Academic literature on the topic 'Stato interventista'

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Journal articles on the topic "Stato interventista"

1

Pappalardo, Adriano. "DAL PLURALISMO POLARIZZATO AL PLURALISMO MODERATO. IL MODELLO DI SARTORI E LA TRANSIZIONE ITALIANA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no. 1 (April 1996): 103–45. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024059.

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Abstract:
IntroduzioneNegli anni novanta, l'Italia è entrata in un processo di transizione che è ormai divenuto oggetto di un'abbondante letteratura nazionale e straniera. Piuttosto ovviamente, la natura di tale transizione è ben diversa da quelle dei paesi postcomunisti e, come ha opportunamente sottolineato Pasquino (1994; 1995), poco comparabile con altri precedenti storici. Anche la Francia, che questo autore considera il miglior termine di confronto, lo è in realtà assai relativamente sotto una varietà di punti di vista. Mentre infatti la Quarta e, per lungo tempo, anche la Quinta Repubblica sono rimasti classici casi di pluralismo polarizzato (Sartori 1982, 256–262), l'Italia degli anni novanta non può più essere definita tale, e proprio per questo (o, almeno, anche per questo) si è avviata alla presente transizione. Come è noto, inoltre, le riforme golliste investirono essenzialmente le principali istituzioni politiche della repubblica, ma lasciarono inalterati il subsistema burocratico e la struttura (centralizzata) dello Stato, che sono, invece, componenti tutt'altro che secondarie per comprendere il decorso e gli eventuali sbocchi della crisi italiana. Ma, infine, tale crisi si intreccia anche al declino dello Stato sociale e interventista, coinvolgendo la ridefinizione dei confini fra politica ed economia e il ruolo delle grandi organizzazioni degli interessi, sindacati in testa. Come dire che, oltre al sistema politico-istituzionale ed alla pubblica amministrazione, le relazioni industriali e i loro attori pubblici e privati rappresentano una terza dimensione di cambiamento, che altrove è stata poco importante (Francia), ovvero incomparabilmente diversa (regimi postcomunisti).
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Capaccio, P., P. Canzi, M. Gaffuri, A. Occhini, M. Benazzo, F. Ottaviani, and L. Pignataro. "Modern management of paediatric obstructive salivary disorders: long-term clinical experience." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 2 (April 2017): 160–67. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1607.

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Abstract:
I disordini ostruttivi salivari sono infrequenti nell’età pediatrica. I recenti progressi tecnologici nel distretto della testa e del collo hanno modificato la strategia diagnostica e terapeutica dei disordini salivari. La diagnosi è oggi basata sull’eco color Doppler, sulla scialo-RMN, sulla cone beam 3D TC, mentre la litotrissia extracorporea ed intracorporea, la scialoendoscopia interventistica, la chirurgia scialoendoscopico- assistita, sono attualmente utilizzati come procedure conservative e mininvasive per la preservazione funzionale della ghiandola affetta. Abbiamo analizzato i risultati dell’esperienza clinica a lungo termine nel trattamento dei disordini ostruttivi dell’età pediatrica. Un gruppo consecutivo di 66 pazienti pediatrici (38 femmine) con sintomi salivari ostruttivi causati da parotite ricorrente pediatrica (32 pazienti), calcoli (20), stenosi duttali (5), e ranule (9) è stato incluso nello studio. 45 pazienti sono stati sottoposti a scialoendoscopia interventistica per parotite ricorrente, calcoli e stenosi, 12 pazienti sono stati sottoposti ad un ciclo di litotrissia extracorporea (ESWL), tre pazienti a chirurgia transorale scialoendoscopico-assistita, un paziente a drenaggio, sei a marsupializzazione e due a sutura della ranula. Nel 90,9% è stato raggiunto un risultato favorevole. L’approccio combinato di litotrissia salivare extracorporea e di scialoendoscopia interventistica è stato utilizzato in tre pazienti ed una procedura secondaria è stata eseguita in sette pazienti. Nessun paziente è stato sottoposto a scialoadenectomia nonostante la persistenza di modesti sintomi ostruttivi in sei pazienti. Non è stata osservata alcuna complicanza maggiore. Adottando un adeguato iter diagnostico mediante eco color Doppler delle ghiandole salivari, scialo-RMN e cone beam 3D TC, i pazienti pediatrici con disordini ostruttivi salivari possono essere efficacemente trattati con un approccio moderno mini-invasivo mediante tecniche di litotrissia extracorporea ed intracorporea, scialoendoscopia interventistica, e chirurgia transorale scialoendoscopico-assistita; questo approccio garantisce un risultato favorevole nella maggior parte dei pazienti evitando così il ricorso alla scialoadenectomia invasiva e mantenendo così la preservazione funzionale della ghiandola coinvolta.
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FARNETI, P., G. MACRÌ, G. GRAMELLINI, M. GHIRELLI, F. TESEI, and E. PASQUINI. "Curva di apprendimento nella scialoendoscopia diagnostica e interventistica per le patologie salivari ostruttive." Acta Otorhinolaryngologica Italica 35, no. 5 (October 2015): 325–31. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-352.

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Abstract:
La scialoendoscopia è un nuovo strumento diagnostico e chirurgico che offre l’opportunità di trattare alcune patologie delle ghiandole salivari con procedure non invasive e con risultati potenzialmente superiori alle precedenti tecniche. Come per tutte le nuove tecniche, per raggiungere rapidamente risultati paragonabili a quelli riportati in letteratura, è indispensabile un corretto programma di formazione che segua una graduale curva di apprendimento. Questo include un appropriato programma diagnostico, una corretta selezione dei pazienti e la conoscenza delle possibili insidie operatorie. Abbiamo eseguito uno studio retrospettivo confrontando le prime 141 procedure (74 parotidee e 67 sottomandibolari) eseguite con questa tecnica nel nostro Dipartimento dal 2009 al 2013 con analoghe esperienze riportate in letteratura. I pazienti sono stati divisi in 3 gruppi: Gruppo A (le prime 49 procedure effettuate), gruppo B (le successive 50), Gruppo C (le ultime 42 procedure effettuate). Fra i tre gruppi non sono state evidenziate differenze statisticamente significative nei tempi medi di durata delle procedure, nella percentuale di ricorrenza della sintomatologia dopo il trattamento, nel numero di pazienti che hanno necessitato di più trattamenti e nell’incidenza di complicanze minori. Non sono state riportate complicanze maggiori. Con l’acquisizione di una maggiore esperienza da parte dei chirurghi si è evidenziato un progressivo calo del numero di interventi eseguiti in anestesia generale rispetto a quelli in anestesia locale (51% vs 18% vs 14%). Solo in tre casi su 130 ghiandole trattate (2.3%) è stato necessario eseguire un’asportazione ghiandolare. Per i calcoli salivari è stato valutato il tipo di tecnica utilizzato per l’estrazione e la percentuale d’insuccesso che era analoga nei tre gruppi (13.6% vs 15% vs 15%). I nostri risultati non differiscono sostanzialmente da quelli riportati in letteratura. Abbiamo risolto la difficoltà iniziale nella cateterizzazione del dotto con esercizi chirurgici su cadavere o su teste di maiale. La mancanza di precisione degli strumenti diagnostici radiologici può essere migliorata autonomizzando il chirurgo nell’esecuzione delle ecografie pre e post-operatorie. Viene infine sottolineata l’opportunità di creare dei centri di scialoendoscopia con un bacino di utenza di circa 1 o 2 milioni di abitanti in modo da concentrare le patologie, far fronte agli elevati costi della strumentazione necessaria e poter guadagnare la necessaria esperienza nelle gestione delle varie tecniche chirurgiche.
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Capaccio, P., S. Torretta, L. Pignataro, and M. Koch. "Salivary lithotripsy in the era of sialendoscopy." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 2 (April 2017): 113–21. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1600.

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Abstract:
Negli ultimi decenni i tradizionali approcci terapeutici alla patologia ostruttiva salivare sono stati gradualmente sostituiti da trattamenti conservativi e mini-invasivi tra cui la litotrissia salivare, la scialoendoscopia, le tecniche di radiologia interventistica e la rimozione vidoendoscopica di calcoli per via trans-orale o trans-cervicale. Tra queste tecniche la scialoendoscopia è attualmente considerata il trattamento di scelta, tuttavia la sola scialoendoscopia interventistica non preceduta da tecniche di frammentazione garantisce una completa rimozione dei calcoli salivari all’incirca nel 15-20% dei casi. Inoltre il 10-20% dei calcoli non è raggiungibile endoscopicamente o con altri approcci chirurgici. In questi casi la litotrissia salivare extracorporea rappresenta il trattamento di scelta. Nonostante ciò negli ultimi anni la litotrissia salivare extracorporea è stata gradualmente sostituita dalle tecniche di frammentazione intracorporee eseguite sotto controllo endoscopico tra cui la litotrissia salivare intracorporea laser e pneumatica video-assistita. In questo articolo verranno descritte le tecniche e le indicazioni residue alla litotrissia salivare, comprendente la litotrissia extracorporea e la litotrissia salivare intracorporea laser, elettroidraulica, elettrocinetica e pneumatica video-assistite. Verranno inoltre fornite le indicazioni residue di tali trattamenti.
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Briganti, F., G. La Tessa, S. Cirillo, G. Sirabella, R. Saponiero, A. N. Napoli, L. Simonetti, F. Maglione, S. Tecame, and R. Elefante. "Trattamento percutaneo delle stenosi dei tronchi sovra-aortici: Esperienza multicentrica in Campania." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 109. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s242.

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Abstract:
Nell'ambito della patologia stenotica dei vasi epiaortici la P.T.A. ha raggiunto un ruolo di primo piano; essa rappresenta il trattamento di prima scelta nelle stenosi delle origini delle arterie carotidi e succlavie. L'introduzione di protesi endovascolari (stent) ha migliorato i risultati del trattamento endovascolare. Questo lavoro valuta i risultati ottenuti da un gruppo di studio campano in tre differenti centri di neuroradiologia interventistica in quattro anni di attività sono stati trattati 35 pazienti affetti da patologia steno-ostruttiva del distretto epiaortico con un'età compresa tra i 60 ed i 72 anni. La valutazione dei risultati pertanto è stata fatta sul controllo angiografico immediato e clinico-strumentale (echo-doppler) a distanza.
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Fand, David I. "On the Savings and Loan Debacle (*)." Journal of Public Finance and Public Choice 10, no. 1 (April 1, 1992): 35–50. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539374.

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Abstract:
Abstract Scopo di questo lavoro è di indagare le ragioni che sono alia base del crollo dei risparmi e dei prestiti manifestatosi negli Stati Uniti a partire dai primi anni 80, fenomeno che, sebbene unico nella sua durata e singolare nelle sue dimensioni, è considerato dall’autore essere il risultato di forze ordinarie, generalmente presenti nella gestione del credito. L’esame di queste forze, arricchito di una serie di notazioni di storia monetaria, rappresenta il nucleo centrale dell’articolo. L’autore ne individua ed esamina quattro: la filosofia interventista dominante; l’atteggiamento eccessivamente ottimista nella valutazione delle istituzioni di deposito non bancarie; il mantenimento della costruzione residenziale, a qualunque costo; il rent-seeking dei politici e dei burocrati.
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Barros, Samuel, Helena Marinho, Anabela Pereira, Isabel Souto, Ana Ribeiro, and Luis Sancho. "ANSIEDADE NA PERFORMANCE MUSICAL DE MÚSICA DE CÂMARA: O EFEITO DO BIOFEEDBACK COMO MEDIDA INTERVENTIVA." Revista Contexto & Saúde 19, no. 36 (July 11, 2019): 120–26. http://dx.doi.org/10.21527/2176-7114.2019.36.120-126.

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Abstract:
A ansiedade na performance musical (APM) é descrita como uma apreensão persistente que compromete as competências performativas, tanto em performances a solo como em grupo. Para além dos sintomas fisiológicos, como aumento do batimento cardíaco, hiperventilação, transpiração ou náusea, está associada a sintomas de natureza psicológica e cognitiva de impacto negativo na performance. Este trabalho pretende estudar a eficácia do treino de biofeedback em contexto de performance de música de câmara. Com um desenho do tipo quasi – experimental, foram selecionados 2 quartetos de trombonistas, sendo o quarteto (1) o grupo experimental e o quarteto (2) o grupo de controlo. Ambos realizaram apresentações públicas, antes e depois da intervenção. O quarteto (1) foi submetido a um programa de 8 sessões bissemanais de treino de biofeedback, no intuito de verificar a sua contribuição para diminuir os efeitos da APM. Na avaliação da eficácia da intervenção foram aplicados pré e pós intervenção os questionários State Trait Anxiety Inventory (STAI), Kenny Music Performance Anxiety Inventory (K-MPAI) e Kessler Psychological Distress Scale (K10). Os resultados sugerem que este tipo de intervenção se revela favorável no que diz respeito à diminuição dos níveis de APM em contexto de música de câmara. São referidas algumas implicações deste estudo para a redução da ansiedade de performance quer em contextos de formação e ensino da música quer em contextos de prática profissional.
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Reagu, Shuja, Ovais Wadoo, Javed Latoo, Deborah Nelson, Sami Ouanes, Naseer Masoodi, Mustafa Abdul Karim, et al. "Psychological impact of the COVID-19 pandemic within institutional quarantine and isolation centres and its sociodemographic correlates in Qatar: a cross-sectional study." BMJ Open 11, no. 1 (January 2021): e045794. http://dx.doi.org/10.1136/bmjopen-2020-045794.

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Abstract:
SettingThe State of Qatar has had one of the highest COVID-19 infection rates globally and has used state-managed quarantine and isolation centres to limit the spread of infection. Quarantine and isolation have been shown to negatively affect the mental health of individuals. Qatar has a unique population, with around 90% of the population being economic migrants and a majority being blue-collar workers and labourers.ObjectivesThis study was carried out to evaluate the psychological impact of institutional isolation and quarantine during the COVID-19 pandemic outbreak in Qatar. The study also explored the sociodemographic correlates of this psychological impact.Design, participants and interventionA cross-sectional study involving 748 consenting individuals in institutional quarantine and isolation in Qatar during the months of June and July 2020 was carried out. Relevant sociodemographic data along with depressive and anxiety symptomatology scores were collected from consenting adults at these facilities.Results37.4% (n=270) of respondents reported depressive symptoms and 25.9% (n=189) reported anxiety symptoms. The scores were higher for individuals in isolation facilities and higher for migrants from poor socioeconomic group (p<0.001 for both). Within this group, although worries about infection were widely reported, lack of contact with the family was cited as one of the most important sources of distress. Respondents reported that contact with the family and reliable information were important factors that helped during the duration of isolation and quarantine.ConclusionsOur study reported significantly elevated scores for depression and anxiety during institutional quarantine, which is in keeping with emerging evidence. However, in contrast to other studies reporting mostly from native populations, this study of a population with an overwhelming majority of immigrants highlights the special mental health needs of this specific group and can inform future healthcare policies.
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Manfrè, L., L. Tomarchio, D. Materazzo, M. Leonardo, and C. Cristaudo. "La vertebroplastica nelle neoplasie del rachide." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 4 (August 2002): 461–72. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500416.

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Abstract:
Nonostante il primo trattamento di vertebroplastica percutanea su uomo sia stato eseguito in un paziente affetto da angioma espansivo dell'odontoide, la letteratura scientifica ha focalizzato maggiormente l'attenzione sulle possibilità applicative dell'introduzione del cemento al polimetilmetacrilato nell'ambito di vertebre affette da crolli primitivi da patologia osteoporotica. Negli ultimi anni tuttavia la comunità scientifica ha tuttavia guardato con interesse crescente l'uso della vertebroplastica in corso di neoplasie benigne o maligne a localizzazione vertebrale. La riduzione del rischio di crollo vertebrale fa della vertebroplastica uno dei trattamenti principali nella patologia tumorale vertebrale. La metodica appare quindi sostitutiva, o comunque di sostegno, ai trattamenti radioterapici, non sempre in grado di ottenere un soddisfacente effetto antalgico, meno invasiva della vertebrectomia. In caso di angioma espansivo, infine, la vertebroplastica può precedere, ove necessario, un eventuale trattamento embolizzante con colle della lesione, riducendo il letto vascolare della stessa. Le patologie espansive delle vertebre ove è indicato il trattamento percutaneo di vertebroplastica sono rappresentate dagli angiomi espansivi, dalle localizzazioni intrasomatiche di malattia neoplastica (solitamente neoplasie della serie ematica come la Leucemia Mieloide Cronica o il Mieloma Multiplo) e dalle metastasi, purché sia risparmiato l'arco posteriore vertebrale: una sua eventuale compromissione infatti precluderebbe nella maggior parte dei casi una vera stabilità vertebrale, anche dopo il trattamento, e ridurrebbe comunque le potenzialità antalgiche dello stesso. La scomparsa del dolore dipendente dalla vertebroplastica avviene solitamente in un periodo oscillante tra le prime 24–48 h sino a 30 giorni, con una media di 7 giorni. Il principale rischio della vertebroplastica in corso di patologia tumorale consiste nella fuoriuscita del cemento in sede extravertebrale durante la sua introduzione. La vertebroplastica rappresenta oggi una nuova arma dell'arsenale a disposizione della Neuroradiologia Interventiva per il trattamento di lesioni singole o multiple di natura tumorale della colonna vertebrale.
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Portes, Melissa Ferreira, and Lorena Ferreira Portes. "A formação profissional em Serviço Social no Brasil: uma trajetória construída por avanços e desafios." Revista Em Pauta 15, no. 40 (February 27, 2018). http://dx.doi.org/10.12957/rep.2017.32748.

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Abstract:
Resumo − O presente artigo apresenta sínteses aproximativas que foram construídas através de estudos e pesquisas realizadas por dois grupos de pesquisa sobre formação profissional em Serviço Social em uma universidade estadual do Paraná. Através de revisão de literatura, o artigo se propõe a recuperar os diferentes projetos formativos que se fizeram presentes na trajetória sócio-histórica do Serviço Social brasileiro. Partindo das diretrizes curriculares de 1996, problematiza a formação graduada, levando em considerando a tendência privatista que predomina no ensino superior brasileiro e que traz repercussões na formação profissional em Serviço Social. Aponta elementos para adensar o debate sobre o tema em questão, reafirmando a tarefa de se formar assistentes sociais considerando a dupla natureza da profissão: analítica e interventiva. Palavras-Chave: Serviço Social; formação profissional; exercício profissional; natureza analítica e interventiva. Abstract − This article presents approximate summaries that were constructed through studies and research carried out by two research groups on professional training in social work at a state university of Paraná, Brazil. Through a literature review, the article proposes to recover the different formative projects that were present in the socio-historical trajectory of Brazilian social work. Starting from the curricular guidelines of 1996, it problematizes the graduate course structure, taking in consideration the tendency to privatize that predominates in Brazilian higher education and that brings repercussions in the professional formation in social work. It points out elements to deepen the debate on the subject in question, reaffirming the task of training social workers considering the dual nature of the profession: analytical and interventional.Keywords: social work; professional training; professional practice; analytical and interventional nature.
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Dissertations / Theses on the topic "Stato interventista"

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Ester, Stefanelli. "Costituzione ed economia nei paesi del Maghreb. La circolazione del modello dello Stato regolatore in Algeria, Marocco e Tunisia." Doctoral thesis, Università di Siena, 2018. http://hdl.handle.net/11365/1050787.

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Abstract:
The thesis aims at examining the existing relationship between the State and the economy in Algeria, Morocco and Tunisia. To this end, through a comparative analysis, particular attention is given to the evolution of the aforementioned relationship from the moment these countries gained independence to the present day. The role played by the State in the economic sphere in the Maghreb region is analyzed through the lens of the categories that emerged from the Western doctrinal debate, which are mainly that of the “Interventionist State” and of the “Regulatory State”. The choice to refer to Western and more specifically to European categories derives from the historical influence exerted by the European Union on the economic and juridical systems of the countries in question. In fact, the EU has been playing a crucial role in encouraging the transition of the Maghreb States from one model to another, not least through the Association Agreements and more generally through the actions undertaken under the Euro-Mediterranean Partnership. While ascertaining whether it is possible to refer to the circulation of the regulatory model in the region, the specificities of the Maghreb systems are taken into due consideration. Therefore, the study pays particular regard to the evolution of the democratic and constitutional transition of the three States since their independence, as well as to their economic, political, social and religious traditions. After verifying if the category of the Regulatory State has been actually transposed within the North African area, the thesis intends to outline the modalities and eventually the limits according to which such model has been implemented so far. In examining the transition towards the regulatory model, special emphasis is given to the economic reforms undertaken during the ‘90s, when the three States adopted important structural adjustment programs, in concert with the International Financial Institutions. More specifically, during this period all the States of the region have announced large-scale privatization and liberalization plans, with the purpose of reducing or dismantling the omnipresent public sector. After granting access to the market to private parties, public authorities have indeed engaged in a series of reforms aimed at ensuring the respect of competition rules. Other than the adoption of the first competition law, such reforms have led to the establishment of a number of Independent Administrative Authorities (IAA). The gradual adherence to the principles of the market economy is also reflected within the Constitution of the Maghreb States, which have progressively recognized, in an express way, the freedom of enterprise as well as other individual economic rights. Beyond the formal recognition of new rights and the adoption of a legislation aimed at protecting the private economic initiative, so as the competition principles, the thesis wishes to investigate upon the concrete implementation of such dispositions, especially with regard to the laws adopted after the Arab spring revolts. The entry into force of the newly adopted reforms leads unavoidably to address, more in general, the issue of the respect of the rule of law in the countries analyzed, which is of primary importance in order to ensure the demise of the interventionist model and the definitive assumption of the regulatory one.
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Marinho, Rodrigo Cesar de Oliveira. "Contribuição de intervenção sobre o domínio econômico: análise dos critérios de constitucionalidade, regra-matriz de incidência e princípios constitucionais que moldam a competência para sua instituição." Pontifícia Universidade Católica de São Paulo, 2009. https://tede2.pucsp.br/handle/handle/8783.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2016-04-26T20:29:47Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Rodrigo Cesar de Oliveira Marinho.pdf: 3085598 bytes, checksum: 35f93a9471773a80a1068f4c31bffa29 (MD5) Previous issue date: 2009-08-24
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
The fundamental scope of this work is to analyze the internal structure of tax laws put at the disposal of the state for the promotion of intervention in the economic domain, dealing with the respective relations these laws maintain with the other laws that make up the system of positive law. It begins from the idea that the system of positive law is inserted, together with other systems (political, economic, moral, etc.) in a larger system, the social system. The exchange of influence between the economic system and the system of positive law is studied to identify potential consequences in the formation of the interventionist legal rules and their effects in the phenomenological world. The work then analyzes the contribution of intervention in the economic domain, as manifest in taxation, from its point of origin to the allocation of the funds raised in accordance with the intended purpose. Within positive law, the work identifies the legal rules that belong to it that concern the exercise of legislative authority for institution, constitutional principles, the requirements for the evaluation of constitutionality and the basic rule of the incidence of taxation, all of which make up the rules for interventionist taxation authority of the mentioned taxes. Finally, this study deals generically with the necessity for the appearance of an interventionist state, making a distinction between "economic domain," "economic activity" and "economic order," going through the analysis of the forms that it has to intervene and identifying the constitutional principles relative to the Brazilian economic order
Este trabalho tem como escopo fundamental analisar a estrutura interna da norma jurídica tributária posta à disposição do Estado para a promoção da intervenção sobre o domínio econômico, tratando das respectivas relações que mantém com as demais normas integrantes do sistema do direito positivo. Parte-se da ideia de que o sistema do direito positivo está inserido, juntamente com outros sistemas (político, econômico, moral etc.) em um sistema maior, o sistema social. Estudaram-se as trocas de influências entre os sistemas econômico e do direito positivo, para identificar eventuais consequências na formação da norma jurídica intervencionista e seus efeitos no mundo dos fenômenos. O trabalho passou, então, a analisar a contribuição de intervenção sobre o domínio econômico, enquanto espécie tributária, desde o seu nascedouro até a aplicação dos recursos arrecadados de acordo com a finalidade pretendida. Dentro do direito positivo, identificaram-se as normas jurídicas a ele pertencentes que dizem respeito ao exercício legislativo para instituição, aos princípios constitucionais, aos requisitos de avaliação de constitucionalidade e à regra-matriz de incidência tributária, todas conformadoras da norma de competência tributária interventiva das referidas contribuições. Por fim, o presente estudo tratou de forma genérica da necessidade de surgimento de um Estado intervencionista, fazendo a diferenciação entre "domínio econômico", "atividade econômica" e "ordem econômica", passando pela análise das formas de que dispõe para intervir e identificando os princípios constitucionais relativos à ordem econômica brasileira
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Books on the topic "Stato interventista"

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La regolazione indiretta: Fascismo e interventismo economico alla fine degli anni Venti : l'Istituto di liquidazioni (1926-1932). Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1998.

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