Journal articles on the topic 'Stato sabaudo'
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1
Osborne, Toby. "Stato sabaudo e Sacro Romano Impero, ed. Marco Bellabarba and Andrea Merlotti." English Historical Review 133, no. 564 (August 6, 2018): 1299–300. http://dx.doi.org/10.1093/ehr/cey230.
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2
Facchin, Laura. "Pittori veneti nello Stato sabaudo tra XVI e XVIII secolo: una prima panoramica." CHEIRON, no. 2 (July 2020): 117–73. http://dx.doi.org/10.3280/che2018-002007.
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3
Toso, Giorgio. "«Il morbo continua a regnare». La peste in Tunisia tra il 1818 e il 1820 nelle relazioni del Console sabaudo Gaetano Palma di Borgofranco." STORIA URBANA, no. 168 (November 2021): 51–76. http://dx.doi.org/10.3280/su2021-168003.
Full textAbstract:
La Reggenza di Tunisi fu colpita tra il 1818 e il 1820 da una grave epidemia di peste, che causò la morte di migliaia di persone. In questo contesto, i Consoli degli Stati europei presenti nel Paese nordafricano riportarono, nelle relazioni dirette ai loro governi, notizie relative alla diffusione e all'andamento del contagio, alla mortalità e alle misure adottate dalle autorità tunisine durante l'emergenza: per quanto viziate talvolta da pregiudizi o imprecisioni, queste relazioni rappresentano una testimonianza diretta sulla peste in Tunisia e sui suoi effetti. In questa sede si presentano i riferimenti all'epidemia nelle relazioni del Console sabaudo a Tunisi, Gaetano Palma di Borgofranco, con un'attenzione particolare per l'immagine, tendenzialmente negativa, del governo e della popolazione tunisini. Attraverso l'analisi di documenti conservati presso gli Archivi di Stato di Genova e Torino emergono quindi non solo i dati pratici relativi all'epidemia ma anche le idee e gli atteggiamenti di un diplomatico europeo ottocentesco nei confronti di una società musulmana nel corso di un'emergenza sanitaria.
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Rudiero, Riccardo. "La centrale idroelettrica del cotonificio Widemann (San Germano Chisone, Torino): prospettive di conoscenza, conservazione e valorizzazione." Labor e Engenho 11, no. 4 (December 26, 2017): 492. http://dx.doi.org/10.20396/labore.v11i4.8651203.
Full textAbstract:
Le valli alpine del Pellice, Chisone e Germanasca, ai cui piedi sorge la città di Pinerolo (TO), furono tra le prime aree industrializzate dello stato sabaudo, vocazione che si riscontra ancora in un’ampia rete di testimonianze materiali: dai complessi produttivi alle opere sociali per la classe operaia; dalle infrastrutture di sfruttamento delle acque al sistema di elettrificazione. Riguardo quest’ultimo, sono ancora numerose le strutture atte alla generazione di energia elettrica, talune dismesse, altre in funzione, altre ancora in corso di trasformazione. Il presente contributo si soffermerà sul caso della centrale idroelettrica del Cotonificio Widemann di San Germano Chisone (TO), dove l’analisi dell’esistente e una lettura diacronica dei documenti d’archivio hanno permesso di ricostruirne la storia e hanno fornito la base per alcune suggestioni legate alla sua conservazione e valorizzazione.
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Vester, Matthew, and Chloé des Courtis. "Marco Bellabarba, Andrea Merlotti (ÉD.), Stato sabaudo e Sacro Romano Impero, Bologne, Il Mulino, 2014, 403 p., ISBN 978-88-15-25328-6." Revue d’histoire moderne et contemporaine 63-2, no. 2 (2016): 188. http://dx.doi.org/10.3917/rhmc.632.0188.
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Traverso, Matteo. "Il Senato di Piemonte e il caso Revello (1723). Un conflitto istituzionale al vertice dello Stato sabaudo nel contesto del riformismo di Vittorio Amedeo II." Italian Review of Legal History, no. 7 (December 22, 2021): 109–30. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16886.
Full textAbstract:
L’articolo intende approfondire la contrapposizione che si ebbe a cavallo tra il 1722 ed il 1723 tra Vittorio Amedeo II e il Senato di Piemonte a causa dell’assoluzione che questa magistratura diede ad una guardia campestre che era stata sorpresa armata nel mandamento di Mondovì in violazione di un editto regio. Le rimostranze sovrane, le difese dei senatori e i pareri degli altri giuristi interpellati dal re consentono di ricostruire questo scontro ma consentono anche di indagare una questione più importante: fino a che punto poteva arrivare il potere interpretativo di una corte sovrana sulla normativa regia?
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Stacey, Sarah Alyn. "Marco Bellabarba and Andrea Merlotti, eds., Stato sabaudo e sacro romano impero. (Annali dell’Istituto Italo-Germanico in Trento: Quaderni 92.) Bologna: Il Mulino, 2014. Paper. Pp. 403; 18 color figures. €34. ISBN: 978-88-15-25328-6.Table of contents available online at https://books.fbk.eu/pubblicazioni/titoli/stato-sabaudo-e-sacro-romano-impero/ (accessed 14 April 2016)." Speculum 91, no. 3 (July 2016): 759–60. http://dx.doi.org/10.1086/686638.
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Journals, FrancoAngeli. "Informazione bibliografica." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2021): 175–219. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2021oa12539.
Full textAbstract:
L'Informazione bibliografica del numero 3/2021 della «Rivista Geografica Italiana» presenta le recensioni dei seguenti testi: Donna Haraway, Chthulucene. Sopravvivere in un pianeta infetto (Michele Bandiera) Cristiano Giorda, a cura di, Geografia e Antropocene. Uomo, ambiente, educazione (Marco Tononi) Paola Piscitelli, a cura di, Atlante delle città. Nove (ri)tratti urbani per un viaggio planetario (Marco Santangelo) Martina Tazzioli, The making of migration: The biopolitics of mobility at Europe's borders (Silvia Aru) Mercedes Bresso, Claude Raffestin, I duecentocinquantamila stadi di Eratostene, al tempo del virus. Dialoghi fra un geografo e una economista ambientale, in giro per il mondo (Alessandro Ricci) Ernesto C. Sferrazza Papa, Le pietre e il potere. Una critica filosofica dei muri (Marcello Tanca) Vincent Berdoulay, Olivier Soubeyran, L'aménagement face à la menace climatique (Angelo Turco) Isabella Giunta, Sara Caria, a cura di, Pasado y presente de la cooperación internacional: una perspectiva crítica desde las teorías del sistema mundo (Mariasole Pepa) Sara Luchetta, Dalla baita al ciliegio. La montagna nella narrativa di Mario Rigoni Stern (Giacomo Zanolin) Edoardo Boria, Storia della cartografia in Italia dall'Unità a oggi. Tra scienza, società e progetti di potere (Anna Guarducci) Maria Luisa Sturani, Dividere, governare e rappresentare il territorio in uno Stato di antico regime. La costruzione della maglia amministrativa nel Piemonte Sabaudo (XVI-XVIII sec.) (Anna Guarducci) Egidio Dansero, Davide Marino, Giampiero Mazzocchi e Yota Nicolarea, a cura di, Lo spazio delle politiche locali del cibo: temi, esperienze e prospettive (Chiara Spadaro) Giorgio Osti, Elena Jachia, a cura di, AttivAree. Un disegno di rinascita delle aree interne (Raffaella Coletti) Lucilla Barchetta, La rivolta del verde. Nature e rovine a Torino (Alberto Vanolo) Per leggere i contributi integralmente, cliccare sul quadratino in alto denominato "PDF".
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Blanco, Luigi. "Frontiere e spazi sabaudi: osservazioni in margine a due recenti volumi." SOCIETÀ E STORIA, no. 135 (July 2012): 171–81. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-135009.
Full textAbstract:
I due volumi dedicati al Monferrato e allo spazio sabaudo, dai quali prendono le mosse queste riflessioni, affrontano le complesse vicende di negoziazione e definizione dei confini di queste entitÀ territoriali in etÀ moderna, con particolare attenzione alla conoscenza del territorio, ai tecnici incaricati delle operazioni, ai conflitti cui danno luogo. Essi confermano che dalla prospettiva dei confini puň venire un importante contributo alla reinterpretazione dei rapporti centro-periferia nel processo di formazione degli stati nell'Europa moderna.
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D’Alessandri, Antonio. "Viaggiatori romeni in Italia durante il Risorgimento." IL RISORGIMENTO, no. 1 (May 2021): 96–116. http://dx.doi.org/10.3280/riso2021-001005.
Full textAbstract:
Il saggio affronta l'immagine dell'Italia durante la prima metà del XIX secolo negli scritti di viaggio di alcuni fra i più importanti autori romeni che, a vario titolo, visitarono la penisola. L'obiettivo è di mettere a fuoco in che modo la cultura italiana sia stata recepita e, soprattutto, come abbia influenzato l'elaborazione dell'identità nazionale romena contemporanea nella sua fase di formazione. L'analisi tiene in considerazione i maggiori eventi della storia romena dell'epoca, per collocare quelle opere nel loro contesto originario. Per i romeni del XIX secolo, l'Italia, con la sua storia, la lingua, la cultura, significò soprattutto la riscoperta delle antiche radici culturali della nazione. Accanto a ciò, la percezione romena dell'Italia, così come si può leggere nei testi dei viaggiatori selezionati, racchiudeva in sé anche gli stimoli a trovare, nei luoghi visitati, esempi concreti che potessero contribuire all'incipiente sviluppo delle terre romene e, infine, l'ammirazione per l'azione politica del Piemonte sabaudo nel processo di formazione statale italiana.
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Violante, Luciano. "INTRODUZIONE." Il Politico 251, no. 2 (March 3, 2020): 5–24. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.233.
Full textAbstract:
La storia delle istituzioni repubblicane è caratterizzata da profonde fratture, a partire dalla nascita della Repubblica. Il regime democratico nasce e si afferma sulla base di tre radicali discontinuità.
La prima fu la guerra di Liberazione dal nazismo e dal fascismo che fu anche guerra tra italiani. La seconda fu il referendum tra monarchia e repubblica, che mise fine alla dinastia sabauda. La terza frattura nacque dalla prima decisione della Corte Costituzionale, che, respingendo le istanze dell’Avvocatura dello Stato, intervenuta in difesa dell’art.113 TULPS, affermò la propria competenza a giudicare della conformità alla Costituzione di tutte le leggi, comprese quelle precedenti alla sua istituzione, riconfermando la felice frattura tra fascismo e Repubblica. Negli anni successivi, il paese è stato colpito da undici stragi politiche, due opposti terrorismi con 460 uccisi in quindici anni (1969-1984), due stragi di mafia, tre tentativi di rovesciamento violento del governo, l’omicidio di un uomo di Stato, di 24 magistrati e di 11 giornalisti. A queste tragedie possono aggiungersi l’autodistruzione di una classe politica dirigente incapace di assumersi le proprie responsabilità in seguito alle vicende di Tangentopoli, il processo di crescente denigrazione [Continua]
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Gama Neto, Jaime de Liege, Mahedy Araujo Bastos Passos, Jenisson Araujo Cruz, and Nazareno Trajano de Souza. "New records of Ephemeroptera (Insecta) from Roraima State, Northern Brazil." EntomoBrasilis 11, no. 1 (April 23, 2018): 33–40. http://dx.doi.org/10.12741/ebrasilis.v11i1.748.
Full textAbstract:
Abstract. The aim of this work is to present new records and distributional notes of Ephemeroptera species on Roraima states. Farrodes maculatus Domínguez, Molineri & Peters, 1996, Hermanellopsis incertans (Spieth, 1943) and Thraulodes marreroi Chacón, Segnini & Domínguez, 1999 are recorded for the first time in Brazil. Family Coryphoridae, Callibaetis cruentus Cruz, Salles & Hamada, 2014, Callibaetis gelidus Cruz, Salles & Hamada, 2014, Campylocia demoulini Gonçalves & Salles, 2017, Coryphorus aquilus Peters, 1981, Fittkaulus cururuensis Savage, 1986, Fittkaulus maculatus Savage & Peters, 1978, Miroculis fittkaui Savage & Peters, 1983, and Simothraulopsis sabalo Kluge, 2007 are recorded for the first time in Roraima. The number of known species of Ephemeroptera in Roraima, after our study, has increased from 64 to 75. Novos registros de Ephemeroptera (Insecta) do Estado de Roraima, norte do BrasilResumo. O objetivo deste trabalho é apresentar novos registros de espécies e notas sobre a distribuição geográfica de Ephemeroptera no Estado de Roraima. As espécies Farrodes maculatus Domínguez, Molineri & Peters, 1996, Hermanellopsis incertans (Spieth, 1943) e Thraulodes marreroi Chacón, Segnini & Domínguez, 1999 são registradas pela primeira vez no Brasil. A família Coryphoridae e as espécies Callibaetis cruentus Cruz, Salles & Hamada, 2014, Callibaetis gelidus Cruz, Salles & Hamada, 2014, Campylocia demoulini Gonçalves & Salles, 2017, Coryphorus aquilus Peters, 1981, Fittkaulus cururuensis Savage, 1986, Fittkaulus maculatus Savage & Peters, 1978, Miroculis fittkaui Savage & Peters, 1983 and Simothraulopsis sabalo Kluge, 2007 são registradas pela primeira vez no estado de Roraima. O número de espécies de Ephemeroptera com registros de ocorrência em Roraima é elevado de 64 a 75.
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Bianchi, Paola. "Stati sabaudi e Serenissima: spunti per una lettura comparata fra due "eccezioni" italiane in antico regime." CHEIRON, no. 2 (July 2020): 48–74. http://dx.doi.org/10.3280/che2018-002004.
Full text
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Kaur, Inderjit N. "Theorizing the (Un)Sounded in Sikhī: Anhad, Sabad, and Kīrtan." Religions 12, no. 11 (November 16, 2021): 1007. http://dx.doi.org/10.3390/rel12111007.
Full textAbstract:
Listening to sabad kīrtan (sung scriptural verse) is a core, everyday, widespread, and loved worship practice of Sikhs around the globe. Thus, it would be fair to state that sounding is central to Sikh worship. Indeed, the Sikh scripture considers kīrtan to be an eminent mode of devotion. Yet, the ultimate aim of this sonic practice is to sense the “unsounded” vibration—anhad—and thereby the divine and divine ethical virtues. Based on a close reading of Sikh sacred texts and ethnographic research, and drawing on the analytic of transduction, the paper explicates the embodied vibratory dimensions of the (unsounded) anhad and (sounded) sabad kīrtan. It argues that the central purpose of the Sikh (un)sounding perceptual practice is embodied ethical attunement for an unmediated experience of the divine and divine ethical virtues, and thereby the development of an ethical life. At the intersection of music, sound, religious, and philosophical studies, the analysis reveals the centrality of the body in worship and ethical development, and contributes to interdisciplinary conversations on sensory epistemologies in faith traditions.
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Kajon, Irene. "The Jewish Theological Seminary of Breslau and the Rabbinical College of Padua: A Comparison." transversal 14, no. 1 (December 23, 2016): 45–53. http://dx.doi.org/10.1515/tra-2016-0006.
Full textAbstract:
AbstractThe article deals with three points that refer to two important Jewish institutions of the age of emancipation, that is, the Jewish Theological Seminary of Breslau and the Rabbinical College of Padua: (1) how these Rabbinical schools were founded, (2) their courses and programs, and (3) the inspiration behind them. A comparison is outlined on the ground of these three points. The conclusion reminds the closing of these two schools, in 1938 the first and in 1871 the second, because of external events: the uprising of German antisemitism and the constitution of Italian State; and how the interesting figure of Sabato Morais, the founder in 1887 and first president of the Jewish Theological Seminary in New York, which prepares Conservative Rabbis, could in a sense be considered the heir of both these schools.
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Halavaty, Andrei S., Rebecca L. Rich, Chao Chen, Jeong Chan Joo, George Minasov, Ievgeniia Dubrovska, James R. Winsor, et al. "Structural and functional analysis of betaine aldehyde dehydrogenase fromStaphylococcus aureus." Acta Crystallographica Section D Biological Crystallography 71, no. 5 (April 25, 2015): 1159–75. http://dx.doi.org/10.1107/s1399004715004228.
Full textAbstract:
When exposed to high osmolarity, methicillin-resistantStaphylococcus aureus(MRSA) restores its growth and establishes a new steady state by accumulating the osmoprotectant metabolite betaine. Effective osmoregulation has also been implicated in the acquirement of a profound antibiotic resistance by MRSA. Betaine can be obtained from the bacterial habitat or produced intracellularly from cholineviathe toxic betaine aldehyde (BA) employing the choline dehydrogenase and betaine aldehyde dehydrogenase (BADH) enzymes. Here, it is shown that the putative betaine aldehyde dehydrogenase SACOL2628 from the early MRSA isolate COL (SaBADH) utilizes betaine aldehyde as the primary substrate and nicotinamide adenine dinucleotide (NAD+) as the cofactor. Surface plasmon resonance experiments revealed that the affinity of NAD+, NADH and BA forSaBADH is affected by temperature, pH and buffer composition. Five crystal structures of the wild type and three structures of the Gly234Ser mutant ofSaBADH in the apo and holo forms provide details of the molecular mechanisms of activity and substrate specificity/inhibition of this enzyme.
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Bosco, Simona, Iride Volpi, Daniele Antichi, Giorgio Ragaglini, and Christian Frasconi. "Greenhouse Gas Emissions from Soil Cultivated with Vegetables in Crop Rotation under Integrated, Organic and Organic Conservation Management in a Mediterranean Environment." Agronomy 9, no. 8 (August 13, 2019): 446. http://dx.doi.org/10.3390/agronomy9080446.
Full textAbstract:
A combination of organic and conservation approaches have not been widely tested, neither considering agronomic implications nor the impacts on the environment. Focussing on the effect of agricultural practices on greenhouse gas (GHG) emissions from soil, the hypothesis of this research is that the organic conservation system (ORG+) may reduce emissions of N2O, CH4 and CO2 from soil, compared to an integrated farming system (INT) and an organic (ORG) system in a two-year irrigated vegetable crop rotation set up in 2014, in a Mediterranean environment. The crop rotation included: Savoy cabbage (Brassica oleracea var. sabauda L. cv. Famosa), spring lettuce (Lactuca sativa L. cv. Justine), fennel (Foeniculum vulgare Mill. cv. Montebianco) and summer lettuce (L. sativa cv. Ballerina). Fluxes from soil of N2O, CH4 and CO2 were measured from October 2014 to July 2016 with the flow-through non-steady state chamber technique using a mobile instrument equipped with high precision analysers. Both cumulative and daily N2O emissions were mainly lower in ORG+ than in INT and ORG. All the cropping systems acted as a sink of CH4, with no significant differences among treatments. The ORG and ORG+ systems accounted for higher cumulative and daily CO2 emissions than INT, maybe due to the stimulating effect on soil respiration of organic material (fertilizers/plant biomass) supplied in ORG and ORG+. Overall, the integration of conservation and organic agriculture showed a tendency for higher CO2 emissions and lower N2O emissions than the other treatments, without any clear results on its potential for mitigating GHG emissions from soil.
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DIANA, ELVIS DE ALMEIDA. "CIVILIZAÇÃO NACIONAL A PARTIR DE FORA: política e cultura em La Revista Literária no Uruguai (1865)." Outros Tempos: Pesquisa em Foco - História 16, no. 28 (July 21, 2019): 1–25. http://dx.doi.org/10.18817/ot.v16i28.672.
Full textAbstract:
Propomos analisar a atuação político - cultural do periódico La Revista Literaria, fundado por vários intelectuais uruguaios em 1865, buscando compreendê -lo tanto como um espaço de formação intelectual, quanto cidadã, a partir das indicações de Hilda Sabato (2008). Objetivamos, também, entender como suas publicações propuseram uma identidade para o Uruguai daquele período, visando à “civilização” de caráter nacional para a população daquele país. A atuação do referido periódico se centrou nas críticas dirigidas à Igreja Católica uruguaia e ao passado monárquico espanhol que ainda parecia se mostrar presente em meio às tentativas internas de consolidação do Estado Nacional pós-independência. No entanto, esse projeto se deu olhando-se “para fora”, por meio de referenciais externos, consistindo, assim, em uma forma de percepção de um “movimento” temporal – conforme os dizeres de Reinhart Koselleck (2006) - em direção à “modernidade” político - cultural nacional uruguaia. Palavras-chave: Uruguai. Civilização. La Revista Literária. NATIONAL CIVILIZATION FROM THE OUTSIDE:politics and culture in La Revista Literaria in Uruguay (1865) Abstract: We propose to analyze the political-cultural performance of the periodical La Revista Literaria, founded by several intellectuals in 1865, seeking to understand it both as a space for intellectual and citizen formation, based on the indications of Hilda Sabato (2008). We also aimed to understand how his publications proposed an identity for Uruguay of that period, aiming at the "civilization" of national character for the population of that country. The journal's work focused on criticism of the Uruguayan Catholic Church and the Spanish monarchist past that still seemed to be present amid the internal attempts to consolidate the post-independence National State. However, this project took place by looking "outwardly" through external references, thus constituting a form of perception of a temporal "movement" - in Reinhart Koselleck's (2006) words -towards "modernity" political-cultural Uruguayan national. Keywords: Uruguay. Civilization. La Revista Literaria. CIVILIZACIÓN NACIONAL A PARTIR DE FUERA: política y cultura en La Revista Literaria en el Uruguay (1865) Resumen: Proponemos analizar el desempeño político-cultural de la revista La Revista Literaria, fundada por varios intelectuales en 1865, buscando entenderlo como un espacio para la formación intelectual y ciudadana, basado en las indicaciones de Hilda Sabato (2008). También intentamos entender cómo sus publicaciones propusieron una identidad para Uruguay de ese período, con el objetivo de la "civilización" de carácter nacional para la población de ese país. El trabajo de la revista se centró en las críticas a la Iglesia Católica Uruguaya y al pasado monárquico español que todavía parecía estar presente en medio de los intentos internos para consolidar el Estado Nacional posterior a la independencia. Sin embargo, este proyecto se llevó a cabo mirando "hacia afuera" a través de referencias externas, constituyendo así una forma de percepción de un "movimiento" temporal, como lo expresa Reinhart Koselleck (2006), hacia la "modernidad" político-cultural uruguaya. Palabras-clave: Uruguay. Civilización.La Revista Literaria.
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Jemielity, Witold. "Posty kościelne w XIX wieku : diecezja Augustowska czyli Sejneńska." Prawo Kanoniczne 42, no. 3-4 (December 20, 1999): 215–31. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1999.42.3-4.06.
Full textAbstract:
Nel XIX secolo erano in vigore le prescrizioni riguardanti il digiuno, definite dopo il Concilio di Treto. In Quaresima i fedeli rinunciavano di mangiare la carne. Nal caso di una malattia oppure per un valido motivo essi ricorrevano ad una dispensa. Da essa pero, vevivano esclusi i quattro giorni della prima settimana, tutta la Settimana Santa nonche mercoledi, venerdi e sabato. Piu frequentemente permettevano di consumare i latticidi ed uova. Nell’Avvento le prescrizioni erano piu moderate. Vi era anche 1’astinenza dal mangiare la carne anche in tutti i sabati dell’anno. Verso la fine dei secolo, Roma autorizzava i vescovi del Regno Polacco ad una graduate abolizione dei digiuno nei sabati. Mantenevano pero esso nelle vigilie prima delle feste principali, nelle cosidette „giornate della croce” e „giornate trimestrali”. Sembra che i fedeli si tenevano precisamente alla legge ecclesiale. Alla dispensa ricorrevano piuttosto le persone dagli alti stati sociali. Essi si rivollgevano al Vescovo personalmente, oppure venivano dispensati dal proprio parroco sulla base del permesso del suo sueriore. Possiamo costatare che nel periodo del secolo, le leggi riguardanti il digiuno venivano moderate. Un cambio fondamentale porto il Codice dei Dritto Canonico del 1917. Ma anche allora le nuove leggi venivano introdotte gradualmente.
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Palazzolo, Maria Iolanda. "Milena Sabato Il sapere che brucia. Libri, censure e rapporti Stato-Chiesa nel Regno di Napoli fra ‘500 e ‘600 La Galatina, Congedo Editore, 2009, 283p." Annales. Histoire, Sciences Sociales 66, no. 3 (September 2011): 903–5. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900011458.
Full text
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Bonfante, Francesca. "Spatialized corporatism between town and countryside." SHS Web of Conferences 63 (2019): 02003. http://dx.doi.org/10.1051/shsconf/20196302003.
Full textAbstract:
This contribution deals with the relationship between town planning, architectural design and landscape in the foundation of “new towns” in Italy. In doing so, I shall focus on the Pontine Marshes, giving due consideration to then emerging theories about the fascist corporate state, whose foundation act may be traced back to Giuseppe Bottai’s “Charter of Labour”. This political-cultural “model” purported a clear hierarchy between settlements, each bound for a specific role, for which specific functions were to be assigned to different parts of the city. Similarly, cultivations in the countryside were to specialise. In the Pontine Marshes, Littoria was to become a provincial capital and Sabaudia a tourist destination, Pontinia an industrial centre and Aprilia an eminently rural town. Whereas the term “corporatism” may remind the guild system of the Middle Age, its 1930s’ revival meant to effectively supports the need for a cohesive organization of socio-economic forces, whose recognition and classification was to support the legal-political order of the state. What was the corporate city supposed to be? Some Italian architects rephrased this question: what was the future city in Italy of the hundred cities? Bringing to the fore the distinguishing character of the settlements concerned, and based on the extensive literature available, this contribution discusses the composition of territorial and urban space, arguing that, in the Pontine Marshes, this entails the hierarchical triad farm-village-city, as well as an extraordinary figurative research at times hovering towards “classicism”, “rationalism” or “picturesque”. Composition and figuration are therefore not homogeneous, nor mere expressions of the fascist regime. They show instead a constant research, between aesthetics and practice, of an idea of modern city, of public space, of balance between city and countryside.
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Juan Pablo Angelone, Juan Pablo. "ENTRE DOS DEMONIOS Y TRES VIOLENCIAS: LA ADMINISTRACIÓN ALFONSÍN Y LOS SENTIDOS DE LA MEMORIA DEL TERRORISMO DE ESTADO EN LA ARGENTINA CONTEMPORÁNEA." Revista Latinoamericana de Derechos Humanos 26, no. 2 (May 19, 2016): 99. http://dx.doi.org/10.15359/rldh.26-2.5.
Full textAbstract:
Resumen Sostenida particularmente durante la presidencia de Raúl Alfonsín (1983-1989), la “teoría de los dos demonios es considerada la memoria hegemónica-dominante referida a la última dictadura cívico-militar argentina (1976-1983). A su vez, el Informe de la Comisión Nacional sobre la Desaparición de Personas (CONADEP) el “Nunca Más”, suele ser considerado una expresión de dicha memoria. Según nuestra hipótesis, el “Nunca Más” no suscribe la “teoría de los dos demonios” sino una memoria diferente aunque no antitética. El objetivo del presente trabajo consiste en caracterizar ambos conjuntos de representaciones con el fin de señalar las diferencias entre ellos. Nuestro corpus de análisis incluye como fuentes primarias los escritos y declaraciones de Alfonsín relativos al tema así como también el Prólogo del “Nunca Más” presentado en 1984. Dado que la autoría de este último es atribuida a Ernesto Sabato, presidente de la CONADEP, también se consideran algunas declaraciones del mencionado autor. Dichas fuentes primarias son históricamente contextualizadas a partir del uso de fuentes secundarias, dentro de las cuales incluimos el estado del arte relativo a la “teoría de los dos demonios”. Concluimos que si bien el planteo de Alfonsín y el Prólogo original del “Nunca Más” coinciden en el rechazo a la violencia como medio de expresión política, Alfonsín pone en un plano de igualdad a dos actores: el guerrillerismo izquierdista y el golpismo, mientras que el Prólogo critica tres modalidades de violencia: la guerrilla, el terrorismo paraestatal de derecha, actor no mencionado por Alfonsín, y el terrorismo dictatorial. Between two demons and three violences: Alfonsín’s administration and the senses of the state terrorism memory in contemporary Argentina Abstract Particularly held during Raul Alfonsín’s presidency (1983 – 1989), “the theory of the two demons” is considered the dominant-hegemonic memory referred to the last Argentine civic-military dictatorship (1976 – 1983). In turn, the report of the National Commission on the Disappearance of Persons (CONADEP)- “Nunca Más” (Never Again) is usually considered an expression of the aforesaid memory. According to our hypothesis, “Nunca Más” does not subscribe to the “theory of the two demons” but to a different memory – though not antithetical. The aim of the current paper consists of characterizing both groups of representations in order to point out the differences between them. Our corpus of analysis includes as main sources Alfonsín’s documents and statements concerned with the issue, as well as the “Nunca Más” prologue, presented in 1984. Some statements of Ernesto Sabato, CONADEP’s president, are also considered due to the fact that the authorship of the latter work mentioned has been attributed to him. Such primary sources are historically contextualized from the use of secondary sources, which within we include the state of the art relative to “the theory of the two demons”. We conclude that even though Alfonsín’s proposal and the original “Nunca Más” prologue coincide in the rejection of violence as a means of political expression, Alfonsín places in an equal position two actors – the left-wing guerrilla and the coup – while the prologue criticizes 3 violence modalities: the guerrilla, the right-wing semi-official terrorism – actor not mentioned by Alfonsín – and the dictatorial terrorism.
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BSGI, Redazione. "Recensioni." Bollettino della Società Geografica Italiana, September 29, 2022, 147–58. http://dx.doi.org/10.36253/bsgi-1756.
Full textAbstract:
Gaga Shurgaia, Vaxt'ang I Gorgasali Re di Kartli. Alle origini dell'autocefalia della Chiesa ortodossa di Georgia, Roma, Pontificio Istituto Orientale (Orientalia Christiana Analecta 303), 2018, 706 pp., ill. (Patrizia Licini de Romagnoli) Michela Lazzeroni, Geografie dell’università. Esplorazioni teoriche e pratiche generative, Bologna, Misesis, 2020, 178 pp. (Alessandro Ricci) Maria Luisa Sturani, Dividere, Governare e Rappresentare il Territorio in uno Stato di Antico Regime. La costruzione della maglia amministrativa nel Piemonte Sabaudo (XVI-XVIII sec.), Alessandria, Edizioni Dell’Orso (“Geographica”, 6), 2021, 222 pp., ill. (Floriana Galluccio) Claudio Greppi, Tracce di Humboldt. Osservare, descrivere, misurare, Trieste, Asterios, 2021, 256 pp. 8 (Annalisa D’Ascenzo) Maria Sorbello (a cura di), Identità, cultura e sviluppo sostenibile. Popolazioni, territori e paesaggi in Terra Santa, Roma, Aracne, 2021, 219 pp. (Laura Cassi) Dino Gavinelli, Matteo Bolocan Goldstein, Regioni e regionalizzazione. Lo spazio- mondo in divenire, Pearson, Milano, 2022, 284 pp., ill. (Marco Maggioli)
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Grassano, Matteo. "Matteo Grassano writes on a 19th century Italian newspaper in Nice." Neke. The New Zealand Journal of Translation Studies 4, no. 1 (April 25, 2021). http://dx.doi.org/10.26686/neke.v4i1.6807.
Full textAbstract:
Il Trattato di Torino, firmato il 24 marzo del 1860 da Vittorio Emanuele II, sancì la cessione delle province di Nizza e della Savoia alla Francia. Fu l’epilogo di una proposta intavolata con gli accordi di Plombières nel luglio 1858 e ufficializzata, con alcune modifiche, per mezzo del trattato di alleanza sardo-francese nel gennaio 1859. Come è noto, l’alleanza stabiliva l’aiuto militare della Francia al Piemonte in caso di aggressione austriaca, un aiuto di cui Nizza e la Savoia avrebbero rappresentato la contropartita. L’armistizio di Villafranca nel luglio 1859, con il mancato accorpamento del Veneto austriaco al Regno di Sardegna, fece sì che l’imperatore francese Napoleone III rinunciasse momentaneamente alle sue pretese territoriali; quando però, in seguito all’insediamento del nuovo governo avvenuto il 21 gennaio 1860, Cavour riprese in mano il corso della politica sabauda, fu chiaro a tutti che l’annessione degli Stati Centrali aveva un prezzo ineludibile: la rinuncia alla provincia di Nizza e alla Savoia. Si giunse così, in meno di due mesi, alla stesura del Trattato di Torino, che fu diffuso ufficialmente solo il 1° aprile. Nei territori sabaudi, ormai occupati dalle truppe francesi, che in accordo con i piemontesi avevano iniziato a oltrepassare i confini già dal 24 marzo, il 15-16 aprile del 1860 a Nizza e il 22-23 in Savoia si svolsero i plebisciti che confermarono con “percentuali bulgare” (sicuramente da ridimensionare visto i torbidi e il clima di pressione in cui avvennero le consultazioni) le decisioni dei governi.
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Rosboch, Michele. "Centro, periferia e territorio fra amministrazione e frontiere: alcune considerazioni sugli Stati sabaudi e l’Arco Alpino Occidentale." Cahiers d’études italiennes, no. 34 (March 1, 2022). http://dx.doi.org/10.4000/cei.10356.
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Giovannelli, F., and L. Sabau-Graziati. "X-ray Transient Sources (Multifrequency Laboratories) The Case of the Prototype A0535+26/HDE 245770." Acta Polytechnica 51, no. 1 (January 1, 2011). http://dx.doi.org/10.14311/1310.
Full textAbstract:
The goal of this paper is to discuss the behaviour of the X-ray transient source A0535+26 which is considered for historical reasons and for the huge amount of multifrequency data, spread over a period of 35 years, as the prototype of this class of objects. Transient sources are formed by a Be star — the primary — and a neutron star X-ray pulsar — the secondary — and constitute a sub-class of X-ray binary systems. We will emphasize the discovery of low-energy indicators of high-energy processes. They are UBVRI magnitudes and Balmer lines of the optical companion. Particular unusual activity of the primary star — usually at the periastron passage of the neutron star – indicates that an X-ray flare is drawing near. The shape and intensity of X-ray outbursts are dependent on the strength of the activity of the primary. We derive the optical orbital period of the system as 110.856 ± 0.02 days. By using the optical flare of December 5, 1981 (here after 811205-E) that triggered the subsequent X-ray outburst of December 13, 1981, we derive the ephemeris of the system as JD Popt−outb = JD0 (2, 444, 944) ± n(110.856 ± 0.02). Thus the passage of the neutron star at the periastron occurs with a periodicity of 110.856 ± 0.02 days and the different kinds of X-ray outbursts of A0535+26 — following the definitions reported in the review by Giovannelli & Sabau-Graziati (1992) — occur just after ∼ 8 days. The delay between optical and X-ray outbursts is just the transit time of the material coming out from the optical companion to reach the neutron star X-ray pulsar. The occurrence of X-ray “normal outbursts”, “anomalous outbursts” or “casual outbursts” is dependent on the activity of the Be star: “quiet state: steady stellar wind”, “excited state: stellar wind plus puffs of material”, and “expulsion of a shell”, respectively. In the latter case, the primary manifests a strong optical activity and the consequent strong X-ray outburst can occur in any orbital phase, with a preference at the periastron passage of the neutron star, because of its gravitational effects on the Be star.