Academic literature on the topic 'Storia di Verona'
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Journal articles on the topic "Storia di Verona"
Lanni, Pier Paolo. "Un protocollo a Verona per la gestione del nuovo processo sommario di cognizione." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2010): 123–32. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-002010.
Full textKING, RACHAEL A. "A description of Harpinia karamani sp. nov. (Amphipoda: Phoxocephalidae) from the Mediterranean, with a redescription of Harpinia truncata Sars, 1891." Zootaxa 724, no. 1 (November 15, 2004): 1. http://dx.doi.org/10.11646/zootaxa.724.1.1.
Full textDEL MONTE, Roberto. "Angelo PASSUELLO, La Chiesa di San Lorenzo in Verona. Storia e restauri." Hortus Artium Medievalium 26 (May 2020): 385–87. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.123696.
Full textDE ARAÚJO, MARCEL SANTOS, ANTONELLA DI PALMA, and REINALDO JOSÉ FAZZIO FERES. "A new species of Opilioacarus With, 1902 (Acari: Opilioacaridae) from Italy, and a new diagnosis of the genus." Zootaxa 4500, no. 1 (October 15, 2018): 135. http://dx.doi.org/10.11646/zootaxa.4500.1.9.
Full textGirardi, Giacomo. "Il mito della neutralitŕ violata. Lotta politica e rivolta in armi nelle Pasque veronesi." IL RISORGIMENTO, no. 1 (June 2016): 55–80. http://dx.doi.org/10.3280/riso2016-001003.
Full textPaolino, Laura. "LORENZO DA PONTE TRA PRIMA E SECONDA EDIZIONE DELLE MEMORIE." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 41, no. 2 (September 2007): 297–341. http://dx.doi.org/10.1177/001458580704100202.
Full textAmaddeo, Francesco, Paola Bonizzato, Franco Rossi, Jennifer Beecham, Martin Knapp, and Michele Tansella. "Evaluating costs of mental illness in Italy. The development of a methodology and possible applications." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 4, no. 2 (August 1995): 145–62. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003833.
Full textCarraro, Silvia. "Dal «medioevo cristiano» alla storia religiosa del Medioevo: quarant’anni di storiografia (1974-2014) (Verona, 21-23 settembre 2015)." Anuario de Historia de la Iglesia 25 (May 30, 2016): 487. http://dx.doi.org/10.15581/007.25.5527.
Full textZanetti, Adriano, Alberto Sette, Roberto Poggi, and Andrea Tagliapietra. "Biodiversity of Staphylinidae (Coleoptera) in the Province of Verona (Veneto, Northern Italy)." Memorie della Società Entomologica Italiana 93, no. 1-2 (December 20, 2016): 3. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2016.3.
Full textGUARNIERI, PATRIZIA. "MARIO GALZIGNA, Conoscenza e dominio. Le scienze della vita tra filosofia e storia, post-fazione di Jacques Roger, Verona, Bertani 1985, 226 pp., L. 15.000." Nuncius 1, no. 2 (1986): 185. http://dx.doi.org/10.1163/182539186x00818.
Full textDissertations / Theses on the topic "Storia di Verona"
Vallesi, Alessandra <1987>. "Dalla corte di Urbino alla città di Verona: Claudio Ridolfi e la pala di San Tomio, un'opera e il suo contesto nella Verona del Seicento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2425.
Full textFERLITO, Carmelo. "Il sacro monte di pietà di Verona nel secondo Settecento." Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2007. http://hdl.handle.net/11562/338083.
Full textBruno, Alessia <1987>. "Marco Filippini e la Gemma Gioielli: vent'anni di creazioni di gioielli d'artista a Verona." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3782.
Full textBonichini, Marco <1991>. "Il Museo di Storia Naturale di Verona verso il trasferimento. Un confronto con l'esperienza del Muse di Trento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8171.
Full textPassuello, Angelo <1986>. "Il cantiere di San Lorenzo a Verona nel contesto del Romanico europeo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11977.
Full textVinco, Mattia. "Catalogo della "pittura di cassone" a Verona dal Tardogotico al Rinascimento." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422135.
Full textIl lavoro si sviluppa entro binari storiografici ben precisi, già delineati all’inizio del Novecento da studiosi quali Tancred Borenius e Paul Schubring in numerosi contributi su riviste, ma soprattutto nella monumentale catalogazione dei mobili dipinti, intitolata Cassoni. Truhen und Truhenbilder der italienischen Frührenaissance. Ein Beitrag zur Profanmalerei im Quattrocento, data alle stampe dallo studioso tedesco nel 1915, e in edizione ampliata nel 1923. Su tale esempio non è stata isolata un’unica tipologia di manufatti all’interno di questo genere di pittura – i cofani, le spalliere, le testiere da letto o i pannelli da studiolo –, come talvolta accaduto in questo ambito di studi, ma si è ricostruito per intero quel periodo della storia dell’arte veronese che per cronologia si colloca tra gli incanti tardogotici, le novità mantegnesche e le prospettive carpaccesche. Il punto di partenza dell’indagine va ricercato proprio in un suggerimento di Schubring: “Verona ist ein ausserordentlich wichtiger Platz für die Truhenmalerei; es ist geradezu das Zentrum in Oberitalien. Unsere Liste zählt etwa siebzig Bilder, mehr als die für ganz Umbrien”, rimasto per molto tempo inascoltato, forse a causa della scarsa importanza attribuita a questo tipo di produzione pittorica veronese. Ed invece, tra Quattrocento e Cinquecento, entro le mura cittadine, si assistette all’inaspettato fiorire di una fantasiosa “pittura di cassone”, animata da temi legati alla mitologia classica e alla storia romana, un capitolo della storia dell’arte imprescindibile per comprendere anche i momenti più alti della coeva pittura di destinazione sacra. Questo repertorio “geografico” è strutturato comunque in ordine rigorosamente cronologico, con schede che illustrano la storia di ogni dipinto. Le voci bibliografiche e le provenienze delle opere sono state controllate ex novo, basandosi soprattutto sulla consultazione delle maggiori fototeche di storia dell’arte rinascimentale. In questo modo è stato possibile segnalare anche inediti passaggi collezionistici novecenteschi, che in futuro potrebbero consentire di recuperare molti dei dipinti attualmente di ubicazione sconosciuta. Per quanto riguarda le provenienze antiche, non è stato possibile trovare il riscontro archivistico di nessuna delle opere catalogate. Grazie però all’esame dei 129 inventari post-mortem datati 1451-1509, conservati nel fondo Antico Ufficio del Registro dell’Archivio di Stato di Verona, si è riusciti a fissare con maggiore precisione la terminologia tecnica da utilizzare per definire le cassapanche dipinte, per solito citate genericamente come “cassoni”. Si è scoperto così che con il termine coffinum pictum (cofano dipinto) e con il collettivo “coffanerie”, erano in genere denominati mobili dipinti a forma di cassa, generalmente fabbricati in semplice picium, ovvero legno di pino o abete; che con scrineus nogarie (scrigno in noce) si faceva invece riferimento a un manufatto, spesso pregiato e di piccole dimensioni, privo di decorazione pittorica, e che con cassa o capsa, si descriveva in genere un oggetto di fattura e destinazione più comune. La presente catalogazione ha previsto anche innumerevoli sopralluoghi presso musei italiani e stranieri grazie ai quali è stato possibile trovare conferma dell’impiego del legno di conifera quale supporto utilizzato più frequentemente per questo genere di pittura. Avendo potuto studiare anche i retri delle tavole, si è inoltre avuto modo di verificare come nel nord Italia fosse maggiormente diffusa questa essenza rispetto a quella del pioppo, utilizzata per lo più in Italia centrale, e di interpretare un dettaglio tecnico relativo alla carpenteria, finora sfuggito all’attenzione degli studiosi. Si tratta di incisioni a forma di “L”, poste simmetricamente in prossimità del bordo superiore dei pannelli frontali e tergali, che è possibile trovare indifferentemente in modo alternativo sul lato sinistro o sul destro. Costituiscono la traccia della sede in cui era collocato uno scompartimento o “riposto” – che il più delle volte non è arrivato integro fino ai nostri giorni – entro cui erano conservati gli oggetti di più piccole dimensioni. Un cofano ancora dotato di questo dettaglio costruttivo si conserva presso il museo Poldi Pezzoli di Milano, ma se ne ritrova testimonianza anche in alcuni affreschi coevi. La messa a fuoco di questo aspetto tecnico, tipico delle cassepanche veronesi come di quelle lombarde, è risultata importante non soltanto al fine di una corretta comprensione delle modalità costruttive del mobile, ma anche per verificare la correttezza di alcune letture iconografiche e di correggere le proposte meno convincenti. L’asse portante del presente lavoro è costituito però dal riordino in nuovi gruppi stilistici di un gran numero di dipinti che spesso portavano attribuzioni “di comodo” ai più noti pittori veronesi, ovvero si perdevano semplicemente nell’anonimato. Il caso più significativo in questo senso è costituito dalla complessa galassia della bottega di Domenico Morone, che in seguito alla partenza del suo probabile allievo, Liberale da Verona, ricoprì il ruolo di maggiore pittore attivo sulla scena cittadina. Si è fatto il tentativo di distinguere alcuni gruppi sia sulla base delle peculiari qualità stilistiche dei singoli dipinti, sia operando confronti con le opere sacre più note. Data l’importanza di Liberale come mediatore tra Siena e Verona, è stata presa in esame integralmente la sua produzione di cofani dipinti. Al di là delle considerazioni generali su questo lavoro, il cuore della ricerca non è rappresentato comunque dalle questioni metodologiche sopra elencate, quanto piuttosto dalle singole scoperte che sono venute alla luce in questa ricognizione. Ad esempio: l’acquisizione alla pittura veronese di un cofano di ambito pisanelliano, generalmente considerato come opera lombarda, grazie alla corretta interpretazione dello stemma della famiglia veronese Fanzago-Cartolari; l’individuazione dei committenti della fronte di cofano con le Storie di Tobiolo, ora in collezione privata inglese, nelle famiglie senesi Luti e Palmieri. Il risultato puntuale più significativo di questo cantiere resta la scoperta di un cofano di Liberale da Verona, conservato nella collezione del grande storico dell’arte americano Bernard Berenson, e commissionato al pittore subito dopo il ritorno in patria. A fianco di questi recuperi di singole opere, il catalogo presenta però anche il riordino di molti dipinti che fino ad ora non erano mai stati collegati. Da ultimo, per concludere, spostandosi più strettamente nel campo della pittura, con questa catalogazione si sono stati creati i nomi critici del Maestro di Clelia Bath, autore di alcuni dipinti veronesi improntati alla tarda attività di Andrea Mantegna, e quello del Maestro dell’Orfeo Lanckoronski, che dipinse un cospicuo numero di opere databili tra Quattrocento e Cinquecento, probabilmente veronesi, ma di cultura carpaccesca, identificabile forse con Giovan Antonio Falconetto.
Lippi, Sara <1996>. "La cooperazione internazionale nell’ambito del patrimonio culturale: il caso Hangzhou- Verona. Traduzione e commento di un articolo accademico e di tre articoli di rivista." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18375.
Full textDalla, Corte Mario <1990>. "L'ufficio comitale di Verona e le istituzioni ecclesiastiche fra la fine dell'VIII e gli inizi dell'XI secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12963.
Full textBau', Manolo <1994>. "I palazzi di governo dopo la caduta della Repubblica di Venezia: Palazzo Ducale e i palazzi dei rappresentanti veneziani a Verona, Padova e Treviso nel XIX secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19817.
Full textLora, Alice <1995>. "Il deposito del museo di arte contemporanea come nuova ‘sfida’ per la didattica museale. Il caso della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Achille Forti di Verona." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17389.
Full textBooks on the topic "Storia di Verona"
Giovanni, Zalin, ed. Storia di Verona: Caratteri, aspetti, momenti. Vicenza: N. Pozza, 2002.
Find full textStoria di Verona: Dall'antichità all'età contemporanea. Sommacampagna, Verona: Cierre edizioni, 2021.
Find full textBruno, Daniela. Il Lazzaretto di Verona: Storia di un monumento cittadino. Milano: Skira, 2021.
Find full textGuzzo, Enrico Maria, and Romualdo Cambruzzi. Gli edifici canonicali di Verona: Storia, arte, restauri. Verona: [s.n.], 1998.
Find full textCervato, Dario. Verona sacra: Profilo di storia della Chiesa veronese. Verona: Della Scala, 2000.
Find full textVecchiato, Maristella. L'organo di Domenico Farinati nel duomo di Verona: Storia e conservazione. Verona: Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona Rovigo Vicenza, 2021.
Find full textMartinelli, Italo. I Della Scala di Verona: Il mito, la storia. Mantova: Il rio arte, 2020.
Find full textEttore, Curi, ed. Il Museo civico di storia naturale di Verona dal 1862 ad oggi. Venezia: Marsilio, 2005.
Find full textMuseo civico di storia naturale di Verona. Catalogo dei periodici esistenti nella biblioteca del Museo civico di storia naturale di Verona. 4th ed. [Verona]: Museo civico di storia naturale, 2000.
Find full textMuseo civico di storia naturale di Verona. Nel giardino di Darwin: Il Museo di storia naturale di Verona nelle fotografie di Enzo e Raffaello Bassotto. Milano: Electa, 2000.
Find full textBook chapters on the topic "Storia di Verona"
"Antiquitates Romanae: per una storia della prima tradizione epigrafica di Verona." In Öffentlichkeit - Monument - Text, 526–28. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110718881-058.
Full textConference papers on the topic "Storia di Verona"
Decandia, Lidia. "Percorsi e terre di mezzo: dai cammini degli antenati ai luoghi dell'incontro e della festa contemporanei: il museo mater di Mamoiada." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7975.
Full textCatini, Raffaella. "La territorializzazione spontanea del centro storico: il caso di Viterbo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8033.
Full textLutzoni, Leonardo. "Paesaggi in divenire: la territorialità attiva dei nuovi abitanti: il caso di Luogosanto in Alta Gallura." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7998.
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