colonialismo italiano." PASSATO E PRESENTE, no. 104 (May 2018): 145–52. http://dx.doi.org/10.3280/pass2018-104010.

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Trivero, Alberto. "Saggio sulla storia civile del Chili." REVISTA CUHSO 4, no. 1 (June 30, 1998): 65–67. http://dx.doi.org/10.7770/cuhso-v4n1-art164.

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Abstract:
No hace mucho tiempo apareció en el mercado anticuario italiano un libro extremadamente raro e interesante para el mundo chileno y, particularmente mapuche. Se trata de la primera edición del "Saggio sulla storia civile del Chili", del jesuita Giovanni Ignazio Molina, publicado en Bologna en el año 1787.
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Cerri, Marco. "Elementi per una storia critica del lavoro sociale." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (December 2012): 71–83. http://dx.doi.org/10.3280/es2012-002006.

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Bernard, Margherita. "Elena Liverani, Un personaggio tra storia e letteratura. Don Carlos nel teatro spagnolo del XIX secolo, Firenze, La Nuova Italia, 1994, 266 pp." SIGLO DIECINUEVE (Literatura hispánica), no. 2 (May 7, 1996): 240–44. http://dx.doi.org/10.37677/sigloxix.vi2.390.

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Rao, Anna Maria. "Pasquale Villani storico moderno." SOCIETÀ E STORIA, no. 171 (February 2021): 143–63. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171007.

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Abstract:
Il saggio esamina il contributo dato da Pasquale Villani agli studi di storia moderna e di storia della storiografia. Dalla metà degli anni cinquanta del novecento, Villani ebbe un ruolo fondamentale nel rinnovamento degli studi storici italiani, convinto della necessità di promuovere ricerche di storia economica e sociale, in polemica con la tradizione crociana di storia delle idee. La sua riflessione sugli aspetti storiografici e metodologici del lavoro storico e sui rapporti tra storia e scienze sociali ha esercitato un'influenza durevole su generazioni di studiosi. Le sue indagini sulla storia del Mezzogiorno nel Settecento e nell'età napoleonica sono ancora oggi un punto di riferimento ineludibile.
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Rambaldi, Enrico Isacco. "STORIOGRAFIA CROCIANA E STORIA DELLE IDEE: L'ADAMO ED EVA DI ANTONELLO GERBI." Trans/Form/Ação 37, spe (2014): 9–36. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-3173201400ne00002.

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Abstract:
Antonello Gerbi (1904-1976), storico della filosofia e del pensiero politico, fu molto vicino a Benedetto Croce ed ebbe rapporti con Arthur Lovejoy. Impostato secondo il modello storiografico crociano, il suo libro Il peccato di Adamo ed Eva espone la storia delle concezioni del Peccato originale come peccato carnale dal II al XIX secolo. Per la vastità delle fonti prese in esame (filosofi, teologi, poeti, artisti ...) e per il rigore col quale unifica la ricerca attorno al tema centrale della carnalità della Caduta, il libro presenta interessanti affinità con la storia delle idee e testimonia della versatilità del metodo storiografico di Croce, aperto a integrarsi con quello di Lovejoy.
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Dugo, Sandra. "Storia della traslatio del corpus Pirandelliano in Brasile." Revista de Italianística, no. 34 (November 7, 2017): 77. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i34p77-89.

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Abstract:
Propongo un breve viaggio nella storia delle traduzioni delle opere pirandelliane dal lontano 1924 fino ai nostri giorni. Potremmo ipotizzare che i traduttori brasiliani hanno accettato sin dall’inizio una grande sfida: tornare all’originale? Oppure creare ex novo un’opera diversa? Attraverso gli articoli dei giornali suggerisco di riflettere sul contesto sociale in cui lavoravano, impegnati con la complessità delle trame pirandelliane. I loro contributi hanno creato la storia delle traduzioni, un ricco patrimonio ereditato dal lavoro di numerosi intellettuali brasiliani.
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D’Elia, Costanza. "Pasquale Villani: la coerenza di un eclettico umanista." SOCIETÀ E STORIA, no. 171 (February 2021): 187–98. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171010.

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Abstract:
L'articolo mira a delineare il percorso intellettuale e umano di Pasquale Villani, gettando luce sulla ricchezza della sua attività scientifica. Emerge il profilo di uno studioso attento a far confluire in una rinnovata storia del Mezzogiorno l'attenzione alle più importanti dinamiche storiografiche del periodo e a potenziare il rapporto fra storia e scienze umane. A una visione d'insieme, Villani è rimasto fedele al paradigma di una storia economico-­sociale che ha declinato nel rifiuto di ogni dogmatismo, ideologico o metodologico, e nell'apertura alle suggestioni tanto della microstoria che del cultural turn degli ultimi decenni.
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Maifreda, Germano. "Dualismi e identitÀ nella storia del mare italiano." SOCIETÀ E STORIA, no. 126 (March 2010): 676–78. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-126006.

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Abstract:
Il volume di Frascani ripropone implicitamente la questione di fondo del dualismo economico, culturale e sociale che ha contraddistinto la storia italiana degli ultimi secoli. Lette attraverso la lente di ingrandimento della storia marina, l'evoluzione produttiva e la costruzione simbolica nazionale presentano, una volta di piů, la fisionomia ambigua e differenziata. Le dinamiche del potere e la sua carica disciplinante vengono analizzate con acume e profonditÀ, sollecitando nuovi interrogativi e gettando una luce talvolta inquietante su un tema che, da sempre, la retorica da Belpaese ha piuttosto presentato come unificante e pacificatore.
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Cavallo, Guglielmo. "Storia della scritura e storia del libro nell’antichità greca e romana -Materiali per uno studio." Euphrosyne 16 (January 1988): 401–12. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.126628.

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Cavallo, Guglielmo. "Storia della scrittura e Storia del Libro nell’Antichità Greca e Romana. Materiali per uno studio." Anuario de Estudios Medievales 21, no. 1 (April 2, 2020): 369. http://dx.doi.org/10.3989/aem.1991.v21.1116.

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Ruiz Álvarez, Raúl. "Las utilidades del transporte con bestias en el Reino de Granada. Una primera aproximación a través del Catastro de Ensenada." Vínculos de Historia Revista del Departamento de Historia de la Universidad de Castilla-La Mancha, no. 11 (June 22, 2022): 410–29. http://dx.doi.org/10.18239/vdh_2022.11.19.

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Abstract:
El objetivo de este artículo es estudiar la utilidad del transporte con bestias en el Reino de Granada en el siglo XVIII, empleando los datos de las Respuestas Generales y el Libro General Secular de Industrial de Granada del Catastro del marqués de la Ensenada. Con este fin se ha contabilizado: número de bestias y utilidades reguladas a los arrieros del reino de Granada usándose una metodología que combina el análisis de la fuente con las Humanidades Digitales (base de datos) y la estadística.Debido a la heterogeneidad de los datos, éstos se clasifican en cinco categorías en función de la información obtenida en relación a la regulación por tráfico, arriero o bestia.Con el fin de evaluar la riqueza de la actividad arriera, se calculan el número de los animales de carga, así como las utilidades ordenadas en niveles de concreción territorial (comarcas y localidades) y en niveles individuales (sujetos catastrales). El análisis de los datos proporciona un punto de partida para la mejor comprensión de la arriería en el reino de Granada, y pone esta actividad en relación con elementos como la pluriactividad, la temporalidad o los polos comerciales-económicos y las principales vías de comunicación interior. Palabras clave: Catastro de Ensenada, Economía, Transporte terrestre, Industrial, Utilidades.Topónimos: Reino de GranadaPeriodo: siglo XVIII ABSTRACTThe objective of this article is to study the use of pack animal transport in the Kingdom of Granada in the 18th century using the data from the Respuestas Generales y el Libro General Secular de Industrial de Granada of the Cadastre of Ensenada. To that end, the following have been listed and quantified: number of beasts, and regulated use by the muleteers of the Kingdom of Granada employing a methodology that combines source analysis with digital humanities (databases) and statistics.Given the the heterogeneous nature of the data, these are classified into five categories, depending on the information obtained with regard to regulation by traffic, muleteer or pack animal.To evaluate the economic impact of muleteering, the following were calculated: number of pack animals, uses at territorial (i.e. counties and towns) and individual level. Analysis of the data provides a starting point for a better understanding of muleteering in the Kingdom of Granada, and relates this activity to elements such as temporality, the commercial-economic hubs and the main internal communication routes. Keywords: Cadastre of Ensenada, Economy, Land transport, Industrial, UsesPlace names: Kingdom of GranadaPeriod: 18th century REFERENCIASAguilar Cuesta, A. I., “Bienes, rentas y utilidades en el Reino de Sevilla a través de los Estados generales de las letras E y F del Catastro de Ensenada (1750-1755)”, en Nuevas perspectivas de investigación en historia moderna: economía, sociedad, política y cultura en el mundo hispánico, Madrid, Fundación Española de Historia Moderna, 2018, pp.64-75, http://hdl.handle.net/10261/172262.Birriel Salcedo, M. M., Mujeres y Economía en el Catastro de Ensenada, Granada, Archivo Histórico Provincial de Granada, http://www.juntadeandalucia.es/cultura/archivos_html/sites/default/contenidos/archivos/ahpgranada/documentos/Mujeres.pdf.Camarero Bullón, C., “Vasallos y pueblos castellanos ante una averiguación más allá de lo fiscal: el Catastro de Ensenada, 1749-1756”, en El Catastro de Ensenada. Magna averiguación fiscal para alivio de los vasallos y mejor conocimiento de los reinos 1749-1756, Madrid, Ministerio de Hacienda, 2002, pp. 113-388.— “El Catastro de Ensenada, 1749-1759. Diez años de intenso trabajo y 80.000 volúmenes manuscritos”, CT Catastro, 46, 2002, pp. 61-88.— Burgos y el Catastro de Ensenada, Burgos, Caja de Ahorros Municipal de Burgos, 1989.— Claves normativas para la interpretación geográfica del Catastro de Ensenada, Tesis doctoral, Madrid, Universidad Autónoma de Madrid, 1987, https://repositorio.uam.es/handle/10486/6264.— “La Nota de valor de las clases de tierra y los Estados locales del Catastro de Ensenada”, CT Catastro, 51, 2004, pp. 120-130.Clemente Rubio, S. R., Viaje a Andalucía. “Historia natural del reino de Granada” (1804-1809), Almería-Barcelona, Edición de A. Gil Albarracín, 2002.Díaz López, J. 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Ales, Edoardo, and Sabina Brevaglieri. "Il lavoro in età moderna: un percorso di lettura." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 168 (January 2021): 767–97. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-168006.

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Abstract:
Il saggio si propone di offrire un percorso di lettura del volume della Storia del lavoro in Italia dedicato all'Età moderna e curato da Renata Ago. L'obiettivo è di sollecitare l'attenzione del giurista positivo verso una storia lontana e distante come quella dell'antico regime, al di là della pura curiosità e dell'interesse occasionale. La conclusione del percorso è aperta e ha l'ambizione di provare a promuovere una ripartenza, evidenziando chiavi di lettura interdisci-plinari per ripensare gli interrogativi del diritto del lavoro e della sicurezza sociale e per contra-stare efficacemente quelle teorie che leggono nella fine del lavoro novecentesco (dipendente, locale, accentrato, stabile, continuo) il venir meno del senso stesso della protezione sociale. L'auspicio è che per lo storico l'incontro con il giurista positivo possa stimolare la possibilità di elaborare nuovi terreni condivisi di ricerca applicata, arricchendo così il bagaglio di strumen-ti interpretativi dell'attività posta in essere dai regolatori del passato, senza che essi diventino lenti deformanti e performative di realtà e contesti completamente diversi.
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Boubara, Ada. "Lodovico Dolce nella storia delle idee femministe." Revista Internacional de Pensamiento Político 16 (January 28, 2022): 149–60. http://dx.doi.org/10.46661/revintpensampolit.6303.

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Abstract:
Ludovico Dolce (1508/1510-1568), umanista e studioso del Cinquecento, fu tra gli intellettuali che parteciparono alla Querelle des Femmes durante il periodo rinascimentale. Proprio in questo ambito si colloca il suo trattato Dialogo di M. Lodovico Dolce della institution delle donne secondo li tre stati che cadono nella vita humana. L’obiettivo dell’articolo consiste nell’esaminare ed evidenziare le idee di Dolce sulla ‛‛institution della maritataʼʼ esposte nel secondo libro del Dialogo, presentare il profilo femminile proposto e le virtù di cui deve essere dotata una donna coniugata nella società del 16° secolo.
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Gabrielli, Patrizia. "Quotidianità, soggettività: ribaltamenti prospettici nella storia della politica e del genere." REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto), no. 37 (July 21, 2022): 59–77. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2022.7055.

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Abstract:
Lungo il decennio Sessanta-Settanta, contrassegnato da profonde trasformazioni strutturali e culturali, la storiografia italiana dà vita a un dibattito storiografico che mette in discussione consolidati paradigmi interpretativi per aprire la ricerca a nuove tematiche e ad altre prospettive di analisi. Sotto l’influenza del dibattito teorico d’oltralpe, nascono la storia sociale e la microstoria. A partire da questi eventi, presupposti per l’ingresso della soggettività nella ricerca storica, il saggio prende in esame i principali cardini della oramai ricca e articolata produzione sulle fonti autonarrative. Sebbene questo filone storiografico abbia avuto le sue originarie sperimentazioni nell’ambito della storia delle migrazioni e della prima guerra mondiale, e su questi grandi eventi si siano conseguiti risultati pregevoli e originali, il saggio si sofferma sulle principali linee di indagine seguite dalla Storia Politica e dalla Storia di Genere.
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Santi, Francesco. "“Guardarsi dagli amici” nella storia del libro filosofico di Ramon Llull." Quaestio 11 (January 2012): 209–24. http://dx.doi.org/10.1484/j.quaestio.1.103015.

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Góralski, Wojciech. "Instytucja synodu w Kodeksie Prawa Kanonicznego Jana Pawła II." Prawo Kanoniczne 31, no. 3-4 (December 10, 1988): 35–44. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1988.31.3-4.03.

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Abstract:
L’istituzione del concilio— provinciale, plenario e diocesano — gode la sua storia assai ricca. La legislazione canonica fin dai primi secoli tendeva progressivamente a stabilire le norme riguardanti queste riunioni. Nel Codice di Diritto Canonico del 1917 si trattava dei concili particolari e diocesani nel libro II. Anche il codice del 1983 tratta di essi nello stesso libro. L’autore presenta le nuove norme relativamente ai concili plenari, provinciali e diocesani. Nel commento si indica le differenze in rapporto al codice di Pio X e Benedetto XV.
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Vučetić, Zorica. "Milan Moguš, Povijest hrvatskoga književnoga jezika (Storia della lingua croata), /Globus/, Zagreb 1993, pp. 205." Linguistica 35, no. 2 (December 1, 1995): 329–31. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.35.2.329-331.

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Abstract:
Il libro del noto linguista Milan Moguš è un valido contributo alla storia della lin­ gua croata dall'iscrizione di Baška (Bašćanska ploča) fino ai nostri giorni. È la storia del croato scritto o letterario; essa è più complessa della storia della lingua standard dato che comprende anche i testi scritti la lingua dei quali non è stata soggetta alla stan­ dardizzazione. La letteratura croata, compresa in senso lato, come parte della ricca cul­ tura croata, contiene i testi scritti prima della standardizzazione, per cui in questo libro è descritto l'intero periodo della lingua croata scritta o letteraria. Alla base della lingua croata stanno tre parlate organiche (stocavo, caicavo e ciacavo) come dimostrano i testi scritti: i documenti, le lettere, le opere letterarie, le grammatiche, i dizionari ed altri testi. Nella sua storia la lingua croata era caratterizzata dalla continua compenetrazione di forti diversità e proprio da queste diversita il croato traeva una più profonda omo­ geneità. L'iscrizione di Baška (Bašćanska ploča) è un documento storico e linguistico che rappresenta con ragione il più antico monumento della lingua nazionale croata; ha tutte le caratteristiche della lingua a cavallo tra l' 11. e il 12. secolo. I primi testi nascono sul territorio del dialetto ciacavo, ma accanto ai testi con base ciacava appaiono ben presto quelli con base stocava.
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Marazzi, Massimiliano. "Scrittura e atti di scrittura: riflessioni su alcune novità editoriali." Kadmos 59, no. 1-2 (April 1, 2020): 25–42. http://dx.doi.org/10.1515/kadmos-2020-0002.

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Abstract:
Abstract La nuova pubblicazione in Italia del libro di S. Ferrara, La grande invenzione. Storia del mondo in nove scritture diverse (Milano 2019), rappresenta uno dei piu recenti tentativi di affrontare il complesso fenomeno della nascita e dello sviluppo di sistemi scrittori nella storia secondo schemi innovativi. Con questo contributo l’Autore intende, partendo da un’analisi critica dell’opera in oggetto, aprire un dibattito sui modi e le prospettive di approccio al fenomeno scrittorio, puntualizzando, allo stesso tempo, i risultati raggiunti nell’ambito di una serie di ambiti della ricerca sui sistemi scrittorî piú conosciuti.
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Barausse, Alberto, and Rossella Andreassi. "Le scritture professionali di Amelia Andreassi: gli ego-documenti di una insegnante italiana del Novecento." Cadernos de História da Educação 20 (September 20, 2021): e048. http://dx.doi.org/10.14393/che-v20-2021-48.

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Abstract:
Il contributo intende prendere in esame il valore euristico dell’archivio personale di Amelia Andreassi, maestra e poi direttrice di scuole materne private e pubbliche di Bari, importante città dell’Italia meridionale, nel corso del Novecento. La collezione, composta di libri, certificazioni, lettere e materiali didattici, fra cui i quaderni sui quali annotava personali riflessioni sulle pratiche didattiche e ludiche svolte in classe, costituiscono parte del fondo archivistico personale custodito presso il Centro di documentazione e ricerca sulla storia delle istituzioni scolastiche, del libro scolastico e della letteratura per l’infanzia (Ce.S.I.S.) dell’Università del Molise, tra le cui finalità sono previsti il recupero, la conservazione e la valorizzazione degli archivi personali degli insegnanti. Tali fondi permettono una analisi dettagliata della funzione degli scritti personali (egodocumenti) di tipo professionale. Insieme all’uso delle categorie interpretative offerte dalla storia delle culture scolastiche nella analisi si intendono raccogliere le suggestioni proposte dalla storia della memoria scolastica.
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Mazzinghi, Luca. "La sapienza biblica." Revista Brasileira de Interpretação Bíblica 2, no. 3 (July 25, 2021): 167–89. http://dx.doi.org/10.46859/pucrio.acad.rebiblica.2596-2922.2021v2n3p167.

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Abstract:
Uno dei criteri per riconoscere l’esistenza di una tradizione sapienziale all’interno della Bibbia è la presenza di una chiara teologia della creazione. Per quanto riguarda la teologia della storia sembra, a prima vista, che essa sia assente da Proverbi, Giobbe e Qohelet, la sapienza in lingua ebraica. La dimensione della storia resta in realtà sullo sfondo del pensiero dei saggi ed emerge con chiarezza prima di tutto in Ben Sira che in Sir 44-50 rilegge in chiave sapienziale la storia di Israele. E’ nel libro della Sapienza tuttavia che avviene un incontro fecondo tra teologia della creazione e teologia della storia, in una prospettiva che si apre anche a una dimensione escatologica.
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Dutschke, Consuelo W. "Apologia dell'apogeo: Divagazioni sulla storia del libro nel tardo medioevo. Ezio Ornato." Speculum 78, no. 2 (April 2003): 581–83. http://dx.doi.org/10.1017/s0038713400169362.

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Scafoglio, Luca. "Il sogno e la storia. Note sulla ricezione freudiana in Horkheimer e Adorno." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 45 (February 2013): 111–23. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-045010.

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Abstract:
Lo studio esamina come nella riflessione adorniana venga delineandosi, attraverso un confronto serrato con Horkheimer e con Benjamin, e nella duplice presa di distanza, tanto dal naturalismo implicito nella psicologia materialistico-sociale proposta dalla ‘sinistra' freudiana (da Reich e Fromm allo stesso Horkheimer), quanto dai teorici del rispecchiamento onirico e dell'inconscio collettivo (da Jung a Klages), una linea di ricerca che pone in questione lo statuto della psicoanalisi in quanto disciplina e interroga la costituzione storico-sociale del suo campo epistemico. Si chiarisce cosě come la concettualitÀ freudiana restituisca la crisi dell'individuo moderno e rappresenti al tempo stesso il tentativo di riproporne la persistenza.
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Albertocchi, Giovanni. "Il "Cuore" censurato: Edmondo De Amicis e la formazione dello "spirito nazionale" in Argentina." Quaderns d’Italià 26 (December 3, 2021): 257–70. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.522.

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Abstract:
Nel 1884 Edmondo De Amicis si reca in Argentina invitato dal direttore del quotidiano El Nacional a tenere delle conferenze su Garibaldi, Cavour, Mazzini ed altri personaggi della storia italiana. In questo modo prepara anche il terreno per il libro Cuore che arriverà in Argentina tre anni dopo e che sarà accolto trionfalmente, venendo addirittura adottato come libro di testo nella scuola. Verso la fine del secolo però una recrudescenza della cultura nazionalistica che si vedeva minacciata da quella degli emigranti, soprattutto italiani, fa sì che il libro di De Amicis venga proibito dal Consejo Nacional de Educación e sostituito da traduzioni che manipolavano l’originale, nazionalizzandolo in modo da salvaguardare lo “spirito nazionale argentino”. L’articolo analizza la tipologia di tre diversi modelli di traduzione: Corazón argentino. Diario de un niño di Carlota Garrido de la Peña, del 1913; Corazón, Traducción y adaptación para el niño argentino di Germán Berdiales e Fernando Tognetti, del 1937; e Corazón. Adaptación escénica al ambiente nacional del libro de E. de [sic] Amicis, di Germán Berdiales e Pedro Inchauspe, del 1921.
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Mattera, Paolo. "Global e Welfare: bilanci e prospettive per la storia sociale del lavoro." SOCIETÀ E STORIA, no. 163 (March 2019): 123–30. http://dx.doi.org/10.3280/ss2019-163006.

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Casas, Montserrat. "Santoro, Marco (2008). «Storia del libro italiano Libro e società in Italia dal Quattrocento al nuovo millenio»." Quaderns d’Italià 14 (November 2, 2009): 240. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.267.

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Farina, Michele. "Un’eterna fase istruttoria. Il purgatorio burocratico di Augusto Frassineti." Quaderni d'italianistica 41, no. 2 (June 11, 2021): 195–214. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v41i2.36778.

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Abstract:
Il contributo esplora la dimensione purgatoriale in Misteri dei Ministeri (Einaudi 1973), l’opera più significativa dello scrittore e traduttore Augusto Frassineti. Il primo paragrafo ripercorre in breve la storia del libro e ne illustra la struttura; l’analisi si concentra successivamente sui motivi purgatoriali presenti nelle pagine trattatistiche del libro, riconducibili alla tradizione kafkiana di medî regni novecenteschi. Echi purgatoriali vengono quindi rintracciati e verificati anche in alcuni degli inserti narrativi dell’opera. Dall’analisi Misteri dei Ministeri emerge come un esempio di umorismo etico e civile, in grado di saldare fra loro satira, invenzione e peculiari strategie di realismo.
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Buzzi, Ilenia. "BELLO, Angela Ales. Edith Stein: tra passato e presente. Roma: Castelvecchi, 2020, 320p." Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 4, no. 2 (August 22, 2021): 53–60. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v4i2.27973.

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Abstract:
La complessità e la purezza della ricerca filosofica di Edith Stein si fanno visibili in virtù dei molteplici sguardi posati su di essa. Di qui il carattere eminentemente plurale e polifonico del libro curato da Angela Ales Bello e intitolato Edith Stein. Tra passato e presente. Storia e Teoresi (Castelvecchi, Roma 2019). Tale plurivocità appare visibile non appena traduciamo i contributi di questo libro in linee prospettiche che si addensano verso un senso possibile e mai dato una volta per tutte, che sottendono una presenza non totalmente espressa e che cerca di dare forma alla complessità del reale.
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Pavan, Stefania. "In fabbrica per vocazione. Le Suore operaie della Santa casa di Nazareth a Padova (1969-1992)." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 296 (August 2021): 63–90. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-296003.

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Abstract:
L'istituto delle Suore operaie della Santa casa di Nazareth fu fondato da don Arcangelo Tadini (1900), prendendo spunto dalla Rerum novarum. È ancora poco studiato nonostante il fine, insolito per una congregazione femminile: avvicinare le operaie condividendone il lavoro e supportandole con un apostolato specifico. L'approvazione diocesana e quella pontificia dell'ordine tardarono ad arrivare soprattutto per la discrepanza tra il suo scopo e la dottrina sociale cattolica, che vedeva nel lavoro extradomestico femminile uno dei principali motivi di destabilizzazione familiare. La ricerca, all'incrocio tra storia delle donne, storia del cristianesimo e storia del lavoro, si focalizza sull'esperienza di fabbrica delle suore a Padova tra gli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Fondamentali sono state le testimonianze orali e scritte di sei religiose, che testimoniano la specificità dell'approccio femminile al lavoro rispetto ai cappellani del lavoro e ai preti operai. Hanno inoltre rivelato aspetti finora sconosciuti, specie sul rapporto tra Chiesa e lavoro, anche da una prospettiva di genere.
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Beneteau, David. "Per un'edizione critica della versione toscana dell'«Histoire ancienne jusqu'a Cesar» contenuta nel manoscritto Hamilton 67: «Le verace istorie romane»." Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 9, no. 2 (December 30, 2021): 135–63. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/16066.

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Abstract:
Presento in quest’articolo una notizia della imminente pubblicazione di un libro, Le verace istorie Romane, basato sul manoscrittto Hamilton 67 della Bi- blioteca nazionale della Germania a Berlino, datato 1313. In questo articolo sot- tolineo il rapporto fra i diversi codici, la forma della scrittura dell’estensore Lapo Corsini e la sua storia, e il metodo unico di contaminare e di associare codici da lingue diverse. Alla fine dell’articolo presento due campioni del testo, dalla storia dell’invasione di Annibale e delle meraviglie che appaiono, e dal racconto della peste e dell’infestazione mortale dei grilli.
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