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Tronina, Antoni. "Jozue - Jezus. Biblijna typologia zbawiciela." Verbum Vitae 1 (June 15, 2002): 41–56. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1314.

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Abstract:
L’'autore del saggio propone una lettura tipologica dei testi biblici riguardanti Giosue. La prima parte mostra una visione panoramica del grande personaggio nelle tradizioni letterali dell'’Antico Testamento. Continuando questo tema, la parte seconda (cosidetti „testi intertestamentali”) contiene una prova dell’approfondire il ruolo di Giosue nella storia di salvezza. Nella parte ultima (Giosue come figura del Salvatore) vogliamo dimostrare la riflessione sul valore tipologico della persona e dell’opera di Giosue nei scritti del Nuovo Testamento e nella tradizione della Chiesa. I cristiani leggono il Libro di Giosue come prefigurazione dell’opera salvifica di Gesù Cristo, compiuta sulla Croce. Come Giosue sostituisce il Legislatore Mose, cos l’ordine di grazia in Gesù Salvatore sostituisce l’antico ordine della Legge.
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Vučetić, Zorica. "Milan Moguš, Povijest hrvatskoga književnoga jezika (Storia della lingua croata), /Globus/, Zagreb 1993, pp. 205." Linguistica 35, no. 2 (December 1, 1995): 329–31. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.35.2.329-331.

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Abstract:
Il libro del noto linguista Milan Moguš è un valido contributo alla storia della lin­ gua croata dall'iscrizione di Baška (Bašćanska ploča) fino ai nostri giorni. È la storia del croato scritto o letterario; essa è più complessa della storia della lingua standard dato che comprende anche i testi scritti la lingua dei quali non è stata soggetta alla stan­ dardizzazione. La letteratura croata, compresa in senso lato, come parte della ricca cul­ tura croata, contiene i testi scritti prima della standardizzazione, per cui in questo libro è descritto l'intero periodo della lingua croata scritta o letteraria. Alla base della lingua croata stanno tre parlate organiche (stocavo, caicavo e ciacavo) come dimostrano i testi scritti: i documenti, le lettere, le opere letterarie, le grammatiche, i dizionari ed altri testi. Nella sua storia la lingua croata era caratterizzata dalla continua compenetrazione di forti diversità e proprio da queste diversita il croato traeva una più profonda omo­ geneità. L'iscrizione di Baška (Bašćanska ploča) è un documento storico e linguistico che rappresenta con ragione il più antico monumento della lingua nazionale croata; ha tutte le caratteristiche della lingua a cavallo tra l' 11. e il 12. secolo. I primi testi nascono sul territorio del dialetto ciacavo, ma accanto ai testi con base ciacava appaiono ben presto quelli con base stocava.
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Freni, Giulia. "Gli antichi e la glaukophthalmia: nuovi dati per la storia di un ‘inestetismo’ mediterraneo." Florentia Iliberritana 31 (October 15, 2021): 67–80. http://dx.doi.org/10.30827/floril.v31i.20977.

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Abstract:
Tra gli aspetti più curiosi del mondo antico vi è il disprezzo per gli occhi blu, di certo qualcosa di molto distante dal modo in cui la bellezza viene concepita ai nostri giorni. Il presente contributo si propone di ripercorrere la percezione di questo tratto fisico da parte degli antichi, mostrando come esso fosse associato anche alla capacità di gettare il malocchio. Avere il cosiddetto ὄμμα γλαυκόν era considerato un vero e proprio inestetismo, per cui spesso si cercava di correggerlo con particolari medicamenti, come quelli suggeriti da Galeno nel IV libro del De compositione medicamentorum secundum locos libri X. Il disprezzo per gli occhi blu emerge anche dai trattati fisiognomici e da altri scritti in cui questo tratto fisico è associato a determinate caratteristiche della persona che lo porta: per esempio, Efestione di Tebe nota come l’iride glauca si trovi per lo più in coloro che hanno i capelli biondi o rossi. Di questa credenza si ha un riflesso anche in alcune fonti latine come il De origine et situ Germanorum di Tacito, in cui gli occhi blu e i capelli rossi sono considerati tratti tipici dei Germani. Una certa attenzione è rivolta, in questo contributo, anche ai termini adoperati in greco e latino per indicare l’iride glauca, mettendo in luce il legame con la dea Atena, definita γλαυκῶπις. Dopo aver analizzato le testimonianze antiche si accenna infine ad alcune sopravvivenze di questa credenza, facendo riferimento al mondo arabo e alla Grecia moderna, in cui ricorre nuovamente la percezione dell’occhio glauco come elemento negativo.
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Ugolini, Gherardo. "Teatro antico e moderne messinscene: Discussione di un recente libro sulla storia delle rappresentazioni moderne di drammi del teatro greco." Materiali e discussioni per l’analisi dei testi classici, no. 32 (1994): 145. http://dx.doi.org/10.2307/40236028.

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Giannichedda, Enrico. "Costruire storie e raccontare produzioni." Ex Novo: Journal of Archaeology 5 (May 24, 2021): 119–43. http://dx.doi.org/10.32028/exnovo.v5i.416.

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Abstract:
Prendendo le mosse dalle recenti acquisizioni dell’archeologia cognitiva, Michele Cometa, uno specialista di storia e teoria della letteratura, affronta in un corposo volume una questione fondamentale: la relazione fra produzione di utensili (i cicli produttivi), evoluzione del linguaggio, sviluppo di capacità narrative finalizzate a raccontare ‘storie’ utili. Una questione che, a mio avviso, non può riguardare soltanto gli specialisti della preistoria antica e dei processi di ominazione, perché ha molto a che vedere, in qualsiasi contesto preindustriale e prescientifico, con la trasmissione dei saperi tecnici (e, difatti, Cometa rinvia alle opere di A. Leroi-Gourhan), l’archeologia della produzione, la capacità di leggere in un manufatto la commistione di ‘funzione’ e ‘bellezza’ (o stile). Scopo del presente lavoro, oltre ad invitare a riflettere sulle tesi di Cometa a partire ovviamente dal libro, vi è ribadire, indipendentemente dai termini utilizzati e dalle partizioni disciplinari, l’utilità di studi archeologici in cui si fa storia della cultura materiale tenendo insieme la ricostruzione dei comportamenti (tecnici) e quella dei significati (sociali) anche grazie allo studio delle scelte ‘narrative’ adottate dagli antichi.
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Campanini, Massimo. "The Qurʾān in History: Muhammad’s Message in Late Antiquity." Doctor Virtualis, no. 17 (May 14, 2022): 15–37. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7362/17820.

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Abstract:
La tarda antichità fu un periodo di profondi cambiamenti che coinvolse l’Europa, il mediterraneo e il cosiddetto Vicino Oriente, dal IV-V al VII-VIII secolo. Questo paradigma è ormai ampiamente utilizzato negli studi islamici, dagli studi coranici, dove Angelika Neuwirth ha ampiamente scritto sul tema delle basi bibliche della rivelazione coranica come manifestazione dello scritturalismo tardo antico, agli studi storici relativi al Corano e all’Arabia preislamica, come nel libro di Aziz al-Azmeh The Emergence of Islam in Late Antiquity, che riprende il filone di studi instaurato da Julius Wellhausen e Toufic Fahd. Sono pienamente d’accordo con la necessità di inserire l’Islam, la sua nascita e il suo sviluppo storico, religioso e filosofico nel contesto della tarda antichità, ma è necessario sottolineare quali temi hanno fatto dell’Islam una nuova religione rispetto al giudaismo e al cristianesimo. Questo è il tema del presente articolo che si articola nei seguenti momenti: 1) una breve rassegna critica della letteratura sulla tarda antichità; 2) il rapporto tra gli imperi – romano, bizantino e sasanide – della tarda antichità e il trionfo del monoteismo; 3) il concetto di hanifiyya. La conclusione è che il messaggio coranico trasmesso da Maometto ha diviso la storia in due parti: prima e dopo la venuta della verità. Late Antiquity describes a period of profound transformations that involved Europe, the Mediterranean world and the so-called Near East, from IV-V to VII-VIII centuries. This paradigm has now become widely used in Islamic studies, from Qurʾānic studies, where Angelika Neuwirth has extensively published in the past on the subject of the biblical underpinnings of the Qurʾānic revelation as a manifestation of late antique scripturalism, to historical studies related to the Qurʾān and pre-Islamic Arabia, as in Aziz al-Azmeh’s book The Emergence of Islam in Late Antiquity, which takes up the trend of scholarship established by Julius Wellhausen and Toufic Fahd. I completely agree with the need to put Islam and its historical, religious, philosophical birth and development in the context of the Late Antiquity, but what is at stake is to emphasize which themes made Islam a new religion with respect to Judaism and Christianity. This is the focus of the present paper which deals with: 1) a brief critical survey of the literature on Late Antiquity; 2) the relationship between the empires – Roman, Byzantine and Sasanid – of Late Antiquity and the triumph of monotheism; 3) the concept of hanifiyya. The conclusion is that the Qurʾānic message conveyed by Muhammad broke the history into two parts: before and after the coming of truth.
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Dondi, Cristina, and Matilde Malaspina. "L'ecosistema digitale del CERL per lo studio del libro antico a stampa: dal progetto 15cBOOKTRADE a oggi." DigItalia 17, no. 1 (June 2022): 134–56. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00044.

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Abstract:
Nel corso dei cinque anni del suo svolgimento, il progetto 15cBOOKTRADE, finanziato con un Consolidator Grant dello European Research Council (2014-2019) ha favorito il consolidamento e l’espansione di una serie di strumenti digitali e di una ampia rete di collaborazione tra individui, istituzioni e progetti di ricerca incentrati sull’utilizzo degli incunaboli, e più in generale del libro antico a stampa, come fonte storica. Dopo la conclusione ufficiale progetto, il lavoro dei membri e della rete di studiosi e bibliotecari costituita durante i cinque anni della durata del finanziamento è continuato. Singoli ricercatori o gruppi di ricerca hanno orientato le proprie indagini verso categorie ben precise di libri antichi a stampa: edizioni di testi di diritto, di materia medica, edizioni illustrate, collezioni di alcuni possessori antichi, biblioteche monastiche, censimenti illustrati, e così via. Vari tra questi progetti hanno esteso il limite cronologico dell’interesse di ricerca oltre il dicembre 1500, assottigliando la convenzionale distinzione tra incunaboli e post-incunaboli. Di fatto però, la metodologia per tutte queste nuove strade di ricerca resta basata sull’utilizzo delle informazioni di provenienza come dati storici; sull’integrazione di fonti bibliografiche e documentarie allo scopo di arricchire ulteriormente il dato materiale; sulla creazione di collaborazioni internazionali di ampio respiro che consentano di raccogliere dati che difficilmente sarebbero accessibili altrimenti (specialmente in questi anni difficili di pandemia); infine, sull’utilizzo di strumenti digitali efficaci per facilitare la raccolta dei dati e l’accesso agli stessi. Il presente contributo fornisce una panoramica sullo stato attuale di questi progetti e propone una serie di riflessioni sui benefici e sulle sfide connessi alla creazione di un ecosistema digitale per lo studio del libro antico a stampa, una necessità di recente condivisa anche dall’ICCU, quale soluzione intelligente e sostenibile.
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Cattanei, Elisabetta. "Parole ‘bizzarre’? Il papiro di Derveni e la storia della filosofia antica in un recente libro di Valeria Piano." Rivista di Filologia e di Istruzione Classica 147, no. 2 (July 2019): 448–61. http://dx.doi.org/10.1484/j.rfic.5.123634.

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Leo, Alessio Floriano. "“Confini differenti per Frigi e Misi”. Alcune riflessioni su un problema identitario delle popolazioni di Misia nella Geografia di Strabone." Aristonothos. Rivista di Studi sul Mediterraneo Antico, no. 18 (July 18, 2022): 127–66. http://dx.doi.org/10.54103/2037-4488/18102.

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Abstract:
Nel XII libro della Geografia Strabone lamenta la difficoltà nell’indicare correttamente i confini etnici tra Misi e Frigi, evidenziando un problema identitario che alla sua epoca aveva finito, per differenti motivi, per riguardare anche la costruzione identitaria diRomani e Troiani. Nati sotto l’insegna del dibattito post ideologico, gli identity studies ora di moda hanno aperto nuovi campi di indagine storiografica sollevando però altri problemi, finendo talvolta per riproporre posizioni a loro volta ideologiche, rileggendo la storia passata alla luce di problematiche e schemi contemporanei: una cosa non nuova presentatasi già in età antica, come si vedrà. L’articolo proverà a proporre una soluzione al problema sollevato da Strabone e a mettere in luce un meccanismo che periodicamente si ripropone in maniera automatica nella riflessione storica attraverso le epoche, per la quale si applicano sul passato lenti interpretative che non necessariamente hanno attinenza con l’epoca presa in esame. In the 12th book of his Geography, Strabo complains about the difficulty in correctly mapping the ethnic boundaries between Mysians and Phrygians, pointing out an identity issue that, for various reasons, also affects the identity-making of Romans and Trojans. Born under the banner of the post-ideological debate, today’s trendy identity studies have opened up new areas for historiographical surveys, nevertheless raising new problems and sometimes proposing solutions which are themselves ideological. Reading the past in the light of modern issues and patterns will be shown not to be such a new thing, but to have emerged in ancient times. This paper aims to find a solution to the identitary problem raised by Strabo and to shed light on a mechanism that periodically reappears when reflecting on historical themes through the ages: the past read through lenses which do not necessarily have relevance for the period in question.
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Posadzy, Andrzej. "Widzenie Zmartwychwstałego. Interpretacja 1 Kor 15,3b-8." Verbum Vitae 16 (December 14, 2009): 161–81. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1529.

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Abstract:
Uno dei testi piu importanti che parlano della risurrezione di Gesu Cristo e delle sue apparizioni ai discepoli e sicuramente questo di l Cor 15,3b-8. Si parla addirittura del piu antica professione di fede. Lo scopo di questo lavoro era di presentare in che modo Gesu e apparso ai suoi discepoli, in modo particolare a Paolo. Si pone la domanda: che cosa Paolo ha visto sulla strada di Damasco? In che modo apparve davanti a lui? La seconda parte del lavoro riguardava il recente studio di un teologo tedesco Gerd Lüdemann, che qualche anno fa ha scritto il libro intitolato La risurrezione di Gesu. Storia, esperienza, teologia. L’autore nel suo lavoro propone di staccare le apparizioni di Gesu dalla fede nella risurrezione dicendo, che queste sono il risultato delle «fantasie», «visioni irreali», delie «coliettive estasi» oppure anche delie «coliettive aliucinazioni». Secondo l’autore tutte queste «visioni» non possono essere trattate come i fondamenti delia fede pasquale. In terza parte si voleva rispondere a queste tesi del teologo. La fede si fonda sui fatto storico delia risurrezione di Cristo. I discepoli, ai quali Gesuha dato la possibilita di vederlo, dopo la loro esperienza hanno lavorato per disperdere la fede nella risurrezione di Cristo. Anzi, hanno dato per questo la loro propria vita.
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Haslam, M. W. "Literature - (F.) Pontani Ed. Scholia graeca in Odysseam, I: scholia ad libros α–β. (Pleiadi, Studi sulla letteratura antica 6.1). Rome: Edizioni di storia e letteratura, 2007. Pp. xl + 384. €58. 9788884984463." Journal of Hellenic Studies 129 (November 2009): 170–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0075426900003335.

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RENGAKOS, ANTONIOS. "(U.) Fantasia (ed.) Tucidide: La guerra del Peloponneso. Libro II. Testo, traduzione e commento con saggio introduttivo. (Studi e Testi di Storia Antica 14.) Pp. 649, maps. Pisa: Edizioni Ets, 2003. Paper, €28. ISBN: 978-88-467-0582-2." Classical Review 57, no. 1 (February 6, 2007): 30–31. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x0600299x.

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SILVA, Claudilene Maria da, Lucimar Rosa DIAS, and Silvani dos Santos VALENTIM. "A Pensadora Negra em Educação Petronilha Beatriz Gonçalves e Silva: Memórias e Reflexões." INTERRITÓRIOS 6, no. 12 (December 7, 2020): 299. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.249002.

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Abstract:
RESUMOO presente texto retoma questões relevantes sobre o pensamento negro em educação no Brasil. Por meio desta entrevista aprofundamos como 23 anos depois da publicação do livro que inaugurou os debates a esse respeito, as questões sobre o pensamento negro brasileiro coerentemente reverberam, desafiam e interpelam a Educação das Relações Étnico-Raciais no alvorecer do século XXI. Profa. Petronilha afirma que tal pensamento veio com os povos Negros africanos escravizados e que na Diáspora foram sendo recriados e refeitos, particularmente por meio das experiências dos/as professores/as negros/as, especialmente das professoras negras, durante todo o século XX. Foram destacados durante a entrevista elementos como a relevância e atualidade de uma práxis pedagógica antirracista e propostas do movimento Negro, das instituições Negras e dos projetos e pesquisas que assumem um compromisso visceral e dialógico com a história e perspectiva do povo Negro. Por meio de suas memórias familiares e escolares a entrevistada nos lembra que, por mais escolarizadas/os que sejamos, não podemos prescindir do pensamento que é construído nos núcleos familiares, nas comunidades, nos espaços religiosos de matriz africana e pelo movimento Negro. É importante ter presente que existe um pensamento Negro em educação em todas as áreas da vida. Ainda que importantes organizações do movimento Negro tenham se articulado nos anos 1970, é anterior a este período a formulação do pensamento Negro em educação. Este pensamento antecede o movimento Negro organizado como nós o conhecemos. Ele foi, de fato, iniciado pelas professoras Negras do antigo Ensino Primário, hoje Ensino Fundamental.Educação. Pensamento Negro. Professoras Negras. Movimento Negro.ABSTRACT This text takes up relevant questions about black thought in education in Brazil. Through this interview we went on to deepen how 23 years after the publication of the book that inaugurated the debates in this regard, questions about Brazilian black thought consistently reverberate, challenge and question the Education of Ethnic-Racial Relations at the dawn of the 21st century. Professor Petronilha affirms that such thought came with the enslaved African Black people and that in the Diaspora they are being recreated and remade, particularly through the experiences of Black teachers, especially Black female teachers, throughout the 20th century. Elements such as the relevance and timeliness of an anti-racist pedagogical praxis and proposals from the Black movement, Black institutions, projects and research that assume a visceral and dialogical commitment to the history and perspective of the Black people were highlighted during the interview. Through her family and school memories, the interviewee reminds us that, no matter how schooled we are, we cannot do without the thought that is built in family nuclei, in communities, in religious spaces of African base and by the Black movement. It is important to keep in mind that there is a Black thought in education in all areas of life. Although important organizations of the Black movement were articulated in the 1970s, the formulation of Black thought in education predates this period. This thought precedes the organized Black movement as we know it. It was, in fact, initiated by Black teachers from Primary School, today known as Elementary School.Education. Black Thought. Black Teachers. Black Movement.RESUMENEste texto retoma cuestiones relevantes sobre el pensamiento negro en la educación en Brasil. A través de esta entrevista pasamos a profundizar cómo 23 años después de la publicación del libro que inauguró los debates al respecto, las preguntas sobre el pensamiento negro brasileño reverberan, desafían y cuestionan consistentemente la Educación de las Relaciones Étnico-Raciales en los albores del siglo XXI. Profa. Petronilha afirma que este pensamiento llegó con los negros africanos esclavizados y que en la Diáspora fueron recreados y rehechos, particularmente a través de las experiencias de los maestros negros, especialmente los maestros negros, a lo largo del siglo XX. Durante la entrevista se destacaron elementos como la relevancia y actualidad de una praxis pedagógica antirracista y propuestas del movimiento negro, instituciones y proyectos negros e investigaciones que asumen un compromiso visceral y dialógico con la historia y perspectiva de los negros. A través de sus recuerdos familiares y escolares, la entrevistada nos recuerda que, por muy escolarizados que estemos, no podemos prescindir del pensamiento que se construye en los núcleos familiares, en las comunidades, en los espacios religiosos de origen africano y por el movimiento negro. Es importante tener en cuenta que existe un pensamiento negro en la educación en todos los ámbitos de la vida. Aunque en la década de 1970 se articularon importantes organizaciones del movimiento negro, la formulación del pensamiento negro en la educación es anterior a este período. Este pensamiento precede al movimiento negro organizado tal como lo conocemos. De hecho, fue iniciado por profesores negros de la antigua Escuela Primaria, hoy Escuela Primaria.Educación. Pensamiento negro. Maestros negros. Movimiento negro.SOMMARIOQuesto testo riprende questioni rilevanti sul pensiero nero nell'educazione in Brasile. Attraverso questa intervista siamo passati ad approfondire come 23 anni dopo la pubblicazione del libro che ha inaugurato i dibattiti a questo proposito, le domande sul pensiero nero brasiliano riverberano, sfidano e mettono in discussione costantemente l'Educazione alle Relazioni Etnico-Razziali all'alba del 21° secolo. Profa. Petronilha afferma che questo pensiero è venuto con i neri africani ridotti in schiavitù e che nella diaspora sono stati ricreati e rifatti, in particolare attraverso le esperienze di insegnanti neri, specialmente insegnanti neri, per tutto il XX secolo. Durante l'intervista, sono stati evidenziati durante l'intervista elementi come la rilevanza e la tempestività di una prassi pedagogica antirazzista e proposte dal movimento nero, istituzioni e progetti neri e ricerche che assumono un impegno viscerale e dialogico per la storia e la prospettiva del popolo nero. Attraverso i suoi ricordi familiari e scolastici, l'intervistata ci ricorda che, per quanto scolarizzati, non possiamo fare a meno del pensiero che è costruito nei nuclei familiari, nelle comunità, negli spazi religiosi di origine africana e dal movimento negro. È importante tenere presente che c'è un pensiero nero nell'educazione in tutti gli ambiti della vita. Sebbene importanti organizzazioni del movimento negro siano state articolate negli anni '70, la formulazione del pensiero negro nell'educazione è anteriore a questo periodo. Questo pensiero precede il movimento nero organizzato come lo conosciamo. Fu, infatti, iniziato da insegnanti neri della ex scuola elementare, oggi scuola elementare.Istruzione. Pensiero nero. Insegnanti neri. Movimento nero.
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Montero Herrero, Santiago. "La mujer romana y la expiación de los andróginos." Vínculos de Historia. Revista del Departamento de Historia de la Universidad de Castilla-La Mancha, no. 8 (June 20, 2019): 33. http://dx.doi.org/10.18239/vdh_2019.08.02.

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Abstract:
RESUMENEl nacimiento en la Antigua Roma de niños con rasgos sexuales masculinos y femeninos a la vez, los llamados andróginos o hermafroditas, eran considerados como un gravísimo prodigio. Su expiación, necesaria para el restablecimiento de las buenas relaciones entre los hombres y los dioses, quedó en manos exclusivamente de mujeres: ancianas, matronas y virgines.PALABRAS CLAVE: Antigua Roma, Matrona, prodigio, expiación, andróginoABSTRACTThe birth in ancient Rome of children with both male and female sexual features, so-called androgynes or hermaphrodites, was regarded as a an extraordinary phenomenon. Their expiation, necessary for the restoration of good relations between men and gods, remained exclusively in the hands of women: old women, midwives and virgines.KEY WORDS: Ancient Rome, midwife, prodigy, expiation, androgynus BIBLIOGRAFÍAAbaecherly Boyce, A. (1937), “The expiatory rites of 207 B. C.”, TAPhA, 68, 157-171.Allély, A. 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Мингазов, Шамиль Рафхатович. "БУЛГАРСКИЕ РЫЦАРИ ЛАНГОБАРДСКОГО КОРОЛЕВСТВА." Археология Евразийских степей, no. 6 (December 20, 2020): 132–56. http://dx.doi.org/10.24852/2587-6112.2020.6.132.156.

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Abstract:
Настоящая работа является первым общим описанием на русском языке двух некрополей Кампокиаро (Кампобассо, Италия) – Виченне и Морионе, датируемых последней третью VII в. – началом VIII в. Культурное содержание некрополей показывает прочные связи с населением центральноазиатского происхождения. Важнейшим признаком некрополей являются захоронения с конем, соответствующие евразийскому кочевому погребальному обряду. Автор поддержал выводы европейских исследователей о том, что с большой долей вероятности некрополи оставлены булгарами дукса–гаштальда Алзеко, зафиксированными Павлом Диаконом в VIII в. на территориях Бояно, Сепино и Изернии. Аналогии некрополей Кампокиаро с погребениями Аварского каганата показывают присутствие в аварском обществе булгар со схожим погребальным обрядом. Из тысяч погребений с конем, оставленных аварским населением, булгарам могла принадлежать большая часть. Авары и булгары составляли основу и правящую верхушку каганата. Народ Алзеко являлся той частью булгар, которая в 631 г. боролась за каганский престол, что указывает на высокое положение булгар и их большое количество. После поражения эта группа булгар мигрировала последовательно в Баварию, Карантанию и Италию. Несколько десятков лет проживания в венедской, а затем в лангобардской и романской среде привели к гетерогенности погребального инвентаря, но не изменили сам обряд. Булгары лангобардского королевства составляли новый военный слой, который представлял из себя профессиональную кавалерию, получивший землю. Эта конная дружина является ранним примером европейского феодального воинского и социального сословия, которое станет называться рыцарством. Библиографические ссылки Акимова М.С. Материалы к антропологии ранних болгар // Генинг В.Ф., Халиков А.Х. Ранние болгары на Волге (Больше–Тарханский могильник). М.: Наука, 1964. С. 177–191. Амброз А.К. Кинжалы VI – VIII вв, с двумя выступами на ножнах // СА. 1986. № 4. С. 53–73. 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"Allgemeines, Altertum und Mittelalter." Militaergeschichtliche Zeitschrift 69, no. 2 (December 1, 2010): 325–56. http://dx.doi.org/10.1524/mgzs.2010.0017.

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Abstract:
Zusammenfassung Allgemeines Peace, War and Gender from Antiquity to the Present. Cross-cultural Perspectives. Ed. by Jost Dülffer, Robert Frank (Bernd Jürgen Wendt) Krieg und Christentum. Religiöse Gewalttheorien in der Kriegserfahrung des Westens. Hrsg. von Andreas Holzem (Martin Kutz) Michael Peters, Geschichte Frankens. Vom Ausgang der Antike bis zum Ende des Alten Reiches (Helmut Hammerich) Grundkurs deutsche Militärgeschichte. Im Auftr. des MGFA hrsg. von Karl-Volker Neugebauer. Bd 1: Die Zeit bis 1914; Bd 2: Das Zeitalter der Weltkriege 1914 bis 1945. Völker in Waffen; Bd 3: Die Zeit nach 1945. Armeen im Wandel; Bd 4: Vom Mittelalter bis zur Gegenwart. Menschen, Macht und Militär. Multimediale und interaktive Lernsoftware auf DVD (Björn Brosius und Heike Christina Mätzing) Das Wehrgeschichtliche Museum Rastatt. Militärgeschichte in Baden-Württemberg. Begleitband zur Dauerausstellung im Wehrgeschichtlichen Museum Schloss Rastatt. Hrsg. von Joachim Niemeyer und Christoph Rehm (Thomas Weißbrich) Jörn Leonhard, Bellizismus und Nation. Kriegsdeutung und Nationsbestimmung in Europa und den Vereinigten Staaten 1750-1914 (Siegfried Weichlein) Prisoners in War. Ed. by Sibylle Scheipers (Georg Wurzer) »Schützen-Welten«. Bewegte Traditionen im Sauerland. Hrsg. im Auftr. des Vereins für die Geschichte Preußens und der Grafschaft Mark e.V. von Eckhard Trox und Jörg Endris Behrendt (Burkhard Köster) Georg Ruppelt, Buch- und Bibliotheksgeschichte(n) (Gabriele Bosch) Rudolph Haack (1833 1909). Industrie-Pionier unter drei Kaisern. Hrsg. von Eckhard Schinkel und Lars U. Scholl (Dieter Hartwig) Dieter J. Weiß, Kronprinz Rupprecht von Bayern (1869-1955) (Markus Pöhlmann) Astrid von Pufendorf, Die Plancks. Eine Familie zwischen Patriotismus und Widerstand (Paul Fröhlich) Hans Felix Husadel. Werk – Wirken – Wirkung. Dokumentation zum Symposium [vom 20. bis 22.10.2004 in Bonn]. Hrsg. von Michael Schramm Musik und Krise. Dokumentation zum Symposium [vom 1. bis 2.3.2006 in Koblenz]. Hrsg. von Michael Schramm (Karlheinz Deisenroth) Altertum und Mittelalter Luigi Loreto, Per la storia militare del mondo antico. Prospettive retrospettive (Loretana de Libero) Christian Moser und Hans Rudolf Fuhrer, Der lange Schatten Zwinglis. Zürich, das französische Soldbündnis und eidgenössische Bündnispolitik, 1500-1650 (Fabian Brändle)
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