Academic literature on the topic 'Spazio sacro'

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Journal articles on the topic "Spazio sacro"

1

Cuscito, Giuseppe. "Lo spazio sacro negli edifici cultuali paleocristiani dell'alto Adriatico." Hortus Artium Medievalium 1 (January 1995): 90–110. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.2.305064.

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2

Marrucci, Lucia. "Bebelos: spazio sacro, gradazioni di sacralità e gerarchie di partecipazione." Mythos, no. 10 (December 1, 2016): 159–71. http://dx.doi.org/10.4000/mythos.435.

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3

Messina, Davide. "Leggere e tradurre Primo Levi: Il poema e l’enunciazione." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 48, no. 3 (August 8, 2014): 452–76. http://dx.doi.org/10.1177/0014585814542930.

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Abstract:
Il saggio propone un modo nuovo di leggere e tradurre la testimonianza letteraria di Primo Levi a partire dalla relazione fra poesia e prosa in Se questo è un uomo. Collegando la poetica della traduzione di Henri Meschonnic con la linguistica dell’enunciazione sviluppata da Émile Benveniste, il saggio cerca di definire e analizzare il “poema dello sterminio” che sottende la scrittura di Levi, mette alla prova i relativi pregiudizi critici della trasparenza della prosa e dell’intraducibilità della poesia, e suggerisce infine una nuova articolazione del “poema sacro” di Dante nello spazio letterario creato dall’impegno etico a portare testimonianza.
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4

Magnano, Fiorella. "L’'esegesi topica' di Pietro Abelardo nel Commento all’Epistola ai Romani (11,16-24)." Mediterranea. International Journal on the Transfer of Knowledge 7 (March 31, 2022): 17–38. http://dx.doi.org/10.21071/mijtk.v7i.13623.

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Abstract:
Sebbene molti contributi abbiano posto in evidenza la struttura dialettica presente nelle opere teologiche di Abelardo, sorprende la completa assenza di studi relativi all’impiego dei luoghi dialettici a servizio del discorso teologico. Pertanto, il presente studio intende avviare una riflessione in merito a questo specifico aspetto dell’opera del maestro palatino, allo scopo di illustrare la modalità con cui i luoghi dialettici esposti in sede logica siano stati successivamente messi a servizio dell’esegesi del testo sacro. Le mie conclusioni sono che ‘l’esegesi topica’ esprime lo spazio di autonomia assegnato alla ragione umana in cerca di un fondamento, se non razionale almeno ragionevole, dell’alto grado di verosimiglianza di quanto trasmesso dalla Rivelazione.
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5

Biagiola, Pierfrancesco. "Spazio e società: dal dualismo spaziale "sacro-profano" al cosmo desacralizzato delle metropoli moderne." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 2 (October 2017): 183–94. http://dx.doi.org/10.3280/pri2016-002013.

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6

Lombardi, Chiara. "Olimpo e paradiso all'inferno. Lo spazio del sacro nelle catabasi infernali di aldo nove." Cahiers d’études italiennes, no. 9 (July 15, 2009): 277–87. http://dx.doi.org/10.4000/cei.221.

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7

Cecchinelli, Cristina. "Ridefinire lo spazio sacro della città: confraternite e culti civici a Parma nel Rinascimento." Mélanges de l'École française de Rome. Moyen Âge, no. 123-1 (April 15, 2011): 83–93. http://dx.doi.org/10.4000/mefrm.666.

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8

Cavaleri, Pietro A., and Giancarlo Pintus. ""Essere-con" nel mondo di oggi. Dialogo sulla cultura della relazione." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (October 2010): 35–49. http://dx.doi.org/10.3280/gest2010-001003.

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Abstract:
I due psicologi dialogano sulla relazione umana nell'attuale contesto sociale e culturale, sviluppando una lettura in chiave fenomenologica dei cambiamenti epocali nelle relazioni di coppia, familiari, nei gruppi e nella polis. Sulla scorta della metafora post-moderna della relazione come di "una zattera senza timone", i due autori si confrontano sulle opportunitŕ offerte dal superamento del primato della societŕ sull'individuo, ma anche sulle nuove paure e i nuovi quadri psicopatologici correlati a un'individualitŕ sempre piů sganciata dallo sfondo del proprio ground di sicurezze. La relazione si configura allora come uno spazio sacro all'interno del quale nasce la mente, evento relazionale e di confine, ed emerge il bisogno di una nuova alfabetizzazione relazionale.
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9

ffolliott, Sheila, and Silvia Mantini. "Lo Spazio Sacro della Firenze Medicea: Trasformazioni urbane e ceremoniali pubblici tra Quattrocento e Cinquecento." Sixteenth Century Journal 30, no. 1 (1999): 237. http://dx.doi.org/10.2307/2544959.

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10

Babich, Babette. "Genius Loci - Lo spazio scolpito e il mistero di Nietzsche, Lou e il Sacro Monte." Rivista di estetica, no. 53 (June 1, 2013): 235–62. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1579.

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Dissertations / Theses on the topic "Spazio sacro"

1

Tognon, Alessandro <1970&gt. "Rudolf Schwarz. La costruzione dello spazio sacro." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8857/1/tognon_alessandro_tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca si pone l’obiettivo di far emergere il programma compositivo che l’architetto Rudolf Schwarz ha messo a punto tra la fine del XIX secolo e l’anno 1961, nella definizione di una propria teoria progettuale sul tema dello spazio sacro liturgico. Egli era un uomo dalla visione ampia, il suo pensiero era l’emblema di un uomo vivente lo spazio del reale, che con discrezione si spinge ai confini dell’intelligibile. Con un certo grado di approssimazione le chiese di Schwarz, progetti e realizzazioni, possono essere classificate in grandi “famiglie” riconducibili a “forme corrispondenti”: il tipo a “basilica”, il tipo a “croce” e il tipo ad “aula”. Tuttavia bisogna precisare che questa classificazione è basata su un’interpretazione che considera altrettanto importanti le numerose e complesse variazioni e contaminazioni formali e tipologiche presenti in ogni progetto. All’interno di queste categorie di progetti che Schwarz nomina “prototipi”, intesi come semplificazioni formali che nel realizzarsi necessitano di una scelta tipologica, Rudolf Schwarz pose, a partire dagli anni venti, le basi per una moderna idea spaziale e collettiva di celebrazione del rito cristiano. Obiettivo della ricerca è comprendere a fondo quanto architettura e sacro, progetto e liturgia, coincidano da un punto di vista ideologico ancorché formale. Quanto cioé l’architettura, caratterizzata dalla permanenza delle sue forme ereditate dalla storia, risulti essere indipendente dalla funzione liturgica e quanto allo stesso tempo possa suggerirne nuove possibilità. Questo tra le dinamiche di un modernismo e di un tecnicismo incessante che in quel tempo consentivano di certo nuove possibilità costruttive ma anche il rischio di una perdita di valori dello spazio architettonico, nel rapporto tra il significato stesso dell’architettura con la sua costruzione.
The purpose of this research is to bring out the project range architect Rudolf Schwarz has developed from the end of the XIX century to 1961, while defining his own design theory about liturgical sacred space. He is a man of broad vision, his thought is the emblem of a man living the space of reality, which discreetly pushes himself to the intelligible boundaries. The selected Schwarz’s sixty churches, projects and buildings, can be classified in different “architectural types” : “Basilica” type; “Cruciform” type and “Hall” type. It is necessary to specify that this approach considers the several and complex modification and influences that are present in each project too. With these types that Schwarz names “prototypes”, as formal simplifications that need a typological choice while they are implemented, starting from the 20s, Rudolf Schwarz lays the groundwork for a general modern spatial and collective idea of the liturgical Christian rite celebration. Purpose of the research is understanding how much the architecture and the sacred, the project and the liturgy coincide from an ideological and a formal point of view. Understanding how much the architecture, that is permeated by historically inherited shapes, is independent form the liturgical rite and how much at the same time it can suggest new liturgical possibilities, in a period when modernism and constant improvement of building technologies ensures new construction possibilities but also takes the risk of loss of values of the architectural space and of the relation between the meaning of architecture and its building.
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2

Ottolini, Roberto <1973&gt. "Costruire Cluny:la definizione dello spazio sacro e dei suoi simboli nell'XI secolo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2533/1/Ottolini_Roberto_Tesi.pdf.

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3

Ottolini, Roberto <1973&gt. "Costruire Cluny:la definizione dello spazio sacro e dei suoi simboli nell'XI secolo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2533/.

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Baroncioni, Andrea <1976&gt. "La città di Trento tra Tardo Antico e Alto Medio Evo: la genesi della città medievale e lo spazio del sacro." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5053/1/baroncioni_andrea_tesi.pdf.

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Abstract:
Lo scavo della chiesa di Santa MAria Maggiore ha permesso di acquisire nuove importanti informazioni sulla storia della città di Trento, sulla città tardo antica e sul processo di cristianizzazione. Il primo impianto ecclesiastico, datato a dopo la metà del V d. C. secolo, sorge su un precedente impianto termale realizzato intorno al II secolo d. C. ed appare caratterizzato da un forte carattere monumentale. La chiesa, a tre navate, presentava un presbiterio rialzato decorato in una prima fase da un opus sectile poi sostituito nel VI secolo da un mosaico policromo. Sono state rinvenute inoltre, parti consistenti della decorazione architettonica di fine VIII secolo pertinente questo stesso impianto che non subirà importanti modifiche fino alla realizzazione del successivo edificio di culto medievale, meno esteso e dai caratteri decisamente meno monumentali, caratterizzato dalla presenza di un esteso campo cimiteriale rinvenuto a nord della chiesa. A questo impianto ne succede un terzo, probabilmente a due navate, e dalla ricca decorazione pittorica demolito in età tardo rinascimentale per la realizzazione della chiesa attuale.
The excavation of the church of Santa Maria Maggiore allowed us to gain important information on the history of the city of Trento during the Late Antiquity and the process of Christianization. The first church, of the second half of Vth century AD, stands on a previous thermal structure built around the IInd century AD and is characterized by a strong monumental character. The church, with three naves, presented a raised presbytery, decorated (during the first phase) with an opus sectile then replaced in the VIth century by a polychrome mosaic. Were also found major parts of the architectural decoration of late VIIIth century, belonging to this same system, which won't be significantly modified until the completion of the subsequent medieval religious building, much less extensive and with less monumental aspect, characterized by the presence of an extensive cemetery found at north of the church. The third structural phase, organized in two naves, had rich fresco decorations, and was demolished in the Late Renaissance to build the present church.
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5

Baroncioni, Andrea <1976&gt. "La città di Trento tra Tardo Antico e Alto Medio Evo: la genesi della città medievale e lo spazio del sacro." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5053/.

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Abstract:
Lo scavo della chiesa di Santa MAria Maggiore ha permesso di acquisire nuove importanti informazioni sulla storia della città di Trento, sulla città tardo antica e sul processo di cristianizzazione. Il primo impianto ecclesiastico, datato a dopo la metà del V d. C. secolo, sorge su un precedente impianto termale realizzato intorno al II secolo d. C. ed appare caratterizzato da un forte carattere monumentale. La chiesa, a tre navate, presentava un presbiterio rialzato decorato in una prima fase da un opus sectile poi sostituito nel VI secolo da un mosaico policromo. Sono state rinvenute inoltre, parti consistenti della decorazione architettonica di fine VIII secolo pertinente questo stesso impianto che non subirà importanti modifiche fino alla realizzazione del successivo edificio di culto medievale, meno esteso e dai caratteri decisamente meno monumentali, caratterizzato dalla presenza di un esteso campo cimiteriale rinvenuto a nord della chiesa. A questo impianto ne succede un terzo, probabilmente a due navate, e dalla ricca decorazione pittorica demolito in età tardo rinascimentale per la realizzazione della chiesa attuale.
The excavation of the church of Santa Maria Maggiore allowed us to gain important information on the history of the city of Trento during the Late Antiquity and the process of Christianization. The first church, of the second half of Vth century AD, stands on a previous thermal structure built around the IInd century AD and is characterized by a strong monumental character. The church, with three naves, presented a raised presbytery, decorated (during the first phase) with an opus sectile then replaced in the VIth century by a polychrome mosaic. Were also found major parts of the architectural decoration of late VIIIth century, belonging to this same system, which won't be significantly modified until the completion of the subsequent medieval religious building, much less extensive and with less monumental aspect, characterized by the presence of an extensive cemetery found at north of the church. The third structural phase, organized in two naves, had rich fresco decorations, and was demolished in the Late Renaissance to build the present church.
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6

Marcuccetti, Andrea. "La costruzione dello spazio del sacro cattolico nel XXI secolo, in Italia e Francia : tra tradizione e futuro, attrattività e repulsione : I progetti delle chiese dopo il Grande Giubileo : gli esempi di Roma e Parigi." Thesis, Lille 1, 2012. http://www.theses.fr/2012LIL10171.

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Abstract:
Quelles sont les problématiques posées par l’édification d’une église du troisième millénaire en milieu urbain? Quels sont, actuellement, les lieux de culte - plus ou moins visibles - capables d’attirer fidèles, habitants mais aussi visiteurs ou migrants en transit? Quel type de conflits la construction d’une église, ou plus généralement d’un espace du sacré, peut-elle engendrer dans un quartier et quelles pourraient être les conditions pour les éviter ? Dans certains cas, les lieux de culte contribuent à renforcer le sentiment d’appartenance et/ou d’identité ; ils sont des points de repère dans la ville qui dépassent l’échelle de leur communauté, s’ouvrant aussi à d’autres confessions. Ils participent de la vie urbaine à travers de multiples événements que l’on peut qualifier de culturels. Cette thèse interroge la notion de sacré, aussi bien du point de vue spatial, par l’analyse des églises construites à Rome et à Paris, après le « Grand Jubilé » (entre 2000 et 2010), que du point de vue des représentations individuelles et collectives. Entre tradition et anticipation, attractivité et répulsion et au–delà de la dimension symbolique (brand) de l’édifice cultuel, la thèse pose la question du processus qui conduit à la construction d’un espace autant réel que virtuel. Elle met en évidence, par la comparaison avec la France, les enjeux sous-jacents, les moments où des dysfonctionnements ou des blocages apparaissent mais aussi la manière dont on peut dépasser une vision monofonctionnelle et restrictive du lieu de culte, au profit de démarches partenariales permettant une plus large appropriation de ces espaces, et ce à une époque où les églises se vident de plus en plus
Which are the issues posed for the construction of a church in the urban fabric of the third millennium? Which are, currently, the places of worship -more or less visible- capable of attracting the faithful,the inhabitants but also migrants or visitors in transit?What kind of conflicts can the construction of a church, or more generally of a sacred space,create in a neighborhood and which could be the conditions to avoid it?In some cases, places of worship contribute to reinforce the feeling of belonging and/or identity,they are also points of orientation in the cities,which exceeds the scale of their communities,opening up to other confessions,also.They participate in urban life through many events that we can qualify within culture.This paper interrogates the notion of sacred space from the spatial point of view,through the analysis of the churches built in Rome and Paris,after the Great Jubilee,but also from the standpoint of individual and collective representations.Between tradition and future,attractiveness and repulsion,beyond the symbolic dimension (brand) of the sacred building, the thesis places the question of methodological processes that lead to the construction of a space both real and virtual.Final argument,the comparison between the Italian and French experiences can help to identify the differences between the two systems,the issues of a technical and sociological nature,in order to identify the manner in which we can overcome the monofunctional and restrictive use of the worship site,in favor of multi-functional uses,both internal and aggregated,which allow a wider ownership of these spaces,in an era where the churches are,gradually, more and more empty
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FEROLDI, Alessandra. "La luce e lo stile gotico: una nuova modalità di organizzazione dello spazio sacro, una nuova visione dell’uomo e del rapporto con Dio. Le relazioni tra arte, religione e scienza nel passaggio dal XII al XIII secolo." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30776.

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8

Ghidini, Giulia <1983&gt. "Da sacro a pubblico: Pechino e l'evoluzione degli spazi urbani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17117.

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Abstract:
La tesi ripercorre la storia di Pechino e dei processi che l’hanno portata a diventare capitale della Cina analizzando i cambiamenti storici e politici che ne modificarono la struttura urbana, in particolare durante il periodo compreso tra la tarda età imperiale e la Repubblica Popolare. Attraverso la ricostruzione dell’evoluzione storica, strutturale e funzionale dei luoghi pubblici della città come la piazza e i parchi, si delinea il modo in cui i diversi governi modificarono il tessuto urbano e le architetture adattandoli alle esigenze di rappresentazione dell’ideologia dominante. I luoghi emblematici di questo processo che vengono presi in esame sono piazza Tiananmen, l’Altare del Suolo e del Grano (Shejitan) e il Tempio degli Antenati (Taimiao). Tiananmen che in origine costituiva la porta meridionale della Città Proibita, era deputata a delimitare lo spazio rituale di passaggio tra la sfera sacrale e quella civile, passò a rappresentare il simbolo dei movimenti studenteschi della nuova Cina repubblicana nei primi decenni del Novecento divenendo in seguito lo spazio politico simbolo della Repubblica popolare attraverso i raduni di massa e le parate. I giardini privati e i parchi dei templi, come Shejitan e Taimiao, seguirono un destino simile. Costruiti originariamente come luoghi destinati alla celebrazione dei riti o alla contemplazione estetica dei letterati, divennero i primi parchi moderni in Cina per poi diventare spazi ricreativi a carattere didattico durante la Repubblica popolare cinese. Questo processo storico evidenzia le trasformazioni radicali subite da questi luoghi che, da spazi sacri chiusi, divennero spazi pubblici e potenti strumenti di propaganda nelle mani del governo. Infine, attraverso i principali movimenti popolari del XX secolo, viene messa in luce la doppia valenza dello spazio politico: da un lato espressione dell’ideologia dominante sul quale i governi tentano di mantenere il controllo e dall'altro espressione della voce del popolo, che al contrario utilizza questi luoghi per esprimere la propria dissidenza.
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Manenti, Claudia <1968&gt. "Luoghi di identità e spazi del sacro nella città europea contemporanea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3630/1/CLAUDIA_MANENTI_-_TESI.pdf.

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Abstract:
A fronte della frammentarietà e della confusione semantica della città contemporanea, la ricerca sui ‘Luoghi di identità e spazi del sacro nella città europea contemporanea’ ha inteso affrontare il tema della morfologia urbana in termini di significato. La focalizzazione sui temi dell’identità e del sacro nella città odierna è stata intesa quale modalità per tentare di andare alla radice dell’irrisolto problema di mancanza di senso che affligge la compagine urbana contemporanea e per cercare di individuare le cause e, quindi, le possibili azioni necessarie a riportare il costruito nell’ambito della relazione significante. Il campo di indagine è quello delle aree periferiche europee, ma la ricerca si muove da considerazioni di ordine generale relativamente alle reti di relazioni che l’essere umano instaura con il mondo circostante. Il lavoro sviluppa un primo inquadramento del tema di carattere generale, con un riferimento sistematico alla letteratura scientifica, individuando attraverso un sintetico excursus storico, i principi fondamentali della costruzione dell’immagine spaziale e del suo evolversi nel tempo. Su questa base i tre concetti di ‘centralità’, ‘identità’ e ‘sacro’, sono intesi come i cardini del discorso circa gli ambiti di significato e, sulla base di studi di alcune esperienze europee ritenute particolarmente esemplificative, la trattazione di questi tre temi arriva a proporre alcune considerazioni in merito alle caratteristiche che il contesto urbano deve avere per manifestarsi come luogo di costruzione di una identità personale e comunitaria. Nella consapevolezza che l’ampiezza dei temi considerati non ne consente una trattazione esaustiva, le considerazioni fatte sono da intendersi quali spunti di riflessione a riguardo dei metodi e delle modalità di relazione che sono ritenute necessarie per la costruzione di spazi di riferimento orientativo, identitario e socializzante.
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Manenti, Claudia <1968&gt. "Luoghi di identità e spazi del sacro nella città europea contemporanea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3630/.

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Abstract:
A fronte della frammentarietà e della confusione semantica della città contemporanea, la ricerca sui ‘Luoghi di identità e spazi del sacro nella città europea contemporanea’ ha inteso affrontare il tema della morfologia urbana in termini di significato. La focalizzazione sui temi dell’identità e del sacro nella città odierna è stata intesa quale modalità per tentare di andare alla radice dell’irrisolto problema di mancanza di senso che affligge la compagine urbana contemporanea e per cercare di individuare le cause e, quindi, le possibili azioni necessarie a riportare il costruito nell’ambito della relazione significante. Il campo di indagine è quello delle aree periferiche europee, ma la ricerca si muove da considerazioni di ordine generale relativamente alle reti di relazioni che l’essere umano instaura con il mondo circostante. Il lavoro sviluppa un primo inquadramento del tema di carattere generale, con un riferimento sistematico alla letteratura scientifica, individuando attraverso un sintetico excursus storico, i principi fondamentali della costruzione dell’immagine spaziale e del suo evolversi nel tempo. Su questa base i tre concetti di ‘centralità’, ‘identità’ e ‘sacro’, sono intesi come i cardini del discorso circa gli ambiti di significato e, sulla base di studi di alcune esperienze europee ritenute particolarmente esemplificative, la trattazione di questi tre temi arriva a proporre alcune considerazioni in merito alle caratteristiche che il contesto urbano deve avere per manifestarsi come luogo di costruzione di una identità personale e comunitaria. Nella consapevolezza che l’ampiezza dei temi considerati non ne consente una trattazione esaustiva, le considerazioni fatte sono da intendersi quali spunti di riflessione a riguardo dei metodi e delle modalità di relazione che sono ritenute necessarie per la costruzione di spazi di riferimento orientativo, identitario e socializzante.
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Books on the topic "Spazio sacro"

1

civica, Modena (Italy) Galleria, ed. Lo spazio del sacro. Cinisello Balsamo, Milano: Silvana, 2010.

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2

L'architettura dello spazio sacro. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2011.

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3

Gennaro, Paola. Architettura e spazio sacro nella modernità. Milano: Editrice Abitare Segesta, 1992.

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4

Paola, Gennaro, and Biennale di Venezia, eds. Architettura e spazio sacro nella modernità. Milano: Editrice Abitare Segesta, 1992.

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5

Antonietta, Crippa Maria, Bassegoda Nonell Juan, and Llimargas Marc, eds. Gaudí: Spazio e segni del sacro. Milano: Jaca Book, 2002.

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6

Pisa: Lo spazio e il sacro. Firenze: Edizioni Polistampa, 2016.

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7

Luigi Moretti: Il progetto dello spazio sacro. Firenze: Alinea, 2003.

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8

Lisi, Danilo. Lo spazio sacro e la città contemporanea. Roma: Gangemi editore SpA international, 2021.

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9

Belluzzi, Amedeo. Lo spazio sacro nell'architettura di Giovanni Michelucci. Torino: U. Allemandi, 1987.

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10

Convegno internazionale Spazio sacro e iconografia, limiti, sfide, responsabilità (1st 2019 Otranto, Italy). Spazio sacro e iconografia: Limiti, sfide, responsabilità. Milano: Jaca Book, 2020.

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Book chapters on the topic "Spazio sacro"

1

Zanovello, Giovanni. "«In oratorio nemo aliquid agat»: Savonarola, lo spazio sacro e la musica." In Epitome musical, 129–36. Turnhout: Brepols Publishers, 2009. http://dx.doi.org/10.1484/m.em-eb.3.2685.

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2

"LO SPAZIO SACRO A HATRA:." In Hatra: Il territorio e l’urbanistica, 349–74. Archaeopress Publishing Ltd, 2018. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1zckz0w.18.

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3

"1. The Inquisition’s Archives in Spain." In Europa Sacra, 9–29. Turnhout: Brepols Publishers, 2008. http://dx.doi.org/10.1484/m.es-eb.4.00013.

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4

Breton, Alain, and Aurore Monod-Becquelin. "Chapitre V. Le cadre spatio-temporel des confrontations." In La guerre rouge ou une politique maya du sacré, 131–55. CNRS Éditions, 2002. http://dx.doi.org/10.4000/books.editionscnrs.37924.

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5

Olivanti, Paola, and Marcello Spanu. "Necropoli dell’Isola Sacra, scavo 1988-1989 : alcune riflessioni su occupazione degli spazi, cronologia delle sepolture, corredi." In Ricerche su Ostia e il suo territorio. Publications de l’École française de Rome, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.efr.3683.

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Conference papers on the topic "Spazio sacro"

1

Mesas, J. M., M. T. Alegre Arribas, and M. C. Rodríguez Pérez. "Lactic acid bacteria from wines from Ribeira Sacra (Spain): isolation, identification and characterization of some oenological properties." In Proceedings of the III International Conference on Environmental, Industrial and Applied Microbiology (BioMicroWorld2009). WORLD SCIENTIFIC, 2010. http://dx.doi.org/10.1142/9789814322119_0088.

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