Academic literature on the topic 'Storia della didattica Firenze'

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Journal articles on the topic "Storia della didattica Firenze"

1

Visconti, Agnese. "La fondazione dell’Orto botanico di Brera e gli anni della direzione dell’abate vallombrosano Fulgenzio Vitman (1728-1806) tra assolutismo asburgico ed età napoleonica." Natural History Sciences 153, no. 1 (January 1, 2012): 27. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2012.27.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce, sulla base di documenti per la massima parte inediti raccolti nell’Archivio di Stato di Milano, nella Biblioteca di Brera di Milano, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nel Museo di Storia Naturale di Milano e nell’Accademia delle Scienze di Torino, la storia della fondazione e dei primi decenni di attività dell’Orto, annesso alla cattedra di Botanica del Ginnasio di Brera, alla quale venne chiamato nel 1774 il padre vallombrosano Fulgenzio Vitman. La prima parte del lavoro descrive le operazioni materiali compiute per l’allestimento dell’Orto. Segue la descrizione dello svolgimento annuo dei lavori consistenti perlopiù nell’acquisizione e nei cambi di semi e piante, nell’adozione per la disposizione delle piante del metodo di classificazione di Linneo, nell’utilizzo delle piante per le lezioni. Si passa quindi all’analisi dei modi che Vitman adottò per arricchire l’Orto, sottolineando la sua convinzione dell’opportunità di privilegiare le piante necessarie alla didattica e alla ricerca scientifica. Purtroppo, mancando l’Orto di un proprio archivio e di raccolte di lettere, molte questioni restano ancora non risolte. Appaiono comunque evidenti sia l’appartenenza di Vitman alla fitta rete di scambi tra i botanici dell’epoca, sia l’utilizzo di canali diplomatici, in particolare per gli scambi con Francia, Olanda e Spagna. Il contributo si conclude con la descrizione dell’attività didattica e scientifica di Vitman, autore di un fortunato libro di testo, <em>De medicatis herbarum facultatibius liber</em>, Faventiae 1770, e di una importante <em>Summa plantarum</em>, Mediolani 1789-1792, in 6 volumi, nella quale l’autore segue il metodo di classificazione linneano.
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Saba, Andrea Filippo. "Auschwitz, i "treni della memoria" e la didattica della storia." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 268 (May 2013): 596–99. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-268014.

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Tamborini, Massimo. "Brevi note a margine di alcune recenti edizioni del De consolatione di Cardano." Mediterranea. International Journal on the Transfer of Knowledge 7 (March 27, 2022): 423–47. http://dx.doi.org/10.21071/mijtk.v7i.13452.

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Abstract:
Review article of: Girolamo Cardano, De consolatione, a cura di Marialuisa Baldi, revisione filologica a cura di Elisabetta Tonello, Leo S. Olschki, Firenze 2019 (Hyperchen. Testi e Studi per la Storia della Cultura del Rinascimento, 6), pp. vi + 284, ISBN: 9788822266231. Girolamo Cardano, Sulla consolazione, a cura di Marialuisa Baldi, Leo S. Olschki, Firenze 2021 (Hyperchen. Testi e Studi per la Storia della Cultura del Rinascimento, 7), pp. xvi + 194, ISBN: 9788822267450.
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LÓPEZ PIÑERO, JOSÉ M. "ISTITUZIONI E FONTI." Nuncius 3, no. 2 (1988): 193–207. http://dx.doi.org/10.1163/182539178x00385.

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Abstract:
Abstract<title> RIASSUNTO </title>Si dà notizia della struttura e dell'attività scientifica e didattica del Gruppo di Storia della Scienza presso l'Instituto de Estudios Documentales e Historicos sobre la Ciencia dell'Università di Valencia, Spagna.
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Cajani, Luigi. "Le origini della Prima guerra mondiale e la didattica della storia controfattuale." Didactica Historica 1, no. 1 (2015): 45–50. http://dx.doi.org/10.33055/didacticahistorica.2015.001.01.45.

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Abstract:
The First World War is the object of a lively historical debate, dealing in particular with its inevitability, and therefore it is particularly suitable for introducing counterfactuality to the teaching of history.
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6

Mattozzi, Ivo. "Il museo nel curricolo di storia: una questione di trasposizione didattica." Educar em Revista, no. 58 (December 2015): 69–85. http://dx.doi.org/10.1590/0104-4060.43470.

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Abstract:
Riassunto Negli ultimi anni si sono diffusi i musei, ne sono stati creati molti, si è rinnovata la museografia, si è diffusa l'idea della didattica museale e sono usciti molti libri a tal proposito. I musei offrono dappertutto servizi didattici o educativi, molti alunni vengono condotti nei musei. Tutto bene, dunque, potremmo dire: una battaglia cominciata qualche decennio fa è ormai vinta. Il problema è che le offerte che partono dai servizi didattici museali in gran parte non si integrano nel curricolo di formazione storica, obbediscono a logiche e preferenze che nascono all'interno del museo da parte di educatori che non si pongono il problema del curricolo, gran parte dell'offerta consiste in visite guidate e giochi svolti con materiali poco efficaci dal punto di vista formativo. Da parte della scuola l'aumento della fruizione dei servizi museali c'è stato, ma non s'è generalizzata l'idea di usare didatticamente i musei a portata di uscita. Gli alunni che entrano in contatto con i musei sono una minoranza e sempre prevale la scuola primaria... Nella scuola secondaria l'interesse per i musei scema. In questo contesto il nostro scopo è valorizzare la didattica museale in funzione della formazione storica curricolare. Farla cessare di essere un episodio o un progetto. Vorremmo che gli educatori museali elaborassero offerte nell'ottica del curricolo e che gli insegnanti fossero in grado di incardinare l'esperienza di apprendimento mediante il museo entro il piano di lavoro annuale anche nella scuola secondaria di II grado. Perseguiremo lo scopo usando musei archeologici e storici. Non offriamo laboratori riguardanti musei d'arte. Ma le procedure e le attività che proporremo possono essere trasferite agevolmente ai musei d'arte. Lo scopo può essere perseguito a condizione di: a) pensare il curricolo continuativo e verticale; b) pensare i musei in rapporto all'apprendimento della storia; c) pensare il collegamento tra essi; d) pensare la trasposizione didattica funzionale ai processi di insegnamento e di apprendimento della storia.
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Stefano Cartocci, Alessandro Fortuna, Cristina Meringolo, Monica Monici, Angela Maria Rizzo, and Germana Galoforo. "Gli studenti portano la scienza nello Spazio: L’innovazione didattica con i progetti. L’esperienza dell’esperimento XenoGRISS." IUL Research 1, no. 2 (December 1, 2020): 196–209. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.67.

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Abstract:
Il progetto XenoGRISS ha vinto il bando dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) YiSS - Youth ISS Science 2019 ed è stato condotto sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) dall’astronauta Luca Parmitano nel dicembre 2019 durante la missione "Beyond". XenoGRISS, che ha scopi sia scientifici che educativi, è stato progettato e presentato congiuntamente da ricercatori delle Università degli Studi di Milano e Firenze, da un gruppo di 9 studenti dell’ITIS A. Meucci di Firenze e da tre insegnanti dello stesso Istituto. Gli studenti sono stati coinvolti nello studio della crescita e della rigenerazione dei girini di Xenopus laevis in assenza di gravità e hanno affrontato sia gli aspetti scientifico-biologici dell'esperimento sia quelli tecnologici relativi all’hardware necessario al mantenimento dei girini per 30 giorni nello Spazio e alle rilevazioni scientifiche.
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BUCCIANTINI, MASSIMO, and GIOVANNA BARONCELLI. "L'ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA DI FIRENZE *." Nuncius 5, no. 2 (1990): 5–52. http://dx.doi.org/10.1163/182539190x00011.

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9

Marazzi, Elisa. "L'editoria scolastico-educativa e la ricerca storica. Il caso italiano." SOCIETÀ E STORIA, no. 138 (November 2012): 823–51. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138008.

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Abstract:
L'articolo propone una rassegna degli studi italiani di storia dell'editoria scolastica, condotti negli ultimi trent'anni in risposta a diverse sollecitazioni, spesso provenienti dall'estero. Tra queste, il rinnovamento in chiave interdisciplinare degli studi di storia della pedagogia e della didattica, ma anche l'evoluzione della storiografia del libro e dell'editoria e il conseguente incremento dell'attenzione nei confronti dei prodotti editoriali a larga circolazione e del loro apporto alla storia sociale e culturale. Dopo aver proposto una definizione dell'oggetto di ricerca che tenga in considerazione gli inevitabili intrecci tra manuale scolastico e letteratura per l'infanzia, l'a. passa in rassegna i contributi (repertori, monografie, cataloghi storici) realizzati da studiosi di diversa formazione; il panorama delineato consente di formulare riflessioni sul metodo e proporre nuove piste di ricerca che mettano a frutto il lavoro svolto sinora.
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Paola, Domingo, Riccardo Franchi, and Lorenzo Ravera. "Storia di una ricerca." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 12 (November 21, 2022): 117–28. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.22.12.6.

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Abstract:
L’attività didattica descritta ha avuto origine da un classico problema di calcolo combinatorio e probabilità che si sono posti due studenti di una quinta liceo scientifico, che sono anche due degli autori di questo articolo. Si descrivono i primi tentativi di risoluzione, l’uso della simulazione al computer per cercare di ottenere informazioni sulla soluzione, due diversi approcci per la ricerca di regolarità che aiutassero a risolvere il problema, la ricerca di conoscenze matematiche che aiutassero a dare un senso ai risultati delle simulazioni, il tentativo di spiegare alle compagne e ai compagni tutto il lungo e articolato processo di approccio al problema, che si configura come una vera e propria attività di ricerca.
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Dissertations / Theses on the topic "Storia della didattica Firenze"

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Masani, Ricci Massimo. "Codice Pluteo 29.1 della Biblioteca Laurenziana di Firenze : storia e catalogo comparato /." Pisa : ETS, 2002. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb391028474.

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Ceroni, Gabriele <1969&gt. "Il ruolo della metafora nella comunicazione della fisica contemporanea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5902/1/Ceroni_Gabriele_tesi.pdf.

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Abstract:
Il presente lavoro si rivolge all’analisi del ruolo delle forme metaforiche nella divulgazione della fisica contemporanea. Il focus è sugli aspetti cognitivi: come possiamo spiegare concetti fisici formalmente complessi ad un audience di non-esperti senza ‘snaturarne’ i significati disciplinari (comunicazione di ‘buona fisica’)? L’attenzione è sulla natura stessa della spiegazione e il problema riguarda la valutazione dell’efficacia della spiegazione scientifica a non-professionisti. Per affrontare tale questione, ci siamo orientati alla ricerca di strumenti formali che potessero supportarci nell’analisi linguistica dei testi. La nostra attenzione si è rivolta al possibile ruolo svolto dalle forme metaforiche nella costruzione di significati disciplinarmente validi. Si fa in particolare riferimento al ruolo svolto dalla metafora nella comprensione di nuovi significati a partire da quelli noti, aspetto fondamentale nel caso dei fenomeni di fisica contemporanea che sono lontani dalla sfera percettiva ordinaria. In particolare, è apparsa particolarmente promettente come strumento di analisi la prospettiva della teoria della metafora concettuale. Abbiamo allora affrontato il problema di ricerca analizzando diverse forme metaforiche di particolare rilievo prese da testi di divulgazione di fisica contemporanea. Nella tesi viene in particolare discussa l’analisi di un case-study dal punto di vista della metafora concettuale: una analogia di Schrödinger per la particella elementare. I risultati dell’analisi suggeriscono che la metafora concettuale possa rappresentare uno strumento promettente sia per la valutazione della qualità delle forme analogiche e metaforiche utilizzate nella spiegazione di argomenti di fisica contemporanea che per la creazione di nuove e più efficaci metafore. Inoltre questa prospettiva di analisi sembra fornirci uno strumento per caratterizzare il concetto stesso di ‘buona fisica’. Riteniamo infine che possano emergere altri risultati di ricerca interessanti approfondendo l’approccio interdisciplinare tra la linguistica e la fisica.
The present work deals with the role of metaphorical thinking in the public communication of contemporary physics. We focus on the cognitive aspects: how to disseminate complicated formal physical concepts to a non-professional public maintaining the ‘correct’ disciplinary meaning, that is aiming at communication of ‘good physics’. The focus is on the nature of the explanation and the problem is how to evaluate the effectiveness of public scientific explanation of advanced physical topics to a non-professional audience. For this purpose we have looked for formal tools apt at analyzing the linguistic features of dissemination texts. We have drawn our attention to the role of analogical and metaphorical forms in the construction of ‘actual’ physical meanings because they obviously play an important role in introducing new concepts from previous ones when dealing with contemporary physics phenomena that are far from the ordinary perceptive domain. For the purpose of our investigation the conceptual metaphor perspective, within the framework of cognitive linguistics, appeared to be the most promising analytical tool. We investigate the research problem by analyzing a set of ‘relevant’ analogies and metaphors taken from popular science literature. In particular an analysis of a case study, within the framework of conceptual metaphor, is presented : Schrödinger’s analogy for ‘elementary particle’. The results of the analysis suggest that the conceptual metaphor perspective might be a potential tool both to assess the quality of analogical forms used in explanation of contemporary physics and to design new and ‘better’ analogies and metaphors. Besides, in a recursive process this analysis could help to focus on those meaningful cognitive aspects that characterize, and refine, a ‘complete’ and ‘correct’ physical concept. We think that fruitful results of inquiry might come from a deeper interdisciplinary approach between linguistics and physics.
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Ceroni, Gabriele <1969&gt. "Il ruolo della metafora nella comunicazione della fisica contemporanea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5902/.

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Abstract:
Il presente lavoro si rivolge all’analisi del ruolo delle forme metaforiche nella divulgazione della fisica contemporanea. Il focus è sugli aspetti cognitivi: come possiamo spiegare concetti fisici formalmente complessi ad un audience di non-esperti senza ‘snaturarne’ i significati disciplinari (comunicazione di ‘buona fisica’)? L’attenzione è sulla natura stessa della spiegazione e il problema riguarda la valutazione dell’efficacia della spiegazione scientifica a non-professionisti. Per affrontare tale questione, ci siamo orientati alla ricerca di strumenti formali che potessero supportarci nell’analisi linguistica dei testi. La nostra attenzione si è rivolta al possibile ruolo svolto dalle forme metaforiche nella costruzione di significati disciplinarmente validi. Si fa in particolare riferimento al ruolo svolto dalla metafora nella comprensione di nuovi significati a partire da quelli noti, aspetto fondamentale nel caso dei fenomeni di fisica contemporanea che sono lontani dalla sfera percettiva ordinaria. In particolare, è apparsa particolarmente promettente come strumento di analisi la prospettiva della teoria della metafora concettuale. Abbiamo allora affrontato il problema di ricerca analizzando diverse forme metaforiche di particolare rilievo prese da testi di divulgazione di fisica contemporanea. Nella tesi viene in particolare discussa l’analisi di un case-study dal punto di vista della metafora concettuale: una analogia di Schrödinger per la particella elementare. I risultati dell’analisi suggeriscono che la metafora concettuale possa rappresentare uno strumento promettente sia per la valutazione della qualità delle forme analogiche e metaforiche utilizzate nella spiegazione di argomenti di fisica contemporanea che per la creazione di nuove e più efficaci metafore. Inoltre questa prospettiva di analisi sembra fornirci uno strumento per caratterizzare il concetto stesso di ‘buona fisica’. Riteniamo infine che possano emergere altri risultati di ricerca interessanti approfondendo l’approccio interdisciplinare tra la linguistica e la fisica.
The present work deals with the role of metaphorical thinking in the public communication of contemporary physics. We focus on the cognitive aspects: how to disseminate complicated formal physical concepts to a non-professional public maintaining the ‘correct’ disciplinary meaning, that is aiming at communication of ‘good physics’. The focus is on the nature of the explanation and the problem is how to evaluate the effectiveness of public scientific explanation of advanced physical topics to a non-professional audience. For this purpose we have looked for formal tools apt at analyzing the linguistic features of dissemination texts. We have drawn our attention to the role of analogical and metaphorical forms in the construction of ‘actual’ physical meanings because they obviously play an important role in introducing new concepts from previous ones when dealing with contemporary physics phenomena that are far from the ordinary perceptive domain. For the purpose of our investigation the conceptual metaphor perspective, within the framework of cognitive linguistics, appeared to be the most promising analytical tool. We investigate the research problem by analyzing a set of ‘relevant’ analogies and metaphors taken from popular science literature. In particular an analysis of a case study, within the framework of conceptual metaphor, is presented : Schrödinger’s analogy for ‘elementary particle’. The results of the analysis suggest that the conceptual metaphor perspective might be a potential tool both to assess the quality of analogical forms used in explanation of contemporary physics and to design new and ‘better’ analogies and metaphors. Besides, in a recursive process this analysis could help to focus on those meaningful cognitive aspects that characterize, and refine, a ‘complete’ and ‘correct’ physical concept. We think that fruitful results of inquiry might come from a deeper interdisciplinary approach between linguistics and physics.
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Testa, Camilla <1993&gt. "Percorso storico della didattica artistica: esperienze didattiche italiane a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14876.

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Abstract:
Il primo capitolo affronta il tema dell'educazione nel corso della storia secondo il punto di vista di diversi studiosi. il secondo capitolo si concentra su alcune esperienze didattiche italiane, mentre nel terzo capitolo esporrò la mia personale esperienza nei lavoratori didattici a ca'rte lab di Ca' Foscari.
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Dimauro, Giuliana. "Il calcolo delle Probabilità: storia, didattica ed applicazioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Nella seguente tesi viene fornita un’analisi dello sviluppo del calcolo delle probabilità. Ne primo capitolo è presente un excursus storico che ripercorre l’evoluzione di questa disciplina attraverso i secoli. Segue un capitolo dedicato alla didattica della probabilità con l’analisi di alcune indagini sulla valutazione degli studenti che vengono fatte a livello internazionale e nazionale. Inoltre, è stata condotta un’indagine locale in un Istituto Secondario Superiore. Nel terzo ed ultimo capitolo, si propone un’applicazione concreta del calcolo delle probabilità analizzando alcuni giochi d’azzardo con l’ausilio di software quali Mathematica e Matlab per mettere in luce l’iniquità di tali giochi.
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Varano, Stefania <1978&gt. "Visualizzazioni e rappresentazioni sensoriali della scienza non visibile." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7366/1/VARANO_TESI_FINALE.pdf.

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Abstract:
La visualizzazione scientifica è la resa in forma visuale di dati, al fine di meglio comprenderli per sé e più facilmente illustrarli ad altri. I dati visualizzati sono informazioni quantitative frutto di osservazione, astrazione o calcolo. Il processo di visualizzazione presuppone una serie di regole per la codifica e decodifica dell’informazione. Normalmente il codice rappresentativo è articolato, per gestire al meglio il compromesso tra la fedeltà di rappresentazione e i limiti del mezzo usato per rappresentarla; non di rado però è sottointeso. Nei casi in cui la rappresentazione visuale è densamente figurativa, cioè imita espressamente la realtà, questo può portare a una confusione tra significante e significato oppure a un’interpretazione errata da parte dell’utente guidata dall’analogia con la memoria e l’esperienza vissuta. Questo fraintendimento può dimostrarsi particolarmente rischioso nei casi in cui la rappresentazione visuale ha come oggetto qualcosa di fisicamente esistente ma, per cause legate alla natura fisica dell’oggetto, inaccessibile alla vista e agli strumenti ottici. Abbiamo argomentato come nel caso di rappresentazioni della realtà più arbitrarie e scarsamente figurative, la corrispondenza con il contenuto informativo è più cosciente nell’utilizzatore, permettendo di superare alcuni dei limiti cognitivi delle rappresentazioni visuali. Ci siamo quindi chiesti se non fosse possibile, e magari anche conveniente, realizzare rappresentazioni sensoriali che non fanno uso della vista e ne abbiamo studiato le potenzialità. Lo studio ha guidato la realizzazione di una resa in forma tattile e uditiva dell’emissione di onde radio da parte di oggetti celesti in una regione di cielo, attraverso parametri tattili e uditivi arbitrari e non necessariamente corrispondenti ad analoghi visuali. La sperimentazione, effettuata anche con l’aiuto di utenti non vedenti, ha evidenziato una notevole efficacia in termini di trasferimento di informazione e di coinvolgimento di un pubblico diversamente abile, mostrando interessanti spunti di ricerca futuri in ambito didattico, museale e sociale.
Scientific visualization is the visual representation of data, in order to better understand and illustrate them. The displayed data is any quantitative information, resulting from observation, abstraction or calculation. The display process implies a set of rules for encoding information in a visual form. Normally the code is complex, in order to better compromise between the fidelity of representation and the limits of the medium used to represent it; not infrequently, however, it is tacit. In cases where the visual representation is densely figurative (i.e. a clear imitation of reality), this can lead to mistake signifier for signified, or to misinterpret the represented data, due to the analogy of the representation with real experience. This misunderstanding may be particularly risky in cases where the object of the visual representation is something physical, but inaccessible to the eye and to optical instruments. We argue that in the case of more arbitrary and less figurative representations, the fruition is more conscious, also allowing to overcome some of the cognitive limits of visual representations. We investigate whether it is possible, and maybe even more suitable, to create sensorial representations that do not use the view, therefore we studied the potential of such representations. This study led to the realization of a tactile and acoustic map of radio waves emitted from celestial objects in a region of the sky, using tactile and auditory parameters not necessarily corresponding to visual analogues. The experiment, carried out also with visually impaired users, showed a significant effect in terms of transfer of information and involvement of a disabled audience, presenting interesting cues for future research in education, implementations for science centers and creation of integrations projects about sensory impairment.
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Varano, Stefania <1978&gt. "Visualizzazioni e rappresentazioni sensoriali della scienza non visibile." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7366/.

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Abstract:
La visualizzazione scientifica è la resa in forma visuale di dati, al fine di meglio comprenderli per sé e più facilmente illustrarli ad altri. I dati visualizzati sono informazioni quantitative frutto di osservazione, astrazione o calcolo. Il processo di visualizzazione presuppone una serie di regole per la codifica e decodifica dell’informazione. Normalmente il codice rappresentativo è articolato, per gestire al meglio il compromesso tra la fedeltà di rappresentazione e i limiti del mezzo usato per rappresentarla; non di rado però è sottointeso. Nei casi in cui la rappresentazione visuale è densamente figurativa, cioè imita espressamente la realtà, questo può portare a una confusione tra significante e significato oppure a un’interpretazione errata da parte dell’utente guidata dall’analogia con la memoria e l’esperienza vissuta. Questo fraintendimento può dimostrarsi particolarmente rischioso nei casi in cui la rappresentazione visuale ha come oggetto qualcosa di fisicamente esistente ma, per cause legate alla natura fisica dell’oggetto, inaccessibile alla vista e agli strumenti ottici. Abbiamo argomentato come nel caso di rappresentazioni della realtà più arbitrarie e scarsamente figurative, la corrispondenza con il contenuto informativo è più cosciente nell’utilizzatore, permettendo di superare alcuni dei limiti cognitivi delle rappresentazioni visuali. Ci siamo quindi chiesti se non fosse possibile, e magari anche conveniente, realizzare rappresentazioni sensoriali che non fanno uso della vista e ne abbiamo studiato le potenzialità. Lo studio ha guidato la realizzazione di una resa in forma tattile e uditiva dell’emissione di onde radio da parte di oggetti celesti in una regione di cielo, attraverso parametri tattili e uditivi arbitrari e non necessariamente corrispondenti ad analoghi visuali. La sperimentazione, effettuata anche con l’aiuto di utenti non vedenti, ha evidenziato una notevole efficacia in termini di trasferimento di informazione e di coinvolgimento di un pubblico diversamente abile, mostrando interessanti spunti di ricerca futuri in ambito didattico, museale e sociale.
Scientific visualization is the visual representation of data, in order to better understand and illustrate them. The displayed data is any quantitative information, resulting from observation, abstraction or calculation. The display process implies a set of rules for encoding information in a visual form. Normally the code is complex, in order to better compromise between the fidelity of representation and the limits of the medium used to represent it; not infrequently, however, it is tacit. In cases where the visual representation is densely figurative (i.e. a clear imitation of reality), this can lead to mistake signifier for signified, or to misinterpret the represented data, due to the analogy of the representation with real experience. This misunderstanding may be particularly risky in cases where the object of the visual representation is something physical, but inaccessible to the eye and to optical instruments. We argue that in the case of more arbitrary and less figurative representations, the fruition is more conscious, also allowing to overcome some of the cognitive limits of visual representations. We investigate whether it is possible, and maybe even more suitable, to create sensorial representations that do not use the view, therefore we studied the potential of such representations. This study led to the realization of a tactile and acoustic map of radio waves emitted from celestial objects in a region of the sky, using tactile and auditory parameters not necessarily corresponding to visual analogues. The experiment, carried out also with visually impaired users, showed a significant effect in terms of transfer of information and involvement of a disabled audience, presenting interesting cues for future research in education, implementations for science centers and creation of integrations projects about sensory impairment.
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Dall'Igna, Stefano <1988&gt. "La didattica dell'ascolto per adulti. Riflessioni teoriche con una proposta pratica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3779.

Full text
Abstract:
Negli ultimi anni, gli studi teorici di didattica generale si sono occupati sempre più di proporre metodi didattici per tutte le età, compresa quella adulta. Questo orientamento, definito molte volte con l'espressione lifelong learning, stimola la nascita di una riflessione analoga da cui non può esimersi neppure quella parte della didattica che si occupa della percezione della musica: la didattica dell'ascolto. E' noto, infatti, che i processi di natura psicologica, psichica e mentale coinvolti nell'ascolto della musica si modificano con l'età. Questa tesi, quindi, è nata con l'intenzione di offrire una riflessione teorica su una didattica dell'ascolto per l'età adulta, attingendo soprattutto dagli studi sociologici, psicologici e didattici. Nella parte iniziale, si passano in rassegna i principali metodi storici della didattica della musica (che possono considerarsi i precursori della didattica dell'ascolto); si esaminano inoltre i più recenti contributi italiani in materia. Successivamente, vengono affrontati alcuni nodi teorici fondamentali, allo scopo di delineare una metodologia didattica quanto più possibile pertinente al tema scelto. Infine, a conclusione della parte teorica, segue una proposta pratica di didattica dell'ascolto, strutturata a partire dal confronto fra due balletti del repertorio musicale ottocentesco: Giselle di Charles Adolphe Adam e Ballo Excelsior di Romualdo Marenco.
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9

Vanacore, Antonio. "Progettazione e sperimentazione di un percorso didattico sperimentale in superconduttività." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1786.

Full text
Abstract:
2012 - 2013
Vengono presentate e discusse le fasi di progettazione, realizzazione e valutazione di efficacia di un percorso didattico di insegnamento/apprendimento incentrato sui materiali superconduttori partendo dalle loro proprietà magnetiche. Sono state effettuate sperimentazioni di metodologie e realizzati materiali didattici innovativi volti a favorire l’apprendimento degli studenti con l’ausilio di attività laboratori ali svolte presso la Scuola Estiva di Eccellenza di Fisica Moderna SEEFM. [a cura dell'autore]
XII n.s.
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10

Cinti, Fabiana. "Storia e sviluppo del concetto di limite: fra matematica, filosofia e didattica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6325/.

Full text
Abstract:
La letteratura mostra come siano innumerevoli le difficoltà e gli ostacoli nell'apprendimento del concetto di limite: la ricerca è volta ad ipotizzare un possibile aiuto e supporto alla didattica con l'utilizzo della storia della matematica relativa al concetto di limite.
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Books on the topic "Storia della didattica Firenze"

1

1944-, Miceli Sergio, Sperenzi Mario, and Centro di ricerca e di sperimentazione per la didattica musicale (Fiesole, Italy), eds. Didattica della storia della musica: Atti del convegno internazionale (Firenze, 29 novembre-1 dicembre 1985). Firenze: L.S. Olschki, 1987.

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2

Gigli, Daria, and Enrico Magnelli, eds. Studi di poesia greca tardoantica. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-488-2.

Full text
Abstract:
Il volume contiene gli atti della giornata di studi svoltasi a Firenze il 4 ottobre 2012 e presenta i contributi di nove giovani studiosi di provata competenza, formatisi in varie Università italiane. La multiforme produzione poetica greca di età post-ellenistica è indagata attraverso i suoi generi letterari e le specifiche problematiche che essa pone: si tratta di epica mitologico-narrativa e didattica, di oracoli teologici, di innografia pagana e cristiana, di epigramma, di sopravvivenza del codice espressivo poetico nella prosa della prima età bizantina. I saggi sono diversi per prospettiva – critico-testuale, esegetica, storico-letteraria – ma accomunati da una solida base filologica, e ciascuno di essi offre idee innovative che rendono il volume di sicuro interesse per la comunità scientifica internazionale.
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3

Landi, Lando. Storia locale e didattica della storia. Milano: F. Angeli, 1987.

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4

Bacciola, Fabrizio. Per la didattica della storia. Napoli: Guida, 2011.

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5

Dario, Antiseri, ed. Didattica della storia: Epistemologia contemporanea. 3rd ed. Roma: Armando, 2000.

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6

1947-, Barone Giuseppe, and Torrisi Claudio, eds. Didattica della storia e archivi. Caltanissetta: Sciascia, 1987.

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7

Giochi: Storia, geografia, didattica della matematica. Bologna: Archetipolibri, 2008.

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8

Bagni, Giorgio Tomaso. Linguaggio, storia e didattica della matematica. Bologna: Pitagora, 2006.

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9

Bagni, Giorgio Tomaso. Giochi: Storia, geografia, didattica della matematica. Bologna: Archetipolibri, 2008.

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10

Capponi, Gino. Storia della repubblica di Firenze. La Spezia: Fratelli Melita Editori, 1990.

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Book chapters on the topic "Storia della didattica Firenze"

1

Contessa, Maria Pia. "I primi due secoli della storia di San Miniato." In La Basilica di San Miniato al Monte di Firenze (1018-2018), 85–100. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-295-9.06.

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Abstract:
The essay sketches the activity of Abbot Ubertus from San Miniato, who rebuilt the church and worked to promote the monastic complex as a spiritual pole, a cultural centre, and a shelter for poor and pilgrims, condolidating monastic estates in the nearby country of Ripoli, where he acquired properties thenceforward important for monks’ economy and social relationships. During the XIIth century, like many other Florentine religious institutions, San Miniato cooperated in the urbanization, favouring accomodations of people coming from the south of Florentine territory in buildings located along the left Arno riverside.
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2

Azzetta, Luca. "Iniziative per un centenario. Dante al Dipartimento di Lettere e Filosofia." In L'illustre volgare, 21–33. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2022. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-685-0.02.

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Abstract:
Il contributo presenta le iniziative maturate all’interno del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze in occasione del settimo centenario della morte di Dante. In particolare si sofferma su due iniziative: dapprima l’ampio ciclo di conferenze Dante e i poeti italiani del Novecento, dedicato al vario rapporto intrattenuto da venti poetesse e poeti del secolo scorso con la poesia dell’Alighieri; quindi la mostra Onorevole e antico cittadino di Firenze. Il Bargello per Dante, ospitata nelle sale del Museo del Bargello, che ricostruisce le modalità con cui Firenze, pochi anni dopo la morte di Dante, si riappropriò della memoria e della figura del poeta, dando vita a un profondo processo di rielaborazione della memoria: esso culmina con la consacrazione dell’Alighieri dovuta a Giovanni Boccaccio e ha ricadute decisive per la storia della letteratura e della cultura italiana, cioè del modo in cui ancora oggi si guarda a Dante e si legge la Commedia. All’interno di questo percorso di riappropriazione un aspetto rilevante è quello che riguarda le prime traduzioni dai classici latini, che intrattengono con la Commedia un rapporto privilegiato e complesso.
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3

Donsì, Lucia. "A proposito di margini e confini. L’incontro tra la psicologia e la storia." In Margini e Confini. attraVersamenti di metodi e linguaggi tra comunicazione, didattica e possibilità della ricerca. Editoriale Scientifica, 2018. http://dx.doi.org/10.19245/25.05.bs.c09.049.

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Conference papers on the topic "Storia della didattica Firenze"

1

"La didattica della storia nel contesto italofono e internazionale: riflessioni e sperimentazioni." In 5° Convegno sulle didattiche disciplinari. Dipartimento formazione e apprendimento – SUPSI, Svizzera / swissuniversities, Svizzera, 2022. http://dx.doi.org/10.33683/dida.22.05.45.

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