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Journal articles on the topic 'Speranza e scrittura di se’'

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1

Barbieri, Gian Luca. "Il pensiero e la speranza. Per una memoria del futuro." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 44 (September 2012): 25–38. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044002.

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Abstract:
A partire da testi profondamente diversi come il Canzoniere petrarchesco e una raccolta di scritti autobiografici di pazienti oncologiche, l'autore compie un'indagine sul concetto di speranza, in particolare sulla sua dimensione temporale e sulla sua connessione con l'attivazione del pensiero. Con riferimenti teorici eterogenei che vanno da Bloch a Borgna, da Minkowski a Marcel, da Demetrio a Bénasayag e Schmit, dalla psicoanalisi alla teologia biblica e alla sociologia, si indagano gli aspetti regressivi e quelli evolutivi della speranza considerata come proiezione del futuro nel presente che influisce sull'elaborzione del proprio passato personale. Infine si osserva come il tempo della contemporaneitÀ sia impermeabile alla speranza, che sopravvive solo in ambiti quali la scrittura, la creativitÀ, la lentezza, il silenzio nei quali ci si puň ancora prendere cura di sé.
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2

Pietras, Henryk. "Orygenes w pismach i wystąpieniach Jana Pawła II." Vox Patrum 50 (June 15, 2007): 205–11. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6715.

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Abstract:
La communicazione vuol presentare Origene negli scritti e discorsi di Giovanni Paolo II. Soprattutto si fa presente le citazioni dall’Alessandrino nell'enciclica Fides et ratio ed i titoli con i quali il papa lo stava nominando: „scrittore ecclesiastico”, „grande scrittore ecclesiastico”, ma anche „Padre della Chiesa”. Nei testi del papa defunto si vede anche che abbia preso da Origene la speranza della salvezza universale.
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3

Iaconis, Valeria. "“Una sola donna, una sola voce”: Un'indagine “investigativa” su una novella d'autrice di fine Ottocento." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 2 (March 9, 2019): 408–24. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831967.

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Abstract:
La scrittura di mano femminile, fenomeno vistoso dell’Italia del secondo Ottocento, porta all’attenzione del pubblico le problematiche legali e sociali legate alla condizione della donna. Questo articolo analizza la novella Dopo la sentenza (1894) di Bruno Sperani, pseudonimo di Beatrice Speraz, quale esempio di tematizzazione dell’omicidio d’onore e di critica femminile ai codici postunitari. L’indagine si soffermerà sulle strutture narrative del testo, che privilegia il punto di vista situato del reo e l’uso sistematico delle figure dell’ellissi e della reticenza. Più che sulle informazioni esplicite nella novella, questa lettura si concentrerà sulla ricostruzione di quelle censurate. A tal fine verranno formulate ipotesi e deduzioni, instaurando un dialogo tra il testo e il contesto culturale e legale ad esso sottostante. Verranno così individuate le coordinate della percezione sociale del delitto d’onore, se ne osserverà il significato simbolico, e si evidenzierà la contestazione della nozione di rilevanza legale, attuata attraverso la valorizzazione del punto di vista femminile. Questo approccio, che prende le mosse dal movimento Law and Literature e dagli assunti del giusfemminismo, permetterà in ultima battuta di comprendere le dinamiche della violenza di genere ritratte da Sperani, violenza perpetrata materialmente dal protagonista, ma permessa e legittimata dall’orizzonte giuridico e sociale coevo.
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Rosik, Mariusz. "Duch święty - źródło odwagi w głoszeniu Słowa Zbawienia (Dz 4,23-31)." Verbum Vitae 2 (December 14, 2002): 151–64. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1337.

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Abstract:
L’annuncio della parola di Dio appare come uno dei temi più importanti della teologia di Luca-Atti. Il tema che abbiamo scelto per il nostro studio ci spinge ad esaminare determinate caratteristiche degli Atti 4,23-31. Lo scopo del nostro lavoro è quello di dimostrare, che durante le persecuzioni, Dio aiutava la comunità cristiana che si radunava in preghiera, e che questa preghiera faceva scendere lo Spirito Santo e incoraggiava i credenti ad annunciare la parola di Dio. Dopo aver stabilito la struttura interna della pericope proseguiamo con la spiegazione del testo. I successivi elementi della struttura degli Atti 4,23-31 mettono in risalto diverse caratteristiche che poi compongono questo messaggio principale del brano. L’introduzione della preghiera sottolinea il suo aspetto comunitario. L’invocazione presenta l’immagine di Dio come despo,thj, il Creatore universale e colui che parla attraverso la Scrittura. Egli porta avanti la storia della salvezza. La citazione di Sal 2,1-2 interpreta le persecuzioni contro il Messia di Dio. L’esplicazione di questa citazione afferma l’identità messianica di Cristo e applica il Sal 2,1-2 alla vita della comunità. Così l’evangelista mette in rilievo tre fatti: che le promesse, le profezie e le speranze dell’Antico Testamento si sono compiute in Gesù; che le persecuzioni contro Gesù e i suoi seguaci erano previste da Dio, dunque fanno parte del suo piano salvifico; e che Dio continua ad operare nella storia dei cristiani come ha agito nella vita del suo Unto. Le richieste rivolte a Dio Padre si concentrano sull’annuncio della parola di Dio nonostante le „loro minacce” e le persecuzioni. La risposta del Padre, accompagnata dal segno della scossa, consiste nella discesa dello Spirito Santo e nel dono della parrhsi,a per la proclamazione della buona novella.
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5

Drążek, Dariusz. "Opowieść o nadziei chrześcijanina w "Objaśnieniach Psalmów" świętego Augustyna." Verbum Vitae 9 (January 14, 2006): 137–50. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1403.

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Abstract:
L'articolo raccoglie il pensiero di Sant'Agostino sulla speranza sparso nelle pagine delle sue "Enarrationes in Psalmos" e ne evidenzia linee principali: 1. Il battesimo come l'inizziazione anche alla speranza cristiana, che e una "speranza nel Signore"; 2. Molteplice significato dell'espressione "speranza nel Signore"; 3. Il vero oggetto della speranza che e Dio stesso; 4. Le vie della mancanza di speranza e delle speranze vane.
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6

Lazzaretti, Letizia. "Efficacia di un progetto di educazione linguistica inclusivo su auto-percezioni e struttura di testi narrativi." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 2 (November 16, 2022): 11–41. http://dx.doi.org/10.33683/didit.22.02.01.

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Abstract:
Lo studio ha confrontato gli alunni con DSA di 4 classi sperimentali (tot. 8) e 3 di controllo (tot. 7) su abilità di scrittura e auto-percezioni su atteggiamenti di scrittura e benessere di classe. Le classi sperimentali hanno seguito un progetto di educazione linguistica che, tra i suoi obiettivi, annovera la promozione di atteggiamenti motivati e strategici verso la scrittura e la costruzione di un clima di classe sereno e inclusivo; le classi di controllo hanno seguito la normale programmazione prevista per l’anno scolastico in corso. Gli alunni hanno scritto un testo narrativo, valutato con procedure olistiche e analitiche, e completato tre questionari di auto-percezione inerenti a autoefficacia, strategie di scrittura e benessere di classe. I risultati evidenziano che le abilità di scrittura e le percezioni sono migliori per il gruppo sperimentale, soprattutto per gli alunni con DSA. Da qui emerge l’efficacia del Progetto nel garantire una didattica inclusiva e un miglioramento di abilità e percezioni di scrittura per tutti gli studenti con difficoltà, anche quelli con DSA.
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7

Nowak, Polikarp. "Pojęcie nadziei w listach św. Ambrożego z Mediolanu." Vox Patrum 52, no. 2 (March 8, 2008): 743–60. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6310.

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Abstract:
Poiche recentemente il Papa Benedetto XVI ci ha voluto ricordare la grandę attualita della speranza con la sua lettera enciclica Spe salvi, rievocando anche la testimonianza dei cristiani e pastori dei tempi antichi, mi e venuta l’idea di esaminare sotto l’aspetto del termine della speranza le Lettere di S. Ambrogio di Milano. Nella ricerca e apparsa la ricchezza del suo insegnamento a questo riguardo. II primo e piu frequente senso del termine „speranza” e proprio quello profondamente cristiano ed escatologico. Specialmente nei commenti alle Lettere di San Paolo il nostro Autore dimostra una vicinanza del pensiero eon quello da cui inizia il Papa la sua enciclica: „Nella speranza siamo stati salvati”. Nelle riflessioni sulla speranza S. Ambrogio, sull'esempio dell'Apostolo Paolo, mette in stretto collegamento eon essa le altre virtu, specialmente la fede e la carita. Contemporaneamente awerte che la contrastano i vizi, i quali deviano i nostri desideri dal Signore e dal suo premio eterno verso i beni materiali e temporali. Un ampio spazio nell'insegnamento sulla speranza del nostro Vescovo occupa la relazione tra questa e le sofferenze e persecuzioni, subite dai giusti per la causa del Signore e della fede. Egli richiama qui l’esempio di tanti profeti e giusti biblici come anche i fedeli Pastori della Chiesa, esortando i suoi fedeli ad imitarli. Non per ultimo offre anche il proprio esempio, quando nei momenti drammatici del suo episcopato non esita di manifestare la sua prontezza al martirio per non cedere alle ingiuste pretese degli ariani o degli imperatori, i quali minacciavano il bene spirituale del gregge a lui affidato. La visione della speranza di S. Ambrogio e molto cristocentrica, come del resto tutta la sua teologia. Infatti, proprio Cristo e la sorgente e garanzia della nostra vera speranza. In questo contesto si pone un’espressione che si puó dire il frutto maturo delPinsegnamento del nostro Dottore sulla speranza: II fine della nostra speranza e il suo amore (Epistoła 16, 3).
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Bellotto, Massimo. "Concezioni di apprendimento e speranza." FOR Rivista per la formazione, no. 94 (2013): 35–37. http://dx.doi.org/10.3280/for2013-094008.

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9

Jacobs, Lynne. "Speranza, paura e dignità quando il "Now for Next" è collassato." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (June 2021): 21–26. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-001003.

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Abstract:
Questo report fa riferimento alle intuizioni della psicoterapia della Gestalt contemporanea e della psicoanalisi intersoggettiva, per esaminare la relazione tra i sentimenti di speranza, paura e dignità all'interno di un processo terapeutico dialogico. Entrambe le scuole di pensiero enfa-tizzano la relazione tra speranza e paura nel processo dialogico, e questo report esplora il modo in cui un senso di dignità emerge dal lavoro dialogico con la speranza e con la paura. Speranza e paura oscillano nel processo di una relazione terapeutica nel momento in cui il paziente ricer-ca la dignità attraverso un dialogo attivo ed autentico. Nel periodo di lockdown causato dal Co-ronavirus il tema del ritrovamento della dignità è passato dallo sfondo in primo piano durante i nostri colloqui terapeutici.
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Borgna, Eugenio, and Aniello Castaldo. "La speranza nell'incontro terapeutico." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 44 (September 2012): 39–49. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044003.

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Abstract:
Il saggio ha come oggetto di riflessione quella struttura portante della vita, dell'esperienza umana che č la speranza. Come l'angoscia e l'attesa, essa vive nel futuro e qui viene esplorata nel campo delle relazioni umane, d'aiuto, di cura, in psichiatria, con connotazioni tipiche che si aggiungono a quelle filosofiche e teologiche sull'argomento. Quando la speranza rinasce dalle secche del mal di vivere, quando il medico stesso si č confrontato con le debolezze proprie e attraverso l'empatia si č messo anche in ascolto del silenzio del paziente, del dialogare in silenzio, allora la speranza č come un ponte che ci fa uscire dalla nostra solitudine e diventa speranza creatrice.
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Russo, Vincenzo. "Filologie della speranza postcoloniale." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 44 (September 2012): 71–82. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044006.

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Abstract:
Il saggio prova a leggere Il principio speranza di Bloch non solo come l'ultima grande difesa filosofica della speranza ma anche come vero e proprio lavoro di restituzione filologica di tutti quei luoghi situabili fra gli interstizi delle tradizioni teologiche, teologiche-naturali, mistiche e storico-filosofiche, e le spie delle manifestazioni letterarie e artistiche "in cui si insinua l'utopico". La teoria postcoloniale puň contribuire, almeno nella riconfigurazione politicamente piů radicale delle sue posizioni, a pensare ancora alla speranza come coscienza anticipatrice ed emancipatrice. Il romanzo postcoloniale africano, in particolare un romanzo come La generazione dell'utopia, diventa un luogo di osservazione privilegiato per rintracciare le immagini o i simulacri della speranza stessa in tutte le sue rifrazioni passionali e politiche, individuali e collettive.
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Stiegler, Bernard. "Lo schermo di scrittura." Rivista di estetica, no. 63 (December 1, 2016): 121–29. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1297.

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Festa, Francesco Saverio. "Un'atipica "teologia politica" della speranza? Considerazioni sul pensiero di Ernst Bloch." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 44 (September 2012): 50–59. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044004.

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Abstract:
Nel suo celebre Principio speranza, Ernst Bloch interpreta il tema della speranza, autentico crocevia della modernitÀ, in una prospettiva di continuitÀ fra il cristianesimo ‘eretico' e il materialismo storico, nella quale il primo, per cosě dire, trae legittimitÀ dal secondo, come religione in ereditÀ. Prendendo in considerazione le teorie di Metz e Moltmann, che disegnano una ‘nuova teologia politica', si puň rintracciare in Bloch un'atipica ‘teologia politica'della speranza volta al futuro, in evidente contrasto con la ‘teologia politica' di Carl Schmitt e con tutte le altre formulazioni politiche della Konservative Revolution, ‘religiosamente' volte al passato?
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Marazzi, Massimiliano. "Scrittura e atti di scrittura: riflessioni su alcune novità editoriali." Kadmos 59, no. 1-2 (April 1, 2020): 25–42. http://dx.doi.org/10.1515/kadmos-2020-0002.

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Abstract:
Abstract La nuova pubblicazione in Italia del libro di S. Ferrara, La grande invenzione. Storia del mondo in nove scritture diverse (Milano 2019), rappresenta uno dei piu recenti tentativi di affrontare il complesso fenomeno della nascita e dello sviluppo di sistemi scrittori nella storia secondo schemi innovativi. Con questo contributo l’Autore intende, partendo da un’analisi critica dell’opera in oggetto, aprire un dibattito sui modi e le prospettive di approccio al fenomeno scrittorio, puntualizzando, allo stesso tempo, i risultati raggiunti nell’ambito di una serie di ambiti della ricerca sui sistemi scrittorî piú conosciuti.
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Black, Robert. "Sozomeno da Pistoia (1387–1458): Scrittura e libri di un umanista. Irene Ceccherini. With Stefano Zamponi and David Speranzi. Biblioteca dell’“Archivum Romanicum” Serie I: Storia, Letterature, Paleografia 431. Florence: Olschki, 2016. xx + 466 pp. +120 b/w pls. €65." Renaissance Quarterly 72, no. 2 (2019): 585–87. http://dx.doi.org/10.1017/rqx.2019.128.

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Galati, Maria, Annalisa Pasqualini, and Corinna Albolino. "Scritturachecura. Esperienze di scrittura in psichiatria." GRUPPI, no. 1 (March 2013): 107–28. http://dx.doi.org/10.3280/gru2012-001009.

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Abstract:
Le autrici, in un precedente lavoro (Gruppi, 2011, XIII, 1), avevano presentato l'esperienza personale della "scrittura di sé", come sviluppata presso la LUA (Libera Universitŕ dell'Autobiografia di Anghiari), considerando in senso lato la possibile funzione di cura del sé. Nel presente lavoro riportano l'esperienza che ognuna ha tratto dall'aver introdotto liberamente nella pratica clinica e terapeutica quotidiane l'uso della scrittura stessa. Sono nate cosě le narrazioni di esperienze terapeutiche ove la scrittura, nei casi seguiti individualmente, ha rappresentato la possibilitŕ di continuitŕ, di estensione e completamento della terapia in corso, o ove ancora č diventata mediatore in gruppi terapeutici con pazienti borderline. La scrittura ha rappresentato poi il nucleo di una proposta formativa per infermieri di un SPDC: il coinvolgimento attraverso un percorso personale di scrittura autobiografica ha permesso di affrontare le tematiche che si dispiegano nel lavoro psichiatrico ai suoi vari livelli evitando la passivizzazione della lezione in aula e aumentando il livello di partecipazione e soddisfazione.
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Guglielminetti, Marziano. "“Il 1850” nell’Amica di Nonna Speranza di Gozzano." Italies, no. 6 (November 1, 2002): 583–89. http://dx.doi.org/10.4000/italies.1660.

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Landi, Maria Lina. "Il fortunato incontro di un regista con un romanzo. Il viaggio di Felicia." STUDI JUNGHIANI, no. 35 (February 2013): 137–55. http://dx.doi.org/10.3280/jun2012-035009.

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Abstract:
L'autrice, seguendo il racconto del viaggio di Felicia, sottolinea come i due autori, Egoyan e Trevor, nel romanzo e nel film, usino la stessa attenzione nel rilevare l'interconnessione tra ambiente e processi formativi nella presentazione dei protagonisti della storia. Sottolinea come, sempre attraverso l'indagine sui protagonisti, autore e regista si distanzino nell'attribuire a tali interconnessioni uno stesso destino evolutivo per la differente connotazione psicologica riservata, dall'uno e dall'altro, alla speranza e alle illusioni. L'autrice rintraccia, nella riflessione psicoanalitica contemporanea, i due diversi modi di valutare la "speranza" e le "illusioni" riconducibili l'uno alla valenza difensiva e alla funzione di distorsione dalla realtŕ e l'altro alla funzione evolutiva e di motivazione.
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Varchetta, Giuseppe. "Pandemia e tracce di scrittura." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 33 (September 2020): 25–27. http://dx.doi.org/10.3280/eds2020-033005.

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Ciula, Arianna. "Modelli digitali di scrittura carolina." Gazette du livre médiéval 45, no. 1 (2004): 27–38. http://dx.doi.org/10.3406/galim.2004.1645.

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Scianatico, Giovanna. "La scrittura di viaggio di Carlo Levi." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 50, no. 2 (August 2016): 556–64. http://dx.doi.org/10.1177/0014585816662818.

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Maioni, Melissa. "Il livello di speranza nei pazienti oncologici in cura chemioterapica. Un’indagine sperimentale / The level of hope in the cancer patients receiving chemotherapy. An experimental investigation." Medicina e Morale 67, no. 5 (December 11, 2018): 525–43. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.555.

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Abstract:
La speranza è una caratteristica multidimensionale che coinvolge diverse dimensioni umane, il cui costrutto è stato più volte studiato in molteplici ambiti disciplinari. Il presente studio si propone di: valutare l’impatto della patologia in relazione al livello di speranza; comparare il livello di speranza con altre variabili cliniche e socio-demografiche, attraverso lo studio di 83 pazienti oncologici del Policlinico Campus Bio-Medico di Roma in cura chemioterapica, e di 83 soggetti sani, con caratteristiche socio-demografiche comparabili al campione clinico, a cui sono state sottoposte due scale: l’HHI (Herth Hope Scale) e la SF-12 (Questionario sullo stato di salute). L’analisi statistica utilizzata è finalizzata a valutare l’interdipendenza lineare tra le due variabili considerate (la speranza e lo stato di salute) sulla popolazione in generale e nelle sottopopolazioni considerate, tramite il calcolo dell’indice R2. I risultati mostrano che: a) il campione sperimentale composto per l’84,3% da pazienti affetti da cancro al IV stadio, ha mediamente un medio livello di speranza (media ± es = 35.47 ± 0.78); b) non emerge una correlazione significativa tra lo stato di salute e il livello di speranza; c) non emergono differenze significative riguardo il livello di speranza, mentre emergono delle differenze significative relativamente alla PCS (stato di salute fisica). I dati raccolti indicherebbero come la speranza sia una dimensione indipendente dalla diagnosi, dalla stadiazione della patologia, dal sesso, dal tipo di ospedalizzazione, dallo stato civile e non si modifichi nelle varie fasce d’età. Sembrerebbe un costrutto che si mantiene stabile nel tempo e che viene scarsamente influenzato da altre variabili. ---------- Hope is a multidimensional characteristic that involves different human dimensions, the construction of which has been studied several times in multiple disciplinary fields. The present study aims to: assess the impact of the pathology in relation to the level of hope; compare the level of hope with other clinical and socio-demographic variables, through the study of 83 cancer patients receiving chemotherapy at the Policlinico Campus Bio-Medico in Rome, and 83 healthy subjects, with socio-demographic characteristics comparable to the clinical sample, who were given two scales: the HHI (Herth Hope Index) and the SF-12 (SF-12 Health Survey). The statistical analysis used is aimed at assessing the linear interdependence between the two variables under consideration (hope and health) for the general population and the subpopulations under consideration, by calculating the R2 index. The results show that: a) the experimental sample, 84.3% of which was composed of stage IV cancer patients, had an average hope level (mean ± es = 35.47 ± 0.78); b) there was no significant correlation between health and hope; c) there were no significant differences in hope levels, while there were significant differences in physical health (PCS). The data collected would indicate that hope is a dimension independent of diagnosis, disease stage, sex, type of hospitalization, marital status and does not change in the various age groups. It would seem to be a construct that remains stable over time and is poorly influenced by other variables.
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Swoboda, Antoni. "Egzegeza alegoryczna Pisma Świętego w listach Paulina z Noli." Vox Patrum 32 (December 15, 1997): 261–68. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7726.

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Abstract:
L’autore dell’articolo intitolato „L’esegesi allegorica della Sacra Scrittura nelle lettere di S. Paolino di Nola” presenta che la Sacra Scrittura occupava in loro un posto particolare. Le citazioni non soltanto esprimevano meglio dei pensieri di Paolino, descrivevano delle persone gli conosciute ma anche l’interpretazione della Sacra Scrittura consisteva nel cercare in essa dei simboli e nel commentare il loro senso.
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Langeli, Attilio Bartoli. "Scrittura e figura, scrittura e pittura, (con esempi di eta medievale)." La Ricerca Folklorica, no. 31 (April 1995): 5. http://dx.doi.org/10.2307/1480031.

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Caporuscio, Flavia. "In sonno e in veglia: l’esperienza della soglia e la scrittura del dormiveglia." Quaderni d'italianistica 41, no. 2 (June 11, 2021): 115–33. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v41i2.36774.

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Abstract:
Nel panorama delle rielaborazioni novecentesche dell’immaginario purgatoriale può senz’altro collocarsi In sonno e in veglia (1987) di Anna Maria Ortese, il cui richiamo al luogo intermedio dell’aldilà cattolico è presente tanto nell’oggetto della narrazione quanto nella scrittura stessa. La raccolta di racconti è in realtà un libro-manifesto che svela il segreto della scrittura in un titolo programmatico: il binomio ossimorico di sonno e veglia circoscrive infatti sia la tecnica narrativa visionaria, sia la Weltanschauung dell’opera ortesiana che, qui come altrove, accoglie “storie tra mondo e sottomondo, tra giorno e notte.” La scrittura di apparizioni e visioni, tipica della narrativa ortesiana, abitando la soglia tra sogno e realtà, che è poi lo spazio liminale tra visibile e invisibile, autorizza all’uso della definizione di scrittura del dormiveglia.
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Benzi, Guido. "C’è speranza di guarigione. Is 30,19-26." Biblica et Patristica Thoruniensia 12, no. 4 (December 30, 2019): 339. http://dx.doi.org/10.12775/bpth.2019.018.

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Caffarena, Fabio. "L’Archivio Ligure della Scrittura Popolare." REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto), no. 37 (July 21, 2022): 111–26. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2022.7058.

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Abstract:
L’Archivio Ligure della Scrittura Popolare, fondato da Antonio Gibelli nel 1986 presso il Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea, dal 2017 è un centro di ricerca e documentazione del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova. La sua attività è finalizzata al recupero, allo studio e all’utilizzo didattico delle testimonianze scritte della gente comune nei secoli XIX e XX, con l’intento di analizzare i processi di affermazione della soggettività che affiorano fra le scritture di migranti, soldati, operai, donne e bambini.
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de Polo, Renato. "La Bomba. Fornari e la speranza futura." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 14 (September 2010): 69–80. http://dx.doi.org/10.3280/eds2010-014006.

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Abstract:
La ricerca di Fornari ha utilizzato i concetti di negazione e proiezione sul nemico per "spiegare" la guerra. Lo schema kleiniano delle due posizioni difensive legittima sia l'attacco all'altro come nemico (posizione schizoparanoide) sia la sua impossibilitŕ (posizione depressiva) a causa dei conseguenti, inevitabili, sensi di colpa. Nel setting individuale tramite l'elaborazione transferale e contro-transferale tale schema interpretativo sembra funzionare. Il suo trasferimento nell'analisi dei rapporti internazionali rivela tutta la sua impotente problematicitŕ. La soluzione fornariana di superare le difficoltŕ indicate con la relazione tra il livello di significazione infantile e quello adulto (doppia referenza) non č del tutto adeguata se si riflette sui limiti di sense making universale. Si puň avanzare una nuova prospettiva: il desiderio č minacciato dal timore di perdere "la primordiale armonia" depositata nella memoria nostalgica della relazione intrauterina. Un'ipotesi salvifica č connessa al linguaggio: attraverso esso scovare il conflitto e dare spazio alla costruzione di un discorso sul trauma e generare spazi nei quali il desiderio possa trovare soddisfazione piů facile nel mondo quotidiano.
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Lipari, Domenico. "La scrittura come costruzione di realtà." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 30 (February 2019): 56–63. http://dx.doi.org/10.3280/eds2018-030008.

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Iori, Vanna. "La scrittura nelle professioni di cura." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (June 2012): 55–68. http://dx.doi.org/10.3280/erp2012-001004.

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Abstract:
Faced with a growing call for help, services note the inconsistency of the old paradigms and are facing unprecedented challenges. In this situation, the caregivers, who are daily in a difficult and stressful social work, are the real "experts", the true owners of a knowledge of caring, verified by the contact with a lived experience. Starting again from the experience the narrative can give voice to caregivers, encouraging the reflection and transforming the anguish into a strategies for social work, education, health care. In particular, the autobiographical writing is a sort of self-care and indicates the practical implications to be better able to care for others.
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Cozzoli, Mauro. "Vita, solidarietà, speranza: valori di riferimento dei consultori familiari d’ispirazione cristiana." Medicina e Morale 47, no. 2 (April 30, 1998): 275–92. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.846.

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Abstract:
I valori principali a cui i consultori familiari di ispirazione cristiana fanno riferimento sono la vita, la solidarietà e la speranza. Il punto di partenza è costituito dall’amore per la vita, “da cui e per cui la famiglia è”. E’ questo amore a suscitare la sollecitudine, sia nella forma del volontariato, sia nella forma della prestazione retribuita dei suoi operatori. Il valore e la dignità della vita umana scaturiscono dal suo essere un fine e non un mezzo, dal suo essere creazione “a immagine e somiglianza di Dio”, dal suo essere verità da scoprire e da tutelare. La verità della vita porta verso l’amore per la vita, un amore che si collega direttamente alla verità che la vita in sé esprime. La solidarietà, nel bisogno e nel disagio, sia materiale, sia economico, dell’operatore del consultorio familiare passa attraverso la via privilegiata della famiglia ed è formativa, veritativa e alimentata dalla speranza in Dio che è speranza per la vita. Solo in Dio la famiglia e la vita trovano inveramento e compimento. A questo proposito l’Autore cita il profeta Isaia: “Quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi” (Is 40,31).
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Casadio, Roberta, Izabel Cristina Marin, and Raffaella Pocobello. "Speranza come strumento terapeutico nei percorsi di recovery." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (October 2018): 149–62. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2018-003008.

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Chudy, Wojciech. "Drogi nadziei." Verbum Vitae 9 (January 14, 2006): 151–64. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1407.

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Abstract:
L'autore percepisce il pesimismo e la delusione dell'umanita della seconda meta del ventesimo secolo. All'idea della disperazione lui contrapone l'atteggiamento e l'insegnamento di Giovanni Paolo II, presenti nel suo libro "Varcare la soglia della speranza". Nel ricco insegnamento del Papa Wojtyła vengono scoperte tre vie della speranza - la verita, il bene e l'amore - manifestate nella loro pienezza nella persona di Gesu. Proprio in Lui esse conducono alla salvezza, cioe alla vita in un'altro mondo, rinnovato da Cristo Risorto, in cui regnano: Amore, Bene e Verita, viste in modo personale. In questa prospettiva la morte puo essere vista come la soglia di questo nuovo mondo e la piena realizzazione delle speranze umane.
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Toscano, Anna. "Scrittura e pittura come solchi." Balthazar, no. 4 (September 13, 2022): 146–50. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18513.

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Abstract:
La produzione artistica di Etel Adnan nel suo insieme, scrittura e pittura, è un santuario della memoria legato a paesi, lingua, culture, società diversissime. Le vite vissute da Adnan, donna e artista attivista e femminista, ruotano intorno all’esperienza di differenti luoghi e idiomi e creano un’arte legata a un corpo a corpo con la vita.
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Sposetti, Patrizia, and Maria Emanuela Piemontese. "Gli studenti universitari non sanno più scrivere? Una riflessione sulle caratteristiche delle scritture di un campione di studenti universitari italiani e sulle possibili strategie didattiche di intervento." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (July 4, 2018): 144–57. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.14.

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Abstract:
Il tema delle competenze di scrittura degli studenti universitari ha assunto nel tempo un crescente interesse testimoniato dall’ampio numero di studi e ricerche ad esso dedicati nel panorama scientifico europeo e internazionale. Il contributo presenta una riflessione sul tema attraverso i primi risultati di una ricerca sulla scrittura degli studenti del corso di laurea magistrale in Pedagogia e Scienze dell’educazione e della Formazione della “Sapienza” Università di Roma dall’anno accademico 2011/2012 all’anno accademico 2015/2016. Il punto di partenza teorico è costituito dalla consapevolezza dell’insegnabilità della scrittura e della conseguente importanza del lavoro educativo.Czy studenci umieją pisać? Obserwacje dotyczące cech tekstów pisanych przez studentów włoskich uniwersytetów oraz możliwych strategii dydaktycznychZagadnienie kompetencji studentów w zakresie redakcji tekstów wzbudza coraz większe zainteresowanie zarówno w Europie, jak i poza nią, o czym świadczą liczne poświęcone mu badania. Artykuł przedstawia wnioski z badań prowadzonych od roku akademickiego 2011/2012 do 2015/2016, które dotyczyły prac pisemnych studentów studiów magisterskich kierunku pedagogika oraz nauki o edukacji i kształceniu na Uniwersytecie „La Sapienza” w Rzymie. Tezą, stanowiącą punkt wyjścia dla autorek, jest przekonanie, że kompetencje studentów w zakresie reakcji tekstów mogą być rozwijane oraz że ćwiczenie tego typu umiejętności mogą przynieść znaczące efekty.
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Demetrio, Duccio. "Tristezza esistenziale e ricorso alla scrittura." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 15 (December 2010): 51–63. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-015005.

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Abstract:
Il tema della relazione con un maestro (con "il" maestro) č qui narrato tenendo una "posizione" di "relativa distanza" e di "relativa vicinanza", probabile frutto di un processo sviluppato dalla domanda (inespressa): c'entra l'amore con l'apprendimento? Appare sullo sfondo il tema di una relazione con il maestro che non puň essere relativa ad una intesa meramente intellettuale, cognitiva, razionale ma che si estende a emozioni fortemente connotate, come puň essere l'affetto per una persona che conosce, che sa e che č disposta a condividere il proprio sapere. Dal punto di vista della teoria della tecnica, l'autore sostiene che ogni seduta psicoterapeutica, nell'incontro con l'altro, diviene un sogno condiviso, conarrato, co-agito che prescinde da una veritŕ reale o storica a favore di una veritŕ emotivonarrativa nella quale prendono vita storie, trasformazioni, insight, attitudini a trasformare in ręverie, in immagini quanto urgeva come sensorialitŕ e protoemozioni.
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Lucarelli, Massimo. "L’ autobiografia di un ribelle padre della patria." Mnemosyne, no. 5 (October 15, 2018): 13. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i5.13543.

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Abstract:
Tra le opere autobiografiche risorgimentali, le Note mazziniane risultano particolarmente funzionali a un’analisi dei legami tra scrittura di sé, autolegittimazione e ribellione. Mazzini cominciò a redigerle a Londra, in esilio, nel marzo del 1861, proprio mentre a Torino si proclamava il Regno d’Italia. Lungi dal romanzesco e dall’individualismo tipici dell’autobiografia preromantica, le Note si presentano come un «sommario storico» il cui fine politico e nazionale giustifica la scrittura autobiografica. Esse sono infatti, soprattutto, un’autolegittimazione dell’azione politico-rivoluzionaria mazziniana e un documento di polemica contro la classe dirigente del neonato Regno d’Italia.
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Milburn, Erika, and Claudia Berra. "La scrittura degli 'Asolani' di Pietro Bembo." Modern Language Review 95, no. 3 (July 2000): 855. http://dx.doi.org/10.2307/3735566.

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Cerruti, Marco. "Rilievi sulla scrittura satirica di Carlantonio Pilati." Italies, no. 4 (January 1, 2000): 517–28. http://dx.doi.org/10.4000/italies.2312.

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Campetella, Paolo. "Pratica di scrittura e lettura dell'opera d'arte." CADMO, no. 1 (September 2019): 35–49. http://dx.doi.org/10.3280/cad2019-001004.

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Ferrarini, Edoardo, and Eugenio Staltari. "Scrittura ed Immagini : un'ipotesi di restauro virtuale." Le médiéviste et l'ordinateur 41, no. 1 (2002): 49–59. http://dx.doi.org/10.3406/medio.2002.1573.

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Garibaldo, Luca Francesco. "Arteinpiazza - Pratiche di lettura e scrittura urbana." TERRITORIO, no. 47 (February 2009): 34–39. http://dx.doi.org/10.3280/tr2008-047005.

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Abstract:
- While creativity, art and culture are terms used increasingly more often by urban institutions in the attempt to provide an answer to the anonymity of international style and to promote certain markets, there is a constellation of spontaneous activities seething in the shadows. Practiced either individually or in groups, they constitute an area of challenge and conflict in which you measure your freedom against that of the others. In a city of steel reinforced doors and closed-off areas under Cct surveillance, art is a common and possible space where you can cultivate your responsibility and set new social equilibriums even if they are temporary. Let us learn to read and write our cities! Let us try it in an unexpected place, perhaps in a square in the poorer outer neighbourhoods of the city, to discover alternative centres and new geographies.
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Sicuro, Antonio. "La scrittura mancina di Leonardo da Vinci." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 1 (February 1993): 71–72. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600110.

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Perondi, Luciano. "Scrittura e spazio visivo. Perché č importante estendere il concetto di scrittura nella formazione." FOR - Rivista per la formazione, no. 80 (November 2009): 16–20. http://dx.doi.org/10.3280/for2009-080004.

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Perrella, Silvio. "Sergio De Santis, un naufrago della scrittura." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (April 22, 2018): 485–91. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757442.

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Abstract:
Quelle di Sergio De Santis (Napoli, 1953) sono storie naufraghe e salmastre; storie di malussìa che raccontano di uno “smarrimento fra gli stretti sentieri di una vita troppo diversa da come l’avevamo immaginata”. E la malussìa è la dimensione di un io metamorfico e dai nomi cangianti – a volte professore, altre velista, altre ancora giocatore di carte… – che attraversa il suo mondo narrativo, legando tra loro echi, temi e movenze di scrittura. Nel gruzzolo di opere sinora pubblicate – una raccolta di racconti e tre romanzi – De Santis si dimostra un naufrago della scrittura che ama giocare con la reticenza, non solo perché è consapevole della forza dell’allusività e del rapporto tra i vuoti e i pieni, ma anche perché vuole che il suo paesaggio fisico e morale sia un correlativo di una condizione umana generale. Per De Santis il Sud è soprattutto la specola attraverso la quale guardare malinconicamente al disastro del mondo, senza però lasciarsi sfuggire ogni possibilità residua e imprevista di bellezza.
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Barbetta, Pietro. "Note preliminari per una "fiction" sul caso Lucia Joyce." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 61–73. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016004.

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Abstract:
Il testo indaga il caso clinico di Lucia Joyce alla luce della scrittura del padre e in relazione alle interpretazioni psicoanalitiche di Jung e Lacan. L'ipotesi piů accreditata č che la scrittura di Joyce o la condizione nomadica e precaria della famiglia Joyce abbia avuto conseguenze riguardo al disordine psichico di Lucia. In questo testo cercherň di discutere quest'idea proponendo un'ipotesi clinica differente, legata alla iatrogenicitŕ degli interventi e degli internamenti psichiatrici subiti dalla figlia di Joyce contro la volontŕ propria e del padre, che leggeva invece nelle condotte della figlia ammirevoli e sconvolgenti capacitŕ telepatiche.
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Nasi, Franco. "Fenomenologia e stile nella scrittura di saggio di Luciano Anceschi." Italica 75, no. 3 (1998): 399. http://dx.doi.org/10.2307/480058.

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Grandolini, Simonetta. "Sull'invenzione della scrittura nell'orazione di Giorgia In difesa di Palamede." Giornale Italiano di Filologia s. 2, no. 1-2 (November 2011): 13–22. http://dx.doi.org/10.1484/j.gif.5.101932.

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Thomas, Gavin, Heinrich Schiff, Heinz Holliger, Hakan Hardenberger, SWF SO Baden-Baden, Michael Gielen, Saschko Gawriloff, Siegfried Palm, Alfons, and Aloys Kontarsky. "Cello Concerto, Oboe Concerto, Trumpet Concerto, Canto di speranza." Musical Times 135, no. 1812 (February 1994): 108. http://dx.doi.org/10.2307/1002990.

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Malagnini, Francesca. "L’italiano in rete tra parola e immagine." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 3 (June 26, 2019): 748–66. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819854055.

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Abstract:
Nell’articolo si analizzano i rapporti tra parola e immagini nella comunicazione di alcuni media mostrando come i codici verbale e iconico, se accoppiati, sono spesso incoerenti fra loro, tanto da impedire la comprensione del messaggio. Inoltre, si esamina il processo di scrittura del messaggio verbale in rete, mettendolo in relazione con i testi semicolti: in entrambi i casi mancano la progettazione e la revisione. Un punto di partenza per insegnare una scrittura di massa strutturata e sequenziale, talvolta accompagnata da immagini, può essere quello di una riflessione linguistica e testuale sui testi verbali frammentati che circolano nella rete.
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