Academic literature on the topic 'Storia dello spettacolo'

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Journal articles on the topic "Storia dello spettacolo"

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Lindgren, Lowell, and Alberto Basso. "Musica in scena: Storia dello spettacolo musicale." Notes 54, no. 4 (June 1998): 904. http://dx.doi.org/10.2307/900067.

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Cipriani, Roberto. "Religione e sport. Tra rito e spettacolo." El Futuro del Pasado 6 (October 1, 2015): 87–111. http://dx.doi.org/10.14516/fdp.2015.006.001.003.

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Abstract:
Sono numerosi i punti di contatto e le affinità fra religione e sport. Il che avviene sin dai tempi più antichi. Esemplare è il caso della Grecia, dove non a caso sono sorte le Olimpiadi in un contesto e con motivazioni a carattere tipicamente religioso.La stessa ripresa dei Giochi Olimpici nel 1896 rappresenta un momento di svolta per la storia dello sport ma evidenzia anche le ragioni profondamente etiche (e religiose) che animavano il loro fondatore, il barone de Coubertin.Oggi sotto diverse forme ed in situazioni favorevoli il legame fra religione e sport si va rafforzando tanto da poter verificare la presenza di riti, preghiere, formule, gesti, simboli e ruoli tipicamente religiosi anche in avvenimenti sportivi, nel corso della loro preparazione come nelle fasi successive allo svolgimento delle competizioni.Vari studi sul campo mostrano che specialmente entro modelli d’ispirazione cristiana vigono e si diffondono pratiche religiose che accompagnano da vicino le dinamiche relative all’organizzazione di gare in diversi sport, a partire dai momenti fondativi per giungere sino ai processi di legittimazione delle memorie del passato.Soprattutto nel campo del calcio esistono forme di divismo, movimenti parareligiosi e culti propiziatori ed esorcistici tesi ad ottenere risultati agonistici continuamente positivi.
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Strangio, Andrea Giovanni. "Andres Neumann’s Theatrical Archive. Sources for the History of Contemporary Performing Arts." Studia Universitatis Babeş-Bolyai Dramatica 66, no. 2 (October 30, 2021): 95–110. http://dx.doi.org/10.24193/subbdrama.2021.2.07.

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Abstract:
"The paper, at the conclusion of the work conducted during the first year of the PhD course in Storia delle Arti e dello Spettacolo (History of Cinema, Music, Fine and Performing Arts) at the University of Florence, briefly describes the structure and content of the theatrical archive of Andres Neumann, preserved at the il Funaro Centro Culturale of Pistoia. The fund is a precious instrument of historiography, because it contains documents relating to the main plays of the international theatre of the last thirty years of the twentieth century. After having presented and discussed some examples of documentary types contained in the archive, in particular regarding Tadeusz Kantor and Anatoly Vasiliev, the paper illustrates the prospects for development of this research project. Keywords: Andres Neumann, contemporary theatre, Tadeusz Kantor, Peter Brook, Pina Bausch, Anatoly Vasiliev, il Funaro Centro Culturale, Rondò di Bacco. "
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Intini, Ugo. "Avanti!, il quotidiano socialista che alfabetizza e forma." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 29, 2020): 140–65. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820909285.

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Abstract:
Avanti! non è solamente il quotidiano che accompagna la storia del Partito Socialista Italiano, ma anche il primo agente di alfabetizzazione e acculturamento del mondo del lavoro e dei ceti meno favoriti. L’autore, che è stato direttore del giornale, sottolinea la forte presenza di letterati e uomini di cultura sulle colonne del quotidiano, con riferimenti specifici ad autori come De Amicis, Soldati, Bassani, Bevilacqua, Bianciardi, Cassola, Castellaneta; a pittori e disegnatori come Scalarini, Podrecca, Boccioni, Sironi; critici teatrali letterari e d’arte come Antonio Gramsci, Paolo Grassi, Carlo Fontana, Franco Fortini, Bonito Oliva, Argan, Barilli; protagonisti dello spettacolo come Gasmann, Lattuada, Rosi, Wertmüller; artisti come Cascella, Cantatore, Maccari, Pomodoro, fino a Carlo Rambaldi, collaboratore dalla provincia emiliana di Ferrara che, emigrato negli Stati Uniti, creò E.T. per Spielberg. Vera antologia della cultura italiana tra Ottocento e Novecento, il quotidiano soffrì l’attacco e la distruzione del fascismo, per riprendersi ancora con più vigore nel dopoguerra.
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Carbone, Rosa. "Structure and Methodologies of Research in the Arnoldo Foà Archive." Studia Universitatis Babeş-Bolyai Dramatica 66, no. 2 (October 30, 2021): 83–94. http://dx.doi.org/10.24193/subbdrama.2021.2.06.

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Abstract:
"The focus of this paper is the presentation and description of the Arnoldo Foà archive and its importance as the main documentary source for studying the contemporary actor: through the analysis of the sources contained therein, in fact, it was possible to conduct an in-depth study of theatrical career of Arnoldo Foà. The work is part of the Phd in Storia delle Arti e dello Spettacolo (History of Cinema, Music, Fine and Performing Arts) in Florence, a context in which I carry out a research dedicated to the artistic profile of Arnoldo Foà, protagonist of the theater from the second half of the twentieth century. Starting from the description of the archive in which the research was conducted, some significant examples are examined that can demonstrate how archival sources have managed to reveal unpublished and fundamental information for the study. Furthermore, the value and the high potential that the archive assumes as the main study tool for the performing arts are highlighted. Keywords: contemporary theatre; performing arts; archiving systems; acting; artistic biography; documentary sources; recitative style; historical memory. "
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Carter, Tim. "Claudia Buratelli, Spettacoli di corte a Montova tra Cinque e Seicento. Storia dello spettacolo: saggi, 3. Florence, Casca Editrice Le Lettere. 1999. vii + 278 pp." Early Music History 19 (October 2000): 291–99. http://dx.doi.org/10.1017/s0261127900002023.

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Zinni, Maurizio. "Le immagini della storia: le fonti iconiche fra ricerca, divulgazione storica e spettacolo." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (April 2018): 159–76. http://dx.doi.org/10.3280/mon2017-003009.

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Clavijo, Milagro Martín. "L’umorismo sovversivo di Eva in paradiso." Zbornik radova Filozofskog fakulteta u Splitu, no. 13 (2020): 3–18. http://dx.doi.org/10.38003/zrffs.13.9.

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Abstract:
Franca Rame e Dario Fo hanno creato numerosi spettacoli imperniati sulla donna del mito, del passato e del presente, rimaneggiando in continuazione i tradizionali modelli femminili tramandati nel corso del tempo. Eva, classico modello che incorpora il l ruolo della donna nella società, appare di frequnte nel repertorio dei due autori-attori. Quest’articolo si basa sull’analisi di due spettacoli che vedono Eva protagonista assoluta di un’altra versione della creazione del mondo: Il diario di Eva e Adamo ed Eva e si sofferma in particolare sul momento della nominatio rerum. Con questi due testi Rame e Fo propongono un’altra Genesi che rompe una tradizione narrativa che per secoli ha condizionato il rapporto tra i generi. La storia della creazione viene raccontata da due punti di vista: da quello dell’essere umano in genere e da quello femminile in specifico, quest’ultimo, caratterizzato da umanità, comprensione e un’alta dose di umorismo. Sarà infatti proprio Eva, che ha il dono della parola, a dare vita al creato attraverso il linguaggio.
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Della Ferrera, Giacomo. "Il caso del Teatro Sociale di Sondrio per la fisionomia del pubblico teatrale otto-novecentesco." ACME 74, no. 2 (September 14, 2022): 147–66. http://dx.doi.org/10.54103/2282-0035/18665.

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Abstract:
Il Teatro Sociale di Sondrio, inaugurato nel 1824, rappresenta tra XIX e XX secolo il più importante centro teatrale dell’intera Valtellina. Considerando anche l’importanza che riveste nella storia locale, il teatro sondriese può essere preso come esempio attraverso cui riconoscere, da un punto di vista particolare, le evoluzioni a cui va incontro la drammaturgia italiana a cavallo dei due secoli. Lo studio dei manifesti conservati negli archivi e lo spoglio dei periodici locali hanno permesso di analizzare le modalità e le tempistiche con cui venivano allestiti gli spettacoli e l’accoglienza di questi da parte del pubblico e della critica di Sondrio: su queste basi, il seguente studio cerca di offrire una fisionomia del pubblico teatrale otto-novecentesco, un pubblico provinciale, lontano da quello delle grandi città ma che, come si vuole dimostrare, condivide con quest’ultimo gli stessi gusti: dalla ricerca della novità alla passione per i drammi sentimentali, dalla pièce bien faite alla nuova drammaturgia borghese.
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Nerbano, Mara. "“Et questa è la storia et la festa.” Il festival orvietano del 1508 e la microsocietà del capitolo della cattedrale." Quaderni d'italianistica 32, no. 2 (April 9, 2012): 101–20. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v32i2.16310.

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Abstract:
Nel periodo compreso tra il 7 maggio e il 20 agosto 1508, a Orvieto, furono messe in scena cinque suggestive sacre rappresentazioni. A darne notizia è il canonico del duomo ser Tommaso di Silvestro, autore di una cronaca degli anni 1482-1514. Il contesto in cui fiorirono tali eventi è quello delle confraternite laiche di disciplinati. Tuttavia, grande rilievo è conferito alla presenza di recitanti di condizione ecclesiastica, appartenenti allo stesso milieu del cronista, spesso reclutati come organisti e organari al servizio della cattedrale e attivi in un’ampia varietà di contesti: dalla performance carnevalesca, all’entrata pontificia, agli spettacoli confraternali. L’ambiente vivace e spesso turbolento del Capitolo della Cattedrale fu, dunque, la fucina in cui maturarono esperienze recitative semi-professionistiche che continuarono, e in parte rinnovarono, la grande tradizione cittadina di teatro religioso.
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Dissertations / Theses on the topic "Storia dello spettacolo"

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Mascardi, Chiara <1982&gt. "Il teatro anatomico nella cultura moderna. Storia e storie di teatro, scienza, arte e società." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3955/1/mascardi_chiara_i_teatri_anatomici_nella_cultura_moderna.pdf.

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Mascardi, Chiara <1982&gt. "Il teatro anatomico nella cultura moderna. Storia e storie di teatro, scienza, arte e società." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3955/.

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3

Gueli, Rosamaria <1992&gt. "La Sagra del Mandorlo in Fiore: Tradizione, Storia, Innovazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14370.

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Abstract:
La tesi mira ad analizzare una delle migliori rappresentazioni della tradizione siciliana nel mondo: “La Sagra del Mandorlo in Fiore”, festa popolare della provincia di Agrigento dal 1934. Nata con l'obiettivo di festeggiare la primavera insolitamente precoce della città con la fioritura dei mandorli, oggi è volta anche a diffondere e promuovere il folklore, come elemento unificante tra i diversi popoli. Con questo elaborato si propone un'analisi contestualizzata della Sagra del Mandorlo, oggi denominata "Mandorlo in Fiore", in ogni sua sfaccettatura, partendo da un'introduzione storica, elemento caratterizzante, ci si sposta all'evoluzione delle organizzazioni, agli enti e all'organigramma, analizzando una delle edizioni più recenti. Dopo un'accurata revisione, difatti, si è potuto constatare un depauperamento della Sagra del Mandorlo in Fiore e un suo successivo cambio di direzione, ma anche della poca rilevanza che questi eventi purtroppo ad oggi ricoprono.
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Stancanelli, Silvia <1994&gt. "Viaggio tra le Arti. I Concerti del Tempietto fra musica, storia e archeologia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21526.

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Abstract:
Questo lavoro si propone di fornire un'analisi dell'attività dell'Associazione Culturale il Tempietto, che opera in una importante città ricca di arte e storia come Roma. Il primo capitolo analizza la struttura e la storia del Teatro Marcello di Roma, andando a studiare il cambiamento del Teatro durante le epoche, per arrivare ai restauri avvenuti nel Novecento, gli ultimi anni 1980-2001, quando l’Associazione Il Tempietto ha iniziato a organizzare concerti alle pendici del Teatro. Nel secondo capitolo scopriamo la storia dell’Associazione Culturale Il Tempietto e la sua attività annuale. Il terzo capitolo si concentra nello specifico sui due Concerti di Pasqua e Pasquetta, rispettivamente del 17 e 18 aprile 2022, analizzando le varie fasi di organizzazione di uno spettacolo. L’ultimo capitolo riflette sulle criticità e i punti di forza di questi interventi culturali all’interno di una città metropolitana. ​
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Ferronato, Silvia <1989&gt. "Storia di un allestimento teatrale: "La coscienza di Zeno" di Maurizio Scaparro, presso il Teatro Salieri di Legnago." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3365.

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Abstract:
La mia tesi consiste nell'analisi dell'iter organizzativo dello spettacolo teatrale "La coscienza di Zeno", diretto da Maurizio Scaparro. Essa si basa sullo studio delle tre fasi di creazione dell'evento (l'ideazione del progetto, gli aspetti economico-amministrativi e quelli relativi alla produzione) effettuato osservando in prima persona i processi di realizzazione e messa in scena dello spettacolo, raccogliendo informazioni, intervistando il regista, lo scenografo, la costumista, i tecnici e l'amministratore di compagnia.
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Gaudenti, Lorenzo <1994&gt. "“Yo Soy Maria” Storia e produzione dell’opera "Maria de Buenos Aires" presso il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20792.

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Abstract:
La tesi parla della produzione, presso il Teatro dell'Opera Giocosa di Savona, dell'opera "Maria de Buenos Aires" di Astor Piazzolla. Nel primo capitolo si esamina la vita dell'autore Astor Piazzolla, del librettista Horacio Ferrer, per poi passare alla storia del Tango e infine alla descrizione dell'opera in questione. Nei capitoli successivi viene raccontata la storia del Teatro dell'Opera Giocosa, vengono descritte le sedi presso le quali tiene i propri spettacoli e si analizzano le azioni che l'ente svolge per portare avanti la propria attività, ad esempio la ricerca di finanziamenti privati, le domande da presentare al ministero comprensive di bilanci, budget e programmi artistici e infine i progetti in cantiere. Proseguendo si passa a descrivere nel dettaglio ogni aspetto della produzione vera e propria dell'opera, sia dal lato economico, burocratico e organizzativo, parlando ad esempio del budget, del marketing, dei contratti, della coproduzione e del piano sicurezza, sia dal lato tecnico-artistico, analizzando ad esempio l'impianto luci, i costumi e le prove. L'elaborato è corredato da documenti e dati ufficiali forniti dal Teatro dell'Opera Giocosa oltre che da interviste e fotografie, entrambe eseguite sul posto dal tesista durante l'allestimento dello spettacolo.
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Huang, Xiao <1987&gt. "Forme (形 XING) e Visioni (象 XIANG): Nuove prospettive di ricerca per una storia comparata della Screendance in Europa e in Cina." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10087/1/Tesi%20def_Xiao%20Huang.pdf.

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Abstract:
La presente tesi si propone di trattare il soggetto della screendance, giovane disciplina in continua definizione nata combinando cinema e coreografia, da una prospettiva alternativa, coerente con le ultime trasformazioni sociali. La ricerca, suddivisa in quattro parti, inizia da una ricognizione critica sulla terminologia utilizzata per indicare la screendance nel suo sviluppo storico in Europa e in Cina durante il XX secolo. Adoperando una metodologia basata sugli strumenti della storiografia comparativa, vengono utilizzati come chiavi di lettura i due concetti taoisti di xiang o visione e xing o forma, l’uno riferito al contesto culturale, storico e artistico di una data società umana in un dato periodo storico, e l’altro alludente alle forme artistiche specifiche definite da quei principi. Nel focalizzarsi sul confronto tra i differenti sviluppi della screendance nel corso del XX secolo in Europa e in Cina, nella seconda parte, la tesi affronta una comparazione diacronica delle trasformazioni di xiang delle due aree geografiche, insieme a una comparazione sincronica delle xing, rendendo più evidenti analogie e divergenze di numerosi case studies occidentali e cinesi.  Uno sguardo sul panorama europeo, attento alle differenze nella disseminazione della screendance attraverso i festival in Gran Bretagna, Francia, Belgio e Italia, costituisce il focus della terza parte. Con la quarta ed ultima parte, la tesi riserva ampio spazio alla disamina della situazione contemporanea della screendance, seguendone la diffusione negli ultimi quattro decenni attraverso i festival e, più recentemente, i nuovi canali social di creazione e condivisione di contenuti video, e prospettando un futuro in cui la realtà della screendance europea e quella cinese potranno confrontare le proprie identità culturali. Il ricco apparato documentario include un elenco dei festival di screendance europei e cinesi, e una serie di interviste inedite ai maggiori operatori e professionisti del settore, italiani ed europei.
This thesis aims to deal with the subject of screendance from an alternative perspective, consistent with the latest social transformations. The research, divided into four parts, begins with a critical review of the terminology used to indicate screendance in its historical development in Europe and China during the twentieth century. Using a methodology based on the tools of comparative historiography, the author uses the two Taoist concepts of xiang or vision and xing or form as keys, one referring to the cultural, historical and artistic context of a given human society in a given historical period , and the other alluding to the specific artistic forms defined by those principles. The second part is focused on the comparison between the different developments of the screendance during the twentieth century in Europe and China, and deals with a diachronic comparison of the xiang transformations of the two geographical areas, together with a synchronic comparison of the xing, making more evident analogies and divergences of numerous Western and Chinese case studies. A look at the European panorama, attentive to the differences in the dissemination of the screendance through the festivals in Great Britain, France, Belgium and Italy, constitutes the focus to the third part. With the fourth and last part, the thesis reserves ample space for the examination of the contemporary situation of screendance, following its diffusion in the last four decades through festivals and, more recently, the new social channels for creating and sharing video content, and envisaging a future in which the reality of the European and Chinese screendance will be able to compare their own cultural identities. The rich documentary apparatus includes a list of European and Chinese screendance festivals, and a series of unpublished interviews with the major operators and professionals in the sector, both Italian and European.
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FAUSTINI, Piero. "La cucina dello spettacolo Forme drammatico–musicali di transizione nei libretti dell’opera italiana postunitaria." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389183.

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Abstract:
The traditionally so–called ‘transitional’ period of italian melodramma, roughly corresponding to the decades of 1870s and 1880s, saw also wide transformations in its relationship with the librettos, their creation and their form. Changes happened also in the status of the libretto and of the librettist among the new publishing industry, in their stength ratio with the music and the musician and in their related production modalities, as in the specific examples of librettists Angelo Zanardini and Carlo D’Ormeville. Great importance was to be found in new poetry configurations in the domain of meter, of ‘liricity’ and of solo, duo and collective singing forms and in ‘metasinging’ prescription.
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Urban, Sara. ""Fino a che farò l'artista, sarò anche attrice". Uno studio sulla prassi teatrale di Adelaide Ristori." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423447.

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Abstract:
«As long as I am an artist, I will also be an actress». A study of Adelaide Ristori’s stage practice This dissertation investigates the stage practice of nineteenth-century star actress Adelaide Ristori: it aims at reconstructing both her working method and her acting style and at identifying, as a final and “open” conclusion, those features of her practice as a stock company stage manager that can be considered as signs of a progress towards modern stage direction. Several sources have been employed; the archival research took place mainly at Museo Biblioteca dell’Attore in Genova, holding a precious and considerable collection devoted to Adelaide Ristori (Fondo Ristori). Starting from some considerations about the little documented beginnings of Adelaide Ristori’s career in her artistic family, the first part of this dissertation reconstructs the working method the actress accurately practised in the years of her artistic maturity. Adelaide Ristori was an innovative actress. Every performance of hers was founded on the study of many sources – dramatic, literary, figurative – and on a double approach to the character, i.e. a rational and cognitive and an empathic approach. The artist then built her part upon two scores she worked out from such premises, that is to say a vocal and a physical score. These were the basis of the precise reconstruction of the emotional journey of the character she was to interpret, and of the connection between the actress’ body and the psychological motivation of the character. The actress worked out this complex construction of the part thanks to her constant concentration and the power of her stage presence. Every detail in the performance was carefully selected and built in an actorial work whose cornerstones were verisimilitude, formal restraint, a refined explication of the dialectic relation between the inner and outer self, the respect for the playwright’s intents and the individuation of the core motifs in the play allowing for the communication of ethical and poetical values. The ethical and educative value of the theatre was of primary importance in Adelaide Ristori’s theatrical history: through her artistic work she meant to embody a model enhancing the cultural and social re-evaluation of the theatre. She also wanted to represent and advertise a new image of the actor and above all of the actress as a virtuous being, an emblem of a profession worthy of being appreciated both on a human and on an artistic level. To promote these values on the stage, Adelaide Ristori included metatheatrical pieces in her repertoire; the leading characters of these plays are actresses whose parts – true manifestos of her poetics – voice her very idea of the theatre and art. The French plays we analyse in the second part of this dissertation are emblematic examples: Adriana Lecouvreur by Eugène Scribe and Ernest Legouvé and Béatrix ou La Madone de l’Art by Ernest Legouvé. In both cases we delineate the history of the play and we try to reconstruct – as far as possible – Ristori’s performance, mainly referring to the relevant promptbooks and the plentiful articles held in the Ristori Fund. As a conclusion, we offer some considerations on Ristori’s ensemble work with her company, the Compagnia Drammatica Italiana. An actress who fixed both her individual interpretation and the whole performance that she directed in a definite form, Adelaide Ristori appears as the emblem of an innovative conception of theatrical performance as a consistent and composite artistic event; in such work she played the role of an actress-manager who could guarantee aesthetic and poetical consistency, foreshadowing in some aspects the art of modern stage direction in Italy.
«Fino a che farò l’artista, sarò anche attrice». Uno studio sulla prassi teatrale di Adelaide Ristori La ricerca è incentrata sullo studio della prassi scenica della Grande Attrice ottocentesca Adelaide Ristori e si propone di definire concretamente il metodo di lavoro e lo stile attorale dell’interprete e di enucleare, quale ipotesi conclusiva e “aperta”, gli aspetti della sua pratica capocomicale come presagi di un approccio preregistico allo spettacolo teatrale. Le fonti utilizzate sono state molteplici e le ricerche d’archivio si sono svolte principalmente al Museo Biblioteca dell’Attore di Genova dove è conservato il ricchissimo Fondo Adelaide Ristori. Nella prima parte del lavoro, partendo da alcune riflessioni sulle origini assai poco documentate della carriera di Adelaide Ristori figlia d’arte, si è giunti alla delineazione del metodo di lavoro praticato, con precisione e minuzia, negli anni della maturità artistica. Attrice innovativa rispetto al passato, Adelaide Ristori basa ogni sua interpretazione sullo studio del testo e di svariate fonti (teatrali, letterarie, figurative) e su un doppio percorso di avvicinamento al personaggio, razionale-conoscitivo ed empatico. L’artista giunge poi ad un’elaborazione scenica dell’interpretazione fondata sulla definizione di una duplice partitura vocale e fisica, sulla quale si innesta una ricostruzione precisa del percorso emotivo del personaggio basato sull’organicità fra corpo e motivazioni psicologiche e sorretto – al momento dell’esecuzione – dalla costanza della concentrazione e dalla forza della presenza scenica. Tutto è scelto e costruito entro un lavoro attorico che deve rispondere ai criteri di verosimiglianza, misura formale, raffinata esplicazione della dialettica interno-esterno, adesione alla voce del drammaturgo, individuazione dei motivi d’interesse del testo per la comunicazione di valori etici e poetici personali. La valenza etica ed educativa del teatro è parte integrante della storia di Adelaide Ristori, tesa ad incarnare con il proprio operato artistico un esempio di rivalutazione culturale e sociale del teatro stesso. A ciò si accompagna il desiderio di proporre una nuova immagine dell’attore, e soprattutto dell’attrice, quale figura portatrice di valori morali, emblema di un mestiere degno di riconoscimento umano e artistico. Per affermare tali istanze ideali, Adelaide Ristori inserisce nel suo repertorio testi metateatrali con al centro parti di attrici che possono essere considerate “manifesti” della sua visione del teatro e dell’arte. Tra i casi più emblematici, vi sono due opere francesi, analizzate nella seconda parte di questo lavoro: Adriana Lecouvreur di Eugène Scribe ed Ernest Legouvé e Béatrix ou La Madone de l’Art di Ernest Legouvé. Per entrambi, si è delineata la storia dello spettacolo e si è tentato di ricostruire l’interpretazione del personaggio, in particolare mediante l’analisi dei copioni e dei ritagli stampa del Fondo Ristori. In conclusione, si sono proposte alcune riflessioni sul lavoro della Grande Attrice all’interno dell’ensemble della sua Compagnia Drammatica Italiana. Attrice che formalizza la propria performance individuale e analogamente l’intero spettacolo di cui è responsabile e “direttrice artistica”, Adelaide Ristori sembra infatti essere l’emblema di una innovativa concezione dello spettacolo come evento artistico coerente e composito, per la creazione del quale emerge la necessità di una guida capace di garantire uniformità estetica e poetica alla rappresentazione teatrale e tale da essere l’espressione di una interessante tensione preregistica.
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10

VERGA, DAVIDE. "MUSICHE DI SCENA E TEATRO DI REGIA. FIORENZO CARPI E GLI SPETTACOLI GOLDONIANI DI GIORGIO STREHLER." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/202740.

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Abstract:
Sound design is an essential part of contemporary theatre, despite the lack of studies devoted to musical scores in theatrical plays. Since the early 20th century, music has become an unavoidable element (as well as set pieces, costumes etc.), of the 'text' of the play, contributing to its sense and its global reception. This is why it doesn't come as a surprise that Fiorenzo Carpi - the well trained composer who started to collaborate with Piccolo Teatro in Milan since the very beginning of its activity - is considered one of Giorgio Strehler's closest partners. Over the years, the director has often mentioned the crucial importance of Carpi's work in his letters and interviews. The real impact of Carpi's contribution however, can be measured directly in the text. The study analyzes Carpi's work, attending in a particular way to those plays of Goldoni directed by Giorgio Strehler, mise-en-scenes that were fundamental in the Piccolo Teatro's history e with whom the director focused what is called his 'poetical realism', which uses music to convey an universal meaning from the realistic object. The musical production follows, through the time, the different readings of the director; now music is connected to the movement, now it creates spaces. Moreover, form such mise-en-scenes it rises the muscian's and director's vision of the Eighteenth Century world. To deepen that main theme, this study has broaden to the analysis of musics composed by Carpi for other theatrical plays or else movies related that same century. First by the original autographic scores by Fiorenzo Carpi, held in the Piccolo Teatro Historical Archive, then by analyzing 'secondary' sources such as press reviews, TV videos, tapes, photographs, programmes or playbills, the study tries to explain the complex double paternity of the music, child of the composer and of the director, a music, whose sense is realized only in the synthesis of the staging.
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Books on the topic "Storia dello spettacolo"

1

Storia del teatro e dello spettacolo. Palermo: Palumbo, 2001.

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2

Cotticelli, Francesco. Storia della musica e dello spettacolo a Napoli. Napoli: Turchini, 2009.

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3

Francesco, Cotticelli, Maione Paologiovanni, and Centro di musica antica Pietà dei Turchini., eds. Storia della musica e dello spettacolo a Napoli. Napoli: Turchini, 2009.

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4

Alberto, Basso, ed. Musica in scena: Storia dello spettacolo musicale. Torino: Unione tipografico-editrice torinese, 1995.

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5

teatrali, Associazione marchigiana attività, ed. I Teatri delle Marche: Storia e politiche dello spettacolo. Bologna: Lavoro Editoriale, 1989.

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6

Paolucci, Fabrizio. Gladiatori: I dannati dello spettacolo. Firenze ; Milano: Giunti, 2006.

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7

Teatro dell'Occidente: Elementi di storia della drammaturgia e dello spettacolo teatrale. 2nd ed. Milano: Edizioni universitarie di lettere economia diritto, 2006.

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8

1946-, Ferrone Siro, ed. Studi di storia dello spettacolo: Omaggio a Siro Ferrone. Firenze: Le lettere, 2011.

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9

Mazzoni, Stefano. Studi di storia dello spettacolo: Omaggio a Siro Ferrone. Firenze: Le lettere, 2011.

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10

Ternavasio, Maurizio. Il Quartetto Cetra, ovvero, Piccola storia dello spettacolo leggero italiano. Torino: Lindau, 2002.

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