Academic literature on the topic 'Storia sociale del libro'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Storia sociale del libro.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Storia sociale del libro"

1

Mela, Alfredo. "La sociologia del territorio: la storia, le prospettive." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 98 (July 2012): 141–48. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-098010.

Full text
Abstract:
Questa nota parte da una illustrazione e da un commento al libro di G. Avallone "La sociologia urbana e rurale. Origini e sviluppi in Italia", per proporre una riflessione sulle prospettive future della sociologia del territorio. Riflettendo sulla evoluzione della disciplina nell'arco di oltre un secolo, che il libro ricostruisce, si indicano alcuni sfide fondamentali che essa ha di fronte a sé nell'immediato futuro, tanto dal punto di vista teorico, quanto da quello della sua rilevanza sociale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Rossi, Nello. "Magistratura democratica tra eresia e riforma (Riflessioni a margine del libro di Giovanni Palombarini e Gianfranco Viglietta." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 1 (March 2012): 171–81. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-001009.

Full text
Abstract:
1. La storia di Magistratura democratica nel quadro della storia del Paese2. Gli apporti dei magistrati di Md alle trasformazioni del paesaggio della giurisdizione: tre grandi fratture con il passato3. All'origine c'č stato sempre un sentimento4. Dalla rottura con la corporazione al principio di responsabilitŕ sociale e culturale per i provvedimenti giudiziari5. L'eguaglianza di fatto e il garantismo6. Dalla scelta di campo alla ricerca di una nuova definizione di imparzialitŕ7. E oggi? Md č "eresia" o "riforma"?
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Mecacci, Luciano. "Eros dell'impossibile di Etkind e la storiografia sulla psicoanalisi russa." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (June 2021): 269–74. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-002006.

Full text
Abstract:
Una svolta nella ricerca sulla storia della psicoanalisi in Russia fu rappresentata dal libro di Alek-sandr Etkind Eros dell'impossibile, pubblicato in russo nel 1993, presto tradotto in varie lingue, e rivisto nel 2016 (versione sulla quale è stata condotta la traduzione italiana, apparsa nel 2020). A differenza degli studi precedenti, Etkind ebbe accesso agli archivi sovietici che erano stati aperti agli studiosi alla fine degli anni 1980 e poté così ricostruire il contesto sociale e politico che, prima e dopo la Rivoluzione bolscevica, aveva favorito lo sviluppo della psicoanalisi in Russia fino alla fine degli anni 1920. Nel libro era ampiamente illustrato il rapporto stretto tra la psicoanalisi e la cultura letteraria e filosofica in Russia nei primi due decenni del Novecento, un tema che era stato trascurato dagli studi occidentali, circoscritti alla storia della diffusione della psicoanalisi essen-zialmente dal punto di vista teorico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Marazzi, Elisa. "L'editoria scolastico-educativa e la ricerca storica. Il caso italiano." SOCIETÀ E STORIA, no. 138 (November 2012): 823–51. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138008.

Full text
Abstract:
L'articolo propone una rassegna degli studi italiani di storia dell'editoria scolastica, condotti negli ultimi trent'anni in risposta a diverse sollecitazioni, spesso provenienti dall'estero. Tra queste, il rinnovamento in chiave interdisciplinare degli studi di storia della pedagogia e della didattica, ma anche l'evoluzione della storiografia del libro e dell'editoria e il conseguente incremento dell'attenzione nei confronti dei prodotti editoriali a larga circolazione e del loro apporto alla storia sociale e culturale. Dopo aver proposto una definizione dell'oggetto di ricerca che tenga in considerazione gli inevitabili intrecci tra manuale scolastico e letteratura per l'infanzia, l'a. passa in rassegna i contributi (repertori, monografie, cataloghi storici) realizzati da studiosi di diversa formazione; il panorama delineato consente di formulare riflessioni sul metodo e proporre nuove piste di ricerca che mettano a frutto il lavoro svolto sinora.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Giannichedda, Enrico. "Costruire storie e raccontare produzioni." Ex Novo: Journal of Archaeology 5 (May 24, 2021): 119–43. http://dx.doi.org/10.32028/exnovo.v5i.416.

Full text
Abstract:
Prendendo le mosse dalle recenti acquisizioni dell’archeologia cognitiva, Michele Cometa, uno specialista di storia e teoria della letteratura, affronta in un corposo volume una questione fondamentale: la relazione fra produzione di utensili (i cicli produttivi), evoluzione del linguaggio, sviluppo di capacità narrative finalizzate a raccontare ‘storie’ utili. Una questione che, a mio avviso, non può riguardare soltanto gli specialisti della preistoria antica e dei processi di ominazione, perché ha molto a che vedere, in qualsiasi contesto preindustriale e prescientifico, con la trasmissione dei saperi tecnici (e, difatti, Cometa rinvia alle opere di A. Leroi-Gourhan), l’archeologia della produzione, la capacità di leggere in un manufatto la commistione di ‘funzione’ e ‘bellezza’ (o stile). Scopo del presente lavoro, oltre ad invitare a riflettere sulle tesi di Cometa a partire ovviamente dal libro, vi è ribadire, indipendentemente dai termini utilizzati e dalle partizioni disciplinari, l’utilità di studi archeologici in cui si fa storia della cultura materiale tenendo insieme la ricostruzione dei comportamenti (tecnici) e quella dei significati (sociali) anche grazie allo studio delle scelte ‘narrative’ adottate dagli antichi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Dziadosz, Dariusz. "Przejście przez morze - aktywna obecność Boga kreująca Izrael (Wj 13,17-14,31)." Verbum Vitae 6 (December 14, 2004): 71–92. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1372.

Full text
Abstract:
La storia di Israele solo a prima vista assomiglia a quelle delle altre nazioni. In realtà è molto diversa e del tutto particolare. La sua caratteristica principale è la stretta relazione con Dio Jahvé. Essa non solo è legata alla nazione israelitica sin dall’inizio della sua storia, ma anche decide da sempre dell’aspetto religioso, sociale e politico di questa popolazione. Si puo tranquillamente dire che è stata proprio la religione monoteistica basata sugli eventi dell’esodo e sulla stipulazione dell’alleanza con Dio ad incidere sulla identità nazionale di Israele. Tutte le fonti bibliche ed extrabibliche testimoniano questo straordinario legame con Jahvé. L’autore pone la domanda sulle cause e sulle caratteristiche della così stretta relazione degli Israeliti con Dio e con la loro religione. Per capire meglio questa problematica si ferma sugli avvenimenti accaduti allafine dell’esilio, sull’intervento salvifico di Jahvé e sulle circostanze della fondazione della nazione di Israele descritti nel libro dell'Esodo 13,17-14,31.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Tonizzi, M. Elisabetta, Salvatore Adorno, Ferdinando Fasce, and Paride Rugafiori. "Settant'anni di attivitŕ nel settore petrolifero ed energetico. Erg 1938-2008: Uno sguardo d'insieme: oltre la "sindrome dei Buddenbrook" ; Uno sguardo da Sud ; L'impresa tra storia e scienze sociali ; Strategie, cultura, performance." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 258 (September 2010): 84–102. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-258005.

Full text
Abstract:
La discussione si incentra sul libro Dal petrolio all'energia. Erg 1938-2008. Storia e cultura d'impresa, a cura di Paride Rugafiori e Ferdinando Fasce, che nasce dalla continuativa e profi- Abstract 167 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. Č vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. cua collaborazione tra un ampio gruppo di studiosi, storici ma non solo, e la Fondazione Edoardo Garrone, che ha sede a Genova. Quest'ultima, in nome del fondatore dell'impresa, ha promosso e finanziato sia la ricerca che la pubblicazione del volume. Al dibattito partecipano due discussant, M. Elisabetta Tonizzi e Salvatore Adorno. Essi affrontano il predetto libro da punti di vista diversi ma coerenti, riflettendone cosě l'impianto multidisciplinare. Tonizzi presenta un'analisi critica del complesso delle attivitŕ della Erg, da piccola raffineria di petrolio a impresa multienergetica. Adorno si focalizza sull'impatto di queste sull'economia del Sud Italia. Entrambi i curatori, Rugafiori e Fasce, rispondono e sottolineano i punti di forza del libro.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Corona, Gabriella. "Paolo Frascani e le trasformazioni storiche dei mari italiani." SOCIETÀ E STORIA, no. 126 (March 2010): 669–72. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-126004.

Full text
Abstract:
L'Italia e il mare di Paolo Frascani Questo volume vuole essere la storia del recupero dell'identitÀ marittima dell'Italia otto-novecentesca, dopo un declino durato parecchi secoli che aveva visto l'Italia comunale, l'Italia delle Repubbliche Marinare progressivamente perdere il suo primato sul mare. Si racconta il processo di recupero del mare nella rappresentazione dell'Italia come nazione dando conto di come questo avviene nell'ambito del dibattito culturale, politico, istituzionale, facendo riferimento ai valori, ai sensi di appartenenza, ai modelli identitari e impiegando materiali molto diversi: la letteratura storiografica, la narrativa, la pubblicistica coeva, le fonti audiovisive, il cinema e cosě via. Ma al di lÀ dei propositi l'autore mostra l'urgenza ed il piacere di raccontare il mare liberamente dandone conto in maniera piů ampia. Nel dipanare il suo racconto Frascani non perde di vista le trasformazioni territoriali, demografiche, sociali ed economiche e da questo punto di vista il libro č anche la storia dei fattori che hanno determinato i processi di trasformazione attraverso i quali si sono venuti configurando i mari e le coste cosě come si presentano a noi oggi. Molte le questioni problematiche: la complessitÀ della periodizzazione, il ruolo delle scale geografiche, il mutamento nella percezione storica dei valori ambientali, i rischi di una nuova rappresentazione ideologica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Clough, Cecil H., and Carlo Ossola. "Dal 'Cortegiano' all' 'Uomo di Mondo': Storia di un libro e di un modello sociale." Modern Language Review 85, no. 1 (January 1990): 207. http://dx.doi.org/10.2307/3732866.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Malena, Adelisa. "Intorno a libri di lettere. Appunti di lettura." SOCIETÀ E STORIA, no. 136 (July 2012): 403–12. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-136008.

Full text
Abstract:
In queste note di lettura sul volume Libri di lettere di Lodovica Braida si pone l'attenzione soprattutto sulla natura sociale di una tipologia di testi che rappresenta un vero e proprio fenomeno culturale nell'Italia del Cinquecento: le raccolte di lettere a stampa in volgare, prendendo in considerazione tanto la produzione, quando la fruizione di queste antologia. Parole chiave: epistolografia; storia religiosa; editoria. Adelisa Malena, About Libri di lettere. Marginal notes This review article on Libri di lettere by L. Braida focuses on the social nature of a distinct genre, that was a cultural phenomenon of the Renaissance Italy: the printed vernacular letter collections. Under this perspective, the author takes into consideration both the production and the reception of the anthologies.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Storia sociale del libro"

1

FRANCALANCI, MARCO. "LE GRIDE MILANESI NEL CINQUECENTO. CIRCOLAZIONE, PRODUTTORI E FUNZIONI SOCIALI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/917208.

Full text
Abstract:
Abstract Questa ricerca nasce con lo scopo di considerare l’impatto che ebbe l’introduzione della stampa nelle pratiche della comunicazione istituzionale. Tale scelta ha condotto a identificare il Cinquecento come area cronologica di analisi: si tratta infatti di un momento di estremo ripensamento delle tecniche comunicative e di convivenza profonda fra le pratiche di copiatura manuale e quelle di impressione. Per proporre considerazioni accurate abbiamo inoltre deciso di limitare l’area geografica alla città di Milano, centro di grande rilievo nel panorama della prima età moderna. Pr giungere a riflessioni in questo senso accurate si è scelto di affrontare il problema a partire da quattro diverse prospettive. In primo luogo abbiamo cercato di mostrare quali fossero i canali attraverso cui si facevano circolare le norme, chi fossero gli ufficiali che avevano in carico la gestione di questo materiale e come questi fossero inquadrati nell’amministrazione milanese. Questa sezione apre il lavoro in quanto ha valore sia per le scritture manoscritte che per quelle tipografiche. Un aspetto ulteriore che abbiamo tenuto in considerazione è dedicato invece alle logiche per le quali l’amministrazione scelse di commissionare la stampa delle scritture ufficiali a determinati tipografi. Questo argomento è al centro del capitolo secondo, col quale apriamo a temi appartenenti alla storia del libro in senso stretto: si è mostrata quindi l’importanza che ebbero simili incarichi negli affari dei tipografi. Una sezione ulteriore è dedicata poi alle caratteristiche che assunsero le gride tipografiche nel corso degli anni. In questo senso si sono studiati gli aspetti materiali dei documenti considerandoli in relazione alle funzioni sociali che questi dovevano svolgere. Si sono messi in luce anche i ruoli che svolgevano all’interno di queste scritture lingue diverse dal volgare, latino e castigliano in special modo. Emerge da questa prospettiva la complessità del panorama linguistico milanese e si è considerata l’importanza politica che lingue diverse da quella corrente potevano assumere nel Cinquecento. Infine si è voluto dare conto della vita plurale di queste scritture, mettendo in luce da una parte gli spazi che vennero mantenuti dalla produzione manoscritta anche nel pieno Cinquecento, mostrando poi quali fossero i processi produttivi che accompagnavano la realizzazione delle scritture tipografiche. È emerso in questo senso il ruolo che mantennero i cancellieri nella produzione delle gride stampate, si sono messe in luce le autonomie che spettavano ai tipografi e si è dato conto del rilievo che ha avuto la partecipazione alle fasi della produzione di attori diversi, per incarico e per orizzonti culturali. In chiusura abbiamo considerato il valore che le scritture normative seppero esprimere in contesti distanti da quelli della prima loro diffusione, diventando vettori importanti di notizie e cambiando quindi profondamente.
This research was conducted with the aim of considering the impact that the introduction of printing had on the practices of institutional communication. This choice has led us to identify the sixteenth century as the chronological area of analysis. In fact, the sixteenth century is a moment of extreme restructuring of communication techniques and of profound coexistence between the practices of manual copying and those of printing. In order to propose accurate considerations, we have also limited the geographical area to the city of Milan, a very important center in the early modern landscape. In order to reach accurate reflections, we have chosen to approach the problem from four different perspectives. First of all, we tried to show the channels through which the “gride” were circulating. These were the officers in charge of the management of this material, and how such documents were framed within the Milanese administration. This section introduces the work as it is relevant for both the manuscripts and the typographical documents. A further aspect that we have taken into consideration is the logic by which the administration chose to commission the printing of official writings to certain printers. This subject is at the center of chapter two, in which we open up to themes belonging to the history of the book: we have shown the importance that such assignments had in the business of the printers. A third section is devoted to the characteristics that the typographical “gride” assumed over the years. In this sense, the material aspects of the documents have been studied, with consideration taken in relation to the social functions they had to perform. We have also highlighted the roles that languages other than the vernacular, especially Latin and Castilian, played within these writings. From this perspective emerges the complexity of the Milanese linguistic landscape and the political importance that languages other than the vernacular could assume in the 16 th century. Lastly, we gave an account of the plural life of these documents. To begin, we emphasized the spaces that were maintained by manuscript production even in the mid-sixteenth century. Then we pointed out the production processes that accompanied the realization of typographical documents. In this sense emerged the role that the agents of the chancery maintained in the production of printed material. We also highlighted the autonomy that pertained to the printers. Moreover we took into account the importance of the participation of different actors in the production phases, in terms of both tasks and cultural horizons. Finally, we have considered the value that the normative.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

SANDONA', ALAN. "ALLE ORIGINI DEL LIBRO ¿DELLA TUTELA DEI DIRITTI¿: ¿STORIA ESTERNA¿, NATURA ED ASCENDENZE LEGISLATIVE, DOTTRINALI E GIURISPRUDENZIALI DEL VI LIBRO DEL VIGENTE CODICE CIVILE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/168358.

Full text
Abstract:
The contribution is devoted to the study of Book VI of the Italian Civil Code of 1942,investigating, in particular, the legislative policy choices, the peculiarity and the legal ideology that the legislator wanted to express with it, and checking whether they have found in the book "Della tutela dei diritti", as it was made, authentic expression. In light of the objectives it seemed useful to articulate the research along two main lines, autonomous and complementary at the same time, so that in case of convergence of their results, their synthesis might lead to stronger results. First we tried to reconstruct, in a more detailed manner possible, "external history" of the book "Della tutela dei diritti" on the assumption that the reconstruction of the events that formed the complex historical phenomenon that was the codification of italian private law may help to extrapolate these trends and those guideline that constitute the true soul of a code and, even more of the mere rules that make it up, allow to appreciate the spirit and character that are immanent to it. Secondly, we have retraced the specific events of the individual institutions that came together in Book VI, following the actual behavior in the historical (ie studying them in their legislative dimension, doctrinal, and, when possible, case law) in order to identify and verify the common characteristics, structural or functional, which may have led, in systematic adopted in 1942, the amalgamation. Survey which, among other things, could help determine whether the legislature's choice was "authoritarian," wich mean that is designed from scratch to impose a different legal architecture on which to develop future law, or necessitated, in the sense that the works conducted by dogmatic science and by case law upon the code of '65 in the light of new doctrinal influences would need to find a positive expression such as that in fact upheld.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Tagliazucchi, Silvia <1984&gt. "Studi per una operante storia del territorio. Il libro incompiuto di Saverio Muratori." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7011/1/Studi_per_una_operante_storia_del_territorio_-_Tesi_di_Silvia_.pdf.

Full text
Abstract:
Muratori concepisce Studi per una operante storia del territorio come una lettura del territorio, una sua interpretazione. E’ una raccolta di disegni (255 disegni a mano e 18 prove di stampa), in cui sono riportati soltanto i tratti rilevanti dei territori considerati al fine dello studio. La tesi ha come obiettivo quello di compiere un’analisi filologica dei documenti e cercare di cogliere le finalità, valutando la sua attendibilità ai giorni nostri. Nella scelta del titolo, Studi per una operante storia del territorio. Il libro incompiuto di Saverio Muratori,inserendo nel titolo quello originale dell'opera, si rende esplicita l’intenzione filologica di base da cui si sviluppano le considerazioni fatte nello svolgimento di questa ricerca, costantemente attenta alla coerenza con i disegni analizzati. Questa coerenza è dettata dalla volontà di perseguire le logiche di confronto che hanno caratterizzato il lavoro di Muratori. Il titolo che descrive il corpus dei disegni mette in primo piano il sistema uomo-natura, che il territorio rappresenta nella sua totalità di unicum. La tesi è suddivisa in due parti. La prima verte sullo studio dei materiali d’archivio relativi agli Studi sul territorio, in cui è spiegato il metodo di catalogazione utilizzato. Fondamentale, ai fini di un primo approccio alla ricerca, è il contributo dato dall’architetto Alessandro Giannini attraverso la preliminare schedatura del materiale ed dell'analisi riportata in Leggendo le minute dell’Atlante del territorio di Saverio Muratori. La seconda parte della tesi verte su un percorso dialettico tra la filosofia, la teoria, la didattica e la pratica progettuale di Muratori, ambiti da tenere in considerazione per una interpretazione critica alla sua metodologia, che ha come fine ultimo il reale, quindi il territorio, in cui trova, prima attraverso la trattazione teorica esposta in Civiltà e territorio, la concreta conclusione nei disegni degli Studi per una operante storia del territorio.
The aim of this thesis is to provide an analysis of the drawings that compose Muratori’s Studi per una operante storia del territorio, a study which he conceived as a way to both read and interpret the territory. Studi per una operante storia del territorio is an unfinished project, and consists of a collection of (255 drawings and 18 printed materials) drawings, extensively studied here for the first time. The research presented here aims at providing a philological analysis of these drawings, so as to identify and reconstruct the thesis put forward by Muratori – the project, being incomplete, does not include a written description of the drawings. In his project Muratori focusses on reality by comparing his research with different aspects of society, and by critically evaluating comparison between his theoretical approach and the analysis, for the practical applications . This thesis - whose title (Studi per una operante storia del territorio. The unfinished book by Saverio Muratori) follows Muratori’s theoretical stance – is divided into two parts. The first section is devoted to the materials included in Studi per una operante storia del territorio, and to the method used for cataloguing the drawings. Crucial to the study presented here is Leggendo le minute dell’Atlante del territorio di Saverio Muratori, written by Alessandro Giannini: in this book (first published in this thesis) Giannini, assistant of Muratori, provides a detailed overview of the cataloguing process, and of the method used for the analysis. The second section presents an itinerary of the philosophical, theoretical, didactical and practical background of Muratori. This is needed to interpret and critically evaluate his methodology, whose final aim is the study of the “real” (i.e. the territory). First approached in Civiltà e territorio, this topic is finalised in Studi per una operante storia del territorio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Tagliazucchi, Silvia <1984&gt. "Studi per una operante storia del territorio. Il libro incompiuto di Saverio Muratori." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7011/.

Full text
Abstract:
Muratori concepisce Studi per una operante storia del territorio come una lettura del territorio, una sua interpretazione. E’ una raccolta di disegni (255 disegni a mano e 18 prove di stampa), in cui sono riportati soltanto i tratti rilevanti dei territori considerati al fine dello studio. La tesi ha come obiettivo quello di compiere un’analisi filologica dei documenti e cercare di cogliere le finalità, valutando la sua attendibilità ai giorni nostri. Nella scelta del titolo, Studi per una operante storia del territorio. Il libro incompiuto di Saverio Muratori,inserendo nel titolo quello originale dell'opera, si rende esplicita l’intenzione filologica di base da cui si sviluppano le considerazioni fatte nello svolgimento di questa ricerca, costantemente attenta alla coerenza con i disegni analizzati. Questa coerenza è dettata dalla volontà di perseguire le logiche di confronto che hanno caratterizzato il lavoro di Muratori. Il titolo che descrive il corpus dei disegni mette in primo piano il sistema uomo-natura, che il territorio rappresenta nella sua totalità di unicum. La tesi è suddivisa in due parti. La prima verte sullo studio dei materiali d’archivio relativi agli Studi sul territorio, in cui è spiegato il metodo di catalogazione utilizzato. Fondamentale, ai fini di un primo approccio alla ricerca, è il contributo dato dall’architetto Alessandro Giannini attraverso la preliminare schedatura del materiale ed dell'analisi riportata in Leggendo le minute dell’Atlante del territorio di Saverio Muratori. La seconda parte della tesi verte su un percorso dialettico tra la filosofia, la teoria, la didattica e la pratica progettuale di Muratori, ambiti da tenere in considerazione per una interpretazione critica alla sua metodologia, che ha come fine ultimo il reale, quindi il territorio, in cui trova, prima attraverso la trattazione teorica esposta in Civiltà e territorio, la concreta conclusione nei disegni degli Studi per una operante storia del territorio.
The aim of this thesis is to provide an analysis of the drawings that compose Muratori’s Studi per una operante storia del territorio, a study which he conceived as a way to both read and interpret the territory. Studi per una operante storia del territorio is an unfinished project, and consists of a collection of (255 drawings and 18 printed materials) drawings, extensively studied here for the first time. The research presented here aims at providing a philological analysis of these drawings, so as to identify and reconstruct the thesis put forward by Muratori – the project, being incomplete, does not include a written description of the drawings. In his project Muratori focusses on reality by comparing his research with different aspects of society, and by critically evaluating comparison between his theoretical approach and the analysis, for the practical applications . This thesis - whose title (Studi per una operante storia del territorio. The unfinished book by Saverio Muratori) follows Muratori’s theoretical stance – is divided into two parts. The first section is devoted to the materials included in Studi per una operante storia del territorio, and to the method used for cataloguing the drawings. Crucial to the study presented here is Leggendo le minute dell’Atlante del territorio di Saverio Muratori, written by Alessandro Giannini: in this book (first published in this thesis) Giannini, assistant of Muratori, provides a detailed overview of the cataloguing process, and of the method used for the analysis. The second section presents an itinerary of the philosophical, theoretical, didactical and practical background of Muratori. This is needed to interpret and critically evaluate his methodology, whose final aim is the study of the “real” (i.e. the territory). First approached in Civiltà e territorio, this topic is finalised in Studi per una operante storia del territorio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Capozzi, Laura. "Il primo libro del De Ira di Seneca. Traduzione e commento." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/3168.

Full text
Abstract:
2014 - 2015
This thesis is the translation and commentary of the first book of Seneca's De ira. The thesis is structured in a first section, which acts as introduction, in which issues such as the year of composition and the philosophical sources; there are also the main textual problems and one comparison with other authors, Greeks and Latin who have written about this adfectus. They follow the text, which reproduces that of Reynolds (L. Annaei Senecae, Dialogorum libri duodecim, recognovit brevique adnotatione criticism instruxit L. D. Reynolds, Oxonii 1977), translation and lemmatic commentary. In conclusion the bibliography. [edited by author]
XIV n.s.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

MARTINI, DAVIDE. "IL MONDO DEL LIBRO A LUCCA TRA XV E XVI SECOLO. PRODUZIONE, CIRCOLAZIONE E CONSERVAZIONE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/122845.

Full text
Abstract:
Nel complesso panorama geopolitico dell’Europa moderna, Lucca rappresentò una realtà territoriale circoscritta e periferica, tendenzialmente pacifica e dedita ai commerci, che riuscì a conservare la propria indipendenza repubblicana fino al 1799. Le ricerche tentano di fornire un quadro ampio sul mondo del libro e la circolazione dei saperi nella città-Stato toscana tra XV e XVI secolo, riservando particolare attenzione alla produzione tipografica locale, di cui si ripercorrono le vicende storiche a partire dal duplice tentativo di introdurre la stampa da parte di Clemente da Padova (1472 e 1477), fra i primi stampatori di origine italiana, fino all’ascesa di Vincenzo Busdraghi (1548-1549), da più parti considerato il “principe degli stampatori lucchesi”. Di ciascuna edizione lucchese viene fornita una descrizione secondo i più recenti modelli di catalogazione bibliografica, sempre condotta su esemplari esaminati presso biblioteche e archivi, sia italiani che stranieri. La seconda sezione focalizza l’attenzione su alcuni episodi particolarmente significativi riguardanti la circolazione e il commercio librario, che interessò dapprima i codici manoscritti e poi i volumi a stampa, mettendo in evidenza i nomi di numerosi librai e cartolai attivi a Lucca e nelle zone limitrofe, emersi da inedite fonti notarili. Inoltre, viene proposta l’edizione dell’inventario post mortem della bottega pisana appartenuta al libraio Vincenzo Berretta, ma si considera anche la dispersione libraria attraverso l’analisi di maculature e frammenti, oltre alla circolazione di diversi prodotti editoriali, quali pronostici e messali, destinati a differenti categorie di lettori. Legata a doppio filo con le indagini sulle edizioni popolari di larga circolazione, la terza sezione offre un approfondimento sul Volto Santo, la taumaturgica reliquia conservata a Lucca nella Cattedrale di San Martino, di cui si analizza una serie di pubblicazioni quattro-cinquecentesche che riportano il racconto in prosa o in versi del leggendario arrivo in città. In ultimo, si propone una panoramica delle principali raccolte librarie presenti entro le mura lucchesi tra la seconda metà del Quattrocento e gli anni ’70 del secolo successivo, di cui è sopravvissuta una testimonianza coeva sotto forma di catalogo, inventario o lista di libri. Per l’eccezionale importanza nella storia delle biblioteche ecclesiastiche, viene fornito un elenco delle pubblicazioni a stampa appartenute al vescovo Felino Sandei, la cui raccolta si è conservata pressoché intatta dalla sua donazione al Capitolo della Cattedrale di Lucca nel 1503 fino ai nostri giorni.
In the complex geopolitical landscape of Early Modern Europe, Lucca was a limited and peripheral reality, inclined to be peaceful and dedicated to trade, which succeeded in preserving its republican independence until 1799. The research attempts to provide a broad picture of the world of books and the circulation of knowledge in the Tuscan city-state between the XV and XVI centuries, focusing particular attention on local printing production, whose historical events are traced from the double attempt to introduce the printing press by Clemens Patavinus (1472 and 1477), among the first printers of Italian origin, to the rise of Vincenzo Busdraghi (1548-1549), widely considered “the prince of Lucca printers”. Each Lucchese edition is presented according to the latest models of bibliographic description, always conducted on specimens examined in Italian and foreign libraries and archives. The second section focuses the attention on some particularly significant episodes concerning the circulation and book trade, which first involved manuscripts and then printed volumes, highlighting the names of many booksellers and stationers active in Lucca and neighboring areas, which have emerged from unpublished notarial sources. In addition, the transcription of the posthumous inventory of the Pisan workshop belonging to the bookseller Vincenzo Berretta is proposed, but book dispersion is also considered through the analysis of some fragments and binding waste, as well as the circulation of different publishing products, such as forecasts and missals, intended for different categories of readers. Closely linked to the popular printing production, the third section offers an indepth look at the Holy Face of Lucca, the thaumaturgical relic preserved in Lucca in the Cathedral of San Martino, of which is analyzed a series of XVth and XVIth century editions which tell the story of its legendary arrival in the city in prose or verse. Finally, an overview of the main book collections present within the walls of Lucca between the second half of the fifteenth century and the 1570s is presented, of which a coeval record has survived in the form of a catalog, inventory or list of books. Because of its exceptional importance in the history of ecclesiastical libraries, is provided a list of the printed publications belonging to Bishop Felino Sandei, whose collection has been preserved almost complete since its donation to the Chapter of the Cathedral in 1503 to the present day.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

SGANDURRA, MARIAFRANCESCA. "Per la storia di un libro liturgico della Chiesa bizantina: il Pentecostarion." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/201770.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Qiu, Zhenzhen <1993&gt. "Proposta di traduzione e commento traduttologico di alcuni capitoli del libro STORIA DEL VIAGGIO E DEL TURISMO IN ITALIA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15384.

Full text
Abstract:
Abstract With the rapid development of the economy and the progress of people's minds,Tourism has become an indispensable part of most people’s lives. And Italy, as one of the most famous tourist countries in the world, is very popular among the people of the world. The reason I chose this theme is that I have always been interested in the tourism industry in Italy and China, And my undergraduate thesis was about the tourism industry in Venice, So I have been wondering why the Italian tourism is so famous, when did it start, and how it developed. At the same time, it is also associated with the development of China's tourism industry. Now, under the guidance of Prime Minister Xi Jinping's policy of “the Silk Road Economic Belt and the 21st-Century Maritime Silk Road”, the tourism industry will also further develop. This thesis includes the translation of the third chapter of “STORIA DEL VIAGGIO E DEL TURISMO IN ITALIA” (The History of Italian Travel and Tourism). The author is Professor Andrea Jelardi of the Oriental University of Naples, who has been engaged in Italian tourism research for many years, and whose works can better let everyone understand the development of Italian tourism. The translated chapter tells about the 20th century Italian travel in terms of history, religion, transportation, travel types, etc. This thesis also explains how the economic recovery after the First World War, the industrial revolution, and religious development influence the people’s living habits, travel habits, and finally led to the popularity of travel.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Faiolo, Chiara <1976&gt. "Libro, diaspora e ri-costruzioni identitarie. Per una storia della tipografia sefardita portoghese nell'Italia del Cinquecento." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2638/1/faiolo_chiara_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
Il lavoro ripercorre le tracce che gli ebrei portoghesi, esuli dopo il biennio 1496-97, lasciarono nel loro cammino attraverso l'Europa. In particolare, l'interesse si concentra sulla breve parentesi italiana, che grazie all'apertura e alla disponibilità  di alcuni Signori, come i Gonzaga di Mantova, i Medici, i Dogi della Serenissima e gli Este, risulta ricchissima di avvenimenti e personaggi, decisivi anche per la storia culturale del Portogallo. L'analisi parte evidenziando l'importanza che ebbe la tipografia ebraica in Portogallo all'epoca della sua introduzione nel Paese; in secondo luogo ripercorre la strada che, dal biennio del primo decreto di espulsione e del conseguente battesimo di massa, porta alla nascita dell'€™Inquisizione in Portogallo. Il secondo capitolo tenta di fare una ricostruzione, il più possibile completa e coerente, dei movimenti degli esuli, bollati come marrani e legati alle due maggiori famiglie, i Mendes e i Bemveniste, delineando poi il primo nucleo di quella che diventerà  nel Seicento la comunità  sefardita portoghese di Amsterdam, dove nasceranno le personalità  dissidenti di Uriel da Costa e del suo allievo Spinoza. Il terzo capitolo introduce il tema delle opere letterarie, effettuando una rassegna dei maggiori volumi editi dalle officine tipografiche ebraiche stanziatesi in Italia fra il 1551 e il 1558, in modo particolare concentrando l'attenzione sull'€™attività  della tipografia Usque, da cui usciranno numerosi testi di precettistica in lingua ebraica, ma soprattutto opere cruciali come la famosa «Bibbia Ferrarese» in castigliano, la «Consolação às Tribulações de Israel», di Samuel Usque e la raccolta composta dal romanzo cavalleresco «Menina e Moça» di Bernardim Ribeiro e dall'ecloga «Crisfal», di un autore ancora non accertato. L'ultimo capitolo, infine, si propone di operare una disamina di queste ultime tre opere, ritenute fondamentali per ricostruire il contesto letterario e culturale in cui la comunità  giudaica in esilio agiva e proiettava le proprie speranze di futuro. Per quanto le opere appartengano a generi diversi e mostrino diverso carattere, l'€™ipotesi è che siano parte di un unicum filosofico e spirituale, che intendeva sostanzialmente indicare ai confratelli sparsi per l'Europa la direzione da prendere, fornendo un sostegno teoretico, psicologico ed emotivo nelle difficili condizioni di sopravvivenza, soprattutto dell'integrità religiosa, di ciascun membro della comunità.
The work traces the route that the Portuguese Jews, exiles after the 1496-97 biennium, followed on their journey through Europe. In particular, interest focuses on the brief Italian period, which is rich in events and characters decisive also for the cultural history of Portugal, thank to the openness of some Princes and Lords, as the Gonzaga of Mantua, the Medicis, the Doges of Venice and the Este family. The analysis starts by highlighting the importance that the Hebrew typography had in Portugal at the time of its introduction in the country, than traces the path that leads to the birth of Inquisition in Portugal, starting from the first expulsion act and the subsequent forced mass baptism. The second chapter tries a reconstruction as complete and consistent as possible of the wanderings of exiles, branded as Marranos and linked to two major families, Mendes and Bemveniste, outlining the nucleus of what will become in the seventeenth century the Sephardic Portuguese community in Amsterdam, which gave the dissident personalities of Uriel da Costa and his student Spinoza. The third chapter introduces the theme of literary works, performing a survey of the main volumes published by the Jewish presses who settled in Italy between 1551 and 1558, especially focusing on the activity of the Usque typography, which produced many Hebrew prayer books, and works as crucial as the famous Spanish Ferrara Bible, Samuel Usque’s Consolação às Tribulações de Israel, and the collection composed by Bernardim Ribeiro’s knight novel Menina e Moça and the eclogue Crisfal, written by an author not yet identified. The last chapter, finally, tries to analyze these three works, which are fundamental to reconstruct the literary and cultural context in which the exile Jewish community acted and projected its hopes for the future. Even if the three works belong to different genres and show different character, the hypothesis is that they are part of a philosophical and spiritual unicum, which basically aimed to show the brethren scattered across Europe the way to go, providing a theoretical, psychological and emotional support in the difficult survival conditions, especially of the religious integrity of each member of the community.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Faiolo, Chiara <1976&gt. "Libro, diaspora e ri-costruzioni identitarie. Per una storia della tipografia sefardita portoghese nell'Italia del Cinquecento." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2638/.

Full text
Abstract:
Il lavoro ripercorre le tracce che gli ebrei portoghesi, esuli dopo il biennio 1496-97, lasciarono nel loro cammino attraverso l'Europa. In particolare, l'interesse si concentra sulla breve parentesi italiana, che grazie all'apertura e alla disponibilità  di alcuni Signori, come i Gonzaga di Mantova, i Medici, i Dogi della Serenissima e gli Este, risulta ricchissima di avvenimenti e personaggi, decisivi anche per la storia culturale del Portogallo. L'analisi parte evidenziando l'importanza che ebbe la tipografia ebraica in Portogallo all'epoca della sua introduzione nel Paese; in secondo luogo ripercorre la strada che, dal biennio del primo decreto di espulsione e del conseguente battesimo di massa, porta alla nascita dell'€™Inquisizione in Portogallo. Il secondo capitolo tenta di fare una ricostruzione, il più possibile completa e coerente, dei movimenti degli esuli, bollati come marrani e legati alle due maggiori famiglie, i Mendes e i Bemveniste, delineando poi il primo nucleo di quella che diventerà  nel Seicento la comunità  sefardita portoghese di Amsterdam, dove nasceranno le personalità  dissidenti di Uriel da Costa e del suo allievo Spinoza. Il terzo capitolo introduce il tema delle opere letterarie, effettuando una rassegna dei maggiori volumi editi dalle officine tipografiche ebraiche stanziatesi in Italia fra il 1551 e il 1558, in modo particolare concentrando l'attenzione sull'€™attività  della tipografia Usque, da cui usciranno numerosi testi di precettistica in lingua ebraica, ma soprattutto opere cruciali come la famosa «Bibbia Ferrarese» in castigliano, la «Consolação às Tribulações de Israel», di Samuel Usque e la raccolta composta dal romanzo cavalleresco «Menina e Moça» di Bernardim Ribeiro e dall'ecloga «Crisfal», di un autore ancora non accertato. L'ultimo capitolo, infine, si propone di operare una disamina di queste ultime tre opere, ritenute fondamentali per ricostruire il contesto letterario e culturale in cui la comunità  giudaica in esilio agiva e proiettava le proprie speranze di futuro. Per quanto le opere appartengano a generi diversi e mostrino diverso carattere, l'€™ipotesi è che siano parte di un unicum filosofico e spirituale, che intendeva sostanzialmente indicare ai confratelli sparsi per l'Europa la direzione da prendere, fornendo un sostegno teoretico, psicologico ed emotivo nelle difficili condizioni di sopravvivenza, soprattutto dell'integrità religiosa, di ciascun membro della comunità.
The work traces the route that the Portuguese Jews, exiles after the 1496-97 biennium, followed on their journey through Europe. In particular, interest focuses on the brief Italian period, which is rich in events and characters decisive also for the cultural history of Portugal, thank to the openness of some Princes and Lords, as the Gonzaga of Mantua, the Medicis, the Doges of Venice and the Este family. The analysis starts by highlighting the importance that the Hebrew typography had in Portugal at the time of its introduction in the country, than traces the path that leads to the birth of Inquisition in Portugal, starting from the first expulsion act and the subsequent forced mass baptism. The second chapter tries a reconstruction as complete and consistent as possible of the wanderings of exiles, branded as Marranos and linked to two major families, Mendes and Bemveniste, outlining the nucleus of what will become in the seventeenth century the Sephardic Portuguese community in Amsterdam, which gave the dissident personalities of Uriel da Costa and his student Spinoza. The third chapter introduces the theme of literary works, performing a survey of the main volumes published by the Jewish presses who settled in Italy between 1551 and 1558, especially focusing on the activity of the Usque typography, which produced many Hebrew prayer books, and works as crucial as the famous Spanish Ferrara Bible, Samuel Usque’s Consolação às Tribulações de Israel, and the collection composed by Bernardim Ribeiro’s knight novel Menina e Moça and the eclogue Crisfal, written by an author not yet identified. The last chapter, finally, tries to analyze these three works, which are fundamental to reconstruct the literary and cultural context in which the exile Jewish community acted and projected its hopes for the future. Even if the three works belong to different genres and show different character, the hypothesis is that they are part of a philosophical and spiritual unicum, which basically aimed to show the brethren scattered across Europe the way to go, providing a theoretical, psychological and emotional support in the difficult survival conditions, especially of the religious integrity of each member of the community.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Storia sociale del libro"

1

Zanoli, Giancarlo. Libri, librai, lettori: Storia sociale del libro e funzione della libreria. Firenze: Ponte alle Grazie, 1989.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Dal "Cortegiano" all'"Uomo di mondo": Storia di un libro e di un modello sociale. Torino: G. Einaudi, 1987.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Oliva, Carlo. Storia sociale del giallo. Lugano: Todaro, 2003.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Storia sociale del vescovo Ambrogio. Roma: "L'Erma" di Bretschneider, 1989.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Laporta, Alessandro. Saggi di storia del libro. Lecce: Edizioni del Grifo, 1994.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Breve storia del libro manoscritto. Roma: Carocci editore, 2019.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Spallone, Maddalena. Giurisprudenza romana e storia del libro. Roma: Università degli studi di Roma Tre, Dipartimento di studi sul mondo antico, 2008.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Giurisprudenza romana e storia del libro. Roma: Università degli studi di Roma Tre, Dipartimento di studi sul mondo antico, 2008.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Malini, Giulia Innocenti. Breve storia del teatro sociale in Italia. Imola (BO), Italia: Cuepress, 2021.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Breve storia del libro (a modo mio). Milano: Ponte alle Grazie, 2014.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Storia sociale del libro"

1

Dadà, Adriana. "La documentazione dell’archivio Cerrito per la storia sociale del Novecento." In Tramandare la memoria sociale del Novecento, 57–80. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-289-8.07.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Terra, Claudia. "La breccia del sociale, la storia, l’evento:." In Almanacco di Filosofia e Politica 4. Sull'evento, 247–60. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gvdn04.17.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Aiello, Francesca. "Giuseppe Cumia giurista e tipografo nella Catania del Cinquecento." In Tipografi, librai ed editori minori per la storia del libro, 29–44. Ledizioni, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.11109.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Di Pietro, Debora. "Carte decorate e legature editoriali nelle edizioni dei tipografi attivi in Sicilia fra il XVIII e XIX secolo." In Tipografi, librai ed editori minori per la storia del libro, 59–79. Ledizioni, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.11124.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Inserra, Simona. "Prefazione." In Tipografi, librai ed editori minori per la storia del libro, 7–9. Ledizioni, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.11094.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Damiani, Concetta. "La concessione dell’imprimatur nel Regno di Napoli: il Registro della revisione delle opere (1774-1798)." In Tipografi, librai ed editori minori per la storia del libro, 11–28. Ledizioni, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.11099.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Alessandrini, Adriana. "Per gli annali tipografici di Giovanni Baleni, libraio-tipografo a Firenze: un primo censimento." In Tipografi, librai ed editori minori per la storia del libro, 81–91. Ledizioni, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.11134.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Parlavecchia, Rosa. "Tra libri e contenziosi: un’intricata vicenda legata a Gaetano Nobile." In Tipografi, librai ed editori minori per la storia del libro, 127–40. Ledizioni, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.11159.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

"Indice dei nomi di persona." In Tipografi, librai ed editori minori per la storia del libro, 163–65. Ledizioni, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.11174.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Inserra, Simona. "Editori catanesi in una raccolta privata settecentesca: indagine sulla collezione di Ignazio Paternò Castello, principe di Biscari." In Tipografi, librai ed editori minori per la storia del libro, 141–50. Ledizioni, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.11164.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Conference papers on the topic "Storia sociale del libro"

1

Aragona, Stefano. "Ecological city between future and memory: a great opportunity to rethink the world." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7932.

Full text
Abstract:
L’attuale momento di crisi sociale, ambientale e spaziale può essere una svolta - uno dei significati della parola greca originaria κρίσις - del modello di sviluppo basato sul paradigma industriale (Khun, 1962) i cui limiti erano ipotizzati nell’omonimo The Limits of Growth commissionato dal Club di Roma ad alcuni ricercatori del MIT di Boston (USA) edito nel 1972. Il presente scritto suggerisce di sostituire al modello industrialista del “fare la città” - indifferente alle condizioni locali grazie alla supremazia data alle “soluzioni” tecnologiche (Del Nord,1991) - l’approccio ecologico che parte dalle condizioni locali quali indicazioni di piano/progetto/realizzazione per la trasformazione dell’anthropocosmo, cioè del rapporto tra contenitori, reti e comportamenti, ovvero del λόγος, discorso, studio, con l’οίκος, ambiente (www.ekistics.org) con le finalità di Smart City cioè costruire Comunità inclusive, sostenibili socialmente e materialmente avendo il risparmio di consumo di suolo come presupposto della sostenibilità. Ciò significa per i paesi ormai più che emergenti - BRIC e tutti gli altri in forte crescita economica - evitare gli errori compiuti dalle nazioni, usualmente chiamate Occidentali, di devastazione del territorio oltre che in termini di danni sociali. Mentre per quest’ultime l’attenzione va posta al tema della riqualificazione dell’esistente sotto il profilo funzionale, spaziale, ambientale e sociale. Per entrambe si pone la questione centrale del rapporto con la storia, i segni di essa sul territorio, cioè la memoria quale essenziale componente del senso delle cose. The current social, environmental and territorial crisis, can be a turning point - one among the meanings of the originary Greek word κρίσις - of the development model based on the industrial paradigm (Kuhn, 1962) whose limits were declared in the homonymous The Limits of Growth commissioned by the Club of Rome at Boston MIT researchers (Meadows and al.) and published in 1972. This paper suggests to replace the industrial model of “making the city” - indifferent to local conditions thanks to the supremacy given to the technological “solutions” (Del Nord, 1991) - with the ecological approach that starts from the local conditions such as indications of plan/project/construction for the transformation of the anthropocosmo, i.e. the relationship connecting shells, networks and behaviours. That is to relate the λόγος, discourse, analyses, with the οίκος, the environment (www.ekistics.org): finally the purpose of Smart City. It requires to build inclusive Communities, socially and materially sustainable, having the saving of land use as precondition. This should mean for most countries now more then emerging - BRIC and everyone else in the strong economic growth - try to avoid the mistakes made by the nations, usually known as Western ones: i.e. devastation of the territory, social harms, and attention to the spatial redevelopment, and to the functional and social ones. For both there is the central question of the relationship with history, the signs of it, ie the memory as essential component of the meaning of things.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Reports on the topic "Storia sociale del libro"

1

DERECHOS COLECTIVOS VULNERADOS: Sistematización y análisis de casos de violación de derechos colectivos de pueblos indígenas, afrodescendientes y comunidades locales de América Latina vinculados a proyectos extractivos e infraestructura en el periodo 2017 a 2019. Rights and Resources Initiative, March 2022. http://dx.doi.org/10.53892/kyuw3320.

Full text
Abstract:
El presente estudio evidencia que cuando un territorio colectivo es afectado existe un impacto multidimensional sobre las comunidades que lo habitan (en términos sociales, económicos y ambientales), pero, además, hay un efecto multiplicador al violar numerosos derechos simultáneo y al extender este impacto a las poblaciones adyacentes, con repercusiones a corto y largo plazo. Es así que las amenazas, el asesinato, el desplazamiento, la contaminación de las aguas o la falta de peces para la pesca, no son simples hechos aislados ni afectan solo a una persona o a una familia: el ataque hacia un individuo es un ataque a toda la comunidad y otras circundantes. El estudio también estableció una relación entre los proyectos monitoreado con los países de origen de sus inversiones. Como resultado se encontraron 1164 comunidades afectadas por 102 proyectos extractivos o de infraestructura. Las afectaciones se dieron en seis países: Brasil, Colombia, Guatemala, Honduras, México y Perú durante los años 2017, 2018 y 2019. Los derechos al dominio colectivo sobre el territorio, al consentimiento previo, libre e informados y a un medio ambiente saludable encabezan la lista de derechos más vulnerados. En cuanto a las agresiones o ataques, la forma más frecuente registrada es la invasión al territorio colectivo, produciéndose en casi la mitad de los casos. Le siguen en frecuencia las amenazas y los asesinatos. Respecto a los impactos sociales, se destacan cuatro de ellos: la alteración de los medios de vida tradicionales, la alteración de la disponibilidad de agua, los problemas de salud y el desplazamiento de viviendas. Finalmente, en los impactos ambientales predominan la contaminación de agua y la deforestación. Los resultados del estudio están presentados de manera más didáctica en la plataforma interactiva Story Maps “Derechos Colectivos Vulnerados” que RRI, en colaboración con Amazon Conservation Team Colombia, crearon.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography