Journal articles on the topic 'Stima dei costi di costruzione'

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Achilli, Riccardo, and Gioacchino de Candia. "La stima delle determinanti strutturali del tasso di irregolaritŕ del lavoro in Italia: un'analisi settoriale." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 2 (June 2010): 70–102. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-002004.

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Abstract:
L'articolo presenta un'analisi sulle motivazioni del ricorso al lavoro irregolare nei vari comparti produttivi, nei quali č stata suddivisa l'economia del sistema Italia dal 1981 al 2004. Dopo una rapida rassegna delle principali teorie esplicative del fenomeno del sommerso, la prima parte illustra i risultati della stima di un modello econometrico cross-section, relativo ad alcune cause strutturali dei differenziali nel tasso di irregolaritŕ del lavoro riscontrabili nei vari settori produttivi dell'economia italiana nel periodo 1981-2004. Nella seconda parte l'analisi viene sviscerata per i comparti economici considerati (agricoltura, manifatturiero, costruzioni, commercio e servizi) ponderando le variabili inserite nel modello, al fine di comprendere al meglio le determinanti del lavoro irregolare nei suddetti settori. L'analisi mostra chiaramente come il fenomeno del lavoro irregolare non sia tanto da ricercare in un'eccessiva esositŕ fiscale e previdenziale, quanto nella difficoltŕ da parte delle imprese a essere pienamente concorrenziali sul mercato, con particolar riferimento alla difficoltŕ, nei settori dove il sommerso č piů diffuso, a implementare modelli competitivi basati su qualitŕ e innovazione (che richiedono un capitale umano specializzato e qualificato, difficilmente reclutabile in forme irregolari o informali). Nei settori ad alta intensitŕ di sommerso, le imprese eccedono nella ricerca di soluzioni competitive povere, basate sul contenimento dei costi (e in primis del costo del lavoro rispetto alla sua produttivitŕ). La presenza di mercati del lavoro settoriali basati su ampie fasce di precarietŕ, specie nelle fasce meno qualificate della forza lavoro, č coerente con tale impostazione minimalista alla competitivitŕ, ma un'ampia diffusione del precariato sembra associarsi fortemente a una diffusa presenza di lavoro nero. Inoltre, dall'analisi prospettata emerge una forte differenziazione del fenomeno del lavoro irregolare nei comparti principali del sistema economico nazionale. Tuttavia, si evidenzia anche il fil rouge del lavoro irregolare valido per tutti i settori economici: la despecializzazione. La questione del contrasto all'economia irregolare č quindi eminentemente di tipo sistemico, va affrontata con leve che non possono essere meramente di tipo agevolativo (come invece hanno cercato di fare i principali strumenti di contrasto al nero in Italia, vedi i contratti di riallineamento, con risultati molto modesti in termini di riemersione) ma che impattano su aspetti strutturali della competitivitŕ dei nostri poli produttivi, del funzionamento del mercato del lavoro e del sistema dell'istruzione e della formazione del capitale umano.
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Arrighi, Enrico, Alessandra di Maio, and Vittorio Mapelli. "Capitolo 6: Il costo dei pazienti." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (December 2002): 53–65. http://dx.doi.org/10.1017/s182743310000023x.

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Abstract:
La stima del costo annuo di trattamento (CT paz) del paziente psichiatrico all'interno del DSM ha comportato (figura 6.1): a) la descrizione e quantificazione delle prestazioni ricevute nelle strutture delle UOP nel corso del 2000; b) la valorizzazione del trattamento attraverso la determinazione di costi medi standard delle prestazioni. Data l'ampiezza del campione si è optato per un modello di activity based costing, in cui la stima del costo del prodotto è ottenuta come somma dei costi di singole attività generate dall' organizzazione. Nel caso specifico l'organizzazione, il prodotto e le attività sono rappresentati rispettivamente dalla UOP, dal trattamento complessivo ricevuto dal paziente nel corso del 2000 e dalle singole prestazioni erogate dalle strutture della UOP.La prima fase (punto a) ha utilizzato il flusso informativo regionale Psiche per rilevare le prestazioni erogate nel 2000 per singolo paziente reclutato.
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Erlicher, Arcadio, and Antonio Lora. "Conclusioni." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S6 (December 2002): 74–75. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000253.

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Abstract:
Il progetto ha rappresentato un notevole sforzo organizzativo, che ha coinvolto per un anno un ampio numero di DSM/UOP, di operatori e di pazienti.La ricerca ha dimostrato che, all'interno e tra i Dipartimenti di Salute Mentale:possibile costruire un network di ricerca,che possono essere utilizzati nella routine strumenti per la valutazione della gravità e dell'esito,possibile raccogliere ampi campioni di pazienti rappresentativi della realtà clinica dei servizi,gruppi di clinici possono collaborare tra loro per raccogliere dati sull'effective-ness e sui costi dei trattamenti.La possibilità di costruire un network di ricerca nei servizi clinici richiede uno sforzo organizzativo e ha un costo. Per fare questo sono necessari una struttura centrale in grado di dare supporto formativo, epidemiologico, informatico e di analisi, un sistema strutturato di incentivi scientifici e la restituzione agli operatori “in tempo reale” delle informazioni ricavate dalla ricerca.Questa ricerca ha portato ad una estesa conoscenza sulle caratteristiche sociodemografiche e cliniche (diagnosi e gravità) dei pazienti in trattamento nei servizi di salute mentale: il campione indagato è il più ampio oggi raccolto in Italia. La ricerca è anche stata la prima esperienza nazionale di stima dei costi per 50 strutture, con analisi dei costi standard delle singole prestazioni e del pattern di trattamento annuo e relativi costi.
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Cuniberti, Paola, and Michele Liuzzi. "Psicologia di Cure Primarie. Un contributo alla salute di comunitŕ attraverso nuove vie della pratica psicologica nel SSN." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (December 2010): 111–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002008.

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Abstract:
L'obiettivo dell'articolo č di presentare nuovi possibili sviluppi della pratica psicologica nel SSN nell'ambito delle Cure Primarie (CP). La finalitŕ della Psicologia di Cure Primarie (PCP) č quella di contribuire alla promozione del benessere psicologico nella comunitŕ, attraverso la costruzione di una rete di collaborazione con la Medicina Generale e con i servizi del territorio. In ambito clinico, il compito della PCP č quello di fornire un primo livello di cure psicologiche, accessibile, efficace, cost-effective, ed integrato con gli altri servizi sanitari, nella prospettiva di un'organizzazione di assistenza psicologica a livelli crescenti di intervento (stepped care), mutuata dall'esperienza inglese, per rispondere alla domanda di cura dei cosiddetti Disturbi Mentali Comuni, che non richiedono interventi integrati con i servizi specialistici, ma che, se non trattati, comportano conseguenze sul piano dei costi sociali, oltreché individuali.
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De Agostini, Paola, Paola Bonizzato, Francesco Amaddeo, Giulia Bisoffi, Federico Perali, and Michele Tansella. "For a more rational funding system of Mental Health Services. Analyses of costs for services supplied by a Community Mental Health Service during a 7-year period." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 3 (September 2001): 163–79. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005297.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Negli ultimi anni si è assistito, in Italia come in altri paesi del mondo occidentale, ad un forte aumento dell'interesse, da parte dei ricercatori, per l'economia sanitaria. Anche l'assistenza psichiatrica è stata analizzata riguardo a questi aspetti e, più recentemente, l'attenzione di molti gruppi di lavoro si è rivolta a studi in grado di individuare possibili sistemi di finanziamento dei Servizi psichiatrici altemativi a quelli esistenti e di valutarne l'effetto sul funzionamento dei Servizi. Lo scopo di questo lavoro è quello di definire un nuovo tariffario basato sui costi reali delle prestazioni erogate dai Servizi psichiatrici. Metodo – Utilizzando il Registro Psichiatrico dei Casi di Verona-Sud, sono stati considerati tutti i contatti avvenuti nelle varie sedi del Servizio Psichiatrico Territoriale (SPT) di Verona-Sud in un periodo di 7 anni (1992-1998), per un totale di 125632 prestazioni, riferite a 2819 soggetti. I contatti sono stati successivamente raggruppati in 19 tipi di prestazioni. La funzione di costo è stata utilizzata per descrivere, attraverso la stima dell'elasticit?à, il comportamento dei costi nel SPT di Verona-Sud. Il costo di una prestazione psichiatrica risulta così comprensivo della spesa per gli operatori coinvolti nell'erogazione del servizio (direttamente e/o indirettamente a contatto con il paziente) e del costo delle strutture utilizzate. Risultati – Per ciascuna prestazione vengono riportati (a) i costi stimati per la prestazione effettivamente erogata, (b) il costo stimato al minuto, (c) il costo della prestazione standard erogata con caratteristiche definite (per la durata si è utilizzato il tempo modale rilevato nel campione; per gli operatori, la composizione è stata decisa tenendo conto, da una parte, della reale operatività del SPT e, dall'altra, di considerazioni su quella che potrebbe essere, date le risorse disponibili nel nostro SPT, una buona pratica clinica) ed, infine, (d) i costi relativi alle prestazioni effettuate, raggruppate nelle otto voci contemplate dal Tariffario della Regione Veneto attualmente in vigore. Conclusioni – I risultati hanno dimostrato che le definizioni delle prestazioni, da noi utilizzate, descrivono in maniera soddisfacentemente univoca i diversi tipi di attività svolti dal SPT. Il nomenclatore nazionale attualmente in vigore, invece, avrebbe permesso di descrivere solo il 28% delle prestazioni erogate (35230 su 125632). Ciò dimostra la necessità di disporre, in tempi brevi, di un nuovo nomenclatore delle prestazioni psichiatriche, accettato a livello nazionale, che sia adeguato alle modalita reali con le quali si fomisce assistenza per la salute mentale. I valori di costo da noi ottenuti dimostrano chiaramente che il finanziamento di un Servizio psichiatrico, basato sul nomenclatore nazionale attualmente in vigore, sottostima fortemente le risorse effettivamente utilizzate. La funzione di costo delle diverse prestazioni pud fornire la base per esperienze di finanziamento dei servizi fondato sulle "funzioni assistenziali" previste dal decreto 229 del 1999.
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Bollino, Carlo Andrea, Gianfranco Di Vaio, and Paolo Polinori. "Spillovers ed eterogeneitŕ spaziale nell'analisi dell'efficienza economica a livello comunale: un'applicazione per i comuni dell'Emilia Romagna." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (October 2012): 13–37. http://dx.doi.org/10.3280/rest2012-003002.

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Abstract:
Il presente lavoro rappresenta un primo tentativo di analizzare in chiave spaziale l'efficienza conseguita a livello di governo locale in Italia, utilizzando un database di nuova costruzione, che comprende i 341 comuni della regione Emilia- Romagna. La metodologia d'analisi si basa su una procedura a due stadi. Nel primo stadio, si stimano i punteggi di efficienza attraverso il metodo non parametrico della Data Envelopment Analysis (DEA), mentre nel secondo stadio si utilizzano detti punteggi per effettuare un'analisi esplorativa dei dati spaziali (ESDA), basata sulla statistica I di Moran. I risultati mostrano che i comuni considerati sono mediamente inefficienti e che esistono fenomeni di esternalitŕ spaziali, in grado di in- fluenzare positivamente il grado d'efficienza delle amministrazioni comunali. I comuni con un elevato livello d'efficienza, infatti, sono circondati da comuni caratterizzati da un'efficienza altrettanto elevata e viceversa. Parallelamente, si riscontra una non trascurabile evidenza di eterogeneitŕ spaziale. Particolare attenzione č stata posta, sia in fase di costruzione della banca dati sia nel processo di stima, ai problemi di eterogeneitŕ dovuti alla presenza di osservazioni anomale.
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Corrado, Federica. "Le fragilità della montagna. Tra micro (innov)azioni e grandi eventi." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (February 2021): 29–38. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-003002.

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Abstract:
Le montagne si configurano come un mosaico di territori, estremamente complesso e diversi-ficato, oggi protagonisti di percorsi di rigenerazione che partono dalla re-interpretazione delle risorse locali da parte delle comunità montane. Le fragilità delle montagne, pur in parte costi-tuendo elementi strutturanti i territori stessi, hanno determinato forme di marginalità oggi rivi-ste come opportunità. In relazione a questa diversa visione della marginalità, l'articolo propo-ne alcune riflessioni sulla capacità di alcuni territori di invertire il loro cammino approdando verso nuove forme di sviluppo. Si tratta di esempi che mettono in luce il valore delle risorse locali e quello dei processi di ibridazione tra esterno e interno quale chiave di volta del percor-so. Fuori da ogni retorica, l'articolo mette in luce come infatti siano necessarie alcune condi-zioni affinché si possa attivare un tale percorso di rigenerazione. Infine, facendo riferimento alla situazione di contatto di molte aree montane fortemente fragili con aree invece globalizzate dai fenomeni del turismo di massa e dei grandi eventi, nell'articolo si mette in evidenza una ri-lettura di queste situazioni di contatto come occasione in termini di costruzione di un sistema territoriale che integra le varie parti, producendo ri-equilibrio e valore aggiunto territoriale
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Tomassetti, Giuseppe. "Dati ufficiali, ufficiosi, prevedibili sulle biomasse ad uso energetico in Italia a fine 2010 e sulla copertura degli impegni al 2020." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (November 2011): 45–60. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003003.

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Abstract:
L'Italia č impegnata per il 2020 a contribuire a coprire i suoi usi finali di energia con almeno 20 Mtep ottenuti da fonti rinnovabili. L'attenzione si č finora concentrata sulle fonti piů conosciute e non si č data attenzione alle attivitŕ non formalizzate cosě per il 2010 si č individuata una fornitura di 10,7 Mtep di fonti rinnovabili, di cui circa 4 Mtep di origine idro non piů espandibile. Questo ritardo ha motivato incentivi molto rilevanti per i produttori da alcune fonti rinnovabili, incentivi peraltro poco efficaci sia per la modestia dei risultati sia per le limitate ricadute sulle manifatture nazionali. Varie indagini sul campo indicavano l'esistenza di rilevanti consumi non formalizzati di biomasse, una stima prudente delle quantitŕ porta a valutare un ulteriore contributo di almeno 5 Mtep, arrivando cosě per il 2010 ad un contributo di 16,78 Mtep, il 75% dell'obiettivo da raggiungere. Francia e Germania hanno giŕ formalizzato questo riconoscimento, aggiungendo 7/8 Mtep ai loro consuntivi storici. Queste considerazioni indicano che da una parte l'Italia deve potenziare con urgenza il suo sistema di statistiche sull'energia, dall'altra che c'e il tempo per riesaminare la struttura degli incentivi senza l'obbligo di cercare ogni contributo senza attenzione ai costi.
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Ruggeri, Matteo, Alessandro Signorini, Carlo Drago, Francesco Rosiello, and Marco Marchetti. "Modello di stima dei costi sanitari e della capacity delle terapie intensive in Italia nel trattamento di pazienti affetti da COVID-19: valutazione dell’impatto di remdesivir." AboutOpen 7, no. 1 (December 17, 2020): 95–102. http://dx.doi.org/10.33393/abtpn.2020.2213.

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Abstract:
Introduction: Coronavirus disease 2019 (COVID-19) is caused by a severe acute respiratory syndrome coronavirus 2, which is a human coronavirus responsible for a pandemic. Direct interventions, i.e. physical distancing and use of protective devices, can prevent or limit contagions, however, it is also required to evaluate the optimization of limited resources, such as the Intensive Care Unit (ICU). For this purpose, it is relevant to estimate the impact of therapeutic solutions that reduce the probability that the patient transits to ICU in symptomatic subjects and in need of hospitalization. The therapeutic solutions allow a more rapid recovery of the patient and save scarce resources that can be used in the treatment of other patients. Methods: A forecasting model is designed to estimate the impact of one therapeutic solution, i.e. the antiretroviral Remdesivir, on both the capacity of intensive care and the healthcare costs for hospitals when managing the current emergency. A base case is presented as well as a best and a worst case scenario deriving from the sensitivity analyses. Results: The introduction of Remdesivir in patients receiving low-flow oxygen therapy with the purpose of reducing ICU accesses and deaths leads to 431 million euros cost savings and avoids 17,150 hospitalizations in intensive care and 6,923 deaths. In the best case, 294 million euros savings are estimated, whilst in the worst case the model estimates a saving of 512 million euros. Conclusions: Remdesivir has the potential to reduce the negative effects of the Coronavirus disease, improving patient conditions and reducing death tolls, and can also save scarce healthcare resources during this pandemic, resulting in a shorter hospital stay and fewer ICU admissions.
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Torrieri, Francesca, Federica Cadamuro Morgante, and Alessandra Oppio. "The social discount rate in cost-benefit analysis for flood risk management: reasoning on the intertemporal preferences." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 103–22. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212908.

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Abstract:
About the Flood Risk Management Plans (PGRA) the European Community (DIR. 2007/60; Regulation No. 1303/2013) introduces the need to provide an assessment of the prevention and mitigation measures for the hydraulic risk through a Cost-Benefit Analysis (CBA), (Cohesion Fund, 2014-2020). Indeed, the CBA helps identifying a priority ranking of structural and non-structural interventions to be implemented so to reduce the probability of flooding and the negative consequences for human health, the environment, cultural heritage and economic activities. In Cost-Benefit Analysis (CBA) application, the Social Discount Rate (SDR) covers a fundamental role in revealing the intergenerational concern and the willingness to pay for environmental protection and debt inheritance of a society into a specific territorial-time dimension. In particular, scientific research on the hydraulic risk area like the national and international guidelines demonstrates no agreement about the methodologies for estimating the SSS and the (SSS) value adopted in different territorial contexts. For this reason, this paper aims at investigating literature debates about SDR effectiveness on a value-based assessment and how it is applied in CBA analysis dealing with intergenerational environmental costs redistribution and human heath protections. The theoretical explanation is supported by applying CBA analysis to the real case study of Olbia city, where relevant flood events occurred in the last fifty years and, in particular, the last one in 2013, causing significant losses in economic welfare and human lives. First results from the empirical application show how the choice of the SSS and the time-frame of the interventions have a strong impact on the effectiveness of the strategic decisions from a social point of view. In particular, these two factors' influence is more evident in long-term scenarios due to intertemporal prices' cumulative and multiplicative effects, which reduce future values such as environmental and social benefits if discounted to date. Nell’ambito dei Piani di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), la Comunità Europea (Dir. 2007/60; Regulation No. 1303/2013) ha introdotto la necessità della valutazione delle misure di prevenzione del rischio alluvioni sulla base di una Analisi Benefici-Costi (ACB), al fine di individuare una graduatoria di priorità degli interventi strutturali e non strutturali da attuarsi per ridurre la probabilità di inondazione e le conseguenze negative per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche. Rispetto all’applicazione dell’ACB, la stima del Saggio Sociale di Sconto (SSS) rappresenta uno degli aspetti più critici per esprimere il valore delle preferenze intertemporali, la disponibilità a pagare per la tutela dell’ambiente e la qualità della vita, nonché il peso attribuito all'eredità del debito futuro intergenerazionale in una specifica dimensione spazio-temporale. In particolare, le applicazioni al settore del rischio idraulico così come le linee guida nazionali e internazionali mostrano come non vi sia ancora una convergenza di opinioni sulle metodologie da applicare per la stima del SSS e sul valore da adottare in differenti contesti territoriali. A partire da un’analisi della letteratura sul ruolo del SSS nelle ACB applicate al settore della prevenzione del rischio idraulico, il presente articolo propone un quadro ampio di casi di studio in differenti contesti geografici, che sottopone a una riflessione critica in merito agli aspetti teorici e operativi. Le riflessioni teoriche sono poi sperimentate attraverso un’applicazione dell’ACB alla città di Olbia, dove si sono verificate grandi alluvioni negli ultimi cinquant'anni, l'ultima delle quali nel 2013, che hanno causato perdite significative in termini di benessere economico e vite umane. I primi risultati ottenuti mostrano come la scelta del SSS, così come la temporalizzazione degli interventi, sia determinante per l’efficacia delle scelte dal punto di vista sociale, soprattutto in scenari di lungo periodo, a causa dell’effetto cumulato e moltiplicativo dei prezzi intertemporali che porta a ridurre i valori futuri, quali per esempio i benefici ambientali e sociali, se scontati all’attualità.
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Fregonara, Elena, and Alice Barreca. "Economics for sustainability: impacts on the real estate appraisal and economic evaluation of projects." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 5–22. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212903.

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Abstract:
The aim of this piece of work is to present the recent developments of the discipline of Real Estate Appraisal and Economic Evaluation of Projects in relation to Sustainable Architecture and its design. The focus is on the principles borrowed from economics and, in particular, on the transition from a linear to a circular thinking and the related impacts on estimative theories and practices. Starting from the urgency of the underlying problems, Life Cycle Thinking is recalled within which the theories of the Green Economy, the Circular Economy and, recently, the Helical Economy are developed. The reasoning then recalls some passages of disciplinary evolution to include the public, environmental and social dimension. A methodological survey follows with attention to the recent – and now almost consolidated – approaches for projects evaluation and market analysis, attributable to international energy-environmental policies. In terms of the evaluation of new construction projects or retrofitting existing assets, the transition from the financial perspective, in terms of Linear Economy, to the perspective of economic-energy-environmental sustainability, from a Circular Economy perspective, is a central point. From the point of view of market analysis, the importance of exploring the impact of sustainable architecture on the values and dynamics of supply and demand is underlined. The results of the work show that the use of life cycle valuation is essential for the reuse of resources, but also for the containment of their consumption in the production phase. The use of tools capable of jointly analyzing energy and costs could guide decision-making processes between different design options, encouraging conversion and efficiency strategies, even in contexts of weak sustainability. Obiettivo del lavoro è presentare i recenti sviluppi espressi dalla disciplina dell’Estimo e Valutazione Economica dei Progetti in relazione all’Architettura sostenibile e alla sua progettazione. L’attenzione è posta sui principi mutuati dall’Economia e, in particolare, sul passaggio dalla visione lineare alla visione circolare e i relativi impatti sulle teorie e pratiche estimative. A partire dall’urgenza dei problemi sottostanti, viene richiamato il Life Cycle Thinking in seno al quale si sviluppano le teorie dell’Economia Verde, dell’Economia Circolare e, recentemente, dell’Economia Elicoidale. Il ragionamento richiama poi alcuni passaggi dell’evoluzione disciplinare per includere la dimensione pubblica, ambientale e sociale. Segue una ricognizione metodologica con attenzione agli approcci recenti - ma ormai consolidati - per la valutazione dei progetti e per le analisi di mercato, riconducibili alle politiche internazionali in materia energetico-ambientale. Sul versante della valutazione dei progetti di nuova costruzione o di retrofit del patrimonio esistente, centralità è posta sul passaggio dalla prospettiva finanziaria, in ottica di Economia Lineare, alla prospettiva della sostenibilità economico-energetico-ambientale, in ottica di Economia Circolare. Sul versante delle analisi di mercato, è rimarcata l’importanza di esplorare l’impatto dell’architettura sostenibile sui valori e sulle dinamiche della domanda e dell’offerta. I risultati del lavoro evidenziano come l'impiego della valutazione nel ciclo di vita sia fondamentale per il riuso delle risorse, ma anche per il contenimento del loro consumo in fase produttiva. L’uso di strumenti capaci di analizzare congiuntamente l’energia e i costi potrebbe orientare i processi di decisione fra opzioni progettuali diverse, incentivando strategie di conversione e efficienza, sia pure in contesti di sostenibilità debole.
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Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Abstract:
Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Cabral, Anna Julie Medeiros, Camila Araújo Novais Lima, Eduardo Franco Correia Cruz Filho, Gabriel Lucena de Carvalho Soares, Paulo Francisco Lucena de Araújo Espínola, Fernanda Araújo Alves, and Ana Suzy de Góis Melo Cruz. "Pelle di tilapia: progresso tecnologico nel trattamento delle ustioni?" Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, December 13, 2021, 50–64. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/pelle-di-tilapia.

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Abstract:
Introduzione: La ustioni è una delle più grandi aggressioni che il corpo può subire. L’approccio varia in base al grado di ustione, perché l’uso di clorexidina, sulfadiazina d’argento,, sbrigliamento del tessuto necrotico, medicazioni biosintetiche e pelli artificiali. Tuttavia, questi ultimi due hanno costi elevati, quindi sono emersi diversi studi con l’obiettivo di cercare opzioni più praticabili, come l’uso della pelle di Tilapia del Nilo nelle ustioni, grazie alle sue proprietà curative. Detto questo, il presente articolo ha come guida la domanda: questo nuovo metodo, in effetti, è un progresso tecnologico così importante per il trattamento dei pazienti ustionati come sembra essere? Obiettivo: Analizzare l’uso della pelle di Tilapia del Nilo in pazienti con ustioni, nonché confrontarla con altre tecniche prestabilite. Metodi: Si tratta di una rassegna bibliografica integrativa con un approccio qualitativo. I dati sono stati raccolti attraverso i database pubmed e la Biblioteca virtuale della salute (BVS), dal 2015 al 2020. Risultati: Gli articoli indicano una buona prognosi all’uso della pelle di Tilapia del Nilo in relazione alle altre opzioni in vigore per il trattamento delle ustioni, con un vantaggio significativo nel ridurre il numero di medicazioni richieste, a causa di una migliore stima della ferita. Inoltre, presenta caratteristiche microscopiche simili alla pelle umana, come l’elevata resistenza alla trazione e l’estensione della rottura, riducendo i tempi di epitelizzazione e l’intensità del dolore, oltre a ridurre i costi di trattamento. Conclusione: Alla luce dei risultati della letteratura riportati nella presente revisione, si conclude che gli studi con pelle di tilapia del Nilo si rivelano una modalità rivoluzionaria con benefici nel trattamento di pazienti con lesioni cutanee superficiali e profonde. Pertanto, i ricercatori hanno concluso, rispondendo alla domanda guida, che il nuovo metodo è, sì, un importante progresso nel campo del trattamento delle ustioni, perché la sua occupabilità è confermata, oltre a dimostrare un vantaggio rispetto ad alcune delle principali alternative preesistenti.
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Foderi, Cristiano, and Enrico Marchi. "Stima dei costi di utilizzazione del materiale legnoso danneggiato dal vento in Regione Toscana a seguito dell'evento del 5 marzo 2015." l'italia forestale e montana, 2016, 215–26. http://dx.doi.org/10.4129/ifm.2016.4.03.

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Caravaggio, E., R. Cammarata, G. L. Guido, M. L. Savi, and I. Casagranda. "Reazioni avverse da antiaggreganti e antitrombotici in Pronto Soccorso." Working Paper of Public Health 2, no. 1 (June 15, 2013). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2013.6762.

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Abstract:
La Farmacovigilanza è una scienza clinica che si pone come obiettivi la sorveglianza, la segnalazione e la valutazione di effetti non desiderabili di prodotti farmaceutici impiegati nelle terapie mediche. Comprendela diffusione di nuove informazioni e misure regolatorie adottate al fine di evitare e prevenire effetti indesiderati che potrebbero potenzialmente verificarsi. In questo modo può essere valutato meglio il profilo di sicurezza dei farmaci e il rapporto rischio/beneficio (18). La segnalazione spontanea di tali effetti costituisce la fonte principale delle informazioni. La Farmacovigilanza si occupa della valutazione del rischio e monitoraggio della incidenza di effetti indesiderati associati al trattamento farmacologico (9-10-11). Le ADR (Adverse Drug Reaction) da farmaci sono un problema sociale ed economico di grande rilevanza, i trial clinici pre-marketing non sono sufficienti per garantire che un farmaco in commercio sia sicuro, inoltre non tutti i rischi possono essere individuati prima che il farmaco venga commercializzato su larga scala. Essi potranno essere noti solo quando il farmaco sarà stato somministrato ad un gran numero di pazienti e per un periodo di tempo prolungato di tempo (12-14) . Per capire le dimensioni del problema basti pensare che su 18 molecole, maggiormente associate ad eventi avversi sono in commercio da più di 20 anni (7- 8-13). L’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) di un nuovo farmaco concessa dall’Autorità regolatoria (Agenzia Italiana del Farmaco , AIFA) non preclude l’eventuale insorgenza di rischi considerati gravi riconducibili a tale specialità medicinale durante la pratica clinica futura (19) . E’ stato stimato che i costi annualmente attribuibili agli eventi avversi da farmaci sono sempre in crescita si stima una spesa tra i 7 e i 18 milioni di euro per milione di abitanti (1).
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Calenda, Giorgio, and Umbro Sciamannini. "Le tecnologie tutte italiane per la prevenzione delle infezioni nosocomiali." Journal of Advanced Health Care, August 24, 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1908-013.

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Abstract:
Prevenire il 30% delle infezioni contratte dai pazienti durante e dopo il ricovero ospedaliero è l’obiettivo di medici, politici e associazioni di pazienti per arginare quest’emergenza sanitaria, che conta mezzo milione di casi all’anno e che uccide -numeri alla mano- più degli incidenti stradali: ogni anno le regioni pagano indennizzi milionari alle famiglie che hanno subito danni nella sanità. Una tecnologia innovativa tutta italiana è stata messa a punto per porre una valida ed efficace barriera, sulle infezioni e sepsi d’organo, in ambito delle strutture Ospedaliere ad alta tecnologia. La gamma è denominata ABT 9000 ed ABT 3000 realizzate dopo circa 20 anni di ricerca. Da una attenta analisi emerge la necessità di tutela prima, durante e dopo l’attività lavorativa in ambito sanitario: mettere a disposizione degli operatori tecnologie sempre innovative per la loro protezione, per quella ambientale e, in sostanza, generare automaticamente l’innalzamento della qualità lavorativa e –più in generale- di tutto l’ambiente. Il controllo del rischio biologico-chimico reale, effettivamente validato in ABT, diminuisce lo stress professionale, migliora il microclima di lavoro, abbatte i costi delle gravissime infezioni o sepsi d’organo con meno utilizzo di antibiotici e relativa antibiotico resistenza, dovuta all’uso sempre maggiore di antimicrobici sofisticati ad alto peso. Altro aspetto migliorativo –non meno importante– è quello di poter ottenere un elevato miglioramento dei tempi di lavoro. In tal senso, una sola apparecchiatura ABT 9000 si stima possa catturare circa 24 tonnellate annue (ipotizzando un pieno al giorno) e inertizzare con un’azione biologica (denaturazione/inibizione) i nuclei interni alle Rna resistenti, presenti nel Dna. Inoltre, viene garantita la difesa ambientale nel rispetto degli accordi stato-regione tra Ministero della Salute e quello dell’Ambiente -la tecnologia soddisfa infatti l’art. 214 del dLg 152/2006 inerente la riduzione di rifiuti speciali e la loro gestione in sicurezza- oltre che il risparmio che la Struttura ottiene non dovendo affidare i rifiuti liquidi a ditta specializzata per il loro smaltimento. Il sistema è unico ed esclusivo, dotato di due patent PCT internazionali e realizzato nel rispetto delle recenti normative ISO 62366 Usability al servizio delle risorse umane impiegate. La nuova proposta “ABT” fornisce ulteriori vantaggi sulla gestione delle risorse umane, migliorando le condizioni psico-fisico-relazionali e organizzative che ne caratterizzano il lavoro all’interno delle aziende sanitarie.
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