Academic literature on the topic 'Spettro singolare'

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Journal articles on the topic "Spettro singolare"

1

Origgi, D., L. T. Mainardi, A. Falini, G. Calabrese, G. Scotti, S. Cerutti, and G. Tosi. "Quantificazione automatica di spettri 1H ed estrazione di mappe metaboliche da acquisizioni CSI mediante Wavelet Packets." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 31–36. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300106.

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Abstract:
La quantificazione dei picchi spettrali del segnale di spettroscopia 1H in risonanza magnetica, utile per un'analisi metabolica dei tessuti in-vivo, richiede un tempo di elaborazione elevato, soprattutto quando si tratta di acquisizioni CSI dove ad essere elaborata è un'intera matrice di dati. Inoltre, la sovrapposizione dei picchi, maggiormente marcata negli spettri con tempo di eco breve (20 ms), rende spesso difficoltosa la separazione dei singoli contributi metabolici. Si propone pertanto un metodo automatico per la quantificazione dei metaboliti, che utilizza l'algoritmo delle Wavelet Packets per scomporre il segnale nel dominio del tempo (FID) in sottobande. La stima dei parametri di ampiezza, fase, frequenza e smorzamento viene quindi eseguita nelle sottobande, dove cadono i picchi di interesse, mediante metodi di predizione lineare basati sulla scomposizione a valori singolari (LPSDV). L'ampiezza stimata dei picchi viene infine utilizzata sia per il calcolo dei rapporti metabolici sia per l'estrazione di mappe metaboliche. Il metodo di quantificazione proposto è stato messo a punto su fantocci e poi applicato alle acquisizioni di volontari sani e infine su alcuni pazienti. L'elaborazione automatica dei dati spettroscopici con il metodo proposto offre la possibilità di studiare in modo efficace ed affidabile i metaboliti cerebrali nonché di rappresentare la loro distribuzione spaziale mediante mappe metaboliche.
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2

Manfrè, L., M. Accardi, G. Vaccaro, R. Raineri, E. Giarratano, and R. Lagalla. "Valutazione dello spettro di alterazioni ischemiche cerebrali in pazienti asintomatici affetti da talassemia e talasso-drepanocitosi: Valore della RM nel protocollo terapeutico." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 221. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s299.

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Abstract:
La patologia ischemica rappresenta la causa principale di lesione cerebrale nei pazienti affetti da drepanocitosi, ed è stata documentata mediante RM nei pazienti affetti da stroke. Alterazioni ischemiche possono tuttavia avere luogo anche in assenza di una obbiettività clinica. Recentemente è stato dimostrato il ruolo della RM nella valutazione delle ischemie cerebrali in pazienti affetti da talasso-drepanocitosi e da talassemia. Scopo del lavoro è stato quello di analizzare le alterazioni presenti in una coorte di pazienti affetti da tali alterazioni. 20 pazienti al di sotto di 50 anni di età, affetti da talasso-drepanocitosi (età media 29.5) e 20 affetti da talassemia (età media 31.7), previo consenso informato, sono stati sottoposti ad una valutazione T1- e T2-ponderata a livello encefalico, mediante apparecchiatura operante a medio campo e bobina in quadratura. Due centri di ricerca per la talassemia sono stati coinvolti (Palermo, Caltanissetta), selezionando unicamente i pazienti con anamnesi negativa per pregressa sindrome neurologica acuta. Le lesioni ischemiche sono state valutate soggettivamente e classificate in piccole (<0.5 cm), medie (0.5 − 1.5 cm) e ampie (>1.5 cm) ed in singole o multiple. Il 30% (6/20) dei pazienti affetti da talasso-drepanocitosi presentava multiple lesioni ischemiche con una prevalenza di lesioni medie o grandi 5/20 (25%). In un paziente veniva dimostrata la presenza di multiple malformazioni artero-venose leptomeningee, confermate al bilancio angiografico. Il 20% (4/20) dei pazienti affetti da talassemia presentava lesioni ischemiche piccole, singole in 2 casi (50%). Il trattamento trasfusionale, per quanto non scevro di rischi, viene proposto oggi nei pazienti affetti da drepanocitosi colpiti da episodio ischemico cerebrale. Il trattamento dei pazienti asintomatici affetti da talasso-drepanocitosi non è al momento codificato: una valutazione sequenziale mediante RM potrebbe identificare i pazienti “a rischio” per incidenti vascolari, indirizzandoli alla terapia adeguata (idrossiurea, trapianto di midollo, trasfusione).
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3

Ivancic, Barbara. "Tra le (non) virgole di Alla cieca. Osservazioni sulla traduzione di Alla cieca e sul rapporto tra Claudio Magris e i suoi traduttori." Quaderni d'italianistica 32, no. 1 (December 6, 2011): 83–109. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v32i1.15936.

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Abstract:
Le opere di Claudio Magris sono state tradotte in molte lingue; il primato spetta a Danubio (1986), che segnò il successo internazionale dello scrittore e germanista triestino, con ventidue traduzioni, seguono Un altro mare (1991), tradotto in quattordici lingue, e Microcosmi (1997), a quota diciassette, mentre l’ultimo romanzo Alla cieca (2005) è stato finora tradotto in sedici lingue. Oltre ad essere un autore pluritradotto, Magris nutre anche un profondo interesse per l’argomento della traduzione e in particolare per la traduzione dei suoi stessi testi, come testimonia un intenso dialogo che instaura con molti dei suoi traduttori. A questo rapporto per molti versi singolare tra l’autore e i suoi traduttori1 è dedicata la prima parte del presente contributo. Nella seconda parte ci si concentra su Alla cieca e in particolare su un tratto stilistico del romanzo, quello dei segnali interpuntivi, il cui uso viene dapprima descritto nel testo fonte e che poi si analizza nelle traduzioni inglese, tedesca e croata.1Per un’analisi più approfondita di questo rapporto rimando al mio studio Il dialogo tra autori e traduttori. L’esempio di Claudio Magris (cfr. Ivancic 2010).
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Šuvakovic, Aleksandra. "DISKURS I ULOGA DISKURSNIH AKTIVNOSTI U UČIONICI STRANOG JEZIKA." Lipar, no. 72 (2020): 169–78. http://dx.doi.org/10.46793/lipar72.169s.

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Abstract:
Considerare il discorso significa riferirsi non solo al piano dell’enunciato (grammaticale, lessicale, semiotico, sintattico), ma anche ai processi di produzione e interpretazione del testo. Questi processi attivano risorse di carattere cognitivo e sociale. A partire dagli anni Ottanta si assiste a una proliferazione del termine discorso nelle scienze del linguaggio, tanto al singolare (dominio del discorso, analisi del discorso) quanto al plurale (i discorsi), a seconda che ci si riferisca alla attività verbale in generale oppure a particolari eventi discorsivi. La diffusione di questo termine è il sintomo di una modificazione nel modo di concepire il linguaggio. Parlando di discorso si prende posizione a favore di una particolare concezione del linguaggio e della semantica, che dipende dalla influenza di diverse correnti pragmatiche che hanno sottolineato un certo numero di idee forza. L’analisi del discorso ha mostrato che il senso non è in ciò che gli enunciati ‘dicono’. Il discorso implica una lettura seconda che è quella del senso interno, delle modalità della sua produzione, delle condizioni della sua emergenza e delle possibilità del suo riconoscimento. Tutto ciò diventa specialmente importante in un’aula di lingua straniera – una scatola nera- dove spetta all’insegnante includere nel processo di insegnameto le attivittà discorsive per sviluppare le competenze socioculturali, lingvistiche, strategiche ecc. necessarie per acquisire la competenza comunicatiвa assieme alla capacità pragmatica di ogni singolo studente.
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Carrasco de Paula, Ignacio, and Maddalena Pennacchini. "Scienza medica e filosofia nella riflessione dei filosofi dell’esistenza." Medicina e Morale 53, no. 6 (December 31, 2004): 1189–201. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.623.

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Abstract:
Nella concezione dei pensatori di epoca positivista la scienza è la sola forma di conoscenza possibile e il metodo della scienza è l'unico valido. I positivisti non ammettono, pertanto, il ricorso a cause o principi che non siano riconducibili al metodo della scienza poiché ritengono che questi non fanno progredire il cammino della conoscenza e li considerano una pericolosa ricaduta nella metafisica. Alla filosofia spetta sostanzialmente un unico compito, quello di enunciare dei principi comuni alle varie scienze. Essa detiene la funzione di riunire e coordinare i risultati delle singole scienze, in modo da realizzare una conoscenza unificata e generale. Per contro Jaspers e Weizsäcker considerano la scienza e la filosofia come due distinte strade che conducono alla conoscenza. Essi volendo salvare i rapporti tra le due discipline si sono trovati nella necessità di collocarle su due piani distinti. Si tratta, tuttavia, di una distinzione di tipo contenutistico e metodologico che implica una conciliazione necessaria. E questo perché il limite fondamentale del sapere scientifico risiede proprio nella natura del suo procedimento metodologico. La scienza - vincolata dal suo metodo che le impone di attenersi alle oggettività ipoteticamente costruite - non giunge alla verità delle cose, bensì esclusivamente alla loro esattezza, ossia alla corrispondenza della loro oggettivazione con le ipotesi che l’hanno consentita. Pertanto, le scienze non conoscono il mondo, ma l’ordinamento del mondo da loro ipotizzato. Contro questa tendenza, Jaspers reagì affermando che gli scienziati devono imparare a pensare, e tale obiettivo pedagogico deve essere perseguito dalla filosofia.
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Carrasco de Paula, Ignacio. "Etica e Salute: due quesiti, due compiti." Medicina e Morale 51, no. 6 (December 31, 2002): 1039–46. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.679.

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Abstract:
Etica e salute pur essendo due componenti di ogni singolo uomo sono lette spesso come realtà inconciliabili. Il diritto alla salute occupa un posto di rilievo tra le conquiste della modernità. Tuttavia, nonostante la ben nota definizione di salute che ha dato l’OMS, definizione tendente a precisare, più che una realtà, un potere d’intervento da parte dell’istituzione stessa, è ancora necessario chiarire con che cosa si identifichi, nella pratica, tale diritto: non si tratta di mera sopravvivenza, ma neppure del godimento della pienezza somatica e funzionale del proprio corpo, e comunque non si può prescindere dal considerare in questo contesto anche il benessere spirituale della persona. Il centro dell’attenzione va posto sull’uomo sofferente. Diviene inoltre prioritario affrontare la minaccia della discriminazione nell’accesso ai servizi indispensabili per la difesa della salute stessa. Quest’ultimo aspetto si pone come una questione di giustizia e si gioca a due livelli: quello della giustizia commutativa, nel contesto di un rapporto medico-paziente ridotto a prestazione professionale meramente contrattuale, fondata sull’informazione più che su una reale comunicazione. C’è poi la questione della giustizia distributiva che prevede che a ciascuno venga dato quanto gli spetta. Questa deve essere guidata dal principio di sussidiarietà, dove il sussidio non deve divenire un surrogato pena l’impossibilità da parte dello Stato di farsi carico dei bisogni di tutti. Nell’allocazione delle risorse il rispetto della giustizia distributiva si gioca a tre livelli di responsabilità molto precisi: quello delle politiche sanitarie, quello della professione medica e quello gestione locale delle risorse e dei servizi. Il perseguimento del bene comune trova però un limite nella centralità e preziosità di ogni singola persona, sana o malata che sia, la cui dignità rappresenta un limite invalicabile, neppure nel nome della giustizia.
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7

Toledo, Mario, and Mario Grottolo. "Contributo alla conoscenza dei coleotteri acquatici nei bacini idrografici della provincia di Brescia (Lombardia) (Coleoptera: Gyrinidae, Haliplidae, Noteridae, Dytiscidae, Helophoridae, Hydrochidae, Hydrophilidae, Hydraenidae, Psephenidae, Heteroceridae, Dryopidae, Elmidae)." Memorie della Società Entomologica Italiana, January 21, 2020, 3–288. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2019.3.

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Abstract:
Vengono riportati i dati riguardanti i coleotteri acquatici noti per i bacini idrografici della provincia di Brescia e della parte bergamasca e valtellinese di Valle Camonica e Val di Scalve. Non essendo possibile utilizzare la “Suddivisione orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino” (SoIUSA), che non comprende le colline moreniche e la pianura, si è deciso di suddividere il territorio in esame in 11 macroaree, soprattutto in base ai principali bacini idrografici, e in queste sono state raggruppate le località di rinvenimento di ogni singola specie. I dati sono stati estrapolati da fonti bibliografiche, da reperti inediti in collezioni private o pubbliche e da raccolte mirate effettuate nel corso del triennio 2016 – 2018. In tutto sono censite 405 località (inclusa una dubitamente attribuibile al territorio bresciano), di cui 112 frutto delle indagini sul campo effettuate in questi ultimi anni. Come risultato, attualmente sono noti in territorio bresciano 193 taxa, contro i 144 segnalati precedentemente, così ripartiti: Gyrinidae (7 specie), Haliplidae (12 specie), Noteridae (1 specie), dytiscidae (64 specie), Helophoridae (10 specie), Hydrochidae (3 specie), Hydrophilidae (47 specie), Hydraenidae (25 specie), Psephenidae (1 specie), Heteroceridae (2 specie), dryopidae (8 specie), Elmidae (16 specie); a queste si aggiungono tre specie di Elmidae non identificate e probabilmente nuove per la scienza. Per ogni specie vengono forniti l’elenco delle località in cui è stata rinvenuta, notizie sulla geonemia e biologia e una mappa della sua distribuzione in provincia di Brescia. Tra i taxa inediti per il territorio in esame, 12 specie risultano nuove anche per la lombardia, mentre la presenza di una famiglia (Psephenidae) viene confermata per il territorio regionale, essendo nota in precedenza solo per una citazione generica e molto datata. Alcune specie nuove per la provincia di Brescia, risultano rare o di particolare interesse, altre invece sono taxa comuni che si sono rivelati ampiamente diffusi nell’ area studiata, a testimonianza della scarsa conoscenza di alcune famiglie nel territorio. Nella presente indagine, si è avuta anche conferma della attuale presenza di specie rare già segnalate per la provincia di Brescia, anche col ritrovamento di nuove stazioni, mentre per altre 41 specie segnalate in bibliografia o raccolte in anni passati, non ci sono più stati ritrovamenti recenti. Tre famiglie in particolare, Gyrinidae, Haliplidae e, in misura minore, dytiscidae, hanno subìto un drammatico calo nel territorio, con la probabile estinzione di specie di notevole importanza conservazionistica, legate soprattutto ad habitat di pianura o comunque bassa quota, ma anche di specie in passato ritenute comuni o perfino abbondanti. Tra i taxa che risultano nuovi per il territorio bresciano, di particolare interesse ricordiamo Clemnius decoratus (Gyllenhal), Hydroporus incognitus Sharp, H. tristis (Paykull), Enochrus fuscipennis (Thomson), Ochthebius vedovai Ferro, Eubria palustris Germar, Dryops vienensis (Heer), Elmis latreillei (Bedel), E. obscura (Ph. Müller), mentre risultano confermate specie rare quali Hydroporus springeri G. Müller, H. erythrocephalus (linné), H. nigellus Mannerheim, Anacaena lohsei Berge Henegouwen & Hebauer, Cercyon ustulatus (Preyssler), Dryops striatopunctatus (Heer), Stenelmis canaliculata (Gyllenhal), S. consobrina dufour. Si ritiene interessante, infine, segnalare i primi dati per la provincia di Dactylosternum abdominale (Fabricius), Cercyon laminatus Sharp, Cryptopleurum subtile Sharp e Pachysternum capense (Mulsant), specie alloctone arrivate in Europa in periodi diversi e attualmente in espansione. l’analisi corologica ha mostrato una predominanza di elementi olartici e una presenza limitata di elementi a gravitazione mediterranea. lo studio corologico e lo spettro risultante è stato comparato con quello dell’Appennino piacentino, per il quale sono disponibili studi approfonditi (Rocchi & Terzani, 2016); il confronto ha evidenziato come le ripartizioni percentuali tra i differenti corotipi siano, in regioni geograficamente e geomorfologicamente differenti, sostanzialmente sovrapponibili.
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Dissertations / Theses on the topic "Spettro singolare"

1

SALMAN, RAMIZ. "Identification of common economic cycles using optimal multivariate filters." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/394321.

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Abstract:
This thesis includes two essays that are focused on developing multivariate filter approaches to be used for extracting common cyclical components where the common components can be used as an estimator of a business cycle. The first chapter aims to develop an optimal multivariate filter in order to extract common cyclical components of macroeconomic indicators. The filter allows macroeconomic series to be modeled as a phase shifted version of a coinciding business cycle (BC) while keeping other time series components such as the stochastic trend and idiosyncratic shocks intact (i.e. they are individually specified for each series). Earlier studies of Rünstler (2004), Valle e Azevedo et al. (2006) have applied phase shift in the form of a delay parameter when specifying lead-lag cycles. However, the lead-lag relationship is defined by rotating the baseline cycle which leads to loss of information. This deficiency is especially important if one considers working in continuous time. Therefore, this paper improves on the former technique by allowing a more flexible phase shift mechanism on the original BC. This in turn should lead to more realistic estimates and filters considering that the underlying data is generated through a continuous time framework. The study starts by presenting a structure for bi-variate time series system and then extends to model to incorporate a structure for three time series and beyond. Kalman filter and smoothing recursions are applied to compute the smoothed cycle estimates and to construct the likelihood function. Using simulated data, we test both model specifications by carrying out a grid search of the initial delay parameter to see the likelihood behavior as the parameter moves into fractional neighborhoods. Afterwards, applying the methodology to a set of EU countries and macroeconomic indicators; the study aims to shed light to the presence of cyclical heterogeneity at country level economic activity for major EU member states. A second empirical study provides analysis on how the model can be implemented for assigning a lead/lag ordering to three main economic indicators of a single country. The second chapter implements a multivariate non-parametric filtering approach; the Vertical Multivariate Singular Spectrum Analysis (V-MSSA) of Hassani and Mahmoudvand (2013) and Golyandina et al. (2013). to be applied for identifying a common economic cycle indicator. The methodology is a data-driven procedure that can decompose a time series into many sub components. By exploiting this ability of the SSA, the paper aims to first extract cyclical components based on frequency characteristics and then follow by choosing only common cyclical component pairs with-in the business cycle frequency spectrum. These components will then be aggregated for constructing an EU region wide Business cycle indicator. The chapter outlines each steps of the algorithm that will eventually identify the SSA filter to act as a band-pass filter. The study then proceeds with simulation based data where the common cycle can be controlled and extracted a priori as a benchmark to the SSA-based filter estimates. The study follows with an empirical analysis similar to the framework set in Valle e Azevedo et al. (2006) with the aim to identify a Euro region business cycle indicator. The SSA based filter estimate is compared with Euro region economic activity indicators; the EuroCoin and the quarterly GDP growth rate of the EU area. Our results presents evidence of a successful alternative for tracing the cyclical position of the EU economy from a much smaller data set. Moreover, the constructed indicator also could serve as an unobserved proxy for a monthly growth cycle. A further analysis is also conducted to reveal whether the SSA based approach can be considered as an alternative to parametric filtering methods by providing results of common cycle extraction using Unobserved component model alternatives.
This thesis includes two essays that are focused on developing multivariate filter approaches to be used for extracting common cyclical components where the common components can be used as an estimator of a business cycle. The first chapter aims to develop an optimal multivariate filter in order to extract common cyclical components of macroeconomic indicators. The filter allows macroeconomic series to be modeled as a phase shifted version of a coinciding business cycle (BC) while keeping other time series components such as the stochastic trend and idiosyncratic shocks intact (i.e. they are individually specified for each series). Earlier studies of Rünstler (2004), Valle e Azevedo et al. (2006) have applied phase shift in the form of a delay parameter when specifying lead-lag cycles. However, the lead-lag relationship is defined by rotating the baseline cycle which leads to loss of information. This deficiency is especially important if one considers working in continuous time. Therefore, this paper improves on the former technique by allowing a more flexible phase shift mechanism on the original BC. This in turn should lead to more realistic estimates and filters considering that the underlying data is generated through a continuous time framework. The study starts by presenting a structure for bi-variate time series system and then extends to model to incorporate a structure for three time series and beyond. Kalman filter and smoothing recursions are applied to compute the smoothed cycle estimates and to construct the likelihood function. Using simulated data, we test both model specifications by carrying out a grid search of the initial delay parameter to see the likelihood behavior as the parameter moves into fractional neighborhoods. Afterwards, applying the methodology to a set of EU countries and macroeconomic indicators; the study aims to shed light to the presence of cyclical heterogeneity at country level economic activity for major EU member states. A second empirical study provides analysis on how the model can be implemented for assigning a lead/lag ordering to three main economic indicators of a single country. The second chapter implements a multivariate non-parametric filtering approach; the Vertical Multivariate Singular Spectrum Analysis (V-MSSA) of Hassani and Mahmoudvand (2013) and Golyandina et al. (2013). to be applied for identifying a common economic cycle indicator. The methodology is a data-driven procedure that can decompose a time series into many sub components. By exploiting this ability of the SSA, the paper aims to first extract cyclical components based on frequency characteristics and then follow by choosing only common cyclical component pairs with-in the business cycle frequency spectrum. These components will then be aggregated for constructing an EU region wide Business cycle indicator. The chapter outlines each steps of the algorithm that will eventually identify the SSA filter to act as a band-pass filter. The study then proceeds with simulation based data where the common cycle can be controlled and extracted a priori as a benchmark to the SSA-based filter estimates. The study follows with an empirical analysis similar to the framework set in Valle e Azevedo et al. (2006) with the aim to identify a Euro region business cycle indicator. The SSA based filter estimate is compared with Euro region economic activity indicators; the EuroCoin and the quarterly GDP growth rate of the EU area. Our results presents evidence of a successful alternative for tracing the cyclical position of the EU economy from a much smaller data set. Moreover, the constructed indicator also could serve as an unobserved proxy for a monthly growth cycle. A further analysis is also conducted to reveal whether the SSA based approach can be considered as an alternative to parametric filtering methods by providing results of common cycle extraction using Unobserved component model alternatives.
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Marconi, Enrico. "Influenza dell'orditura delle travi nella risposta sismica di strutture a telaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Nella presente trattazione vengono presentati i risultati ottenuti da analisi sulle proprietà dinamiche e sulla risposta sismica di strutture in c.a. intelaiate con travi principali ordite in modo differente ai vari livelli di piano. Dopo alcune considerazioni iniziali sulle problematiche della valutazione della sicurezza strutturale e di conseguenza della riduzione della vulnerabilità sismica degli edifici esistenti,si è proceduto alla descrizione della struttura di riferimento, all'analisi dei carichi ed alla progettazione statica. Si è quindi passati alla descrizione dei modelli considerati nello studio; essi sono 7 e si differenziano per la disposizione delle travi ai vari piani. Solamente nel perimetro della struttura, sui lati ortogonali alle travi, sono disposti cordoli. L'analisi modale è stata condotta ricavando i periodi propri di vibrazione nelle tre direzioni X,Y,ϑ per i modi di vibrare dei modelli considerati; in particolare i periodi del primo modo di vibrare sono stati riportati in un istogramma in funzione dei modelli studiati. Lo studio della risposta sismica è stato ricavato mediante analisi sismica con spettro di risposta e analisi sismica con accelerogrammi di tipo lineare dinamica. Dal confronto dei risultati dei due diversi tipi di analisi si osserva che la diversa disposizione delle travi principali ai vari livelli di un edificio con struttura intelaiata in c.a. determina negli elementi verticali resistenti sollecitazioni e spostamenti caratterizzati da una certa variabilità. La conoscenza dei comportamenti non è solo utile quando si deve affrontare il tema della valutazione degli edifici esistenti, ma anche quando si devono progettare nuove costruzioni. Dallo studio emerge che le strutture con orditura delle travi alternata ad ogni piano hanno un comportamento molto simile a quello delle strutture 3D, uniforme nelle due direzioni ortogonali, quindi si può affermare che, a conti fatti, non sono così sbagliate le soluzioni alternate singole.
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