Journal articles on the topic 'Storia del cinema italiano'

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De Leo, Maya. "Storie, visioni, memorie Lgbtq+: il Novecento italiano in tre libri." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 297 (January 2022): 257–65. http://dx.doi.org/10.3280/ic297-oa4.

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Abstract:
La lettura critica di tre recenti volumi relativi alla storia Lgbtq+ - Il caso di G. La patologizzazione dell'omosessualità nell'Italia fascista, di Gabriella Romano, Omosessualità e cinema italiano. Dalla caduta del fascismo agli anni di piombo, di Mauro Giori e L'aurora delle trans cattive. Storie, sguardi e vissuti della mia generazione transgender, di Porpora Marcasciano - si accompagna alla formulazione di questioni, all'analisi di approcci e alla delineazione di prospettive per una storiografia sulle e delle soggettività Lgbtq+ nel contesto italiano, in dialogo con la produzione internazionale su questo tema.
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Lamera, Federica. "LAURA NUDA: UN INTENSO RITRATTO FEMMINILE NEL CINEMA ITALIANO DEGLI ANNI SESSANTA." Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no. 15 (2014): 270–81. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2014.i15.20.

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Abstract:
Quando, nel 1961, uscì Laura nuda di Nicolò Ferrari (1927-2008), il giovane regista era considerato una delle maggiori promesse del cinema italiano dell’epoca e il suo film, destinato probabilmente a rappresentare l’Italia al festival di Cannes di quell’anno, avrebbe dovuto consacrarne definitivamente la fama già acquisita come apprezzato aiuto di Rossellini, Antonioni e Bolognini ed eccellente documentarista. La storia di Laura, raffinato quanto difficile ritratto psicologico di una figura complessa di donna, per la delicatezza dei temi trattati, considerati scabrosi, però entrò nel mirino della censura, finendo per essere boicottato e dimenticato, dopo essere stato proiettato in condizioni di semiclandestinità.
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Corona, Gabriella. "Paolo Frascani e le trasformazioni storiche dei mari italiani." SOCIETÀ E STORIA, no. 126 (March 2010): 669–72. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-126004.

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Abstract:
L'Italia e il mare di Paolo Frascani Questo volume vuole essere la storia del recupero dell'identitÀ marittima dell'Italia otto-novecentesca, dopo un declino durato parecchi secoli che aveva visto l'Italia comunale, l'Italia delle Repubbliche Marinare progressivamente perdere il suo primato sul mare. Si racconta il processo di recupero del mare nella rappresentazione dell'Italia come nazione dando conto di come questo avviene nell'ambito del dibattito culturale, politico, istituzionale, facendo riferimento ai valori, ai sensi di appartenenza, ai modelli identitari e impiegando materiali molto diversi: la letteratura storiografica, la narrativa, la pubblicistica coeva, le fonti audiovisive, il cinema e cosě via. Ma al di lÀ dei propositi l'autore mostra l'urgenza ed il piacere di raccontare il mare liberamente dandone conto in maniera piů ampia. Nel dipanare il suo racconto Frascani non perde di vista le trasformazioni territoriali, demografiche, sociali ed economiche e da questo punto di vista il libro č anche la storia dei fattori che hanno determinato i processi di trasformazione attraverso i quali si sono venuti configurando i mari e le coste cosě come si presentano a noi oggi. Molte le questioni problematiche: la complessitÀ della periodizzazione, il ruolo delle scale geografiche, il mutamento nella percezione storica dei valori ambientali, i rischi di una nuova rappresentazione ideologica.
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Noto, Paolo. "La scuola italiana del cinema. Il Centro Sperimentale di Cinematografia dalla storia alla cronaca (1930-2017), Alfredo Baldi (2018)." Journal of Italian Cinema & Media Studies 9, no. 2 (March 1, 2021): 330–34. http://dx.doi.org/10.1386/jicms_00078_5.

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Abstract:
Review of: La scuola italiana del cinema. Il Centro Sperimentale di Cinematografia dalla storia alla cronaca (1930-2017), Alfredo Baldi (2018) Rome and Soveria Mannelli: Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia and Rubbettino, 224 pp., ISBN 978-8-84985-412-1, p/bk, €18.00 70 anni della Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia 1949-2019, Alfredo Baldi (ed.) (2019) Rome and Soveria Mannelli: Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia and Rubbettino, 240 pp., ISBN 978-8-84986-124-2, p/bk, €18.00
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Cardone, Lucia, and Mariagrazia Fanchi. "Che genere di schermo? Incroci fra storia del cinema e gender studies in Italia." Italianist 31, no. 2 (June 2011): 293–303. http://dx.doi.org/10.1179/026143411x13051090964938.

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Astorino, Claudia Maria. "Turismo na Serenissima entre ficção e realidade: de Morte em Veneza, de Luchino Visconti, à pós-pandemia." Revista Italiano UERJ 12, no. 1 (September 5, 2021): 20. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.62064.

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Abstract:
RESUMO: Ao longo de sua história, Veneza vem atraindo um número considerável de turistas. Incrustrados em tão singular cenário geográfico, seus canais, gôndolas, pontes, campi, tesouros arquitetônicos e artísticos constituem um legado singular e, consequentemente, uma oferta turística inigualável, que tem seduzido o imaginário de turistas potencias das mais distintas procedências. O presente estudo objetivou analisar como a atividade turística em Veneza tem evoluído e de que modo vem sendo ilustrada nas artes, sobretudo, no cinema, na música e nas artes visuais. Nesse sentido, formou-se um corpus de estudo composto por filmes e videoclipes italianos e estrangeiros, além de obras de artes visuais, com a finalidade de confrontá-los com as etapas do turismo no percurso do tempo. Trata-se, portanto, de um estudo qualitativo, descritivo e comparativo. A metodologia constou de pesquisa bibliográfica em fontes secundárias, de forma a traçar a evolução do turismo em Veneza, seguida pela composição do referido corpus de estudo, análise das obras selecionadas para este corpus e, por fim, comparação entre ficção e realidade.Palavras-chave: Veneza. Turismo. Ficção x realidade. Filmes e videoclipes. Artes visuais. ABSTRACT: Nel corso della sua storia, Venezia ha atratto un numero considerevole di turisti. Incastonati in uno scenario unico, i suoi canalli, gondole, ponti, campi, tesori architettonici e artistici costituiscono un patrimonio singolare e di consegenza un’offerta turistica impareggiabile che da sempre ha popolato l’immaginario di potenziali turisti delle più svariate origini. Il presente studio si è proposto ad analizzare come si è evoluta l’attività turistica a Venezia e come à stata illustrata nel campo delle arti, in particolare nel cinema, nella musica e nelle arti visive. Si è dunque formato un corpus di studio, composto da film e da videoclip italiani e stranieri, oltre ad opere di arti visive, per confrontarli con le tappe dello svilupo del turismo nel tempo. Si tratta quindi di uno atudio qualitativo, descrittivo e comparativo. La metodologia è costituita da una ricerca bibliografica su fonti secondarie, al fine di tracciare l’evoluzione del turismo a Venezia, seguita dalla composizione di un corpus di studio, dall’analisi delle opere selezionate per questo corpus ed infine dal confronto tra finzione e realtà.Parole-chiave: Venezia. Turismo. Finzione x realtà. Film e videoclipe. Arti visive. ABSTRACT: Throughout its history, Venice has attracted a considerable number of tourists. Embedded in such a singular geographic setting, its canals, gondolas, campi, architectural and artistic treasures constitute a unique legacy and, consequently, an unparalleled tourist offer that has seduced the imagination of potential tourists from the most diverse origins. The present study aimed to analyze how the tourist activity in Venice has evolved and how it has been illustrated in the arts, especially in cinema, music and visual arts. In this sense, a corpus was formed, composed of Italian and foreign films and video clips, in addition to visual arts works, in order to confront them with the stages of tourism in the course of time. It is, therefore, a qualitative, descriptive and comparative study. The methodology consisted of bibliographic research in secondary sources, in order to trace the evolution of tourism in Venice, followed by the composition of a study corpus, analysis of the works selected for this corpus and, finally, comparison between fiction and reality.Keywords: Venice. Tourism. Fiction x reality. Films and video clips. Visual arts.
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Albertaro, Marco. "Storia del giornalismo italiano." PASSATO E PRESENTE, no. 91 (January 2014): 187–206. http://dx.doi.org/10.3280/pass2014-091010.

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Melzi, Robert C., and Marco Santoro. "Storia del libro italiano." Italica 73, no. 1 (1996): 103. http://dx.doi.org/10.2307/480032.

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Gili, Jean A. "Aldo Bernardini, Cinema muto italiano. Protagonisti | Itinerari nel cinema tra critica e storia." 1895, no. 86 (December 1, 2018): 197–98. http://dx.doi.org/10.4000/1895.7206.

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Tilly, Louise A., and Alberto Magnani. "Luigi Montemartini nella Storia del Riformismo Italiano." American Historical Review 98, no. 2 (April 1993): 525. http://dx.doi.org/10.2307/2166924.

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Dore, Gianni. "Per una storia sociale del colonialismo italiano." PASSATO E PRESENTE, no. 104 (May 2018): 145–52. http://dx.doi.org/10.3280/pass2018-104010.

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Trivero, Alberto. "Saggio sulla storia civile del Chili." REVISTA CUHSO 4, no. 1 (June 30, 1998): 65–67. http://dx.doi.org/10.7770/cuhso-v4n1-art164.

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Abstract:
No hace mucho tiempo apareció en el mercado anticuario italiano un libro extremadamente raro e interesante para el mundo chileno y, particularmente mapuche. Se trata de la primera edición del "Saggio sulla storia civile del Chili", del jesuita Giovanni Ignazio Molina, publicado en Bologna en el año 1787.
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Maifreda, Germano. "Dualismi e identitÀ nella storia del mare italiano." SOCIETÀ E STORIA, no. 126 (March 2010): 676–78. http://dx.doi.org/10.3280/ss2009-126006.

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Abstract:
Il volume di Frascani ripropone implicitamente la questione di fondo del dualismo economico, culturale e sociale che ha contraddistinto la storia italiana degli ultimi secoli. Lette attraverso la lente di ingrandimento della storia marina, l'evoluzione produttiva e la costruzione simbolica nazionale presentano, una volta di piů, la fisionomia ambigua e differenziata. Le dinamiche del potere e la sua carica disciplinante vengono analizzate con acume e profonditÀ, sollecitando nuovi interrogativi e gettando una luce talvolta inquietante su un tema che, da sempre, la retorica da Belpaese ha piuttosto presentato come unificante e pacificatore.
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D’Incerti, Dario. "Il fascismo nel cinema italiano del dopoguerra." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 28 (October 2017): 65–79. http://dx.doi.org/10.3280/eds2017-028005.

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Pithon, Remy, Gian Piero Brunetta, Jean A. Gili, and Jean A. Gili. "L'ora d'Africa del cinema italiano 1911-1989." Vingtième Siècle. Revue d'histoire, no. 33 (January 1992): 146. http://dx.doi.org/10.2307/3770107.

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Petrillo, Gianfranco. "Il problema di Milano. La federazione comunista piů grande d'Italia. 1921-1975." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (October 2011): 20–83. http://dx.doi.org/10.3280/sil2011-001002.

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Abstract:
Milano č un perno fondamentale della storia recente d'Italia. La direzione nazionale del Partito comunista italiano non lo ha mai capito e ciň ha costituito un problema e una spia dei suoi perduranti ritardi politici e culturali nell'affrontare i problemi del paese. Dal settarismo delle origini alle tentazioni omologatrici degli anni ottanta del Novecento, la storia della Federazione milanese del Pci č la storia di questo problema.
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Penasso, Marina. "Un fondo per la storia del cinema." HISTORIA MAGISTRA, no. 24 (November 2017): 166–67. http://dx.doi.org/10.3280/hm2017-024018.

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Aronica, Daniela. "Quaderni del CSCI: rivista annuale di cinema italiano." Italianist 31, no. 2 (June 2011): 332–34. http://dx.doi.org/10.1179/026143411x13051090965135.

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Chittolini, Giorgio, Alfio Cortonesi, and Gian Maria Varanini. "In ricordo di Renato Bordone." SOCIETÀ E STORIA, no. 133 (October 2011): 433–36. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-133001.

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Bisanti, Tatiana. "L’apprendimento dell’italiano L2 nel cinema italiano contemporaneo." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 2 (November 16, 2022): 185–206. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.07.

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Abstract:
Nel contributo vengono presentati alcuni film italiani degli ultimi trent’anni che rappresentano l’interazione fra docente e apprendente nel contesto della lezione di italiano L2 (Pummarò, Lettere dal Sahara, La mia classe) o l’interazione fra parlanti nativi e non nativi in contesti extra-didattici (Io sono Li). Dal punto di vista linguistico, il contributo si sofferma sull’interlingua degli apprendenti, andando a verificare l’autenticità del parlato filmico. Dal punto di vista didattico, l’analisi si interroga sull’utilità di determinate sequenze filmiche per l’apprendimento L2/LS e la formazione professionale del docente di lingua straniera.
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Marazzi, Elisa. "L'editoria scolastico-educativa e la ricerca storica. Il caso italiano." SOCIETÀ E STORIA, no. 138 (November 2012): 823–51. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138008.

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Abstract:
L'articolo propone una rassegna degli studi italiani di storia dell'editoria scolastica, condotti negli ultimi trent'anni in risposta a diverse sollecitazioni, spesso provenienti dall'estero. Tra queste, il rinnovamento in chiave interdisciplinare degli studi di storia della pedagogia e della didattica, ma anche l'evoluzione della storiografia del libro e dell'editoria e il conseguente incremento dell'attenzione nei confronti dei prodotti editoriali a larga circolazione e del loro apporto alla storia sociale e culturale. Dopo aver proposto una definizione dell'oggetto di ricerca che tenga in considerazione gli inevitabili intrecci tra manuale scolastico e letteratura per l'infanzia, l'a. passa in rassegna i contributi (repertori, monografie, cataloghi storici) realizzati da studiosi di diversa formazione; il panorama delineato consente di formulare riflessioni sul metodo e proporre nuove piste di ricerca che mettano a frutto il lavoro svolto sinora.
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Garavaglia, Valentina. "Tra utopia e riformismo, il teatro pubblico di Paolo Grassi e Giorgio Strehler." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 10, 2020): 439–58. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820910088.

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Abstract:
L’incontro tra Paolo Grassi e Giorgio Strehler avvenuto nella Milano del dopoguerra, segna l’inizio di un sodalizio, artistico e umano, che ha concorso a scrivere importanti pagine della storia del teatro non solo italiano, ma soprattutto ha contribuito ad arricchire la storia della cultura di ispirazione socialista nel nostro paese. Il legame tra il Piccolo Teatro di Milano, nei suoi primi 25 anni di vita, e la storia del socialismo riformista si racconta attraverso drammaturgie di impegno politico, scelte di regia e di politica culturale nelle quali si intrecciano le biografie del regista e dell’ideologo, uniti nell’impegno per la realizzazione di un teatro d’arte per tutti a partire dall’eredità della Resistenza. Attraverso l’analisi degli appunti di regia, della corrispondenza privata, della critica e degli allestimenti, l’articolo si propone di ripercorrere gli anni dalla fondazione del Piccolo Teatro, nel 1947, fino al 1972, anno in cui Paolo Grassi passerà alla direzione del Teatro alla Scala. A partire dal primo allestimento di Giorgio Strehler, L’albergo dei poveri di Gor’kij, le scelte drammaturgiche e stilistiche del primo teatro stabile pubblico italiano si rivelano emblematiche della continua tensione ideale tra arte e politica, tra attenzione rivolta all’uomo e riflessione sulla collettività.
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Zanolin, Giacomo. "Agnoletti, Mauro (2018). Storia del bosco. Il paesaggio forestale italiano." Documents d'Anàlisi Geogràfica 66, no. 2 (May 26, 2020): 472. http://dx.doi.org/10.5565/rev/dag.649.

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Cucinotta, Caterina. "Un italiano tipicamente portoghese: breve storia del cineasta Rino Lupo." Estudos Italianos em Portugal, no. 11 (2016): 63–76. http://dx.doi.org/10.14195/0870-8584_11_6.

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Siniscalchi, Guglielmo. "Imputato, alzatevi! La figura del giudice nel cinema italiano." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (February 2013): 157–70. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-005016.

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Cherchi Usai, Paolo. "I migliori film del 1913 ? Sette paradossi sulla storia del cinema." 1895 Mille huit cent quatre-vingt-quinze 1, no. 1 (1993): 170–84. http://dx.doi.org/10.3406/1895.1993.1022.

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Dávila Vargas-Machuca, Miguel. "El género histórico como impulsor del cine italiano del Primo Novecento." Ñawi 4, no. 2 (July 17, 2020): 183. http://dx.doi.org/10.37785/nw.v4n2.a11.

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Abstract:
Numerosas películas de recreación histórica animaron los inicios del cine italiano durante el Primo Novecento, hasta la Segunda Guerra Mundial. Entre 1908 y 1914 se desarrolló una etapa de esplendor conocida como Cinema epico italiano muto o Kolossal, con ambientaciones sobre todo en la Antigüedad, que situaron a Italia en la cúspide de la producción cinematográfica planetaria y generaron gran éxito a nivel mundial. La industria italiana creó producciones de un esfuerzo y una calidad nunca vistos, así como llenos de valiosísimos avances narrativos en un medio aún joven, marcando una importante influencia en el género histórico posterior y creando algunas de sus características más reconocibles hasta nuestros días. A pesar de la crisis provocada por la Primera Guerra Mundial en el cine italiano, el género histórico continuó siendo parte importante de su producción, e incluso el propio Mussolini se sirvió después de él para apuntalar su propaganda ideológica.
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Magnani, Alberto. "Umberto Massola e la riorganizzazione del Partito comunista clandestino a Milano (1941-1943)." STORIA IN LOMBARDIA, no. 2 (December 2010): 95–115. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-002004.

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Abstract:
L'articolo ricostruisce la fase di riorganizzazione della rete clandestina del Partito comunista italiano fra il 1942 e il 1943 a Milano ad opera di Umberto Massola con la collaborazione di vecchi militanti. Questa riorganizzazione che comprese la produzione di stampa clandestina, tra cui «L'Unitŕ», favorě il risveglio di altre forze antifasciste e pose le premesse degli scioperi del 1943. Note biografiche: Storico, collaboratore dell'Istituto lombardo per la storia contemporanea, del Centro studi Piero Ginocchi, della Societŕ pavese di storia patria e dell'Adar di Madrid. E-mail: krizai@email.it
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Manfredini, Manuela. "Un capitolo della storia del linguaggio scientifico-filosofico italiano: l’aggettivo animico." XVII, 2021/2 (aprile-giugno), no. 2 (April 7, 2021): 130–38. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2021.6514.

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Comberiati, Daniele. "Riscrivere la storia. Modalità di rappresentazione del colonialismo italiano in Albania." Incontri. Rivista europea di studi italiani 28, no. 1 (July 24, 2013): 25. http://dx.doi.org/10.18352/incontri.9141.

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Gili, Jean Antoine. "Aldo Bernardini, Le imprese di produzione del cinema muto italiano." 1895, no. 81 (March 1, 2017): 214–16. http://dx.doi.org/10.4000/1895.5307.

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Galli de' Paratesi, Nora. "Il giudeo-italiano e i problemi della sua definizione: un capitolo di storia della linguistica." Linguistica 32, no. 2 (December 1, 1992): 107–32. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.32.2.107-132.

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Abstract:
Lo scopo di questo articolo è di portare all'attenzione dei linguisti che lavorano sull'italiano un argomento poco noto perché è stato trattato per lo più, per le caratteri­ stiche del suo materiale, al di fuori dell'italianistica: il cosiddetto giudeo-italiano. II termine si riferisce alle varieta dialettali usate in ima serie di documenti che sono stati oggetto di studio, con poche eccezioni, da parte di specialisti di ebraico. I testi hanno, aldilà del loro immediato valore come documenti della cultura ebraica italiana, anche un interesse linguistico: è questa appunto l'angolatura di questo lavoro, perché il ten­ tativo di definire tali parlate all'intemo delle varietà di italiano ha avuto varie soluzio­ ni da parte di studiosi diversi, che costituiscono un itinerario teorico molto interessante. Si tratta di uno spezzone di storia della linguistica italiana e romanza in cui si ripercorre un itinerario simile a quello della de:finizione di italiano standard. Si tratta di un percorso che è parallelo all'evoluzione della linguistica stessa e che è stato fino a non molto tempo fa, come si cercherà di dimostrare, dominato in larga parte dalla visione delle varietà linguistiche come sistemi discreti, unitari ed omogenei, propria della descrizione linguistica fino alla messa a punto dei modelli macrosocio­ linguistici che hanno incorporato sistematicamente la variazione e ii continuo lingui­ stico. In particolare nel nostro caso l'immagine del giudeo-italiano risentiva della concezione di un'entità quanto mai elusiva, che ha dominato la linguistica italiana, quella dell'italiano standard.
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Patat, Alejandro. "Il genio e l’ingegno. Storia e statuto del romanzo secondo Rovani." Cuadernos de Filología Italiana 26 (October 2, 2019): 197–220. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.62542.

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Abstract:
L’articolo si propone di affrontare le riflessioni estetiche di Giuseppe Rovani, focalizzando la storia e lo statuto del romanzo. A tal fine, risulta imprescindibile fare una lettura trasversale della critica dell’opera di Rovani per capire quali siano stati i punti nodali della messa in discussione, delle stroncature e della riabilitazione dei Cento anni, considerato unanimemente il suo capolavoro. L’analisi delle sue posizioni teoriche attorno al romanzo nell’Ottocento italiano permette, quindi, di capire meglio quali saranno le nuove esplorazioni in campo narrativo una volta tramontato il modello manzoniano.
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De Luca, Giovanna. "I bambini e noi: l’infanzia nel cinema di Luigi Comencini." Quaderni d'italianistica 34, no. 2 (March 25, 2014): 85–98. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i2.21036.

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Abstract:
Padre per antonomasia dei bambini del cinema italiano, Luigi Comencini ha dedicato tredici film all’infanzia ripercorrendo l’evoluzione storico sociale del paese dal secondo dopoguerra fino agli anni 90. Questo saggio si propone di investigare, attraverso l’analisi di alcuni dei film più esemplari del regista, due temi ricorrenti del discorso comenciniano sull’infanzia: la coesistenza nel bambino di una dipendenza dall’adulto e un desiderio di autonomia, e l’esplorazione dell’ambiguo rapporto padre/figlio.
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Brogi, Alessandro. "Il Pci tra testimone e protagonista globale. Una discussione del nuovo contributo storico di Silvio Pons, I comunisti italiani e gli altri." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 299 (August 2022): 252–63. http://dx.doi.org/10.3280/ic299-oa3.

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Abstract:
Una discussione critica del contributo storiografico di Silvio Pons, I comunisti e gli altri. L'articolo, oltre ad attribuire merito ai fatti esposti per la prima volta qui, e ai nuovi approcci utilizzati - in particolare quello di storia transnazionale - dal saggio di Pons, offre anche un'analisi comparata di altri contributi storiografici, e propone alcuni spunti per un ulteriore esame dell'impatto interno e internazionale del Partito comunista italiano.
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Renzi, Lorenzo. "Per una storia della struttura della frase in italiano: il fiorentino del Cinquecento." Linguistica 31, no. 1 (December 1, 1991): 201–10. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.201-210.

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Abstract:
Nella storia dell'italiano la struttura della frase è cambiata più di una volta. Con la struttura della frase cambiano anche le regale da cui dipendono: 1) la presenza e la posizione dei pronomi personali soggetto, 2) la posizione dei pronomi clitici obliqui adverbali, presenti in tutte le fasi dell'italiano come delle altre lingue romanze. La prima fase è quella dell'italiano antico, cioè del fiorentino dalla prima documentazione, nel Duecento avanzato, al Quattrocento. Questa fase è illustrata, assieme a quella delle altre lingue romanze, in Vanelli, Renzi e Benincà 1985, Renzi 1990 e in corso di stampa, e più in dettaglio in Vanelli 1986 (per lo status teorico del tipo romanzo antico, v. Benincà 1983-84). Ne riprendo brevemente qui le linee essenziali, per passare poi al tema centrale di questo studio, la struttura del fiorentino del Cinquecento. Accennerò poi al tema della separazione dell'italiano letterario dal fiorentino e agli svolgimenti successivi divergenti dell'italiano e del fiorentino.
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Djuric, Zeljko. "Traduzioni dall’italiano di Joakim Vujic (I parte)." Prilozi za knjizevnost, jezik, istoriju i folklor, no. 83 (2017): 31–52. http://dx.doi.org/10.2298/pkjif1783031d.

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Abstract:
Nel lontano 1802, a Trieste, dove ha raggiunto la comunit? serba che guidata dall?illustre scrittore Dositej Obradovic cercava di assorbire la cultura razionalistica europe per trapiantarla poi, almeno in parte, nell? tesssuto della cultura serba, Joakim Vujic studia le lingue straniere (italiano, francese, inghlese) e appena compiuto con successo i primi passi si mette a tradurre un romanzo italiano che gli ? venuto sotto mano: per esercitarsi nella lingua e per offrire al pubblico serbo un testo divertente e utile. Si tratta del romanzo di Antonio Piazza intitolato Il vero amore o sia la storia amorosa d?Irene ? Filandro, un testo linguisticamente complicato, non lontano, per stile, dalla tradizione del romanzo barocco italiano. Nella situazione culturale quando la lingua serba stava vivendo il periodo della sua lenta ed incerta maturazione, Joakim Vujic, nel tradurre, ha continuamente dovuto fare le scelte tra le soluzioni del serbo slavo, la lingua del ceto intellettuale, e del serbo volgare che in quel periodo si faceva strada per entrare nella letteratura. Il nostro lavoro cerca di descrivere e di analizzare il suo coraggioso tentativo.
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Bonelli, Diego. "Amara terra mia/Io vado via: Cinema Italiano e canti della grande emigrazione del Novecento, Stefania Carpiceci (2020)." Journal of Italian Cinema & Media Studies 10, no. 1 (January 1, 2022): 142–43. http://dx.doi.org/10.1386/jicms_00114_5.

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Todaro, Letterio. "La cultura dell’educazione e le sue trasformazioni nel passaggio critico degli anni Sessanta /Settanta: conversazioni con Carmen Betti." Espacio, Tiempo y Educación 5, no. 1 (January 1, 2018): 281. http://dx.doi.org/10.14516/ete.198.

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Abstract:
Carmen Betti è tra le figure di riferimento della ricerca italiana in area storico-educativa. Per diversi anni ha insegnato presso l’Università di Firenze, rappresentando con i suoi lavori e con i suoi studi, una voce autorevole e notevolmente qualificata nel panorama italiano della disciplina. L’incisività dei suoi lavori ha contribuito a rafforzare il riconoscimento di una tradizione che porta a individuare nella sede fiorentina una «scuola» di alto profilo dell’accademia italiana nell’ambito degli studi di storia dell’educazione. La sua ricerca ha evidenziato un costante impegno a segnalare lungo i sentieri della storia dell’educazione un cantiere aperto per la costruzione di valori civili, indicando quali criteri «orientatori» dell’impegno intellettuale che caratterizza il lavoro dello storico dell’educazione la tensione a legare la lettura storica dei processi formativi con i motivi della conquista collettiva di spazi di libertà, di democrazia, di emancipazione. Recentemente ha ricoperto la funzione di Segretaria del Centro Italiano per la Ricerca Storico Educativa, segnando con il suo impegno l’attivazione di importanti strumenti di raccordo a servizio della comunità scientifica italiana degli storici dell’educazione e offendo un contributo qualificante per spingere in avanti le piste della ricerca sul terreno della storia dell’educazione.Per dare avvio alla conversazione mi sembra perciò utile chiedere all’interlocutrice una breve presentazione del proprio percorso professionale e un aiuto nel ricordare, attraverso anche spunti di memoria personale, i punti salienti che hanno segnato l’evoluzione del suo profilo di studiosa.
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Camilletti, Fabio. "Guerre, sequestri e tavolette ouija: Contributo a una storia parapsicologica del Novecento italiano." Italianist 39, no. 1 (January 2, 2019): 82–95. http://dx.doi.org/10.1080/02614340.2019.1586315.

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Subialka, Michael. "La nascita del modernismo italiano. Filosofie della crisi, storia e letteratura. 1903–1922." Italica 99, no. 2 (June 1, 2022): 301–4. http://dx.doi.org/10.5406/23256672.99.2.10.

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Fanchi, Mariagrazia. "Andare al cinema a Milano. Fra trasformazioni nazionali e specificità locali." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 99–108. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095011.

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Abstract:
Il saggio tratteggia la storia del rapporto fra cinema e pubblici a Milano attraverso quattro affondi che colgono altrettante svolte nell'esperienza degli spettatori del capoluogo lombardo: la costruzione di un modello ‘rilocato' di fruizione del film, durante gli anni '50; l'emergere di un'esperienza crepuscolare del cinema, nella seconda metà degli anni '60; l'affermarsi, alle soglie del nuovo millennio, di un modello di intrattenimento esteso legato alla diffusione dei multiplex; la recente emersione di un'esperienza diffusa del film, sostenuta dalle piattaforme digitali come Netflix e dalla metamorfosi dello spettatore. Quattro momenti che anticipano e contribuiscono a innescare analoghi cambiamenti su scala nazionale.
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Mestman, Mariano. "A hora dos fornos e o cinema político italiano por volta de 1968." Significação: Revista de Cultura Audiovisual 45, no. 50 (July 4, 2018): 297. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2316-7114.sig.2018.145159.

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Abstract:
A IV Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro (Itália) foi um evento-chave no qual confluiu o cinema político latino-americano. Em junho de 1968, entre os festivais de Cannes (maio) e Veneza (agosto-setembro) – sacudidos pelas revoltas do 1968 –, Pesaro também viveu dias agitados, convulsionados. Foi aí que A hora dos fornos (1966-1968), de Solanas e Getino, teve sua estreia internacional. Este artigo reconstrói os eventos de Pesaro a partir de documentos internos da Mostra, além de escritos e testemunhos de seus principais protagonistas italianos: Lino Micciché, Goffredo Fofi, Valentino Orsini, entre outros. Ao mesmo tempo, o texto revisita os vínculos prévios de Solanas e Getino com o cinema político italiano, bem como a inserção de A hora dos fornos no circuito do cinema militante daquele país.
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Labanca, Nicola. "Enzo Collotti e la storia contemporanea in Italia." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 15–25. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298002.

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Abstract:
Il gruppo di interventi che questo articolo introduce mira a ricordare, a pochi mesi dalla morte, un grande studioso italiano di respiro europeo. Enzo Collotti (1929-2021) è stato per lunghi decenni una delle figure più importanti della storiografia contemporaneistica italiana. Questo articolo, oltre a ricordare i punti essenziali del suo percorso di vita e di studi, sottolinea l'essere stato Collotti sia formalmente uno dei primi docenti universitari italiani di storia contemporanea, sia il suo esserlo stato sostanzialmente da studioso impegnato, ma in modalità che in niente perdevano per questo in rigore filologico e metodologico. Gli articoli si occupano degli anni trascorsi da Collotti presso l'Istituto Giangiacomo Feltrinelli, 1959-1963 (David Bidussa), della sua dimensione di grande storico del Novecento europeo (Mariuccia Salvati), della difficoltà di dichiararsi Linkssozialist nel secondo dopoguerra e dell'essere stato il più grande storico germanista dell'Italia della seconda metà del Ventesimo secolo (Brunello Mantelli), del suo impegno per il processo della Risiera di San Sabba (Tullia Catalan), del suo percorso di ricerca sulle persecuzioni antiebraiche e sulla Shoah in Italia e in Europa (Valeria Galimi), sulla sua apertura internazionale e ai nuovi percorsi storiografici in quanto docente universitario (Silvia Salvatici), e su una importante e trentennale attività svolta con gli insegnanti delle scuole superiori di Firenze (Gaspare Polizzi).
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Bettin, Cristina. "Voci della memoria: Un’ebrea italiana nel Novecento italiano." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 1 (November 20, 2018): 112–38. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818813313.

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Abstract:
La legislazione razziale del 1938 spezzò molte vite, dando inizio a quel processo di discriminazione legalizzata che raggiunse poi il suo culmine nelle deportazioni nazifasciste del 1943. Con l’applicazione delle leggi razziali gli ebrei venivano allontanati da tutti i settori pubblici e privati, cancellando la loro presenza nella vita nazionale italiana. Tra questi emarginati ci furono anche molte donne, scienziate, professoresse, intellettuali, la cui vita e storia rimane ancora poco conosciuta. Un libro pubblicato da Raffaela Simili, Sotto falso nome. Scienziate italiane ebree (1938-1945) nel 2010, è l’unico ad oggi che raccoglie, seppur schematicamente e sinteticamente, le storie di alcune di queste donne ed il contributo che diedero alla scienza, alla medicina e alla cultura italiana. Tra queste donne ancora invisibili figura, come illustrerò in questo scritto, Lucia Bedarida Servadio (1900-2006), prima donna in Italia ad essersi laureata nel 1922 in Medicina a soli 22 anni nonché prima donna ebrea ed italiana a lavorare sin dal 1939 in un Paese musulmano come il Marocco.
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Repetto, Benedetto. "Il documentario italiano in epoca berlusconiana. Il degno erede del cinema politico del Bel Paese." Transalpina, no. 19 (October 1, 2016): 189–202. http://dx.doi.org/10.4000/transalpina.456.

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Mocci, Maria Lucia. "Cinema, PTSD e trauma in etŕ evolutiva." IPNOSI, no. 1 (August 2011): 69–74. http://dx.doi.org/10.3280/ipn-2011-001009.

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Abstract:
Si propongono due film che offrono al clinico la possibilitŕ di confrontarsi col concetto di trauma in etŕ evolutiva, poiché affrontano da angolature di differente complessitŕ il PTSD (Post Traumatic Stress Disorder)., film del 2008 di Michael Winterbottom, ci presenta, attraverso la storia di una famiglia, il manifestarsi e l'evolversi nella figlia minore del PTSD come da manuale diagnostico., film del 2004 di Gregg Araki, tratto dall'omonimo romanzo di Scott Heim, ci porta in modo molto intenso, a tratti crudo, attraverso le vicende parallele e contemporaneamente perpendicolari di due adolescenti, a riflettere sui limiti dei manuali nel considerare l'essenza della parola trauma, dal greco,indicante una, unae sui possibili esiti che il trauma vissuto in etŕ infantile puň avere nel tempo.
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Malavolti, Simone. "Leggi memoriali, conflitti nazionali e progetti didattici. L'esperienza degli istituti storici toscani della Resistenza." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 190–204. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298015.

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Abstract:
L'autore propone un'attenta analisi di alcuni progetti didattici degli Istituti Storici della Resistenza nati in seguito all'istituzione del Giorno del ricordo (legge n. 92/2004). A partire da una critica generale sul ruolo delle leggi memoriali, e quindi della centralità della memoria rispetto alla narrazione storica, l'autore illustra nello specifico due progetti didattici dedicati alle questioni del confine orientale italiano, realizzati negli ultimi anni in Toscana. Cerca quindi di sottolineare l'impostazione transculturale, di lungo periodo e la centralità della narrazione storica dei progetti come modalità di superamento e contrasto alle sempre più invadenti strumentalizzazioni politiche del passato (uso pubblico della storia).
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Spina, Stefania. "Le tre fasi del discorso politico italiano in Twitter: una storia senza lieto fine?" Italienisch 44, no. 87 (September 5, 2022): 47–63. http://dx.doi.org/10.24053/ital-2022-0006.

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Abstract:
The relationship between Twitter and Italian politicians started around 2010. Since then, it is possible to trace an evolution, and to identify three distinct phases that have characterised this relationship. This study describes some of the linguistic shifts that characterise the political discourse on Twitter, in its progressive move from the naive attitude to ʻbeing social’ of the beginnings, to the self-promotional monologue, up to the verbal excesses and forms of language aggression of the last three years. Through the analysis of corpora of tweets written by Luigi di Maio, Giorgia Meloni and Matteo Renzi, the focus is mainly on some of the lexical and discursive features that characterise this verbal aggression. The use of a rhetoric of simplification, through which politicians constantly tend to banalise and reduce reality to its extreme forms, strongly contributes to the diffusion of a highly polarised form of political discourse, as well as to our daily experience with social media.
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Favilli, Paolo. "Scienza, utopia, escatologia nella tradizione del marxismo italiano fra otto e novecento." SOCIETÀ E STORIA, no. 130 (February 2011): 743–70. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-130004.

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Abstract:
In questo saggio viene discussa criticamente la tesi secondo cui nuovi criteri di "rilevanza" per la storiografia debbano ripartire da una riflessione sulle costanti "atemporali" che hanno caratterizzato (caratterizzano?) tanta parte del processo storico. Costanti legate alla dimensione escatologica. L'autore ritiene che escatologia, millenarismo, utopia siano state aspetti estremamente importanti nella lunga storia dell'emancipazione umana. Ritiene tuttavia, ed argomenta la sua tesi su vasta base documentaria, che per quanto riguarda quella fase specifica del processo di liberazione umana legata a movimento operaio, socialismo, marxismo, la prospettiva escatologica, pure presente, non sia quella determinante. L'analisi "scientifica" del movimento reale, economico e sociale, analisi basata su una teoria critica molto radicale, rappresenta la solida base di questa esperienza. Questo non eliminava le "mentalitÀ" escatologiche, ma le poneva su un piano ben diverso rispetto a quello analitico.
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