Dissertations / Theses on the topic 'Storia del veneto'
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Drigo, Erica <1996>. "Il problema dell’architettura «massariana» nel trevigiano: undici chiese del settecento veneto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20757.
Full textFerraro, Antonella. "Per una storia della falsificazione epigrafica. Problemi generali e il caso del Veneto." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3424080.
Full textNell’ambito degli studi che sotto vari aspetti si sono occupati dell’atteggiamento assunto dal Duecento fino ai giorni nostri nei confronti dell’antichità classica, una sempre crescente attenzione è stata riservata alla falsificazione. Questa è oggetto di studio da parte di molteplici discipline, che riconoscono ormai nel falso un “documento della propria epoca” e, in quanto tale, una fonte primaria della storia, per le informazioni che fornisce sulla conoscenza dell’antichità classica che si stava imitando, sulle idee e sul gusto dell’epoca, oltre che sulle motivazioni della falsificazione. Nell’ambito di questi studi, relativamente poco spazio è stato dedicato ai falsi epigrafici, sia lapidei sia cartacei: gli studi effettuati sull’argomento sono stati parziali e non sistematici, e nella maggior parte dei casi è mancato un riesame dei documenti epigrafici. Il presente studio ha lo scopo di tracciare una storia della falsificazione epigrafica, attraverso il riesame delle iscrizioni false in lingua latina del Veneto pubblicate nel volume V del Corpus Inscriptionum Latinarum. Dopo una preliminare riflessione sul concetto di falso epigrafico e sulla sua distinzione dalla copia e dalla creazione all’antica, l’intero corpus è stato indagato dal punto di vista cronologico e tipologico, al fine di individuare la natura, il significato e la funzione di queste iscrizioni nei singoli centri veneti. La revisione di questi documenti ha permesso di individuare le principali linee di tendenza seguite nella creazione dei falsi nel corso dei secoli, dagli studiosi che li crearono nell’ambito delle loro indagini sull’antichità classica a coloro che operarono per puri fini commerciali. E’ stato possibile per la prima volta avviare uno studio complessivo e diacronico della falsificazione epigrafica in una determinata zona d’Italia, indagando i cambiamenti che si ebbero nei confronti di questo fenomeno nelle varie fasi della storia e della cultura e le sue peculiarità geografiche
Rossi, F. "IL CATTIVO FUNZIONARIO NEL REGNO LOMBARDO-VENETO (1816-1848)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/168369.
Full textSbordone, Giovanni <1972>. "Gli spazi della folla: manifestazioni politiche di piazza nel Veneto del primo Novecento (1900-1922)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/962.
Full textAt the beginning of the 20th century italian cities squares became the scene of a new kind of politic: the stage of socialist and working class crowds, until fascism drops the curtain.
Manzato, Alessandro <1992>. "La dissidenza religiosa italiana e l'anabattismo veneto nel secolo XVI: il caso di Serravalle." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11502.
Full textBisson, Massimo <1976>. "Voltar il corpo e poner l'altar alla romana: le trasformazioni dei cori nelle abbazie cassinesi del Veneto: tradizione e innovazione nell'architettura post-tridentina." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/908.
Full textBordin, Mariangela. "Un cantiere del tardo Cinquecento veneto: la "Rotonda" di Rovigo I comminttenti, l'architetto e i documenti di fabbrica." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3426826.
Full textThe aim of the research was to study the Beata Vergine del Soccorso church, starting from its archive and from the anlysis of the accounting documents. In lack of the project's drawings, the goal was parsued throughout the realization of some digital reconstructions and the planning of a database, in which it was used the technique of markup. The ammount of data were useful to reconstruct the story of the two building sites (the one of the church anche the one of the bell tower), the original form of the church and to improve knoledge about the Renaissance buiding sites of the Veneto. Based on a project of Francesco Zamberlan, the octagonal church surrounded by a peristyle was built from 1594 to 1603, year in which its wood dome was completed; this was maybe the first single-shelled dome of the Serenissima Republic. However, in 1606, the cupola was demolished and replaced with a pitched roof. During time the church was modified several times, most of all in the twenties of the XVII century, when started the decoration of the inner space with statues and paintings, and at the beginning of the XVIII century, when the upper part of the central octagon was totally reshaped. In 1655 Baldassare Longhena designed the tower bell, which construction ended only in the eighties of the XIX century. To complete the study of the church was analized the context, the Polesine, in particular the city of Rovigo, that lived a phase of architectural renovation at the end of the XVI century. Investigate the patronage of the Rotonda underlined the collective dimension of this work: built as a sanctuary, from the 1612 the building became ufficially a civic temple. For this change and for the inside decorations the Rotonda is a real unicum in the panorama in the Veneto of the Renaissance period. The study about the church was supported by a detailed analysis of the architect of the church Francesco Zamberlan and of the reasons why he was chosed to plan the Rotonda. Often misunderstood by the critics, who believed he was a man of secondary importance, Zamberlan appears as an eclectic and complex figure, an architect capable of developing a personal language, dry and simple, suitable for containing building costs. Therefore not just a collaborator of Andrea Palladio, but an architect able to meet the needs of ambitious patrons, but withlimited economic resources. Models choosen for the Rotonda, like the Mausoleum of Diocletian in Split, prove that; they were wellknown in the territories dominated by Venice and functional for the creation of the city image under the sign of the Serenissima.
Paglioli, Simona <1977>. "Il modello della Santa Casa di Loreto : tipologie architettoniche e devozionali fra Lombardia e Veneto nella prima metà del XVII secolo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8298.
Full textAlberton, Angelamaria. ""Finchè Venezia salva non sia": garibaldini e garibaldinismo in Veneto (1848-1866)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3427331.
Full textLa mia ricerca si propone di analizzare il fenomeno del Garibaldinismo in un contesto regionale, quello Veneto, tradizionalmente considerato moderato e conservatore ma dove il crescente desiderio di liberarsi dal dominio austriaco in particolare negli anni 1859-1866, determina un notevole attivismo. L’indagine si concentra su un numero appropriato di garibaldini veneti, specialmente (ma non solo) appartenenti alla formazione dei “Mille”. Ho utilizzato non solo documenti civili e militari ma sopratutto memorie, diari e lettere per ricostruire fatti significativi delle loro vite e per affrontare varie tematiche: le motivazioni base del “diventare garibaldini” (livello ideale economico e psicologico-esistenziale), l’emigrazione veneta prima in Piemonte e poi nel Regno d’Italia negli anni 1859-1866 (misure austriache contro le fughe all’estero, l’uso politico-diplomatico degli emigrati veneti nel 1859-1860, l’importante ruolo di patrocinio ma anche di controllo preventivo, svolto dal Comitato politico centrale Veneto guidato da Alberto Cavalletto e i comitati affiliati, la difficile gestione degli emigrati da parte del governo italiano, i problemi della vita d’esilio, la presenza di falsi emigrati politici etc).L’azione svolta dai seguaci di Mazzini e Garibaldi (ma anche da moderati filo garibaldini), dentro e fuori il Veneto, per affrettarne la liberazione, fino alla guerra regolare del 1866 contro l’Austria. In base ai dati raccolti nel corso del lavoro ho cercato di spiegare come sia possible parlare di garibaldinismo in Veneto, consapevole che la risposta può variare in base all’ accezione politica, militare o emozionale di questo termine aprendo così scenari differenti e inediti.
PORTINARI, Stefania. "Istituzioni e movimenti artistici, collezionismo e gallerie nel Veneto negli anni Settanta del Novecento. Dottorato di ricerca in Storia dell'arte, 18° ciclo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari. Facoltà di Lettere e Filosofia, 2007. http://hdl.handle.net/10278/35098.
Full textBertazzo, Claudia. "Per la storia comparata dei comuni italiani nel Duecento: stratificazione sociale e commisurazione delle pene nei comuni di Firenze, Bologna, Milano e nelle città del Veneto." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425546.
Full textPASSARELLA, CLAUDIA. "MAGISTRATURE PENALI E RITI GIUDIZIARI IN UN INEDITO MANOSCRITTO VENETO SETTECENTESCO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/253824.
Full textRossetto, Luca. "Un funzionario dell'Impero nelle Province Venete asburgiche: la figura del commissario distrettuale (1819-1848)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3421721.
Full textIl presente lavoro si prefigge lo scopo di rendere preciso conto dei risultati più significativi raggiunti al termine di una ricerca triennale incentrata appunto sulla figura istituzionale del commissario distrettuale, un funzionario dell’Impero nelle cosiddette Province Venete asburgiche della prima metà dell’Ottocento, ed in particolare dal 1819, anno in cui tale figura vide ufficialmente la luce, al 1848, anno in cui i ben noti avvenimenti rivoluzionari posero fine a quello che ancor’oggi viene etichettato come il periodo della ‘seconda dominazione austriaca’ negli ex territori della Repubblica Serenissima.
Zaramella, Guglielmo <1987>. "Storia dei Collettivi Politici Veneti a Padova (1974-1979)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2409.
Full textLestani, Laura <1987>. "I dipinti veneti nelle collezioni francesi del Settecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5036.
Full textChecchin, Alessandra <1964>. "Bibliografia della pittura veneta dell'800." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2415.
Full textPrelz, Galiani Francesca <1993>. "I disegni dei concorsi e dei premi d'industria dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17238.
Full textBonan, Giacomo <1987>. "Proprietà collettiva e proprietà comunale. L’applicazione della legge del 1839 nella montagna veneta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1695.
Full textPasuto, Filippo <1986>. "La storia dei cappuccini veneti attraverso la biblioteca dei cappuccini di Bassano nel Sei e Settecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7527.
Full textBitto, Stefano <1992>. "L'Oratorio dei SS. Lorenzo e Marco dei Battuti di Serravalle di Vittorio Veneto e la sua decorazione pittorica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15694.
Full textBrunelli, Laura <1997>. "La bottega veneziana dei Sadeler. Studio di incisioni da artisti veneti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21160.
Full textMonaco, Carlo <1965>. "Dei doveri che il pubblico ufficio mi impone: burocrazie statali e ceti di governo nel Veneto dal fascismo al dopoguerra." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/961.
Full textStarting from a considerable bulk of unpublished archive material – first of all, documents from the Ministry of Internal Affairs – the author reconstructs the bureaucratic machinery in an Italian province, that of Padua, through the investigation in the network of relations which connected the local government officials and offices to the local society and the central power from the second half of the 1930s up to the fall of Fascism. The author has followed all the “local political situations” (as far as this has been possible) through the examination of prefecture documents, in particular notifications against – or in favour of – government or party officials, town clerks and podestà, members of the directorate and secretaries of the Fascist Party, carabinieri and men of the militia, medical doctors, advocates and priests in all the 105 municipal districts of the Padua province. Such documents keep recorded every conflict – but also every common interest – among the authorities involved and they underline the subtle power plots and the different control techniques. Thanks to a wider and wider collection of documented cases – corresponding to a recent and, we believe, scrupulous bibliography – the research brings out the tissue of an entirely controlled bureaucratic society, which was at the same time continually looking for adjustment and compatibility; at the end of the 1930s, the controllers were the first to be controlled, as if they had been the gears of the same system that they were called to superintend. The research on a local level has proceeded thanks to an uninterrupted comparison with a wider regional and national reality; such a comparison has been helpful to understand the articulation of the Badoglio government – which lasted 45 days – and of the first months of the social, Italian republic. Both these forms of government have been examined through the biographies and the memoirs of the officials and the geographic movements of the prefects. They gave their results in the first post-war months and now they can also be studied thanks to the existing documents about the purge - which has been here analysed more on an executive and disciplinary level than on a penal one. Such political choices influenced the way of running the government, as the crusade of the 18th of April and the assassination of Togliatti later revealed. On the whole, this work aims not only at pointing out the State continuity – in a sense, this kind of historiography is here submitted to critical scrutiny and therefore a different fragmentation in periods is proposed - but also at estimating how a form of government can survive and how its bureaucratic network can be renewed in periods of crisis.
Viverit, Guido. "Problemi di attribuzione conflittuale nella musica strumentale veneta del Settecento." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3423996.
Full textLa tesi affronta il fenomeno delle attribuzioni conflittuali, un problema che si verifica quando una composizione è attribuita a differenti autori nelle fonti in qui essa appare. Lo scopo della ricerca è stato quello di approfondire il fenomeno per comprenderne le cause, considerando come ambito di indagine la musica strumentale veneta del Settecento e ponendo particolare attenzione sia all’aspetto storico-musicologico che a quello concettuale. Per indagare più a fondo il fenomeno sono stati presi in esame tre casi di studio attentamente selezionati in quanto rappresentativi dell’ampia casistica che il repertorio presenta: il Concerto per oboe in Re minore attribuito ad Alessandro e Benedetto Marcello, Antonio Vivaldi e Johann Sebastian Bach; la raccolta di Sonate a tre attribuite a Domenico Gallo e Giovanni Battista Pergolesi; la raccolta di Concerti a cinque op. 1 libro terzo attribuita a Giuseppe Tartini e a Gasparo Visconti. L’indagine riguardante i singoli casi di studio ha condotto all’individuazione di nuovi testimoni e di nuove informazioni relative ai soggetti coinvolti nelle attribuzioni. La ricostruzione dettagliata della storia attributiva e l’esame delle fonti ha reso possibile avanzare alcune ipotesi in merito all’origine delle varie attribuzioni considerate. Più in generale la tesi tenta di indagare in profondità tutti gli aspetti relativi al contesto in cui un’opera nacque e fu trasmessa; agli interessi economici che gravitarono attorno alla diffusione di un’opera; alle modalità di produzione delle fonti musicali; agli strumenti di cui il compositore disponeva per tutelare la propria opera e la propria condizione autoriale; in definitiva, si interroga sul concetto di autore e di proprietà intellettuale nell’ambito della musica strumentale medio-settecentesca.
Veronese, Francesco. "Reliquie in movimento. Traslazioni, agiografie e politica tra Venetia e Alamannia (VIII-X secolo)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422073.
Full textLa tesi indaga il fenomeno delle traslazioni di reliquie dei santi in uno spazio compreso tra l’Italia nordorientale, e in particolare le Venetiae, e l’area transalpina dell’Alamannia, in un arco cronologico che va dalla seconda metà dell’VIII al X secolo d.C. Fonti principali per lo studio sono i testi agiografici, le translationes, composti per commemorare tali eventi. Le traslazioni di reliquie erano caratterizzate da potenti significati simbolici, e comportavano cambiamenti nell’identità e nella posizione sociale delle persone e dei luoghi coinvolti; esse garantivano prestigio e potere a chi le effettuava, e costituivano spesso le basi per strategie di promozione del proprio status sociopolitico. Tramite per l’affermazione di tali strategie erano di norma i testi agiografici, con i quali si celebrava l’evento traslativo e il possessore finale della reliquia. Dopo un’introduzione generale sul culto delle reliquie e la loro circolazione nell’Occidente medievale, la ricerca si dipana attraverso alcuni case-studies di traslazioni e di testi, di cui si esaminano il contesto di produzione, il culto dei relativi santi, la tradizione manoscritta, la struttura e i dati contenutistici. Per ognuno si arriva così ad avanzare una proposta di datazione, contestualizzazione e interpretazione. Emerge inoltre, più in generale, l’importanza dei contatti avviati in epoca carolingia tra i due lati delle Alpi, che segnarono continui passaggi di uomini, idee, manoscritti, testi e reliquie; a partire da queste relazioni, il monastero alamanno di Reichenau, tra IX e X secolo, elaborò una serie di translationes in cui le Venetiae carolinge assumono la funzione di contesto legittimante in cui ambientare racconti di traslazioni che mirano alla plausibilità. La tesi propone dunque un percorso, le cui tappe sono scandite da testi agiografici, da una serie di esperienze storiche alla loro rappresentazione per via agiografica.
Bernardi, Cristina. "Testimonianze liturgico - musicali delle certose venete. Antifonari dei secoli XV-XVII." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423847.
Full textLa tesi ha come oggetto le testimonianze liturgico-musicali appartenute alle certose di area veneta: San Gerolamo del Montello (TV), Sant’Andrea del Lido a Venezia, Santi Girolamo e Bernardo di Padova e San Marco di Vedana (BL). Dopo un’esposizione preliminare delle principali caratteristiche della tradizione liturgico-musicale certosina e del contesto storico e culturale, la ricerca si concentra su quattro antifonari, non ancora studiati, risalenti al periodo compreso tra i secoli XV e XVII, che tramandano i canti dell’Ufficio delle Ore. È stata realizzata una tavola sinottica con l’indicizzazione completa dei canti di ogni singolo codice, fornendo i riferimenti ai principali repertori liturgico-musicali. Ciò ha permesso innanzitutto di verificare la perfetta corrispondenza con l’Ufficio di rito certosino e di escludere la presenza di varianti locali; ha consentito, inoltre, di cogliere la macrostruttura dei quattro antifonari e la suddivisione interna nelle diverse sezioni liturgiche e di avanzare delle ipotesi sull’utilizzo dei manoscritti. Sulla base di questo lavoro è stato possibile individuare gli unica, cioè i canti che non trovano riscontro nei repertori tradizionali e che finora sono attestati solamente nelle fonti in uso presso le comunità monastiche certosine. Considerato l’interesse rappresentato da questo corpus di canti e al fine di inserire gli Antifonari veneti all’interno della tradizione certosina, gli unica sono stati messi a confronto con le testimonianze presenti in altri antifonari di certose italiane ed europee. Per raccogliere i risultati di questi confronti, sono state compilate delle schede analitiche, nelle quali si è cercato di chiarire le scelte testuali e le tecniche compositive musicali adottate dall’Ordine certosino, di far emergere il rapporto con il repertorio della tradizione e di mettere in luce le eventuali varianti testuali e musicali.
Kubo, Yuma. "Tiziano, Paris Bordone e Lambert Sustris ad Augusta: i viaggi di tre artisti dal Veneto nei territori imperiali dopo la guerra di Smalcalda (1546-1547)." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2019. http://hdl.handle.net/11384/85763.
Full textSokolova, Iana. "Pittura veneta a San Pietroburgo sotto i regni di Elisabetta e Caterina II (1741-1796)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3423318.
Full textThe present work places the magnifying glass on the artistic and cultural relations between the Republic of Venice and the Russian Empire in the eighteenth century, highlighting the presence of Venetian painting in St. Petersburg. The consolidation of ties with Venice, initiated in the era of Peter the Great, had allowed Venetian painting to 'expand' to the banks of the city on the Neva river. In the 1720s the first Venetian painter to arrive in Russia was Bartolomeo Tarsia, while it was necessary to wait for the reign of Elisabetta Petrovna, daughter of Tsar Pietro, to see a large number of Venetian artists at work at the same time: Giuseppe Valeriani, Antonio Peresinotti, Pietro and Francesco Gradizzi, Francesco Fontebasso, Pietro Rotari, Andrea Urbani and Carlo Zucchi. First of all, the living and working conditions of Venetian painters in St. Petersburg were investigated, with particular attention paid to engagements, privileges and interpersonal relations. Subsequently, the decorative activity within the sumptuous imperial residences, such as the Winter Palaces, the Summer Palaces, the Catherine Palace in Tsarskoe Selo and the Peterhof Palace, were examined on one hand, while on the other hand, the teaching in the largest institutions of artistic education in Russia at the time. The biographical profiles of Diego Bodissoni, Giuseppe Dall'Oglio and Pano Maruzzi were also outlined, active as intermediaries and art dealers, who have the merit of having favoured the arrival of paintings of the Venetian school in St. Petersburg.
NOCETO, FILIPPO. "Impostazione della causa nell’esperienza codificatoria spagnola e italiana fra XIX e XX secolo – Premesse storico-ricostruttive." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. http://hdl.handle.net/11567/1082400.
Full textAbstract This work intends to provide a critical reconstruction of historical development concerning the legal framework of civil pre-trial procedure in Italian and Spanish legal systems between the 19th and 20th century. In this perspective special attention is focused on respective models of ‘modern’ codification as well as on subsequent reforms until the enactment of current civil procedure codes. All with a view to highlighting relevant similarities between historical evolutions traditionally considered in their own right.
CAPISANI, LORENZO MARCO. "La Cina da impero a Stato nazionale: la definizione di uno spazio politico negli anni Venti." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/20588.
Full textThe thesis focuses on the Chinese Nationalist Party in the 1920s as a special standpoint to analyze the political changes in China after the World War I. That decade was crucial for shaping the identity of nationalists and communists. Many works have already examined some aspects, but they mostly considered the years 1919-1928 as a pre-history of the Thirties rather than an autonomous part of Chinese history. Recent studies have overcome this approach by criticizing two of the main periodization in the Chinese twentieth century: the birth of the nationalist Republic (1911) and the birth of the People’s Republic (1949). Halfway, the 1920s stood out as a critical juncture in the transition from empire to nation-state. A new space of political discussion was defined. The process, albeit internal, was under the influence of the USSR and US international strategies and gave birth not only to a new vision of the revolution, but also to a vision of the post-revolutionary state. Also, the nationalist and communist leaderships turned out to be dynamic. That "competition" may be seen also within the two political movements and became a shaping factor for the success or failure of the party as a modern political formation.
CAPISANI, LORENZO MARCO. "La Cina da impero a Stato nazionale: la definizione di uno spazio politico negli anni Venti." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/20588.
Full textThe thesis focuses on the Chinese Nationalist Party in the 1920s as a special standpoint to analyze the political changes in China after the World War I. That decade was crucial for shaping the identity of nationalists and communists. Many works have already examined some aspects, but they mostly considered the years 1919-1928 as a pre-history of the Thirties rather than an autonomous part of Chinese history. Recent studies have overcome this approach by criticizing two of the main periodization in the Chinese twentieth century: the birth of the nationalist Republic (1911) and the birth of the People’s Republic (1949). Halfway, the 1920s stood out as a critical juncture in the transition from empire to nation-state. A new space of political discussion was defined. The process, albeit internal, was under the influence of the USSR and US international strategies and gave birth not only to a new vision of the revolution, but also to a vision of the post-revolutionary state. Also, the nationalist and communist leaderships turned out to be dynamic. That "competition" may be seen also within the two political movements and became a shaping factor for the success or failure of the party as a modern political formation.
CECCONI, MICHELA. "Bartolomeo Sanvito: scritture e scelte librarie. I manoscritti petrarcheschi." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11573/872166.
Full textThe dissertation is divided into two parts: the first one focuses on a thorough diachronic analysis of the handwritings of the most prolific scribe and illuminator of the early Italian Renaissance, Bartolomeo Sanvito (Padua, c. 1435-1511), retracing his extensive manuscript production according to Albinia De la Mare's chronology divided into twelve stages. The second part focuses on the codicological, paleographic and philological examination of the nine Petrarch manuscripts copied by Sanvito during his long and prolific activity, to investigate his method of work and the relationship between the "Canzoniere" and "Trionfi" with the original manuscript Vat. lat. 3195 and the Aldine edition of 1501, printed following the pattern set by Pietro Bembo (now Vat. lat. 3197). The results indicate that Sanvito was not merely an excellent and inventive copyist, but an eclectic figure, skilled and educated, perfectly suited to humanistic canons, of which he was such an extraordinary interpreter to leave a strong 'impression' in the art of printing.