Academic literature on the topic 'Storia degli ebrei'

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Journal articles on the topic "Storia degli ebrei"

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Maifreda, Germano. "Storia degli ebrei e storia d'Italia." SOCIETÀ E STORIA, no. 151 (June 2016): 137–43. http://dx.doi.org/10.3280/ss2016-151005.

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Di Figlia, Matteo. "Gli ebrei in Italia, il dibattito su Israele e la questione ebraica. Quattro riflessioni recenti." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 171–83. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298013.

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Abstract:
La storia degli ebrei nell'Italia contemporanea è stata molto discussa dalla recente storiografia. In questa nota si prendono in esame quattro libri pubblicati tra il 2018 e il 2020 che affrontano il tema da prospettive differenti come il ruolo politico degli ebrei nell'Italia liberale e negli anni della grande guerra, la storia delle persecuzioni in età fascista, il problematico avvento della Repubblica, la raffigurazione degli ebrei e di Israele nelle sinistre italiane e la più generale percezione di Israele nel mondo politico e culturale italiano.
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3

Di Nepi, Serena. "L'apostasia degli ebrei convertiti all'islam. Dalle carte del sant'uffizio romano (secoli XVI-XVIII)." SOCIETÀ E STORIA, no. 138 (November 2012): 769–89. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138005.

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Abstract:
La costituzione apostolica Antiqua Iudaeorum Improbitas (1581 e 1593) costituě un importante tassello nella storia delle relazioni tra gli ebrei italiani (o ebrei che in Italia abitavano) e l'Inquisizione romana. Grazie a questa disposizione, infatti, la Congregazione del Sant'Uffizio fu investita formalmente di pieni poteri di controllo sugli ebrei, allo scopo di conservare e proteggere quei principi di fede quae sunt communia tra ebraismo e cristianesimo. Tale assunto fu immediatamente usato per sorvegliare ogni aspetto della vita ebraica, dalle questioni di natura strettamente religiosa fino alla trattazione delle materie di ambito genericamente culturale o, addirittura, economico. Nella vasta gamma di casi affrontati su questa base, spiccano i viaggi degli ebrei nei territori turchi ed ogni conversione all'Islam; anche l'apostasia dall'ebraismo, infatti, venne considerata un tradimento di quei principi. Leggendo le confessione spontanee rese dagli ebrei, i dubbi e le risposte a questi stilati dai consultori sulla base della letteratura giuridica e della trattazione di casi precedenti, č possibile riflettere da una nuova prospettiva sia sulla storia degli ebrei italiani nell'etÀ del ghetto, sia sull'evoluzione della stessa Inquisizione romana.
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Capogreco, Carlo Spartaco. "Da Ventimiglia a Nonantola (1958-1997). Il "viaggio in Italia" di Klaus Voigt. Un ricordo." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (September 2022): 169–81. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-003007.

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Abstract:
L'autore ricorda per Mondo Contemporaneo lo storico tedesco Klaus Voigt, scomparso a Berlino il 21 settembre 2021, suo sincero amico. Internazionalmente noto per le ricerche sull'Esilio tedesco, in Italia Voigt è molto conosciuto anche per aver ricostruito la storia dei "ragazzi di Villa Emma", un gruppo di adolescenti ebrei dell'Europa centro-orientale che nel 1942, dopo un'incredibile peregrinazione, approdò a Nonantola, nel modenese. Era nato a Berlino il 2 novembre 1938 e - partito dalla storia medievale - si era dedicato poi allo studio dell'idea di unione europea. E, in età più matura, a quello dei profughi (soprattutto ebrei) dalla Germania nazionalsocialista. Il suo lavoro più noto è Zuflucht auf Widerruf (in italiano, Il rifugio precario). Il tema del rapporto con l'Italia è al centro della conversazione amichevole tra Capogreco e Voigt, del 2016, pubblicata qui per la prima volta. Seppure concluso piuttosto bruscamente, per un imprevisto, il racconto di Voigt è molto fresco e spontaneo. E termina proprio con un richiamo a Nonantola, il luogo dove egli, a metà degli anni Novanta, avviò la sua poderosa ricerca sui ragazzi ebrei in fuga dal nazismo.
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Zuccotti, Susan. "Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo. Renzo De Felice." Journal of Modern History 62, no. 3 (September 1990): 639–41. http://dx.doi.org/10.1086/600578.

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Sklar, Jonathan. "L'Europa in tempi oscuri. Alcune dinamiche dell'alterità e del pregiudizio." PSICOANALISI, no. 2 (January 2021): 25–40. http://dx.doi.org/10.3280/psi2020-002002.

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Abstract:
I ricordi della storia recente degli anni '30 e il legame tra austerità e colpa riducono ancora una volta il nostro senso di umanità, ora aggravato dalla pandemia mondiale. La rimozione delle storie traumatiche nell'individuo e nella società deve essere analizzata al fine di evidenziare gli attuali attacchi dell'alterità sui cittadini, laddove i regimi totalitari diventano sempre più la norma e la gentilezza e l'amore vengono trattati con disprezzo mentre prevale l'egoismo. La teoria di Ferenczi nel saggio La confusione delle lingue è fondamentale per capire la dinamica del pregiudizio nel razzismo, nella misoginia e, ovviamente, rispetto agli ebrei. La conoscenza analitica è uno strumento essenziale per consentire ai popoli di comprendere i traumi transgenerazionali, la paranoia dei grandi gruppi e i pregiudizi attuali della politica e della cultura.
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Collotti, Enzo. "L'Archivio di Ringelblum: una storia per il futuro." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 262 (October 2011): 51–63. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262003.

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Abstract:
L'autore, sulla scorta del volume di Samuel D. Kassow (), affronta criticamente sia la biografia politico-intellettuale di Emmanuel Ringelblum - eminente storico dell'ebraismo polacco e principale cronista della distruzione del ghetto di Varsavia - sia la sua opera di costruzione dell'Archivio segreto del ghetto. Distaccatosi dalla storiografia tradizionale ebraica per riconoscersi nei principi e nel metodo del materialismo storico, Ringelblum aveva messo a punto un metodo di elaborazione della storia ebraica fondato non piů sui testi religiosi ma sulla raccolta piů ampia possibile di documenti e di testimonianze della vita quotidiana. Coniugando al mestiere di storico una provata attitudine di organizzatore, egli si servě del canale dell'Aleynhilf, importante societŕ di mutuo soccorso attiva nel ghetto di Varsavia, per creare l'Archivio. Allo scopo reclutň un nucleo di collaboratori altamente qualificati per raccogliere non semplici testimonianze ma veri e propri studi monografici legati all'esperienza del ghetto, e costituire cosě un corpo di opere destinate a creare i fondamenti culturali di una nuova piattaforma dell'ebraismo polacco. Presto perň il gruppo ebbe invece la percezione di essere sul punto di scrivere l'ultimo capitolo della storia degli ebrei polacchi: attuň cosě il primo interramento di parte del materiale dell'Archivio nell'agosto 1942, seguito da un altro nel febbraio 1943. Si ha notizia di un terzo interramento di cui perň non fu mai trovata traccia.
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Miccoli, Dario. "Oltre l'archivio? Storie e memorie degli ebrei egiziani in Internet." MEMORIA E RICERCA, no. 42 (May 2013): 189–201. http://dx.doi.org/10.3280/mer2013-042012.

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Toscano, Mario. "La lunga strada dalla Prussia a Israele: Harry A. Hinden dalla Scuola marittima di Civitavecchia al campo profughi di Pollone (1935-1948). Una testimonianza." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (December 2012): 115–37. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-002005.

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Abstract:
Nel corso del Ventesimo secolo vari e complessi sono stati i rapporti dell'Italia con il mondo ebraico. Tra le vicende significative vanno considerate l'esperienza della Scuola marittima di Civitavecchia, frutto della collaborazione tra il regime fascista e il movimento sionista revisionista di Jabotinsky alla metŕ degli anni Trenta e il favorevole atteggiamento delle autoritŕ italiane nei confronti dei superstiti della Shoah e della loro immigrazione clandestina in Palestina dalle coste della penisola tra il 1945 e il 1948. La testimonianza di Harry A. Hinden, ebreo tedesco, residente in Lettonia, deportato in un campo di prigionia in Unione Sovietica nel 1941, offre un contributo di conoscenze vivace e originale su queste due vicende particolari, all'interno di una cronaca che rievoca le vicissitudini di una famiglia ebraica alle prese con gli eventi della "grande" storia del Novecento.
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Pacciolla, Aureliano. "EMPATHY IN TODAYS CLINICAL PSYCHOLOGY AND IN EDITH STEIN." Studia Philosophica et Theologica 18, no. 2 (December 7, 2019): 138–60. http://dx.doi.org/10.35312/spet.v18i2.29.

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Abstract:
By Stein Edith: Zum problem der Einfühlung, Niemeyer, Halle 1917, Reprint der OriginalausgabeKaffke, München 1980, trad. it. Il problema dell’empatia, trad. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Studium, Roma 1985. Beiträge zur philosophischen Begründ der Psychologie und Geisteswissen schaften: a) Psychische Kausalität; b)Individuum und Gemeinschaft, «Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung», vol. 5, Halle 1922, pp. 1-283, riedito da Max Niemeyer, Tübingen 1970, trad. it. Psicologia e scienze dello spirito. Contributi per una fondazione filosofica, trad. di A. M. Pezzella, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1996. Was ist Phänomenologie?, in Wissenschaft/Volksbildung, supplemento scientifico al «Neuen Pfälzischen Landes Zeitung», n. 5, 15 maggio 1924; è stato pubblicato nella rivista «Teologie und Philosophie», 66 (1991), pp. 570-573; trad. it. Che cosa è la fenomenologia? in La ricerca della verità – dalla fenomenologia alla filosofia cristiana, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1993, pp. 55-60. Endliches und ewiges Sein. VersucheinesAufstiegszum Sinn des Sein (ESW II), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Nauwelaerts-Herder, Louvain-Freiburg 1950, trad. it. Essere finito e essere eterno. Per una elevazione al senso dell’essere, trad. it. di L. Vigone, rev. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1988. Welt und Person. BeträgezumchristlichenWahrheitstreben (ESW VI), hrsg. von L. Gelber und R. Leuven, Newelaerts – Herder, Louvain – Freiburg 1962, trad. it. Natura, persona, mistica. Per una ricerca cristiana della verità, trad. it. di T. Franzoni, M. D’Ambra e A. M. Pezzella, a cura di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1999. AusdemLebeneinerjüdischenFamilie (ESW VII), Herder, Freiburg i. Br. 1987, trad. it. Storia di una famiglia ebrea. Lineamenti autobiografici: l’infanzia e gli anni giovanili, Città Nuova, Roma 1992. Einführung in die Philosophie (ESW XIII), hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Introduzione alla filosofia di A. M. Pezzela, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1998. Briefean Roman Ingarden 1917-1938 (ESW XIV), Einleitung von H. B. Gerl-Falkovitz, Anmerkungen von M. A. Neyer, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1991, trad. it. Lettere a Roman Ingarden, trad. it. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2001. Potenz und Akt. StudienzueinerPhilosophie des Seins (ESW XVIII), bearbeitet und miteinerEinfürungversehen von H. R. Sepp, hrsg. von L. Gelber und M. Linssen, Herder, Freiburg i. Br. 1998, trad. it. Potenza e atto. Studi per una filosofia dell’essere, trad. di A. Caputo, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 2003. By others on Edith Stein and Empathy: Albiero, Paolo and Matricardi Giada, Che cos’è l’empatia, Carocci, Roma, 2006. Ales Bello, Angela, Empathy, a return to reason, in The self and the other. The irreducibile element in a man. Part I, ed. by A. T. Tymieniecka, Dordrecht-Boston, Reidel Publishing Company, in «Analecta Husserliana», 6 (1977), pp. 143-149. – Edith Stein: da Edmund Husserl a Tommaso D’Aquino. In Memorie Domenicane, n. 7, n.s., 1976. – Edmund Husserl e Edith Stein. La questione del metodo fenomenologico, in «Acta Philosophica», 1 (1992), pp. 167-175. – Fenomenologia dell’essere umano – Lineamenti di una filosofia al femminile, Città Nuova, Roma 1992. – Analisi fenomenologica della volontà. Edmund Husserl ed Edith Stein, in «Per la filosofia», 1994, n. 31, pp. 24-29. – Lo studio dell’anima fra psicologia e fenomenologia in Edith Stein, in Sogno e mondo, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1995, pp. 7-25. – Edith Stein. Invito alla lettura, Edizioni San Paolo, Milano 1999. – Edith Stein, Piemme, Casale Monferrato 2000. – Empatia e dialogo: un’analisi fenomenologica, in A. DENTONE (a cura di), Dialogo, silenzio, empatia, Bastoni Editrice Italiana, Foggia 2000, pp. 65-85. – L’universo nella coscienza. Introduzione alla fenomenologia di Edmund Husserl, Edith Stein, Hedwig Conrad-Martius, Edizioni ETS, Pisa 2003. – Persona e Stato in Edith Stein in D’Ambra, Michele(a cura di), Edith Stein. Una vita per la verità, «Quaderni dell’AIES», n. 1, Edizioni OCD, Roma 2005. – Edith Stein: lo spirito umano in cammino verso la santità in D’Ambra, Michele(a cura di), Edith Stein.Lo Spirito e la santità, «Quaderni dell’AIES», n. 2, Edizioni OCD, Roma 2007. Alfossi, Maura. et al., Guarire o curare? Comunicazione ed empatia in medicina, La Meridiana, Molfetta (BA), 2008. Balzer, Carmen, The Empathy Problem in Edith Stein, in Huusserlian Phenomenology in a New Key. Intersubjectivity, Ethos, the Social Sphere, Human Encouter, Pathos, ed. by A. T. Tymieniecka, Kluwe Academic Publisher, Dordrecht-Boston-London, in «AnalectaHusserliana», 35 (1991), pp. 271-278. 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Dissertations / Theses on the topic "Storia degli ebrei"

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De, Martino Claudia <1981&gt. "Il processo di assorbimento degli ebrei mizrahi in Israele (1948-77)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1230.

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Abstract:
Il tema oggetto di questo lavoro di ricerca è il processo di assorbimento degli ebrei mizrahi in Israele negli anni compresi tra il 1948 e il 1977, che introdusse cambiamenti profondi nella società israeliana, riportando al centro dell’appartenenza nazionale la religione, ovvero l’unico elemento comune che le varie comunità della diaspora potessero vantare. Il periodo considerato spazia dalla fondazione dello Stato di Israele all’alternanza elettorale tra “sinistra” e “destra nazionalista” di Begin del 1977, definita in ebraico “mahapach”, ovvero “la rivoluzione”. Il termine si riferisce ad una svolta epocale: il passaggio dalla guida del Mapai-Labour, che aveva governato per quasi trent’anni, a quella dell’Herut-Likud, determinata dal cambiamento demografico avvenuto nel Paese. Israele aveva perso la sua maggioranza “europea” per diventare un Paese (al 1977) a maggioranza relativa “orientale”, ovvero costituito da ebrei originari dei Paesi arabi ed islamici, arrivati con la Grande ‘Aliyah, l’immigrazione di massa degli anni compresi tra il 1949 e il 1952.
The objective of this research work is the absorption process of Mizrahi Jews in Israel in the years spanning between 1948 and 1977, which produced a deep change in the Israeli society, bringing back religion as the main display of national belonging, as religion was the only bond among the Diaspora communities. The period considered spans from the foundation of the State of Israel to the electoral turnover between the “Left” and the “nationalist Right” of Begin in 1977, widely known in Hebrew as the “mahapach”, which means the “revolution”. The term defines a momentous turning point : the transfer of power between the Mapai-Labour, which party had ruled for approximately 30 years, and the Herut-Likud, caused by the demographic changes occurred in the country. Israel had lost its European majority to turn (by 1977) into a country with an “Oriental” majority, consisting of Jews of Arab and Islamic countries, arrived during the Great ‘Aliyah, the mass immigration taking place in the years comprised between 1949 and 1952.
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PERIN, RAFFAELLA. "L'atteggiamento della Chiesa cattolica verso ebrei e protestanti da Pio X a Pio XI. Tesi di dottorato in Storia del Cristianesimo, Università degli Studi di Padova, a.a. 2009-2010." Doctoral thesis, non pubblicata, 2010. http://hdl.handle.net/10278/3671818.

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Dalpozzo, Michela. "Sopravvivere nel Terzo Reich: Gertrud Luckner e il suo impegno a favore degli ebrei. Proposta di traduzione di alcuni capitoli del libro "Gertrud Luckner, Botschafterin der Menschlichkeit" di Hans-Josef Wollasch." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
L’obiettivo del presente elaborato è proporre una traduzione, dal tedesco all’italiano, di alcuni capitoli tratti dalla biografia Gertrud Luckner “Botschafterin der Menschlichkeit” di Hans-Josef Wollasch. L’interesse nei confronti di questo libro, incentrato sulla figura di Gertrud Luckner, un’attivista tedesca oppositrice del Nazionalsocialismo, è stato incentivato dal desiderio di approfondire un aspetto quasi interamente sconosciuto ai nostri giorni: il ruolo delle donne nella Resistenza al regime nazionalsocialista. L’elaborato si articola in quattro capitoli. Inizialmente vengono introdotti l’autore e la sua opera, per poi offrire un approccio teorico alla traduzione e facendo un breve cenno sulla traduzione letteraria. Successivamente si passa alla proposta di traduzione. Sono stati dapprima tradotti i capitoli più rilevanti della vita della donna, dal suo impegno iniziale a favore degli ebrei, al pedinamento da parte della Gestapo e alla conseguente deportazione nel campo di concentramento di Ravensbrück. I passaggi appena citati fungono da cornice per il seguito della traduzione, in cui vengono rese note alcune pagine del diario personale sul quale Gertrud Luckner ha annotato le sue riflessioni dal 27 aprile, suo ultimo giorno di prigionia nel campo di concentramento, al 22 luglio 1945. Per concludere, nel quarto capitolo verrà fornito un commento alla traduzione relativo ai problemi riscontrati in corso d’opera e alle strategie adottate per risolverli.
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TONIAZZI, MAFALDA. "I da Camerino: una famiglia ebraica italiana fra Trecento e Cinquecento." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/801276.

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LIGORIO, BENEDETTO. "Le reti economiche e sociali degli ebrei nella Repubblica di Ragusa e la diaspora commerciale sefardita (1546-1667)." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/939454.

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Abstract:
Lo studio del ruolo degli ebrei a Ragusa tra il 1546 e il 1667 si è strutturato su quattro livelli tra loro strettamente interconnessi. Premessa per un studio comparazione è stata la riconversione di tutte le valute in ducati che ha consentito un’analisi quantitativa dei dati. In una prima fase è stata ricostruita la dinamica insediativa degli ebrei nella città attraverso 56 registrazioni individuate nel registro catastale della città si è provveduto a ricostruire il mercato di locazione degli immobili demaniali presi in affitto dagli ebrei. Dall’analisi è emersa una presenza ebraica anche fuori del ghetto, sintomo questo di una particolare libertà di cui hanno goduto i sefarditi a Ragusa. Lo studio del mercato di locazione ha rivelato l’assenza di particolari oscillazioni discriminanti nel passaggio delle abitazioni e dei magazzini da cristiani a ebrei e viceversa, a riconferma del pragmatismo che permeava tutti i settori economici della Repubblica di San Biagio. Lo stesso ghetto a Ragusa con la sua temporanea appendice che compare nei documenti come ‘ghetto nuovo’ fu concepito dal Senato come un’area residenziale riservata ai mercanti ebrei che vi si sarebbero stanziati anche per brevi periodi. Il Senato della Repubblica plasmò così una comunità caratterizzata da una struttura sociale ed economica proiettata verso i traffici mercantili. La seconda parte della ricerca si è focalizzata sull’azione economica dei suoi membri. Si è studiato il consolidamento del ruolo economico degli operatori ebrei e la loro affermazione predominante su alcuni assi commerciali, in particolare quelli tra Ragusa, Ancona e Venezia sul versante occidentale e quelli con Sofia e Valona a Levante. L’indagine sulla partita doppia di Martolo de’ Giorgi che visse a Venezia tra il 1580 e il 1583 e quella di Benedetto Marino de’ Resti residente a Sofia tra il 1590 e il 1605 testimoniano un forte legame tra i mercati ebrei e quelli ragusei nella piazza della Serenissima e in quella di Sofia. I registri commerciali privati di questi due importanti operatori appartenenti alla ristretta cerchia della nobiltà ragusea consegnano allo storico le lenti per visualizzare il rapporto tutt’altro che secondario nell’economia privata tra l’élite cittadina ragusea e gli ebrei. Questi ultimi fungevano talvolta da mediatori, talaltra da partner commerciali per i ricchi nobili ai quali rivendevano in particolar modo pregiati prodotti di conceria provenienti dall’entroterra balcanico destinati agli empori dell’Adriatico occidentale. Sia nel caso del de’ Giorgi che nel caso del de’ Resti è stata applicata la social network analysis per trasformare in grafici il rapporto commerciale dei due ragusei con gli ebrei nelle piazze di Sofia e Venezia. Nel caso di Valona lo studio ha rilevato il ruolo di uno dei consoli ebrei della Repubblica nei traffici commerciali con l’Impero ottomano. Dalla documentazione è emerso il ruolo di una famiglia di consoli di Ragusa a Valona: i Coduto. Questi furono mediatori tra la Repubblica di San Biagio e la Porta e proprio in virtù dei loro servigi, conservarono per quasi un secolo il ruolo di consoli assolvendo a incarichi estremamente delicati per gli interessi commerciali della Repubblica. Grazie allo studio di 3.246 polizze assicurative è stato finalmente possibile analizzare il mercato di esportazione in chiave comparata verso Venezia e Ancona dal 1590 al 1646. I dati emersi hanno dimostrato che i sefarditi si affermarono come indiscussi protagonisti nel mercato d’esportazione a partire dal 1589, mentre i loro assicuratori furono prevalentemente i mercanti cristiani presenti a Ragusa e i nobili, comprovando una netta compenetrazione delle reti economiche e una comunanza di interessi tra le componenti economicamente più rilevanti della Repubblica. L’analisi quantitativa delle assicurazioni ha confermato il rapporto privilegiato tra gli ebrei di Ragusa e Ancona e, al contempo, ha evidenziato un fortissimo asse commerciale con Venezia. Gli scambi con la Serenissima furono sempre molto prossimi a quelli verso il porto dorico dello Stato della Chiesa per valore assicurato delle merci e finanche superiori negli anni 1589, 1591, 1599, 1607, 1619, 1626 e 1646. Una relazione così fitta tra ebrei ragusei e Venezia è indice di una compenetrazione commerciale che non ha subito particolari contraccolpi dall’attivazione della ‘scala’ portuale di Spalato negli anni Novanta del Cinquecento. Anzi proprio in quel periodo i sefarditi si affermarono come operatori commerciali con un ruolo di primo piano anche a Ragusa. Emerge dall’analisi delle assicurazioni un’imponente rete mercantile che faceva incetta di cuoi e tessuti dall’entroterra ottomano e li indirizzava verso i due principali porti dell’Adriatico occidentale. Traspare dalla documentazione presa in esame un ruolo significativo anche delle donne sefardite che si affidavano ai mediatori ragusei ebrei per i loro commerci. Non solo: accanto al classico commercio di cuoi e tessuti, gli ebrei, come gli altri mercanti, gestirono anche numerose partite di altri prodotti, in particolare le spezie d’Oriente: pepe e zenzero; cera, coloranti, tappeti, gioielli e talvolta grano. Nella terza parte della ricerca si è provveduto a una ricostruzione del network creditizio e sono stati quantificati i prestiti intragroup e inter-group, le fideiussioni e i prestiti contratti collettivamente da alcuni gruppi familiari. I dati emersi hanno rivelato dinamiche creditizie peculiari. I sefarditi tra il 1560 e il 1614 furono debitori dei cristiani, in particolare dei nobili ragusei. Ciò confuta il preconcetto di usura ebraica nel caso di Ragusa. Non solo: accanto ai prestiti che gli ebrei revettero dai cristiani figura un corposo sistema di credito interno al gruppo sefardita. Dai dati comparabili, soprattutto per i due decenni di massima espansione del credito commerciale ebraico, è evidente una netta prevalenza dei prestiti dei cristiani verso gli ebrei rispetto a quelli degli ebrei verso cristinai. Ciò confuta il pregiudizio dell’usura ebraica nel caso raguseo e dimostra che il credito commerciale è stato una fonte di finanziamento da cui i sefarditi hanno attinto per le proprie attività mercantili. I dati ricavati confermano, un’espansione economica tra il primo e il secondo decennio del Seicento e successivamente un rapido declino dell’intero sistema di credito commerciale a Ragusa. Infine sono stati sinteticamente definiti i profili di alcuni operatori ebrei, quantificando crediti ricevuti e prestiti offerti e sono stati ricostruiti i rispettivi network di credito che dimostrano sempre una interconnessione tra cristiani ed ebrei che vedono questi ultimi prevalentemente nel ruolo di debitori. L’ultimo capitolo è stato infine incentrato sul ‘mercato matrimoniale’ degli ebrei a Ragusa con l’esame di 91 contratti nuziali e il raffronto con 258 contratti matrimoniali cristiani inediti. I dati emersi dimostrano che nel caso degli ebrei la controdote donata dal marito, quando dichiarata, tendeva ad aggirarsi intono al 50% della dote della moglie. Una percentuale molto più elevata rispetto al contesto di Roma e Ancona e comparabile con quella dei sefarditi di Livorno. Una percentuale così elevata può essere spiegata alla luce degli usi tradizionali sefarditi, ma è anche indice di un livello di benessere generalizzato. I contratti presi in esame, nel costante confronto con la produzione storiografica recente, presentano doti molto elevate. Le doti delle donne ebree sono state comparate con quelle delle cristiane e si sono rivelate prossime per ammontare a quelle delle figlie del notabilato cittadino, e nettamente superiori a quelle dei mercanti e degli artigiani, ulteriore riprova del notevole livello di ricchezza raggiunto dalla comunità o almeno dalla sua élite. Infine dai matrimoni e dagli alberi genealogici emergono accanto alla normale endogamia di gruppo, che caratterizza gli ebrei tout-court, anche dinamiche di endogamia di ceto e familiari. Nel complesso la ricerca ha permesso di fornire una vasta panoramica dei network sociali, familiari ed economici degli ebrei ragusei e mettere in risalto, per il periodo preso in esame, la specializzazione mercantile del gruppo sefardita. Questo si è rivelato fondamentale per il suo contributo nel consolidare gli assi commerciali della Repubblica di San Biagio sino alla crisi della terza decade del decennio del Seicento e al terremoto del 1667. Si tratta di un’analisi quantitativa e comparata degli scambi finanziari e commerciali che dimostra la netta interdipendenza economica e sociale tra cristiani ed ebrei in area adriatica e balcanica e il ruolo di mediazione svolto dai sefarditi negli scambi commerciali tra Venezia, Stato della Chiesa e Impero ottomano attraverso la Repubblica di Ragusa.
The presence of Jews in the republic of ragusa dates back at least to the beginning of the 14th century; they came to the town – as well as to the opposite italian sho- re – from different mediterranean places, and practised medicine and commerce. When sephardim arrived, new commercial networks and lines were started in the mediterranean and in the balkan hinterland: ancona, Venice, tuscany, bosnia, and bulgaria. in the early 17th century Jews controlled one third of the export trade in the republic, were active in the import-export trade as well as in the sea transport, in ship building and in marine insurance. The essay also deals with in uential gures; piracy; the foundation of the ghetto; the demographic variations; the climate of intolerance in the 17th century and the introduction of repressive measures.
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Books on the topic "Storia degli ebrei"

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Storia degli ebrei italiani. Milano: Mondadori, 2013.

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Bergonzoni, Daniela. Storia degli ebrei di Scandiano. Firenze: Giuntina, 1998.

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3

Diaspora: Storia degli ebrei nel Novecento. Roma: Laterza, 2009.

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Fiorello, Loredana. Io ricordo: Storia degli ebrei italiani. Palermo]: Edizioni Ex Libris, 2022.

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5

Italy) Settimana europea (29th 2007 Gazzada. Storia religiosa degli ebrei di Europa. Milano: Centro ambrosiano, 2013.

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6

Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo. 4th ed. Torino: G. Einaudi, 1988.

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7

Felice, Renzo De. Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo. Torino: Einaudi, 1993.

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8

1516: Il primo ghetto : storia e storie degli ebrei veneziani. Pordenone: Edizioni Biblioteca dell'immagine, 2016.

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9

Salvadori, Roberto G. Breve storia degli ebrei toscani: IX-XX secolo. Firenze: Lettere, 1995.

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10

Carocci, Giampiero. Storia degli ebrei in Italia: Dall'emancipazione a oggi. Roma: Newton & Compton, 2005.

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Book chapters on the topic "Storia degli ebrei"

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"Chapter Seventeen. Giovanni Bernardo De’ Rossi’s Dictionary Of Hebrew Authors (Dizionario Storico Degli Autori Ebrei E Delle Loro Opere)." In Studies in the Making of the Early Hebrew Book, 229–40. BRILL, 2007. http://dx.doi.org/10.1163/ej.9789004157590.i-420.26.

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