Academic literature on the topic 'Storia della scuola'

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Journal articles on the topic "Storia della scuola"

1

Bonelli, Caterina. "La scuola “resistente”: pratiche autobiografiche per la valorizzazione delle storie di scuola." Revista Brasileira de Pesquisa (Auto)biográfica 6, no. 19 (December 24, 2021): 992–98. http://dx.doi.org/10.31892/rbpab2525-426x.2021.v6.n19.p992-998.

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Abstract:
Le testimonianze scritte dalle maestre ci permettono di entrare “in punta di piedi” nelle pagine della storia, delle loro storie per meglio conoscere e comprendere una professione ancora nell’ombra. Le storie di vita delle e degli insegnanti sono dei veri e propri “giacimenti di storie” e l’obiettivo del contributo è di far emergere e valorizzare tali narrazioni. Attraverso le testimonianze autobiografiche dei professionisti dell’educazione e, al contempo degli studenti, emergono storie inconsuete, di “resistenza”, preziose microstorie che raccontano un tempo, un gruppo sociale, l’intera comunità. Il contributo si avvale di esperienze autobiografiche a scuola in collaborazione con la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari - LUA.
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2

Galli, Pier Francesco, and Alberto Merini. "Tracce. Storie e persone." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (March 2021): 143–46. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-001010.

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Abstract:
Vengono riprodotti alcuni brani di un seminario tenuto il 30 maggio 1992 alla scuola Il Ruolo Terapeutico di Milano, che lo ha pubblicato nel 1996 col titolo La persona e la tecnica. Appunti sulla pratica clinica e la costruzione della teoria psicoanalitica e che è stato ristampato nel 2002 dall'editore FrancoAngeli con aggiunte e integrazioni. In queste pagine vengono fatte alcune riflessioni sul problema della ricostruzione storica in psicoanalisi, sottolineando come sia indispensabile non basarsi solo sulla storia ufficiale, scritta, ma che sia di fondamentale importanza conoscere anche la storia affettiva e le vicissitudini di vita delle persone che sono state protagoniste nella costruzione teorica. La storia emozionale, trasmessa attraverso canali informali, è un elemento costitutivo della definizione stessa della disciplina psicoanalitica.
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3

Corona, Paolo. "Riflettendo su sistema e storia nella Scuola storica tedesca. Un itinerario sul filo di un capolavoro goethiano." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 21, 2022): 531–58. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19259.

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Abstract:
Seguendo spunti offerti da alcuni passi de Le affinità elettive di Goethe, il saggio ripercorre le vicende della Scuola storica tedesca nel corso dell’Ottocento, ragionando sui motivi tecnici e culturali che ne animarono gli sviluppi. Le dialettiche interne alla Scuola, originatesi a partire dal suo progetto di approccio scientifico al diritto, investono il modo di rapportarsi al passato e di impiegarne i prodotti, e la considerazione del ruolo del giurista all’interno della società. L’itinerario descritto evidenzia l’incessante ricerca di un dialogo soddisfacente fra ‘essere’ e ‘divenire’, fra passato e presente (e futuro), fra ‘sistema’ e ‘storia’.
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4

Mattozzi, Ivo. "Il museo nel curricolo di storia: una questione di trasposizione didattica." Educar em Revista, no. 58 (December 2015): 69–85. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.43470.

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Abstract:
Riassunto Negli ultimi anni si sono diffusi i musei, ne sono stati creati molti, si è rinnovata la museografia, si è diffusa l'idea della didattica museale e sono usciti molti libri a tal proposito. I musei offrono dappertutto servizi didattici o educativi, molti alunni vengono condotti nei musei. Tutto bene, dunque, potremmo dire: una battaglia cominciata qualche decennio fa è ormai vinta. Il problema è che le offerte che partono dai servizi didattici museali in gran parte non si integrano nel curricolo di formazione storica, obbediscono a logiche e preferenze che nascono all'interno del museo da parte di educatori che non si pongono il problema del curricolo, gran parte dell'offerta consiste in visite guidate e giochi svolti con materiali poco efficaci dal punto di vista formativo. Da parte della scuola l'aumento della fruizione dei servizi museali c'è stato, ma non s'è generalizzata l'idea di usare didatticamente i musei a portata di uscita. Gli alunni che entrano in contatto con i musei sono una minoranza e sempre prevale la scuola primaria... Nella scuola secondaria l'interesse per i musei scema. In questo contesto il nostro scopo è valorizzare la didattica museale in funzione della formazione storica curricolare. Farla cessare di essere un episodio o un progetto. Vorremmo che gli educatori museali elaborassero offerte nell'ottica del curricolo e che gli insegnanti fossero in grado di incardinare l'esperienza di apprendimento mediante il museo entro il piano di lavoro annuale anche nella scuola secondaria di II grado. Perseguiremo lo scopo usando musei archeologici e storici. Non offriamo laboratori riguardanti musei d'arte. Ma le procedure e le attività che proporremo possono essere trasferite agevolmente ai musei d'arte. Lo scopo può essere perseguito a condizione di: a) pensare il curricolo continuativo e verticale; b) pensare i musei in rapporto all'apprendimento della storia; c) pensare il collegamento tra essi; d) pensare la trasposizione didattica funzionale ai processi di insegnamento e di apprendimento della storia.
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5

Rovinello, Marco. "Il Mezzogiorno pre - e postunitario nei libri di Storia per le superiori." SOCIETÀ E STORIA, no. 174 (January 2022): 769–96. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174008.

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Abstract:
Il contributo prende in esame circa 40 manuali di storia per le scuole superiori di secondo grado attualmente in commercio allo scopo di verificare in che modo essi affrontino alcune fasi cruciali della storia del Mezzogiorno ottocentesco: l'età preunitaria sotto il regime borbonico (1815-1860), il processo di unificazione e l'età postunitaria (1861-1914). La prima parte del saggio analizza alcuni fra i più rilevanti fattori che condizionano la produzione dei libri di testo scolastici: le indicazioni ministeriali, il profilo degli autori, il ruolo giocato dalle case editrici, dai loro consulenti e dagli editor, le esigenze didattiche e commerciali, i destinatari, la formazione dei docenti e le relazioni fra l'insegnamento della storia a scuola e la public history. La seconda parte analizza invece testi e immagini dei manuali selezionati per mostrare quanto e come l'ampia storiografia sul Mezzogiorno ottocentesco penetri nella manualistica, quali paradigmi storiografici e approcci prevalgano, e in che modo la storia del Sud entri nelle scuole italiane.
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6

Petruzzi, Carmen. "Paradossi educativi nel Novecento. Lavoro e memoria di Giuseppe Prezzolini (1882-1982) tra Stati Uniti, Italia e Svizzera." Historia y Memoria de la Educación, no. 17 (December 18, 2022): 293–318. http://dx.doi.org/10.5944/hme.17.2023.34622.

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Abstract:
Il saggio analizza gli articoli di Giuseppe Prezzolini pubblicati in Paradossi educativi 1914-1964 (Armando 1964) relativi alle riforme scolastiche italiane, ai modelli educativi e ai programmi scolastici. Nonostante la sua lunga assenza dall’Italia, il giornalista Giuseppe Prezzolini continuò a seguire da lontano i cambiamenti della scuola italiana e arricchì il dibattito contemporaneo con le sue argute osservazioni oltreoceano. Inoltre, attraverso la sua opera, è possibile gettare un nuovo sguardo su alcuni aspetti della storia dell’educazione e della scuola in Italia durante un periodo di cambiamento e, al di là dell’Atlantico, sulla trasformazione della mentalità delle famiglie italoamericane. Nell’anno del quarantesimo anniversario dalla sua morte si ricorda attraverso la sua parola, una figura notevole che visse, scrisse e commentò i grandi eventi del Novecento.
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7

Żelazny, Jan W. "Dzieje patrystyki w środowisku krakowskim (Zarys)." Vox Patrum 36 (December 15, 1999): 85–96. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7810.

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Abstract:
Dai ultimi anni XIV secolo, alla corte della santa regina Hedvige, si possono trovare le radici degli studi sui Padri nel nostro ambiente. Ma la storia della patrologia e collegata con la storia dell’Accademia di Cracovia. Nel principio gli studi patristici erano inseriti negli studi di filologia e di storia della Chiesa. Il rinascimento e collegato con l’attivita della scuola filologica e teologica presso l’Universita Jagiel- lonica nel XIX secolo ed e stata coronata con la fondazione della prima cattedra di patrologia in Polonia nel 1938. Oggi l’attivita patristica accademica si svolge nell’ambiente della Accademia Pontificia di Teologia.
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8

Todaro, Letterio. "La cultura dell’educazione e le sue trasformazioni nel passaggio critico degli anni Sessanta /Settanta: conversazioni con Carmen Betti." Espacio, Tiempo y Educación 5, no. 1 (January 1, 2018): 281. http://dx.doi.org/10.14516/ete.198.

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Abstract:
Carmen Betti è tra le figure di riferimento della ricerca italiana in area storico-educativa. Per diversi anni ha insegnato presso l’Università di Firenze, rappresentando con i suoi lavori e con i suoi studi, una voce autorevole e notevolmente qualificata nel panorama italiano della disciplina. L’incisività dei suoi lavori ha contribuito a rafforzare il riconoscimento di una tradizione che porta a individuare nella sede fiorentina una «scuola» di alto profilo dell’accademia italiana nell’ambito degli studi di storia dell’educazione. La sua ricerca ha evidenziato un costante impegno a segnalare lungo i sentieri della storia dell’educazione un cantiere aperto per la costruzione di valori civili, indicando quali criteri «orientatori» dell’impegno intellettuale che caratterizza il lavoro dello storico dell’educazione la tensione a legare la lettura storica dei processi formativi con i motivi della conquista collettiva di spazi di libertà, di democrazia, di emancipazione. Recentemente ha ricoperto la funzione di Segretaria del Centro Italiano per la Ricerca Storico Educativa, segnando con il suo impegno l’attivazione di importanti strumenti di raccordo a servizio della comunità scientifica italiana degli storici dell’educazione e offendo un contributo qualificante per spingere in avanti le piste della ricerca sul terreno della storia dell’educazione.Per dare avvio alla conversazione mi sembra perciò utile chiedere all’interlocutrice una breve presentazione del proprio percorso professionale e un aiuto nel ricordare, attraverso anche spunti di memoria personale, i punti salienti che hanno segnato l’evoluzione del suo profilo di studiosa.
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9

Perini, Edoardo. "La consulenza nel contesto scolastico: una proposta di intervento sistemico con l'uso del sociogramma." TERAPIA FAMILIARE, no. 126 (November 2021): 29–44. http://dx.doi.org/10.3280/tf2021-126003.

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Abstract:
L'autore propone un modello di intervento nell'ambito della psicologia scolastica, che si ispira all'approccio sistemico-relazionale. Attraverso l'esemplifi cazione di casi clinici, viene sottolineata l'importanza di lavorare a scuola in un'ottica preventiva. Tenendo conto delle gerarchie presenti nella scuola in cui si trova ad operare ed evitando di contrastarle, lo psicologo scolastico può utilizzare lo strumento della convocazione in un modo nuovo per la tradizione sistemico-relazionale, estendendo l'invito agli incontri a docenti e dirigente. L'autore sottolinea altresì l'importanza di utilizzare il sociogramma, un'ecomappa che integra i classici strumenti sistemici e permette di comprendere le interazioni orizzontali tra i compagni di classe, offrendo una visione "globale" sulle preferenze soggettive di ciascun alunno. Lo psicologo scolastico ha così la possibilità di individuare vincoli e risorse nel gruppo dei pari ed effettuare una diagnosi della situazione di un alunno raffrontando la storia vissuta a scuola con le narrazioni che gli vengono riferite nel corso della consultazione.
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10

Paolella, Francesco. "Un esperimento di profilassi sociale. La colonia-scuola "Antonio Marro" di Reggio Emilia." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (November 2010): 23–34. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-003003.

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Abstract:
Il saggio riprende la storia delle origini e della affermazione della colonia-scuola "Antonio Marro", nata nel 1921 nell'ambito dell'ospedale psichiatrico "San Lazzaro" di Reggio Emilia. La colonia ricoverava bambini che presentavano anormalitŕ del carattere e della intelligenza; l'ammissione era strettamente vincolata al criterio dell'emendabilitŕ. Ogni alunno ammesso veniva esaminato perché si formulasse una doppia diagnosi, neuro-psichiatrica e pedagogica. Il fine principale della istituzione era quello di permettere a deficienti ed anormali di acquisire capacitŕ spendibili nel mondo del lavoro (solo mestieri manuali).
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Dissertations / Theses on the topic "Storia della scuola"

1

Di, Vora Irina Annamaria <1967&gt. "La storia della scuola attraverso la storia delle discipline scolastiche: storia e geografia tra mutamenti dichiarati e permanenze latenti (1955-1963)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/615.

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2

Guidi, Aurora. "L'evoluzione del concetto di integrale nella storia e all'interno della scuola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10132/.

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Abstract:
Argomento della presente tesi è il calcolo integrale. Nella prima parte dell'elaborato viene descritta l'evoluzione storica delle idee presenti già nella matematica antica, che conducono infine alla creazione del calcolo integrale vero e proprio, nei fondamentali lavori di Newton e Leibniz. Segue una sintetica descrizione delle sistematizzazioni formali della teoria dell'integrazione, ad opera di Riemann e successivamente Lebesgue, oltre alla generalizzazione dell'integrale di Riemann ideata da Sieltjes, di grande importanza, fra l'altro, nel calcolo delle probabilità. Si dà poi conto degli spazi funzionali con norme integrali (L^p, spazi di Sobolev). L'ultimo capitolo è dedicato all'insegnamento del calcolo integrale nella scuola secondaria in Italia, e alla sua evoluzione dall'inizio del XX secolo a oggi.
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3

Pasquinucci, Guido <1988&gt. "La scuola del Nord: storia ed evoluzione della cucina nella Cina settentrionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5917.

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Abstract:
Studio sulla cucina sviluppatasi nella nella Cina settentrionale. la tesi si divide in tre parti principali: la prima parte si sofferma sulla storia, osservata dal punto di vista del cibo in Cina, partendo dal neolitico sino all’arrivo dei primi fast-food, cercando di indagare su quei meccanismi che hanno accompagnato l’evoluzione della cucina cinese e che l’hanno plasmata nella sua forma attuale. La seconda parte si concentra sulla cucina cinese del Nord, ovvero la cucina sviluppatasi nelle provincie dello Hebei, Henan, Shanxi, Shaanxi, Shandong e nella città di Pechino, prendendo in considerazione le caratteristiche climatiche, geografiche e culturali che hanno interessato le singole zone. La terza parte, in ultimo, si sofferma sull’approccio pratico rispetto al cibo, vale a dire tecniche di cottura e preparazione degli alimenti e su quegli ingredienti e gusti tipici che caratterizzano questa cucina.
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4

Venturelli, Chiara <1984&gt. "Maestri di scuola e non solo: profilo di Cesare Malservisi (1935-2005)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8714/1/Venturelli_Chiara_Tesi.pdf.

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Abstract:
Nel quadro delle importanti rivoluzioni storiografiche del Novecento - da quella delle Annales, al ritorno al narrativo, fino all'esperienza della microstoria e del biographical turn - la più recente ricerca storico-educativa internazionale e nazionale ha rivolto sempre più l'attenzione verso la "scuola come realtà viva" alla ricerca della black box of schooling. In particolare, la conoscenza della cultura empirica prodotta in classe e della cultura materiale della scuola hanno ricevuto significativi contributi dagli studi sulla professione docente, le cui molteplici dimensioni sono state indagate anche attraverso la prospettiva biografica. All'interno di questa cornice teorica si è inteso ricostruire la biografia magistrale di Cesare Malservisi, maestro di scuola elementare, bibliotecario, cantautore dialettale e figura di intellettuale vissuto nella Bologna dell'Italia del secondo dopoguerra. A partire dalla letteratura coeva di riferimento si è concentrata l'attenzione sulle fonti primarie dell'archivio personale conservato dalla famiglia relativamente alla sua carriera e vita privata, all'attività professionale e alla cultura materiale della scuola. Sul piano metodologico le fonti sono state inventariate, catalogate ed analizzate nell'intreccio con le testimonianze orali costituite da interviste a persone che l'hanno conosciuto, al fine di ricostruire una biografia 'al plurale'. Il quadro che emerge restituisce la complessità di una figura docente tra formazione iniziale e in servizio, giocata non solo sui banchi di scuola, ma come professionista impegnato nella società, ed inoltre contribuisce allo studio della realtà pedagogica e scolastica dell'Italia del secondo dopoguerra e della 'stagione pedagogica' del capoluogo emiliano, caratterizzata da un particolare fermento politico, sociale ed educativo che rimane, a parte il mito, ancora poco indagata.
Among the most influential revolutions of the 20th century historiography - from the Annales to the return to narrative history, through the key concepts of microhistory and biographical turn – while seeking for the “black box of schooling”, the recent international and national historical-educational researches have turned their attention to the theory of “school as a living reality”. Notably, the observational study of the classroom empirical culture as well as of the school material culture has received significant contributions from the focus on the teaching profession, whose multiple dimensions have also been investigated from a biographic point of view. Within this theorethical framework, this work attempts to portray the life of Cesare Malservisi as primary school teacher, librarian, dialect songwriter and intellectual during the Postwar years in Bologna. Starting from the analysis of the reference coeval literature, the primary focus of this research is to investigate the family personal archive whose sources shift from Cesare Malservisi’s career, private life, professional activity to the school material culture. For instance, while aiming to build a “plural biography”, sources have been classified, analyzed, intertwined and integrated with interviews conducted with witnesses who have personally met Cesare Malservisi. The picture that emerges from this study confirms the complexity of Malservisi’s teacher role whose professional development coexist with his engagement to society, and parallely explores the local pedagogic and teaching scene, with special attention to the intense socio-political and educational ferment of the Postwar years in Bologna, a subject that has not yet been thoroughly investigated.
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RANON, Anna. "Poeti dei banchi di scuola o da banchi di scuola? Indagine sulla cosiddetta poesia nella scuola elementare italiana dal 1945 al 1968." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389188.

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Abstract:
The basic idea of my thesis is to understand whether poems found in the primary school handbooks, from 1945 to 1968 are “poeti dei banchi di scuola” (poets traditionally present in school books and in school programs), or “poeti da banchi di scuola” (poems devoted to individual improvement, i.e. to education and therefore, need teacher’s interpretation). After having analyzed the social historical context of the considered period, with particular reference to the primary school Programs, a functional definition of poetry has been given. Analyzing the primary school books of that period, the massive presence of some poets and some of their poems has been noticed. In most cases, the poems do not show an evident truthful educational project for they tend to conform the youth to dominant values or to behavioural models which are typical of the past. Often, they are simply didactic or “moralistic” poems. In these cases, they cannot immediately generate an educational outcome as they do not share the category of “narratività”, typical of education. Only the work of the teacher – the one who “in-segna”, that is to say the one who shows and points out at what is beyond the written – can make a difference; in fact, only if the teacher, as an educational guide crosses over and goes beyond the “message of values” of poetry in order to use it as an educational means, the change will occur. Even more, through the interpretation of the pauses, moments of silence, the rhythm, rhetorical
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Monego, Luisa <1980&gt. "LE MARIEGOLE LATINE DELLA SCUOLA DI SANTA MARIA E SAN FRANCESCO DEI MERCANTI AI FRARI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2603.

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Abstract:
La tesi ripercorre le origini di un’antica scuola devozionale, fondata a Venezia nel 1261 presso la chiesa conventuale di Santa Maria Gloriosa dei Frari, indagate attraverso le sue prime fonti statutarie. Questa confraternita intitolata a santa Maria della Misericordia e a san Francesco ha una storia singolare rispetto alle molte altre scuole che con la loro presenza caratterizzavano il tessuto cittadino e non è semplice inserirla nelle grandi categorie in cui la maggior parte delle altre rientra. Nasce infatti come scuola di flagellanti, prerequisito che, a partire dal 1476, varrà alle altre confraternite dello stesso tipo il titolo di ‘Scuola Grande’, ma non si evolve in quella direzione. Parrebbe etichettata come una scuola di mestiere, ‘dei mercanti’ appunto, ma non è riservata a questi soltanto, né tantomeno emette capitoli riferiti al settore lavorativo, come avveniva all’interno delle arti. Un’altra peculiarità è data dal fatto che fin dagli inizi fossero accolte a farne parte anche delle donne, dato che andrà messo in rilievo visto l’interesse riscosso nell’ambito degli studi confraternali dal tema della componente femminile all’interno di gruppi disciplinati. Fu una scuola con un alto numero di iscritti, nel 1290 ne contava già trecentoventi, e fu probabilmente ricca, a giudicare dai nomi dei confratelli che ne facevano parte (tra i quali spicca quello di Marco Polo). Ciò nonostante non ha lasciato nell’ambito della produzione artistica le tracce di grandi commissioni come quelle che hanno reso celebri altre scuole veneziane. Questa scuola inoltre ‘incrocia’ in modi diversi le vite di altre scuole. Nel 1570 verrà abbandonata la sede dei Frari e la confraternita confluirà presso una piccola scuola con sede alla Madonna dell’Orto rinominata allora scuola di santa Maria, san Cristoforo e san Francesco dei mercanti. Da un altro canto per molto tempo nella storiografia questa scuola è stata individuata come il primo nucleo di quella che sarebbe divenuta poi la Scuola Grande di santa Maria della Misericordia, detta della Valverde con sede a Cannaregio. Non esistono documenti a sostegno di questa ipotesi. Il fraintendimento è stato protratto a lungo anche a causa della collocazione di alcuni documenti della scuola dei Frari nel fondo della scuola della Misericordia presso l’Archivio di Stato di Venezia. Sono molti dunque i punti di interesse che giustificano la trattazione approfondita di questa scuola, per non parlare del valore intrinseco delle mariegole da essa prodotte, finora inedite, che si sono rivelate essere una fonte molto ricca di informazioni e soprattutto risalente a un’età piuttosto vicina alla data di fondazione. La datazione ‘alta’ delle mariegole in esame ne aumenta il valore se si considera che per le altre scuole dei battuti veneziane si possiedono soltanto statuti di redazione trecentesca.
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BEACHI, GIOVANNI. "Orientamento: il sistema integrato di Cometa. Studio del caso "Cometa Formazione-Scuola Oliver Twist"." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/85328.

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BONADIMANI, ELISA. "La figura del maestro elementare nel romanzo di scuola in Italia dal 1860 al 1920." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2010. http://hdl.handle.net/10446/493.

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GIANNETTI, ILARIA. "Costruire la Scuola. Progetto e produzione in Italia dal dopoguerra agli anni '80." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2012. http://hdl.handle.net/2108/243897.

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Abstract:
La tesi, in storia della costruzione, ricostruisce la programmazione dell'edilizia scolastica sperimentale nel secondo dopoguerra in Italia: terreno di una lunga sperimentazione sull’impiego di sistemi costruttivi alternativi al cantiere tradizionale, che affianca il rinnovamento tipologico dell’edificio-scuola, la pianificazione ha disseminato un fragile patrimonio di “prototipi” che testimoniano, nell’uso, la controversa “via italiana” all’industrializzazione dell'edilizia. A partire dalla letteratura dell’epoca, da numerosi archivi di Enti, progettisti e imprese e, soprattutto, dal ritrovamento e dalla catalogazione della documentazione conservata nell’archivio dell’Ex Servizio Centrale per l’Edilizia Scolastica (SCES) - l’organo esecutivo del Ministero della Pubblica Istruzione, dal 1951 al 1979, incaricato della pianificazione e del controllo tecnico dei progetti delle scuole sperimentali su scala nazionale - la ricerca ha fornito, da un lato, un primo quadro storico d’insieme, una “cronaca dei fatti” e, dall’altro, puntuali analisi storico-tecniche sui numerosi sistemi costruttivi impiegati per la realizzazione delle scuole negli anni ‘60 e ’70, offrendo un contributo specifico e operativo alla conoscenza degli edifici e, conseguentemente, alla loro corretta gestione e valorizzazione
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10

FERRANTE, ALFREDO. "Il professore e il dirigente: relazioni fra ricerca accademica e processo delle politiche pubbliche con particolare rifermento alla dirigenza della scuola nazionale dell’amministrazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/203397.

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Abstract:
The thesis tries to give an answer to the question about the impact academic research might produce on the learning processes of bureaucracy in decision making of policies. It also tries to understand in and how policies are built and implemented on the basis of research. We know that effective public policies should rest on academic results: nevertheless what academics offer do not always matches what policy makers (politicians and bureaucrats) need. Many research dimensions are considered, taking into account the relations between those which literature named the two communities of policy makers and academics (including divisions between politicians and bureaucrats into the decision makers community). The analysis of the peculiar Italian situation is also taken into account: in order to define the decision making community we have chosen the subset of senior civil servants (dirigenti pubblici) from central government, represented by the 561 alumni of the National Institute for Public Administration (SNA, Scuola Nazionale dell’Amministrazione). They were asked to respond to a questionnaire, similar to the one prepared for the “Sir Humphrey and the Professors: what does Whitehall want from academics? A survey of senior civil servants’ views on the accessibility and utility of academic research and expertise”, research by Talbot and Talbot (2014). In that study the survey considered the UK SCSs on the accessibility and utility of academic research and expertise. 7 We have had an almost 40% responses by the Italian SCSs and results show that they have a basically positive approach to academic research and its relevance for the activities of policy process, asking for a concrete, understandable and timely support. Those evidences are mostly similar to the ones offered by the UK survey, though in the latter SCSs show tendency to a more pragmatic approach. It is a positive signal, needing for further research to clarify whether it is an attitude from SNA alumni only – that seems reasonable because of the particular track they have followed – or it can be extended to the whole of SCSs, and id and how the role of governments as facilitators of the dialogue between the two communities could be developed
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Books on the topic "Storia della scuola"

1

Cavallera, Hervé A. Storia della scuola italiana. Firenze: Le lettere, 2013.

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2

Storia cinematografica della scuola italiana. Torino: Lindau, 2022.

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3

Storia della scuola: Dalla scuola al sistema formativo. [Milan, Italy]: B. Mondadori, 2010.

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4

Santamaita, Saverio. Storia della scuola: Dalla scuola al sistema formativo. Milano: B. Mondadori, 1999.

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5

Bosna, Ernesto. Stato e scuola: Materiali per una storia della scuola italiana. Bari: Cacucci, 1998.

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6

Per la scuola di tutti: Breve storia della scuola italiana. Roma: Ediesse, 2014.

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7

Augschöll, Annemarie. La storia della scuola in Alto Adige. Merano (Bolzano): Alpha beta, 2004.

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8

Antonelli, Quinto. Storia della scuola trentina: Dall'umanesimo al fascismo. Trento: Il margine, 2013.

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9

Sponzilli, Mariannina. Storia della scuola italiana dal 1859 al 1919. Firenze: L'Autore libri Firenze, 1992.

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10

Ricuperati, Giuseppe. Storia della scuola in Italia: Dall'Unità a oggi. Brescia]: Editrice La scuola, 2015.

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Book chapters on the topic "Storia della scuola"

1

Finizio, Davide. "Dalla storia all’inclusione. Il racconto della comunità cinese di Prato." In Raccontare la Resistenza a scuola, 199–202. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-650-6.26.

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Abstract:
The contribution describes the connections between attempt in building the history of the chinese community in Prato and the inclusion process activated thanks to the Memory Train in the project of the Tuscany region. As the student Luisa Xu joined the training trip towards the statal Museum in Auschwitz, it has been carried on a project of opening and narration of Chinese people in Italian history. Young generations in the chinese community in Prato have used them as a tool for knowledge and communitarian transformation. From this point of view, processes linked to the Resistance movement have to read in the present as they are addressed to mutual knowledge and to peace.
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Martinelli, Chiara. "Progettare percorsi didattici di Storia della scuola per le scuole secondarie di II grado." In La Public History tra scuola, università e territorio, 51–57. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-616-2.07.

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Abstract:
The paper deals with how Public History and Public History of Education can be applied in secondary schools. Several advantages can be achieved through their presence: firstly, they enhance the role of workshops in studying history; secondly, they increase the motivation in Special Education Needs students. Three project works will be presented as they show how Public History of Education can stimulate interdisciplinarity.
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Bandini, Gianfranco. "Tempi duri per la storia. Il contributo della Public History of Education alla consapevolezza delle nostre complesse identità." In La Public History tra scuola, università e territorio, 95–110. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-616-2.11.

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Abstract:
In the educational training pathway, the history of education is usually present. From the moment of recruitment onwards, however, the interest in a historical approach disappears completely, and teachers tend to focus on the current challenges of their work.
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Bianchini, Paolo, Marta Peiretti, and Pompeo Vagliani. "Progettare e realizzare percorsi didattici di Storia della scuola per la primaria con la Public History." In La Public History tra scuola, università e territorio, 39–49. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-616-2.06.

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Abstract:
The essay illustrates some basic themes underlying the teaching of history of education in primary school. Some examples of workshops for elementary school students are then illustrated, recently carried out in the School and Children's Book Museum in Turin.
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Carpigiani, Carla, and Gianluca Gabrielli. "Tra ricerca storica, Citizen e Public History: il Centenario della scuola elementare Fortuzzi di Bologna." In Studi e saggi, 119–30. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-009-2.14.

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Abstract:
In 2017, the teachers of the Fortuzzi primary school in Bologna, as part of the school’s centenary initiatives, conducted a public and participatory research on its history that involved pupils, parents and the neighbourhood. The essay summarizes this research path and reflects on the characteristics of this particular type of collective historical research.
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Montanaro, Carlo. "Sulla storia della fotografia attorno al 1868." In Venezia 1868: l’anno di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-294-9/006.

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Abstract:
Photography in Venice around 1868 was going through a period of great vitality. Mapping the main photographic studios, located mainly around St. Mark Square, includes indeed about a hundred operators who create images in various formats, from the large ‘imperial’ to the small ‘visiting cards’ with all the suggestions allowed by the existing techniques, from monochrome imbibitions to printing on pre-colored paper to the romantic ‘moonlight’ effect. From Antonio Perini to Carlo Ponti to Carlo Naya, these professionals trace a new path to the creation of images, inventing new tools and leaving evidence of fascinating views of the city of Venice, such as the one that portrays the R. Scuola Superiore di Commercio.
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Agostini, Marisa, and Ugo Sostero. "I primi anni della Scuola Superiore di Commercio attraverso il primo Resoconto della gestione." In Le discipline economiche e aziendali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-255-0/002.

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Abstract:
The retrieval of the first financial report allows the analysis of the income and expenses of the Advanced School for Commerce from 1868 to 1872. This analysis shows the relevance of two groups of accounting headings: the contributions of the founding bodies and the government to the revenues; the salaries of the Director and of the faculty to the expenses. The numerical data corroborate the information available in other descriptive sources, allowing to discuss the crucial contribution of specific items to the good initial functioning of the School. The chapter also presents a comparison of the weightings of the main groups of accounting headings in the first report and in the last one.
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Mio, Chiara, Marco Fasan, and Maria Lusiani. "Fondamenti di programmazione e controllo negli insegnamenti della scuola cafoscarina." In Le discipline economiche e aziendali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-255-0/010.

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Abstract:
The chapter discusses the results of an empirical analysis we conducted on the management accounting courses taught at Ca’ Foscari between 1871 and 1991. The aim is to explore the roots and the evolution of management accounting at Ca’ Foscari. The evidence we collected shows that the early management accounting concepts can be traced back to the course Bookkeeping which was taught in 1871 by Biliotti and, some years later, by Besta. As time went by, management accounting concepts evolved and expanded until some specific courses devoted to this field of study were created. The chapter discusses the evolution not only of the contents but also of the teaching methods. In its early years, teaching at Ca’ Foscari was very much based on practice (case study, simulations) while it became more theoretical as time went by. We also provide a brief description of the teaching of management accounting at the Harvard Business School, one of the pioneering institutions in management accounting, pointing out some similarities and differences in the Italian and in the United States contexts.
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Bortoluz, Michel, and Giulia Vallata. "Studenti stranieri e studenti italiani allogeni dalla fondazione di Ca’ Foscari alla fine della Seconda guerra mondiale (1868-1945)." In I rapporti internazionali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-265-9/004.

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Abstract:
Since its foundation in 1868 the Scuola Superiore di Commercio di Venezia, today Ca’ Foscari University of Venice, decided to focus its attention on the process of internationalisation. Students studied economics, foreign languages, rights and diplomacy among other subjects. The international purpose of the School was reinforced by the strong presence of foreign citizens and Italians born abroad. This flow never stopped even during both World Wars. Students mainly came from Central and Eastern Europe, testifying to the strong relationship Venice always had with that part of the Old Continent. This article aims to draw a chart of those student nationalities.
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Trampus, Antonio. "Dal 1847 al 1868: la fondazione della Scuola di commercio e la politica internazionale austriaca e italiana nell’Adriatico." In I rapporti internazionali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-265-9/003.

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