Academic literature on the topic 'Stato sociale'

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Journal articles on the topic "Stato sociale"

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Rossi, Delfina. "Stato sociale e democrazia." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (September 2011): 79–90. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003006.

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Abstract:
L'accesso ai beni non č garanzia del loro pieno utilizzo; occorre mettere le persone in grado di raggiungere determinati funzionamenti e capacitŕ che quei beni possono loro garantire. Lo stato sociale a San Marino quali funzionamenti e beni riesce a garantire? Il saggio parte dall'analisi del contesto economico della Repubblica di San Marino e ne descrive il modello di stato sociale, sviluppato e fondato sul ruolo dello Stato come fornitore diretto della maggior parte dei servizi. La lettura incrociata che ne risulta č che solo attraverso un processo di capacitazione delle persone, quindi dei cittadini, delle istituzioni e di integrazione delle politiche sarŕ possibile, in questo momento storico, raggiungere il bene sociale.
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Kramer, Nicole. "Der Wandel des italienischen Sozialstaats in Zeiten politischer Umbrüche." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no. 1 (December 20, 2017): 3–23. http://dx.doi.org/10.1515/qfiab-2017-0003.

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Abstract:
Riassunto La storia dello Stato sociale italiano affonda le sue radici nel XIX secolo e comprende un periodo di radicali cambiamenti politici. Introducendo la sezione tematica „Le molte facce dello Stato sociale. Prospettive sulla storia della protezione sociale in Italia tra dittatura e democrazia“, il contributo offre una panoramica della ricerca e discute, in particolare, i risultati a cui sono giunti nuovi studi. A partire dai primordi delle assicurazioni sociali nel nuovo Regno d’Italia si seguono le fasi dell’ampliamento e della trasformazione dei sistemi di sicurezza sociale con particolare riguardo alle innovazioni realizzate durante la guerra e nel dopoguerra, nonche al quadro ideologico e alle idee guida su cui si basano. Da cio emerge che la forma dello Stato sociale italiano e stata influenzata sia dalla monarchia che dalla dittatura e la democrazia. Si discute in quale misura i passaggi da un regime all’altro, come pure le conseguenze prodotte dalla guerra, abbiano innescato dinamiche trasformative.
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Kramer, Nicole. "Der Wandel des italienischen Sozialstaats in Zeiten politischer Umbrüche." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 97, no. 1 (March 5, 2018): 3–23. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2017-0003.

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Abstract:
Riassunto La storia dello Stato sociale italiano affonda le sue radici nel XIX secolo e comprende un periodo di radicali cambiamenti politici. Introducendo la sezione tematica „Le molte facce dello Stato sociale. Prospettive sulla storia della protezione sociale in Italia tra dittatura e democrazia“, il contributo offre una panoramica della ricerca e discute, in particolare, i risultati a cui sono giunti nuovi studi. A partire dai primordi delle assicurazioni sociali nel nuovo Regno d’Italia si seguono le fasi dell’ampliamento e della trasformazione dei sistemi di sicurezza sociale con particolare riguardo alle innovazioni realizzate durante la guerra e nel dopoguerra, nonché al quadro ideologico e alle idee guida su cui si basano. Da ciò emerge che la forma dello Stato sociale italiano è stata influenzata sia dalla monarchia che dalla dittatura e la democrazia. Si discute in quale misura i passaggi da un regime all’altro, come pure le conseguenze prodotte dalla guerra, abbiano innescato dinamiche trasformative.
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de Maria, Ranieri. "Corpo e individuo nel Welfare State: pubblici poteri e dignitŕ umana." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 2 (July 2012): 63–78. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002004.

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Abstract:
Negli ultimi anni i media e la politica si sono occupati spesso delle vicende del corpo, a volte di mero interesse individuale. Ciň probabilmente deriva dall'attitudine crescente del Welfare State ad occuparsi della vita e della salute degli individui, e dalla tendenza alla socializzazione del corpo, sul quale č stata costruita una vera e propria economia. Correlatamente, l'attribuzione alla medicina di compiti sociali ulteriori rispetto alla cura della salute ha contribuito al processo, stabilendo inoltre dei modelli di "normalitŕ" da promuovere e imporre. Se da un lato la compressione indebita di spazi di privatezza da parte dello Stato puň violare la dignitŕ umana e rompere il contratto sociale, la crisi dello Stato sociale apre importanti interrogativi sul futuro.
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5

Strazzeri, Marcello. "La giuridificazione organizzativa dello stato sociale." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 3 (February 2012): 105–12. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003009.

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Abstract:
La tendenza alla giuridificazione si colloca all'interno di un processo storico piů generale, della cui dinamica sociale ed istituzionale scandisce snodi essenziali. E tuttavia si puň propriamente parlare di giuridificazione quando tale tendenza assume, nelle societŕ moderne, una rilevanza tale da produrre una vera e propria proliferazione del diritto scritto. Correlativo e conseguente al processo di giuridificazione č l'ampliamento della sfera di attivitŕ, precedentemente regolata in modo informale, che viene assoggettata a normazione giuridica. La codificazione giuridica specialistica di stati di fatto globali interviene in una fase di ulteriore spinta del processo sotto forma di "coagulazione del diritto". Ispirandosi alla teoria dell'agire comunicativo, l'articolo esamina l'ascesa, l'affermarsi e il proliferare del processo di giuridificazione, con l'obiettivo di stabilire se e come tale tendenza abbia favorito l'emergere e il definirsi istituzionale di istanze del mondo vitale; se, inoltre, allo stato attuale del processo, queste istanze possano ancora essere promosse o non sia auspicabile un processo inverso di de-giuridificazione.
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6

Pierson, Paul. "LO STATO SOCIALE NELL'ERA DELL'AUSTERITÀ PERMANENTE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 29, no. 3 (December 1999): 393–439. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200028902.

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Abstract:
IntroduzioneDa tempo riconosciuto come un elemento caratterizzante delle democrazie industriali avanzate, il welfare state reclama oggi più attenzione che mai. Malgrado l'incremento delle disuguaglianze in molti paesi, le domande di tagli alla spesa sociale si sono intensificate. I tentativi in tale senso hanno provocato un acceso dibattito e diffuse proteste e ciò pone il welfare al centro del dibattito politico e del conflitto sociale.
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7

Alber, Jens. "IL RIPENSAMENTO DEL WELFARE STATE IN GERMANIA E NEGLI STATI UNITI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 1 (April 1997): 49–99. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025533.

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Abstract:
IntroduzioneL'età dell'oro del welfare state sembra essersi conclusa. I cambiamenti demografici e l'intensificarsi della competizione internazionale in un'epoca di globalizzazione hanno messo a dura prova i sistemi di welfare. Sebbene non vi siano indicazioni di un rifiuto generale dello stato sociale (welfare backlash) tra l'opinione pubblica occidentale, gli elettori spesso scelgono partiti neo-conservatori che promettono di tagliare i programmi sociali e ridurre le tasse. In questa nuova fase di stagnazione e ridimensionamento dello stato sociale, la questione di quali fattori determinino la vulnerabilità di particolari programmi o espongano alcuni sistemi di welfare state a una politica di tagli ha assunto un ruolo centrale nel dibattito accademico.
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Poggi, Gianfranco. "LO STATO SFIDATO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no. 2 (August 1991): 191–221. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200013253.

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Abstract:
IntroduzioneVerso la fine del ventesimo secolo, allo stato si aprono prospettive dubbie, sia nei sistemi liberal-democratici che in quelli a partito unico. In entrambi i casi, per quanto in misura diversa e in modi diversi, lo stato svolge un ruolo assolutamente centrale nella gestione del processo sociale, assorbe e controlla una parte assai cospicua del prodotto sociale, riceve ed elabora una grande quantità di richieste1. In entrambi i tipi, tuttavia, i modi in cui lo stato fa fronte a questi compiti sono da qualche tempo divenuti oggetto di preoccupazione e critica in misura forse maggiore che nelle precedenti fasi della sua vicenda storica.
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Poggi, Gianfranco. "LO STATO SFIDATO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no. 2 (August 1991): 191–221. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200021808.

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Abstract:
IntroduzioneVerso la fine del ventesimo secolo, allo stato si aprono prospettive dubbie, sia nei sistemi liberal-democratici che in quelli a partito unico. In entrambi i casi, per quanto in misura diversa e in modi diversi, lo stato svolge un ruolo assolutamente centrale nella gestione del processo sociale, assorbe e controlla una parte assai cospicua del prodotto sociale, riceve ed elabora una grande quantità di richieste. In entrambi i tipi, tuttavia, i modi in cui lo stato fa fronte a questi compiti sono da qualche tempo divenuti oggetto di preoccupazione e critica in misura forse maggiore che nelle precedenti fasi della sua vicenda storica.
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Gambino, Silvio. "Diritti e Stato sociale. Quale futuro europeo?" CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (November 2015): 35–47. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2015-002002.

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Dissertations / Theses on the topic "Stato sociale"

1

Calarco, Roberto <1986&gt. "Dallo Stato sociale allo Stato penale: la repressione dei sans papiers in Francia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4257.

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Abstract:
l'obiettivo della tesi è quello di fornire un quadro della situazione in cui vivono gli immigrati irregolari in Francia, e sopratutto analizzare gli effetti delle politiche migratorie repressive dello Stato francese, in connessione con la comune politica europea di contrasto all'immigrazione.
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2

Masier, Laura <1988&gt. "Welfare e povertà: dall'evoluzione dello Stato sociale al fenomeno del working poor." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3419.

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Abstract:
Dopo una panoramica generale sull’evoluzione del welfare in Europa, ed una rapida esposizione che ne fotografa lo sviluppo, il focus si sposta sull'evoluzione dagli anni '70 ad oggi. La trattazione qui si sviluppa su tre dimensioni: individualizzazione, aziendalizzazione e povertà, aspetto quest'ultimo approfondito in un capitolo dedicato. Il core del paper si concentra poi sul fenomeno del working poor, con relativa ricerca operativa.
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Massironi, Andrea <1988&gt. "Il confine dimenticato. Analisi geografica, storica e sociale dello stato brasiliano dell'Amapà." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8720.

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Abstract:
Il lavoro parte da un'analisi storica e geografica della Amapá , uno stato nel nord del Brasile, al confine con la Guyana Francese. Lo studio prosegue poi la presentazione della situazione attuale, dove bellezze naturali e umane vanno di pari passo con problemi di diverso tipo, primi fra tutti quello della povertà (culturale ed economica) e quello dello strapotere delle multinazionali (con conseguenti danni ambientali - deforestazione - e sociali - corruzione diffusa). Un capitolo a parte è poi dedicato alle attività di alcune ONG italiane presenti nei pressi della capitale, Macapà.
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TANZILLI, FRANCESCO. "POVERI, POLITICI E PROFESSORI: IL DIBATTITO SULLO STATO SOCIALE AMERICANO DA KENNEDY A BUSH." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/382.

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Abstract:
Il presente lavoro intende esaminare il processo di decision making relativo alla politica sociale statunitense sviluppatosi a partire dalla fine degli anni Sessanta, fornendo un’analisi di carattere «istituzionalista» che ponga in rilievo gli snodi cruciali del dibattito relativo al welfare system federale svoltosi sia all’interno del Congresso, sia presso i think tank, i centri universitari, le organizzazioni culturali e religiose, le lobby e le altre realtà associative emerse dalla società civile. In particolare, la ricerca si concentra sull’intreccio tra ideologia politica, mentalità tradizionale, opinione pubblica e interessi specifici, e sull’influsso esercitato dalla dimensione culturale e istituzionale sul processo legislativo. Sono stati individuati quattro principali indirizzi socio-politici, ciascuno dei quali ha avuto un particolare influsso su altrettante ‘fasi’ del processo di riforma del welfare system statunitense svoltosi tra il 1968 e il 2006. L’analisi del dibattito culturale e politico è stata suddivisa pertanto in quattro diversi capitoli (capp. 2-5) che consentono di delineare percorsi distinti per le diverse ipotesi socio-culturali individuate, ai quali viene anteposta una premessa storica relativa alle origini del sistema assistenziale e previdenziale statunitense e alle politiche riformiste degli anni Sessanta (cap. 1).
The dissertation examines the process of decision making that determined the development of U.S. social policy from the end of the Sixties. It analyzes the institutional character of the debate that took place inside the Congress and inside the think tanks, the academic centers, the cultural and religious foundations and other associations. In particular, the research is focused on the tangle between political ideologies, traditional culture, public opinion and legislative process. The dissertation identifies four different socio-political streams: each of them influenced a particular “phase” of the reform of the U.S. welfare system from 1968 up to 2006. The analysis of the cultural and political debate has been divided in four chapters (chapters 2-5) that allow to delineate different developments for the four streams, after an historical premise (chapter 1) that presents the origins of American welfare system, from the colonial times to the Sixties.
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TANZILLI, FRANCESCO. "POVERI, POLITICI E PROFESSORI: IL DIBATTITO SULLO STATO SOCIALE AMERICANO DA KENNEDY A BUSH." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/382.

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Abstract:
Il presente lavoro intende esaminare il processo di decision making relativo alla politica sociale statunitense sviluppatosi a partire dalla fine degli anni Sessanta, fornendo un’analisi di carattere «istituzionalista» che ponga in rilievo gli snodi cruciali del dibattito relativo al welfare system federale svoltosi sia all’interno del Congresso, sia presso i think tank, i centri universitari, le organizzazioni culturali e religiose, le lobby e le altre realtà associative emerse dalla società civile. In particolare, la ricerca si concentra sull’intreccio tra ideologia politica, mentalità tradizionale, opinione pubblica e interessi specifici, e sull’influsso esercitato dalla dimensione culturale e istituzionale sul processo legislativo. Sono stati individuati quattro principali indirizzi socio-politici, ciascuno dei quali ha avuto un particolare influsso su altrettante ‘fasi’ del processo di riforma del welfare system statunitense svoltosi tra il 1968 e il 2006. L’analisi del dibattito culturale e politico è stata suddivisa pertanto in quattro diversi capitoli (capp. 2-5) che consentono di delineare percorsi distinti per le diverse ipotesi socio-culturali individuate, ai quali viene anteposta una premessa storica relativa alle origini del sistema assistenziale e previdenziale statunitense e alle politiche riformiste degli anni Sessanta (cap. 1).
The dissertation examines the process of decision making that determined the development of U.S. social policy from the end of the Sixties. It analyzes the institutional character of the debate that took place inside the Congress and inside the think tanks, the academic centers, the cultural and religious foundations and other associations. In particular, the research is focused on the tangle between political ideologies, traditional culture, public opinion and legislative process. The dissertation identifies four different socio-political streams: each of them influenced a particular “phase” of the reform of the U.S. welfare system from 1968 up to 2006. The analysis of the cultural and political debate has been divided in four chapters (chapters 2-5) that allow to delineate different developments for the four streams, after an historical premise (chapter 1) that presents the origins of American welfare system, from the colonial times to the Sixties.
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Filippi, Elisa <1997&gt. "Il gioco degli scacchi in Unione Sovietica: strumento di ingegneria sociale e di affermazione internazionale dello Stato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21456.

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Abstract:
Il presente elaborato ha lo scopo di esplorare ed indagare le motivazioni sociali e politiche che hanno condotto gli scacchi fino in Unione Sovietica e hanno garantito loro crescente rilevanza per la società, lo Stato e per il Partito, facendo sì che la notorietà del gioco non rimanesse ancorata a livello nazionale, bensì che i giocatori sovietici ottenessero riconoscimento internazionale. La ricerca è stata suddivisa in più sfere tematiche per poter meglio analizzare i diversi ambiti d’impatto del gioco sulla vita sovietica: l’aspetto storico, in quanto l’arte degli scacchi era già presente in Russia da secoli ma ha assunto i connotati descritti nello studio solo durante l’Unione Sovietica; l’aspetto sociale, da cui si inizia ad analizzare e comprendere l’imposizione del gioco alla popolazione, il suo uso propagandistico a livello nazionale; e l’impatto del gioco nel contesto internazionale delle relazioni con altri paesi in particolare nel periodo della Guerra Fredda. Nell’elaborato si affronterà quindi la tematica di come l’Unione Sovietica sia stata in grado di sfruttare le caratteristiche di uno dei giochi più antichi al mondo, adattandole ad uno strumento di ingegneria sociale per manovrare la popolazione verso le direttive sociali, politiche e religiose predisposte dallo Stato. Inoltre, durante la Guerra Fredda, la “Terra degli Scacchi”, come è diventata internazionalmente nota, ha reso il gioco un simbolo di orgoglio nazionalistico ed un mezzo per dimostrare pacificamente la propria superiorità morale e intellettuale sull’Occidente. Cancellando la concezione di sport come percorso individuale attraverso investimenti statali, forte propaganda e leva sulla morale comune, il sistema ha reindirizzando il concetto di sport verso i principi cardine caratterizzanti il Nuovo Uomo sovietico: competenza tecnica e collettività. Il gioco passò quindi dalla sua fama storica di essere un mezzo per formare nell’arte della guerra a quello di un mezzo per la formazione di un’intera società, la società sovietica. Gli scacchi vennero trasformati in un'arena per la lotta tra ideologie, rispecchiando sulle scacchiere internazionali le stesse tensioni che si verificavano sul piano politico.
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7

Manolio, Caterina <1993&gt. "Il welfare occupazionale nel contesto della crisi del moderno Stato Sociale: opportunita e limiti di un diverso modello di solidarieta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9700/1/TESI%20FINALE.pdf.

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Abstract:
Il presente elaborato analizza il complesso fenomeno del welfare occupazionale nell’ambito della conclamata crisi del moderno Stato sociale. Dapprima, ci si soffermerà sulla genesi del fenomeno, e, nello specifico, sul mutato contesto istituzionale e sociale da cui esso trae origine: allo studio dei principali modelli di welfare state e alla loro ricostruzione storica, si affiancherà l'osservazione delle possibili concause che hanno determinato, nel tempo, l’insorgere di forme di welfare integrativo, parallele, se non anche alternative, a quelle garantite, in via principale, dallo Stato centrale. Nel prosieguo si darà conto della crescente rilevanza assunta dal welfare occupazionale nel contesto politico e aziendale europeo e nazionale, attraverso l’analisi dei più recenti studi sul tema e dei provvedimenti adottati dal Legislatore italiano e dalle parti sociali nell’ultima stagione di rinnovo contrattuale. Al termine della ricostruzione normativa, si procederà alla lettura del fenomeno secondo tre differenti indirizzi interpretativi, con lo scopo di evidenziare le opportunità e i limiti derivanti dall’adozione di un diverso modello di solidarietà sociale e le sue possibili strategie di sviluppo nei diversi ambiti di applicazione. Sulla scorta di tali considerazioni, infine, si collocherà il fenomeno oggetto di studio nel più ampio processo di “innovazione sociale” che investe, pur con marcate criticità, le società contemporanee avanzate: in tal senso, dall’analisi di esempi virtuosi di collaborazione fra diversi attori istituzionali, pubblici e privati, si giungerà ad affermare l’importanza di inquadrare il welfare occupazionale in sistemi circolari e partecipati di gestione del rischio sociale per la creazione di un benessere diffuso e duraturo, che si sviluppi oltre il perimetro aziendale e con la collaborazione di tutta la comunità.
This study aims to describe the phenomenon of occupational welfare against the backdrop of the crisis and the transformation of the modern Western welfare state. First of all, we will focus on the genesis of the phenomenon, and, specifically, on the emergence of new social risks that have deeply transformed the institutional and social pattern since the Fordist revolution: beside the study of the main welfare state models and their historical reconstruction, we will observe the possible contributing causes that have determined, over time, the gradual retrenchment of welfare state and the rise of different forms of supplementary welfare. Then, we will zoom in on the growing importance of occupational welfare in the European and national political and business context, through the analysis of the most recent studies on the issue and the measures adopted by the Italian legislator and the social partners in the last collective bargaining season. At the end of the normative reconstruction, the phenomenon will be read according to three different interpretative outlooks, with the aim of highlight limits and opportunities deriving from the adoption of a different model of social solidarity and its possible development strategies in the various fields of application. Ultimately, on the basis of these considerations, we will look at the phenomenon under a broader perspective of "social innovation": by this expression, we define the process encompassing socially innovative policies and actions aimed at overcoming poverty and social exclusion, through a reconfiguration of social and political relations. Moving from the analysis of some virtuous examples of dialectical interplay between public and private institutional actors, the paper concludes stating the importance of embedding occupational welfare in a broader circular and participatory systems of social risk management, through which develop and maximize social well-being, even beyond company policies.
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Di, Tullio Rosa Bianca <1981&gt. "(Ri)generando la precarietà nello Stato sociale dell'Austerità: uno studio di caso sulle politiche di "inclusione attiva" nel comune di Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7372.

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Abstract:
La ricerca intende dimostrare come il paradigma della pro-attività – nell'ambito delle politiche socio-assistenziali di contrasto alla povertà del regime neoliberista – sia funzionale alla produzione di una riserva permanente di manodopera precaria ed a buon mercato. Nella prima parte – avvalendosi del concetto marxiano di esercito industriale di riserva e dell'analisi, in chiave di lettura marxista, dei processi di impoverimento globale –, ci si prefigge di analizzare i fondamenti teorici ed i discorsi ideologici che sono alla base delle nuove configurazioni dello Stato sociale nell'era dell'accumulazione flessibile, dedicando speciale attenzione alle politiche europee per l'inclusione attiva. Si intende evidenziare come il modello del "welfare to work", di pari passo con l'espansione delle politiche di austerità, sia oggi l'approccio dominante nelle politiche socio-assistenziali in Europa. La seconda parte della ricerca – a partire dalla ricostruzione ed analisi del sistema di condizionalità, vincoli e politiche pro-attive, destinato all'utenza adulta in carico ai servizi sociali del Comune di Venezia – intende discutere in quale misura la combinazione tra “lotta all'assistenzialismo”, "welfare to work" e politiche di austerità possano favorire l'acutizzazione delle disuguaglianze, la precarietà e l'emarginazione sociale.
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9

Bontempi, Stefano <1974&gt. "La valutazione economica delle esternalità e la contabilità ambientale e sociale: stato dell'arte, analisi e prospettive dei nuovi strumenti di supporto decisionale e partecipativo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1870/1/Bontempi_Stefano_tesi.pdf.

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10

Bontempi, Stefano <1974&gt. "La valutazione economica delle esternalità e la contabilità ambientale e sociale: stato dell'arte, analisi e prospettive dei nuovi strumenti di supporto decisionale e partecipativo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1870/.

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Books on the topic "Stato sociale"

1

Rapini, Andrea. Lo stato sociale. Bologna: Archetipolibri, 2010.

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2

Rapini, Andrea. Lo stato sociale. Bologna: Archetipolibri, 2010.

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3

Società italiana degli economisti. Riunione scientifica. Globalizzazione e stato sociale. Bologna: Il Mulino, 1999.

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4

Colombo, Dario. Neoliberismo e stato sociale. Roma: Aracne editrice S.r.l., 2013.

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5

Lo stato sociale nel "ventennio". Roma: Pagine, 2010.

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6

Mussolini, Martina. Fascismo: Stato sociale o dittatura? Siena: Edizioni Cantagalli, 2015.

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7

Giorgio, Berti, and Istituto regionale di studi europei del Friuli Venezia Giulia., eds. Federalismo e stato sociale dibattuti. Pordenone: Concordia sette, 1994.

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8

Ruggeri, Fedele. Stato sociale, assistenza, cittadinanza: Sulla centralità del servizio sociale. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2013.

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9

Cerroni, Umberto. Regole e valori nella democrazia: Stato di diritto, stato sociale, stato di cultura. Roma: Editori riuniti, 1989.

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10

Dallo Stato sociale allo Stato immaginario: Critica della "ragione funzionalista". Torino: Bollati Boringhieri, 1994.

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Book chapters on the topic "Stato sociale"

1

Conigliello, Lucilla. "Raccolte librarie e archivi di persona alla Biblioteca di scienze sociali dell’Università di Firenze: stato dell’arte." In Tramandare la memoria sociale del Novecento, 17–25. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-289-8.04.

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2

Gough, I. "Welfare State." In Social Economics, 276–81. London: Palgrave Macmillan UK, 1989. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-19806-1_35.

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3

Murphy, Mark. "The State." In Social Theory, 9–31. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-78324-2_2.

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4

Alcock, Pete. "The State." In Social Policy in Britain, 44–58. London: Macmillan Education UK, 1996. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-24741-7_3.

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5

Alcock, Pete. "The State." In Social Policy in Britain, 127–38. London: Macmillan Education UK, 2008. http://dx.doi.org/10.1007/978-0-230-22916-7_8.

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6

Vogel, Joachim. "Welfare State." In Social Indicators Research Series, 49–67. Dordrecht: Springer Netherlands, 2003. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-007-0977-5_3.

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7

Alcock, Pete, and Margaret May. "The State." In Social Policy in Britain, 17–28. London: Macmillan Education UK, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-137-31464-2_2.

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8

Hazan, Haim, and Raquel Romberg. "Shaming the State." In Suicide Social Dramas, 93–112. Milton Park, Abingdon, Oxon ; New York, NY : Routledge, 2021.: Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.4324/9781003099741-5.

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9

Pennings, Frans. "Social security." In Routledge Handbook of the Welfare State, 355–65. Second edition. | Abingdon, Oxon; New York, NY: Routledge, 2018.: Routledge, 2018. http://dx.doi.org/10.4324/9781315207049-32.

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10

Smith, Gordon B. "The Social Welfare State." In Soviet Politics, 250–72. London: Macmillan Education UK, 1988. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-19172-7_11.

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Conference papers on the topic "Stato sociale"

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Catini, Raffaella. "La territorializzazione spontanea del centro storico: il caso di Viterbo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8033.

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Abstract:
Lo studio qui proposto ha preso l’avvio da due eventi fondamentali per lo sviluppo urbanistico della città di Viterbo, nessuno dei quali possiamo dire costituisca la conseguenza di una politica urbana di indirizzo. Il primo ha decretato, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, lo spopolamento e il progressivo degrado del centro storico a seguito del vero e proprio esodo verso i nuovi insediamenti di edilizia economica e popolare e soprattutto verso le innumerevoli ville, costruite facendole passare per fabbricati rurali, nelle zone agricole a ridosso della città; il secondo, tuttora in atto, registra una tendenza opposta in virtù dei mutamenti profondi occorsi nel tessuto sociale e della mutata situazione economica. Le scarse disponibilità economiche hanno reso infatti nuovamente appetibili, da parte di nuovi fruitori con scarse possibilità economiche, i numerosi immobili del centro rimasti liberi e in cattive condizioni di manutenzione, dapprima senza operare alcuna alterazione nel tessuto edilizio esistente; quindi è iniziata un’operazione sistematica di portata ben diversa, mirata alla trasformazione in unità abitative minime dei locali situati al livello stradale adibiti un tempo a magazzini e cantine. Esigenze differenti di persone differenti hanno indotto una nuova territorializzazione della città storica. Resta da capire in che misura questo processo sia stato previsto o valutato, e se la costituzione di un tessuto sociale così omogeneo nella struttura possa considerarsi positivamente ai fini del riequilibrio socio-economico complessivo, di cui il problema edilizioabitativo rappresenta solo uno degli aspetti The aim of this paper is to reflect on two major trends concerning the urban development of the city of Viterbo, neither of which appears to stem from a precise urban policy. The first one was the depopulation and progressive decline of the ancient city centre caused by the relocation of the inhabitants towards the new council housing settlements and especially towards the countless new villas, originally intended as farm houses on agricultural land adjacent to the city. The second one, still ongoing, is an opposite trend, the result of profound changes in the social fabric of the society and of the present economic stagnation. Many unoccupied and neglected houses and flats in the city centre are appealing to people with limited financial means, in spite of the lack of upgrading. In addition, basements and cellars are being converted into actual housing units. The needs of the abovementioned people have triggered a new territorialisation of the historic centre. It is yet to be determined to what extent this phenomenon has been contemplated and understood, and whether the rise of such a uniform social fabric should be construed as positive for the general socioeconomic balance, of which the housing issue is only one of the factors.
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Sportello, Valentina. "Cronaca di un abbandono: fenomeni di migrazione all'interno della Ciudad Vieja di Montevideo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8015.

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Abstract:
La Ciudad Vieja, ha rappresentato per secoli il centro funzionale, abitativo e commerciale della città di Montevideo, eppure nel corso dell’ultimo secolo ha subito molte trasformazioni che ne hanno mutato sia il volto urbano che la composizione sociale. Risulta infatti essere il barrio Montevideano con il maggior calo di abitanti (circa il 20%) e la causa principale di tale fenomeno è imputabile alla localizzazione del porto commerciale nella baia e al conseguente svilupparsi in loco dei servizi legati all’attività di quest'ultimo, che hanno trasformato l'antico centro storico in un “barrio portuale”. Lentamente la Ciudad Vieja si svuota e si classifica come luogo pericoloso e degradato agli occhi dei suoi abitanti, che se ne allontanano attratti da abitazioni più comode e tranquille sul bordo dell'oceano. A questo flusso di popolazione in fuga, se ne affianca uno contrario, invisibile, composto dal ceto più povero, il quale in cerca di un rifugio, è attratto dallo stock abitativo disponibile e abbandonato che occupa illegalmente e dalle possibilità di lavoro offerte dal vicino porto. Il volto della Ciudad Vieja cambia ancora, e il degrado urbano delle vie, corrisponde al peggioramento delle condizioni di vita dei suoi nuovi abitanti, i quali vivono in totale assenza di regole igieniche, in condizioni di sovraffollamento, privi di acqua e luce. Nonostante negli ultimi anni le amministrazioni si siano occupate del degrado urbano e sociale presente nella zona, le proposte di rilancio pensate, limitate al recupero di alcune facciate o alla pedonalizzazione di alcune vie, son fallite miseramente e il fenomeno non è stato arginato, mentre l'auspicata partecipazione di investitori privati non ha mai avuto seguito. For centuries the Ciudad Vieja was the functional, residential and commercial centre of the city of Montevideo, however over the past century it has undergone many transformations, which have changed its urban essence and its social composition. It has been shown to be the barrio in Montevideo with the highest population decline (about 20 %). Such phenomenon may be attributed to the position of the commercial port in the bay and to the consequent development of activities linked to the port, which have transformed the old town centre into a "port barrio". The Ciudad Vieja slowly emptied and it was seen as dangerous and degraded by its inhabitants, who went away from it attracted by more comfortable and quiet homes by the ocean. Another flow contrasted that of the fleeding population: it was made up of the lower class in search for refuge, attracted by the vacant and abandoned homes, which it occupied illegally, and by work opportunities offered by the nearby port. The essence of the Ciudad Vieja changed once again and the urban decay of the streets was equivalent to the worstening of the living conditions of its new inhabitants, who live without sanitation rules, in overcrowded conditions and without running water and electricity. Although in recent years administrations have dealt with the area's urban and social decay, the proposed solutions, limited to the reclamation of a few facades and to the pedestrianisation of some streets, have failed miserably and the phenomenon hasn't been contained, while private investors have never participated.
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Lazdins, Janis. "Payment of Mandatory Social Insurance Contributions in a Socially Responsible State as a Safeguard for the Inviolability of Human Dignity in Emergency Conditions in a State Governed by the Rule of Law." In The 8th International Scientific Conference of the Faculty of Law of the University of Latvia. University of Latvia Press, 2022. http://dx.doi.org/10.22364/iscflul.8.2.02.

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Abstract:
The article provides an analysis of the impact of economic crises on improving regulation on the state mandatory social insurance in Latvia following the restoration of its independence de facto (1990–1991), as well as of the legal principles and case law related to social insurance. In examining case law, particular attention is paid to such concepts as human dignity, a state governed by the rule of law, and a socially responsible state. The subsistence minimum, which has not been calculated by the State, is recognised as being an unsolved problem, which, effectively, prohibits from discussing the effectiveness of the system of state mandatory social insurance in the area of social security when an insured event occurs.
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Korcova, Jana. "SOCIAL STATE AND UNEMPLOYMENT." In 5th SGEM International Multidisciplinary Scientific Conferences on SOCIAL SCIENCES and ARTS SGEM2018. STEF92 Technology, 2018. http://dx.doi.org/10.5593/sgemsocial2018/3.3/s12.099.

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Khvostov, A. G., and N. R. Getaova. "STUDENT’S SELF-GOVERNMENT IN THE HIGHER EDUCATION SYSTEM AND ITS IMPACT ON THE DEVELOPMENT OF SOCIAL ACTIVITY OF STUDENTS AND TRAINING OF PROFESSIONAL STAFF." In STATE AND DEVELOPMENT PROSPECTS OF AGRIBUSINESS Volume 2. DSTU-Print, 2020. http://dx.doi.org/10.23947/interagro.2020.2.183-186.

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Abstract:
The article explores the concept, objectives and principle of student’s self-government in the system of modern higher education in the Russian Federation. The paper analyzes the impact of student’s self-government on the development of student’s social activity and the formation of a socially adapted personality among students, also the impact on the training of professional staff.
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Birka, Jakub. "SOCIAL STATE AS AN ASPECT OF SOCIAL POLICY." In 5th International Multidisciplinary Scientific Conferences on SOCIAL SCIENCES and ARTS SGEM2018. STEF92 Technology, 2018. http://dx.doi.org/10.5593/sgemsocial2018/1.2/s01.032.

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Qi, Lei, Rihui Li, Johnny Wong, Wallapak Tavanapong, and David A. M. Peterson. "Social Media in State Politics." In ASONAM '17: Advances in Social Networks Analysis and Mining 2017. New York, NY, USA: ACM, 2017. http://dx.doi.org/10.1145/3110025.3110097.

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Zhang, Zhe, and Goldie Nejat. "Human Affective State Recognition and Classification During Human-Robot Interaction Scenarios." In ASME 2009 International Design Engineering Technical Conferences and Computers and Information in Engineering Conference. ASMEDC, 2009. http://dx.doi.org/10.1115/detc2009-87647.

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Abstract:
A new novel breed of robots known as socially assistive robots is emerging. These robots are capable of providing assistance to individuals through social and cognitive interaction. The development of socially assistive robots for health care applications can provide measurable improvements in patient safety, quality of care, and operational efficiencies by playing an increasingly important role in patient care in the fast pace of crowded clinics, hospitals and nursing/veterans homes. However, there are a number of research issues that need to be addressed in order to design such robots. In this paper, we address one main challenge in the development of intelligent socially assistive robots: The robot’s ability to identify, understand and react to human intent and human affective states during assistive interaction. In particular, we present a unique non-contact and non-restricting sensory-based approach for identification and categorization of human body language in determining the affective state of a person during natural real-time human-robot interaction. This classification allows the robot to effectively determine its taskdriven behavior during assistive interaction. Preliminary experiments show the potential of integrating the proposed gesture recognition and classification technique into intelligent socially assistive robotic systems for autonomous interactions with people.
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Shagieva, Rosalina. "Transformation Of The Modern State Into A Social State." In International Scientific Conference «Social and Cultural Transformations in the Context of Modern Globalism» dedicated to the 80th anniversary of Turkayev Hassan Vakhitovich. European Publisher, 2020. http://dx.doi.org/10.15405/epsbs.2020.10.05.300.

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Kolonin, Anton. "Studying human social environment and state with social network data." In 2016 Cognitive Sciences, Genomics and Bioinformatics (CSGB). IEEE, 2016. http://dx.doi.org/10.1109/csgb.2016.7587680.

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Reports on the topic "Stato sociale"

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Sarafian, Iliana. Considerazioni chiave: affrontare le discriminazioni strutturali e le barriere al vaccino covid-19 per le comunità rom in italia. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.024.

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Abstract:
Questo rapporto evidenzia come le discriminazioni strutturali e l'esclusione sociale influenzino le percezioni e gli atteggiamenti nei confronti del vaccino per il COVID-19 tra le comunità rom in Italia. Uno degli obiettivi è mettere in luce il ruolo che le autorità pubbliche e le comunità possono svolgere nel sostenere l'adozione del vaccino e nel contrasto ai più ampi processi di esclusione sociale.1 Le risposte contraddittorie che lo Stato italiano ha fornito durante la pandemia di Covid-19, insieme alle forme di esclusione già in atto, hanno comportato un aumento della sfiducia delle comunità rom nei confronti delle iniziative statali, impattando anche sull’adesione alla campagna vaccinale.2 Questo documento si propone di supportare e informare le amministrazioni locali e le istituzioni sanitarie pubbliche coinvolte nell’assistenza e nei processi di inclusione delle comunità rom in Italia. Il presente documento si basa su una ricerca condotta di persona e a distanza dal novembre 2021 al gennaio 2022 in Italia con le comunità rom e sinti di Milano, Roma e Catania. Sebbene queste comunità si caratterizzino per diversità storica e per differenti forme di identità linguistica, geografica, religiosa, sono state individuate delle somiglianze nel modo in cui hanno vissuto la pandemia di COVID-19 e nelle decisioni a proposito del vaccino. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Iliana Sarafian (LSE) con i contributi e le revisioni di Elizabeth Storer (LSE), Tabitha Hrynick (IDS), Marco Solimene (University of Iceland), Dijana Pavlovic (Upre Roma) e Olivia Tulloch (Anthrologica). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058) e si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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2

Young, Scott W. H., Doralyn Rossmann, and Justin Shanks. Montana State University (MSU) Library Social Media Survey. Montana State University ScholarWorks, 2015. http://dx.doi.org/10.15788/m26p43.

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Liu, Xiaoyue Cathy, Qian Zuo, Shenruoyang Na, Ran Wei, Aaron Golub, Liming Wang, and Jake Davis. Social-Transportation Analytic Toolbox (STAT) for Transit Networks. Transportation Research and Education Center (TREC), 2019. http://dx.doi.org/10.15760/trec.229.

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Donovan, Michael G., and Pauline McHardy. The State of Social Housing in Six Caribbean Countries. Inter-American Development Bank, April 2016. http://dx.doi.org/10.18235/0000367.

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Gastelum, Zoe N., and Kevin M. Whattam. State-of-the-Art of Social Media Analytics Research. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), January 2013. http://dx.doi.org/10.2172/1077994.

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6

Somers, Stephen A. Somers, Tricia McGinnis McGinnis, and Maia Crawford Crawford. A State Policy Framework for Integrating Health and Social Services. New York, NY United States: Commonwealth Fund, July 2014. http://dx.doi.org/10.15868/socialsector.25002.

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Bassi, Andrea. From “Social Impact” to “Social Value”. Liège: CIRIEC, 2022. http://dx.doi.org/10.25518/ciriec.wp202206.

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Abstract:
After the financial-economic crisis of 2008 there has been an increasing diffusion of discourses by international institutions stressing the necessity towards the adoption of impact evaluation methods both by for profit and SSE organizations. This craze for impact measurement is generally led by the need of the stock exchange to find new financial markets (demand) for an increasing offer of socially or environmentally oriented financial products (such as the Social Impact Bond). This pressure had the effect to spread terms and concept typically of the financial world to other domains, such as the welfare policy (Social Investment State) and the traditional philanthropic sector (Social Return on Investment). Even the SSE has not been immune from this “epidemic” of measurement, standardization, quantification of its activities’ effects (Salathé-Beaulieu, G. in collaboration with M. J. Bouchard and M. Mendell, 2019). The paper’s main aim is to argue in favour of the adoption of a broader conceptualization of the SSE contribution to the local community (and to the society as a whole) that the one implied by the term “impact”. It proposes a conceptual framework based on the “social value” notion, which requires to consider the worth (Bouchard, M. J. ed., 2009) linked to the presence of the organization itself and not only of its activities/ programs/services. The paper will illustrate and comment the main results from an empirical research on the Social Added Value Evaluation of an umbrella recreation association in the Emilia-Romagna Region. The inquire adopts an experimental design based on qualitative methods such as: focus groups, face to face interviews and on site observations, in order to build a consensual system of social value/impact evaluation to be adopted by the local branches of the regional association.
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Sabates-Wheeler, Rachel, and Carolina Szyp. Targeting Social Assistance in Protracted Crises. Institute of Development Studies (IDS), February 2022. http://dx.doi.org/10.19088/basic.2022.020.

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Abstract:
This brief highlights a number of targeting considerations that are unique to, or intensified by, contexts of protracted crises. We showcase the state of the evidence and debate, gaps in the knowledge, and directions for operational research that emerged from the thematic paper on targeting in situations of protracted crises prepared for the inception phase of the BASIC Research programme.
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Damm, Chris, Ioannis Prinos, and Elizabeth Sanderson. Bolton State of the Voluntary, Community and Social Enterprise Sector 2017. Sheffield Hallam University, June 2017. http://dx.doi.org/10.7190/cresr.2017.2843928293.

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Damm, Chris, and Elizabeth Sanderson. Rochdale State of the Voluntary, Community and Social Enterprise Sector 2017. Sheffield Hallam University, June 2017. http://dx.doi.org/10.7190/cresr.2017.5635442389.

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