Academic literature on the topic 'Stima del danno potenziale'

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Journal articles on the topic "Stima del danno potenziale"

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Torrieri, Francesca, Alessandra Oppio, and Marco Rossitti. "Damage assessment for architectural heritage: the Cavallerizza Reale complex in Turin / La stima dei danni al patrimonio architettonico: il caso della Cavallerizza Reale di Torino." Valori e Valutazioni 30 (August 2022): 71–84. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223005.

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Abstract:
Damage assessment for architectural heritage stands as a relevant issue from an appraisal perspective due to heritage properties’ peculiar technological and building techniques and their complex social values. The specificity of Italian cultural heritage, widespread on the national territory, even in high environmental risk (landslides, earthquakes, and floods) areas, calls for dealing with the damage assessment theme by considering tangible and intangible features. Indeed, architectural heritage value is not limited only to its market or use value but must be expressed as a Total Economic Value, in its tangible and intangible components, that can be destroyed or affected by damages. In this context, the paper provides a relevant case study concerning the assessment of fire, lack of maintenance, and occupation damages for the ‘Pagliere’ buildings, located within the building complex ‘Cavallerizza Reale’ in Turin, which is included in the Unesco World Heritage list. Thanks to the specificities and the historical-architectural significance of the properties under analysis, this case study provided an interesting reflection on the methodological approach for the total damage assessment, given by the sum of its three different components: fire damage, lack of maintenance damage, and abandonment damage. Based on the discussion of the results, the paper proposes some possible insights for future research focusing on assessing architectural heritage damages. La stima dei danni al patrimonio storico-architettonico rappresenta una questione interessante da un punto di vista estimativo in considerazione delle particolari caratteristiche tecnologiche-costruttive dei manufatti in oggetto e dei valori sociali complessi di cui essi sono espressione. La specificità del modello italiano di patrimonio culturale, diffuso sul territorio in modo capillare, anche in aree dove sono presenti alti rischi ambientali (frane, terremoti ed alluvioni), pone il tema della stima dei danni rispetto sia alle componenti tangibili sia a quelle intangibili. Il valore del patrimonio architettonico, pertanto, non si limita ai soli valori di mercato e ai valori d’uso, ma si estende al Valore Economico Totale, nelle sue dimensioni tangibili e intangibili, che possono essere distrutte o compromesse dal danno. In questo quadro, il paper presenta un caso studio di rilevante interesse, relativo alla stima dei danni da incendio, da mancata manutenzione e da abbandono del compendio delle Pagliere, sito all’interno del complesso immobiliare, patrimonio dell’Unesco, della Cavallerizza Reale a Torino. Data la particolarità dell’immobile oggetto di analisi e le caratteristiche storico-architettonico di evidente rilievo, il caso ha sollecitato interessanti riflessioni in merito alla metodologia da adottare per la stima del danno nel suo complesso, nonché alla stima delle sue singole componenti, ossia danno da incendio, occupazione e abbandono. A partire da una discussione dei risultati, il contributo traccia potenziali spunti per avviare ricerche che possano essere di supporto all’esercizio della stima del danno arrecato al patrimonio culturale.
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Sileno, Giuseppe, Teresa Rampino, Gianluca Marchi, Maria Luisa Scaramuzzi, Gianluca Fasoli, Francesca Montagna, Antonio Dal Canton, and Pasquale Esposito. "Trattamento del danno renale da iperbilirubinemia mediante plasma adsorbimento/perfusione." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 3 (February 10, 2013): 228–31. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1042.

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Abstract:
L'iperbilirubinemia severa si associa spesso al danno renale acuto (AKI), soprattutto in pazienti con livelli di bilirubinemia pari a 20–25 mg/dL. Considerando la potenziale tossicità renale della bilirubina, è possibile che la rimozione di tale sostanza dal plasma rappresenti un modo per migliorare la funzione renale nei pazienti con AKI associato a iperbilirubinemia. Qui presentiamo il caso di un uomo di 47 anni, ricoverato per ittero ingravescente e ascite. All'anamnesi il paziente presentava una mielofibrosi idiopatica, associata a epatopatia con valori di bilirubina stabili intorno ai 4 mg/dL. Al momento del ricovero, la bilirubinemia era pari a 45 mg/dL, con valori di creatininemia di 2.1 mg (valore precedente 0.7 mg/dL). La biopsia epatica mostrava un quadro di severa colangite linfogranulocitaria. Per il peggioramento del quadro ematochimico (bilirubinemia 59.7 mg/dL e creatininemia 4 mg/dL), una volta escluse cause funzionali di insufficienza renale e la sindrome epato-renale, sospettando un danno renale da iperbilirubinemia, abbiamo iniziato il trattamento con plasma adsorbimento/perfusione (PAP). Tale metodica si basa sulla rimozione selettiva della bilirubina dal plasma mediante una specifica resina adsorbente. Dopo il trattamento, si assisteva a una riduzione dei livelli di bilirubina sierica fino a 24 mg/dL, associata a un significativo miglioramento della funzione renale. Tuttavia, circa dieci giorni dopo l'inizio della PAP, il paziente decedeva per shock settico. Questo caso rappresenta un'ulteriore prova della potenziale nefrotossicità della bilirubina, suggerendo che la PAP potrebbe essere una valida opzione terapeutica nei pazienti con danno renale acuto secondario a iperbilirubinemia.
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Danovi, Alessandro, and Serena Maurutto. "La responsabilità degli organi sociali nella riforma del diritto della crisi d'impresa. Un'interpretazione azienda." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2022): 121–45. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2021oa12562.

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Abstract:
La responsabilità degli organi di governance, nel contesto delle procedure concorsuali, ha visto nel tempo alterne interpretazioni. Il presente contributo propone una razionalizzazione in chiave aziendalistica per evitare il rischio di riconoscere una natura inopportunamente oggettiva alla fattispecie.Nesso di causalità e misurazione del danno vengono riletti con la lente delle teorie manageriali e della creazione di valore, in modo da ottenere una valutazione più oggettiva che funga da giusto equilibrio tra tendenze eccessivamente garantiste e approcci inopportunamente deterministici. Il superamento di tale determinismo si perfeziona con la proposta di un metodo di stima del danno liquidabile, che si sostiene proprio sulla logica decrementale della misurazione del valore distrutto, in luogo di quella meramente contabile del profitto.Nell'attuale contesto di riforma del diritto della crisi, soprattutto alla luce del dovere di agire in prevenzione come disposto dal novellato art. 2086 c.c., non si può prescindere da una valutazione di ciascun atto di gestione, nel contesto specifico dell'azienda in cui esso è compiuto superando approcci pericolosamente generalisti.
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Di Luca, Annalisa, and Rosetta Cappelluccio. "Riflessioni sull'abuso sessuale da parte delle madri. Rivelazioni, trauma e trattamento dei bambini abusati dalle donne." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (January 2021): 115–38. http://dx.doi.org/10.3280/mal2021-003006.

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Abstract:
L'abuso sessuale da parte di donne è poco rilevato, probabilmente per uno stereotipo che identifica la donna come ottimo caregiver e non come un potenziale aggressore (O'Brien, Margolin, John, & Krueger, 1991; Saradijan, 1996). Analizzeremo i numeri dell'abuso ma-terno e di come incida nelle fasi di rivelazione, valutazione del danno e trattamento. È molto più probabile che, a causa del ruolo di cura, l'abuso venga confuso con comportamenti af-fettuosi accettabili, rispetto allo stesso abuso commesso da un uomo. Si tratta, quindi, di gravi esperienze traumatiche precoci, che generano necessariamente una dissociazione pro-tettiva del Sé, vincolata ad un segreto collusivo. Attraverso i casi vorremmo mostrare come in questi minori il danno sia rilevante e sia presente vergogna e identificazione con l'aggressore.
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Masola, V., S. Granata, M. Proglio, G. Gambaro, A. Lupo, and G. Zaza. "Eparanasi: un nuovo biomarker di fibrosi e un potenziale target farmacologico per ridurre la progressione del danno renale cronico." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 10–15. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1131.

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Abstract:
Il trattamento poli-farmacologico ha determinato, nel corso degli anni, un significativo rallentamento della progressione della malattia renale cronica verso lo stadio di uremia terminale, ma siamo ancora distanti dallo sviluppo di interventi terapeutici in grado di bloccare questo inesorabile e irreversibile processo. Studi clinico-patologici hanno chiaramente dimostrato che il principale elemento coinvolto nel danno renale è la fibrosi tubulo-interstiziale e che il meccanismo patogenetico alla base di questa condizione ha inizio in larga parte nel compartimento tubulare. In particolare, il processo di transizione epitelio-mesenchimale gioca un ruolo importante nella genesi del danno cronico. Durante questo processo, le cellule epiteliali tubulari subiscono un incremento significativo di markers di superficie di natura mesenchimale e, grazie al rimodellamento del citoscheletro e alla degradazione della membrana basale, sono in grado di migrare nell'interstizio dove svolgono un ruolo chiave nel processo patogenetico. In questo contesto, sembra avere un ruolo chiave l'enzima eparanasi, una endo-β-D-glucuronidasi che taglia le catene dell'eparan-solfato a livello di siti specifici intracatena, e partecipa attivamente alla degradazione e al rimodellamento della matrice extracellulare. La degradazione dei vari costituenti dell'ECM, inclusi i proteoglicani eparan-solfato fa-vorisce il rilascio di fattori trofici quali il FGF-2 che induce l'espressione dei marcatori mesenchimali alfa-SMA, VIM e FN, porta alla degradazione della membrana basale mediante la secrezione di metalloproteinasi della matrice ed aumenta la motilità cellulare. L'epressione dell'eparanasi è regolata da fattori di trascrizione, dalla metilazione del DNA e da varie molecole endogene. L'importanza di questo enzima è stata confermata clinicamente dal riscontro di una sua iperespressione in preparati istologici di biopsie effettuate in soggetti affetti da nefropatie croniche (per esempio, nefropatia diabetica). Pertanto visto l'importante ruolo dell'eparanasi sono in fase di standardizzazione numerose strategie per inibire la sua espressione genica e/o la sua attività enzimatica. Infine, è stato proposto il suo possibile utilizzo come biomarker di progressione del danno tubulo-interstiziale da utilizzare routinariamente in ambito nefrologico.
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De Angelis, Franco. "Estimating the agricultural base of Greek Sicily." Papers of the British School at Rome 68 (November 2000): 111–48. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003895.

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Abstract:
UNA STIMA DELLA BASE AGRICOLA DELLA SICILIA GRECALo studio dell'agricoltura dell'antica Grecia si è sviluppato notevolmente in questi ultimi decenni; tuttavia in Sicilia, un'isola nota in antichità per la sua capacità e prodotti agricoli, l'interesse sembra essere stato alquanto limitato. Una delle ragioni per questa mancanza di interesse va ricercata nella struttura delle discipline accademiche, che tradizionalmente prevedono la divisione degli studiosi in due gruppi distinti: gli storici, che concentrano la loro attenzione primariamente sulle incomplete fonti scritte, e gli archeologi, che si occupano principalmente di storia dell'arte e della conferma della veracità delle fonti scritte. Numerosi problemi di studio e potenziali aree di interesse, quali ad esempio quelle relative all'ambiente naturale, all'uso del territorio ed ai modelli insediativi (le quali rientrano nell'ambito della geografia umana o storica), non sono toccati da questi due approcci. Questo articolo vuole rappresentare un primo passo nello studio di questi problemi, in risposta al recente appello di Nenci per un'indagine di quella che lui chiama la ‘Sicilia frumentaria’. Loscopo di questo studio è di proporre una stima delle dimensioni della base agricola della Sicilia greca. La prima parte discute le fonti e la metodologia. La seconda prende in considerazione il clima e tenta di stabilire le approssimative dimensioni e la natura dei territori utilizzati dalle undici principali città-stato dell'isola. Inoltre, una quantificazione della terra agricola disponibile e dei limiti superiori della popolazione che poteva essere sostenuta da tali risorse nel momento in cui queste venissero adoperate al loro massimo potenziale viene anche discussa. I risultati supportano l'idea che la Sicilia greca possedesse una grande potenziale agricolo, e che l'isola potesse sostenere una popolazione due volte superiore a quella creduta da Beloch, come anche Holm aveva in precedenza concluso.
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Pieruzzi, F. "La denervazione renale transcatetere: il ruolo del nefrologo." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 4 (January 26, 2018): 1–7. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1165.

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Abstract:
Studi clinici recenti hanno dimostrato che la denervazione renale bilaterale con catetere a radiofrequenza riduce significativamente i valori pressori nell'ipertensione resistente. All'efficacia antipertensiva si associa una significativa riduzione dell'ipertono simpatico, dell'insulino-resistenza e del danno d'organo cardio-renale. La procedura si è rivelata pressoché priva di effetti collaterali. Sebbene i dati della letteratura sull'efficacia antipertensiva della denervazione renale transcatetere siano solidi, solo un'analisi dell'utilizzo in campo clinico di questa metodica potrà fornire un reale parametro di giudizio sulle modalità di esecuzione della procedure nelle diverse realtà cliniche sul territorio nazionale. Per questo scopo è stato istituito il Registro Prospettico Italiano che raccoglie dati sull'efficacia e la sicurezza della denervazione renale a breve e a lungo termine. Tuttavia non sono ancora noti gli effetti della procedura sulla funzione renale, la proteinuria e il bilancio del sodio, in particolare nel lungo termine. Queste conoscenze potranno permettere di estendere le indicazioni attuali della procedura anche in altre condizioni patologiche caratterizzate da ipertono simpatico e di valutare l'impatto del costo-beneficio della denervazione renale come un potenziale trattamento alternativo alle tradizionali strategie farmacologiche.
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Castro de la Mata, Gonzalo, Zeinab El-Bakri, Jan Mattsson, Dilek Barlas, and Jordan Burns. "THE WORLD BANK INSPECTION PANEL: ACCOUNTABILITY AND LEARNING." Il Politico 84, no. 1 (June 25, 2019): 70–82. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.53.

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Abstract:
L’Inspection Panel della Banca Mondiale è stato il primo meccanismo indipendente (IAM) finalizzato a ricevere denunce da parte di persone che lamentavano un danno derivante dalla potenziale mancanza di sostegno alle politiche e alle procedure delle istituzioni finanziarie internazionali. Dal 1993 il Panel ha trattato denunce riguardanti i progetti della Banca Mondiale su richiesta delle comunità interessate e ha contribuito a porre rimedio ai relativi danni. L’articolo descrive dettagliatamente questi risultati, con particolare riguardo all’ “apprendimento istituzionale”, soffermandosi inoltre sulla collana Emerging Lessons Series del Panel stesso, una serie di pubblicazioni recenti che riassumono le esperienze derivanti da casi relativi a: reinsediamento involontario, popolazioni indigene, valutazione ambientale, consultazione e divulgazione. L’articolo si conclude con una discussione dei recenti miglioramenti apportati all’attività del Panel, sottolineando il suo ruolo nel promuovere comportamenti responsabili attraverso le procedure operative adottate e il successivo “apprendimento istituzionale”.
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Cataldo, Stefania. "Post-Acute Covid-19 Syndrome: manifestazioni cardiovascolari in ottica Pnei e potenziale ruolo della terapia integrata." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2022): 92–107. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-002009.

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Abstract:
La possibilità di un coinvolgimento cardiovascolare in corso di Covid-19 è emersa fin dall'esordio della pandemia. La Post-Acute Covid-19 Syndrome (PACS) è la persistenza di sintomi o complicanze oltre 4 settimane dall'esordio della malattia. Colpisce il 32-72% dei pazienti. Possono essere presenti dispnea (42-66%), palpitazioni (9-10,9%) e dolore toracico (5-21,7%). Scopo del presente lavoro è analizzare i principali meccanismi alla base del coinvolgimento cardiovascolare in fase acuta e post-acuta in ottica Pnei e presentare le possibilità offerte dalla terapia integrata. Risposta infiammatoria sistemica, infiammazione localizzata sia endoteliale che pericardica, disautonomia e disregolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone sono spesso presenti in maniera simultanea e amplificati dallo stress. Tali meccanismi si affiancano alla possibilità di un danno diretto ai cardiomiociti da parte del virus. I quadri cinici che ne originano sono variegati e complessi. Occorre pertanto tener conto dei molteplici fattori che influenzano la risposta individuale all'infezione e utilizzare un approccio terapeutico personalizzato, multisistemico, multidisciplinare e integrato. Particolare cura andrà posta alla nutrizione, al ripristino dell'eubiosi, alla graduale ripresa dell'attività fisica, all'approccio psicoterapico e alla cura degli aspetti socio-ambientali a cui eventualmente affiancare discipline corporee, pratiche respiratorie e tecniche di stimolazione vagale.
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Marangella, Martino, Cristiana Bagnis, Francesca Bermond, Silvia Berutti, Laura Fabbrini, Paolo Gabella, Cristina Marcuccio, Giorgio Soragna, Alberto Tricerri, and Corrado Vitale. "Update sulla calcolosi renale." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4 (September 1, 2014): 299–303. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1061.

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Abstract:
Molti lavori recenti analizzano l'associazione fra calcolosi renale e altre patologie non trasmissibili tipiche dei paesi industrializzati. I dati epidemiologici, su casistiche ampie, indicano un aumento di incidenza della calcolosi in pazienti con sindrome metabolica, obesità e ipertensione. Viene anche descritto un aumento del rischio di infarto miocardico e di ictus nei litiasici. Si ipotizza che il denominatore comune in queste patologie sia l'aumento della resistenza all'insulina. Questo causa alterazioni della biochimica urinaria, pH più acido e riduzione della citraturia, tali da aumentare il rischio litogeno. Nel ratto diabetico è stata descritta una steatosi renale che riduce l'ammoniogenesi e che è reversibile con una terapia con PPARγ. Il pioglitazone è stato efficace nel ridurre il danno renale indotto nel ratto da etilen glicole. Altra associazione nota è quella fra calcolosi renale e gotta. Due recenti studi documentano un'incidenza della calcolosi calcica e non solo urica nella gotta, con anomalie metaboliche in parte simili a quelle dei pazienti non gottosi. L'indagine TC mostra che l'incidenza di calcolosi è sottostimata nella gotta e, inoltre, la calcolosi, in alcuni pazienti, precede anche di molti anni l'attacco gottoso. Un altro argomento analizza il potenziale effetto che favorisce la calcolosi nelle donne trattate con calcio e vitamina D. Emergono un modesto ma significativo aumento del rischio litogeno indipendente da altre covariabili e un conseguente invito all'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. La chirurgia bariatrica per la correzione della grave obesità era, in passato, gravata da un elevato rischio di calcolosi renale iperossalurica con quadri anche di ossalosi severa. Negli ultimi anni si sono diffuse tecniche meno litogene come il bendaggio gastrico e il bypass gastrico alla Roux. Iperossaluria e ipocitraturia conseguono a questi interventi e il rischio di calcolosi è di gran lunga inferiore, ma restano segnalazioni in letteratura di casi di ossalosi renale specialmente dopo bypass gastrico alla Roux.
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Dissertations / Theses on the topic "Stima del danno potenziale"

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Uliana, Leonardo <1996&gt. "La stima del danno in caso di indebita prosecuzione dell’attività aziendale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18086.

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Abstract:
Con l’entrata in vigore del Codice della Crisi e dell’insolvenza il legislatore è intervenuto, oltre che per riformare alcuni aspetti della disciplina fallimentare e dell’organizzazione societaria, anche sulla quantificazione del danno imputabile agli amministratori a seguito della mancata gestione conservativa del patrimonio al verificarsi di una causa di scioglimento della società. L’introduzione del terzo comma dell’art. 2486 c.c. identifica due metodi per la stima del danno: il metodo dei netti patrimoniali, identificato come il metodo principale, e il metodo differenziale. Il presente elaborato, dopo aver evidenziato le caratteristiche e le principali criticità dei modelli appena citati, vuole proporre un’alternativa per la quantificazione del danno basata sul calcolo del valore aziendale da applicarsi a quelle aziende sottoposte a procedure concorsuali in continuità. Dopo un’introduzione sui principali argomenti e l’esposizione del nuovo modello, ne viene data una soluzione applicativa di cui si evidenziano i vantaggi e le possibili criticità.
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Marinelli, Ludovica. "Sviluppo ed applicazione di modelli di stima del danno alluvionale al settore agricolo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Alla luce delle richieste delle politiche di gestione e mitigazione del rischio alluvionale, definite a livello comunitario dalla Direttiva Alluvioni (Direttiva 2007/60/CE), risulta necessario lo sviluppo di modelli in grado di quantificare le conseguenze economiche che gli eventi alluvionali provocano, tra gli altri, anche al settore agricolo. Per rispondere a questa esigenza è stato recente proposto il modello concettuale AGRIDE (AGRIculture Damage Estimation; Molinari et al., 2019), il cui primo sviluppo si è focalizzato sulle coltivazioni più diffuse, in particolare su quelle annuali (es. cereali; AGRIDE-c). In questo studio si è implementato il modello AGRIDE-c per l’area emiliano-modenese, sviluppando un nuovo modulo di stima del danno alle colture pluriennali, in questo caso esemplificate con i vigneti. Si è inoltre proceduto ad una validazione del modello mettendo a confronto le stime fornite da AGRIDE-c con i dati di danno raccolti a seguito dell’evento alluvionale del fiume Secchia nel 2014. La validazione ha evidenziato una buona affidabilità della metodologia predisposta, dimostrandosi un valido strumento a disposizione delle autorità competenti per la stima dei danni attesi al settore agricolo nel caso di eventi alluvionali. In aggiunta, AGRIDE-C può essere adottato anche come strumento di supporto decisionale per le attività di tipo Cost-Benefit Analysis (CBA) nell’ambito della definizione dei piani di gestione e mitigazione del rischio alluvionale.
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DE, VECCHI DANIELE. "Stima della vulnerabilità e valutazione del danno tramite combinazione di telerilevamento e crowdsourcing." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2017. http://hdl.handle.net/11571/1215974.

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Abstract:
This document summarizes all the outcome of the three years PhD programme at the University of Pavia. As suggested by the title, the focus is on mutual combination of remote sensing and crowdsourcing for vulnerability estimation and damage assessment. In particular, collected pre-event information should be used to integrate and improve seismic damage extraction from satellite data. 2015 was the year of the Sendai framework for Disaster Risk Reduction (2015-2030). In this framework, the proposed work contributes in the enhancement of disaster prevention by producing relevant risk information and in the enhancement of effectiveness, meaning a quick response in the aftermath of the event. Chapter 1 gives a brief introduction to all the concepts included in the document (e.g. risk, vulnerability) and the phases of the disaster cycle. Datasets used are also described, including spectral and spatial features. Chapter 2 is related to information extracted before a disaster. In particular, the focus here is on the contribution provided by remote sensing. First, a list of indicators derived during the SENSUM project and linked to vulnerability is presented. Next, a set of algorithms is proposed in order to process satellite data and extract those indicators. Built-Up Area extraction is one of the main topics and different methods are proposed; the underlying assumption is that, due to different environmental and spectral conditions, it is really difficult to define a one-size-fits-all method capable of considering all the possible variations involved. A tailored and improved version of the algorithm is also available as service in the ESA GPOD system and directly linked with Landsat 8 and Sentinel-2 repositories. Another proposed workflow takes care of the results obtained from each single processed year and produces a map of the evolution in time of the area of interest. Other algorithms are also explained, focusing for example on the extraction of building footprints and their density, therefore requiring very high resolution optical data as input. Crowdsourcing is addressed in chapter 3 where a generic framework for the collection of geo-tagged reports is proposed. The basic idea is that the great diffusion of smartphones has created a large and dense network of observers; data provided by volunteers can actively integrate what is derived from remote sensing. Two different examples are proposed. The first one, called SEGUICI Vegetation report, was created in the framework of the SEGUICI project to collect data related to different crops and their stage of growth in order to feed a water consumption and requirements model. The app is released on the Google Play store. The second mobile app, called CLOOPSy (Copernicus Land cOver crOwdsourcing Platform for Sentinel-based mapping) has been developed in the framework of the MyGEOSS contest and is designed to collect data related to land cover for validation purposes. The product is available from the Google Play store and soon it will be available on the Apple App store. Chapter 4 gives an insight on the methods developed to extract seismic damage from SAR imagery. In particular, two different approaches have been investigated: the first one uses post-event-only VHR SAR data combined with pre-event information. The other one is based on change detection, a widely used technique to extract damage from different sensors; different attempts were made in order to determine the sensitivity to different spatial resolutions and sensors. The combination with pre-event data has also been defined and tested. Conclusions are illustrated in chapter 5.
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Ribaudo, Giuseppe. "Modelli di stima del danno alluvionale con linguaggio Python: applicazione al caso di studio del fiume Secchia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il lavoro descritto nel presente elaborato riassume le attività svolte per la creazione di un codice finalizzato alla stima del rischio idraulico per una generica area esposta a tale rischio. Il codice è stato sviluppato nel linguaggio di programmazione Python, affinché potesse essere compatibile con i più comuni software GIS (Geographic Information System), a loro volta basati su tale linguaggio. Il codice predisposto permette di individuare gli elementi esposti al rischio alluvionale e stimare il danno economico atteso dagli stessi, relativo o assoluto, secondo nove diversi modelli di stima del danno. Le analisi sono state condotte prendendo in esame l’evento alluvionale del gennaio del 2014 nella Provincia di Modena, che ha portato alla rottura dell’argine del Fiume Secchia, con conseguente allagamento delle zone circostanti. L’applicazione del codice predisposto richiede la conoscenza dei tiranti idrici, di una mappa che individui l’uso del suolo (ad esempio Corine Land Cover, CLC), oppure, in alternativa, la disponibilità di uno shape file contenente le informazioni riguardanti gli edifici presenti nel territorio allagato. I modelli di danno investigati sono: Multi-Colored Manual (MCM), Flood Loss Estimation Model (FLEMOps), Rhine-Atlas, modelli del Joint Reserch Centre (JRCs) ed il modello Secchia Square Root Regressive, quest’ultimo predisposto sui danni registrati a seguito della rotta del Fiume Secchia. Le analisi condotte hanno messo in evidenza l’importanza della conoscenza dettagliata dell’esposizione del territorio, evidenziando una migliore riproduzione dei danni osservati nel caso si utilizzino shape di dettaglio, piuttosto che dati spaziali a scarsa risoluzione (CLC).
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Valtancoli, Francesco. "La rotta del fiume Enza del 2017: ricostruzione idraulica e stima dei danni agli edifici residenziali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
In Italia il rischio idraulico, intendendo come tale gli effetti negativi per la salute umana, l'ambiente e l'attività economica dovuti a fenomeni alluvionali, è particolarmente elevato e costituisce un problema di rilevanza nazionale. In questo contesto è evidente l'importanza di studi aventi per finalità lo sviluppo di modelli empirici di stima dei danni che siano in grado di fornire supporto tecnico nelle fasi decisionali della pianificazione degli interventi per la gestione del rischio idraulico. La presente tesi si occupa di valutare le tre componenti del rischio (pericolosità, esposizione e vulnerabilità) nel caso di un evento alluvionale realmente avvenuto: la rotta dell'Enza del 12 Dicembre 2017. Le attività si possono riassumere in: 1) messa a punto di un modello idraulico in grado di riprodurre la pericolosità dell’evento di piena; 2) identificazione e quantificazione degli gli elementi esposti; 3) applicazione di modelli di stima dei danni agli edifici residenziali. Le analisi idrauliche condotte ricorrendo all’impiego di modelli numerici 1D e 2D hanno permesso una ricostruzione realistica dell’evento alluvionale, mentre la raccolta ed organizzazione dei danni osservati alle abitazioni civili hanno reso disponibile un dataset utile per la calibrazione e validazione dei modelli di stima dei danni. I risultati dell’analisi hanno mostrato come i modelli calibrati su database provenienti da contesti geografici e socio-economici simili (come ad es. quelli riconducibili alla rotta del Secchia) siano significativamente più accurati, fornendo una migliore stima dei danni da alluvione agli edifici residenziali
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Gardosi, Giulia. "Stima del potenziale di liquefazione in terreni alluvionali di recente deposizione (sito di Isola Serafini, PC)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9464/.

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Abstract:
With the support of data collected by CPT tests on-site, in this report, we try to estimate the liquefaction potential in soils at high risk, due to the presence of sandy horizons. We began by acquiring some basic theory about the topic with the help of texts, articles and documents found in the web. The notions found here were consequently applied to two concrete case studies. 
In the first part of the work, the phenomenon of liquefaction is analyzed at a theoretical level. Moreover, we want to find out the trigger factors and the possible side effects whenever this event occurs.
In the second part of the work, we re-elaborated the data concerning tip resistance (qc) and resistance to friction side (fs) obtained by CPT tests taken in proximity of San Carlo (FE) and Isola Serafini (PC). We particularly chose to go through this specific process to estimate the land liquefaction potential. 
The main purpose is finally to compare the results of both tests and to comment on them.
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Antolini, Luigi. "Confronto di due metodologie per la stima del potenziale di liquefazione nel sito di Isola Serafini (Monticelli d'Ongina, Piacenza)." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7869/.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è lo studio, inizialmente a livello teorico, del fenomeno della liquefazione tramite testi di letteratura e manuali tecnici. Da questi sono state acquisite le conoscenze basilari e necessarie per la stima del potenziale di liquefazione, che in seguito sono state applicate ad un caso reale. In questa seconda parte del lavoro sono stati elaborati i dati sperimentali ottenuti dalle indagini in sito, SPT ed CPT eseguite nel sito di Isola Serafini, ottenendo la stima del potenziale di liquefazione dei terreni. L’obiettivo generale è quello di confrontare e commentare le differenze tra i risultati ottenuti con le prove SPT e CPT. Le analisi sono state condotte considerando la sismicità dell’area e cercando di simulare la situazione presente durante l’evento sismico dell’Emilia risalente al 20 maggio 2012.
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Malaguti, Michele. "Analisi di un edificio esistente in muratura nel comune di San Felice sul Panaro: stima del danno e della vulnerabilità." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Applicazione dei metodi di valutazione degli indici di vulnerabilità sismica V e di danno ID, messi a punto dal Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna, su un edificio isolato in muratura portante situato nel Comune di San Felice sul Panaro, analizzandone inoltre le caratteristiche di apparecchiatura muraria ed individuando un indice di qualità muraria IQM.
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Aspromonte, Rossella. "Analisi di sensitività del modello multi-variato INSYDE per la stima dei danni da alluvione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il presente lavoro ha investigato la stima del danno da alluvione su edifici residenziali attraverso un’analisi di sensitività sia sui parametri rappresentativi della pericolosità idraulica che su quelli utilizzabili per la valutazione dell’esposizione del territorio a rischio. Il metodo utilizzato per valutare la stima dei danni da alluvione è un metodo probabilistico multivariato che prende il nome di INSYDE, dove i parametri rappresentativi delle pericolosità ed esposizione possono essere attribuiti mediante diversi gradi di dettaglio, sia spaziale (dati aggregati o puntuali), che conoscitivo (dato osservato o stimato sulla base dell’esperienza dell’operatore). Lo studio è stato condotto facendo riferimento al recente evento alluvionale del fiume Secchia (gennaio 2014), a seguito del quale si sono raccolte numerose informazioni sui danni accorsi agli edifici residenziali, utilizzate nel presente lavoro come elemento di confronto. Le analisi condotte hanno messo in evidenza come le grandezze di maggior rilevanza per una ragionevole stima del danno sono: adeguata conoscenza dei tiranti idrici (preferibilmente non indicati sotto forma di dati medi per macro-aree) ed informazioni sull’estensione e tipologia degli edifici esposti.
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Skrami, Edlira. "Utilizzo degli archivi elettronici sanitari nell’epidemiologia analitica: aspetti metodologici del disegno dello studio e dell’analisi statistica dei dati applicati alla stima del rischio di un evento clinico raro." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2015. http://hdl.handle.net/11566/243049.

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Abstract:
La crescente disponibilità di banche dati informatizzate sanitarie ha reso gli studi osservazionali uno strumento potente a fornire evidenze scientifiche. Limiti connessi ai database e distorsioni da cui possono essere affetti questi studi, possono compromettere i risultati. Questa tesi analizza i metodi di correzione da utilizzare in fase di disegno e di analisi statistica. Alcune di essi sono stati applicati ad uno studio volto a valutare il rischio di sviluppare un evento raro, danno renale acuto (DRA) da somministrazione di mezzo di contrasto iodato (MCI). A tal fine sono stati applicati il disegno di coorte e di caso-controllo innestato nella coorte, utilizzando le schede di dimissioni ospedaliere della regione Marche. La coorte comprendeva 29925 soggetti a cui era stata somministrato il MCI durante il 2008-2011; sono stati individuati 324 casi di DRA in totale, per 129 di questi il tempo trascorso dalla data di somministrazione di MCI era <7 giorni, perciò associati al DRA. Il rischio di sviluppare DRA da MCI risultava 0.43%. Soggetti di età superiore a 65 anni, che soffrivano di una malattia del sistema genitourinario sono risultati a maggior rischio. Nello studio caso-controllo innestato, i 324 casi sono stati appaiati a 1258 controlli. L’esposizione al MCI e le malattie del sistema genitourinario erano significativamente associate ad un maggior rischio di DRA. L’effetto dell’esposizione sullo sviluppo del DRA riduceva il rischio nei soggetti con età superiore a 65 anni e in quelli con più di una somministrazione, mentre aumentava in quelli con una patologia diversa dalle malattie genitourinarie e del sistema circolatorio. Lo studio ha permesso di stimare il rischio di un evento raro e l’effetto dei fattori ad esso associati; rappresenta, altresì, una concreta applicazione della metodologia epidemiologica attuale, particolarmente attenta alle problematiche connesse all’utilizzo di una fonte di dati potente ma che al contempo richiede cautela e cognizione di causa nella sua applicazione.
A proliferated number of electronic healthcare databases has increased the role of observational studies as a tool to provide scientific evidence. Challenges in conducting observational studies based on Electronic Databases (ED) include concern about errors that can compromise the validity of the results. This thesis analyses methods and approaches to manage analytical challenges with regard to the study design and the statistical analysis of observational studies based on ED. Some of these techniques are performed in a study aimed to estimate the risk of a rare event, acute kidney injury (AKI) after contrast media (CM) administration. For that purpose, a cohort and a nested case-control study were performed using the discharged hospital database of Marche region. The cohort included 29925 subjects with a CM administration during 2008-2011. AKI occurred in 324 subjects; for 129 of them the time period after the CM administration was <7 days, considered therefore associated to AKI. The overall risk of AKI after CM administration was 0.43%. Subjects over 65 years old, suffering from a renal disease were at higher risk. In the nested case-control study all 324 cases were matched to 1258 controls. CM exposure and renal disease were significantly associated with a higher risk of AKI. A reduction of the exposure effect on AKI risk was found in those aged >65 years and with more than one CM administration, while an increased risk was found in subjects suffering from diseases different from renal and circulatory diseases. The study allowed us to estimate the risk of a rare event and the risk factors. Furthermore, it represents a concrete application of the current epidemiological methodology concerning problems related to the use of a potential data source but in the meantime should be cautiously applied.
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Books on the topic "Stima del danno potenziale"

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Valditara, Giuseppe. Dall'aestimatio rei all'id quod interest: Evoluzione del criterio di stima del danno aquiliano. Pavia: G. Iuculano, 1995.

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Cubadda, Francesco. Microinquinanti organici e inorganici in specie marine eduli del Mare Adriatico: Livelli di presenza e stima dell'assunzione potenziale da parte dell'uomo. Roma: Istituto superiore di sanità, 1998.

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Ferrari, Lia. L'emergenza post-sisma e la messa in sicurezza dell'architettura religiosa: Proposte metodologiche per la stima economica del danno e per la scelta dell'intervento provvisionale alla luce dell'esperienza emiliana del 2012. Roma: Edizioni Quasar, 2021.

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