Dissertations / Theses on the topic 'Sport educativo'
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Morelli, Tommaso <1993>. "Gli sport occidentali di squadra nel sistema educativo cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12985.
Full textSgambelluri, Rosa. "Lo sport educativo in alcuni sistemi scolastici europei. Analisi comparativa tra Italia, Belgio, Spagna e Regno Unito." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/231.
Full textLe nuove generazioni, soprattutto quelle nate a cavallo tra la fine degli anni 80’ e gli inizi degli anni 90’ del secolo scorso, sono state formate in Italia all’interno di una tensione ideale, quella di dover contribuire alla costituzione di una nuova dimensione sociale e culturale nonché nazionale: l’Unione Europea. Tra gli adolescenti e i giovani italiani questo imperativo educativo è stato letto e tradotto in una percezione alquanto peculiare della storia recente: i “nonni”, ovvero i costituenti dell’Unione Europea, all’indomani della II guerra mondiale, erano quelli che guardavano all’Europa solo in termini di abbattimento di frontiere, creazione strutture economiche interdipendenti e di un corpus legislativo comune, in quanto elementi atti a garantire la pace in Europa e scongiurare per sempre gli orrori dei campi di battaglia, delle città bombardate, delle popolazioni deportate; i “padri”, alias l’establishment governativo che conduceva verso l’euro, la comune moneta europea, erano quelli che guardavano all’Europa solo in termini di possibilità di crescita economica all’interno di un comune spazio di libera circolazione delle merci. Di contro la cultura adolescenziale e giovanile, intesa come un insieme di valori, definizioni della realtà e codici di comportamento condivisi da persone che hanno in comune uno specifico modo di vita , era già europea. I nonni e i padri non dovevano, per creare una nuova identità comunitaria, che rincorrere! Nello specifico i membri delle nuove generazione, proiettati nell’orizzonte geografico europeo, si percepivano già come comunità sentendo di avere in comune, pur nelle diversità, stesse origini, una cultura condivisa, un canale di comunicazione linguistica comune, valori, costumi, forme di alimentazioni, forme letterarie e artistiche gruppali, adolescenti e giovani europei erano consapevoli di ascoltare la stessa musica, leggere gli stessi autori e le stesse riviste, guardare gli stessi programmi televisivi, avere stessi valori e modelli culturali di riferimento, bere, mangiare e vestire le stesse cose e, nelle rispettive forme linguistiche nazionali, parlare con strutture gergali similari. Nell’incontrarsi sul comune suolo europeo queste generazioni, le prime a muoversi con grande disinvoltura tra una capitale e l’altra, grazie anche al codice comunicativo inglese, scoprivano velocemente che ciò che accomunava era di gran lunga superiore a ciò che differenziava. I giovani europei sentivano d’agire già come un unico popolo, insistente su di uno spazio geografico omogeneo, e, in virtù di tale comunanza, gli adulti dovevano e potevano, nel rispetto del loro ruolo di garanti della trasmissione intergenerazionale, organizzarsi in stato sovrano. In realtà i costituenti dell’Unione Europea, nel creare i presupposti comunitari, avevano come obiettivo quello di costruire un quadro comune di valori universali ai quali ispirarsi per edificare una “casa comune” fatta non più di mattoni condivisi ma condivisibili. Nel loro ambito riflessivo i costituenti attribuivano al termine valori, come in una parabola discendente, un significato che andava da quello di orientamenti, a fatti sociali e a fatti propri. Nel primo caso, per essere chiari, i valori sono intesi come orientamenti dai quali discendono i fini delle azioni umane, fini trascendenti rispetto all’esistente ed indicanti, pertanto, un dover essere, una tensione verso uno stato di cose ritenuto ideale e desiderabile, ma che non è, o non ancora, realizzato; nel secondo i valori sono intesi come fatti sociali in quanto fatti di gruppi sociali i quali orientano in base ad essi il proprio agire, e quindi valori come motivazioni dei comportamenti; nel terzo i valori sono intesi come fatti propri, adottati da individui o gruppi mediante processi, più o meno consapevoli, di scelta . Quanto più, in una società, i valori slittano da fatti propri a fatti sociali e, infine, ad orientamenti, divenendo la tensione di cui sopra, tanto più essi cessano di essere particolari per assurgere ad universali, espressione non più di una forma mentis soggiacente ad un dato spazio e ad un dato tempo ma presupposto di una società giusta nella sua derivazione etimologica da ius (ossia il diritto e quindi patto). Secondo i costituenti la nascita dell’UE doveva avvenire non solo in riconoscimento dei profondi legami storici che accomunavano le sorti delle popolazioni europee a partire dal IV secolo d.c., non solo per i profondi legami culturali letterali, artistici, ecc., che si erano creati nel trascorrere dei tempi, per la comune religiosità, per lo spazio geografico e climatico alquanto omogeneo, ma quanto per la scelta effettuata dai popoli comunitari: valori universali, valori “ di tutti” cui aspirare, in cui riconoscersi e specchiarsi, presidi dei confini del vivere civile, base, irrinunciabile e imprescindibile, definente la natura del patto sociale. In tal senso i costituenti definirono la pace come valore per la nascente UE poiché ripudiarono l’idea dell’esaltazione, presente nella cultura europea dalla caduta dell’Impero Romano sino alla prima metà del Novecento, della guerra come valore sul quale misurare la virtù e la dignità e l’onore dei popoli. Accanto al valore della pace nei rapporti tra i popoli europei, posero il valore della reciprocità e del rispetto, della libertà, dell’eguaglianza e della dignità della persona umana. Riconobbero, altresì, proprio perché si era alla presenza di una collettività di cittadini che stavano scegliendo un insieme di diritti e doveri alla base della loro società ideale, che nella costituzione dell’Unione la formazione dello stato avrebbe preceduto quello di costituzione della nazione. Avvertirono subito anche il pericolo di un soffocamento della formazione di una coscienza europea, di un’area culturale europea che potesse chiamarsi nazione, da parte di un apparato eurostatale qualora non controbilanciato da processi di interazione e integrazione dei meccanismi degli stati membri. Una siffatta situazione agli italiani, così come alle genti germaniche, è nota, giacché rammenta la formazione di uno stato nazionale come unificazione di una pluralità di stati regionali sotto la spinta egemonica di uno di essi . Per ovviare a ciò, per superare gli egoismi dei vari stati membri, previdero un lungo periodo di incontro-confronto tra gli apparati nazionali grazie al quale ciascuno potesse analiticamente conoscere e ri-conoscere l’altro, avviare un processo di accettazione e giustificazione delle diversità e un processo orizzontale di acculturazione nel suo significato di cambiamento culturale e psicologico dovuto al contatto duraturo con persone appartenenti a culture differenti (Sam, D.L. 2006). In tal senso attribuirono grande importanza alle istituzioni scolastiche come mezzo attraverso cui creare, nella centralità della persona, una nuova cittadinanza, un nuovo umanesimo, un nuovo patrimonio culturale di ispirazione valoriale universale. Negli ultimi anni la materia legislativa comunitaria, per l’istruzione e la formazione, si è limitata però a delle direttive per aumentare il grado di competizione dei cittadini europei, la mobilità sociale e, quindi, la coesione sociale. Nulla o poco è stato fatto in termini di un confronto, politicamente programmato, sistematico e non occasionale, tra i diversi sistemi scolastici che ne evidenziassero le specificità, i punti di contatto, i punti di forza e debolezza, rispetto ad esempio alle competenze, come riflessione sul concetto di competenza, rapporto tra sapere e saperi, conoscenza conoscenze e competenze, ruolo delle competenze trasversali nel processo di apprendimento, rapporto tra saperi disciplinari e competenze, o piuttosto alle metodologie, come motivazione degli alunni, metodi per un apprendimento consapevole, organizzazione di tempi, luoghi, strumenti e modalità della didattica, come necessità di mettere in rete le scuole, o infine alle scelte valoriali. Eppure come è possibile pensare un processo di integrazione tra i sistemi formativi nazionali al fine di creare strutture comunitarie che diano, equamente, ad ogni cittadino dell’UE le stesse possibilità se non si parte dalla reciproca conoscenza? Stesse possibilità intese non solo come spendibilità competitiva ma come piena espressione del sé di ogni cittadino, delle individuali potenzialità all’interno di una cornice di reciprocità, di dignità umana e libertà e universalità valoriale come pensato dai costituenti. Il presente lavoro vuole, anche solo in parte, provare ad ovviare a ciò offrendo una comparazione tra sistemi scolastici nazionali dell’UE e quindi consentire una maggiore comprensione delle modalità di cura del fanciullo, vero specchio di una società, nei diversi luoghi comunitari. Le nazioni che sono state prese in esame, oltre all’Italia, sono state la Spagna, il Regno Unito e il Belgio. La scelta è innanzitutto ricaduta sulle nazioni non di recente adesione all’UE sia per motivazioni strettamente correlate alla reperibilità di fonti sia perché si tratta di paesi che, in una certa misura, hanno già avviato politiche di integrazione se non altro per ciò che concerne gli obiettivi competitivi formativi comunitari. La scelta è stata fatta poi tenendo conto che molteplici credenze e abitudini intellettuali concorrono a formare lo spazio culturale comunitario, che tale variabilità rappresentino, ad un tempo, un fattore critico ed un elemento di ricchezza e che esse si riflettono tutte nell’agenzia formativa per eccellenza: la scuola. Ad esempio, l’Italia, la Spagna e il Belgio sono paesi a prevalenza cattolica, il Regno Unito invece è prevalentemente rientrante in quell’ambito religioso che per semplicità definiamo protestante. Pur assistendo nelle società moderne ad un processo di secolarizzazione è indubbio che esista un’interazione tra aspetti religiosi ed ordine morale. Sebbene lo spazio geografico europeo sia improntato alla tradizione giudaico-cristiana, i paesi cattolici hanno, in termini di mentalità, una maggiore correlazione con la tradizione cristiana e, di contro, quelli protestanti con la tradizione giudaica. Ne consegue un atteggiamento diverso, come substrato culturale, nei confronti della ricchezza (e della povertà) che si riflette nei fini valoriali formativi. Ancora, tutti e quattro i paesi presi in esame devono confrontarsi al loro interno con istanze autonomistiche che trovano la loro massima espressione nelle aspirazioni via via sempre più separatiste della componente francofona e fiamminga belga. Al di là degli elementi di attualità è interessante vedere come il Belgio ha provato ha riflettere il riconoscimento dell’alterità e della dignità umana delle “minoranze” nelle strutture formative, banco di sfida delle future strutture comunitarie. L’esistenza di una componente non minoritaria belga fiamminga, ovvero olandese, ovvero del germanico ovest, rimanda, inoltre, in termini linguistici (e non solo) alla maggiore vicinanza tra l’inglese e l’olandese (nonché tedesco) rispetto alla componente francofona di derivazione latina come lo spagnolo e l’italiano. Le strutture linguistiche, che rimandano a ceppi diversi del tipo europide, riflettono, poiché è la parola che struttura il cervello, habitus mentali differenti, approcci alla conoscenza diversificati. La comparazione tra sistemi scolastici apre così interessanti spunti di riflessione non solo sul concetto di competenze ma su come la correlazione tra cultura e corporeità modifichino il concetto stesso di competenze nel quadro comune di riferimento europeo. Gli esempi fatti rimarcano come la comparazione tra i sistemi scolastici non abbia solo un valore di ontologica conoscenza ma possa offrire spunti interessanti di riflessione sulle diverse modalità di intendere l’apprendimento, gli obiettivi formativi, i fini valoriali, ma anche di risolvere la sfida del ventunesimo secolo ossia la multiculturalità. Tutti elementi da cui una scuola comunitaria non può prescindere. [a cura dell'autore]
2009 - 2010
Brito, António Manuel Vitória Vences de. "A actividade pedagógica do treinador em ginástica artística-estudo comparativo do treinador de ginástica artística do sistema federado e do treinador (professor de Educação Física) de ginástica artística do sistema educativo - Desporto Escolar." Master's thesis, Instituições portuguesas -- UTL-Universidade Técnica de Lisboa -- -Faculdade de Motricidade Humana, 1999. http://dited.bn.pt:80/29352.
Full textOrts, Delgado Francisco J. "El derecho educativo del menor en el deporte escolar." Doctoral thesis, Universitat de Lleida, 2013. http://hdl.handle.net/10803/112028.
Full textEl deporte escolar se presenta como una actividad social que contribuye a la formación integral de los jóvenes y se convierte en un complemento necesario para la educación. El sujeto que participa en estas actividades es un menor de edad. Su condición de sujeto en desarrollo justifica una protección especial para garantizar sus derechos. Los poderes públicos han incorporando medidas encaminadas a proteger y promocionar el desarrollo personal y social del menor en el deporte. Estas medidas de carácter educativo se han convertido en derecho positivo en nuestro ordenamiento. Averiguar como se ha ordenado el derecho educativo en el deporte escolar ha sido el primer objetivo, concluyendo que sería necesaria una normativa armonizada que rigiera el desarrollo de esta actividad. El objetivo final de este estudio ha sido proponer contenidos susceptibles de convertirse en normas de actuación que garanticen la protección educativa del menor en el deporte escolar.
The school sport is presented as a social activity that contributes to the integral formation of young people, and becoming a necessary complement to education. The subject who participates in these activities is a minor. His status as a developing subject justifies a special protection to ensure their rights. Public authorities have got incorporated measures to protect and promote the personal and social development of children in sport. These educational measures have become positive law in our legal system. Find out as ordered the right education in school sport has been the first objective, concluding that would require harmonized rules to govern the development of this activity. The ultimate goal of this study was proposing contents that could become norms for action that will ensure the educational protection of minors in school sport.
Mawson, Hannah. "Sports leadership : an exploration of the personal development of sports leaders and their contribution to community sport." Thesis, University of Gloucestershire, 2013. http://eprints.glos.ac.uk/1051/.
Full textCuellar, Clara R. "Significance and Delivery of Sport in Belize: Perceptions of Selected Experts." Columbus, Ohio : Ohio State University, 2002. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc%5Fnum=osu1037630666.
Full textTitle from first page of PDF file. Document formatted into pages; contains xii, 147 p. Includes abstract and vita. Advisor: Packianathan Chelladuria, Dept. of Education. Includes bibliographical references (p. 101-106).
Young, Eugene Patrick. "Sport, politics and higher education : higher education's role in the network that supports elite sports development." Thesis, University of Ulster, 2001. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.365399.
Full textPark, Sungjoo. "Moral Education and Sport." The Ohio State University, 2010. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1268240015.
Full textMiliauskas, Juozas. "Lietuvos kurčiųjų rinktinės ir Vilniaus "SSK-KM-Perlas" krepšininkų fizinis išsivystymas ir parengtumas bei žaidyminė veikla 2005/2006 m. sezone." Master's thesis, Lithuanian Academic Libraries Network (LABT), 2007. http://vddb.library.lt/obj/LT-eLABa-0001:E.02~2007~D_20070816_175718-83658.
Full textResults of Lithuanian deaf basketball players in various competitions indicate that people belonging to this social group can achieve significant victories. Thus, it is essential to investigate and systemize Lithuanian deaf basketball players’ physical development, preparedness, peculiarities of their competitive activity and compare with those of the team with healthy players. It is important for the theory and practice of basketball trainings. The objective of the paper is to identify and compare physical development and preparedness of Lithuanian national deaf basketball team with those who are healthy. It also aims at analyzing competitive activities of these teams. Tasks of analyses are as follows: 1. to identify the development and preparedness of Lithuanian deaf basketball team with the development and preparedness of Lithuanian healthy basketball team. 2. to prepare the analysis of the competitive activity of both teams. 3. to compare the development, preparedness and game indicators of both teams. The subject of the research is Lithuanian national death men basketball team (n=12) and players from Vilnius KM-SSK – Perlas basketball team. The object of the research is physical development, preparedness and competitive activity of deaf and healthy players. The preparation of Lithuanian national deaf basketball team is similar to that of healthy basketball players. In both teams the tallest players are centers (they are also the heaviest ones), then go forwards and... [to full text]
Flumerfelt, Robin Allan. "Peace education : implications for physical education and sport." Connect to resource, 1988. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc%5Fnum=osu1193082948.
Full textHollinshead, Jack. "Exploring Sport Specialization and Its Effects on Youth Athletes." Wittenberg University Honors Theses / OhioLINK, 2021. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=wuhonors1623854995177177.
Full textRoberts, Simon John. "Pedagogical content knowledge for model-based instruction: an assessment of teaching games for understanding and sport education in physical education & sports coaching." Thesis, Liverpool John Moores University, 2012. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.582847.
Full textAldousari, Badi. "Sport development in Kuwait perception of stakeholders on the significance and delivery of sport /." Columbus, Ohio : Ohio State University, 2004. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc%5num=osu1089230549.
Full textTitle from first page of PDF file. Document formatted into pages; contains xi, 133 p. : ill. Advisor: Packianathan Chelladurai, College of Education. Includes bibliographical references (p. 112-115).
Scattergood, Andrew J. "Learning to play : how working-class lads negotiate working-class physical education." Thesis, University of Chester, 2017. http://hdl.handle.net/10034/620821.
Full textKilic, Koray. "How Do Turkish Sport Coaches Access The Knowledge Of Sport Science?" Master's thesis, METU, 2013. http://etd.lib.metu.edu.tr/upload/12615411/index.pdf.
Full textNew Ideas for Coaches&rdquo
questionnaire by Reade, Rodgers and Hall (2008) was translated and adapted into Turkish for the current study. There was a strong concurrence between Turkish coaches in terms of the belief that sport science contributes to sport (%78). Gaps exist, however, between what coaches were looking for and the research that is being conducted. Coaches were most likely to attend seminars or consult other coaches to get new information. Scientific publications were ranked very low by the coaches. The barriers to the coaches&rsquo
access to sport science were finding out the source of information, being able to implement the knowledge that was obtained from sport sciences into field of coaching, lack of monetary support for the expenses about obtaining knowledge, and language barrier respectively. Coaches&rsquo
demographic characteristics influenced their perceptions of and preferences for obtaining new information. Strategies to remove the barriers could include providing further education opportunities for coaches and eligible scientific knowledge sources to ensure successful knowledge transfer.
Gedvilaitė, Akvilė. "Physical education and sports strategy formation in Lithuania." Doctoral thesis, Lithuanian Academic Libraries Network (LABT), 2012. http://vddb.laba.lt/obj/LT-eLABa-0001:E.02~2011~D_20120110_142644-16068.
Full textLietuvoje kūno kultūros ir sporto sektoriaus problemų analizė mokslo lygmenyje atliekama fragmentiškai, dažniausiai orientuojamasi į sportininkų rengimo arba sporto mokslo problematiką, bei problemas, susijusias su įvairaus amžiaus gyventojų fiziniu aktyvumu ir sveikata, specialistų rengimu, tačiau mažai dėmesio skiriama sporto sektoriaus vadybos klausimams, o šio sektoriaus strategijos formavimo problemų analizės apskritai pasigendama. Tyrimo tikslas – ištirti kūno kultūros ir sporto sektoriaus strategijos formavimo teorinius aspektus, sudaryti šio sektoriaus strateginio valdymo modelį ir nustatyti strategines veiklos sritis. Tyrimui pagrįsti pasitelkti bendrieji mokslinio tyrimo metodai – mokslinės literatūros, Lietuvos ir kitų šalių įstatymų bei kitų teisinių dokumentų analizė ir apibendrinimas, ekspertų apklausa, statistinė duomenų analizė ir grafinis modeliavimas. Pirmoje disertacijos dalyje nagrinėjami teoriniai strategijos formavimo konceptualizacijos aspektai. Antrojoje disertacinio darbo dalyje nagrinėjama kūno kultūros ir sporto situacija pasirinktose užsienio valstybėse ir Lietuvoje, analizuojami Lietuvos kūno kultūros ir sporto valdymo raidos organizaciniai ir ekonominai aspektai. Trečiojoje disertacinio darbo dalyje pateikiamas ir aprašomas kūno kultūros ir sporto, kaip viešojo sektoriaus, strateginio valdymo modelis, remiantis mokslinės literatūros, dokumentų analizės ir ekspertų kūno kultūros ir sporto strategijos vertinimo išvadomis, nagrinėjamos kūno kultūros... [toliau žr. visą tekstą]
Field, M. "Boys, education, pedagogies : reconstructing sport, reconstructing masculinities /." [St. Lucia, Qld.], 2005. http://www.library.uq.edu.au/pdfserve.php?image=thesisabs/absthe19295.pdf.
Full textKim, Bang-Chool. "Sport, Politics and the New Nation: Sport Policy in the Republic of Korea (1961-1992)." The Ohio State University, 2001. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1394726601.
Full textSwisher, Anna, and Andy R. Dotterweich. "Challenges, Changes, and Opportunities in NGB Coach Education from 2003 to 2015." Digital Commons @ East Tennessee State University, 2016. https://dc.etsu.edu/etsu-works/3754.
Full textAli-Christie, Alisse. "American Indian collegiate athletes| Accessing education through sport." Thesis, The University of Arizona, 2013. http://pqdtopen.proquest.com/#viewpdf?dispub=3559966.
Full textFew activities have the power to bring people together as sports; victory is contagious, defeat unifies, and the concept of a team can create common goals and unbreakable bonds among teammates, communities, and even an entire nation. In a sense, sport has the power to change lives. The lessons that athletics can teach—preparation, competitiveness, overcoming obstacles, persistence, mental and physical health, problem solving, and setting life goals—seem particularly apt for American Indian youth today. Athletics can serve as a pathway to college for American Indian students who participate in individual or team sports. Access to higher education, in turn, offers the opportunity for larger income and greater economic opportunities. The American Indian students’ college experience, including statistics on enrollment, retention and drop-out rates, is prevalent in both quantitative and qualitative research. Moreover, research concerning the roles athletes and athletics have within higher education institutions is historically rich. The intersection of these two topics however, has received little to no attention. This dissertation will explore the impact of sports on American Indian collegiate athletes to determine the factors that both inspired and inhibited them from the pursuit of athletics in college. It will provide the first in-depth look at several American Indian collegiate athletes who can document how sports helped or failed to help them reach their educational aspirations.
Clipson, James Michael. "Sport, policy and education in England : 1870-2006." Thesis, University of Bristol, 2006. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.432745.
Full textKylli, E. (Essi), and V. (Viivi) Palosaari. "Liikunnan perusopintoja suorittavien opettajaopiskelijoiden käsityksiä Sport Education -mallista." Master's thesis, University of Oulu, 2018. http://jultika.oulu.fi/Record/nbnfioulu-201804071444.
Full textAli, Christie Alisse. "American Indian Collegiate Athletes: Accessing Education through Sport." Diss., The University of Arizona, 2013. http://hdl.handle.net/10150/293409.
Full textEstes, Steven G. "Sport myth as lived experience /." The Ohio State University, 1990. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1487678444257747.
Full textMcCarthy, Larry M. "Patterns of Irish sport behavior /." The Ohio State University, 1993. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1487848078452173.
Full textSIRET, REMY. "La legitimite de l'intervention educative : sports de combat dans un centre socio-educatif pour adolescents." Montpellier 1, 1986. http://www.theses.fr/1986MON1A003.
Full textBrowne, T. B. "Assessment Under Sport Education : Three Case Studies of Change to Physical Education." Thesis, Edith Cowan University, Research Online, Perth, Western Australia, 1998. https://ro.ecu.edu.au/theses/205.
Full textToward, Jeffrey Ian. "Metacognitive knowledge and skilled sport performance." Thesis, University of Ottawa (Canada), 1996. http://hdl.handle.net/10393/9751.
Full textSwisher, Anna, and Andy R. Dotterweich. "Challenges, Changes, and Opportunities in Ngb Coach Education From 2003-2015." Digital Commons @ East Tennessee State University, 2015. https://dc.etsu.edu/etsu-works/3803.
Full textAbbott, Angela Julia. "Talent identification and development in sport." Thesis, University of Edinburgh, 2006. http://hdl.handle.net/1842/1952.
Full textBattista, Robert Rocco. "The personal meaning of the sport experience /." The Ohio State University, 1988. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1487586889187969.
Full textThor, Jessica. "En kartläggning av kompetenskraven på Sport managers." Thesis, Växjö University, School of Education, 2008. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:vxu:diva-2055.
Full textThe purpose of this study is to survey which competences and personal qualities the labour market, for students with examination from the Coaching and Sport management education at Vaxjo University, require. Furthermore I want to find out if the employees, videlicet the ex students, consider that their competences differentiate in relation to other employees in the organization which not have this education.
In the study a qualitative investigation method has been used where ten interviews have been implemented. The interviews have been carried out within five conceivable work areas to a student with examination from the Coaching and Sport management education at Vaxjo University. The work areas are sports association, sports union, municipal activity with sport and leisure time connection, company with health care connection and company without any kind of sport connection. Five of the persons being interviewed are ex students that now are employees within any of the elected work areas. The remaining five interviews have been carried out with the employer of respective employees.
The result of the study shows that the work which the employees perform within respective work area are relatively different but are despite everything of similar characteristic and can be deduced to the work that is included in the profession of a Sport manager. Between the work areas that have any kind of sport or health care connection their is an obvious connection between which qualifications that is demanded to recruitment and which competences and personal qualities that are important within each profession to perform its work. An obvious connection is also made clear among the competence weaknesses that the employees have, despite different work.
In the analysis the result is compared with the chosen theories to support the interpretations that are made. There are also suggestions given about changes that can be valuable to take into consideration in future planning of the course contents within the education of Coaching and Sport management at Vaxjo University.
Syftet med denna studie är att kartlägga vilka kompetenser och personliga egenskaper arbetsmarknaden, för studenter som gått Coaching och sportmanagement vid Växjö universitet, efterfrågar. Dessutom vill jag ta reda på om de anställda, det vill säga de före detta studenterna, anser att deras kompetenser skiljer sig i förhållande till andra medarbetare i organisationen som inte har denna utbildning.
I studien har en kvalitativ undersökningsmetod använts där tio intervjuer har genomförts. Intervjuerna har genomförts inom fem tänkbara arbetsområden för en student med examen från Coaching och Sportmanagementprogrammet vid Växjö universitet. Arbetsområdena är idrottsförening, idrottsförbund, kommunal verksamhet med idrotts och fritidsanknytning, företag med friskvårdsanknytning samt företag helt utan idrottsanknytning. Fem av intervjupersonerna är före detta studenter som numera är anställda inom något av de valda arbetsområdena, de övriga fem intervjuerna har genomförts med de anställda respektive arbetsgivare.
Resulatet av undersökningen visar att de arbetsuppgifter som de anställda utför inom respektive område är relativt olika men än dock av liknande karaktär och kan härledas till de arbetsuppgifter som ingår i yrket för en Sport manager. Mellan de arbetsområden som har någon form av idrotts- eller friskvårdsanknytning syns ett tydligt samband mellan vilka kvalifikationer som krävs vid rekrytering och vilka kompetenser och personliga egenskaper som är viktiga inom respektive yrke för att genomföra dess arbetsuppgifter. Ett tydligt samband går även att utläsa bland de kompetenssvagheter som de anställda besitter, trots olika arbetsuppgifter.
I analysen ställs resultatet mot de valda teorierna för att stärka de tolkningar som görs. Där ges även förslag på förändringar som kan vara värdefulla att ta i beaktande i framtida planering av kursinnehållet inom programmet för Coaching och Sport management vid Växjö universitet.
Gotsch, Kendra L. "Attitudes of certified athletic trainers concerning formal sport psychology education." Virtual Press, 2003. http://www.oregonpdf.org.
Full textMitchell, Vanessa Jacqueline. "Political prisoner education through sport on Robben Island: 1960-1990." University of the Western Cape, 2018. http://hdl.handle.net/11394/6508.
Full textThis research was motivated by my interest in the sport and the systems of provision of the education on Robben Island. The problem that gave rise to the study was to determine how political prisoners were able to organise prisoner education (political education and non-formal education) and participate in prison-sponsored education (formal education) and to find answers to the question of what impact education had on the sport that they agitated for.
O’Neil, Kason M., and Jennifer M. Krause. "The Sport Education Model: A Track and Field Unit Application." Digital Commons @ East Tennessee State University, 2016. https://dc.etsu.edu/etsu-works/4051.
Full textPratley, Sharyn. "Students' perceptions of the influence of the sport education model on their sport thinking and actions : research project report." Thesis, University of Canterbury. School of Sciences and Physical Education, 2006. http://hdl.handle.net/10092/2932.
Full textCosta, Carla A. "Future of sport management research : a delphi story /." The Ohio State University, 2000. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1488203158828734.
Full textGineikienė, Lina. "Lietuvos sporto mokymo įstaigų veiklos atitiktis viešųjų institucijų funkcijoms." Master's thesis, Lithuanian Academic Libraries Network (LABT), 2014. http://vddb.library.lt/obj/LT-eLABa-0001:E.02~2014~D_20140127_115211-30111.
Full textKeywords: performance audit, sport education organizations, sport system, public institutions. The object of the research: sport education organizations performance audit. The aim of the research: to investigate sport management organizations experience, aiming to evaluate their compliance with public institutions functions. Work tasks: 1. To determine the definition of performance audit by dislosing it‘s complexity and to identify it‘s content. 2. To identify stages of performance audit and to disclosure the peculiarities of criteria in the evaluation of public institutions. 3. To present the management of Lithuanian sport system and to disclosure sport education organization as public services provider. 4. To evaluate sport education institutions tasks compliance with activity results. Sport education institution is a part of sport system. That is state institutions, providing public services and are responsible for the promotion of physical activity, safe, healthy and productive life style formation and development. The activity audit of these institutions contributes to the accountability and transparency as to fundamental democratic values of each state, what is necessary to ensure the correct management of public money of citizens and taxpayers behalf. In this work, using method of content analysis, Kaunas and Vilnius cities sport education organizations activity audit reports of the year 2006 and of the year 2010 are analyzed, total 6 reports. Research was carrried... [to full text]
Saldana, Thomas. "ABILITY SPORTS AND EDUCATION FESTIVAL MOBILE APPLICATION." CSUSB ScholarWorks, 2019. https://scholarworks.lib.csusb.edu/etd/942.
Full textDembo, Zachary. "Recreational sport needs and interests of College of Education, Kafanchan, Nigeria /." The Ohio State University, 1988. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1487588249825675.
Full textWilson, Lonni Steven. "Examining technology utilization in sport management curricula and teaching." Columbus, Ohio : Ohio State University, 2008. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc%5Fnum=osu1213226129.
Full textFlores-Marti, Ismael. "Physical educators' goals when teaching a competitive sport unit /." The Ohio State University, 2002. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1486461246817527.
Full textLee, Jeong-Hak. "The martial arts and western sport in socio-culture /." The Ohio State University, 1993. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1487848078450951.
Full textLee, Yomee. "A new voice : Korean-American women's attitude towards sport /." The Ohio State University, 2000. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=osu1488195633520212.
Full textCradic, Sharon, Kason M. O'Neil, and Diana Mozen. "Modifying Team Sports for Middle School Success." Digital Commons @ East Tennessee State University, 2015. https://dc.etsu.edu/etsu-works/4035.
Full textSinclair, Dana A. "The dynamics of transition from high-performance sport." Thesis, University of Ottawa (Canada), 1990. http://hdl.handle.net/10393/5618.
Full textBloom, Gordon. "Characteristics, knowledge, and strategies of expert team sport coaches." Thesis, University of Ottawa (Canada), 1997. http://hdl.handle.net/10393/9903.
Full textO'Donovan, Toni M. "Competing agendas : an ecological analysis of jointly constructed task systems in physical education and sport education." Thesis, Loughborough University, 2005. https://dspace.lboro.ac.uk/2134/7709.
Full textMachado, Gisele Viola 1982. "Pedagogia do esporte = organização, sistematização, aplicação e avaliação de conteúdos esportivos na educação não formal = Sport pedagogy : organization, systematization and application of sports content in non-formal education." [s.n.], 2012. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/275013.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Educação Física
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Resumo: O esporte está presente em diversos cenários da educação, sendo o foco deste estudo o cenário da educação não-formal, mais especificamente os projetos sócio-educativos inseridos no contexto das Políticas Públicas, que dentre seus objetivos buscam minimizar os problemas enfrentados por crianças e adolescentes em situações de risco social. Para tal, faz-se necessário que o esporte receba um tratamento pedagógico adequado, com uma organização sistematizada de seus conteúdos, a fim de potencializar seu significado educacional. Diante do exposto, o estudo conta com uma pesquisa que visa sustentar uma prática didático-pedagógica voltada à formação integral de crianças e adolescentes na iniciação esportiva participantes de projetos socais. Para tal, realizamos um estudo de caso no Programa Ensino Esporte e Juventude (PEEJ), uma Política Pública, mantida pelo Poder Público municipal da cidade de Taubaté, com a intenção de verificar o tratamento dado ao esporte enquanto conteúdo educacional, verificando (I) a prática pedagógica dos professores, (II) os conteúdos propostos no planejamento e (III) quais os conteúdos foram de fato aprendidos na perspectiva dos alunos. Para isto o processo metodológico passou por quatro etapas: (a) Análise documental do Planejamento esportivo; (b) Observação não participante das aulas esportivas de 10 professores; (c) entrevista semiestruturada com os professores; e (d) entrevista semiestruturada com 45 alunos entre 11 e 15 anos, através da técnica do Focus Group. Após analisar e relacionar os dados, constatamos que o (a) PEEJ apresenta um Planejamento esportivo na perspectiva dos Referenciais da Pedagogia do Esporte, contribuindo para a construção das Propostas Didáticas dos professores, (b) as aulas observadas apresentam um equilíbrio entre os três Referenciais da Pedagogia do Esporte; (c) a maioria dos professores apresentou uma visão na entrevista superando o pensamento reducionista sobre o papel do esporte, contudo alguns apresentaram dificuldades em relacioná-los com os conteúdos que ensinam nas aulas; e (d) os alunos identificam as aprendizagens adquiridas na perspectiva dos três Referenciais da Pedagogia do Esporte
Abstract: Sports is present in several educational settings, and the focus of this study is the scenario of non-formal education, more specifically the social and educational projects within the context of Public Policy, which among its objectives seek to minimize the problems faced by children and adolescents in social risk situations. Hence sports must receive an appropriate pedagogical treatment with a systematic organization of its contents, in order to enhance their educational significance. Thus, the study relies on a research that aims to sustain a didactic and pedagogic practice focused on comprehensive training of children and adolescents in sports initiation who are participating in social projects. Therefore, we have carried out a case study at Sport and Youth Education Program (PEEJ), which is a Public Policy maintained by the municipal government of the city of Taubaté, with the purpose of verifying the treatment given to sports as an educational content, checking (I) pedagogical practice of teachers, (II) the contents proposed in planning and (III) which of the contents were indeed learned from the students' perspective. So, the methodological process has gone through four steps: (a) Documental analysis of sports Planning, (b) Nonparticipating note of sports class of 10 teachers, (c) semi-structured interviews with teachers, and (d) semi-structured interviews with 45 students between 11 and 15 years old, through the Focus Group Technique. After analyzing and relating data, we have found that (a) PEEJ presents a Sports Planning from the perspective of Sports Pedagogy Reference, thus contributing to the construction of Teachers' Didactic Proposals, (b) the observed classes show a balance between the three Sports Pedagogy Reference, (c) although the majority of teachers has presented at the interview a vision that surpasses reductionist thoughts about the role of sports, some had difficulties in relating them to the content they teach in class, and (d) students identify the learning acquired on the perspective of Sport Pedagogy Reference
Mestrado
Biodinamica do Movimento e Esporte
Mestre em Educação Física
Schlumm, Katharina. "Evaluation des Praxissemesters des Ministeriums für Bildung, Jugend und Sport." Universität Potsdam, 2011. http://opus.kobv.de/ubp/volltexte/2011/5270/.
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