Journal articles on the topic 'Storia religiosa di Monfalcone'

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Poulat, Émile. "Ricerche per la storia religiosa di Roma, n° 8, Rome, Ed. di storia e letteratura religiosa, 1990, 402 p." Annales. Histoire, Sciences Sociales 50, no. 1 (February 1995): 213–14. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900060807.

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2

Gajano, Sofia Boesch. "Sacro/santo. Un percorso di ricerca, una collana di storia religiosa." La Ricerca Folklorica, no. 31 (April 1995): 139. http://dx.doi.org/10.2307/1480042.

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3

Galeazzi, Giancarlo. "Personalismo e personalismi. Storia e significati." Medicina e Morale 53, no. 2 (April 30, 2004): 241–63. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.642.

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Abstract:
Ripercorrendo la storia dell’idea di persona e delle filosofie che l’hanno posta al centro della loro riflessione, l’Autore mostra che il personalismo è un concetto al plurale sia dal punto di vista diacronico che da quello sincronico. In particolare evidenzia come questa caratterizzazione pluralistica sia evidente nel nostro tempo, quando la persona è centrale non solo in filosofie di ispirazione religiosa, ma anche in alcune a connotazione laica, nonché in alcune scienze psicologiche e sociali. Tuttavia, secondo l’Autore, le diverse forme di personalismo possono essere ricondotte a due orientamenti principali: uno di carattere umanistico (ontologico o etico) e l’altro di carattere naturalistico (funzionalistico o analitico). Una tale distinzione si rivela efficace anche nel campo della bioetica in sostituzione di altre, che si sono rivelate discutibili, come quelle che contrappongono le impostazioni laica e religiosa, della qualità e della sacralità della vita, della disponibilità e della non disponibilità della vita. Di fronte al diversificato uso del termine persona, l’Autore, pur riconoscendo che ciò ha determinato una certa equivocità, sostiene l’opportunità non di abbandonarlo, bensì di conservarlo: con l’obbligo, però, di qualificare chiaramente le diverse impostazioni, in modo da favorire sia la presa di coscienza dell’attuale conflitto di visioni, sia l’utilità di un confronto tra queste teorie rivali. Solo puntualizzando quanto le accomuna e quanto le differenzia sarà possibile mettere in dialogo i diversi orientamenti, nella consapevolezza che sul tema della persona va cercata la risposta all’interrogazione antropologica, che, dopo l’antropocentrismo moderno e l’antiumanesimo postmoderno, si è resa impellente dal punto di vista teoretico ed etico.
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4

Zangrilli (book author), Franco, and Antonio Franceschetti (review author). "La voce e la storia: Ispirazione religiosa nell'opera di Rodolfo Doni." Quaderni d'italianistica 14, no. 2 (October 1, 1993): 333. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v14i2.10231.

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5

Alciati, Roberto. "Un libro non scritto. La Storia religiosa d'Italia di Luigi Salvatorelli." HISTORIA MAGISTRA, no. 28 (March 2019): 89–99. http://dx.doi.org/10.3280/hm2018-028008.

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6

Munarini, Giuseppe. "Tragedia degli armeni negli anni della Grande Guerra. Storia, memoria, letteratura." Journal of Church History 2020, no. 1 (June 1, 2020): 18–40. http://dx.doi.org/10.24193/jch.2020.1.2.

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Abstract:
Riassunto: Questo articolo ha come base la conferenza fatta dal professore Giuseppe Munarini all’Istituto di Storia Ecclesiastica „Nicolae Bocșan” dell’Università Babeș-Bolyai di Cluj-Napoca, il 7 dicembre 2017. Giuseppe Munarini lavora da molti anni su argomenti di ricerca legati alla storia, cultura e vita religiosa degli armeni, i suoi contributi sono quindi noti sia in Italia che in Romania. Nel presente materiale viene realizzata una breve sintesi degli eventi di un secolo fa, negli anni della Prima Guerra Mondiale, quando uno dei più antichi popoli della storia europea fu sottoposto ad una politica sistematica di purificazione etnica di cui esito fu un’immane tragedia collettiva che soffrì la comunità armena della Turchia di allora. L’autore si sofferma prevalentemente sulla dimensione spirituale dell’identità di questo popolo e passa in rassegna, al contempo, numerosi contributi sul tema, apparsi soprattutto in Italia, dal campo della storiografia, memorialistica e letteratura.
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7

Costantini, Anthony G., Franco Zangrilli, and Rodolfo Doni. "La voce e la storia: Ispirazione religiosa nell' opera di Rodolfo Doni." Italica 71, no. 1 (1994): 138. http://dx.doi.org/10.2307/479424.

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8

Malena, Adelisa. "Intorno a libri di lettere. Appunti di lettura." SOCIETÀ E STORIA, no. 136 (July 2012): 403–12. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-136008.

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Abstract:
In queste note di lettura sul volume Libri di lettere di Lodovica Braida si pone l'attenzione soprattutto sulla natura sociale di una tipologia di testi che rappresenta un vero e proprio fenomeno culturale nell'Italia del Cinquecento: le raccolte di lettere a stampa in volgare, prendendo in considerazione tanto la produzione, quando la fruizione di queste antologia. Parole chiave: epistolografia; storia religiosa; editoria. Adelisa Malena, About Libri di lettere. Marginal notes This review article on Libri di lettere by L. Braida focuses on the social nature of a distinct genre, that was a cultural phenomenon of the Renaissance Italy: the printed vernacular letter collections. Under this perspective, the author takes into consideration both the production and the reception of the anthologies.
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Sariolghalam, Mahmoud. "Cultura politica ed evoluzione dello stato in Iran. Un approccio di storia culturale." STORIA URBANA, no. 131 (November 2011): 35–51. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-131003.

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Abstract:
L'articolo si concentra sulla storia dell'evoluzione delle strutture diin Iran, concentrandosi sul periodo rivoluzionario, e investigandone i limiti e le potenzialitŕ. Pesano sullo stato iraniano secoli di autoritarismo e soprattutto l'ambigua definizione delle prioritŕ geostrategiche, vista la peculiare posizione geografica della Repubblica islamica, che ha causato il sacrificio di obiettivi quali la crescita economica e sociale del paese sull'altare della "sicurezza nazionale". Il saggio affronta anche la questione dell'identitŕ iraniana, elemento di difficile definizione a causa della composita ereditŕ culturale nazionale: fortemente nazionalista, al tempo stesso essa č anche religiosa e "intima, filosoficamente, con la storia intellettuale dell'Occidente". Queste diverse "fonti" dell'identitŕ sono in perenne conflitto e, sommate a un modello di governo contestato, rendono la cultura politica e ladella Repubblica islamica estremamente instabili.
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Martini, Mariano, Elio Adelfio Cardinale, Lugi Rubino, Nicola Luigi Bragazzi, and Ilaria Barberis. "Papa Pio XII nella storia della Radiologia." Acta medico-historica Adriatica 17, no. 2 (December 18, 2019): 337–46. http://dx.doi.org/10.31952/amha.17.2.10.

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Abstract:
Nel 1933 i Professori della Scuola Medica genovese V. Maragliano, GB. Cardinale e A. Vallebona decisero di proporre come Santo Patrono e Protettore dei Radiologi, San Michele Arcangelo. L’iniziativa dei Grandi Maestri genovesi della Radiologia fu accolta subito dai colleghi con grande entusiasmo. Venne quindi inoltrata richiesta scritta di “supplica” a Papa Pio XII per ottenere il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa cattolica. La scelta dell’Arcangelo Michele fu motivata dai Professori in quanto Santo che, nell’iconografia religiosa, è l’unico a vestire l’armatura, è guardiano del Paradiso e conduce le anime a Dio. Inoltre il Santo rappresenta, il trionfo della luce del bene contro le tenebre del male. La Sacra Congregazione dei Riti, emanò in data 15 gennaio 1941 il decreto che costituiva: “Sanctus Michael, Archangelus pro radiologis et radiumtherapeuticis patronus et protector declaratus”.
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Pullan, Brian. "Le Confratenite romane: esperienza religiosa, società, commiltenza artistica. Edited by Luigi Fiorani. (Ricerche per la Storia Religiosa di Roma, 5.) Pp. 443. Rome: Edizioni di Storia e Letteratura, 1984." Journal of Ecclesiastical History 37, no. 3 (July 1986): 491–92. http://dx.doi.org/10.1017/s0022046900021795.

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Hearder, H. "Roma religiosa all'inizio del Novecento. By Fortunato Iozzelli. (Biblioteca di Storia Sociale, 22.) Pp. 374. Rome: Edizioni di Storia e Letteratura, 1985." Journal of Ecclesiastical History 38, no. 3 (July 1987): 507–8. http://dx.doi.org/10.1017/s0022046900025513.

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Redaelli, Riccardo. "Premessa: l'Iran fra complessitŕ e costanti storiche." STORIA URBANA, no. 131 (November 2011): 5–9. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-131001.

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Abstract:
L'Iran viene spesso presentato in Occidente attraverso stereotipi che ne semplificano la storia, la politica, la cultura, ignorando la complessitŕ che ne č, invece, la cifra caratterizzante. L'Iran vive appieno le contraddizioni che derivano dall'essere una nazione ricca di risorse, forte dal punto di vista identitario (nel senso del "moderno statonazione", la cui origine, nel caso iraniano, viene fatta risalire al 1500), con aspirazioni egemoniche dal punto di vista geopolitico, grazie alla sua cruciale posizione geografica, ma isolata dal punto di vista religioso, linguistico ed etnico nelle regioni mediorientale e centro-asiatica. La natura religiosa dello stato iraniano, risultato della rivoluzione del 1979, contribuisce inoltre all'isolamento diplomatico del paese, alimentando un continuo sospetto da parte dei governi vicini. Questi sono gli assi tematici - scoperta dell'"Altro", solitudine strategica e peculiaritŕ culturale - su cui si sviluppano i contributi del presente volume di «Storia Urbana», tessere di un mosaico difficile da percepire - per noi occidentali - nella sua interezza e sofisticata complessitŕ.
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Di Nepi, Serena. "L'apostasia degli ebrei convertiti all'islam. Dalle carte del sant'uffizio romano (secoli XVI-XVIII)." SOCIETÀ E STORIA, no. 138 (November 2012): 769–89. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138005.

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Abstract:
La costituzione apostolica Antiqua Iudaeorum Improbitas (1581 e 1593) costituě un importante tassello nella storia delle relazioni tra gli ebrei italiani (o ebrei che in Italia abitavano) e l'Inquisizione romana. Grazie a questa disposizione, infatti, la Congregazione del Sant'Uffizio fu investita formalmente di pieni poteri di controllo sugli ebrei, allo scopo di conservare e proteggere quei principi di fede quae sunt communia tra ebraismo e cristianesimo. Tale assunto fu immediatamente usato per sorvegliare ogni aspetto della vita ebraica, dalle questioni di natura strettamente religiosa fino alla trattazione delle materie di ambito genericamente culturale o, addirittura, economico. Nella vasta gamma di casi affrontati su questa base, spiccano i viaggi degli ebrei nei territori turchi ed ogni conversione all'Islam; anche l'apostasia dall'ebraismo, infatti, venne considerata un tradimento di quei principi. Leggendo le confessione spontanee rese dagli ebrei, i dubbi e le risposte a questi stilati dai consultori sulla base della letteratura giuridica e della trattazione di casi precedenti, č possibile riflettere da una nuova prospettiva sia sulla storia degli ebrei italiani nell'etÀ del ghetto, sia sull'evoluzione della stessa Inquisizione romana.
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Cesareo, Francesco C. "Studia Borromaica: Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima eta moderna." Sixteenth Century Journal 30, no. 1 (1999): 156. http://dx.doi.org/10.2307/2544912.

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Guerra, Alessandro, Marco Meriggi, Christopher Calefati, Catherine Brice, Paolo Conte, Maria Pia Casalena, and Agnese Visconti. "Recensioni." IL RISORGIMENTO, no. 1 (May 2022): 153–87. http://dx.doi.org/10.3280/riso2022-001006.

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Abstract:
- Francesco Benigno e Daniele Di Bartolomeo, Napoleone deve morire. L'idea di ripetizione storica nella Rivoluzione francese, Roma, Salerno, 2020, 194 p. br/> - Salvatore Santuccio, Uno stato nello stato. Sette segrete, complotti e rivolte nella Sicilia di primo Ottocento, Acireale, Bonanno, 2020, 301 p.- Enrico Francia, Oggetti risorgimentali. Una storia materiale della politica nel primo Ottocento, Roma, Carocci, 2021, 180 p.- Jacopo De Santis, Tra altari e barricate. La vita religiosa a Roma durante la Repubblica romana del 1849, Firenze, Firenze University Press, 2021, 282 p.- Giampaolo Conte, Il credito di una nazione. Politica, diplomazia e società di fronte al problema del debito pubblico italiano. 1861-1876, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2021, 114 p. - Massimo Baioni, Vedere per credere. Il racconto museale dell'Italia unita, Roma, Viella, 2020, 266 p.- Gabriele B. Clemens, Geschichte des Risorgimento. Italiens Weg in die Moderne (1770-1870), Wien-Köln, Böhlau, 2021, 264 p.- Du "Grand Tour" au Traité de Rome: l'Europe au bout du voyage, sous la direction de Francis Démier et Elena Musiani, Rennes, Presses universitaires, 2021, 186 p.
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Chadwick, Henry. "Nostalgie di unità. Saggi di storia dell'ecumenismo. By Giuseppe Alberigo. (Dabar'. Saggi di storia religiosa, 8.) Pp. 175. Genoa: Marietti, 1989. L. 22,000. 88 211 6800 X." Journal of Ecclesiastical History 41, no. 2 (April 1990): 341. http://dx.doi.org/10.1017/s0022046900074947.

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Rivetti, Paola. "L'Iran a partire dalla storia e dal territorio: un tentativo di lettura." STORIA URBANA, no. 131 (November 2011): 11–34. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-131002.

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Abstract:
L'Iran č vittima di rappresentazioni stereotipate, che propongonospesso in contraddizione tra di loro: da violento, chiuso in una rivoluzione medieval-religiosa, abitato da una societŕ omogenea e statica, l'Iran č passato ad essere viceversa un paese "schizofrenico", dicotomico, diviso tra "modernitŕ e tradizione". Transizione traghettata dalla ri-scoperta del paese, iniziata negli anni Novanta in seguito alla fine della guerra contro l'Iraq, l'elemento che la giustifica č la presunta sconnessione tra i comportamenti e i valori incoraggiati dal regime e quelli che sono invece presenti nella popolazione. Questa narrazione del paese, l'Iran come "mondo dei paradossi", restituisce solamente una parte della realtŕ e rinuncia a dipingerne la complessitŕ. Ripartendo dalla storia e dalla geografia del paese, il contributo accenna ad alcuni aspetti tra i piů complessi della realtŕ iraniana (l'estrema eterogeneitŕ e il forte nazionalismo, le aspirazioni geopolitiche e l'"isolamento strategico", le trasformazioni sociali e il sostegno al regime), realtŕ composita ove convivono elementi spesso assai dissimili l'uno dall'altro.
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Comerford, Kathleen M. "Studia Borromaica 10: Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima eta moderna." Sixteenth Century Journal 28, no. 4 (1997): 1317. http://dx.doi.org/10.2307/2543586.

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D'Amico, Stefano. "Studia Borromaica: Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima età moderna. Vol. 14." Sixteenth Century Journal 35, no. 3 (October 1, 2004): 836. http://dx.doi.org/10.2307/20477057.

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Hudon, William V., Santo Burgio, and Luca Ceriotti. "Studia Borromaica: Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima età moderna. Vol. 16." Sixteenth Century Journal 35, no. 3 (October 1, 2004): 838. http://dx.doi.org/10.2307/20477058.

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Bender, Niklas. "Zum Verhältnis von Staat und Religion bei Dante: Das heikle Beispiel König Sauls." Deutsches Dante-Jahrbuch 97, no. 1 (October 24, 2022): 83–108. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2022-0002.

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Abstract:
Riassunto L’opera dantesca è attraversata da un rapporto conflittuale tra pensiero politico e religioso, tra monarchia universale (concetto chiave nella Monarchia) e visione religiosa del mondo (essenziale alla Commedia). La vicenda di Saul occupa una posizione di rilievo in questo rapporto: simbolo del potere terreno, scelto da Dio e dal suo profeta Samuele come primo re d’Israele, Saul cade in disgrazia, per venire poi sostituito da Davide. L’articolo presenta la storia biblica e la sua ricezione presso quattro autori fondamentali del pensiero teologico e politico medievale per analizzare in seguito la rappresentazione dantesca dell’esempio di Saul, nel Purgatorio (canti X e XII) e nei trattati. Da una parte Saul, contrapposto a Davide, funge da figurazione della superbia, dall’altra costituisce un’eccezione, un intervento diretto di Dio nel campo politico.
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Kwiatkowski, Dariusz. "Il Libro del Deuteronomio come fonte teologica della dimensione anamnetica dell’anno liturgico." Poznańskie Studia Teologiczne, no. 38 (December 10, 2021): 205–17. http://dx.doi.org/10.14746/pst.2021.38.10.

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Abstract:
L’articolo presenta la dimensione anamnetica dell’anno liturgico e la sua fonte teologica veterotestamentaria che è il Libro del Deuteronomio. Il calendario liturgico non è un calendario in cui sono segnate le date di varie festività religiose. È il rendersi presente del mistero salvifico di Gesù Cristo, diffuso nel tempo. Per comprendere la dimensione anamnetica dell’anno liturgico, era necessario mostrare che cosa era la festa della tradizione religiosa di Israele. Sulla base del Libro del Deuteronomio, chiamato il “Libro della memoria”, è stato messo in evidenza che ogni festa biblica è un’anamnesi, cioè il rendersi presente di un evento specifico della storia della salvezza. Tale concezione di festa è anche presente nella liturgia della Chiesa. Il senso dell’anno liturgico risiede principalmente nella sua stretta relazione con il mistero di Cristo. Ogni festa è il rendersi presente “qui” e “ora” dell’opera salvifica di Gesù Cristo. Ciò avviene grazie alla presenza e all’azione dello Spirito Santo nella liturgia della Chiesa.
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McGinness, Frederick J. "Studia Borromaica: Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima eta moderna. Vol. 12: 1998." Sixteenth Century Journal 31, no. 3 (2000): 794. http://dx.doi.org/10.2307/2671085.

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Pullan, Brian. "Storiografia e archivi delle confraternite romane. Edited by Luigi Fiorani. (Ricerche per la Storia Religiosa di Roma, 6.) Pp. 430. Rome: Edizioni di Storia e Letteratura, 1985. L. 45,000." Journal of Ecclesiastical History 39, no. 4 (October 1988): 633–34. http://dx.doi.org/10.1017/s0022046900040987.

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Lagrée, Michel. "Gabriele de Rosa, Tempo religioso e tempo storico. Saggi e note di storia sociale e religiosa dal medioevo all'età contemporanea, Rome, Edizioni di Storia e Letteratura, 1987, 617 p." Annales. Histoire, Sciences Sociales 44, no. 5 (October 1989): 1296–97. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900069882.

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Szewczul, Bożena. "Kształtowanie się prawa zakonników do należnej wolności w zakresie korzystania z sakramentu pokuty i kierownictwa duchowego (I) : (rys historyczno-prawny)." Prawo Kanoniczne 50, no. 1-2 (June 15, 2007): 27–51. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2007.50.1-2.02.

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Abstract:
La dovuta libertà dei religiosi nella scelta del confessore e del direttore spirituale e stata definitivamente espressa nel diritto canonico piu di 30 anni fa. La liberta sembra sia chiara, riconosciuta e rispettata in ogni comunità religiosa ma non sempre succede così. Insorgono, infatti, dei problerni, sia da parte dei superiori che delle comunità, i quali possono scatenare conflitti di coscienza in alcuni religiosi. Nell’articolo, l’autrice vuole presentare le difficoltà createsi al diritto soprannominato lungo la storia della vita consacrata. Si augura, inoltre, che l’esperienza degli anacoreti e dei primi monaci aiuti a far comprendere meglio ai superiori religiosi e a tutti i membri delle comunità religiose la necesità della dovuta libertà per quanto riguarda il Sacramento della penitenza e la direzione della cosienza nella loro vita spirituale.
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Maniscalco, Maria Luisa. "Le minoranze religiose in Europa: costruire il legame sociale in uno spazio post-secolare." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (December 2010): 11–31. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001002.

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Abstract:
La difficile costruzione di uno spazio pubblico europeo si trova oggi ad affrontare le complesse problematiche che vedono, da un lato, una radicata secolarizzazione delle societŕ europee e, dall'altro, la rinascita del fenomeno religioso anche sotto la spinta di minoranze che reclamano riconoscimento e ruolo pubblico come comunitŕ di credenti. Da questa tensione emerge l'esigenza di un dialogo, attraverso cui aiutare a costruire una piattaforma di valori comuni per una pacifica convivenza. La prospettiva post-secolare di questo articolo suggerisce di accantonare la dimensione religiosa come fonte di identitŕ di gruppo in favore di un'enfasi sulla religiositŕ come aspirazione universale al trascendimento e come legame sociale. Nello spazio pubblico europeo esistono le condizioni e i presupposti per pensare in termini di complessitŕ e di autoriflessivitŕ critica, per muoversi con creativitŕ e immaginazione in direzione di un futuro comune, per guardare alla storia e all'evoluzione delle culture (religione, costumi, stili di vita) non soltanto nella loro genesi identitaria, ma anche nel loro essere contesti aperti in cui le pratiche umane si organizzano in linguaggi, immagini, attribuzioni di significati e di simboli plurali che, seppure contrastanti, possono comunque incontrarsi e dialogare nel reciproco rispetto.
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Maier, Johann. "Paolo Sacchi, L'apocalittica giudaica e la sua storia, (Biblioteca di cultura religiosa 55) Breschia (Paideia) 1990, 347 S." Biblische Zeitschrift 39, no. 1 (September 22, 1995): 115–16. http://dx.doi.org/10.1163/25890468-03901012.

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Carraro, Silvia. "Dal «medioevo cristiano» alla storia religiosa del Medioevo: quarant’anni di storiografia (1974-2014) (Verona, 21-23 settembre 2015)." Anuario de Historia de la Iglesia 25 (May 30, 2016): 487. http://dx.doi.org/10.15581/007.25.5527.

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Coppa, Frank J. "Valerio Perna . Relazioni tra Santa Sede e Repubbliche baltiche (1918–1940): Monsignor Zecchini diplomatico . (Istituto di storia sociale e religiosa di Gorizia; Deputazione di storia patria per il Friuli.) Udine: Forum. 2010. Pp. 238. €14.50." American Historical Review 117, no. 2 (April 2012): 600–601. http://dx.doi.org/10.1086/ahr.117.2.600.

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Dunn, Marilyn. "Vita religiosa al femminile (secoli XIII–XIV); Pistoia, 19–21 maggio 2017. Centro Italiano di Studi di Storia e d'Arte. Centro Italiano di Studi di Storia e d'Arte, Pistoia, Atti 26. Rome: Viella, 2019. viii + 304 pp. €33." Renaissance Quarterly 74, no. 3 (2021): 1028–30. http://dx.doi.org/10.1017/rqx.2021.169x.

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Humphries, M. "F. Mora: Arnobio e i culti di mistero. Analisi storico-religiosa del V libro dell'Adversus Nationes. (Storia delle religioni, 10). Rome: 'L'Erma' di Bretschneider, 1994." Classical Review 46, no. 1 (January 1, 1996): 53–54. http://dx.doi.org/10.1093/cr/46.1.53.

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De Caprio, Lorenzo, and Annalisa Di Palma. "La medicina e la morte." Medicina e Morale 46, no. 6 (December 31, 1997): 1139–54. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.862.

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Abstract:
La morte ha occupato in ogni epoca una posizione centrale nella medicina, e la sua stessa storia dimostra come l’impegno del medico a difendere ad oltranza la vita sia una peculiarità della moderna medicina scientifica. D’altra parte, nel passaggio da una società retta da valori tradizionali a quella moderna, gli storici registrano profondi mutamenti nel rapporto tra l’uomo e la morte. Mentre la cultura dominata dalla tradizione religiosa, pur difendendo la vita, accettava la morte come limite dell’uomo e parte integrante della condizione umana; la cultura della Modernità, nella sua ansia di dominare il mondo, ha rimosso e combattuto la morte. Quindi, solo interventi tesi ad introdurre valori umani e morali nella formazione del medico potrebbero riportare “senso” in una pratica medica che rispecchia fedelmente l’ideologia ed i valori di una società dominata dalla ragione tecnico-scientifica. I1 progresso tecnologico ha messo a disposizione dei medici mezzi capaci di salvare vite umane, ma, per l’oblio di misure umane e morali, con gli stessi mezzi, i medici si accaniscono prolungando inutilmente l’agonia del morente. I1 progresso tecnologico sembra così ritorcersi contro l’uomo. I1 dibattito bioetico aspira a ridare dignità al morente, ma s’è arrestato sul lacerante problema dell’eutanasia. Gli autori giudicano grave e pericolosa questa situazione di stallo; infatti, in un’epoca di limiti nelle risorse, la decisione sulla vita e sulla morte s’avvia ad essere condizionata unicamente da valutazioni d’ordine economico.
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Black, Antony. "La Chiesa nella storia. By Guiseppe Alberigo. (Biblioteca di Cultura Religiosa, 51.) Pp. 335. Brescia: Paideia Editrice, 1988. 88 394 0411 2." Journal of Ecclesiastical History 41, no. 1 (January 1990): 146–47. http://dx.doi.org/10.1017/s0022046900073929.

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Perol, Céline. "Simonetta Adorni-Braccesi, « Una città infetta ». La reppublica di Lucca nella crisi religiosa del Cinquecento, Florence, Leo S. Olschki, « Studi e testi per la storia religiosa del Cinquecento », 1994, XVI-414 p." Annales. Histoire, Sciences Sociales 55, no. 2 (April 2000): 463–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900043286.

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Hamilton, A. "Simonetta Adorni-Braccesi, "Una città infetta". La Repubblica di Lucca nella crisi religiosa del Cinquecento. Studi e testi per la storia religiosa del Cinquecento 5. Leo S.Olschki, Firenze 1994. xvi + 414 pp." Nederlands Archief voor Kerkgeschiedenis / Dutch Review of Church History 77, no. 1 (1997): 104–6. http://dx.doi.org/10.1163/002820397x00126.

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Loh (review author), Maria. "Pellegrino Tibaldi pittore e architetto dell'età borromaica. Special issue of Studia Borromaica. Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima età moderna." Confraternitas 9, no. 2 (July 1, 1998): 47–48. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v9i2.13363.

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Saranyana, Josep Ignasi. "Giacomo MARTINA - Ugo DOVERE (eds.), I grandi problemi della storiografia civile e religiosa. Atti dell'XI Convegno di Studio dell'Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa (Roma 2-5 settembre 1997), Edizioni Dehoniane («Storia della Chiesa», 7), Roma 1999, 356 pp." Anuario de Historia de la Iglesia 10 (May 2, 2018): 569–70. http://dx.doi.org/10.15581/007.10.25224.

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Kinet, Dirk. "J. Alberto Soggin, Storia d’Israele. Dalle origini a Bar Kochba. Con due appendici di Diethelm Conrad e Haim Tadmor. Biblioteca di Cultura Religiosa, Band 44. Paideia Editrice, Brescia 1984, 573 S., LIT 30.000." Biblische Zeitschrift 35, no. 1 (November 24, 1991): 116–17. http://dx.doi.org/10.30965/25890468-03501018.

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Kuntz, Marion L. "Paolo Simoncelli. La Lingua di Adamo: Guillaume Postel tra accademici e fuoriusciti fiorentini. (Biblioteca della rivista di storia e letteratura religiosa, studi e testi, 7.) Florence: Leo S. Olschki Editore, 1984. 184 pp. L. 19,000." Renaissance Quarterly 40, no. 1 (1987): 136–38. http://dx.doi.org/10.2307/2861854.

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Hamilton, Alastair. "Marzia Giuliani, Il vescovo filosofo. Federico Borromeo e I sacri ragionamenti [Biblioteca della Rivista di Storia e Letteratura Religiosa. Studi 18]. Olschki, Firenze 2007, xxii + 424 pp. isbn 9788822256652. €45." Church History and Religious Culture 90, no. 2-3 (2010): 437–38. http://dx.doi.org/10.1163/18712411-0x542725.

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Hamilton, A. "Lucia Felici, Tra riforma ed eresia. La giovinezza di Martin Borrhaus (1499-1528). Studi e testi per la storia religiosa del Cinquecento 6. Leo S.Olschki, Firenze 1995. ix + 326 pp." Nederlands Archief voor Kerkgeschiedenis / Dutch Review of Church History 77, no. 1 (1997): 103–4. http://dx.doi.org/10.1163/002820397x00117.

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Hamilton, Alastair. "Lucia Felici, Giovanni Calvino e l’Italia. Claudiana, Torino 2010, 151 pp. ISBN 9788870168044. €12.50. — Lucia Felici, Profezie di riforma e idee di concordia religiosa: Visioni e speranze dell’esule piemontese Giovanni Leonardo Sartori [Studi e testi per la storia religiosa del Cinquecento 16]. Olschki, Firenze, 2009, ix + 370 pp. ISBN 9788822258229. €39." Church History and Religious Culture 91, no. 3-4 (2011): 455–58. http://dx.doi.org/10.1163/18712411-1x609568.

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Ricciardi, Emiliano. "Musique, censure et création: G. G. Ancina et le “Tempio armonico” (1599). Anne Piéjus. Biblioteca della “Rivista di storia e letteratura religiosa”: Studi 33. Florence: Olschki, 2017. xxii + 470 pp. €54." Renaissance Quarterly 72, no. 1 (2019): 362–63. http://dx.doi.org/10.1017/rqx.2018.90.

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Padoa Schioppa, Antonio. "Storia religiosa della Lombardia, a cura di A. Caprioli, A. Rimoldi, L. Vaccaro, promossa dalla Fondazione ambrosiana Paolo VI. Editrice La Scuola, Brescia 1986—1990: vol. 1, Chiesa e società, Appunti per una storia delle diocesi lombarde (1986); vol. 4, Diocesi di Como (1986); voi. 8, Diocesi di Mantova (1986); vol. 12, Diocesi di Vigevano (1987); vol. 2, Diocesi di Bergamo (1988); vol. 7, Diocesi di Lodi (1989); voll. 9 - 1 0 , Diocesi di Milano (1990)." Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte: Kanonistische Abteilung 78, no. 1 (August 1, 1992): 617–19. http://dx.doi.org/10.7767/zrgka.1992.78.1.617.

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Pazos, Antón M. "Alfonso BOTTI, La Spagna e la crisi modernista. Cultura, società civile e religiosa tra Otto e Novecento, Ed. Morcelliana («Biblioteca di Storia Contemporanea», s/n), Brescia 1987, 304 pp., 15,5 x 23." Scripta Theologica 20, no. 2-3 (February 28, 2018): 855–58. http://dx.doi.org/10.15581/006.20.19465.

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Hamilton, A. "Francesco Pucci, De praedestinatione. A cura di MARIO BIAGIONI. [Studi e testi per la storia religiosa del Cinquecento 11]. Leo S. Olschki Editore, Firenze 2000, x + 354 pp. ISBN 88 222 4939 9." Nederlands Archief voor Kerkgeschiedenis / Dutch Review of Church History 81, no. 2 (2001): 228–30. http://dx.doi.org/10.1163/002820301x00356.

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DITCHFIELD, SIMON. "Storia del culto della Madonna dell'Arco attraverso le fonti scritte e figurative dei secoli XVI–XVIII. By Giovanni Battista Bronzini. (Biblioteca della Rivista di Storia e Letteratura Religiosa. Studi 10.) Pp. xi+172+24 colour plates. Florence: Olschki, 2000. L.39,000 (paper). 88 222 4938 0." Journal of Ecclesiastical History 55, no. 3 (July 2004): 598–99. http://dx.doi.org/10.1017/s0022046904680808.

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50

Colao, Floriana. "La sovranità della Chiesa cattolica e lo Stato sovrano. Un campo di tensione dalla crisi dello Stato liberale ai Patti Lateranensi, con un epilogo nell'articolo 7 primo comma della Costituzione." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 21, 2022): 257–312. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19255.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce la genesi della ‘Premessa’ al Trattato del Laterano del 1929, in cui le Due Alte Parti – governo italiano e Santa Sede, con le firme di Mussolini e del cardinale Gasparri – garantirono alla Chiesa «una sovranità indiscutibile pur nel campo internazionale». Da qui la «necessità di costituire, con particolari modalità, la Città del Vaticano […] con giurisdizione sovrana della Santa Sede», e l’art. 2, «l’Italia riconosce la sovranità della Santa Sede nel campo internazionale come attributo inerente alla sua natura, in conformità alla sua tradizione ed alle esigenze della sua missione». Il saggio considera che i giuristi – Vittorio Emanuele Orlando, che, da presidente del Consiglio nel maggio giugno 1919 tentò una trattativa con la Santa Sede per la risoluzione della Questione romana, e Amedeo Giannini, che tra i primi suggerì a Mussolini un «nuovo codice della legislazione ecclesiastica» – legarono la Conciliazione alla crisi dello Stato liberale ed al «regime diverso», insediatosi in Italia il 28 Ottobre 1922. Il saggio considera che già nel 1925 il guardasigilli Alfredo Rocco coglieva nelle ‘due sovranità’ una pietra d’inciampo nella costruzione dello Stato totalitario, anche se dichiarava di dover abbandonare l’«agnostico disinteresse del vecchio dottrinarismo liberale». Il saggio considera che Rocco rimase ai margini delle trattative con la Santa Sede, dal momento che metteva in guardia dal riconoscimento del «Pontefice sovrano, soggetto di diritto internazionale», e da «un altro Stato nello Stato», principio su cui convergevano giuristi quali Ruffini, Scaduto, Schiappoli, Orlando. Le trattative segrete furono affidate a Domenico Barone – consigliere di Stato, fiduciario del Duce – e Francesco Pacelli, avvocato concistoriale e fiduciario del cardinal Gasparri; la sovranità della Chiesa ed un suo ‘Stato’ appariva come la posta in gioco. Il saggio considera che la nascita dello Stato della Città del Vaticano complicava l’‘immagine’ del Regno d’Italia persona giuridica unitaria, ‘costruita’ dalla giuspubblicistica nazionale, difesa anche da Giovanni Gentile sul «Corriere della Sera». Mostra che il fascismo intese riconoscere il cattolicesimo «religione dominante dello Stato» per rafforzare la legge 13 Maggio 1871 n. 214, «sulle guarentigie pontificie e le relazioni fra Stato e Chiesa», che aveva previsto un favor religionis per la Chiesa cattolica. La Conciliazione risalta come l’approdo di un lungo processo storico, che offriva forma giuridica al ruolo che il cattolicesimo aveva e avrebbe rivestito per l’identità italiana; non a caso nel Marzo 1929 Agostino Gemelli celebrava una «nuova Italia riconciliata con la Chiesa e con sè stessa, con la propria storia e la propria bimillenaria civiltà». Il saggio mostra che la sovranità della Chiesa e lo Stato della Città del Vaticano furono molto discusse nel dibattito parlamentare sulla ratifica dei Patti firmati l’11 Febbraio 1929, con i toni duri di Mussolini, che definì la Chiesa «non sovrana e nemmeno libera». Rocco affermò che il «regime fascista» riconosceva «de iure» una sovranità «immutabile de facto»; rispondeva agli «improvvisati e non sinceri zelatori dello Stato sovrano, ma anticlericale», che «lo Stato è fascista, non abbandona parte alcuna della sua sovranità». Jemolo e Del Giudice – estimatori delle « nuove basi del diritto ecclesiastico – colsero il senso di questa «pace armata» tra governo e Santa Sede. Il saggio esamina l’ampio dibattito sulla «natura giuridica» della sovranità della Chiesa e sulla «statualità» dello Stato della Città del Vaticano, tra diritto pubblico, ecclesiastico, internazionale, teoria generale dello Stato. Coglie uno snodo nel pensiero di Santi Romano, indicato da Giuseppe Dossetti alla Costituente come assertore del «principio della pluralità degli ordinamenti giuridici». Il saggio esamina poi il confronto sullo Stato italiano come Stato confessionale, teoria sostenuta da Santi Romano, negata da Francesco Scaduto. Taluni – Calisse, Solmi, Checchini, Schiappoli – guardavano ai Patti Lateranensi come terreno del rafforzamento della sovranità dello Stato; Meacci scriveva di «Stato superconfessionale, cioè al di sopra di tutte le confessioni»; Piola e Del Giudice tematizzavano uno «Stato confessionista». Jemolo – che nel 1927 definiva la «sovranità della Chiesa questione forse insolubile» – affermava che, dopo gli Accordi, «il nostro Stato non sarà classificabile tra i Paesi separatisti, ma tra quelli confessionali». Il saggio esamina poi il dibattito sulla sovranità internazionale della Chiesa – discussa, tra gli altri, da Anzillotti, Diena, Morelli – a proposito della distinzione o unità tra la Santa Sede e lo Stato Città del Vaticano – prosecuzione dello Stato pontificio o «Stato nuovo» – e della titolarità della sovranità. Il saggio si sofferma poi sul dilemma di Ruffini, «ma cos’è precisamente questo Stato», analizzando uno degli ultimi scritti del maestro torinese, il pensiero di Orlando, Jemolo, Giannini, una monografia di Donato Donati e una di Mario Bracci, due dense «Lectures» di Mario Falco sul Vatican city, tenute ad Oxford, Ordinamento giuridico dello Stato della Città del Vaticano di Federico Cammeo, in cui assumeva particolare rilievo la «sovranità, esercitata dal Sommo Pontefice», per l’«importanza speciale» nei «rapporti con l’Italia». Quanto agli ecclesiasticisti, il saggio esamina le prospettive poi sviluppate nell’Assemblea Costituente, uno scritto del giovane Giuseppe Dossetti – docente alla Cattolica – sulla Chiesa come ordinamento giuridico primario, connotato da sovranità ed autonomia assoluta non solo in spiritualibus; le pagine di Jannaccone e D’Avack sulla «convergenza tra potestas ecclesiastica e sovranità dello Stato come coesistenza necessaria della Chiesa e dello Stato e delle relative potestà»; un ‘opuscolo’ di Jemolo «per la pace religiosa in Italia», che nel 1944 poneva la libertà come architrave di nuove relazioni tra Stato e Chiesa. Il saggio conclude il percorso della «parola sovranità» – così Aldo Moro all’Assemblea Costituente – nell’esame del sofferto approdo all’articolo 7 primo comma della Costituzione, con la questione definita da Orlando «zona infiammabile». Sull’‘antico’ statualismo liberale e sul ‘monismo giuridico’ si imponeva il romaniano pluralismo; Dossetti ricordava la «dottrina dell’ultimo trentennio contro la tesi esclusivista della statualità del diritto». Rispondeva alle obiezioni dei Cevolotto, Calamandrei, Croce, Orlando, Nenni, Basso in nome di un «dato storico», «la Chiesa cattolica […] ordinamento originario […] senza alcuna compressione della sovranità dello Stato». Quanto al discusso voto comunista a favore dell’art. 7 in nome della «pace religiosa», Togliatti ricordava anche le Dispense del 1912 di Ruffini – imparate negli anni universitari a Torino – a suo dire ispiratrici della «formulazione Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani». Tra continuità giuridiche e discontinuità politiche, il campo di tensione tra ‘le due sovranità’ si è rivelato uno degli elementi costitutivi dell’identità italiana, nel segnare la storia nazionale dei rapporti tra Stato e Chiesa dall’Italia liberale a quella fascista a quella repubblicana, in un prisma di temi-problemi, che ancora oggi ci interroga.
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