Journal articles on the topic 'Storia di Pisa medievale'

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Shaw, C. "Storia di Torino. 1. Dalla preistoria al comune medievale." English Historical Review 119, no. 481 (April 1, 2004): 424–26. http://dx.doi.org/10.1093/ehr/119.481.424-a.

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Piaia, Gregorio. "Fra tradizione e innovazione: la "storia dei filosofi" in età antica, medievale e moderna." Trans/Form/Ação 34, no. 3 (2011): 3–15. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732011000500002.

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Abstract:
Il graduale passaggio dall'antica "storia dei filosofi" alla moderna "storia della filosofia" viene qui ricostruito nelle sue fasi essenziali, alla luce della dialettica fra tradizione e innovazione, che caratterizza il dialogo filosofico inteso in senso diacronico. Ma in che senso è ancora possibile, oggi, parlare di una "storia della filosofia" distinta sia dall'attività filosofico-ermeneutica sia dalla ricerca strettamente storica, qual è quella condotta dalla Intellectual history?
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Benedetti, Marina. "Frati Minori e Inquisizione. Alcuni casi nell'Italia medievale." Revista Territórios e Fronteiras 9, no. 1 (August 13, 2016): 83. http://dx.doi.org/10.22228/rt-f.v9i1.563.

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Abstract:
I francescani sembrano aver giocato un ruolo secondario nella storia dell’inquisizione medievale. Ciò non è affatto vero. Il contributo mette in evidente la loro partecipazione attiva alla repressione dell’haeretica pravitas attraverso l’analisi di alcun casi emblematici dal XIII al XV secolo ovvero dalla nascita dell’inquisizione alla crociata contro i valdesi del 1488 a cui parteciparono i frati dell’Osservanza francescana. Il contributo si concentra su documentazione inedita poco usata, quali i libri dei conti degli inquisitori (libri racionum), su un processo in cui i frati Minori inquisitori sottopongono ad inchiesta giudiziaria i membri del proprio Ordine religioso (il caso di Todi in Umbria), soffermandosi in particolar modo sugli archivi francescani dell’officium fidei.Parole Chiave: Frati Minori; Inquisizione; processi di Todi.
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Bruggisser-Lanker, Therese. "Dies irae, dies illa – Memento mori im Angesicht des Jüngsten Gerichts." Deutsches Dante-Jahrbuch 93, no. 1 (September 28, 2018): 121–59. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2018-0007.

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Abstract:
RiassuntoFin dalla sua comparsa, la sequenza del Dies irae ebbe una posizione ambivalente, e con il suo immaginario angoscioso, irrevocabilmente legato all’apocalisse di Giovanni, è presto diventata una cifra del giudizio universale, lasciando profonde tracce nella storia della mentalità medievale. Nel contesto della messa da requiem tuttavia i compositori la integrarono fin dal Cinquecento, attraverso l’impiego di simbologie celesti, nel concetto dell’armonia, nel quale entrarono anche processi di soggettivazione e una nuova dinamica della creatività.
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Brambilla, Rossana. "Jacques Le Goff : denaro, quell'oggetto sfuggente che trasforma la societŕ. Una lettura-studio de "Lo sterco del diavolo"." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 21 (April 2011): 81–89. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-021005.

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Abstract:
Nel suo libro piů recente, Jacques Le Goff dipinge e racconta scenari medievali che consentono di costruire una storia del denaro. Pur permettendo al lettore di notare alcune continuitŕ con la nostra epoca, il testo sostiene e argomenta una sostanziale differenza tra la nostra societŕ e quella medievale. Tale differenza emerge soprattutto guardando i diversi modi di intendere e gestire la dimensione economica. Lo studio storico, tra le righe, offre inoltre interessanti spunti di riflessione di tipo epistemologico, pedagogico e linguistico.
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MORPURGO, PIERO. "FEDERICO II E LE SCIENZE: UN CONVEGNO DI STORIA DELLA SCIENZA MEDIEVALE *." Nuncius 7, no. 1 (1992): 207–17. http://dx.doi.org/10.1163/182539192x00136.

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Osborne, John. "The Atrium of S. Maria Antiqua, Rome: A History in Art." Papers of the British School at Rome 55 (November 1987): 186–223. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009004.

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Abstract:
L'ATRIO DI S. MARIA ANTIQUA, ROMA: UNA STORIA NELL'ARTEI tentativi di stabilire la cronologia relativa all'uso medievale del sito di S. Maria Antiqua nel Foro Romano sono stati resi difficili dalla scarsezza della documentazione scritta. Il presente studio si propone di superare questa difficoltà usando come documenti che forniscano testimonianza sulla storia del sito i dipinti murali dell'atrio, finora poco studiati. Nonostante si creda generalmente che la chiesa sia stata abbandonata alia metà del IX secolo, una gran parte della decorazione dell'atrio può essere attribuita al X o XI secolo. Questi dipinti più tardi dimostrano che la struttura era usata da una comunità di monaci, e ne permettono l'identificazione con la ‘ecclesia sancti Antonii’ menzionata nel XII secolo nelle Mirabilia Urbis Romae. Tutti i dipinti murali dell'atrio sono descritti in dettaglio.
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Sofia, Francesca. "Intervista a Pietro Costa." SOCIETÀ E STORIA, no. 177 (September 2022): 583–99. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-177008.

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Abstract:
In quest'intervista, Pietro Costa si sofferma sui momenti salienti della sua riflessione storiografica che lo ha visto affrontare disparate epoche storiche (dal lemma di matrice medievale jurisdictio alla nozione di società civile nella riflessione settecentesca, dalla nozione di Stato nella giuspubblicistica italiana tra Otto e Novecento, fino alla monumentale ricostruzione della nozione di cittadinanza nella cultura occidentale). Ne risulta un percorso lineare, segnato da una particolare attenzione per la storia concettuale, considerata il palinsesto in cui allignano istituti e norme delle diverse esperienze prese in considerazione.
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CAROTI, STEFANO. "NUOVE PROSPETTIVE DELLA STORIOGRAFIA DI STORIA DELLA SCIENZA MEDIEVALE: LE PROPOSTE DI JOHN E. MURDOCH." Nuncius 7, no. 2 (1992): 231–52. http://dx.doi.org/10.1163/182539192x00965.

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Perchiazzi, Natale, Massimo D'Orazio, and Luigi Folco. "The meteorite collection at Museo di Storia Naturale, Pisa University, Italy." Meteoritics & Planetary Science 39, S8 (August 2004): A171—A176. http://dx.doi.org/10.1111/j.1945-5100.2004.tb00354.x.

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Мингазов, Шамиль Рафхатович. "БУЛГАРСКИЕ РЫЦАРИ ЛАНГОБАРДСКОГО КОРОЛЕВСТВА." Археология Евразийских степей, no. 6 (December 20, 2020): 132–56. http://dx.doi.org/10.24852/2587-6112.2020.6.132.156.

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Abstract:
Настоящая работа является первым общим описанием на русском языке двух некрополей Кампокиаро (Кампобассо, Италия) – Виченне и Морионе, датируемых последней третью VII в. – началом VIII в. Культурное содержание некрополей показывает прочные связи с населением центральноазиатского происхождения. Важнейшим признаком некрополей являются захоронения с конем, соответствующие евразийскому кочевому погребальному обряду. Автор поддержал выводы европейских исследователей о том, что с большой долей вероятности некрополи оставлены булгарами дукса–гаштальда Алзеко, зафиксированными Павлом Диаконом в VIII в. на территориях Бояно, Сепино и Изернии. Аналогии некрополей Кампокиаро с погребениями Аварского каганата показывают присутствие в аварском обществе булгар со схожим погребальным обрядом. Из тысяч погребений с конем, оставленных аварским населением, булгарам могла принадлежать большая часть. Авары и булгары составляли основу и правящую верхушку каганата. Народ Алзеко являлся той частью булгар, которая в 631 г. боролась за каганский престол, что указывает на высокое положение булгар и их большое количество. После поражения эта группа булгар мигрировала последовательно в Баварию, Карантанию и Италию. Несколько десятков лет проживания в венедской, а затем в лангобардской и романской среде привели к гетерогенности погребального инвентаря, но не изменили сам обряд. Булгары лангобардского королевства составляли новый военный слой, который представлял из себя профессиональную кавалерию, получивший землю. Эта конная дружина является ранним примером европейского феодального воинского и социального сословия, которое станет называться рыцарством. Библиографические ссылки Акимова М.С. Материалы к антропологии ранних болгар // Генинг В.Ф., Халиков А.Х. Ранние болгары на Волге (Больше–Тарханский могильник). М.: Наука, 1964. С. 177–191. Амброз А.К. Кинжалы VI – VIII вв, с двумя выступами на ножнах // СА. 1986. № 4. С. 53–73. 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Wolf, Kordula. "Orientalismo meridionale, patriottismo e musulmani nell’Italia medievale." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no. 1 (November 1, 2019): 285–312. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0013.

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Abstract:
Zusammenfassung Michele Amaris „Storia dei Musulmani di Sicilia“ (11854–1872, 21933–1939) stellt seit mehreren Generationen ein zentrales Referenzwerk für die Erforschung der muslimischen Herrschaft und Präsenz im mittelalterlichen Sizilien und Unteritalien dar. In den mediävistischen Disziplinen hat eine eingehende Auseinandersetzung mit seinen zugrunde liegenden Prämissen jedoch erst in den vergangenen Jahren und mit Fokus auf Sizilien begonnen. Amaris spezifisch sizilianisches Geschichtsnarrativ wird im ersten Teil des Beitrags Ausgangspunkt für die Betrachtung des Zusammenhangs zwischen Orientalismusdiskursen und damaligen Debatten im Rahmen der italienischen Nationalstaatsbildung. Im zweiten Teil werden erstmals die besonderen Interpretationsansätze in Amaris Darstellung der Muslime und ihrer Aktivitäten auf dem italienischen Festland herausgearbeitet, um abschließend nach ihrem Fortwirken zu fragen. In dieser Kombination von Werkanalyse und forschungsgeschichtlichem Abriss kann deutlich gemacht werden, dass Amaris südlicher Orientalismus in seiner spezifisch sizilienzentrierten, patriotischen und eurozentrischen Form große Persistenz hatte und teils noch heute unhinterfragt fortgeschrieben wird.
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Gatto, Alfredo. "QUOMODO SIT OMNIPOTENS CUM MULTA NON POSSIT. ANSELMO D’AOSTA E PIER DAMIANI SULL’ONNIPOTENZA DIVINA." Kriterion: Revista de Filosofia 62, no. 149 (August 2021): 387–408. http://dx.doi.org/10.1590/0100-512x2021n14904ag.

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Abstract:
RESUMO L’articolo si propone di analizzare il dibattito che ha caratterizzato l’XI secolo alla luce dell’onnipotenza divina, con particolare riguardo per le riflessioni di Pier Damiani e Anselmo d’Aosta. Dopo aver presentato la disputa tra Lanfranco di Pavia e Berengario di Tours sul ruolo e la funzione dell’ars dialectica, l’articolo si concentra sul De divina omnipotentia di Damiani, mettendo in risalto la radicalità dell’approccio sostenuto dal monaco ravennate. L’articolo procede prendendo in esame la posizione sostenuta da Anselmo nel Proslogion, nel De libertate arbitrii, nel De casu diaboli e nel Cur Deus homo per porre in risalto la centralità dell’approccio anselmiano nella storia successiva della filosofia medievale.
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Farina, S., and L. Vanni. "Zoological specimens from the Franco-Tuscan expedition to Egypt (1828–1829) in Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa." Archives of Natural History 48, no. 2 (October 2021): 337–45. http://dx.doi.org/10.3366/anh.2021.0726.

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Abstract:
This paper describes the zoological specimens collected by Giuseppe Raddi during the Franco-Tuscan expedition to Egypt (1828–1829) held in the collection of the Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa. Twenty-two specimens exist, including four amphibians preserved in alcohol, and 18 taxidermy specimens (16 birds, 2 mammals). Among these is a specimen of the taxonomically controversial Canis lupaster (African wolf) and one of the first specimen of Oenanthe xanthoprymna (Kurdish wheatear) held in European museums.
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Stamm, Heinz-Meinolf. "Il giuramento di innocenza nel processo canonico medievale: storia e disciplina della „purgatio canonica‟." ARCHIV FÜR KATHOLISCHES KIRCHENRECHT 184, no. 1 (November 27, 2015): 273–76. http://dx.doi.org/10.1163/2589045x-184-01-90000027.

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Capogreco, Carlo Spartaco. "Da Ventimiglia a Nonantola (1958-1997). Il "viaggio in Italia" di Klaus Voigt. Un ricordo." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (September 2022): 169–81. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-003007.

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Abstract:
L'autore ricorda per Mondo Contemporaneo lo storico tedesco Klaus Voigt, scomparso a Berlino il 21 settembre 2021, suo sincero amico. Internazionalmente noto per le ricerche sull'Esilio tedesco, in Italia Voigt è molto conosciuto anche per aver ricostruito la storia dei "ragazzi di Villa Emma", un gruppo di adolescenti ebrei dell'Europa centro-orientale che nel 1942, dopo un'incredibile peregrinazione, approdò a Nonantola, nel modenese. Era nato a Berlino il 2 novembre 1938 e - partito dalla storia medievale - si era dedicato poi allo studio dell'idea di unione europea. E, in età più matura, a quello dei profughi (soprattutto ebrei) dalla Germania nazionalsocialista. Il suo lavoro più noto è Zuflucht auf Widerruf (in italiano, Il rifugio precario). Il tema del rapporto con l'Italia è al centro della conversazione amichevole tra Capogreco e Voigt, del 2016, pubblicata qui per la prima volta. Seppure concluso piuttosto bruscamente, per un imprevisto, il racconto di Voigt è molto fresco e spontaneo. E termina proprio con un richiamo a Nonantola, il luogo dove egli, a metà degli anni Novanta, avviò la sua poderosa ricerca sui ragazzi ebrei in fuga dal nazismo.
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Wickham, Chris. "Medieval studies and the British School at Rome." Papers of the British School at Rome 69 (November 2001): 35–48. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200001756.

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Abstract:
GLI STUDI MEDIEVALI E LA ‘BRITISH SCHOOL AT ROME’Le ricerche in campo medievale hanno costituito uno dei tratti distintivi dell'attività della ‘British School at Rome’ sin dagli esordi, con la pubblicazione di consistenti ricerche storico artistiche (Rushforth) e di storia amministrativa (Jamison) nella prima decade del ventesimo secolo. Successivamente, però, fino al secondo dopoguerra, itemi medievali vennero trattati in maniera piuttosto discontinua. Negli anni '50 l'attenzione si concentro sugli studi storici, mentre quelli archeologici iniziarono negli anni '60. Questi ultimi conobbero un intenso sviluppo in seguito alla ricognizione dell'Etruria meridionale (‘South Etruria Survey’) condotta dalla ‘British School at Rome’, concentratasi sul periodo romano ma che sollevo numerose questioni relative al periodo successive All'inizio degli anni '60, gli scavi di Santa Cornelia furono tra i primi scavi medievali in Italia. A meta del decennio, le ricerche di David Whitehouse sulla ceramica resero possibile per la prima volta datazioni accurate. Da queste premesse scaturirono tre decenni di lavoro intenso sull'archeologia medievale italiana, nel quale gli archeologici britannici, di solito legati alla ‘British School at Rome’, ebbero un ruolo importante. I decenni piu recenti hanno inoltre contributo allo sviluppo delle discipline storiche è storico-artistiche; John Osborne e stato particolarmente attivo nello sviluppo degli studi sulla cultura visiva altomedievale romana.
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Gaulin, Jean-Louis. "Antonio Ivan Pini Città, Chiesa e culti civici in Bologna medievale Bologne, Clueb, « Biblioteca di storia urbana medievale-12 », 1999, 346 p." Annales. Histoire, Sciences Sociales 60, no. 4 (August 2005): 872–73. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900018801.

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Pellegrini, Luigi. "Dalla biblioteca medievale del Sacro Convento di Assisi alla Franciscan Institute Library : Storia di un codice e di una biblioteca." Franciscan Studies 65, no. 1 (2007): 405–17. http://dx.doi.org/10.1353/frc.2007.0017.

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Forte, Francesca. "Introduzione." Doctor Virtualis, no. 17 (May 14, 2022): 5–14. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7362/17819.

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Abstract:
Introduzione al fascicolo per Massimo Campanini "Questo numero vuole essere un omaggio al legame di Massimo Campanini con Milano, e in particolare con gli studiosi milanesi di Storia della filosofia medievale; vuole essere un ringraziamento per il contributo che ha saputo dare alla rivista, costringendoci al confronto con un altro punto di vista, con un’altra narrazione della storia e con categorie storiche e filosofiche differenti ma non estranee a quelle del mondo latino-occidentale, arricchendo il nostro sguardo verso una prospettiva mediterranea e non esclusivamente eurocentrica" "This issue is intended as a tribute to Massimo Campanini's ties with Milan, and in particular with Milanese scholars of the History of Medieval Philosophy; it is intended as a thank you for the contribution he was able to make to the journal, forcing us to confront another point of view, another narrative of history and different historical and philosophical categories that are not extraneous to those of the Latin-Western world, enriching our gaze towards a Mediterranean and not exclusively Eurocentric perspective"
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Coccia, S., and D. J. Mattingly. "Settlement history, environment and human exploitation of an intermontane basin in the central Apennines: the Rieti survey 1988–1991, part I." Papers of the British School at Rome 60 (November 1992): 213–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009831.

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Abstract:
STORIA INSEDIAMENTALE, AMBIENTE E SFRUTTAMENTO UMANO DI UN BACINO INTERMONTANO NELL'APPENNINO CENTRALE: IL RIETI SURVEY, 1988–1991, I. PARTEQuesto progetto è diretto allo studio del paesaggio rurale intorno alla città di Rieti, nell'Italia centrale e in particolare si propone di esaminare, in un ampio fronte diacronico, il mutamento del modello insediamentale e i diversi modi di sfruttamento dell'alto bacino appenninico e delle colline e dei monti circostanti. Sono qui descritti gli scopi ed i metodi interdisciplinari del progetto e vengono riportati i principali risultati ottenuti. Lo studio degli aspetti geomorfologici ha giocato un ruolo importante nel progetto e i risultati sono presentati in due principali sezioni riguardanti una la natura dei suoli del bacino e l'altra i diversi modi della loro formazione. Il lavoro sul campo si è principalmente basato sulla ricognizione intensiva di una serie di transetti perpendicolari sul lato orientale del bacino montano di Rieti, estesa anche alle montagne circostanti. Nel corso di tre stagioni di lavoro, oltre 500 campi sono stati esaminati nell'ambito di un'area di circa 22 kmq., insieme con più ampie ricognizioni all'interno dell'intero bacino; tali ricognizioni sono state specificatamente finalizzate alla ricerca di dati che aiutassero a fornire risposte circa la problematica riguardante il mutare del quadro insediativo durante l'epoca medievale. Sono stati rinvenuti un totale di circa 200 siti di vario tipo ed epoca, sebbene si sia cercato di analizzare tali siti, durante le ricognizioni, nell'ambito dell'archeologiaoff-site. Le ricognizioni di particolari aree comprendenti un certo numero di siti con evidenti resti architettonici, sono state integrate con le evidenze portate alla superficie tramite l'aratura. Le ricognizioni miranti al rinvenimento di strutture sono risultate essere particolarmente positive, con l'individuazione di una serie di castelli e villaggi medievali, posizionati ad alte quote intorno al bacino. Durante tale progetto sono stati inoltre usati metodi geofisici di prospezione, compiendo ricognizione di resistività su larga scala per circa 20 siti: vengono qui riportati alcuni commenti preliminari sui risultati ottenuti grazie a questa tecnica. Il lavoro di tipo archeologico è stato accompagnato da una ricerca a carattere storico ed archivistico; l'articolo si conclude con una sintesi della storia insediamentale del bacino di Rieti per un periodo che va dall'età del bronzo all'età post-medievale.
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Bender, Niklas. "Zum Verhältnis von Staat und Religion bei Dante: Das heikle Beispiel König Sauls." Deutsches Dante-Jahrbuch 97, no. 1 (October 24, 2022): 83–108. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2022-0002.

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Abstract:
Riassunto L’opera dantesca è attraversata da un rapporto conflittuale tra pensiero politico e religioso, tra monarchia universale (concetto chiave nella Monarchia) e visione religiosa del mondo (essenziale alla Commedia). La vicenda di Saul occupa una posizione di rilievo in questo rapporto: simbolo del potere terreno, scelto da Dio e dal suo profeta Samuele come primo re d’Israele, Saul cade in disgrazia, per venire poi sostituito da Davide. L’articolo presenta la storia biblica e la sua ricezione presso quattro autori fondamentali del pensiero teologico e politico medievale per analizzare in seguito la rappresentazione dantesca dell’esempio di Saul, nel Purgatorio (canti X e XII) e nei trattati. Da una parte Saul, contrapposto a Davide, funge da figurazione della superbia, dall’altra costituisce un’eccezione, un intervento diretto di Dio nel campo politico.
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BERETTA, MARCO. "AA.VV., Storia dell'Università di Pisa - vol. 1 1343-1737, 2 t. Pisa, Pacini Editore, 1993, XV + 739 pp., Ill." Nuncius 10, no. 1 (January 1, 1995): 355–58. http://dx.doi.org/10.1163/221058785x00246.

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CAROTI, STEFANO. "TULLIO GREGORY, Mundana sapientia. Forme di conoscenza nella cultura medievale,Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1992, 480 pp., app. ind., («Storia e letteratura. Raccolta di studi e testi, 181»)." Nuncius 8, no. 1 (1993): 330–34. http://dx.doi.org/10.1163/182539183x00235.

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Giuliani, Adolfo. "Fior i , Antonia, Il giuramento di innocenza nel processo canonico medievale. Storia e disciplina della purgatio canonica." Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte: Kanonistische Abteilung 100, no. 1 (August 1, 2014): 690–93. http://dx.doi.org/10.7767/zrgka-2014-0128.

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Richardson, Carol M. "Durante Alberti, the Martyrs' Picture and the Venerable English College, Rome." Papers of the British School at Rome 73 (November 2005): 223–63. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003032.

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Abstract:
DURANTE ALBERTI, IL QUADRO DEI MARTIRI E IL VENERABILE COLLEGIO INGLESE, ROMAIl Quadro dei Martiri nel Venerabile Collegio Inglese di Roma fu dipinto nel 1581 da Durante Alberti in occasione di una congiuntura seminale nella storia dell'istituzione. Nel 1579 ciò che era stato l'ospizio medievale per i pellegrini inglesi e gallesi divenne il Collegio Inglese, condotto dai Gesuiti, per preparare gli uomini al sacerdozio e mandarli all'Inghilterra di Elisabetta I nel memento del culmine della repressione cattolica. Come importante parte di uno dei numerosi programmi decorativi associati ai Gesuiti nel 1580 sotto Gregorio XIII (1572–85), la pittura è stata oscurata dall'esplicito affresco dei martiri di Niccolo Circignani (‘Il Pomarancio’) aggiunto alia chiesa poco dopo e dalle stampe di Giovanni Battista de' Cavalieri che li riporta. Questo articolo cerca di riposizionare la pala d'altare al centro sia del ciclo decorativo originale che degli eventi rimarchevoli accorsi durante la traumatica transizione dell'istituzione da casa per clerici esiliati a luogo di addestramento per preti militanti disposti a tornare in Inghilterra e affrontare il martirio.
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Bassani, Alessandra. "The Life in the Scroll: Medieval Notaries as Mediators in the Trial, in Wills and in Contracts." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 22, 2022): 475–502. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19453.

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Abstract:
The essay brings together the results of two researches carried out within the project: Limen, Languages of Notarial Mediation between the Middle Ages and the Modern Age, presented in July 2019 at the Extraordinary Call for Interdepartmental Projects of the University of Milan and considered worthy of funding with the recognition of the Seal of excellence in 2020. In the two interventions previously published in italian language (L’attività di mediazione del notaio nella Summa di Rolandino in Mediazione Notarile. Forme e linguaggi tra Medioevo ed Età Moderna, a cura di Alessandra Bassani, Marta Mangini e Fabrizio Pagnoni, Quaderni degli Studi di Storia Medievale e di Diplomatica VI, Milano Pearson 2022 e Notaio mediatore: la distanza fra la vita e la pergamena in Giustizia, istituzioni e notai tra i secoli XII e XVII in una prospettiva europea. In ricordo di Dino Puncuh, a cura di Denise Bezzina - Marta Calleri - Marta Luigina Mangini - Valentina Ruzzin, Notariorum Itinera Varia 6, Società Ligure di Storia Patria, Genova 2022) the Author used the hermeneutic tool of the ‘function’ of mediation to connect the results of the historical-legal research with those equally in-depth of the historians of society, institutions and the economy. Thus the medieval notary’s activity emerges from the examination of testimonial depositions, mortis causa deeds and contracts of writing and discipleship: the notary was protagonist of the institutional, social and economic life of the medieval municipality and also a spiritual and family mediator in his customers’ most intimate and personal life.
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Torchiani, Francesco. "Generazioni intellettuali. Storia sociale degli allievi della Scuola Normale Superiore di Pisa nel Novecento (1918–1946)." Journal of Modern Italian Studies 18, no. 1 (January 2013): 119–20. http://dx.doi.org/10.1080/1354571x.2013.730292.

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Journals, FrancoAngeli, and Massimiliano Grava. "Dalle fabbriche ai nuovi spazi dell' innovazione: transizioni socio-economiche e mutamenti dei paesaggi della produzione." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 4 (December 2021): 45–72. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2021oa12959.

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Abstract:
Il presente contributo si pone l'obiettivo di combinare l'analisi dei cambiamenti urbani generati dalle dinamiche di transizione socio-economica con lo studio delle trasformazioni di spazi industriali e l'emergere di segni e significati riconducibili ai nuovi paesaggi dell'innovazione. Partendo dagli approcci evolutivi applicati in campo geografico e adottando alcune chiavi di lettura di matrice storico-culturale elaborate dalla letteratura sul paesaggio, il lavoro ricostruisce la storia dei processi di industrializzazione, di abbandono e di recupero che hanno riguardato tre aree industriali, situate in contesti urbani di piccolee medie dimensioni della provincia di Pisa, e la loro trasformazione in luoghi dell'università, della cultura, dell'imprenditorialità high-tech. Oltre alla trattazione dei contenuti progettuali e del ruolo dei soggetti convolti, l'articolo mira ad evidenziare le nuove forme di materialità collegate ai paesaggi dell'innovazione e le interconnessioni con le tendenze di sviluppo post-fordista e le strategie promosse a livello locale.
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Lloyd, Joan E. Barclay. "The medieval murals in the Cistercian abbey of Santi Vincenzo e Anastasio ad Aquas Salvias at Tre Fontane, Rome, in their architectural settings." Papers of the British School at Rome 65 (November 1997): 287–348. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010655.

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Abstract:
I MURALI MEDIEVALI DELL'ABBAZIA CISTERCENSE DEI SANTI VINCENZO E ANASTASIO AD AQUAS SALVIAS ALLE TRE FONTANE, ROMA, NEL LORO CONTESTO ARCHITETTONICOAlcuni murali medievali sopravvivono nell'abbazia cistercense delle Tre Fontane a Roma, o sono conosciuti da disegni, nell'edificio soprastante l'ingresso, nel nartece della chiesa di SS. Vincenzo ed Anastasio e nell'area orientale del chiostro. Studi recenti hanno discusso lo stile e l'iconografia di questi dipinti o hanno analizzato l'architettura della chiesa medievale e di parti del monastero. Questo articolo prende in considerazione i murali nel loro contesto architettonico. Le date degli affreschi nell'edificio sovrastante l'ingresso vengono chiarite dallo studio della muratura e da altre caratteristiche dell'edificio. I dipinti del nartece vanno associati alla storia e ai santi patroni dell'abbazia. I murali nella stanza al di sopra dell'attuale sacrestia riflettono la probabile funzione di quello spazio, originariamente come parte della cappella dell'abate. I murali finora creduti essere stati dipinti nella parte superiore di un muro esterno del dormitorio sembrano rientrare in due stanze del piano sottostante; di conseguenza viene suggerito che esse servissero originariamente a decorare la parte superiore delle mura interne di quelle stanze. Infine alcuni suggerimenti vengono presentati a proposito dei patrocinatori di questi lavori e dell'attività costruttiva della fine del tredicesimo secolo.
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CAROTI, STEFANO. "TULLIO GREGORY, Speculum naturale. Percorsi del pensiero medievale. Roma: Edizioni di Storia e Letteratura, 2007 (Storia e Letteratura. Raccolta di studi e testi, 235). x+254 pp., ISBN 978-88-84 98338-1." Nuncius 24, no. 1 (January 1, 2009): 191–94. http://dx.doi.org/10.1163/221058709x00123.

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Lloyd, J. E. Barclay. "Masonry Techniques in Medieval Rome, c. 1080–c. 1300." Papers of the British School at Rome 53 (November 1985): 225–77. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011557.

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Abstract:
TECNICHE MURARIE MEDIEVALI A ROMAIn questo articolo si discutono le tecniche murarie usate a Roma nel periodo c. 1080–c. 1300: opere murarie—con o senza riempitura a calce degli interstizi (stilatura), falsa cortina–e con modulo variato; opus listatum (opus mixtum), con l'uso di tufi e mattoni; opus saracinescum, solo di tufelli. Le variazioni di modulo possono servire a datare a tre periodi le opere murarie medievali: c. 1080–c. 1216; c. 1216–c. 1246; c. 1246–c. 1300. La stilatura sembra fosse il marchio distintivo di certe imprese costruttrici; fu usata tra c. 1080–c. 1200; nel XII secolo si trova ancora tra i conci rastremati. Mentre l'opus listatum apparve c. 1080–c. 1200, l'opus saracinescum era più tipico nel XIII e XIV secolo. Le tecniche murarie erano a volte relative alla funzione di un edificio—chiesa, palazzo, monastero, torre o casa, oppure al fatto che il muro fosse nelle fondamenta o sopra il livello del terreno.In questo articolo l'autore riesamina l'opera di M. E. Avagnina, V. Garibaldi e D. Salterini, ‘Strutture murarie degli edifici religiosi di Roma nel XII secolo’, Rivista dell'Istituto Nazionale d'Archeologia e Storia dell'Arte, XXIII–XXIV (1976–77) 173 sgg. Nella Tabella II sono riassunte le informazioni contenute in tale opera. Le osservazioni dell'autore si trovano nella Tabella I. Le techniche murarie qui discusse e il loro uso nella Roma medievale sono illustrate alla Tabella III.
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Torlontano, Rossana. "Un patrimonio storico e artistico inedito e inesplorato." DigItalia 15, no. 1 (June 2020): 114–21. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00009.

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Abstract:
Il progetto Edizione digitale dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani è stato finanziato dall’Agenzia per l’Italia Digitale con un accordo di collaborazione con il Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università di Chieti. L’obiettivo è stato la realizzazione di ricerche ed azioni specifiche finalizzate alla conservazione a lungo termine, allo studio, alla valorizzazione e alla divulgazione via internet del patrimonio storico e documentario inedito dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani, volumi manoscritti da Nicola Sorricchio tra il 1755 e il 1785 conservati presso la biblioteca privata dei suoi eredi. Essi trattano la storia di Atri e del territorio circostante dall’età medievale fino alla seconda metà del Settecento, dominata dalle vicende e dalla politica della famiglia degli Acquaviva nel ramo dei duchi d’Atri. È stata creata una Digital Library che ospita la riproduzione digitale dei volumi garantendone la conservazione a lungo termine e la possibilità di essere consultati sia attraverso il sito http://sorricchio.dilass.unich.it che sulla Teca Digitale Italiana di Internet Culturale. I dati sono stati digitalizzati e memorizzati nel formato MAG, standard per l’ICCU, e archiviati in modo permanente nel formato interno richiesto dal software Fedora Commons opportunamente configurato con un content model adatto a rappresentare opere testuali manoscritte. Il sistema web-based realizzato ha consentito l’indicizzazione complessa di concetti e temi importanti per la ricerca e la realizzazione di apparati scientifici tramite annotazioni e/o database, con l’obiettivo ultimo di divulgare anche questa documentazione digitalizzata e i risultati della ricerca nel sito web dedicato del progetto.
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Holmes, George. "Pastori di Popolo, Storie e leggende di Vescovi e di Città nell' Italia Medievale. By Anna Benvenuti Papi. (Politica e storia, 7.) Pp. 264. Florence: Arnaud Editore, 1988. £26." Journal of Ecclesiastical History 43, no. 3 (July 1992): 511. http://dx.doi.org/10.1017/s0022046900001767.

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Vannini, Guido. "Archeologia dell’edilizia storica e costruzione del documento archeologico. Problemi di popolamento mediterraneo. I. Un’archeologia del costruito per la storia del territorio medievale." Arqueología de la Arquitectura, no. 2 (December 30, 2003): 249. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2003.54.

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Francisco-Ortega, Javier, Riccardo M. Baldini, John C. Manning, and Kanchi Gandhi. "Honoring Philip Barker Webb: the three intriguing stories of Webbia as a genus name." Webbia 77, no. 1 (April 20, 2022): 3–21. http://dx.doi.org/10.36253/jopt-12929.

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Abstract:
The name Webbia has been used to describe three different genera: Webbia Spach (Clusiaceae), Webbia DC., nom. illeg. (Asteraceae: Vernonieae), and Webbia Sch.Bip., nom. illeg. (Asteraceae: Astereae). The title of the botanical journal Webbia does not pertain to any of these generic names but is a mere Latinization of the surname Webb, and was created as a patronym that honors the legacy of Philip Barker Webb (1793–1854). The journal is a tribute to Webb’s botanical contributions, and his importance in the development of the collections of the Museo di Storia Naturale di Firenze in the establishment of the Herbarium Webbianum. The journal had an uneasy start, as a book proposal made by the Italian professor (Università di Pisa) Ugolino Martelli to the Società Botanica Italiana to honor Webb was rejected in 1905. The names Conyza obscura DC. and Erigeron capensis Houtt. are lectotypified. The nomenclature of Conyza pinifolia Lam. is revisited, and it is considered a legitimate name. A specimen housed in G-DC is designated as the neotype of this Lamarckian name.
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Cecchini, Isabella. "La crescita economica dell’Occidente medievale: Un tema storico non ancora esaurito. Centro Italiano di Studi di Storia e d’Arte di Pistoia. Atti 25. Rome: Viella, 2017. ix + 488 pp. €33." Renaissance Quarterly 71, no. 4 (2018): 1491–92. http://dx.doi.org/10.1086/702079.

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Woodhead, A. Geoffrey. "Biagio Virgilio: Epigrafia e storiografia, studi di storia antica, I. (Biblioteca di Studi Antichi, 57.) Pp. 294; 24 plates at end. Pisa: Giardini, 1988." Classical Review 39, no. 2 (October 1989): 425–26. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00272946.

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Black, Christopher F. "Storia di una doppia censura: Gli Stratagemmi di Satana di Giacomo Aconcio nell’Europa del Seicento. Giorgio Caravale. Studi 27. Pisa: Edizioni della Normale, 2013. 248 pp. €25." Renaissance Quarterly 68, no. 2 (2015): 716–17. http://dx.doi.org/10.1086/682503.

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Racine, Pierre. "Aldo A. Settia, Comuni in guerra. Armi ed eserciti nell'Italia délie città, Bologne, GLUEB, « Biblioteca di storia urbana medievale-7 », 1993, 352 p." Annales. Histoire, Sciences Sociales 55, no. 1 (February 2000): 156–58. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900044607.

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Patiño Eirín, Cristina. "Emilia Pardo Bazán (2016): Colpo di sole. Una storia d’amore, a cura di Daniela Pierucci, Pisa, Edizioni Ets, Bagattelle, Testi Iberici in Traduzione, pp. 132." La Tribuna: Cadernos de Estudos da Casa-Museo Emilia Pardo Bazán, no. 13 (February 21, 2019): 212–15. http://dx.doi.org/10.32766/tribuna.13.275.

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Gasperini, Massimo. "Pisae Forma Urbis. Digital drawing and ‘reading’ of the city." ZARCH, no. 8 (October 2, 2017): 200. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_zarch/zarch.201782156.

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Abstract:
Se il territorio costituisce il supporto materiale sul quale si sono impressi e sovrapposti i segni lasciati dall’uomo attraverso i secoli, la città può essere a ragione considerata la massima manifestazione dell’intervento dell’uomo su di esso. I processi urbani che determinano un impianto con tutte le sue modificazioni dinamiche sono interconnessi senza soluzione di continuità storica tanto da essere riassunti e rinvenuti nella trama stessa della città. Possedere gli strumenti per cercare di comprenderne i contenuti costituisce un primo atto cognitivo di fondamentale importanza qualora si intenda partecipare consapevolmente all’accumulazione di nuove proposte all’interno del tessuto storicizzato.La fase analitica della lettura conduce alla comprensione di questi processi dinamici che hanno determinato storicamente gli assetti insediativi e infrastrutturali del territorio. In analogia con la letteratura possiamo asserire che il palinsesto territoriale corrisponde al testo della storia dell’uomo e per essere compreso deve essere letto con la logica del progetto, lo strumento eletto della disciplina dell’architettura. Il documento principale per la lettura è il rilievo. Sottoporre la forma urbana di Pisa all’indagine sperimentale della lettura mediante l’adozione di nuovi strumenti digitali costituisce un momento di approfondimento e di sintesi delle conoscenze acquisite oltre ad esperire nuove metodologie analitiche sia nel campo degli studi storico-archeologici che in quelli dell’urbanistica e dell’architettura. I modelli tridimensionali digitali di Pisa e del suo territorio entrano per la prima volta a far parte di tale apparato strumentale, potenzialmente aperto verso nuovi possibili modi di utilizzazione. In particolare la Pianta della città si pone come supporto tecnico per molteplici e multiformi applicazioni.If the territory is the material support on where the marks left by man through the centuries are impressed and superimposed, the city could be rightly considerated as the greatest manifestation of the human intervention on it. The process that determine an urban system with all its dynamic changes are interconnected in a historical continuum so as to be summarized and found in the same interlaced city. To have the means in such a way as to try to understand its contents is primary importance if one intends to participate with good knowledge of a case in proposing new plans within the historical tissue. The analytical phase of reading leads to understand these dynamic process that have historically caused the settling down order and the territorial structure. On the analogy of the literature we can assert that the territorial palimpsest accords with the man history text and to be understood should be read with the logic of the plan, the elect instrument of the architectonic discipline. The main document for reading is the survey. To submit the urban form of Pisa to the experimental research of the reading by using new digital instruments is an opportunity of search and synthesis of the acquired knowledges besides to test new analithical methodologies both in the field of historical and archaeologic studies and in those of the town-planning and architecture. For the first time the digital threedimensional models of Pisa and its territory take part of this instrumental system, potentially open to new modes of use. Particularly the 3D representation of the town is a technical support for many and multiform applications. However, these new instruments of representation need to be connected with new methods of ‘reading’ and interpretation.KEYWORDS: 3D city model, G.I.S., territory and town, reading and typological interpretation
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Charles, Sébastien. "Egoismo metaficiso ed egoismo morale. Storia di un termine nella Francia del settecentoSilvano Sportelli Pisa, Edizioni ETS (coll. «Filosofia»), 2007, 190 p." Dialogue 47, no. 2 (2008): 402–4. http://dx.doi.org/10.1017/s0012217300002717.

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PIAIA, Gregorio. "Il nome della rosa di Umberto Eco e la storia della filosofia medievale / Umberto Eco's The Name of the Rose and the History of Medieval Philosophy." Revista Española de Filosofía Medieval 23 (April 20, 2016): 107. http://dx.doi.org/10.21071/refime.v23i.8972.

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Abstract:
What contribution has Umberto Eco’s historical fiction made to knowledge of the history of medieval philosophy? His first and most famous novel, The Name of the Rose (1980), had the merit of drawing the attention of the common reader to mediaeval thought, which is usually neglected and still not widely known. However, this portrayal was characterized by a negative and deforming image of medieval monasticism and its philosophical conceptions. By contrast the scholastic Middle Ages (Roger Bacon, Marsilius of Padua, and especially William of Ockham) were looked upon by Eco with very modern —even “postmodern”— eyes, so that very little was left of the Middle Ages themselves.
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Leighton, Robert, and Celine Castelino. "Thomas Dempster and ancient Etruria: a review of the autobiography and de Etruria regali." Papers of the British School at Rome 58 (November 1990): 337–52. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011703.

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Abstract:
THOMAS DEMPSTER E L'ANTICA ETRURIA: UN COMMENTO ALL'AUTOBIOGRAFIA E AL DE ETRURIA REGALILo studioso scozzese Thomas Dempster (1579–1625) è forse meglio noto come l'autore del de Etruria Regali, la prima esaustiva opera sugli antichi Etruschi. La pubblicazione, avvenuta circa un secolo dopo la sua morte, contribui alla rinascita dell'interesse accademico, e anche mondano, verso la cultura etrusca e allo sviluppo della “Etruscheria”. Non meno interessante della sua opera di studioso fu la storia della sua vita e della sua carriera. A dieci anni Dempster lasciò una burrascosa vita familiare per intraprendere gli studi a Cambridge e in alcune istituzioni cattoliche della Francia, del Belgio e a Roma: qui avvenne l'incontro con celebrati studiosi nella temperie della Controriforma. Laureato con lode, iniziò una brillante carriera che lo portò a essere un noto sebbene controverso, insegante, poeta, scrittore, storico e oratore. La sua reputazione gli assicurò protezione e cariche accademiche: per breve tempo fu Historiographer Royal durante i regni di Giacomo I e VI, ebbe cattedre prestigiose a Pisa e Bologna. Lungi dall'essere uno studioso schivo, Dempster partecipò attivamente alla vita politica dell'epoca e fu spesso al centro di accese discussioni. La sua reputazione è stata sminuita dalla mancanza di un certo giudizio critico, ben chiara nei suo scritti, e dalla tendenza a rivendicare fantasiosi diritti nel momento in cui si trattava della Scozia o del proprio passato. Lettere e documenti hanno comunque contribuito a creare un quadro più completo, in particolare della sua carriera in Italia, e hanno permesso una ridefinizione della sua vita e della sua opera.
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Eadie, Loren. "Porcelio de’ Pandoni: L'umanista e i suoi mecenati. Momenti di storia e di poesia. Antonietta Iacono. Latinae Humanitatis Itinera Nova: Collana di Studi e Testi della Latinità medievale e umanistica 3. Naples: Paolo Loffredo, 2017. 290 pp. €13.50." Renaissance Quarterly 72, no. 2 (2019): 587–88. http://dx.doi.org/10.1017/rqx.2019.129.

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Law, John E. "Chiese, strade e fortezze nell' Italia medievale. By Aldo A. Settia. (Italia Sacra. Studie Documenti di Storia Ecclesiastica, 46.) Pp. xi + 427. Rome: Herder. 1991. L. 60,000. 8885876 13 7." Journal of Ecclesiastical History 44, no. 2 (April 1993): 344. http://dx.doi.org/10.1017/s0022046900016201.

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Curnis, Michele. "Silvia Gastaldi, Cesare Zizza (eds.), con la collaborazione di Serena A. Brioschi, Da Stagira a Roma. Prospettive aristoteliche tra storia e filosofia, Edizioni ETS (“Studi e testi di storia antica diretti da Mauro Moggi” 24), Pisa 2017, pp. 200, ISBN 978-88-4675-068-6." ΠΗΓΗ/FONS 3, no. 1 (June 7, 2019): 141. http://dx.doi.org/10.20318/fons.2019.4793.

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Saranyana, Josep Ignasi. "Francesco BOTTIN, La scienza degli occamisti. La scienza tardo-medievale dalle origini del paradigma nominalista alla rivoluzione scientifica, Rimini, Maggioli Editore («Studi di Filosofia e di Storia della Filosofia», 4), 1982, 362 pp., 17 x 25." Scripta Theologica 17, no. 3 (March 6, 2018): 974–75. http://dx.doi.org/10.15581/006.17.21574.

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Holder, Stefanie. "L. CAPPONI, IL RITORNO DELLA FENICE: INTELLETTUALI E POTERE NELL'EGITTO ROMANO (Studi e testi di storia antica 23). Pisa: Edizioni ETS, 2017. Pp. 325, illus. isbn9788846747914. €28.00." Journal of Roman Studies 108 (August 30, 2018): 233–34. http://dx.doi.org/10.1017/s0075435818000680.

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