Dissertations / Theses on the topic 'Storia amministrativa'

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Dumas, Enrico <1984&gt. "Il Liber Censuum. Creazione della memoria e rivoluzione amministrativa del papato tra XII e XIII secolo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/7868/1/dumas_enrico_tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca, attraverso l’analisi del manoscritto Vat.Lat.8486 contenente il Liber Censuum Romanae Ecclesiae, opera composta all’interno della camera apostolica nel 1192, mira a comprendere le logiche compositive del manoscritto, ovvero il senso con cui i diversi documenti o gruppi di documenti sono stati inseriti all’interno della compilazione. Mettendo in relazione la documentazione conservata nel manoscritto con il contesto storico, culturale ed artistico di Roma e del papato tra fine XII e inizio XIII secolo si intende mostrare l’utilità del testo per la politica e la costruzione ideologica del papato. In particolare si vuole mostrare come il Liber Censuum sia allo stesso tempo: un registro delle transazioni di beni immobili utile alla gestione del Patrimonium beati Petri; uno strumento di elaborazione concettuale in particolare in merito all’imitatio imperii e al primato papale; un manuale di gestione dell’amministrazione pontificia. Attraverso l’analisi codicologica dei documenti inseriti successivamente al 1192 si è cercato di proporre delle ipotesi di datazione per gli inserimenti stessi, fornendo un contesto storico e un’analisi delle possibili implicazioni di tali inserimenti.
The research, by analyzing the MS. Vat.Lat.8486 containing the Liber Censuum Romanae Ecclesiae, work composed in the Apostolic Chamber in 1192, aims to understand the logic of composition of the manuscript, the way in which the different documents or groups of documents were included in the compilation. By relating the documentation preserved in the manuscript with the historical, cultural and artistic context of Rome and the papacy in late twelfth and early thirteenth century this study intends to show the usefulness of the text for the political and ideological construction of the papacy. In particular we want to show how the Liber Censuum was at the same time: a register of patrimonial transactions useful for the management of the Patrimonium beati Petri; a conceptual processing tool in particular about the imitatio imperii and the papal primacy; a papal administration management manual. Through the codicological analysis of the documents inserted after the 1192, we tried to propose dating hypotesis for the entries themselves, providing an historical context and an analysis of the possible implications of such entries.
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BUSSI, BETSABEA. "Verso la capitale europea della villeggiatura invernale. Istituzioni, attori e processi di trasformazione urbana a Nizza (1815-60)." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2022. https://hdl.handle.net/11583/2973091.

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3

Yugami, Ryo <1975&gt. "Gli archivi e la fiscalità: l’organizzazione delle informazioni amministrative nella Repubblica di Venezia nel Settecento." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/6516.

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Abstract:
Questa ricerca intende affrontare l'organizzazione dell'amministrazione veneziana nel campo fiscale davanti all’incremento esponenziale documentario nel Settecento, focalizzando al modo nel quale l’amministrazione affronta le questioni fiscali dal punto di vista archivistica.Nell’epoca di diritto consuetudinario, la burocrazia veneziana ha saputo sviluppare magistrature specifiche e strumenti di lavoro burocratico efficaci. Infatti, ciò che una volta è stata ammirata dagli altri stati in maniera quasi mitica per la sua efficienza, è diventata un peso per la corrente gestione amministrativa. Nella prima metà del Settecento, circondata da stati assoluti e dopo le guerre con l’impero ottomano, Venezia ebbe difficoltà nella gestione dell'entrate. A fronte di questa crisi, la Repubblica cercò di riorganizzare i documenti attraverso rigorosi lavori di revisioni fiscali. Affidò l’incarico a numerose magistrature con la conseguente produzione esponenziale di nuove carte che impediva l'efficienza tra gli uffici. Questa ricerca traccia le fasi differenti dei tentativi di organizzare i documenti, e dei cambiamenti delle abitudini archivistiche.
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4

Lubrano, Benedetta <1975&gt. "Le sovvenzioni nel diritto amministrativo. (Profili teorici ed evoluzione storica nel contesto del diritto europeo)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/123/1/Tesi_Benedetta_Lubrano.pdf.

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5

Lubrano, Benedetta <1975&gt. "Le sovvenzioni nel diritto amministrativo. (Profili teorici ed evoluzione storica nel contesto del diritto europeo)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/123/.

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TUDOR, ALESSANDRO. "L'AUTORITA' PER L'ENERGIA ELETTRICA ED IL GAS." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2000. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12211.

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DE, BENETTI CRISTINA. "CONTROLLO E NUOVA AMMINISTRAZIONE: CONTROLLO DI GESTIONE E CONTROLLO SULLA GESTIONE." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 1996. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12984.

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MILO, GIULIA. "IL SERVIZIO PUBBLICO DELL'ISTRUZIONE." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 1996. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/13055.

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COVIELLO, MARCO MARIA CARLO. "LA DIMENSIONE VERTICALE DELLA SUSSIDIARIETA'." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2001. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12777.

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10

DELORENZI, CHIARA. "Giancarlo Brasca e l'Università Cattolica: la biografia del primo direttore amministrativo nelle carte conservate dall'Ateneo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1034.

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Abstract:
La ricerca prende avvio dagli anni giovanili, vissuti da Giancarlo Brasca nel contesto dei rami giovanili dell’Azione Cattolica ambrosiana. Il primo capitolo si propone di ricostruire quale clima e quali personalità abbiano influito sulle scelte effettuate dal giovane Brasca. Da questo punto di vista particolare attenzione è stata dedicata al rapporto con padre Agostino Gemelli e con monsignor Francesco Olgiati. L’intensità del legame con i due protagonisti del mondo cattolico milanese del Novecento costituisce un elemento significativo anche nella scelta vocazionale che legò Brasca ai Missionari della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, Istituto secolare fondato da Gemelli. Il secondo capitolo della tesi si prefigge dunque di ricostruire il significato dell’adesione di Brasca alla proposta di vita dei Missionari e l’apporto da lui fornito alle vicende dell’Istituto e all’evoluzione dei rapporti di quest’ultimo con l’Università Cattolica. La scelta vocazionale di Brasca rappresenta infatti la chiave di lettura imprescindibile per comprendere e ricostruire le vicende di Brasca all’interno dell’Università Cattolica dai primi anni Quaranta fino alla sua scomparsa nel 1979. Il terzo e il quarto capitolo ricostruiscono dunque le vicende di Brasca sullo sfondo degli snodi fondamentali che segnarono lo sviluppo dell’ateneo: dalla laurea in Filosofia, passando per l’esperienza di direttore della Biblioteca, per giungere agli incarichi amministrativi di primissimo piano come segretario di amministrazione e, dal 1971, direttore amministrativo.
The research begins from the years of one’s youth, lived by Giancarlo Brasca in the contest of Azione Cattolica’s young lines in Milan. First chapter proposes to reconstruct which atmosphere and which personalities influenced young Brasca’s choices. On this point of view particular attenction was dedicated to relation with Father Agostino Gemelli and Monsignor Francesco Olgiati. The intensity of relationship with two protagonists of catholic world in Milan represents a significant fact also in vocational choice that binded Giancarlo Brasca with Missionari della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, secular institution founded by Gemelli. So second chapter of dissertation proposes to reconstruct the meaning of Brasca’s adhesion to Missionari’s life proposal, his contribution to story of institution and to development of relation between this and Catholic University. Brasca’s vocational choice represents indeed a necessary keynote to understand and reconstruct Brasca’s story in Catholic University from ’40 to his death in 1979. So third and fourth chapters reconstruct Brasca’s events on the contest of Catholic University: from Philosophy degree moving to experience which director of Library, to arrive to very important administrative assignments like secretary of administration and, from 1971, administrative director.
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DELORENZI, CHIARA. "Giancarlo Brasca e l'Università Cattolica: la biografia del primo direttore amministrativo nelle carte conservate dall'Ateneo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1034.

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Abstract:
La ricerca prende avvio dagli anni giovanili, vissuti da Giancarlo Brasca nel contesto dei rami giovanili dell’Azione Cattolica ambrosiana. Il primo capitolo si propone di ricostruire quale clima e quali personalità abbiano influito sulle scelte effettuate dal giovane Brasca. Da questo punto di vista particolare attenzione è stata dedicata al rapporto con padre Agostino Gemelli e con monsignor Francesco Olgiati. L’intensità del legame con i due protagonisti del mondo cattolico milanese del Novecento costituisce un elemento significativo anche nella scelta vocazionale che legò Brasca ai Missionari della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, Istituto secolare fondato da Gemelli. Il secondo capitolo della tesi si prefigge dunque di ricostruire il significato dell’adesione di Brasca alla proposta di vita dei Missionari e l’apporto da lui fornito alle vicende dell’Istituto e all’evoluzione dei rapporti di quest’ultimo con l’Università Cattolica. La scelta vocazionale di Brasca rappresenta infatti la chiave di lettura imprescindibile per comprendere e ricostruire le vicende di Brasca all’interno dell’Università Cattolica dai primi anni Quaranta fino alla sua scomparsa nel 1979. Il terzo e il quarto capitolo ricostruiscono dunque le vicende di Brasca sullo sfondo degli snodi fondamentali che segnarono lo sviluppo dell’ateneo: dalla laurea in Filosofia, passando per l’esperienza di direttore della Biblioteca, per giungere agli incarichi amministrativi di primissimo piano come segretario di amministrazione e, dal 1971, direttore amministrativo.
The research begins from the years of one’s youth, lived by Giancarlo Brasca in the contest of Azione Cattolica’s young lines in Milan. First chapter proposes to reconstruct which atmosphere and which personalities influenced young Brasca’s choices. On this point of view particular attenction was dedicated to relation with Father Agostino Gemelli and Monsignor Francesco Olgiati. The intensity of relationship with two protagonists of catholic world in Milan represents a significant fact also in vocational choice that binded Giancarlo Brasca with Missionari della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, secular institution founded by Gemelli. So second chapter of dissertation proposes to reconstruct the meaning of Brasca’s adhesion to Missionari’s life proposal, his contribution to story of institution and to development of relation between this and Catholic University. Brasca’s vocational choice represents indeed a necessary keynote to understand and reconstruct Brasca’s story in Catholic University from ’40 to his death in 1979. So third and fourth chapters reconstruct Brasca’s events on the contest of Catholic University: from Philosophy degree moving to experience which director of Library, to arrive to very important administrative assignments like secretary of administration and, from 1971, administrative director.
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CRO, PAOLO. "Gestione del rapporto di lavoro e intervento pubblico nel sistema giuslavoristico." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/95.

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Abstract:
L'opera esamina l'intervento pubblico nella gestione del rapporto di lavoro sotto il profilo storico e giuridico nelle tre fasi d'instaurazione, gestione e cessazione del rapporto. Si valorizza anche il ruolo specifico dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, con particolare riguardo all'analisi sistematica del diritto amministrativo del lavoro. L'opera intende porre in luce gli elementi logici, giuridici ed assiologici di questo ramo del diritto del lavoro, per ricondurne le fattispecie esaminate ad un sistema coerente e razionale e per suggerirne sia un metodo d'analisi de iure condito sia una prospettiva per una lettura ed una proposta de iure condendo.
This work analyses how public powers affects labour relationships both from the historical and the juridical points of view. The three main phases of labour relationships beginning, management and end are examined separately. The specific contributions by the three public powers legislative, administrative and judiciary especially by the public administration, are also dealt with. The goal is to illustrate the logical, juridical and ethical elements of this branch of the labour law, in order to build a rational system for both the analysis de iure condito and the debate de iure condendo.
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CRO, PAOLO. "Gestione del rapporto di lavoro e intervento pubblico nel sistema giuslavoristico." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/95.

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Abstract:
L'opera esamina l'intervento pubblico nella gestione del rapporto di lavoro sotto il profilo storico e giuridico nelle tre fasi d'instaurazione, gestione e cessazione del rapporto. Si valorizza anche il ruolo specifico dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, con particolare riguardo all'analisi sistematica del diritto amministrativo del lavoro. L'opera intende porre in luce gli elementi logici, giuridici ed assiologici di questo ramo del diritto del lavoro, per ricondurne le fattispecie esaminate ad un sistema coerente e razionale e per suggerirne sia un metodo d'analisi de iure condito sia una prospettiva per una lettura ed una proposta de iure condendo.
This work analyses how public powers affects labour relationships both from the historical and the juridical points of view. The three main phases of labour relationships beginning, management and end are examined separately. The specific contributions by the three public powers legislative, administrative and judiciary especially by the public administration, are also dealt with. The goal is to illustrate the logical, juridical and ethical elements of this branch of the labour law, in order to build a rational system for both the analysis de iure condito and the debate de iure condendo.
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BRIENZA, BRUNO. "Il governo dell'orrore. La disciplina giuridica e amministrativa del corpo dei feriti e dei caduti della Prima guerra mondiale." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1364875.

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Abstract:
L' orrore di una guerra che ha segnato per sempre la storia dell'umanità è testimoniata dalle zone monumentali, dai sepolcreti e dai sacrari militari che custodiscono i Resti mortali dei caduti della Grande guerra. Il testo analizza sotto il profilo storico, giuridico e amministrativo il tema dei feriti e dei caduti della Prima guerra mondiale e la relativa disciplina dalle prime sepolture di guerra alla formazione dei grandi complessi monumentali e architettonici.
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EVANGELISTI, SILVIA. "Aeclanum, ricerche di prosopografia e storia amministrativo-sociale." Doctoral thesis, 2003. http://hdl.handle.net/1234/20163.

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Abstract:
Si raccolgono e rileggono tutte le iscrizioni rinvenute nel centro antico di Aeclanum. La raccolta epigrafica è accompagnata da considerazioni relative alla storia sociale, amministrativa e religiosa della città
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Santo, Vincenzo. "Le Camere di commercio. L'evoluzione storica e politica-amministrativa nel sistema Europeo." Tesi di dottorato, 2009. http://www.fedoa.unina.it/4042/1/Santo_finale.pdf.

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Abstract:
Il Progetto di ricerca ha analizzato l'evoluzione storica e politica-amministrativa delle Camere di commercio. L'analisi ha toccato le varie tappe legislative, fino ad arrivare all'ultima riforma la 580/93 che da un volto diverso agli Istituti Camerali. L'ultima Parte del progetto analizza le Camere di Commercio e il rapporto che hanno con l'Unione europea, soprattutto attraverso EuroChambres. L'azione europea di EuroChambres si indirizza verso gli accordi commerciali che avvengono tra Stati nazionali ed Unione Europea e tra quest'ultima e il resto del mondo.
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BACCIOTTINI, FRANCESCO. "Le elezioni amministrative del 1914 e del 1920 a Firenze." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1001496.

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Abstract:
Questa tesi di dottorato analizza la vita politica a Firenze nella convulsa fase storica vissuta dal Paese a cavallo della prima guerra mondiale. Culla della destra nazionalista e allo stesso tempo laboratorio dell'intransigenza rivoluzionaria socialista, Firenze fu amministrata fino al termine della prima guerra mondiale dalle forze liberali sebbene sempre più incalzata dai socialisti e dalle altre componenti popolari. I cardini della ricerca sono le elezioni amministrative del 1914 e del 1920 in una città caratterizzata dal vivace scontro politico e incline ad abbracciare soluzioni estremiste. Il lavoro mira a colmare le parziali lacune esistenti nella letteratura storica di riferimento utilizzando la stampa dell'epoca, nonché documenti ufficiali e fondi d'archivio. Lo scopo di questo elaborato, in sintesi, è quello di fornire un quadro quanto più articolato possibile della vicenda politica della città nel periodo considerato. Allo stato attuale, infatti, la pur cospicua letteratura storica disponibile ha privilegiato i principali soggetti politici attivi a Firenze ma ha trascurato le forze politiche minori e il loro ruolo talora decisivo nella partecipazione o meno ad alleanze elettorali. L'angolatura elettorale amministrativa costituisce il parametro su cui si misurano tappe politiche essenziali della vicenda nazionale come l'eclissi del giolittismo e fratture come la crisi del dopoguerra con i laceranti effetti del diciannovismo, la radicalizzazione dello scontro politico e le avvisaglie del ruolo di difensore dei valori nazionali conferito al nascente fascismo. Il tutto in parallelo alla dilatazione del corpo elettorale e al compimento, nel 1919, del processo di nazionalizzazione della politica. Durante l'arco di tempo considerato Firenze si trasformò in un laboratorio sperimentale di ogni forma di estremismo politico. Non a caso la città venne messa a ferro e fuoco nel giugno del 1914 durante lo sciopero generale indetto dalla Camera del Lavoro e assistette sgomenta all'esplosione di una vera e propria guerriglia urbana nel 1920, quando dovette intervenire l'esercito per ripristinare l'ordine minacciato dai proiettili e dalle bombe degli squadristi. Le elezioni amministrative del 1914 e del 1920 si collocano in questo contesto particolarissimo i cui estremi cronologici sono la settimana rossa e il biennio rosso, manifestazioni, l'una e l'altra, di rilevanti tensioni sociali sia per la natura 'ribellista' di certi segmenti del proletariato, sia per la struttura economica della città. Caratterizzata da un tessuto sociale incentrato nell'artigianato, Firenze subì pesantemente gli effetti della crisi economica sia del periodo successivo alla guerra di Libia, sia e sopratutto nel primo dopoguerra. Il tradizionale corso politico liberale non riusciva più a dare risposte adeguate ad un popolo molto impegnato politicamente: nascevano nuovi interessi di classe e nuovi modi di interpretare la res publica. Alla continua radicalizzazione in senso rivoluzionario del PSI corrispose la nascita di organismi antibolscevichi che, grazie alle connivenze della forza pubblica, della classe dirigente, del ceto medio e al disinteresse del potere centrale, finanziarono e permisero la diffusione dello squadrismo. La tesi, articolata in cinque capitoli, è divisa in due parti dedicate alle due tornate amministrative. Ognuna di esse è introdotta dalla descrizione del contesto normativo elettorale di riferimento, cui seguono un'analisi del corpo elettorale, le rivendicazioni delle diverse categorie sociali e la descrizione della campagna politica per le elezioni nazionali che precedettero quelle amministrative (1909-1913-1919). Lo scopo è quello di rilevare l'efficacia, la penetrazione e la continuità delle politiche attivate dai partiti locali. In quest'ottica la struttura della tesi permette di studiare l'azione dei partiti attraverso l'indagine dei meccanismi di formazione della rappresentanza in relazione al contesto normativo. Inoltre, analizzando il corpo elettorale e le relative rivendicazioni, si rende possibile anche lo studio delle pratiche identitarie, delle forme di mobilitazione e di contrapposizione ed infine la capacità di permeabilità dei partiti nella comunità locale. Per comprendere quali e quanti fossero gli elettori e le relative scelte in sede elettorale, la tesi fotografa il tessuto sociale-lavorativo della città attraverso un'analisi demoscopica elaborata sulla base dei dati del Censimento della popolazione e del Censimento degli opifici al 1911 del Ministero di Agricoltura Industria e Commercio (MAIC). Il primo dei due assi portanti della tesi è costituito dalle elezioni amministrative del 1914. Al fine di presentare una ricostruzione puntuale della vicenda, alla pubblicistica di spessore più rilevante, concentrata su liberali socialisti e cattolici, si è affiancata la ricognizione attenta della stampa coeva. Sono stati consultati i quotidiani principali della città di differente orientamento politico: “La Nazione”, quotidiano dei conservatori nazionali, vicino al clerico-moderatismo; “Il Nuovo Giornale”, liberale-progressista; “La Difesa”, quotidiano socialista a carattere locale e “L'Unità, problemi di vita italiana”, anch'esso socialista ma più attivo su questioni d'interesse nazionale; “L'Unità Cattolica”, quotidiano dei cattolici intransigenti. Attraverso la stampa è stato possibile ricostruire lo scacchiere partitico della città, le strategie politiche portate avanti dai singoli partiti, i relativi statuti, i diversi programmi e i processi di formazione degli schieramenti e di selezione dei candidati. Per l'analisi dei risultati elettorali del 1914 un contributo significativo è offerto dallo studio statistico di Ugo Giusti dedicato all'elezione del consiglio comunale nel capoluogo toscano, studio in cui l'autore rilevò la difficoltà nel reperire dati ufficiali riguardo all'esito della consultazione. Giusti si occupò, tuttavia, solo dell'esito elettorale per il consiglio comunale e riportò il numero di voti riscossi complessivamente da ogni lista, cosa che non permette di comprendere fino in fondo il grado di appetibilità dei singoli candidati presentati dai vari schieramenti. Riguardo alla partecipazione elettorale, inoltre, lo statistico si concentrò solo su quella complessiva del comune, senza analizzare il differente tasso di partecipazione/astensionismo nelle varie aree della città. Per comprendere a pieno la capacità di attrazione esercitata dai diversi soggetti politici, nonché il grado di fedeltà dell'elettorato verso il proprio partito di riferimento, si è ritenuto utile verificare la percentuale di partecipazione nei quattro mandamenti urbani, unità territoriali per l'elezione dei consiglieri provinciali. Questi, infatti, erano abitati da cittadini di estrazione sociale diversificata e costituivano, pertanto, spazi socio-politici che raccoglievano interessi e aspettative differenti. In quest'ottica, l'analisi della partecipazione in un mandamento, in cui possono essere identificati interessi di classe prevalenti, può rivelarsi un indicatore attendibile per verificare il livello di gradimento di un determinato partito in relazione ad un preciso contesto economico-sociale. Per la partecipazione nei quattro mandamenti, oltre allo studio di Giusti, è stato consultato “Il Nuovo Giornale”, unica fonte che fornisce i dati necessari e l' Annuario statistico del comune di Firenze (1914). Per quanto riguarda l'elezione dei consiglieri comunali, sia nel 1914 che nel 1915 quando si tennero di nuovo le elezioni per il consiglio comunale, Maccabruni offre un quadro esaustivo su eletti, non eletti e numero di voti conseguiti. Per l'elezione dei consiglieri provinciali, invece, è stata consultata la stampa coeva. Sebbene la prima guerra mondiale non sia oggetto di questa tesi, si è ritenuto opportuno considerare le ripercussioni economico-sociali che il conflitto recò alla vita della città per comprendere le scelte fatte dal corpo elettorale in occasione delle elezioni politiche del 1919 e di quelle amministrative del 1920. Aprono pertanto la seconda parte della tesi le problematiche della riconversione industriale, del numero degli operai occupati nei relativi stabilimenti, delle condizioni lavorative e dell'incombente crisi economica. Sul clima politico fiorentino alla fine del conflitto e per descrivere lo scenario partitico nel 1919, la letteratura storica è stata affiancata da un'analisi comparata della stampa dell'epoca. Oltre ai quotidiani già citati sono stati consultati “La Libertà”, quotidiano del PPI; “L'Assalto”, inizialmente quotidiano dei futuristi, ben presto organo di stampa dei primi squadristi; “Il Giornale d'Italia”, liberale conservatore. Per introdurre la campagna delle consultazioni amministrative del 1920 si è proceduto col descrivere la stratificazione sociale degli elettori e le rivendicazioni portate avanti nel territorio fiorentino nel periodo precedente le elezioni. Per le occupazioni delle fabbriche, dei campi e sulla reazione del padronato si è fatto riferimento alla pubblicistica più significativa. Di scarso aiuto è invece risultata la consultazione della corrispondenza del cardinal Mistrangelo, reperita presso l'Archivio Diocesano di Firenze. Sia per la cronaca dei tragici accadimenti fiorentini che nell'agosto del 1920 accesero un clima elettorale già teso, cioè l'esplosione della polveriera di San Gervasio e la manifestazione socialista in cui la polizia uccise tre operai, sia sulla formazione degli schieramenti per le elezioni amministrative del 1920 che sulla guerriglia urbana successiva alla consultazione, la pubblicistica disponibile in materia è stata arricchita dalla consultazione della stampa dell'epoca e da fondi archivistici. Per l'Unione Politica Nazionale (UPN), oltre alla letteratura di riferimento e ai quotidiani precedentemente citati, sono stati consultati autori fascisti quali Banchelli, Frullini, Piazzesi e i periodici “L'Arolotto”, settimanale de “La Pagina Fiorentina”; “La Pagina Fiorentina”, quotidiano vicino all'UPN; “La Voce”, rivista di cultura e politica. La consultazione del fondo Orvieto, conservato presso l'archivio contemporaneo “Alessandro Bonsanti”, Gabinetto G. P. Vieusseux, ha permesso di integrare le conoscenze già acquisite sul ruolo ricoperto dall'UPN nella campagna elettorale. I documenti là esaminati hanno reso possibile ricostruire la fitta rete di finanziamenti erogati dall'Unione Politica Nazionale ai partiti aderenti. Per il partito popolare la pubblicistica di riferimento è stata affiancata dalla consultazione di periodici già citati e da “L'idea Popolare”, giornale locale del PPI fiorentino pubblicato a ridosso delle elezioni e “L'Ora Nostra”, quotidiano cattolico. Si sono rivelati utili alla comprensione del clima elettorale e delle convulse giornate che seguirono alla consultazione del 1920 i periodici precedentemente citati e il quotidiano fascista “La Sassaiola”. Come per le elezioni del 1914, Giusti offre un contributo significativo per la ricostruzione dell'esito elettorale del 1920. Tuttavia, anche in questo caso lo statistico fiorentino si occupò della sola elezione per il consiglio comunale riportando i voti riscossi complessivamente da ogni lista ma non dai singoli candidati. Riguardo alla partecipazione elettorale lo studio fa riferimento nuovamente a quella complessiva nel comune di Firenze senza considerare i singoli mandamenti. Come per la tornata elettorale amministrativa precedente, quindi, si è proceduto alla consultazione della stampa coeva per ricostruire l'affluenza nei diversi mandamenti, riportare i voti riscossi dagli eletti in consiglio comunale e in quello provinciale. Per l'elezione del sindaco sono stati consultati gli Atti del consiglio comunale (1920), reperiti presso l'archivio storico del comune di Firenze.
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ASARO, Massimo. "Pianificazione e conformazione paesaggistica." Doctoral thesis, 2023. https://hdl.handle.net/11573/1665839.

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Abstract:
Il percorso logico tracciato congiunge il punto (iniziale) dell’attività amministrativa para-normativa a quello (intermedio) della discrezionalità amministrativa e poi a quello (finale) della conformazione dei territori e dei diritti reali privati. L’interesse di ricerca si è sviluppato, in generale, sull’appropriatezza dello strumento pianificatorio e di quello vincolistico rispetto ai principi costituzionali in materia di paesaggio e, in particolare, sull’appropriatezza degli strumenti scelti e adottati, in collaborazione con il Ministero competente, da due regioni. Il lavoro ha inteso analizzare quanto il valore (costituzionale) “paesaggio” riceva “tutela” giuridica dai piani di cui al vigente codice dei beni culturali e del paesaggio e, conseguentemente, quanto (e come) il diritto di proprietà privata (anch’esso costituzionalmente riconosciuto e garantito) possa essere conformato per realizzare la tutela del valore paesaggio. La ricerca ha dimostrato la sussistenza di alcuni limiti dello strumento pianificatorio, sia quale modello teorico sia nella casistica empirica, e di alcuni punti di forza (primo tra tutti il principio di sovraordinazione) che rendono stabile l’impianto normativo nazionale. La verifica di “tenuta” è stata fatta considerando il contenzioso e gli aggiornamenti ai piani. La ricerca ha inoltre dimostrato come (e perché) resti ancora valida, pur in presenza delle influenze normative sovranazionali, la gratuità del sacrificio del diritto reale conformato (fino al massimo grado di sacrificio della inedificabilità o dell’obbligo di demolizione) per esigenze paesaggistiche. Infine, il lavoro ha cercato di individuare se ci siano strumenti e spazi di tutela del paesaggio al di fuori del codice.
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IPPOLITI, ELENA. "Il rilievo dei centri storici per la conoscenza e la conservazione. Tesi del dottorato di ricerca in “Rilievo e Rappresentazione del Costruito”, VI ciclo, sede amministrativa Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Facoltà di Architettura, Dipartimento di Rappresentazione e Rilievo, 1995. Tutor prof. Mario Docci." Doctoral thesis, 1995. http://hdl.handle.net/11573/218823.

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Abstract:
Il principale tema della tesi riguarda la definizione di un quadro di riferimento (culturale, metodologico, di esperienza scientifica e operativa) nel rilievo urbano e, nello specifico, nel settore dei centri storici, che stabilisca non solo in cosa debbano consistere e quali debbano essere gli elaborati, quali precisioni debbano essere rispettate, quali tecniche e strumentazioni debbano essere utilizzate, ma, soprattutto, quali temi debbano essere indagati, quali attenzioni debbano essere rivolte e a che cosa, quali approfondimenti siano necessari. Per la definizione di questa metodologia critico-operativa e’ stato necessario costruire un “quadro di riconoscimento” della realta’ indagata (del centro storico nella sua totalita’, nelle relazioni con il contesto territoriale e nelle sue componenti elementari) attraverso il quale pervenire all'individuazione dei “temi” di indagine rispetto ai quali progettare e organizzare le operazioni di rilievo. Successivamente sono state poi definite le “categorie” di analisi attraverso cui condurre l'indagine, ed infine i “modi” e le “forme” in cui si attua la conoscenza stessa attraverso il rilievo, inteso come costituito delle due fasi complementari, quella del momento dell'acquisizione del dato e quella della costruzione dell'informazione attraverso la rappresentazione. Per il raggiungimento di questo obiettivo il primo passo e’ consistito nell'approfondimento della letteratura e delle esperienze connesse e riferibili al tema della ricerca, il rilievo di un centro storico, realizzato attraverso una ricerca bibliografica e la valutazione ed elaborazione critica degli studi e delle posizioni culturali, legislative ed operative inerenti e connesse. In questo senso gli argomenti trattati hanno avuto principalmente l'obiettivo di chiarire e approfondire, e nello stesso tempo di definire e delimitare, il senso, il significato e il valore dei due termini di riferimento fondamentali per la presente ricerca: rilievo e centro storico. Presupposto del presente studio e’ che l'azione della conoscenza, e quindi la comprensione, e’ pregiudiziale all'azione di tutela, salvaguardia e conservazione. Il rilievo - nelle sue accezioni di comprensione, evidenziazione, ricostruzione - si propone come processualita’ di atti che si realizza nella concretezza dello svolgersi delle operazioni: e’ nel procedere stesso, nell'operare, che si attua la conoscenza. Il rilievo non e’ semplice riproduzione meccanica del reale, ma ha soprattutto un carattere interpretativo: del fenomeno che ci si appresta a studiare e’ necessario preventivamente formulare dei modelli interpretativi, che riducano la complessita’ dell'oggetto in modo che questo diventi a noi conoscibile. Nell'ambito di questa ricerca il rilievo e il rilevare sono strumenti di lettura e di analisi irrinunciabili per la conoscenza del reale, conoscenza che si attua attraverso una pratica intellettuale con la quale il fenomeno indagato viene dapprima riconosciuto, quindi interpretato - discretizzato ed infine classificato. Questo vuol dire che per conoscere e’ necessario innanzitutto riconoscere, e che la stessa conoscenza non puo’ essere comunicata, trasmessa se non viene classificata, tipizzata. Il significato che qui si vuole attribuire al rilievo e’ quello della documentazione, sincronica e diacronica (per la conoscenza e la conservazione) che sappia cogliere dell'oggetto di studio sinteticamente l'individualita’ e comprenderne analiticamente gli elementi che lo compongono. Una concezione che e’ ben conscia dell'impossibilita’ del raggiungimento dell'esaustivita’ e della completezza, ma che d'altra parte nega valore alla conoscenza settoriale condizionata da un uso limitato e specifico che perde i contatti con la globale comprensione della realta’ indagata. Questo porta alla proposta della definizione di rilievo “tematizzato” (tipizzato), che significa invece impostare la processualita’ delle operazioni di un rilievo intorno a dei temi che ne costituiranno la struttura e il progetto. Un rilievo, dunque, indipendente dal fine, ma che per contro ammette molte utilizzazioni. Le successive argomentazioni hanno riguardato la definizione del quadro di riferimento, ovvero la "tipizzazione delle sue caratteristiche", il che ha necessitato l'approfondimento dell'oggetto della presente ricerca, il centro storico, un manufatto complesso, risultato di successive modificazioni, trasformazioni e stratificazioni, ma anche espressione, immagine di un'idea, di una determinata cultura e di una determinata organizzazione sociale. Un fenomeno dunque molto articolato, in cui una determinata organizzazione dello spazio (sia nelle sue connotazioni fisico-spaziali sia in quelle simboliche) esprime l'appartenenza degli uomini ad un particolare luogo in un determinato tempo, e quindi le relazioni tra questi la storia e gli eventi naturali. La comprensione di un fenomeno cosi’ complesso puo’ attuarsi solo a patto di considerare tanto il sistema di relazioni che il centro storico intrattiene con il territorio, quanto il sistema di relazioni che lega gli elementi che lo costituiscono. Per la definizione della una metodologia per la lettura e l'analisi dei centri storici e’ stata cosi’ proposta una articolazione, una gradualita’ del processo conoscitivo, relazionata ad una corrispondente articolazione riscontrabile nel fenomeno che ci apprestiamo ad indagare, facendo cosi’ corrispondere ai modelli interpretativi della realta’ indagata dei modelli operativi strumentali alla messa in atto del processo conoscitivo del rilievo. Il punto di partenza e’ consistito nella scomposizione del fenomeno da analizzare e nella classificazione degli elementi che lo compongono. Il metodo proposto individua all'interno del fenomeno urbano una qualificazione scalare dei fatti costruiti in funzione della loro “ampiezza” (la scala territoriale, la scala urbana, la scala edilizia, la scala architettonica) a cui corrisponde una gradualita’ della conoscenza, che si attua con modalita’ e procedure differenziate. Il percorso conoscitivo proposto procede dal generale al particolare, ma affrontando iterativamente il fenomeno prima nella sua totalita’ e poi nei suoi elementi costitutivi. Pertanto i fenomeni individuati ed analizzati dapprima in funzione delle “classi d'ampiezza” sono poi analizzati in quanto individuo, organismo, struttura, elemento. Ad esempio, il centro storico nella sua complessita’ e totalita’ e’ stato considerato in quanto manufatto unico, individuale, irripetibile, ma e’ stato anche analizzato come particolare attuazione concreta di una tipologia insediativa, ed e’ anche stato studiato come composto di parti, di elementi considerati come tasselli di un mosaico, dotati ognuno di determinate qualita’ organizzative dello spazio. Infine sono poi definite le categorie con cui condurre l'analisi di un centro storico, sia nei rapporti con il territorio, sia nelle relazioni con i singoli elementi costituenti. Si e’ ritenuto basilare verificare via via le ipotesi teoriche che si andavano delineando, attraverso la sperimentazione condotta su un campione di studio, un centro storco di limitate dimensioni, individuato in Monte Castello di Vibio, in provincia di Perugia a dieci chilometri da Todi. Dal confronto tra ipotesi metodologiche e risultati sperimentali ottenuti sono state tratte le conclusioni della ricerca. I risultati della ricerca sono stati raccolti in un volume e organizzati in due parti. Nella prima, dal titolo “Il quadro teorico”, vengono sviluppati, indagati e sistematizzati i temi e gli argomenti di tipo teorico, considerati irrinunciabili e indispensabili per lo sviluppo della ricerca. Nella seconda parte, dal titolo “La sperimentazione. Il rilievo di un centro storico tipo: Monte Castello di Vibio”, sono stati applicati e verificati alcuni dei temi teorici sviluppati precedentemente, in riferimento al centro storico tipo prescelto per la sperimentazione.
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