Academic literature on the topic 'STATUTO ALBERTINO'

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Journal articles on the topic "STATUTO ALBERTINO"

1

Martinelli, Alberto. "Italy : Weak State, Strong Society." Tocqueville Review 22, no. 1 (January 2001): 105–36. http://dx.doi.org/10.3138/ttr.22.1.105.

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Abstract:
The first constitution of the Italian nation state was the Statuto Albertino granted by Carlo Alberto in 1848 on the wave of democratic reforms in Europe to his kingdom of Piedmont, and later extended to all of Italy after the independence war of 1859-60. The Statuto provided for a constitutional monarchy and a parliamentary* democracy. It recognized fundamental rights of citizens. But it was authoritarian with respect to the powers of the head of the state and it did not prevent the Fascist dictatorship in the period between the two world wars.
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2

Morgantini, Filippo. "Torino, piazza dello statuto." STORIA URBANA, no. 132 (February 2012): 203–26. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-132007.

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Abstract:
Nota soprattutto per gli aspetti politici, economici e urbanistici, la Piazza Statuto a Torino propone ancora molti quesiti irrisolti circa i riferimenti culturali adottati ed i protagonisti coinvolti nella raffinata configurazione architettonica dell'uniforme complesso di edifici che la caratterizzano. Il nuovo studio evidenzia come, nella piazza edificata fra il 1864 e il 1868 per celebrare lo Statuto Albertino (la costituzione concessa dal re Carlo Alberto), alcune ingegnose proposte indirizzate a definire uno stile architettonico nazionale (Italiano), furono messe in ombra da un piů spettacolare e meglio conosciuto classicismo internazionale. Dalle complesse vicende costruttive emergono, inaspettatamente, figure di tecnici solidi e affidabili ma dalle non troppo spiccate capacitŕ creative, i cui riferimenti, nonostante la diretta partecipazione inglese, portano quasi sempre verso Parigi, sia per continuitŕ con i modelli neoclassici d'inizio secolo, sia per la forte influenza della cultura francese in tutta Europa. Con il trasferimento della capitale, ancor prima del completamento degli edifici, la piazza diviene uno dei luoghi-simbolo della nuova vocazione borghese e industriale della cittŕ, sottolineata dall'erezione del monumento agli uomini che scavarono il tunnel del Frejus; le testimonianze letterarie, pur in modo parziale e soggettivo, testimoniano, tuttavia, la difficoltŕ di assegnare funzioni simboliche a quegli spazi.
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3

Mannori, Luca. "Il governo dell'opinione. Le interpretazioni dello Statuto Albertino dal 1848 all'Unitŕ." MEMORIA E RICERCA, no. 35 (January 2011): 83–104. http://dx.doi.org/10.3280/mer2010-035006.

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4

Pazzaglia, Luciano. "La dimension constitutionnelle de l’éducation en Italie du Statuto Albertino de 1848 à la Constitution républicaine de 1948." Histoire de l’éducation, no. 134 (April 1, 2012): 109–22. http://dx.doi.org/10.4000/histoire-education.2503.

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5

Severino, Valerio S. "‘Civil’ and ‘purely civil’ in early unified Italy." Pro Publico Bono - Magyar Közigazgatás 9, no. 2 (November 24, 2021): 26–43. http://dx.doi.org/10.32575/ppb.2021.2.2.

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Abstract:
The essay aims to examine the National Festival established in early unified Italy from a juridical standpoint. It intends to take a closer look at this issue by examining three prominent cases, the de-clericalisation of the Savoyard Monarchy’s Constitution Day and the so-called Albertine Statute, the Italian ‘Jubilee of the Fatherland’, and the blessing of the flags according to military discipline. In doing so, I will address the question of the ‘civil’ and ‘purely civil’ religion.
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6

SCAGLIA, GUSTINA. "INSTRUMENTS PERFECTED FOR MEASUREMENTS OF MAN AND STATUES ILLUSTRATED IN LEON BATTISTA ALBERTI'S DE STATUA." Nuncius 8, no. 2 (1993): 555–96. http://dx.doi.org/10.1163/182539183x00703.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title L'articolo discute la storia e l'importanza del trattato DE STATUA di Alberti. Particolare rilievo dato agli strumenti, perfezionati da Alberti stesso, per misurare una figura umana o una statua.
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7

OKAKITA, Ikko. "ALBERTI'S CONTRIBUTION TO ^|^#x300A;LI STATUTI DE LI MAESTRI DE LI EDIFITII DI ROMA NOVAMENTE FATTI DE MANDATO DA NOSTRO SIGNORE PAPA NICOL^|^Ograve; V^|^#x300B;." Journal of Architecture and Planning (Transactions of AIJ) 77, no. 679 (2012): 2219–24. http://dx.doi.org/10.3130/aija.77.2219.

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8

Gambale, Piero. "Lo Statuto albertino e il ‘paradosso’ delle riforme: brevi cenni sulle evoluzioni di una Carta „ottriata, perpetua ed irrevocabile”." Toruńskie Studia Polsko-Włoskie, December 29, 2021, 47–56. http://dx.doi.org/10.12775/tsp-w.2021.004.

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Abstract:
L’articolo esamina in primo luogo le tradizionali caratteristiche dello Statuto albertino quale Carta costituzionale ‘ottriata, perpetua ed irrevocabile’; in un secondo momento, esso evidenzia come, nonostante tale formale ‘fissità’ e l’assenza di una sua autonoma legittimazione istituzionale, lo Statuto albertino vivrà diverse fasi evolutive, proprio perché alla base del suo processo di adozione vi è quel patto politico esplicitamente stretto tra la Corona e tutto il movimento liberale. Proprio la ‘forma di governo’ e le sue evoluzioni – secondo l’Autore – rappresentano una possibile ‘lente’ per individuare alcune ‘stagioni della Carta statutaria: così nell’articolo si parla, all’inizio della fase statutaria, di una ‘stagione’ indubbiamente incentrata intorno alla logica di funzionamento propria del regime monarchico-costituzionale e nella quale prevale la volontà del Re. Una seconda ‘stagione’ della forma di governo è quella che evolve verso il modello parlamentare, nella quale però solo in parte si realizzò il consolidamento del Potere Legislativo quanto piuttosto il rafforzamento del Potere Esecutivo sotto il duplice versante dell’organizzazione e degli strumenti normativi adottati. In conclusione, l’articolo intende evidenziare come le ‘stagioni’ della Carta albertina non siano state lineari ma forse piuttosto individuabili attraverso una sorta di stop and go back, tra tentativi di distaccarsi dal testo formale e tendenze ad adottare prassi e interpretazioni più coerenti con le previsioni statutarie.
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9

La Spina, Antonio. "La „flessibilità” dello Statuto albertino e il regime fascista." Toruńskie Studia Polsko-Włoskie, December 29, 2021, 57–74. http://dx.doi.org/10.12775/tsp-w.2021.005.

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Abstract:
Lo Statuto del Regno di Sardegna, concesso nel 1848, non diceva nulla circa la procedura per la sua revisione. Pertanto, fu comunemente ritenuto che per modificare il testo originario fosse sufficiente la procedura legislativa ordinaria. Pur nondimeno, innovazioni del massimo rilievo ebbero piuttosto luogo senza alcun atto formale. In alcuni casi queste andavano ben oltre le previsioni dello Statuto, mentre in altri casi addirittura le contraddicevano, con riguardo a questioni essenziali. Il testo originario divenne così parte di un ordine costituzionale de facto alquanto incerto, cedevole e rimodellabile. Ciò ebbe molte conseguenze rimarchevoli e indesiderabili. Quando il fascismo prese il potere negli anni Venti dello scorso secolo, il sistema politico italiano subì uno shock profondo, che tuttavia fu ritenuto compatibile con la costituzione de facto, come plasmata e applicata in precedenza dagli attori politici rilevanti, anzitutto dalla monarchia. Poi i fascisti al governo puntarono a ulteriori alterazioni, devastanti per i principi liberali e le istituzioni rappresentative, ma fecero attenzione ad introdurle attraverso atti formalmente legislativi. Così facendo, dimostravano un’obbedienza esteriore allo Statuto. Se il fascismo fosse rimasto al potere per più tempo, secondo quelle che erano sue intenzioni dichiarate sarebbe forse riuscito a trasformare il sistema politico italiano in un totalitarismo. Al riguardo rilevano il modo in cui erano stati concepiti lo Statuto e la sua revisione nell’Italia prefascista, nonché il ruolo effettivamente svolto dalla monarchia durante il periodo fascista.
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10

Dazzetti, Stefania. "La legge organica per le Università israelitiche piemontesi del 1857. Il dibattito e le scelte del Parlamento subalpino." Stato, Chiese e pluralismo confessionale, January 16, 2023. http://dx.doi.org/10.54103/1971-8543/19708.

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Abstract:
SOMMARIO - 1. L’emancipazione dei culti tollerati e la condizione giuridica degli ebrei piemontesi al momento dello Statuto Albertino - 2. Primi tentativi di riordino delle Università israelitiche (1849-1856) - 3. Il progetto di Riforma degli ordinamenti amministrativi ed economici del culto israelitico (1857) - 4. La Sinistra radicale in dissenso. Riccardo Sineo e i ‘diritti di libertà’ degli israeliti - 5. Alla ricerca di un juste milieu. The Organic Law for the Piedmontese Israelite Communities of 1857. The debate and the choices of the Subalpine Parliament ABSTRACT: This essay aims to reconstruct the story of the enactment of the organic law for Piedmont's Israelite Communities (n. 2325), which in 1857 the Subalpine Parliament approved at the end of a close political debate. In the aftermath of the emancipation - granted in 1848 by Charles Albert to the religious minorities, Waldensian and Israelite, present in the Kingdom of Sardinia - the leaders of the Israelite Communities asked the Savoy government to regulate by law the legal-administrative structure of the community institutions. It was only through a legislative measure, in fact, that the Israelite Communities would be able to retain the privilegia fisci, such as the right to levy taxes on their members and to collect communal taxes through tax-collecting rolls, which until then they had exercised under special pre-statutory provisions. The organic law passed by Parliament recognized the Israelite Communities as necessary corporations, each of which included all Jews residing in the municipality of erection, thus incardinating them into the order of the State, which exercised control and protection over them.
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Dissertations / Theses on the topic "STATUTO ALBERTINO"

1

Mioni, Anne France. "L'oeuvre d'Alberto Giacometti ou les statues de la réalité." Montpellier 1, 1990. http://www.theses.fr/1990MON11268.

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2

Velandia, Barrera Carlos Alberto [Verfasser]. "Transarterielle Chemoembolisation des intermediären hepatozellulären Karzinoms (HCC) " Status quo in Deutschland" / Carlos Alberto Velandia Barrera." Tübingen : Universitätsbibliothek Tübingen, 2018. http://d-nb.info/1227771304/34.

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3

Lazo-González, Denisse. "The politics of literature in Chilean post-transition to democracy novels : portraits of society and the political status of women in the narrative of Diamela Eltit and Alberto Fuguet." Thesis, University of Oxford, 2018. http://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:56eb3768-cca8-4e5a-a7bc-62a857a9c3d8.

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Abstract:
This thesis explores the relationship between literature and politics through a study of novels published by Diamela Eltit (1949-) and Alberto Fuguet (1964-) in the Chilean post-transition to democracy period (i.e.: after the year 2000). It attempts to demonstrate that Chilean post-transition to democracy literature foregrounds the socio-cultural legacies inherited from the dictatorship (1973-1990), which have been to a great extent endorsed by the Chilean neoliberal transition to democracy. This thesis considers the more recent narrative fiction published by these authors as representative of Chilean post-transition to democracy literature, that is, a literature that shares a politico-historical legacy inherited from the Chilean dictatorship, and highlights a social imaginary permeated by the contemporary neoliberal politico-cultural project imposed by the military and to a great extent endorsed by the transition to democracy. In doing so, this work focuses on questions related to the portrayal of contemporary Chilean society and the political status of women. Commitment in literature does not necessarily come from the author's subjectivity or intention, but from his or her study of society and the way in which s/he presents it. Literary commitment, whether overt or not, remains fundamental in the case of contemporary Chilean writers, who have inherited a neoliberal socio-cultural context imposed by a dictatorship, and who may deploy strategies to either disseminate, perpetuate or resist such a cultural model, creating new ones. Therefore, the values to which literature commits can be traced in the case of both the overtly politically committed author and the apparently apolitical one. This methodology allows us to reveal the way in which Eltit and FuguetÊ1⁄4s writing projects represent different but implicitly related views of Chilean society as well as two semi-canonical standpoints which are prominently representative of the twenty-first century Chilean literary sphere.
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BARDOTTI, LORENZO. "'Governo parlamentare': nascita di una categoria politica nella cultura costituzionale italiana tra Ottocento e Novecento." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1119920.

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Abstract:
Seguendo l’approccio metodologico della storia dei concetti (Begriffsgeschichte), l’elaborato mira a descrivere i cambiamenti dell’assetto politico-costituzionale italiano attraverso l’evoluzione semantica di sintagmi linguistici come ‘governo parlamentare’, ‘governo rappresentativo’, ‘governo costituzionale’, ‘parlamentarismo’. Tale analisi si concentra grossomodo in un periodo di tempo che va dalla seconda metà dell’Ottocento, fino alla prima metà del Novecento. Come fonti, accanto ai classici prodotti della dottrina politico-costituzionale, quali monografie accademiche, corsi universitari, prolusioni e discorsi parlamentari, si sono utilizzate voci di dizionari e enciclopedie, opuscoli, fonti giornalistiche, periodici e riviste di taglio più o meno specialistico e di orientamento politico diverso (liberale/moderato, cattolico, socialista, repubblicano, nazionalista, fascista). L’evoluzione concettuale di lemmi-cardine come ‘governo parlamentare’ e altri sintagmi ad esso finitimi permette di ricostruire i mutamenti della forma di governo italiana, evitando anche spiacevoli anacronismi a livello storiografico. Infatti la forma di governo non dovrebbero essere descritta attraverso quadri concettuali elaborati nella nostra contemporaneità e poi applicati retrospettivamente al passato, ma con sintagmi e concetti appartenenti alla realtà storica che si intende prendere in esame.
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Books on the topic "STATUTO ALBERTINO"

1

Lo Statuto albertino. Bologna: Mulino, 2003.

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2

Martucci, Roberto. Storia costituzionale italiana: Dallo Statuto albertino alla repubblica (1848-2001). Roma: Carocci, 2002.

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3

Bruno, Fernanda. Il Parlamento italiano e i trattati internazionali: Statuto albertino e Costituzione repubblicana. Milano: Giuffrè, 1997.

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4

Belletti, Michele. Forma di governo parlamentare e scioglimento delle camere: Dallo Statuto albertino alla Costituzione repubblicana. [Padova]: CEDAM, 2008.

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5

Pagano, Nicola. Religione e libertà nella scuola: L'insegnamento della religione cattolica dallo Statuto albertino ai giorni nostri. Torino: Claudiana, 1990.

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6

Claudio, Bermond, ed. Banche e sviluppo economico nel Piemonte meridionale in epoca contemporanea: Dallo Statuto albertino alla caduta del fascismo, 1848-1943. Torino: Centro studi piemontesi, 2001.

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7

Gustapane, Antonello. L' Autonomia e l'indipendenza della magistratura ordinaria nel sistema costituzionale italiano: Dagli albori dello Statuto albertino al crepuscolo della bicamerale. Milano: A. Giuffrè, 1999.

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8

Surveillance, Alberta Health, ed. Report on the health of Albertans. Edmonton, Alta: Health Surveillance, Alberta Health, 1996.

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9

Report on the health of Albertans. Edmonton: Alberta Health and Wellness, 2006.

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10

Alberta. Alberta Health and Wellness. The report on the health of Albertans: Looking through a wider lens. [Edmonton]: Alberta Health and Wellness, 1999.

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Book chapters on the topic "STATUTO ALBERTINO"

1

Marsh, David. "Poggio and Alberti Revisited." In Atti, 89–102. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-968-3.08.

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Abstract:
The careers of the Curial secretaries Poggio Bracciolini (1380-1459) and Leon Battista Alberti (1404-1472) reveal many parallels. In 1437-1438 the Este court of Ferrara, where Eugenius IV convoked a church council, provided a focal point for their friendship. It was to the Ferrarese canon Francesco Marescalchi that Poggio dedicated Book 1 of his Latin epistles (1436), and Alberti his Hundred Apologues (1437). Both men were inspired to critiques of contemporary society by the Greek satirist Lucian, and both indulged in composing brief witticisms that expose human vice: Poggio in his Facetiae (Jests) and Alberti in his Apologi (Fables) and Vita (Autobiography). From Lucian, they also learned to dramatize human foibles on the imagined stage of the theatrum mundi, or theater of the world: Poggio in his dialogues, and Alberti in both the Intercenales and Momus. Despite such literary affinities, their approach to ethical questions differed, especially concerning the validity of allegory, which Poggio rejected but Alberti embraced. As a tribute to his colleague, Alberti dedicated Book 4 of his Intercenales to Poggio; he prefaced the work with an ironic Aesopic fable that asserts the superiority of recondite scientific research over commonplace humanistic studies. Eventually, Alberti’s status as an outsider in Florence was reflected in the deterioration in his relations with Poggio. The rift was widened in 1441, when Alberti organized the Italian poetic competition called the Certame Coronario that was held in the Florence cathedral on October 22. Poggio was a member of the jury that, to Alberti’s chagrin, refused to declare a winner.
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2

Müller-Hofstede, Ulrike. "Alberti, Leon Battista: De statua." In Kindlers Literatur Lexikon (KLL), 1–2. Stuttgart: J.B. Metzler, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-05728-0_10969-1.

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3

Mecca, Giuseppe. "In Keeping with the Spirit of the Albertine Statute—Constitutionalisation of the National Unification." In Studies in the History of Law and Justice, 311–52. Cham: Springer International Publishing, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-73037-0_8.

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4

Hieger, Marc. "Erich Maria Remarques Roman Im Westen nichts Neues in der Comic-Adaption von Alberto Winston Breccia." In Eine Zensur findet (nicht) statt, 125–54. Göttingen: V&R unipress, 2019. http://dx.doi.org/10.14220/9783737010245.125.

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5

Mecca, Giuseppe. "The Omnipotence of Parliament in the Legitimisation Process of ‘Representative Government’ under the Albertine Statute (1848–1861)." In Reconsidering Constitutional Formation I National Sovereignty, 159–214. Cham: Springer International Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-42405-7_3.

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"Leon Battista Alberti: De statua." In Theorie der Praxis, 109–28. Akademie Verlag, 1999. http://dx.doi.org/10.1515/9783050072753.109.

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7

Bell, Peter Jonathan. "Donatello, Alberti, and the Freestanding Statue in Fifteenth-Century Florence." In The Art of Sculpture in Fifteenth-Century Italy, 101–17. Cambridge University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.1017/9781108579322.007.

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Herrera, Eduardo. "The Di Tella Family, Art Philanthropy, and the Legitimation of Elite Status." In Elite Art Worlds, 82–104. Oxford University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780190877538.003.0005.

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Abstract:
The Di Tella family owned one of the largest industrial emporiums of Argentina and in 1958 decided to use part of their fortune to create the Torcuato Di Tella Institute. In 1962, the Institute collaborated with the Rockefeller Foundation to create a music center, CLAEM, under the direction of Alberto Ginastera. This chapter examines the ways in which avant-garde music, and art in general, was relevant to the Di Tella family at a time when they were in the process of reconfiguring their elite identity. It shows the complex and often contradictory positions of Guido and Torcuato S. Di Tella as they legitimized their status and associated the Di Tella name not just with refrigerators and automobiles, but also with contemporary arts. Built upon oral histories, this chapter explores the social meaning and value of philanthropic practices for the Di Tella brothers. The complex picture painted by this story underlines the need to understand elites as dynamic and not as static or homogeneous social groups.
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Siqueira Bernardes, Rudnei, Francisco Carlos da Silva Rojas, Letícia Gomes Oliveira Seiboth, Daniela dos Santos, and Nathalia do Nascimento Gonçalves Nolasco. "A EXPERIÊNCIA VENCEDORA DA ESCOLA ESTADUAL CÍVICO-MILITAR PROFESSOR ALBERTO ELPÍDIO FERREIRA DIAS (PROF. TITO) – ESCOLA DE VENCEDORES: A TRAJETÓRIA DE UMA ESCOLA DE VENCEDORES, DA BUSCA ATIVA AO IPECIM 0,805." In O Programa Nacional das Escolas Cívico-Militares da concepção do modelo aos primeiros resultados: Relatos e experiências de pesquisadores, gestores e educadores das Escolas Cívico-Militares, 227–63. Ibict, 2022. http://dx.doi.org/10.22477/9786589167396.cap8.

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Abstract:
O objetivo deste capítulo é apresentar os resultados verificados na Comunidade TITO, identificando o status quo anterior à adesão ao PECIM, o processo de adesão, os primeiros resultados verificados na ESCOLA DE VENCEDORES e quais as expectativas que se tem na continuidade da referida política do Programa Nacional das Escolas Cívico-Militares.
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