Academic literature on the topic 'Storia della comunicazione'

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Journal articles on the topic "Storia della comunicazione"

1

Morcellini, Mario. "La storia della comunicazione "rivista"." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 50 (July 2016): 32–42. http://dx.doi.org/10.3280/sc2015-050003.

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2

Tekavčić, Pavao. "Alcune riflessioni a proposito di una recentissima grammatica della lingua italiana." Linguistica 29, no. 1 (December 1, 1989): 149–60. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.29.1.149-160.

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Abstract:
L'Italia, che neppure nel passato mancava di grammatiche di indirizzo normativo e descrittivo, si è arricchita negli ultimi anni di una serie di opere glottodidattiche dedicate all'italiano. Una delle ultime è il poderoso volume La lingua e i testi, Grammatica de/la lingua italiana di P. Agazzi, A. Fallica e A. Menegoi, edito da Minerva Italica, Bergamo, 1988. II libro non è soltanto una grammatica in senso usuale: infatti, vi si trattano le nozioni fondamentali della teoria linguistica attuale (comunicazione, segno linguistico, codice, funzioni della lingua, metafora e metonomia, denotazione e connotazione, fattori della comunicazione), della teoria del testo (con alcuni campioni di testi di vario genere), in seguito l'origine e lo sviluppo della lingua italiana (dall'Indovinello veronese ai nostri giorni), i dialetti e le comunita alloglotte, e nell'ultima delle quattro appendici si danno gli elementi della composizione scritta. Il volume include dunque in notevole misura la sociolinguistica, la pragmatica, la comunicazione e la teoria dell'informazione (invece di parlante o locutore e collocutore si usano conseguentemente i termini emittente e destinatario ), la storia della lingua, la cultura del parlato e dello scritto. Si cerca insomma di avvicinare il Linguaggio all'alunno e di sviluppare in lui non solo la competenza grammaticale ma anche quella comunicativa, attiva e passiva.
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3

Mortara, Ariela. "La pubblicitŕ č ancora l'anima del commercio? Vecchie e nuove strategie per vendere i prodotti." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 116 (April 2010): 45–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116005.

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Abstract:
Questo saggio ripercorre le tappe evolutive della comunicazione pubblicitaria soffermandosi sull'evoluzione delle teorie che sono state applicate alla pubblicitŕ per comprenderne il funzionamento. Dopo una breve introduzione sulla storia della pubblicitŕ, vengono tratteggiate le fasi che hanno portato all'attuale scenario in cui la pubblicitŕ, da semplice supporto alle vendite, č diventata un fenomeno complesso e multiforme.
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4

Timio, Mario. "Nefrologia clinica: dalla stretta di mano all'EBM attraverso la bioetica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 3 (September 30, 2014): 278–80. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.920.

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Abstract:
La stretta di mano è un gesto essenziale nell'approccio al binomio medico-malato. Sociologi, psicologi medici e bioeticisti ne sottolineano l'importanza nella gestione iniziale della malattia: piccolo gesto per il medico, grande per il malato. Apparentemente controcorrente in un mondo in cui tutto è fast, la stretta di mano viene considerata la chiave giusta per aprire la porta della bioetica in medicina coniugata alla comunicazione medico-malato. Come testimonianza viene riportata la storia clinica di tre pazienti con problemi nefrologici, che fanno emergere la valenza della bioetica nella loro risoluzione ed il significato umano della sua assenza. Viene sottolineato il valore della comunicazione, come il disvalore del silenzio e del non-ascolto nel rapporto medico-paziente. Il non-ascolto mina dalle fondamenta la comunicazione tra uomini sani e malati. Al contrario l'ascolto del dializzato è il presupposto di un vero dialogo, di ogni piena comunicazione. Sono presentate le categorie della medicina narrativa ed il loro utilizzo nella bioetica nefrologica. (Bioethics)
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5

Russo, Vittoria. "Storia di una battaglia senza guerra." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 37 (September 2022): 92–102. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037008.

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Abstract:
Parlare di disabilità in un contesto di psicoterapia psicoanalitica non è usuale, ancora meno quando ci si confronta con disabilità sensoriali specifiche. Consideriamo la sordità, la possibilità di incontrare un paziente sordo, di interagire con lui in maniera diretta utilizzando come strumento di comunicazione la LIS (Lingua Italiana dei Segni). La terapia diventa in questo modo un viaggio nel viaggio, tanto per la terapeuta che incontra il paziente quanto per la persona sorda che decide in maniera autonoma di entrare in contatto con un soggetto udente, che utilizza la sua modalità di interazione con il mondo della sordità. Il setting della terapia, che prende forma dalla sua concretezza nell'essere prima di tutto luogo dell'incontro di due persone, poco per volta diventa luogo dell'incontro di due menti, due sensibilità, due mondi. Nella psicoterapia con i pazienti sordi le caratteristiche del setting sembrano ampliarsi, acquistano una forma tridimensionale: ci sono corpi che si incontrano, stili narrativi che prendono forma attraverso l'utilizzo di una lingua nuova definita da regole specifiche, segni, significati come nell'interazione con una lingua straniera. Paziente e terapeuta si conoscono anche attraverso l'espressione dello stile narrativo, dell'utilizzo delle mani per segnare, delle modalità di interazione di quelle mani sui propri corpi nell'esecuzione del segno. Si tratta di un viaggio affascinante, complesso e faticoso. Lo sguardo tra paziente e terapeuta a volte celato, negato o desiderato in altri casi, nell'incontro con la persona sorda diviene forma essenziale del setting: è importante lo sguardo che si rivolge al segno disegnato dalle mani, è rilevante lo sguardo che si posa sui volti per coglierne espressioni e caratteristiche elementi fondamentali nella LIS. L'incontro con Edoardo, giovane paziente adulto all'epoca del primo contatto per iniziare una terapia, presenta poco per volta la trama di una narrazione mai ascoltata ma forse ancora prima mai narrata. Nei segni che quasi timidamente si concedono paziente e terapeuta si coglie l'evoluzione di un percorso, che all'interno del setting prende forma e si trasforma. Edoardo cresce, la sua terapeuta insieme a lui e il luogo delle sedute diventa momento prezioso di condivisione emotiva ed affettiva. Il desiderio di autonomia di Edoardo, i suoi progetti delineati all'interno della terapia un giorno purtroppo vengono bruscamente tagliati, negati da un ambiente familiare chiuso e intimorito di fronte ai progressi del figlio. Edoardo esce di scena, costretto ad abbandonare il luogo della terapia diventa nuovamente sordo di fronte alle sue possibilità di crescita. Il setting della terapia perde la presenza di Edoardo, il tempo si dilata e i mesi diventano anni nel ricordo della sua assenza. L'irrompere nella vita di tutti della pandemia stravolge ritmi e consuetudini, le terapie cercano nuovi assetti per definire nuove forme di incontro e far fronte alla nuova realtà. In questo clima Edoardo dopo anni decide di riprendere la sua terapia, di ridare forma viva al setting del suo lavoro clinico. Edoardo desidera l'incontro in presenza, l'utilizzo delle mascherine simbolicamente gli ha fatto sentire il dolore provato per la negazione della comunicazione, con emozione ritrova il suo luogo con la sua terapeuta e può riprendere la trama della sua narrazione. Il lavoro con Edoardo permette di cogliere la specificità del setting, che ha trovato spazio nella mente del paziente, facendogli compagnia durante gli anni di assenza dal luogo della terapia. Edoardo ha custodito dentro di sé il senso del lavoro terapeutico, è riuscito ad ascoltarsi e riconoscere nella ricerca del setting perduto la voce di quella relazione che lo ha fatto sentire vivo.
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Viaro, Maurizio, Ilenia Barile, Chiara Beghin, Mara Germani, Rosmaria Giuliano, Anna Nemes, and Michela Zanella. "Formazione e Identitŕ sistemiche." TERAPIA FAMILIARE, no. 96 (August 2011): 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-096001.

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Abstract:
In questo articolo, gli AA. si propongono di illustrare un modulo di programma formativo, attualmente in fase di attuazione presso il Centro Padovano di Terapia della Famiglia, volto a far acquisire ai futuri terapeuti sistemici definiti strumenti di analisi dell'interazione, enfatizzando tale competenza, peculiare alle identitŕ relazionali - sistemiche e alla storia - in particolare all'esperienza della cosiddetta "scuola di Milano". Il programma č basato su esercitazioni in aula integrate con momenti di apprendimento a distanza, tramite sito web dedicato. Questo progetto nasce dall'esigenza di valorizzare alcune componenti specifiche di una formazione e di una identitŕ che si dicono relazionale-sistemiche, rivisitando alcuni concetti fondanti questo approccio e integrandoli con strumenti e tecniche derivate dalla formazione a distanza. La seduta familiare congiunta e l'analisi della comunicazione in ottica pragmatica possono continuare ad essere oggi elementi caratterizzanti, anche se non piů esclusivi, di una formazione sistemica, come lo sono della sua storia e della sua identitŕ.
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Missonnier, Sylvain. "John, World of Warcraft e Second Life." SETTING, no. 30 (June 2012): 79–91. http://dx.doi.org/10.3280/set2010-030004.

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Abstract:
Nella comunitŕ dei professionisti delle cure psicologiche prevale la paura nei confronti delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Cosa ancor piů dannosa, molti psicoterapeuti evitano l'"ambiente non umano" (H. Searles) dei loro pazienti e vi proiettano le loro percezioni negative e difensive. In un simile contesto, i videogames diventano una caricatura. Infatti, i videogames sono dei veri e propri test proiettivi per i professionisti, che riportano i dati dell'inevitabile pericolositŕ di questa attivitŕ: disturbi neurologici, dipendenza e violenza.. La storia clinica di John si propone di contestare sul piano clinico questa posizione oscurantista e di difendere un'autentica psico(pato)logia psicoanalitica del virtuale quotidiano.
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Monti, Fiorella, Alessandra Farneti, and Alessandra Sansavini. "Dalla psicologia dell'età evolutiva alla psicologia dello sviluppo." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 227–42. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12609.

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Abstract:
Il presente lavoro ripercorre alcune tra le principali ricerche nell'ambito della psicologia dell'età evolutiva, avviate dai primi allievi di Renzo Canestrari a partire dagli anni '50 del secolo scorso. In particolare, rilegge il percorso accademico degli allievi Marco Walter Battacchi e Giuliana Giovanelli, che hanno ricoperto la I e la II Cattedra di Psicologia dell'Età Evolutiva, poi Psicologia dello Sviluppo, nell'Ateneo di Bologna, ricordandone i principali contributi scientifici e didattici.Tra questi, i contributi, su numerosi temi, di Battacchi (il ritardo mentale, le difficoltà dei figli degli immigrati italiani in Germania, il pregiudizio etnico, la delinquenza minorile, lo sviluppo del pensiero e delle emozioni e i rapporti con il linguaggio e la teoria della mente) e di Giovanelli (modalità di valutazione e comunicazione tese a valorizzare le potenzialità di ogni bambino/a, psicologia della percezione, del tempo, del neonato a termine e pretermine e dei primi processi percettivi, cognitivi e linguistici) hanno dato un apporto innovativo e ampiamente riconosciuto a questa disciplina e ai primi 50 anni di storia dell'Istituto, poi Dipartimento, di Psicologia. Le loro idee e i loro lavori pioneristici hanno costituito un fondamentale riferimento per i nuovi gruppi di ricerca in ambito evolutivo sia nell'Ateneo di Bologna che a livello nazionale e internazionale.
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Wallace-Hadrill, Andrew. "The Social Structure of the Roman House." Papers of the British School at Rome 56 (November 1988): 43–97. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009569.

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Abstract:
LA STRUTTURA SOCIALE DELLA CASA ROMANAL'aristocrazia romana della Tarda Republica e del Primo Impero costruiva e decorava le proprie case in modo così dispendioso non solo per esibire la propria ricchezza con un consumismo così cospicuo ma piuttosto per ottenere un ambiente idoneo a dei precisi modi di vita. Forme e decorazioni architettoniche possono essere interpretate come linguaggio di comunicazione sociale. Le strutture essenziali della casa romana, come attestano quelle che restano nell'area vesuviana, riflettono distinzioni di rango sociale piuttosto che di sesso ed età come invece accade in una abitazione familiare moderna. Come nella casa formale dell'Europa della prima era moderna la preoccupazione maggiore era quella di stabilire precedenze di privilegi e intimità. A questo scopo sia la forma che la decorazione architettonica, in particolare quella parietale dei IV Stili Pompeiani attingono al linguaggio dell'architettura pubblica per accentuare il senso dello spazio privato usando riferimenti idiomatici di quello pubblico. Vista in questa luce, l'architettura domestica romana diventa un prezioso documento di storia sociale per capire più profondamente il quale sarà necessario rivalutare questo materiale liberandoci di alcuni pregiudizi tradizionali.
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Graham, Richard. "L'adolescenza oggi." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2010): 79–94. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-002007.

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Abstract:
Nella storia dell'umanitŕ, la pubertŕ e la sua risposta psicologica, ovvero l'adolescenza, possono entrambi variare nel tempo di insorgenza e nella durata. L'adolescenza, come noi la intendiamo attualmente, sembra essere una conseguenza della vita urbana a seguito dei cambiamenti indotti dalla rivoluzione industriale. Nel corso degli ultimi cinquant'anni i rapidi sviluppi della tecnologia hanno ulteriormente infuenzato il corso dell'adolescenza, e i problemi che possono insorgere durante questo periodo. La facilitazione dell'accesso ai mezzi di comunicazione visiva ed il conseguente coinvolgimento dell'adolescente ha fatto crescere i livelli di disturbo dell'immagine corporea e l'uso problematico ed eccessivo della tecnologia. La crescita dell'accesso alle informazioni modella l'identitŕ e crea una pluralitŕ di identificazioni, aumentando in questo modo la lotta dell'adolescente per trovare un sé autentico.
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Dissertations / Theses on the topic "Storia della comunicazione"

1

Ceroni, Gabriele <1969&gt. "Il ruolo della metafora nella comunicazione della fisica contemporanea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5902/1/Ceroni_Gabriele_tesi.pdf.

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Abstract:
Il presente lavoro si rivolge all’analisi del ruolo delle forme metaforiche nella divulgazione della fisica contemporanea. Il focus è sugli aspetti cognitivi: come possiamo spiegare concetti fisici formalmente complessi ad un audience di non-esperti senza ‘snaturarne’ i significati disciplinari (comunicazione di ‘buona fisica’)? L’attenzione è sulla natura stessa della spiegazione e il problema riguarda la valutazione dell’efficacia della spiegazione scientifica a non-professionisti. Per affrontare tale questione, ci siamo orientati alla ricerca di strumenti formali che potessero supportarci nell’analisi linguistica dei testi. La nostra attenzione si è rivolta al possibile ruolo svolto dalle forme metaforiche nella costruzione di significati disciplinarmente validi. Si fa in particolare riferimento al ruolo svolto dalla metafora nella comprensione di nuovi significati a partire da quelli noti, aspetto fondamentale nel caso dei fenomeni di fisica contemporanea che sono lontani dalla sfera percettiva ordinaria. In particolare, è apparsa particolarmente promettente come strumento di analisi la prospettiva della teoria della metafora concettuale. Abbiamo allora affrontato il problema di ricerca analizzando diverse forme metaforiche di particolare rilievo prese da testi di divulgazione di fisica contemporanea. Nella tesi viene in particolare discussa l’analisi di un case-study dal punto di vista della metafora concettuale: una analogia di Schrödinger per la particella elementare. I risultati dell’analisi suggeriscono che la metafora concettuale possa rappresentare uno strumento promettente sia per la valutazione della qualità delle forme analogiche e metaforiche utilizzate nella spiegazione di argomenti di fisica contemporanea che per la creazione di nuove e più efficaci metafore. Inoltre questa prospettiva di analisi sembra fornirci uno strumento per caratterizzare il concetto stesso di ‘buona fisica’. Riteniamo infine che possano emergere altri risultati di ricerca interessanti approfondendo l’approccio interdisciplinare tra la linguistica e la fisica.
The present work deals with the role of metaphorical thinking in the public communication of contemporary physics. We focus on the cognitive aspects: how to disseminate complicated formal physical concepts to a non-professional public maintaining the ‘correct’ disciplinary meaning, that is aiming at communication of ‘good physics’. The focus is on the nature of the explanation and the problem is how to evaluate the effectiveness of public scientific explanation of advanced physical topics to a non-professional audience. For this purpose we have looked for formal tools apt at analyzing the linguistic features of dissemination texts. We have drawn our attention to the role of analogical and metaphorical forms in the construction of ‘actual’ physical meanings because they obviously play an important role in introducing new concepts from previous ones when dealing with contemporary physics phenomena that are far from the ordinary perceptive domain. For the purpose of our investigation the conceptual metaphor perspective, within the framework of cognitive linguistics, appeared to be the most promising analytical tool. We investigate the research problem by analyzing a set of ‘relevant’ analogies and metaphors taken from popular science literature. In particular an analysis of a case study, within the framework of conceptual metaphor, is presented : Schrödinger’s analogy for ‘elementary particle’. The results of the analysis suggest that the conceptual metaphor perspective might be a potential tool both to assess the quality of analogical forms used in explanation of contemporary physics and to design new and ‘better’ analogies and metaphors. Besides, in a recursive process this analysis could help to focus on those meaningful cognitive aspects that characterize, and refine, a ‘complete’ and ‘correct’ physical concept. We think that fruitful results of inquiry might come from a deeper interdisciplinary approach between linguistics and physics.
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Ceroni, Gabriele <1969&gt. "Il ruolo della metafora nella comunicazione della fisica contemporanea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5902/.

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Abstract:
Il presente lavoro si rivolge all’analisi del ruolo delle forme metaforiche nella divulgazione della fisica contemporanea. Il focus è sugli aspetti cognitivi: come possiamo spiegare concetti fisici formalmente complessi ad un audience di non-esperti senza ‘snaturarne’ i significati disciplinari (comunicazione di ‘buona fisica’)? L’attenzione è sulla natura stessa della spiegazione e il problema riguarda la valutazione dell’efficacia della spiegazione scientifica a non-professionisti. Per affrontare tale questione, ci siamo orientati alla ricerca di strumenti formali che potessero supportarci nell’analisi linguistica dei testi. La nostra attenzione si è rivolta al possibile ruolo svolto dalle forme metaforiche nella costruzione di significati disciplinarmente validi. Si fa in particolare riferimento al ruolo svolto dalla metafora nella comprensione di nuovi significati a partire da quelli noti, aspetto fondamentale nel caso dei fenomeni di fisica contemporanea che sono lontani dalla sfera percettiva ordinaria. In particolare, è apparsa particolarmente promettente come strumento di analisi la prospettiva della teoria della metafora concettuale. Abbiamo allora affrontato il problema di ricerca analizzando diverse forme metaforiche di particolare rilievo prese da testi di divulgazione di fisica contemporanea. Nella tesi viene in particolare discussa l’analisi di un case-study dal punto di vista della metafora concettuale: una analogia di Schrödinger per la particella elementare. I risultati dell’analisi suggeriscono che la metafora concettuale possa rappresentare uno strumento promettente sia per la valutazione della qualità delle forme analogiche e metaforiche utilizzate nella spiegazione di argomenti di fisica contemporanea che per la creazione di nuove e più efficaci metafore. Inoltre questa prospettiva di analisi sembra fornirci uno strumento per caratterizzare il concetto stesso di ‘buona fisica’. Riteniamo infine che possano emergere altri risultati di ricerca interessanti approfondendo l’approccio interdisciplinare tra la linguistica e la fisica.
The present work deals with the role of metaphorical thinking in the public communication of contemporary physics. We focus on the cognitive aspects: how to disseminate complicated formal physical concepts to a non-professional public maintaining the ‘correct’ disciplinary meaning, that is aiming at communication of ‘good physics’. The focus is on the nature of the explanation and the problem is how to evaluate the effectiveness of public scientific explanation of advanced physical topics to a non-professional audience. For this purpose we have looked for formal tools apt at analyzing the linguistic features of dissemination texts. We have drawn our attention to the role of analogical and metaphorical forms in the construction of ‘actual’ physical meanings because they obviously play an important role in introducing new concepts from previous ones when dealing with contemporary physics phenomena that are far from the ordinary perceptive domain. For the purpose of our investigation the conceptual metaphor perspective, within the framework of cognitive linguistics, appeared to be the most promising analytical tool. We investigate the research problem by analyzing a set of ‘relevant’ analogies and metaphors taken from popular science literature. In particular an analysis of a case study, within the framework of conceptual metaphor, is presented : Schrödinger’s analogy for ‘elementary particle’. The results of the analysis suggest that the conceptual metaphor perspective might be a potential tool both to assess the quality of analogical forms used in explanation of contemporary physics and to design new and ‘better’ analogies and metaphors. Besides, in a recursive process this analysis could help to focus on those meaningful cognitive aspects that characterize, and refine, a ‘complete’ and ‘correct’ physical concept. We think that fruitful results of inquiry might come from a deeper interdisciplinary approach between linguistics and physics.
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Bravaccini, Elena. "Il concetto di infinito tra storia, scienza e comunicazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21254/.

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Abstract:
La prima parte del lavoro che ho affrontato in questa tesi consiste nell'esplorare il tema dell'infinito nella sua componente storica; infatti, nella formazione di uno studente, didattica, storia ed epistemologia devono costituire un "circolo" nel quale ognuna di esse giustifica e rafforza le altre. Abbiamo poi proseguito con un'analisi di un argomento specifico inerente all'infinito, nella sua declinazione più fine, ovvero il Teorema di Cantor-Schröder-Bernstein, oggetto del capitolo 2. L'ultima parte dell'elaborato si dedica in particolare a progetti didattici riguardanti l'infinito matematico. Per questo abbiamo suddiviso il terzo e quarto capitolo in modo tale da procedere con un percorso adatto allo sviluppo di tali attività. Innanzitutto, conoscendo gli ostacoli che si possono presentare in questo itinerario, ho voluto affrontare le difficoltà epistemologiche legate all'argomento dell'infinito, per renderlo più familiare e comprensibile agli studenti di diversi gradi di scuola. In particolare, in accordo con le indicazioni provenienti dalla Ricerca in Didattica, di cui diamo parzialmente conto nel capitolo 3, abbiamo seguito un percorso a spirale, ovvero la presentazione di attività con gradi di astrazione diversi e compatibili con le età degli studenti coinvolti. Per poter strutturare le attività, il terzo capitolo affronta infatti le difficoltà epistemologiche dell'insegnamento-apprendimento della matematica, così come evidenziate dalle ricerche della didattica della disciplina (Didattica della Matematica). Le attività presentate nel capitolo 4 si propongono di affrontare e auspicabilmente superare alcune delle complicazioni emerse nella didattica sia generalista che disciplinare.
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4

Mangiameli, Rita <1976&gt. "Tra duces e milites: forme di comunicazione politica al tramonto della repubblica." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/781.

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5

Barcaro, Alessandra <1976&gt. "Dèi, eroi e comunicazione politica: identificazioni mitologiche e genealogie leggendarie al crepuscolo della Repubblica." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/977.

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Abstract:
La tesi riguarda la particolare forma di comunicazione politica che si esplicò tramite l'utilizzo del mito da parte dei protagonisti della scena pubblica romana nel convulso periodo che iniziò con le Idi di marzo del 44 a.C. e che si concluse con l'instaurazione del principato. Nello specifico, attraverso l'analisi di fonti letterarie, iconografiche, numismatiche ed epigrafiche, la ricerca indaga le identificazioni mitologico-religiose e le pretese di discendenza leggendaria per mezzo delle quali Ottaviano, Antonio, Lepido, e Sesto Pompeo proposero all'immaginario collettivo del tempo suggestioni simboliche funzionali a veicolare le loro istanze politiche in termini sia di propaganda che di contropropaganda.
Through the analysis of literary, iconographic, numismatic and epigraphic sources, the thesis studies the particular form of political communication that the leaders of Rome developed by employing mythical figures, like gods and heroes, between the Ides of March 44 B.C. and the Augustan age. In particular, the research is about mythological assimilations and legendary genealogies used by Octavian, Mark Antony, Lepidus and Sextus Pompeius in order to spread throughout the citizens symbolic and propagandistic suggestions aiming at upholding their political designs.
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6

GARAU, ANDREA. "Metodi e pratiche della comunicazione editoriale per la divulgazione storica. Condaghes: un caso studio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2020. http://hdl.handle.net/11584/284416.

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Abstract:
The research project – conducted in the form of High Training Apprenticeship – is a multi-year survey of the Condaghes publishing house’s work, aimed at examining in a capillary way the systems through which the communication in the publishing field acts as a channel of historical dissemination and enhancement of the local cultural heritage. In the beginning, the research analyses the structures and features of the publishing house, identifying the historical series consistent with the objectives of the proposed study. Consequently, the discussion proceeds, on the one hand, to the analysis of the company’s internal operating procedures – used in the selection and editing of a historical essay – and, on the other, of external operating procedures, aimed at promoting the same editorial product and spreading its contents through heterogeneous channels and formats (live events, media, press). Therefore, a peculiar paradigm is identified in editorial communication, according to which a promotion plan, developing in the forms of dissemination and actively collaborating with organizations, institutions, and cultural associations acts as a form of public enhancement of the territory. In the light of the results obtained, a comparison is then made between the dissemination’s methods and practices used by editorial communication and those ones characteristics of Public History discipline, identifying both operational affinities and shared problems, and outlining possible innovations and professional and employment prospects.
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7

Michielan, Elisa <1988&gt. "Design e comunicazione del Gruppo Benetton: un caso di studio nell'impiego della corporate identity." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4532.

Full text
Abstract:
La tesi conduce un'analisi della comunicazione del Gruppo Benetton - a partire dagli anni Sessanta sino all’emblematica esperienza di Fabrica - trattata non solo attraverso l'esame del ruolo di Oliviero Toscani, ma approfondendo soprattutto gli aspetti della grafica, del retail design e del visual merchandising all'interno del progetto di sviluppo dell'azienda trevigiana, per valutare quanto i concetti di corporate identity e di advertisement abbiano influito non solo sull'espansione commerciale, ma soprattutto sulla percezione collettiva dell’azienda Benetton.
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DENEGRI, EDDY OLMO. "Il paese ideale. La propaganda politica della Spes e la comunicazione istituzionale del Servizio Informazioni (1945-1975)." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1009382.

Full text
Abstract:
Prendendo in considerazione un arco temporale compreso fra il 1945 e il 1975, la tesi delinea la progressiva codificazione delle narrazioni nazionali poste alla base sia della propaganda politica democristiana che della comunicazione istituzionale governativa. L’analisi comparata si estende alle strutture incaricate di predisporne l'attuazione, ossia la Spes nel caso della propaganda democristiana e il Servizio Informazioni della Presidenza del Consiglio nel caso, invece, della comunicazione istituzionale del governo. Di entrambi gli enti vengono ricostruite origine ed evoluzione in relazione, rispettivamente, al modello organizzativo di partito e al quadro istituzionale antecedente e coevo. Eleggendo quale fonte privilegiata il materiale audiovisivo prodotto nel corso degli anni, l'analisi del contenuto della propaganda politica e della comunicazione istituzionale individua alcuni temi specifici e ricorrenti all'interno di una narrazione che si dispiega fra la ricostruzione post-bellica e l'affermarsi e consolidarsi dello sviluppo economico. In conclusione, si dedica una riflessione relativa alle modalità di fruizione delle fonti audiovisive della Spes e del Servizio Informazioni e alle pratiche di valorizzazione attuate dai soggetti conservatori.
Taking into consideration a time span between 1945 and 1975, this thesis outlines the progressive codification of the national narratives at the basis of both demochristian political propaganda and government institutional communication. This comparative perspective includes also the analysis of the structures in charge of predisposing its carry out, i.e. the Spes in the case of demochristian propaganda and the Information Service of the Presidency of the Council of Ministers in the case, instead, of the government's institutional communication. The origin and evolution of both offices are reconstructed in relation, respectively, to the party organizational model and to the antecedent and coeval institutional framework. Using as privileged source the audiovisual material produced over the years, the examination of the contents of the political propaganda and of the institutional communication identifies some specific and recurring themes within a narrative that unfolds between the post-war reconstruction and the emergence and consolidation of the economic development. In conclusion, a reflection is dedicated to the methods of use of the audiovisual sources of Spes and Information Service and its enhancement practices.
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9

Marucci, Francesca <1980&gt. "I luoghi della politica - la politica dei luoghi : la topografia della comunicazione negli anni della 'Rivoluzione Romana'." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1119.

Full text
Abstract:
Lo studio si concentra sulla topografia della comunicazione nel periodo della “Rivoluzione Romana” (133-31 a.C.) e verifica il valore semiotico di alcuni luoghi pubblici in cui si concentrano azioni politiche significative. A tale scopo si indagano le diverse strategie comunicative della tarda repubblica romana, associando le memorie delle fonti all’indagine sul valore culturale di quattro luoghi di Roma. Nel primo capitolo si ricostruisce la contesa politica intorno al culto, alla simbologia e al luogo dei Dioscuri (da pertinenza di una gens aristocratica a simbolo della factio popularis). L’oggetto del secondo capitolo è il tempio della Concordia: come spazio fisico (ma anche in quanto virtù politica e slogan) costituisce una dotazione permanente della factio degli optimates. Nel terzo capitolo si esaminano occasioni di interazione politica sviluppatesi in o sul teatro. La domus rostrata (IV capitolo), è indagata come elemento legittimante nell’ideologia pompeiana, un valore recepito anche dai successivi detentori della casa del Magno.
This dissertation focuses on the topography of communication during the “Roman revolution” (133-31 B.C.) and investigates the semiotic value of some public sites where highly significant political actions took place. The different strategies of communication at the time of the late Roman Republic are analysed by matching the memory of ancient sources to the investigation of the cultural value of four Roman sites. Chapter 1 reconstructs the political debate concerning the worship, the symbol and the site of the Dioscuri (from its association with an aristocratic gens to a symbol for the factio popularis). Chapter 2 revolves around the Temple of Concord, which constitutes as an actual place, as well as a political virtue and a slogan, a permanent endowment of the factio of the optimates. Chapter 3 examines cases of relationships developed in or on the theatre. The domus rostrata (Chapter 4) is taken as a legitimising element in the ideology of Pompeius, and one which was also appropriated by the subsequent proprietors of the house of Pompeius
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Castagnoli, Elena <1995&gt. "L’uso dei mass media tra gli operatori religiosi di Okinawa: preservazione della memoria delle noro e sopravvivenza delle yuta attraverso l’uso dei moderni mezzi di comunicazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18100.

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Abstract:
Lo sviluppo degli studi del rapporto tra mass media e religioni ha portato alla luce degli spunti interessanti e ha confutato teorie che sono rimaste solide per un lungo periodo nel mondo accademico. Una di queste, ad esempio, riguardava l’apparente incomunicabilità tra i due mondi, considerati ai poli opposti: le religioni come pilastri antichi che sorreggono la società da secoli e che danno conforto alle persone grazie alla struttura ideologica stabile sulla quale si sono sviluppate e i mass media come la voce del cambiamento, della innovazione e della modernità. Con l’avvento dei nuovi movimenti religiosi avvenuto nei decenni passati e la sfida che hanno posto alle grandi istituzioni con le loro teorie innovative e i concetti legati alla New Age, il mondo accademico si è accorto che, per ottenere maggior seguito, questi gruppi spesso usufruivano dei mass media. In Giappone, in particolare, grazie alla peculiare situazione religiosa è stata condotta un’estesa ricerca grazie all’avvento dei nuovi nuovi movimenti religiosi, chiamati shin shūkyō 新宗教. Le tematiche principali, quindi, derivano dall’analisi dei singoli movimenti, delle loro ideologie e della loro capacità di usare i mezzi di comunicazione per ottenere visibilità e seguito, osservando quale tipo di mass media preferivano, in che modo ci si rapportavano, i limiti che ponevano, il motivo per il quale decidevano di usarlo e lo scopo da raggiungere. Restringendo progressivamente l’area geografica, l’arcipelago delle Ryūkyū è tuttora soggetto di un’intensa campagna mediatica: le isole tropicali dalle acque cristalline, la sabbia candida, la grande varietà di fauna e flora esotica, i villaggi tipici di Okinawa sono diventate le immagini più frequenti proposte dal turismo del luogo. Non tutti i visitatori odierni, però, sono alla ricerca della sola atmosfera tropicale dell’isola ma anche di quella spirituale. Da quando il luogo Sēfa utaki è entrato nel 2000 a far parte dei beni immateriali dell’UNESCO è diventato uno delle attrattive turistiche principali. Ricco di storia dell’antica civiltà del regno delle Ryūkyū e luogo cerimoniale per eccellenza in cui si nominava la sacerdotessa reale, il governo locale e quello centrale di Tōkyō hanno lanciato un’intensa campagna mediatica. In concomitanza con il diffondersi dell’espressione pawāsupotto (power spot) e dell’incentivazione del turismo religioso, Sēfa utaki è diventato il posto in cui percepire la vibrante energia spirituale dell’arcipelago. Inoltre, gli sciamani locali, tra cui le yuta, per sfruttare al meglio l’opportunità di un mercato turistico sempre vivace, sono diventati una meta turistica a loro volta grazie ai numerosi blog su internet, alle recensioni dei clienti e alle interviste rilasciate sui principali canali di informazione. Lo scopo di questo elaborato è analizzare la situazione attuale a Okinawa usando fonti accademiche ma anche social networks e internet. Partendo con una generale introduzione sul rapporto tra mass media e religioni, nel secondo capitolo ci si concentrerà soprattutto sulla condizione sociale di Okinawa, sulla storia delle sacerdotesse e delle sciamane dalla fondazione del regno delle Ryūkyū fino al giorno d’oggi. La terza parte tratterà l’argomento delle sacerdotesse e di Sēfa utaki, sulle difficoltà alle quali le noro stanno andando incontro, alla preservazione della loro memoria e alla pubblicizzazione del turismo di massa che sta comportando conseguenze negative. Il quarto capitolo verterà invece sulle sciamane, osservando una situazione totalmente opposta di una categoria religiosa in piena attività e che si avvale anche dei mass media personalmente per la propria sopravvivenza.
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Books on the topic "Storia della comunicazione"

1

Storia della comunicazione. Roma: Newton Compton, 1995.

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2

Storia del giornalismo e della comunicazione. Napoli: Simone, 2009.

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3

Viganò, Dario. I sentieri della comunicazione: Storia e teorie. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2003.

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4

Poccetti, Paolo. Una storia della lingua latina: Formazione, usi, comunicazione. Roma: Carocci, 1999.

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5

Profilo di storia della comunicazione politica in Italia. Manduria: P. Lacaita, 2008.

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6

Con-vincere: Piccola storia della comunicazione politica nell'era della piazza virtuale. Roma: Donzelli, 2005.

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7

L'idea pericolosa di Galileo: Storia della comunicazione della scienza nel Seicento. [Turin, Italy]: UTET università, 2009.

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8

Edoardo, Tabasso, ed. Breve storia sociale della comunicazione: Da Gutenberg alla Rete. Roma: Carocci, 2005.

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9

Arte come comunicazione: Estetica e storia della letteratura artistica. Milano: Guerini scientifica, 2022.

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Istituto romano per la storia d'Italia dal fascismo alla Resistenza., ed. Linguaggi, comunicazione e uso pubblico della storia: L'annale Irsifar. Milano: F. Angeli, 2002.

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Book chapters on the topic "Storia della comunicazione"

1

Schiavon, Francesco, and Giuseppe Guglielmi. "Storia della comunicazione radiologica." In La comunicazione radiologica nella società del benessere, 9–17. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2504-2_2.

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2

"Comunicazione di massa e storia della lingua: Italoromania Massenkommunikation und Sprachgeschichte: Italoromania." In Romanische Sprachgeschichte / Histoire linguistique de la Romania, Part 2, edited by Gerhard Ernst, Martin-Dietrich Gleßgen, Christian Schmitt, and Wolfgang Schweickard. Berlin • New York: Walter de Gruyter, 2006. http://dx.doi.org/10.1515/9783110171501.2.10.1267.

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3

Donsì, Lucia. "A proposito di margini e confini. L’incontro tra la psicologia e la storia." In Margini e Confini. attraVersamenti di metodi e linguaggi tra comunicazione, didattica e possibilità della ricerca. Editoriale Scientifica, 2018. http://dx.doi.org/10.19245/25.05.bs.c09.049.

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Fontana, Cristina. "Comunicazione e graphic design della Biennale di Venezia (1895-1950)." In Storie della Biennale di Venezia. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-366-3/003.

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Abstract:
Between 1985 and 1950 Venice Biennale was very focused on advertising and posters. In those early years advertising was organized by Antonio Fradeletto, Romolo Bazzoni and Augusto Sezanne, the official graphic designer of the pre-war biennials, that created also the Biennale brand. Over the years, communication strategies of the Institution developed due to personalities such as Pica, Maraini and Pallucchini. Biennale posters were fundamental to give visibility to the institution in the world. An accurate graphic design and an allusion to Venice contributed to spread a truly significant image of the exhibition.
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Feniello, Amedeo. "Il documento e lo storico." In Margini e Confini. attraVersamenti di metodi e linguaggi tra comunicazione, didattica e possibilità della ricerca. Editoriale Scientifica, 2018. http://dx.doi.org/10.19245/25.05.bs.c10.049.

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6

Gargano, Mauro, and Amata Mercurio. "Divulgazione e comunicazione dell’astronomia a Napoli: da Ernesto Capocci ai social media." In Società italiana degli storici della fisica e dell'astronomia : atti del XLI Convegno annuale = proceedings of the 41st Annual Conference. Pisa University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.12871/978883339694147.

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"Modi della comunicazione e configurazione del testo. Un esercizio di critica testuale ed esegetica (Erodoto, Storie 1.123 s.)." In κηληθμῷ δ᾽ ἔσχοντο Scritti editi e inediti, 669–71. De Gruyter, 2020. http://dx.doi.org/10.1515/9783110648140-073.

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