Academic literature on the topic 'Storia della semiotica'

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Journal articles on the topic "Storia della semiotica"

1

Salomoni, Antonella. "Storici e semiotica della storia." MEMORIA E RICERCA, no. 40 (September 2012): 23–38. http://dx.doi.org/10.3280/mer2012-040003.

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Abstract:
The twentieth century has seen the qualitative explosion and the quantitative spreading of the semiotic theories and the sign systems. Taking their first steps with analyses that very rarely called up on history in their argumentation, such disciplines - most of all when dealing with cultural semiotics - have seen "history" enter into their researches. The essay intends to examine the specific contribution of the Tartu-Moscow school and, above all, of the work of Jurij M. Lotman (1922-1993), verifying the impact and the applicability of the Russian semiotics. After recalling the lotmanian scheme that sums up his work in the sixties, the author questions on what cultural semiotics means for "history" and on how the historian may avail himself of it in his work.
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2

Greco, Cristina. "La costruzione dell’identità dello scienziato nel graphic novel." Mnemosyne, no. 6 (October 15, 2018): 16. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i6.13673.

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Abstract:
Negli ultimi anni si è assistito allo sviluppo di una produzione di graphic novel sempre più attenta alle narrazioni del sé e al fumetto come luogo di valorizzazione della memoria individuale e collettiva. In Logicomix, che racconta la storia di Bertrand Russell, la costruzione dell’identità dello scienziato si fonda su una forma di narrazione a metà strada tra finzione autobiografica e racconto biografico. La prospettiva semiotica ci ha permesso di indagare le modalità di costruzione dell’Io dello scienziato adoperate dal testo. Emerge in maniera significativa il rinvio alla dimensione di affettività del soggetto narrativo, che si intreccia al tema della ricerca della verità, tra genio e follia. Si potrebbe parlare, allora, di una fusione tra romanzo biografico e autobiografico, tra documento e finzione, tra passato e presente. Il testo sembrerebbe, dunque, in grado di produrre nuovi ambiti di senso e, per mezzo del dispositivo dell’immaginazione, ridefinire significati già noti.
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3

Di Santo, Federico. "La presunta dimensione conoscitiva della mimesis aristotelica: un lungo equivoco." Revista Limiar 6, no. 11 (September 19, 2019): 3–37. http://dx.doi.org/10.34024/limiar.2019.v6.9753.

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Abstract:
L’articolo riconsidera la nota questione se la mimēsis abbia o meno, nella Poetica di Aristotele, una portata conoscitiva. La risposta negativa è argomentata attraverso la ridiscussione dei passi su cui la tesi “conoscitiva” si fonda: Poetica 4, Poetica 9 e la ricorrente espressione “secondo verosimiglianza o necessità”. Ne emerge che la mathēsis menzionata da Aristotele non è in diretta relazione con le cause o con le funzioni dell’opera artistica o letteraria, ma designa solo l’operazione interpretativa, seria e complessa, richiesta dalla fruizione. La maggiore universalità della poesia rispetto alla storia, a sua volta, non ha nulla a che fare con “gli universali” in senso filosofico e si riferisce semmai al carattere universale delle vicende narrate, la cui universalità si fonda sulla dimensione emozionale. Infine, la struttura razionale della trama dovuta alla sua organizzazione secondo verosimiglianza o necessità non costituisce un impianto logico volto a veicolare conoscenze, ma piuttosto una struttura semiotica che ha, al contrario, una finalità prettamente estetica ed emozionale. In una prospettiva più ampia, l’interpretazione “conoscitiva” della mimēsis aristotelica è l’espressione di un pregiudizio determinato dall’«antica discordia tra filosofia e poesia», per cui la filosofia fa violenza all’alterità radicale della visione del mondo propria dell’arte, nel tentativo di conformarla al proprio progetto totalizzante di realtà.
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4

SILVESTRI, Filippo. "SUL MEDESIMO E L’ALTRO. TRA FOLLIA E LETTERATURA NELLA PROSPETTIVA SEMIOTICA DI STUDI DI MICHEL FOUCAULT." Signa: Revista de la Asociación Española de Semiótica 30 (January 6, 2021): 213. http://dx.doi.org/10.5944/signa.vol30.2021.29306.

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Abstract:
Riassunto: Il rapporto tra il Medesimo e l’Altro rappresenta un leit motiv lungo l’intero arco della ricerca di Foucault. Negli anni Sessanta egli ha certamente tematizzato il problema, affrontandolo da due prospettive. L’altro è tutta la storia della follia dalla fine del Medioevo fino al limite dei primi studi di Freud. L’altro è la scrittura letteraria di Sade, Hölderlin, Nietzsche, Artaud, Bataille, Roussell, Blanchot, Klossowski, tutti insieme convocati su uno scenario filosofico, che si muove ad elastico tra teorie surrealiste della scrittura e dell’opera d’arte e prime forme di uno strutturalismo in pieno svolgimento.Abstract: The relationship between the Self and the Other represents a leitmotiv throughout Foucault’s research. In the sixties, he certainly addressed the issue from two perspectives. The Other is the whole history of madness from the end of the Middle Ages to the limits of Freud’s early studies. The Other is in the literary writings by Sade, Hölderlin, Nietzsche, Artaud, Bataille, Roussell, Blanchot, Klossowski, who are all summoned together on a philosophical scenario which ranges from surrealist theories of writing, and the work of art and first forms of structuralism in full swing.
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5

Walsh, P. G. "Semiotica della novella latina: Atti del seminario interdisciplinare ‘La novella latina’, Perugia 11–13 Aprile 1985. (Università degli Studi di Perugia, Istituto di Filologia Latina, Materiali e Contributi per la Storia della Narrativa Greco-Latina, 4.)Pp. 319. Rome: Herder, 1986. Paper, L. 35,000." Classical Review 37, no. 2 (October 1987): 309. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00111060.

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6

Sindoni, Maria Grazia. "TRAIETTORIE DELLA MULTIMODALITÀ: GLI SNODI TEORICI E I MODELLI APPLICATIVI." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023): 19–46. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19647.

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Abstract:
Questo saggio ripercorre le principali linee di sviluppo degli studi della multimodalità intesa come semiosi della comunicazione nell’ambito di derivazione angloamericana. La multimodalità è definita come una disciplina a sé e discussa nella sua epistemologia attraverso un excursus della sua storia ed evoluzione dalla fine degli anni Novanta ad oggi. Si passano in rassegna alcune scuole di pensiero della multimodalità, a partire dagli sviluppi socio-semiotici di matrice linguistica sistemico-funzionale elaborata da Michael A. K. Halliday in Inghilterra negli anni Settanta. Le principali teorie e prassi di analisi multimodale sono illustrate attraverso alcuni principi cardine per delineare l’ambito di applicazione e le aree privilegiate di indagine. Il saggio inoltre illustra le differenze teoriche e pratiche fra multimodalità e multimedialità, termini spesso utilizzati in modo interscambiabile e dunque improprio. Successivamente, si presenta un’analisi multimodale del video TikTok più popolare di un creator italiano, Khaby Lame, che ha raggiunto livelli di viralità tali da guadagnargli fama e successo a livello globale. L’analisi, di natura qualitativa classica, consiste in una trascrizione e annotazione integrale del breve video più visualizzato al momento della scrittura del saggio, per inquadrare i fenomeni della semiosi della comunicazione digitale in un ambito disciplinare più vasto rispetto alla linguistica pura. Questa apertura ad aspetti non verbali include nell’analisi delle risorse semiotiche elementi quali lo sguardo, il montaggio, la distanza fra partecipanti, la musica, i rumori ambientali, la distribuzione degli elementi nel tempo e nello spazio, e così via. Coerentemente con questo presupposto di base, le conclusioni invitano a un ripensamento della definizione stessa di “lingua della rete”, indicando nella multimodalità, sia come teoria sia come metodo, una prospettiva utile alla lettura consapevole, etica e inclusiva della complessa testualità digitale contemporanea. Trajectories of multimodality: theoretical foundations and application model This paper discusses the main theories that map out the development of multimodality as semiosis of communication within the Anglo-American tradition. An overview of the history and evolution of multimodality starting in the late Nineties will motivate the claim that this is a discipline in its own, with its specific epistemology. Some major theories within sociosemiotics approaches are outlined, as resulting from the developments of systemic-functional linguistics as theorized by Michael A. K. Halliday in the Seventies in the UK. Theories and methods will be presented by means of an illustration of some key concepts and principles, with a view to explore some potential applications and preferential objects of studies. The paper also sets out to explain the differences between the concepts of multimodality and multimediality, which are often used interchangeably, thus bringing about theoretical and empirical issues. As a case study, I have selected the most viewed TikTok video produced by an Italian creator, Khaby Lame, who has gained global recognition and immense popularity, to the point of allowing him to obtain Italian citizenship after almost twenty years of Italian residency. The qualitative analysis makes use the typical heuristic tools used by multimodal analysts, namely an integral transcription and annotation of the video, with the aim of showing the full range of the involved digital communicative phenomena that cannot be accounted for only on linguistic grounds. Broadening the domain of analysis beyond the tools provided by linguistics includes the analysis and description of non-verbal semiotic resources, such as gaze, editing, distance between participants, music, ambient sound, compositional strategies in time and space, among others. Consistent with this approach, the concluding remarks encourage further reflections of the very definition of the “language of the net”. It follows that theoretical and empirical research lines mapped out by multimodal studies may ultimately help promote awareness, ethics, and inclusion when engaging with contemporary digital textualities.
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7

Turco, Federica. "Le femmine restano e i maschi partono. Dinamiche spaziali e diritti nelle moderne storie per l'infanzia." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (January 2021): 13–22. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003002.

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Abstract:
In che modo le narrazioni e la realtà sociale interagiscono tra loro nella costruzione di significati condivisi? Questa sembra essere la domanda di partenza per cercare di inquadrare il problema della rappresentazione in generale, e della rappresentazione femminile in particolare, in tutti quei testi che forniscono, a livello simbolico e quindi semiotico, dei modelli d'identificazione per i loro fruitori (dai film ai cartoni animati, passando attraverso romanzi, fiabe, spot pubblicitari e così via). Si tenterà, nel breve saggio che segue, d'inquadrare la relazione tra rappresentazioni e modelli culturali, considerando principalmente alcune storie per bambine e bambini e il modo in cui queste forniscono dei percorsi d'interpretazione e stratificazione dei diritti dell'infanzia (e della loro violazione).
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8

Casini, Simone. "I media italiani all’estero: questioni linguistico-educative tra nostos, tradizione, identità e nuove generazioni." Italian Canadiana 35 (August 18, 2021): 285–306. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37234.

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Abstract:
Il contributo prende in esame il ruolo educativo che i media hanno esercitato nella storia linguistica italiana e internazionale, tracciando un profilo semiotico sulle implicazioni che questi hanno avuto nel determinare il paradigma del nostos in contesto estero e migratorio. A fronte di una prima ricognizione sui processi linguistico-educativi italiani per i quali è risultato evidente il ruolo dei mezzi di comunicazione nella definizione del processo di unificazione linguistica nazionale, l’analisi propone una riflessione sui media italiani in Canada, affrontandone le dinamiche in chiave linguistico educativa con una prospettiva intergenerazionale che sostenga il ruolo del nostos entro le diverse generazioni di utenti. L'analisi si conclude con una indagine sociolinguistica e con una riflessione che guarda ai media come fattore di una rete articolata di elementi in grado di cooperare per arginare il processo di diminuzione della presenza della lingua italiana in contesto straniero sui piani della formazione e del generale uso linguistico.
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9

Ponzo, Jenny. "Dinamiche di violenza nella pratica mistica del digiuno." 125, no. 125 (July 16, 2021). http://dx.doi.org/10.25965/as.7231.

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Abstract:
Questo articolo si concentra su un corpus di agiografie che riguardano mistiche vissute tra il Medioevo e il XX secolo e caratterizzate da pratiche di digiuno estremo. Le storie di queste donne hanno dei tratti comuni che ci permettono di riconoscere una forma di vita specifica (Fontanille). L’analisi esplora, all’interno della categoria della violenza, alcuni aspetti degli stili esperienziali, della prassi e pratici (Colas-Blaise) che formano questa forma di vita. L’adozione di questa prospettiva e l’applicazione delle teorie semiotiche e delle riflessioni di Barthes, Eco, Kristeva, De Certeau, Deleuze e Marin permettono di far luce sulle sfaccettature dell’erotica del dolore, sul ruolo ambivalente del corpo, sul tema dell’obbedienza e sull’anticonformismo di queste figure.
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Dissertations / Theses on the topic "Storia della semiotica"

1

Giannetta, Melissa. "«Quid verisimile sit dicturum me arbitror» Il laboratorio delle Theologiae di Pietro Abelardo." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2019. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/4645.

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Abstract:
2017 - 2018
My dissertation is concerned with the three clearly ordered versions («Summi boni», Christiana and «Scholarium») of the same theological work, that is the Theologia of Peter Abelard. If, on the one hand, the entire work proves to be ultimately in fieri, on the other a clearly defined modus operandi underlies its different versions. The first of them was convicted during Soisson’s council in 1121 and the same fate affected, but this time more emphatically, the third one during Sens’s council in 1140. The purpose of my dissertation is to specify the relationship between the Theologia’s versions, whose title suggested a ‘new’ disciplinary domain. In the first part of the work I analyse the theoretical foundations of God’s knowledge, while, in the second, I assume their effects as related to the evolution of the Theologia. Abelard’s theological masterpiece is scarred by an awareness of an unbridgeable gap between the unfathomable misteries of God and the hystorical and linguistical Revelation. From this viewpoint, both the revisions of the Theologia and its incompleteness turn out to be essential conditions of the work itself. Accordingly, it proves to be the same work as regards the firm belief that man cannot have but a limited knowledge of God, but a different one as regards the use of the logical, grammatical, and rhetorical instruments serving a scientific understanding of the world, it being understood that this kind of knowledge always occurs in conformity with the Revelation. [edited by Author]
XVII n.s. (XXXI ciclo)
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2

Hewett, Eric E. Hewett. "The encounter of art and language in Hrabanus Maurus’ In honorem sanctae crucis and the Communication of philosophical and theological content." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/977.

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Abstract:
2011 - 2012
The In honorem sanctae crucis of Hrabanus Maurus consists of 28 carmina figurata, in which text and image are interwoven into multiple complex unities. This work, rather than employing text and image in parallel, uses the visual level to create multiple levels of language, while the visual level in turn is constituted by the linguistic levels. Each carmen relates some aspect of the universe to the cross of Christ. They combine, thus, into a structured whole devoted to honoring the cross and displaying it as the fundamental structuring principle of the universe. My thesis analyzes the complex internal structure of this work, considers how it communicates with its diverse audiences, and attempts to elicit its philosophical and theological content. Christ, as creator and totality of being, redeems all creation, opening the way to Heaven for the saved, while the cross itself becomes the metaphysical, metacosmic and metatemporal principle and the means through which Christ sends grace into the world. The correct response of angels and men to this event is ever-lasting praise, which the In honorem recommends, defends, justifies and embodies. [edited by author]
L'In honorem sanctae crucis di Rabano Mauro consiste di 28 carmina figurata, nei quali diversi testi ed immagine sono intrecciati in varie unità complesse. L'opera non mette immagine e testo in parallelo, come di solito, ma invece usa il livello visivo per creare multiplici livelli di linguaggio, mientre il livello visivo stesso è composto dai livelli linguistici. Ciascun carmen mette un aspetto dell'universo in relazione con la croce di Cristo. Si rigiungono dunque verso una totalità strutturata che è dedicata all'onore della croce e la mostra come il principio strutturante fondamentale dell'universo. La mia tesi analissa la struttura interna complessa dell'opera, esamina come essa communica con i diversi lettori e tenta esplicitare il contenuto filosofico e teologico. Cristo, creatore e totalità dell'essere, ridime tutto il creato, aprendo così la via al cielo per i salvati, mientre la croce stessa diviene principio metafisico, metacosmico e metatemporale e il mezzo per cui Cristo manda grazie nel mondo. La risposta corretta degli angeli e degli uomini è la lode perpetua, che l'In honorem ricommanda, difende, giustifica e incorpora. [a cura dell'autore]
XI n.s.
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3

Marucci, Francesca <1980&gt. "I luoghi della politica - la politica dei luoghi : la topografia della comunicazione negli anni della 'Rivoluzione Romana'." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1119.

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Abstract:
Lo studio si concentra sulla topografia della comunicazione nel periodo della “Rivoluzione Romana” (133-31 a.C.) e verifica il valore semiotico di alcuni luoghi pubblici in cui si concentrano azioni politiche significative. A tale scopo si indagano le diverse strategie comunicative della tarda repubblica romana, associando le memorie delle fonti all’indagine sul valore culturale di quattro luoghi di Roma. Nel primo capitolo si ricostruisce la contesa politica intorno al culto, alla simbologia e al luogo dei Dioscuri (da pertinenza di una gens aristocratica a simbolo della factio popularis). L’oggetto del secondo capitolo è il tempio della Concordia: come spazio fisico (ma anche in quanto virtù politica e slogan) costituisce una dotazione permanente della factio degli optimates. Nel terzo capitolo si esaminano occasioni di interazione politica sviluppatesi in o sul teatro. La domus rostrata (IV capitolo), è indagata come elemento legittimante nell’ideologia pompeiana, un valore recepito anche dai successivi detentori della casa del Magno.
This dissertation focuses on the topography of communication during the “Roman revolution” (133-31 B.C.) and investigates the semiotic value of some public sites where highly significant political actions took place. The different strategies of communication at the time of the late Roman Republic are analysed by matching the memory of ancient sources to the investigation of the cultural value of four Roman sites. Chapter 1 reconstructs the political debate concerning the worship, the symbol and the site of the Dioscuri (from its association with an aristocratic gens to a symbol for the factio popularis). Chapter 2 revolves around the Temple of Concord, which constitutes as an actual place, as well as a political virtue and a slogan, a permanent endowment of the factio of the optimates. Chapter 3 examines cases of relationships developed in or on the theatre. The domus rostrata (Chapter 4) is taken as a legitimising element in the ideology of Pompeius, and one which was also appropriated by the subsequent proprietors of the house of Pompeius
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4

PUCA, Davide. "Il valore delle differenze. Tipicità e terroir nella cultura enogastronomica." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/447972.

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5

RESTANEO, PIETRO. "Semiotica, politica e filosofia nel pensiero di Ju. M. Lotman." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/867770.

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Books on the topic "Storia della semiotica"

1

Calabrese, Omar. Breve storia della semiotica: Dai presocratici a Hegel. Milano: Feltrinelli, 2001.

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2

Gianfranco, Bettetini, ed. Storia della semiotica: Dai percorsi sotterranei alla disciplina formalizzata. Roma: Carocci, 2009.

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3

Viganò, Dario. I sentieri della comunicazione: Storia e teorie. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2003.

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4

Violi, Patrizia. Paesaggi della memoria: Il trauma, lo spazio, la storia. Milano: Bompiani, 2014.

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5

Molinini, Domenico. Suono, segno, suono: Elementi di semiologia, semiografia e storia della teoria musicale occidentale. Bari: Florestano edizioni, 2015.

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6

Brettoni, Augusta, Ernestina Pellegrini, Sandro Piazzesi, and Diego Salvadori, eds. Per Enza Biagini. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-404-6.

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Abstract:
In Studi per Enza Biagini sono confluiti saggi di teoria o di comparatistica, affondi in una singola letteratura o in più letterature, traduzioni, poesie, racconti e fumetti che costruiscono un testo di piacevole e agile lettura. Si intersecano generazioni di studiosi, fuori da ogni gerarchia accademica, che hanno condiviso nei decenni la lunga storia e i tanti campi della ricerca di Enza Biagini, rivelando pure il rigore metodologico e l’apertura, quasi senza confini, che ha contraddistinto la sua scuola. Al centro del volume c’è la teoria della letteratura con i suoi concetti e utensili d’analisi appartenenti alla tradizione della retorica, da non intendere qui come tassonomia di tropi e figure, ma quale somma di istanze vive (linguistiche, letterarie, filosofiche, semiotiche, ideologiche) portatrici di interrogativi fondamentali.
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7

Coletti, Theresa. Naming the rose: Eco, medieval signs, and modern theory. Ithaca, N.Y: Cornell University Press, 1988.

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8

Forme della testualità: Teoria, modelli, storia e prospettive : atti del 28. Convegno dell'Associazione italiana di studi semiotici, AISS, Castiglioncello, 6-8 ottobre 2000. Torino: Testo & immagine, 2001.

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9

Forme della testualità: Teoria, modelli, storia e prospettive : atti del XXVIII Convegno dell'Associazione italiana di studi semiotici (A.I.S.S.), Castiglioncello, 6-8 ottobre 2000. Torino: Testo & immagine, 2001.

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10

Naming the Rose: Eco, Medieval Signs, and Modern Theory. Cornell Univ Pr, 1989.

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